The dreαm of Glee.

di Peace love and Glee
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ϟ Ritorno α scuolα. ***
Capitolo 2: *** ϟ Lα mensα. ***
Capitolo 3: *** ϟ Sul cαmpo dα Footbαll. ***
Capitolo 4: *** ϟ Dopo gli αllenαmenti. ***
Capitolo 5: *** ϟ Nell'αuditorium. ***
Capitolo 6: *** ϟ Al Limα Beαn. ***
Capitolo 7: *** ϟ Cαsα Evans. ***
Capitolo 8: *** ϟ Un nuovo usignolo. ***
Capitolo 9: *** ϟ Aulα di spαgnolo. ***
Capitolo 10: *** ϟ Lezione di Geometriα. ***



Capitolo 1
*** ϟ Ritorno α scuolα. ***


« Lunedì mattina,
dopo le vacanze estive:
un NUOVO anno.♥ »


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Era una calda mattinata di settembre a Lima, le scuole avevano appena riaperto dopo le vacanze estive e tutti i liceali del William McKinley High School si stavano preparando per ritornare alla vita stressante e monotona di tutti i giorni.
Rachel Berry, che si era svegliata prima dei suoi due papà, stava facendo esercizio fisico come ormai faceva tutte le mattine da quando aveva dodici anni, era una specie di tradizione per lei!
I 25 minuti di ginnastica erano finiti, così iniziò a prepararsi per il ritorno a scuola: aprì il cassetto dei vestiti e prese delle calze bianche a pallini neri, una gonna in stile scozzese in tinta con i calzini e una camicetta a maniche corte sul cui colletto c'era disegnata una piccola stella dorata.
Andò in bagno a prepararsi e dopo il suo rituale facciale uscì pronta per andare a scuola con un sorriso stampato in faccia; infilò delle ballerine nere e scese al piano di sotto dove papà LeRoy le aveva preparato la sua colazione preferita: cappuccino bollente e cornetto.
«Grazie papà, ma ho già fatto colazione già da due ore ormai. Mi sono svegliata molto presto per non far tardi il primo giorno di scuola. Una studentessa con ottimi voti in tutte le materie come me, non può permetterselo.» Disse Rachel in tono deciso.
«Va bene, vorrà dire che la faremo mangiare a papà Hiram!» Disse papà LeRoy con un sorriso appena accennato.
Un'ora dopo La campanella del liceo WMHS suonò, quel suono stridente segnava l'inizio di un nuovo anno, un anno molto diverso da quello scorso, sembrava che qualcosa stava per cambiare. Ma cosa?!
A Kurt squillò il telefono. Era Mercedes: «Hey Kurt, dove sei? Ti sto aspettando insieme a Tina ed Artie vicino l'aula di spagnolo..»
«Sto arrivando, aspettatemi!» Disse Kurt sottovoce, nascosto dietro degli armadietti per non farsi vedere da alcuni giocatori di Football, tra cui Finn Hudson e Noah Puckerman, che se lo avessero visto gli avrebbero tirato la prima granita dell'anno. E lui non poteva permetterlo: la maschera facciale gli aveva fatto diventare la pelle morbida come quella di un bambino, e di certo non poteva farsela rovinare da un branco di 'scimmioni' che al massimo si lavavano i denti.
Appena i giocatori di Football girarono l'angolo Kurt corse subito da Mercedes Artie e Tina che ormai si erano un po' scocciati di aspettarlo. Una volta raggiunti, ognuno andò nelle proprie aule per assistere alla prima lezione dell'anno.
Intanto un gruppo di Cheerios, arrivate in ritardo dopo il party d'inizio anno fatto la domenica scorsa a casa di una certa Naomi Evans, stavano attaccando dei volantini che annunciavano: «Il ballo d'inizio anno si terrà venerdì 1 ottobre nella palestra del liceo, vi aspettiamo in molti e votate Quinn Fabray come reginetta del ballo.. »


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Capitolo 2
*** ϟ Lα mensα. ***


« Lunedì all'ora di pranzo:
in sala mensa. »


