Forever Young

di C_Lamperouge
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Let us die young or let us live forever ***
Capitolo 2: *** Bivio ***
Capitolo 3: *** Shot Gun ***
Capitolo 4: *** New Life ***



Capitolo 1
*** Let us die young or let us live forever ***


Dieci anni. Chi può dire cosa capiterà tra dieci anni rispetto a oggi? Nessuno,perché la vita è ingiusta. Anzi,il destino è ingiusto. Se dieci anni fa qualcuno avesse chiesto a Niall Horan come sarebbe stata la sua vita tra dieci anni,nessuno avrebbe mai potuto immaginare che sarebbe finita così,a percorrere le vie di un cimitero vuoto in una mattinata tranquilla di Dicembre. Eccola,davanti a lui,la lapide bianca,e il suo nome inciso sopra.

Harry Edward Styles
01/02/1994 – 07/04/2016
Amico,Figlio,Fratello

Si,harry era stato il primo ad andarsene,cinque anni fa.

~

Era cambiato. Harry era cambiato,e non di certo in meglio. Era sempre in ritardo alle prove o agli appuntamenti,e ormai nemmeno Louis riusciva a riconoscerlo. La vita fatta di successo e luci l’aveva accecato e trascinato nell’oscurità,era indubbiamente stato influenzato dalla parte peggiore del successo. Simon li aveva avvisata,qualche anno prima a loro quattro. “Harry è un tipo influenzabile,dovete stare attenti a lui,o finirà come alcuni artisti moderni,come Amy Winehouse e altri,che sono stati trascinati dal vortice della droga”. E loro cosa avevano fatto? Avevano dimenticato quelle parole,pensando fossero solo per fare un po’ di paura. E adesso come una profezia,eccole avverarsi. Ecco Harry in un angolo buio di uno dei locali più malfamati di Londra con una siringa nel braccio,che si fa iniettare chissà cosa da una ragazza seduta accanto a lui. Forse le amicizie sbagliate,forse solo per alleggerire la tensione,ma era cominciato così. I suoi amici l’avevano visto per la prima volta in quello stato,e non avrebbero mai più voluto rivederlo in quel modo. Confessò lui stesso che non era la prima volta,che la cosa andava avanti da almeno un anno. Louis non gli parlò per quasi un mese,non aveva niente da dirgli,per il semplice motivo che quello non era più Harry. Avevano insistito tanto per metterlo in qualche corso di riabilitazione,ma lui diceva sempre “Posso smettere quando voglio guardate”. Un giorno,smise per sempre. Non lo vedevano da quasi una settimana,quindi Niall decise che era ora di andarlo a trovare,per sapere come stava. Bussò per quasi mezz’ora alla porta di casa sua,e dopo aver scartato un centinaio di voltel’idea che fosse sotto la doccia,usò la copia delle chiavi che aveva,e tremante aprì la porta. La casa puzzava di chiuso,tutte le finestre erano abbassate e le porte aperte,tranne una,socchiusa appena,da dove filtrava della luce in movimento,di sicuro il televisore. Non sentiva nessun rumore,forse era uscito o era partito,e aveva scordato la televisione accesa. In quel momento Niall pensò le cose più assurde,per non pensare a quella più ovvia. Aprì la porta,lentamente,come se quel gesto potesse cambiare qualcosa. Entrò,cercando l’amico,e lo trovò,nel divano. Appoggiò le spalle al muro,e si lasciò cadere di colpo,le lacrime gli rigarono il volto violente.
“Harry,no…perché….”-riuscì a dire solo questo prima di scoppiare a piangere. Harry era nel divano,gli occhi verde smeraldo spalancati verso il televisore,un’espressione di felicità in volto,e la siringa ancora in mano. Overdose. Dopo mezz’ora,quando Niall riuscì a riottenere un minimo di controllo,si alzò e andò da Harry,e gli chiuse gli occhi,non voleva che anche gli altri assistessero a quello spettacolo. Gli avrebbe detto come l’aveva trovato,ma non voleva che anche nella loro mente quell’immagine rimanesse impressa. Poi prese la siringa,e la posò sul tavolo,attentamente,e infine li chiamò,ancora in lacrime. Non riuscì a dirglielo per telefono. Aveva chiamato Liam,e gli aveva solo detto “Venite a casa di Harry”,e dal “Va bene” di Liam,aveva già capito che lui sapeva cosa fosse successo. Quando arrivarono,Louis corse nella stanza,e osservò in silenzio. Si avvicinò piano al corpo di Harry,e gli accarezzo il viso,prima di scoppiare anche lui in lacrime,in ginocchio su quel divano. Il secondo fu Zayn,che non mosse un muscolo e da lontano guardò la scena,mentre le lacrime gli rigavano il viso. Poi Niall,di nuovo,stavolta però tra le braccia confortanti di Liam,che dopo meno di un minuto si ritrovò anche lui in lacrime.
Il funerale fu molto sobrio,e decisero di seppellirlo d’accordo con la sua famiglia a Londra,dove lui aveva sempre voluto vivere.
Dopo la sua morte,la band ovviamente non fu più la stessa. Ma non cercarono di certo un altro membro,non l’avrebbero mai potuto fare. Decisero lo stesso di continuare la loro carriera musicale,per lui,in sua memoria. Fecero uscire un altro disco,interamente dedicato ad Harry,perché il suo ricordo non doveva svanire,al contrario,doveva rimanere vivo nei ricordi di chiunque.

~

Posò il primo mazzo di fiori su quella lapide,e con un sorriso malinconico accarezzò la foto incastonata nel marmo. Non pianse,dopo tanti anni non serviva più. Andò avanti,e dopo qualche minuto arrivò alla sua seconda tappa.

