That mad battle.

di Blaina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. E' tutto sotto controllo, il mio controllo. ***
Capitolo 2: *** 2. Buona fortuna. ***
Capitolo 3: *** L'urlo degli innocenti. ***
Capitolo 4: *** 4. Ti prego, salva il mondo. ***
Capitolo 5: *** 5. Sono qui, sono al tuo fianco ***
Capitolo 6: *** 6. Crying in the blue ***
Capitolo 7: *** 7. Tell me goodbye. ***
Capitolo 8: *** 8. A smooth Criminal ***
Capitolo 9: *** 9. Hi, I’m a boy and I’m in love with you. ***
Capitolo 10: *** 10. I wanna to hold your hand. ***
Capitolo 11: *** 11. Regret Message ***
Capitolo 12: *** 12. What can I do? ***
Capitolo 13: *** 13. The coffin of Sweet Dead ***
Capitolo 14: *** 14. Let your crayon. (Epilogo) ***



Capitolo 1
*** 1. E' tutto sotto controllo, il mio controllo. ***


That mad battle.


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(credits. Disegno originaleEdit by Bluegaia )


In un'altra galassia sconosciuta, molto, molto lontana da noi, esiste un pianeta idendico alla nostra terra. Già, un’ altra terra solo in condizioni migliori della nostra. In questo mondo non c'erano discriminazioni e ne guerre. Si viveva in pace grazie a colui che governava tutto: Burt Hummel. Era un saggio sovrano della dinastia Hummel-Hundson, che aveva portato questa terra al massimo splendore. Decisamente si viveva molto meglio lì che sul nostro pianeta. Il re governava con la sua regina Carole Hundson. Tutti amavano il re e la regina, nessuno li odiava e nessuno li invidiava. Ma una sciagura stava per abbattersi su quel felice mondo. Il re iniziò ad invecchiare e iniziò ad ammalarsi frequentemente così, dopo essersi confidato con la moglie, prese la decisione di dividere il regno in due parti e donarlo ai propri figli: Il principe Kurt Hummel, a cui gli fu affidata la parte Est ed il principe Finn Hundson, a cui gli fu affidata la parte ovest. Entrambi erano valorosi condotteri e soldati. La madre esitò un po' su questa scelta poiché sapeva che non avrebbe portato cose buone. Gli antichi Hummel e gli antichi Hundson prima di convivere come una vera famiglia (come avveniva in quel tempo) si odiavano e si discriminavano. Lottavano per il potere, spesso coinvoilgendo civili innocenti. Dopo un po', avevano trovato un accordo e si era arrivata a quella situazione ,ossia l'amore e la pace generale. Il re ignorò i consigli della regina e decise di fare di testa sua. Probabilmente sapeva di essere nel sbagliato ma forse per orgoglio o forse chissà, aveva deciso di fare così e nessuno avrebbe potuto fermarlo. Gli anni passarono e come si era previsto i due regni continuavano a vivere in pace e in serenità fino a che il re e la regina non morirono. Forse per rabbia, forse per dolore i due regni iniziarono a farsi competizione e la competizione porta purtroppo alla guerra. Infatti non passò tanto allo scoppio della guerra e si sa come in ogni guerra, c'è sempre e solo distruzione e morte.

**

G. X / 8 / A. X Ore 5:23. Un boato svegliò di soprassalto Blaine che mezzoaddormentato si alzò dal letto e si sedette guardando il fidanzato dormire beato. Gli accarezzò i capelli, guardandolo con un po' di amarezza e di dispiacere per ciò che stava succedendo. Da quel fatidico giorno, Kurt, non sorrideva più agli altri e i suoi occhi erano diventati freddo come il ghiaccio. Forse solo con Blaine riusciva a fare qualche piccolo sorriso ma raramente e a Blaine tutto questo mancava.
"Ehy... cos'è questa confusione?" Kurt aprì gli occhi stropicciandoseli e guardando il fidanzato che gli stava gentilmente accarezzando i capelli. Blaine gli sorrise.
"Non ne ho idea, mi sono svegliato poco fa." Kurt guardò per qualche secondo Blaine poi allungò il braccio verso il comodino e con la mano afferrò il woki toki che lo teneva in contatto con la zona al confine del muro che divideva il suo regno con il regno di occidente. Lo portò alla bocca e clikkò con delicatezza, da vero principe, il tasto per mettersi in collegamento con il suo comandate fidato, Santana Lopez, una donna molto furba, sveglia e con spirito combattivo.
" Qui re Kurt Hummel, Comandante Lopez, da qui si è sentito un boato, i soldati stanno tutti be-... volevo dire la situazione è sotto controllo? Quei buzzurri stanno provando ancora a sfondare il muro?" Blaine intanto continuava ad accarezzargli i capelli. A Blaine non piaceva che il fidanzato provasse a fare la persona rigida , severa e gelida che non era infatti, come in quel preciso momento, Kurt si dimostrava di avere soprattutto a cuore la vita di chi aveva deciso di seguirlo in quella folle impresa. Si, perché Blaine dal primo momento aveva pensato che fosse solo una folle impresa.
"Non si preoccupi maestà. E' tutto sotto controllo, tutto sotto il mio controllo. Un civile si è avvicinato fin troppo al muro e scasualmente è entrato nella zona minata e deve aver preso una mina in pieno, ed ovviamente potete immaginare cosa sia successo. E' tutto qui mio sire. " Si sentì dall' woki toki. Anche se l'audio era abbastanza scadente Blaine poteva sentire il tono non per niente dispiaciuto di Santana. Era un tono freddo un po' come quello di Kurt. Quest'ultimo infatti fece un leggero sorrisetto.
" Grazie Capitano, lei è una persona davvero fidata a cui va tutta la mia stima."
" La ringrazio maestà..."
" Comunque, non perdiamoci in chiacchiere inutili. Purtroppo dopo questo boato quei buzzurri ignoranti di sicuro penseranno che ci stiamo preparando per attaccare e ci attaccheranno. Mandi il vice-comandante Pierce a radunare i soldati, non dobbiamo farci trovare impreparati. Lascio tutto in mano sua, comandante Lopez. "
" Yes, sir." Entrambi chiusero il woki toki e Kurt lo lanciò da qualche parte senza preoccuparsene. Dopo pochi secondi Kurt scoppiò in una forte risata. Si alzò in piedi e guardò Blaine e quest'ultimo non capì il senso di quel gesto.
" Quei buzzurri... hahahahaha non se l'aspettano. Hahahahah e il capo di quei buzzurri... verrà sopraffatto hahahahah perché lui non è il vero erede del vecchio sovrano hahahahahaah." Poi diede le spalle a Blaine e si diresse verso la stanza della vestitura. Blaine comprese che quello non era il suo Kurt e che la follia e il potere gli avevano dato alla testa. Per questo motivo doveva fare qualcosa, doveva fermare questa folle impresa.

**

G. XX / 7 / A. XXX * Ore 5:23. Finn sentì un forte boato che lo sveglio di soprassalto. Non ci pensò due volte a scendere dal letto. Andò in bagno si lavò la faccia con acqua fresca sperando di rischiarirsi le idee. Si vestì con la sua solita divisa militare verde e nera e si avviò per uscire dalla porta.
"Dove stai andando?" Chiese la ragazza stesa sul letto prendendo delle lenzuola e nascondendo il seno nudo.
" Vado a controllare la situazione..." Disse Finn avvicinandosì a lei.
"Sarebbe stato carino svegliarmi per dirmelo." La ragazza cercò il suo regiseno affondato nel letto, quando lo trovo se lo mise il più velocemente possibile.
"Mi dispiace Rachel, pensavo tu stessi dormen-"
" Scherzi, dopo quel boato? Solo chi uno con il sonno pesante come un macigno non si sarebbe svegliato." Rachel guardò il suo ragazzo. Si aspettava una scusa, una carezza o un bacio come era di solito fare il ragazzo quando sbagliava. Ma stavolta non fu così. Finn, per colpa della guerra, era cambiato, decisamente cambiato e in negativo. Era come se avesse perso ogni sensibilità, ogni sentimento. Era una macchina da guerra che non provava più emozioni. Ad un certo punto si sentì bussare la porta.
"Avanti." Gridò Finn girandosi verso la fonte del rumore. Rachel, che indossava solo un reggiseno e un pantaloncino si mise sotto le lenzuola. Dalla porta entrò un giovane ragazzo dai capelli biondi ed anch'egli in divisa militare verde e nera.
" Maestà, scusate il disturbo. Ma il Sargente Puckerman mi ha appena inviato notizie dal fronte... "
"Si ed allora? Si sbrighi Caporale Evans. " Finn era molto impaziente. Era da tanto tempo che non si viveva una settimana di tregua ed aveva paura che la guerra potesse riscoppiare a breve e la popolazione non era ancora pronta per affrontare un altro mese di guerra. Sebbene Finn sul campo di battaglia era spietato, egli pensava quasi sempre al suo popolo.
" Il Sergente dice che c'è stato questo forte boato ma supponiamo che i nemici non avevano intenzione di sfondare il muro. Non sappiamo bene cosa sia successo, ma solo che il muro non sia stato per nulla danneggiato... non lo so maestà io credo che..." Fin non ci vide più. Solo a sentir le parole "intenzione" "sfondare" e "muro" i suoi occhi furono accecati dal dolore. Il fratello non stava più seguendo quei famosi Patti Geradiani, che entrambi scrissero a favore della costruzione del muro.
" Fandonie! Chi lo dice? Chiami subito il generale Puckerman, faccia preparare tutti i soldati. Mandi il soldato fidato, come il soldato Flanagan, ad avvisare la popolazione. Attaccheremo.Li coglieremo di sorpresa. " Il Caporale provo a dire una parola ma venne fulminato con lo sguardo da Finn così annuì senza dire nulla ed uscì dalla stanza.
" Finn, non pensi che tu stia esagerando? Non conosco tuo fratello ma non credo che non terrebbe conto dei patti firmat-" Rachel si alzò dal letto si avvicinò al suo fidanzato e gli mise una mano sulla spalla.
" Rachel non ti immischiare in questa faccenda, non sono problemi tuoi e tra l'altro non osare più a chiamarlo con quell'appellativo... Piuttosto perché non mi fai un favore? Vai ad aiutare qualche povera gente in città?" Disse Finn massaggiandosi le tempie.
" Ma... Finn, davvero io penso che tu..." Finn la guardò stupito da come ella osasse rispondere ancora. Così Rachel capì che era meglio stare zitta. Tolse la mano dalla spalla di Finn, indosso la prima maglia che trovò, calzò delle scarpe con il tacco ed uscì fuori. Quello non era il suo Finn. Era stato accecato dal potere e dalla follia della guerra. Doveva fare qualcosa, aveva guardato per fin troppo tempo. Così si recò nell'unica zona dove la resistenza non aveva timore di esporsi o di esprimere liberamente ciò che pensava, ossia la terra senza regno.


*Finn ha deciso di modificare il suo calendario rispetto a quello di Kurt per non essere uguale.

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Capitolo 2
*** 2. Buona fortuna. ***


2. Buona fortuna!


Rachel correva faticosamente verso la Terra senza regno. I suoi tacchi a contatto con il terreno umido e fangoso, poiché il giorno prima aveva piovuto, la facevano sempre sbilanciare. Mentre correva, si guardava indietro per assicurarsi che nessuno la seguisse. Poi si fermò a riposarsi vicino ad un palo a cui era attaccato un cartello: " Bevenuti nella Terra senza regno." La Terra senza regno si era formata grazie ai patti Geradiani. In quel posto erano stati seppelliti i precedenti sovrani e così entrambi avevano ceduto due pezzi del proprio regno per creare una terra libera dove seppellire i loro amati genitori, ma con la guerra se ne erano proprio dimenticati. A capo di questa terra si diceva ci fossero delle guardie, i Warblers, che entrambi i re avevano messo a controllo della terra per evitare che in quella piccola zona scoppiassero rivolte o guerre civili. Lì, in quella terra, all'oscuro o forse no sapevano ma facevano finta di non vedere c'era la base della resistenza, ed era proprio lì che Rachel si stava recando. Quest'ultima fece un respiro profondo prima di entrare nella terra. Sperava di non incontrare nessuno o per lo meno qualcuno che non la riconoscesse.
" Signorina, nome prego." Una voce seria fece rabbrividire Rachel che immediatamente si fermò. Conosceva quella voce e aveva paura che forse l'avrebbe riconosciuta. I wablers venivano spesso invitati a palazzo. Rachel si girò, sperò di essersi sbagliata e che quella guardia non l'avesse mai vista in vita sua. Poi guardò meglio, non era una semplice guardia, lui era Trent! Trent era un ragazzo dai capelli castani chiari, bassino e abbastanza robusto. Era molto amico di Rachel e anche lui pensava che Finn era cambiato e che bisognava fare qualcosa, per cui Rachel si tranquillizzò.
"Ra-Rach sei proprio tu? " Il giovane corse ad abbracciarla, gli era mancata la sua amica.
"Trent, mi sei mancato! " Disse accarrezzandogli dolcementela schiena con una mano.
" Vorrei chiederti... sai dov'è la base della resistenza? Sai, vorrei fermare questa gue-"
"Non dirlo Rach, ho già capito tutto. Prosegui dritto, troverai una piazza poi dei cartelli dove ti daranno le informazioni necessarie... ora vai Rach prima che venga qualcun'altro" Disse sciogliendo l'abbraccio e dandole una leggera spinta
"Vado vado" Disse Rachel con un grande sorriso che Trent ricambiò.
" Buona fortuna Rach."

**

Blaine correva tenendosi il cappuccio del mantello. Non voleva farsi riconoscere, sapeva quanto i sudditi fossero fedeli al re. Correva velocemente e non gli importava se aveva l'affanno: doveva solo arrivare alla Terra senza regno il prima possibile speranando che nessuno lo vedesse. Finalmente vide il cartello " Bevenuti nella Terra senza regno." e si fermò. Si voltò indietro per assicurarsi che non ci fosse nessuno e fece un mezzo sorriso di salvezza. Si avviò dentro.
" Nome, signore" Due ragazzi, un ragazzo castano e l'altro biondo gli si avvicinarono con espressione seria ma falsa. Si vedeva che non erano dei bravi attori. Blaine scoppiò a ridere.
" Sir, cos'ha da ridere? Risponda alla nostra domanda" I ragazzi miserò mano sulla pistola, giusto per sicurezza.
" Ragazzi siete davvero dei pessimi attori..." A quelle parole i ragazzi sorrisero: era il loro Blaine, così lo abbracciarono.
"Deficente ci hai fatto prendere un colpo!" Blaine si tolse il cappuccio e il ragazzo biondo gli passò una mano fra i capelli.
" Jeff finiscila dai! " Lo richiamò Nick, il ragazzo moro. Jeff scoppiò a ridere e anche Blaine con lui. Effettivamente Nick sembrava un po' una madre. (?)
"Amico, è dal giorno della Leva che non ci vediamo..." Già, Blaine, Nick e Jeff si conoscevano da una vita. Erano entrati a far parte dei warblers. Poi avvenne quel giorno, il giorno della Leva. Il re in persona sceglieva i soldati migliori da inviare a far parte del gruppo dei warblers. Blaine era il leader, il migliore. Kurt se ne innamorò dal primo sguardo, iniziarono a frequentarsi, ad amarsi e poi Kurt gli chiese di lasciare i Warblers e di vivevere con lui. Blaine accettò per amore anche se sapeva che i suoi amici gli sarebbero mancati.
"Ragazzi, volevo chiedervi se sapevate dove fosse la base della resistenza? Sapete, vorrei fermare questa gue-"
"Non dirlo Blaine, abbiamo già capito tutto. " Disse Jeff sorridendo e guardando Nick. L'altro continuò "Prosegui dritto, troverai una piazza poi dei cartelli che ti daranno le informazioni necessarie... ora vai Blaine prima che venga qualcun'altro" Blaine gli sorrisse.
"Grazie ragazzi..." sussurrò con una voce piena di gioia.
" Vai Blaine e buona fortuna!"

