Una splendida Dea

di Silvia_sic
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un regalo molto speciale ***
Capitolo 2: *** La torta ***
Capitolo 3: *** Piccolo fraintendimento ***
Capitolo 4: *** Nel momento più opportuno ***



Capitolo 1
*** Un regalo molto speciale ***


Una splendida Dea

 

Capitolo 1: Un regalo molto speciale

 

Di giocattoli ne aveva una quantità ammirevole! Qualunque bambino della sua età sarebbe stato il più felice del mondo, ma lui non era un bambino qualunque, perciò era comprensibile la sua indifferenza a tutti quei balocchi.

 

Ovviamente il suo interesse primario era di natura ereditaria, suo padre alla sua età aveva gli stessi avanzati interessi.

 

A primo impatto poteva sembrare del tutto strano o addirittura anormale, ma dopo aver scoperto l'identità del piccoletto la faccenda diventava del tutto logica e lineare. Dopotutto era puro discendente della famiglia Stark! E si può ben capire l'interesse alla meccanica già in tenera età!

 

E chi, se non meglio di Tony Stark, poteva insegnare al figlio tutte quelle cose?!

Quel pomeriggio il piccolo Anthony si era messo in testa di costruire un guanto meccanico della stessa tecnologia dell'armatura Iron Man.

 

Tony aveva cercato di dissuadere il bimbo, ritenendo quel guanto un attrezzo pericoloso, ma dopo le innumerevoli suppliche da parte del figlio aveva ceduto, accontentando la sua richiesta e aiutandolo nella creazione del guantino metallico. Non riusciva mai a dire di no a quel monello!

 

Anthony ammirava fieramente le placche metalliche assemblate intorno alla sua piccola manina, seduto sulla scrivania a gambe incrociate con il padre difronte che, accomodato sulla poltrona, lo guardava sorridendo.

 

-Guarda! Ce l'abbiamo fatta!- esclamò tutto emozionato.

 

-Lo vedo, però adesso mi devi spiegare l'utilità di questa creazione... Hai solamente quattro anni, tra un paio di mesi sarai cresciuto e non riuscirai più ad usarlo.- osservò, indicando l'oggetto meccanico.

 

-Sì, lo so! Ma volevo fare un esperimento!-

 

-Ah! Quindi quello finirà nell'armadio degli esperimenti, che ormai è saturo... Dovremo costruire una stanza, così potrai riempirla con tutti i tuoi aggeggi. Un solo armadio non riuscirà mai a contenere tutte le tue future creazioni! Vero, genietto?!- gli chiese, scompigliandogli i capelli scuri in un gesto affettuoso.

 

Anthony rise divertito. -Ma se vado avanti con questo passo, una sola stanza non basterà! Ci serve una casa grande, grande!- affermò, ruotando le braccia all'indietro e perdendo l'equilibrio.

 

Tony prontamente lo afferrò per la maglietta, ritirandolo su e impedendogli di cadere dalla scrivania. -Prima di tutto cerchiamo di farti arrivare a fine giornata sano e salvo, terremoto che non sei altro!- Quel bambino dava proprio un bel da fare! -Per la casa, ne riparliamo quando ce ne sarà bisogno.-

 

-Ok!- esclamò, sorridendo. -Ora manca solo la verniciatura ed abbiamo finito!- disse entusiasta, osservando il suo nuovo “giocattolo”.

 

-Come sarebbe a dire che l'abbiamo finito?! Da quando in qua?!- Il piccolo guardò prima il guanto e poi il padre, non capendo cosa volesse dire.

 

-Bhè... sì, è finito!-

 

-No, mio bel genietto! Ti manca l'alimentazione!- enunciò Tony, battendo due dita sul reattore arc impiantato nel petto.

 

Anthony lo guardò tutto emozionato. -Posso davvero!?!?! Mi lasci mettere l'alimentazione?!-

 

-Certo, che puoi! Non si comincia mai un lavoro senza terminarlo del tutto!- esclamò per poi alzarsi, andando verso un armadio, sotto gli occhi attenti del suo piccolo erede.

 

-Mi fai usare una batteria come la tua o una normale?! Posso usare il reattore arc?! E se ne creiamo uno nuovo? Potremmo centralizzare l'energia in quest'unico punto, che ne pensi, papà?! ….- Da lì a dieci secondi il bimbo aveva posto una miriade di domande, tutte ambigue per un'intelligenza al di sotto della media. Tony intanto cercava qualcosa nell'armadio, curiosando dentro varie scatole e scatoloni. Anthony si accorse che il padre era concentrato a far altro al posto di rispondere a tutte quelle domande, allora incuriosito gli pose un altro piccolo quesito: -... Ma cosa stai cercando?!-

 

-Era proprio la domanda che stavo aspettando! Questo qua!- esclamò, trovando l'oggetto desiderato e mostrandolo al figlio.

 

-Cos'è?- chiese Anthony, ammirando l'oggetto luminoso nella mano del padre.

 

-A te cosa sembra?- gli domandò, risedendosi sulla poltrona di fronte al bimbo, che lo guardava dubbioso.

 

Era un oggetto discoidale con una tenue luce azzurra che partiva dal centro e si espandeva verso l'esterno. Il nucleo definito da cerchietti più scuri, rivestito da una protezione trasparente e sul retro spuntava un piccolo cavo. Anthony non aveva mai visto un oggetto del genere, ma gli ricordava vagamente una cosa a lui famigliare.

 

-...bhè... a me sembra un reattore arc... Ma l'energia sprigionata è troppo debole e poi ha figure circolari, non come il tuo che ha sagome trigone.- disse, dondolandosi sul posto e sperando di non essersi sbagliato.

 

-Tieniti pronto, perchè ora ti svelerò cos'è questo piccolo oggetto. Sei pronto?!- Anthony annuì ripetutamente, guardando il padre come se fosse un Dio sceso in Terra. -Sicuro?!- richiese Tony, tenendolo sulle spine.

 

-Sì sì sì sì sì! Dimmi, dimmi!- esclamò trepidante.

 

-Questo è in assoluto il primo reattore arc che ho costruito, fatto con palladio. La sua energia è molto ridotta poiché è stata quasi esaurita durante un combattimento e soprattutto perchè quando l'ho costruito mi trovavo in una grotta, ma questa è un'altra storia. Comunque è stupefacente il fatto che sia ancora funzionante dopo tutti questi anni, non trovi?!- disse, rigirandosi tra le dita il piccolo reattore.

 

Ovviamente Anthony non poteva sapere com'era fatto il primo prototipo di reattore, perchè lui a quel tempo non era ancora nato e soprattutto non era stato previsto! Ma nonostante questo la sua ipotesi era in parte verificata.

 

-Pensa che questo cosino ha nove anni o più! Se non fosse stato per tua madre sarebbe finito nell'inceneritore... Mio malgrado mi trovo a dire che...-

 

-La mamma ha sempre ragione!- esclamò il bimbo, terminando la frase e mettendosi poi a ridere per l'espressione dipinta sul volto del padre.

