A DAY LIKE SLYTHERIN

di Silvereye
(/viewuser.php?uid=15589)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1 - Party ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 - Kings Of Queens ***
Capitolo 3: *** Chapter 3 - Shiver ***
Capitolo 4: *** Chapter 4 - Take it From Here ***
Capitolo 5: *** Chapter 5 - Non Tutto è Come Sembra ***



Capitolo 1
*** Chapter 1 - Party ***


La biblioteca era sottoposta ai raggi del sole

La biblioteca era sottoposta ai raggi del sole.

Hermione si trovava leggere un articolo sulla protezione degli elfi, interessata.

Nessuno si curava di dove fosse. Tutti sapevano che quando spariva per tre ore ed anche più era perchè si trovava in biblioteca.

Era proprio questo il bello!

[if !supportEmptyParas] [endif]

Hermione aveva sempre avuto un sogno nel cassetto.

Passare un giornata da Serpeverde...

Non l'aveva mai confessato a nessuno, tantomeno a Ron ed Harry.

Nessuno lo avrebbe mai immaginato!

Chi è quel malato mentale che può pensare anche per un attimo, che Hermione Jane Granger possa voler passare qualche ora dai Serpeverde!

Nessuno! E' questo il bello nel crearsi una personalità predefinita!

Tutti pensano a te in quel modo e basta!

Non cambieranno più idea!

[if !supportEmptyParas] [endif]

Hermione sospirò chiudendo di scatto il giornale.

"Hermione ti stai perdendo il pasticcio di pollo!!" Ronald fece capolino alla porta della biblioteca.

"Possibile che pensi soltanto a mangiare?" gli chiese irritata.

"Possibile che pensi solo a leggere?" ribattè lui uscendo dall'enorme portone.

Hermione stiracchiò un sorriso e andò in Sala Grande.

[if !supportEmptyParas] [endif]

"Finalmente ci degni della tua presenza!" sentenziò Harry vedendo la sua migliore amica sulla soglia della porta.

La riccia percorse gli ultimi metri e si sedè accanto a Lavanda.

Non erano passati neanche due minuti che la Brown le disse "Stasera c'è una festa, vieni?" Harry e Ron non sentirono il suo sussuro, quindi Hermione chiese " Dove?"

"Dalle Serpi!" Hermione rimase per un attimo allibita.

"Ci hanno invitato?" "No. Ma dicono che sarà la festa più importante dell'anno! E Calì ha qualche riserva di Pozione Polisucco!" bisbigliò maliziosa.

Hermione di solito era contrarissima a quelle cose. Ma dai Serpeverde... le cose potevano diventare molto molto interessanti!

Mantendendo alto il suo orgoglio disse altezzosa "Te lo faccio sapere dopo!" e si infilò un pò di pasticcio in bocca.

[if !supportEmptyParas] [endif]

Nel dormitorio delle ragazze Grifondoro serpeggiava il panico.

Alla festa ci sarebbero andate solo quelle del settimo anno.

Anche Ginny era riuscita a convincere Calì a prestargli un pò di Pozione.

Lavanda si avvicinò ad Hermione, che stava leggendo un romanzo seduta sul letto.

"Verrai?" le domandò scetticamente.

"Si. Non ho nulla da fare, stasera!" rispose, dandosi un aria altezzosa.

Lavanda strizzzò gli occhi, incredula poi disse "Sono contenta."

Andò via, era incazzata si vedeva da lontano un miglio.

Hermione sorrise e tornò a leggere il suo libro.

[if !supportEmptyParas] [endif]

Verso le dieci e mezza della sera una decina di ragazze Grifondoro entrarono ed uscirono dal bagno, cambiando aspetto subito dopo.

Calì era diventata Millicent Buldstrode.

Lavanda era Lucy Gallagher.

Ginny la copia di Helena Fristol.

"Herm! Tocca a te!" gridò Calì ad Hermione, che camminando impacciata nella sua gonnellina corta, la raggiunse.

Le diede alcuni capelli, non identificati e la spinse nel bagno.

Il liquido denso e di colore grigiastro aveva un sapore orribile come sempre...

"Ma perchè lo sto facendo?" si domandò la riccia, inghoittendo gli ultimi sorsi.

