Gelosia

di Rue Meridian
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1_Bugiardo ***
Capitolo 2: *** 2_ Stupore e rabbia ***
Capitolo 3: *** Sintomi ***
Capitolo 4: *** Buste chiuse e menzogne ***
Capitolo 5: *** 5 Chi è sano a questo mondo? ***
Capitolo 6: *** 6. Si sarebbero potute dire.. ***



Capitolo 1
*** 1_Bugiardo ***


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1.Bugiardo

Quadrophenia suonava nel silenzio del suo cervello, del suo studio. Adorava quel pezzo degli Who. Appoggiato allo schienale della sua sedia, si rilassava, gli occhi chiusi, il dolore della gamba per un attimo dimenticato. No. Eccolo di nuovo. Aprì gli occhi e prese un flaconcino di pillole sulla sua scrivania e nel farlo guardò oltre la porta a vetri del suo studio. Eccola, la vide passare di fronte al suo studio. Ma non guardò verso di lui. La sua attenzione era concentrata su un uomo alto, dal fisico atletico, moro che le parlava mentre le camminava al suo fianco. Chi era? Ah, sì, quella rottura dell’avvocato di un paziente che lui aveva più o meno minacciato per curarlo. E quello invece che ringraziarlo, o almeno sparire senza rompere le scatole, gli aveva inviato il suo avvocato. E non uno da quattro soldi, ma uno dei brillanti giovani di uno dei migliori studi del paese. L’ingratitudine umana.

Ma cosa ci faceva ancora qui? Cameron era intervenuta il giorno prima ed era riuscita a far desistere l’avvocato, e soprattutto il suo cliente, dai loro progetti bellicosi. Lui non l’aveva neanche ringraziata ed in realtà non pensava neanche di farlo. Ma ora perché stava parlando con lui?

Mentre uscivano dal suo campo visivo, notò che lei rideva. Da quanto non la vedeva ridere? O meglio da quanto non rideva?

I suoi pensieri furono interrotti dall’ingresso nello studio di Foreman, che portava un paio di cartelle sottobraccio.

F-Ti rubo un attimo dal tuo "intenso" lavoro, devi firmare un paio di documenti sull’ultimo paziente.

Ironico gli porse le cartelle ed attese mentre House le prendeva e le firmava.

H- Ah, il signor Lee, il caro vecchietto che mi ha sguinzagliato quella sottospecie d’avvocato. A proposito hai idea del perché giri nei corridoi? Ha intenzione di fare causa alla Cuddy? No, perché se è così, posso dargli numerosi argomenti. Non so, molestie sessuali…

F- Qui l’unico molesto è un altro, ma non vogliamo parlarne. Comunque è venuto a prendere Cameron, vanno fuori a cena.

H- Dunque è così che Cameron l’ha convinto a rinunciare alla causa.. Mi domando che cosa abbia proposto al mio paziente. Ah, devo ricordarmi di torturare Chase a proposito di questa uscita! Ecco perché era così depresso oggi.

Foreman fece una smorfia, poi prese le cartelle uscì dallo studio.

House rimase a fissare il vuoto di fronte a sé. Quadrophenia era ripartita, ma non la sentiva neanche. Un pensiero gli girava fisso nel cervello. Cameron. Fuori. A cena. Con l’avvocato. Con un altro. Era quindi vero quello che lei gli aveva detto. Aveva rinunciato. Non pensava più a lui. Lui non le piaceva più. Probabile. Ma era vero anche il resto? Lo odiava come lo odiavano tutti gli altri?

Cacciò questi pensieri. E se fosse? A lui che gli importava? Non gli era mai interessata Cameron ed ora che c’era la possibilità di liberarsi delle sue "interferenze sentimentali" doveva solo ringraziare il cielo.

 

Bugiardo.

Bugiardo…

Sei proprio un gran bugiardo.

Se fosse così, perché non fai altro che pensare a lei?

Se fosse così, perché senti l’impulso irrefrenabile di spaccare la faccia a quel bellimbusto?

Tra l’altro se ci provassi, lui ti piegherebbe in due con estrema facilità.

"Cameron… Allison è più dolce come suono. Ma non ha senso che pensi a lei! Sono solo uno stupido. Le dico di smetterla di andare dietro a merce avariata e, quando lei si trova uno giovane, sano, bello e di successo,vorrei che tornasse da me? Sono uno stupido…"

Con un gesto stizzito spense la musica. Ho bisogno di una doccia. E di un whisky. Anzi due. Facciamo a gara a chi finisce primo la bottiglia. Io e me stesso.

