Everything for a fucking ticket;

di curlymakesmesmile
(/viewuser.php?uid=165792)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Yep, it's my that ticket! ***
Capitolo 2: *** Today is a beautiful day, tomorrow too. ***
Capitolo 3: *** I'm broken, do you hear me? ***
Capitolo 4: *** I'm singing, I'm drunk, now I'll faint. ***
Capitolo 5: *** I looked at you, and I became crazy 'cause you're so amazing. ***
Capitolo 6: *** He's my love, he's my world oh nana. ***
Capitolo 7: *** Say:-Farewell, my dear. - And then, for any reason, do not turn around. ***
Capitolo 8: *** When you walk forward and look behind you. ***
Capitolo 9: *** Is it destiny or only a meet? ***
Capitolo 10: *** Memories are everything and nothing. Not exist physically, but live within us. Just like you. ***



Capitolo 1
*** Yep, it's my that ticket! ***


CAPITOLO 1. Yep, is my that ticket!

Un giorno uggioso di nebbia come gli altri. Sto ascoltando la musica con Angelica, è tutto così fottutamente triste e malinconico... ancora niente del concorso. Avremo perso? Avremo vinto? - CLAUDIAAAAAAA VIENI GIU!- è mia mamma. Cosa vuole dalla mia vita? Cazzo, scendo con Angelica che inciampa come sempre nel buio del corridoio di casa mia e raggiungiamo il cancello. Un ragazzo ci consegna una lettera, che dobbiamo firmare e leggere. - Non so.. boh, credo riguardi un concorso.. sinceramente non mi interessa di cosa si tratta, leggete voi e poi datemi indietro sto foglio, veloci..- il ragazzo dell'espresso è parecchio antipatico. Iniziamo a leggere. Oggetto: Vincita Concorso 2012 "Il collage più bello degli 1D". Iniziamo a leggere tutto d'un fiato. Non respiriamo. Ci sentiamo morire. ABBIAMO VINTO, è realtà? Il tipo del corriere ci risveglia dalle nostre espressioni ebeti. -Avete fatto?- Gli consegnamo il foglio ed esultanti chiudiamo il ragazzo fuori dal cancello lasciandolo con un palmo di naso. Ce ne torniamo in camera ridendo come cavalli sclerati! (?)  
- 2 weeks later...-
- Muoviti, Claudia! Siamo in ritardo! Il volo è fra tre ore, e una di queste serve solo per raggiungere l'aeroporto... - Angelica è stranamente già sveglia e pronta. E' truccatissima, cosa alquanto strana. - Aspeeeetta! Devo sistemare la seconda valigiaa!- le rispondo. - Cavolo, ciccia, stiamo via solo sette giorni, non un'eternità! Sembri una superstar che si porta via tutta la casa... - mi trascina sull'uscio di casa e mettiamo le valigie nella macchina di suo padre, è l'unico che può accompagnarci. Saluto i miei, saluto il mio ammmmore di cane (?), mio fratello e parto verso? Verso l'infinito e oltre. Che cazzo, Leopardi e il Suo infinito mi vengono in mente ogni notte, sono un incubo. Quella fottuta interrogazione. Ma adesso siamo in vacanza, e FUCK YEAH, ci siamo! - Riesci a portare tutte quelle valigie?- mi chiede Andrea, il papà di Angelica. - Ehmmm uuuufff.. cioè si, no, boh, il punto è che dentro ci sono altre tre piccole valigiette con profumi e bagnoschiuma pesaaaanti. Pufff!. Ci siamo.- L'aeroporto non lo ricordavo così grande. Sono passati ben 2 anni da Ibiza, ora che ricordo. Insomma, ci prendiamo un panino e patatine unte di olio e aspettiamo il volo. Ci mettiamo in fila, sembra un'eternità, manca solo mezz'ora. Ecco. Sul rullo impacchettano le nostre (o le mie) infinite valigie e ci incamminiamo verso l'uscita. Un autobus ci porta fino all'aereo, saliamo le scale. Avrei preferito ci fossero stati quegli scivoli gialli dai quali ti butti in caso di pericolo o finchè sta per scoppiare l'aereo e allora arriva il principe azzurro non più gay a salvarti, ma tu sei figa e ti lanci giù salvando la tua pelle liscia come quella del culetto di un bambino? No vabbè. Mi distolgo da certi pensieri e prendiamo posto in aereo. E' fottutamente bello vedere la campagna Veronese dall'alto, casa mia magari. - Ciccia, la hostess vuole chiederti se vuoi lo snack dolce o salato. - - uhmmm dolce come Harr.. EHM salato dicevo.- Passa un'ora. Una luuunga ora piena d'ansia. Sono ormai le 18, ma non mi rendo conto di essere a Londra, del fatto che lì (anzi, qui) sono le 17 e siamo andati indietro nel tempo? CHE FIGATA ASSURDA! Siamo fighe abbiamo vinto! Cazzo, Angelica, mi fai morire con tutte ste supposizioni: - e se Harry ti bacia? e se Zayn mi dice: EHI BELLEZZA!? che cosa faremo?- Io la calmo. -Tranquilla, non succederà.- -mi rovini i sogni, brutta schifosa.- -grazie, sei dolce come un ago nel ..- - parla miss dolcezza e mielezza!- -mielezza? Che cazz..?- -Si problemi? Sono parole del vocabolario Ange! - -Gli 1D ti danno alla testa.- LONDRA E' SOTTO DI NOI, con quelle bellissime luci splendenti e quegli occhi, quei 10 occhi che immagino siano sopra di noi, disegnati qua e là, nelle stelle di una città, chiamata London con un accento inglese particolarmente elegante. Ci addormentiamo sfinite in camera, con le valigie e i vestiti lasciati lì, e ci abbandoniamo ai sogni, a dolci sogni.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Today is a beautiful day, tomorrow too. ***


CAPITOLO 2. Today is a beautiful day, tomorrow too.

E' mattina, una rigida mattina ventosa piena di nuvole, che sembrano i dubbi delle persone che abitano questa città. Sbadiglio. Mi guardo attorno, è tutto così magico. L'hotel è fantastico, io sono fantastica, la mia amica lo è, l'armadio pure, Westminster Abbey non parliamone.
E' tutto così fottutamente surreale, così tutto irreale. Esco sul balcone abbracciata al mio giubbotto nero, ho i capelli scompigliati. Un giorno di tempo e sarei stata al loro concerto. Il loro primo Tour, autografi, il loro viso, una foto CIAK. E poi tutto finito.
Sarebbe andata esattamente così, ma mi sentivo una dea solo per il fatto di aver vinto quel cavolo di biglietto.
Uno stupido concorso di Facebook poteva fare miracoli.
-Claaaaaaa, sono le 9.30 andiamo a fare shopping? Ci sono i negozi aperti! - Angelica usciva dal nulla, si era ripresa da un sonno principesco interminabile. Sistemammo i vestiti nell'armadio, ci armammo di carte di credito e visitammo Harrods, dei monumenti inglesi, il castello dei principi morti, andammo sulla ruota panoramica, girammo ininterrottamente.
Mi mancò il respiro. Stavamo girando l'angolo, eravamo di fronte al nostro hotel.
Loro erano lì, stavano varcando la soglia dell'albergo, stavano lì in posa come statuine provocanti.
Eravamo pietrificate. Dovevamo mantenere la calma e amarli. Tutto qui. Gli passammo davanti fissandoli, cercammo di attirare la loro attenzione.
Cercavo di preparare un discorso in inglese: - Ange, per te va bene se dico... Hi guys! I'm the winner... and I'm going to your tour, YOOO! -
Ma nulla andava bene, non ci degnarono di uno sguardo. Ce ne tornammo in stanza, deluse. Chiedemmo all'organizzatore del concorso spiegazioni, non ne diede. Scrollò la testa e ritornò a bighellonare al telefono avanti e indietro.
- Mi scusi, può dirci il numero della nostra stanza?- era Niall. Parlava alla tipa della reception. - Stanza n°56 ragazzi, buon soggiorno.- Mostrò un sorriso e tornò al lavoro. I ragazzi raggiunsero la loro camera. Li seguimmo. Sembravamo stalker. Fu solo allora che si accorsero di noi, ma forse non sapevano affatto chi fossimo.
E noi ci accorgemmo del fatto che avevamo le camere nello stesso corridoio, solo a cinque stanze di differenza. 51 e 56. Fantastico. Si prospettava essere un soggiorno alquanto interessante. Li fissammo entrare entusiasti come dei bambini che stanno per avere la sudata caramella, erano deliranti, li sentivamo parlare del più e del meno dal corridoio, tanto urlavano. Erano fantastici. Erano proprio come in foto, ma in carne ed ossa.

recensite anche su twitter se
non avete un account qui, mi fa piacere. Sono @_ClaPayne xoxo

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** I'm broken, do you hear me? ***


CAPITOLO 3. "I'm broken, do you hear me?"

Eravamo sbalordite, strabiliate, deluse, accigliate.
Eravamo impressionate, eravamo davanti al nostro mondo che ci crollava in faccia, quei sogni sul primo incontro, questi sogni magici nei quali ci avrebbero viste, loro, i One Direction, noi gli avremmo chiesto un autografo e saremmo state in prima fila a vederci il concerto. Tutto qui, una cosa normale per loro, non chiedevamo l'America. E invece no, neanche un sorriso, neanche uno sguardo abbozzato sul viso, neanche una minima smorfia.
Almeno uno sguardo incazzato, ma che uno sguardo sia. In qualsiasi modo.
Nemmeno. Allora tutte quelle cose sulla loro simpatia erano false? Un finto palcoscenico di merda? Eh? Si, forse dopo aver fatto i video Diary in cui ridevano, se ne andavano via ognuno per la sua strada arrabbiati ognuno per la sua vita e forse le loro ragazze sui giornali erano solo una pretesta per fare scoop e robe del genere. Probabile. E forse Harry non era quel toy boy della febbre del venerdì sera, ma solo un attore e un cantante che comprava la voce di un altro. Forse quei miti attaccati nella mia camera, forse lo sfondo del mio telefono che li ritraeva, quello del computer, forse erano solo un prodotto commerciale. Persone commerciali. E puff. Avevano tre ragazze in contemporanea. Una da giornali per teen-ager, una reale e poi l'amante da buttare in copertina attrice anche lei solo per far numero di vendite. E tutto qui, mettevano in mostra il loro visino, cantando in playback e trasmettendo emozioni che ci davano in realtà altre persone dietro il loro viso, un'altra voce. Dio, che pensieri anomali terribili terrificanti. Non potevo assolutamente fare questo a me, al mio mondo che cadeva in frantumi, non potevo autoconvincermi di questo, no, non ora.
Angelica mi distolse dai miei pensieri.
- Cara mia, non fare quella faccia da culo. Neanche sapranno che siamo noi le vincitrici del Concorso oppure neanche sono a conoscenza del concorso, pensaci. Non ci hanno mai viste, potremmo essere semplici ragazze. Un famoso non và in giro a regalare autografi a caso, se fossimo haters? Come lo sanno loro? Eh? Pensaci.-
Mi lasciò lì, con una faccia più o meno bianca cadaverica, con la felpa in mano e i pensieri maligni affondati, per far riaffiorare quelli più belli. La positività della mia migliore amica e la mia negatività, insieme, formavano sicuramente un ibrido fantastico.
La mattina seguente uscimmo per girare a zonzo, forse per trovare un abito per la sera, nulla di troppo appariscente, forse jeggins e felpa, con le converse. Volevamo essere noi stesse, non quelle tipe gasate che fanno di tutto per farsi notare. Ci mancavano solo un paio di indumenti, e poi LORO si LORO odiano chi fa di tutto per farsi notare. Quindi dovevamo essere delle specie  di fantasmi, si, forse ci avrebbero notate facendo l'effetto contrario. Angelica uscì un pò prima di me, si era fermata giù in sala a fare colazione. Stavo uscendo, assorta nei miei pensieri, avevo in mano la tracolla, la mia tracolla della Converse, quella che usavo per andare a scuola. SI, LA MIA SCUOLA. Non parlavo con nessuno dell'Italia da giorni, da quando eravamo salite in aereo, forse avrei speso troppi soldi per messaggiare da Londra. Non so, erano solo scuse. In realtà stavo male, avrei solo voluto incontrare gli One Direct... AHUBAJUYAGJHJBA.
Caduta. Per terra. Sto abbracciando il pavimento perchè gli voglio bene e la mia tracolla è finita davanti all'ascensore. Guardo l'ora stesa supina come un cimice che non sa rialzarsi. Dieci e mezzo. Passi. OH FOTTUTA MERDA. Mi vedranno. Chiunque sia.
- Is it yours? - un accento londinese.
- Yeah, it's mine. Excuse me, but.. I like hug the floor.
Si, mi piace abbracciare il pavimento, problemi? E' caldino perchè ci passano le tubature delle docce, quindi non rompete. Adesso, DANNAZIONE, mi riprendo la fottuta borsa, ringrazio il londinese e me ne vado imbarazzata. E invece no. Resto bloccata col culo in sù perchè mi accorgo che è Louis. Ciao Louis. Sono una sfigata. Voglio morire. Sei figo. Ciao.
MORTA. Speravo di esserlo cavolo. E invece no, respiravo ancora e per quanto tentassi a provare dolore, non ci riuscivo. Era gioia, che fumava fuori dalle mie orecchie.
-Stand up, baby! Or I jump on your ass!- Questo è Niall. MI SALTI SUL CULO? No vabbè ma ok, c'è. Vieni ahaha se ci tieni! Mi rialzo, mi pulisco, prendo la borsa. Sorrido e me ne vado. Che cogliona di merda.
- OHHHH BABE, AND THIS?- l'ascensore si chiude e sparisco nell'imbarazzo generale. Me ne vado fra la folla, mi nascondo fra la coltre di nebbia e mi rifugio in qualche negozio, sorrido con le lacrime. E' un mix di sentimenti, e spunta la mia amica Angelica dal nulla, pensando non ci fosse nessuno nel camerino, ma dico io, BUSSARE NO? Che poi si accorge che sono io, e mi costringe a raccontare altrimenti avrebbe pubblicato una mia foto su Twitter alquanto scandalosa. Finchè dormo sembro un orso-peluche e le pose di addormentamento sono alquanto bizzarre. Ahaha, ok basta. Ritorniamo coi jeggins uguali e le felpone con la bandiera di Londra nell'Hotel, saliamo le scale. Mi vedono. Mi riconoscono. Sono Louis e Niall.
- YO, BABEEE! WAIT! - Aspetta cosa? Inizio a correre verso l'ascensore, affrettando il passo e cerco di chiudermi dentro. Entrano rischiando di restare incastrati. Niall ha ancora una merendina al cioccolato in bocca e Louis ha il fiatone.
- I think that.. - Louis mi sta parlando, ma Angelica interrompe il momento cruciale.
- I DON'T UNDERSTAND OK? BECAUSE I AM ITALIAN AND I...-
NO, AVEVA SVELATO IL SEGRETO. Non doveva dirlo apertamente. Che figura. Sarei rimorta. Lo avevano capito chi eravamo adesso.
- Oh... - Louis è dispiaciuto - I don't speak Italian, excuse me. But I think that this is yours. - Ha il respiro affannato, cavolo. Mi viene la tentazione di abbracciarlo.
Lo faccio senza pensarci e mi stringe. E' una sensazione paradisiaca. Sento il suo profumo sul mio giubbotto, i suoi capelli di seta. Mi stacco io. Sorrisi su sorrisi. Angelica ci lascia da soli.
- Sai, se vuoi ti faccio conoscere il resto dei ragazzi, ti va?
- Secondo te?
- Secondo me quando li vedi ti viene un desiderio malsano di sbatterteli tutti!
- Calmino, ahn! Già con le foto...
Risata. Oh l'ascensore è arrivato al 3. Usciamo. Mi invita nella sua stanza. Ci sono tutti, al completo, mi sento un pò fuori dalla situazione. Si presentano tutti, Zayn è un ragazzo serio per bene, Liam ha il visino dolce, Harry è quello che è, lo sappiamo tutte. Il mio sogno è realtà, cavolo. Harry è lì, il mio amore è lì, lo amo come persona, non come personaggio. Mi chiedono di mostrargli il cellulare, glielo porgo, tanto non capiscono una parola dei messaggi. Guardano le foto dei miei amici e arrivano a guardare lo sfondo, insomma dai, si vedono ritratti su tutto il mio telefono e sorridono soddisfatti. Cavolo, mi sento felice. Lo sanno. Farò una foto con loro, stasera andrò al concerto e poi PUFF! Finirà tutto, ma bene.
Harry mi viene vicino e mette il sua braccio dietro la mia schiena, mi abbraccia insomma. Sorride vedendosi nelle gif coglione finchè balla e finchè dice: TURUTU!
Finchè urla POTATO! E Niall sorride guardandosi a petto nudo. Liam mi guarda decisamente male nella foto in cui è ripreso finchè viene palpeggiato da Hazza. Zayn si compiace molto, cavolo, la sua foto è troppo atfghuaiy. E Louis inizia a urlare: CARROTS! Do you eat carrots?
Non le mangio volentieri, ma mento e annuisco. Vabbè. Bugia bianca, no?
Invito Harry a venire in camera mia, Angelica è fuori che telefona ai suoi, insomma, abbiamo motivo di conoscerci meglio. Gli racconto di tutte quelle ore passate a guardarli, ammirarli, baciarli sullo schermo, sui disegni, sulle foto, quegli attacchi d'ira nel vederli abbracciati alle americane di L.A. Parliamo da amici, divisi dalla nascita, ma che si conoscono da anni.
- Devo andare, ci vediamo stasera baby...-
- Baby you light up my world like nobody else, the way that you flip your hair gets me owerhelmed...-
Ride. Sorride con i suoi denti perfetti, flippa i suoi capelli e sparisce.
Già, sparisce. I preparativi sono lunghi, passo la giornata raccontando di questo incontro ad Angelica, che è incredula. Apriamo i nostri pacchi e le nostre borse, jeggins, felpe, maglie eleganti, stivali e ballerine. Nostre. Ci prepariamo e siamo davvero noi stesse.
Semplici, ma uniche. Sono le 20, ore 21 concerto. Cazzo. La macchina ci sta aspettando, scendiamo. - Mi conceda questo onore, signorina...- il taxista coi baffi ride e scherza, sembra un galantuomo dell'800... wow, Londra di sera è una favola. Oh si, una favola immensa.
Scendiamo, c'è una fila immensa ma noi possediamo la Pass Card. Ci aprono la porta, siamo noi il motivo dei paparazzi per questo istante, ci fotografano. La scena è nostra ed entriamo. SONO SUL PALCO, LE NOSTRE SEDIE SONO LI' DI FRONTE. SONO IN FILA, STA PER INIZIARE. Le luci si affievoliscono, tutto muore. Solo loro illuminati nell'immensità del cielo di una notte di Febbraio di Londra. Centinaia di cuori, migliaia di occhi, milioni di battiti. Per cinque ragazzi.
QUESTA E' LA LORO NOTTE. (-Save me, tonight) Salvami il cuore, rimettilo a posto, non sei superman ma puoi essere il mio superumano, amore.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** I'm singing, I'm drunk, now I'll faint. ***