 

-Che fai?! Prendi in giro, mostriciattolo?!- lo provocò, dandogli un leggero buffetto sul naso.

 

-No! È che lo dici sempre!- In effetti non aveva tutti i torti.

 

Tony alzò gli occhi al cielo. -Uguale a sua madre!- affermò a voce bassa tra sé e sé. -Comunque... Dov'eravamo rimasti?! Ah già! Il reattore...- Tony venne interrotto dal vibrare del cellulare, posto sulla scrivania accanto al figlio.

 

Prese in mano il telefono, leggendo sullo schermo il nome di chi lo stava chiamando. Era Fury.

 

-Chi è?- domandò il bambino timidamente, cercando di osservare lo schermo del cellulare.

 

-Fury... Strano. Non chiama mai con il suo telefono. Non sarà nulla di importante! Se c'è veramente bisogno di me mi chiamerà lo S.H.I.E.L.D.- affermò, fissando con sguardo perplesso il display per poi premere il tasto rosso del palmare e gettarlo nuovamente sul tavolo.

 

-Ma... ma... ma... E se chiamava per una missione, potrebbe essere importante?!- chiese Anthony.

 

-No, tranquillo! Adesso la cosa più importante è portare a termine il tuo progetto!- disse, sorridendo e facendogli l'occhiolino. -Tornando al reattore... l'ho conservato proprio per questo momento.- Anthony lo guardava dritto negli occhi, non capendo cosa volesse dire. -Ora che sei abbastanza grande, posso affidarti questo piccolo oggetto per me molto importante.- disse, porgendogli l'arnese luminoso.

 

Il bimbo sgranò gli occhi incredulo. -Dici davvero?!- gli chiese tutto emozionato.

 

-Certo che sì! Avanti prendilo! È tutto tuo!- Anthony avvicinò lentamente le manine al reattore, per poi afferrarlo delicatamente. Il padre mollò la presa, osservando il figlio che guardava incantato l'oggetto preso in considerazione.

 

Il quel momento Anthony aveva il cuore che batteva all'impazzata dall'emozione, non aveva mai avuto il permesso di toccare un reattore arc, ora invece ne possedeva uno tutto suo e per di più era il primo prototipo che aveva creato suo padre.

 

Guardava affascinato la fonte luminosa, rigirandola tra le sue piccole manine. -Grazie, papà!- disse, alzando lo sguardo verso di lui e sorridendogli.

 

-Prego, campione! Mi raccomando: usalo con criterio e sempre con la zucca sulle spalle!- esclamò, dandogli due teneri colpetti sulla testolina.

 

Anthony annuì entusiasta. -In che modo posso usarlo come alimentatore del guanto?-

 

Tony si appoggiò allo schienale della poltrona, passandosi una mano sull'inconfondibile pizzetto. -Bhè... ci sono due casi possibili. Uno è collegarlo attraverso vie di passaggio secondario dell'energia come per la mia armatura, l'altro metodo è utilizzarlo come principale fonte, installando il reattore direttamente sul palmo del guanto. Dipende dalla potenza che vuoi utilizzare.-

 

-Io voglio usare il massimo dell'energia!-

 

-Ok! E quindi qual è la giusta scelta?- gli domandò, mettendolo alla prova.

 

-Installare il reattore sul palmo della mano!- esclamò il piccolo convito.

 

-Bravo genietto! Proprio così! Infatti l'uniraggio è il colpo più potente in assoluto! Mi raccomando però di stare attento, altrimenti se ti scappa un fascio di energia e disintegri un muro, poi chi la sente tua madre!?- esclamò Tony, facendo ridere il bimbo.

 

-Ok, starò attento, altrimenti mamma si arrabbia!- disse per poi continuare ad ammirare il suo nuovo regalo.

 

-A proposito di tua mamma... sai dov'è?-

 

Anthony scosse il capo. -Non lo so.-

 

-Vado a cercarla, appena torno voglio vedere la tua opera ultimata! E fai la guardia al laboratorio, quando io non ci sono sei tu il capo qui dentro!- esclamò, facendogli l'occhiolino.

 

Il bimbo sorrise. -Certo!- Tony si alzò e si diresse verso la scalinata che portava al piano superiore. -Ah! Papà!- lo richiamò.

 

-Dimmi.- lo esortò il padre, girandosi verso la sua direzione.

 

-Mi potresti portare un succo di frutta, per favore?-

 

-Con piacere, capo!- rispose, sorridendo e salendo le scale.

 

 

Continua...

 

 

 

NdA: Salve a tutti miei cari lettori!

Questo è il primo capitolo della mia nuova e breve ficcy! =) Spero vi sia piaciuto! Se volete sapere come continua dovrete aspettare la prossima settimana!

Grazie per aver letto! Lasciate qualche recensione!

Baci by Sic!

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Capitolo 2
*** La torta ***


Capitolo 2: La torta

 

Anthony rimase nel silenzio del laboratorio ad ascoltare il rumore dei passi del padre allontanarsi, osservò con attenzione la lucina del reattore che fioca si irrompeva dal nucleo, il pensiero che un tempo quel piccolo oggetto aveva salvato la vita a suo padre lo riempì di felicità.

 

Il bimbo saltò giù dal tavolo per mettersi seduto sulla sedia, dov'era accomodato il padre pochi attimi prima, era palesemente grande per il suo minuto corpicino, dopo si sfilò il guantino meccanico per poi afferrare il suo personale cacciavite, cominciando il nuovo assemblaggio.

 

Ad interrompere il suo lavoro fu lo squillo del cellulare del padre, posato sulla scrivania. Anthony alzò il capo per poi mettersi in piedi sulla sedia per vedere chi fosse a chiamare. Era ancora Fury. Il bimbo fremeva dalla curiosità di sapere cosa volesse il comandante e aveva la forte tentazione di rispondere!

 

Si grattò la testolina, riflettendo sul da farsi. Cosa doveva fare? D'un tratto si ricordò delle parole dette dal padre: quando suo papà non c'era il capo era lui! Qualunque fosse stata la sua scelta non avrebbe sbagliato, perciò afferrò il telefono.

 

Si riaccomodò sulla poltrona e avviò la chiamata.

 

-Sì, pronto?-

 

Dall'altro canto del telefono nessuno rispose. Anthony controllò se la chiamata fosse realmente attivata guardando lo schermo. Era attiva.

 

-Chi parla?!- chiese nuovamente il bimbo.

 

-.... Stark?! Sei tu?- domandò la voce di Fury, leggermente titubante.

 

-Sì, sono io! Cioè sì, ma no! Sono Anthony!- affermò, cercando di farsi capire.

 

-Ah! Sei tu piccolo Stark! Non ti avevo riconosciuto!- esclamò il comandante. Anthony sorrise, soddisfatto di essersi fatto riconoscere.

