La fuga di Muso

di Kamusa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** la fuga di Onigumo ***
Capitolo 2: *** Una strana alleanza ***
Capitolo 3: *** Il risveglio di Naraku ***
Capitolo 4: *** Uccidi Kikyo! ***
Capitolo 5: *** Il "rapimento" di Kanna ***
Capitolo 6: *** Domande e desideri ***
Capitolo 7: *** Il cambiamento di Koga ***



Capitolo 1
*** la fuga di Onigumo ***


la fuga di onigumo Salve! Rieccomi con una nuova ff! Questa volta non ho uno schema preciso da seguire, ergo non so né cosa ne salterà fuori né chi saranno i protagonisti principali… la sola cosa certa finora è che si tratta di una “What if…”, e più precisamente di questo: se Naraku non fosse riuscito a ricatturare Onigumo, come sarebbe andata a finire? Naraku sarebbe finalmente scomparso? O non sarebbe cambiato nulla? E Oniguno sarebbe riuscito a ritrovare Kikyo? O l’avrebbe finalmente dimenticata? E in quel caso, come avrebbe reagito Naraku?

LA FUGA DI ONIGUMO

Correndo verso la radura, ancora i suoi pensieri erano poco chiari. Tuttavia ora sapeva, ora conosceva i desideri della sua anima, o meglio, il solo desiderio che la sua anima avesse mai avuto: Kikyo.
“Ma ora Kikyo dove si trova?” pensava, vedendo e rivedendo l’immagine di Kagome “E chi è quella ragazza, che va in giro con le sue sembianze? Che sia davvero Kikyo? E perché preferisce ancora quel mezzodemone?”.
Arrivò alla radura, stremato. “Appena in tempo!” pensò “Ora che quel Naraku è impegnato col mezzo demone, devo assolutamente ritrovare Kikyo… sarà davvero quella ragazza di nome Kagome? Avrà cambiato il suo nome per non farsi trovare?
-Dannazione!- esclamò, acquattandosi dietro un albero e osservando l’ombra di Kagura sorvolare quella zona “E quella chi diavolo sarebbe? Un’altra emanazione di Naraku, suppongo, dato che prima mi ha salvato… ma non importa, non mi troverà mai!”.
E corse via tra la selva, cespugli e rami frusciavano intorno a lui nel verde assoluto della foresta, nel rosso cupo della sua anima… Kikyo, solo questo lui voleva, e solo questo egli cercava. Tutto il resto sfumava lentamente nell’oblìo.
Kagura si portò più in alto sulla radura, e con una virata della sua piuma si precipitò dritta nel punto in cui aveva visto scomparire Onigumo. Lanciata in una folle corsa, schivò alberi e rami, ma il fuggitivo sembrava svanito nel nulla. “Dannazione!” pensò “Se non lo ritrovo sono guai! Naraku penserà che me lo sono lasciato scappare volontariamente…” poi, d’un tratto, le balenò in mente l’unica cosa che poteva attirarlo allo scoperto
-Hei, Onigumo!- gridò –Se vieni fuori e mi dici ciò che voglio sapere… potrei anche rivelarti dove si nasconde Kikyo…-.
Detto fatto, il brigante saltò fuori dal bosco, e lo scintillio dei bellissimi occhi di Muso diede a Kagura la conferma che cercava
-E così il tuo unico desiderio è ancora quello di possedere Kikyo…- lo provocò –e faresti di tutto, pur di sapere dove si trova, giusto?
-Taci, donna, e fai in fretta!- rispose seccato il brigante –Dimmi quello che vuoi sapere e poi rivelami il suo nascondiglio!-.
-Avrai quello che vuoi… ma prima dimmi perché Naraku ti rivuole indietro!- il forte sospetto che Naraku non potesse fare a meno di Onigumo continuava ad accendere la sua anima con nuove speranze, tuttavia l’uomo non poteva darle le risposte che cercava
-Non so ancora con precisione che cosa mi leghi a Naraku- ammise –So solo che per cinquant’anni mi ha tenuto prigioniero nel suo corpo… e che ha ucciso la donna che desideravo…- continuò con odio
-Dunque non sai nulla?- chiese delusa Kagura
-Mi dispiace… ma ora dimmi dov’è Kikyo!
-I patti non erano questi! Forse quando ti tornerà la memoria, te lo dirò…- disse, voltando la piuma per andarsene
-Fermati!- gridò lui, al colmo dell’ira, ma Kagura era già volata lontana.
Onigumo la seguì, sempre più arrabbiato, nel fitto del bosco.
“E adesso, cosa devo fare?” pensò lei “Se lo riporto da Naraku lo ucciderà, e io non saprò mai quello che voglio… d’altro canto quell’inutile brigante non ricordava più nulla, e se non lo riporto subito a Naraku rischio di farmi uccidere sul serio…” si voltò. Il feroce brigante la seguiva ancora, la bellissima maschera deformata dalla rabbia “Macchè! E’ tutto inutile!” decise “Quello sciocco non ha in mente altro che Kikyo, non si ricorderà niente in tempo utile, lo riporterò a Naraku… magari non lo ucciderà subito…”.

Era ancora assorta in questi pensieri, quando un lampo sfolgorante le passò davanti, distruggendo gran parte degli alberi circostanti: erano arrivati dritti dritti al campo di battaglia
-Dannato, non ti lascerò sfuggire! Questa volta non la schiverai!- gridò Inuyasha lanciando l’ennesima cicatrice del vento
-Povero sciocco!- lo canzonò Naraku –Il tuo attacco è inutile contro di me!-.
Inuyasha, al colmo della rabbia, si lanciò di nuovo sul nemico, ma in quel momento scorse Kagura e Onigumo, che nel frattempo era sopraggiunto, sfinito dalla lunga corsa
-Miroku!- gridò –Vai e distruggilo! Dobbiamo indebolire Naraku!-. Senza farselo ripetere due volte, il monaco si scagliò sulle due emanazioni sotto lo sguardo esterrefatto di Naraku
-Mai distrarsi in battaglia!- gridò il mezzodemone lanciando il suo sfolgorante attacco sul nemico. Gli occhi rosso sangue di Naraku furono presi per un istante dal terrore, mentre uno dei rami della cicatrice lo colpiva in pieno volto.
Nel frattempo Miroku, sguainato il bastone, stava per avventarsi su Onigumo
-Kagura!- gridò Naraku, a terra e pieno di ferite su tutto il corpo –Se lasci che venga ucciso per te è la fine!-.
La Signora dei Venti, riavutasi dallo spavento solo un istante prima, sguainò il ventaglio, pronta ad affrontare Miroku
-Lame di vento!- gridò, lanciando il suo attacco, ma il monaco riuscì a contrattaccare col suo bastone e ad avvicinarsi ad Onigumo
-Fermati!- gridò la demone, lanciando una ventata fortissima tra i due. Miroku fu sbalzato all’indietro contro un albero, mentre Onigumo volò dritto in un cespuglio poco distante.
Nel frattempo Naraku, che era riuscito a ricomporsi parzialmente, tentò di balzare in direzione del brigante, inseguito a breve distanza da Inuyasha
-Naraku! Fermati!!!- gridò Miroku, aprendo il vortice sulla sua mano. La foresta si ripiegò di lato, pietre e rami cominciarono a svanire nel vortice. Naraku, indebolito dalla cicatrice del vento, si aggrappò ad uno degli alberi più grandi, mentre una certa preoccupazione cominciava a serpeggiare nel suo animo. Inuyasha, al contrario, era più agguerrito che mai e, puntando Tessaiga nel terreno per resistere al forte vento, avanzava direttamente su di lui. E come se tutto questo non bastasse, i demoni al suo interno stavano cominciando a ribellarsi nuovamente. Le mani gli pulsavano terribilmente, mentre, tentando di mantenere la suo consueta lucidità, muoveva gli occhi gelidi alla ricerca di Onigumo
-Kagura!- gridò –Fallo smettere, subito!-.
La Signora dei Venti, le cui speranze risiedevano ora nei suoi nemici, mise mano, riluttante, al ventaglio, cominciando ad opporre forti correnti al vortice del vento.

Inuyasha, che nel frattempo era riuscito a raggiungere Naraku, sollevò Tessaiga, pronto a colpire. I due mezzodemoni si guardarono negli occhi per un lungo istante, mentre la foresta intorno ondeggiava sotto i colpi di Kagura e Miroku. Fu allora che negli occhi ambrati di Inuyasha si riflessero gli occhi pieni di paura del nemico. Un altro paio di artigli spuntarono dal corpo di Naraku con intenzioni contrastanti: la battaglia dei demoni al suo interno era ricominciata! Mentre un artiglio squamoso lo teneva ancorato all’albero, un altro, ricoperto di peli purpurei, cominciò a lottare con una delle sue braccia.
-Inuyasha! Questo è il momento! Colpisci ora!- gridò il monaco, continuando a tenere puntato il vortice vero il nemico. Le forti correnti di Kagura continuavano a deviare la traiettoria del vortice, mentre gli insetti velenosi di Naraku non riuscivano nemmeno ad avvicinarsi al campo di battaglia a causa della corrente. Miroku tuttavia continuava a tenerli d’occhio, preoccupato di dover chiudere, da un momento all’altro, il vortice del vento. Spostando velocemente lo sguardo dal campo di battaglia ai fastidiosi nemici, riuscì ad intravedere per un momento la Signora dei Venti.
Kagura lo guardò a sua volta, spostando leggermente gli occhi verso gli insetti. Tuttavia non fece una mossa, mantenendo invece il ventaglio fermo nella sua posizione. Dal contrasto dei due venti, il monaco e la demone riuscivano a vedere perfettamente il campo di battaglia, mentre le chiome dei due contendenti ondeggiavano vorticosamente, impedendo loro di vedere senza problemi le mosse del nemico. Inuyasha si preparò quindi a sferrare il suo colpo, approfittando del momento di distrazione di Naraku.
Kagura si voltò verso Miroku, fissando i suoi occhi sulla sua mano destra. Quindi alzò lo sguardo su di lui. Il monaco, non sapendo come interpretare quel gesto, rimase immobile, riflettendo velocemente sul da farsi. A quel punto la Signora accennò velocemente con gli occhi alla cicatrice del vento, che cominciava a delinearsi, sempre più nitida, davanti al mezzodemone cane. Il volto di Miroku si illuminò, mentre la spada di Inuyasha cominciava già a infrangere la cicatrice, sotto gli occhi esterrefatti di Naraku, ancora impegnato nella lotta contro se stesso.
Un lampo di luce accecante illuminò la foresta, mentre tutti gli alberi intorno si piegavano sotto le forti correnti. L’onda d’urto del potente attacco scosse l’intera foresta.
continua…

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Capitolo 2
*** Una strana alleanza ***


una strana alleanza Salve! Finalmente mi è venuta un'idea su come continuare 'sta stranissima storia, spero vi piacerà ^^"
Keiko86: Grazie dei complimenti! In effetti devo ammettere che è un protagonista piuttosto insolito, ma come personaggio a me è piaciuto veramente molto (sono una fan di tipi psicopatici, ke ci vuoi fare?) e vederlo scomparire dopo 3 puntate non mi andava proprio, così eccomi qui ^^"


UNA STRANA ALLEANZA

-Ma dico, sei impazzita?!?- gridò il brigante, sfrecciando ad altissima velocità sulle cime degli alberi -Dannata strega, riportami giù subito!!!
-Fai silenzio e reggiti forte!- ebbe per tutta risposta
-Non ci penso nemmeno, ferma questa piuma infernale!- continuò lui reggendosi alla sua cintura, osservando con una certa preoccupazione i rametti che saettavano ai lati
-Ma perché proprio a me doveva capitare?!?- sospirò Kagura, continuando a fendere l’aria allontanandosi sempre di più dal punto in cui Naraku era stato colpito
-Non ci siamo nemmeno accertati che quel maledetto sia morto!- gridò Muso nell’ennesimo, disperato tentativo di rimettere piede a terra
-Non è morto, purtroppo!- lo informò, la voce segnata dalla rabbia
-Come non è morto?!?- ripetè lui, ormai fuori di sé per la collera -E allora perché diavolo ci stiamo allontanando?!!!-.
Kagura si voltò esasperata verso il brigante, ma i suoi splendidi occhi, brucianti di rabbia, non riuscirono minimamente a impressionarla
-Ora vedi di darti una calmata, desidero la morte di Naraku quanto te!- cercò di farlo tacere lei
-Beh, non mi sembra proprio!- continuò invece lui, ma stavolta la sua voce vacillò per un momento, presa dal dubbio
-Ma che diavolo fai?- gridò la demone, assestandogli una potente sberla modello Sango. Il brigante, colto sul fatto mentre cercava di sbirciare nella camicia della Signora, brontolò risentito
-Non capisco che cosa ti prenda, comunque vedo che anche tu hai quella cicatrice…- questa volta furono gli occhi di Kagura ad ardere di rabbia al pensiero dell’orrendo ragno che deturpava la sua pallida schiena, ma se non altro finalmente il brigante aveva inteso la situazione
-Cominci a capire, ora?- chiese lei, tornando in sè
-Anche tu sei un’emanazione di Naraku…- le confermò lui -ma allora perché non l’hai ucciso?-.
La Signora dei Venti si voltò, cercando in tutti i modi di far tacere il suo impulso di ucciderlo
-E credi che sia così facile?- sibilò -Naraku stava solo aspettando una tua mossa falsa, non l’hai ancora capito?!?- poi si accorse dell’espressione confusa del demone “Andiamo bene!” pensò “Forse è meglio che mi esprima in maniera più elementare…” osservò l’essere che si trovava di fronte: l’ex brigante Onigumo, maniaco pervertito alla disperata ricerca di Kikyo, nudo, senza lo straccio di un ricordo utile, confuso, ricercato allo stesso tempo da Naraku e da Inuyahsa, nonché tuttora intrappolato su di una piuma lanciata alla massima velocità al di sopra di una pineta… no, non era esattamente l’immagine che Kagura poteva avere di un uomo furbo… “Meglio così!” si rassicurò “Sarà molto più facile manovrarlo!”.
Rallentò leggermente, arrivando in prossimità di un lago
-Finalmente ti sei decisa a rallentare!- esclamò lui, cambiando totalmente discorso “E adesso dove diavolo mi avrà portato?” si chiese, guardandosi attorno “Che possa davvero fidarmi di lei solo perché è un’emanazione di Naraku?”
-Devo nasconderti- Kagura riuscì quasi a leggergli nel pensiero
-Come?- brontolò lui, contrariato
-Naraku ha bisogno di te, ma non ne ho ancora capito il motivo…
-Problema tuo!- rispose semplicemente lui, saltando giù dalla piuma -Io me ne vado!- gridò, precipitando nel folto del bosco e sfracellandosi al suolo
-Stupido!- sbottò Kagura, alzando gli occhi al cielo e fermando del tutto la piuma per scendere a terra.