 

//Beh... che dire, spero che vi sia piaciuto l'inizio...Ho il terrore di rendere House un po' troppo OOC, ma finora ne ho parlato solo attraverso il suo cervello... Comunque sia commentate che ho molto bisogno di consigli (non sulla trama ma su come tenere Greg nel personaggio...)

Abbiate pazienza, è la mia prima fic... e anche se l'avevo pensata più breve temo diventerà un po' lunghina....

Inoltre ho poco tempo per aggiornarla, quindi per i prossimi capitoli dovrete attendere il prox fine settimana...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** 2_ Stupore e rabbia ***


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2Stupore e rabbia

Il divano sotto il suo corpo era morbido e la coperta di paille che si era gettata sulle spalle per coprirsi la riscaldava donandole quella sonnolenza dolce, che ti abbraccia e che tu accetti spontanea, specie dopo una giornata di cui ancora non hai capito il perché.

Ti sei interrogata tutta la sera su quella giornata, l’hai analizzata sotto ogni profilo, hai analizzato le tue azioni e quelle degli altri senza capirne il senso. In un certo senso hai fatto l’autopsia a quella strana giornata, per poi giungere ad una sola conclusione: non potevi fare un’autopsia per il semplice motivo che quella giornata era ancora viva, respirava, il suo cuore era ancora caldo e pulsante.

E cantava…Sì, strano a dirsi quella giornata cantava nel suo cuore… Non era fatta per la poesia Cameron, si stupì ad aver pensato una cosa del genere…

Poi penso a quello che una persona le aveva detto a riguardo una volta:"Forse non sei fatta per la poesia, ma sicuramente sei fatta di poesia"… Una persona che amava, un uomo, suo marito… Sorrise al suo ricordo. Poi senza accorgersene il suo pensiero passò ad un altro volto.

E si stupì.

Perché non era quello di House.

Quello se lo sarebbe aspettato, ma era quello di Hank.

Istintivamente si tirò su a sedere sul divano dove si era accoccolata. Perché aveva pensato ad Hank?

Pensò ai suoi occhi verdi, ai suoi modi gentili, alla sua sorpresa quando il suo telefono era squillato ed era lui. Che Dio solo sapeva come, si era procurato il suo numero. E l’aveva invitata a cena. E prima ancora che potesse rispondere con un gentile rifiuto, le aveva detto di pensarci con calma e le aveva lasciato il suo numero.

Lei era rimasta immobile, stordita, tanto che House vedendola si era complimentato per la fantastica imitazione di un pesce.

E quella era stata la prima. La prima delle tante battutine e stoccatine che le rivolgeva in una giornata di lavoro. Tanto che se non fosse stato per il fatto che ne era veramente innamorata, lo avrebbe odiato. Ma quando ci si incaponiva, quando si obbligava a non guardare i suoi occhi grigio-azzurri, a smettere di giustificarlo a tutti i costi, non ce la faceva. Perché bastava un attimo, un attimo solo in cui posava lo sguardo su di lui e si rendeva conto dell’immenso carico di dolore che quell’uomo portava dentro di sé: e lei sapeva cosa voleva dire soffrire.

Ma quel giorno era stato diverso: dopo l’ennesima battuta inappropriata sulla sua cosiddetta vocazione da crocerossina e sulla sua preferenza per i moribondi, qualcosa in lei era scattato. Aveva chiamato Hank ed aveva accettato il suo invito a cena.

Aveva realizzato un fatto importante: aveva una scelta da fare.

O continuava quel martirio, in silenzio, soffrendo come un cane, da sola.

Oppure tagliava, drasticamente, e iniziava ad apprezzare la vita, a sorridere, perché la sua ragione di vita non era più quel bastardo incapace d’amare.

Lei aveva scelto la seconda.

Eppure c’era una terza possibilità. Correre il rischio, aprirgli il suo cuore, un’altra volta, completamente…. E lasciarselo spezzare nuovamente… o forse no…L’assoluta certezza purtroppo non c’è mai in queste faccende, ma forse ne valeva la pena…

Ma lei non ne aveva il coraggio…

Vigliacca…

Non ne hai più la forza…

Debole…

Preferisco fuggire… vigliacca, alla fine sono solo una vigliacca…Ma ho un solo cuore… ed è già spezzato abbastanza… Ha troppo sanguinato per rischiare ancora… Sono stanca….

