Gelosia di Rue Meridian (/viewuser.php?uid=13482)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1_Bugiardo ***
Capitolo 2: *** 2_ Stupore e rabbia ***
Capitolo 3: *** Sintomi ***
Capitolo 4: *** Buste chiuse e menzogne ***
Capitolo 5: *** 5 Chi è sano a questo mondo? ***
Capitolo 6: *** 6. Si sarebbero potute dire.. ***
Capitolo 1 *** 1_Bugiardo ***
1
1.Bugiardo
Quadrophenia suonava nel silenzio del suo cervello, del suo
studio. Adorava quel pezzo degli Who. Appoggiato allo schienale della sua sedia,
si rilassava, gli occhi chiusi, il dolore della gamba per un attimo dimenticato.
No. Eccolo di nuovo. Aprì gli occhi e prese un flaconcino di pillole sulla sua
scrivania e nel farlo guardò oltre la porta a vetri del suo studio. Eccola, la
vide passare di fronte al suo studio. Ma non guardò verso di lui. La sua
attenzione era concentrata su un uomo alto, dal fisico atletico, moro che le
parlava mentre le camminava al suo fianco. Chi era? Ah, sì, quella rottura
dell’avvocato di un paziente che lui aveva più o meno minacciato per curarlo. E
quello invece che ringraziarlo, o almeno sparire senza rompere le scatole, gli
aveva inviato il suo avvocato. E non uno da quattro soldi, ma uno dei brillanti
giovani di uno dei migliori studi del paese. L’ingratitudine umana.
Ma cosa ci faceva ancora qui? Cameron era intervenuta il giorno
prima ed era riuscita a far desistere l’avvocato, e soprattutto il suo cliente,
dai loro progetti bellicosi. Lui non l’aveva neanche ringraziata ed in realtà
non pensava neanche di farlo. Ma ora perché stava parlando con lui?
Mentre uscivano dal suo campo visivo, notò che lei rideva. Da
quanto non la vedeva ridere? O meglio da quanto non rideva?
I suoi pensieri furono interrotti dall’ingresso nello studio di
Foreman, che portava un paio di cartelle sottobraccio.
F-Ti rubo un attimo dal tuo "intenso" lavoro, devi firmare un
paio di documenti sull’ultimo paziente.
Ironico gli porse le cartelle ed attese mentre House le
prendeva e le firmava.
H- Ah, il signor Lee, il caro vecchietto che mi ha
sguinzagliato quella sottospecie d’avvocato. A proposito hai idea del perché
giri nei corridoi? Ha intenzione di fare causa alla Cuddy? No, perché se è così,
posso dargli numerosi argomenti. Non so, molestie sessuali…
F- Qui l’unico molesto è un altro, ma non vogliamo parlarne.
Comunque è venuto a prendere Cameron, vanno fuori a cena.
H- Dunque è così che Cameron l’ha convinto a rinunciare alla
causa.. Mi domando che cosa abbia proposto al mio paziente. Ah, devo ricordarmi
di torturare Chase a proposito di questa uscita! Ecco perché era così depresso
oggi.
Foreman fece una smorfia, poi prese le cartelle uscì dallo
studio.
House rimase a fissare il vuoto di fronte a sé. Quadrophenia
era ripartita, ma non la sentiva neanche. Un pensiero gli girava fisso nel
cervello. Cameron. Fuori. A cena. Con l’avvocato. Con un altro. Era quindi vero
quello che lei gli aveva detto. Aveva rinunciato. Non pensava più a lui. Lui non
le piaceva più. Probabile. Ma era vero anche il resto? Lo odiava come lo
odiavano tutti gli altri?
Cacciò questi pensieri. E se fosse? A lui che gli importava?
Non gli era mai interessata Cameron ed ora che c’era la possibilità di liberarsi
delle sue "interferenze sentimentali" doveva solo ringraziare il cielo.
Bugiardo.
Bugiardo…
Sei proprio un gran bugiardo.
Se fosse così, perché non fai altro che pensare a lei?
Se fosse così, perché senti l’impulso irrefrenabile di spaccare
la faccia a quel bellimbusto?
Tra l’altro se ci provassi, lui ti piegherebbe in due con
estrema facilità.
"Cameron… Allison è più dolce come suono. Ma non ha senso che
pensi a lei! Sono solo uno stupido. Le dico di smetterla di andare dietro a
merce avariata e, quando lei si trova uno giovane, sano, bello e di
successo,vorrei che tornasse da me? Sono uno stupido…"
Con un gesto stizzito spense la musica. Ho bisogno di una
doccia. E di un whisky. Anzi due. Facciamo a gara a chi finisce primo la
bottiglia. Io e me stesso.