 

-Posso fare qualcosa per lei, comandante?- domandò il bimbo con una cordialità simile a quella della madre.

 

-Potrei parlare con tuo padre?-

 

-Non è qui! Se vuole la faccio richiamare appena torna, è qualcosa di importante?- chiese con curiosità.

 

-O no! Non disturbarti, non è niente di che... troverò un altro metodo per contattarlo.-

 

-Va bene. Allora la saluto! Arrivederci!- lo salutò il piccolo.

 

-...arrivederci...- disse Fury, chiudendo la chiamata con un'espressione abbastanza ambigua dipinta sul volto.

 

-Che succede, comandante? Stark le crea problemi?- gli chiese l'agente Coulson, seduto al tavolo delle riunioni dei Vendicatori, dove momentaneamente stanziavano solamente lui e il comandante.

 

-... no... ma non mi capacito del fatto che possa avere un figlio così cordiale e beneducato!-

 

-Ah! Parla del signorino Stark! Bhè, ha ragione: è un bambino molto sveglio e gentile. Sicuramente merito esclusivo della madre.- affermò Coulson, annuendo convinto.

 

-Su questo non c'è dubbio! Comunque dobbiamo mandare qualcuno ad avvertire Stark della riunione di domani, non risponderà mai al telefono quello!- esclamò, abbandonandosi sullo schienale della comoda sedia.

 

-Non si preoccupi, me ne occupo io! Manderò immediatamente qualcuno di persona ad avvisarlo.- enunciò, uscendo silenziosamente dalla stanza.

 

*******************************************************************************

 

Ora cosa poteva fare?! Era fermo in piedi in salotto e pensava sulla prossima mossa da compiere.

Tony si grattò la testa incerto... che fare?!

 

Il dilemma tra: la ricerca di Pepper e il succo per Anthony! Cosa fare prima? Gli bastarono pochi secondi per decidere il tutto. Pepper poteva essere ovunque all'interno della casa, che era a dir poco immensa, invece la bevanda per il piccolo sicuramente l'avrebbe trovata in cucina!

 

Si diresse verso la cucina. -Jarvis.-

 

-Signore...- rispose la voce del computer, attendendo una richiesta.

 

-Cerca Pepper.- ma, entrando in cucina: -Lascia perdere, l'ho trovata!- esclamò, trovando la moglie impegnata, apparentemente, a fare un dolce.

 

Sentendo la sua voce, Pepper alzò lo sguardo verso di lui. -Trovato cosa?- chiese, scuotendo leggermente il capo all'indietro per spostarsi dal viso una ciocca ribelle, che era fuggita dalla coda improvvisata che le raccoglieva i capelli.

 

-Trovato te, piccola!- esclamò, avvicinandosi al frigo e prendendo l'ambita bottiglietta di succo per il figlio.

 

-Dimmi...- lo esortò, tornando a dare attenzione alla torta che stava facendo.

 

-Oh, niente. Ti cercavo e basta. Che stai facendo?-

 

-Una torta di crema alla vaniglia...- enunciò, prendendo la crema per poi rovesciarla con l'aiuto di un cucchiaio nello stampo.

 

Tony annuì confuso, guardando le mosse della donna e mettendosi al suo fianco. -Lo vedo... ma la mia domanda era più un: “Perchè lo stai facendo?”-

 

-Non avevo nulla da fare, allora ho trovato quel libro di cucina e mi è venuta voglia di fare una torta.- affermò, indicando con un cenno del capo il volume di ricette aperto sul bancone.

 

L'uomo la guardò a dir poco esterrefatto. -Non avevi nulla da fare e ti metti a cucinare una torta?!-

 

Pepper si voltò verso di lui, guardandolo negli occhi. -Sì, non sapevo come occupare il tempo!- Tony alzò un sopracciglio con sguardo scettico. -Che c'è?!-

 

Lui le sorrise. -Tu non sai proprio stare ferma, vero?- le disse a pochi centimetri dal viso.

 

-Mi sembra che questo argomento sia stato chiuso tempo fa!- rispose lei, sorridendo a sua volta.

 

-Sì, è vero... Comunque almeno è buona?- disse, riferendosi alla torta. Cercò di intingere un dito nella dolce crema, ma fu subito bloccato da Pepper, che con una veloce mossa gli afferrò il polso.

 

-Non toccare! La puoi assaggiare solamente dopo che l'avrò finita!- esclamò, spostando lontano la ciotola. -E poi sarà buona sicuramente!- affermò, tornando al suo lavoro.

 

-Su questo non ci piove! Ah! Prima che me ne dimentichi, dovevo dirti che ho regalato un reattore arc a Anthony...- disse, prendendo un bicchiere dalla dispensa.

 

Pepper si girò di scatto verso di lui, sgranando gli occhi. -Tu cosa?! Tony! Quello è un oggetto poco adatto ad un bambino dell'età di Anthony! Potrebbe farsi male!-

 

-Sta' tranquilla! Gli ho dato un reattore a bassa energia potenziale... il primo che ho costruito, dovrebbe avere solamente l'1% o meno di energia.- affermò serenamente.

 

-Il primo che hai costruito?! Lo hai tenuto?- chiese stupita, passando un dito sul bordo della ciotola con la crema, per poi assaggiarla con nonchalance.

 

-Perchè tu puoi assaggiarla, scusa?!- domandò contrariato, facendo i capricci come un bimbo.

 

-Io sono la cuoca! Devo sempre assaggiare tutto!- disse, sorridendo e avvicinandosi a lui. -Ma non mi hai ancora risposto...-

 

-Ah... sì... l'ho tenuto. È quello che mi avevi fatto conservare.- enunciò, afferrandola per i fianchi e portandola a sé.

 

-La prova che Tony Stark ha un cuore...- proferì, specchiandosi nei suoi occhi, protetta dalle sue muscolose braccia. -Adesso però abbiamo delle prove ancora più certe!-

 

Tony le sorrise, avvicinando il viso a quello di lei e assaporando lentamente il sapore delle sue dolci labbra con un appassionato e lungo bacio.

 

-Avevi ragione tu...- affermò poi Tony. Dal canto suo Pepper non capì assolutamente a cosa si stesse riferendo!

 

-Io ho sempre ragione, ma questa volta a cosa è dovuto?- gli domandò con sorriso vittorioso.

 

-La torta è buona!- esclamò, passandosi maliziosamente la lingua sul labbro superiore. Lei rise divertita per quella rivelazione. -Se hai bisogno di me, sono in laboratorio con la piccola peste!- disse, rubandole un altro bacio, per poi abbandonare la stanza.

 

Pepper guardò il marito che usciva dalla cucina. Ora aveva parecchie prove a favore del fatto che Tony avesse un cuore... ed erano tutte una meglio dell'altra!

 

Continua...

 

 

NdA:

Ciao a tutti!

E anche il secondo capitolo è giunto al termine!

