Una dolce morte

di Mikky99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** III ***
Capitolo 4: *** IV ***



Capitolo 1
*** I ***


I

''Che noia! Qui a Thetford non succede mai niente!!'' pensava Agatha Climbert.

Miss Climbert era una graziosa vecchietta, con grandi occhi, azzurri come i fiordalisi, e candidi capelli bianchi: questo avrebbe fatto pensare ad un carattere dolce, ma Miss Climbert non era così remissiva come sembrava: anzi lei stessa amava definirsi “molto peperina”. Aveva avuto un'educazione molto severa e rigida, ma lei con le persone non lo era. Amava stare con la gente, conoscerla in profondità, spesso con lunghe amichevoli chiacchierate, ma voleva avere anche momenti di solitudine, per dedicarsi alle sue letture preferite: allora si sedeva perfettamente eretta sulla sua poltrona di velluto rosso nel il salotto riverniciato da poco di un bianco sfavillante. Tutto lì era disposto con cura, anche i crisantemi rossi collocati ordinatamente nel vaso di porcellana cinese. La casa di Miss Climbert era circondata da un grande giardino: infatti la donna era incantata dai fiori. Little Palace (come veniva chiamata casa Climbert) si trovava accanto alla casa di Miss Charlotte Brown (“una donna davvero troppo rumorosa'' secondo Miss Climbert). Quel giorno le due signore erano state invitate entrambe a prendere il thè delle cinque al Palazzotto. Sarebbero state presenti anche le sorelle Dogson (due simpatiche “ragazze''), l'amica di Miss Climbert Dora Haymes e ovviamente il padrone del Palazzotto Erick Shetwood e sua figlia Joanna.

 

***

 

Dora Haymes era una donna anziana con due occhi verdi “come le foglie delle querce''. Dora decise che per il ricevimento si sarebbe vestita di arancio e avrebbe sfoggiato la sua nuova sciarpa! Eppure, per quanto la cercasse non riusciva a ricordare dove l'avesse ritirata! Ed era pure un regalo dell'amica! Forse l'età incominciava davvero a giocare brutti scherzi e lo disse a Miss Climbert, che si limitò a incitarla a fare in fretta: i Shetwood non ammettevano ritardi!.

 

***

Charlotte Brown era una donna alta, sulla cinquantina, arcigna e pettegola. Ovviamente lei definiva pettegola Miss Climbert: le due donne perciò non si frequentavano affatto! Miss Brown non nascondeva la sua antipatia per Miss Climbert e non faceva altro che spettegolare su di lei.

 

***

Le sorelle Dogson ( Letitia e Leila) si sarebbe detto a prima vista che fossero gemelle. In realtà avevano due anni di differenza: la più grande era Letitia, che era anche un poco più alta di Leila. Entrambe avevano occhi del colore dei fiori di malva, diceva Miss Climbert.

 

***

Il padrone del Palazzotto, Erick Shetwood, era stato, in passato, un uomo felice, ma da quando aveva perso la sua adorata moglie Daphne aveva perso ogni voglia di vivere. Inoltre la figlia lo odiava e aveva suo malgrado una fortuna immensa da proteggere dagli “amici”.

 

***

Joanna Shetwood era una bella ragazza, alta, dal portamento fiero e “gli occhi del colore del terriccio bagnato” come diceva Miss Climbert. Il suo carattere impetuoso e quasi sempre aggressivo la rendeva però una donna sola e triste.

***

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Capitolo 2
*** II ***


II

 

Gli invitati furono tutti puntuali: il maggiordomo li fece accomodare nell'ingresso, poi raggiunse la porta del salotto per ricevere da mister Shetwood l'autorizzazione a condurli nel salotto. Infatti mister Shetwood amava prepararsi nel suo animo qualche minuto prima di ricevere gli invitati per il thè. Il thè delle cinque era ancora per lui motivo di dolore: mister Shetwood non amava la compagnia da quando la moglie era morta, ma si obbligava a vedere qualcuno per non isolarsi completamente e mantenere le relazioni almeno con quelle vicine di casa, un tempo molto frequentate: Daphne infatti era solita invitare le “arzille vecchiette” che vivevano intorno al Palazzotto per scambiarsi opinioni sui fiori del giardino, un interesse che tutte condividevano. La porta del salotto era chiusa: il maggiordomo bussò, senza però ricevere risposta. Accadeva spesso: era come se mister Shetwood avesse bisogno di tempo per riallacciarsi alla realtà. Perciò attese un minuto e poi bussò di nuovo. Il silenzio. Allora molto educatamente abbassò la maniglia del salotto, chiedendo scusa...... sul tavolo dove si trovavano i dolci preparati per il thè ...c'era il signor Shetwood immobile con il viso nella torta! Lo sgomento generale calò sui presenti: le sorelle Dogson svennero, Miss Brown si mise a urlare, il maggiordomo rimase impietrito,