Louis William Tomlinson                                                                                                 Zayn Jawaad Malik
24/12/1991-22/07/2017                                                                                                  12/01/1993-22/07/2017
Figlio,Fratello,Peter Pan                                                                                                 Fratello,Amico,Figlio

 
~

Era Luglio,faceva caldo.Era passato più di un anno da quando Harry li aveva lasciati,ma loro non si erano fatti abbattere. Il nuovo disco stava andando alla grande,e il Tour invernale era andato ancora meglio. Tutto stava andando alla perfezione,i quattro membri rimasti dei One Direction non si erano fatti abbattere,e lentamente stavano tornando più forti che mai. Fino a quella sera. Quella dannatissima sera. Dovevano uscire tutti e quattro,per celebrare non sapevano nemmeno loro cosa,volevano solo una scusa per uscire tutti insieme,senza la pressione della stampa o di chiunque altro. Louis era andato a prendere Zayn con la macchina,ed erano per strada,quando in un secondo tutto si spezzò. Una macchina correva a velocità contro di loro,in una strada che doveva essere un senso unico. Louis non se ne accorse in tempo,e cambiò immediatamente direzione girando a destra,ma la macchina lo prese lo stesso nel paraurti anteriore. Il loro mezzo iniziò a girare,fino a che non si schiantò contro il ciglio della strada. La corsa in ospedale,fu inutile. Il medico,come tutti i medici,con espressione impassibile diede la notizia a Liam e Niall,gli ultimi due membri.
“Ci dispiace,non abbiamo potuto fare niente. Se può essere di un minimo aiuto,sono morti sul colpo,non hanno sofferto,si può dire che non se ne siano nemmeno accorti” No,quelle parole non erano minimamente di aiuto. Cosa fare adesso? Erano rimasti solo loro due,troppo pochi per portare avanti il nome dei One Direction. Ma di una cosa erano sicuri entrambi: non si sarebbero abbandonati,non adesso,non ora che erano più fragili che mai. E fu così,che tra loro nacque qualcosa. O per meglio dire,si resero conto che c’era sempre stato. Niall e Liam trovarono l’amore l’uno nell’altro,e non poteva capitare in un momento migliore. Furono l’ancora di salvezza per l’altro. A Dicembre di quello stesso anno Liam si dichiarò,e tutto fu perfetto. Il primo bacio,la prima cena,tutto. Il miglior natale del mondo,indubbiamente. Velocemente passò un altro anno,e la vigilia di natale del 2018,per il loro anniversario,Liam gli chiese di sposarlo. E lui,ovviamente,rispose di si,senza pensarci nemmeno un attimo. Le nozze si svolsero in estate,furono intime,pochi parenti e amici. Volevano entrambi così,volevano dimenticarsi della loro vecchia vita,perché ricordarla o viverla di nuovo sotto i giornalisti e i fotografi avrebbe voluto dire ricordare anche loro tre,e loro non volevano soffrire. Questo ovviamente,non voleva dire che non pensassero a loro ogni giorno,e a come sarebbe stato se fossero stati ancora qui. Entrambi,la mattina delle loro nozze,sperarono solo che da qualche parte,potessero vederli,e sperare che fossero felici per loro. Ed era così,indubbiamente.

~

Posò altri due mazzi di fiori,uno per lapide,e sorrise di nuovo ai volti nelle lapidi. Nel mazzo di Louis aveva messo una cosa un po’ speciale,una piccola campanella,come Trilli. In fondo,lui era Peter Pan no? Camminò verso l’ultima lapide,l’ultima che doveva visitare quel giorno. Quella,fu indubbiamente la più difficile e dolorosa in assoluto. Per gli ultimi cento metri a ogni passo pensò che forse,doveva tornare indietro,che non era ancora pronto. Ma quella piccola parte di Liam che era rimasta in lui,gli diede la forza.

Liam James Payne
19/08/1993-01/03/2020
Amico,Figlio,Fratello,Fidanzato
La felicità la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi,se solo uno si ricorda di accendere la luce”

Aveva fatto incidere la sua citazione preferita da Harry Potter,glielo aveva chiesto lui,non poteva dirgli di no. Non gli avrebbe mai detto di no,come non gli avrebbe mai voluto dire addio.