Per prima cosa vi chiedo scusa per l'orribile scelta del titolo! -.-” Neanche a me piace molto! Ma era più forte di me collegarlo alla scena in cucina con Tony e Pepper! *e i suoi occhi si trasformano in cuoricini pulsanti* anche questa scena è opera della mia instabile mente, che crea scenette cortissime e così è stata introdotta nella storia! =D

Ora arriviamo ai ringraziamenti... Grazie a Herry, Miri e Nico che con le loro recensioni mi seguono sempre! :) e grazie anche a Memole91 per aver inserito la storia tra le seguite!

Naturalmente un grazie va anche a tutti i lettori che leggono la storia!

Ci sentiamo la prossima settimana per il terzo capitolo!

Un bacione dalla vostra Sic! =)

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Capitolo 3
*** Piccolo fraintendimento ***


Capitolo 3: Piccolo fraintendimento

 

Tony passeggiava per i corridoi della casa diretto verso il laboratorio, tenendo tra le mani la bottiglietta di succo da portare al piccolo, che era momentaneamente impegnato nella creazione di un suo nuovo giochino.

 

Fece un giretto tanto per sgranchirsi le gambe, arrivando fino alla piccola palestra allestita in una delle tante stanze. Si perse a rimirare quella sala con tutti gli attrezzi in perfetto ordine.

 

Si avvicinò al ring dal tappeto bianco posto al centro della stanza, passò una mano lungo una delle resistenti corde rosse. Era da molto che non si allenava lì... ormai era abitudine addestrarsi insieme agli altri Vendicatori alla base, ma sinceramente gli mancavano un po' gli incontri improvvisati con Happy.

 

Gli era più volte passato per la mente di insegnare qualcosina al figlioletto, giusto per divertirsi un po'! Fortunatamente non era un pazzo, o almeno: non lo era più, e l'incolumità del piccolo Anthony era la cosa più importante, perciò avrebbe aspettato ancora qualche anno... Era vero che faceva qualunque cosa con il figlio, ma a tutto c'era un limite!

 

Guardò il centro del tappeto bianco per un paio di secondi come incantato e rapito dai ricordi del passato. Com'era cambiato in quegli anni, anche lui stesso faticava a crederci. Rise al pensiero di tutte quelle ragazzate che aveva fatto, ma alla fine l'eccentrico mustang era stato domato e Tony non si dispiaceva assolutamente di questo fatto.

 

Si poggiò di schiena al ring, osservando attentamente il resto della stanza. In un angolo poco illuminato c'era una teca che custodiva una delle tante armature Iron Man che aveva costruito nel corso degli anni.

 

Fece qualche passo verso la bacheca fino ad arrivare dinnanzi alla scintillante armatura dallo sguardo intimidatorio. Dovette ammettere a se stesso che quella corazza non aveva un aspetto molto amichevole, piuttosto sembrava minaccioso, ma d'altra parte doveva spaventare il nemico mica invitarlo ad una festa!

 

Con il passare degli anni era rimasto fedele a quel magnifico e luminoso rosso fuoco che, ormai, era un emblema indicativo per la sua immagine. Gli piaceva proprio tanto quel colore!

 

I suoi pensieri furono interrotti da uno scattante bagliore fuori dalla finestra, seguito a ruota da un rombo di tuono che squarciò il cielo.

 

Tony si avvicinò immediatamente alla vetrata per osservare il cielo. Era limpido come l'acqua di un ruscello. Come cavolo era possibile la comparsa improvvisa di un lampo seguito da un tuono?! Scosse il capo confuso, se c'erano cose che riuscivano a stupirlo erano proprio di questo tipo! Controllò nuovamente l'azzurro di quel cielo mattutino, non notò nulla di insolito, fece spallucce e si girò, dirigendosi verso l'uscita per andare in laboratorio.

 

Quello che accadde da lì ad un secondo dopo nessuno avrebbe potuto immaginarselo. Il rumore di vetro in frantumi, cocci che cadevano a terra con un tonfo sordo, una quantità indescrivibile di polvere che riuscì a coprire l'intero pandemonio per pochi secondi.

 

Tony riuscì a girarsi in tempo per vedere l'altezzoso e possente Dio del Tuono fare la sua entrata trionfale nella sala. Descriverla come entrata grandiosa era in parte corretto, peccato che, al posto della comune e più usata porta, aveva varcato la “soglia” del muro! Portandolo così alla sua più completa demolizione.

 

Era la prima volta che Tony era rimasto senza parole, non sapendo che dire o fare! Thor fece fluttuare nell'aria i suoi biondi, lucenti e lunghi capelli, scostandoseli dal poderoso volto, controllò e sistemò il suo inconfondibile mantello rosso, preoccupandosi di non averlo in qualche modo rovinato, tutto come se fosse usuale quel tipo di entrate!

 

E lì, al centro della stanza di casa Stark, stanziava l'immagine regale dell'asgardiano, vestito dalla lucente e ferrea armatura e saldo tra le mani reggeva l'oggetto che aveva originato quello scenario immondo, il magico martello Mjöllnir.

 

Dopo essersi preoccupato del suo aspetto esteriore, Thor notò la presenza dell'uomo che, appunto, era venuto a cercare.

 

-Dal cuore degli incontri dei componenti dei Vendicatori giunge qui Thor, figlio di Odino, Re di...- Non fece in tempo a finire la sua personale presentazione che Tony cominciò a urlargli contro.

 

-Ma cosa cazzo ti passa per quella testa da vichingo ignorante quanto pesi?!? Oddio! Maledetto figlio...- si può facilmente immaginare il linguaggio colorito di Tony in quel momento, che in meno di dieci secondi aveva ricoperto di insulti il Dio del Tuono; fortuna che il laboratorio era insonorizzato e il piccolo Anthony non avrebbe mai imparato quelle “troppo vivaci” paroline.

 

-Sono stato inviato da Coulson per annunciarti una cognizione, affinché tu possa essere presente in futuro all'evento!- sibilò Thor, mettendosi con le braccia incrociate al petto leggermente stizzito.

 

Tony smise di urlare per un secondo, guardandolo con occhio assassino, ma subito ricominciò -Ma parla come mangi! E poi hai mai sentito parlare di porte?!? Sai qui sulla terra di solito si usano per entrare in un abitazione! Non come te che sfondi muri perchè non sai che cavolo fare! E riferisci a Coulson che poteva chiamare! Non serviva mandarmi un pazzo, psicotico, egocentrico Dio da quattro soldi!-

 

-Come osi, tu, vile umano, a rivolgerti così a me, grande guerriero di Asgard!- ribatté l'altro, alzando anche lui il tono della voce.

 

-Come oso?!? Come oso!?! O mio caro, oso eccome! Ti rendi conto di che mi hai appena distrutto un muro? Oppure sei più stupido di quanto lo sei già?!?!- gridò ancora più forte Tony, passandosi le mani tra i capelli incredulo di cos'era appena successo.