**

I suoi piedi gridavano pietà. Era stata una pessima idea mettersi dei tacchi, stupida stupida [cit.]Rachel pensava. Però finalmente l'aveva trovata, quella che da fuori sembrava vecchia locanda in realtà era il "covo" della resistenza. Posò la mano per aprire la porta e notò che qualcuno l'aveva posata su di essa.
" S-Scusami!" Alzò gli occhi e notò con stupore che fosse Blaine, già il suo vecchio amico, vicino di casa, amici da una vita, quasi fratelli. Non si vedevano da una vita. Blaine fece lo stesso. Si guardarono per pochi attimi poi urlarono contemporaneamente
"Blaine/Rachel! Oddio quanto mi sei mancato/a!!" Si abbracciarono. Da piccoli erano sempre stati insieme, poi quando Blaine era partito per unirsi ai warblers si erano divisi e non si erano visti più. Erano passati molti anni ed erano cambiate molte cose. Erano cresciuti, avevano trovato l'amore...
" Devo raccontarti tantissime cose Blaine ma prima dimmi anche tu vuoi entrare a far parte della resistenza?" Blaine annuì
" Si ma magari ne parliamo dentro ok?" Rachel sussurrò un sì ed aprì la porta. Rachel e Blaine erano diventati amici da quando Rachel gli aveva detto di essersi innamorata di lui e dopo aver preso l'ennesimo NO. Ma non perché non la trovasse bella o simpatica ma semplicemente perché era gay. Da allora erano diventati migliori amici e si confidavano qualsiasi cosa anche le cose più intime, ma ora come ora, non si potevano dire che erano i rispettivi fidanzati di due folli re che avevano iniziato una guerra solo per il potere. ** Entrarono e tutti si zittirono. Ultimamente era raro vedere persone che volevano entrare nella resistenza, avevano tutti paura. Il capo della resistenza si avvicinò a loro estraendo una spada dal fodero. Blaine fece cenno a Rachel di stare indietro. La donna, abbastanza alta dai capelli corti e biondi gli punto la spada alla gola.
"Chi siete, cosa siete venuti a fare?" Ora capisco perché tutti avevano paura di entrare in quel posto pensò Blaine ma non si fece scoraggiare. Aveva capito che lei era il capo del posto ed era meglio mostrarle rispetto subito
"Blaine e Rachel signora. Vorremmo entrare nella resistenza all'esterno. " Quelle parole scatenarono stupore fra gli altri. Di solito quei pochi che volevano far parte della resistenza si inchiodavano alla Terra senza regno e non si spostavano più. Ecco perché entrambi potevano stare tranquilli. Nessuno li conosceva o li avrebbe potuti riconoscere.
"Non muovetevi." Ordinò la giovane donna andando verso un ragazzo sulla sedia a rotelle. Aveva l'aria di essere lui che dava le indicazioni a tutti, forse erano gli occhiali. Lui e la ragazza complottarono e dopo un leggero bacio sulle labbra –che fece arrossire la ragazza- si avvicinò di nuovo a loro, ancora con la spada in mano. Sembrava volesse colpirli ma poi con un movimento lesto della mano posò la spada e tese l'altra verso Blaine. Quest'ultimo ricambiò la mano e la strinse. La giovane fece un sorriso senza però perdere quel tono autoritario
"Piacere. Io sono Quinn, Quinn Fabray. Capo della resistenza e lui..." indicò il ragazzo sulla sedia a rotelle, che prese la parola.
" Artie Abrams, capo delle azioni nonché futuro marito della qui presente Quinn Fabray. Benvenuti a bordo, Blaine e Rachel, siete molto coraggiosi. Tina vi sistemerà su in stanza."
Quinn arrossì violentemente stringendo la mano del futuro marito. Quando quest'ultimi si allontanarono, la vita (?) ricominciò a scorrere normalmente nella locanda. Rachel e Blaine si tranquillizarono.Una ragazza dai tratti asiatici, dai capelli lunghi, lisci e neri si avvicinò a loro. Li salutò con un sorriso.
"Piacere Rachel e Blaine, sono Tina Cohen-Chang. Seguitemi vi mostrerò la vostra stanza. " Tina si avviò verso delle scale e Rachel e Blaine la seguirono. Dopo aver salito scale a chiocciola e molto strette arrivarono alla stanza.
"Riposatevi, probabilmente sarete esausti. La cena è alle 20:00 e dopo c'è sempre una minirunione! Mi raccomando siate puntali! " Diede le chiavi in mano a Rachel e scese giu. I due ragazzi si affrettarono ad entrare subito e a chiudere la porta.

**

Rachel si tolse le scarpe e si buttò sul letto con un espressione di felicità. Era da tanto che aspettava questo momento. Blaine si sedette accanto a lei e le accarezzo i capelli. Le sorrise.
"Ok, ok ora possiamo parlare. Dimmi tutto Rachel... anch'io devo dirti tante cose." Rachel si alzò e la sua espressione cambiò letteralmente. Diventò un’espressione seria e triste. Rachel gli prese le mani e lo guardò negli occhi.
" Ascolta... sono diventa... la fidanzata di Finn... cioè... la fidanzata del re dell'occidente..." Rachel gli strinse le mani e diresse lo sguardo da un' altra parte.
"Tu cosa?" Gli domando un po' adirato Blaine."Come puoi amare un tipo come quello che pensa solo alla guerra?"
" Non è così Blaine, lui non era così. Era la persona più pacifica e gentile della terra prima della guerra... Quest'ultima l'ha cambiato completamente..." Poi ritornò a guardarlo negli occhi " DI SICURO NON E' COME SUO FRATELLO, IL RE DELL'ORIENTE!" Blaine lasciò la sua presa e Rachel lo guardò senza capirlo.
"Rachel... lui è il mio fidanzato."


Sclero time.
Questo è forse il mio capitolo preferito. Forse perché adoro Quinn così figa o forse perché la Quartie è stupenda *ç* Dicevo... -COFFCOFF- Rachel ha appena fatto una grossa grossa figura di... cacca. Decisamente D: Devo dire che adoro i warblers a versione soldati e vi anticipo che non sarà l'ultima volta che li vedrete.
Comunque volevo ringraziare la mia onee-chan Fianna nonché beta °^° per il sostegno! Thanks nee! *u* Ok detto questo mi eclisso !
Ps: >///> Ok ho fatto una pagina Qui giusto per perderci tempo... fateci un salto! C:

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Capitolo 3
*** L'urlo degli innocenti. ***


3. L'urlo degli innocenti.


"Allora l'avete trovato?"
" No... maestà ci dispia-"
Poi un colpo di pistola ed il rumore di un uomo che cade a terra. Il sangue in poco tempo sporcò tutto il tappeto, che era stato fatto lavare il giorno stesso. Tutti si irrigidirono cercando di non mostrare le lacrime al loro sovrano, perché egli le considerava solo fonte di debolezza.
" TROVATEVI UN NUOVO CAPITANO E SCATTATE A CERCARLO PRIMA CHE UN ALTRO DI VOI FACCIA LA SUA STESSA FINE."
Kurt indicò l'uomo morto a terra. Blaine era sparito, senza dire niente, senza un biglietto. Era arrabbiato con il mondo ma anche con se stesso. Dopo aver riflettutto sulla causa della scoparsa di Blaine, scartò l'opzione della fuga e accettò l'ipotesi di un rapimento da parte dei soldati di suo fratello. Gli uomini sussurrarono qualcosa intimoriti e poi scapparono. Kurt ne bloccò uno e tutti si fermarono a guardare.
"Chiama il servo, e digli di sbarazzi del tappeto e di quella massa morta sopra... e dica di lavarlo in fretta perché è uno dei miei preferiti" L'uomo annuì, spaventato, e quando il re lo lasciò andare lo ringraziò con un inchino -forse per averlo risparmiato- e corse di fretta verso un servo. Kurt alzò le spalle, ruotò lentamente a tre quarti per poi dirigersi in una stanza. Quandò arrivò vide il suo bel trono appena lucidato. Si sistemò la corona ed il suo lungo e rosso mantello reale e si sedette. Abbassò lo sguardo pensando a Blaine quando improvvisamente sentì dei passi avvicinarsi.
" Voleva vedermi maestà?" Una giovane donna, capelli lunghi e neri, cappello nero con una piccola piuma rossa si inchinò a lui.
"Si, comandate Lopez, la volevo ringraziare per quello che sta facendo per il ritrovo di Blaine ma le ricordo comandante, che questo non è il suo ruolo. Il suo ruolo è un altro."
La giovane si alzò e lo guardò negli occhi. Si sistemò i capelli e mise le mani all'altezza del suo bacino.
" Maestà... lo so, sono dispiaciuta. Volevo dare una mano visto che non ho altri incarichi al mom-" Kurt si portò una mano davanti alla bocca e le sussurrò uno "Shhhhh". Si alzò dal trono, scese le scale e percorse la distanza che lo separava da Santana Lopez, il comandante fidato dell'esercitò.
"E' per questo che ti ho mandato a chiamare. Sono sicuro che Blaine sia scomparso per opera dei buzzurri seguaci del RE SCIATTONE. Spero per loro che sia ancora vivo, altrimenti faranno una brutta fine, tutti." Kurt prese un piccolo vaso con una rosa appassita dentro che si trovava vicino a loro, lo ruppe e lasciò che i cocci cadessero a terra.
"Devono imparare a temere Re Kurt Hummel. Per questo motivo ogni giorno che passa lei e qualche soldato scelto dovrete uccidere 10 immigrati o figli di immigrati. " Affermò con faccia del tutto scocciata come se dirlo fosse una cosa ovvia.
" Sire... Non le sembra troppo campato in aria? Intendo quella gente ormai fa parte della nostra terra..."
"NON E' UNA SCUSA BUONA, CAPITANO LOPEZ E NON MI SEMBRA DI AVERLE CHIESTO UN PARERE MA SE CI TIENE LE DARO' UNA SPIEGAZIONE: QUELLA E' GENTE MARCIA, GENTE POVERA E SCIATTA COME IL PROPRIO RE. POTREBBERO INFETTARE LA MIA GENTE, LA NOSTRA GENTE! Comunque ora non perda tempo e vada subito a fare ciò che le è stato ordinato." Santana abbassò la testa senza poter fare niente. Un po' aveva ragione. Nella parte OVEST si viveva in "libertà" ma ci si moriva di fame. C'erano pocchissime persone che vivevano decentemente: i soldati, i propietari terrieri e i propietari delle fabbriche ma comunque questo non era un motivo per ammazzare persone. Fece un inchino al re e stava per andarsene, quando fu fermata dalle parole del proprio re.
" Ah si, capitano Lopez? Li porti vicino al muro e lontano alla città il più possibile. La mia gente non deve aver paura devono essere quei pezzenti ad averla... hahahahahah" detto questo scoppiò nella sua risata "malvagia" che in reatà era solo una risata isterica. Santana la odiava così strinse i pugni e ritornò a camminare pensando che non vedeva l'ora di andarsene da quel posto maledetto.

**

"Io non posso farlo non posso!" Santana iniziò a mangiarsi le unghie dall'agitazione. Si buttò sul letto togliendosi le scarpe con i piedi e lasciando che il cappello cadesse da tutt'altra parte.
" Infatti tu non devi farlo Tana.." Brittany si distese vicinò a lei prendendole le mani per poi accarezzarle e stamparci dei leggeri baci sopra.
" Ma mi ucciderà se non lo farò... e se non lo farà lui lo faranno i sensi di col-" Venne fermata dal bacio di Britt. Brittany era la fidanzata di Santana. Si erano conosciute quando erano andate a fare la leva per entrare nell'esercito ed entrambe erano piuttosto brave: Santana divenne il capitano mentre Brittany divenne il vice. Destino volle che si innamorarono. Brittany sapeva tutto di Santana e sapeva anche il perché della sua sofferenza. Santana era figlia di immigrati, come quella gente che avrebbe dovuto ammazzare.
"Non devi farlo, Tana te l'ho detto. Li porteremo vicino alla terra senza regno e poi li faremo andare da Quinn, lo sai com'è fatta di sicuro capirà!"
" Brittany... sei un genio. Ti amo. " Santana prese il volto di Brittany e le diede un leggerò bacio sulle labbra. Poi la lasciò andare, calzò le sue scarpe e indossò il capello.
" Tana dove stai andando?" chiese Brittany, non sapeva che il re le avesse dato l'ordine di ammazzare subito quelle persone.
" A salvare innocenti."

**

"S...sire...per favore non..." Sussurrò un servo mentre rialzava il tavolo che il re aveva fatto cadere. Finn lo ignorò e continuò ad urlare.
" ALLORA CAPORALE EVANS PERCHE' DIAMINE NON L'AVETE TROVATA?" Finn lo guardò con occhi arrabbiati pieni di odio.
" L'abbiamo cercata in tutto il reame... io non so dove potrebbe ess-"
" Esatto, esatto tutto il reame, tutto il reame. Ecco perché non la troviamo! " Affermò il re decisamente entusiasmato della sua idea.
"Non la troviamo perché è dall'altra parte del muro!" Affermò soddisfatto sbattendo le mani contrò la sua scrivania e sedendosi.
"Maestà... i Warblers non ci faranno passar-"
" A meno che non sfondiamo il muro però... ora come ora il popolo non è pronto per un'altra guerra... dovremmo trovare qualcosa, qualcosa con cui mettere paura... per dimostrare che ci stiamo preparando per entrare in guerra" Poi si sentirono uno sparo, e poi un urlo, un urlo fortissimo che spaccò le orecchie e il cuore a tutti. Seguirono poi lamenti e pianti che si calmarono solo dopo un altri spari. Finn e il caporale si guardarono.Di sicuro proveniva dall'altra parte. A Finn gelò il sangue, per un attimo pensò fosse Rachel, poi però tirò un sospirò di sollievo, non era l'urlo di Rachel quello.
"Sire... sarà forse un intimidazione? Una minaccia?" Il caporale Evans chiese, ma dopo si pentì subito di aver aperto bocca. Già odiava la sua bocca perché somigliava a quella di un pesce dopo questa l'odiava ancora di più. Perché non smetteva di dire stronzate una volta tanto? Finn si alzò di scattò.
" HAI RAGIONE, DIO SANTO. RACHEL..." Finn abbassò lo sguardò, posandolo su una fotografia di Rachel che aveva incorniciato e messa sulla scrivania il primo giorno che si erano conosciuti. Lei gli disse che grazie a lui gli era ritornata la voglia di sorridere e di vivere. Così si era fatto scrivere sulla foto una frase che la ragazza gli ripeteva sempre "La vita va affrontata con il sorriso per viverla al meglio. RACHEL BERRY. " Si sentì bruciare gli occhi, voleva piangere ma aveva dimenticato come farlo e così ogni volta che voleva farlo gli occhi gli bruciavano, volevano liberarsi di tutto quel dolore e tutta quella tristezza ma non ci riuscivano. Così rialzò lo sguardo, fece un respiro profondo guardò il caporale e gli disse con il suo tono cupo e senza colore.
" Chiami il sergente Puckerman. Ogni giorno che passa voi e qualche soldato scelto dovrete catturare 10 immigrati o figli di immigrati provenienti dalla parte Est e rinchiunderli nella prigione di guerra. Non voglio sentire ne ma ne se. Non voglio sentire niente, e se non siete in grado di questo compito lasciate spazio a qualcuno che se la sente davvero ma se lasciate, verrete assolti dal vostro incarico e non sarete niente più che un misero cittadino. "



Siccome è giovedì eccovi il capitolo. Capitolo alquanto triste e deprimente (come la storia) Brittaaana °ç°
Vorrei ringraziare la tizia che mi corregge sempre ossia la mia neechan Fianna *u* , poi coloro che hanno messo la storia nelle seguite e ringrazio M3dialuna e OnlySunshine per avermi dedicato un po' del loro tempo scrivendomi una recensione! Grazie mille!
Ci vediamo domenica !