//Beh... che dire, spero che vi sia piaciuto l'inizio...Ho
il terrore di rendere House un po' troppo OOC, ma finora ne ho parlato solo
attraverso il suo cervello... Comunque sia commentate che ho molto bisogno di
consigli (non sulla trama ma su come tenere Greg nel personaggio...)
Abbiate pazienza, è la mia prima fic... e anche se l'avevo
pensata più breve temo diventerà un po' lunghina....
Inoltre ho poco tempo per aggiornarla, quindi per i prossimi
capitoli dovrete attendere il prox fine settimana...
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Capitolo 2 *** 2_ Stupore e rabbia ***
1
2Stupore e rabbia
Il divano sotto il suo corpo era morbido e la coperta di paille
che si era gettata sulle spalle per coprirsi la riscaldava donandole quella
sonnolenza dolce, che ti abbraccia e che tu accetti spontanea, specie dopo una
giornata di cui ancora non hai capito il perché.
Ti sei interrogata tutta la sera su quella giornata, l’hai
analizzata sotto ogni profilo, hai analizzato le tue azioni e quelle degli altri
senza capirne il senso. In un certo senso hai fatto l’autopsia a quella strana
giornata, per poi giungere ad una sola conclusione: non potevi fare un’autopsia
per il semplice motivo che quella giornata era ancora viva, respirava, il suo
cuore era ancora caldo e pulsante.
E cantava…Sì, strano a dirsi quella giornata cantava nel suo
cuore… Non era fatta per la poesia Cameron, si stupì ad aver pensato una cosa
del genere…
Poi penso a quello che una persona le aveva detto a riguardo
una volta:"Forse non sei fatta per la poesia, ma sicuramente sei fatta di
poesia"… Una persona che amava, un uomo, suo marito… Sorrise al suo ricordo. Poi
senza accorgersene il suo pensiero passò ad un altro volto.
E si stupì.
Perché non era quello di House.
Quello se lo sarebbe aspettato, ma era quello di Hank.
Istintivamente si tirò su a sedere sul divano dove si era
accoccolata. Perché aveva pensato ad Hank?
Pensò ai suoi occhi verdi, ai suoi modi gentili, alla sua
sorpresa quando il suo telefono era squillato ed era lui. Che Dio solo sapeva
come, si era procurato il suo numero. E l’aveva invitata a cena. E prima ancora
che potesse rispondere con un gentile rifiuto, le aveva detto di pensarci con
calma e le aveva lasciato il suo numero.
Lei era rimasta immobile, stordita, tanto che House vedendola
si era complimentato per la fantastica imitazione di un pesce.
E quella era stata la prima. La prima delle tante battutine e
stoccatine che le rivolgeva in una giornata di lavoro. Tanto che se non fosse
stato per il fatto che ne era veramente innamorata, lo avrebbe odiato. Ma quando
ci si incaponiva, quando si obbligava a non guardare i suoi occhi
grigio-azzurri, a smettere di giustificarlo a tutti i costi, non ce la faceva.
Perché bastava un attimo, un attimo solo in cui posava lo sguardo su di lui e si
rendeva conto dell’immenso carico di dolore che quell’uomo portava dentro di sé:
e lei sapeva cosa voleva dire soffrire.
Ma quel giorno era stato diverso: dopo l’ennesima battuta
inappropriata sulla sua cosiddetta vocazione da crocerossina e sulla sua
preferenza per i moribondi, qualcosa in lei era scattato. Aveva chiamato Hank ed
aveva accettato il suo invito a cena.
Aveva realizzato un fatto importante: aveva una scelta da
fare.
O continuava quel martirio, in silenzio, soffrendo come un
cane, da sola.
Oppure tagliava, drasticamente, e iniziava ad apprezzare la
vita, a sorridere, perché la sua ragione di vita non era più quel bastardo
incapace d’amare.
Lei aveva scelto la seconda.
Eppure c’era una terza possibilità. Correre il rischio,
aprirgli il suo cuore, un’altra volta, completamente…. E lasciarselo spezzare
nuovamente… o forse no…L’assoluta certezza purtroppo non c’è mai in queste
faccende, ma forse ne valeva la pena…
Ma lei non ne aveva il coraggio…
Vigliacca…
Non ne hai più la forza…
Debole…
Preferisco fuggire… vigliacca, alla fine sono solo una
vigliacca…Ma ho un solo cuore… ed è già spezzato abbastanza… Ha troppo
sanguinato per rischiare ancora… Sono stanca….