CAPITOLO 4. I'm singing, I'm drunk, now I'll faint.

Ricordo di essere salita sul palco, ricordo di aver ricevuto degli applausi, di aver sorriso,
di aver posato per una foto con i One Direction e con la mia amica. Ricordo vagamente il Party dopo il concerto con altri personaggi importanti, ricordo i drink variopinti, il loro gusto pungente, ricordo i tacchi insopportabili che ho dovuto mettere forzatamente. Alla fine hanno scelto le costumiste il nostro abbigliamente, fantastico. Mi sentivo alquanto escort o madame della corte Suprema, strizzata in quel miniabito rosa antico con il fiocco nero e le plateau nere tacco.. tacco? Tacco non lo so, alte in qualche modo. Non ricordo altro, oltre a tante voci e rumori. Mi sono svegliata nella mia stanza, cantando qualche verso stonato, con gli alcolici ancora in pieno fermento, vomito, sforzi e sensi di svenimento.
Rimembro poco, tutto è così confuso, sono ancora strizzata nel reggiseno push up della costumista e indosso ancora quelle scarpe infernali, i capelli mossi sono ormai deformi. Assomiglio a una drogata eppure sono sicura, quando mi passerà, mi sentirò una favola e potrò ricordare ogni dettaglio. Rimuovo il mascara e la matita colati guardandomi allo specchio, tolgo quello schifoso residuo di lip gloss rosa stile Barbie; ma mi consolo: Angelica non è da meno, siamo due fallite reduci da un parti VIP. Passano un pò di ore, l'acqua della doccia è fredda, mi serve parecchio per svegliarmi. Solo verso fine giornata torno in me e ricordo i cartelloni delle fans, i regali per i ragazzi, le urla, tutto. Bussano alla porta. Apro in condizioni alquanto pietose, ma mai come quelle della mattina.
- Ehi, signorina, che succede?- è Styles. - Quando si esagera coi drink. Ieri sera ho dovuto portarti in braccio fino a qui, non sei pesante, ma messa così era difficile resisterti.
Ride. Sorrido e mi butto sopra di lui, schiacciandolo sulla poltrona. E' di nuovo notte, bene. Ho una dozzina piena di ore per dormire. Sulla poltrona. Con Styles. Funge da cuscino. Fantastico. Buonanotte mondo.

Mi risveglio il giorno seguente alle 7 e 30, con una gamba sul bracciolo della poltrona, l'altra per terra, la testa sulla spalla di Harold Edward Styles.
- Styles, SEI TU? Sei sicuro che non sia un sogno o l'alcool?
- Eh che cazz..? Eh cosa? Si, sono io.
- OH MIO DIO, SONO SU UNA POLTRONA CON STYLES ODDIO!
Inizio a saltare come una cretina per la stanza, Harry mi guarda male, mi tira per il braccio e mi dice: - Ehy, è finita la festa. Da due giorni.
La festa era dentro me, cavolo. Insomma, ero lì, avevo dormito con Harry Styles e insomma sì, ero tipo in adrenalina? Amavo lui, non il suo personaggio, cavolo.
- Abbiamo dormito o ...?- questo è Harry.
- Non ne ho idea, Harry. Non ricordo nulla da ieri mattina, poi ho dormito e punto, nient'altro. Mi circolava ancora l'alcool ieri, quindi...
- Non prendere altre sbandate, honey.
- Se ho preso una sbandata non è stata colpa dell'alcool, ma per causa tua, lo sai questo?
Harry si blocca nel momento in cui stava flippando la sua chioma. Resta immobile, io avrei voluto sparire, svanire nel nulla. Mi vesto pesante, fa freddo fuori, gli passo i vestiti e regna il silenzio fra di noi. Arriva un'ondata d'aria, è Angelica che apre la porta furiosamente, è di fretta, non so dove stia scorazzando.
- Oh, ho interrotto qualcosa?
- No, Angy, ci siamo appena svegliati- la tranquillizzo.
- Si insomma, abbiamo dormito, veramente.- Harry annuisce.
Angy recupera una borsa, forse due e esce fuori lasciandoci soli, DI NUOVO.
Ok, è davvero imbarazzante, mi sento stupidissima, e nel vestirmi e cambiarmi mi vergogno parecchio, insomma, cavolo è Harry Styles e io sono una marionetta dell'ubriacata. L'ultima new entry della sua lista di...
- Scusa, eh, ma veramente capisco che è camera tua, ma almeno non parlare a voce alta, quello che pensi di me non dirlo a voce alta...
Prende la sua giacca e apre la porta.
- Fermati!- lo prendo per il gomito. - Insomma dai, sono cretina lo sai, faccio tanti sbagli, ma ci tengo a te e non posso credere che questa sia realtà e insomma, si, io ti amo alla foll...
- Se davvero mi amassi non diresti questo. E visto che è realtà, insomma dai, vedi di non farla ritornare al livello di partenza, ovvero la fantasia.
- Non ti credevo così, Hazza.
- Come mi hai chiamato?
- Hazza. Un altro sbaglio? Cosa vuoi da me?
- Uhm, un bacio. E che i tuoi pensieri del cazzo non siano nemmeno pensieri, ma che siano inesistenti e comunque hai ottenuto ben.. 1000 punti a tuo favore chiamandomi così.
- Mi...mille punti?- Sono un premio da vincere? Evidentemente si, che bello Enrico Edoardo Stili.
- No, non sei un premio- Ho pensato ancora a voce alta.- sono io il tuo premio, ti manca soloun punto. Uno solo. Non è facile da avere, le altre si sono bloccate al massimo a 10. Pensando che andando a letto con me si sarebbero guadagnate tutto il punteggio, ma non è così, per Styles. Kisses, honey.
- Aspetta.- lo fermo di nuovo. - Sei arrabbiato?
- Con chi mi chiama Hazza no, baby.
Chiude la porta e mi lascia sola, con la mia favola diventata realtà. Che roba figa. YO.


-author's note-
Ho risposto alle vostre fantastiche recensioni tramite messaggio privato, ggrazieee.
Adesso ne voglio cinque sennò non continuo èwè oppure voglio 50 + visualizzazioni :D
insomma, nei prossimi capitoli nascerà la Clarry (?)
si evolverà il tutto, la parte iniziale è stata ben inquadrata, insomma, nel cinque
vi anticipo che la Clarry verrà messa da parte per lasciar spazio a un capitolo tutto
sulla Zaange, cioè che miscuglio di nomi lol
eh sì, perchè Angelica conoscerà Zayn e la scintilla spunterà:D
vedremo loro alternarsi alla Clarry, anche se Claudia e Harry saranno
l'elemento fondamentale della storia, almeno sino alla partenza delle ragazze.:D
eh si, perchè partiranno e se ne andranno çç
BACIII xx
@_ClaPayne



 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** I looked at you, and I became crazy 'cause you're so amazing. ***


CAPITOLO 5. I looked at you, and I became crazy 'cause you're so amazing.