-Ohi ohi…- si lamentò Muso, ricostruendo il suo corpo poco lontano da un abete secolare
-E adesso che cosa intendi fare?- chiese sarcastica la Signora dei Venti, atterrata poco distante -Non hai idea di dove ti trovi, non hai idea di dove si trovi Naraku…- osservò il suo viso perfetto contrarsi in una smorfia di disappunto -e soprattutto, non hai idea di dove si trovi Kikyo!-.
Al solo sentirla nominare, i suoi occhi assunsero un’espressione inquietante
“Abboccato!” pensò semplicemente la demone, mentre Muso se ne tornava buono buono verso di lei
-Dico bene, noi due non avevamo un accordo?- puntualizzò
-Uhm… quale accordo?- lo punzecchiò Kagura, per niente intenzionata a perdere l’unica esca che aveva a disposizione
-Dimmi dove si trova Kikyo, donna!- intimò lui, avvicinandosi con fare minaccioso
-Se non ricordo male, in cambio avresti dovuto dirmi che legame hai con Naraku e perché ti rivuole!- lo fermò lei senza fare una piega.
Il brigante sbuffò, stizzito
-Ora, dal momento che non ricordi nulla e che perciò non puoi dirmelo…- cominciò, gelida, fissando i suoi occhi in quelli contrariati di Muso
-Cos’altro vuoi in cambio?- la anticipò lui
-Che resti nascosto finchè non scoprirò perché Naraku ti rivuole, dopodichè troverò Kikyo e ti porterò da lei a bordo della mia piuma!-.
Il demone continuò a fissarla, imperturbabile quanto lei, poi all’improvviso alzò gli occhi al cielo, in atteggiamento riflessivo “Ma quante complicazioni per una cosa così semplice!” pensò “Bah, ma in fondo mi basterà solo restarmene qui buono per un po’, poi sarà lei a portarmi direttamente da Kikyo”
-Sì… si può fare!- decise infine.
-Molto bene!- rispose Kagura, soddisfatta del suo piano
-Ma ti avverto, se non mi porti da Kikyo…
-E’ inutile che mi minacci, ora sali sulla piuma!- lo interruppe, per nulla spaventata dal suo sguardo tutt’altro che rassicurante.
Il brigante guardò di sottecchi il velocissimo mezzo di Kagura
-Non abbiamo molto tempo- aggiunse lei.
Muso salì controvoglia sulla piuma, stringendo la cintura della Signora.
-Kagura… è così che ti chiami, giusto?- riprese lui una volta in volo -Chi è quella ragazza alleata con Inuyasha che ha assunto le sembianze di Kikyo?
-Kagome?- chiese lei “Strana domanda…” pensò poi “Ma magari così gli tornerà la memoria…”
-Sì, è proprio quello il suo nome! E’ la donna di quel mezzodemone?- continuò Muso
“Mah, e che vuole che ne sappia io?” si chiese lei
-Ehm… sì, è così!
-Lo sapevo!- sibilò lui -Naraku ha detto che Kikyo è tornata in vita con l’aspetto di cinquant’anni fa, è lei?
-No!- si affrettò a rispondere la Signora “Ma che mi vai a pensare, accidenti a te!” pensò, ormai rassegnata alla totale mancanza di collaborazione del demone “Non posso permettere che si scontri con Inuyahsa, e se mi servisse vivo?”
-Kikyo si aggira per i villaggi di questa regione, in questo momento non so dove sia di preciso, ma posso scovarla facilmente... cosa che Inuyasha non può fare!- ribadì, cercando di riportarlo al piano
“Bah, e così sembra proprio che io debba fidarmi di lei…” pensò il brigante, osservando il bosco scomparire sotto di loro per fare finalmente spazio all’azzurro intenso del lago “poco male… se non altro, almeno mi è utile!” decise, ripensando ai poteri di Kagura.
-Resterai qui finchè non verrò a prenderti- disse lei, facendolo scendere sulla riva opposta del lago -Inuyasha non dovrebbe riuscire a percepire il tuo odore da così lontano, e comunque a quest’ora sarà certamente sulle tracce di Naraku…
-Posso almeno assaltare un paio di villaggi mentre aspetto?- chiese tranquillamente il demone. Lo sguardo di Kagura fu una risposta più che eloquente
-Manterrò la zona controvento cosicché Inuyasha non ti scopra… ma vedi di fare attenzione, perché Naraku può sapere dove ti trovi in ogni momento!- aggiunse, non senza una certa preoccupazione per l’esito del suo piano
-Bah!- rispose, arrogante -Se dovesse presentarsi qui lo ucciderò… così sarai contenta!- sorrise, spavaldo
-Fa come vuoi!- rispose lei secca, rinunciando a ragionare con lui -Non me ne importa niente della tua sorte, ma vedi di non farti ricatturare, chiaro?
-Ahahah, su questo non c’è problema, vedi solo di mantenere fede alla tua parola!- rise lui, guardandola risalire sulla piuma e allontanarsi verso il bosco
“Non teme proprio nulla, quella…” ammise, non senza una certa delusione per non essere riuscito ad impressionarla “speriamo solo che mi porti veramente da Kikyo…”.

-Dannato schifosissimo bastardo! Maledetto Naraku!- tuonò Inuyasha
-Hai intenzione di ripeterlo ancora per molto?- si lamentò Miroku -E’ da mezz’ora che non fai altro…
-Dannato Naraku! Maledetto bastardo!!!- continuò come se nulla fosse
-Sì, ne ha tutta l’intenzione…- sospirò
-Ma insomma, l’hai visto anche tu, no?!?-,
Il monaco lo guardò con aria annoiata, non potendo tuttavia fare a meno di pensare a Naraku… se non fosse stato per il vortice del vento, ancora fisso sulla sua mano destra, avrebbe potuto giurare che fosse morto
-Una barriera, sono sicuro che avesse una barriera!- ricominciò a brontolare il mezzodemone -Ma Tessaiga non può nulla contro le barriere, dannazione! Devo trovare il modo di potenziarla!
-Sì, in effetti è plausibile!- il viso del monaco si illuminò -Ma questo non spiega dove sia sparito…
-E che mi importa?- rise, nervoso, il mezzodemone -Aspetta solo che lo ritrovi…-.
Il monaco sospirò nuovamente
-Pensa a rinforzare Tessaiga, allora…- disse, mentre il mezzodemone cominciava a tirare fendenti a destra e a manca
-E aspetta che ritrovi anche Onigumo…- continuò Inuyasha, e i suoi grandi occhi ambrati si infiammarono di rabbia
-Già… chissà perché Kagura l’ha portato via…- riflettè il monaco
-E perché diavolo non l’hai fermata?- continuò il mezzodemone
-Non ti sei accorto di niente, Inuyasha?- Miroku pareva stupito
-E di cosa avrei dovuto accorgermi?- rispose sarcastico
-Sfruttando il mio vortice…- fece una pausa, fissando l'amico negli occhi
-Cosa?- tuonò il mezzodemone, esasperato
-…Kagura ha creato quella Cicatrice del Vento!

continua…




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Capitolo 3
*** Il risveglio di Naraku ***


il risveglio di naraku Salve a tutti!!! Caspita, vista la stranezza della storia non mi aspettavo tutte queste recensioni!!! Grazie ragazzi, sono molto felice che apprezziate ^^” Cmq non preoccupatevi, non ho nessuna intenzione di lasciarla incompiuta, anche se gli aggiornamenti saranno molto irregolari, di questo devo avvertirvi, non sono una campionessa di velocità nel postare nuovi capitoli ^///^”
Ma ora bando alle ciance e buona lettura, e grazie ancora per i complimenti, ciao!!!

IL RISVEGLIO DI NARAKU

“Maledetto Inuyasha!” fu il suo primo pensiero quando riprese conoscenza “Se non fosse stato per la barriera…” provò a muoversi, e con sua enorme sorpresa scoprì che, almeno questa volta, i suoi arti avevano deciso di obbedirgli.
La terra si smosse leggermente e sotto gli occhi scarlatti della Signora dei Venti comparve la zampa di un demone talpa
-Naraku- lo riconobbe lei, per niente sorpresa
“Ah… Kagura! Ma allora è qui sopra” realizzò il mezzodemone, la vista oscurata dagli strati di terra
-Kagura, pensavo te ne fossi andata!- tuonò, riemergendo improvvisamente dal sottosuolo. Enormi zolle di terra gli ricaddero ai lati, gli alberi tutto intorno si inclinarono -Dov’è Muso?
-Mi dispiace, ma è riuscito a fuggire- rispose lei, per niente turbata dalla sua apparizione -L’ho inseguito finchè ho potuto, ma Inuyasha e il monaco mi hanno attaccato…- continuò sullo stesso tono, studiando accuratamente l’espressione di Naraku -anche loro erano ansiosi di trovarlo…- aggiunse, scandendo lentamente le parole.
Gli occhi di Naraku si strinsero per un istante, attraversati da un lampo di preoccupazione. Questo a Kagura non sfuggì, poichè era esattamente ciò che si aspettava di vedere…
-E ora dove sono?- si affrettò a chiedere lui
-Hanno capito che non eri morto, ma anche che contro la tua barriera non potevano nulla, così se ne sono andati, almeno per ora…
-Se ne sono andati? E perché?- la rimbeccò il mezzodemone, prendendo a girare nervosamente per la radura
-Da quanto ho potuto capire, Inuyasha era preoccupato per quella ragazza, Kagome…- inventò la demone
-Kagome? Sì, può darsi…- riflettè lui, per poi tornare a guardarla coi suoi occhi gelidi -Torniamo al castello!- decise, e prontamente la demone estrasse una piuma, portandolo al di sopra del bosco.
“Molto bene” pensò Kagura, virando alla volta del castello “alla fine i miei sospetti sembrano trovare fondamento… non può fare a meno di Muso”.