// Grazie a tutti per i commenti...Ho poco tempo ed aggiungo
questo capitolo...Ma vi avverto che l'happy ending non è previsto...almeno non
per tutti i personaggi...Pur essendo io Cottoncandy convinta....
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Capitolo 3 *** Sintomi ***
1
3Sintomi
I sintomi sulla lavagna si aggiungevano uno dopo
l’altro come parole senza senso. Eppure quelle cose le aveva studiate per anni,
aveva lavorato ogni giorno su di esse che si era quasi scordata di come era la
vita senza diagnosi, cartelle cliniche ed esami specialistici.
H- La bella addormentata si sveglia e ci degna
della sua attenzione, partecipando attivamente alla creazione di una diagnosi o
dobbiamo chiamare il suo principe azzurro, pardon il suo avvocato azzurro per
ottenere la sua attenzione?
Senza nemmeno degnarlo di uno sguardo, Cameron
focalizzò l’attenzione sulla lavagna cercando di dare un senso e magari anche
una connessione logica a quei sintomi.
C-Potrebbe trattarsi di un tumore al cervello, ma
senza analisi precise non si può dire molto.
Si alzò per andare ad eseguire i controlli, ma
giunta sulla porta si fermò e si voltò:
C-Per l’esattezza non ha nulla di azzurro: è moro
ed i suoi occhi sono verdi.
Si voltò nuovamente ed imboccò il corridoio,
lasciando tre medici allibiti per lo stupore.
Non ha reagito… Non è saltata su a tentare di
ribattere, non ha incassato il colpo sospirando, non si è nemmeno ribellata. La
pallina tornò nelle sue mani dopo un rimbalzo contro il muro. La rilanciò con un
movimento lento ed armonico. Se Gregory House era rimasto stupito per la
reazione di Cameron, non lo aveva dato particolarmente a vedere.
Comunque lo era. Stupito. Sorpreso, più
precisamente.
Il sintomo non rientrava nel quadro clinico che
aveva disegnato. Non era la reazione che si aspettava. Non era da lei. O lo
era? Forse non è così facile da
capire la giovane crocerossina… Ma cavolo!, perché stava a pensare a Cameron?
Una smorfia di disappunto gli si dipinse sul volto, e questa volta la pallina
andò a sbattere con violenza contro il muro…Uno scatto d’ira…Forse era solo
quello… Ira conservata e covata dentro per abbastanza tempo, esplosa
all’ennesima battuta.. Girò la
pallina nella sua mano osservandola.
No. Idea scartata… Stava di nuovo pensando a lei…
è solo che è molto più interessante di questo caso… Praticamente è già risolto.
Tumore al cervello… Anche Chase ci sarebbe potuto arrivare…ma non c’era
arrivato…
Wilson era entrato da un po’ ma lui non lo aveva
notato, ma l’oncologo aveva visto lui: aveva visto il gesto stizzito di prima,
l’aspetto pensieroso …Tossicchiò per farsi notare..
H- Jimmy! Sei qui da molto? Scusa stavo pensando
tra me stesso: sai è dura trovare qualcuno alla mia altezza con cui
parlare…
Un mezzo sorriso da parte dell’altro che si
sedette sulla sedia di fronte alla scrivania.
W- Dunque vediamo i sintomi: pensosità, scatti
d’ira, testa in un altro mondo, zero attenzione per il mondo esterno… Direi che
non pensavi ad una diagnosi visto che il tuo unico caso è praticamente risolto e
comunque non ti procurerebbe scatti d’ira… Ma allora in che pensieri era immerso
il nostro dottore preferito?
House fece spallucce e tornò ad osservare la
pallina…H- Nulla d’importante
W- Nulla d’importante o nulla di cui tu vuoi
parlare?
H- E’ la stessa cosa…Tu non hai pazienti di cui
occuparti?
W- Ok… non mi vuoi dare indizi… Della Cuddy o di
Stacy me ne parleresti, quindi le escludo… Qualcuno della tua squadra direi..
Chase escluso visto che non lo consideri neanche… Allora Foreman o la bella
Cameron?
H-… Nessuno ti ha mai detto che sei un gran
rompiscatole?
W- Ok visto che hai glissato poco elegantemente
sulla domanda e che il tuo livello di sarcasmo è a dir poco penoso… direi
Cameron… sbaglio???
H- Mmmph…No.
W- Che c’è? Ha tentato di violentarti?...
Aspetta!!!La cena di ieri sera… Come ho fatto a scordarmene?? Cos’è sei
geloso?
H- Ma per favore!..... E’ che è diversa…Non mi va
di parlarne…
…
Cosa c’è di meglio di un amico per forzarti a
parlare di qualcosa di cui in realtà hai una voglia matta di parlare?