// Grazie a tutti per i commenti...Ho poco tempo ed aggiungo questo capitolo...Ma vi avverto che l'happy ending non è previsto...almeno non per tutti i personaggi...Pur essendo io Cottoncandy convinta....

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Capitolo 3
*** Sintomi ***


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3Sintomi

I sintomi sulla lavagna si aggiungevano uno dopo l’altro come parole senza senso. Eppure quelle cose le aveva studiate per anni, aveva lavorato ogni giorno su di esse che si era quasi scordata di come era la vita senza diagnosi, cartelle cliniche ed esami specialistici.

H- La bella addormentata si sveglia e ci degna della sua attenzione, partecipando attivamente alla creazione di una diagnosi o dobbiamo chiamare il suo principe azzurro, pardon il suo avvocato azzurro per ottenere la sua attenzione?

Senza nemmeno degnarlo di uno sguardo, Cameron focalizzò l’attenzione sulla lavagna cercando di dare un senso e magari anche una connessione logica a quei sintomi.

C-Potrebbe trattarsi di un tumore al cervello, ma senza analisi precise non si può dire molto.

Si alzò per andare ad eseguire i controlli, ma giunta sulla porta si fermò e si voltò:

C-Per l’esattezza non ha nulla di azzurro: è moro ed i suoi occhi sono verdi.

Si voltò nuovamente ed imboccò il corridoio, lasciando tre medici allibiti per lo stupore.

Non ha reagito… Non è saltata su a tentare di ribattere, non ha incassato il colpo sospirando, non si è nemmeno ribellata. La pallina tornò nelle sue mani dopo un rimbalzo contro il muro. La rilanciò con un movimento lento ed armonico. Se Gregory House era rimasto stupito per la reazione di Cameron, non lo aveva dato particolarmente a vedere.

Comunque lo era. Stupito. Sorpreso, più precisamente.

Il sintomo non rientrava nel quadro clinico che aveva disegnato. Non era la reazione che si aspettava. Non era da lei. O lo era? Forse non è così facile da capire la giovane crocerossina… Ma cavolo!, perché stava a pensare a Cameron? Una smorfia di disappunto gli si dipinse sul volto, e questa volta la pallina andò a sbattere con violenza contro il muro…Uno scatto d’ira…Forse era solo quello… Ira conservata e covata dentro per abbastanza tempo, esplosa all’ennesima battuta.. Girò la pallina nella sua mano osservandola.

No. Idea scartata… Stava di nuovo pensando a lei… è solo che è molto più interessante di questo caso… Praticamente è già risolto. Tumore al cervello… Anche Chase ci sarebbe potuto arrivare…ma non c’era arrivato…

Wilson era entrato da un po’ ma lui non lo aveva notato, ma l’oncologo aveva visto lui: aveva visto il gesto stizzito di prima, l’aspetto pensieroso …Tossicchiò per farsi notare..

H- Jimmy! Sei qui da molto? Scusa stavo pensando tra me stesso: sai è dura trovare qualcuno alla mia altezza con cui parlare…

Un mezzo sorriso da parte dell’altro che si sedette sulla sedia di fronte alla scrivania.

W- Dunque vediamo i sintomi: pensosità, scatti d’ira, testa in un altro mondo, zero attenzione per il mondo esterno… Direi che non pensavi ad una diagnosi visto che il tuo unico caso è praticamente risolto e comunque non ti procurerebbe scatti d’ira… Ma allora in che pensieri era immerso il nostro dottore preferito?

House fece spallucce e tornò ad osservare la pallina…H- Nulla d’importante

W- Nulla d’importante o nulla di cui tu vuoi parlare?

H- E’ la stessa cosa…Tu non hai pazienti di cui occuparti?

W- Ok… non mi vuoi dare indizi… Della Cuddy o di Stacy me ne parleresti, quindi le escludo… Qualcuno della tua squadra direi.. Chase escluso visto che non lo consideri neanche… Allora Foreman o la bella Cameron?

H-… Nessuno ti ha mai detto che sei un gran rompiscatole?

W- Ok visto che hai glissato poco elegantemente sulla domanda e che il tuo livello di sarcasmo è a dir poco penoso… direi Cameron… sbaglio???

H- Mmmph…No.

W- Che c’è? Ha tentato di violentarti?... Aspetta!!!La cena di ieri sera… Come ho fatto a scordarmene?? Cos’è sei geloso?

H- Ma per favore!..... E’ che è diversa…Non mi va di parlarne…

Cosa c’è di meglio di un amico per forzarti a parlare di qualcosa di cui in realtà hai una voglia matta di parlare?

