These zombies in the park they're looking for my heart.

di damnhudson
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Uno. ***
Capitolo 2: *** Capitolo Due. ***
Capitolo 3: *** Capitolo Tre. ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro. ***



Capitolo 1
*** Capitolo Uno. ***


Oh, oh. Finn.
Life's too short to even care at all oh
 I'm losing my mind losing my mind losing control
 These fishes in the sea they're staring at me
  A wet world aches for a beat of a drum.

Aveva perso la testa quel pomeriggio.
Aveva perso decisamente il controllo delle sue azioni, delle sue decisioni.
Aveva deciso di chiudere col football, unica cosa al momento che lo faceva stare bene. Aveva deciso di rinunciare a tutti i suoi piani futuri. Cosa ne sarebbe stato di lui senza il football?
Avevano litigato. Rachel e Finn.
Finn odiava litigare. O meglio.. Non odiava i litigi. Finn aveva paura dei litigi.
Aveva paura che tutte le sue emozioni fuoriuscissero, che ferissero qualcuno. Già in passato l'aveva fatto. Aveva ferito tutti, Finn.
Aveva paura di deludere le aspettative.
La vita era troppo corta per le preoccupazioni, per le paure. La vita era troppo breve per non mettersi in gioco. La vita era troppo breve per non avere soddisfazioni.
Alla sua età non avrebbe dovuto essere legato a nessuno, Finn Hudson.
Finn Hudson, voleva essere libero. Libero da tutto. Libero dalle paranoie e dalle paure. Libero dalla sensazione di non sentirsi abbastanza.
La vita era troppo breve per farci una ragione su tutto. La vita era troppo breve e Finn lo sapeva.
Si era messo alla guida. Nonostante sapesse che non si guidava da arrabbiati.
Credeva di avere il pieno controllo di se stesso.
Un incidente, in una normalissima giornata primaverile.
E tutte le speranze erano in frantumi. Tutti i sogni di gloria, tutti i sorrisi da dedicare, tutte le parole.. era andando tutto in frantumi.
Si poteva sognare durante il coma? Tutti coloro che stavano fuori dalla stanza dell'ospedale se lo auguravano. Auguravano a Finn i migliori sogni. C'erano tutti. Se Finn avesse potuto vederli.. erano così uniti ora. E non importa per quale ragione erano tutti lì, ne se lui avesse rischiato la vita, sarebbe stato orgoglioso di vedere che tutti i suoi amici avessero messo da parte i rancori per lui. Si erano uniti.





Hi!
Sono tornata con un'altra FF su Finn Hudson, perché a quanto pare non posso fare a meno di scrivere su di lui.
Spero di riuscire a portarla a termine.
Spiego in breve : Finn ha avuto un incidente ed ora è un coma. Si basa sulla canzone cantata da Blaine nella 3x14 " On My Way. "
Niente, vedrò di portarla a termine. (:

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Capitolo 2
*** Capitolo Due. ***


Due.
If I could find a way to see this straight
I'd run away To some fortune that
I should have found by now
I'm waiting for this cough syrup to come down, come down.

" Che facciamo oggi? "
Chiese Finn, stampandosi un sorriso in faccia. Era bello veder sorridere Finn Hudson. Aveva uno di quei sorrisi che ti contagiavano e che ti miglioravano le giornate. Glielo disse suo padre, prima di lasciarli ' Non permettere mai a nessuno, figlio mio di strapparti quel bel sorriso che hai. ' Prima che andò in guerra, prima di morire. E queste furono le ultime parole che il signor Hudson disse al figlio.
" Non lo so. " Rachel tenevo il naso sui libri. Era stata sospesa da scuola, ora doveva cercare di migliorare portano ancora più in alto i suoi voti, cosa impossibile, dato che aveva già una media perfetta. " Finn, ho bisogno di parlare. " Disse, poi alzando lo sguardo verso il suo ragazzo.
" Dimmi, sono qui. " Finn si sedette davanti a lei. Stavano a casa sua, e lui guardava la tv.
" Si tratta del nostro futuro.. Che farai tu mentre io sarò a scuola? "
Finn, si guardò intorno.
" Troverò qualcosa da fare. " Rispose brevemente.
" Mi serve saperlo. " Disse, sorridendo. " Vorrei che ti comprassi una macchina nuova così da accompagnarmi a scuola. " Disse lei girando su se stessa. Il vestitino si aprì.
" Non sarò il tuo tassista, Rachel. Anche io ho dei sogni. " Disse lui, seccato.
" Pensavo.. pensavo che non avendo ricevuto tu sai cosa.. " Disse Rachel, deglutendo. la borsa di studio persa era quasi un tabù per la coppia. " ..Non volessi fare più niente. Se non trovarti un lavoro precario, o che so io. "
Il problema di Rachel Berry era che parlava troppo velocemente e che non pensava a quello che voleva dire, realmente. " Scusa.. n-non volevo. " Provò subito.
Lo sguardo di Finn si indurì.
" Ho capito alla perfezione cosa intendi. Non so perché hai accettato di sposarmi se mi credi uno stupido fallito, dannazione. Ho dei sogni io. E.. che, chiunque ci sia lassù, mi punisca se non li seguissi. " Disse farfugliando.
Rachel poggiò lo sguardo sul ragazzo, grave. Aveva gli occhi lucidi.
" Se trovassi un modo, Rachel.. solo uno per renderti orgogliosa di me, giuro lo farei. " Provò lui. " Credevo che ci credessi in me, che mi incoraggiassi a seguire i miei sogni e invece guardaci.. Guardati! Non credi in me, e in noi. Non starò a guardarti mentre la tua vita decolla, Rachel. Non ti terrò la borsetta quando sarai troppo famosa. Non sarà il ragazzo di Rachel Berry stella di Broadway.. No! Sarò Finn Hudson, sarò una persona orgogliosa da me. " Disse ancora, urlando. Aveva perso il controllo.
La vita era troppo breve per perdere il controllo.
Detto questo, Finn non le lasciò nemmeno il tempo di replicare. Se ne andò, le girò le spalle e uscì da casa sua che in quel momento gli sembrava troppo stretta.
Amava Rachel,
Avrebbe voluto renderla così orgogliosa di lui.
Finn avrebbe fatto qualsiasi cosa per rialzare il suo destino.
Avrebbe voluto trovare una stupida alternativa alla sorte che gli si era presentata.
La vita era troppo breve per pensare, andava vissuta.

