AGAIN YOU AND I (vecchi titolo yet you and i)

di SasuLOveNaru
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1° parte ***
Capitolo 2: *** 2° parte ***
Capitolo 3: *** 3° parte ***
Capitolo 4: *** 4° parte ***
Capitolo 5: *** 5° parte ***
Capitolo 6: *** 6° capitolo ***
Capitolo 7: *** 7° parte ***
Capitolo 8: *** 8° parte (1° parte) ***
Capitolo 9: *** 9° parte (2° parte) ***
Capitolo 10: *** 10° parte ***
Capitolo 11: *** AVVISO ***
Capitolo 12: *** 11° PARTE ***
Capitolo 13: *** 13° capitolo ***
Capitolo 14: *** 14° capitolo ***
Capitolo 15: *** 15° capitolo ***
Capitolo 16: *** AVVISO ***
Capitolo 17: *** Verità, amicizia, amore e dolore - 1° parte ***
Capitolo 18: *** Verità, amicizia, amore e dolore 2° parte ***
Capitolo 19: *** Verità, amicizia, amore e dolore 3° parte ***
Capitolo 20: *** Verità, amicizia, amore e dolore 4° e ultimaparte ***
Capitolo 21: *** LETTERA ...RICORDI ... ODIO (1 PARTE) ***



Capitolo 1
*** 1° parte ***


Cari miei lettori, questa è la mia seconda pubblicazione, spero che vi piaccia.

I protagonisti sono di Kishimoto-Sama.

 

Questa è la storia di due ragazzi. Naruto Uzumaki e Sasuke Uchiha. Cresciuti insieme fin da piccoli. Hanno frequentato le stesse scuole e gli stessi amici. Andava tutto bene fino a quando non hanno scoperto di amarsi reciprocamente. Il loro amore era ricambiato e vivevano felici, però questo amore era mal visto dal padre di Sasuke che fece tutto quello che era nel suo potere per dividerli.

Essendo ancora minorenni e non avendo voce in capitolo anche se riguardava le loro vite, si rassegnarono al loro triste destino.

La separazione fu dolorosa da ambe le parti, ma speravano di vedersi assieme agli amici.

Però il signor Uchiha, senza dire niente a nessun membro della sua famiglia, fece trasferire tutti molto lontano, inoltre levo dalle mani del figlio minore il cellulare, dove vi era il numero di Naruto.

Così oltre al destino, avevano anche il mondo intero contro di loro.

Gli anni passarono e i due ragazzi crebbero. Si sposarono ed ebbero un figlio ciascuno, però non scordarono mai il loro primo amore.

 

:”Papaaa! Papaaaa!” un ragazzo sui quindici anni, biondo e dagli occhi chiari come la neve, correva per la grande casa in cerca del padre.

Lo cercò in tutte le stanze e alla fine lo trovo nel suo studio.

Un uomo sulla quarantina, dagli occhi azzurro cielo e dai capelli biondi, guardava allegramente l'entrata del figlio. Il suo nome era Naruto Uzumaki.

Nar:”Cosa vuoi Minato?” sapeva che ogni cosa nuova che succedeva a scuola il figlio veniva a raccontarglielo, quindi dedusse che quel giorno c'erano notizie fresche.

Min:”C'è una grande novità!” grido in tono allegro e pimpante, poggiando intanto la cartella affianco al divanetto che si trovava nella stanza. E camminando avanti e indietro per la stanza, nel tentativo di calmare la sua euforia.

Nar:”Qual è!?” oramai era impaziente anche lui, non aveva mai visto il figlio cosi agitato.

Min:”Oggi, nella nostra classe è arrivato un nuovo studente.”

Nar:”Allora!”

Min:”Come allora!”

Nar:”Anche l'anno scorso c'è stato un nuovo alunno ma è la prima volta che ti vedo così. Se non mi spieghi, come faccio io capire quello che vuoi dire?”

Min:”Il fatto è che non avevo mai visto nessuno come lui. È alto come me, ha la mia stessa età ma la parte più bella sono i suoi meravigliosi occhi verdi e quei capelli neri come l'inchiostro.”

Nar:”Non è che ti sei innamorato di lui!?” con un sorrisino sulle labbra. Oramai erano già tre anni che sapeva che il proprio figlio era gay. E non gli aveva mai fatto pressione per farsi che cambiasse idea. Non voleva diventare come il padre del suo perduto amore.

Min:”m...ma cosa d...dici mai!” diventando tutto rosso.

Nar:”Non ci vedo niente di male. Se ti piace. Sono solo felice per te.” mostrando un bel sorriso.

Min:”A...allora una di queste volte, posso portarlo a casa?”

Nar:”Certo. Casomai potremo anche chiamare i suoi.”

Min:”Davvero!” non credendo alle parole del padre.