W- Capito… cioè non ho capito cosa ti dia fastidio di più: il fatto che sia uscita con l’avvocato o che stia mostrando un po’ di carattere tirato fuori da chissà dove?

H- Non è il suo carattere! Non è lei… mmph.. non so neanche che me ne freghi… e non guardarmi così… Non sono così sentimentale…per la verità non lo sono affatto.. E’ solo che il mio rompicapo preferito non funziona più come dovrebbe..

W- E se fosse solamente che ha ripreso a funzionare come dovrebbe? Cioè che una bella ragazza si è stancata di farsi del male dietro a te che non te la fili per nulla e si interessa a qualcuno che invece la ricerca? E’ così assurda come ipotesi?...

Si alzò e si avvicinò alla porta..-Forse è solo troppo dura da accettare per te… Pensaci…

Wilson era uscito appena.

Str.. ate.. Non me ne frega nulla… Faccia quello che le pare: basta che non mi tormenti più…

Vuoto… Perché sono così vuoto?Si passò le mani sul viso. Alzò gli occhi per vedere l’orologio.. le sei… Grazie a Dio è finita per oggi… Si alzò, prese il bastone ed il suo zaino…

Arrivato nell’atrio, sul portone c’era Cameron. E l’avvocato. Lai rideva guardandolo. Stavano uscendo. Di nuovo.. Uscirono dal portone e dal suo campo visivo.

Cristo,quanto fa male la gamba!

//Ringrazio prima di tutto per i commenti Diomache, Cristine Black, Gr4zI4_90 , hikary,Elbereth...

Poi faccio una promessa da marinaio... cercherò di aggiornarla il più presto possibile... Questo capitolo è stato duro...speriamo che il resto sia in discesa...

Poi vi avverto : purtroppo le mie vicende sentimentali di questo periodo e la mia depressione stanno influenzando la storia... perciò non ci sarà troopo cottoncandy!!! Sorry

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Capitolo 4
*** Buste chiuse e menzogne ***


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4 Buste chiuse e menzogne

Respiro. Un altro uguale… pieno e lento… ancora un paio… il suo riflesso più rilassato… l’ultimo respiro più profondo degli altri per darsi coraggio.

Ok, ce la posso fare… Dopotutto l’ho già fatto una volta…ma era diverso…

Scacciando l’ultimo pensiero prese le buste poggiate sulla mensola del lavabo ed uscì dal bagno delle donne.

Il corridoio era vuoto con un piccolo sorriso si diresse verso il laboratorio dove era certa di trovare Foreman…Speriamo solo che sia solo!! E se ci fosse anche Chase?..No il test sarebbe stato Foreman.. gli ostacoli si affrontano uno per volta.

Era solo fortunatamente. Cameron aprì la porta provocando quel minimo rumore necessario ad avvertire l’altro della sua presenza.

F- Per i risultati delle analisi è ancora presto. Sono a metà lavoro ed almeno un’altra oretta ci vuole.

C-(interrompendolo educatamente)No tranquillo, non sono qui per i risultati. -Sorrise-

Foreman la guardò con aria interrogativa e lei prima che potesse ribattere gli porse una busta.

C- Volevo darti questa.. sei il primo a saperlo… non rovinarmi la sorpresa raccontandolo a tutti..

Il neurologo aprì la busta e ne lesse il contenuto, dapprima quasi corrucciandosi non capendone il senso, poi alzò gli occhi con un’espressione tanto stupita che Cameron scoppiò a ridere.

F- Cameron… ma questa è una…

C- Si lo è… e spero che tu mi faccia avere al più presto una risposta- sorrise e si voltò per uscire dal laboratorio, quando il neurologo la chiamò.

f- Allison, sei sicura di quello che fai?

Divertente Foreman! Uno fa tanta fatica a fare delle scelte, ci piange, si dispera, poi quando è abbastanza convinto, quando ha finalmente preso una decisione, arrivi tu e con una frase rischi di distruggere tutto. Ma se non ce la faceva neanche con Foreman che speranze aveva con House.

Forza Cam, fai vedere a tutti che brava attrice sei!

Si accorse da sola dell’amarezza dei suoi pensieri, ma li ignorò e si voltò verso il collega con un’espressione di stupita innocenza.

C- Ma certo!-La sua voce esprimeva quasi il suo stupore per il fatto che lui dubitasse che la sua scelta fosse di fatto quella giusta quando lei ne era palesemente convinta. Vide l’amico sorriderle rasserenato.