Il castellaccio era ancora più freddo del solito quella notte, e strani rumori provenivano dalla raccapricciante cantina dove Naraku stava cercando di ricomporsi...
-Uh? Kanna, sei ancora tu?- sobbalzò, vedendola apparire, la Signora dei Venti. La piccola non rispose, limitandosi invece ad osservare la botola con aria rassegnata
-Saranno due giorni che sta lì dentro…- mormorò, senza nemmeno degnarla di uno sguardo -Da quando gli ho mostrato la sua ultima emanazione…- si bloccò, forse temendo di aver parlato troppo di fronte a Kagura
-Come? Che è successo, Kanna?- domandò infatti questa, guardandosi bene dall’apparire troppo interessata all’argomento.
La bambina sospirò, e senza dare il minimo segno di voler parlare prese a camminare lentamente per il corridoio, seguita a debita distanza dalla sorella
-Io…- sussurrò, fermandosi in un angolo, la testa china sullo specchio che stringeva tra le braccia -Io pensavo… pensavo che questo nuovo fratello…- si voltò, lentamente, posando i suoi occhi insicuri su Kagura -Lui ha tradito Naraku, non è vero?- mormorò, con gli occhi stranamente lucidi -E’ per questo che Naraku lo rivuole, no?-
“Ma che strane domande mi vieni a fare?!?” pensò la Signora, non sapendo più da che parte prenderla. E perché poi andava a chiederlo proprio a lei, che solo poco tempo prima aveva tentato di tradirlo, e dopo che lei stessa aveva fatto la spia, per giunta!
-Ma Kanna…- sussurrò, avvicinandosi alla piccola “Temo sia inutile che me lo chieda” decise “per adesso sarà meglio recitare la mia parte e cercare di ottenere più informazioni possibile!”
-Che è successo?- le sollevò dolcemente il viso con la mano -Naraku ti ha chiesto di mostrargli Onigumo, non è vero?-
La bambina annuì
-E… come mai allora non è andato a riprenderlo?- Kanna riabbassò lo sguardo, muovendo alcuni passi insicuri tra i cadaveri che impestavano il corridoio
-Naraku…- si decise infine a parlare -non lo so… ha avuto una reazione strana- Kagura la osservò perplessa
-Strana…- ripetè, come per spingerla a continuare
-Ha mandato un branco di demoni a prenderlo…- a queste parole gli occhi della Signora si incupirono -ma poi…- continuò Kanna -quando sono partiti ne ha richiamati alcuni indietro, è corso là dentro…- e riportò lo sguardo in direzione della cantina -ne è uscito subito dopo, ordinandomi di tornare subito in camera mia… aveva… ecco…- la bimba scosse la testa, riprendendo a camminare per il corridoio, stavolta verso la sua camera
-Kanna…- mormorò Kagura
-Si… si agitava tutto, sotto la pelliccia… e alcune braccia…
-…sembravano lottare fra loro?- fu la Signora dei Venti a concludere la frase, lasciando la bambina di stucco
-Tu ne sai qualcosa?- sibilò
-E’ la stessa cosa che ha fatto durante il combattimento con Inuyasha- si affrettò a spiegare, già pentita di essersi lasciata sfuggire quelle parole
-Quindi tu credi che…- ricominciò la piccola, con fare ansioso
-Non preoccuparti, Kanna!- la rassicurò Kagura -Sono sicura che tornerà tutto a posto- sorrise, molto sforzatamente a dire la verità, ma il buio di quella notte giocò a suo favore, sicchè la bimba tornò sui propri passi un po’ più tranquilla
-Su, vai a dormire ora!- sussurrò la demone -Domattina vedremo cosa fare- continuò la commedia, osservando la sorella entrare nella propria stanza per poi voltarsi nuovamente nella sua direzione
-Kagura?- mormorò
-Dimmi
-Tu non tradirai più Naraku… non è vero?-
Questa volta oltre all’oscurità, anche la lontananza dovette giocare bene il suo ruolo
-Ma certo che no- fu la risposta della Signora, in un tono sufficientemente convincente da riuscire a convincere la bambina -Ho imparato la mia lezione- aggiunse, scomparendo nell’oscurità
-Allora… buona notte!- sussurrò Kanna, ritirandosi nella sua stanza
-Buonanotte- rispose Kagura, cercando in tutti i modi di controllarsi, mentre la rabbia le risaliva alla gola, bloccandole il respiro
“Maledetta spiona!” pensò, lanciando occhiatacce piene di risentimento verso la porta della stanza “Non fosse per quel tuo dannato specchio…”.
Si avviò verso la propria stanza a passi leggeri, fulminando con lo sguardo la botola sotto la quale Naraku si stava ricomponendo, nonché sperando ardentemente che non vi uscisse mai più, e finalmente aprì la porta, richiudendola subito dopo alle sue spalle.
Sospirò pesantemente, cercando di rimettere ordine tra i suoi caotici pensieri
“Prima di tutto” decise “devo tornare da Muso…” sbuffò, passandosi nervosamente una mano tra i capelli “sempre ammesso che sia ancora vivo” e mille oscuri presentimenti la sfiorarono, mentre vedeva già il suo piano andare in frantumi davanti ai propri occhi
“No, non è questo il momento di disperare Non ora che Naraku è quasi sconfitto!” i suoi occhi si illuminarono al solo pensiero “Non dovrò far altro che aspettare che Kanna si addormenti…”.

-Oh Kikyo…- sospirò Muso, lanciando l’ennesimo sasso fra le onde oscure del lago -Mia bellissima Kikyo…- mormorò, osservando le increspature infrangersi contro i ciottoli della spiaggia. Rise, prendendo a camminare a grandi passi sulla riva -Aspetta che ti prenda, Kikyo!- sogghignò, mentre i suoi occhi cominciavano a risplendere di una luce oscura -Kikyo…- ripetè, spostando il suo sguardo verso la luna e prendendo a ridere sguaiatamente
-Tu certo sei un essere preoccupante…- commentò Kagura, in fondo sollevata nel ritrovarlo vivo
-Che?- si voltò di scatto, scorgendo l’elegante sagoma della demone stagliarsi sul verde cupo della foresta -Ah, sei tu… beh, non sarai Kikyo, però…- mormorò, e un sorrisetto perverso gli si dipinse sul viso
-Imbecille!- sospirò la Signora, mandandolo a finire dritto nel lago con una ventata
-Ma che fai?!- tuonò lui, riemergendo fra gli spruzzi -Dannata strega, è gelida!!!- Kagura non lo degnò di risposta, andando invece a sedersi su di un grosso masso
-Prendi!- disse soltanto, gettando ai suoi piedi un’armatura dalle tinte scure -E vedi di darti un contegno…
-Quante storie…- disse lui, sarcastico, rigirandosi l’indumento fra le mani -Uhm… bella, dove l’hai presa?
-Boh, credo provenga da uno dei villaggi al di là del lago- sospirò rassegnata la demone -con tutte le truppe sterminate da Naraku l’ultima volta hai solo l’imbarazzo della scelta…
-Oh, interessante…- fece Muso, cominciando a fare strani progetti su come approfittare dell’occasione per qualche ruberia, quando d’un tratto un’altra domanda un po’ più sensata cominciò a farsi strada nella sua mente -E sei venuta fin qui solo per questo?
-Ovviamente no!- rispose, guardandolo di sottecchi
-Non si sa mai…- continuò, con aria di sufficienza -Allora… sei qui per portarmi da Kikyo?- e la libidine tornò a solcare i suoi profondi occhi verde mare
-Non ancora- disse lei, cercando di non perdere la pazienza -ero semplicemente venuta ad accertarmi che tu fossi ancora vivo…
-Ah già, sono arrivati dei demoni!- la interruppe lui, riemergendo dalla delusione di poco prima
-I demoni di Naraku, e…
-Tranquilla, li ho sconfitti subito!- la interruppe di nuovo, spavaldo, passandosi una mano fra le chiome scure
-Ah, bene!- sospirò lei, sollevata “Beh, almeno mi sono trovata un alleato di una certa forza, nonostante tutto…” pensò, osservandolo mentre si specchiava nel lago ridacchiando fra sé e sé
-Su, ora basta perdere tempo, salta sulla piuma!- gli ordinò
-Che?- si voltò il brigante -Dove vuoi portarmi?
-Devo attirare Inuyasha nei pressi del castello, così attaccherà Naraku, io riavrò la mia libertà e ti porterò da Kikyo- rispose tutto d’un fiato prima che l’altro sollevasse qualche obiezione
-Ah… va bene- rispose Muso, alzando le spalle -Basta che faccia in fretta…
-Non ti preoccupare- rispose lei facendolo salire sulla piuma -Ho sbirciato nello specchio di mia sorella ieri, è riuscito a rinforzare la sua spada, presto sarà qui!
-Ah, quella bella spada…- ricominciò il brigante -Mi piacerebbe tanto averla…-
La Signora preferì non fare commenti, partendo invece alla volta del castello
-Ehi Kagura- ricominciò lui, cercando di trovare una posizione più comoda -Ora non devo più restare nascosto, non è vero?- chiese, lanciando occhiate cupide ai campi coltivati sottostanti
-Ma vuoi stare fermo?- sbuffò la demone -Diciamo di n…- osservò il volto del demone illuminarsi mentre la sua mente si riempiva di strane macchinazioni -Diciamo di sì!- si corresse
-Ma…- si lamentò lui
-Devi rimanere nei pressi del castello finchè Inuyasha non fiuterà il tuo odore!- lo rimproverò -Quel bastardo di Naraku sta facendo di tutto per fortificare la barriera…- ammise tristemente
-Ah, ho capito, dovrò fare da esca e basta, che noia…- la interruppe lui con fare insofferente
-Dovrai rimanere nella regione che ti indicherò, altrimenti Inuyasha troverà te prima del castello!- cercò di tenerlo a bada lei -E per la precisione…- i suoi occhi scarlatti si illuminarono di colpo alla vista di un piccolo villaggio nelle vicinanze del castello -Quello! Devi rimanere nei pressi di quel villaggio!
-Uh uh…- anche l’espressione del bandito parve illuminarsi di colpo -Ora sì che ragioniamo!
-Ma non allontanarti per nessun motivo finchè non verrò a chiamarti, chiaro?- continuò, nonostante il brigante la stesse a mala pena a sentire
-Non c’è problema…- rispose lui, stavolta con aria decisamente più presente
-Ottimo- si disse Kagura, sollevata, mentre l’aurora cominciava già a tingere l’orizzonte di pennellate chiare -Tieniti forte, atterriamo!- fece appena in tempo a dire, che subito la piuma si inclinò vistosamente, sfrecciando tra i rami degli alberi.
-Tu devi essere pazza…- commentò stancamente il brigante una volta a terra
-Se sei fortunato, la prossima sarà l’ultima volta- lo incoraggiò Kagura, al che il demone sorrise, sollevato da quella notizia
-Mi raccomando…
-Lo so, lo so, non mi muoverò da qui!- la anticipò lui, prendendo a camminare verso il tanto agognato villaggio -Ti aspetto, Signora dei Venti!- disse, addentrandosi nel folto dei cespugli.
La demone sorrise, soddisfatta del suo lavoro. In fondo, non si sarebbe mai aspettata che quel depravato si fidasse di lei, e del resto, ammise, neppure lei aveva motivo di tradirlo, perché in fondo, come lei, anche lui era completamente diverso da Naraku…

-Kagura, Kanna, Kohaku!- la voce dell’odiato padrone si fece nuovamente sentire nelle stanze del castello
-Sì, signore!- fu la pronta risposta della bambina, mentre lei, la sorella e Kohaku si radunavano intorno alla botola
-Ho una missione da affidarvi- disse lui, col suo solito tono imperturbabile, mentre usciva dalla botola. L’incerta luce che filtrava dalle finestre in quella fredda giornata piovosa non permise ai tre di notare alcun cambiamento nell’aspetto del padrone, tuttavia il suo volto appariva senz’ombra di dubbio provato dalla stanchezza
-Kanna, mostrami di nuovo il brigante Onigumo!- ordinò, al che prontamente la bimba alzò lo specchio, rivelando l’immagine del demone intento a devastare il villaggio con i suoi poteri
-Stupido…- rise Naraku -Non troverai mai quello che cerchi in questo modo…- Kagura abbassò impercettibilmente lo sguardo, disgustata dal modo in cui il suo viscido padrone si divertiva a giocare con la vita altrui -… né dovrai trovarlo mai!- continuò cupo, al che la demone fissò per un momento lo specchio, come presa da un’improvvisa illuminazione.
Fortunatamente Naraku, avendo pure lui lo sguardo perso nell’immagine di Muso, non si accorse di nulla, mentre Kohaku, dal canto suo, cominciava a dare strani segni di impazienza…
-Molto bene- disse il mezzodemone, muovendosi stranamente al di sotto della pelliccia -purtroppo non ho altra scelta…-
I tre lo guardarono stupiti mentre passava il suo sguardo su ognuno di loro
-Kanna- si decise a parlare -tu rimmarai qui con me… c’è ancora un esperimento che devo fare…- aggiunse, guardando in modo preoccupante Kagura e Kohaku -Voi due… prendete ciascuno un esercito di demoni, tu, Kohaku, raggiungi il villaggio dove si trova Onigumo…
-Sì, signore- rispose il bambino, lo sguardo irrimediabilmente perso nel vuoto
-E tu, Kagura…- la fissò per un momento, come ripensando a ciò che avrebbe dovuto dirle, e in quel preciso istante un altro moto di ribellione partì dai demoni al proprio interno “No, non posso farcela da solo…” ammise, non senza una certa stizza “dovrò per forza affidare a lei questo compito…”
-E tu, Kagura…- ripetè, posando la mano sullo specchio di Kanna come a intimarle di non tradirlo -Tu dovrai uccidere Kikyo!-.

continua…

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Capitolo 4
*** Uccidi Kikyo! ***


uccidi kikyo! UCCIDI KIKYO!

“Kikyo!” pensò seccata la demone “Per quale assurdo motivo ora vuole che la uccida? Non è in grado di farlo da solo, questo è evidente… e non vuole che Muso la ritrovi, questo è altrettanto evidente, ma rinunciare al piacere di ucciderla solo per questo, per prendersi gioco della sua vita…” strinse i denti, arrabbiatissima “e della mia, aggiungerei… ma no, è impossibile!” scosse impercettibilmente la testa “Da troppo tempo sogna di uccidere Kikyo con le sue mani, non mi avrebbe mai mandata solo perché è temporaneamente incapace di…” si bloccò, virando velocemente con la piuma verso un villaggio poco lontano “Ma forse Naraku... teme di non esserne più in grado nemmeno in futuro…” un sorrisetto perfido le si dipinse in viso.
“Mio caro Naraku…” pensò la demone “E cosa succederebbe se invece la lasciassi in vita? Perché ci tieni tanto che Muso, o meglio Onigumo, non possa soddisfare il suo desiderio?” ma subito i suoi occhi si rabbuiarono “Non fosse per quel dannato specchio… lo so che mi stai guardando, ora!” pensò, in un misto di rassegnazione e desiderio di vendetta “Kanna… ti è talmente fedele da preoccuparsi per te… che stupida!” si disse, sfiorando le cime degli alberi “Il villaggio dovrebbe essere proprio questo… così indicava lo specchio…” e il pensiero della sorella che sicuramente la stava guardando atterrare, accoccolata ai pedi di Naraku, la fece disgustare “E Kohaku… lo hai mandato a morire, e lo sai bene! Muso ha saputo tenere testa persino a Inuyasha… la verità è che rivuoi quel dannato frammento della Sfera, non è vero?” sospirò tristemente, voltandosi verso l’esercito di demoni che aveva alle spalle “E con questi? Vuoi uccidermi nel caso ti tradisca, altro che rinforzi…” pensò, ma all’improvviso lo sfavillante luccichio di una freccia rosata interruppe le sue malinconiche congetture.
-Kikyo!- esclamò, scorgendo la sagoma della sacerdotessa avvicinarsi al branco di demoni, arco e frecce alla mano “Speravo di riuscire a trovare un piano alternativo, prima di incontrarti… ma a quanto pare sei ansiosa di farti uccidere…” pensò, alzando il ventaglio, e ad un suo cenno i demoni si riversarono sulla preda.
“Non potrà certo cadere per così poco…” sperò per un momento la Signora dei Venti, mentre altri luccicanti bagliori rosati squarciavano quel muro demoniaco che si stava abbattendo sulla sacerdotessa “E infatti, i demoni faticano ad avvicinarsi…” rimase ad osservare la scena, indecisa sul da farsi, mentre i demoni venivano a poco a poco sterminati dalle frecce di Kikyo e dagli abitanti del villaggio accorsi per difenderla
-Fermatevi!- gridò la sacerdotessa, invano. La battaglia era già iniziata, l’ennesima, sanguinosa battaglia fra uomini e demoni.