W- Capito… cioè non ho capito cosa ti dia fastidio
di più: il fatto che sia uscita con l’avvocato o che stia mostrando un po’ di
carattere tirato fuori da chissà dove?
H- Non è il suo carattere! Non è lei… mmph.. non
so neanche che me ne freghi… e non guardarmi così… Non sono così
sentimentale…per la verità non lo sono affatto.. E’ solo che il mio rompicapo
preferito non funziona più come dovrebbe..
W- E se fosse solamente che ha ripreso a
funzionare come dovrebbe? Cioè che una bella ragazza si è stancata di farsi del
male dietro a te che non te la fili per nulla e si interessa a qualcuno che
invece la ricerca? E’ così assurda come ipotesi?...
Si alzò e si avvicinò alla porta..-Forse è solo troppo dura da accettare per te…
Pensaci…
Wilson era uscito appena.
Str.. ate.. Non me ne frega nulla… Faccia quello
che le pare: basta che non mi tormenti più…
Vuoto… Perché sono così vuoto?Si passò le mani sul
viso. Alzò gli occhi per vedere l’orologio.. le sei… Grazie a Dio è finita per
oggi… Si alzò, prese il bastone ed il suo zaino…
Arrivato nell’atrio, sul portone c’era Cameron. E
l’avvocato. Lai rideva guardandolo. Stavano uscendo. Di nuovo.. Uscirono dal
portone e dal suo campo visivo.
Cristo,quanto fa male la gamba!
//Ringrazio prima di tutto per i commenti Diomache,
Cristine Black, Gr4zI4_90 , hikary,Elbereth...
Poi faccio una promessa da marinaio... cercherò di
aggiornarla il più presto possibile... Questo capitolo è stato duro...speriamo
che il resto sia in discesa...
Poi vi avverto : purtroppo le mie vicende
sentimentali di questo periodo e la mia depressione stanno influenzando la
storia... perciò non ci sarà troopo cottoncandy!!!
Sorry |
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Capitolo 4 *** Buste chiuse e menzogne ***
1
4 Buste chiuse e menzogne
Respiro. Un altro uguale… pieno e lento… ancora un
paio… il suo riflesso più rilassato… l’ultimo respiro più profondo degli altri
per darsi coraggio.
Ok, ce la posso fare… Dopotutto l’ho già
fatto una volta…ma era
diverso…
Scacciando l’ultimo pensiero prese le buste
poggiate sulla mensola del lavabo ed uscì dal bagno delle donne.
Il corridoio era vuoto con un piccolo sorriso si
diresse verso il laboratorio dove era certa di trovare Foreman…Speriamo solo che
sia solo!! E se ci fosse anche Chase?..No il test sarebbe stato Foreman.. gli
ostacoli si affrontano uno per volta.
Era solo fortunatamente. Cameron aprì la porta
provocando quel minimo rumore necessario ad avvertire l’altro della sua
presenza.
F- Per i risultati delle analisi è ancora presto.
Sono a metà lavoro ed almeno un’altra oretta ci vuole.
C-(interrompendolo educatamente)No tranquillo, non
sono qui per i risultati. -Sorrise-
Foreman la guardò con aria interrogativa e lei
prima che potesse ribattere gli porse una busta.
C- Volevo darti questa.. sei il primo a saperlo…
non rovinarmi la sorpresa raccontandolo a tutti..
Il neurologo aprì la busta e ne lesse il
contenuto, dapprima quasi corrucciandosi non capendone il senso, poi alzò gli
occhi con un’espressione tanto stupita
che Cameron scoppiò a ridere.
F- Cameron… ma questa è una…
C- Si lo è… e spero che tu mi faccia avere al più
presto una risposta- sorrise e si voltò per uscire dal laboratorio, quando il
neurologo la chiamò.
f- Allison, sei sicura di quello che
fai?
Divertente Foreman! Uno fa tanta fatica a fare delle
scelte, ci piange, si dispera, poi quando è abbastanza convinto, quando ha
finalmente preso una decisione, arrivi tu e con una frase rischi di distruggere
tutto. Ma se non ce la faceva neanche con Foreman che speranze aveva con
House.
Forza Cam, fai vedere a tutti che brava attrice
sei!
Si accorse da sola dell’amarezza dei suoi
pensieri, ma li ignorò e si voltò verso il collega con un’espressione di stupita
innocenza.
C- Ma certo!-La sua voce esprimeva quasi il suo
stupore per il fatto che lui dubitasse che la sua scelta fosse di fatto quella
giusta quando lei ne era palesemente convinta. Vide l’amico sorriderle
rasserenato.