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Nella sala mensa del liceo McKinley c'era sempre lo stesso odore: crocchette poco cotte e bastoncini di pesce bruciati, anche quando questi due alimenti non erano compresi nel menù.
La sala da pranzo forse era il posto più terrificante della scuola, sembra una catena alimentare che partiva dal più figo e arrivava fino al più sfigato e nerd dell'istituto. Per non parlare della disposizione dei tavoli da pranzo!
Al centro della mensa c'era un tavolo rotondo, era il posto della 'regina' Naomi Evans, la più popolare della scuola anche più delle Cheerios! E per questo motivo c'era molta rivalità tra lei e Quinn, spesso per i corridoi la capo cheerleader le lanciava delle occhiatine che Naomi ricambiava con sorrisetti perchè non le interessava affatto del giudizio della biondina vanitosa e prepotente.
Queen N: così la chiamavano molti ragazzi e ragazze della scuola, era la più bella e ricca del liceo, desiderata da tutti i ragazzi, anche da Finn Hudson che voleva tanto diventare il ragazzo di Quinn.
Era alta, magra e aveva dei liscissimi e lunghissimi capelli neri che le arrivavano quasi fino ai fianchi, due occhi scuri e grandi, e delle labbra carnose.
Viveva in una villa gigantesta con piscina poco fuori da Lima, ma lei non era nata in Ohio: quel posto da cui tutti volevano andarsene, ma a Los Angeles! E forse questo l'aveva fatta diventare ancora più popolare.
Suo fratello era Sam Evans, il biondo bello e muscoloso con le labbra 'da trota' che era con il padre in Tennessee a causa del nuovo lavoro del genitore, e lui era costretto ad andare a scuola in un colleggio di soli ragazzi maschi.
Quindi Naomi viveva a casa da sola con la madre anche se quest'ultima in realtà non c'era mai perchè era sempre in viaggio per lavoro, e così Queen N poteva fare tutti i party e le feste che le pareva, tanto lo spazio nella sua gigantesca casa non mancava.
Al tavolo insieme a lei c'erano le sue due migliori amiche: Amber Sparks e Megan Scott, due ragazze poco meno carine di lei che stavano mangiando uno yougurt magro 0% grassi per stare attente alla linea.
A mensa o in qualsiasi altro posto, le tre belle ragazze contese da tutti, portavano con loro un quaderno rosa ad anelli dove scrivevano una vera e propria lista delle persone che avevano ricevuto almeno una volta una granita in faccia. Sì, perchè erano loro che decidevano chi era popolare e chi no, ed erano loro che chiedevano ai giocatori di football di tirare le granite ai più sfigati.
Intorno al tavolo di Naomi e le sue due amiche c'erano i tavoli delle cheerleader e i giocatori di football che prendevano in giro qualche nerd che stava mangiando seduto accanto ai secchioni dell'imondizia a causa della mancanza di posti per sedersi.
Nel resto della mensa, nei tavoli più sporchi e rovinati, c'erano tutti gli sfigati, gli appassionati di fumetti, quelli che si mettevano le dita nel naso in classe e naturalmente gli ultimi della catena alimentare: i ragazzi del Glee Club, anche se chiamarlo Club era una parolona dato che il gruppo era formato da 7 persone tra cui Kurt Hummel, Mercedes Jones, Artie Abrams e Tina Choen-Chang mentre gli altri erano tre ragazzi che Shandy Rayerson, il cui si occupava del Glee Club, aveva pagato per far venire loro a cantare.
Rachel Berry no, lei non faceva parte del Glee Club. Lei faceva gli annunci della mattina, in cui alla fine degli avvisi cantava canzoni che nessuno apprezzava dato che erano testi vecchi e non in stile Hip-Hop come ormai ascoltavano tutti.
«Oh mio dio, perchè quella Rachel si sta dirigendo verso Quinn, Santana e Brittany?» Disse Artie in tono preoccupato scrutando oltre tutte le teste di ragazzi che c'erano in mensa.
«M-m-ma è forse pazza!? C-c-che cosa vuole fare?» Rispose Tina preoccupata.
«Oh, godiamoci la scena!» Ribattè Mercedes ridendo e cercando di vedere meglio cosa stava per accadere.
Rachel molto furiosa con il suo passo svelto si stava dirigendo verso le tre Cheerios con un foglio in mano.
«Non è affatto giusto che in questo volantino ci sia scritto 'Votate Quinn Fabray come reginetta del ballo', non è corretto verso le altre candidate!» Disse Rachel urlando, e in quel momento calò un silenzio mai sentito prima in mensa: TUTTI STAVANO GUARDANDO LA SCENA.
Quinn si aggiustò la coda di cavallo e poi si alzò in piedi per non farsi vedere dall'alto verso il basso da quella sfigata della Berry.
«Perchè? Ti vorresti candidare come regina? E chi sarebbe il tuo cavaliere, tuo padre?» Disse Quinn con quella voce da smorfiosa e con l'aria da 'guarda che mi tocca sopportare'. In quel momento tutti iniziarono a ridere, o almeno quasi tutti tranne Rachel che si guardava in torno e capiva che chiunque stava vedendo la scena. Questo la turbava molto.
Ma, ad un certo punto, dal centro della sala si alzò Naomi, che indossava il giacchetto della squadra di football che le avevano regalato i giocatori per 'rimorchiarla' anche se mal riuscendoci, si portò i lunghi capelli in avanti e in tono ironico disse: «So di aver vinto la corona di reginetta per due anni di seguito, e questo anche se non mi ero nemmeno candidata, ma farsi pubblicità per vincere è scorretto cara Quinn, per me faresti meglio a comprare i voti.»
«E poi prima di attaccare certe cose nei corridoi dovresti chiedere prima il permesso a Queen N! » Esclamò Amber facendo una smorfia a Quinn.
In quel momento la bionda cheerleader non sapeva più cosa dire, un'altra volta ancora era stata umiliata da Naomi Evans, sua rivale da sempre.
Così strappò dalle mani di Rachel, che ormai era rimasta immobile, il volantino;
lo diede a Santana e Brittany: «Fate sparire tutti i fogli uguali a questo nei corridoi, non ne devo vedere nemmeno uno!» Disse infuriata.
«Ora puoi anche andare a posto, Rachel.» Le suggerì Naomi in tono gentile.
Rachel, muta, andò a sedersi. Era pietrificata. Non poteva credere che Naomi Evans l'avesse difesa davanti a tutti. Forse non era così una cattiva ragazza come qualcuno diceva, oppure era tutta una falsa per essere rieletta regina? «Bhè? Che sono quelle facce? Tornate a mangiare.» Disse ridendo Queen N.
Qualcuno urlò 'Quanto sei sexy!', forse Puck o Finn, non aveva ben capito chi l'avesse detto, ma era certa che la voce proveniva dal tavolo della squadra di football.
Quinn arresa, si trascinò fino a posto, prese una carota e la mangiò facendo finta di nulla.