- L'ho guardato, era terribilmente ... così fantasticamente... così incredibilmente... così... così... così AMAZING! Come diceva lui, si, lo ha detto stamattina, poi ha fatto una smorfia, un sorriso e ha preso la sua borsa e se n'è andato. -
Angelica mi sta raccontando come è avvenuto l'incontro speciale con Zayn, oggi passerò una giornata intera con lei, qui al centro commerciale, vicino al Mc Donald, così potrà raccontarmi con calma tutti i dettagli.
- Stavo per uscire dall'Hotel, esattamente quando ho lasciato te e Harold da soli... e...- continua a raccontare presa dalla sua avventura, ma io la blocco.
- Harold?- sono allibita, lo ha chiamato Harold.
- Si, era per scherzare, calmati. Posso continuare?- mi chiede, tranquillizzandomi. Harold è un nome speciale, da usare in occasioni importanti, non si addice nemmeno a lui e lei lo usa per parlarne normalmente, solo per accennarne la presenza in qualcosa che era accaduto il giorno prima? Ma figuriamoci, che ingiustizia per te Styles.
- Ehi, ci sei?- Angelica mi guarda con uno sguardo preoccupato, un pò schifato. Non la ascolto affatto. - Stavo dicendo che...
- Aspetta, racconta tutto daccapo. Ci hai lasciati soli e poi?
- E poi, poi sull'uscio dell'Hotel, uscendo, ho incontrato Zayn, mi ha chiesto se fossi stata una delle ragazze del concorso, l'amica tua, ho risposto di si, e devo ammettere che adoro il suo accento quando parla in italiano! Dopo tutti quei Tour, ormai sanno la nostra lingua...
- Insomma, vi siete detti queste tre parole?- sono un pò indifferente.
- No, non starei qui a raccontare tutti i particolari se fosse successo solo questo! Dopo ciò, l'ho rincontrato per le vie di Londra, ci siamo fermati in un semplice caffè e abbiamo ordinato un frappè al gusto cioccolato e van...-
- Non mi interessa il gusto.- Continuo a bloccarla, penso solo ad Hazza, ma devo pur ascoltarla, per una volta.
- Scusami, eh signora Styles. Alla fine ci siamo scambiati i gusti perchè a lui non piaceva la nocciola e ha voluto il mio, cioè, ha mangiato dalla stessa cannuccia e ha detto che il mio lucidalabbra aveva un buon sapore! Cavolo...! Ero sporca di gelato e con la lingua mi sono pulita la bocca, lui ha fatto uno sguardo tipo così...
Mi mostra il suo viso imitandolo. Vorrei essere stata Angelica, se non avessi avuto Hazza! Si Hazza, certo. Non ci stavo insieme, eppure pensavo solo a lui.
- Praticamente è stato fantastico e dopo quella espressione, mi ha baciata ... mi sentivo morire e beh, cioè... c'è poi no, si insomma... c'è... c'è.. ehm.. eh.. è stato bello! C'è... insomma dai, cavolo dai insomma, c'è!
- Angelica, stai ripetendo le medesime parole. Forse per la centesima volta. Calmati. Sono felice per te, dai te lo meriti!-
Passiamo un pomeriggio all'insegna del divertimento, parlando di casa, dei ragazzi...
Siamo in un negozio di accessori, quando sfogliando un libretto della nuova collezione appare la bandiera inglese e quella italiana, con accanto un aereo.
- Ange - la chiamo, lei è in fondo che guarda una cintura - Fra due giorni c'è la partenza, un giorno è stato sprecato dormendo. Piangerò a dirotto.
Cala il silenzio nella conversazione, siamo attonite e un pò frastornate. Ci siamo rimaste male, avremmo voluto stare lì di più, ma in fondo era già una manna dal cielo se adesso eravamo lì, con i One Direction. Sono ormai le sei e mezzo della sera, i negozi di sicuro chiuderanno fra un pò e stasera non abbiamo affatto nessun impegno, siamo solo malinconiche e solo lo shopping ci ha sollevato leggermente il morale.
- Riesci ad aprire la porta?- questa sono io. Non so aprire la porta della camera, è troppo complicata la serratura per la mia mente.
- Mh.. forse sì! - Angelica prova e riprova, ma restiamo fuori sugli scalini dell'hotel, chiuse fuori dalla propria "abitazione", cavolo! Ricevo una chiamata da mia mamma, intanto Angelica riesce ad aprire la porta ed entriamo.
- Immagina se ci avesse aperto Zayn!- esulta Angy.
- O Harry!- rispondo io. Ridiamo.
Angelica è in doccia, nel frattempo suona il campanello della porta, la apro e vedo dinnanzi a me Zayn. Gli sorrido e gli chiedo se stesse cercando qualcosa o... qualcuno.
- C'è Angelica?- sfodera un sorriso imbarazzato, mi spiega che deve parlarle.
Lo faccio entrare, la chiamo ed esce avvolta nell'asciugamano con i capelli bagnati. Devo ammettere che i suoi capelli naturali le donano! Spero davvero che i due formino una coppia, anche perchè sono entrambi dolci anche se non lo dimostrano e si completano a vicenda, insomma. Entro in doccia, seguendo comunque i discorsi dei due che stanno di là, seduti sulla poltrona. Mi sto aciugando e sento la loro chiacchierata. Stanno parlando dei loro sentimenti e della loro relazione. Bene, origlierò un pò.
- Ti ho vista al concerto, ti ho conosciuta meglio ieri, lo sai anche tu. Mi sono reso conto di essermi innamorato veramente la prima volta di una ragazza, insomma, sei davvero speciale, non voglio perderti, non lo permetterò per nessun motivo. Tu starai sempre qui con me, se lo vuoi. Ti amo veramente, sono parole grandi, cogline il senso. So che i tuoi 17 anni valgono qualcosa, lo so. Ti prego, guardami.
Adesso sto sbirciando, ma sono talmente presi che neanche mi notano.
Lei lo fissa nelle pupille e sembra persa, in un altro mondo, è parallela a noi, su un'altra dimensione. Gli risponde: - Zayn... non sono brava con le parole, ma... si anche io, davvero tanto non sai cosa provo quanto ti vedo, la mia pancia diventa un continuo rimescolamento. E le farfalle si dice si sentano solo con il vero amore, no?
- Se non sono farfalle, saranno sentimenti. Non sei brava con le parole? Beh, a volte non servono, penso che i baci siano stati inventati per riempire i momenti più intimi laddove le parole non hanno più senso.
- Sei un poeta, Mr Malik.- Angy sta per alzarsi, ma lui la blocca. Io mi ritraggo e mi nascondo, seguo la scena da dietro la porta. La abbraccia con le sue calde mani, e lei, così piccola, minuta, carina, con la sua chioma bionda e gli occhi verdi, con le farfalle nella pancia e la testa in ballo, si lascia andare, verso un vortice, che anche per chi osservava la scena, è unico da vedere.
Si staccano e si abbracciano. Zayn si gira verso la mia direzione e fingo di essere in bagno, esco, chiudo a chiave la porta, gli sorrido e me ne ritorno dentro facendo l'ignara di tutto.
La conversazione continua.
- Lo sai che fra due giorni lascerò l'Inghilterra?- quella frase risuona nella mia mente.
Harry. Il mio amore. Perso per sempre. Iniziano a cadere lacrime, ma riesco a ritrarle anche perchè voglio ascoltare i due.
- Le cose belle prima o poi devono finire, quelle brutte devono sempre continuare a protrarsi nel tempo, è ingiusto.- si posa sulla spalla di Zayn, è leggera, sembra possa spezzarsi dalla sua fragilità - E tu sei una di quelle, sei una delle cose, anzi, delle persone a cui tengo di più. Non vorrei mai lasciarti qui, ma la distanza pur essendo brutta esiste, e divide le persone, l'amore non è come nelle fiabe, non vince su tutto e tutti. Ci sono baci fatti per durare, altri più intensi ed unici, fatti per farti soffrire anni interi. Mi mancherai Malil. E' già ora di fare i bagagli, domani inizio a mettere tutto in valigia... si torna a casa, con la solita vita. Troverò fra anni, dopo averti dimenticato, un ragazzo, avrò una famiglia normale e tu sarai il mio amore segreto, fino alla fine dei miei giorni, perchè se non era destino, è stato comunque amore, quello vero.
Inizia a piangere, mi commuovo da quello sfogo serio che non ho mai visto da lei, sono commossa dalla mia amica. Lui la stringe e non la lascia andar via.
- Non deve finire così- Malik ha un occhio lacrimante - ti va di essere la mia ragazza? Per sempre, e se il per sempre non esiste, lo inventiamo noi, e se la distanza ci impedirà il contatto fisico, ci sarà sempre amore, non conta solo il contatto. Mi basta sapere che sei viva, che esisti, che mi ami e che sono il tuo pensiero assillante, il pensiero più bello del mondo.
Le scocca un bacio, lei annuisce, lui la prende in braccio e la posa sul letto, la carezza e se ne va. Si ferma a salutarmi, mi dice: Harry è pazzo, non fa altro che parlare di te.
Se ne va, chiude la porta e resto a stento in piedi, mi accascio sul letto e mi abbandono ai sogni più dolci e più magici. Sogni, già. Claudia, questa è realtà. Perchè da quando ti ho guardato, sono impazzita perchè sei fantastico. -I looked at you, and I became crazy 'cause you're so amazing.-


-author's note-
Penso che questo sia il capitolo più sentimentale,
mi piace e ne sono soddisfatta. La Ange lo ha riletto da quanto le piaceva
ayghjakgbahy oh yeah.
Grazie per quelle 90 visualizzazioni in un giorno solo, vi amo.
Però date un occhio a tutti i capitoli, non solo a questo o a quello precedente.
Lo so che gli ultimi sono più avvincenti, ma in qualche modo si deve iniziare la storia, nah?
@_ClaPayne
Quanto mi piacerebbe essere scrittrice çwç
notte, sogni d'oro.
Vi sveglierete e la realtà vi farà capire che era solo il sogno più dolce,
lasciandovi un amaro senso di disorientamento,
perchè appunto, era SOLO un sogno.
Capita sempre così. La vita. Senza sogni non vivremmo.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** He's my love, he's my world oh nana. ***


CAPITOLO 6. He's my love, he's my world oh nana.