~

Era ottobre,erano sposati ormai da quasi tre mesi ormai. Tutto andava bene,erano felici,erano quello che l’altro aveva sempre cercato. Erano quel piccolo bagliore in mezzo all’oscurità che li aveva attanagliati. Ma dopo che superi la morte di tre dei tuoi migliori amici,non penseresti mai di dover affrontare anche la morte più dolorosa in assoluto,quella della persona che ami. A Novembre diagnosticarono a Liam una malattia al rene. Ormai non funzionava più correttamente,e lentamente lo stava avvelenando dall’interno. Non era curabile,e per un trapianto ci sarebbe voluto troppo tempo,e non sarebbe stato nemmeno sicuro che si sarebbe salvato. Liam,accettò subito la cosa,serenamente,come se quasi se lo aspettasse. Niall no invece. Pianse,pianse tanto. Pianse più di quanto avesse pianto quando aveva trovato Harry,più di quanto in ospedale un anno e mezzo prima aveva detto addio a Louis e Zayn. No,non poteva perdere anche Liam,no. Non ce l’avrebbe fatta,lo sapeva. Ma Liam,come sempre,gli rimase accanto. Lo rassicurò,ogni giorno. Ed entrambi,decisero che non sarebbe finita così,in un letto di ospedale. Fecero il loro viaggio di nozze,quello che avevano sempre sognato a Venezia,e quando tornarono fecero tutte le cose che avrebbero voluto fare. Fino a quando,Liam non riusciva più nemmeno a camminare. Tenerlo rinchiuso in casa come un animale in gabbia,sarebbe stato inutile. Lo ricoverarono,e Liam passò gli ultimi due mesi della sua vita in un letto di ospedale. Ogni giorno,Niall passava ogni minuto della giornata con lui. Parlavano di tutto,o stavano anche semplicemente in silenzio a guardare la tv. Ogni giorno gli portava dei fiori nuovi,e ogni giorno gli raccontava cosa faceva nelle poche ore in cui non stava con lui. Si dissero di tutto,ogni parola,ogni sentimento, qualunque cosa. Concentrarono un’intera vita insieme in quei pochi mesi. Liam gli disse più volte che avrebbe dovuto trovare qualcun altro quando lui se ne sarebbe dovuto andare,ma Niall cocciuto più che mai diceva sempre che per lui sarebbe stato l’unico,nessun altro l’avrebbe sostituito. E Liam,si rassegnò,conoscendo bene la cocciutaggine del suo Niall,ma sapendo anche che un giorno forse l’avrebbe capito. Un giorno,senza un motivo preciso,gli chiese cosa avrebbe scritto sulla sua lapide,e Niall a quella domanda sbiancò. Non rispose,non era pronto a tutto quello,non lo sarebbe mai stato. Ma Liam,con tutta la tranquillità di cui era capace,gli fece un'unica richiesta.
“Incidi la mia citazione preferita,per favore. Non serve che io te la dica,sai benissimo quale è vero?”-chiese sorridendo. Niall annuì,sapendo la risposta. Harry Potter; aveva sempre amato quella saga. E così,decise di fargli un regalo,uno degli ultimi. Ogni giorno,portava con se uno di quei sette libri e glielo leggeva,finchè aveva voce,finchè riusciva a tenere gli occhi aperti. Se Liam poteva affrontare la morte,cosa sarebbe stato per lui perdere la voce e qualche ora di sonno?
Ma quel giorno,arrivò inesorabile. Quel giorno,quando varcò la camera di ospedale,nello sguardo di Liam lesse che era il momento. Non sapeva come facesse ad averlo capito,ma sapeva che quello sarebbe stato il giorno. Non si reputava pronto,e forse non lo era. Ma,gli bastò guardare gli occhi di suo marito,dell’unica persona che amava,per capire che lo era. Liam se ne sarebbe andato,si,ma solo il corpo. Non avrebbe potuto abbracciarlo e baciarlo,ma una parte di lui avrebbe vissuto mediante Niall,e questo lo sapeva. Passarono la giornata serenamente,tenendosi per mano mentre guardavano la tv.
“Niall”-disse solo il suo nome. Guardò l’orologio,erano le quattro circa. E lo aveva capito,il suo tono diceva tutto. Era sempre stato così tra loro,niente parole,i veri discorsi li facevano senza parlare.
“….voglio fare un’ultima cosa,ti prego”-disse,guardandolo negli occhi,mentre le lacrime iniziavano a pizzicare.
“Falla”-era quasi una supplica. Si alzò,e delicatamente avvicinò il suo viso al proprio,e lo baciò,delicatamente,mettendo una mano sulla sua guancia,già fredda,mentre una singola lacrima calda solcava il volto di Liam. Si staccarono dopo poco,e si sorrisero.
“Èun eccellente ultimo regalo,grazie”-sussurrò,l’altro sorrise.
“Ma te ne devo chiedere un altro,e giuro sarà l’ultimo.”-aggiunse
“Cosa devo fare?”-chiese,curioso.
“Devi tornare nella carriera musicale. Come solista”
“Liam…sai che…”
“Per favore. Ti prego. Anche se farai solo un’esibizione. Fai un ultima esibizione,e poi potrai per sempre abbandonare il mondo della musica,se vorrai. Voglio vederti un ultima volta mentre canti.”
“…..va bene. Lo farò.”
“Promesso?”-chiese come un bambino
“Promesso”-sorrise l’altro
“Sono stanco,sai?”
“Chiudi gli occhi e riposati allora”
“Si,forse è meglio.”-disse,prendendogli la mano,e chiuse gli occhi. Non disse,come sempre “ci sarai quando sveglierò vero?”,perché sapeva che non sarebbe successo. Sapeva non si sarebbe svegliato. Liam era sempre stato così,aveva un intuito incredibile. Dopo meno di un minuto,il monitor emise un suono continuo,l’intermittenza era finita. Erano le 16.07 quando Liam se ne andò,lasciando Niall da solo. O almeno,così Niall credeva.

~

Posò l’ultimo mazzo di fiori che aveva portato con se,e si inginocchiò.
“Hey,eccomi qui di nuovo. Èpassato più di un anno da quando…beh…te ne sei andato. Vengo a farti visita ogni mese,ma non so mai cosa dire,ormai lo sai. Ho visitato anche gli altri,come sempre. Mi avete lasciato solo alla fine,mi avete lasciato qui ad affrontare tutto”-la voce iniziò a spezzarsi,e le lacrime silenziose a scendere-“ ma non è il momento di piangersi addosso. Mi hai fatto una richiesta,ricordi? Volevi vedermi un ultima volta cantare. Allora tra due giorni,cerca di esserci,perché è solo per te.”-e si alzò,diretto verso la macchina nera lucida che l’avrebbe portato in aereoporto,diretto ai Grammy.
__