Pochi secondi e l'immagine riflessa sullo specchio mutò....

La bella riccia, Hermione Granger, di Grifondoro era svanita...

Al suo posto si trovava Pansy Parkinson, la ragazza di Draco Malfoy, il re degli stronzi...

Che serata movimentata che la aspettava!

[if !supportEmptyParas] [endif]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Chapter 2 - Kings Of Queens ***


KINGS OF QUEENS

KINGS OF QUEENS

"Ragazze, ci ho ripensato!!" tremò Hermione alias Pansy, al fianco di Ginny che le si rivoltò bellicosa "Ormai sei qui! Non puoi più tirarti indietro!!".

"Ma le vere Serpeverde dove si trovano?" questo fu uno dei mille dubbi che assilirono la riccia.

Lavanda con gli occchi smeraldini della sua sosia le rispose "Alla festa!" "Mi prendi per il culo?" domandò la riccia seria.

"No. Dovremo fare attenzione a non farci scoprire!" tutte le ragazze fecero un 'si' convinto con la testa e ripresero a camminare.

Hermione non riusciva a camminare bene nei panni di Pansy.

Quella gonnellina nera strettissima e cortissima non era adatta ad Hermione.

Ma alla Parkinson stava da Dio!

“Siamo arrivate!” disse Calì, tornando al suo tono di voce originario.

Le ragazze si inoltrarono dentro un ritratto, che raffigurava un conte di alta classe ubriaco fradicio. Nello stile delle Serpi.

“Allora ragazze, fate attenzione! Fra un’ ora, circa svanirà l’effetto della pozione! Mi raccomando! Ci troviamo qui a mezzanotte, ma dovremo essere già tornate normali! Se no le Serpi sospetteranno!!” intimò Calì prima di spingere Ginny dentro al ritratto.

Prima che Hermione le facesse un altro terzo grado, Calì la spinse dentro al dipinto.

La saletta era ben arredata.

Tutto in verde e argento, ma la classe dei purosangue si poteva notare anche da lontano!

Lavanda si era già precipitata da Zabini. Calì girovagava nei pressi dello stereo, chiacchierando con Nott. Ginny era dispersa…

La Granger si guardava intorno, incerta sul da farsi.

Quell’insicurezza non era caratteristica di Pansy.

“Hey! Parkinson!! Ci fosse una volta che perdi una festa!!” un ragazzo di cui Hermione ignorava il nome, si avvicinava alla ragazza, visibilmente brillo.

La riccia non disse nulla. Fece finta di niente…

“Non mi rispondi nemmeno, troia?!” continuò quello.

Hermione a quel punto si trovò costretta a rispondere.

“Senti rompiballe! Primo, non so neanche chi sei! Secondo, non azzardarti mai più a chiamarmi troia o ti taglio le mani!! Sono stata chiara?!” il ragazzo la guardò malissimo prima di voltarsi ed andarsene.

Hermione cominciò a giocherellare freneticamente con una ciocca di capelli.

Non le piaceva molto stare dai Serpeverde! Era divertente, ma strano!

Ad un tratto una voce, conosciuta le arrivò alle orecchie.

La Parkinson stava sculettando a grandi passi, verso il tavolo delle bevande.

Hermione presa da un gesto di stizza si buttò sotto il tavolo.

La tovaglia verde copriva ormai tutta la visuale. La Granger tirò un sospiro di sollievo e si mise seduta comodamente, aspettando che la Parkinson andasse via.

Quando si accorse che accanto a lei c’era qualcun’ altro.

“Finalmente sei arrivata!” sussurrò il biondino accanto alla riccia.

“M-Malfoy?!” soffiò incredula Hermione.

“Mi piace quando mi chiami per cognome!” disse avvicinandosi alla bocca della Parkinson.

“No! Lasciami!” gridò la riccia, aveva voglia di tutto tranne che di baciare Malfoy, per quanto bello poteva essere in quel momento.

“Ma che hai, piccola?” le disse, portandogli una ciocca di capelli corvini dietro l’orecchio.