Mi sveglio il mattino seguente e per prima cosa butto giù dal letto Angelica, che sta ancora dormendo avvolta nelle lenzuola profumate. Dopo un po scendiamo per fare colazione.
Le vetrate della sala da pranzo permettono alla luce di filtrare, è una splendida giornata di sole. Per questo motivo io e Angelica abbiamo una mise estiva, fa davvero caldo.
Il tavolo della camera 56 è ancora vuoto, io e Angelica ci rattristiamo. Iniziamo a prenderci una brioches, ma fa davvero schifo. Anche il caffè stamattina è orripilante. La nutella non ha nemmeno il sapore della vera Nutella. Non sappiamo spiegarcelo, il sole splendente non ci rende più felici, anzi, il contrario.
La verità è che soprattutto ad Angelica manca Zayn, ma comunque ci mancano tutti i ragazzi. Dobbiamo renderci conto che sono in Tour, sono famosi, e di certo non inseguono due ragazzine. O almeno questo vale per me, ma non per Angelica che ha promesso di stare con Zayn qualsiasi ostacolo incontreranno.
Mi rincuorano solo le parole di Zayn, ieri sera: Harry parla solo di te. O da quello che ricordo ha detto così. E’ una cosa positiva, a meno che non sia stata una bugia per farmi sollevare un po’. Era comunque l’ultimo giorno prima della partenza e io e Angelica non avevamo intenzione di passarlo col broncio.
Ci alziamo e usciamo in giro per Londra, senza una meta precisa. Ci fermiamo in un parco verde a chiacchierare un po’.
- Hai fame?- mi chiede Angelica.
- Un pò, più che altro vorrei qualcosa di caldo.-
- Abbiamo appena fatto colazione...-
- Ho avanzato tutto, era una merda.-
- Già... aspetta Clau, mi è arrivato un messaggio...-
Angelica estrae dalla tasca del giubbino il telefono, spio il testo del messaggino. Era Zayn.
" Ti vedo, sei bellissima. Guarda dritto, cammina dieci metri circa, gira a destra e cercami. "
I suoi messaggi enigmatici... Angelica sta per dirmi qualcosa ma non la calcolo affatto perchè Harry mi ha appena inviato un sms.
" Com'è che te ne esci tutta sola con un'amica senza informarmi di nulla? Muoviti, cercami "
Non è il mio ragazzo eppure si prende a cuore la situazione e mi invita a cercarlo. Che carino. Ci alziamo dalla panchina e seguiamo le istruzioni di Zayn. Camminiamo per dieci metri, giriamo e adesso? Trovarli. C'è un immenso parco con alberi e cespugli, panchine coperte dall'ombra e dai rami, un piccolo chiosco in cui vendono caffè e giornali.
Giriamo in tondo, senza renderci conto di ciò che accade, quando all'improvviso sentiamo qualcuno che ci picchia sulle spalle con le dita della mano. Ci voltiamo: sono i ragazzi.
Hanno un sorriso abbastanza bastardo.
- Avete bisogno di un senso dell'orientamento? O di un paio di occhiali?- questo è Harry, molto simpatico come sempre. Faccio finta di essere offesa e di andarmene via, ma lui mi insegue e mi blocca. Mi sorride e mi tira per un braccio. Cerco di lasciarmi andare, ma la sua presa è forte e salda, così mi lascio trascinare. Chissà dove.
Dietro al chiosco dei giornali c'è una via contornata da alberi rosa in fiore, per terra c'è la ghiaia e il sole splende. Sembra tutto perfetto, mi sento davvero stupida a camminare trascinata da Hazza. Alla fine del viale c'è un mulino ad acqua sul quale ci sono appesi e incastrati dei lucchetti con le iniziali di nomi, evidentemente di fidanzati, come quelli che ci sono nella casa di Romeo e Giulietta a Verona. Mi ricorda tanto casa mia, forse Hazza aveva pensato a tutto. Mi chiedevo per quale motivo mi fossi lasciata trasportare... semplice: amavo Harry dall'era dei dinosauri e lui era il mio homo sapiens con la clava in mano.
- Ehi, perchè mi hai portata qui?- gli domando, sono curiosa.
- E' probabilmente l'ultimo giorno in cui ci vediamo e voglio passarlo al meglio. Voglio vedere Londra dalla London Eye con te, voglio parlare con te... e voglio...-
si ferma e non finisce la frase. Se la rimangia. Me ne accorgo.
- E vuoi? Vuoi cosa Styles?- sono in trepidazione.
- Voglio... cioè passare una giornata con te.- non mi convince la sua voce.
- Dimmelo Styles.- temevo il peggio, forse una cosa che non mi sarebbe andata a genio.
- Solo se tu mi bacerai, altrimenti, non lo farò mai.- mi sorride malizioso.
- Styles, non vale.-
Mi tira a sè e mi stringe in un abbraccio, siamo a due centimetri di distanza, i nostri nasi si sfiorano, quando sta per avvicinarsi ancora di più mi suona il telefono, mia mamma chiama. Ignoro il vibro del cellulare. Cerco di staccarmi, mi sembra un sogno, ma potrebbe cadere tutto a pezzi. Un giorno.
- Non pensare a niente- questo è Harold Edward Styles.
Lo ascolto e mi lascio avvolgere dalle sue labbra.
Tutto quanto finisce al terzo vibro del telefono, rispondo a mia mamma, che non mi sente da giorni. Le dico che è tutto apposto, e riattacco. Torniamo da Zayn e Angelica, che abbiamo lasciato al parco, ma forse ne sono stati felici e chissà cos'avranno fatto.
Li troviamo seduti a un tavolino davanti a un gelato. I soliti, stanno sempre a mangiare.
- Dove siete spariti? - Zayn ha uno sguardo indagatorio.
- Fatti i caz...-
- Harry, non sei per niente carino. - Lo guardo male e gli bisbiglio questa frase.
Harry finge un sorriso e spiega velocemente a Zayn. Angelica intrattiene per forse due ore Zayn a quel tavolo e noi ci incamminiamo verso la London Eye.
- Per due persone, grazie.- Harry sfodera uno dei suoi sorrisi a 32 denti, mi prende la mano stringendola forte; quando il giro precedente finisce, saliamo in un seggiolino della ruota panoramica. Finchè saliamo ci guardiamo attorno, è una favola. Si vede Westminster, Buckingham Palace, il museo delle arti, la cattedrale di San Paul, il centro coi negozi, il Tamigi, le abitazioni e i magazzini. E' tutto così romantico. Sinceramente ho sempre un pò temuto l'altezza, ma non mi faccio problemi a confessarlo ad Harry, il quale, non perde l'occasione per abbracciarmi e tenermi stretta incollata al suo petto. Ogni tanto mi scocca un bacio sulla guancia, successivamente sulla fronte, porge la sua spalla per la mia testa, mi accarezza i capelli. Mi sento uno schifo quando lo guardo. Mi perdo nei suoi occhi verdi, color acquamarina, che sembrano il mare d'estate, limpido e trasparente, dal quale si possono intravedere i pesci, le alghe, il mondo sottomarino. Quegli occhi sono un another world.
- Non sono superman, ma se vuoi posso essere il tuo super uomo, posso abbracciarti, scaldarti, baciarti e coccolarti. Se ti fa piacere.- Abbozza un timido movimento delle labbra, che sfociano in un sorriso. I suoi occhi brillano a contatto con la luce del sole. I suoi ricci risplendono e appargono più limpidi e lucenti. Lo fisso in continuazione, mi sento sminorata con i miei capelli castani, belli per quanto possano essere, ma imparagonabili ai suoi. I miei occhi color marrone ordinario non saranno mai come le sue acquatiche iridi contenenti ciò di cui ho bisogno.
La mia bocca non sarà mai parte di quella smorfia particolare.
Eppure continua e non si ostina mai, continua a ripetermi: Sei bellissima.
Gli ripeto che non è vero, che lui è il mio mondo, e lui mi dice che sono il suo universo.
Gli dico che lo amo come il numero delle stelle in tutto lo spazio e mi risponde che lui mi adora come tutti i granelli di sabbia del mondo. Mi spiazza sempre, è migliore di me in tutto, e averlo mio, almeno per adesso, mi rende la ragazza più felice del mondo e mi faccio stringere, per sentirmi sua, più che altro che per far sentire mio quel ragazzo così speciale. Amato da mille ragazzine che ne amano solo l'aspetto, solo il personaggio, evitando la sua persona.
Andiamo d'accordo, ci completiamo a vicenda. Siamo un due più due, un A più B, siamo il nord e il sud, siamo il sole e la luna, siamo la notte e il giorno, siamo il bianco e il nero. Siamo equilibrati nelle nostre differenze, ci annulliamo a vicenda, come i poli del magnetismo. Siamo il positivo e il negativo, che formano l'equilibrio del neutro. Siamo la perfezione, insieme.
Ci guardiamo per momenti infiniti, annullando il resto intorno a noi, annullando il tempo, lo spazio, la gente, gli urli, le auto, ci siamo solo noi. In un luogo deserto. Siamo un'unica cosa, siamo una cosa bellissima, ma che non sa di esserlo. Ma è questo che ci rende così belli. Il modo in cui muove i suoi capelli mi distrae, mi fa perdere la stabilità, non sa di essere fantastico così com'è. - Piccola, illumini il mio mondo come nessun'altra sa fare, lo sai?- mi risveglia da quell'incanto.
- Non sai di essere bellissimo, ma è questo che ti rende ancora più favoloso.
- Il modo in cui muovi i capelli mi fa perdere la stabilità.
- I tuoi occhi sono il mio mondo.- Non mento.
- Questa frase non fa parte della canzone.- ribatte.
- Ma la inventiamo noi, e la facciamo diventar parte della nostra canzone.- mi escono le parole di bocca, come suoni che non sanno stare fermi, e frementi, intrepidi, vogliono uscire allo scoperto, dire ciò che ci vogliono comunicare, vogliono urlare al mondo quello che sostengono, suoni che non sanno starsene in testa, ma che sono fatti per essere detti alle persone più importanti. - Prego, scendete.- è il tipo della London Eye.
Scendiamo e non sappiamo più dove andare. Ci fissiamo e scoppiamo a ridere.
Ormai è mezzogiorno, così decidiamo di fermarci in un locale cinese.
- Hai mai assaggiato cibo cinese?- chiacchieriamo.
- No, mai... tu?- gli rispondo.
- Uhm, una volta. La salsa verde wasabi era piccantissima, ho vomitato una sera intera.
- Mi fai perdere la voglia di baciarti!- esclamo.
- Non stiamo insieme, non devi per forza farlo.-
Queste parole mi gelano. Resto all'esterno indifferente e tacio per tutto il tragitto.
Arrivati fuori dal ristorante, Harry mi prende e mi dice:
- Volevo vedere la tua reazione. Sei cotta, cotta come un tacchino al forno. E i tacchini sono buoni. Tu sei un tacchino. Quindi sei buona, bella, brava e cotta. Eh si, adesso puoi baciare lo sposo. Fallo se vuoi essere la mia promessa sposa, la mia attuale ragazza.
- Sei pazzo Styles. -
Lo bacio a stampo.
- Volevo un bacio migliore...- non è soddisfatto, così quel bacio timido viene susseguito da uno più passionale. Entriamo nel locale. Il cibo è discreto, mangiabile ma tutto diventa migliore con il mio Harry. Parliamo di noi.
- Comunque ti amo davvero, sei tutto per me.- solita frase fatta, ma detta da lui diventa speciale. - Sai quando ho fatto quel discorso sulla sposa?
- Si, me lo ricordo perfettamente!- Sono eccitata all'idea di essere la sua ragazza o almeno credo.
- Era una scusa per avere un bacio da te.- arrossisce - ti amo davvero, ma fidanzarci adesso è troppo presto, finiremmo per soffrire entrambi. Domani partirai, ma nonostante tutto voglio passare il mio ultimo giorno con te e i comunque ci sentiremo sul telefono, sul computer.
Sei stata importante, davvero. Se tu abitassi qui saresti la mia ragazza.
- Sono stata l'avventura della tua ultima settimana, ammettilo - sono delusa dal mio mondo in cui mi rifugiavo per scappare dall'universo. - Eri il mio sogno, capisci? Ti ho amato da X factor, passavo i miei giorni a rifiutare ragazzi perchè credevo in un noi, lo sapevo. Passavo i miei giorni a parlare su di te, quando avevo un pò di tempo stavo su Twitter a controllare il tuo profilo speranzosa che tu mi seguissi. Davo la mia vita per te, tutti i miei traguardi, i miei successi erano solo a uno scopo: lo facevo per te. Oggi è stato fantastico, sei il mio universo, ma io per te sono solo l'ennesima avventura. Grazie per la bella giornata e complimenti, amore. Sai illudere la gente davvero bene, puttaniere del cazzo.- Prendo la borsa, lo guardo un'ultima volta e esco dal locale. Lascia l'ordinazione lì, mi segue per le vie del centro nella folla totale. Corre come un pazzo, speranzoso che non abbia chiamato un taxi, ma è quello che ho fatto.
Il taxi arriva dopo due minuti, Harry riesce a raggiungermi, a tirarmi per il braccio.
Entro in auto e lui blocca la porta. Parla in un inglese incomprensibile col tipo del Taxi e sale. Si siede accanto a me, continua a fissarmi. Non riesco a sorreggere quello sguardo. Osservo Londra per l'ultima volta dal finestrino. Scendo davanti all'Hotel, corro il più veloce possibile.
Chiamo l'ascensore che fortunatamente per una volta si apre all'istante. Hazza blocca l'ascensore rischiando di schiacciarsi. Si mette davanti alla porta, poi entra con me e mi blocca in un angolo del piccolo spazio in cui eravamo. Il mio respiro è affannato, il fiatone persiste.
Sento il suo battito, il suo respiro affaticato, i suoi occhi dilatati, il naso che sbuffa. Sembra sudato. Mi prende il viso e lo alza verso il suo. Mi guarda dritta nelle pupille.
- Non farlo un' altra volta, o la paghi.-
- Non parlarmi, Styles.-
- Non sai cosa posso farti.-
- Oltre a sputtanarmi sul giornale cosa puoi fare, eh? Oltre a raccontare cazzate su di me, oltre a sparlare di me cosa puoi fare? - gli urlo contro.
Mi libero dalla sua presa e scivolo fuori dall'ascensore. Discutiamo apertamente nella mia stanza. Sembriamo una + e una +, una A e una B, un sole e una luna che non sono più d'accordo.
- Potrei dimenticarti.- dice secco Hazza.
Ci resto malissimo. Sa come ferirmi, sa come pilotare il sole, la sua +, la sua B, la sua A, la sua preda. Cade una lacrima. Cado sul letto in un pianto disperato, sembro una bambina che ha perso l'orsacchiotto. Sembro un cucciolo che ha perso la mamma. Sembro una ragazza che sta per perdere la persona della sua vita. Ma non lo so. Lo sembro e basta, in realtà sono un mostro. Una sanguisuga che non si merita uno così bello. Sa come usarmi.
- Pensaci.- continua. - E' la cosa più brutta che potrei farti. Piangi perchè ci tieni a me, è una prova. E se io ti dimenticassi? Come ti sentiresti? Non ti ferirebbe?
Ritrovo la forza di parlare.
- Sei stato solo tu a dirmi che non sono la tua ragazza, sei stato tu a illudermi con le romantiche passeggiate, con le smancerie, sei stato tu a dirmi un falso TI AMO. Sei stato tu a minacciarmi di dimenticarmi. Sei stato SOLO tu. Io ti amo e basta, non è una colpa. O almeno non in Italia, signor Styles sciupacuori. Non sono una marionetta, non sono la scopata e via. CAZZO. Vattene.
- Pensaci. Sei stata tu ad andartene, dopo che io ti ho trattato da principessa, dopo che ti ho detto Ti amo, un ti amo sincero. Dopo che ti ho detto di amarti come tutti i granelli di sabbia.
Sei stata tu a prendere la borsa, a scappare via. Nessuno ti ha chiesto di farlo. Ti ho solo sbattuto in faccia la verità, non è colpa mia se esiste la distanza.
Mi fermo. Ci penso. Ha sempre ragione quel fottuto ragazzo.
- Hai ragione come sempre, sai come domare la leonessa, sai tenermi testa cazzo. Sei stronzo, ma ti amo per questo. Gli stronzi piacciono.
- Sono lo stronzo più dolce che esista.
- Grazie, sei molto FUNNY.
- Parli inglese misto italiano? Original. Ascoltami.
Mi schiaccia le guance fra le sue mani fredde.
Ha il respiro ancora difficile, a causa mia.
- Se non ti amassi non ti avrei seguita fin qui.
- Se mi amassi non avresti insinuato di dimenticarmi puntando sui miei punti deboli.
- Se tu mi amassi, Claudia, non mi faresti tutto questo. Non mi ringrazieresti così.
La situazione stava degenerando. Ma ci avevo pensato. Mi amava dopo tutto quello che aveva fatto per me, valeva la pena di passare il pomeriggio e la notte con lui.
Soli. Lo abbraccio e lui, resta sorpreso, dilatando le pupille, allargando le sue iridi che celano il mio mondo. - He's my love, my world oh nana.
- Non sono un supereroe, lo sai. Non sono perfetto - mi sussurra - ma posso essere il tuo uomo, se lo vuoi, almeno per stanotte.
- D'accordo.
Sciogliamo l'abbraccio e ci incamminiamo verso il parco, a riprenderci Zayn e Angelica.
PERCHE' DA QUANDO I MIEI OCCHI HANNO INCONTRATO I TUOI, C'E' STATO UN 2 + 2, UN COMPLETAMENTO. SEI LA MIA CRIPTONITE, MI RENDI DEBOLE MA NON POSSO STARE SENZA DI TE, HAROLD EDWARD STYLES IN ARTE HAZZA.

-author's note-
oh lala. questo è un altro capitolo sentimentale, oh nana.
voglio almeno 1'00 visite, perchè c'ho messo amore e tempo.
XOXO
@_ClaPayne

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Say:-Farewell, my dear. - And then, for any reason, do not turn around. ***


CAPITOLO 7  Say:-Farewell, my dear. - And then, for any reason, do not turn around.