Si mise alla guida Finn Hudson, arrabbiato.
Non aveva meta, aveva solo una testa piena di patetici pensieri sulla sua relazione con una ragazza che in qualche maniera non credeva in lui.
Finn Hudson, ebbe un incidente quel pomeriggio, ed ora era in coma.





#SpazioAutrice.
And... here i am.
Eh, sto postando di nuovo. Ma prima la finisco, prima sarò super orgogliosa di me, davvero.
Ok, grazie a tutte le persone che sono passate a leggerla facendo aumentare le
visualizzazioni.
Il fatto di aver fatto litigare i Finchel per questo motivo è una scelta completamente mia e fondata.
Avrei voluto che Finn facesse valere i suoi sogni, invece che rinunciare a tutto..
Ma io non faccio parte dei RIB.
So, so, sad.
Anyway..
Alla prossima

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Capitolo 3
*** Capitolo Tre. ***


Life's too short to even care at all oh
I'm coming up now coming up now out of the blue
 These zombies in the park they're looking for my heart
 A dark world aches for a splash of the sun oh oh.

Non sapeva cosa fare, Finn Hudson del suo futuro.
Non si sentiva all'altezza di fare niente, a dir la verità. E questo non valeva solo per i progetti futuri, ma anche per le persone.
Finn non si era mai sentito pronto per nessuna persona che sia contata davvero nella sua vita : Quinn, Rachel.
Ma non solo in campo amoroso, anche nel campo delle amicizie : Puckerman, Sam, Blaine, Kurt.
Si era sempre sentito come se fosse una cartella compressa. I suoi sentimenti dovevano stare al loro posto, non potevano avere la meglio sulla ragione. Per Rachel, a volte, contava sola quella.
Avrebbe voluto volare nel cielo più blu, e urlare.. Urlare che per qualcuno era abbastanza.
Forse, l'unico difetto di Finn era che non si sentiva abbastanza nemmeno per lui stesso. Forse, se avesse creduto un po' più in lui, tutto sarebbe migliore, e ora non sarebbe coricato su un lettino in stato vegetale, forse..
L'unico che gli fece capire di essere abbastanza buono, abbastanza portato, di avere un futuro fu Kurt.
" Non è per tutti il matrimonio, Finn. " Gli aveva detto Kurt.
Questo era senza dubbio il ricordo migliore che aveva di Kurt, Finn adorava suo fratello. Lui era sempre stato se stesso, anche se a gli altri non piaceva, se ne fregava. Avrebbe dovuto fare così, Finn.
E la vita era troppo corta per avere pensieri così controproducenti.
Finn Hudson, era controproducente. Un momento si sentiva il re del mondo, l'altro una totale nullità.
Avrebbe dovuto fare il cacciatore, Finn.
Cercava in ogni persona i buoni sentimenti. I cacciatori danno la caccia alle loro prede.
E Finn dava la caccia ai sentimenti, soprattutto ai suoi.
Voleva che in ogni persona prevalesse il buono, e quasi sempre ci riusciva con ogni persona.
Si sentiva uno zombie in cerca di cuori da divorare.
Lui cercava sentimenti.
Un giorno, un giorno lontano, sarebbe stato libero e si sarebbe sentito a suo agio con se stesso, con la sua imperfezione.
Forse era perfetto ma ancora non era abbastanza amato per capirlo, e per capirlo avrebbe dovuto continuare a cercare sentimenti, che avrebbero riempito il suo cuore di buone azioni. Era la storia della sua vita.
E presto, avrebbe attaccato l'oscuro mondo di cui faceva parte con un raggio di sole.