Hermione arrossì e scansandolo disse “Non ho voglia di baciarti!” gli occhi grigi del ragazzo erano in uno strano contrasto con la tovaglia verde scura che li copriva.

“Allora ripassiamo?” “Perché voi ripassat…cioè noi ripassiamo?! Cosa?” “Educazione sessuale! Ma che hai oggi? Non ricordi più i nostri messaggi in codice?” per quanto porco e schifoso, Hermione non potè fare a meno di pensare che fosse enormemente dolce.

“Non oggi, Malfoy!” disse sorridendo sprezzante.

Quello si rimise seduto normale e si accese una sigaretta.

“Vuoi per caso mandare a fuoco questa cazzo di tovaglia?!” gli domandò irritata.

“Sei strana oggi… Di solito adori quando fumo!” Hermione con gli occhi al cielo si mise una mano sotto la testa, annoiata.

“Ma perché sei nascosto qui?” gli chiese Hermione, non tollerando più il silenzio.

“Non mi piacciono le feste… E poi ti avevo dato appuntamento qui!” disse voltandosi verso di lei.

Ora Hermione poteva vederlo bene. Portava una camicia bianca slacciata davanti e un paio di jeans Babbani. La riccia arrossì.

“ Giusto…“ un momento di totale imbarazzo pervase l’atmosfera.

Dalla Sala proveniva una canzone romantica delle Sorelle Stravagarie “ Kings Of Queens”

Era una canzone molto lenta che paralava di un ragazzo adorato da tutte le donne che incontrava. Ma l’unica che vuole veramente lo rifiuta.

Draco assunse un aria un po’ malinconica alle prime note di quella canzone.

“Che hai?” bisbigliò Hermione, senza rompere il momento magico.

“Mi piace questa canzone…” rispose, respirando un po’ di fumo, che emanava la sigaretta.

La Grifondoro quella sera aveva pensato troppe volte a quanto Malfoy fosse carino.

Assorta nei suoi pensieri, Hermione non sentì l’orologio che rintoccava la mezzanotte.

Draco mormorò un ‘che sonno!’ facendo rinsavire la riccia.

Hermione si tastò i capelli, sentendo che stavano ritornando boccolosi, si affrettò ad andarsene.

“Ciao Malfoy! Devo andare! Ci si vede in classe!” lo salutò la riccia prima di uscire da sotto la tovaglia.

Arrivare fino al quadro in incognito fu molto complicato, cercando di evitare la vera Parkinson, o qualunque Serpeverde che sicuramente non avrebbe gradito la sua presenza.

Quando arrivò tutte le Grifone erano riunite lì.

La squardarono incredule, alcune quasi spaventate.

“Che avete?” domandò Hemrione riunendosi a loro.

Ginny la indicava boccheggiando, Lavanda cercava di balbettare qualcosa.

Calì si coprì la bocca con le mani.

“Mi dite cosa avete?!” ribadì la riccia.

Ginny le passò uno specchietto.

I boccoli erano spariti di nuovo, capelli corti e corvini, al loro posto.

Le sue labbra carnose vennero sostituite da quelle sottili e biancastre.

Era tornata ad essere la Parkinson!!

“Perché la pozione non svanisce?!” domandò alterata la riccia.

“Non lo sappiamo, Hermy!” dissero in coro.

“SCOPRITELO!!!!! Insomma! Chi l’ha fatta questa pozione!!???” gridò la Grifoncina.

“N-Neville…” ok. Questo era davvero troppo.

“CHE COSA????!! LA POZIONE CHE HO INGURGITATO L’HA PREPARATA QUEL TROGLODITA CHE NON HA NEMMENO ‘TROLL‘ IN POZIONI??!! MI PRENDETE IN GIRO?!” “Calmati Herm…” sussurrò Ginny, spaventata.

“Non osare dirmi che devo calmarmi!” disse spettrale.

“Allora, sarà una situazione provvisoria, non devi preoccuparti! Ora io Lavanda e Ginny ti portiamo via la Parkinson… Dovrai soggiornare un po’ dai Serpeverde, mentre io cerco di risolvere questo pasticcio!” concluse Calì, guardandola agitata.

“ Va bene… liberatemi della Parkinson. Al resto ci penso io!” disse rassegnata, sedendosi su uno sgabello poco distante dal ritratto.