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Capitolo 4
*** 4. Ti prego, salva il mondo. ***


4. Ti prego, salva il mondo.


“Blaine… Hey Blaine..”
Blaine senti una mano sul volto che gli sfiorava lentamente il viso, conosceva quelle mani di questo ne era sicuro. Aprì gli occhi lentamente e vide Kurt sorridere mentre ammirava il ragazzo svegliarsi.
“So… sono a casa?” chiese il ragazzo mentre si sedeva grattandosi i capelli, e sbadigliando. Poi posò la mano a terra e capì che non erano a casa, ne tanto meno nella terra senza regno, ne tanto meno nel loro mondo. Guardò meglio Kurt e capì che era sicuramente così, non sapeva bene dove si trovava ma c’era un ragazzo o meglio uno spirito che fluttuava nell’aria con una forma di un fantasma. L’unica cosa di cui era sicuro era che di sicuro quel ragazzo fosse Kurt.
“ Kurt… oddio dove sono?”
“Shh… “ lo zittì con un dolce bacio a stampo sulle labbra. Blaine seppe riconoscere le labbra del suo vero Kurt. Si, era il suo vero Kurt quello, non quel pazzo che comandava la parte EST del regno. Poi si scambiarono uno sguardo intenso. Blaine era davvero felice di essere li.
“Blaine… ascolta non c’è tempo, non so neanche come io sia riuscito a raggiungerti nei tuoi sogni…”
Blaine lo guardò spaesato “Aspetta questo è un mio sogno?”
“Blaine, oddio ti prego lasciami finire è importante. Fidati di me, ti prego. Moriremo, moriremo tutti quanti se tu non ci salvi. Tu, tu sei stato scelto sei stato scelto per liberare il mondo,Blaine.” Egli lo guardò serio stavolta, forse il vero Kurt aveva ragione. Ma infondo anche Blaine aveva paura di morire. Kurt notò quell’agitamento gli prese la mano e la strinse forte.
“ Kurt, tu ora dove sei?” Gli chiese seriamente ricambiando la stretta di mano.
“Rinchiuso nella follia del re pazzo.” Poi lentamente Kurt iniziò a svanire. Blaine lo abbracciò, non voleva che se ne andasse. “Kurt, non andartene… per favore…”
“Blaine…” Kurt gli prese il volto fra le mani mentre lui e tutto il mondo attorno scompariva
“SALVA IL MONDO DAL MALE…” Blaine cacciò delle lacrime, ora che l’aveva ritrovato non voleva perderlo.
“ Kurt... da chi? Da chi lo devo salvare?”
“DA ME.”

**

“Blaine… Blaine svegliati ci stanno chiamando!” Blaine si svegliò stropicciando gli occhi, era un sogno? Solo un sogno? Si chiedeva confuso. Non era un sogno. Lui era li con me l’ho sentito. Scosse la testa cercando di riprendersi. Notò che Rachel era abbastanza arrabbiata e aveva gonfiato le guance.
“Lo so che non mi parli da ieri sera perché ti sei offeso ma gradirei che mi ringraziassi. Se non fosse per me ti avrebbero già cacciato!” Disse Rachel incrociando le braccia e guardando da tutt’altra parte. Blaine la guardò senza capire e poi ricordò la discussione di ieri. Beh, non era stato carino urlargli che il fidanzato era solo un pazzo criminale che uccideva persone a caso… beh un po’ aveva ragione ma non è che il suo fidanzato fosse un papa. Blaine però capì che non doveva perdersela troppo, così fece l’unica cosa che permetteva a Rachel di perdonarlo sempre: un dolce abbraccio da cucciolo dispiaciuto. Così fece e gli sussurrò
“ Mi dispiace Rach, mi perdoni?” Rachel non riuscì a dire di no. Lo guardò e annui ricambiando l’abbraccio.
“Ci hanno portato dei vestiti puliti, io mi sono già cambiata sbrigati Blainuccio.”
A Blaine dava fastidio questo soprannome ma ormai ,con gli anni, conosceva bene Rachel e sapeva che usava questo soprannome quando Blaine gli dava ragione e ovviamente lei vinceva. Non potette replicare nulla e così si alzò dal letto e si vestì in fretta.

**

“Presto, presto sta per iniziare la riunione!” Urlò Tina a Rachel e Blaine che stavano scendendo le scale. Si misero a sedere e sentì Quinn urlare dalla rabbia. Entrambi notarono subito che c’erano delle persone nuove, 10 per la precisione.
“Quindi Santana e Brittany vi hanno condotto qui dopo che vi hanno…” neanche a terminare la frase che un bambino scoppiò a piangere.
“Rivivere quei momenti deve essere bruttissimo” si avvicinò a loro un uomo con un bastone, una cinquantina-sessantina d’anni. Accarezzò i capelli del bambino e gli diede una caramella così egli si calmò
. “Cos’è tutta questa confusione?” Disse sedendosi l’uomo mentre Quinn gli fece un leggero inchino.
“ Mi perdoni Sommo Schuster, ma stanno capitando cose orribili in entrambi i mondi… queste persone sono superstiti di una guerriglia. Sono immigrati, o figli di immigrati che dall’OVEST sono passati all’EST. Non si capisce perché ma quell’ingrato di Hummel ha deciso di uccidere ogni giorno dieci persone come questi superstiti… Diamine quel disgraziato.“ Disse sbattendo i pugni sul tavolo facendo tremare un bicchiere colmo d’acqua.
“Scusate se mi permetto…” Un cinese si alzò, fece un inchino a Quinn e al sommo Shuster e continuò.
“ Dei miei amici, soldati della parte OVEST mi hanno riferito che Hundson sta facendo lo stesso, solo che ha deciso di portarli a fare lavori forzati. “
“E TU CHI SEI?” Disse Quinn stressata forse per la troppa rabbia.
“Non preoccuparti, è amico mio. Mike Chang grazie delle tue informazioni.” Arrivò Artie sulla sedia a rotelle, mentre ricambiava il sorriso a Mike. Poi noto il sommo Schuster e si scusò per la sua poca abilità di osservazione poiché non l’aveva salutato prima, poi continuò a parlare.
“ Signori e signore, bisogna agire, dobbiamo trovare un piano. Ho parlato con Brittany e Santana, arriveranno nuovi ospiti: per questo motivo dovrete rimanere qui a curarvi di loro mentre invece qualcuno dovrebbe…” Rachel si alzò in piedi
“LO FACCIAMO IO E BLAINE.” Blaine la guardò malissimo. Rachel non era la tipa che pensava prima di fare le cose, era molto impulsiva e aveva paura di essere caduto in un profondo errore. Poi ci pensò, aveva ragione. Sarebbero arrivati nuovi superstiti e quindi qualcuno avrebbe potuto riconoscerlo. Si alzò anche lui.
“ GIA’ ABBIAMO GIA’ PENSATO A TUTTO NON PREOCCUPATEVI. C’E’ LA FAREMO.” Tutti applaudirono, nessuno aveva tanto coraggio a quei tempi.
“Come vi chiamate giovanotti?”
“Blaine e Rachel signore…” rispose Rachel con un sottile filo di voce.
“ Will Schuster, re della terra senza regno. Buffo no? Comunque, avete la mia benedizione siete molto coraggiosi… DETTO QUESTO LA RIUNIONE E’ FINITA.” Disse sbattendo il suo bastone a terra alzandosi e dirigendosi verso la sua stanza. Rachel guardò malissimo Blaine e in un attimo se lo trascinò in stanza.

**

“Piano quale piano Blaine? Non mi sembra di aver parlato di nessun piano!” Rachel era agitata, probabilmente aveva paura e non voleva aver detto quelle parole.
“Rachel ti prego fidati di me.” Blaine seduto sul letto si massaggiava le tempie mentre Rachel andava avanti e indietro.
“No, io non mi calm-“
“Tu vuoi salvare Finn non è vero? Beh anch’io voglio salvare Kurt e quindi dobbiamo darci da fare Rachel. Sul serio, tu ti fidi vero?” Rachel annuì. Si fermò di fronte a lui e lo fissò negli occhi.
“Dimmi tutto.”
“Non so se hai intuito che la morte di quelle persone centra con la nostra morte apparente … ma comunque, dobbiamo tornare indietro ma tu nel mio paese ed io nel tuo…”
“Non credo di capirti…”
“Andiamo Rach, acquisteremo la fiducia del re dicendo di sapere dove si trova il rispettivo me e te… magari con dei biglietti che man mano porteremo al re…”
“Non lo so Blaine… e se dovesse succederci qualcosa?”
“Ci succederà insieme. Comunque staremo a contatto, quindi non preoccuparti d’accordo?” Blaine abbracciò Rachel ed entrambi si lasciarono andare e piansero. Nel silenzio si sentivano forti i loro cuori che tremavano dalla paura ed i loro singhiozzi ma sentivano anche dei cuori pieni di coraggio e di amore verso qualcuno che deve essere salvato, che deve essere liberato dalla follia del mondo.


Blaine e Rachel *vvv* <3 Chissà se rivedremo Schuster D: e chissà se il piano di Rachel e Blaine funzionerà. Secondo voi? Ah giusto, sono io che scrivo la storia. Ok non ve lo dirò *Trollface* Ci vediamo Martedì (forse) Byee!
(Un grazie, a chi legge la mia storia e a chi la mette fra i seguiti/preferiti)

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Capitolo 5
*** 5. Sono qui, sono al tuo fianco ***


5. Sono qui, sono al tuo fianco


“Maestà, una cittadina vorrebbe vederla …”
“Dille che sono occupato.”
“Sir, dice che ha notizie di Blaine.” A quelle parole Kurt si alzò dal suo trono. Prese una pistola e si diresse verso la stanza degli ospiti. Mentre camminava caricò la pistola e per sbaglio lasciò che la sua corona cadesse al suolo. Più che altro non ci prestò neanche attenzione: ora Blaine era il suo unico pensiero. Si avvicinò a quella ragazza seduta che giocherellava con la piega della gonna. Aveva lo sguardo abbassato. Kurt le si avvicinò e le puntò la pistola in fronte in modo che ella potesse vederlo negli occhi. La guardò con occhi disperati, pieni di dolore Quegli stessi occhi avevano un colore vagamente simile al cielo, anzi no al mare. Forse più che altro erano simili al giacchio. Cercavano di essere freddi, ma si vedeva chiaramente che ciò era una bugia: il re sapeva benissimo che da momento all'altro si sarebbe sciolto e la morte lo avrebbe sopraffatto.
“Donna, come ti chiami?” Gli chiese, tremando. Eppure era abituato ad incutere paura ed ammazzare persone. Perché ora tremava?
“ R…rach…” Per un po’ Rachel esitò. Aveva paura. Come biasimarla, con una pistola puntata alla tempia? Ma poi pensò a Finn e pensò alle parole di Blaine.
“Rachel. Rachel Berry.”
“Dunque Rachel… permettimi di darti il tu. Quindi tu hai notizie di Blaine, Blaine Anderson giusto? Che ne è stato di lui? Che è successo? L’hai visto? FORZA AVANTI MUOVITI!” Kurt continuava a tenere il dito puntato sul grilletto, ma non riusciva a premerlo. Era come se qualcuno lo bloccasse. Gli sussurrava all’orecchio di non farlo e Kurt lo stava anche a sentire. Rachel cacciò un foglietto dalla tasca.
“ Maestà… dei soldati della parte OVEST mi hanno rapito, mi hanno dato questo e mi hanno detto di consegnarlo a lei.” Kurt buttò a terra la pistola e si scagliò sul foglietto. Lo aprì, ne lesse ogni singola parola, muovendo le labbra. Tremò nel leggerlo. Rachel, sono qui, non aver paura. Lui non ti potrà fare niente finché ci sarò io al tuo fianco. Per un attimo a Rachel parve di sentire la voce di Finn. Si girò attorno, ma quando notò che non c’era nessuno pensò che fosse stato uno scherzo della sua mente.
“Quindi… dicono che se ti tengo qui a palazzo potrò ricevere altre notizie di Blaine, giusto? “ Rachel annuì.
“ Voglio crederti, Rachel, ma… come posso tenerti qui senza che tu passi inosservata? Mmm vediamo, ora che non c’è Blaine, il posto di consigliere è vacante. D’accordo. Sarai la mia consigliera. Ma ti osserverò, sappilo. E inoltre dì a quei tizi che mi dovranno portare una prova effettiva di Blaine altrimenti sarò costretto ad ammazzarti, d’accordo Rachel?” Rachel tirò un sospiro di sollievo. Per il momento il piano stava funzionando. Per il momento. Kurt raccolse la pistola, chiamò un servo e gli ordino di portare Rachel in una delle stanze. Si voltò e iniziò ad avviarsi verso la sua camera.
“ D’accordo Maestà..” disse, con un sottile tono di voce. Kurt si fermò, si girò e le fece un leggero sorrisetto.
“Chiamami pure Kurt se vuoi.”

**

“Sire, la prego di calmarsi … Secondo me è troppo agitato, dovrebbe calm-”
“Mi sembra che nessuno abbia chiesto il tuo parere, vero?” Finn era nervoso. Camminava avanti e indietro per la stanza. Era davvero nervoso. Gli avevano detto che stava arrivando qualcuno che sapeva della scomparsa di Rachel. Inoltre il popolo iniziava a chiedersi perché sparivano ogni giorno 10 persone. E Finn, lui sapeva che questa tregua si sarebbe rotta presto.
Poi sentì la porta aprirsi, era lui, era arrivato. Finn si fermò e si voltò verso quella figura che entrava nella stanza. Lo squadrò dalla testa ai piedi. Aveva capelli ricci pieni zeppi di gel. Lo sguardo abbassato e un sorrisetto di uno che è molto sicuro di se. A Finn non piacque quell’espressione. Il ragazzo alzò lo sguardo e lo guardò negli occhi. I loro sguardi si incrociarono. A Finn non piacque, ancora una volta. Quei suoi occhi, i suoi occhi che erano un misto fra il caramello e qualcos’altro forse, avevano un qualcosa di fastidioso e il re avrebbe voluto davvero dargli un pugno in faccia per quanta insolenza mostrasse al sovrano, ma non lo fece, si limitò ad incrociare le braccia.
“ E allora, dov’è Rachel?” gli chiese cercando di mostrarsi meno nervoso possibile. Un vero re non doveva mostrarsi debole ai suoi sudditi.
“Con calma. Prima di tutto, devo dirle una cosa sire. Rachel è stata rapita da dei soldati della zona EST...” Forse Blaine non avrebbe dovuto essere così diretto. Finn gli si avvicinò, lo prese per la camicia e lo alzò in aria. In fondo il re era conosciuto per essere un “gigante” per la sua altezza mentre non si poteva dire lo stesso di Blaine, che era un tantino basso…
“ Tu sei con loro? Parla, forza, o dovrò farti parlare io!”Disse molto arrabbiato, si era lasciato andare. Gli stava per dare un pugno, anzi no stava per ucciderlo. Calma,mantieni la calma, penso Blaine cercando di calmarsi. Ma fu tutto inutile, chiuse gli occhi in attesa della sua morte, ma poi avvenne l’impossibile. Una delle finestre si aprì. Nessuno dei due si era reso conto che proprio nell’attimo in cui essa si era aperta era scoppiato un forte temporale ed un forte vento aveva attraversato tutta la stanza e aveva fatto inclinare i quadri appesi. Alcuni vasi erano caduti. Il re lasciò andare lo sconosciuto, lo buttò a terra e si diresse verso quella finestra per chiuderla e per calmarsi, perché forse aveva affrettato troppo le cose. Calma Blaine, sono qui affianco a te. A Blaine parve sentire la voce di Kurt e la sua dolce mano sfiorargli lentamente la guancia.
“Kurt…” Blaine sussurrò. Aveva capito che era stata opera sua e che l’aveva salvato. Blaine fece un respirò profondo, toccava ora a lui salvare Kurt e salvare quel mondo.
Finn, ormai calmatosi, si avvicinò e gentilmente gli porse la mano.
“ Mi… mi dispiace scusa. Mi sono lasciato andare. Come hai detto che ti chiami?” Blaine accetto la mano e, grazie all’aiuto del ragazzo, riuscì ad alzarsi.
“ Blaine. Blaine Anderson.” Sorrise. Dopotutto Finn non era così cattivo.
“Perfetto, ascolta perché non ci sediamo e ne parliamo con calma?” Senza che Blaine potesse rispondergli, Finn gli afferrò il bracciò e lo portò in una stanza abbastanza piccola dove c’erano divanetti e un grosso tavolo al centro. Lo fece accomodare senza dire niente e poi si mise di fronte a lui. Blaine gli passò un biglietto e cominciò a parlare.
“ Mi hanno preso. Mi hanno detto di darle questo. Mi hanno detto che forse mi faranno avere altre notizie… “ Blaine gli disse, guardando Finn in attesa di una risposta. Notò come la paura e la preoccupazione crescevano nei suoi occhi. Mentre finiva di leggere. I loro cuori battevano forte e nel silenzio Blaine poteva sentirli.
“Ok. Blaine, io non so cosa vogliano questi tizi. Forse lo fanno per provocarmi?” Blaine pensò molto prima di dire qualcosa. Non doveva dire la cosa sbagliata in un momento del genere. “Non lo so, maestà. Ci sono molti motivi per cui farlo. Credo di si, che sia per provocarla. Ma penso che voi non dobbiate affrettare le cose. Fate tutto con calma, cercando di non coinvolgere il popolo.” A Finn si illuminarono gli occhi. Quel Blaine aveva qualcosa vagamente familiare a Rachel.
“ Hey Blaine ti andrebbe di restare qui a farmi da consigliere? Intendo… finché non torna Rachel?” Blaine fu sconvolto da quelle parole. Il re, il re Hudson gli stava chiedendo di diventare il proprio consigliere? Ci pensò per un istante ma poi annuì.
“Certamente, io cercherò di farle avere tutte le informazioni possibili… anzi nel caso partirò oggi stesso in cerca di quei soldati per avere altre informazioni.” Blaine si alzò dalla sedia e sorrise.
“ Grazie mille Blaine. E chiamami anche Finn.”
“D’accordo…Finn.” Detto questo si girò e si avviò verso l’uscita. Mentre Blaine si allontanava, notò che Finn aveva chiamato subito un servo per ordinargli di preparare una stanza. Per un attimo gli parve anche di sentire le parole dolci di Kurt, provenienti chissà da dove. In fondo mio fratello, non è cattivo. Non trovi?