 

-Tony! Cos'hai da urlare in quel modo?!- domandò la voce di Pepper, che, avendo sentito il tonfo e le urla del marito, si stava dirigendo da lui.

 

Varcando la soglia della stanza le si presentò dinnanzi lo scenario immondo che si era creato; da una parte della stanza c'era un uomo possente, vestito in un modo assurdo e dall'altra il suo compagno. Tony incrociò lo sguardo incredulo della donna, fece qualche passo cauto verso di lei con le mani avanti. -Va tutto bene... ti posso spiegare...-

 

Pepper guardò prima Tony, poi i resti del muro e il “distruttore” d'eccellenza, per poi rivolgere lo sguardo nuovamente sul compagno, sperando che quello che stava vedendo fosse solamente un brutto incubo.

 

-Intanto non è colpa mia!- affermò Tony, prima che la compagna se la prendesse con lui. -È difficile da spiegare... ma esistono ancora dei trogloditi che non... che non... che non usano le porte e preferiscono sfondare i muri!- disse, urlando l'ultima parte della frase volgendosi verso il Dio del tuono.

 

Pepper si girò verso l'ospite inatteso, non trovando plausibile che ciò fosse realmente accaduto, ma analizzando velocemente il portamento, le vesti e l'oggetto in possesso dell'uomo, dedusse che si trattava proprio di Thor.

 

Tony si avvicinò alla compagna con cautela e si rincuorò del fatto che non avesse ancora dato di matto! Poi continuò il discorsetto cominciato con il collega di lavoro: -Ora vedi di sistemare questo finimondo, mio bravo carpentiere! Hai un martello... Usalo!- esclamò con fare provocatorio, ma questo non sfiorò minimamente il Dio, che piuttosto era rimasto incantato, guardando verso la loro direzione.

 

-Per tutti gli Dei di Asgard.... o meglio: di Tutti i Mondi!- affermò Thor estasiato con sguardo affascinato. Tony alzò un sopracciglio non capendo assolutamente cosa gli fosse preso, si avvicinò di qualche passo verso di lui.

 

-Ehy? Testa quadra! Sto parlando con te!- Thor lo sorpassò, spostandolo da parte con un braccio.

 

-Meraviglia terrena... Musa ispiratrice di una bellezza pura... Io Thor figlio di Odino, Re di Asgard, mi inchino al tuo cospetto!- si avvicinò a Pepper, prendendole delicatamente una mano e baciandogliela con una sensibile mossa.

 

-Credo che mi abbia preso per qualcun'altra...- affermò Pepper leggermente in imbarazzo, sorridendo nervosamente e riprendendo possesso della sua mano.

 

-Mai! È cosa rara che Thor non riconosca la luce splendente e meravigliosa di una Dea!- esclamò, avvicinandosi ancora di più al viso della donna.

 

Tony sgranò gli occhi. Era una sua impressione o Thor ci stava provando con sua moglie?!

 

-Uoooh! Vedi di mantenere le distanze e mettere le mani in tasca!- affermò Tony, avvicinandosi e mettendosi in mezzo ai due per allontanare di qualche metro Thor, che lo guardò accigliato.

 

-Osi contrastare l'ascesa di questa meravigliosa Dea nel universo di Asgard?- Pepper sobbalzò stupita. Lei una Dea?

 

-Ascesa?!? Lei non va da nessuna parte! Piuttosto vedi di sparire alla svelta, non mi interessa nemmeno quello che hai da dirmi! Ti accompagno alla porta!- esclamò Tony, dirigendosi verso l'ingresso, credendo di essere seguito dal Dio del tuono.

 

Invece Thor, ignorando completamente le parole di Stark, ridiede la sua più completa attenzione a Pepper, avvicinandosi velocemente alla ragazza e cingendole i fianchi con un braccio. Pepper, accortasi di quel contatto così improvviso e inaspettato, divenne rossa per l'imbarazzo guardando gli occhi profondi di Thor.

 

-Perdona la sua testardaggine, ma non ha ancora capito l'importanza del nostro amore!- affermò Thor rivelando il suo affascinante sorriso.

 

La rossa sgranò gli occhi, incredula della situazione che si era andata a creare. Amore tra lei e quel biondone egocentrico?!? Mai e poi mai! Le bastava già Tony che aveva un caratterino abbastanza difficile da domare!

 

Thor stava progressivamente avvicinando sempre di più il suo volto a quello di lei che, imbarazzata e non sapendo proprio cosa fare, allontanava il viso di qualche centimetro ad ogni mossa dell'altro.

 

-Presto ti riporterò nel meraviglioso mondo degli Dei!- A quell'affermazione Pepper sorrise nervosamente, cercando con la cosa dell'occhio Tony che, non accortasi di nulla, si stava ancora dirigendo verso l'uscita della stanza.

 

-...Tony... Mi daresti un aiutino?- domandò la donna, non sapendo cosa rispondere al giovane Dio.

 

Tony fermò la sua camminata, voltandosi perplesso per la richiesta d'aiuto. Quello che vide non gli piacque per niente!

 

Thor. Pepper. Mano. Contatto.

 

Ora ne aveva la certezza: quel morboso Dio ci stava provando con sua moglie!

 

Questo non era per niente un buon segno... perchè Tony era smoderatamente ed eccessivamente possessivo! O meglio: era geloso!

 

Si avventò velocemente su Thor, scansandolo bruscamente e mettendosi davanti a Pepper. L'asgardiano, preso alla sprovvista, cadde a terra.

 

-Tony!- lo riprese Pepper, stupita ancora di più per quell'esagerata reazione.

 

-Che c'è?! Ti ha fatto male?- domandò lui preoccupato, specchiandosi nei suoi occhi cerulei.

 

-Assolutamente no! Ma che ti è preso? Serviva essere così bruschi e violenti?- chiese, indicando Thor che si ritrovava col sedere a terra.

 

Tony osservò prima il Dio che si rialzava e poi di nuovo la compagna. -È stato un riflesso automatico!- si giustificò, per poi rivolgersi a Thor: -Quanto a te... prova ancora una volta a toccarla o anche a sfiorarla e mi troverò costretto a spaccarti il naso!-

 

L'altro si rimise in piedi, cercando di mantenere la calma.

 

-Lei non ti appartiene! La condurrò con me nel suo vero mondo: Asgard!-

 

-Non mi appartiene? È mia moglie certo che mi appartiene!-

 

A quelle parole Pepper si stizzì un po': -Io ti appartengo?!?- Tony si maledì mentalmente per quello che aveva appena detto... -Io non appartengo proprio a nessuno! Non sono mica un oggetto!-

 

-Sì sì! Ma non intendevo in senso materiale! Sai di che parlo.- si giustificò, cercando in qualunque modo di correggersi. Le sue parole erano state mal interpretate, di certo non considerava sua moglie come un oggetto!