Angelica.
E' ormai notte, io e Zayn siamo nella sua stanza, stiamo abbracciati a guardare la tv.
Niall e Louis hanno una registrazione in radio, Harry è con Claudia nell'altra stanza e io sono qui, per l'ultima notte, con lui. Accendiamo il televisore, scorriamo col telecomando qualche   canale, fanno solo un film ma è in inglese e capisco ben poco. Ad un certo punto Zayn spegne la TV, mi stringe a sè stritolandomi, ma non mi dispiace affatto. Sotto le coperte fa caldo, si sta bene e lui contribuisce a creare un atmosfera fantastica. Dopo circa dieci minuti, mi addormento sul suo petto, finchè mi accarezza i capelli.
- Ehi, cosa stai facendo? - Mi fissa con una smorfia.
- Dormo l'ultima notte con te.- gli rispondo. Ho le lacrime agli occhi. Mi rendo conto di tutto e le mie valigie sono già pronte accanto alla porta nella mia camera. E' stata una settimana meravigliosa, è tutto passato così tremendamente bene. E' stato tutto così veloce, ma devo approfittarmene, finirà tutto e lo so, però non lo dico a Zayn. Mi sorride continuamente, ma io so che è un addio e voglio passarlo con lui, fino al momento in cui mi saluterà in aeroporto. Non voglio fare come Claudia. Lei non sa cogliere le occasioni, con Harry si è concluso tutto con qualche bacio, niente di poi così bello, solo una giornata e poi la litigata.
Chissà cosa staranno facendo adesso.
- Ehi,Angelica - mi sussurra nell'orecchio Zayn - lo sai che questa è l'ultima sera? E che non ho intenzione di dormire? Recupererai le ore di sonno domani, no?
Mi sorride. Non so cos'abbia in mente, ma lo prometto, qualsiasi cosa sia, mi va bene. Zayn è il tenebroso e misterioso, ed è mio per ora, e finchè la distanza non ci separa, gli voglio stare vicina. Sono i piccoli gesti che contano, ma magari non lo rivedrò più. E io lo amo. Non voglio lasciarmi scappare occasioni. La tv è monotona, siamo in Hotel, da soli. Cosa fare?
Apro la porta del balcone e mi affaccio verso Londra. Sono malinconica, stasera ci sono parecchie nuvole grigie, l'aria è gelida, così mi copro con una felpa di Zayn. Osservo la città. Ci sono dei Taxi, dei passeggeri, è sabato sera. Ci sono ragazze ubriache che camminano sorrette dai loro ragazzi, cani randagi che cercano cibo, luci che si spengono poco a poco, tende delle case vicine che si tirano e ombre di coppie felici. Davanti al camino spento, davanti al tavolo, in camera. L'aria è fredda, ma fuori c'è un non so che di primavera, nonostante sia ormai inverno inoltrato. Beh, è febbraio. Oggi faceva davvero caldo, ma stasera c'è un vento gelido.
Rabbrividisco. Zayn evidentemente mi nota e mi cinge i fianchi da dietro, siamo in silenzio, guardiamo l'orizzonte e il Tamigi poco distante. Non sappiamo cosa dire, è tutto perfetto, ma sappiamo entrambi quanto presto la perfezione possa finire e svanire, restando solo un bel ricordo. - Mi mancherai.- Zayn dice con un tono di voce fermo questa frase affermativa.
- Mi manchi se non ti vedo per un giorno, figuriamoci per... sempre?- Nessuno di noi sa quando ci rivedremo. -Non può finire così.- è così positivo, in una situazione che fa schifo.
Non lo guardo in faccia, non ci riesco. I suoi occhi sono un sole, mi accecano.
- Starò a scuola, accerchiata dai miei amici, ti vedrò nei corridoi, andrò lì per abbracciarti, mi illuderò e tu non ci sarai e abbraccerò l'aria. Ti vedrò nella mia mente, ti penserò ogni ora, ogni giorno, ricorderò i nostri giorni ogni sera prima di addormentarmi, penserò al fatto che siamo una cosa unica, che ci amiamo e che il colpo di fulmine esiste. Leggerò i tweet delle fans che ti amano e solo allora mi renderò conto di quanto sono fortunata, ad averti mio.-
- Era bello quando i nostri occhi si seguivano, quando quella sera piangevi e ti stringevo forte, ti prendevo per mano e sapevo che le cose belle ti fanno star male. Mi ricorderò quando cercavo le tue mani al mattino appena svegli. Questi saranno i ricordi di te, i più belli. -
Mi gira il volto e mi bacia. Mi prende in braccio, appoggiandomi lievemente sul letto. Mi siedo in braccio a lui. Le nostre gambe si intrecciano, in un bacio lunghissimo. Ci manca il respiro, ma siamo uno accanto all'altra, non può accadere nulla. Il mio cuore batte fortissimo, sono appoggiata al suo petto, ha il batticuore anche lui, il suo respiro è intervallato, respira a stento. Ci stacchiamo, prendiamo fiato abbracciandoci. Nel letto si sta bene, non c'è quella brezza agghiacciante. Nonostante questo tremo abbastanza, così vado sotto le coperte. Zayn è accanto  a me, non mi sono ancora svegliata da questo sogno, è ancora qui con me, mi stringe fortissima, non mi lascia neanche spostarmi. Sono stanchissima, ma non voglio dormire,svegliarmi e capire che è già tutto finito. Mi sfiora con le sue labbra la pelle del collo, mi tiene forte a sè, continua a sorridermi. Ovviamente ricambio. Il resto potrei dire assolutamente che viene da sè.
I nostri occhi continuano a guardarsi, siamo vicinissimi e stiamo facendo l'amore, ma scende una lacrima. Cade sontuosa sulla sua pancia, sulla quale sto appoggiando la testa.
Se ne accorge, è tutto così triste. Mi asciuga le lacrime, poi sussurra:
- Sono qui con te, non devi aver paura. Sorridimi.-
Lo accontento con un semplice sorriso. Siamo intrecciati nei nostri corpi, la sua pelle profuma di un'essenza che mi ricorda il medioriente. Ha i capelli spettinati, quelle labbra dannatamente sensuali. Non ce la faccio affatto a non resistergli. Sembra un vampiro, di quelli così belli, così belli da lasciarsi morsicare lentamente ovunque. Ripete frasi che mi fanno stare a mio agio, non sono affatto vergognata. Il suo corpo mi riscalda, il suo respiro affannato mi fa impazzire, regna tutt'attorno il silenzio. Ci siamo solo noi, e quello che sta succedendo parla da sè.
- Non è stato tutto troppo precipitoso?- chiedo a un tratto.
- Se non ti andava, avresti potuto avvisarmi subito. Ormai... è già successo.
- Lo so, ma non mi pento di nulla, ognuno ha i suoi tempi, questa è l'ultima notte con te e non voglio perdermela.- Passa un'ora, una lunga e passionale ora.
Gli spazi delle mie dita sembrano essere nati per essere completati dalla sua mano.
Ci stringiamo la mano, attorcigliati con le gambe, in un bacio che a parer mio, non avrà mai fine.
Mi addormento dopo un pò, fra le sue braccia che mi fanno sentire al sicuro.
Tutto tace. Louis Niall e Liam dormono fuori, Harry starà già dormendo con Claudia.
In definitiva, siamo il Re e la Regina di questa gelida notte.
Insieme e nessuno ci potrà dividere.


- WAKE UP, WAKE UP TODAY IS COME! GO GO YEAH!- Sento Harry urlare dall'altra stanza.
Zayn sta ancora dormendo, è così bambino quando dorme. Sembra un cucciolo.
Gli accarezzo le braccia e il viso, sussurrando il suo nome.
- Zayn... Zayn... - niente da fare. - Ehi, Zayn... è mattino.
Si gira verso di me e avvicina la mia testa alla sua, richiudendo gli occhi.
Restiamo circa dieci minuti in quella posizione, quando lentamente ricomincio a vestirmi cercando sparsi qua e là i miei abiti.

Claudia

-Ho passato la notte ridendo e scherzando, facendo la cretina con Harry. Talmente tanto che la tipa della camera a fianco ci ha ripresi, ma ce ne siamo infischiati altamente fingendo di essere stati ubriachi. Abbiamo ballato, lui saltava sul letto, ogni tanto mi lanciava sulla poltrona, il volume della musica a cento, lui in boxer con quel freddo.
Stavo uscendo dalla doccia con l'asciugamano e nient'altro, quando mi è saltato addosso facendomi scivolare e sbattere la testa addosso alla doccia per lo spavento.
L'ho praticamente ucciso e abbiamo allagato il bagno.
Ho dovuto rifarmi un'altra doccia, ero completamente bagnata e lui si è infiltrato nella mia doccia. Ci è rimasto male perchè non mi giravo affatto e restavo raggomitolata nell'angolo.
Lui tranquillo, invece, senza problemi, senza vestiti si lavava. Non c'era da meravigliarsi, è quello che è e si sa. Ad un certo punto mi ha presa e mi ha baciata sotto l'acqua. Non abbiamo fatto nulla, tranquilla! Dopo un pò l'ho pure sfrattato dalla mia camera lasciandolo urlare fuori dalla porta, ma mi faceva pena con quella faccina, così l'ho riaccolto come un barbone!-
Sto raccontando tutto ad Angelica, che mi ascolta divertita. Purtroppo lei stanotte ha pianto molto, ci è legata a Zayn più di quanto si possa immaginare, ma nonostante questo, si sono divertiti parecchio. Sappiamo tutti com'è andata. Stiamo camminando verso la fermata della corriera, con i ragazzi dietro di noi. Abbiamo tantissimi bagagli, nonostante ridiamo e scherziamo, si percepisce nell'aria un non so che di triste. Sento di avere il magone, ma mando giù e tengo tutto dentro. Lo faccio sempre, perchè non dovrei riuscirci anche questa volta?
L'autobus ci porta dritte all'aeroporto.
Mi sembra ieri quando eravamo arrivate. Una settimana passata velocemente.
Entriamo, mettiamo sul rullo le valigie.
Attendiamo senza parlare sulle sedie. Il tempo scorre veloce.
- Tra due minuti c'è il volo - annuncia Liam osservando le indicazioni sugli schermi.
Resto impassibile, non muovo lo sguardo, mantengo la stessa posizione, non mi alzo. Zayn e Angelica si appartano un attimo a parlare, evidentemente si salutano. Viene Louis ad abbracciarmi e a ringraziarmi per averlo fatto ridere questi giorni. Poi è il turno di Niall e Liam, che sono molto dolci. Loro tre attendono un pò più in là Harry e Zayn.
Harry è seduto di fianco a me, ma non spiaccica parola. Tutto a un tratto si alza e mi solleva dalla sedia, abbracciandomi fortissimo. Non mi lascia andare e io non mi voglio staccare. Voglio restare per sempre fra le sue braccia.
Voglio restare con lui, col suo sorriso, con i suoi riccioli, con la sua persona.
Voglio sentirmi ancora protetta dalle sue mani, ancora un minuto in più.
Voglio svegliarmi e sentire la sua voce rauca, voglio giocare come una bimba con lui.
Inizio a piangere, senza trattenermi. Mi dice che andrà tutto bene, che non succederà nulla.
Cerca di consolarmi, ma sa benissimo anche lui che è un addio. Sa benissimo anche lui quanto sia straziante per me, quanto possa essere doloroso lasciare la persona più importante e più cara. Lo sa eppure lo nasconde. Mi sussurra qualcosa in inglese, ma che non capisco affatto, così lo ripete. - Farewell, my dear. And then, for any reason, do not turn around.-
Addio, mia cara. E poi, per nessuna ragione, non girarti verso di me.
Lo stringo forte, lo tengo per la maglia. Mi fa segno di andare, quando chiamano i voli per Verona. Mi lascia nella presa, raccolgo la mia valigia e inizio a camminare, affiancata da Angelica. Mi giro un'ultima volta verso di lui, che finge un sorriso. Sta piangendo. Non ce la faccio a lasciarlo lì a piangere, consolato solo dagli abbracci di Louis e i ragazzi. Zayn è in disparte, da solo, ha uno sguardo triste. Non parla, non mostra emozioni. Urla un TI AMO, una parola importante, ad Angelica e poi, senza guardarla un'altra volta ancora, se ne va, da solo.
Harry è ancora lì che piange, non sopporto più la situazione. Siamo tutti con le lacrime che ci appannano la vista. Lascio la valigia per terra, facendola tonfare e attirando tutti gli sguardi delle persone. Corro verso Hazza, che se ne sta andando voltandosi a volte. Si ferma e mi aspetta a braccia aperte, prendendomi in braccio. Mi bacia facendo cadere le sue lacrime sul mio volto, in modo che si uniscano alle mie.
- Ora vai, non voltarti più. Ce la farai, sii forte.- mi dice.
Niall sta dicendo a Liam che Hazza non ha mai detto un ti amo sincero, che gli piacerebbe questa fosse la prima volta. Neanche il tempo di dirlo, inizio a camminare a passi lenti, quando mi prende per il braccio pronunciando in inglese quelle poche parole.
Anche io lo amo, davvero tanto. Mi da una pacca sulla spalla, saluto il resto della band e vado verso l'uscita. Loro vanno verso la parte opposta.
Angelica si volta, saluta timidamente Zayn pensando che fosse ancora lì, ma non vedendolo, si crogiola in un silenzio impenetrabile.
- VOLO PER VERONA, ORE 10.30. - Sono le 10.29.
Ci chiamano, e iniziamo a correre verso lo sportello, in ansia.
Sperando di perdere quel maledetto volo, sperando che cada neve all'improvviso.
Ma niente, niente sembra volerci venire incontro. Saliamo sul veicolo, direzione casa.

Harry

Stiamo guardando dalla finestra che dà sulla pista il loro aereo, ma non ci noteranno mai.
Cosa ci posso fare, se la amo e non c'è altro da fare che voltarsi per sempre e dirsi Addio?
E' la verità, e quando si ama una persona, la verità fa male ed è dura da accettare.
Non so accettarlo, non so guardare oltre i miei occhi, che fingono di essere fermi a quel giorno in cui la vidi per la prima volta.

Mi risuonano nella testa quelle parole: Addio, mia cara. E poi, per nessuna ragione, non tornare indietro. Quando ti capiterà di pensarmi, non farlo. Distogli il pensiero, dimenticati della mia esistenza. Il tempo è un buon risolutore, ma agisce lentamente e fino a quando le ferite saranno aperte, non puoi far altro che cercare di imbrogliarlo dimenticandoti di me, almeno per un secondo. Il tuo Hazza.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** When you walk forward and look behind you. ***


CAPITOLO 8 When you walk forward and look behind you.

- Claudia, leggi il paragrafo due della pagina 230 del libro.- dice la prof.
Non me ne accorgo nemmeno, la mia vicina di banco deve scrollarmi per farmi capire che era il mio turno. Inizio a leggere, ma vengo bloccata dopo due righe.
- Scambi parole per altre, dici Styles anzichè stili di stesura del testo. Stai bene?-
- Sisi prof.-
Continuo a leggere, ma ogni tanto i miei compagni ridono perchè sbaglio a leggere oppure perchè scambio vocaboli per altri.
- Insomma, leggi con un pò di enfasi!- mi rimprovera la prof. - Visto che la signorina non sa leggere oggi, continua tu!- Indica qualcuno, che non ricordo nemmeno chi sia stato, sinceramente non mi interessava particolarmente.
Finiscono le cinque pesanti ore, quelle infinite ore di noia mortale che ho passato scrivendo sui libri H, cuori e scarabocchiando le pagine del diario con segni concentrici e aggrovigliati, forse stavano a significare, nel mio subconscio, i capelli di Hazza.
Non riuscivo a passare un minuto, un secondo della mia esistenza senza fare riferimenti a lui, senza pensarlo e ricordare tutto. Quando capitava mi fischiassero le orecchie, immaginavo che lui mi stesse pensando. Ogni minima cosa che facevo era solo per lui, la mia esistenza intera era per lui, dedicata a lui. Erano passati ben due lunghissimi mesi, da quel giorno.
Ci siamo tenuti in contatto in chat e sul cellulare come promesso, ogni tanto anche con la webcam. Anche Zayn e Angelica si sentivano così. Ormai era primavera inoltrata, Aprile. Si, esattamente due mesi da quella settimana di vacanza per il Carnevale che avevamo trascorso a Londra. Chissà, ora, cosa staranno facendo. Ora il nostro futuro, la nostra vita, non ha più senso. Abbiamo trovato una persona che ci ama, non possiamo vederla e tutto ciò che facciamo non ha uno scopo, è solo frutto di una noiosa routine. Ogni giorno si presente uguale e monotono allo stesso modo, se a volte sorrido è solo perchè sto immaginando di avere i ragazzi davanti a me. Forse una cosa che allevia il nostro dolore interiore, c'è.
- Claudia!- Angelica oggi è felice, mi corre incontro all'uscita - Oggi è sabato!- esulta come una bambina, proprio come faceva... Hazza.
- E quindi? Lo so.
- Quindi domani è domenica e poi ci sono le mitiche vacanze di Pasqua e le passeremo al lago da me, sai benissimo che i miei hanno l'appartamento là per causa del loro lavoro... ci svagheremo, perderemo i ragazzi, li faremo scivolare via dai nostri pensieri più belli e assillanti. Ti va? Ci divertiremo.
- Penso che sia una buona idea, ne parlo oggi coi miei...- non sono convinta, ma non lo voglio mostrare ad Angelica, non voglio smorzare quella fiaccola che si è accesa in lei dopo mesi.
Abbiamo passato quasi tutti i pomeriggi a guardare struggenti serie televisive d'amore, piangendo inzuppando fazzoletti su fazzoletti. Siamo andate a scuola con gli occhi rossi, il viso bianchissimo, la nostra pelle disidratata e il corpo visibilmente dimagrito.
- Hai presente i college americani che iniziano tutti per High School? Ci sono due H dentro a queste parole, e ogni volta che guardo quel telefilm mi ricordano...- sto parlando con Angelica prima di salire in macchina, dove mi aspetta mia mamma. Non voglio dire QUEL dannato nome, tanto ha già capito. Nessuno a scuola sa del nostro amore segreto, è davvero una fortuna. Zayn e Ange hanno preso meglio il distacco: dicono rafforzerà il loro rapporto. Secondo me invece la distanza è una cosa struggente, che ti indebolisce ogni giorno di più, fino a farti morire dentro. Sono una persona che ha bisogno di tanto contatto fisico e visivo, non riesco a stare così lontana da qualcuno così essenziale, ho la necessità di sapere che è qui vicino a me. E invece no. Devo affrontare la mia vita di merda da sola.
Torno a casa e come sempre, mangio qualcosa di veloce, mio pombo in divano a guardare la mia serie TV preferita che mi fa tanto sognare e cado in un sonno profondo.
Mi risveglio, faccio i compiti, magari esco un pò dato che è Primavera, anche se sento solo inverno e neve nel mio cuore. Mi collego su Internet, per chattare un pò con i One Direction, mangio e poi dormo, crollo nel sonno per dimenticare la mia vita schifosa.
Va avanti così da quel maledetto giorno di febbraio, quando il nostro aereo è arrivato e là ci aspettavano i nostri genitori, felici e così solari, e sorpresi di averci trovate in lacrime.