**

Sebastian era un giovane Warblers. Era entrato da poco a far parte di quel corpo di soldati ma nonostante questo ne era il capo. Già. Aveva il rispetto di tutti ma questo rispetto l’aveva più che altro guadagnato con il terrore. Si, perché Sebastian era il classico stronzo che per entrare nelle grazie dei re sparlava di chiunque e di qualsiasi cosa gli capitasse sotto mano. Ed ora gli era capitato qualcosa di talmente grosso, che lui stesso aveva paura di entrare in quella vicenda ma alla fine si era convinto che con questo “colpo” sarebbe di sicuro entrato a far parte dell’esercito di uno dei due regni. Già perché si era rotto di essere un Warblers perché lui odiava il monotono e avrebbe voluto cambiare vita… di nuovo. Stava spiando due ragazzi che sembravano ansiosi e preoccupati: un ragazzo basso, dai capelli neri e degli occhi che scoppiavano di energia di un colore caramello. Molto carino. Pensò Sebastian; ed una ragazza dai capelli lunghi, stessa altezza del ragazzo, che parlava in continuazione senza neanche fermarsi per prendere un po’ di fiato. Decisamente fastidiosa. Pensò di lei. Entrambi parlavano velocemente e per Sebastian fu un impresa capirli. Ma quello che capì fu sufficiente. Avevano ingannato i re. Avevano fatto una messa in scena per cosa? La pace. Ridicoli. Pensò Sebastian. Per lui la pace era monotona, come il re che aveva governato prima. Dopo un po’ i ragazzi si salutarono con un forte abbraccio.
“ Ciao Blaine! “ – “ Ciao Rachel!” si dissero per poi incamminarsi in due direzioni completamente diverse. Blaine e Rachel. Perfetto. Devo solo aspettare il momento giusto.

Ed eccolo qui *V* Sebastian :3 Ci voleva proprio il cattivo della storia (???) Seriamente spero che vi sia piaciuto questo momento HummelBerry e HudsonAnderson <3 Pensò che ragazzi pubblicherò direttamente la settimana prossima. Scusate, un po' per tempo, un po' perché la storia non è molto lunga pubblicherò una volta a settimana, massimo due. Non c'è un giorno preciso, dipende da come mi sento (?)
Cercherò comunque di postare tante belle oneshot per non farvi sentire soli (?) Scherzo. Ciau! -Ringrazio sempre la mia correttrice (?) Fianna! La mia oneechan che mi corregge i testi e mi minaccia se non faccio uscire il capitolo nuovo. -

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Capitolo 6
*** 6. Crying in the blue ***


6. Crying in the blue

“Used to the blue tears, blue sorrow
The love that i have sent away
with the floating clouds, oh oh”


Passarono giorni, passarono settimane e la guerra sembrava essersi calmata, o meglio, la tregua proseguiva e sia Rachel che Blaine speravano che sarebbe diventata presto la pace effettiva. Ogni giorno di più, sentivano la mancanza del proprio amore. E stavano ancora più male quando vedevano i due re piangere, da soli, nel silenzio totale.
Come quella volta in cui Rachel entrò nella stanza di Kurt e lo trovò disteso sul letto blu, come i suoi occhi, a cacciare lacrime amare e di malinconia che si confondevano con la stanza colorata di un blu cielo.
Oppure come quella volta in cui Finn, mentre giocava a scacchi con Blaine che indossava una maglia blu, scoppiò a piangere perché Rachel quando giocava a scacchi con lui indossava sempre un vestitino blu, dicendo che era il suo portafortuna, anche se in realtà era Finn che la faceva vincere sempre. I due, in verità, si dissero che si erano molto affezionati. Rachel e Kurt erano diventati come migliori amici. Era come se si conoscessero da sempre e Rachel chiedeva sempre perdono a Dio di quelle cose cattive che aveva detto e pensato su di lui. Anche Blaine e Finn erano molto amici e Blaine stava sempre male al sol pensiero che sia lui che Rach tradivano la sua fiducia. Entrambi infatti, proprio come i loro fidanzati, spesso si incontravano sul Monte Cielo, chiamato così per l’elevata altezza, e guardando quel blu che si confondeva con la luce delle stelle piangevano. Piangevano sperando che nessuno li vedesse.

**

“Santana se è no, è no!” Disse Quinn sbattendo le mani sul tavolo.
“ Ti prego, Quinn per favore… il re ha smesso di fare rappresaglie ma potrebbe cominciare presto… per favore…” Santana la guardò con gli occhi lacrimanti, ma cercando di non darlo a vedere.
“ Tana ascolta… non abbiamo più spazio! Non sapremo dove sistemarli” affermò Artie dispiaciuto, sistemandosi gli occhiali. Si girò verso Mercedes, la rappresentante dell’unica città del regno senza terra, Valchiria. Era una ragazza dalla statura bassina, abbastanza robusta ed aveva la pelle scura.
“ Mi dispiace tanto. Gli abitanti fanno solidarietà ma è tutto inutile. Già non riusciamo a sfamarci, ora con delle bocche in più è ancora più difficile…” Santana incrociò le mani e si girò verso il corridoio dove provenivano respiri molto profondi.
“Fatti avanti... Sebastian.”
“E’ da tanto che non ci si rivede Santana.” Sebastian entrò sistemandosi i capelli per poi mettere le mani nella tasca e fare un leggero sorrisino quasi di sfida.
“Per caso vi ho sentito parlare e… ho ascoltato ogni singola parola. Complottate contro il re ed è mio lavoro inform-“ Santana gli tirò un ceffone. Tutti rimasero sconvolti dalla sua reazione.
“STRONZO! “ Gli urlò con il fiato corto mentre vedeva che egli si massaggiava la guancia appena colpita.
“Tu sei come quella gente! Tu eri nostro fratello!” Si fermò un attimo, abbassò lo sguardo e dopo un sospiro molto malinconico continuò
“Tu eri mio fratello.” Sebastian però non parve molto sconvolto e per questo le rispose a tono.
“Mi piace come parli, cara Sorella…” disse con un tono molto ironico, sapeva che Santana si sarebbe adirata. “ Tu usi il verbo al passato, infatti noi eravamo fratelli finché tu non mi hai tradito e sei andato da quel fottuto Kurt Hummel! “
Disse buttando a terra un bicchiere che si trovava sul comodino affianco a lui. Dopo alcuni secondi di silenzio, Santana prese la pistola in mano e si scagliò contro di lui puntandola alla gola.
“TI AMMAZZO, IO TI AMMAZZO STRONZO!” Subito, però, Brittany e Quinn la fermarono prima che ella potesse sparare. Sebastian rise.
“ Tranquilli ragazzi, non ho intenzione di spifferare niente. Ora ho un'altra notizia da dare al re. Ovviamente, voi come gli altri, dovrete aspettare o vi rovinerete la sorpresa” Disse, facendo per andarsene. Ma proprio quando Santana stava abbassando l’arma, egli fece ritorno.
“Ragazzi dimenticavo, non fate salire nessuno sul monte Cielo, chiaro?” disse, con un tono di superiorità. Poi rimise le mani in tasca ed andò via.

**

“Kurt, posso entrare?” Rachel, dopo aver sentito un forte urlo entrò di corsa nella stanza. Trovò Kurt, con una pistola puntata verso un povero servo. Rachel si avvicinò subito per difenderlo, corse verso Kurt e gli abbassò la pistola.
“ Kurt ti prego! È nuovo dagli il tempo di imparare!” Kurt annuì. La lontananza di Blaine lo rendeva tremendamente nervoso. Lasciò che Rachel gli confiscasse la pistola e si girò verso il ragazzo inchinandosi e chiedendogli scusa. Il ragazzo sorrise perché non pensava che il re Kurt Hummel fosse buono. Da quel che gli avevano raccontato era un re orribile, ma non era vero. Lui lo compativa, perché lui era solo, senza il suo amore. Così si limitò a sussurrare.
“Grazie padrone…”
“ Dave, ti prego. Chiamami soltanto Signor Hummel o Re Kurt se ti va bene.” Rispose sorridendo accarezzandogli i capelli.
“Signor Hummel andrà bene.” Si inchinò e scappò via felice di aver conosciuto il vero Kurt. Appena assicuratosi che fosse lontano, Kurt chiuse la porta e si buttò a capofitto sul letto su cui era seduta Rachel. Quest’ultima gli prese il viso e lo portò sulle sue ginocchia che erano coperte da un vestitino blu che Kurt aveva fatto fare apposta per lei. Cominciò a piangere e Rachel, anche lei voleva farlo, ma doveva essere forte e così non lo fece. Gli accarezzò i capelli dolcemente sorridendo, cercando di confortarlo il più possibile. Poi Kurt si alzò, la guardò e l’abbracciò.
“Grazie Rachel, ti voglio davvero bene.” E quelle parole entrarono nella mente di Rachel e non vollero uscire più. Kurt si fidava di lei e lei lo tradiva. Sono una persona orribile. Pensava ogni notte prima di andare a dormire.

**

“ Sir, c’è qui il capitano dei Warblers che vorrebbe parlare con lei.”
“Bene fallo entrare. A proposito Matt sai dov’è Blaine?”
Il ragazzo scosse la testa e si inchinò. “ Mi dispiace, non lo so. Non e’ ancora rientrato.” Il ragazzo uscì e rientrò poco dopo con Sebastian, che sorrideva molto soddisfatto.
“ Ci si rivede, Sir Smythe. Cosa la porta a farmi visita?” Chiese Finn alzandosi dal trono ed avvicinandosi a lui.
“ Maestà Finn, la prego, mi chiami solo Sebastian.”
“D’accordo, Sebastian. Ora potrei sapere cosa ti porta farmi visita?” Sebastian continuava ad avere un’espressione soddisfatta, come se volesse provocare il re.
“ Beh diciamo che passavo di qui e ho pensat-“ Finn si adirò. Già odiava Sebastian, e con la storia di Rachel era molto nervoso. Non voleva perdere affatto tempo. Blaine si avviò nella stanza ma quando sentì la risata di qualcuno che lui conosceva bene, si nascose dietro la porta.
“Sire, sono qui perché le devo dire qualcosa che cambierà l’esito di questa guerra. So dov’è la sua amata Rachel.”


6 capitolo tralalà. Non è un capitolo così tanto importante ma si, serve a farvi capire molte cose o forse solo a confondervi <3
Seby, Dave e Matt (si proprio Matt) fanno il loro debutto. Matt purtroppo, penso non lo rivedremo più e neanche Dave. Seby invece mhahahahahahahahaahhaah potete intuirlo da soli. Si volevo mettere la Sebtana e si, io li vedo come fratelli.
PS. uso solo canzoni dei bigbang... sopportatemi ç_ç

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Capitolo 7
*** 7. Tell me goodbye. ***


7. Tell me goodbye.

“Tell me goodbye,
those hands that embraced me
Tell me goodbye,
seem to be letting go
if forgetting me will give you freedom Baby
Tell me goodbye, tell me goodbye”


“Pronto?”
“ Hey. Dobbiamo parlare.” Kurt non poteva crederci. Aveva sentito la voce di suo fratello dopo anni ormai. Non è affatto cambiata pensò lui. E’ sempre quella voce autoritaria ma dolce allo stesso momento.
“ Mi sembra che non dobbiamo dirci niente.” Rispose Kurt con il suo tono freddo e acido. In verità una minima parte di lui avrebbe voluto abbracciare suo fratello. Ma ormai, quella minima parte era rinchiusa in una parte profondissima nel suo cuore.
“ C’è Rachel lì?” Silenzio. Kurt non sapeva che dirgli. La sua mente fu avvolta da molte domande, alcune di queste senza senso. Poi sparò la prima cosa che gli venne in mente.
“ CHI. CHI TE L’HA DETTO?” Kurt capì del suo errore. Non doveva mai mostrarsi debole agli occhi del fratello e ciò che aveva appena detto gli sarebbe potuto costare molto caro. Avrebbe voluto rimediare a quell’errore ma ora era troppo impegnato a pensare a Rachel, forse la sua vera e unica amica.
“ Calmati fratello. Me l’ha detto il capo dei Warblers, manco io volevo crederci.”
“ Si e allora?”
“ Beh sai Rachel è la mia fidanzata, vuole la pace. Fa parte della resistenza ed ha un piano che deve attuare e…” L’aveva tradito. La sua amica. La sua vera amica. Non gli importò minimamente che il fratello stesse continuando la frase. Gli attaccò il telefono in faccia e scappò in cerca di Rachel.
“Blaine, il tuo fidanzato, è in complotto con lei. E’ qui a palazzo con me ed io vog- KURT CI SEI ANCORA?” Chiese quando notò che non c’era più nessuno dall’altra parte.
“Peggio per lui.” sospirò il fratello prima di riattaccare il telefono.

**

No. Non può. Perché lei? Perché? Eppure è stata sincera con me… o meglio io lo pensavo. Sono stato fregato di nuovo. Prima ho perso Blaine e non so dove sia e poi mio fratello mi viene a dire che la sua fidanzata Rachel è diventata mia amica nonché consigliera solo per raggirarmi. pensò Kurt. Si trovò Rachel davanti. Trovarla era stata facile. Lei gli sorrise.
“Buongiorno Ku-“ non riuscì a terminare la frase che Kurt l’afferrò per il braccio e la trascinò fuori. Quel gesto era pieno di rabbia e lei lo poteva sentire poiché la presa era molto stretta. Dopo un po’ di cammino si decise a parlare.
“ Kurt dove stiamo andando?” Chiese lei, con l’affanno. Il ragazzo camminava molto velocemente seguito da alcuni dei suoi sudditi. Questi ultimi neanche capivano la situazione, ma non potevano far altro che seguire il loro sovrano.
“ Al monte Cielo.” Rachel rabbrividì. In quel posto si tenevano le esecuzioni di morte di criminali.
“ C-Cosa dovrei farci?” chiese lei spaventata. Cosa aveva fatto di male per meritarsi questo?
“ DEVI ANDARE A MORIRE.” Quelle parole la colpirono così profondamente che un pensiero, un ricordo di tempo fa le riaffioro nella mente:

- “Principessa Rachel! Abbiamo arrestato il criminale che si era mangiato tutta la nostra cioccolata! Che gli facciamo?” Disse Blaine, punzecchiando le guancie del cosiddetto criminale.
“Colpevole!” Disse Wes sbattendo sul tavolo quel suo amato martelletto che suo padre gli aveva regalato.
“ Il solletico, il solletico!” urlò Jeff.
“No, no buttiamogli le palline di carta sulla pancia!” urlò Nick. E poi altri e altri ragazzi urlarono punizioni varie per quel ragazzo.
“Deve decidere la regina!” urlò un ragazzo di colore scuro di pelle.
“ Ha ragione David!” disse Wes, battendo di nuovo il suo martelletto per riportare l’ordine. Rachel,che era seduta su una finta poltroncina fatta di cartone, si alzò in piedi si avvicinò al ragazzo e gli sorrise.
“Come ti chiami?”
“T-Trent.” Disse sottovoce il ragazzo. Gli accarezzò la guancia facendo cenno a Blaine di lasciarlo. Quest’ultimo eseguì.
“Ti perdono Trent perché probabilmente la tua mamma ti ha messo a dieta e non hai saputo resistere. Ti invito, la prossima volta, a pensarci su e a non essere un ingordo.”
“C-Come hai fatto? Co-Comunque Gr-grazie…”
“ Non ringraziarmi. E’ così che un bravo re manda avanti il suo popolo, come fa papà Hummel*” -

**

“Cos’è tutta questa confusione?” Chiese Artie, che lavorava a dei progetti sulla sua scrivania.
“ Vado a controllare. Resta qui.” Quinn gli diede un leggero bacio sulla testa, prese la spada che era sul letto e si avviò fuori.
Lì, trovò dei Warblers che ordinavano alla popolazione di non uscire fuori dalle case, anzi di chiudersi dentro.
“Che succede qui?” Quinn aveva il permesso di parlargli. Insomma era la figlia del cosiddetto “re della terra senza regno”, aveva pure qualche vantaggio. Trent, Jeff e Nick le se avvicinarono.
“Non ci crederai mai, Quinn. Rachel era la fidanzata del re Hudson” disse Jeff con le lacrime agli occhi.
“ E Blaine del re Hummel e si erano alleati. Facevano parte della resistenza perché volevano far terminare la guerra.” Nick guardò a terra. Non voleva farsi vedere così debole, specialmente di fronte ad una donna.
“ Ora li stanno portando al Monte Cielo per processarli… io non so chi…” Trent scoppiò a piangere e abbracciò la donna che ricambiò per poi invitarli dentro.
Appena furono dentro, suonò la campana di allarme e tutti si radunarono nell’atrio. Quinn e i ragazzi cercarono di spiegare la situazione velocemente.
“ Fratelli. I nostri due cari fratelli Rachel e Blaine stanno per essere portati al patibolo. Noi, abbiamo giurato di salvare qualsiasi fratello in difficoltà. E’ nostro compito difenderli.” Qualcuno però entrò nella stanza e colpì uno dei Warblers che si trovava di spalle dietro a Quinn.
“ OH, NO. VOI NON ANDRETE DA NESSUNA PARTE.”