F- Beh allora auguri…

Lei sorrise nuovamente verso di lui ed uscì dal laboratorio mentre un forte senso di nausea la aggrediva.

Aveva mentito!

Aveva mentito!

Forse era la prima volta che vedeva Foreman entrare veramente nel ruolo di amico che lei desiderava tanto dargli. Era la prima volta che lui si interessava a lei liberamente e sinceramente e lei gli aveva mentito!!

Faccio schifo… faccio veramente schifo.

Ho mentito….tutti mentono…

Ho mentito….tutti mentono…

E gli ho dato ragione… ho dato ragione ad House… tutti mentono…

Ma in fondo quello che sto facendo non è tutta una menzogna?

Nota personale: Vorrei ringraziare Gr4zI4_90 per i suoi commenti… L’altra volta il tuo nome è venuto in neretto non so per quale problema di formattazione. Comunque sia non sono del tutto sicura su come finirà questa storia.. Avevo pensato un certo finale ma è anche vero che il mio cuoricino ferito potrebbe non reggere tanta tristezza. Sto pensando se scrivere due finali alternativi… Non so… Comunque non so, ma vi siete chiesti perché l’avvocato si chiama Hank?Non è fondamentale… ma è interessante…Questo capitolo è un po' corto lo so ma è davvero difficile portare la storia sulla strada dove la sto portando.. Avrei voluto chiamarlo Dust in the wind come la canzone che mi ha portato avanti per questo capitolo... ma il testo non è molto legato alla trama... più che altro era la melodia ad aiutarmi... vi consiglio di sentirvela...

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Capitolo 5
*** 5 Chi è sano a questo mondo? ***


k

//Chiedo umilmente venia a quelli tra voi interessati a questa fic per l’enorme ritardo con cui l’aggiorno…Ho avuto l’enorme tentazione di dir basta e di lasciare perdere questa storia perché non mi piaceva affatto… Quando poi avevo deciso di finirla sono iniziati gli esami universitari…. Ed Analisi Matematica1 mi ha notevolmente impegnato…Scrivere questa fic è travagliato quai quanto la trama che sto portando avanti!!!Beh, spero che vi piaccia…o almeno che non vi dispiaccia!!Ringrazio tutti per i commenti ed avvero che questo è il penultimo capitolo.

5 Chi è sano a questo mondo?

I suoi occhi vagavano per l’ufficio alla ricerca di qualcosa da distruggere…già distruggere… era l’unica alternativa che gli veniva in mente… l’unica alternativa al mettersi a piangere disperatamente ed ad urlare…ma entrambe queste cose avrebbero attirato troppo l’attenzione...

E l’ultima cosa che voleva era che loro sapessero la verità… che lei la sapesse…

Tutto era troppo importante o gli avrebbe causato troppe grane romperlo… si fermò…

La sua tazza…

La prese in mano…il primo istinto era quello di scaraventarla per terra, ma non ne avrebbe avuto molta soddisfazione. Stringendola con l’intera mano si diresse zoppicando verso il muro.

Un botto, un rumore di cocci infranti…Il dolore per le ferite alla mano…

La bellezza del dolore fisico… è così intenso che tutto passa in secondo piano… anche il fatto che l’ho persa…

Strinse la mano sana sul bastone ed uscì dal suo ufficio…Lì non si respirava…

Il terrazzo all’ultimo piano era vuoto… Dopotutto l’orario di lavoro era finito da tempo…

Un record per me… mai stato così tanto in ospedale tranne quando ero il paziente…

Si appoggiò con le braccia incrociate al davanzale, guardando fuori…

Era già buio e le luci dei locali o delle case erano accese… Da quella angolazione poteva vedere anche fuori del campus: un’insegna segnava ad intermittenza la data, la temperatura e l’ora…

Le 21.30… erano già passate tre ore e mezza da quando lei si era presentata nel suo ufficio..

Se avessi saputo quello che stava per fare, non l’avrei mai fatta entrare.

Se avessi saputo la verità, non l’avrei fatta parlare.

Se avessi saputo… se avessi anche solo immaginato… se ci fosse un’occasione di tornare indietro… se…. se… se…

Se…

… forse allora le avrei detto la verità…o almeno quello che provo… e non starei così male… non starei piangendo da solo in un terrazzo…

La fasciatura che si era fatto alla mano si stava inzuppando di lacrime mentre piangeva seduto per terra, le mani sulla faccia…

Lei era entrata nel suo ufficio quel pomeriggio. Aveva appena finito di somministrare la cura al paziente e lui immaginava che fosse venuta a riferire eventuali miglioramenti o complicazioni.