Il gridare sommesso dei pochi sopravvissuti giunse alle sue orecchie, ma la sua anima era ancora lontana da tutto ciò che accadeva intorno a lui…
-Allora?- chiese il bambino a uno dei demoni più grossi
-Ancora nessuna traccia di Onigumo!- rispose questo, continuando a sguinzagliare demoni per il villaggio
-Si trova qui- mormorò, lo sguardo perso nel vuoto -Kanna ha indicato questo villaggio… il villaggio!- urlò, scosso, gli occhi sbarrati dal terrore
-Ma cosa…- grugnì il bestione al suo fianco prima che un lampo di luce rosa partisse dal frammento nella sua schiena, riportandolo al suo solito aspetto
-Si trova qui- ripetè, assente
-Ma certo…- biascicò il demone, guardandolo strano
-COME AVETE OSATO?!?!- si sentì gridare da poco lontano, e subito il brigante fece la sua comparsa tra le urla esasperate della folla e dei demoni intorno a lui. Il corpo demoniaco trasformato per il combattimento era ricoperto di stoffe pregiate, e al suo fianco pendeva una katana dai finimenti raffinati. Avanzò, inviperito, gettando davanti a Kohaku le teste di due demoni dell’esercito di Naraku
-Voi!- tuonò, rivolto al bambino e al bestione che lo affiancava -Voi avete mandato quei demoni!
-Ma certamente…- cominciò a protestare il gorilla
-Taci!- lo intimò Muso -Come hanno osato i vostri sozzi demoni uccidere le MIE bellissime ragazze?!? Come hanno osato rubare il MIO bottino, devastare il MIO villaggio?!? Me la pagherete!- sibilò
-Bene, lo abbiamo trovato- mormorò Kohaku, brandendo la sua arma
-E tu che credi di fare, moccioso?- lo interruppe il brigante, bloccandosi poi per un istante
-Aspetta…- rise, squadrandolo da capo a piedi -Ma tu non sei uno sterminatore di demoni? Credevo si fossero estinti…- insinuò, avvicinandosi al piccolo. E subito i suoi occhi vuoti si riempirono di terrore
-Gli sterminatori…- biascicò, cominciando a tremare
-E ora che ti prende?- continuò imperterrito Muso
-Sorella…- sospirò, subito prima che il frammento riprendesse a brillare della sua luce demoniaca
-Naraku!- riconobbe il brigante -E così c’è di nuovo lui dietro tutto questo!- sbottò, inferocito più di prima -Che cosa vuole ancora?!?- gridò, avventandosi sul piccolo.
-Vedi di piantarla!- intervenne il grosso demone, parandosi davanti a Kohaku e attaccandolo a sua volta
-Cosa vuoi, tu? Levati di mezzo!- gridò Muso, tranciandolo in due con un sol colpo di katana. Si voltò verso il bambino, pronto a fare altrettanto, ma subito la catena di Kohaku bloccò la sua lama
-Lasciala subito!- protestò il demone, che nel frattempo era stato circondato da frotte di altri esseri striscianti -Non ho tempo da perdere con voi!- sbottò, infilzandoli con i suoi aculei e tornando a guardare Kohaku.
Il bambino, per niente impressionato dalla velocità con cui l’avversario si era liberato dei demoni, prese ad attaccarlo con la sua arma, ma Muso riuscì a pararla senza difficoltà
-Allora, mi vuoi dire che vuole ancora Naraku? Forse tu… sai dov’è Kikyo?- sibilò, mandandolo a terra con un colpo solo. Il piccolo precipitò tra le macerie, sollevando un velo di polvere. La sua arma schizzò via, ma nonostante tutto mantenne saldamente la presa sulla catena
-Ma cosa credi di fare?- rise ancora il brigante, mentre la terra sotto di loro cominciava a tremare leggermente -E ora, cosa…- si bloccò, avvertendo il sibilo di una lama abbattersi su di lui, mentre miriadi di altri demoni li circondavano -Dannato ragazzino!- gridò, esasperato, prima che l’arma di Kohaku lo raggiungesse da dietro.

-Kagura!- la chiamò Kikyo, la voce carica di rabbia -E’ me che vuole Naraku, fermali!- le gridò, continuando a tirare frecce verso la grande accozzaglia di demoni
-E’ tutto inutile, neppure io posso fermarli, ora!- rispose, gelida, scendendo dalla piuma e mettendo mano al ventaglio “Bene, e adesso? Se la uccido faccio gioco di Naraku… se non la uccido Naraku ucciderà me…”
-Kagura!- la chiamò nuovamente Kikyo, questa volta puntando la freccia nella sua direzione -Non potete coinvolgere la gente del villaggio!-
“Ma và al diavolo, te e la gente del villaggio!” sospirò la Signora dei Venti “Naraku diceva di voler fare un esperimento… che questo abbia a che fare con Kikyo?”
-Kagura!- insistette la sacerdotessa, scagliando la sua freccia verso la demone
-Isisti?- sbottò questa “E va bene, visto che non vuoi lasciarmi in pace non mi lasci altra scelta… del resto Naraku si starà già chiedendo che sto aspettando…” si disse, cupa, cominciando a scagliare le sue Lame di Vento “Vediamo quanto tempo riesco a prendere…”.
Le due donne si lanciarono nella battaglia, l’una cercando di proteggere gli abitanti del villaggio e l’altra scagliando attacchi che per lo più finivano a vuoto. I demoni serpeggiavano intorno alla scena con fare minaccioso, annullando gli attacchi di Kikyo
“Dannazione! Non posso continuare in questo modo, Naraku mi scoprirà… non mi resta che un’unica possibilità…” pensò la Signora, schivando l’ennesima freccia di Kikyo
-Lame di Vento!- gridò, questa volta scagliandole dritte verso la ritornante
-Aaaaaargh!!!- ringhiò uno dei demoni, frapponendosi all’ultimo momento tra le lame e la sacerdotessa
-Ma che diavolo succede?!?- sbottò Kagura “Forse che…” i suoi occhi si illuminarono per un istante, mentre i ricordi degli ultimi giorni cominciarono a frullarle nella testa, acquistando a poco a poco un senso del tutto nuovo “I suoi demoni!” si disse “Vuole vedere se i suoi demoni smetterebbero di opporsi con la morte di Kikyo… per questo ha fatto in modo che non la colpissi!”
-Ahi!- gridò, mentre un’altra freccia la colpiva di striscio, strappandole una manica del kimono: la battaglia era ricominciata.
Nugoli di sassi e frecce partivano da una parte, frotte di demoni dall’altra. Kikyo la teneva sempre sotto tiro.
“Ed ora?” si chiese, cominciando a sentirsi sempre più in trappola “Vuoi lasciarmi uccidere da lei, non è vero? Come avresti fatto con Koga, hai intenzione di usarmi di nuovo, non è vero?” strinse i denti, imponendosi di non esplodere “Ma questa volta non andrà come pensi tu… preparati, Naraku! Il tuo piano sta per fallire!” mise mano al ventaglio, sollevando un braccio
-Ora la vedrai!- mormorò, sconvolgendo il campo di battaglia con fortissime raffiche di vento. Le frecce volarono in aria assieme alle urla e alle imprecazioni dei combattenti. Nella confusione che si era creata, la Signora lanciò un’altra raffica, questa volta in direzione del bosco
-Preparati, Kikyo! Preparati…- gridò subito dopo, lanciandosi nella mischia -…Naraku!- mormorò.

-Tu, maledetto!- tuonò il brigante, avvolto dalle catene, mentre il sangue continuava a colare dalla ferita sulla sua spalla “Dannazione!” pensò, alzando lo sguardo sui numerosi demoni che lo circondavano
-Su, ora vedi di non muoverti!- gli intimò uno di loro, puntandogli addosso una lancia
-Fermo!- lo interruppe Kohaku -Naraku ci ha ordinato di portarlo da lui, vivo- il demone sbuffò, allontanandosi dal prigioniero
-Ma bene, e così mi porterete da Naraku…- sogghignò Muso -Non potevo chiedere di meglio… tranne forse…- si bloccò, sgranando gli occhi
-Tranne forse che cosa?!?- si alterò il demone di prima, ma prima che potesse rendersene conto venne trafitto dagli aculei del brigante
-State attenti!- gridò un lucertolone del gruppo -E’ riuscito a spezzare la catena!- Kohaku fece un passo indietro, tirando con forza le catene che lo avvolgevano
-Naraku ti sta aspettando- riuscì solo a dire, con la solita aria assente, perchè il brigante, preso da una sorta di frenesia distruttiva, riuscì finalmente a liberarsi. Una pioggia di anelli metallici colpì i demoni che lo circondavano, gettandoli nel panico, e subito dal polverone che si era formato spuntò la sua gigantesca coda da scorpione. Con una mossa velocissima si avventò sul bambino, abbattendolo al suolo
-A te magari penserò la prossima volta- fece il brigante con aria di sufficienza, lasciandoselo alle spalle per correre via in direzione del bosco
-Demoni!- li chiamò Kohaku, facendo cenno di attaccare.
Niente.
Il bimbo si alzò a fatica, il corpo intorbidito dalla botta ricevuta
-Ma che state apett…- si interruppe, sgranando gli occhi: l’esercito di Naraku giaceva davanti a lui, in un lago di sangue demoniaco.

Il verde delle fronde ricominciò ad avvolgerlo, e l’intricato gioco dei riflessi del sole sembrò guidare i suoi passi all’interno dell’oscura foresta
“Eppure ero sicuro di averla vista qui…” sospirò, tirando il fiato.
Una calda folata di vento gli accarezzò i capelli spettinati, facendolo voltare verso un salice poco lontano. Il brigante si bloccò di scatto, e il suo viso, stravolto dalla battaglia, cambiò nettamente espressione…
Le fronde del salice, spinte da quel vento incessante, si contorsero fra loro, imprigionate in un vortice di foglie e petali danzanti, mentre i rami degli alberi più alti si agitavano nella corrente. I riflessi dorati del sole si infransero in quell’intrico verde, dando finalmente vita alla sua immagine
-Kikyo…- biascicò Muso, mentre la sacerdotessa gli sorrideva da lontano, tendendogli la mano silvana
-Oh Kikyo…- gli occhi del brigante scintillarono, mentre lo stesso, magico vento soffiava sul suo volto -Sì, ora ho capito…- mormorò, e subito l’illusione svanì davanti ai suoi occhi
-Ti ritroverò, Kikyo!- sogghignò, e subito la fiamma divampante della lussuria accese i suoi occhi, e la cupida brama guidò i suoi passi, incalzandolo nei recessi del bosco.

