Verschieden.

di Miss Padfoot
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La caccabomba-Sam. ***
Capitolo 2: *** Ice isn't so cold- Hèlie. ***
Capitolo 3: *** La ragazza sensibile quanto uno stuzzicadenti -Sam ***



Capitolo 1
*** La caccabomba-Sam. ***


Verschieden.
La Caccabomba.

Samantha Rayn doveva frequentare il quinto anno ad Hogwarts, anche se quel giorno era un pò triste. Dopo tutto, perchè fare il muso lungo? Certo, quattro anni fa le erano morti i genitori, ma aveva sua sorella maggiore Eleanor con suo marito Jeff che le facevano da genitori. Poi aveva una sorellina Hèlie, minore di lei di un anno, che la tranquillizzava e, anche se di Serpeverde, ci parlava come un' amica fidata.

Sam quel dì si guardò allo specchio prima di andare a colazione. Come sempre aveva i suoi occhi dorati che le brillano sul viso, i capelli corti, rossi e spettinati come quelli di una volpe. Si mise un paglio di jeans e una maglietta di Jeff con su scritto " Beatles ". Fece le scale di fretta, così velocemente che inciampò. Mangiò due fette di bacon e fece per entrare in " automobile ", come la chiamano i babbani, quando Eleanor si avvicinò.

- Quante volte devo dirti di pettinarti i capelli? E di mangiare di più a colazione? - disse.

Sam non aveva voglia di fare la solita discussione ogni mattina, perciò si limitò di stare zitta. Eleanor le diede un bacio sulla guancia e la salutò. A quel punto Sam entrò in macchina e aspettò Jeff e Helie.

Nessuno le chiese come mai tutta quella fretta, ma di sicuro l'avevano notata.
Samantha, non avendo ancora un gufo, non era riuscita a contattare la sua migliore amica Katie Bell. Hèlie aprì lo sportello della macchina e buttò tra le braccia di Samantha un felino nero e rotondo.
Era Zorba, il gatto nero di Sam che dormiva e mangiava sempre. Arrivati alla fermata nove e tre quarti, la prima cosa che notò lei, furono le brillanti lacrima che rigarono il viso di Jeff.

- Strano - pensò - mai visto Jeff piangere -
 Sam entrò nel treno insieme a Hèlie e passò la maggior parte del tempo a guardare il cielo e a trasformare le nuvole in strane forme diverse come quella di un gufo alato che volava nel cielo.
Ad un certo punto udì delle voci dietro la porta dello scompartimento.

- Ron, Harry, penso che questa sia libera - disse una voce femminile.
Sam scattò in piedi pensando fosse Katie. Le persone che borbottavano dietro la porta entrarono.

Erano due ragazzi ed una ragazza. La ragazza aveva i capelli marroni e ricci, portava anche un grande libro tra le braccia. Un ragazzo aveva i capelli neri, gli occhi verdi eaveva anche una strana cicatrice in fronte. Il secondo ragazzo sembrò stranamente familiare a Samantha. Era rosso e con gli occhi azzurri.

In quel momento Hèlie se ne andò, scoccando un'occhiata di puro odio verso i nuovi arrivati eraggiunse il suo amico Blaise Zabini.

- Ehi, tu con i capelli rossi. Come ti chiami? - chiese lei

- Io sono Ron Weasley, perchè? -

A Sam quel nome sembrò familiare.

- Io sono Sam Rayn. Mi ricordi vagamente qualcuno, Ron -
Poi capì. Era Ronald, il suo amico d' infanzia.
Lei spalancò la bocca mostrando tutti i denti.

- Ronald! - urlò.

- Sammy - fece lui stringendola tra le braccia  - Pensavo fossi dai tuoi nonni -

- No, sono qui da cinque anni, buffo che non ti ho mai visto - disse Sam.

- Oh, che maleducato. Sam questi sono Hermione Granger e Harry Potter. Harry, Hermione, lei è Samantha Rayn - disse Ron presentando gli amici.
Sam tese la mano, ma solo Hermione la strinse sorridendo. Harry la scrutava come se le avesse fatto un torto.
- Allora, Ron, che anno farai tra...molte ore? - chiese Sam felice.

- Io faccio il quarto anno. Spero che quest' anno Piton non ci riprenda di mira, vero Harry? - chiese il rosso all'amico.
Harry fece cenno di sì con la testa.
- Beh, Piton è proprio un osso duro - commentò Sam.
Lei e Ron parlarono su tutto ciò che avevano fatto da quando non si erano visti. Ad un certo punto

Zorba miagolò. Si era appena svegliato e saltò subito sulle sue gambe.
- Zorba! - disse Sam con spavento.

- Quant'è carino! - fecero in coro Ron e Hermione

- E che bei occhioni - finì quest' ultima

- Se sapessi quanto pesa non ti interesserebbe di quento è carino - disse Sam accarezzandolo.
Zorba la fissò con i suoi teneri occhi verdi come un prato in fiori. Dopo mezz' ora pranzarono. Sam e Ron continuarono a parlare. Anche Hermione dialogò con loro. Posò anche il suo librone, per sbaglio,su Zorba e risero tutti. Tutti tranne Harry.
Arrivati ad Hogwarts, andarono tutti nella Sala Grande. Ron le fece cenno a Sam di sedersi con lui e lei, trascinandosi Katie, si avvicinò al posto.
Lei notò che vicino all'amico, oltre a Harry e Hermione, c'erano molte testoline rosse.
- Oh, si mangia - urlò mentre Silente finì il suo solito discorsetto.
- Ssshhh - fece Hermione per farla tacere - Non urlare -
- Non possiamo ancora mangiare. Dobbiamo aspettare lo Smistamento - rispose a bassa voce Ron.
Sam iniziò a borbottare come un troll che non mangiava da anni.
Finito lo smistamento, dal tavolo dei Grifondoro si sentì urla di gioia.
- Finalmente. Abbiamo dovuto aspettare secoli, perchè quel Pitchard Graham, o come si chiama, era cascato ventimila volte e non riusciva a mettersi il cappello perchè gli erano caduti gli occhiali - brontolò Sam. Ad un tratto le passò vicino il bambino.

- Comprati un nuovo paglio di occhiali! - urlò. Il bambino arrosì e scappò via.