Nar:”Certo” e allora il figlio gli si butto tra le braccia, rischiando entrambi di cadere dalla sedia in cui Naruto era rimasto seduto.

 

Qualche settimana dopo …

 

In un bianco palazzo, durante il pranzo, un uomo sulla quarantina dagli occhi neri come anche i capelli, stava parlando con il suo primogenito.

:”Come andiamo a scuola?”

:”Sasuke caro, lasciali il tempo di finire il pranzo!”

:”Non preoccuparti mamma.”

Sas:”Vedi, se sapevo che non mi poteva rispondere, non gli avrei mai fatto questa domanda. Inoltre, Sakura, tesoro mio, i piatti da te preparati sono tutti freddi e non si raffredderanno più di cosi.” e guardandola negli occhi, gli mostro un tenue sorriso. In tutti quegli anni, alla sua famiglia non aveva mai fatto vedere il suo sorriso più bello. Quello era solo per il suo amore più bello e importante, però venne fuori solo due volte. Uno quando suo figlio Arashi nacque e l'altro quando tre giorni fa gli disse che si era innamorato di un suo compagno di classe. Siccome non voleva fare come il vecchio padre, gli dette tutto il suo sostegno. Già con il tempo erano diventati affiatati ma solo dopo quella confessione diventarono davvero amici, dove il figlio gli confidava ogni segreto.

E quella sera decise di raccontargli una parte importante della sua vita.

Dopo pranzo e aver avuto notizie sulla scuola, chiamo il figlio nel proprio studio.

Sas:”Allora, come andiamo? Ti sei già dichiarato al tuo lui? O aspetti che lo faccia lui?”

Ara:”M..ma padre!” con le guance leggermente rosse.

Dopo qualche minuto di totale imbarazzo da parte di Arashi e di tranquillità da parte di Sasuke, il silenzio fu rotto da quest’ultimo.

Sas:”Presumo che nessuno dei due abbia fatto ancora il primo passo. Se è così, che ne dici di invitarlo al tuo compleanno che si terrà fra due giorni per poi portarlo in camera tua e confessargli i tuoi sentimenti! Inoltre potremo anche invitare i suoi genitori.”

Ara:”V...va bene.”

Sas:”Inoltre, siccome siamo in tema di confidenze, per cosi dire. So che per te sarà un trauma, ma confido nella tua intelligenza e cerca di capirmi.” con tono serio.

Era la prima volta che vedeva il padre con quell'espressione, tra la paura di perderlo e non essere capito dal proprio figlio.

Ara:”coincide per caso al discorso che mi feci molto tempo fa riguardante il nonno?”

Sas:”Si.”

Qualche tempo fa aveva raccontato solo al figlio il motivo per il quale il nonno non era il ben venuto in casa, però aveva omesso l'unica cosa davvero importante e quel giorno sarebbe venuto fuori.

Dopo che gli ebbe raccontato tutto, aspettò con impazienza le future domande da parte del figlio che però tardavano ad arrivare. Una volta appresa la triste storia del padre, scoprendo poi che anche lui era dell'altra sponda, ma la cosa che più lo aveva mandato sotto-shock non era altri che il nome Naruto Uzumaki.

Ara:- Come farò a dirgli che il padre di Minato non è altri che Naruto Uzumaki? Come cazzo faccio!!?-

Sas:- Perché non mi dice niente? Forse ho sbagliato!-

Entrambi avevano mille pensieri e non sapevano a chi dare retta.

Per fortuna che Sakura busso alla porta, altrimenti sarebbero ancora muti l'uno con l'altro.

 

Alla sera del giorno dopo...

 

Naruto si stava dirigendo verso la sua camera, dove avrebbe dormito assieme a sua moglie Hinata, ma prima sarebbe passato da suo figlio.

 

Min:”Avanti!” quando aveva sentito bussare alla porta della sua camera.

Nar:”Posso disturbare!!?” mettendo solo la testa dentro alla camera.

Min:”Certo papi! Che cosa volevi?” rivolgendosi al padre con un sorriso.

Nar:”A che è ora dobbiamo andare dal tuo Arashi? Non vorrei che pensasse che siamo dei ritardatari!” grattandosi dietro la testa in segno di leggero imbarazzo.

Min:”verso le 16.30”

Nar:”Ok!. Ora vado, ti lascio finire i compiti e poi, mi raccomando vai subito a letto o domani dormirai in piedi.”

Min:”Ok. Buona notte papà!”

Nar:”Notte figliolo!” e si stava per uscire quando si girò nuovamente verso Minato. “Un'ultima cosa.”

Min:”Si!”

Nar:”Non mi hai ancora detto il cognome del ragazzo che ti piace.”

Min:”Scusa, ma è un segreto. Al momento giusto te lo dirò.”