Sul campo di battaglia la devastazione regnava sovrana: gli abitanti del villaggio erano ormai tutti stesi a terra, e i pochi superstiti non accennavano neppure più a muoversi. Dall’altra parte, anche i demoni rimasti si potevano contare sulle dita di una mano, stremati dal lungo combattimento
-Kagura!- la voce della sacerdotessa era incrinata dalla rabbia -Io non permetterò mai a Naraku di vincere!- gridò, scagliando un’altra freccia
“Perché io secondo te vorrei?” sospirò, schivandola “Muso, ma quanto ci metti?” mosse nuovamente il ventaglio, e i pochi demoni rimasti si prepararono ad intervenire
“Ci risiamo” pensò scocciata, osservando l’altra prepararsi a colpirla “Se soltanto…”
-KIKYOOOOOO!!!!- il grido del brigante risuonò nella radura
“Finalmente!” pensò Kagura “Se non altro, ora il piano di Naraku è andato in frantumi… chissà se era veramente questo che voleva evitare” si chiese, cupa, cominciando a domandarsi se non fosse piuttosto lei ad essere stata raggirata
-Kikyo, non puoi più sfuggirmi, ora!- annunciò il demone senza troppe cerimonie
-Chi sei?- lo interruppe la sacerdotessa, puntandolo con l’arco
-Ma come, non mi riconosci, Kikyo?- rise lui, avvicinandosi -Abbassa quell’arco, subito!-.
La ritornante lo osservò, sempre tenendolo sotto tiro “Un demone di Naraku, forse?” si chiese, notando le ricche vesti strappate e macchiate di sangue “Strano demone davvero…”. La mano le tremò per un istante, mentre un cupo presentimento cominciava a farsi strada nella sua anima “I suoi occhi…” si disse, posando lo sguardo sul viso del brigante. Un viso affascinante, senz’ombra di dubbio il più bel volto che avesse mai visto, talmente perfetto che nemmeno la smania perversa che tormentava la sua anima riusciva ad offuscarne i lineamenti sottili ed eleganti… eppure quello sguardo, quello sguardo l’aveva già visto!
-Te lo chiederò un’altra volta, chi sei?- gli intimò la sacerdotessa. Il demone ignorò completamente le sue parole, facendosi invece sempre più vicino
-Getta la maschera, ora!- gridò lei, pronta a scoccare la freccia, ma purtroppo si lasciò cogliere di sorpresa, e nel giro di un istante il brigante le fu addosso, sbalzandola al suolo. La freccia tracciò la sua parabola a vuoto, piantandosi a terra poco lontano.
-Avanti Kikyo, è impossibile che non ti ricordi di me!- sogghignò, immobilizzandola coi suoi poteri demoniaci
-O… Onigumo!- realizzò, riconoscendo il bagliore perverso dei suoi occhi
-Bene, vedo che finalmente ricordi!- rise, avvolgendole gli arti tra gli aculei e sollevandole il viso con la coda -Allora, Kikyo…- sogghignò in modo raccapricciante -Sei veramente tornata, e ora…- si bloccò, come rendendosi conto che qualcosa non andava -Kikyo… ma tu…- biascicò -Eppure… n-ne sono sicuro, tu s-sei Kikyo…- un brivido gli percorse la schiena mentre fissava i suoi occhi scuri.
-Ki… Kikyo…- tremò, mentre la fiamma cupida che divampava nelle sue iridi soffocava, coperta da un velo di lacrime -Tu…- sussurrò, avvicinando il suo volto a quello della sacerdotessa “Ma che cosa gli prende, ora?” si chiese lei, cercando di non perdere il controllo “E soprattutto, come ha fatto a tornare in vita?”
-Onigumo…- cercò di toglierselo di dosso, rendendosi conto di essere ben ancorata al suolo -Ora lasciami!- lo intimò, ma lui non parve farci caso. Le sfiorò il viso con le labbra, per poi scendere a baciarla sul collo bianchissimo. Fredda, inesorabilmente fredda
-Kikyo…- sussurrò il brigante, allentando la presa su di lei -Ma tu… tu odori di terra tombale… tu… tu sei morta!
-Cosa?- domandò lei, stupita -Certo che sono…
-Naraku!- ringhiò Muso, sciogliendola definitivamente dalla sua presa, e due lacrime calde caddero sul volto della ritornante -Me la pagherai, Naraku! Questa me la pagherai!!!- gridò, facendo per alzarsi, ma nello stesso momento due frecce rosate infransero le sue braccia demoniache, facendolo crollare al suolo accanto a Kikyo
-Presto, andiamo a salvarla!- una voce familiare giunse alle orecchie della sacerdotessa
-Sorella…- sospirò, alzandosi a sedere
-Kikyo!- venne avanti Kaede, seguita a ruota da Kagome e Sango
-Hiraikotsu!- gridò la sterminatrice, lanciando l’arma verso il brigante, ma subito una Lama di Vento deviò la traiettoria, rispedendolo indietro
-Questa è senz’altro opera di Naraku!- osservò Kagome -Kagura, fatti da parte!- tese nuovamente l’arco verso Muso
-Kagura!- un’altra voce, stavolta molto più flebile, chiamò il suo nome -Tienile occupate…- la Signora dei Venti si voltò, seguita dalle altre. L’eterea figura della demone dell’evanescenza si materializzò davanti ai loro occhi, reggendo lo specchio con entrambe le mani
-Ci penserò io a uccidere Kikyo!-.

continua…

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Capitolo 5
*** Il "rapimento" di Kanna ***


il rapimento di kanna
IL RAPIMENTO DI KANNA

Non un raggio di sole filtrava dalle fitte persiane di quella stanza, neppure il minimo bagliore osava disturbare le tenebre, sovrane assolute del castello…
-E così…- la voce di Naraku, cupa ancor più dell’oscurità, ruppe il silenzio di tomba che si era creato -Kagura ha finalmente raggiunto il villaggio- commentò -Ma che cosa aspetta a uccidere Kikyo?!?- uno strano bagliore omicida attraversò i suoi occhi, mentre il suo corpo venne scosso da un fremito.
Kanna non si mosse, continuando invece a reggere lo specchio
-La battaglia va avanti da troppo tempo…- continuò lui -Mostrami Kohaku!- le ordinò.
La bimba obbedì senza osare alzare gli occhi, tuttavia la mano le tremò leggermente al pensiero di ciò che avrebbe visto
-Uhm… a quanto pare Onigumo non l’ha ancora ucciso…- sogghignò, destando la fugace attenzione della demone -Dove starà andando ora?- domandò, alterato -Mostrami Kikyo!- ordinò nuovamente, ma non fece nemmeno in tempo a posare lo sguardo sullo specchio, che una voce odiosa e familiare al tempo stesso giunse alle sue orecchie
-Tessaiga, distruggi la barriera, ora!!!- gridò il mezzodemone
-E adesso cosa…- si lamentò il signore del castello, prima che la luce rossastra provocata dalla spada colpisse i suoi occhi pieni d’ira filtrando dalle persiane
-La barriera…- mormorò, mentre le sue pupille si allargavano per il terrore -Come diavolo ha fatto a infrangere la barriera?!?- tuonò, alzandosi e facendo quasi cadere a terra la bambina -Dannazione!- imprecò, lugubre -Non in questo momento… Kanna!- gridò -Vai e cattura l’anima di Kikyo, e se Kagura si oppone, uccidila, sono stato chiaro?-
la piccola lo fissò, quasi sbigottita, poi abbassò lo sguardo, e senza fare una piega si allontanò verso l’uscita reggendo lo specchio.
-Dove sei, Naraku? Vieni fuori!- l’irritante voce del mezzodemone cane proveniva dal giardino antistante il palazzo, o meglio, da quel che rimaneva del rigoglioso giardino che doveva esserci stato un tempo…
-Forse si nasconde nel castello- un’altra voce, decisamente più calma ma ugualmente carica di odio e di risentimento… era il monaco che portava il Vortice maledetto.
-E così avete osato arrivare fino a qui- sogghignò Naraku, recuperando il controllo, mentre li osservava dalla sua stanza -Avete osato distruggere la mia barriera…- continuò, scorrendo nervosamente le dita affusolate sulle persiane -Bene… ora ve la vedrete con i miei demoni!-.

-Ci penserò io a uccidere Kikyo- mormorò la bambina
-Co… come?- biascicò Kagura, da una parte stupita per l’intervento della sorella, dall’altra sollevata dall’assenza di Naraku stesso
-Tu non farai proprio niente, mostro!- le gridò Kagome, prima di cambiare il suo bersaglio e puntare la freccia sulla demone
-Stai attenta, Kagome, ricorda che il suo specchio può assorbire la tua freccia!- la averti Sango
-Non preoccuparti, questa volta…- fece per replicare, ma un tornado di ossa per poco non la investì in pieno, sbalzandola indietro tra le braccia della sterminatrice
“In ogni caso non posso permetterle di toccarla…” decise la Signora dei Venti “non prima di aver capito il vero motivo per cui Naraku l’ha mandata qui”
-Kagome, va tutto bene?- chiese l’amica, alzando gli occhi sulla sua avversaria.
Nel frattempo, Kaede era riuscita a raggiungere la sorella
-Dove credi di portarla?- sussurrò, imperterrita, la demone dell’evanescenza
-Tu stalle lontano!- le intimò la vecchia, scagliandole una freccia
-Togliti- rispose semplicemente la bimba, mentre la freccia scompariva con un bagliore rosato, inghiottita dallo specchio
-Ma cosa…- riuscì solo a mormorare, prima che anche la sua anima venisse catturata nella lastra argentea
-Sorella!- gridò Kikyo, tentando di rialzarsi, ma questa volta nemmeno lei sarebbe riuscita a salvarla.
Sgranò gli occhi all’orribile vista delle sue anime, le sfuggenti anime dei morti, che sparivano inghiottite dallo specchio
-Kikyo, Naraku mi ha ordinato di catturare la tua anima- sussurrò la bambina, con fare inespressivo -Ora verrai con me insieme alle anime dei morti- sentenziò, osservando soddisfatta il terrore dipinto sul suo volto.

-Inuyasha, attento alle spalle!- gridò il monaco, schivando l’ennesima schiera di demoni serpente
-Sì, li ho visti… ma quanti demoni ha quel bastardo?!?- ringhiò, abbattendoli con un sol colpo di Tessaiga -Dannazione, non finiscono più!
-Inuyasha!- lo chiamò nuovamente Miroku, indicandogli una strana luce viola proveniente da una delle finestre
-E’ senz’altro Naraku!- commentò il mezzodemone, balzando velocemente in quella direzione
-Sta attento!- gridò il monaco, risucchiando un altro demone che lo stava per attaccare alle spalle e venendo prontamente circondato dagli insetti velenosi
-Forse è una trappola!- ipotizzò
-Sì, non è da escludere…- mormorò Inuyasha
-Ma come, non seguite quella luce?- la voce bassa e cupa del signore del castello attirò la loro attenzione
-E questo?- ringhiò il mezzodemone -Un altro fantoccio?
-Può darsi- continuò Naraku da sotto la pelliccia
-Comunque sia, preparati a soccombere!- lo rimbeccò, sfoderando la spada
-Che sciocchi…- rise il babbuino -State qui a combattere mentre i vostri compagni sono in pericolo…
-Cosa dici, maledetto?!- continuò Inuyahsa
-E’ proprio così… in questo momento le mie emanazioni avranno già ucciso sia Kikyo che le vostre amichette…- sogghignò
-Stai mentendo!- provò il monaco, ma oramai il sospetto di essere caduti in trappola si faceva sempre più forte nell’animo di entrambi
-Siete liberi di non credermi- continuò Naraku -Ma…
-Stai zitto!- gridò il mezzodemone, passandolo da parte a parte con Tessaiga.
Il simulacro cadde a terra, spezzato a metà.

-Kagome!- gridò per l’ennesima volta Sango, cercando di evitare il tornado a bordo di Kirara
-Sono qui, Sango!- rispose la ragazza, scagliando l’ennesima freccia in direzione della demone
-Dannazione, non si vede niente!- si lamentò la sterminatrice, scorgendo il bagliore rosato fra le ossa che vorticavano nel cielo
-Kagome, prova a lanciarne un’altr…
-AAAAAAAAAAAH!- un forte grido di guerra si propagò nell’aria, e il vortice di ossa si fermò
-Oh!- gli fece eco, flebilmente, la demone dell’evanescenza
-Sa… Sango…- mormorò Kagome, non riuscendo a staccare gli occhi dalla bambina. La sterminatrice non rispose, bloccata a mezz’aria al fianco della Signora dei Venti
-Ka… Kanna!- sussurrò Kagura, spostando in continuazione lo sguardo dalla sorella al braccio demoniaco del suo assalitore
-Tu non farai nulla alla mia Kikyo!- sibilò Muso, mentre la sacerdotessa e la vecchia sorella si rialzavano stupite dietro di lui, sgranando gli occhi alla vista della piccola demone, trafitta dal braccio del brigante. Lo sguardo ancora fisso nel vuoto, continuava a stringere a sé la cornice dello specchio ridotto in pezzi
“Lo specchio!” fu la prima cosa che la Signora dei Venti riuscì a pensare, e nemmeno l’inconscio dolore per la perdita della sorella riuscì a offuscare l’immenso sollievo nel vedere quell’arma infranta: ora Naraku non avrebbe più potuto controllarla!
Il demone ritirò gli aculei, lasciando precipitare al suolo la bambina
-Nessuno di voi oserà toccarla, è chiaro?- tuonò, rivolto a Sango e Kagome, ma nonostante la sua arroganza, le lacrime continuavano a scendere, calde e inarrestabili, dai suoi occhi.
“Ma come, ha colpito una dei suoi…” lo osservò Kagome “E ora che gli prende?” fece un passo indietro, vedendolo voltarsi dalla sua parte per osservarla insistentemente
-Tu che vai in giro con le sembianze di Kikyo- cominciò, con fare minaccioso -dimmi che legame c’è tra…- si interruppe, squadrandola da capo a piedi mentre lei lo puntava con l’arco
-Non avvicinarti! Conosco il tuo punto debole!- lo rimbeccò Kagome, tentando di apparire il più minaccioso possibile.
“Come sarebbe a dire?” pensò la Signora “Dannazione, devo portarlo via da qui!” si disse, tornando a posare il suo sguardo sul demone. Era veramente diversissimo rispetto a poche ore prima… perché aveva reagito a quel modo vedendo che Kikyo era morta? Perché aveva attaccato Kanna, dopo che durante tutto lo scontro non si era mai mosso dal punto in cui era caduto? Domande destinate a rimanere senza risposta. “Non capisco cosa stia succedendo, ma potrebbe ancora servirmi!” decise la demone, precipitandosi verso Kagome
-Fermati!- gridò la sterminatrice, mentre la ragazza le puntava contro il suo arco
-Non immischiatevi!- gridò, cominciando a trovare veramente seccante la loro insistenza -Muso, sali sulla piuma!- ordinò, lanciandone una verso di lui
-Onigumo, non provare a muoverti!- si intromise Kikyo, puntandogli addosso una freccia, subito imitata dalla sorella
-Kikyo!- ringhiò il brigante -Non osare…- si interruppe, venendo quasi accecato dall’intensa luce dorata che avvolse la scena
-Inuyahsa!- gridò Kagome, abbassando l’arco, in preda all’euforia -Meno male che sei qui!
-Inuyasha…- mormorò Kikyo, indecisa se rimanere o meno sul posto
-Maledetto Inuyahsa!- ringhiò il brigante, ricomponendo a fatica il proprio corpo
-E così questa volta Naraku diceva la verità- commentò il monaco
-Naraku?- chiese la Signora dei Venti
-Cos’è? Vorresti farmi credere che non sapevi niente?- gridò il mezzodemone, tirando un fendente verso di lei
-Fermati!- si frappose il brigante, deviando il colpo. Un braccio e la coda volarono in aria, precipitando pesantemente al suolo -Il tuo avversario sono io!- sibilò
-Cosa?- sussurrò Kikyo, osservando la scena
-Sembra che la battaglia non sia ancora finita- commentò Kaede
-Non è questo…- continuò la ritornante -Avrei giurato che… non importa- decise, facendo per allontanarsi
-Sorella, aspetta!- la trattenne la vecchia
-Kikyo!- si sentì chiamare -Va tutto bene?- chiese il mezzodemone con malcelata dolcezza
-Non osare rivolgerle la parola!- ringhiò Muso, ricomponendosi
-Stai zitto, mostro!- lo rimbeccò Inuyasha -Ora ti ucciderò una volta per tutte!- gridò, scagliandosi contro di lui con Tessaiga -Cicatrice del vento!
-Sta mirando al cuore!- commentò Sango, rivolta a Kagome
-Il suo punto debole…- mormorò la ragazza
-Cosa?- la Signora dei Venti sgranò gli occhi, mentre il bagliore dorato di Tessaiga illuminava la scena un’ultima volta.