- Oh. Ginny, Fred, George, lei è Sam. Ricordate? - disse Ron presentandola come una duchessa.

- Scommetto che è nostra parente - disse Fred.

- Perchè? Per i miei capelli rossi? -

- No, perchè sei carina - disse lui facendole l'occhiolino.
Lei arrossì come Pitchard. Non l'aveva mai fatto prima d'ora e di certo non era il primo complimento che riceveva. Sam si limitò a fargli un sorriso per ringraziarlo.

- Oh, il solito leccapiedi - si lamentò il gemello George.

- Solo perchè sono più bravo di te con le donne, non devi farmi una colpa -
 Fred le tese la mano

- lui è George e io sono Fred l'affascinante -
 Sam gli strinse la mano e la strinse anche a tutti gli altri Weasley seduti lì.

- L'affascinate? Non pensi di esagerare? - disse Sam.
George rise.

- Ben ti sta - fece al gemello.

- Se sono affascinante perchè esagerare? - disse lui.

- Forse perchè non è così? - rispose a tono lei. Fred le sorrise.

- E' da cinque minuti che mi conosci e già mi insulti? - disse Fred sempre con il suo sorriso in faccia.

- Scusa. Non era mia intenzione -

- No, è colpa mia. Dopotuttuo sono stato io ad esagerare quando ti ho detto che eri carina - disse lui mentre addentò una coscia di pollo. Sam rise. Fred la guardò immaginando un "Ma come ti permetti!" o "Io sono bellissima" ma non successe nulla di tutto ciò.

- Però, Rayn, sei in gamba - disse.

- Non riuscivi a non farmi un complimento, eh? - disse lei e cominciò a parlare con la sua amica Katie non curandosi di Fred che la stava guardando.
- Sei la prima ragazza che mi risponde a tono - disse fregando una manciata di patatine dal piatto di Ron.
- E' vero. Di solito rimangono mute, si pietrificano perfino se incontrano i nostri sguardi. Hanno tutte paura che facciamo degli scherzi alle prime che guardiamo nelle pupille - disse George fregando delle ali di pollo dal piatto di Ginny mentre era distratta.
- Hai voglia di fa'e sche'zi insieme a noi? >> chiese Fred masticando delle patatine.

- Dai, Rayn. Ci divertiremo - gli fece eco il gemello.
- Però devo sottoporti ad una prova. Se riesci, veni con noi. Se non riesci, devi darmi un bacio sulla guancia -
Fred a quel punto le tese la mano.
- Ma vengo comunque con voi? - chiese disgustata Sam.

- Certo, solo che non mi dovrai baciare, e io so che farai di tutto per perdere-

- Basta che ci credi - rispose lei mentre stringeva la mano di Fred.
Finirono di cenare, ma rimasero un pò lì a decidere la prova. Da ciò che aveva capito, doveva bombardare con le caccabombe lo studio di Piton la mattina seguente, prima di fare colazione. Sam andò nel dormitorio femminile e raccontò a Katie ciò che doveva fare.

- Mmmh - fece Katie

- "Mmmh" ? In che senso " Mmmh" ? - chiese Sam che, dormendo sul letto sopra, stava a testa in giù

- Non mi convincono quei due gemelli. Sembrano malefici. -

- Malefici? Solo perchè fanno degli scherzetti? Io li ho sempre fatti e tu non mi hai detto nulla. Ti ricordi quando abbiamo dato a Neville Paciock quella pozione non riuscitami? -

Katie iniziò a ridere a crepapelle.

- Per la barba di Merlino, come posso scordarmi? Ha sganciato tanto di quei peti che non era rimasta neanche una briciola d'ossigeno - rispose Bell ridacchiando.

- Fammi andare a dormire, buffona. Altrimenti ti risveglio a scoreggie -

- Perchè scoreggi la notte? - chiese Sam che aveva la faccio tutta rossa per il sangue che gli era salito al cervello.

- Ma che dici? Dormi che è meglio -

Ma Sam non riuscì a dormire. Aveva in mente Neville che, quel giorno, scoreggiava come un bue.
Il giorno dopo si svegliò tranquillamente. Si mise la divisa, la sua sciarpa e filò di corsa nella Sala Comune. Dopo un pò sbucarono da dietro la porta del dormitorio maschile i due gemelli, mezzi addormentati, con le bombe in mano

- Io non posso riuscire a continuare, signori. Senza il mio amato porridge non vado da nessuna parte - disse George lasciando la Sala.

- Bene, tu hai fame, Rayn? Ieri a cena sembravi un gigante che non vedeva cibo da vent'anni - disse Fred con un ghigno ricordandosi della sera precedente. Lei fece sì con la testa. Sam non era capace di abbandonare il suo amato porridge, ma non aveva intenzione di farla franca a Fred.
Così scesero le scale e andarono nei sotteranei. Sam aveva tra le mani le caccabombe e stavano davanti all'ufficio di Piton. Fred aprì la porta e iniziarono a tirarle a destra e a manca.

- Che dici, Sam, le vuoi fare le prossime verifiche di pozioni? - chiese lui con un registro in mano

- Ma scherzi? Io ci tengo ai miei vot... - Sam si interruppe per leggere

- Dannazione, non ho studiato per la verifica. Ero impegnata a scrivere scempiaggini su un testo per la Cooman. Fred, scatenati pure -
 
In poco tempo l' ufficio di Piton puzzava come un branco di porci.
All'improvviso, Sam sentì una voce fredda alle sue spalle.

- Come mai quest'improvvisa vena artistica signori? - Era Piton.  - Un' altro dei suoi tiri mancini, Weasley? - Piton guardò Fred come un suo acerrimo nemico. Poi si voltò verso Sam.

- Signorina Rayn, era una così brava alunna. Non riesco a capire pechè i giovani se non infrangono qualche regola non sono contenti - Piton guardò inorridito il suo ufficio.
- Perchè non mette questo entusiasmo anche quando svolge i compiti, Weasley? - chiese inorridito.
- Ovviame'te 'on saremo nè io nè il Signor Gazza a pulire questo porcile - disse Piton con il naso tappato.

- Alle cinque vi voglio vedere nel mio ufficio con grembiule e spugna per pulire questo casino -

- Grembiule? - chiese Fred

- Preferisce ce'to punti i' me'o a Grifo'doro? - fece Piton

- Vada per il grembiule -
Piton se ne andò sbattendo la porta. Fred e Sam si guardarono in faccia. Sam rise a crepapelle.