“Stasera,abbiamo un ospite speciale. Sono anni che non lo sentiamo cantare,ma stasera a quanto pare ha deciso di farci questo regalo,qui ai Grammy Awards. All’inizio erano cinque,ma il destino a quanto pare non ha voluto tenerli uniti. Ora,l’ultimo rimasto,è qua per ricordarli. Signori e signore,Niall Horan”-gli applausi accompagnarono il presentatore,mentre Niall saliva sul palco e si dirigeva verso lo sgabello al centro del palco,con la sua fedele chitarra nella mano,la stessa di quando tutto era cominciato dieci anni prima.
“Buonasera,buonasera a tutti”-disse sedendosi e sistemando meglio il microfono
“Stasera,non è una serata come tutte le altre,decisamente no. Vedete,qualcuno prima di andarsene,mi ha chiesto…qualcosa. Mi ha chiesto di cantare un ultima volta,davanti a tutti,per lui,per loro. Stasera quindi,canterò una versione riadattata a … solista”-faceva quasi male dire questa parola-“ del nostro primo successo in assoluto,ancora prima del disco. Ma stasera,non sarò da solo. Almeno spero.”-non diede altre spiegazioni,e ignorò i brusii del pubblico che probabilmente lo ritenne pazzo. Chiuse gli occhi,e con le dita scorse le corde fino a prendere quelle giuste da tenere ferme. E iniziò a cantare.

Let's dance in style
Let's dance for a while
Heaven can wait we're only watching the skies
Hoping for the best but expecting the worst
Are you gonna drop the bomb or not?

Let us die young or let us live forever
We don't have the power but we never say never
Sitting in a sandpit
Life is a short trip
The music's for the sad man

Forever young
I wanna be
Forever young
Do you really want to live forever
Forever
Forever young

 
Si voltò,e vide Harry. Un sorriso quasi dispiaciuto,di scuse sul volto,mentre camminava verso di lui e si metteva alle sue spalle. Era l’Harry che conosceva,aveva l’aspetto di quando aveva sedici anni,non dell’Harry corrotto dalla droga.
 
Some are like water, some are like the heat
Some are like the melody of some other beat
But sooner or later they all will be gone
Why don't they stay young?

 
Si aggiunsero Louis e Zayn,anche loro sorridenti,anche loro giovani,senza la barba o le prime rughe. Si misero entrambi alla sua sinistra,e Louis gli mise una mano sulla spalla.
 
It's hard to get old without a cause
I don't want to perish like a fading horse
It's like diamonds in the sun
And diamonds are forever

 
Ed eccolo,l’ultimo. Il più importante,per lui. Liam. Bello,come non mai,non rovinato dalla malattia,non più in quello stupido lettino collegato a mille macchinari. Era come lo ricordava la prima volta che l’aveva visto,prima del bootcamp,alle audizioni. Era allora che forse se ne era innamorato,ma evidentemente non se ne era accorto. Si avvicinò anche lui,e si mise alla destra,Harry gli fece spazio,e poggiò anche lui una mano sulla sua spalla,e Niall improvvisamente si sentì bruciare dentro.
 
Forever young
I wanna be
Forever young
Do you really want to live forever
Forever
Or never?

 
Cantarono,cantarono insieme,come non facevano da anni,tutti e cinque. Suonò le ultime note della melodia,notando che a mano a mano si avvicinava alla fine iniziavano a svanire. Il primo fu Zayn ad andarsene,con un sorriso di scuse sul volto,seguito di Louis,sorridente come sempre. Poi Harry,che salutò con la mano. Rimanevano solo lui e Liam,nessun altro. Il pubblico scomparve,erano soli.
“Piaciuto il regalo?”-chiese,sorridendo
“Perfetto,come me lo aspettavo.”-disse,mentre iniziava a svanire.
“Devi proprio andare vero?”-chiese,malinconico
“Si. Ma ci rivedremo,promesso”-disse,prima di dargli un bacio sulla fronte e svanire del tutto. Tornò il pubblico,tornò tutto. Suonò l’ultima nota,e dopo qualche secondo di silenzio totale,il pubblico si alzò in piedi,applaudendo così forte da far crollare gli spalti. L’aveva fatto,aveva esaudito il suo ultimo desiderio. E anche se nessuno lo sapeva,quella sera i One Direction avevano cantato tutti insieme,tutti e cinque,per l’ultima volta.

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Capitolo 2
*** Bivio ***


Bene,direi che questo non è proprio un capitolo. Ho scritto due finali per questa storia,e non ho volutamente fatto una scelta. A mio parere sono entrambi dei lieti fine,anche se uno lascia un notevole amaro in bocca. L'altro,era fino troppo lieto fine,quindi ho preferito che foste voi a scegliere. Dai titoli dei capitoli credo possiate capire da soli quale dei due è più o meno malinconico.



















Bene,visto che non ho voluto interferire nei capitoli con le Note dell'Autore,direi di metterle qua.

Ebbene si,sono tornata col mio fedele betatore (?) C che si chiama come me yeah (?) D: L'assenza è stata interminabile,e non vale più nemmeno la pena chiedere scusa D: Sono fatta così,sono di un ritardo assurdo in qualcunque cosa faccia D: E non incolpate l'altro C,mi ha tormentato ogni giorno per due mesi di postare. In compenso,siamo tornati con tante cose nuove. Intanto questa specie di OS estremamente angst e sentimentale,ed entro oggi posteremo di sicuro un'altra OS,che non sarà una slash però D: Si,perchè l'altro C si era stancato di vedere sempre Liam e Niall tirarsi filo (?) e nessuna ragazza,quindi preso da una botta di ispirazione ha scritto anche lui uu Per evitare di scrivere sempre "l'altro C",che dopo due volte stanca (?),abbiamo deciso che io sarò C1 mentre lui C2. Si,potete fare la battuta "colpito e affondato",si D: Speriamo presto di trovare nuovi nomi comunque uu Direi che possiamo far parlare anche lui adesso no? D:

