San Valentino inaspettato

di ChiaSoCrazy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


Ero seduta su una panchina nella piazza dei Partigiani, c'era un ragazzo vicino a me, lentamente si avvicinava e...
Mi svegliai, la sveglia stava suonando ed ero in un bagno di sudore. Era il 10 Febbraio, un Venerdì e come ogni giorno mia madre era uscita alle 6:00 per andare a preparare la colazione per i suoi clienti in albergo. Mi alzai, guardai fuori dalla finestra era tutto buio, andai in bagno, avevo tutti i capelli spettinati, mi lavai la faccia e andai in cucina. Quella mattina non avevo voglia di mangiare, ma presi ugualmente un biscotto dalla scatola che stava sul frigorifero. Mi truccai e mi vestì, usci da casa alle 7:50 dovevo fare veloce per non arrivare in ritardo. Per fortuna Alessia m' inviò un messaggio dicendomi che la professoressa Bianchi non era ancora arrivata in classe perchè il treno era in ritardo. Arrivai in classe e vidi un ragazzo, alto, biondo con gli occhi castani, era seduto al banco accanto al mio e rovistava nello zaino. Alessia mi disse che era uno nuovo, arrivava da Albenga; posai la cartella vicino al banco e mi avvicina a lui.
-Ciao, io sono Rebecca e tu?- Gli dissi.
-Andrea- Mi rispose freddamente, sembrava troppo preso a disegnare sul banco.
Stavo per parlargli di nuovo, ma la Bianchi entrò in classe urlando.
-Ma non è possibile, andate a sedervi branco di fannulloni!-
La Bianchi era una donna di cinquant'anni suonati, era zitella e viveva con cinque gatti; aveva i capelli castani (tinti) raccolti in una coda di cavallo, aveva occhi verdi e un naso a patata. Vestiva sempre con una camicia bianca e una gonnella a quadretti verde.
-Ragazzi, in questi giorni vi preparerete per un'interrogazione su uno stato, che sceglierò io e vi dividerò in gruppi da due.-Tuonò la Bianchi.
Alessia mi busso sulla spalla.
-Speriamo che la rompiscatole ci metta assieme-sussurrò.
La professoressa estrasse due biglietti da un sacchetto.
-Alessia con Giovanni e farete la Russia - disse.
Ale mise la testa fra le mani, era disperata, lei odiava Giovanni!
-Ma come la Russia e Giovanni?!?!Non mi piace la Russia, e tanto meno Giovanni!Stupida demente!- Sbuffò la mia amica.
La Bianchi estrasse altri due biglietti e disse...
-Rebecca con Andrea e farete la Grecia-
Anche io non ero tanto felice, come prima impressione Andrea mi era sembrato uno scorbutico e noioso ragazzo. Poi lui mi guardò e mi diede un biglietto in mano.
"Piazza dei Partigiani oggi alle 5:30 per la ricerca" ecco cosa c'era scritto sul biglietto.

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


Al suono della campanella Andrea si avvicinò. -Io vado un momento a casa, poi ci vediamo là ok?- -Va bene a dopo.-risposi. In quel momento nella mia pancia si stava creando un nido di farfalle, poteva essere amore? Impossibile, non avevo mai creduto nell'amore. Erano le 17:30 e andai in Piazza dei Partigiani, mi sedetti su di una panchina e Andrea dopo cinque minuti arrivò, si sedette sulla panchina e cominciò a parlarmi. -Scusa se questa mattina non sono stato tanto gentile, ma non sono tanto felice di aver cambiato scuola! Comunque adesso non perdiamoci in discorsi inutili e cominciamo a vedere quello che possiamo fare- Andrea tirò fuori il libro dallo zaino che si era portato, era un libro di cento e passa pagine con un grande titolo in alto bianco e azzurro, il libro si intitolava "Grecia". -Sai Andrea una volta nell'albergo di mia madre, quello vicino ai bagni Ambra, sono venuti dei turisti provenienti da Atene, e a pranzo e a cena ci parlavano della loro città e dello stato. Hanno prenotato per questo fine settimana, magari potresti venire e gli facciamo una piccola intervista, ti va?- Andrea sfogliava il libro, e dopo un po' di minuti di silenzio parlò. -Ok va bene, ti va Sabato verso le 20:00?- -Sì, ok poi magari dopo aver fatto l'intervista potremmo andare a casa mia per mettere tutte le informazioni assieme.-Risposi. Fece cenno di sì e cominciò a leggere il libro a voce alta; scegliemmo le informazioni più importanti e alle 19:00 mi accompagnò a casa. Sotto casa lui cominciò a parlare, ma io non so perchè continuavo a guardarlo come un'idiota e le farfalle nello stomaco aumentarono. -Rebecca, mi stai ascoltando?- Disse. -Eh?Oh, sì, sì-Risposi dopo poco. -Bene, allora ci vediamo domani alle 20:00- Mi salutò e si allontanò. Entrai in casa, andai a letto e mi addormentai. Al mattino mi svegliai alle 10:00 e andai in albergo da mia mamma. Mentre salivo le scale per entrare nell'hotel realizzai che avevo sognato tutta la notte Andrea; ero scioccata forse mi ero innamorata!Entrai nella sala da pranzo mentre la mamma stava preparando le tavole per la colazione del secondo turno. -Mamma, ma cos'hai provato quanto ti sei innamorata di papà?-le dissi con tono curioso. -Bhe, per prima cosa mi vennerò le farfalle nello stomaco, e poi la sera in cui lo incontrai per la prima volta sognai lui-mi rispose. E in quel momento fu certo, mi ero innamorata! Avevo sempre cercato di non innamorarmi, poichè quando mi ero innamorata la prima volta quella strega di Diana si era fidanzata con il ragazzo che mi piaceva. -Perchè mi hai fatto questa domanda?-mi chiesa mia madre. -No così per sapere-risposi facendo finta di niente. Per un po' guardai la mamma, una bellissima donna di quarant'anni, con capelli castani ricci (come me), occhi castani. Era magra, portava sempre dei jeans con una camicia bianca, quando fu lasciata da mio padre aprì l'albergo, che ebbe subito successo in tutta Alassio. Dopo un po' arrivarono i primi ospiti, e come ogni Sabato aiutai a servire ai tavoli.

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