- Hai sentito come parlava mentre si attappava il naso? Era tipo " Zono il Professor Piton bla bla bla" - disse lei mentre iniziò a imitarlo.
Fred rise. Sam e Fred uscirono dal porcile e si avviarono verso la Sala grande.

Sam aveva lo stomaco che ululava come un lupo che ulula alla luna. Sperava soltanto di poter trovare almeno un cucchiaino di porridge.

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Capitolo 2
*** Ice isn't so cold- Hèlie. ***


Verschieden.
Ice isn't so cold.- Hèlie.

Se c'era una cosa che Hèlie Rayn odiava era svegliarsi presto. Se poi sapeva che lo faceva per andare a lezione,lo odiava ancora di più. Non che non fosse una brava studentessa,anzi,probabilmente sarebbe stata tra le preferite di ogni professore se non fosse stato per lo stemma verde-argento che aveva sul petto. Sì,perchè lei era l'unica Serpeverde dopo generazioni e generazioni di Grifoni.
Era un personaggio particolare,Hèlie: bionda quanto la sorella era rossa,se lo sguardo caldo di Sam ti faceva sentire bene,quasi al sicuro,lo sguardo di Hèlie ti faceva rabbrividire. I suoi occhi,infatti,erano celesti,e di un celeste così chiaro da sembrare bianco. Erano ghiaccio puro.
Non a caso,chi la conosceva (e non erano in pochi) la definivano la Serpe più fredda e terrificante tra tutte,per il modo in cui ti faceva fuori con un semplice sguardo. 
Soltanto con le sorelle e con il migliore amico Blaise riusciva ad essere sè stessa,e comunque,neanche con loro quell'alone di freddezza che la caratterizzava sembrava sciogliersi.
Era come se fosse quasi eterea,con la sua pelle chiara e i tratti fini,come un piccola creatura da proteggere,nonostante in molte occasioni avesse dimostrato di sapersi difendere benissimo,e che quando si arrabbiava rimaneva molto poco di "etereo" in lei.
Ma nonostante la sua natura gelida,trascinarsi fuori dal suo caldo letto ogni mattina era una vera e propria tortura. 
Si alzò lntamente,scostando la coperta verde,e si stiracchiò per bene.
-Sbrigati,Bionda,non voglio fare tardi il primo giorno!- abbaiò Pansy,che era già vestita. Hèlie si ritrovò a pensare che mai come di prima mattina la sua compagna di stanza assomigliasse ad un carlino,ma si tenne il pensiero per sè e iniziò a prepararsi.
Entrando in Sala Grande,si accorse che la maggior parte degli alunni ancora stavano facendo colazione,e prese posto tra Blaise e Daphne Greengrass,che stavano litigando come sempre.
- Sei un tale idiota,Zabini- stava dicendo esasperata Daphne,che non si accorse minimamente dell'intrusione di Hèlie.
-Allora vattene,non mi sembra che abbiamo nient'altro da dirci!- sbottò lui,per poi mettere un braccio sulle spalle di Hèl e non degnare più di uno sguardo la ragazza,che se ne andò indignata. 
-Che gli hai fatto?- chiese lei,mentre si versava un pò di succo di zucca.
-Niente,è gelosa..- rispose lui,evasivo.
-On,per Salazar,ancora? Adesso mi dovrò subire tutti i suoi stupidi piagnistei alla "Zabini è un idiota,quanto sono stupida!" commentò lei,imitando la vocetta isterica di Daphne.
-Beh,che ci posso fare se lo è davvero?- ribattè il ragazzo,scrollando le spalle-Comunque,come stai,piccola?-le chiese sorridendo,con tutti quei denti bianchissimi in contrasto con la pelle scura.
Lei,per tutta risposta,levò il braccio dell'amico dalle spalle e gli lanciò una delle sue occhiataccie migliori,prima di dire "Non.Chiamarmi.Piccola".
Blaise,rimasto un pò stordito dall'occhiata,scoppiò a ridere,poi entrambi presero gli orari che Piton stava distribuendo e si prepararono per andare a Trasfigurazione con i Corvi.
Hèl si chiese per un secondo dove fosse finita Pansy,ma dopo aver constatato che non le poteva importare di meno,entrò in aula e si sedette vicino a Blaise,che le aveva rimesso il braccio sulle spalle. Lui era l'unico che potesse avvicinarsi così tanto e riderle apertamente in faccia senza essere trucidato con lo sguardo e appeso a testa dalla Torre di Astronomia,ed era anche parecchio invidiato,ma ormai Hèl non faceva più caso a quello che la gente diceva di lei: la maggior parte delle volte erano assurdità talmente squallide che spesso si chiedeva con quale coraggio chiamassero "Serpe" lei.
Ben presto,l'aula si riempì e Pansy,magicamente ricomparsa,le si sedette accanto,iniziando a blaterare sul Torneo Tremaghi e di tutti i bulgari che sarebbero venuti ad Hogwarts. Nonostante lei non la degnasse della benchè minima attenzione,quell'ochetta continuò imperterrita a starnazzare per un bel pò,almeno finchè anche Blaise iniziò a parlare con Hèl a voce stranamente alta,per interrompere Pansy che,facendo finta di niente,si girò per continuare con Daphne il discorso.
-Certo,come se i bulgari potessero anche solo guardarla- sussurrò Blaise,trattenendo una risata- ma forse una come te sì- continuò,rivolgendosi alla migliore amica,ammiccando.
Hèl inarco il delicato sopracciglio biondo,mentre lui,con aria di sfida,continuava -Facciamo una scommessa,Rayn. Cinque galeoni che riesco a conquistare una francese prima che riesca a conquistare un bulgaro- 
Se prima Hèl cercava di capire dove volesse andare a parare,adesso che l'aveva capito stava ridendo in modo sprezzante,ma quando tornò seria,aveva la stessa aria di sfida del ragazzo -Saranno tutte maggiorenni,Zabini,come pensi di fare?- 
-Ho i miei metodi- rispose lui,con un occhiolino -Ci stai?-