“Ok. Adesso sarà ubriaca fradicia, quindi le faremo solo bere un po’ di Pozione e…” “E poi quando si sveglia che le dite? ‘ Sei diventata la mezzosangue Granger!AUGURI!!’ le prenderà un colpo apoplettico!!” finì Hermione, ironica.

Le tre confabularono un po’ poi dissero “Noi la andiamo a prendere! Tu aspetta qua!!” Tute quante si fecero comparire addosso dei mantelloni neri, poi entrarono.

Che situazione incredibile!!! Più ci pensava e più non ci credeva!

Dopo pochi minuti le tre ricomparvero, dal ritratto, con Pansy sulle spalle.

“Ora che ne farete?” “Non preoccuparti!! Ora vai e buona fortuna!!! Ci vediamo domani a lezione e ci dici come è andata!!” gridarono le tre da lontano.

Fattasi coraggio la riccia entrò.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Chapter 3 - Shiver ***


"Come andava l'ultimo che ti sei fatta , Pansy

"Come andava l'ultimo che ti sei fatta , Pansy?" domandò Millicent Buldstrode alla sua compagna di stanza Pansy Parkinson, in questo momento trasformata in Hermione Granger.

"Come, scusa?" le chiese arrossendo vistosamente.

"Si, dai. Come andava quello che ti sei portata in camera l'altra notte?" Hermione cominciò ad imprecare sotto voce.

"Bene." rispose in un lamento.

"Sempre buoni se li sceglie la pricipessina!!" sogghignò Millicent.

"Ma... io non sto con Malfoy?" domandò Hermione.

Millicent cominciò a ridere di gusto.

"Ma chi quel fesso?! Lo tradisci almeno sette volte al giorno sotto i suoi occhi e non se ne accorge nemmeno!!" ridacchiò quella.

Poi continuò. "Ma che hai oggi? Sembri strana!" Hermione provava pena. Una pena infinta per quel ragazzo.

Sembrava così dolce quando aveva parlato con lei! Perchè tradirlo in quel modo?!

"Scusa, io esco un attimo..." si infilò un camicia bianca lasciata lì per caso ed uscì.

Hermione si ritrovò nella sala comune dei Serpeverde.

Tutto era molto freddo. Un gelo irreale però...

"Principessa! Come mai sveglia a quest'ora?" Hermione si voltò e Draco Malfoy sorrideva impalato davanti a lei. Gli sorrise a sua volta.

"Non riuscivo a dormire e tu?" "Idem." Malfoy si avvicinò e si sedè sul divano accanto alla riccia.

Sempre quel costante silenzio... non c'era dialogo tra quei due!

"Allora, che fai domani?" chiese Hermione. Lui la guardò indagatore e rispose.

"Domattina ho Piton, poi Trasfiguarzione e Erbologia e tu?" "Anche'io non vedo l'ora!!" Draco spalncò la bocca a mò di stupore.

"Cioè.. non ho voglia per niente!!" si corresse. "Sei strana Pansy... mi vuoi dire cos'hai?" le domandò premuroso.

"Non sto molto bene..." improvvisò lei. Draco allarmato le portò una mano sulla fronte e la tastò per bene...

Hermione arrossì. "No, non hai la febbre..." disse il biondo ancora pensieroso.

Quanto era dolce quel ragazzo! Che stupida Pansy a non accorgersene! Ma anche lei non se ne era mai accorta!

"Che vuoi fare?" le domandò il biondo, malizioso.

"Niente che prevede io e te nudi in un letto!" rispose secca.

"Come mai questa castità tutta in una volta?" "Ho fatto un voto alla Madonna!" "La mia principessa sta diventando cattolica?" le chiese avvicinandosi alla sua bocca.

"Ci stavo pensando... poi mi sono detta perchè non diventare un eremita?! Così non puoi più avere contatti umani!!" gridò la riccia, rossissima in viso.

"Mi vuoi lasciare quindi?" continuò Draco, avvicinandosi maggiormente.

"Avevo una mezza idea di queto tipo..." disse la riccia tremando.