Quelle str…ate di sentirselo dentro quando sta per succedere qualcosa… Lui l’unica cosa che sentiva era il solito stupore di come potesse così bella e maledettamente sexy, ed al contempo avere un’aria così innocente e pura…

Aveva una mano in tasca mentre con l'altra spingeva la porta per aprirlae l'aveva continuata a tenere lì mentre riferiva di aver effettuato la cura e che già si iniziavano a vedere i primi miglioramenti.

Poi mentre lui si voltava per ricontinuare il livello interrotto di un videogame, lei gli aveva messo

sotto il naso una busta.

C-Tieni

H- (Prendendo la busta ed aprendola) Guarda che per la letterina a Babbo Natale sei notevolmente

in anticipo... o forse vuoi evitare la coda dell'ultimo minuto?...

Perché dico solo cavolate? Perché riesco ad essere serio solo quando si tratta di lavoro e manco sempre?Perchè devo sempre fare una battuta?

Iniziando a leggere aveva smesso di parlare,probabilmente sono pure sbiancato,poi aveva poggiato

la busta sul tavolo di fronte a lui e l'aveva guardata. Era imbarazzata e cercava di evitare di incrociare il suo sguardo...

Ma a parte questo non c’era altro… Era solo imbarazzata… Null’altro.

Non c’erano rimpianti nei suoi occhi… non sembrava avesse pianto… era solo molto imbarazzata..

Imbarazzata… come una persona innamorata…

H-Una partecipazione... Interessante... Tu ed il tuo avvocato vi siete dati da fare in soli quattro mesi.

Cos'è, sei incinta?

C-(Arrossendo violentemente)..N-No... certo che no! Perchè secondo te, Hank misposerebbe solo se rimanessi per sbaglio incinta?

H-No... secondo me tu lo sposeresti solo se rimanessi per sbaglio incinta..

C-(Deglutendo) Che vuoi dire? Ti ricordo che non sono il tipo che non si sposerebbe neanche sotto

tortura... infatti già mi sono sposata una volta!

H- Allora mi dispiace per Hank, credevo che la sua salute fosse buona ma evidentemente deve aver un piede nella fossa se tu lo sposi...- sorrise sarcasticamente aspettandosi una sua reazione

Ma lei aveva chinato la testa, tanto che per un'attimo House ebbe il terrore di averci azzeccato..

C- Non sono una crocerossina, House... Non lo sono mai stata, checchè tu ne pensassi...- si fermò

come per raccogliere il fiato- e neanche il mio interesse per te era dovuto al fatto che lo fossi.

Era… che significa era? Che significa Cameron? Perché ne parli al passato? E’ finita?E’ una cosa morta ormai?

Io sono una cosa morta?

C-(Rialzando la testa e guardandolo come a sfidarlo)Comunque per favore dammi una risposta al

più presto...Il matrimonio è il prossimo fine settimana e vorrei sapere chi viene.

Si voltò e fece per andarsene ma la sua voce la fece bloccare

H- (Alzandosi ma rimanendo vicino alla scrivania) Cosa vuoi da me Cameron?

Lei si voltò a guardarlo stupita

C- Solo sapere se vieni al matr...

H-(Interrompendola) Ti ho chiesto un'altra cosa...Cosa vuoi da me?

Ti prego, dimmi che vuoi che ti ami, dimmi che mi vuoi accanto, dimmi che vuoi ME…

Perché… perché non dici nulla Cam?

Allison…

C- Non capisco...

H- Cosa vuoi.... che vuoi che ti dica?... Vuoi che non dica niente o che ti impedisca di fare la più

grossa stupidaggine della tua vita? Dimmelo Allison, perchè io non lo so!!Cosa vuoi che faccia?

Perché non parli Allison? Ti prego dimmi qualcosa?

C- (Sospirando) Non devi fare niente House, nè dire niente... Ormai non c'è più nulla da dire...

Non faccio una stupidaggine, anzi forse faccio l'unica cosa saggia della mia vita...

H- Allora perchè sei venuta da me? Perchè sei venuta a dirmelo?

Dammi una speranza Allison. Dammi qualcosa in cui credere, dammi un motivo per non distruggere la mia vita così come stai distruggendo il mio cuore.

C- Perchè è importante per me, per dimostrare a me stessa che sono veramente guarita

H-E lo sei? Sei guarita?