Hèlie strinse la mano che le aveva porso senza pensarci: tanto i bulgari sarebbero arrivati tra un mese,e poi,cos'erano cinque galeoni?
Il rumore di una porta che sbatteva le annunciò l'arrivo della McGranitt,e per due ore si concentrò sulla lezione.
Dopo esser uscita dall'aula,tra un Blaise particolarmente annoiato,una Pansy sempre più starnazzante e una Daphne così furiosa da poter veramente uccidere con lo sguardo,si diressero tutti verso i sotterranei,per affrontare due ore di Pozioni con i Grifondoro.
-Ci sarà da divertirsi- sghigniazzò Pansy,prima di entrare.
Stavano per sedersi tutti nello stesso tavolo,quando Daphne prese il braccio di Pansy e la spinse verso il tavolo più lontano da Blaise.
-Se pensa che così mi darà fastidio,si sbaglia di grosso,anzi,mi fa un favore!- sbottò lui,mentre Hèl si sedeva,alzando gli occhi al cielo.
-Tanto sai già come andrà a finire- iniziò lei,con voce annoiata- smettila di fare il finto tonto. Tra due giorni sarà tutto finito,e ricomincierete daccapo tra una settimana. Ma non vi stancante mai? Sono stufa io per voi!-
Blaise ignorò di buon grado tutto quello che disse e chiamò un suo amico per invitarlo a sedersi con loro,per essere sicuro di non dover più affrontare il discorso "Daphne"-
Tuttavia,solo quando le si sedette accanto Hèl si accorse che si trattava di Draco Malfoy,il "Principe delle Serpi". Le fece un cenno di saluto con la testa,a cui lei non rispose,mentre Tiger e Goyle si sedettero sul tavolo dietro al loro,lanciadole occhiate spaventate.
Malfoy e Blaise iniziarono a parlare di qualcosa che non meritava affatto la sua attenzione,e si concentrò su tre figure che erano appena entrate in classe: San Potter,Ron Lenticchia e Hermione Secchia Granger.
L'unico di quei tre che veramente non sopportava era San Potter,che grazie al suo grandissimo fondoschiena era sopravvissuto a tutto quello che aveva affrontato uscendone da eroe. Nessuno però sembrava capire che rimaneva un idiota di 14 anni che era arrivato dov'era solo grazie a quella secchia della Granger e all'altro zotico di Weasley. Ma lui era Harry Potter,non gli si poteva dire niente.
Dopo avergli lanciato la peggior occhiata che aveva nel repertorio,spostò la sua attenzione su Draco.
In tre anni non si erano parlati granchè,visto che entrambi pensavano che l'altro non meritasse la proprio attenzione,ma qualcosa la fece ricredere.
Era carino,incredibilmente insopportabile e arrogante,e con l'aria di chi se lo poteva permettere,eppure qualcosa era cambiato nella sua espressione,ma non seppe dire cosa.
Quando incrociò il suo sguardo grigio,distolse il proprio per niente imbarazzata,con la solita maschera di ghiaccio che non lasciava trasparire emozione,e si accorse che Piton era già arrivato.
Con un colpo di bacchetta,la lavagna si riempì di istruzioni per preparare la Pozione Rallegrante,ed Hèlie si mise a lavoro.
Dopo una mezz'oretta,Piton si alzò e iniziò il giro tra i banchi. Passando tra le file Serpeverde,si limitò a lanciare un'occhiataccia ai calderoni di Tiger e Goyle senza commentare,mentre tra le file Grifondoro,dove i commenti  si sprecavano,guardò più o meno tutti i calderoni con la stessa faccia disgustata e,quando arrivò a quello di Potter,disse con un ghigno -Potter,questa pozione deve far ridere,non piangere-
Hèl si lasciò andare a una risata sprezzante,prima di commentare,sottovoce- Ma è ovvio,uno come San Potter non può abbassarsi al livello di preparare una pozione decente!-
-Beh,lo Sfregiato ha altre cose a cui pensare,come quale altra impresa dovrà compiere per finire in prima pagina-
Con sua grande sorpresa,quello che aveva parlato era Malfoy,ed era la frase più lunga che si fossero mai detti.
Lei si girò verso di lui,con un sopracciglio inarcato. Nonostante la sua espressione non facesse vedere nessuna emozione,lui sembrò capire il suo stupore,e disse,con una scrollata di spalle e un mezzo sorriso (se non fosse stato Malfoy,Hèl avrebbe creduto che fosse imbarazzato)- Chiunque odi Potter è amico mio-
-E' un vero peccato allora che tutti pensino che sia un grande eroe- ribattè lei,mentre un sorrisetto rompeva la sua facciata di ghiaccio. Malfoy parve sorpresa,vista l'accoglienza che Hèl di solito riservava,ma non disse niente,e dopo qualche altro insulto a Potter,il discorso cadde sul Torneo Tremaghi.
-Almeno Potter non lo rovinerà con il suo bel faccino,partecipano solo maggiorenni- stava sghignazzando Malfoy.
-Oh,sono certa che ci stupirà- aveva invece affermato Hèl,mentre girava distrattamente la pozione.
Hèl si sentiva strana a parlare così liberamente con qualcuno,ma infondo si stava divertendo,anche se non lo avrebbe ammesso mai.
Finite le due ore di lezione,Hèlie consegnò una pozione da almeno "O",e poi si incamminò con Draco e Blaise,ridendo e scherzando (e ricevendo parecchie occhiare perplesse) verso la Sala Grande.
Stava per sedersi con loro,quando una mano iniziò a tirarla e la costrinse a sedersi dall'altra parte del tavolo.
-La prossima volta che vuoi pranzare con me,Pansy- e pronunciò questo nome come un insulto- preferirei che prima me lo chiedessi.- La cruciò con lo sguardo,mentre Daphne,seduta accanto a loro,era intenta a violentare una fettina di carne con il coltello,rischiando di rompere il piatto.