Ta-da-n.
Nuovo capitolo. Lo so che è un po' complicato da capire, ma voglio far capire a tutti che Finn Hudson è un bravo ragazzo.
Che i lui prevalgono i buoni sentimenti, anche se spesso sbaglia, per questo parlo di lui
che cerca i sentimenti.
Ha bisogno di qualcuno che creda in lui per quello che è : sentimenti.

.damnhudson.

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro. ***


And so I run now to the things they

said could restore me

Restore life the way it should be

I'm waiting for this cough syrup to

come down.

 

Sta sognando ora, Finn.

In quello stato ‘vegetativo’.

Sta correndo verso tutte quelle piccole cose che possono farlo stare bene. Gli piaceva pensare, sognare. Gli piaceva ricordare il dolce sorriso di Beth, gli piaceva ricordare la calda sensazione del respiro di Rachel, che lentamente si posava sul suo corpo, quando facevano l’amore.

Gli piaceva pensare che si sarebbe svegliato da un momento all’altro, che avrebbe trovato i suoi amici al suo capezzale, che per una volta avessero messo da parte gli asti e si fossero voluti bene.

Forse era questo che Finn in fin dai conti voleva.

La felicità e la pace dei suoi amici, della sua famiglia.

Era quello per lui. Una famiglia. Un luogo composto da persone che gli sorridevano sincere. La vita era troppo corta affinché qualcosa impedisse a qualcuno di sorridere.

Il Glee era la sua casa.

Un posto dove trovare sorrisi sinceri ad aspettarlo. Un posto dove rintanarsi se pioveva, se piangere se triste, se cantare se felice. Un posto che avrebbe dovuto donare felicità a chiunque ci mettesse piede.

Ecco come avrebbe dovuto essere quella straordinaria esperienza che era il Glee. Doveva rinsanire ogni negatività e trasformarla in cosa giusta.  

Stava aspettando un cenno, uno soltanto per tornare su, per tornare a galla.

Per sconfiggere il cielo nero, con uno schizzo di sole.

Ce l’avrebbe fatta, Finn Hudson, lui era quello che aveva messo assieme il Glee, quello che l’aveva salvato dall’orlo della catastrofe. Lui era il numero uno di quel Glee.

Doveva vederlo crescere, e concludersi. Ce l’avrebbe fatta.

 

 

 



 

One more spoon of cough syrup now.

 

 

Con una botta di vita, Finn Hudson uscì da quel coma.

Quando aprii gli occhi, con un po’ di sorpresa e un po’ no, trovò tutto il Glee ad attenderlo.

Shuester teneva un braccio attorno alla vita di quella che era sua moglie e la Pillsbury a sua volta teneva in braccio un piccolo pargolo, che a quanto pare si chiamava proprio come lui.

Si sentì dannatamente onorato in quel momento di far parte di quel gruppo.

Li aveva trovati.

Finn aveva trovato i buoni sentimenti, era stato un cacciatore provetto. Aveva scovato negli occhi di ognuno dei suoi amici dei buoni sentimenti.

Puckerman, Santana, Brittany, Quinn, Blaine, Kurt – che portava gli occhi lucidi – Tina, Mike, Rory, Sugar ed infine Rachel.

“Finn, ci ho pensato molto.” Cominciò la mora, proprio davanti ai suoi amici.  Finn riuscì a zittirla per un secondo, aveva preso una decisione importante così su due piedi.

“Rachel. I miei sentimenti per te non sono cambiati, ma credo che tu abbia ragione, o forse io stesso ho ragione.” Continuò con voce roca, era stanco e aveva sete, ma voleva che la ragazza sapesse. Aveva ragione Kurt, il matrimonio non era da tutti. E lui era speciale. Avrebbe dovuto ambire a qualcosa di speciale. “Ci serve tempo, hai ragione. Non sto tirando indietro la mia proposta. Solo.. la stiamo allontanando nel tempo, mettiamola così.”

Rachel capì, Kurt si aprì in un bel sorriso, e si strinse a Blaine.

 


Sigh, ce l'ho fatta a finirla.
Un applauso a me, prego.
Niente, questa era la mia delirante idea su come Finn Hudson avesse potuto
vivere Cough Syrup.
E un po come vorrei che andasse questa storia del matrimonio Finchel.

Love u all, damnhudson.

 

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