C-(Uscendo dall'ufficio)Chi è sano a questo mondo House?

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Capitolo 6
*** 6. Si sarebbero potute dire.. ***


Gelosia

 

6. Si sarebbero potute dire..

 

- Alla fine si sono sposati.-

La Cuddy alzò gli occhi dal documento che stava leggendo, per fissare un sorridente Wilson appena entrato nel suo studio. Batté gli occhi un paio di volte, a segnalare che non aveva la minima idea di cosa si stava parlando.

-Chi?-

- Allison e quel deficiente.-

La Cuddy fissò l’altro, non capendo molto di più. Solo qualche secondo dopo, le sinapsi del suo cervello fecero i collegamenti necessari.

-NO!- sbottò incredula.

Poi, dopo aver avuto conferma silenziosa dal sogghignante oncologo, che questo non era uno scherzo, boccheggiò un paio di secondi in cerca di qualcosa da dire, per ridursi a mugugnare: - Ma non ci hanno invitati!-

Wilson richiuse la porta a vetri dell’ufficio dietro di lui, dirigendosi tranquillo verso la scrivania dell’altra, dove si appoggiò, osservando l’altra, ancora divertito.

- Se ti può consolare l’ho scoperto per caso…- La mano dell’oncologo sfiorò tranquillo il profilo della dottoressa, che istintivamente si rilassò a quel contatto, socchiudendo gli occhi a quel gesto così familiare, ma sempre sorprendente.

- Come?- Biascicò, riaprendo gli occhi e cercando di riprendere il controllo di sé: il suo tono era tornato ad assumere una vaga sfumatura minacciosa.

- Beh, nonostante “ufficialmente” cerchino di mantenere il segreto, nessuno dei due riesce a farlo. –

Al sorriso, che si stava dipingendo sul volto di Wilson, rispose istintivamente con un altro simile, rischiando di perdersi il significato delle parole del marito.

- Ti dirò: Allison è quella che si controlla meglio. Lui non riesce a contenersi- La sfumatura sul pronome era palesemente divertita. – Non hai idea di quante scuse si è inventato per mettermi sotto il naso la fede!-

La Cuddy ghignò, conoscendo il soggetto in questione, mentre James continuava: - Ovviamente si è mostrato ritroso a dovere quando me ne sono accorto ed ho fatto i dovuti collegamenti.-

- Spero che si sentano in colpa abbastanza per non averci detto nulla!- Sbuffò la donna, - Non capisco perché farci questo dispetto!-

Wilson arrossì come uno scolaretto a quelle parole e biascicò: -Ti sconsiglio di andare a fargli questa domanda.-

La moglie lo guardò incuriosita, sollecitandolo con lo sguardo a spiegarsi; dopo un po’, fissando istintivamente il fermacarte sulla scrivania dell’altra, se ne uscì, quasi sussurrando.

- Ha detto che, in fondo, noi non l’abbiamo informato quando abbiamo concepito Greg Junior.-

La donna ridacchiò, accarezzando dolcemente il pancione di sei mesi che ostentava con fierezza: - Quando capirà che non ho alcuna intenzione di chiamare nostro figlio col suo nome?-

L’altro sorrise e poggiò la sua mano su quella della moglie.

Che dire? Ci sarebbero mille cose da raccontare, ma alla fine le cose più importanti son state dette.

Certo, non le più divertenti: si potrebbe raccontare di come House si presentò nella stanza dove la futura sposa di Hank Taylor, noto e famoso avvocato civile, stava sistemando gli ultimi dettagli del trucco del matrimonio.

A neanche un quarto d’ora dall’inizio della cerimonia.

Di come abbia litigato con lei per mezzora, fino a farla piangere ed urlare, per poi crollare e dirgli quello che provava. Beh, certo nel suo solito modo pungente e barbaro, col suo solito fare strafottente, ma con una punta di disperazione di fondo.

Di come affermasse senza mezze misure: “Tu ami me, Allison, non quello stramaledetto damerino, che si è messo in mezzo tra noi due, che ha rovinato tutto”.

Si potrebbe, infine, sottolineare che il damerino in questione era appena apparso sulla soglia della camera, preoccupato perché la cerimonia era ormai in ritardo di mezzora.

Che il damerino in questione aveva dimostrato di non esserlo poi così tanto, quando si era avvicinato alla sposa ignorando il fastidioso e ringhiante medico zoppo lì vicino.