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Capitolo 3
*** ϟ Sul cαmpo dα Footbαll. ***


« Lunedì dopo le lezioni:
sui campi sportivi. »


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Non appena suonava la campanella della fine delle lezioni, i campi sportivi venivano presi d'assalto da ragazzi e ragazze che andavano a giocare a calcio, oppure dovevano formare delle piramidi umani, o si dovevano allenare per le gare campestri e infine alcuni rimanevano in classe, in punizione.
La squadra di football dominava il campo centrale, il loro coach era Ken Tanaka, molto impegnato ad urlare al Kicker che non riusciva a calciare la palla oltre i pali della porta. Quel pomeriggio facenva un caldo spaventoso tanto che a nessuno, facendo eccezione delle Cheerios che erano comandate a bacchetta da Sue Sylvester, andava di fare attività fisica.
I giocatori di football si erano stesi sul campo ed altri invece ci provavano con le cheerleader a cui fischiavano quando le loro gonne si alzavano per fare i salti mortali. Anche se non faceva nessun tipo di sport, seduta sulle gratinate del campo di football c'era Naomi Evans, con una coda alta per il caldo insopportabile e una canottiera celeste chiaro, con le sue amiche Amber e Megan, che seguivano attentamente ciò che stavano facendo le Cheerios e i giocatori di football.
Finn e Puck erano stesi sul campo e guardavano Naomi.
«Sai Puck, io credo che tu dovresti chiedere a Naomi di uscire! Sì, così poi io mi fidanzerei con Quinn e saremo le coppie più popolari della scuola.» Disse Finn asciugandosi delle goccie di sudore sulla fronte.
«Sei pazzo, amico? A lei non piacciono i tipi come me, lei li vuole ricchi e con almeno otto lauree.» Rispose Puck guardando Naomi pensieroso.
«Okay, come vuoi! Io però vado a parlarci.» Finn si alzò e iniziò ad andare da Queen N. Intanto si sentiva la voce di Sue Sylvester che gridava con il suo megafono alle Cheerios che non riuscivano a fare una piramide correttamente.
«Ciao ragazze, ehm.. potete lasciarmi un minuto solo con Naomi? Vorrei parlarle..» Chiese Finn con la voce un po' tremolante ad Amber e Megan.
«Quarterback! Andiamo a fare due lanci. Mi sto annoiando qui seduta.» Rispose Naomi dando una pacca sulla spalla di Finn. «Oh.. wow! Credo che sei la prima ragazza che mi dice una cosa del genere.» Ribbattè perplesso.
Scesero in campo e iniziarono a fare dei lanci con il pallone ovale della Nike, ormai consumato. Nel frattempo arrivò anche Puck, che non voleva farsi soffiare la ragazza da Finn.
«Yo!» Disse Puck con aria spavalda.
«Ciao Noah.» Naomi gli accarezzò la cresta: se c'era una cosa che amava di Puckerman era la sua cresta da moicano che lo faceva sembrare anche più bullo di quello che già era, e anche lui amava quando lei gli accarezzava i capelli.
Nel campo delle Cheerleader la coach Sue annunciò 5 minuti di pausa che sarebbero diventati 2 se qualcuno si fosse lamentato per i dolori alle gambe.
In quello stesso istante Ken Tanaka urlò: «Tutti in piedi e cento addominali. SUBITOO!».
A Puck non piaceva fare gli addominali, ma quando doveva farli pensava. Pensava alle ragazze. Due in particolare: Quinn e Naomi! Erano entrabe bellissime, e lui non sapeva quale scegliere. Doveva invitare una delle due al ballo d'inizio anno, ma se avrebbe invitato Quinn, Finn sarebbe andato su tutte le furie, visto che lui e Quinn stavano iniziando a frequentarsi, anche se uscivano solo per prendere un gelato o una pizza e, soprattutto, andare al Club della Castità, che Naomi defininiva inutile, dato che parlavano di tutto tranne che di castità. Quel Club era ancora in piedi solo perchè Naomi Evans si divertiva a sbirciare cosa dicevano i ragazzi. Cose dell'altro mondo! Finn era andato dal Coach Tanaka e Puck aveva il bisogno di parlare con Quinn, che era proprio lì, dietro quella dannata rete dipinta di verde scuro.
Così mentre lei afferava la sua bottiglietta d'acqua e portava la testa in dietro per fare un sorso più lungo Noah andò da lei. «Ciao bellezza, bel salto mortale. Se fossi io il giudice ti darei già la medaglia.» Disse Puck con un'aria da 'sono sexy e lo so'.
«Sai, mi chiedevo se dopo gli allenamenti potevamo vederci, anche solo un attimo, devo chiederti una cosa.» Continuò lui. «Va bene, ma solo per 5 minuti, devo uscire con Finn dopo.» Rispose Quinn che faceva tanto la preziosa ma in fondo lei lo sapeva: aveva una cotta per Puck.
Lui era l'autentico ragazzo bello e stronzo che piace alle ragazze. Nemmeno lei sapeva chi scegliere tra Finn e Puckerman. Le piaceva molto quando Finn la guardava agli allenamenti, ma altrettanto quando la guardava Noah! E le dava anche molto fastidio quando Santana con aria civettuola diceva che lei e Puck sarebbero presto diventati una bellissima coppia.
«Signore i cinque minuti di pausa sono finiti. Possiamo ricominciare con la piramide! E se pensate che sia una cosa tosta.. la chirurgia laser agli oggi, quella si che è tosta» Disse la coach Sylvester.
«Ora devo andare.» Disse Quinn gardando Puck attraverso la rete, facendo un sorriso appena accennato.
Noah Puckerman lo sapeva: le ragazze santarelline non gli erano mai piaciute, ma da quando Quinn la scorsa mattina si era seduta vicino a lui a biologia, e le aveva sentito il profumo del suo balsamo alla fragola, non riusciva più a levarsela dalla testa. E poi c'era Naomi, la bellissima Naomi che faceva impazzire Puck ogni volta che la vedeva o che lei gli accarezzava la cresta. Chi scegliere tra le due? Questo era un dilemma.



