KINGS OF QUEENS
"Ragazze, ci ho
ripensato!!" tremò Hermione alias Pansy, al fianco di Ginny che le si
rivoltò bellicosa "Ormai sei qui! Non puoi più tirarti indietro!!".
"Ma le vere
Serpeverde dove si trovano?" questo fu uno dei mille dubbi che assilirono
la riccia.
Lavanda con gli occchi
smeraldini della sua sosia le rispose "Alla festa!" "Mi prendi
per il culo?" domandò la riccia seria.
"No. Dovremo fare
attenzione a non farci scoprire!" tutte le ragazze fecero un 'si' convinto
con la testa e ripresero a camminare.
Hermione non riusciva a
camminare bene nei panni di Pansy.
Quella gonnellina nera
strettissima e cortissima non era adatta ad Hermione.
Ma alla Parkinson stava
da Dio!
“Siamo arrivate!” disse
Calì, tornando al suo tono di voce originario.
Le ragazze si
inoltrarono dentro un ritratto, che raffigurava un conte di alta classe ubriaco
fradicio. Nello stile delle Serpi.
“Allora ragazze, fate
attenzione! Fra un’ ora, circa svanirà l’effetto della pozione! Mi raccomando!
Ci troviamo qui a mezzanotte, ma dovremo essere già tornate normali! Se no le
Serpi sospetteranno!!” intimò Calì prima di spingere Ginny dentro al ritratto.
Prima che Hermione le
facesse un altro terzo grado, Calì la spinse dentro al dipinto.
La saletta era ben
arredata.
Tutto in verde e
argento, ma la classe dei purosangue si poteva notare anche da lontano!
Lavanda si era già
precipitata da Zabini. Calì girovagava nei pressi dello stereo, chiacchierando
con Nott. Ginny era dispersa…
La Granger si guardava
intorno, incerta sul da farsi.
Quell’insicurezza non
era caratteristica di Pansy.
“Hey! Parkinson!! Ci
fosse una volta che perdi una festa!!” un ragazzo di cui Hermione ignorava il
nome, si avvicinava alla ragazza, visibilmente brillo.
La riccia non disse
nulla. Fece finta di niente…
“Non mi rispondi
nemmeno, troia?!” continuò quello.
Hermione a quel punto si
trovò costretta a rispondere.
“Senti rompiballe!
Primo, non so neanche chi sei! Secondo, non azzardarti mai più a chiamarmi
troia o ti taglio le mani!! Sono stata chiara?!” il ragazzo la guardò malissimo
prima di voltarsi ed andarsene.
Hermione cominciò a
giocherellare freneticamente con una ciocca di capelli.
Non le piaceva molto
stare dai Serpeverde! Era divertente, ma strano!
Ad un tratto una voce,
conosciuta le arrivò alle orecchie.
La Parkinson stava
sculettando a grandi passi, verso il tavolo delle bevande.
Hermione presa da un
gesto di stizza si buttò sotto il tavolo.
La tovaglia verde
copriva ormai tutta la visuale. La Granger tirò un sospiro di sollievo e si
mise seduta comodamente, aspettando che la Parkinson andasse via.
Quando si accorse che
accanto a lei c’era qualcun’ altro.
“Finalmente sei
arrivata!” sussurrò il biondino accanto alla riccia.
“M-Malfoy?!” soffiò
incredula Hermione.
“Mi piace quando mi
chiami per cognome!” disse avvicinandosi alla bocca della Parkinson.
“No! Lasciami!” gridò la
riccia, aveva voglia di tutto tranne che di baciare Malfoy, per quanto bello
poteva essere in quel momento.
“Ma che hai, piccola?”
le disse, portandogli una ciocca di capelli corvini dietro l’orecchio.
Hermione arrossì e
scansandolo disse “Non ho voglia di baciarti!” gli occhi grigi del ragazzo
erano in uno strano contrasto con la tovaglia verde scura che li copriva.
“Allora ripassiamo?”
“Perché voi ripassat…cioè noi ripassiamo?! Cosa?” “Educazione sessuale! Ma che
hai oggi? Non ricordi più i nostri messaggi in codice?” per quanto porco e
schifoso, Hermione non potè fare a meno di pensare che fosse enormemente dolce.
“Non oggi, Malfoy!”
disse sorridendo sprezzante.
Quello si rimise seduto
normale e si accese una sigaretta.
“Vuoi per caso mandare a
fuoco questa cazzo di tovaglia?!” gli domandò irritata.