 

 

Miss Climbert. Da brava osservatrice notò che vi erano delle tracce che dal tavolo,dove era avvenuto il delitto,andavano fino alla porta...Strano!Chi le aveva lasciate doveva aver camminato in punta di piedi,perchè mancava la parte posteriore. Miss Climbert disse: -Vado a chiamere il dottor Flames e la polizia. Intanto date a quelle due povere ragazze dei sali!Su non state li impalate!-.Dopo aver dato le varie istruzioni,Miss Climbert andò al telefono e dopo aver sia il dottor Flames sia la polizia,andò a verificare la sua ipotesi. “Ora,le impronte non sono state lasciate da qualcuno che ha camminato nel fango,nemmeno da qualcuno che ha camminato sulla pittura...Ma certo!Da qualcuno che ha pestato qualche dolce!”.Dopo questa considerazione,fece mente locale all'elenco delle persone invitate e si accorse che mancava la figlia del signor Shetwood. Miss Climbert,insieme all'amica Dora Haymes,salii le scale e andò a verificare una sua supposizione. -Presto,presto!- continuava a dire. -Santo Signore,fa che non sia vero!!-.Arrivati davanti alla porta della camera di Joanna Shetwood Miss Climbert disse:-Dora,apri tu la porta io sono sfinita...-. La povera Dora provò ad aprire la porta,ma quest'ultima risultava chiusa dall'interno.-Agatha cara,non si apre!!-

-No!Si deve aprire...o Dio fa che non sia vero...-

-Dora vai a chiamare una domestica...Che venga con le chiavi...Su!! Sbrigati!-

 

-Okey,okey-

Ansia,solamente ansia quella che provava Miss Climbert! Già una persona era stata assassinata,non voleva che anche un'altra venisse assassinata!

Ecco Dora che torna!Avrà sicuramente le chiavi!”

Ma fu una brutta sorpresa quella che ebbe:-Mi dispiace Agatha...La chiave della stanza,tutte le copie ed il paspartou sono state portate via da “un amico della signorina Joanna”!-

Immobile,ecco come rimase Miss Climbert. Paura,disperazione,sgomento...ecco cosa provava Miss Climbert. Dora la guardava senza capire “Ma perchè mai si allarma così tanto?”Un'agente sopraggiunse e chiese:-Cosa ci fate qua signore?-

-Agente,butti giù quella porta!-rispose pacata Miss Climbert.

-Ma perchè scusi?!-replicò l'uomo.

-Butti giù quella porta!!-Il tono di voce di Miss Climbert incominciò a farsi più forte.

-Ma perchè scus...-Continuava a chiedere l'agente.

-Una vita è in pericolo!-Urlò la donna.

Bang!Ecco il rumore di una pistola provenire dall'interno. Finalmente l'agente si decise a buttare giù la porta. La prima a entrare fu Miss Climbert. Dietro di lei c'erano:Dora,l'agente e un piccolo gruppo di cameriere che sentendo lo sparo erano sopraggiunte. Trovarono Joanna...MORTA .

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Capitolo 3
*** III ***


III

Ben due omicidi quasi nello stesso arco di tempo...La polizia era sicura già di aver risolto il caso:Vicino a Joanna avevano trovato un biglietto sul quale c'era scritto “HO FATTO UNA COSA ORRIBILE...MI SONO MACCHIATA DI UN OMICIDIO!HO UCCISO IO MIO PADRE!

Joanna.”.Infatti il “laborioso” detective Swettenham ,che riteneva ingiusto essere svegliato alla cinque del pomeriggio soprattutto se stava sonnecchiando nel suo ufficio al distretto,era convintissimo nel dire che la figlia,odiando il padre,l'avesse ucciso e dopo presa da una crisi di colpa si fosse suicidata sparandosi un colpo in testa. Miss Climbert dopo aver ascoltato questa teoria disse:-Signori questa teoria è da scartare.Come faceva Joanna ad uccidere il padre soffocandolo nella torta,sporcarsi le scarpe ,lasciando delle traccie che portano in giardino?Perchè non le abbiamo trovate anche sulle scale,sulla moquette?- ci fu un attimo di silenzio generale. L'ispettore disse:-Signora,lei si impicci dei fattacci suoi e noi dei nostri!- e dopo averla guardata in cagnesco per l'ultima volta disse:-Voi,andiamo dobbiamo andare al distretto!- e con questa esclamazione se ne andò.