Si,direi che mi puoi far parlare,sono due mesi non mi sentono parlare D: è una testarda e cocciuta,iniziamo da questo D: Non trova mai il tempo di fare niente perchè vuole fare tutto. Mi ha fatto betare due capitoli sotto natale e ancora li deve postare,e la vorrei strozzare solo per questo D: Ma oggi,di domenica,mi ha fatto alzare presto (relativamente presto erano le 11) e mi ha trascinato a casa sua,e quindi stiamo postando un po' di roba finalmente approfittando che domani e martedì è festa. Che dire,in questa OS per la primissima volta mi ha fatto partecipare (coro di campane) e spero sia venuta bene. Qualche pezzo l'ho scritto io del primo capitolo mentre il prossimo l'ho scritto io per intero. All'inizio doveva essere una semplice traccia,ma poi C mi ha detto di continuare perchè andava bene ed eccolo (?). L'ultimo l'ha scritto lei,tutto di suo pugno,non è nemmeno servito betarlo è venuto abbastanza bene devo dire. Che altro dire,vi abbiamo rotto le palle abbastanza,vi lasciamo al resto della storia.
Ovviamente se ci lasciate una recensione non può che farci piacere :)

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Capitolo 3
*** Shot Gun ***


Il pubblico continuava ad applaudire,senza sosta,era più di un minuto ormai che continuavano. Evidentemente,non era così pessimo come solista come si era sempre creduto. Fece più volte l’inchino e ringraziò,fino a che anche il presentatore non lo raggiunse sul palco,continuando ad applaudire.
“Strepitoso,a dir poco strepitoso. Qualcosa da aggiungere,Niall?”
“Si,vorrei aggiungere qualcosa se possibile”-fece qualche secondo di pausa-“Non ho parole per descrivere questo momento,davvero,e più che dire di nuovo grazie non so davvero cosa aggiungere. Stasera,quando sono salito sul palco,ero a dir poco terrorizzato. Terrorizzato di non piacere,terrorizzato di rovinare l’ultima cosa che Liam mi aveva chiesto di fare. Ma è andata bene,direi”
“Più che bene!”-aggiunse il presentatore
“Assolutamente”
“Posso farti una domanda,Niall?”
“Certamente”
“Tornerai nel mondo della musica,adesso?”
Eccola. La domanda. Quella domanda che non voleva gli venisse fatta. Quella domanda a cui aveva evitato di cercare una risposta. Cosa avrebbe fatto? Tornare voleva dire anche essere sempre collegati a loro quattro,e se fosse andata male,non li avrebbero ricordati come una delle band migliori. Eppure,qualcosa lo spinse a dare la risposta,forse quella giusta,o forse quella che gli altri quattro avrebbero dato.
“Si,ho intenzione di tornare nel mondo della musica. Non oggi,non domani,ma presto,molto presto ho intenzione di tornare e intraprendere una carriera da solista”
-
Era passato un anno da quella notte ai Grammy Awards,e ora si ritrovava con Simon,il vecchio Zio Simon,che stava leggendo i suoi testi e i suoi spartiti. In quell’anno aveva scritto centinaia di canzoni,ma ne aveva scelte solo una ventina,quelle che lui reputava migliori,e le presentò a l’unica persona di cui si fidasse che poteva aiutarlo. E chi,se non la stessa persona che li aveva uniti in quell’edizione di X Factor?
Posò i fogli sul tavolo,e si levò gli occhiali,mentre Niall lo guardava ansioso di una risposta
“Quindi?”-si azzardò a chiedere
“Hai già pensato a un nome per l’album?”-era tipico di Simon,rispondere a una domanda con un’altra che non c’entra assolutamente niente. Questo per le orecchie di una persona qualunque. Ma,per le orecchie di Niall,che aveva lavorato con Simon per parecchi anni,voleva dire ben altro.
“Memories”-rispose,sereno
“Credi davvero che funzionerà?”
“Credi che io abbia le possibilità per farlo funzionare?”-e dopo tanti anni,impari anche a saper rispondere a tono al vecchio Zio Simon
“Domani alle nove ti voglio nello studio di registrazione 8 del terzo piano,voglio sentirti cantare tutti e venti i brani,quindi preparati.”-era un si,indubbiamente un si. Simon aveva intuito,come Liam,e Niall aveva sempre pensato che un giorno ci sarebbe stato Liam dietro quella scrivania. Ma ora,non era più possibile.
“Come mai proprio quello studio?”-chiese,curioso. Sapeva benissimo cosa era quello studio,e perché l’aveva scelto. Ma non capiva perché voleva farglielo usare
“Vedi,quando avete smesso di incidere dischi,ho fatto chiudere quello studio di registrazione. È sempre stato il vostro,sin dal primo giorno. E adesso”-disse aprendo il cassetto e prendendo un piccolo mazzo di chiavi-“direi che è il momento di riaprirlo”
Chi avrebbe mai detto che cinque ragazzi avrebbero fatto diventare Simon Cowell un sentimentale?
-
L’indomani mattina,era lì,in anticipo davanti quello studio ad aspettare Simon. Erano le nove meno dieci,ma lui era là dalle otto e mezzo. Era in contrasto dentro di se: aveva paura di entrare in quello studio,e che i ricordi lo travolgessero e lo bloccassero del tutto. Eppure,era pure felice. Felice,perché sarebbe stato come se loro cinque fossero ancora uniti,come era successo quella sera ai Grammy.
“Non sei mai stato puntuale”-disse Simon,alle sue spalle. Trascinato dai pensieri non si era accorto che era arrivato
“Sposare Liam avrà pure portato qualcosa di buono no?”-chiese ironico,alzandosi. Simon andò verso la porta,e inserì la chiave. Fece scattare tre volte la serratura,poi si allontanò.
“A te l’onore”
Niall,con le mani un po’ tremanti,prese in mano la maniglia. Aspettò qualche secondo,cercò di prendersi di coraggio. Poi,fece come si fa coi cerotti: un colpo netto,sicuro. Abbassò la maniglia e spalancò la porta, ed eccolo. Come lo ricordava,identico,tutto al suo posto. Entrò piano,e si guardò intorno,e iniziò a collegare ogni ogetto e millimetro della stanza a loro cinque insieme. La macchia di caffè nella moquette fatta da Louis,il divano dove Harry sonnecchiava sempre,le cuffie che Zayn aveva segnato come sue mettendo una Z sui lati,e la poltrona dove Liam si sedeva sempre. Non c’era un filo di polvere,stranamente.
“Come mai è così pulito?”-chiese Niall,curioso. In fondo non veniva usato da anni
“Anche se non veniva usato,sarebbe stato un peccato far rovinare le apparecchiature no?”-rispose,sedendosi nella solita poltrona dietro la console.
“Con cosa cominciamo?”-domandò curioso
“La numero tre”-rispose. Ovviamente. Simon non era uno stupido,aveva capito ogni singola canzone di cosa e di chi parlava. “You are my soul”,si chiamava così la canzone. E non era difficile capire a chi fosse indirizzata. Posò la giacca,e si avviò al microfono,mettendosi le cuffie.