-Divina Kagome! Sango!- le chiamò il monaco, riemergendo dal polverone che si era sollevato
-Miroku!- la sterminatrice quasi gli saltò in braccio -Come sono contenta di vedervi!
-Inuyasha…- mormorò la ragazza, cercandolo fra la polvere
-Non preoccuparti, non percepisco più la presenza demoniaca di Onigumo, Inuyasha deve aver avuto la meglio!- la rassicurò lui
-Kagome!- la chiamò improvvisamente Sango -Guarda laggiù!
-Ma quella non è…- i tre si avvicinarono con circospezione al corpo della piccola demone, che li osservava stringendo gli occhi scuri
-Kikyo!- sentirono gridare Inuyasha
-Oh… Inu…- si interruppe Kagome, obbligandosi a non voltarsi e tenendo invece lo sguardo fisso sulla bianca emanazione
-Kikyo, stai bene?- le si avvicinò il mezzodemone, improvvisamente preso dalla vergogna al pensiero di non essere stato al suo fianco durante l’attacco
-Non preoccuparti, Inuyasha- rispose semplicemente lei, sedendosi a terra per la stanchezza -Sto bene, ma ora dovrò occuparmi degli abitanti del villaggio…- mormorò, tornando a guardare la distesa di ossa e corpi sparsi ovunque
-Kagura- righiò il mezzodemone
-Credo che Naraku le avesse ordinato di uccidermi- riconobbe la ritornante -In ogni caso, ora è fuggita, e lo stesso vale per Muso…- continuò, alzandosi a fatica per dirigersi verso la distesa di morti
-Kikyo…- sussurrò lui, guardandola andarsene
-Non preoccuparti, Inuyahsa!- lo rassicurò Kaede -Torna da Kagome, ora, noi abbiamo un compito da svolgere- gli ricordò, seguendo la sorella sul campo di battaglia
-Già… i doveri di una sacerdotessa…- mormorò lui, in un lampo di nostalgia
-Inuyasha- lo chiamò il monaco -Vieni a vedere-.
Il mezzodemone si unì al gruppo che circondava la piccola Kanna
-Nonostante sia un demone, non credo che sopravviverà se non la curiamo…- commentò Kagome
-Che? E perché mai dovremmo curarla?!?- saltò su Inuyahsa
-Perché potrebbe rivelarci il suo piano…- gli rammentò Miroku
-Io non vi dirò nulla!- rispose prontamente la piccola, con un filo di voce
-Ritorno della mia idea!- il mezzodemone la guardò di sottecchi
-Sango, aiutami a sollevarla!- disse Kagome come se nulla fosse -Sono certa che riusciremo a farci dire qualcosa…-.

I brandelli della candida piuma ricadevano lentamente dalla sua mano sulle verdi cime degli alberi, mentre i suoi occhi, dilatati dal terrore, restavano fissi nel vuoto
-Che stupido, te l’avevo detto di fuggire subito!- nemmeno i rimproveri della Signora dei Venti riuscivano a scuoterlo più di tanto
-Mi stai ascoltando?- nessuna risposta.
-Muso?!?- niente, se non un vago brontolio
-E così era veramente quello il tuo punto debole…- constatò lei, decisamente più dolce.
Lui abbassò gli occhi, riprendendo lentamente coscienza.
Annuì piano, stringendo leggermente la demone a cui si era ritrovato praticamente abbracciato
-A proposito- continuò Kagura, senza apparentemente farci caso -Ti devo ringraziare: da ora in poi Naraku non potrà più seguire i nostri spostamenti!- esclamò, mentre i suoi occhi scarlatti scintillavano nel crepuscolo -Un primo passo verso la libertà!- sorrise
-Ki… Kikyo…- mormorò lui, scosso da un fremito
-Come?- chiese la Signora
-Kikyo è… è morta…- sussurrò, mentre le lacrime tornavano a rigargli il viso -E’ tutto… tutto inutile…- Kagura lo sentì tremare lievemente mentre si abbassavano di quota
-E’ tutto inutile… ma perché mi hai salvato?!?- pianse, stringendosi ancora alla demone.

continua…


Chicca Inuyasha Dipendente: Grazie ^^" ebbene sì, ora ci si mette anche lei, riusciranno i nostri eroi a farle spiccicare parola?

Mary: Sono contenta che ti piaccia tanto, e a quanto vedo ti piace anche il protagonista, sono d'accordo con te, W MUSO (o Musou, quello che è...)!!!

-Ivi92-: Beh, un passo avanti l'abbiamo fatto, no? ^^"

Anonimo: Spero tu abbia trovato il mio messaggio fra le recensioni, purtroppo non sono molto veloce, nel senso che non ho mai tempo e quando lo trovo non sempre trovo l'ispirazione... cmq sono contenta che la mia ff ti piaccia e spero continuerai a seguirla, ciao!

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Capitolo 6
*** Domande e desideri ***


domande e desideri DOMANDE E DESIDERI

Le candide frange della piuma strisciarono dolcemente sullo sterrato, sollevando una leggera nuvola di polvere
-Do-dove siamo?- mormorò Muso, riaprendo lentamente gli occhi, il capo appoggiato alla spalla della Signora
-Ma come, non riconosci la tua ultima conquista?- rispose, aiutandolo a scendere dalla piuma.
Il brigante si guardò intorno, disorientato: la luce perlacea del crepuscolo si rifletteva sui tetti semidistrutti delle capanne del villaggio
-Ah?- mormorò, passandosi una mano sulla fronte e scostandosi il ciuffo scuro dagli occhi -Ehi, ma questo non è…- si interruppe, posando distrattamente lo sguardo sui mucchi di gioielli e stoffe preziose che aveva ammassato vicino ad un muretto solo poche ore prima

“Che strano…” pensò la Signora dei Venti risistemandosi la piuma tra i capelli “sembra che Naraku non abbia lasciato nessun demone ad aspettarci… che abbia richiamato Kohaku dopo l’attacco di Inuyasha?” si guardò intorno “Sempre che io abbia capito giusto…” riflettè, osservando il demone aggirarsi per il villaggio con aria assente “Forse è per questo che ha mandato Kanna da noi…” si avvicinò al mucchio di ricchezze accatastate, sedendosi sulle rovine del muro “voleva essere sicuro di uccidere Kikyo…
-Ma perché?!?- mormorò, quasi isterica, tirando un calcio ad un ammasso di stoffe ripiegate, che cadde rumorosamente a terra tra la polvere finissima.
Il brigante la guardò, e un vago sorriso gli illuminò il volto, sconvolto da quell’assurda battaglia.

Kagura tornò ad osservarlo a sua volta mentre accendeva una torcia appesa ad un portone
-E tu… cosa farai adesso?- azzardò, notando il suo sguardo abbassarsi alla luce crepitante del fuoco. Il brigante si lasciò ricadere con la schiena appoggiata al muro, afferrando un vaso color lapislazzulo intarsiato d’oro e cominciando a rigirarselo fra le mani
-Kikyo… è morta!- mormorò, dopo un tempo che sembrava interminabile -Ora io…
“Non hai più un obiettivo” pensò malinconicamente la Signora, cominciando a passare nervosamente le dita tra i gioielli sparsi a terra
-Le vedi, tutte quelle ricchezze?- sorrise amaramente il demone
-Come?- la Signora alzò nuovamente lo sguardo su di lui
-Le ho ammucchiate lì questa mattina, prima che quel maledetto ci attaccasse…- continuò, e una spiccata nota d’odio cominciò a marcare la sua voce insolitamente malferma
-Le desideravo tanto, questa mattina…- riprese, accarezzando le stoffe morbidissime dai colori vivaci -ma ora…- mormorò, facendo rotolare il vaso ai piedi della Signora.
Kagura lo fermò distrattamente, fissando lo sguardo sugli elaborati intarsi dorati
-Era Kikyo ciò che desideravo più di ogni altra cosa!- la voce sprezzante del demone la ridestò dalla strana malinconia in cui stava per sprofondare
-E allora perché…- cominciò lei, interrompendosi immediatamente non appena i loro sguardi si incrociarono.
Il silenzio tornò a regnare, sovrano assoluto di quella notte, sul piccolo villaggio.

-Ebbene?- chiese in tono quasi canzonatorio il mezzodemone, guardando di sottecchi la “prigioniera”
-Stà calmo, Inuyasha!- lo rimproverò Kagome, intenta a fasciare una mano della demone
-Bah, per me state solo perdendo il vostro tempo!- sbottò lui, allontanandosi nervosamente dalla camera da letto
-In effetti potrebbe non avere tutti i torti…- commentò il monaco, venendo fulminato all’istante dalle ragazze.
Kagome abbassò gli occhi sulla creatura bianchissima, che a sua volta distolse lo sguardo
-Hanno ragione: state perdendo il vostro tempo!- disse, in un soffio
-Guarda che sappiamo benissimo dove si nasconde Naraku!- la punzecchiò Miroku con tono annoiato -Vogliamo solo sapere perché rivuole Muso…
-... che comunque è già morto!- aggiunse Sango, ma il risultato rimase lo stesso: la bambina non collaborava.

-Ebbene?- ripetè Inuyasha, con lo stesso identico tono di prima
-Niente- rispose il monaco, alzando le spalle
-Bah, lo sapevo che era solo una perdita di tempo!- sbottò il mezzodemone -Attacchiamo Naraku ora e…
-Cosa sai dirmi su Kohaku?- li interruppe bruscamente Sango, rivolgendosi alla piccola demone.
Kanna alzò per un momento lo sguardo sulla ragazza, riconoscendovi infine la sorella di cui Kohaku tante volte le aveva parlato…
-No- sussurrò, senza staccare gli occhi da Sango
-Come no?!?- ripetè la sterminatrice, cercando invano di decifrare l’espressione vacua della demone
-Tu devi sapere qualcosa!- la incalzò Kagome -Noi non vogliamo farti del male, e neppure a Kohaku!
-Kohaku…- ripetè la piccola, gli occhi vagamente lucidi
-Perdete il vostro tempo- continuò, candidamente, riabbassando lo sguardo
-Niente di fatto…- mormorò Miroku, trascinando fuori dalla stanza Inuyasha prima che la squartasse sotto gli occhi delle ragazze.

-Io la ammazzo!!!- gridò il mezzodemone -Dannazione, Miroku, torniamo laggiù prima che Naraku scappi!
-Non avere fretta, Inuyasha!- lo interruppe il monaco -Prima dobbiamo sapere una cosa… ovvero se Naraku è davvero un mezzodemone… in quel caso, facendoci dire in quale giorno perde la sua forza…
-Bah, non abbiamo tempo per queste sciocchezze!- si lamentò l’altro
-Inoltre…- proseguì Miroku senza far caso alle sue lamentele -Stando a quanto ha detto Kagura, è probabile che Naraku non conosca il giorno in cui TU perdi la forza demoniaca…
-Ebbene?- continuò imperterrito Inuyasha -Non mi sembra una buona scusa per non attaccarlo subito!
-Ehm… posso farti presente la situazione?- lo interruppe il monaco indicando le due ragazze dentro la stanza -Kagome non ha preso molto bene il tuo correre dietro a Kikyo oggi… e in quanto a Sango…
-Sì, lo so…- sospirò il mezzodemone, spostando lo sguardo fuori della finestra, aspettandosi di veder ricomparire da un momento all’altro le due sacerdotesse -Ma non posso farci niente- aggiunse, dirigendosi a grandi passi fuori da quella casa.
-Ah, Inuyahsa…- sospirò il monaco, gettando un’altra occhiata dentro la stanza, dove Kagome e Sango cercavano di rassicurare la piccola demone
-Io ti capisco, essere belli è davvero dura a volte!- esclamò, passandosi una mano fra i capelli
-Ehi, Shippo, è pronta la cena?-.

