These zombies in the park they're looking for my heart. di damnhudson (/viewuser.php?uid=131226)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Uno. ***
Capitolo 2: *** Capitolo Due. ***
Capitolo 3: *** Capitolo Tre. ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro. ***
Capitolo 1 *** Capitolo Uno. ***
Oh, oh. Finn.
Life's
too short to even care at all oh
I'm
losing my mind losing my mind losing control
These
fishes in the sea they're staring at me
A wet world aches for a beat of a drum.
Aveva
perso la testa quel pomeriggio.
Aveva perso decisamente il controllo delle sue azioni, delle sue
decisioni.
Aveva deciso di chiudere col football, unica cosa al momento che lo
faceva stare bene. Aveva deciso di rinunciare a tutti i suoi piani
futuri. Cosa ne sarebbe stato di lui senza il football?
Avevano litigato. Rachel e Finn.
Finn odiava litigare. O meglio.. Non odiava i litigi. Finn aveva paura
dei litigi.
Aveva paura che tutte le sue emozioni fuoriuscissero, che ferissero
qualcuno. Già in passato l'aveva fatto. Aveva ferito tutti,
Finn.
Aveva paura di deludere le aspettative.
La vita era troppo corta per le preoccupazioni, per le paure. La vita
era troppo breve per non mettersi in gioco. La vita era troppo breve
per non avere soddisfazioni.
Alla sua età non avrebbe dovuto essere legato a nessuno,
Finn Hudson.
Finn Hudson, voleva
essere libero. Libero da tutto. Libero dalle paranoie e dalle paure.
Libero dalla sensazione di non sentirsi abbastanza.
La vita
era troppo breve per farci una ragione su tutto. La vita era troppo
breve e Finn lo sapeva.
Si era messo alla guida. Nonostante sapesse che non si guidava da
arrabbiati.
Credeva di avere il pieno controllo di se stesso.
Un incidente, in una normalissima giornata primaverile.
E tutte le speranze erano in frantumi. Tutti i sogni di gloria, tutti i
sorrisi da dedicare, tutte le parole.. era andando tutto in frantumi.
Si poteva sognare durante il coma?
Tutti coloro che stavano fuori dalla stanza dell'ospedale se lo
auguravano. Auguravano a Finn i migliori sogni. C'erano tutti. Se Finn
avesse potuto vederli.. erano così uniti ora. E non importa
per quale
ragione erano tutti lì, ne se lui avesse rischiato la vita,
sarebbe stato orgoglioso di vedere che tutti i suoi amici avessero
messo da parte i rancori per lui. Si erano uniti.
Hi!
Sono tornata con
un'altra FF su Finn Hudson, perché a quanto pare non posso
fare a meno di scrivere su di lui.
Spero di riuscire a
portarla a termine.
Spiego in breve : Finn
ha avuto un incidente ed ora è un coma. Si basa sulla
canzone cantata da Blaine nella 3x14 " On My Way. "
Niente,
vedrò di portarla a termine. (:
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Capitolo 2 *** Capitolo Due. ***
Due.
If
I could find a way to see this straight
I'd run away To some fortune that
I should have found by now
I'm waiting for this cough syrup to come down, come down.
" Che facciamo oggi? "
Chiese Finn, stampandosi un sorriso in faccia. Era bello veder
sorridere Finn Hudson. Aveva uno di quei sorrisi che ti contagiavano e
che ti miglioravano le giornate. Glielo disse suo padre, prima di
lasciarli ' Non permettere mai a nessuno, figlio mio di strapparti quel
bel sorriso che hai. ' Prima che andò in guerra, prima di
morire. E queste furono le ultime parole che il signor Hudson disse al
figlio.
" Non lo so. " Rachel tenevo il naso sui libri. Era stata sospesa da
scuola, ora doveva cercare di migliorare portano ancora più
in
alto i suoi voti, cosa impossibile, dato che aveva già una
media
perfetta. " Finn, ho bisogno di parlare. " Disse, poi alzando lo
sguardo verso il suo ragazzo.
" Dimmi, sono qui. " Finn si sedette davanti a lei. Stavano a casa sua,
e lui guardava la tv.
" Si tratta del nostro futuro.. Che farai tu mentre io sarò
a scuola? "
Finn, si guardò intorno.
" Troverò qualcosa da fare. " Rispose brevemente.
" Mi serve saperlo. " Disse, sorridendo. " Vorrei che ti comprassi una
macchina nuova così da accompagnarmi a scuola. " Disse lei
girando su se stessa. Il vestitino si aprì.
" Non sarò il tuo tassista, Rachel. Anche io ho dei sogni. "
Disse lui, seccato.
" Pensavo.. pensavo che non avendo ricevuto tu sai cosa.. " Disse
Rachel, deglutendo. la borsa di studio persa era quasi un
tabù
per la coppia. " ..Non volessi fare più niente. Se non
trovarti
un lavoro precario, o che so io. "
Il problema di Rachel Berry era che parlava troppo velocemente e che
non pensava a quello che voleva dire, realmente. " Scusa.. n-non
volevo. " Provò subito.