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Capitolo 4
*** ϟ Dopo gli αllenαmenti. ***


« Lunedì dopo gli allenamenti:
nel corridoio. »


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Finn con i capelli ancora un po' umidi per la doccia, si mise lo zaino in spalla e uscì dallo spogliatoglio maschile, dirigendosi verso il Club della Castità perchè era lì che doveva incontrare Quinn per poi uscirci insieme.
A Finn piaceva il football, gli piaceva sentirsi il leader della squadra (anche se la squadra era pessima) e soprattutto sperava che un giorno qualche scout lo avesse notato, ofrendogli la possibilità di entrare in una qualsiasi scuola, non gli importava nemmeno quale, l'importante era che un giorno se ne sarebbe andato da Lima.
Mentre camminava si fermò a bere alla fontanella, e chinandosi per dissetarsi sentì una ragazza che cantava nell'auditorium: aveva una voce meravigliosa!
Finn incuriosito andò verso l'auditorium a passo svelto, aprì la porta con i grandi maniglioni rossi e vide sul palco lei. Rachel Berry.
Stava cantando una canzone del suo idolo: Funny Girl di Barbra Streisand!
Il quarterback si nascose dietro delle tende di velluto blu scuro e la osservò; di solito non rimaneva a fissare Rachel Berry, la secchiona perfettina con il cerchietto e le ballerine, ma in quel momento la stava sotto un altro aspetto: era magnifica solista! Non l'aveva mai sentita cantare, o meglio, negli annunci della mattina non si era mai soffermato ad ascoltare le canzoni che cantava alla fine degli avvisi. Era troppo distratto e preso da Quinn o cercava di concentrarsi sulla lezione.
Rachel finì di cantare e si accorse della presenza di Finn che per quanto era alto si vedeva anchè dietro quelle grandi tende.
Fece un sorriso e disse con le guancie arrossate: «Ciao, cosa ci stai facendo qui?»
Finn uscì da dove era nascosto e le rispose: «..Hai una voce molto bella.»
«Tu.. tu mi stavi ascoltando?»
«Sì, ti ho sentito per sbaglio nei corridoi mentre stavo andando al Club della.. ehm... insomma, volevo dire, sì ti stavo ascoltando!»
Si guardarono fissi negli occhi, Rachel stava provando delle sensazioni stranissime, aveva le farfalle allo stomaco! E lui era rimasto senza fiato.
Lei illuminata dalle luci bianche del palco aveva l'occasione, per la prima volta, di parlare con Finn senza nessuno a rovinare il momento.
Intanto, fuori gli spogliatoi femminili, Puck stava aspettando Quinn.
Dopo 15 minuti di tensione da parte di Noah, Quinn uscì dallo spogliatoio da sola: non poteva farsi vedere da nessuno insieme Puck.
«Allora, di cosa dovevi parlarmi?» Chiese lei che andava di corsa perchè doveva uscire con Finn, ma sotto sotto era molto emozionata di stare da lì con Puckerman.
«Bhè, volevo darti questo..» Afferrò Quinn per i fianchi e la baciò. La Cheerios però non si staccò da Puck, non aveva mai provato quella sensazione; le piaceva Noah, da matti. Ma purtroppo non avrebbe mai funzionato con lui, cosa direbbe suo padre vedendo quella cresta da moicano e quella faccia da cattivo ragazzo?
Era un enorme sbaglio stare lì. Ma ancora si stavano baciando, Puck se la cavava bene con i baci pensò lei.. ma poi:
«Cosa diavolo... chi ti ha dato il permesso di baciarmi?!»
Disse lei, scansandosi infuriata.
«Tu!» Rispose con un sorisetto lui.
«Ho visto come mi guardavi oggi agli allenamenti. Devi ammetterlo: io ti piaccio, e anche tu mi piaci. » Continuò Puck.
«Pensavo ti piacesse Naomi, ti ho sentito oggi in mensa quando le hai urlato 'quanto sei sexy'. Non sono sorda!» Puck appena aveva sentito il nome di Queen N cambiò subito discorso, e acarezzò la calda mano di Quinn. La baciò di nuovo.
Per quanto Quinn poteva negarlo, le piaceva baciare Puck. Ma poi si bloccò.
«Oh aspetta, che ore sono? Devo andare da Finn. Ho un appuntamento con lui!»
«Finn?! Lascialo perdere, rimani con me.»
Anche se la capo cheerleader voleva rimanere lì con Puckerman doveva tornare alla realtà.
«Non posso, devo andare!» Afferrò la sua borsetta rosa chiaro e corse verso la scuola. Lasciano Noah alle spalle che con aria sconfitta abbassò la testa e si mise seduto su una panchina.
Era stato bello, forse troppo. Ed ora Quinn doveva scegliere: Finn o Puck?



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Capitolo 5
*** ϟ Nell'αuditorium. ***


« Lunedì nel tardo pomeriggio:
in auditorium. »