Harry
Sto tornando a casa da un incontro con le fans della Turchia in particolare, quelle poche che hanno potuto viaggiare per venire a vederci e per ascoltarci. Mi ricorda tanto l'episodio di Claudia, la prima volta che la vidi. Era così bella e goffa. Sorrideva timida, pareva una bambola dell'800, con la paura di sbagliare a vivere. L'ultima volta, quel bacio e quell'abbraccio straziante, come la separazione di un figlio dalla madre, quelle frasi gelide sul non voltarti mai più indietro. Di sicuro mi avrà ascoltato, starà vivendo la sua vita benissimo. Quando sono in chat mento sempre, dico che va tutto bene, ma in realtà muoio poco a poco.
Giorno per giorno, cade in me l'euforia e la voglia di prendere la vita per quello che è.
Mi manca l'aria se lei non è qui, diventa tutto più pesante.

Zayn
- Era bello quando i nostri occhi si guardavano, quando piangevi e quando ti baciavo ogni notte e cercavo le tue mani alla nascita del sole. Ma si sa, le cose belle ti fanno star male.
Sarò libero di poterti dire sarà sempre amore magico, poter volare senza di te. -
Sto parlando da solo. Se lei fosse qui, se lei fosse solo ascoltando queste parole.

Angelica
- Pensandoci bene questa canzone mi parla di te. L'emozione mi stringe le vene. Quando i nostri occhi si seguivano, ti avrei stretto forte e sai che non si poteva.-
Vorrei che Zayn adesso stesse cantando la mia stessa canzone, che mi stesse pensando    allo stesso modo. Lo vorrei tanto. Mi manca in un modo impressionante, ho ormai perso il senso dell'orientamento, so appena che adesso è domenica e che dovrei fare le valigie perchè tra un'ora esatta arriverà Claudia e allora mi rimproverà perchè sono in ritardo, ma non potrò far altro che dirle: Non riesco a tenere i ritmi normali senza il suo viso  qui con me, o alquanto senza sapere che è qui, in questa città.
Inizio a buttare qualche abito sportivo, qualcosa di casual in valigia. Prendo in mano l'abito di quella sera in cui ci eravamo ubriacati alla festa, è davvero bello. Ha tantissime pailettes, sembrano gli occhi cioccolato di Zayn moltiplicati a mille quando erano lucidi in aeroporto.
Metto l'abito in valigia, più cose appartengono e mi ricordano lui, meglio è. Mi sento più sicura, come se lui fosse lì con me a guardarmi e dirmi: Tranquilla, sei bellissima.
Non porto molti trucchi o cose del genere, per prima cosa non sono una appariscente e mi trucco pochissimo e poi, l'addetta a vestiti e trucchi è Claudia. Sono la sua vita, forse è l'unica cosa che la distrae da Harry. Ultimamente però, neanche lo shopping la soddisfa.

Claudia
Sto andando a casa di Angelica, fuori fa abbastanza caldo, anche perchè è Aprile inoltrato e il sole è fortissimo. Infilo un paio di jeans, quelli più belli che ho. Un t-shirt con qualche stampa, converse e sono pronta. Inforco gli occhiali da sole in testa, mi trucco parecchio per nascondere quelle molteplici occhiaie. Sfodero un sorriso molto finto, ma credibile.
Sembra quel giorno, quando stavo per andare in aeroporto, quando di lì a poco avrei conosciuto i ragazzi. Trascino il trolley fucsia e mio papà lo mette in macchina.
Quando saluto i miei, Angelica mi "saluta" uscendo dalla sua stanza con un coltello in mano, urlando: - SONO IN TOTALE CRISI! POTREI MORIRE, LO SAI? E ORA CHE C'E' LA MIA FASHION STYLIST, POTRO' RINASCERE!- Io scappo nell'altra stanza indietreggiando, fa paura quando ha gli attacchi di panico, e fidatevi, li fa spesso. La giornata comunque si prospetta essere carina, anche perchè Angelica è di buon umore anche se è sclerata o forse sta solo nascondendo la sua infelicità. Lei cammuffa i suoi dolori con il sorriso, io con il trucco, pazzesco. Nonostante tutto, cerchiamo di non pensare a niente e di prospettare una vacanza bellissima. C'eravamo già state una domenica al Lago dai suoi, quest'inverno.
Allora il nostro passatempo era andare a caccia di fighi, girare le vetrine, svuotare i negozi, mangiare frittelle e pizza, camminare sul lungo lago, andare in appartamento a ...
- ODDIO ANGELICA!- esulto durante il viaggio. La risveglio dal suo silenzio.
- Dimmi?-
- Ti ricordi quando abbiamo lanciato la carta igienica e la bottiglia d'acqua giù dalla finestra del tuo appartamento? Lo rifacciamo anche oggi?-
Sono finalmente felice. Anche lei ride come i vecchi tempi.
- Oh mio Dio, Cla! E anche le chewingum, e il tipo che ci ha urlato! Ommiodio!
Ridiamo per minuti interminabili, ma sappiamo entrambe che non faremo come le altre volte, non cercheremo ragazzini simpatici con cui passare la settimana, no.
A parte il fatto che siamo timide ed asociali, anche se non sembrerebbe, abbiamo per la testa solo loro e nulla ci può far divertire più di tanto.
Lungo il tragitto mi addormento, lasciando Angelica ai suoi più cupi ed intimi pensieri.
Quando arriviamo una gioia collettiva del paese ci accoglie.
Il sole splende, i gabbiani cantano, i cigni nuotano felici, i negozi sono tutti aperti, la gente chiacchiera da un balcone all'altro, l'aria di primavera si diffonde nell'aria. Ci sono già dei tedeschi in vacanza, come ogni anno. Iniziano già da Aprile, figuriamoci come si moltiplicheranno in estate. Tutto questo insieme di euforia superficiale mi mette di buon umore, finalmente. Dopo mesi e mesi. Hazza neanche sa che ho fatto questa specie di vacanza, questo piccolo viaggio. Non so se Angelica lo ha detto a Zayn, ma tanto che lo sappiano o meno non cambierà nulla.
- Claudia, non fare quella faccia da tortellina e vieni che hanno aperto il nuovo negozio della Fix Design compresa Duck Farm e altre marche di cui vai pazza...!- Angelica sa come risvegliarmi da tutto.
Sul mio viso si stampa un sorriso ebete e d'intesa complice con Ange, così ci catapultiamo nel negozio. Sano shopping? Non solo, sfrenato pazzo schizzofrenico shopping.
Abbiamo provato di tutto e ho acquistato un vestitino davvero anni '50, vintage, floreale. Non so se lo indosserò in questi giorni o al mare e anche se sembrerò uscita da un film di sessant'anni fa, non mi interessa. E' la nuova moda, mi piace e io la personalizzo col mio stile. Angelica si compra invece qualcosa di più casual, un paio di shorts e una t-shirt.
Usciamo con tipo 3 borse a testa, con gli occhiali da sole, i capelli da favola e i nostri acquisti. I vecchietti ci fissano male, sembriamo due tipe di Beverly Hills!
Ok, non so affatto cosa c'entri Hills, ma era solo un pretesto per dimenticarmi di Hazza.
L a sera fa presto ad arrivare, siamo stanchissime e oggi ci siamo divertite parecchio.
Mi addormento parlando dei nuovi singoli dei 1D con Angelica, cado lentamente in un sonno profondo.

Harry
Sto guardando sul mio telefono una foto con lei, Zayn è da mezz'ora fuori a fumare, non parla con nessuno da due giorni. Niall Liam e Louis sono preoccupati.
Stanno prendendo in considerazione il fatto di portarlo dallo psicologo, ma mi pare un pò esagerato. In quella foto aveva tutti i capelli scompigliati dal vento, chiusa nel suo giubbotto nero. Sembrava una modella, con quegli occhi sempre perfetti, truccati.
I capelli perfettamente lisci.
Mi viene da piangere, ma so che devo continuare la mia vita.
Domani all'alba partirò per un concerto in Italia, il fatto che andrò lì mi farà pensare ancora più costantemente a lei, ma forse sarà meglio così, sarà fisicamente più "vicina" a me. Non ricordo la località, so che è un posto di Lago ma non mi interessa sinceramente, se non c'è lei. E intanto cammini avanti, guardando indietro.
- When you walk forward and look behind you-

-author's note-
Buongiornooo! Ho finito il capitolo e siccome non sono
andata a scuola, ho pensato di...
vabbè. Comunque avete capito, è un periodo duro per i ragazzi,
Spero di avervi trasmesso la tristezza della storia,
c'è un lieve barlume di speranza nella storia come potete vedere.
Questo non è ancora del tutto il colpo di scena, è un capitolo
di collegamento, per spiegare cos'è successo nel frattempo.
Nel 9 accadranno moooolte cosucceeeee.
La canzone di Zayn e Angelica, è simile alle parole di quella
di Emma, Sarò Libera per chi non lo sapesse:)
è una canzone tristissima e si indicava benissimo.
bene, spero vi sia piaciuto e vi ringrazio tantissimo per le visite in
particolare degli ultimi due capitoli precedenti e per le recensioni
profonde per il 7:D vi amo,
xx
@_ClaPayne

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Is it destiny or only a meet? ***


CAPITOLO 9 Is it destiny or only a meet?