F- Beh allora auguri…
Lei sorrise nuovamente verso di lui ed uscì dal
laboratorio mentre un forte senso di nausea la aggrediva.
Aveva mentito!
Aveva mentito!
Forse era la prima volta che vedeva Foreman entrare
veramente nel ruolo di amico che lei desiderava tanto dargli. Era la prima volta
che lui si interessava a lei liberamente e sinceramente e lei gli aveva
mentito!!
Faccio schifo… faccio veramente schifo.
Ho mentito….tutti
mentono…
Ho mentito….tutti
mentono…
E gli ho dato ragione… ho dato ragione ad House…
tutti mentono…
Ma
in fondo quello che sto facendo non è tutta una
menzogna?
Nota personale: Vorrei ringraziare Gr4zI4_90 per i suoi commenti… L’altra volta il tuo
nome è venuto in neretto non so per quale problema di formattazione. Comunque
sia non sono del tutto sicura su come finirà questa storia.. Avevo pensato un
certo finale ma è anche vero che il mio cuoricino ferito potrebbe non reggere
tanta tristezza. Sto pensando se scrivere due finali alternativi… Non so…
Comunque non so, ma vi siete chiesti perché l’avvocato si chiama Hank?Non è
fondamentale… ma è interessante…Questo capitolo è un po' corto lo so ma è
davvero difficile portare la storia sulla strada dove la sto portando.. Avrei
voluto chiamarlo Dust in the wind come la canzone che mi ha portato avanti per
questo capitolo... ma il testo non è molto legato alla trama... più che altro
era la melodia ad aiutarmi... vi consiglio di
sentirvela...
|
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Capitolo 5 *** 5 Chi è sano a questo mondo? ***
k
//Chiedo umilmente venia a quelli tra voi interessati a questa
fic per l’enorme ritardo con cui l’aggiorno…Ho avuto l’enorme tentazione di dir
basta e di lasciare perdere questa storia perché non mi piaceva affatto… Quando
poi avevo deciso di finirla sono iniziati gli esami universitari…. Ed Analisi
Matematica1
mi ha notevolmente impegnato…Scrivere questa fic è
travagliato quai quanto la trama che sto portando avanti!!!Beh, spero che vi
piaccia…o almeno che non vi dispiaccia!!Ringrazio tutti per i commenti ed avvero
che questo è il penultimo capitolo.
5 Chi è sano a questo
mondo?
I suoi occhi
vagavano per l’ufficio alla ricerca di qualcosa da distruggere…già distruggere…
era l’unica alternativa che gli veniva in mente… l’unica alternativa al mettersi
a piangere disperatamente ed ad urlare…ma entrambe queste cose avrebbero
attirato troppo l’attenzione...
E l’ultima cosa che voleva era che loro
sapessero la verità… che lei la sapesse…
Tutto era
troppo importante o gli avrebbe causato troppe grane romperlo… si fermò…
La sua
tazza…
La prese in
mano…il primo istinto era quello di scaraventarla per terra, ma non ne avrebbe
avuto molta soddisfazione. Stringendola con l’intera mano si diresse zoppicando
verso il muro.
Un botto, un
rumore di cocci infranti…Il dolore per le ferite alla mano…
La bellezza del dolore fisico… è così
intenso che tutto passa in secondo piano… anche il fatto che l’ho
persa…
Strinse la
mano sana sul bastone ed uscì dal suo ufficio…Lì non si respirava…
Il terrazzo
all’ultimo piano era vuoto… Dopotutto l’orario di lavoro era finito da tempo…
Un record per me… mai stato così tanto in
ospedale tranne quando ero il paziente…
Si appoggiò
con le braccia incrociate al davanzale, guardando fuori…
Era già buio
e le luci dei locali o delle case erano accese… Da quella angolazione poteva
vedere anche fuori del campus: un’insegna segnava ad intermittenza la data, la
temperatura e l’ora…
Le 21.30…
erano già passate tre ore e mezza da quando lei si era presentata nel suo
ufficio..
Se avessi saputo quello che stava per fare,
non l’avrei mai fatta entrare.
Se avessi saputo la verità, non l’avrei
fatta parlare.
Se avessi saputo… se avessi anche solo
immaginato… se ci fosse un’occasione di tornare indietro… se…. se…
se…
Se…
… forse allora le avrei detto la verità…o
almeno quello che provo… e non starei così male… non starei piangendo da solo in
un terrazzo…
La
fasciatura che si era fatto alla mano si stava inzuppando di lacrime mentre
piangeva seduto per terra, le mani sulla faccia…
Lei era entrata nel suo ufficio quel pomeriggio.