Baby you light up my world like nobody else
The way that you flip your hair gets me overwhelmed
But you when smile at the ground it aint hard to tell
You don’t know
You don’t know you’re beautiful

“Scusa,colpa mia,traccia sbagliata”-disse Simon,che continuava ad armeggiare con la console.
Le loro voci. Tutte e cinque,unite. Sapeva benissimo perché quel disco fosse inserito. Dovevano scrivere una delle ultime canzoni per il disco dedicato ad Harry,e gli serviva ispirazione. Così Louis,il solito creativo,propose di riascoltare tutti i loro dischi precedenti sperando di trovare qualcosa. Non li misero in ordine di uscita,quindi Up All Night fu inserito per ultimo. E la prima traccia,ovviamente,era il loro primo singolo ufficiale.Alla fine ascoltarono solo quel brano del disco,e Louis rimetteva di continuo il primo ritornello. Quei ricordi pervasero la mente di Niall,e gli scappò un sorriso,mentre gli occhi pizzicavano. Stranamente però,quel pezzo,quel piccolo ritornello,gli diede qualcosa. Forza,coraggio e determinazione,che in fondo era quello che aveva sempre caratterizzato i loro cinque, i One Direction.
“Pronto Horan?”-chiese Simon,che aveva sistemato tutto. Niall mise le cuffie e si schiarì la gola.
“Certo”
“Quando vuoi”
-
Dopo sei mesi di lavoro,il disco era uscito. Il 12 Marzo uscì “Memories”,primo disco di Niall Horan. Nel giro di una settimana passò dalle maggiori stazioni radio e partecipò ad alcuni programmi televisivi,e tutti ovviamente,facevano le stesse domande. Cosa ti aspetti dal disco,credi avrà successo,come reagisci all’appoggio che le fan continuano a darti,e cose così. Ogni giorno però,sentiva una piccola nota di malinconia nel profondo. Tutto quello,gli ricordava quando uscì il loro primo brano inedito,e corsero per mezza Gran Bretagna a promuovere e fare signing. Ma non importava,doveva continuare,per loro. Non si sarebbe fermato,finchè poteva andare avanti l’avrebbe fatto.
-
Erano passati altri dieci anni,da quando aveva fatto uscire il suo primo disco. E tutto,stava andando per il meglio. Era riuscito a pubblicarne altri sei,e il suo successo non accennava a diminuire. Aveva deciso,d’accordo con Simon ovviamente,di prendere un altro anno di pausa per raccogliere le idee. In quei dieci anni,non aveva avuto un solo attimo di tregua. Scrivere,incidere,partecipare a programmi radiofonici o televisivi,i tuor,i signing,le sue giornate erano piene. Nei pochi momenti liberi,stava in casa o andava a far visita alla sua famiglia,che era orgogliosa di lui ovviamente. A dire il vero,si concentrava solo ed esclusivamente sul tenersi occupato. Tenersi occupato voleva dire non pensare al resto,e quindi non pensare al fatto che ormai loro non c’erano più e soprattutto che Liam non c’era più. Aveva provato a cercare qualcun altro,davvero,ma non ci era riuscito. In chiunque cercava qualcosa di Liam,e non riusciva mai a trovarla. Era unico,e se ne rese conto. Già lo sapeva,si,ma questo gli diede la conferma.
Era sera,stava tornando dal cinema,e aveva deciso di passare per il parco vicino casa sua per fare una piccola passeggiata. Video un ragazzo avvicinarsi a lui,avrà avuto venti anni,forse venticinque.
“Sei Niall Horan vero?”-cheise,un po’ timido.
“Si,sono io. Tu come ti chiami?”-chiese,gentile come sempre.
“Dan,mi chiamo Dan”-rispose il ragazzo,guardando in basso.
“Ti serviva qualcosa?”-chiese,sorridendo. Voleva un autografo,forse
“Si….”-rispose esitante-“potresti farmi un autografo per favore?”-chiese,accennando un sorriso e porgendogli un foglio di carta e una penna.
“Certamente.”-disse,scarabocchiando la sua sigla e qualche parole,le solite che tutti scrivono in questo genere di autografi.
“Quando farai uscire il tuo prossimo disco?”-chiese,esitante nuovamente.
“Non saprei,ho deciso di prendermi un anno di pausa”-rispose,ridandogli la penna e il foglio con sopra l’autografo e una piccola dedica
“Come…un anno di …pausa…?”-chiese,la voce strana
“Si,per raccogliere un po’ le idee sai”-rispose,stringendosi nelle spalle e sorridendo
“No,tu non puoi prendere…un anno di pausa. La tua musica,la tua musica è…fantastica,non posso aspettare più di un anno per un tuo disco”-negli occhi una strana luce,mentre metteva il foglio e la penna nella tasca.