"Lo sia che non te lo permetto vero?" Draco annullò le distanze. Il biondo premeva su di una bocca completamente serrata.

Dopo cinque minuti i tentativi si rimise seduto, sorridendo furbamente.

Sulle guancie di Hermione ci si potevano cuocere le uova.

"Mi sono dimenticiato il tuo voto... mi perdoni?" Hermione sussurrò un sommesso 'si', prima di alzarsi ed andare in camera sua.

Chissà perchè si stupiva tanto?! Non era stato neache un bacio vero! Però Malfoy è pur sempre Malfoy!

"Allora idiote decerebrate che non siete altro, avete scoperto qualcosa?!" domandò Hermione, alias Pansy alle sua amiche Grifondoro che si erano presentate quella mattina alla lezione di Pozioni.

"Ancora niente Hermione! Neville non ricoirda più cosa ha messo dentro quel fottuto calderone!!" si scaldò Calì.

"E della vera Parkinson che ne è stato?" "Gli abbiamo fatto bere una pozione Stordente e l'abbimo rinchiusa nella Stanza delle Necessità!" "Ti consiglio di non dirlo con quella normalità ,v isto che è illegale!!" la riprese Hermione.

"Ehi Pansy! Vieni a lezione? Ma che ci fai con quelle Grifondoro?!" Draco Malfoy era apparso silenzioso alle loro spalle.

Hermione balbettò qualcosa poi se ne uscì dicendo "Le stavo insultando!!" Malfoy fece cenno di 'si' con il capo e si allontanò.

"E' meglio se lo seguo! Ci vediamo dopo... Fatemi sapere qualcosa!"

Draco Malfoy aveva riseravto il posto accanto a lui a Pansy.

Hermione in realtà si stava divertendo da morire!

Poi, Malfoy non era affatto male!

"Signorina Parkinson, di cosa stavamo parlando?" domandò Piton con quella sua voce untuosa.

Un bisbiglio le arrivò all'orecchio. Malfoy le stava suggerendo! Ora si spiega la media della Parkinson in Pozioni!

" Della Pozione Rivitalizzante!" scandì Hermione. "Perfetto. Dieci punti a Serpeverde!" disse fiero Piton.

Cazzo! I punti andavano a Serpeverde! Bhè poco importa! Ormai è questa la mia casa!

Draco le sorrise sinceramente. Un sorriso a cui lei ricambiò.

Tutto andava bene... ma qualcuno aveva notato la sua assenza dal gruppo dei Grifondoro ed ora non si sarebbe dato pace...

Ronald Weasley, l'eterno innamorato!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Chapter 4 - Take it From Here ***


[if !supportEmptyParas] [endif]

“E’ da un pò di tempo che non vedo Hermione…” esordì Ronald Weasley parlando con il suo migliore amico, Harry Potter. Sul viso del rosso si poteva distinguere una nota di preoccupazione…

“Già. Sembra sparita… Ha saltato anche Pozioni oggi.” Ron annuì concentrandosi timidamente sul pavimento della Sala Comune.

[if !supportEmptyParas] [endif]

“Pansy!” il grido di Draco Malfoy echeggiò sordo per il giardino.

La fitta coltre di neve rispendeva sotto un sole pomeridiano.

Hermione nonché Pansy, si era divertita a lanciare palle di neve al suo neo - ragazzo Draco.

Si rincorrevano felici nell’innevato giardino di Hogwarts.

“Ciao ragazzi!” la voce profonda di Blaise Zabini, il migliore amico di Malfoy, li raggiunse giocosa.

Hermione gli sorrise divertita, ancora sotto l’effetto della risata contagiosa di Draco.

“Vi divertite?” gli chiese il moretto, trangugiando una Burrobirra.

Draco annuì. Qualcosa nella voce del moro Serpeverde cambiò.

Non era la voce gioiosa di sempre. C’era asprezza e risentimento in quelle che sembravano parole amichevoli.

“Ora vado la Buldstrode mi chiama.” Affermò Blaise, sforando con la spalla sinistra la scapola di Hermione.

Dopo qualche secondo, la riccia si accorse che Blaise le aveva lascito un bigliettino nella tasca.

Chissà come aveva fatto? Avrà acquistato nuove doti da scassinatore.