Aveva appena finito di somministrare la cura al paziente e lui immaginava che fosse
venuta a riferire eventuali miglioramenti o complicazioni.
Quelle str…ate di sentirselo dentro quando
sta per succedere qualcosa… Lui l’unica cosa che sentiva era il solito stupore
di come potesse così bella e maledettamente sexy, ed al contempo avere un’aria
così innocente e pura…
Aveva una mano in tasca mentre con l'altra
spingeva la porta per aprirlae l'aveva continuata a tenere lì mentre riferiva di
aver effettuato la cura e che già si iniziavano a vedere i primi miglioramenti.
Poi mentre lui si voltava per ricontinuare il
livello interrotto di un videogame, lei gli aveva messo
sotto il naso una busta.
C-Tieni
H- (Prendendo la busta ed aprendola) Guarda che
per la letterina a Babbo Natale sei notevolmente
in anticipo... o forse vuoi evitare la coda
dell'ultimo minuto?...
Perché dico solo cavolate? Perché riesco ad
essere serio solo quando si tratta di lavoro e manco sempre?Perchè devo sempre
fare una battuta?
Iniziando a leggere aveva smesso di
parlare,probabilmente sono pure sbiancato,poi aveva poggiato
la busta sul tavolo di fronte a lui e l'aveva
guardata. Era imbarazzata e cercava di evitare di incrociare il suo
sguardo...
Ma a parte questo non c’era altro… Era solo
imbarazzata… Null’altro.
Non c’erano rimpianti nei suoi occhi… non
sembrava avesse pianto… era solo molto imbarazzata..
Imbarazzata… come una persona
innamorata…
H-Una partecipazione... Interessante... Tu ed il
tuo avvocato vi siete dati da fare in soli quattro mesi.
Cos'è, sei incinta?
C-(Arrossendo violentemente)..N-No... certo che
no! Perchè secondo te, Hank misposerebbe solo se rimanessi per sbaglio
incinta?
H-No... secondo me tu lo sposeresti solo se rimanessi per
sbaglio incinta..
C-(Deglutendo) Che vuoi dire? Ti ricordo che non
sono il tipo che non si sposerebbe neanche sotto
tortura... infatti già mi sono sposata una
volta!
H- Allora mi dispiace per Hank, credevo che la sua
salute fosse buona ma evidentemente deve aver un piede nella fossa se tu lo
sposi...- sorrise sarcasticamente aspettandosi una sua
reazione
Ma lei aveva chinato la testa, tanto che per
un'attimo House ebbe il terrore di averci azzeccato..
C- Non sono una crocerossina, House... Non lo sono
mai stata, checchè tu ne pensassi...- si fermò
come per raccogliere il fiato- e neanche il mio
interesse per te era dovuto al fatto che lo fossi.
Era… che significa era? Che significa
Cameron? Perché ne parli al passato? E’ finita?E’ una cosa morta
ormai?
Io sono una cosa morta?
C-(Rialzando la testa e guardandolo come a
sfidarlo)Comunque per favore dammi una risposta al
più presto...Il matrimonio è il prossimo fine
settimana e vorrei sapere chi viene.
Si voltò e fece per andarsene ma la sua voce la
fece bloccare
H- (Alzandosi ma rimanendo vicino alla scrivania)
Cosa vuoi da me Cameron?
Lei si voltò a guardarlo
stupita
C- Solo sapere se vieni al
matr...
H-(Interrompendola) Ti ho chiesto un'altra
cosa...Cosa vuoi da me?
Ti prego, dimmi che vuoi che ti ami, dimmi
che mi vuoi accanto, dimmi che vuoi ME…
Perché… perché non dici nulla
Cam?
Allison…
C- Non capisco...
H- Cosa vuoi.... che vuoi che ti dica?... Vuoi che
non dica niente o che ti impedisca di fare la più
grossa stupidaggine della tua vita? Dimmelo
Allison, perchè io non lo so!!Cosa vuoi che faccia?
Perché non parli Allison? Ti prego dimmi
qualcosa?
C- (Sospirando) Non devi fare niente House, nè
dire niente... Ormai non c'è più nulla da dire...
Non faccio una stupidaggine, anzi forse faccio
l'unica cosa saggia della mia vita...
H- Allora perchè sei venuta da me? Perchè sei
venuta a dirmelo?
Dammi una speranza Allison. Dammi qualcosa
in cui credere, dammi un motivo per non distruggere la mia vita così come stai
distruggendo il mio cuore.
C- Perchè è importante per me, per dimostrare a me
stessa che sono veramente guarita
H-E lo sei? Sei guarita?