-Ho visto che parlavi con Draco,prima- iniziò Pansy,con la sua vocetta irritante-Beh..ecco,lui è mio-.Voleva sembrare decisa,ma la paura di ricevere un'altra occhiata del genere era troppa.
-On,non lo so Pansy,per essere tuo dovrebbe almeno sopportarti- disse Daphne,che aveva deciso di incanalare la propria rabbia in un modo diverso dal rompere i piatti a coltellate,ed Hèl fu felice di vedere che il suo nuovo obbiettivo era Pansy.
-Per quanto mi riguarda- iniziò la bionda -può essere di chi vi pare e piace- e,lanciando un'ultima occhiataccia a quell'ochetta starnazzante,e sopprimendo la voglia di affogarla,iniziò a mangiare.
***
Le lezioni erano finite,e Hèlie stava comodamente seduta sotto una quercia nel parco,a godersi il sole autunnale. A chi la vedesse poteva sembrare che stesse leggendo,ma in realtà non capiva una parola del libro che aveva tra le mani,che aveva preso a caso uscendo dal dormitorio. 
Stava pensando a Malfoy. Con lui si era aperta,molto più del normale,lo aveva trattato tipo Blaise,come se fossero amici.
Il punto è che lei non aveva amici,non si confidava con nessuno,e se aveva tanta gente intorno,era solo perchè sapevano che avrebbero perso molto di più ad avercela come nemica. Incuteva terrore.
Poi Blaise era un'altra storia. Lui era entrato come un uragano nella sua vita,non era riuscita nè a prevederlo nè a fermarlo,e se l'era tenuto. Era naturale essere sè stessa con lui,e lo stesso era successo con Malfoy. Non poteva farci niente.
Ma lei aveva paura,paura di affezionarsi,paura di rimanere sola. Era molto più facile vivere dietro il muro che si era costruita in quei quattro anni,dopo la morte dei genitori. Muro che,le aveva fatto capire Malfoy,era molto meno forte di quanto pensasse.
-Ehy piccola-
Era così assorta nei proprio pensieri che non si accorse di Blaise,che le si era seduto accanto.
-Non chiamarmi piccola- disse lei,impassabile,senza staccare gli occhi dalla pagina su cui stava da circa mezz'ora.
-Ho visto che Draco ti sta simpatico-
Non era geloso,sembrava semplicemente curioso,ma quest'affermazione gli costò una terribile occhiataccia da Hèlie,che gli rispose,gelida- Sai benissimo che non ci sono persone che mi stanno simpatiche: ci sono quelle che butterei volentieri dalla Torre di  Astronomia e quelle che mi limito a cruciare con lo sguardo-
-E io di quale faccio parte?-
-Se non fossi alto 20 cm più di me,del primo,ma per ora ti devi accontentare del secondo- rispose lei,con un sorrisetto.
Lui sbuffò,un pò divertito un pò irritato,per poi continuare il discorso -Insomma,sono contento che ci vai d'accordo. E' che potresti avere tanti amici migliori se solo non facessi "Miss Ghiacciolo",e non sei così. Sei molto di più,quando vuoi. So che hai paura di rimanere sola,ma questa non è la soluzione.Pensi che gli altri non siano degni della tua attenzione solo perchè ti fa comodo crederlo,ma non è così. Sei molto di più Hèl. Puoi avere molto di più.-
Lo disse in modo tranquillo,come se fosse la cosa più facile del mondo. Hèl si alzò e gli lanciò un'occhiata penetrante.
-Non ho bisogno di amici,Zabini,mi basto benissimo da sola-
E si avviò verso il castello.
***
Entrò nel dormitorio che era furiosa. Non sapeva nemmeno con chi e perchè,sapeva solo che era talmente arrabbiata da aver Schiantato un primino di Tassorosso solo perchè aveva fatto il terribile errore di intralciare la sua marcia furiosa,e che,quando il Prefetto di Corvonero le si era avvicinato per sgridarla,l'aveva guardato talmente male che era scappato via.
Solo dopo aver buttato la borsa sul letto si accorse che anche Daphne era lì,sdraiata sul suo letto,a pancia in giù.
Spinta da una strana ed estranea (ma soprattutto spontanea) dolcezza,Hèl le si avvicinò,si sedette sul letto,e le chiese,in modo quasi gentile- Che succede,Daphne?-
Lei si girò sulla schiena e si mise a fissare il soffitto,assorta nei propri pensieri.
-Blaise- disse semplicemente,e sospirò-La solita storia.-
-Perchè non gli parli invece di arrabbiarti sempre con lui?-
Questa volta,Daphne la guardò stupita,come se si fosse accorta solo in quel momento che stava parlando con lei.
-Oh,beh,ecco...-continuò,dopo pochi attimi di silenzio- Beh,perchè non c'è niente da dire!-
-Secondo me c'è pure troppo- ribattè Hèl,tranquilla (ormai la rabbia si era dissolta con la stessa facilità con cui era nata)- per questo non riesci a dirlo-
Dopo averla guardata un pò,con attenzione,come per vedere se la stesse prendendo in giro,Daphne le sorrise -Grazie,Hèl. Sai,mi piace molto di più così che quando torturi con lo sguardo-
Hèl si irrigidì,ma ricambio il sorriso -Non ti ci abituare,eh!-
-Beh,non sarebbe male se fossi sempre così,sembri quasi umana quando sorridi-
In quel momento,Hèl si accorse che la voce di Daphne non era poi così stridula,e che non era tanto male stare con lei,senza il bisogno di terrorizzarla. Capì perchè si era arrabbiata tanto: Blaise aveva ragione.
Si era nascosta dietro a un muro per anni,evitando di essere sè stessa per evitare di affezionarsi alle persone,ed ora si era accorta che poteva evitarlo. Poteva essere una ragazza normale,poteva avere per amico chi voleva,poteva avere anche Draco,se voleva,e mai prima di allora aveva voluto così tanto qualcuno.
Draco.
E uno strano calore sciolse la lastra di ghiaccio che aveva al posto del cuore,facendolo ricominciare a battere.