Nar:”Va bene. Buona notte di nuovo” e se ne andò via.

Min:- Chissà che faccia farai quando rincontrerai il tuo primo e vero amore. Spero solo che vada tutto bene.-

 

Anche Minato, come era già successo ad Arashi, il padre gli aveva raccontato tutta la sua vita.

Però, in girò c'è anche un altro segreto che lo sanno solo i padri, chissà come la prenderanno i rispettivi rampolli??

 

Finalmente era arrivato il giorno del compleanno.

I tavoli con sopra ogni pietanza e bevanda, erano stati predisposti in giardino.

Alcuni invitati erano già arrivati ed altri dovevano ancora arrivare.

Ogni invitato si era già messo a proprio agio, parlando con chi conoscevano o facendo amicizia con i nuovi.

In mezzo alla confusione, con fatica, si sentì suonare il campanello della porta.

 

Ara:”Vado io!” urlo mentre andava ad aprire. Una volta aperta la porta, davanti ai suoi occhi apparve la creatura più bella che avesse mai visto. Capelli lucenti e biondi più del sole, occhi chiari da poterti vedere fin nell'anima. Un corpo snello e slanciato che veniva coperto da una camicia azzurra e da un paio di pantaloni bianchi.

 

Però non fu l'unico a rimanere incantato. Pure Minato, vedendo la creatura che era venuta ad accoglierlo, si era perso.

 

Entrambi i ragazzi, furono riportati sulla terra e con rammarico, Arashi, li fece accomodare.

 

Min:”Tieni, questo e per tè!” e gli porse un piccolo pacchetto racchiuso da un bel fiocco argentato.

Ara:”Grazie!” e gli sorrise felice.

 

Dopo che ebbe accompagnato gli ospiti nel giardino dove ci sarebbe stata la festa, prese per mano Minato e lo portò in camera sua. Era arrivato il momento di mettere le carte in tavola.

 

Molte volte era andato a casa di Arashi ed era anche entrato nella sua camera, però quella, fu la prima volta che si sentiva agitato. C'era dell'aspettativa e tanto nervosismo nell'aria e non sapeva spiegarsi il perché.

 

Ara:- e ora! Che diavolo dico!-

Min:- e ora! Perché non dice niente?-

Ara:- Ok, mi butto. Al massimo mi massacra di botte.- e lentamente si girò verso l'amico.

Min:- ed ora, perché mi guarda in quel modo! Forse ha scoperto che sono innamorato di lui e che gli da fastidio! Magari mi prende a botte e mi butta fuori. Ma allora perché mi ha invitato al suo compleanno?!!- molte domande gli giravano per la testa ma nessuna si avvicinava al vero motivo.

Min:”C...che v..vuoi fare?” vedendolo avvicinarsi pericolosamente.

Ara:”Non s...sono molto bravo con le parole, per cui ...” e senza dare modo all'altro di liberarsi, siccome erano vicino al letto, lo spinse sulle morbide coperte e gli bacio teneramente le labbra.

Min:”C...che c …!” non riusci a finire che fu letteralmente buttato sul letto e baciato.

 

Dopo qualche minuto, non ricevendo risposta dal ragazzo sotto di lui, Arashi si scostò per scoprire gli occhi bianchi tendenti al lilla pieni di lacrime.

 

Ara:- Oddio, cosa ho fatto! “Scu...scusa, i..io!”, non sapeva come reagire, si alzo dal letto ed andò a sedersi vicino alla scrivania.

Asciugandosi gli occhi, Minato si mise a sedere sul bordo del letto.

Min:”Perché l'hai fatto?”

Ara:”P...perché s...sono innamorato … di te!”

Min:”D...davvero?!”

Ara:”S...si!”

Min:” Sai, anch'io!” e lentamente si avvicinò ad Arashi. Rivolgendogli intanto un dolce sorriso.

Ara:”Cosa?” ancora incredulo. Sembrava che il suo sogno più grande stesse per diventare realtà, vedendo sopratutto il suo Minato che si avvicinava a lui esibendo un bel sorriso.

Ma la conferma lo ebbe non appena ricevette la risposta tanto attesa.

Min:”Anch'io ti amo. Ti amo con tutta l'anima.” e intanto circondava il collo del ragazzo ancora seduto.

Con un sorriso sulle labbra, avvicinarono i volti, facendo combaciare le loro labbra. Il bacio da tenero si trasformo ben presto in passionale. Portando i due innamorati in un mondo tutto loro.

 

Era passata un'ora da quando Naruto e la sua famiglia era arrivata. Era scomparso prima il figlio, portato via dall'amico e poi la moglie, che era andata a salutare alcune amiche e altre mamme nuove.