C-(Uscendo dall'ufficio)Chi è sano a questo mondo
House?
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Capitolo 6 *** 6. Si sarebbero potute dire.. ***
Gelosia
6. Si sarebbero potute dire..
- Alla fine si sono sposati.-
La Cuddy alzò gli occhi dal documento che stava leggendo, per
fissare un sorridente Wilson appena entrato nel suo studio. Batté gli occhi un
paio di volte, a segnalare che non aveva la minima idea di cosa si stava
parlando.
-Chi?-
- Allison e quel deficiente.-
La Cuddy fissò l’altro, non capendo molto di più. Solo qualche
secondo dopo, le sinapsi del suo cervello fecero i collegamenti
necessari.
-NO!- sbottò incredula.
Poi, dopo aver avuto conferma silenziosa dal sogghignante
oncologo, che questo non era uno scherzo, boccheggiò un paio di secondi in cerca
di qualcosa da dire, per ridursi a mugugnare: - Ma non ci hanno
invitati!-
Wilson richiuse la porta a vetri dell’ufficio dietro di lui,
dirigendosi tranquillo verso la scrivania dell’altra, dove si appoggiò,
osservando l’altra, ancora divertito.
- Se ti può consolare l’ho scoperto per caso…- La mano
dell’oncologo sfiorò tranquillo il profilo della dottoressa, che istintivamente
si rilassò a quel contatto, socchiudendo gli occhi a quel gesto così familiare,
ma sempre sorprendente.
- Come?- Biascicò, riaprendo gli occhi e cercando di riprendere il
controllo di sé: il suo tono era tornato ad assumere una vaga sfumatura
minacciosa.
- Beh, nonostante “ufficialmente” cerchino di mantenere il
segreto, nessuno dei due riesce a farlo. –
Al sorriso, che si stava dipingendo sul volto di Wilson, rispose
istintivamente con un altro simile, rischiando di perdersi il significato delle
parole del marito.
- Ti dirò: Allison è quella che si controlla meglio. Lui non
riesce a contenersi- La sfumatura sul pronome era palesemente divertita. – Non
hai idea di quante scuse si è inventato per mettermi sotto il naso la
fede!-
La Cuddy ghignò, conoscendo il soggetto in questione, mentre James
continuava: - Ovviamente si è mostrato ritroso a dovere quando me ne sono
accorto ed ho fatto i dovuti collegamenti.-
- Spero che si sentano in colpa abbastanza per non averci detto
nulla!- Sbuffò la donna, - Non capisco perché farci questo dispetto!-
Wilson arrossì come uno scolaretto a quelle parole e biascicò: -Ti
sconsiglio di andare a fargli questa domanda.-
La moglie lo guardò incuriosita, sollecitandolo con lo sguardo a
spiegarsi; dopo un po’, fissando istintivamente il fermacarte sulla scrivania
dell’altra, se ne uscì, quasi sussurrando.
- Ha detto che, in fondo, noi non l’abbiamo informato quando
abbiamo concepito Greg Junior.-
La donna ridacchiò, accarezzando dolcemente il pancione di sei
mesi che ostentava con fierezza: - Quando capirà che non ho alcuna intenzione di
chiamare nostro figlio col suo nome?-
L’altro sorrise e poggiò la sua mano su quella della
moglie.
Che dire? Ci sarebbero
mille cose da raccontare, ma alla fine le cose più importanti son state
dette.
Certo, non le più
divertenti: si potrebbe raccontare di come House si presentò nella stanza dove
la futura sposa di Hank Taylor, noto e famoso avvocato civile, stava sistemando
gli ultimi dettagli del trucco del matrimonio.
A neanche un quarto
d’ora dall’inizio della cerimonia.
Di come abbia litigato
con lei per mezzora, fino a farla piangere ed urlare, per poi crollare e dirgli
quello che provava. Beh, certo nel suo solito modo pungente e barbaro, col suo
solito fare strafottente, ma con una punta di disperazione di fondo.
Di come affermasse senza
mezze misure: “Tu ami me, Allison, non quello stramaledetto damerino, che si è
messo in mezzo tra noi due, che ha rovinato tutto”.
Si potrebbe, infine,
sottolineare che il damerino in questione era appena apparso sulla soglia della
camera, preoccupato perché la cerimonia era ormai in ritardo di mezzora.
Che il damerino in
questione aveva dimostrato di non esserlo poi così tanto, quando si era
avvicinato alla sposa ignorando il fastidioso e ringhiante medico zoppo lì
vicino.