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Dopo che Quinn si lasciò Puck alle spalle andò da Finn, il quarterback però era nell'auditorium con Rachel imbambolato dalla bravura della ragazza.
Erano ormai le 17, la scuola era praticamente vuota a parte l'aula punizioni e alcune classi in cui si svolgevano attività extrascolastiche.
La cheerleader si diresse verso il Club Della Castità, dove doveva incontrare Finn. Ma una volta arrivata si rese conto che lì lui non c'era.
«Dove sarà ora Finn?» Disse tra sè e sè.
Poi sentì delle voci che provenivano dall'auditorium che era praticamente attaccato all'aula del Club della Castità, aprì la porta e vide sul palco la brunetta a lei tanto antipatica: Rachel Berry. E proprio lì, che la fissava il SUO Finn.
«Cosa sta succedendo qui?» Urlò.
Rachel e Finn si girarono di scatto. Il quarterback si alzò dalla sedia su cui si era seduto mentre la ragazza prese i suoi spartiti facendo finta di nulla.
«Quinn, io.. ehm.. ti stavo cercando, ma poi ho sentito Rachel cantare.. insomma è bravissima!» Balbettò lui.
«Non voglio sentire nulla Finn, anzi sbrighiamoci che abbiamo un appuntamento che doveva essere iniziato già 10 minuti fa.» Rispose la Cheerios guardando in cagnesco la Berry.
Il bel ragazzo fece un sorriso appena accennato a Rachel e poi corse via verso Quinn, le diede un bacio sulla guancia e uscirono dal teatro.
La talentuosa ragazza rimase lì in silenzio, abbassò lo sguardo e si mise seduta sul pianoforte nero a coda che era accanto a lei.
Finn, il leader della squadra di football, l'aveva finalmente notata. Ma purtroppo Quinn, le avrebbe impedito di farsi notare ancora. Gli occhioni di Rachel si riempirono di lacrime, ma lei le tratenne. Prese la sua borsetta e uscì a passo svelto dall'auditorium con gli spartiti in mano.
Venti minuti dopo Rachel era appena arrivata a casa, stanca morta dal primo giorno di scuola si preparò del thè al limone e poi si chiuse in camera sua. Prese il suo iPod, si mise le cuffiette, cliccò sul tasto Play e si distese sul letto. Era rilassante ascoltare la sua cantante preferita e sorseggiare del thè caldo, la sensazione più bella del mondo. Ma quella sensazione quel giorno era offuscata dal ricordo di lei e Finn da soli, nel teatro, senza nessuna distrazione. Solo lei e lui.
Rachel aveva finalmente capito di essersi innamorata follemente del quarterback.
Ancora aveva in mente il suo viso, quegli occhi marroni, il suo sorriso dolce un po' da bambino. Le sue mani, la sua bocca. Si chiedeva: Perchè un ragazzo così dolce e sensibile stava per fidanzarsi con una ragazza così cattiva e prepotente? Questo però lei non poteva saperlo.



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Capitolo 6
*** ϟ Al Limα Beαn. ***


« Lunedì sera:
al Lima Bean. »


glee kurt and mercedes Pictures, Images and Photos

L'appuntamento di Finn e Quinn si concluse al Lima Bean, dove erano andati a prendere un gelato anche Mercedes e Kurt.
Finn tené la porta della caffetteria aperta per far entrare la sua quasi-fidanzata e disse: «Cosa prendi tu Quinn?»
«Un frullato alla fragola, senza panna perchè poi non riesco a fare il salto mortale all'indietro e la Sylvester si lamenta.»
«Okay, intanto che io ordino tu se vuoi puoi andarti a mettere seduta. Lì c'è un tavolo vuoto.»
La biondina andò a sedersi con molta grazia, era perfetta pensò Finn.
Intanto, proprio accanto al quarterback c'erano Mercedes e Kurt che stavano prendendo una grossa coppa di gelato al cioccolato che dovevano mangiarsi in due.
Kurt si era accorto della presenza di Finn già da prima ancora che lui entrasse al Lima Bean, e ogni tanto con la coda dell'occhio lo spiava.
«Hey Mercedes guarda lì seduta chi c'è, Quinn Fabray!» Disse il ragazzo quasi sottovoce per non farsi sentire da Finn che era praticamente accanto a lui.
«Sì, l'ho vista, ho anche notato che ci ha occupato il nostro posto.» Rispose la ragazza di colore, un po' scocciata.
La gigantesca coppa di gelato per Mercedes e Kurt era pronta. Mercedes si avviò verso il tavolino dove era seduta Quinn e disse: «Scusa, permetti? Questo tavolo è nostro!»
«Bhè, non vedo scritto il vostro nome da nessuna parte.» Rispose la Cheerios.
«Ma se non sai nemmeno come ci chiamiamo!» Ribattè Kurt. Nel frattempo Finn aveva finito di fare la fila per prendere il frullato e arrivò da Quinn.
«Ciao ragazzi! Che succede? Qualcosa non va?» Esclamò l'alto ragazzo.
«Te lo dico io cosa non va! Questo è il nostro tavolo! E siccome siamo arrivati prima io e Kurt ci spetta di diritto.»
Mercedes era molto infuriata, la storia della catena alimentare non poteva durare anche fuori le mura scolastiche.
«Bene, allora io e Quinn ci spostiamo su un altro tavolo.»
Sorridendo disse Finn.
«Sì, e su quale tavolo visto che sono tutti occupati?» Urlò Quinn.
In fondo alla caffetteria, mentre Quinn e Mercedes discutevano, c'era Naomi. Aveva il suo iPhone bianco in mano, aspettava una chiamata di suo fratello Sam, ma per qualche motivo lui non chiamava. Al tavolo con lei c'erano Megan e Dave Karofsky che stavano parlando di quanto fossero lunghi i capelli di Queen N, anche se l'argomento non interessava particolarmente a David.
«Hey ah ah ah, guardate! C'è quel gay di Kurt insieme alla mongolfiera della sua amica che stanno discutendo con la capo cheerleader e il quarterback per il tavolino!» Con una risata Dave chiuse il discorso sui capelli di Naomi e fissò la scena.
Naomi era molto preoccupata: perchè suo fratello non la chiamava? Forse era troppo impegnato a fare gli addominali? «Io Quinn non la sopporto! E' così prepotente, e insensibile: odiosa. Seguitemi, ora le vado a dare una bella lezioncina di buone maniere.» Naomi si alzò, e come se stesse su una passerella di una sfilata di moda di New York andò al tavolo dove era seduta la biondina con l'uniforme dei Cheerios. Si rivolse a Mercedes: «Ciao, volete sedervi tu e Kurt al mio tavolo? Tanto io me ne stavo andando.» Sorrise dolcemente. «Oh, grazie sei davvero molto gentile Naomi! Ti voteremo come reginetta, stanne certa!» Rispose il ragazzo gay non dichiarato ricambiandole il sorriso.
«Vedi Quinn?! E' questo che ti manca: le buone maniere.» Esclamò Megan uscendo dal bar insieme a Naomi e David. Quinn non disse niente, le conveniva stare in silenzio. Così prese il suo frullato e ne sorseggiò un po' con la cannuccia. Kurt e Mercedes osservarono Naomi uscire. «Per fortuna c'è qualcuno in quella scuola con un po' di sale in zucca. E per fortuna quel qualcuno si chiama Queen N.» bisbigliò Mercedes al suo amico.
«Hai perfettamente ragione. E poi mi piace anche come si veste. Ha un buon gusto per la moda!» Annuì Kurt. «Ci credo! Suo madre è una stilista! Comunque ora mangiamoci questo dannato gelato altrimenti si scioglierà del tutto.» Concluse la ragazza.
A Naomi Evans non interessava essere la più popolare della scuola, lei rispettava i suoi compagni. Anche se questo non era sempre vero visto che era stata lei ad aver inventato la 'granita in faccia' e guarda caso, la prima granita era stata tirata addosso a Quinn, il primo anno di liceo.