* Al quel tempo il re Hummel, voleva che i bambini non lo vedessero come un re ma più che altro come un papà. Scuuuuuuuusate il ritardo ç^^ç scusate scusate scusate. *si inchina*
Ritornando al capitolo... flashback *-* FlashBack everywhere <3 Comunque si, dovrete subirvi ancora per un po' le canzoni all'inizio capitolo. Scusate ma mi ispirano (A proposito la canzone è questa, ovviamente dei BIGBANG... sopportatemi D: )
beh è uno di quei capitoli a colpi di scena? Si giusto, ma non sono finiti qui ovviamente.
Mhahah se ci riesco per scusarmi vi posto anche l'8! <3 Vi avviso che più andiamo avanti più finiscono appesi
Grazie a tutti coloro che la mettono nei preferiti/ricordate/seguite *--*

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Capitolo 8
*** 8. A smooth Criminal ***


8. A smooth Criminal
“You've been hit by
You've been struck by
A smooth criminal”


“Tana? Tana dove sei, io ho paura tutto qui solo nel buio. Sorellina? Dai ti prego ho paura, ti scongiuro … esci fuori.” Sebastian camminava tutto solo nel bosco singhiozzando e tirando su con il naso. Non era stata una buona idea seguire la sua sorellastra in quel bosco di notte. Lei l’aveva abbandonato, o meglio era ciò che gli voleva far credere. Sebastian sentì qualcosa nelle foglie si girò ed improvvisamente uno spruzzo d’acqua gli arrivò in faccia per poi scoppiare a piangere.
“ Seby sei una femminuccia ti sei fatto fregare da me di nuovo.” Scoppiò a ridere la sorella avvicinandosi a lui. Sebastian che ormai si era seduto a piangere, con la faccia tutta bagnata, sia dallo spruzzo che dalle lacrime cercò di dire qualcosa.
“Sei cattiva Tana, lo dico a mamma Sue quando torniamo.”
“ E allora? Mi sto solo esercitando! Diventerò una grande soldatessa vedrai!” Santana rise, ma dolcemente questa volta e porse la mano al fratello.
“Dai mi dispiace, non piangere che mi fai piangere anche a me. Torniamo a casa.” Il bambino accettò la mano e si rialzò. La sorella con le piccole dita gli asciugò le lacrime poi lo prese per mano e si incamminarono.
“ Se mi fai usare la pistola io non lo dico alla mamma.”
“D’accordo fratellino, la puoi usare…. Ma non provare a tendermi un agguato e colpirmi alle spalle, soprattutto sui capelli!”
“ E’ ovvio sorellina, tu dici sempre che solo i codardi colpisco alle spalle l’avversario!”

**

Camminavano, camminavano da ore. Il monte era molto lontano. Blaine stava per crollare. Aveva deluso tutti. Aveva deluso se stesso, aveva deluso Rachel, aveva deluso Finn, aveva deluso i ragazzi della resistenza ma più di tutto aveva deluso Kurt. Quel ragazzo che gli appariva in sogno, quel ragazzo che si fidava di lui e che non smetteva di sorridergli mai.
Lo aveva deluso. Arrivarono sul monte e dall’altra parte, videro arrivare Kurt e Rachel. Entrambi avevano gli occhi arrossati e gonfi. Avevano pianto si vedeva anche a distanza. Finn fece cenno di non muoversi a Blaine e si avvicinò a Kurt. La stessa cosa fece quest’ultimo.
“ Oh, chi si rivede. “ Disse Finn ridendo sotto ai denti.
“ Che sei venuto a farci qui Finn ?” Kurt era distrutto. Non la forza di rispondere in modo acido al fratello. Voleva solo, piangere ma ovviamente non poteva farlo.
“Per il tuo stesso motivo Kurt. “ Guardò Blaine e gli fece cenno di avvicinarsi. Quest’ultimo eseguì e guardò Kurt con occhi pieni di tristezza e di malinconia. Kurt si sentì morire dentro. Blaine, il suo Blaine, faceva parte della resistenza contro il re? Contro di lui.
Avrebbe voluto abbracciarlo, avrebbe potuto chiedergli spiegazioni ma si limitò a girarsi verso Rachel che si stava avvicinando e a chiederle qualcosa, che probabilmente non era molto importante.
“ Lo conosci? “ Blaine annuì a Rachel, come se la invogliasse a parlare. Ormai era tutto finito, quindi non era meglio dire la verità una volta e per tutte?
“Si. Blaine Anderson, il mio… migliore amico. “ Kurt guardò un attimo Blaine e poi posò di nuovo lo sguardo su Rachel. Finn intanto guardava la scena impassibile. Certo, sapeva quello che aveva fatto Rachel e di cosa andava incontro ma ora gli interessava solo di giustiziare Blaine.
“ Ed io e lui, abbiamo deciso di… entrare a far parte della resistenza per salvare il mondo… “
“ SCIOCCHEZZE. Rachel, sono sciocchezze. Ti ho già fatto questo discorso un milione di volte. Bene ora ho qualcos’altro da fare.” Afferrò Blaine per il braccio e si avviò nella zona dove venivano giustiziati i delinquenti. Kurt fece lo stesso. Doveva pensare il meno possibile a Blaine, che si trovava lì e lui non poteva fare nulla per salvarlo.

**

Sebastian aveva la pistola puntata sulla testa del warbler a terra svenuto. Tutti, persino Quinn si erano raggruppati in un punto della stanza, non volevano che il capo dei warblers facesse qualcosa di stupido. Poi dalla finestra entrò una ragazza con il capello nero con una piuma sopra spaccò il vetro provocando così tanto chiasso da far sorprendere anche Sebastian. La ragazza si ripulì dalle schegge che erano finite sulla sua giacca, nera come i suoi capelli e si avvicinò a Sebastian con il rumore di sottofondo dei suoi tacchi.
“ Sebastian, non ti ho sempre detto che solo i codardi colpiscono alle spalle?” “ Santana, dovevo immaginarmelo.” Disse alzando la testa e ridendo sotto i denti.
“ Andiamo fratellino, non ti ho insegnato niente di niente?”
Sebastian mirò alla testa della sua sorellastra e con un calcio allontano il ragazzo svenuto a terra.
“ Beh si. Mi hai insegnato di non fidarsi mai delle persone, specialmente se ti abbandonano.”
“ Oh andiamo per quella storia? “
“Esatto. Mi hai lasciato solo, ma non sei tornata come le altre volte.”
“ Ti ho spiegato già come sono andate le cose.”
“ PUTTANA.” Si avvicinò ancora di più continuando a tenere la pistola salda e pronta a sparare.
“ Oh andiamo fratellino, non te la sarai mica presa? Inoltre io non sono mica stronza come te.” Sebastian era davvero adirato, prese la mira e proprio mentre stava premendo il grilletto Santana iniziò ad urlare.
“BRITTANY ORA!” Sebastian non fece in tempo a girarsi che gli arrivò un colpo di sonnifero. Prima di cadere addormentato però noto con piacere che aveva colpito la sorella ad un braccio. Quando si accasciò al suolo tutti si avvicinarono a Santana.
“ Santana o mio dio, dobbiamo curarti.. perdi così tanto san-“
“ No Quinn. Blaine e Rachel stanno peggio di me. Ci penserà Britt a curarmi ora va, va a salvarli. “
Quinn annuì e fece senno a tutti i ragazzi di seguirla. Presero di fretta le loro armi ed uscirono correndo sperando di non arrivare troppo tardi.

**

Rachel e Blaine si tenevano per mano. Erano pronti per morire. Si trovavano di fronte a Finn e a Kurt. Quest’ultimi avevano puntata la pistola contro di loro. Kurt era più insicuro di Finn, quest’ultimo invece aveva occhi pieni di soddisfazione e di rabbia. Aveva completamente dimenticato chi fosse Rachel in quel momento.
Kurt non c’è la fece più, doveva parlare con Blaine un ultima volta, l’ultima volta... almeno quella!
“ B-Blaine… “ provò a dire. Finn lo guardò molto scocciato e Rachel invece strinse forte la mano di Blaine. Quest’ultimo gli sorrise.
“ Ci vediamo in paradiso, Kurt.”








BANG.


Odiatemi "era ora :))) " [Cit. Ale la mia grande fan (???) ]
Okeeeeeeee gente scusate scusate per vari motivi ho postato tardi. :/ il capitolo non è betato perché la mia grande amore Fianna, è stata male e non l'ha finito. Comunque dicevo Scusate anche per questo finale appeso che ovviamente non verrà svelato nel prossim- NO SCHERZO NON MI TRUCIDATE VI PREGO HO MOGLIE (?) E FIGLI (???????) DA SFAMARE. ;) ci veeeeeediamo. Ps: se volete passate pure per la pagina di Fb giusto se non avete niente da fare (sul serio passateci :'D ho un immagine del profilo fighissima.) Ciaaaaau

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Capitolo 9
*** 9. Hi, I’m a boy and I’m in love with you. ***


9. Hi, I’m a boy and I’m in love whit you.
(Ho provare a scrivere in un altro modo °^° uccidetemi, ma un po' di dolcezza in questo putiferio ci voleva. So che ma so anche che (?). Non linciatemi vi prego )

9 Novembre.
Ciao diario. Emh. Mi chiamo Kurt, Kurt Hummel e sono un ragazzo. Beh cioè in realtà sono un re. Perché non so se sai che il mio mondo è diviso in due. Io governo la parte EST, ecco si. Io sono un ragazzo e credo di essermi innamorato. Cioè non lo so.
Ecco allora, oggi sono andato alla visita di Leva dei Warblers, non sai chi sono i warblers? Ecco sono dei ragazzi che stanno a fianco sia mio che di mio fratello (che governa l’altra parte).
Comunque l’ho visto: un ragazzo non molto alto, dai capelli ricci e neri. Delle sopracciglia triangolari, proprio triangolari che sono meravigliose! Che dico, sono perfette!
Ecco insomma, si chiama Blaine. E’ davvero, carino e gentile. Gli ho chiesto di uscire ed accettato. Intendo… ha accettato. Diario non sono pratico di queste cosa quindi… scusa, ok. Mi sono emozionato abbastanza.
Ci si rivede.
---
30 Ottobre.
Oddio scusami diario! E’ da un sacco di tempo che non ti scrivo qualcosa beh sai… Io e Blaine. Già. Blaine ed io. A scriverlo mi batte terribilmente il cuore. Mi ha baciato! Capisci mi ha baciato! E’ da un mese che usciamo insieme e… mi ha baciato.
Oddio dovevi esserci! Lui mi ha guardato mi ha detto che provava qualcosa per me e mi ha baciato. Spettacolare, decisamente.
Lo amo. Lo amo decisamente. Troppo lo amo troppo. Comunque non so perché ma la tensione fra i due regni aumenta. Per fortuna che mio padre calma le cose. Lui si che è il migliore in assoluto, mi dispiace che stia così male ultimamente. Per fortuna che Blaine riesce sempre a farmi sorridere! A quanto lo amo!

**

Un colpo, un colpo di pistola. Non si capì più nulla. Quel colpo di pistola era posizionato sulla pistola di Kurt che cadde a terra. Non erano soli. Ne arrivò un altro, questa volta sulla pistola di Finn. Rachel si strinse a Blaine ed arrivarono circa una 30 di loro, tutti armati. Davanti una ragazza dai capelli biondi e corti, alta, con un espressione decisamente seria e arrabbiata in viso. “ Avete finito di giocare a farvi la guerra fratellini Hummel e Hundson.”

**

16 Dicembre.
Sono l’uomo più felice della terra! Blaine, dio mio! Vuole rendere ufficiale il nostro fidanzamento. Sai una guardia non può stare con il re, così ha deciso di lasciare la sua carica di Capo per stare con me! Capito per vivere a palazzo con me! Non dovremmo vederci di nascosto per non procurare scandalo! Diamine lo amo lo amo così tanto! Ok ti lascio perché sta per venire! Sono così eccitato!!

**

“ No… è finito? E’ tutto finito? ” Sussurrò Kurt incredulo vedendo tutte quelle pistole puntate contro di lui. Iniziò a piangere senza sapere un perché. A Blaine gli si spezzò il cuore vederlo così. Sparami. Ti prego. UCCIDIMI. Blaine sentì la voce nella sua mente, la voce di Kurt. Piangeva stava piangendo. Incontrò il suo sguardo, così triste e così perso.
“No. Non posso.” Sussurrò.
BLAINE, AVEVI DETTO CHE AVRESTI FATTO TUTTO PER SALVARE IL MONDO!
“Non mi importa. A me importa solo di te.”
BLAINE, DIAMINE NON CAPISCI? COLPISCIMI. TI PREGO, SOLO COSI’ POTRAI SALVARMI.

**

24 Febbraio
E’ da anni che non scrivo. Cercavo una vecchia sciarpa ed eccoti che ti ritrovo, in mezzo a quella marea di vestiti. Sai, la guerra è scoppiata ed io sono cresciuto. Beh ma non voglio parlare della guerra imminente. Per una volta dopo tanto mi sento felice, e sai perché? Oh certo non puoi saperlo. Blaine, mi ha chiesto di sposarlo. Dopo che questa guerra finirà, io e Blaine ci sposeremo. Solo io e Blaine. Non voglio più sentire parlare di quello sciattone di mio fratello.
Credo che sia l’ultima volta che ti scriverò. Sai, sei inutile ed io sono stupido perché credo che ti mi stia pure a sentire. A proposito ultimamente c’è una tregua… ma non so fin quanto durerà.
27 Febbraio
Non c’è. E’ sparito. E’ sparito, perché Blaine non c’è? Diario dimmelo di prego. Mi dispiace se ti sto bagnando… l’hanno preso, Diario? E se gli facessero del male? Io ho paura. E’ strana questa sensazione è da tanto che non la provo però sai… ho paura, paura di perderlo. Però non devo stare qui con le mani in mano. Sono quasi sicuro che sia per opera di mio fratello. Quindi ora Kurt Hummel si asciugerà le lacrime ed andrà a riprenderselo. Perché Blaine è l’unico che mi capisce, è l’unico che mi ascolta sempre, è l’unico che mi ama davvero. E’ l’unico che mi sta sempre vicino. Non c’è la faccio, non ci riesco a pensare all’idea di perderlo.
Lui mi ha trovato e mi ha salvato è ora che io ricambi.