“Beh,ti posso assicurare però che il prossimo disco sarà strepitoso,quindi l’attesa ne varrà la pena”
“No,non hai capito…la tua musica…senza,non posso vivere…senza io…”-disse,ed estrasse qualcosa dalla tasca. Luccicante,nera,con una impugnatura. Gli occhi di Niall si abbassarono appena,e la videro. Si spalancarono appena,ma decise di mantenere la calma.
“Hey Dan,cosa vuoi fare con…quella?”-chiese,indicandola con lo sguardo.
“Devi fare un altro disco,niente anni di pausa”-disse. Avanzò appena,e la luce dei lampioni gli illuminò meglio il volto. Quei segni,le occhiaie,l’espressione……le aveva anche Harry. Gli stessi segni e sintomi di qualcuno che fa uso di droga. Il panico iniziò lentamente ad attanagliargli lo stomaco,ma cercò di mantenere la calma.
“Dan,davvero,ti giuro che ne varrà la pena”-cercò di convincerlo,indietreggiando appena.
“Tu non vai da nessuna parte!”-urlò,puntandogliela al cuore-“Stai fermo qui ok?”-era più un ordine,anche se aveva l’intonazione di una domanda.
“Ok,calmati,rimango qui”-disse,alzando appena le mani come in segno di resa
“Non puoi fare anni di pausa,la tua musica è una delle poche cose che mi fanno tirare avanti ok? Io…io…”-stava vaneggiando.
“Dan,davvero. Se aspetti giuro che il disco sarà fantastico. Se aspetti giuro che-“-ma Dan,non aspettò. Un colpo,secco. Il grilletto premuto,e tutto finì. Una strana sensazione di calore lo pervase all’altezza del petto,e abbassò lo sguardo a fissare la maglietta,lo stesso punto che Dan stava fissando incredulo. Sangue. Stava sanguinando,e anche tanto. L’aveva preso al cuore,ma dall’espressione che aveva in volto evidentemente non era sua intenzione nemmeno sparare. Aveva agito di impulso,e in un istante si era rovinato la vita. Niall alzò di nuovo lo sguardo verso Dan,e poi le sue gambe cedettero,e si accasciò a terra,ansimante. Si sentiva strano,si sentiva svuotato di colpo. In pochi secondi non riuscì più a muoversi e appoggiò la testa a terra,fissando un punto indefinito,ma era ancora cosciente. Non chiese aiuto. Non chiese aiuto perché non voleva aiuto. Forse era giusto che finisse così. Forse era il destino,lo stesso destino che li aveva separati,che ora li stava ricongiungendo. Forse era solo la notte sbagliata per Dan e Niall. Dan corse via,buttando a terra la pistola,mentre il sorriso sul volto di Niall lentamente si spense. Sentì dei passi,avvicinarsi a lui. Guardò in alto,e scorse una figura alta dalle spalle abbastanza larghe,i capelli biondi a con la frangetta. Guardò in basso,e vide degli stivali. Oh,conosceva quegli stivali. Erano i suoi preferiti,non poteva non riconoscerli. Sapeva chi era,ma non disse il suo nome,gli domandò solo una cosa.
“Fa male?”
“Cosa?”
“Quando tutto finisce….fa male?”
“No,è come se ti dovessi addormentare.”
“Solo perché tu sei morto così non vuol dire che sia così per tutti”-rispose,ironico. Anche in quel momento riusciva a scherzare.
“Ma almeno,hai mantenuto la tua di promessa,anche se sono passati dieci anni. Sei tornato”
“Già,ma non avrei mai pensato di farlo così presto.”
La voce profonda di Liam lo avvolse,leggera,mentre si sentì mancare tutte le forze. Lo sguardo iniziava a spegnersi.
“Ho sonno,sai?”-chiese.
“E allora riposati,ne hai bisogno”-disse Liam sorridendo. Niall con le ultime forze si stampò un sorriso sulla faccia,e chiuse gli occhi. E se ne andò. Se ne andò come aveva fatto Liam,accanto all’altro,addormentandosi. Forse era vero,forse per tutti è come addormentarsi. Ma non importava,non era quella la cosa importante. La cosa importante era che adesso,dopo tanti anni,si era ricongiunto con l’unica persona che avesse mai amato davvero e con gli unici veri amici che avesse mai avuto. Nonostante tutto,nonostante le cose che aveva affrontato,nonostante la solitudine che aveva attraversato,la morte non gli sembrò poi così terribile. Non se voleva dire tornare tra le braccia di Liam.

Quella notte del 22 ottobre 2032,Niall James Horan se ne andò all’eta di 39 anni. L’ultimo membro dei One Direction lasciò la terra,raggiungendo gli altri quattro. Erano di nuovo uniti,dopo tutto.