“Devo andare un attimo in bagno.” Affermò allontanandosi dal biondo.

La Grifona scalpicciò fino al bagno comune delle femmine.

Brutto e sporco, esattamente come lo ricordava!

Aprì il bigliettino stropicciato e lesse “23:00. Torre di Astronomia. Ho bisogno di vederti! Blaise…”

Hermione rimase a fissare il foglietto di pergamena per quasi venti minuti.

Doveva anche affrontare la vita sessuale della Parkinson?!

Poteva già capire con Malfoy… insomma era un gran bel pezzo di figliolo, ma con Zabini?! Che ci avrà mai trovato?!

“Chi non muore si rivede!” Hermione si voltò di scatto, mettendosi sulla difensiva.

Una ragazzo sui venticinque anni la osservava dall’alto.

I suoi profondi occhi blu la scrutavano maliziosi.

Due ciocche di capelli nerissimi gli ricadevano disordinati sugli occhi.

“Pansy… Che mi racconti?” le chiese avvicinandosi pericolosamente.

“N-niente…” rispose Hermione tremante.

“Hai paura, piccola?” “Un po’… Io non ti conosco…” farfugliò la riccia indietreggiando.

“Come non mi conosci! Quando abitavamo a Londra sembrava che mi conoscessi bene…” “Abitavamo insieme? A Londra?!”

Hermione non sapeva se era più sconvolgente il passato della Parkinson o il fatto che avesse vissuto a Londra.

“Stavamo per sposarci… “ disse il ragazzo fissando il pavimento.

“Cosa? Ma si può sapere chi sei?!” gridò la riccia.

Non sapeva che fare… Era senza dubbio la situazione più assurda mai capitatale.

“Sono Sam!” urlò l’uomo. Erano vicinissimi.

Il torace spazioso del ragazzo sfiorava il mento di Pansy.

“Non fare la finta tonta Pansy! Io ti amo ancora!”.

“LASCIA STARE LA MIA RAGAZZA!!” Draco Malfoy era immobile sulla soglia della porta. IL suo viso accalorato creava uno strano contrasto con il neon del bagno femminile. Scrutava l’uomo che si era leggermente scostato facendo trasparire il viso lacrimoso di Pansy.

Draco avvicinandosi lentamente la portò a se. Trascinandola via dai suoi problemi, ancora una volta…

“No provare a toccarla mai più…” il suo tono era fermo, mentre osservava Sam, i suoi occhi risplendevano di una velata tristezza…

Non bastò altro…

Solo uno sguardo di ghiaccio, stile Malfoy per far allontanare

quell’ uomo…

Sam andò via lasciando all’interno i due ragazzi abbracciati…

[if !supportEmptyParas] [endif]

FINE CAPITOLO 4

Scusate se questo capitolo è un po’ stupido.

Volevo solo far capire l’amore che prova Draco ma che nessuno ricambia. Spero sia stato chiaro! Ringrazio tutti per i commenti, e vi esorto a continuare!!!Grazie! Kiss Isy

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Chapter 5 - Non Tutto è Come Sembra ***


Hermione alias Pansy era sdraiata sul letto verde smeraldo dei Slytherin

Hermione alias Pansy era sdraiata sul letto verde smeraldo dei Slytherin.

Osservava il suo lampadario a bracci contornato da qualche ghirigoro in stile gotico.

Pensava alla sua situazione…

In realtà le mancavano i Gryffindor ma le esperienza chetava vivendo in quel frangente erano stupende.

Soprattutto con Draco… Non l’avrebbe mai immaginato così dolce ed altruista.

“Come mai in questo periodo stai sempre con quel fesso di Draco?” chiedevano sempre le sue nemiche. La verità era che probabilmente lo amava…

Era questo il suo problema.

Ma lui adorava la Parkinson.

Non avrebbe mai amato Hermione Granger.

Un indistinto picchiettio alla porta la ridestò.

“Sono Draco!” facendosi comparire un sorrisone sul viso accaldato disse “Eccomi!”

Le giornate invernali erano le preferite del biondo, forse perché c’era una tristezza surreale e vagamente perfetta.