Lo sguardo di Finn si indurì.
" Ho capito alla perfezione cosa intendi. Non so perché hai
accettato di sposarmi se mi credi uno stupido fallito, dannazione. Ho
dei sogni io. E.. che, chiunque ci sia lassù, mi punisca se
non
li seguissi. " Disse farfugliando.
Rachel poggiò lo sguardo sul ragazzo, grave. Aveva gli occhi
lucidi.
" Se trovassi un modo, Rachel.. solo uno per renderti orgogliosa di me,
giuro lo farei. " Provò lui. " Credevo che ci credessi in
me,
che mi incoraggiassi a seguire i miei sogni e invece guardaci..
Guardati! Non credi in me, e in noi. Non starò a guardarti
mentre la tua vita decolla, Rachel. Non ti terrò la borsetta
quando sarai troppo famosa. Non sarà il ragazzo di Rachel
Berry
stella di Broadway.. No! Sarò Finn Hudson, sarò
una
persona orgogliosa da me. " Disse ancora, urlando. Aveva perso il
controllo.
La vita era troppo breve
per perdere il controllo.
Detto questo, Finn non le lasciò nemmeno il tempo di
replicare.
Se ne andò, le girò le spalle e uscì
da casa sua
che in quel momento gli sembrava troppo stretta.
Amava Rachel,
Avrebbe voluto renderla così orgogliosa di lui.
Finn avrebbe fatto qualsiasi cosa per rialzare il suo destino.
Avrebbe voluto trovare una stupida alternativa alla sorte che gli si
era presentata.
La vita era troppo breve
per pensare, andava vissuta.
Si mise alla guida Finn
Hudson, arrabbiato.
Non aveva meta, aveva
solo una
testa piena di patetici pensieri sulla sua relazione con una ragazza
che in qualche maniera non credeva in lui.
Finn Hudson, ebbe un
incidente quel pomeriggio, ed ora era in coma.
#SpazioAutrice.
And... here i am.
Eh, sto postando di nuovo. Ma prima la finisco, prima sarò
super orgogliosa di me, davvero.
Ok, grazie a tutte le persone che sono passate a leggerla facendo
aumentare le
visualizzazioni.
Il fatto di aver fatto litigare i Finchel per questo motivo
è una scelta completamente mia e fondata.
Avrei voluto che Finn facesse valere i suoi sogni, invece che
rinunciare a tutto..
Ma io non faccio parte dei RIB.
So, so, sad.
Anyway..
Alla prossima
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Capitolo 3 *** Capitolo Tre. ***
Life's
too short to even care at all oh
I'm
coming up now coming up now out of the blue
These
zombies in the park they're looking for my heart
A dark world aches for
a splash of the sun oh oh.
Non sapeva cosa fare, Finn
Hudson del suo futuro.
Non si sentiva
all'altezza di fare niente, a dir la verità. E questo non
valeva solo per i progetti futuri, ma anche per le persone.
Finn non si era mai
sentito pronto per nessuna persona che sia contata davvero nella sua
vita : Quinn, Rachel.
Ma non solo in campo
amoroso, anche nel campo delle amicizie : Puckerman, Sam, Blaine, Kurt.
Si era sempre sentito
come se fosse una cartella compressa. I suoi sentimenti dovevano stare
al loro posto, non potevano avere la meglio sulla ragione. Per Rachel,
a volte, contava sola quella.
Avrebbe voluto volare
nel cielo più blu, e urlare.. Urlare che per qualcuno era
abbastanza.
Forse, l'unico difetto
di Finn era che non si sentiva abbastanza nemmeno per lui stesso.
Forse, se avesse creduto un po' più in lui, tutto sarebbe
migliore, e ora non sarebbe coricato su un lettino in stato vegetale,
forse..
L'unico che gli fece
capire di essere abbastanza buono, abbastanza portato, di avere un
futuro fu Kurt.
" Non
è per tutti il matrimonio, Finn. " Gli aveva detto Kurt.
Questo era senza dubbio il ricordo migliore che aveva di Kurt, Finn
adorava suo fratello. Lui era sempre stato se stesso, anche se a gli
altri non piaceva, se ne fregava. Avrebbe dovuto fare così,
Finn.
E la vita era troppo corta per avere pensieri così
controproducenti.
Finn Hudson, era controproducente.
Un momento si sentiva il re del mondo, l'altro una totale
nullità.
Avrebbe dovuto fare il cacciatore, Finn.
Cercava in ogni persona i buoni sentimenti. I cacciatori danno la
caccia alle loro prede.
E Finn dava la caccia ai sentimenti, soprattutto ai suoi.
Voleva che in ogni persona prevalesse il buono, e quasi sempre ci
riusciva con ogni persona.
Si sentiva uno zombie in cerca di cuori da divorare.
Lui cercava sentimenti.