Angolo autrice.
Io sono AbbieS e scrivo la parte di Hèlie. Si,è abbastanza lunga e contorta,ma nei prossimi capitoli cercherò di essere più chiara,lo giuro!
Spero che vi piaccia e che ci capiate qualcosa :)

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Capitolo 3
*** La ragazza sensibile quanto uno stuzzicadenti -Sam ***


La ragazza sensibile quanto uno stuzzicadenti - Sam

 

- Io ti avevo avvertita - disse Katie impettita - Ti avevo detto che quei gemelli non avrebbero fatto altro che danni -

- Lo mangi il bacon? - chiese Sam.

Katie fece finta di non averla sentita e proseguì.

- Senti, se non vuoi finire bruciata da un drago, lasciali perdere -

- Si, mammina.  Mi prepari il biberon o sono abbastanza grande per mangiare la pappetta sul seggiolone? - disse Samantha con tono sarcastico.

- Molto spiritosa - fece Katie.

Si avviarono verso la torre Nord, dove dovevano fare di Divinazione con i Tassorosso.
Stavano salendo le scale in silenzio, cosa insolita per Sam e Katie.

- Mi parlerai ancora? - chiese Sam porgendole il mignolo

- Dipende. Non prendermi più in giro, è una cosa che detesto - disse Katie mentre apriva la porta.

Appena entrarono, si sedettero più lontano possibile dalla cattedra.

- Buongiorno - fece la professoressa Sibilla Cooman.

Sam odiava la Cooman. Aveva degli occhi piccoli, ma con gli occhiali che aveva sembravano grandi e terrificanti, che la guardavano sempre con profondo odio. E come se non bastasse, Sam non capiva l'esistenza di Divinazione. Era una materia stupida, ma si divertiva molto a prendere in giro la professoressa pazza.
In quel momento quest'ultima stava farfugliando qualcosa di incomprensibile ma non tanto interessante da far alzare a Sam la mano e farle uscire dalla bocca: "Professoressa, può ripetere che non ho capito l'argomento?"

In quell'ora lei era solita a ridere sotto i baffi con Katie o dormire, ma non fece nè l'uno nè l'altro. Lei guardava le nuvole dalla piccola finestra che gli stava accanto.

- Sam, penso che tu devi stare alla larga dai gemelli Weasley - disse a bassa voce Katie.

Sam la fissò male, poi riprese a guardare le nuvole.

- Sam, credimi. Io ci sto nella squadra di Quiddicht con loro. Non dico che non sono simpatici, anzi fanno molto ridere, ma non voglio che tu passi più tempo con loro. Potresti innamorarti  -

- Sei gelosa, Bell? - disse Sam togliendo lo sguardo dalla finestra e parlando finalmente faccia a faccia con l'amica 

- Pensi che potrei mai innamorarmi di uno dei due Weasley? Ho capito che con Fred ho passato tutti i pomeriggi e George mi aiuta in Difesa contro le Arti Oscure, ma loro sono i miei migliori amici. Dai, Katie, come si può innamorarsi di una testa bacata come Fred?-

- E' la stessa cosa che diceva Angelina Johnson. Adesso è cotta marcia di Fred - rispose Katie.

- Non mi stupisce che un' oca come lei si innamori del primo buffone che le capita d'avanti - fece Sam con i denti stretti e con tono furioso.

Katie la fissò alzando il sopracciglio sinistro.

- Comunque l'ho solo detto per il tuo bene, anzi per il loro - aggiunse.

- Ma quanto sei gentile - disse Sam mentre fingeva di stare a sentire la Professoressa.

- E' la realtà. Tu sei sensibile come uno stuzzicadenti. Poi mangi sempre - commentò Bell con un tono quasi lagnoso.

- E non sei contenta di avere una mangiacioccorane-sensibile quanto uno stuzzicadenti per amica? -

- Sam, tu sei la mia migliore amica perchè, anche se non noti se soffro, riesci a farmi tornare il sorriso -disse Katie mentre abbracciò Sam.

- Mi dispiace, ma che ci posso fare? - sussurrò Sam per non farsi sentire dall' insegnante dagl' occhi piccoli.

- Nulla - rispose ridacchiando

- Santissimo Godric, ti prego dimmi che è finita altrimenti crucio tutti - fece Sam a bassa voce.

- Non puoi cruciarci. Te l'ho detto mille volte: se sei arrabbiato devi sfogarti, non devi picchiare nessuno nè tanto meno farli volare per aria o cose del genere - disse Katie mentre la professoressa le passò molto vicino guardandola male.

- Era una battuta. Che ore sono? -

Katie fece giusto in tempo a scoprire il polso quando da lontano sentirono la campana che rintoccò. Dovevano andare a Difesa contro le Arti Oscure, ma Sam, cercando di non farsi vedere da Katie, saltò l'ora: da quando il professor Lupin si era licenziato, non amava più quella materia. Lei venerava Lupin, era l'unico professore che gli stava a cuore. Non le interessava nemmeno l'idea che era un Lupo Mannaro.

Sam, molto pensierosa, si avviò verso la Torre dei Grifondoro, quando incontrò George.

- Ciao George- urlò - Dov' è Fred? - chiese lei mentre stava salutando il rosso ragazzo con un grosso sorriso

- Sta indietro - urlò lui per farsi sentire - Ci vediamo a pranzo! - mosse il braccio in segno di saluto e se ne andò.
 
Sam continuò per la sua strada; incontrò anche Neville Paciock, anzi lo salutò e lo aiutò a raccogliere le penne d'oca e l'inchiostro che gli erano caduti a terra. Alla rossa ragazza non piaceva molto nascondersi dai professori; odiava nascondersi, ma era l'unica cosa da fare. Anche se tutti le dicevano che Moody era un professore fenomenale, lei era sempre più dispiaciuta all'idea di vedere un altro insegnate al posto del suo caro Remus John Lupin.

- Quante volte ti ho detto che non devi saltare le lezioni? - disse una voce femminile che fece sobbalzare Sam

- Diamine, Katie. Fammi sobbalzare di nuovo e morirò - fece Sam con la mano al petto

- Il professor Moody è più simpatico di quanto tu possa immaginare - disse Katie.

- Non è Lupin - disse Sam a malincuore

- Bè, se vuoi sentirlo puoi sempre inviargli un gufo -

L' idea di Katie fece brillare gli occhi dorati di Sam che, per ringraziarla, l'abbracciò.

- Dimmi, Katie, è veramente finita la lezione o passi così tanto tempo con me da prendere anche i mie vizi di saltare le lezioni? -

- No, Sam. E' solo che tu pensi solo al professor Lupin e il tempo passa veloce -

- Cavolo quanto mi conosci bene. Ora sbrighiamoci, altrimenti perderemo Pozioni - disse Sam velocemente.

Scesero le scale e arrivarono al sotteraneo velocemente. Sam era molto brava in Pozioni. Era una delle materie in cui era brava oltre a Cura delle creature magiche. In quell'ora Sam e Katie non si parlarono molto dato che la prima si rifiutava di fare alcun tipo di dialogo se veniva disturbata mentre faceva una pozione. L'unica cosa che riuscì a far distogliere lo sguardo dal calderone a Sam, fu che Marietta Edgecombe si era sbagliata con qualche ingriediente e fece esplodere l'intera aula. Quando rintoccò anche la terza campana, tutti fuggiro dall'aula di Piton che puzzava di pesce marcio.