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Capitolo 7
*** ϟ Cαsα Evans. ***


« Lunedì all'ora di cena:
casa di Naomi. »


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La villa degli Evans era la casa più grande di tutta Lima, e forse anche di tutto l'Ohio.
Era qualcosa di fantastico: Aveva due piani e dieci stanze di cui tre bagni, la casa non aveva finestre perchè la madre di Naomi aveva fatto mettere le vetrate. La camera di Queen N era al piano di sopra e affacciava sulla piscina, era immensa.
Aveva un letto matrimoniale al centro e una moquette bianca ricopriva tutto il pavimento, di fronte al letto c'era un televisore a schermo piatto enorme, a destra della Tv c'era la chitarra acustica di Naomi che era stata fatta del suo colore preferito: bianco. Ma non era l'unico strumento in quella casa, in salone c'era anche un pianoforte e altre due chitarre del padre e del fratello della mora. L'armadio però non c'era nella camera, perchè la ragazza aveva una stanza a parte dove mettere tutti i suoi vestiti, una cabina armadio.
Naomi era al piano di sotto, seduta sull'isola della cucina.
Aspettava quella dannata chiamata di Sam con ansia. Era a casa da sola, la madre era a New York idaffaratissima a causa del suo lavoro: la stilista. All'inizio Jessica Rose (madre di Naomi) faceva la modella per Victoria Secret, ma poi con l'età aveva smesso di sfilare sulle passerelle ed era riuscita a fondare una sua vera e propria casa di moda, diventata famossissima in tutto il mondo.
L'iPhone di Naomi squillò: era suo fratello.
«Saaaam!!, finalmente!» Rispose lei, felice.
«Che bello sentirti N, mi manchi molto.» Disse un po' rattristato Sam.
«Anche tu mi manchi tantissimo, la casa è così vuota! Ma quando venite tu e papà qui?» Domandò lei.
«Lui ha detto che torneremo presto, ma non si sa ancora quando. Io so solo che voglio rivederti!»
La telefonatà andò avanti per un'ora, Queen N era contentissima di risentire la voce di Sam, ma allo stesso tempo era triste perchè non poteva vedere nè lui nè suo padre.

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Finn aveva riaccompagnato Quinn a casa sua dopo l'appuntamento, erano in macchina fermi di fronte la villa della bionda.
Il quarterback si guardava in torno con aria perplessa, sapeva che doveva dire qualcosa alla ragazza, ma non ci riusciva proprio. Quinn era la ragazza dei suo sogni, se la sognava di notte e la immaginava di giorno quando la lezione lo annoiava. Era la ragazza perfetta.
La Cheerios ormai spazientita aprì lo sportello e disse al ragazzo: «Grazie dell'appuntamento, sono stata bene oggi.»
Finn non poteva lasciarsela scappare così, con tutta la pressione che aveva addosso delle persone che gli chiedevano se avrebbe invitato la cheerleader al ballo, prese coraggio afferrò la mano di Q ed esclamò: «Quinn Fabray, vorresti venire al ballo con me?»
A quelle parole la biondina si fermò e si girò verso il ragazzo, era contentissima di questa domanda che aspettava ormai da tempo. Ma poi le venne in mente Puck, che aveva baciato nel pomeriggio fuori gli spogliatoi, lei voleva andare al ballo anche con lui anche se ancora non si era fatto avanti, perchè probabilmente sapeva benissimo che il suo migliore amico si sarebbe molto infuriato.
Quinn doveva prendere una decisione, e all'istante! Così con la voce un po' tremolante disse «Con vero piacere.»
Il ragazzo a quelle parole fece un sorriso e strinse ancora più forte la mano della Cheerios, dandole un bacio. Sentirono tutti e due i fuochi d'artificio, e Quinn provò la stessa sensazione che aveva provato con Noah.
Finn voleva gridare al mondo intero quello che era successo, così quando tornò a casa accese il suo computer e cambiò la sua situazione sentimentale: da single a impegnato con Quinn Fabray. E naturalmente, Rachel e Puckerman se ne accorsero e non furono molto contenti.