Un giorno, un giorno lontano, sarebbe stato libero e si sarebbe sentito
a suo agio con se stesso, con la sua imperfezione.
Forse era perfetto ma ancora non era abbastanza amato per capirlo, e
per capirlo avrebbe dovuto continuare a cercare sentimenti, che
avrebbero riempito il suo cuore di buone azioni. Era la storia della
sua vita.
E presto, avrebbe attaccato l'oscuro mondo di cui faceva parte con un
raggio di sole.
Ta-da-n.
Nuovo capitolo. Lo so che è un po' complicato da capire, ma
voglio far capire a tutti che Finn Hudson è un bravo ragazzo.
Che i lui prevalgono i buoni sentimenti, anche se spesso sbaglia, per
questo parlo di lui
che cerca i sentimenti.
Ha bisogno di qualcuno che creda in lui per quello che è :
sentimenti.
.damnhudson.
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Capitolo 4 *** Capitolo quattro. ***
And
so I run now to the things they
said
could restore me
Restore
life the way it should be
I'm
waiting for this cough syrup to
come down.
Sta
sognando ora, Finn.
In
quello stato ‘vegetativo’.
Sta
correndo verso tutte
quelle piccole cose che possono farlo stare bene. Gli piaceva pensare,
sognare.
Gli piaceva ricordare il dolce sorriso di Beth, gli piaceva ricordare
la calda
sensazione del respiro di Rachel, che lentamente si posava sul suo
corpo,
quando facevano l’amore.
Gli
piaceva pensare che si
sarebbe svegliato da un momento all’altro, che avrebbe
trovato i suoi amici al
suo capezzale, che per una volta avessero messo da parte gli asti e si
fossero
voluti bene.
Forse
era questo che Finn
in fin dai conti voleva.
La
felicità e la pace dei
suoi amici, della sua famiglia.
Era
quello per lui. Una
famiglia. Un luogo composto da persone che gli sorridevano sincere. La vita era troppo corta affinché
qualcosa
impedisse a qualcuno di sorridere.
Il
Glee era la sua casa.
Un
posto dove trovare
sorrisi sinceri ad aspettarlo. Un posto dove rintanarsi se pioveva, se
piangere
se triste, se cantare se felice. Un posto che avrebbe dovuto donare
felicità a
chiunque ci mettesse piede.
Ecco
come avrebbe dovuto
essere quella straordinaria esperienza che era il Glee. Doveva
rinsanire ogni
negatività e trasformarla in cosa giusta.
Stava
aspettando un cenno,
uno soltanto per tornare su, per tornare a galla.
Per
sconfiggere il cielo
nero, con uno schizzo di sole.
Ce
l’avrebbe fatta, Finn
Hudson, lui era quello che aveva messo assieme il Glee, quello che
l’aveva
salvato dall’orlo della catastrofe. Lui era il numero uno di
quel Glee.
Doveva
vederlo crescere, e
concludersi. Ce l’avrebbe fatta.
One
more spoon of cough syrup now.
Con
una botta di vita,
Finn Hudson uscì da quel coma.
Quando
aprii gli occhi,
con un po’ di sorpresa e un po’ no,
trovò tutto il Glee ad attenderlo.
Shuester
teneva un braccio
attorno alla vita di quella che era sua moglie e la Pillsbury a sua
volta
teneva in braccio un piccolo pargolo, che a quanto pare si chiamava
proprio
come lui.
Si
sentì dannatamente
onorato in quel momento di far parte di quel gruppo.
Li
aveva trovati.
Finn
aveva trovato i buoni
sentimenti, era stato un cacciatore provetto. Aveva scovato negli occhi
di
ognuno dei suoi amici dei buoni sentimenti.
Puckerman,
Santana,
Brittany, Quinn, Blaine, Kurt – che portava gli occhi lucidi
– Tina, Mike,
Rory, Sugar ed infine Rachel.
“Finn,
ci ho pensato
molto.” Cominciò la mora, proprio davanti ai suoi
amici. Finn
riuscì a zittirla per un secondo, aveva
preso una decisione importante così su due piedi.
“Rachel.
I miei sentimenti
per te non sono cambiati, ma credo che tu abbia ragione, o forse io
stesso ho
ragione.” Continuò con voce roca, era stanco e
aveva sete, ma voleva che la
ragazza sapesse. Aveva ragione Kurt, il matrimonio non era da tutti. E
lui era
speciale. Avrebbe dovuto ambire a qualcosa di speciale. “Ci
serve tempo, hai
ragione. Non sto tirando indietro la mia proposta. Solo.. la stiamo
allontanando
nel tempo, mettiamola così.”
Rachel
capì, Kurt si aprì
in un bel sorriso, e si strinse a Blaine.
Sigh, ce l'ho fatta
a finirla.
Un applauso a me, prego.
Niente, questa era la mia delirante idea su come Finn Hudson avesse
potuto
vivere Cough Syrup.
E un po come vorrei che andasse questa storia del matrimonio Finchel.
Love u all, damnhudson.
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