Di averle preso le mani ed averle detto dolcemente: “E’ vero, Allie? Perché se è così, allora non fare il tuo più grande errore…-

Che la sposa, o almeno futura sposa, aveva ripreso a piangere sommessamente, mormorando in continuazione: “Mi dispiace…”.

Che l’avvocato l’aveva baciata sulla fronte dolcemente, sussurrandole: “L’importante è che tu sia felice, Allie”, per poi trascinare fuori dalla stanza lo zoppo, per iniziare una scazzottata sulle scale (perché, in fondo, lui era sempre stato rifiutato).

Che erano precipitati fra gli ospiti accorsi a capire cosa stava accadendo, lasciando così il giardino allestito per la cerimonia mezzo vuoto.

Lo sposo, o almeno quello che avrebbe dovuto esserlo, aveva sorriso (sorriso un po’ rovinato dal labbro spaccato) agli ospiti, annunciando che non ci sarebbe stata nessuna cerimonia ed invitandoli cortesemente a tornare a casa.

Alla fine, in quella casa, che sarebbe dovuta essere “il nido d’amore di Allison ed Hank”, era rimasta solo una dottoressa, vestita da sposa, intenta a soccorrere uno zoppo abbastanza a cocci..

Si sarebbero potuti raccontare dei loro continui battibecchi, per niente migliorati, nonostante una convivenza, che sarebbe durata ben due anni.

Sarebbe stato piacevole dichiarare che House era riuscito a trovare il coraggio di chiedere a Cameron di sposarlo, solo ricorrendo ad una partita a Poker, che l’immunologa si era ritrovata a pagare con un Sì, che di certo non avrebbe mai voluto negargli.

Si sarebbero potute raccontare molte cose, ma, alla fine, si è voluto lasciare la parola a chi, su questa storia, ci aveva scommesso fin dall’inizio.


Sono perfettamente cosciente che questo capitolo finale potrebbe non soddisfare le vostre aspettative.... So che è scritto in modo ben diverso dai precedenti, che è arrivato talmente tanto tempo dopo, che probabilmente molti manco si ricordavano l'esistenza di questa fic..

La realtà è che il tempo è stato padrone di questa fic: è la mia prima fanfiction, con tutto quello che ne segue... Inoltre, mentre la scrivevo sono successe tutta una serie di cose che mi han cambiato profondamente: non potevo scrivere come prima, perchè non mi era più possibile.. La trama è rimasta identica al mio pensiero iniziale, nonostante migliaia di ripensamenti. Ma avevo pensato di scrvierla in modo diverso... Come forse si può intuire da questo capitolo.

Lasciarla incompiuta? No... per due motivi: uno, che come lettrice so bene la sofferenza di una fic incompiuta. Secondo, che nonostante questa fic non mi abbia mai soddisfatto, tuttavia rimane la mia prima fic e non ho intenzione di rinnegarla.

Così, ecco il capitolo finale: a voi la parola... Liberissime di non apprezzarlo, ma ammetto che fra tutti questo è l'unico che mi soddisfa.
Sì, è solo un abbozzo, qualche pennellata che fa intravedere il quadro, senza però scendere nei dettagli. Un capitolo corto che non dà molte soddisfazioni, forse... La realtà  la conosciamo tutti... Questo capitolo rischia di rendere tutto molto OOC, tutto molto banale e melenso... E me ne rendo conto.. Credo che se avessi però scritto tutto nei dettagli allora sì che lo sarebbe stato veramente.

Consolatevi... Credo che questa sia la prima ed ultima mia sortita nel Princeton... Quindi, non è poi un peccato tanto grave^^...
Perchè? Perchè la magia si è spenta... perchè la passione era nata in una certa situazione e qualcuno mi ha dato una spinta fuori strada...
Ho accettato tutto, ma non posso dire di essere uguale... Sarebbe mentire: e se posso farlo nella vita, quando scrivo è molto più difficile^^

E poi... il Princeton è andato abbondantemente avanti... e nessuno di noi potrà riportare indietro la storia... E meno che mai la trama^^

Grazie a chi ha letto, di più ancora a chi ha commentato. Continuerò a frequentare il mondo di House, ma ormai solo da spettatrice. Ciao a tutti, gente!

Un ultimo, immenso ringraziamento a chi ha commentato (SHY, Mistral e cricotton4ever) oltre a chi mi ha messo fra i preferiti.

 

Ho riletto un po' tutto questo capitolo, compresi li avvisi finali e son arrivata ad una conclusione^^: mai scrivere mentre si ascolta Lara Fabian. Troppo sentimento nell'aria!!!

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