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Capitolo 8
*** ϟ Un nuovo usignolo. ***


« Martedì mattina:
alla Dalton. »


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«La Dalton è lieta di accoglierti Blaine Anderson.»
«Grazie rettore, già mi piace questa scuola!» Rispose Blaine con un sorriso.
Finalmente il ragazzo moro poteva iniziare una nuova vita, con nuovi amici e soprattutto senza bulli. Era stato costretto a cambiare istituto, per colpa di alcuni ragazzi che lo insultavano e maltrattavano a causa della sua omosessualità.
Ma la Dalton non era come la sua vecchia scuola, anzi era fantastica, tutti vestiti eleganti con una giacca blu a strisce rosse sui contorni e una cravatta dei colori della giacca, che davano il benvenuto al nuovo arrivato. Blaine si sentiva come a casa, così passeggiando per i corridoi finì per ritrovarsi in un'aula vuota e approfittò del momento per improvvisare una canzone a lui tanto cara: Cough Syrup.
Sì perchè Blaine cantò due volte Cough Syrup: la prima volta alla Dalton e la seconda a quel ragazzo con gli splendidi occhi color azzurro di nome Kurt.
Alla fine del suo spettacolo improvvisato si avvicinarono a lui due studenti. «Ciao, noi siamo Wes e David. Non abbiamo potuto fare a meno di ascoltare te che cantavi! Sei nuovo qui?» Disse un ragazzo di colore con un'aria molto gentile.
«Piacere io sono Blaine, oggi è il mio primo giorno. Stavo cantando per scaricare un po' la tensione..» Rispose il novellino un po' imbarazzato.
«Sai, qui alla Dalton c'è un Glee Club molto popolare di cui noi facciamo parte, ci chiamiamo gli Usignoli. Ti andrebbe di venire a cantare qualcosa? La tua voce starebbe molto bene affiancata alle nostre.» Esclamò David, un ragazzo dai tratti asiatici.
«Sarebbe un vero onore per me.» Rispose.
Il pomeriggio Blaine andò dagli Usignoli accompagnato da Wes che lo presentò agli altri.
«Salve amici, oggi abbiamo qui con noi un ospite. Si chiama Blaine Anderson, è appena arrivato ed io e David gli abbiamo chiesto se poteva venire a cantare qualcosa al Glee dato che è davvero molto bravo. Vi piace l'idea?» Esclamò dando una pacca sulla spalla al novellino.
«Ci farebbe molto piacere ascoltarlo!» Ribatté un ragazzo di nome Trent parlando a nome di tutti.
«Quando vuoi, puoi iniziare.» Disse David incoraggiandolo. Blaine fece un grande respiro guardando gli Usignoli seduti su dei comodi divani e iniziò a cantare una canzone di Katy Perry.
I ragazzi, capirono subito che il nuovo arrivato aveva un gran talento, così iniziarono anche loro a fischiettare facendo una specie di coro alluni sono. La voce del ragazzo era così stupenda, si sentiva per i corridoi e a qualcuno iniziò anche a scendere qualche lacrima per la bravura del moro.
Al termine della performance Blaine fu applaudito da tutti i membri del Club e uno dei ragazzi dell'ultimo anno disse: «Gli Usignoli sono lieti di dirti che sei un nuovo membro del Glee, signor Anderson.»
Nessuno nella vecchia scuola di Blaine aveva mai dato importanza alla sua voce, finalmente si sentiva apprezzato; era molto soddisfatto!



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Capitolo 9
*** ϟ Aulα di spαgnolo. ***


« Martedì mattina, aula di spagnolo:
lezione del professor Schuester. »


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«Ripetete insieme a me il verbo 'tener': Yo tengo, tù tienes, èl tiene, nosotros tenemos, vosotros tenèis, ellos tienen.» Esclamò il professor Schue, il cui spagnolo non era proprio il massimo, ma l'entusiasmo dei suoi alunni era anche peggio: tutti assonnati con gli occhi che potevano chiudersi da un momento a l'altro e ripetevano parole a caso di cui nemmeno conoscevano il significato.
Finn e Puck erano seduti vicini,all'ultimo banco; quest'ultimo voleva sapere se il suo migliore amico si era veramente fidanzato con Quinn Fabray.
Allora disse sottovoce per non farsi riprendere da Schue: «C'è qualcosa che devi dirmi, amico?!»
«Sì! Ce l'ho fatta! Mi sono messo con..» Finn fu distratto dal rumore di scariche emesse dall'altoparlante, e anche gli altri furono tutti zittiti.
«Buon martedì, ragazzi e insegnanti del Mckinley!» La voce acuta di Rachel rimbombò in ogni aula della scuola.
«Qui parla Rachel Berry con gli annunci del mattino! Iniziamo con le notizie sportive: la squadra di football ha perso, un'altra volta, contro il liceo Troy lo scorso sabato.» Pensò a Finn per un secondo, e chiudendo gli occhi, le venne in mente quel lunedì pomeriggio in auditorium da sola con il quarterback e poi disse: «Sarà per la prossima volta ragazzi. Forza Titans!» Continuò i suoi annunci con un entusiasmo soprannaturale, un entusiasmo che lei metteva in tutte le cose che faceva. Sempre.
«Come avrete letto su qualche volantino in corridoio il ballo d'inizio anno si terrà venerdì 1 ottobre, e dopo aver eletto il re e la regina ci sarà la partita di football.» Continuò la mora.
«E ora per concludere vorrei cantare un classico che tutti conosciamo: Singin' in the Rain.» Rachel chiuse gli occhi e a pieni polmoni iniziò a cantare, immaginando le note uscire dagli altoparlanti e diffondersi in ogni angolo della scuola.
Tutti la ascoltavano e alcuni non riuscivano a credere che la Berry fosse così talentuosa.
Finn fissava l'altoparlante di fronte a lui, se la immaginava Rachel che cantava, nello stesso modo in cui stava cantando nell'auditorium il giorno prima, così sorridente e sicura di sè. C'era qualcosa della mora che lo ipnotizzava, forse la sua bravura. Pensò a lei, al suo cerchietto, alle sue ballerine, alla sua maglietta perfettamente coordinata con la gonna. Ma i suoi pensieri svanirono con il termine della canzone, non c'era più quel silenzio e quella magia che però continuava ad esserci ancora nella sua mente.
«Questo è tutto, buona lezione ragazzi.» Rachel premè il tasto rosso del microfono e uscì dalla segreteria con un sorriso stampato in faccia.
Dopo dieci minuti la campanella suonò segnando la fine della prima ora, il quarterback rimase inerme un secondo, per poi alzarsi dal banco grazie a un pizzico datogli da Puck, il quale voleva sapere come stavano veramente le cose tra lui e la Cheerios.
Will Schuester rimase sbalordito dalla voce di Rachel, non aveva mai sentito una persona così piena di talento come lei.
Era rimasto senza fiato.