 

-Oh certo! Meglio per te che sia così!- affermò Pepper, incrociando le braccia al petto.

 

Scampata per un pelo!

 

-Moglie?!?- proferì Thor, per poi esplodere in una fragorosa risata.

 

I coniugi si guardarono interdetti, riposando poi lo sguardo sul Dio che si stava piegando in due dal ridere.

 

-Cos'è che ti fa ridere, testa quadra?!- gli domandò Tony, usando sempre qualche soprannome offensivo.

 

-Una Dea non può essere moglie di un semplice umano! Qualsiasi cosa vi unisca per me, potente guerriero e principe di Asgard, non ha alcun valore!-

 

Pepper constatò che quel tipo era davvero strano! Lei non era una Dea! -Mi dispiace deluderla, ma io non sono una Dea!- sostenne lei, credendo che quelle parole potessero bastare per convincerlo.

 

Thor rise di nuovo. -Non turbarti, luce dei miei occhi, ora puoi svelare il tuo segreto e io ti riporterò nel nostro regno!-

 

-Non capisco se sei sordo o più semplicemente duro di comprendonio! Pepper non è una Dea e, cosa più importante, non verrà con te!- esclamò Tony con fare indiscutibile.

 

-E chi sarà ad impedirlo?!?- domandò l'altro con un sorrisetto beffardo dipinto sul volto.

 

-Io!- rispose Tony. Thor smise di sorridere, puntando lo sguardo sul collega/nemico, che anche lui non aveva la benché minima intenzione di dargliela vinta!

 

-Ti opponi al mio volere?-

 

-Ora e per sempre!- rispose di rimando. Pepper cominciò a preoccuparsi, quella situazione non avrebbe portato nulla di buono. -Vuoi combattere per caso?- lo provocò Tony.

 

-No!- Pepper rispose al posto di Thor. -Qui non ci sarà nessun combattimento!-

 

-Ok!- disse Tony senza tentar di obbiettare ancora, conoscendo perfettamente l'opinione di Pepper riguardo combattimenti inutili... Era già tanto che permettesse a Tony di tenere in casa le armature! -Allora, mio caro, togli il disturbo! Puoi benissimo andartene da dove sei entrato! Ti faccio un po' di spazio per il decollo!- affermò Tony, avvicinandosi alla voragine nel muro e cominciando con i piedi a far da parte i detriti.

 

Thor, dal canto suo, non aveva minimamente ascoltato le parole dell'uomo, ma aveva trovato l''inconfutabile prova che Pepper fosse realmente una Dea!

 

Le si avvicinò e, guardandola costantemente negli occhi, con una mano sfiorò delicatamente la sua guancia, poi parlò: -Con la tua favella sei stata in grado di imporre il tuo volere a Stark e lui stesso non prende mai ordini da nessuno! Questa è la dimostrazione del tuo potere ultraterreno!-

 

E dire che Thor era stato avvertito... poteva evitare quella mossa! La reazione di Tony venne anticipata da alcuni rumori metallici e tecnologici, poi il suo pugno di ferro colpì in pieno volto il Dio del tuono, scaraventandolo alla base del piccolo ring.

 

-E non dirmi che non ti avevo avvertito!- affermò Tony con la voce alterata dal suono metallico.

 

Ebbene sì... Ora era Iron Man!

 

 

Continua...

 

 

 

NdA: Ciao!

Le cose cominciano a farsi più interessanti vero?! Ahah L'arrivo di Thor si è fatto attendere, ma per la vostra gioia è entrato (anche se non per la porta =D)

Comunque volevo avvertirvi che questo è il penultimo capitolo di questa piccola ficcy...

Ringrazio Ironmanup, mirianval, nicolettasole e ladymisteria per aver recensito lo scorso chappy e un doppio grazie a ladymisteria per aver aggiunto la storia alle seguite! =)

Alla prossima settimana per l'ultimo capitolo! Ditemi che ne pensate di qsto ;)

Sic

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Capitolo 4
*** Nel momento più opportuno ***


Capitolo 4: Nel momento più opportuno

 

-Tony, togliti immediatamente quell'armatura!- urlò Pepper appena notò la scintillante e possente corazza indosso al marito.

 

-Assolutamente no! Se lo faccio darò più speranze a quel troglodita in quello che afferma!-

 

-Anthony potrebbe sentirvi e venire qui!- affermò, temendo per l'incolumità del piccolo.

 

-Sta giocando in laboratorio, non sentirà nulla, la stanza è insonorizzata...- disse tranquillamente, aspettando che Thor si rimettesse in piedi, dopo il colpo ricevuto.

 

-Anthony Edward Stark, smettila di fare il bambino e risolvi questa cosa civilmente!- esclamò con tono risoluto.

 

-Ci ho provato, ma non c'è stata collaborazione dall'altra parte. Lui mi ha provocato e io ho risposto.- In quel momento non stava per niente scherzando era serio, fin troppo serio!

 

-Mi ha solo sfiorato! Non mi sembra il caso di farci una tragedia!- disse lei con tono più calmo, cercando in qualche modo di farlo ragionare.

 

Tony alzò la visiera dell'elmo, guardandola dritta negli occhi. -Solo?!? Solo sfiorato!?! E ti sembra poco? Avrei dovuto pestarlo solamente per come ti guardava!-

 

Pepper rimase a bocca spalancata non sapendo davvero cosa dire! Tony era veramente serio nelle sue affermazioni! Non avrebbe mai potuto immaginare che la sua gelosia arrivasse sino a quei livelli!

 

Thor, essendo stato catapultato a terra per la forza del poderoso pugno, si rialzò, pulendosi un rivolo di sangue che gli colava dal labbro per colpa di un piccolo graffietto.

 

-Come hai osato colpire al volto Thor! Te ne pentirai amaramente!- sibilò, stringendo tra le dita il manico del magico Mjöllnir.

 

-Pentirmene?! Lo rifarei di nuovo se si ripresentasse l'occasione!- proferì Tony con tono provocatorio.

 

A quell'affermazione Thor non ci vide più dalla rabbia, scagliandosi contro di lui e cercando di colpirlo con il suo prodigioso strumento da battaglia. Ma Iron Man era troppo veloce nelle mosse e riusciva a schivare facilmente tutti gli attacchi.

 

Intanto Pepper pensava ad un modo per farli smettere! Se avrebbero continuato così, della casa sarebbe rimasto solamente un mucchietto di cenere!

 

-Non sai fare di meglio?! Mi deludi sai!- disse Tony, che con una veloce mossa sfilò dalle mani dell'avversario il martello per lanciarlo qualche metro lontano. Thor, colto alla sprovvista e non riuscendo a capire come Iron Man fosse riuscito ad impossessarsi anche per pochi secondi della sua arma, si ritrovò disarmato e Tony colse l'occasione per lanciarlo al centro del ring con un potente pugno, raggiungendolo con un balzo.