Stavano passeggiando mano nella mano per i corridoi di Hogwarts.

Ad un tratto delle voci provenienti dal giardino attirarono la sua attenzione.

“Ditemelo!” era indubbiamente Ron.

“Non sappiamo nulla, Ron! Calmati!”

“L’ultima volta stava con voi! Sapete dove è andata! Vi rendete conto che sono tutti preoccupati?!” Ron stava discutendo con Lavanda, Calì e Ginny.

Draco mormorò un ‘ma che succede? ’ prima di inoltrarsi dentro il giardino per dare un occhiata. Hermione per rallentarlo si puntellava sul terreno con i piedi inguantati in caldi stivali.

“Ti ripeto che non sappiamo nulla!” ora Lavanda urlava, forse per la preoccupazione.

“Che succede Lenticchia, stai importunando le ragazze?” si intromise Draco. Quanta ostilità che è riuscito tirare fuori…

“Fanculo Malferret! Non è il momento per i tuoi scherzetti!”

Lavanda gridò verso Pansy “Hermione è sparita!!” Draco spalancò gli occhi argentei, sembrava terrorizzato.

“Come è sparita?” balbettò il biondo verso Ron.

“Non la vediamo da giorni… Ma non capisco cosa ti interessi…”

“Infatti niente.” Si ridestò subito. Ron si allontanò di corsa.

“Scusami piccola ma devo parlare con Blaise…” detto questo anche Draco se ne andò.

Lavanda e Ginny si avvicinarono e bisbigliarono all’orecchio di Pansy.

“Ti sta cercando da ieri Herm…”

Hermione annuì. Tenendo stretti i pugni.

“Siete riuscite a trovare qualcosa per farmi tornare normale?”

“Si, ci siamo riuscite…” disse Ginny tenendo in mano una pozione verdognola.

Hermione sospirò di sollievo a anche di tristezza…

“Sei pronta?”

“No. Devo salutare Draco…”

Lavanda annuì con i capo biondo cenere ed Hermione corse nella stessa direzione del biondo.

Lo trovò poco dopo, si trovava nei spogliatoi Serpeverde si teneva la testa con le mani.

Sembrava disperato…

“Ciao, Draco.” Hermione teneva la pozione ben stretta nella tasca del giubbotto di pelle.

Lui alzò la testa e sorrise.

“Volevo salutarti…”

“Perché dove vai?” ironizzò lui. Purtroppo non c’era nulla per cui fare dell’ironia…

“Torno dai i miei amici. Sai mi sono divertita con te…”

“Non capisco…”

Hermione sorrise e continuò.

“Prima di dirti addio volevo darti questo…” piano le loro labbra si avvicinarono. Le loro lingue lambirono ogni spazio nelle loro bocche gelide per il freddo. Le loro lingue erano un vortice di emozione…

La riccia si staccò dalle labbra gonfie del ragazzo. Afferrò la boccetta e piano la stappò.

“Penso che non lo dirò mai più, ma io ti amo Draco… Sii felice…” in un attimo ingurgitò tutto il contenuto della bottiglia.

Hermione a causa di uno giramento improvviso cadde a terra.

“Pansy!!! Pansy!!!” le urla di Draco le laceravano la testa, facendola gridare di dolore.

Piano tutto svanì nel vuoto. Tutto si spense, lasciando posto solo a dei bei ricordi…

Hermione si ritrovò sul pavimento gelido dello spogliatoio. Draco la osservava, la bocca spalancata.

La riccia aprì piano gli occhi nocciola. Appena incrociò lo sguardo del biondo sorrise.

“Granger?” bisbigliò lui, in un soffio spaventato.

Hermione annuì, ridendo.

“Che bella sorpresa, vero Malferret?”

Draco era ammutolito.

“Lo so che è scioccante ma almeno potresti dire qualcosa?”

“Da quando ha queste sembianze?”

“Dalla festa…”

Hermione sbuffò. Poi disse “Senti fai come se non fosse accaduto nulla. Nemici come prima! Addio Malfoy!” prima che potesse fermarla, Hermione era già scappata via. In lacrime verso il castello illuminato solo da un fascio di luce del tramonto scuro.

FINE CAPITOLO

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=95691