**

Blaine non riuscì a capire più nulla. Improvvisamente prese la pistola. La voce di Kurt continuava, sempre più forte, nella sua testa. Lui intanto si avvicinava, sempre più vicino. Fin quando non l’abbracciò.
“Blaine, ti prego. “ Gli sussurrò stringendolo forte, come se fosse stata l’ultima volta in cui avrebbe potuto amarlo. Blaine capì. Il vero Kurt. Era lui. Non quel folle che aveva cominciato la guerra, ma il suo Kurt. Quello che aveva conosciuto per la prima volta. Quello che aveva incontrato, quello che aveva amato, quello a cui gli aveva chiesto di sposare. Iniziò anche lui a piangere.
“N-non posso.” Scosse la testa. Kurt sciolse l’abbracciò e si allontano.
“ Avevi detto che volevi la pace no? Ti prego, fai in modo che anch’io possa vedere la pace dentro di me. Se mi ami, fallo Blaine! “


Si lo so. So cosa state pensando in questo momento. "Ah ma che cariNO. NO. NO. PRENDETE FORCONI, PISTOLE ED ALTRO E ANDIAMOLA AD AMMAZZARE" Capitolo più appeso di prima? Si. E le sorprese non sono finite ma dovrete aspettare. Cercherò comunque di aggiornare il prima possibile. Sorry Sorry. <3
Grazie a tutti i 7 che hanno messo mi piace a questa storia e a chi la legge senza mettere niente. Avete un bel coraggio a leggere questa "depressione". :) Ci vediamo <3

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Capitolo 10
*** 10. I wanna to hold your hand. ***


SCUSATE SCUSATE IN FONDO I CHIARIMENTI (?) VOLEVO DIRVI DI NUOVO CHE IL CAPITOLO NON E' BETATO ç__ç QUINDI PERDONATE GLI STRAFALCIONI. (SI SPARATEMI)
Note scritte prima di scrivere: Credo che il capitolo sarà decisamente Finchel. Ho messo le canzoni dei beatles ed ora scrivo quindi poca depressione :’D credo. Io sto scrivendo sto coso prima di scrivere . Buona lettura!
10. I wanna to hold your hand.
“You'll let me hold your hand
Now let me hold your hand
I wanna hold your hand”

BANG.
In un attimo, è scoppiato il casino generale. Non si capisce più niente, non si vede niente. Tutto è diventato così nero. Provo ad accasciarmi su una pietra. Il cuore mi fa terribilmente male. Provo a chiudere gli occhi ma non ci riesco, e come se una forza misteriosa gli imponesse di rimanere per lo meno mezzi aperti. E’ la mia fine sto per morire. Poi una figura mi si appare davanti, è davvero molto bella. Non ho mai visto una creatura così bella.
“Rachel…” Riesco a sussurrare. Non so chi sia, non so perché l’ho detto. Mi fa male la testa e non ci vedo. E’ tutto così offuscato. Ho solo voglia di urlare quel nome:
“ RACHEL.” Urlo prima di chiudere gli occhi definitivamente.

**

Cosa sta succedendo? Sono arrivati guardie a warblers e stanno combattendo contro i ragazzi della resistenza. Blaine è andato chissà dove con Kurt e… Finn? Finn dov’è?
Lo cerco disperatamente ovunque ma non lo trovo. Noto due ragazzi, si stanno dicendo delle cose, e anche molto accese. Non ho il tempo di fermarli, devo correre da Finn... ma dov’è? Poi lo vedo. E’ lì, su una pietra con gli occhi chiusi e urla disperatamente il mio nome. Il mio cuore scoppia in mille pezzi, vederlo così e tutto per colpa mia.
Quello non è il mio Finn ma sono stato io a farlo diventare così.
Inizio a piangere e mi avvento su di lui, non fregandomene di quel bellissimo vestito azzurro che Kurt ha fatto per me. Gli stringo la mano.
“ Finn, sono qui. Ora… sono con te, non ti lascerò, qualsiasi cosa succeda. Finn ti prego apri gli occhi. Ti prego amore mio…”
Nulla. Smise anche di urlare il mio nome.
E’ solo colpa mia, perché mi sono lasciata coinvolgere in quella situazione? Maledetta me. Maledetta Guerra.
Continuo a dire cose a Finn sperando che senta, sperando che apra gli occhi. Cosa che però non fa.
Appoggiò la mia testa sul suo petto. Il battito c’è ma è molto debole. Poi sento due colpi di pistola e chiudo gli occhi continuando a stringere la mano a Finn.
Cosa diamine succede in questo folle mondo?

**

Sono qui da pochi minuti ma già non capisco nulla. Diamine. Avrei dovuto muovermi. Brittany continuava a ripetermi di non andare perché ero ferita ma, come potevo starmene lì a guardare? Soprattutto quando Sebastian era scomparso e se io lo conosco bene era venuto sicuramente qui.
“ Oh. Guarda chi si rivede” Mi girò e mi metto subito sulla difensiva. Poi guardo meglio e capisco subito chi è.
“Oh. Puck, da quanto tempo.” Sorrido. Anche se siamo “nemici” o per lo meno dovremmo esserlo, di lui mi fido. Non è cattivo è solo un po’…
“ Non mi hai richiamato più, sai per…”
“Ho capito ma sai ora sono fidanzata con Brittany.”
“WOW. Una grande perdita per noi ragazzi.” Dice con un tono ironico e si avvicino a me.
“Mi sei mancato idiota. Spiegami un po’ la situazione qua.” Gli dico. Magari riesco a scoprire anche dov’è quello stronzo di Sebastian. Lui ride.
“Ehi calma. Sono qui poco prima di te e quel che so è privato.”
“ E perché?.”
“Perché io sono il comandate delle guardie dell’OVEST e tu dell’EST. Dimentichi?”
“Oh andiamo dubito che i re rimarranno al potere ancora per molto.”
“ Spiacente.” Alzo le spalle. Non ci posso fare niente anche se provassi a ricattarlo è molto furbo. Riuscirebbe ad evitare la trappola.
“Perfetto. E’ stato un piacere. “ Dico mentre faccio per andare via. Poi mi afferra per il braccio. Ha un espressione così seria… non l’ho mai visto così.
“Santana ascolta… stai attenta. C’è un pazzo che ti vuole fare fuori. E' tutto ciò che posso dirti.”
Annuisco. Deve essere per forza Sebastian. Lascio andare la presa e mi dirigo verso qualche punto in mezzo ma non ne so il motivo ma poi mi fermo.
“ E-ECCOTI.” E’ lui. Ha l’affanno. Deve essere ancora in parte sotto l’effetto del sonnifero.
Mi volto, con un sorriso di sfida in faccia per farlo innervosire.
“ Non demordi mai fratellino.”
“ Mi conosci T-Tana. Lo sai come sono fatto.” Mi dice, ancora a fatica.
“ Lo so. So quanto sei stronzo.”
“Mai quanto te sorellina mia. Non sono una TROIA come te.” Scoppio a ridere.
“ Sei un pessimo attore te l’hanno detto? E meglio che la facciamo finita, una volta per tutte.”
“Sono d’accordo.” Entrambi ci avviciniamo e ci puntiamo la pistola contro.
“Ti voglio bene fratellino.”
BANG e poi un BAM. Si accascia al suolo. L’ho colpito ma per fortuna non ad un punto vitale. Lo guardo dispiaciuta. Così penso a cosa fare ma la cosa è ovvia. Gli fascio la ferita e me lo metto in spalla per poi portarlo da Brittany.
Anche se è un gran bastardo. Anche se ha fatto scoppiare questo casino… è comunque mio fratello e non posso abbandonarlo così.

**

Gli tengo ancora stretta la mano. E piango. Non so perché. Sento il vociare delle persone ma non mi frega nulla. Ora non ho paura di morire, ho paura di perderlo. Poi mi asciugo le lacrime e decido di fare un tentativo.
“ Finn. Mi dispiace. Io ti amo. Sono stata una stupida. Ti prego, ascoltami. Ti prego apri gli occhi. Ti prego dimmi che mi ami. Finn ti prego.” Ritorno a piangere mentre lui è lì e non fa nulla.
“R-Rach… non piangere” Apre lentamente gli occhi e mi guarda e mi sorride.
“F-Finn… i-io..”
“Shh… io lo so. “ Si alza di scatto e mi abbraccia. Ricambio. Diamine quanto mi sono mancati i suoi abbracci. Poi appoggia lentamente le labbra sulle mie, come se mi chiedesse il permesso… che io ovviamente gli do. Apro lentamente le labbra in modo che la sua lingua entri nella mia. In quel momento ricevo tutto quel calore e quell’amore che mi mancava e che mi serviva. Ci stacchiamo con poca voglia. Lui mi guarda e mi sorride. Eccolo lì. Il mio Finn. Non quel pazzo che ama la guerra. Quel pazzo che ci voleva fuori. Finn. Solo lui, il mio amato Finn.
“Mi sei mancato.”
“Scusami Rachel. Sono stato proprio un cogl-“ poi si ferma e mi fa cenno di girarmi così io lo faccio e… lo vedo. Blaine. È sconvolto, turbato, trema e non smette di piangere. Ci alziamo e gli andiamo incontro. Lui si ferma e ci guarda ancora tremante.
“ B-Blaine che è successo?” Gli chiedo. Gli è lo leggo negli occhi, qualcosa di brutto veramente brutto è successo.
“K-Kurt… “



SCUSATEMI TROPPE COSE HO DA FARE E NON TROVO IL TEMPO DI AGGIORNARE ç__ç Con la scuola, il parlamento scolastico, l'esame e il resto non trovo proprio il tempo. Inoltre qualcuno saprà che ci sarà il comicon fra pochi giorni! E scusate se mi permetto di farmi pubblicità però se mi vedete -sono questa - *u* Blaina è lieta di darvi amore (?)
Dicevo, beterò il capitolo al più presto... ç^ç Per il momento sigh arrangiatevi sorry
Comunque comunque lo so che questi capitoli sono un po' incasinati ma perché sono una merdona e lo faccio a posta a farvi soffrire. Sono tante storie che poco a poco si risolveranno.
Scusatemi ancora e byeee

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Capitolo 11
*** 11. Regret Message ***


Saaaaalve! Ecco l'11 capitolo di TMB! Ringrazio tutti coloro che l'han messa fra le preferite/seguite/ricordate perché grazie. Ecco.
Volevo consigliarvi l'ascolto di questa canzone -Appare canzone fottutamente triste selvatica.- e l'acquisto di pacchi di fazzoletti tempo perché , ve ne parla una intenditrice, sono molto soffici e inoltre... OK BASTA ECCOVI IL CAPITOLO! ç^ç
Ps. Scusate se sto scrivendo in prima persona e sto incasinando un po' la roba ma in questi capitoli la prima persona serve. Bisogna per forza far capire ciò che è nel personaggio D:
11. Regret Message
“E' solo questo, espierò i miei peccati,
dopo che tutto sarà finito. “
Cosa diamine ho fatto? Perché diamine l’ho fatto? Ora sono qui, accanto a lui. Le mie mani sono sporche di sangue. Il suo corpo è sempre più freddo. Perché ho cliccato quel maledetto grilletto? Dannato me. Dannato mondo. Ora lo stanno portando chissà dove mentre io sono qui a terra, nella sua pozza di sangue a piangere mentre Rach mi abbraccia. Volevo aiutarli ma mi hanno detto che era meglio di no. Sono troppo fragile ora. La sua vita dipende tutto ora da lui. Wes, il mio caro amico nonché medico dei warblers. Smetto di piangere, per lui, per essere forte. Rachel mi si allontana e mi guarda con tristezza. Noto che tutti stanchi o feriti stanno seguendo il gruppo che lo sta portando così lontano da me.
“Va un pochino meglio?” Mi sussurra Rachel accarezzandomi la schiena.
“Sono un coglione Rach.”
“Non dire così. Kurt starà bene, si rimetterà.”
“Voglio andare da lui.” Le urlo alzandomi.
“No. Meglio di no. Comunque ora non potresti devono fare controlli vari e…” Continuo senza ascoltarla ma lei mi blocca e mi trattiene per il braccio.
“Non fare lo stupido Blaine. Lo hai anzi l’abbiamo fatto già troppe volte. Ora basta. Loro sapranno che fare, FINN saprà che fare. Ora andiamo da Mercedes che ci sta aspettando, ci riposiamo e poi lo andiamo a trovare ok ?”
Annuisco in silenzio. Ha ragione, sono già inutile ora figurati se mi metto in mezzo. Mi prende la mano e inizia a correre mentre io la seguo perso nei miei pensieri su di lui.

**

“Allora Wes?” Gli chiedo mentre lo vedo uscire dopo 5 ore che è stato la dentro. Guarda da un'altra parte.
“La verità, Sir Hundson?” Mi chiede con un tono malinconico ed io annuisco.
“Un casino. Gli abbiamo rimosso il proiettile ma è caduto in coma e può darsi che non si risveglierà mai.”
“ COME MAI? WES NON PUOI FARE QUALCOSA?!” Gli dico forse arrabbiandomi troppo. Insomma che colpa ne ha lui.
“Scusami è che… è comunque mio fratello ed mi pento di questa folle guerra.” Lui annuisce, capisce che sono stressato dopo ore che non dormo.
“Ascoltate sire, noi facciamo il possibile ma il coma è qualcosa che decide dio e le probabilità che non si risvegli sono alte ma noi siamo ottimisti d’accordo? Mi ascolti, è meglio che si riposi e verrà domani.” Annuisco e lo ringrazio stringendogli la mano. Mentre vado via noto che già molte persone sono venute a omaggiarlo con fiori, striscioni e altro. Lo volevano veramente bene.

**

Sebastian apri gli occhi dolorante e si guardò attorno senza sapere il perché si trovasse in quel posto. Una figura molto familiare gli stava mettendo dei fiori sul comodino.
“Buongiorno idiota. “ Si, quella era Santana. Un po’ dolorante Sebastian si sedette con le spalle al muro e in un attimo ricordo un po’ di cose.
“Sono vivo…”
“E sei un idiota.” Santana prese uno sgabello e si sedette vicino al fratello lanciando il cappello sull’attaccapanni.
“Perché? Perché non mi hai ucciso?” Santana sospirò e guardò fuori alla finestra.
“Anche se sei uno stronzo ed hai combinato questo casino sei sempre il mio fratellino. Ho promesso a mamma Sue che quando sarebbe morta mi sarei presa cura di te e non l’ho fatto.” Santana iniziò a lacrimare e Sebastian gli prese la mano.
“Ho deciso di rimediare. Non sono stata una brava sorella mi spiace soprattutto per quella volta.”
“Ehy, non preoccuparti è tutto a posto. Credo di aver capito. Ho sbagliato terribilmente e… ne sono dispiaciuto. Dimmi la tua ferita come va?” Lei strinse di più la mano e sorrise.
“Bene direi. Si un po’ male ma è tutto a posto.”
“Grazie.” Santana si stupì. Raramente il fratello diceva quella parola.
“ Mh. Cosa avrei fatto?” Chiese.
“ Per avermi fatto capire un bel po’ di cose. “ Santana sorrise e si alzò per andare a riprendersi il cappello.
“Dove vai, sorellina?” Gli chiese sbadigliando. Lei si girò e gli rispose con un sorriso anche se molto preoccupato.
“ Nell’altra stanza. C’è il mio re che è stato gravemente colpito. Vorrei fargli visita.”
“Re Hummel?”
“Si.”
“Che casino ho combinato.”
“No. Non è colpa tua. Ora riposati e poi ne parliamo d’accordo? “ Fece per aprire la porta ma qualcuno la precedette.
“Oh… Dave. Fratellino hai visite! Mi raccomando comportati bene.” Gli sorrise e uscì dalla porta.