È già il secondo giorno qui e sto per accendere la webcam per fare quattro chiacchiere con Harry. Mi ha detto sul cellulare che lo vedrò male perchè userà il suo vecchio portatile. Non so affatto perchè non se ne stia in camera con il suo Mac Apple.
Angelica è scesa giù a comprare le brioches e si è fermata a parlare da sua mamma, credo.
La sua webcam fa un rumore strano, sembra quasi ci siano interferenze.
Nonostante questo, riesco a vederlo a tratti, è seduto in una poltrona, sembra quella dell'aereo, anzi è proprio uguale a quella del viaggio a Londra.
Mi viene un colpo al cuore, sarà in Tour? Quando tornerà a casa? Quando lo rivedrò?
- Ciao Claudia! Come stai? Dove sei? Quella non è camera tua!- Harry inizia a fare un interrogatorio non da poco.
- Ciao, bene, cioè... si, benissimo. La vita va avanti perfettamente!- sfodero un sorriso falsissimo. - Sono nell'appartamento di Angelica, qui al Lago. Abbiamo deciso di passarci le vacanze Pasquali, così mi svago un po̕, non pensi possa farmi star meglio?
- Si, trovarti un altro ti farà star meglio. - sbuffa. - Ma che posto è lì?
- Pensi che io mi sia potuta fidare di te? No. Ma l'ho fatto lo stesso quindi tu fidati di me, Styles. Qui al Lago di Garda, fa caldino, si sta da Dio. Tu dove sei?- inizio ad indagare.
- Sono in ... aereo. - alza gli occhi al cielo. - Sto andando a fare un piccolo concerto all'aperto in una località in Italia, anche io al Lago, da quello che so si chiama Lago di Bolsaina.. o una cosa così. Ovunque sia, mi farà sentire più vicino a te...- mi sorride virtualmente.
- Si chiama Lago di Bolsena.- lo correggo in modo severo - E quando arrivi lì?
- Fra venti minuti circa, adesso devo staccare la conversazione, fra un po̕ si atterra e niente, è stato interessante risentirti. Ti amo, un abbraccio forte.- Scuote la sua chioma e prima ancora di poterlo salutare come dovuto, chiude la chiamata.
Resto attonita, ferma davanti allo schermo nero. Chiudo il pc e attendo osservando il paesaggio l'arrivo della mia amica. Finchè addento la mia brioches, le racconto tutta la nostra chiacchierata, lei tiene le braccia conserte e pensa.
- Ma viene al lago qui da noi?- chiede speranzosa.
- No, va a Bolsena.- sbuffo tristemente.
- Un'altra occasione sprecata, che bellezza.
- Già.
La sera stessa io e Angelica usciamo per fermarci a vedere qualche evento in centro, per  visitare dei negozietti o qualcosa del genere.
- Ci sono delle luci, laggiù. C'è anche molto rumore, magari c'è qualche festa carina e ci possiamo divertire. Oppure suonano qualcosa, o meglio ancora, ci sono le bancarelle.-
Angelica mi convince ad andare con lei. C'è un palco ben organizzato e attrezzato, ma nessuno sta suonando o cantando qualcosa. Ci sono tante luci, tante persone.
Passeggiamo alla ricerca di un bar o qualcosa per svagarci e divertirci, quando vedo una chioma riccia farsi largo fra la folla e sparire in qualche via stretta del paese.
- Angelica - la chiamo distraendola da un braccialetto. - ho visto Harry.
- Claudia, non avere le allucinazioni adesso. Sai benissimo che non è qui.-
- Ange, ti ho detto che l'ho visto! Solo lui ha quei capelli!
- Suvvia, ma dai, non può essere! Tieni i piedi per terra... guarda questo bellissimo braccialetto rossastr...
Mi vibra il cellulare, ignoro Ange e rispondo.
- Pronto?-
- Ciao honey.
Riconosco la voce di Hazza, se solo fosse qui...
- Ciao Hazza! Ma... cos'è tutta quella confusione? Sei al concerto o a una festa?
- Si, tra poco iniziamo, qui è tutto bellissimo... sai, mi sono anche appartato per avere un po̕ più di silenzio. Tra mezz'ora cominciamo, puoi parlare un po̕?
- Scusa Harry, ma sono in giro e non posso proprio adesso. Prima mi sembrava di averti visto, ormai sono addirittura allucinata! Ci sentiamo quando hai terminato di cantare, ok? Chiama  tu, buonanotte.
Chiudo la chiamata e mi diletto nella scelta di un paio di orecchini per mia mamma.
Rivedo quella chioma schizzare dalla comune gente.
Ne sono sicurissima, è Harry.
C'è buio e senza occhiali non riesco bene a capire se lo è davvero, ma mi pare proprio di sì, non sto sbagliando. È vicino a me, fermo tra la folla che blocca il passaggio.
Sta sbuffando riguardando il cellulare, scuote la testa ogni tanto, ad un certo punto inizia  a farsi spazio fra le persone e raggiunge il palco. Dopo poco salgono sul palco cinque figure, e a quel punto ogni dubbio svanisce.
- Ange, ci sono i One Direction!- urlo, in modo che si giri ad ascoltarmi.
Si volta per guardare e sul punto di dirmi: "Dai non sono loro, andiamocene", resta bloccata ad ascoltare le loro voci angeliche. Mi lascia sola, intanto avanza e va dritta a prendere posto su qualche sedia rimasta libera. La seguo, ma resto in piedi, esauriti i posti.
Sono presi dalle parole delle loro stesse canzoni, hanno gli occhi brillanti,
felici, non li ho mai visti così. Si stanno scatenando e stanno intrattenendo il pubblico. Quando Niall volge lo sguardo verso di me, mi nascondo dietro qualcuno e mi risulta facile essendo bassa. Non voglio salire sul palco per nessun motivo, cerco di confondermi nei punti in cui ci sono più persone ammassate, ma senza perdermi lo spettacolo.
Passa un'ora, Harry è completamente sudato. Zayn sorride soddisfatto.
Gli altri si battono il cinque e scendono dal palco scomparendo.
Angelica viene da me, mi chiede cosa sarebbe stato giusto fare.
- Non lo so, davvero.
Mi prende per il braccio e mi tira verso Hazza, sa che muoio dalla voglia di riaverlo fra le mie braccia, sa che senza di lui ho sofferto tantissimo. Ci fissiamo per attimi interminabili, con espressioni attonite, un pò confuse. Restiamo immobili a guardarci, ma davvero, non resisto più e gli corro incontro stringendolo fortissimo, quasi stritolandolo. Sembra un cucciolo indifeso, con gli occhi dolci di chi rivede una persona cara.

Harry
Non credo semplicemente ai miei occhi, è qui accanto a me. Solo quando sei in assenza di una persona, ti accorgi della sua importanza e l'ho capito grazie a questa struggente attesa di mesi e mesi. Non so davvero come sarebbe potuto andare tutto avanti, ma ora che è qui, ora più che mai, non la lascerò andare, mai più. Lo prometto.
Finchè vorrà resterà con me e io l'accoglierò, sempre.
Ci stacchiamo dall'abbraccio, la guardo dritta negli occhi e la bacio frettolosamente.
Ormai è l'una passata della notte e devo tornarmene in Hotel.
- Te lo prometto, non ti lascerò mai più.- sussurro.
- È una promessa e le promesse vanno rispettate.- mi risponde.
Angelica sta ancora parlando con Zayn, quando si salutano, le ragazze iniziano a camminare verso casa. Sono felici, si vede.
- Aspetta!- urla Zayn.
Entrambe si girano. Io e Zayn corriamo verso la loro direzione, dicendole se il giorno seguente avessero voluto passarlo con noi, visto che non avremmo avuto nessun genere di impegno. Loro annuirono e sparirono fra la folla.
Questa sera terminò così, così fantasticamente.

Zayn
- Niall, non mi sembra vero. Ho potuto rivederla, ma davvero questo rapporto a distanza mi ha migliorato e rinforzato. Ogni ostacolo lo superemo, lei fra qualche mese finisce la scuola e potrò stare con lei, sempre. Non è fantastico?
- Sono davvero felice per te, Zayn. Seriamente.-
Niall sa sempre come prendermi.
Sto ammirando la mia immagine allo specchio, quando entra Louis.
- Sono figo, sono bello e sono fotomodello!- ridacchia.
- No Louis, non ancora. Ma potrei esserlo benissimo, non trovi?- ammicco.
- Si, dai non sono una donna, non strizzarmi l'occhio. Però se vuoi ti do un bacino.- Louis ride e mi prende in giro, sempre.
- Va da Hazza a baciarlo.- rispondo.
- No Zayn, Harry è troppo euforico, non mi considera più da quando è entrata Claudia nella sua vita, veramente.-
Ridiamo e andiamo a letto, trovando Liam già completamente addormentato.
Louis gli butta in faccia le sue mutande, ma l'altro non si muove.
Ridiamo come degli scemi, chissà la sua espressione domattina.
Harry si sta cambiando, è in un altro mondo, quando fa così meglio non rivolgergli la parola, veramente.

Angelica
- Claaaaaaaaaaaaaaaaa!- urlo.
- Cosa cazzo vuoi? È l'una, non rompermi.- è gentile e carina come sempre, anche se un pò di ragione ce l'ha.
- Passami la piastraaa!- urlo dal bagno.
- Hai le gambe, prenditela. Addio mondo.- cade sul letto accasciata ancora vestita e di lei non se ne seppe più nulla fino al giorno seguente.
Mi addormento pensando a Zayn, augurandogli la Buonanotte.
A volte mi chiedo se questo sia solo un incontro che passa, o destino.
Io spero davvero che non mi lasci mai, perchè anche se non so cosa accadrà, posso fidarmi di lui, posso capirlo. A questo punto posso solo chiedermi: Is it destiny or only a meet?

author's note
Scusate ragazze se questo capitolo è corto, schifoso, ma dovevo
proseguire anche se l'ispirazione mancava! In ogni caso si ritrovano e
il 10 sarà puntato sulla Clarry, insomma, sarà molto romantico.
Con un colpo di scena non da poco.
Il 10 è l'ultimo capitolo, sarà lunghissimo, ma tranquille,
ci sarà un Volume 2 della storia, nel quale si vedrà il futuro e
ve lo posso garantire, quel Toma sarà molto bello,
farà capire i valori della vita, sarà puntato sul futuro delle
coppie e anche di Louis Niall e Liam.
Spero che ci siano un bel pò di visite, sennò il 10 non lo metto,
voglio anche qualche recensione cwc
Baci,
xx
@_ClaPayne
Hazza la muccapHazza

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Memories are everything and nothing. Not exist physically, but live within us. Just like you. ***


Care ragazze,

vi voglio ringraziare per aver letto tutta la mia storia, sappiate che vi adorerei ancora di più se in futuro leggeste il secondo volume. Come sapete, questo è l'ultimo capitolo, ci ho messo molto tempo per scriverlo e sistemarlo grammaticalmente. La fine è a strasorpresa, ovviamente per tenervi in agitazione e suspense per il due... in ogni caso spero di essere riuscita a farvi emozionare, perchè altrimenti avrei fatto cilecca come obiettivo... LOL Ditemi pure tramite le recensioni cosa pensate dell'autrice (MEEEE *YEEE*), della storia in generale, del capitolo, siate critiche ma non troppo:D! lol
No vabbè dai, scrivete ciò che vi fa più piacere. Vi adoro. Baci.


CAPITOLO 10. Memories are everything and nothing. Not exist physically, but live within us. Just like you.

Stiamo passeggiando mano nella mano io e Harry sul lungolago, osservando tutti i passanti e cercando di trovare qualche anormalità nelle cose. Eppure, proprio stasera, in questo tramonto, nulla è buffo o strano da poter essere deriso, è tutto in equilibrio appena sopra la follia, tutto così sospeso. L'aria è fresca, romantica, fraganza di primavera, tulipani, ginestre e piante acquatiche. Dove a Natale viene allestito un presepe, adesso c'è un piccolo giardino nascosto dietro rocce e siepi, che dà sul lago aperto e gelido.
Ci sediamo su una panchina al centro di quel piccolo paradiso racchiuso fra ristoranti, luci e immagini riflesse sull'acqua. I cigni nuotano lentamente, alla ricerca di un pezzo di pane, le anatre scorazzano palmate sul marciapiede, il tramonto infuoca le nostre pupille.
Questo paesaggio celestiale mi ricorda un'estate di tanto tempo fa, quando ero stata a Ibiza. Quel tramonto magico, quella spiaggia ruvida, quelle miriadi di luci, quelle stelle così vicine. Ed ero in un posto totalmente diverso, eppure riaffioravano ricordi.
- Ormai sono le otto passate da un pò, che ne dici? Andiamo al ristorante?- chiede Harry.
Io sorrido e accenno con la testa. Mi alzo e ci incamminiamo.
Entriamo in un locale elegante, chic, sopra la media. Abbiamo un abbigliamento affine e ci sentiamo parte di quel mondo di riflettori e persone apparentemente perfette.
- Styles, per due.- Harry parla un italiano buffissimo, mi perdo nella sua voce senza pensare a quanto sia stato carino a prenotare qui. Ci accomodiamo, appoggio la mia borsa su una sedia libera e mi ripeto costantemente: Non fare casini, almeno stasera. Non farti riconoscere, sei a una cena di classe. Sei con Harry Styles, con una star. Non fare la sfigata.
Ho sempre desiderato far parte di una di quelle feste V.I.P e adesso ho avverato questo... sogno? Se lo si può definire tale, ecco sì.
Stiamo camminando verso casa, guardandoci attorno.
- Non ho sonno stanotte, e poi hai rubato il mio cuore e finchè non me lo riprendo non sono felice.- Hazza stasera è così carino.
Ho paura all'idea di passare la notte con lui, ma da un lato questa cosa mi fa piacere, ho bisogno di stargli accanto. Non lo vedo da tantissimo tempo.
Sono convinta che mi stia per portare a casa, che mi dia un bacio sotto casa e che poi se ne vada. Davvero, vorrei che la serata si concludesse così, ma una parte di me più profonda mi urla: Spera che ti porti ovunque, eccetto che lì.

Harry
Continua a ripetermi le stesse frasi: "Dove stiamo andando?" "Cosa stiamo facendo?" "Questa non è la via di casa". È come se non avesse fiducia in me, come se non mi riconoscesse più, come se fossi cambiato, come se non fossi più lo stesso.
Cerco di essere romantico e protettivo, di essere me stesso. In fondo non ha motivo per avercela con me, non l'ho mai tradita. Non le ho mai fatto un torto. Stasera deve essere tutto perfetto e non mi interessa se tutto non andrà come prestabilito, ho voglia di andare fuori dalle righe. Ho chiesto ai ragazzi e al manager di non telefonarmi, non stasera.
La tengo stretta, temo davvero che da un momento all'altro se ne possa andare via, sfuggendo dalla mia presa. Nonostante tutto non voglio soffocarla e sapendo che è una ragazza che ha bisogno dei suoi spazi, non la riempio di domande.
Un taxi che ho chiamato oggi pomeriggio ci sta aspettando davanti alla fermata degli autobus. Le apro la porta dell'auto e si accomoda, preceduta da me.
Durante il tragitto non parliamo, ci limitiamo a sussurrare frasi dolci nell'orecchio dell'altra e viceversa. Non mi fa domande, è parecchio silenziosa e tiene lo sguardo volto verso il finestrino. Evidentemente sta pensando, e io non voglio distrarla.