La notte era ormai sopraggiunta da un pezzo quando la Signora dei Venti si rialzò lentamente dalla sua postazione
“Sarà meglio tornare al castello ora…” pensò “o Naraku finirà per insospettirsi…” sorrise, ripensando allo specchio infranto fra gli aculei del demone che aveva accanto.
-E tu cosa farai ora?- la richiamò il brigante, alzandosi a sua volta
-Devo tornare al castello di Naraku, prima che si insospettisca…- mormorò, non senza una certa malinconia -purtroppo non sono ancora del tutto libera…- ammise, abbassando lo sguardo
-Naraku…- mormorò a sua volta il demone, muovendo alcuni passi in direzione del fiume che attraversava il villaggio.
La Signora lo osservò in silenzio mentre, a testa bassa, si avvicinava alla riva, per poi voltarsi e farle cenno di raggiungerlo.
“Cosa avrà visto?” si chiese lei, incamminandosi a sua volta verso le tranquille acque scure.
Gettò un’occhiata alle rocce che spuntavano nel fiume, rivelandone la corrente leggera, per poi tornare a guardare gli occhi verde mare del brigante. In quel poco tempo passato ad osservarlo per ordine di Naraku non aveva potuto notarlo, ma in quel momento si rese veramente conto di quanto il destino di quel demone fosse simile al proprio…

-E’ stato dopo lo scontro con Inuyasha che… che ho incontrato per la prima volta Naraku- mormorò, sedendosi sulla riva e immergendo un piede nell’acqua scura
“Oh sì… nella foresta…” ricordò la Signora dei Venti, posando inconsciamente lo sguardo sulla cicatrice che svettava sulla sua schiena tra i lembi strappati della pregiatissima veste
-Quel dannato!- sbottò, lanciando una grossa pietra al centro del fiume -Era venuto a dirmi che Kikyo era tornata in vita- continuò, girandosi verso la Signora -Era venuto per illudermi che avrei potuto averla!-.
Le sue ultime parole risuonarono come un’eco nella mente di Kagura, mentre un sospetto cominciava ad affiorare nel mare confuso dei suoi ricordi
-Aspetta!- lo interruppe, sedendosi accanto a lui -Vuoi dire che Naraku ha voluto risvegliare il tuo desiderio?
-Quel maledetto!- ringhiò -Mi ha tenuto prigioniero per 50 anni, 50 ANNI!- ripetè, senza preoccuparsi di nascondere tutto il proprio odio.
“Lo spirito di Onigumo…” pensò la Signora osservando i suoi occhi fissi sulle acque del fiume... un misto di rabbia e frustrazione, odio e disperazione traspariva sul suo viso perfetto “sì… potrebbe essere…”
-Kagura- mormorò il demone, voltandosi verso di lei -portami da Naraku!
-Cosa?- la Signora sgranò gli occhi
-Se ti portassi da Naraku…- gli rispose, non osando guardarlo in faccia -tenterebbe di rinchiuderti di nuovo nel suo corpo…
-E allora come pensi di…- si interruppe, vedendo la rabbia affiorare sul bel viso della Signora
-Il mio cuore è nelle mani di Naraku- mormorò a denti stretti -e ora che si trova in difficoltà non gli porterò certo ciò che desidera!-.

Il brigante sorrise leggermente prima di risprofondare nella disperazione “Quindi non ha intenzione di portarmi da lui…” si disse, non potendo fare a meno, una volta sfumato ogni pensiero di vendetta, di venire assalito dal ricordo di Kikyo, la sua bellissima, stupenda, dolce Kikyo ridotta in quello stato pietoso, né viva né morta… ricomparsa miracolosamente in quell’epoca proprio come lui, ma contrariamente a lui priva di corpo, quel corpo candido e meraviglioso che per tanto tempo aveva desiderato… ma ora era solo terra quella che ricopriva la sua anima, soltanto fredda terra tombale…
-Non ricordi proprio nulla di quei 50 anni?- chiese improvvisamente la Signora, come volendo verificare qualcosa
-No…- ammise tristemente lui, mentre le dolorose immagini di quella giornata si sovrapponevano nella sua mente, riuscendo quasi a soffocare  qualsiasi altro ricordo antecedente -quando sono tornato in questo mondo non ricordavo nulla del mio passato, né Naraku… né Kikyo- si sforzò di ricordare -Non ho mai saputo quello che desideravo veramente…-
“Ma allora… è per questo che Naraku ha voluto che spiassi le sue mosse!” realizzò la demone
-E infine Naraku mi ha rivelato…- continuò il brigante con odio -che Kikyo era tornata in vita, così ho pensato…- il suo bellissimo viso si velò di lacrime -Ho davvero pensato che avrei potuto avere ciò che desideravo!- gridò, prendendo a piangere disperatamente.

“E’ così!” realizzò Kagura, e i sospetti che aveva avuto fino a quel momento trovarono finalmente la conferma che cercava “Il suo desiderio… la sua ossessione… era questo che Naraku voleva!” si disse, osservando con occhi sgranati quel demone, solitamente tanto spavaldo e arrogante, che ora piangeva come un bambino sulle sue ginocchia.
“Maledetto!” strinse i denti, ripensando al proprio cuore nelle mani di quel mostro mentre accarezzava distrattamente le chiome scure del brigante
-Kikyo… io volevo solamente Kikyo!- singhiozzò, aggrappandosi alla gonna del suo kimono.
La Signora dei Venti non potè non lasciarsi sfuggire una lacrima al pensiero della sua tanto agognata libertà… non sarebbe mai e poi mai riuscita a rassegnarsi alla schiavitù, neppure di fronte all’evidenza più spietata… e quel demone era uguale a lei, talmente ossessionato dal desiderio da non rassegnarsi nemmeno davanti alla morte…
“Nonostante fosse totalmente libero di agire…” pensò amaramente la demone “Naraku è riuscito a manovrarlo ugualmente!” ammise, scostando un lembo di stoffa dalla cicatrice sulla schiena di Muso. Sentì il suo cuore battere all’impazzata al di sotto del ragno, mentre singhiozzava biascicando scompostamente qualcosa.

Subito tolse la mano dalla sua schiena, non sopportando più il pensiero del proprio cuore lontano
-Devo andare ora...- sussurrò, accarezzandogli i capelli
-Oh no…- mormorò lui, alzando lo sguardo sugli occhi umidi della demone -Portami via da qui!- sussurrò, riprendendo a piangere
-Perché… perché Kikyo?!?- singhiozzò, stringendosi al kimono della Signora.
Kagura sospirò, scostandolo dolcemente da lei
-Devo andare ora- ripetè, tentando di portare i pensieri di entrambi verso l’unico argomento che poteva farli uscire da quella situazione assurda: la vendetta.
-Naraku sarà messo male…- disse, più per rassicurare se stessa che per convinzione -questa volta non resisterà ancora a lungo!- tentò di sorridere mentre fissava negli occhi il demone -Resta qui, tornerò appena possibile- continuò, alzandosi in piedi -…ci vendicheremo di Naraku!- si affrettò ad aggiungere, captando la costernazione sul bel viso del brigante.
-Kagura…- sussurrò lui, vedendola partire a bordo della sua velocissima piuma -Spero che tu abbia ragione- mormorò, alzandosi in piedi e scomparendo dietro la porta di una capanna.

Il ragazzino stava sdraiato sul tetto del castello già da alcune ore, quando finalmente la vide arrivare
-Kagura!- esclamò, facendole segno di avvicinarsi
-Kohaku!- lo riconobbe lei, atterrando agilmente sul tetto scuro -Naraku è…
-E’ ancora là dentro…- rispose il bambino, guardando verso il basso -Da quando sono tornato non è mai uscito dalla botola…
“Meglio così” si disse la Signora dei Venti “almeno non si accorgerà che sono tornata così tardi…”
-Kanna?- chiese distrattamente il bambino
-Morta- rispose secca la demone, saltando al piano inferiore e intrufolandosi nel castello da una finestra aperta
-Ah…- sussurrò Kohaku, e i suoi occhi solitamente persi nel vuoto scintillarono, lucidi, alla fioca luce della luna.

“Maledetto Naraku!” pensò la demone, tuffandosi sotto le coperte chiare del suo letto, incapace di rimuovere dalla sua mente l’immagine di quel brigante solitamente tanto spavaldo e pieno di sé che piangeva disperato sulle sue ginocchia “Veramente il potere di Naraku può arrivare a tanto!” si disse, amareggiata… Muso era un essere piuttosto semplice, questo lo sapeva, manovrarlo era stato uno scherzetto persino per lei, non certo solita gettarsi in complicate macchinazioni come l’odiato padrone… eppure Naraku era riuscito ad ottenere ciò che voleva, da lui come da lei stessa, da Kohaku, come inizialmente anche da Sango, e a suo tempo persino da Kikyo…
“Eppure un particolare ti è sfuggito, caro il mio Naraku!” sogghignò, ripensando alla strana reazione del brigante “Muso l’ha rivista, quest’oggi… ha rivisto la donna che desiderava, anzi, che TU volevi desiderasse… ma Muso non è come Inuyasha…” si disse, sorridendo come se davvero stesse parlando con l’odiato Naraku “…lui non è mai stato innamorato di Kikyo, come pretendevi potesse essere interessato alla sua anima, quando era solo il suo corpo ciò che desiderava? Ti sei rovinato con le tue mani!” sorrise “E cosa succederebbe se ora Muso, diciamo… perdesse il suo interesse?”

-Kagura!- la voce di Kohaku interruppe improvvisamente le sue macchinazioni
-Kagura, qualcuno ci sta attaccando!- gridò il ragazzino
-Come?- mormorò, saltando giù dal letto e infilandosi velocemente il kimono, per poi correre sul balcone
-Allora, Naraku, vieni fuori!- gridò il demone ai piedi del castello
“Uffa, che scocciatura!” si disse la Signora dei Venti “Speravo fosse Inuyasha…” pensò, saltando sopra la piuma
-Kagura!- si sentì chiamare
-Non preoccuparti, Kohaku, ci penso io a questo…
-Fermati!- la interruppe la voce di prima.
La Signora voltò lentamente lo sguardo, mentre un’intensa sensazione di disgusto le saliva alla gola
-Na-Naraku!- biascicò, riconoscendo il mezzodemone sotto la pelliccia di babbuino
-Lascia stare… ho in mente qualcos’altro per questo impiccione…- sogghignò, richiamando un gruppo di demoni-serpente -Voglio che lo catturi… vivo!
-Come?- mormorò lei
-Hai capito bene- la rimbeccò lui, sorridendo nervosamente mentre il demone lupo si avvicinava al castello con fare minaccioso
-Naraku, questa volta vendicherò i miei compagni!- gridò.
-Che cosa stai aspettando?- disse il mezzodemone rivolto alla Signora -Catturalo, ora!- ordinò.

continua…

RISPOSTE:

-Ivi-92: Sì, in effetti è un bell'ingarbuglio... e aspetta di vedere cosa succederà nel prossimo capitolo, Naraku non ha proprio intenzione di arrendersi! ^^"

Mary: Beh, per il povero Onigumo non sono certo rose e fiori in questo momento, ma sai com'è, a tutti capita una giornata no... chi lo sa, magari poi andrà meglio °-^"

Chicca Inuyasha Dipendente: Ah non preoccuparti, tanto, visti i miei tempi...  in ogni caso, spero ti sia piaciuto anche questo!


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Capitolo 7
*** Il cambiamento di Koga ***


cambiamento koga IL CAMBIAMENTO DI KOGA

La luna era ormai alta nel cielo, ma delle sacerdotesse ancora nessuna traccia. Dalla casa non arrivava più nessun rumore, eppure il mezzodemone accucciato davanti alla porta sapeva… sapeva che lei non avrebbe chiuso occhio, quella notte
“Dannazione!” si disse “Perché deve essere sempre tutto così difficile?!?” strinse i pugni, battendo i piedi a terra “Forse avrei dovuto insistere…” pensò tristemente, lasciandosi ricadere all’indietro sulla porta chiusa “Perché hai voluto restare accanto a me, Kagome?” sospirò, rivedendo il viso della ragazza tra le stelle del cielo, lo spettacolo che lei più amava dell’epoca Sengoku…
-Inuyasha!- la voce di Kaede, ormai segnata dall’età, riuscì a risvegliarlo da quel sogno ad occhi aperti
-Vecchia Kaede!- sbottò lui, focalizzando subito la sua attenzione sui luminosi shini-dama-chuu che cominciavano ad affollare il paesaggio: Kikyo era tornata.

-Kikyo!- gridò il brigante, ritrovandosi per l’ennesima volta a sobbalzare tra le coperte pesanti -Dannazione… un altro maledettissimo incubo!- sospirò, lasciandosi ricadere all’indietro sul cuscino bagnato di lacrime -Non ne posso più!- sbottò, lanciando di lato le coperte e balzando sul polveroso pavimento della capanna. Fece alcuni passi nel disordine che regnava sovrano nella piccola abitazione, dirigendosi a passi incerti verso l’uscita.
L’immagine biancastra della luna si riflesse nei suoi occhi verde mare
-Kikyo…- sospirò per l’ennesima volta, rivedendo nell’astro il viso pallidissimo della sacerdotessa -Ma allora io… anche questa volta non sono riuscito ad ottenere ciò che volevo…-.

-Kikyo!- le corse incontro il mezzodemone vedendola arrivare
-Inuyasha…- lo apostrofò distrattamente lei, o per lo meno, questo era ciò che lui credeva
-E’ molto tardi, che aspettavate a tornare?- chiese il mezzodemone, in apprensione. La sacerdotessa avanzò verso di lui finchè i suoi occhi dorati non si riflessero nello sguardo scuro e indecifrabile di lei
-Ki… Kikyo- balbettò lui, sentendosi quasi minacciato da quel silenzio opprimente
“Perché vuoi complicare le cose, Inuyasha?” pensò Kaede, entrando silenziosamente nella capanna, lasciandoli soli “Non capisci che così le farai soffrire tutte e due?”.
-Come ti ho già detto, abbiamo dei doveri da assolvere- replicò lei atona, cercando invano di scansarlo e seguire la sorella
-Perché mi parli in questo modo?- chiese lui, trattenendola per un braccio, gli occhi lucidi che riflettevano la luce delle anime
-Inuyasha…- sospirò lei, cercando di sfuggire alla sua presa e guardandolo nuovamente negli occhi.
Ma il mezzodemone non dava segno di volersi arrendere
-Inuyasha, oramai non sono più in vita- disse semplicemente, sperando che lui capisse
-Kikyo…- sussurrò lui, un malinconico sorriso dipinto sul volto -A me non importa che tu sia morta- disse dolcemente, avvicinando il viso a quello della ritornante.