- Ho una fame. Chissà che c'è per pranzo - disse Sam massaggiandosi lo stomaco.

- Pensi solo a mangiare. Arriverà quel giorno che non mi parlerai più di cibo? - disse Katie salendo le scale.

- Ah, aspetta e spera - rispose Sam.

Andando nella sala comune per prendere la sciarpa di Sam, videro la McGranitt che era appena uscita

- Signorina Bell, Signorina Rayn, questo pomeriggio alle sei arriveranno gli studenti delle scuole di Durmstrang e Beuxbatons. Siete pregate di avvisare anche gli altri ragazzi che non erano presenti al mio discorso come voi - fece la professoressa - Buona giornata - aggiunse e se ne andò.

- Oh, io adoro i ragazzi di Durmstrang. Sono così forti e belli - disse Katie pensierosa mentre stava aspettando l'amica nel dormitorio.

- Quelli di Hogwarts sono meglio - sbuffò Sam acchiappando la sua sciarpa.

Anche Katie sbuffò - Dimmi almeno un nome di un ragazzo più bello di Victor Krum -

- Cedric Diggory. Per me è molto più bello lui che quel bulgaro monociglio -

Katie sembrava molto arrabbiata all'insulto di Sam; quest' ultima fece attenzione a starle lontana per paura che Katie esplodesse.
Erano quasi arrivate alla Sala Grande, quando Sam sentì una voce urlare il suo nome.

- Hey, Sam! Vieni un attimo - urlò George dal tavolo dei Grifondoro

- Si? - chiese lei.

- Ci serve una mano... - fece Fred a bassa voce.

Iniziarono a parlare a bassa voce, così che nessuno poteva sentirli.


- Oh, non dire scempiaggini - disse Sam scarabocchiando qualcosa su un foglio vicino a Fred.

- Fidati. Questa pozione l'ho fatta mille volte per salire sulle montagne russe babbane -

- Grazie, Sam - dissero in coro i due gemelli.

- Dovere mio, ragazzi - rispose lei ammiccando.

Sam fece cenno a Katie di sedersi con loro e iniziarono a mangiare pesce e patatine.

- Ditemi, avete per caso voglia di partecipare al torneo Tremaghi? - chiese Sam mentre stava tagliuzzando il pesce.

- Certamente - risposero all'unisono.

Katie e Sam risero sonoramente.

- Dovete essere maggiorenni per partecipare - disse Katie continuando a ridere.

- Bè, Sam ci sta aiutando in questo - disse Fred indicandola

- M-ma non potete farlo! - fece Katie fuoribonda - E'-è....e come avete intenzione di fare? -

- Con una Pozione Invechiante - disse Sam che si stava ingozzando di patatine.

- Non riuscirete a farla franca - disse Katie severa

- Dio, Katie, sembri la McGranitt. Prima o poi dovete uscire insieme, così potete condividere la vostra "premurosa attenzione" per le regole - si lamentò Sam.

Fred e George risero. Katie, invece, non sembrava più la McGranitt, bensì un pomodoro rosso.
Katie aprì bocca, ma non uscì nulla; così girò i tacchi e se ne andò borbottando qualcosa di incomprensibile, ma tanto somigliante ad un insulto.

- Non ti preoccupare. Vedrai che le passerà - disse George con tono rassicurante.

- Forse dobbiamo presentarla a Percy. Così Perce avrà una fidanzatina premurosa alla sua altezza - fece Fred sorseggiando una tazza di succo di zucca.

- Nessuna ragazza sarà mai all'altezza del mio Percy Percy - disse George imitando sua madre

- Bè, c'è sempre la McGranitt - disse Fred.

George e Sam si piegarono in due dalle risate, immaginandosi il fratello Percy assieme alla professoressa.

- Dannazione, perderemo Difesa contro le Arti Osure! - fece George sentendo la campana che segnava la fine della pausa pranzo.

- Tu, George. Io e Sam dobbiamo andare da Piton - disse Fred come se avesse appena visto un fantasma.

- Oh, bè allora buona fortuna - George fece un saluto a Sam e al fratello e se ne andò.

- Sei pronta a lavare i calderoni, Sam? - disse Fred.

Lei sospirò, e andarono ai sotterranei nell'aula di Piton.

- Ecco i colpevoli che hanno fatto sì che il mio ufficio puzzasse di feci per un mese - disse Piton con la sua solita voce fredda e piena di sarcasmo.
- Sfortunatamente, da questo pomeriggio abbiamo il piacere di avere come ospiti le scuole di Beuxbatons e Durmstrang. Non posso far vergognare Hogwarts di avere dei criminali che imbrattano gli uffici di feci come alunni, così sono costretto (con mio grande dispiacere) di annullare la punizione -

- Allora niente punizione? - chiese Fred con gli occhi che brillarono di gioia.

- Signor Weasley, per il momento non vedo nessun'alunno di Durmstrang nei paraggi - fece Piton con un ghigno - oggi pomeriggio sconterete la vostra ultima punizione - guardò di nuovo i due delinquenti poi se ne andò molto soddisfatto di aver cancellato la gioia dagli occhi di Fred.

- Maledetto pipistrello, vipera, troll.. - fece Fred pulendo un calderone sporco e lercio.

- Bè, guarda il lato positivo. Non dovremmo più sgobbare per Piton - disse Sam cercando di far tornare la gioa negli occhi dell'amico

- Scommetto che cercherà di uccidere tutti quelli di Durmstrang per averci salvato dalla punizione -

- Fred, non essere sciocco. Non può ucciderli, al massimo li avvenelerà dicendo che era stato un incidende -

Fred la guardò e sorrise. "Certo che Fred ha un bel sorriso" pensò Sam. Poi scrollò la testa. Non poteva aver pensato ad una cosa del genere, non su Fred che era il suo miglior amico.