 

-Tony smettila!- gridò Pepper e in quel momento Thor colpì con un pugno il suo rivale in amore. -Smettetela immediatamente tutti e due!-

 

-Non preoccuparti... non gli farò nulla! Voglio solo insegnargli le buone maniere!- sostenne Tony, ritornando a fare a pugni, mettendo il povero Dio all'angolo del ring. -Mi chiedo perchè ti ostini tanto a farmi arrabbiare! Sai perfettamente che tra noi due il più forte sono io!-

 

-Questo non è ancora provato!- esclamò per poi scagliarsi contro Iron Man e facendolo cadere a terra. Tony si liberò dalla sua presa spingendolo via facendo leva sulle gambe, da una parte si stava pure divertendo... finalmente aveva avuto l'occasione per usare ancora una volta il suo adorato ring, che però non avrebbe avuto ancora lunga vita! Infatti i due continuavano a sbattersi con una forza sovrumana sul tappeto bianco, creando delle evidenti ammaccature.

 

A fermarli temporaneamente fu il suono del campanello e subito dopo la voce di Jarvis: -Signore, c'è qualcuno alla porta.-

 

-Grazie Jarvis.- rispose Tony, cercando di tener fermo il Dio, che si trovava in ginocchio con le braccia bloccate all'indietro dalla stretta presa di Iron Man. -Piccola, ti dispiacerebbe andare a vedere chi è alla porta? Sono momentaneamente occupato...-

 

Il primo pensiero che passò per la mente di Pepper fu l'arrivo del governo! Sicuramente erano venuti subito a sapere di quello che stava succedendo e avevano mandato forze dell'ordine per sequestrare a Tony tutte le armature!

 

La donna cominciò a sudare freddo, poi si diresse verso l'ingresso. Doveva mantenere la calma e cercar di essere il più normale possibile! E, facendo un lungo sospiro, aprì la porta.

 

-Salve, signora Stark!- la salutò l'uomo.

 

Pepper vedendolo sospirò sollevata, forse era riuscita a trovare la soluzione al suo problema! -Meno male che è lei, Coulson! Ho un grosso problema da risolvere e non riesco a controllarli!-

 

-Controllare chi? Io ero venuto a portare dei documenti, che Thor si era dimenticato di prendere... Non è arrivato?- domandò confuso e subito dopo si sentì un tonfo proveniente dall'interno della casa. -Cos'è stato?!?- chiese allarmato.

 

-Venga con me, presto!- esclamò Pepper, camminando a passo spedito verso la palestra, o verso quello che ne restava...

 

Appena l'agente Coulson entrò nella stanza non poté credere ai suoi occhi. Detriti ovunque, oggetti ribaltati e fuori posto, ma la cosa più evidente era quel grande buco nel muro che dava sull'oceano! Trovò Tony con indosso l'armatura impegnato a stringere un braccio intorno al collo di Thor, che cercava inutilmente di opporre resistenza.

 

Tony notò la presenza dell'agente e sollevò la visiera. -Coulson! Arriva sempre nei momenti più opportuni!- esclamò lieto di vederlo, non mollando la presa al collo del Dio.

 

Coulson rimase qualche secondo a fissarli senza capire cosa stesse succedendo e soprattutto perchè!

 

-La prego, faccia qualcosa!- lo implorò Pepper.

 

L'agente si riprese dal suo stato catatonico. -Stark, lasci immediatamente andare Thor!- ordinò con tono risoluto.

 

-Così dopo l'avrà vinta lui!- protestò.

 

-Ti prego, Tony, fa quello che ti dice!- gli disse Pepper, guardandolo negli occhi. Dopo averci pensato per un paio di secondi, Tony mollò la presa, lasciando libero il suo avversario.

 

-Scendete da lì, tutti e due!- comandò Coulson, venendo subito ascoltato.

 

-La vittoria è mia! La nuova regina di Asgard dovrà venire via con me!- affermò Thor, rimettendo i piedi a terra e senza alcuna intenzione a cambiare la sua opinione.

 

Tony si girò di scatto verso di lui. -Tu prova a toccarla anche solo con un dito e giuro che non sarò gentile come prima... sfrutterò l'artiglieria pesante!- lo minacciò, avvicinandosi di qualche passo.

 

Coulson, non capendo cosa stesse succedendo, si mise comunque in mezzo ai due allontanandoli. -Manteniamo la calma... Stark, togliti l'armatura.-

 

-E chi mi assicura che quel troglodita non mi attaccherà?-

 

-Ti do la mia parola, non farà nulla!- affermò l'agente, facendo comparire sul viso del Dio un'espressione contrariata. Tony indugiò qualche secondo, poi si tolse l'armatura, mettendosi vicino alla compagna. -Ora si può sapere che vi è preso?- Nessuno dei due rispose, mentre continuavano a guardarsi con astio, così intervenne Pepper.

 

-Per quello che so... Thor è entrato in casa aprendosi un passaggio nel muro, poi sono arrivata io e ha cominciato a... a...- Era abbastanza imbarazzata non riusciva ancora a credere a quello che era successo! -...a dire che sono una Dea e che doveva portarmi in un posto di cui non ricordo il nome...-

 

-Asgard.- enunciò Thor con le braccia incrociate al petto.

 

Coulson sgranò gli occhi non credendo alle sue orecchie. -Ok... ci possono essere state delle incomprensioni... ma perchè avete cominciato a lottare?!?-

 

-Ha cominciato lui, tirandomi un pugno!- si difese il Dio del tuono. Coulson posò lo sguardo su Tony, abbastanza stizzito da quanto fosse accaduto, aspettando una giustificazione.

 

-Io lo avevo avvertito! Lui ha voluto fare di testa sua!-

 

-Avvertito di cosa?- chiese l'agente non capendo più nulla.

 

-Lo avevo avvertito che gli avrei spaccato il naso se solo avesse sfiorato ancora Pepper... Io mantengo le promesse!- affermò convinto di aver la più assoluta ragione.

 

Coulson era ancora parecchio confuso. -Ok... ho capito... Ma perchè stavate facendo a botte!?!?!?-

 

-Cazzo, Coulson! Non vuole proprio capirlo?! Il Dio-elettroshock voleva portami via mia moglie!- gli gridò, incredulo del fatto che non fosse ancora del tutto chiaro.

 

-Sciocchezze! Una Dea non può essere tua moglie!- lo provocò ancora Thor.

 

A quella frase Tony partì verso di lui, ma venne subito fermato da Pepper, che lo prese dolcemente per mano. -Tony! Calmati!-

 

Lui sospirò per mantenere la mente lucida. -Glielo vuole spiegare lei o preferisce che sia io a farglielo capire a suon di cazzotti?- domandò a Coulson con il sorriso sulle labbra.