Si avviò verso la stanza del re Hummel che era circondata da regali e striscioni vari. L’avevano informata appena arrivata all’ospedale ma lei non voleva crederci. Eppure si trovava davanti alla sua stanza con una lucina rossa accesa ossia stava a significare che il paziente in questione era grave e si trovava in coma. Aprì lentamente la porta ma vi trovò un uomo molto alto che era seduto su uno sgabello che singhiozzava e stringeva la mano al re Hummel. Santana decise di non entrare ma osservò la scena. Non riusciva bene a definire chi fosse quel ragazzo ma era veramente distrutto.
“Ehy Kurt. “ Gli sussurrava quasi come se non volesse svegliarlo. Quella voce gli era molto familiare. Certo, era il re Hundson.
“Ehy mi dispiace. Sono stato un coglione. Avevo promesso a Burt che ti avrei protetto e invece ora tu sei qui di fronte a me che non parli, che hai gli occhi chiusi… ed io… qui che non so se ti risveglierai.”
Santana rivide lui e suo fratello in quelle parole ma lei si sentì più fortunata: suo fratello era vivo e sarebbe stato dimesso a breve mentre invece il re Hummel non si sarebbe neanche più svegliato. Iniziò a lacrimare e per questo uscì fuori dalla stanza chiudendo lentamente la porta.
“SANTANA!” Lei saltò per lo spavento.
“P-principe Anderson?” Chiese voltandosi per poi vederlo arrivare di corsa assieme alla principessa Berry. Erano distrutti, gli occhi arrossati e gonfi con delle fosse viola molto scavate.
“Per favore chiamami Blaine…” disse fermandosi e riprendendosi poiché era pieno di affanno.
“C’è Kurt qui? Stai uscendo?” Chiese l’altra ragazza che stava sostenendo Blaine stremato e senza forze.
“ Il re Hummel è qui, ma non sto uscendo. Ero entrata ma il re Hundson vi è dentro quindi ho preferito non disturbare.”
“Finn” sussurrò la ragazza dispiaciuta.
“Entrate io aspetterò.” Disse facendo per andarsi a sedere sulla sedia ma venne bloccata.
“Eh no. Tu vieni dentro Santana.” Aprirono la porta e venne trascinata dentro.
“FINN!” Urlò Rachel per poi andargli incontro ed abbracciarlo. Blaine corse verso di Kurt e iniziò a piangere stringendogli la mano.
“Come sta? Che è successo? Finn dimmi la verità.” Santana osservava la scena muta e piena di dolore. Notò che Finn avrebbe voluto mentirgli ma dopo averlo guardato negli occhi capì che non era la cosa più giusta da fare.
“ Blaine… Wes dice che ora è fuori pericolo ma si trova in coma e non sa quando si sveglierà. Mi dispiace.” Disse stringendo Rachel a se che anche lei sembrava distrutta. Blaine annuì non poteva fare nulla. Guardò Kurt e gli strinse di più la mano.
“ Kurt se mi senti ti prego. Perdonami. Ti prego non abbandonarmi. Ho bisogno di te, amore mio. “ Rachel gli si avvicinò e iniziò a cantare una strofa di una canzone che Kurt sentiva sempre.

“Tu hai sempre fatto tutto per me
ed io sono sempre stata egoista.
E ti ho infastidito per ogni piccola cosa.
Tu che hai sempre soddisfatto
i miei desideri ora non sei più qui. “


Tutti a quelle bellissime parole e quella bellissima voce piansero e ognuno pregò nel silenzio.

**

-(?????)-
“Tu hai sempre…“

Do-dove sono? Perché mi fa terribilmente male la testa e tutto il corpo?
“fatto tutto per me.”

Di chi è questa bellissima voce che canta? Mi sembra così familiare eppure… non riesco a collegarla a nulla.
“E ti ho infastidito per ogni piccola cosa. “

Questa voce sembra così triste e persa… e i singhiozzi a torno di chi sono?
“Tu che hai sempre soddisfatto… “

Mi sento così solo. Il cuore fa terribilmente male. Io, non dovrei essere qui, ne sono sicuro. E allora perché mi trovo qui? Perché mi fa male tutto.
Voglio uscire da qui, ma devo capire come. Quella voce mi guiderà, ne sono sicuro.
“I miei desideri ora non sei più qui.”



Note (?) della autrice (??????)
Seriamente uccidetemi 1. Non è che shippi Sebastian e Dave però ç^ç Seby mi faceva pietà quindi Dave era l'unico.
2. Ho aggiunto il mio amato mondo fantasy delle persone in coma (?) Si perché avevo già scritto 2 o 3 ff dove Kurt entrava in coma (Mai pubblicate perché °-° le ritengo pietose) e per me c'è tutto questo mondo particolare di un sogno/realtà che provoca la mente. Ovviamente sarà molto diverso dalle altre ff visto che qui ci troviamo in un altro mondo :/
3. FINN. MA NON E' ADORABILE?! ç^ç Andiamo anch'io voglio un fratello così.
4. BLAINE E RACHEL. Come in tsukema tsukeru (ff che ho pubblicato da poco) IO LI AMO DANNATAMENTE INSIEME COME MIGLIORI AMICI/FRATELLI ecc... Oggi urlo come una pazza sparatemi Quindi ci sono sempre.
5. La storia come vedete si sta per spostare unicamente su Kurt. Spero vi continui a piacere! :333
Beh allora che dire. Ci vediamo alla prossima e se volete dirmi qualcosa vi spammo la mia pagina D: Giusto perché si (?) Appare pagina selvatica.
Ps. Mi dispiace dirlo ma siamo al capitolo 11 ç^ç fra pochi capitoli penso finirà la storia. Infatti ho già scritto il 12 e il 13. Mi mancano i 2 capitoli finali ma è la mia prima ff pubblicata qui quindi ho nostalgia ç__ç che fare? No va beh devo pubblicarli!

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Capitolo 12
*** 12. What can I do? ***


Cucù settete! Non potevo mica abbandonare questa storia (anche se si l'ho fatto ;_;) Ora che però ho un po' di tempo dedicherò tutto il mio tempo a lei! C: Scriverò un bel finale decente -perché ricordo fra 2 capitoli finirà la storia- Beh grazie per la lettura!
12. What can I do?

“I didn’t have any thoughts about
meeting you again, again, why?
Every night in my dreams you’re smiling
o tell me why you’re doing this to me
baby I can’t do anything.
You left me alone like this like a dummy,
why did you leave.”


“Blaine, ti prego. Ritorna a casa. Non puoi restare per l’eternità qui. Devi pensare anche a te. Dannazione.” La delicata mano di Rachel continuava ad accarezzare la spalla di Blaine che era seduto su di una sedia ormai da giorni.
“ ZITTA! CHE TE NE SAI TU RACHEL?! VOGLIO STARE QUI DA SOLO. LASCIAMI IN PACE.” Gli urlò contro. Rachel tolse subito la mano dalla sua spalla e resto in silenzio. Effettivamente ciò che era successo era tremendo. Blaine sospirò e tremante si massaggiò le tempie.
“Scusami Rachel e che… hai ragione tu ma Kurt, non voglio abbandonarlo devo stargli vicino” Rachel cercò di fare un sorriso per infondergli un po’ di tranquillità che però non basto. L’immagine di Kurt li, immobile sul letto era terribile anche per lei. Le toglieva il respiro e ogni volta che lo vedeva provava sempre a mettersi nei panni di Blaine e stava ancora più male. Blaine si alzò dalla sedia e fu subito abbracciato da Rachel.
“ Tranquillo. Però sono sicura che lui non voglia che tu ti riduca in questo stato. Passeremo a trovarlo più tardi ok? Ciao Kurt a dopo!”
Blaine, dopo aver sciolto l’abbraccio di Rachel, si avvicino al letto e dopo aver guardato Kurt qualche secondo di più gli bacio la mano.
“Ci vediamo dopo. Sappi che io ci sono sempre affianco a te. Ok?” Gli sorrise e si avviò all’uscita con Rachel.
Videro, durante l’uscita, tanta gente seduta a pregare nonostante fosse quasi un mese che Kurt si trovava in quella condizione. Blaine ne fu felice,perché forse avevano capito chi era realmente quel Kurt. Nel mentre pensava però andò a sbattere contro un ragazzo, alto dagli occhi chiari. Siccome Blaine in quel periodo era molto debole cadde subito a terra.
“Oh mi dispiace.” Quella voce. Il ragazzo gli offrì la mano per aiutarsi a rialzare ma Rachel si mise fra di loro.
“Sebastian.” A questo nome Blaine si alzò in piedi volendo prendere a calci Sebastian ma venne trattenuto Rachel.
“Ascoltate volevo dirvi che mi dispiace per tutto.”
“Non ci interessano le tue scuse.” Affermò Blaine con decisione ma Rachel, tentò di mantenere sangue freddo.
“ Mh. Scusaci Sebastian ma ora proprio non possiamo trattenerci. Dobbiamo andarcene. Ci vediamo ok? Ciao.”
“D’accordo.” Disse Sebastian abbassando la testa mentre i due ragazzi si allontanavano.

**

“ KURT. KURT SVEGLIATI. KURT MI SCOCCIO. KURT SVEGLIATI ORA.”
Kurt si alzò dal quel bel pavimento, se così si poteva chiamare, dormiva chissà da quanto. Ma che gli fregava, non sapeva manco dov’era no aspetta non sapeva neanche dove si chiamava.
“Cosa. Cosa vuoi, chi sei, chi è Kurt?!” Disse sistemandosi i capelli. Si ritrovò davanti una figura con un vestito alquanto bizzarro, dei capelli rossi racchiusi in due codini alquanto bizzarri… no aspetta era quella tizia che era completamente pazza e idiota. Lo si vedeva dalla faccia.
“ Hìhìhìhìhìhìhì stupidino. Sei tu Kurt e ti trovi semplicemente nel posto fra l’aldilà e il mondo. Noi preferiamo chiamarlo posto fra l’aldilà e il Mondo. “ Kurt, dopo essersi shokkato da quella ragazza, si guardò intorno. Effettivamente come posto era alquanto particolare ma dopo aver visto quella tizia svampita ora Kurt doveva aspettarsi di tutto.
“Umh. Io quindi sarei Kurt. Si ma tu chi sei, e perché mi trovo in questo… 'posto fra l’aldilà e il Mondo.' ?" Disse lui poco convinto del fatto che tutto ciò fosse reale.
“Hìhìhìhìhì” ancora quella fottuta risata come un cavallo. Kurt odiava i cavalli. Già quella ragazza sembrava un cavallo, poi rideva come un cavallo. L’odio verso quella ragazza aumentava sempre di più.
“Una domanda alla volta Kurtie.”
KURTIE. COME CAZZO L’AVEVA CHIAMATO. KURTIE. ODDIO CHE ORRORE. Voleva tirargli un pugno in faccia, ma qualcosa lo fermava. Così si limitò a fare un falso sorriso.
“ Allora, io sono l’angelo più zuccheroso dell’universo. SUGAR MOTTAA!” E improvvisamente della musica di sottofondo apparve per pochi secondi e poi scomparve.
“Cosa è stato?”
“Hahah semplice hai immaginato che fosse così. “
“IO?”
“ E chi se no. Ciò che vedi è frutto della tua immaginazione quindi…” Ok, aveva raggiunto il limite. Kurt si era incazzato sul serio.
“PORCA PUTTANA MI DICI CHE SUCCEDE!” Sugar si fece seria.
“ Non ricordi proprio nulla?” La sua faccia divenne triste e cupa ed a Kurt tolse il respiro. Non riuscì a dire una parola, scosse solo la testa in negazione di no.
“Guarda il pavimento, sotto ai tuoi piedi e stai in silenzio. Cosa vedi?”
Kurt fece ciò che la ragazza aveva detto. E si vide su un letto di un ospedale con 3 ragazzi attorno. Cercò di ascoltare le loro voci.
“ Kurt, ti riprenderai non è vero? Ti sveglierai, ne sono sicuro.” Diceva la ragazza.
“Kurt non puoi abbandonarci ora che si è risolto tutto. Ti prego torna.” Diceva il ragazzo, molto alto.
L’altro invece, basso dai capelli scuri era inginocchiato e piangeva. Poi quella immagine scomparve.
“ Cosa diamine? “
“Kurt, non posso stare qui ancora per molto ma sappilo. Ci sono angeli e ci sono demoni. Non fidarti quasi mai di nessuno. Alcuni ti faranno sprofondare negli inferi, altri ti porteranno in paradiso. Ma tu non credere a nessuno di loro ok? Devi solo, credere in te stesso e tornare da loro.”
“Come? Ma soprattutto come ci sono finito su quel letto?”
“E’ una cosa che devi scoprirlo da te. Ti ritroverai in un posto. Corri. Raccogli i tuoi ricordi dispersi, rinchiudili nel tuo cuore e troverai l’uscita giusta. ” Disse la ragazza mentre spariva.
“ Aspetta cosa diamine… non capisco nulla…” Poff. La ragazza sparì ed improvvisamente Kurt si ritrovò in un bosco.

“ KURT HUMMEL. BENVENUTO NEL MIO GIOCO.” Diceva una voce che rimbombò per tutto il bosco.
“ Chi sei tu,ora?” Chiese Kurt ancora confuso.
“ Sono semplicemente te.”



Ammazzatemi. MOMENTO PARTIAMO CON ORDINE.
1. La canzone è questa. Si sono fissata con i BIGBANG e Seungri. -Appare canzone di Seungri selvatica-
2. Sugar ** Oh andiamo ho adorato scrivere la sua parte. Intendo chi non la ama? Il mio cavalluccio (?)
Spero di poter scriverci una fanfiction su di lei prima o poi :)
3. Se non l'avete capito è... ritornato KURT CATTIVOOO *---* SIIIIIIII perché io amo scrivere personaggi con due facce anrhkmnwjka *ç* Il prossimo capitolo vi riserverà qualcosa di meraviglioso perché... 4. è ben risaputo che io nelle mie fanfiction quando qualcuno si trova in coma si trovi in uno strano posto (?) dove combatte per la sua vita.
HHahahah uccidetemi. Lo so :/ Alla prossimaa
Intanto se proprio volete seguirmi D: Appare pagina selvatica.

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Capitolo 13
*** 13. The coffin of Sweet Dead ***


Piangete o siatene felici. Questo è il penultimo capitolo (il mio preferito asdfghjkl ) Non ci sono note a fine ff per mancanza di tempo :c sorry
13. The coffin of Sweet Dead

“ KURT HUMMEL. BENVENUTO NEL MIO GIOCO.” Diceva una voce che rimbombò per tutto il bosco.
“ Chi sei tu,ora?” Chiese Kurt ancora confuso.
“ Sono semplicemente te.”

Erano passati ore, forse giorni. Kurt Hummel correva disperatamente per le vie di quel buio bosco dove il sole non nasceva mai e la luna restava alta in cielo. Aveva visto cose che probabilmente nessuno aveva visto mai. Aveva visto persino suo padre, che l’aveva abbracciato per poi chiedergli dolcemente di sprofondare con lui nell’inferno. Kurt stava per cedere, ma più le parole di quello strambo angelo dai capelli rossi riempivano la sua mente e più riacquistava ricordi diventava sempre più forte.
In realtà, non sapeva nemmeno perché correva. Aveva parlato con alcuni di quegli strani abitati stranamente familiari che gli avevano detto semplicemente di “correre” ed arrivare in quel posto.
Si, ma quale posto? Kurt non riusciva a capire e sia per il fatto che fosse tutto buio e sia per il fatto che fosse confuso bombardato da quei ricordi che trovava rinchiusi in una scatolina ,o meglio, un piccolo uno scrigno di legno decorato con l’oro. Infondo era per quel motivo che si trovava li, o per lo meno era quello che l’angelo gli aveva detto.
“E’ una cosa che devi scoprirlo da te. Ti ritroverai in un posto. Corri. Raccogli i tuoi ricordi dispersi, rinchiudili nel tuo cuore e troverai l’uscita giusta. ” Disse la ragazza mentre spariva.
Kurt non sapeva mica che quei desideri fossero così tanto brutti.
SI ERA MACCHIATO DAVVERO DI’ QUEGLI ORRIBILI DELITTI? Ed ora si odiava, non si conosceva ma si odiava.

Correva. Correva e pensava. Ma non piangeva. Pensava e provava disgusto in se stesso. I ricordi erano talmente dolorosi che a Kurt veniva un fitto dolore al cuore tanto che avrebbe voluto stapparselo.
Correva perché non aveva altra scelta. Perché sapeva che come in ogni gioco ci doveva per forza essere un “Boss Finale” ma lui non sapeva neanche a che gioco stava giocando, figuriamoci sapere chi fosse il boss finale.
Si sentiva tremendamente solo e fottutamente infame.
Correva perché ormai non aveva nulla da perdere. E se lo faceva, non era certo per lui stesso colui che odiava tanto. Ma per quel ragazzo, quel ragazzo basso dai capelli scuri che lui aveva visto inginocchiato mentre piangeva. E piangeva per lui. E Kurt proprio non riusciva a spiegarselo.
Come quando aveva visto che nei suoi ricordi, non riusciva a spiegarsi perché sua mamma avesse dovuto intraprendere un lungo viaggio per poi non tornare più per poi scoprire che era soltanto “morta”.
Correva e ogni tanto si fermava per l’affanno. Ormai quello era un labirinto non più un bosco. Aveva chiuso gli occhi e si era seduto su di una grossa pietra.
“Kurt, ehi Kurt. Sei davvero maleducato sai? Ti presenti a casa mia e neanche entri. Tsk.” Disse divertita una voce quasi isterica, piena di follia e di dolore.
“Chi sei? Fatti vedere” Gli chiese senza dare troppa importanza a quello che aveva detto. Per lui adesso era importante solo uscire da questo strano posto.
Le porte si aprirono con un suono davvero odioso e stizzante.
“Suvvia, entra.”
Kurt sospirò e decise di entrare. Prima però, afferrò una spada che stranamente aveva trovato affianco ad uno scrigno dei ricordi. La prima cosa che aveva colpito Kurt fu il nome inciso sulla lama in corsivo.
“ Blaine Anderson”.