Di averle preso le mani
ed averle detto dolcemente: “E’ vero, Allie? Perché se è così, allora non fare
il tuo più grande errore…-
Che la sposa, o almeno
futura sposa, aveva ripreso a piangere sommessamente, mormorando in
continuazione: “Mi dispiace…”.
Che l’avvocato l’aveva
baciata sulla fronte dolcemente, sussurrandole: “L’importante è che tu sia
felice, Allie”, per poi trascinare fuori dalla stanza lo zoppo, per iniziare una
scazzottata sulle scale (perché, in fondo, lui era sempre stato rifiutato).
Che erano precipitati
fra gli ospiti accorsi a capire cosa stava accadendo, lasciando così il giardino
allestito per la cerimonia mezzo vuoto.
Lo sposo, o almeno
quello che avrebbe dovuto esserlo, aveva sorriso (sorriso un po’ rovinato dal
labbro spaccato) agli ospiti, annunciando che non ci sarebbe stata nessuna
cerimonia ed invitandoli cortesemente a tornare a casa.
Alla fine, in quella
casa, che sarebbe dovuta essere “il nido d’amore di Allison ed Hank”, era
rimasta solo una dottoressa, vestita da sposa, intenta a soccorrere uno zoppo
abbastanza a cocci..
Si sarebbero potuti
raccontare dei loro continui battibecchi, per niente migliorati, nonostante una
convivenza, che sarebbe durata ben due anni.
Sarebbe stato piacevole
dichiarare che House era riuscito a trovare il coraggio di chiedere a Cameron di
sposarlo, solo ricorrendo ad una partita a Poker, che l’immunologa si era
ritrovata a pagare con un Sì, che di certo non avrebbe mai voluto
negargli.
Si sarebbero potute
raccontare molte cose, ma, alla fine, si è voluto lasciare la parola a chi, su
questa storia, ci aveva scommesso fin dall’inizio.
Sono perfettamente cosciente che questo capitolo finale potrebbe non
soddisfare le vostre aspettative.... So che è scritto in modo ben diverso dai
precedenti, che è arrivato talmente tanto tempo dopo, che probabilmente molti
manco si ricordavano l'esistenza di questa fic..
La realtà è che il tempo è stato padrone di questa fic: è la mia prima
fanfiction, con tutto quello che ne segue... Inoltre, mentre la scrivevo sono
successe tutta una serie di cose che mi han cambiato profondamente: non potevo
scrivere come prima, perchè non mi era più possibile.. La trama è rimasta
identica al mio pensiero iniziale, nonostante migliaia di ripensamenti. Ma avevo
pensato di scrvierla in modo diverso... Come forse si può intuire da questo
capitolo.
Lasciarla incompiuta? No... per due motivi: uno, che come lettrice so
bene la sofferenza di una fic incompiuta. Secondo, che nonostante questa fic non
mi abbia mai soddisfatto, tuttavia rimane la mia prima fic e non ho intenzione
di rinnegarla.
Così, ecco il capitolo finale: a voi la parola... Liberissime di non
apprezzarlo, ma ammetto che fra tutti questo è l'unico che mi soddisfa. Sì, è
solo un abbozzo, qualche pennellata che fa intravedere il quadro, senza però
scendere nei dettagli. Un capitolo corto che non dà molte soddisfazioni,
forse... La realtà la conosciamo tutti... Questo capitolo rischia di
rendere tutto molto OOC, tutto molto banale e melenso... E me ne rendo conto..
Credo che se avessi però scritto tutto nei dettagli allora sì che lo sarebbe
stato veramente.
Consolatevi... Credo che questa sia la prima ed ultima mia sortita nel
Princeton... Quindi, non è poi un peccato tanto grave^^... Perchè? Perchè la
magia si è spenta... perchè la passione era nata in una certa situazione e
qualcuno mi ha dato una spinta fuori strada... Ho accettato tutto, ma non
posso dire di essere uguale... Sarebbe mentire: e se posso farlo nella vita,
quando scrivo è molto più difficile^^
E poi... il Princeton è andato abbondantemente avanti... e nessuno di noi
potrà riportare indietro la storia... E meno che mai la trama^^
Grazie a chi ha letto, di più ancora a chi ha commentato. Continuerò a
frequentare il mondo di House, ma ormai solo da spettatrice. Ciao a tutti,
gente!
Un
ultimo, immenso ringraziamento a chi ha commentato (SHY, Mistral e
cricotton4ever) oltre a chi mi ha messo fra i
preferiti.
Ho riletto un po' tutto questo capitolo, compresi li
avvisi finali e son arrivata ad una conclusione^^: mai scrivere mentre si
ascolta Lara Fabian. Troppo sentimento
nell'aria!!!
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