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Capitolo 10
*** ϟ Lezione di Geometriα. ***


« Martedì mattina:
all'ora di geometria. »


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Puck entrò nell'aula di geometria e vide, con una felpa blu di Victoria Secret con scritto in bianco 'Love Pink' Naomi Evans, seduta all'ultimo banco da sola che stava fissando lo schermo del suo iPhone.
Si avvicinò a Queen N e le chiese: «Questo posto è libero?» «Sì, siediti pure.» Rispose lei alzando lo sguardo dal suo telefono e sorridendo.
Tutti e due detestavano la geometria, infatti non appena iniziò la lezione cominciarono a parlare per ammazzare il tempo.
«E così alla ragazza più popolare della scuola non piace la geometria!» disse in tono ironico il moicano.
«Nessuno è popolare in questa scuola...» Rispose sottovoce la mora, giocando con una ciocca di capelli.
«Come dici?»
«Dico che per quanto io possa essere considerata bella da tutti, avere dei capelli lunghi, essere magra, simpatica, andare bene a scuola anche nelle materie che mi fanno schifo, o avere la carnagione sempre abbronzata anche in pieno inverno.. tutte queste cose non fanno di me una persona migliore o popolare o perfetta. Tutti noi abbiamo una lato che non conosce nessuno. E poi viviamo in Ohio: quanto credi possiamo essere considerati popolari?» Rise lei guardando fissa negli occhi il ragazzo.
«E' proprio per questo che tu sei nata a Los Angeles.» Esclamò Puck raccogliendo la matita che gli era caduta per terra.
Si scambiarono dei sorrisi, a Noah piaceva stare in compagnia di Naomi, lei sembrava così sincera su tutto ed era anche molto divertente. E sebbene Puckerman fosse considerato un cattivo ragazzo aveva sempre quel lato da 'ebreo simpatico e carino' che veniva a galla quando non era in compagnia di suoi amici della squadra di Football.
«Senti, posso farti una domanda?» Disse il ragazzo.
«Si certo. Dì pure!»
«Perchè tu e Quinn Fabray siete rivali? Insomma la bionda e la mora non dovrebbero essere tipo migliori amiche? Cioè è questo quello che ho capito guardando un episodio di Gossip Girl con mia cugina.» Si grattò la testa, in fondo a lui piacevano sia Naomi che la Cheerios.
«Gossip Girl? ah ah ah interessante! Comunque io non odio Quinn, diciamo che sarebbe anche simpatica se la smettesse di comportarsi come se fosse la vincitrice di Miss America, è così insopportabile quando fa la prepotente. Non tollero certe cose.»
«E' per questo che chiedi a noi giocatori di football di tirare granite agli sfigati?» Ridendo ribatté Puck.
«Tanto alla fine voi fate come vi pare e tirate sempre granite a tutti anche se io non ve lo chiedo. E poi riguardo questa storia ne devi parlare con Megan e Amber.» In tono un po' rigido rispose.
La prof. di Geometria, oramai anziana, non sapeva più fare le lezioni come una volta, spesso dimenticava le formule per risolvere i problemi e faceva venire qualche secchione a svolgerli alla lavagna mentre il resto della classe dormiva o si lanciava bigliettini con domande del tipo 'che fai oggi?' oppure 'con chi vai al ballo?'.
Queen N desiderava tanto tornare in vacanza a Los Angeles, dai suoi parenti, ma era bloccata in Ohio; fino al diploma almeno. Voleva riabbracciare suo fratello e giocare insieme a lui a baseball nel giardino della loro villa. Odiava la scuola, la giornata era sempre uguale.
Guardava Puck e sorrideva, per fortuna c'era lui a ravvivare un po' quella interminabile e noiosissima lezione, ma nello sguardo del ragazzo vedeva un'espressione preoccupata. Cosa c'è che non andava?
«Cos'hai Noah?» Gli mise una mano sulla spalla. «Sembri preoccupato..» Continuò lei.
«No.. niente. Va tutto bene, ero sopra pensiero..» Rispose Puckerman schiarendosi la voce, sapeva di essere un po' nervoso per la presunta relazione di Finn e Quinn, ma di certo non poteva dirlo alla sua compagna di banco.
Naomi sapeva che non andava 'tutto bene' ma annuì e fissando l'orologio posizionato sopra la lavagna pensò '3...2...1...' e il suono della campanella fece finire anche quella solita lezione di geometria.
La mora si alzò subito, non vedeva l'ora di andarsene: «Ciao Puck, ci vediamo a mensa.» Disse in tono dolce dando un bacio al ragazzo, lasciandogli il segno del lucidalabbra sulla guancia.
Noah rimase a bocca aperta e scuotendo la testa per dire di sì alla bellissima ragazza si accorse che ormai lei era già uscita dalla classe, con quella postura perfetta che solo Naomi Evans aveva.

Write.
Salve a tutti, mi chiamo Jennifer! Sono nata a Roma ma vivo in Francia da un anno ormai, e sono una Gleek. Devo ringraziare tutti quelli che leggono e recensiscono la mia storia! Grazie a tutti davvero. Faccio un grande saluto ad una persona speciale che legge il racconto di nome Naomi: la mia migliore amica che vive purtroppo in Italia.
Scusate se avete dovuto aspettare tanto per il nuovo capitolo ma ho davvero molto da fare!!
Ancora grazie a tutti! -Jennifer.

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