Entrò e vi si trovò in un salone enorme con davanti delle scale con un manico di oro forse. Ed un giovane avvolto in un mantello che si copriva il capo con un cappuccio scendeva lentamente le scale con un sorrisetto molto sicuro di se.
“Ciao Kurt. Da quanto tempo non ci s- Oh giusto, tu non puoi ricordami.”
“Chi sei.” Disse estraendo la spada. Conosceva quel giovane? Strano nei suoi ricordi non c’era.
“ O suvvia, non iniziamo a minacciarci. Voglio solo scambiare quattro parole con te. “ Il ragazzo si tolse il mantello con un movimento lanciandolo delicatamente su di una scala.
“ Principe o meglio Re dell’Est Kurt Hummel I, legittimo erede al trono, figlio dell’ex-re Burt Hummel.” Si sistemo il ciuffo e mise le mani in vita scendendo le ultime scale e guardando l’altro se con un fare divertito.
Effettivamente erano due gocce d’acqua, no erano la stessa persona.
Kurt lo guardava con un fare abbastanza sconvolto e confuso. “ In breve Kurt, tu sei la parte buona ed io sono la parte cattiva. Io la parte più forte e tu la più debole. Tu ti sei fatto abbindolare e ora ti trovi qui. Siccome la tua “parte” ha perso i ricordi, ora sei venuti a prenderli nella mia parte “ Sottolineo alzando la voce le ultime parole come se fosse infastidito da quella presenza.
“Or dunque, vedi Kurt se tu ti prendessi i miei ricordi io scomparirei. Mente invece io desidero fortemente che tu lo faccia. Ergo non c’è posto per due. Quindi ti conviene sprofondare nell’inferno prima che ti ci mandi io.” Disse estraendo la spada con forza e tentando di colpirlo ma per fortuna Kurt buono evitò il colpo e si allontanò da lui correndo per quei corridoi lunghi e pieni di quadri.
“Dove credi di andare Kurt? Mi hai abbandonato qui per tanto tempo ormai, questa è casa mia. So tutto. Inoltre posso semplicemente teletrasportarmi da te.” Disse sorridendo per poi trasportarsi davanti a lui. Kurt sobbalzò e notò come i suoi occhi nella sua parte cattiva fossero pieni di collera, sadismo e voglia di uccidere qualcuno e purtroppo quel qualcuno era lui.
Kurt però potette tirare un “sospiro di sollievo” non era proprio lui colui che aveva ucciso quelle persone. Era semplicemente la sua parte cattiva.
Doveva però fare qualcosa non poteva solo evitare i colpi che il principe continuava a dargli, per poi scappare.
“Scappare non ti servirà a nulla.” Disse ridendo il principe. Cosi Kurt fece un respiro profondo e strinse i pugni.
“ Quello che dovrebbe sprofondare sei tu, non io.”
“Cosa.” Disse fermandosi improvvisamente di ridere. “ Ripetilo, sei hai il coraggio.”
“ SEI UNA PERSONA MALVAGIA. NON TI MERITI DI VIVERE. TI ODIO. “
Scoppiò in una risata isterica. “ Beh grazie. Me lo dicono in molti."
“NO. TU NON TI MERITI QUEL RAGAZZO E NEANCH’IO. QUINDI MORIREMO INSIEME. “
“Cos- tu non puoi farlo!”
“Oh si invece. Questo è anche il mio mondo giusto? “ Conficcò la spada nel pavimento e subito si provocò una crepa nel terreno che iniziava sempre più ad estendersi e a risucchiare quello che c’era intorno.
“Perché l’hai fatto… MALEDETTO.”
“Che maledetto sia tu. Io voglio, rendere felice quel ragazzo che piangeva per me su quella strafottentissima camera di ospedale. Ho ricordi poco chiari su di lui ma io sento di Amarlo e sono disposto a dare anche la vita agli dei per salvarlo. Per non farlo piangere più.”
Intanto la crepa iniziava ad allagarsi e il principe si resse vicino ad una colonna per non sprofondare anche se si iniziava a sentirsi più debole.
“Menti. Chi gli è stato accanto per tutto questo tempo?! Se questa è la forza dell’amore com’è possibile che tu abbia ceduto e io mi sia impossessato di te?!”
“Accecato da un rabbia e un odio senza limiti. E’ la mia risposta. Ma ora sono disposto a rimediare."
“IDIOTA. SE FAI COSI LUI MORIRA DENTRO.”
“Ma la fonte dei suoi problemi sarà svanita no?” Sorrise, chiuse gli occhi.
“ Se sopravvivrai, digli che l’ho amato. Ci vediamo.” e si buttò nel vuoto.
“ Gli è lo dirai tu in persona, idiota.”


























Si risvegliò sul pavimento di un palazzo dinanzi ad una porta con un bigliettino in mano.
“Forse, ho capito cos’è l’amore. E Blaine non si merita quello che gli ho fatto io. Ti prego, rimedia anche per me ogni nostro singolo errore. E rendilo felice mi raccomando. Kurt. Oh e di a Finn che mi dispiace. “
Kurt sorrise malinconico. Si sentiva vuoto dentro, forse perché aveva perso ogni parte di se. Prese quel mantello gettato a terra,lo indosso e iniziò a correre.
Correva ma sorridendo. Correva perché aveva capito cosa doveva fare nella sua vita. Sapeva che avrebbe riabbracciato colui che ancora non ricordava bene ma che già amava. Per questo motivo, correva verso ad una porta, una grande porta in oro massiccio. Li, avrebbe ricordato anche lui finalmente. Mise la mano e poi ci entrò definitivamente. Ricordò. Fu in un istante ma ricordò tutto. Anche i ricordi più tristi ma stavolta erano accompagnati da ricordi felici.
“ Sto arrivando, amore mio.” Disse per poi cadere in un sonno profondo.

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Capitolo 14
*** 14. Let your crayon. (Epilogo) ***


E' tutto così strano... sto finendo la storia che mi ha convinto a pubblicare su efp. La storia che non si è cagato nessuno ma... non mi importa. Voglio ringraziare coloro che nel loro piccolo che l'hanno letta. Anche se l'hanno trovata bruttissima, grazie per averlo letto. E grazie a coloro che l'hanno seguita fino a qui!
Non volevo pubblicare l'epilogo, perché doveva essere speciale. Avrei voluto fosse migliore. Ci ho lavorato tanto tempo, e ieri ho impiegato un giorno intero per farlo uscire così dopo tantissimi cambi. ^u^ Godetevi questo epilogo.
14. Let your crayon. (Epilogo)

Kurt aprì gli occhi e molti dolori l’assalivano. La gola gli bruciava, e anche il petto dove era stato colpita. La testa gli scoppiava a causa di tutti quei ricordi che aveva acquistato in poco tempo. Si trovava in un lettino, in un ospedale come aveva visto nel suo strano ‘sogno’. La stanza era piena di oggetti, striscioni e fiori vari. Cercò di alzarsi con tutte le forze ma non ci riuscì. Si distese abbattuto e si addormentò subito ma sorridendo.
Eppure era strano, si era dimenticato come si sorrideva.

**

“ Dunque, quando vi volete sposare?”
“Lo abbiamo già fatto.” Rispose Rachel mostrando a Blaine l’anello al suo dito e abbracciando stretto Finn, suo marito.
“ E come mai non sono stato invitato?” Finse di fare l’offeso.
“ Beh sai… c’era il prete nel mio palazzo e ho pensato ‘Sposiamoci ora!’ e l’abbiamo fatto!” I due neosposi scoppiarono a ridere e poi si scambiarono un leggero bacio sulle labbra, mentre Blaine si morse un labbro cercando di non piangere.
“Scusaci..” Loro lo sapevano bene, erano quasi 3 mesi che la guerra era finita. I primi due mesi erano stati difficili, soprattutto per Blaine che, in assenza del suo amato, ha dovuto prendere il comando del regno dell’Est.
Non era stato facile addormentarsi ogni notte, su di un letto matrimoniale vuoto da un lato. Non era stato facile neanche riuscire a ricominciare una vita ma doveva farlo. Non poteva morire accanto a Kurt, in un ospedale aspettando aprisse gli occhi. Tutti avevano perso le speranze.
Improvvisamente qualcuno bussò alla porta della sala da pranzo di Rachel e Finn, un’enorme sala da pranzo decorata un po’ all’antica, piena d’oro.
“Avanti!” Urlò Rachel con voce squillante.
Entrarono, dal quella porta di legno bianco, facce già conosciute: Santana , Brittany, Quinn, Artie, Puck e Sebastian. Nonostante fosse stato lui la causa di tutto, non si poteva negare il fatto che grazie a quel gesto tutti ora vivevano molto meglio di prima.
Brittany e Santana avevano aperto un orfanotrofio in nome di “Mamma Sue”, e accudivano tutti i bambini che avevano perso i propri genitori per quella guerra. Sebastian lavorava come operaio e spendeva i suoi soldi per aiutare l’orfanotrofio. Quinn e Artie, assieme a Tina, avevano aperto degli ostelli per ospitare coloro senza casa. Puck, invece, aveva dato un lavoro a coloro che lo avevano perso: aveva aperto un cantiere per ricostruire tutte le città distrutte.
Si erano macchiati fin troppo di sangue.
“ Auguri!” Urlarono tutti portando dei regali e fiori ai due sposini che, imbarazzati, ringraziavano. E mentre questo casino generale Sebastian prese per un braccio Blaine e lo trascinò in un’altra stanza.
“Io volevo scusarmi e…” Blaine lo fermò. Sebastian non faceva altro che chiedergli scusa e sinceramente, lui, non ne poteva più.
“Sebiastan ti prego, smettila. Lo so che..” Stavolta fu Sebastian a interromperlo.
“Aspetta, fammi finire. In pratica…”

**

“Sei sicuro di volerlo fare?”
“Sì.” Disse secco. Il medico sbuffò.
“ Beh, d’accordo. Ma torna prima delle cinque, dobbiamo ancora farti del controlli…”
“ Grazie Wes.” Gli sorrise cercando di alzarsi. Era ancora debole ma voleva farlo. Erano passata circa una settimana da quando aveva aperto gli occhi per la prima volta dopo circa 3 mesi. Si mantenne al muro, zoppicando appena.
“C’è la fai? Vuoi che ti aiuti?” Wes si avvicinò cercando di sostenerlo ma Kurt, con un cenno della mano, lo rifiuto.
“Devo riuscirci da solo.” Uscì con un po’ di fatica dalla stanza dove fuori c’era tanta gente, la sua gente ad aspettarlo. Lo abbracciarono tutti, piansero e si commossero. Lui sorrise loro e scusandosi uscì di fretta dall’ospedale per recarsi in un posto.

**

Sebastian entrò nel salone, accompagnando la porta.
“Allora?” Venne subito assalito dai ragazzi presenti.
“Se ne è andato. E’ volato via come un fulmine.”
“Che gli hai detto?” Gli domandò curiosa Brittany.
“Quello che dovevo dirgli.”
Tutti si abbracciarono a vicenda. Era un giorno nuovo, di festa. Finn prese il vino migliore che avevano in casa loro, e servì a tutti quella delizia in un bicchiere di vetro puro. Dovevano festeggiare. Sarebbe tornato tutto alla normalità.

**

Arrivò di corsa al luogo stabilito ripensando le parole di Sebastian:
“ Vai nel vecchio campo di addestramento dei Warbler. Qualcuno ti aspetta.”
Blaine si era chiesto più volte chi fosse e aveva sperato fino all’ultimo che fosse Kurt, ma poi quando arrivò non vide nessuno. C’era solo una sedia il mezzo al nulla. Erano cambiate tante cose. Si era innamorato lì ed ora era tutto così diverso. Si guardò attorno, tutto era stato abbattuto, nessuno voleva sentire più parlare di guerra, e nemmeno lui. A breve ci avrebbero costruito una scuola per i bambini. Decise di sedersi, sulla sedia. Aveva l’affanno, voleva riposarsi.
Si sedette subito sospirando.
“Oh eccoti qui, è da una vita che ti cerco.” Blaine si alzò di scatto e si girò. Non poteva essere, la sua voce. KURT. Era lì, davanti a lui, sorridente.
“K-kurt…” Riuscì a balbettare.
“Blaine.”
“Kurt…” Voleva abbracciarlo, voleva baciarlo ma non ci riusciva a muoversi.
“ Blaine… “ Dal canto suo Kurt continuò a sorridergli.
“ T-tu… tu…” Non riusciva a parlare, le parole gli si fermarono in gola.
“Sono vivo, e non so come. E’ una storia assurda che poi ti racconterò…” Venne fermato da un abbraccio di Blaine. Quest’ultimo, piangendo, strinse forte Kurt.
Quanto gli era mancato.
“Shh, va tutto bene. Sono qui.” Kurt gli accarezzò la schiena sorridendogli. Era felice, non ricordava che Blaine fosse così teneramente adorabile.
Gli prese la faccia fra le mani e lo baciò. Fu un bacio intenso, pieno di emozioni, ricordi e lacrime. Si staccarono sospirando e le loro mani si cercarono subito, intrecciandosi.
“ Ma perché hai scelto questo posto così desolato e vuoto?”
“ Beh perché in realtà… è come se non ci fossimo mai conosciuti.”
“EH?”
“Questo dovrebbe essere il nostro primo incontro… perché ci siamo incontrati qui.” Blaine si era perso, ma sorrise lo stesso. La mano di Kurt si staccò e lui la porse al ragazzo dagli occhi mori.
“ Soldato, sono il re dell’est. KURT HUMMEL IN PERSONA! Dimmi il tuo nome.” “ Piacere, sono Kurt Hummel. Semplicemente Kurt Hummel e ti amo.” I ricordi di quel giorno, erano vaghi ma risalirono comunque a galla.
“ Maestà, sono il capo dei Warbler: Blaine Anderson. Le hanno mai detto che ha dei bei occhi?”
“Piacere. Sono Blaine Anderson, mi sono innamorato di te. Ci sposiamo? Anche io ti amo.” Disse Blaine senza pensarci troppo, prendendo la sua mano e stringendola.
“Sì.”
“Cosa?” Chiese Blaine.
“Sì, voglio sposarmi con te. Me lo hai chiesto tu ora.”
Entrambi si guardarono per un attimo e scoppiarono a ridere.
“Ti amo e mi sei mancato da morire.” Disse Blaine stringendogli la mano più forte che poteva.
“Non ci lasceremo più. Promesso.” E gli diede un bacio, quei baci che si danno appena sulle labbra ma solo per promessa. Sarebbe stato tutto diverso da ora, ma tutto così migliore.

**

I due regni si unirono e giurarono pace per l'enernità. Tutto scorreva tranquillo e il mondo procedeva tranquillo. Ormai tutti avevano cancellato il ricordo della guerra. Ed è così che deve andare.

“To all people who lost their sense,
I’m a persimmon tree
A tenacity that I’m not
discouraged by the sniffish
Whether you’re odds or sods,
without prejudice, CRAYON,
Whether you’re best or yahoo,
without discrimination, CRAYON

Ed è finita così, con la canzone di GDragon CRAYON, ho deciso di fare un finale molto più felice che triste perché era tutto così depresso D:
Seriamente sto ancora piangendo Q__Q La mia prima ff è finita.
Chiedo perdono per non essermi fatta sentire più ma I'm very busy! c: VI RINGRAZIO E VI AMO PER TUTTO.
Ricordatevi che potete trovarmi qui Appare pagina selvatica. <3
THAT MAD BATTLE, HAS COME TO END.

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