- Oh, Rayn. Cosa farò senza di te nei prossimi giorni? - sospirò l'amico

- Andrai dietro alle ragazze di Beuxbatons, conoscendoti - fece lei sorridendo

- Oppure progettando qualche piano malefico su Piton. Qualunque cosa faccia, lo sai, io e George non ti lasciaremo sola con quella "piccola McGranitt/futura fidanzatina di Percy" - disse Fred appongiando la mano sulla spalla di Sam parlandole faccia a faccia e con un tono di voce caldo come un vero fratello.

- Avete paura che possa convertirmi nel "Venero le regole fun club" ? -

- No, sono sicuro che te la sai cavare per quello. Tu sei come una sorella per noi, e come facciamo con
Ginny, noi ti proteggeremo. Sempre - Fred mise il braccio intorno al collo di Sam. Lei fece sorriso e  Fred arrossì tanto quanto i suoi capelli.

"Fred? Arrossire? Forse sta solo sudando. Si, sudando.." pensava lei cercando una risposta plausibile all'accaduto.

Dopo aver pulito accuratamente tutti i pentoloni, Sam e Fred  guardarono i luccicanti e brillanti calderoni soddisfatti.

- Ora so come si sente Gazza dopo aver pulito tutti i corridoi - fece Fred molto entusiasta del proprio lavoro

- Dannazione sono quasi le sei! Non voglio perdermi l'arrivo di Victor Krum -

- O delle francesine.. - aggiunse Sam.

- Francesine? Ma sei matta? Le ragazze di Hogwarts sono mille volte meglio - disse Fred sbuffando

Quella frase fece sorridere Sam. Era la stessa cosa che aveva detto a Katie.

- Guarda Cedric Diggory che bella donnicciuola! -

- Cosa? Ma se Cedric Diggory è mille volte più bello di te - fece lei con veemenza

- Anche Lupin? - disse Fred sapendo che quello era il suo punto debole

- Non-toccare-Remus-John-Lupin! - ringhiò Sam.

- Ok, scusa. Almeno sono più bello di Piton? - chiese lui.

- Forse -

- Forse? Cosa pensi che sia io, un troll? - disse Fred.
Sam iniziò a ridere e si dimenticò subito dell'insulto all'amato professore.

Fred afferrò il braccio di Sam e la trascinò fino all'Ingrasso, dove si trovava tutta Hogwarts aspettando gli ospiti.

- Ehilà - fece il gemello

- Ehi ehi - rispose Sam con i suoi spettinati corti capelli rosso scuro che si stavano arruffando sempre più

- Arrivato nessuno di importante? - chiese Fred al gemello congelante

 - N-n-no -

- Oh bene -

Ci fu uno strano silenzio. Molto probabilmente tutti erano troppo entusiasti nell'aspettare di vedere Victor Krum che per fare una conversazione sensata.

- Dio che freddo - sospirò George che si era dimenticato il mantello nella sala comune.

- Tieni e stai zitto - fece Fred con un tono di voce simile a Piton, passandogli il suo mantello

- Oh, grazie Fred - disse il gemello.

Sam vide Ron, Hermione e Harry che erano arrivati. Sam salutò Ron e Hermione con un sorriso, visto che aveva troppo freddo per alzare il braccio. Loro ricambiarono il sorriso e cercarono un posto per vedere l'arrivo delle scuole.

- Oh, oh vedo qualcosa - urlò un ragazzo del sesto anno.

Aveva ragione, erano arrivate dal cielo le carrozze di Beuxbatons.

- Uuuh, le francesine - disse un altro ragazzo del terzo anno.

Dalla carrozza uscì una donna molto alta. Era Madame Maxime, la preside di Beuxbotons. Silente si avvicinò a lei e iniziò a parlarle ma Sam non riuscì a capire molto di ciò che dicevano visto che si trovava molto lontano.

Ad un certo punto, dal lago spuntarono pian piano delle navi. Anche la scuola di Durmstrang era arrivata.

- Oh, finalmente - disse Fred che sbirciva con l'occhio per individuare Krum

- Sam, non farci caso. Come molti fanatici del Quidditch, io e Fred vogliamo vedere Victor anche se a me non interessa molto - disse George sussurando nell'orecchio di Sam.

Non fu molto stupita dal ragionamento di George, dato che il fratello Ron stava urlando come se qualcuno lo stesse castrando.

- Cavolo. Ci sono troppe ragazze intorno a lui, forse glielo chiederò in un altro momento - fece Fred malinconico

- Ehi, sono sicuro che un giorno o l'altro sarai famoso tanto quanto lui - disse George vedendo il fratello giù di morale.

- Sono sicura che potevi benissimo starci tu al suo posto -  intervenne improvvisamente Sam.

Fred la guardò dubbioso. La rossa punzella non aveva fatto abbastanza per far sparire il muso lungo all'amico malinconico. "Cavolo, Rayn, perchè continui a far soffrire la gente? Sei insensibile. Ha ragione Katie a scappare da te.." disse una vocina dentro di lei.

- Bè, perchè no? Ti ho visto battere e sono sicura che prima o poi sarai tu quello circandato da ragazzine euforiche. Mai più un semplice Weasley...mai più - fece Sam dangogli una pacca sulla spalla e facendogli un sorriso così caloroso che scongelò il freddo e gelido naso di Fred.

Molto probabilmente Sam fece così per far tacere la vocina che la faceva tanto impazzire, ma fu fiera di aver detto ciò.

- Siete speciali, ragazzi. Non dimenticatevelo mai - disse Sam guardando tutti e due i gemelli commossi.

Fred sorrise, poi l'abbracciò. La strinse in un lungo e tenero abbraccio. George aveva una lacrima che gli rigò il viso e cadde a terra. Sam lo guardò e si staccò da Fred facendogli segno di venire anche lui. Una scena abbastanza tenera, magari troppo tenera visto che tutti e tre stavano piangendo dalla gioia.

- Dannazione, non piangevo così da quando mamma non ci obbligò a sbucciarle quell'infinità di cipolle - fece George asciugandosi le lacrime con la manica del mantello del fratello

- Stiamo piangendo così tanto che questa margherita ai miai piedi cresce a dismisura - fece Fred soffiandosi il naso con la sciarpa

- Dai andiamo dentro che qui si muore - suggerì Sam con gli occhi lucidi

Forse lei non l'aveva notato, no non poteva averlo notato data la sua insensibilità, ma Fred la stava fissando diversamente da come la guardava prima. La guardava con occhi diversi.

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