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Capitolo 4
*** New Life ***


Il pubblico continuava ad applaudire,senza sosta,era più di un minuto ormai che continuavano. Evidentemente,non era così pessimo come solista come si era sempre creduto. Fece più volte l’inchino e ringraziò,fino a che anche il presentatore non lo raggiunse sul palco,continuando ad applaudire.
“Strepitoso,a dir poco strepitoso. Qualcosa da aggiungere,Niall?”
“Si,vorrei aggiungere qualcosa se possibile”-fece qualche secondo di pausa-“Non ho parole per descrivere questo momento,davvero,e più che dire di nuovo grazie non so davvero cosa aggiungere. Stasera,quando sono salito sul palco,ero a dir poco terrorizzato. Terrorizzato di non piacere,terrorizzato di rovinare l’ultima cosa che Liam mi aveva chiesto di fare. Ma è andata bene,direi”
“Più che bene!”-aggiunse il presentatore
“Assolutamente”
“Posso farti una domanda,Niall?”
“Certamente”
“Tornerai nel mondo della musica,adesso?”
Eccola. La domanda. Quella domanda che non voleva gli venisse fatta. Quella domanda a cui aveva evitato di cercare una risposta. Cosa avrebbe fatto? Tornare voleva dire anche essere sempre collegati a loro quattro,e se fosse andata male,non li avrebbero ricordati come una delle band migliori. Tornare nel mondo della musica voleva dire rischiare tutto. Infangare il nome di una delle poche cose importanti per lui. Fallendo,avrebbe rovinato anche il nome di Harry,di Louis,di Zayn e di Liam. Per quanto Liam l’avesse reso forte in quegli anni,non era bastato. Era codardo,lo sapeva. Non ne aveva la forza,non l’avrebbe mai avuta. Aveva esaudito l’ultimo desiderio di Liam,ma non del tutto evidentemente. Gli aveva detto che poteva scegliere cosa fare dopo,ma era chiaro che volesse che lui tornasse nel mondo della musica. Non era pronto,no. Non era pronto quando era morto Liam,non lo era nemmeno ora. Forse un giorno,sarebbe stato pronto.  E forse quel giorno non sarebbe mai arrivato.
“No,per il momento non ho intenzione di tornare nella carriera musicale. Un giorno,forse. Ma per ora,preferisco vivere una vita che si possa definire normale.”
-
Se ti chiedessero come ti vedi tra dieci anni,non sapresti rispondere. Niall Horan l’aveva imparato bene,la vita glielo aveva insegnato. Ma lui,non si era fatto scoraggiare. Scese al piano di sotto del suo appartamento,e salutò suo figlio.
“Hey,campione,come va oggi’”-gli chiese,prendendo in braccio il piccolo Liam di cinque anni. Lo aveva chiamato come lui. Si sentì quasi il dovere di farlo,di dare il suo stesso nome a qualcuno che lo potesse portare avanti.
“Hey,buongiorno”-disse Cody. Già,perché Liam non aveva torto. Doveva trovare qualcun altro. Quindi,se non era riuscito ad esaudire la sua richiesta di tornare nel mondo della musica,almeno doveva esaudire la seconda. Rifarsi una vita. Ma non ricominciò da zero,era impossibile. Però andò avanti. Aveva conosciuto Cody otto anni prima,in un bar mentre ordinava da bere. Era tutto cominciato con un “Sei Niall Horan vero?”. E da lì,giorno dopo giorno,si affezionarono l’uno all’altro. Cody non aveva niente a che fare con Liam,assolutamente. Era del tutto diverso da lui. Dopo aver passato due anni a cercare qualcuno come lui,Niall capì che era impossibile,per il semplice fatto che Liam era unico. Quindi,cercò semplicemente qualcun altro. Ma no,non sposò Cody cinque anni fa solo per far piacere a Liam. Non l’avrebbe mai fatto non illudeva le persone. Lo sposò perché lo amava,lo amava davvero. Ammise tra se e se che non avrebbe mai e poi mai potuto amare come amava Liam,ma lo amava. E quello stesso anno,decisero di avere un bambino. La sorella di Liam si offrì come volontaria,e non potè dire di no dopo mille insistenze da parte di Cody e di Lisa. Ed ora eccoci qua,con un piccolo Liam che corre per casa. Gli assomiglia,si. Ha gli stessi occhi,come tutta la famiglia Payne. Il regalo più bello di tutti,indubbiamente,dopo aver trovato l’amore con Liam ovviamente.
“Buongiorno”-rispose,stampandogli un bacio sulle labbra.
“Andiamo a fare colazione?”-chiese Cody,accarezzando il viso di loro figlio.
“Si,andiamo”
“Posso chiederti una cosa?”
“Certo”
“Ti mancano loro quattro vero?”-domanda a bruciapelo,fatta senza motivo. Niall era sempre stato onesto con Cody,gli aveva detto tutto. Gli aveva detto che avrebbe sempre ricordato Liam,anche se non avesse voluto. Ma Cody,non aveva contestato. L’aveva accettato,aveva capito che l’amore tra quei due non si sarebbe mai spezzato,nemmeno se si ci fosse messa la morte in mezzo.
“Si,da morire. Ma,ora ho te e lui a cui badare no?”-gli porse loro figlio,e si avviò in cucina. Già,era così ormai. Aveva la sua nuova famiglia a cui badare,non poteva più passare le giornate a pensare a loro quattro,a come sarebbe stato se fossero stati ancora qua. Ma non passava giorno in cui non gli mancassero,e non passava sera in cui non prendesse una foto di loro cinque,tutti insieme e dicesse buonanotte a ognuno di loro. In quella foto era giovani,belli,tutti quanti,non erano stati segnati dal tempo e dal dolore.

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