 

-Thor, ti posso assicurare che Pepper non è assolutamente una Dea... è semplicemente un'umana! Ed è moglie di Stark, ci sono anche dei documenti che lo provano e lo rendono a tutti gli effetti valido sulla Terra!- affermò gentilmente, cercando di convincerlo. -Hanno anche un figlio di tre o quattro anni...-

 

-Quattro. Anthony ha quattro anni.- enunciò Tony, stringendo affettuosamente la mano della compagna, sperando che almeno le parole di Coulson fossero bastate per convincerlo.

 

Thor annuì, tenendo la testa bassa. Sembrava abbastanza deluso. Dopo alcuni secondi di silenzio l'agente parlò. -Comunque ero venuto a portare dei documenti che Thor si era scordato di prendere...- disse, porgendo il plico di fogli a Tony.

 

-Non li ho scordati! Non li ho presi di proposito... È già tanto se faccio il messaggero, figurarsi il postino!- esclamò Thor per poi andare a cogliere da terra il suo martello. Con passo altezzoso si avvicinò al buco nel muro, ammirando l'immenso oceano, poi si girò verso gli altri tre. -Coulson. Stark.- enunciò guardando prima uno poi l'altro dritto negli occhi. -Splendida creatura terrena.- disse, rivolgendosi a Pepper e accennando un inchino. -Thor vi saluta!- e detto questo prese il volo e sparì per il cielo proprio com'era arrivato.

 

-Perfetto! Ora che il piccolo carpentiere è partito chi sistemerà tutto questo macello?- domandò Tony, leggermente innervosito.

 

-Non vi preoccupate, se ne occuperà lo S.H.I.E.L.D. Manderò subito qualcuno ad aggiustare quello.- affermò Coulson, indicando la voragine.

 

-Bene... Agente le posso offrire un caffè o qualcosa da bere?- chiese Pepper cordialmente.

 

-O no, non si disturbi! Devo andare, ho parecchie faccende da sbrigare... Speriamo di rivederci in occasioni meno turbolente!- rispose l'altro sorridendo.

 

-Ah Coulson!- lo richiamò Tony. -La prossima volta che dovete riferirmi qualcosa, sarei più che felice di una semplice telefonata che dell'arrivo del circo!-

 

-Lo terrò presente.- rispose semplicemente senza voler continuare la discussione. -Ora è meglio che vada! Arrivederci!-

 

Pepper lo accompagnò alla porta, ringraziandolo per aver salvato la situazione anche quella volta, poi tornò nella stanza mezza distrutta, trovando Tony che ammirava il panorama dell'oceano.

 

Si fermò sulla porta a braccia incrociate, osservando la schiena del compagno, fino a quando lui si accorse della sua presenza.

 

-Ehy! Che dici di tenere il buco? Dà un tocco artistico alla stanza!- affermò, cercando di sdrammatizzare la situazione.

 

Pepper alzò gli occhi al cielo, avvicinandosi a lui. -Si può sapere che ti è preso prima?!-

 

-Niente! È solo che quel buono a nulla mi fa perdere le staffe! Non lo sopporto proprio! E poi ti sembra normale entrare da un muro?!- enunciò, giustificando la sua reazione.

 

Lei sorrise. -Tu non ti sei arrabbiato solo per il muro...- proferì, mettendosi di fronte a lui per guardarlo negli occhi e poggiando un dito sul suo petto.

 

-Certo! Mi fa incazzare il fatto che voglia sempre aver ragione!-

 

-Tu sei uguale!- affermò Pepper, dicendo il vero.

 

-Non è vero!-

 

-Sì!-

 

-No!-

 

-Lo stai facendo proprio ora!- gli fece notare, sorridendo. -Ma hai anche un altro piccolo difettuccio, amore mio... Tu sei geloso! Smoderatamente geloso!-

 

-Geloso?! Io?!- Lei annuì divertita. -Io non sono geloso! È solo che non mi piace che gli altri ti ronzino intorno!-

 

-È equivalente a dire che sei geloso!-

 

Tony ci pensò su un paio di secondi. -Sì è vero! Sono geloso!- affermò infine, cingendole i fianchi con le braccia. -Non ho intenzione di farmi portare via la mia splendida Dea... Ora, se non ti dispiace, vorrei un altro po' di dolce...- le sussurrò maliziosamente per poi baciarla sulle labbra con dolcezza.

 

Intanto nel laboratorio, ignaro di tutto quello che era successo, Anthony aveva finito di sistemare il suo speciale guanto.

 

-Papà! Mamma! Dove siete?- sentendo la voce del bimbo i due si sciolsero dal dolce bacio.

 

-Siamo in palestra...- gli gridò il padre per essere sentito.

 

-E ora come gli spieghiamo tutto questo?!?- gli chiese Pepper, mettendosi a ridere.

 

-Ho finito il guanto! Ora funziona!- esclamò la sua vocina dal corridoio. Corse per gli ultimi metri con il braccio alzato, per mostrare bene il suo capolavoro ultimato. Appena entrò nella stanza rimase senza parole.

 

Il ring distrutto, gli oggetti sparsi in giro, mobili fuori posto e sopratutto un buco nel muro!!! Guardò prima il padre, poi la madre, poi la sua manina con indosso lo speciale guanto meccanico ed infine quella grande apertura nel muro... D'un tratto si ricordò le parole del padre riguardo quei tipi di incidenti.

 

-Non sono stato io!-

 

 

Fine

 

 

NdA: Ed eccoci arrivati alla fine di questa piccola ficcy!

Con l'ultimo chappy si è un po' capita l'utilità dei primi due capitolo introduttivi!

Il primo, dove Anthony costruisce il piccolo guanto meccanico, serviva solo per la battuta finale! Non so voi mai io ad immaginarmelo mi piego in due dalle risate! Ahah

E il secondo capitolo è collegato alla battuta dove Tony cita il dolce e poi bacia Pepper! *e sogna ad occhi aperti di essere al posto di Pepper <3 <3 <3*

Ammetto che scrivendo questo capitolo ho rischiato di impazzire per quattro personaggi presenti in un'unica scena (ke fatica! XD) Cmq ho introdotto la figura di Coulson per calmare un po' le acque, senza finire tutto in un mare di sangue (anche se Thor se lo meritava ahah) Ammetto che l'agente Coulson non mi sta per nnt simpatico... è peggio del prezzemolo, lo troviamo ovunque! Ma nonostante ciò era l'unica persona in grado di controllare in parte le reazioni dei due Vendicatori! XD

Spero che questa ficcy vi sia piaciuta!

Volevo ringraziare in modo particolare alcune ragazze del forum Tony&Pepper per avermi dato l'idea per scrivere questa storia =)

Naturalmente ringrazio ladymisteria, nicolettasole, mirianval e Ironmanup per aver recensito lo scorso chappy, a spikey, Memole91 e LetySalvatore per averla aggiunta alle seguite e a HarryPotter a d d i c t e d per averla messa tra le storie da ricordare! E grazie anche a tutti quelli che hanno solo letto e apprezzato!

Ci vediamo presto per un'altra ficcy!

Bacioni by Sic

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