“Sei strana oggi… Di
solito adori quando fumo!” Hermione con gli occhi al cielo si mise una mano
sotto la testa, annoiata.
“Ma perché sei nascosto
qui?” gli chiese Hermione, non tollerando più il silenzio.
“Non mi piacciono le
feste… E poi ti avevo dato appuntamento qui!” disse voltandosi verso di lei.
Ora Hermione poteva
vederlo bene. Portava una camicia bianca slacciata davanti e un paio di jeans
Babbani. La riccia arrossì.
“ Giusto…“ un momento di
totale imbarazzo pervase l’atmosfera.
Dalla Sala proveniva una
canzone romantica delle Sorelle Stravagarie “ Kings Of Queens”
Era una canzone molto
lenta che paralava di un ragazzo adorato da tutte le donne che incontrava. Ma
l’unica che vuole veramente lo rifiuta.
Draco assunse un aria un
po’ malinconica alle prime note di quella canzone.
“Che hai?” bisbigliò
Hermione, senza rompere il momento magico.
“Mi piace questa
canzone…” rispose, respirando un po’ di fumo, che emanava la sigaretta.
La Grifondoro quella
sera aveva pensato troppe volte a quanto Malfoy fosse carino.
Assorta nei suoi pensieri, Hermione non sentì
l’orologio che rintoccava la mezzanotte.
Draco mormorò un ‘che
sonno!’ facendo rinsavire la riccia.
Hermione si tastò i
capelli, sentendo che stavano ritornando boccolosi, si affrettò ad andarsene.
“Ciao Malfoy! Devo
andare! Ci si vede in classe!” lo salutò la riccia prima di uscire da sotto la
tovaglia.
Arrivare fino al quadro
in incognito fu molto complicato, cercando di evitare la vera Parkinson, o
qualunque Serpeverde che sicuramente non avrebbe gradito la sua presenza.
Quando arrivò tutte le
Grifone erano riunite lì.
La squardarono
incredule, alcune quasi spaventate.
“Che avete?” domandò
Hemrione riunendosi a loro.
Ginny la indicava
boccheggiando, Lavanda cercava di balbettare qualcosa.
Calì si coprì la bocca
con le mani.
“Mi dite cosa avete?!”
ribadì la riccia.
Ginny le passò uno
specchietto.
I boccoli erano spariti
di nuovo, capelli corti e corvini, al loro posto.
Le sue labbra carnose
vennero sostituite da quelle sottili e biancastre.
Era tornata ad essere la
Parkinson!!
“Perché la pozione non
svanisce?!” domandò alterata la riccia.
“Non lo sappiamo,
Hermy!” dissero in coro.
“SCOPRITELO!!!!!
Insomma! Chi l’ha fatta questa pozione!!???” gridò la Grifoncina.
“N-Neville…” ok. Questo
era davvero troppo.
“CHE COSA????!! LA
POZIONE CHE HO INGURGITATO L’HA PREPARATA QUEL TROGLODITA CHE NON HA NEMMENO
‘TROLL‘ IN POZIONI??!! MI PRENDETE IN GIRO?!” “Calmati Herm…” sussurrò Ginny,
spaventata.
“Non osare dirmi che
devo calmarmi!” disse spettrale.
“Allora, sarà una
situazione provvisoria, non devi preoccuparti! Ora io Lavanda e Ginny ti
portiamo via la Parkinson… Dovrai soggiornare un po’ dai Serpeverde, mentre io
cerco di risolvere questo pasticcio!” concluse Calì, guardandola agitata.
“ Va bene… liberatemi
della Parkinson. Al resto ci penso io!” disse rassegnata, sedendosi su uno
sgabello poco distante dal ritratto.
“Ok. Adesso sarà ubriaca
fradicia, quindi le faremo solo bere un po’ di Pozione e…” “E poi quando si
sveglia che le dite? ‘ Sei diventata la mezzosangue Granger!AUGURI!!’ le
prenderà un colpo apoplettico!!” finì Hermione, ironica.
Le tre confabularono un
po’ poi dissero “Noi la andiamo a prendere! Tu aspetta qua!!” Tute quante si
fecero comparire addosso dei mantelloni neri, poi entrarono.
Che situazione
incredibile!!! Più ci pensava e più non ci credeva!
Dopo pochi minuti le tre
ricomparvero, dal ritratto, con Pansy sulle spalle.
“Ora che ne farete?”
“Non preoccuparti!! Ora vai e buona fortuna!!! Ci vediamo domani a lezione e ci
dici come è andata!!” gridarono le tre da lontano.
Fattasi coraggio la
riccia entrò.