Claudia
Il paesaggio è così bello, riconosco il paese in cui siamo. Ci sono stata molti pomeriggi da bambina, la domenica con i miei genitori. Ricordo che andavo a prendere il gelato e osservavo i mulini ad acqua che si susseguivano ogni qualche metro, affollati di lucchetti arrugginiti argento e oro, sui quali c'erano incise lettere e iniziali di giovani innamorati.
È ormai sera inoltrata, le luci del paese antico sono riflesse sul torrente. Riconosco un ristorante con una terrazza pensile sotto la quale c'è una cascata. Pensandoci, questo paese si chiama Borghetto, sì, è davvero quello della mia infanzia.
Ad Harry, invece, sembra ricordare un altro luogo.
- Sembra quel viale fiorito del nostro primo bacio, ricordi? Londra.-
- Noi due.- ribatto.
- Il sole.
- I fiori rosa.
- I lucchetti.- termina il ricordo.
Per la prima volta prendo io l'iniziativa, lo abbraccio baciandolo lievemente, senza volergli trasmettere passione e sentimenti forti. Sono lieve, indebolita da quel vortice di ricordi.
Sono davvero felice di essere lì con lui, ma ho paura di sbagliare anche solo il momento in cui lo bacio, ho paura di sbagliare a dire una frase in più, ho paura di essere inadatta, ho paura di essere incompresa, paura di non essere capace di fare nulla, paura di sbagliare, fare errori, di non avere tutta la sua esperienza. Me lo aspetto, è un sesto senso femminile.
Ho solo 17 anni e qualcosa, non ho idea di come sia nei momenti più personali con una ragazza. Harry, nonostante questo, non sembra come gli altri ragazzi, non ho paura di lui. Mi fido di lui, del suo fare dolce e rispettoso, ma so anche quanto possa essere capace di ferirmi. Ho paura di altro. Paura di non essere pronta.
In realtà non mi importa farmi certe paranoie in una serata così speciale,
così unica e soprattutto irripetibile. Penso che sia un bel momento e che dovrei lasciarmi andare, cosa che non ho mai fatto, per abitudine forse. Per il fatto che sono sempre dovuta apparire perfetta e sicura di me all'esterno, senza dar mai a vedere la mia agitazione interna. La sicurezza c'è sempre stata, la paura altrettanto. La paura di fare errori, gli stessi soliti errori che possono rovinare tutto. E se a lui non soddisfassi affatto? Se non fossì così perfetta come posso sembrare? Se in realtà fossi così monotona e solo una figura apparente e nulla di concreto? Mi pongo un sacco di problematiche, quando quello che dovrei fare, sarebbe solo lasciarsi tralasciare dall'amore. Che in sè non è nulla di cattivo e non è esso a fare schifo, ma le persone, le condizioni, terze parti incomode.
Me lo riprometto costantemente finchè passeggio sul Ponte del centro storico e cerco di mantenere la mia promessa. Il mio lato più debole e insicuro viene a galla nei momenti inopportuni, ma la mia determinazione costante che ho sempre avuto, non manca a farsi sentire e sovrasta ogni altra cosa. Il mio desiderio è sempre stato Harry Styles.
È qui con me, è mio. E nessuno mi impedirà di fermarmi.
Mi stringe la mano coprendola con la manica del suo maglione, la brezza è abbastanza fredda e mi fa tremare. Eppure non cerco di attirare la sua attenzione fingendo di avere freddo, lascio che sia lui a stringermi forte, senza obbligarlo a fare cose che non vorrebbe fare. Mi chiede di non fare domande e finchè chiacchieriamo, passa una veloce ora, intensa di risate e momenti carini, complimenti e baci. È ormai mezzanotte, il primo quarto di Luna non esita a mettersi in mostra, ecclatata dalle molteplici stelle che l'applaudono nel suo palcoscenico blu cielo. I tacchi provocano molto dolore, sto pensando a quanto siano infernali, quando Harry mi interrompe i pensieri.
- Il taxista non può venirci a prendere. Sono tutti occupati, inoltre qui il servizio non è 24h su 24h.- Ha un'aria visibilmente preoccupata.
Cerchiamo una soluzione continuando a camminare a passo veloce avanti e indietro, finchè non scorgiamo Liam con Danielle, che è venuta a trovarlo finchè è in Italia.
Ci avviciniamo a loro, raccontandogli l'accaduto.
- Noi stiamo qui a dormire, abbiamo preso per stanotte una stanza romantica, vero Liam?- ci spiega Danielle sfociando in un sorriso.
Lui annuisce. - Siamo venuti qui con la macchina di Danielle, che l'ha imbarcata nel traghetto venendo qui. Se volete potete usarla.- spiega Liam.
Harry si fa dare le chiavi, parlano fra loro in inglese, ma non riesco a seguire il discorso.
Iniziamo ad andare verso l'auto parcheggiata poco distante da lì.
Prima di entrare ci fermiamo nel negozio di lucchetti e ne acquistiamo uno laccato incidendo le nostre iniziali. Lo attacchiamo in disparte, in alto, in un angolo lontano da tutti gli altri. Harry mi prende le guance fra le sue mani, baciandomi come la prima volta.
Salgono brividi freddi nelle mie gambe, che sembrano cedere da un momento all'altro.
È sempre la stessa sensazione, arrossisco come una sfigata e inizio a ridere.
Mi vergogno di me stessa in questi momenti, sono imbarazzata. Per quanto possa essere spavalda e testarda, sociale ed estroversa, ho sempre un pò di timidezza che riservo dalla mia infanzia di bambina tranquilla e zitta. Salgo in macchina, tutto attorno è buio, i lampioni sono spenti e se qui con me non ci fosse Harry, mi sentirei a disagio e starei già urlando, con le allucinazioni di ombre inesistenti. Da ragazza pensierosa che si rispetti, inizio subito a osservare tutt'attorno perdendomi in parole e idee strane.
Hazza mi distoglie da tutto questo, prendendomi fra le sue braccia e baciandomi. Lui si sposta nel sedile posteriore, facendomi segno con la mano di raggiungerlo.
Lo raggiungo, quello che voglio ora è solo stare con una persona di cui ho realmente bisogno. Sono seduta cavalcioni, ho sfilato dai miei piedi i tacchi a spillo diabolici che hanno provocato le mie molteplici vesciche. Lui si toglie il maglione, in seguito la camicia.
Mi accarezza il collo e il viso, abbracciandomi a sè.
Si sdraia sui tre sedili dell'auto, finchè mi bacia e mi tira verso di lui, costringendomi a restare sollevata, quasi in piedi in quello strettissimo metro e mezzo.
La sua pelle mi ricorda una fragranza fresca, pulita, neutra, niente di troppo tenace, aggressivo. Mi mette a mio agio il suo profumo. Ha dei capelli a dir poco da favola.
Sto arricciando la sua capigliatura con un dito, osservando la sua chioma che tengo in mano.
Sono in braccio a lui, non rendendomi conto che mi sta guardando e che sta per baciarmi sul collo. Non si può affatto dire che ci si può annoiare con lui.
Sa che soffro il solletico più di ogni altra cosa, sa che rido tantissimo e che mi diverto e quindi mi fa sfinire dalle risate, dai singhiozzi e dal divertimento.
Mi copro ovunque avvertendo solletico nella pancia, accentuato dalle sue mani gelide e morbide. Lui continua finchè non si accorge che respiro affannata, non resistendo più a quella tortura. -Non puoi dire che non ti diverti a farlo con me.- sorride malizioso.
- Fare cosa, Styles?- Gli sorrido.
Lo bacio a fior di pelle, le sue labbra fini sono morbidissime.
I suoi occhi fanno paura, li noto più di ogni altra cosa, sono infiniti e mi rendono partecipe delle sue emozioni e dei suoi stati d'animo. Sono il suo specchio, e in quello specchio vedo tanta felicità. Per il resto della serata, lascio alla vostra immaginazione.
- È stato a dir poco un contrasto fra adrenalina e divertimento.-
mi sussurra sotto il mio appartamento.
- Come le montagne russe- Sorrido e lo abbraccio stretto, scoccando un bacio sulla guancia.
Resta attonito, con una faccia da stupido. Gli rubo un altro bacio.
- Buonanotte Cenerentola.- Mi stringe forte.
Mi lascia dalla sua presa e mi incammino verso la rampa di scale.
Mi addormento subito, ancora con il vestito e i tacchi addosso, con il trucco visibilmente colato e i capelli scompigliati, facendo appena caso alla presenza di Zayn nel letto di Angelica.

Zayn
-Alzati, Claudia. Ormai è l'una del pomeriggio, dai. Devo dirti una cosa...-
Sono ancora a casa delle ragazze e sto trovando un modo per annunciare a Claudia una notizia non troppo bella, ma di cui Angelica se n'è già fatta una ragione.
Si sta rigirando nel letto, e come ogni amico che si rispetti, l'aiuto a disintossicarsi da quello stato, porgendole dei jeans e una maglia presi dal suo armadio.
Suonano alla porta. Pensavo fosse Angelica, invece no. È Hazza.
- Dov'è Claudia?- chiede serio. Indossa un cappello, segno evidente che stanotte si è divertito, tutto si spiega.
- È di là. - Li lascio soli, osservando i passanti dalla finestra.

Harry
- Ho ricevuto una chiamata stamattina dal manager. Oggi pomeriggio...noi partiamo. È un urgenza, ci hanno chiamati per un un'esibizione dell'ultimo minuto in una cittadina Irlandese.
Dico questa frase tutto d'un fiato, non potendo sapere la sua reazione. Attendo una risposta.

Claudia
Penso, in questo momento, di avere gli occhi stravolti, fuori dalle orbite.
Penso anche di avere uno sguardo agghiacciato, perso, senza sentimenti, da non riuscire a esprimere il vuoto che cade dentro di me. Tutto quello costruito finora che cade giù, nell'infinito, in un vortice interno. Tutto per una chiamata.
- OK.- gli rispondo fredda. Continuo a cucinare la pasta al ragù che ha comprato il giorno precedente Angelica. Deglutisco di tanto in tanto, mandando giù il magone soffocante.
È ormai l'una, mi siedo a tavola, mangiando quel pasto freddo e insapore.
Proprio come il mio stato d'animo.
Cala in silenzio attorno, ci siamo solo io e Zayn. Harry se n'è andato in hotel a fare le valigie, un'altra volta. Angelica è dai suoi genitori. La forchetta sbatte sul piatto, cadendo poi a terra. Mi sento mancare, gira la testa, tutto intorno a me ruota vorticosamente.
Cerco di sollevarmi dalla sedia, affacciandomi alla finestra per respirare un pò d'aria fresca.
Il mio mondo sta cadendo a pezzi davanti ai miei occhi, non ho intenzione di cadere in un altro periodo di depressione solo perchè lui deve fare concerti su concerti.
È comunque il suo momento di gloria, la sua vita e non gli impedirò affatto di rompere i suoi sogni. Mi sento solo morire, mi sento malissimo.
Zayn si accorge di quanto sia distrutta sia fisicamente che moralmente, per cui mi si avvicina sorreggendomi e accompagnandomi in bagno. Mi lascia sola, ma sento comunque che mi sorveglia da dietro la porta. Osservo la mia immagine riflessa nello specchio.
Ho gli occhi stanchissimi, rivolati da lacrime e le mie goti sono infuocate.
Il resto del viso è color cadavere.
Sto piangendo a dirotto, non posso far altro che sdraiarmi sul letto a piangere, aspettando che finisca tutto questo. Zayn si avvicina a me, abbracciandomi.
- Si tratta di pochi giorni, vedrai, vi rivedrete. Sii forte, proprio come lo sei sempre stata.-
È un amico fantastico, davvero.
Lo ringrazio di tutto, quando vedo nella mia vista appannata la sua valigia. E lui.
Che stanno per uscire.
- Aspetta!- urlo.- ZAYN!
Lo inseguo chiudendo dietro di me la porta e portando con me poche cose.
Lui mi sorride e mi fa cenno di raggiungerlo.
A metà strada incontro Angelica, che affannata, ci stava raggiungendo.
Ci incamminiamo verso l'Hotel di Louis Liam Niall e Harry.
Li troviamo appena fuori dall'entrata.
Corro incontro ad Harry, sto per dirgli tante cose... voglio fargli un discorso lungo, stavolta. Lascio che i miei sentimenti più sinceri escano allo scoperto.
La mia faccia è visibilmente disperata dal pianto e rigata da lacrime rosse.
- Harry... io...- inizio a singhiozzare ripetutamente, prendo forza.
Mi abbraccia fortissima.
- Ci potremmo rivedere ogni mese, potrei venire da te ogni volta che tu vuoi.- mi sorride.
- Il fatto è che io... tu non immagini neanche quanto io abbia sofferto l'ultima volta, non sai affatto che questo viaggio al Lago è servito solo per dimenticarmi di te perchè la mia vita è diventata un peso incredibile sulle spalle, insopportabile. Un cerchio infinito senza via d'uscita, un vizio, una droga, sei diventato un'ossessione platonica, una pressione più grande di me che mi schiaccia giorno dopo giorno se tu non sei qui con me. In questi mesi ho pianto, sono stata malissimo, a tenere questo segreto con Harry Styles, sono quasi morta dalla voglia di averti lì con me, e pensavo come una bambina, che pensandoti avrei potuto avere bei voti, superare la vita bene. E invece no. Non ho saputo voltare pagina, ho continuato a camminare avanti guardando indietro, perchè il ricordo di te viveva in me più di ogni altra cosa, come quel sapore di mare che risveglia ogni senso al ripetersi di ogni estate.
Ecco, ogni volta che ti vedevo o anche solo sentivo la tua voce al telefono, mi sentivo la più fortunata. Poi quando, tu te ne andavi mi crogiolavo in una depressione profonda, in un pozzo. E fingevo sorrisi con tutti, in realtà è stato tutto uno schifo. E maledetto il giorno in cui ci siamo conosciuti, maledetto quel concorso. Maledetto quel tuo sorriso, Styles. Maledetto quel nostro bacio, maledetta ieri sera. La distanza a volte vince sull'amore, questa non è una favola e niente ha il lieto fine, a volte trionfano i cattivi e stavolta ho perso io. Forse ci sarà la rivincita contro il tempo e lo spazio, ma una persona così come me, per quanto forte possa apparire, non può sopportare questi rapporti a distanza. Styles, è finita. Le nostre vite non combaciano, non possiamo vivere in pace senza che uno dei due si faccia male. Ti auguro il meglio dalla vita, ti auguro di trovare una moglie o una ragazza migliore di me, perchè tu sei la perfezione e meriti qualcosa alla tua altezza. Ti auguro figli maschi, ti auguro tanto successo nel lavoro, ti auguro che quel faccino adorabile non svanisca mai. Perchè il tuo sorriso e il tuo sguardo sono la cosa più bella che mi sia mai capitata. Ma stavolta non abbiamo vinto noi, non sono abbastanza forte. Sono sempre i soliti, noiosi, gli stessi errori che ci rovinano. Che mi rovinano. Tu sei perfetto, non hai sbagliato nulla e grazie di cuore per stanotte, è stata forse la più bella. Adesso devo saper voltare pagina e capire che tutto ha una fine, arrivederci Harry Edward Styles, per tutti Hazza. Ti amo.-
Esce tutto velocemente, con una sincerità assoluta.
Me ne vado veloce a casa, con le mie valigie ormai fatte piangendo come una pazza, svanendo nel fumo dell'auto di mio padre.
Tutto ha una fine e quando è qualcos'altro a finire prima di noi, allora soffriamo tantissimo. È peggio della morte, è un sapere che sei lì sotto il mio stesso cielo e essere consapevoli che non si può stare vicini. È la vita che ci butta innanzi prove da superare. E penso che questo sia l'unico modo per risolvere il problema.

Addio, Styles.

Memories are everything and nothing. Not exist physically, but live within us. Just like you.
I ricordi sono tutto e niente. Non esistono fisicamente, ma vivono con noi. Proprio come te.
E ci sarai sempre nella mia mente e il tempo non cambierà l'immagine che ho di te.


-author's note-
Grazie a tutte le ragazze che hanno recensito finora,
grazie a tutte le lettrici, a chi ha commentato su Twitter,
a chi aspetta con trepidazione il secondo volume.
È stato emozionante per me scrivere tutto ciò. Vi adoro.
@_ClaPayne

 

LINK VOLUME DUE: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=973414&i=1

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=931739