-Perché sei morta, Kikyo?- sospirò Muso, accasciandosi su uno degli stipiti -Dannazione!- gridò, battendo i pugni sulla polvere insanguinata. Una lacrima solcò nuovamente il suo volto, mentre, confuso e innervosito, si avviava verso il fiume, lasciandosi andare a colorite imprecazioni contro il proprio destino
-Maledetto Naraku!- sbottò, lasciandosi ricadere sulla riva -E adesso che fine avrà fatto quell’altra?- si chiese, scivolando all’indietro e volgendo lo sguardo al cielo, come aspettandosi di vederla comparire da un momento all’altro a bordo della sua fantomatica piuma “Naraku sarà messo male,
questa volta non resisterà ancora a lungo… ci vendicheremo!”.
Il brigante si alzò pigramente a sedere, in parte tranquillizzato dal ricordo di quelle parole
-Sì, ci vendicheremo, puoi contarci… Kagura!- mormorò, lasciandosi scivolare di dosso le ricche vesti strappate in più punti. Si alzò in piedi, muovendo alcuni passi verso le acque gelide del fiume.

-Inuyasha, ora smettila!- gli sussurrò Kikyo, scansandolo all’ultimo momento
-Ma…- cercò di replicare il mezzodemone
“Inuyasha, ma allora non vuoi proprio capire?!” pensò lei, non riuscendo tuttavia a biasimare il giovane. In fondo, anche lei avrebbe voluto continuare ad amarlo…
-Ora basta- disse dolcemente, non riuscendo in alcun modo a risultare autoritaria. Se non che, con sua grande sorpresa, il mezzodemone lasciò la presa, spostandosi leggermente di lato per lasciarla passare
-Sì, come vuoi tu… Kikyo- mormorò, con gli occhi lucidi, ma senza lasciarsi andare ad inutili sceneggiate
“Inuyasha…” pensò la ritornante, lasciandoselo alle spalle mentre rientrava in casa “Non posso più fare parte della tua vita, lo sai!” si disse, più per ricordarlo a se stessa che per altro, e una lacrima solitaria scese sulla sua pallida guancia.

Freddo, un freddo intenso “Freddo come la sua pelle…” pensò il brigante, immergendosi completamente nelle acque scure.
Si lasciò andare alla debole corrente, passandosi una mano nei capelli lunghi e ribelli
“Ma mi vendicherò!” pensò, puntellandosi sul fondo con la coda e tornando a guardare il cielo. La luce della luna si rifletteva sulle piccole onde scure che gli si avvolgevano intorno, accarezzandone il corpo scolpito.
-Torna presto, Kagura!- sospirò, pregustando la fine dell’odiato Naraku, prima di immergere il volto nell’acqua scura, facendo scivolare le dita tra gli steli delle ninfee.
“Questo freddo…” si disse, riemergendo lentamente dall’acqua, per poi lasciarsi nuovamente ricadere tra i flutti scuri “Ora basta, devo smetterla di pensarci!” pensò, saltando sulla riva e piantando rabbiosamente la coda a terra
-Ora per me…- rise, malinconico -resta solo la vendetta!-.

-Catturalo, lo voglio vivo!- continuava a ripetere il mezzodemone, mentre la Signora dei Venti si lanciava a tutta forza verso il lupo
-Te lo puoi sognare, Naraku, oggi è il giorno della vendetta!- gridò Koga, schivando l’ennesimo attacco della demone -Ti ammazzerò, prima o poi!- le urlò contro, preparandosi nuovamente all’attacco
“Che sciocco!” pensò lei, facendo danzare i cadaveri disseminati nel giardino del palazzo “Non vedo perché Naraku dovrebbe lasciarlo in vita…” si bloccò, come presa da un nefasto sospetto
-Oh no…- si disse, schivando all’ultimo momento un attacco di Koga, che le si era lanciato contro approfittando della sua momentanea distrazione.
“Dannazione” si disse la demone, circondandolo con le sue ossute marionette
-E ora cosa vorresti fare?- sbottò il lupo -Vieni qui e affrontami, Naraku! Maledetto!- imprecò, saltando in mezzo ai cadaveri e cominciando a spaccarne le ossa a calci -Avanti, vieni fuori!- gridò, spedendo frammenti di ossa e carne putrefatta ovunque -Naraku!- urlò, spiccando l’ennesimo balzo e riuscendo quasi a raggiungere il tetto.

-Quel Koga è più resistente del previsto- commentò cupamente Naraku, osservandolo venire nuovamente travolto dai cadaveri e dalle Lame di Vento -Molto bene…- mormorò, e un sorrisetto perfido gli si dipinse in volto.
-Ora basta, Kagura!- ordinò, scendendo lungo il tetto affiancato da Kohaku
-Ah, finalmente ti sei deciso!- ringhiò il lupo
-Ora prendetelo- si limitò a ordinare il mezzodemone, e subito Koga si ritrovò completamente immobilizzato da decine di demoni serpente
-Tsk, che illuso! Credi forse che questo basti?!?- rise spavaldo il lupo, liberandosi in pochi secondi di quella coltre demoniaca
-Sei tu che sei un illuso- replicò atono Naraku
-Chiudi il becco e preparati a…- si bloccò il giovane, preso da un improvviso capogiro “Ma che diavolo sta succedendo ora?!?” si disse, cercando di riprendere il controllo, ma più si sforzava di ribellarsi, e più sentiva quella strana stretta serrarsi su di lui
-Ma cosa… succede…- sospirò, mentre la vista gli si oscurava poco a poco
-Povero stupido!- rise Naraku -Sei caduto nella mia trappola!
-No, io… io vendicherò i miei compagni!- riuscì a mormorare il lupo, prima di accasciarsi al suolo, apparentemente svenuto. Sulla sua schiena brillava, cupo, un frammento della Sfera.

-Oh… Koga…- mormorò la ragazza, risvegliandosi dal suo sonno agitato “Oh accidenti, ero appena riuscita a prendere sonno…” pensò, seccata, rendendosi conto che si trattava di un semplice incubo
-Eppure…- mormorò -Ho una strana sensazione…
-Uhm… Kagome?- biascicò Sango, rigirandosi tra le coperte
-E’ tutto a posto, Sango, era solo un incubo…- la tranquillizzò la ragazza
-Ah…- sospirò la sterminatrice assonnata -Inuyasha è ancora là fuori?
-No…- rispose cupa Kagome -L’ho visto rientrare poco fa… subito dopo Kaede e Kikyo…
-Uhm…- replicò pigramente l’amica, facendo per alzarsi a sedere -Ma tu…
-Va tutto bene, Sango!- le ripetè Kagome, cercando di sembrare convincente
-Scusami, mi sono addormentata…- mormorò la sterminatrice
-Non importa- sorrise l’altra -anch’io… Sango?- la osservò mentre si alzava in piedi e sgattaiolava fuori dalla porta nell’oscurità
-Sango?- la chiamò, gattonando fuori dal tatami
-Uhm… tutto a posto…- disse la più grande, ricomparendo sulla porta e risistemandosi al suo fianco -La demone è ancora al suo posto- mormorò, lievemente incupita
-Ah, Kanna…- dedusse la ragazza -Su, vedrai, domani riusciremo a farla parlare!- le sorrise, non riuscendo nemmeno questa volta a risultare convincente.

-Povero sciocco- commentò duramente Naraku -E ora… alzati!- ordinò, e subito il lupo si alzò lentamente in piedi, gli occhi azzurri persi nel vuoto
“Maledetto!” pensò la Signora dei Venti, ritrovandosi a provare pena per quel demone, di solito così fiero e spavaldo, che ora si trovava nelle mani di Naraku, manovrato coma un innocuo burattino.
“Muso!” pensò, in un lampo di terrore, rivedendone l’immagine in quella del lupo, che prontamente si inchinava al suo nuovo padrone, fiancheggiato dai demoni che fino a un momento prima erano stretti attorno a lui, gli stessi insidiosi esseri che l’avevano trascinato sotto il controllo dell’odiato mezzodemone “No… Naraku non deve assolutamente ritrovarlo!” si disse, volando a fianco del viscido babbuino “Ma lo saprà che è ancora vivo?”.
-Kagura, Kohaku!- li chiamò, voltandosi verso il palazzo -E Koga!- sorrise divertito, facendo salire l’amaro in bocca alla demone -Disponetevi con il mio esercito attorno al castello!- ordinò -Kagura!
-Sì, mio signore…- rispose lei, mantenendo faticosamente il controllo
-Sento che Kikyo è ancora viva… non è vero?
-Sì…- rispose lei, presa alla sprovvista, non riuscendo neppure a pensare cosa sarebbe stato meglio fargli credere
-E Muso?- continuò lui, senza voltarsi a guardarla
-Oh, Muso… è morto- rispose la demone
-Morto?- le fece eco Naraku, stupito
-Inuyasha- si affrettò ad aggiungere lei, notando il disappunto dipingersi sul volto del padrone -E’ stato Inuyasha ad ucciderlo, quando l’ha visto avvicinarsi a Kikyo…

-Kagura… io e Miroku ne abbiamo parlato oggi pomeriggio… secondo lui… beh, crede che ci stia nascondendo qualcosa- confessò la sterminatrice
-Kagura?- chiese stupita la ragazza, risistemandosi sotto le coperte
-Sì…- proseguì Sango, con fare riflessivo -Inuyasha vorrebbe attaccare subito Naraku, ma io… cioè, Miroku pensa che…- si corresse, arrossendo impercettibilmente nel buio -Pensare ad un’alleanza con Kagura potrebbe essere un’ipotesi realistica…
-Un’alleanza… con Kagura?- ripetè Kagome, incredula
-Mah… lascia perdere quello che ho detto!- sorrise la sterminatrice, preferendo chiudere lì quella faccenda -E non dire a Miroku che te ne ho parlato… in fondo, era solo un’ipotesi molto azzardata!- tagliò corto, facendo per tornare a dormire
-Beh…- tentò di replicare Kagome -L’idea mi suona parecchio strana, ma…
-Inuyasha non vorrà saperne!- sospirò la sterminatrice
-Miroku non è certo uno sprovveduto…- ammise Kagome -anzi, a volte è… insomma, quando non si mette a fare lo scemo è…-
“E’ l’uomo più geniale che io abbia mai incontrato” si disse la sterminatrice, arrossendo all’istante non appena si rese conto di ciò che aveva pensato
-In ogni caso non dire niente, ok?- sorrise Sango, cercando di nascondere l’imbarazzo
-Ok…- rise nervosamente Kagome, tornando a dormire con un pensiero in più a ronzarle per la testa, un pensiero che, per una volta, non avrebbe accompagnato i suoi incubi intarsiati d’ambra.

-Maledetto Inuyasha!- sbottò Naraku -A questo punto non mi resta altra scelta…- riflettè, incamminandosi all’interno del palazzo.
La Signora dei Venti lo seguì con lo sguardo mentre proseguiva lentamente verso la botola
“E adesso cosa avrà intenzione di fare?” si chiese, cominciando a disporre i demoni intorno al castello
-Kagura!- si sentì chiamare nuovamente
-Cosa…- mormorò, prima di scorgere, attraverso il vetro della finestra, gli occhi cupi e sanguinari di Naraku
-Maledizione…- si disse, dirigendosi verso la stanza lungo i corridoi bui “Non ho nessuna intenzione di tornare in quel postaccio!” pensò, strascicando controvoglia i piedi sul pavimento freddo “Su, coraggio… questa volta sarà l’ultima!” cercò di tranquillizzarsi mentre giungeva davanti alla botola.

Naraku, seduto davanti a lei, la scrutava, inquietante
-Dov’è tua sorella?- chiese, strisciando verso il centro della stanza
-Kanna…- cominciò la Signora, osservandolo mentre sollevava il coperchio della botola, ostacolato da un paio delle sue stesse braccia
-E’ rimasta uccisa nello scontro- disse, cercando di assumere un’aria dispiaciuta, non riuscendo a tacere dentro di sé l’immenso sollievo che provava per la perdita dello specchio
-Iuyasha…- mormorò Naraku -Avevo mandato Kanna a prendere l’anima di Kikyo, ma a quanto pare non siete state all’altezza di quel mezzodemone…- insinuò “Stai attenta, Kagura” aggiunse mentalmente “Inuyasha era qui quando Kanna vi ha raggiunte… prova a mentirmi, e sei finita!”
-Non è stato Inuyasha ad uccidere Kanna- rispose prontamente la demone
-Come…- la interruppe lui, piuttosto stupito
-Muso l’ha colpita, vedendola avvicinarsi a Kikyo!- continuò Kagura senza quasi badare a lui, sorridendo dentro di sé per la piccola vittoria del brigante su quel mostro
-Capisco…- mormorò cupamente “E così non hai intenzioni di tradirmi… meglio così” si disse il mezzodemone scivolando nella botola scura e richiudendola dietro di sé.
“Sei proprio uno stupido, Naraku!” pensò la Signora dei venti, uscendo dalla stanza “Anche con Koga al tuo fianco, questa volta non hai scampo!”.

continua…


RISPOSTE:

Mary: beh, di preciso ancora non lo so, però di certo vorrà uccidere Kikyo, visto che crede che Muso sia morto... ma per ora lasciamolo ricostruirsi, va! ^^"

-Ivi-92 e Chicca Inuyasha dipendente: grazie, grazie! Le scadenze purtroppo sono quelle che sono, anche perchè ora sto per finire l'altra fic e credo che mi concentrerò soprattutto su quella... in compenso, poi potrò dedicarmi completamente a questa! ^^"

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