 

***

Miss Climbert non se la prese,perchè aveva previsto tutto. Infatti ora che la polizia se ne era andata poteva indagare indisturbata. Prima di tutto seguì le traccie che si dipartivano dal tavolo. Le seguì facendo in modo di non calpestarle,proseguivano lungo tutto il giardino e si fermavano sotto la finestra della camera di Joanna Shetwood.e da qui scendeva una corda. “ Sì è proprio una corda da arrampicata,come quelle che usava il cugino Bradley”pensò Miss Climbert. Le impronte inoltre proseguivano sul muro,chiaro indizio di come il misterioso uomo X si era arrampicato grazie alla corda. “Lo sparo...era solo una copertura!Ci scommetto!” pensò Miss Climbert.

 

***

Era oemai sera e Miss Climbert insieme all'amica sedeva nel salotto di Little Palace sorseggiando un thè verde alla menta.

-Dora,sei sconvolta?Riesci a parlarne di oggi?Intendo dei due omicidi cara!-

-Sì,sì riesco Agatha. Mi sembra impossibile,due così brave persone...Il signor Shetwood sopratutto,la figlia un po' meno,ma non sono mai stata amica sua...-replicò Dora.

-Facciamo mente locale. Questo o questa X decide di uccidere il signor Shetwood. Ma per quale motivo?Vediamo un po'...- e così dicendo prese un foglio e con una matita incominciò a scrivere delle parole.

Assasinio del signor Shetwood moventi:

  1. Rancore personale(se fosse stata la figlia come sospetta la polizia);

  2. Soldi(magari qualche parente che serba rancore o è inserito nel testamento);

  3. Odio personale?(poco probabile).

Detto questo decise che era ora di andare a letto.

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Capitolo 4
*** IV ***


 

IV

Nel letto,Miss Climbert pensava. “Sì,sono sicura...Non può che essere così!” e finalmente trovando pace si addormentò.

***

Il giorno dopo disse a Dora:-Forza Dora!Pensiamo chi potrebbe essere l'assassino. Io e te sicuramente no,perchè siamo state vicine per tutto il tempo...Ma che sciocca!-esclamò la donna-Andiamo!Vestiti!Su!-

-Ma dove?-chiese Dora

-Al Palazzotto!-

***

Arrivate al Palazzotto Miss Climbert disse a Dora:-Cara vai un'attimo in pasticceria a prendere qualcosa...-.Dopo che l'amica si fu allontanata proseguì con l'ispezione. Per prima cosa interrogò i domestici.

-Alice Adkins,da quanto tempo!Ti ricordi di me?Eri la mia domestica ma pio te ne andasti....-

-Serba rancore per me?- chiese la ragazza. “Non è affatto cambiata” pensò Miss Climbert. Alice Adkins era una ragazza sulla ventina,una folta chioma rossa ben legata in un chignon,occhi svegli,un piccolo nasino e una graziosissima bocca.

-No cara Alice-rispose la donna.-Ma ora puoi aiutarmi.Dimmi c'era qualcuno,oltre la figlia,che serbava rancore per il Signor Shetwood?-

-Oh si. A parer mio,il ragazzo di Joanna,scusate,della signorina Shetwood. Veniva qua quasi ogni giorno e guardava in cagnesco il defunto Signor. Shetwood...- disse Alice.-Bene!Sai dirmi forse dove lavora questo giovanotto,sapresti descrivermelo e dirmi se ieri è venuto?-chiese Miss Climbert.-Lavora alla pasticceria,un giovanotto alto circa un metro e sessanta...Bruno,occhi neri e leggermente a mandorla.Ieri è venuto verso le tre e mezza,ma non lo ho visto uscire...-disse tutta convinta la ragazza-E il nome,lo sai?-chiese Miss Climbert-Si,Kristian Perry-.-Bene,Alice sei stata di grandissimo aiuto!-rispose la donna.-Grazie a lei per non serbare rancore!-

***

Miss Climbert non capiva. Che motivo aveva Kristian Perry di uccidere il padre della ragazza che amava e poi ucciderla?Non aveva senso questa storia!Decise che sarebbe stato meglio chiedere anche a qualcun'altro della servitù...

***** sono deluso...nessun commento!io non continuo +! :,(

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