Pure lui aveva salutato tutti ed ora se ne stava in tranquillità, l'unico dispiacere era di non aver ancora incontrato i genitori dell'ospite.

 

Nar:”Chissà Hinata, che fine avrà fatto!!” stava per chiedere a una delle donne che si trovavano vicino a lui se avesse visto sua moglie, quando fu richiamato da ...

:”Narutooo!” una voce di donna si innalzo in mezzo alla festa. Sua moglie gli stava correndo incontro.

I lunghi capelli neri, gli volavano attorno come ali di corvo e i suoi occhi esprimevano una felicità infinita.

Con un bellissimo sorriso, la donna si butto fra le braccia del marito.

 

Nar:”Come mai cosi felice, Hinata Cara!”

Hin:”Finalmente, finalmente l'ho trovata!” sprizzando gioia da tutti i pori.

Nar:”Che cosa!?” chiese incuriosito.

Hin:”Ho trovato la mia anima gemella.”

Nar:”Sicura? Non è che ti sei sbagliata?” timoroso che potesse ancora sofrire come in passato.

Hin:”Lei, è quella giusta. Se vieni con me, te la faccio conoscere.” e prendendolo per mano, si diressero insieme verso l'interno della casa, dove seduti comodamente in una poltrona della grande sala, due persone attendevano la loro conoscenza.

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Capitolo 2
*** 2° parte ***


Hin:”Lei, è quella giusta. Se vieni con me, te la faccio conoscere.” e prendendolo per mano, si diressero insieme verso l'interno della casa, dove seduti comodamente in una poltrona della grande sala, due persone attendevano la loro conoscenza.

 

:”Ho un po' paura!”

:”Perché? Non è forse lei la persona di cui sei innamorata dalle superiori! Quella che s'è dovuta trasferire l'ultimo giorno di scuola e che non sei riuscita confessarti! Se non sbaglio, è quello che mi hai detto qualche minuto fa, quando mi hai sottratto ai nostri ospiti.”

:”E vero. Ma io ho paura di come potrebbe reagire Arashi. È vero che ha accettato il tuo vero essere, ma non sappiamo ancora come potrebbe reagire. Ed è questo che mi fa maggior mente paura.”

Sas:”Stai tranquilla. Inoltre, Sakura, non dimenticarti che ha la mia intelligenza e la tua bontà. Quindi penso che ti capirà come è capitato a me.”

Sak:”Ne sei certo?”

Sas:”Sicurissimo.” e teneramente la prese fra le braccia, tentando di calmarla.

E come ricompensa ricevette un bacio sulla guancia.

 

Mentre rientravano in casa per conoscere finalmente la persona amata da Hinata, Naruto la vide più allegra del solito. Di norma era molto calma, ma ora non sembrava più lei. Sia il suo viso dove c'èra un bellissimo sorriso, sia il corpo, dimostravano la più totale felicità che l'uomo possa mai immaginare. Spruzzava gioia da tutti i pori.

Contagiato da quel clima gioioso, anche lui si mostrò più allegro.

 

Nar:-chissà come sarà questa ragazza? Sarà capace di renderla felice?- queste ed altre domande vorticavano nel suo cervello. Non voleva che la sua Hinata avesse una delusione, ci teneva troppo a lei, inoltre era la madre di suo figlio. - a proposito, che fine avrà fatto mio figlio Minato? casomai lo chiedo a lei.-

 

Nar:”Tesoro?” mentre stavano finalmente entrando in casa.

Hin:”Si?”

Nar:”Sai per caso dov'è finito Minato?”

Hin:”Credo che sia con Arashi.”

Nar:”Ok” poi “come hai detto che si chiama la ragazza?” chiose curioso.

Hin:”Si chiama Sakura...a proposito, eccola là!” e gli indicò una giovane donna dai capelli rosa, la quale si era alzata non appena aveva sentito dei passi che si avvicinavano.

 

Naruto si voltò a salutarla ma rimase impietrito non appena vide da chi era accompagnata.

Un uomo di un anno più grande di lui, con capelli neri come la notte e occhi scuri come il petrolio, lo stavano guardando meravigliati.

 

Ogni singolo sentimento iniziò a scorrere nei corpi dei due uomini.

Tutto il dolore patito per colpa di un genitore, sgorgo sotto forma di lacrime. Lacrime a lungo trattenute. Lacrime di un dolore per la prima volta finito e lacrime di felicità per un'amore ritrovato dopo tanti anni.

Ma come si sa, i sogni fanno più male della realtà.

 

Facendo finta di non conoscerlo, si avvicinò alla copia.

 

Nar:”Salve, sono Naruto, il marito di Hinata.” salutando prima la donna e poi l'uomo.

Sak:”piacere sono Sakura Haruno” mostrando anche lei un bel sorriso.

Sas:”io sono Sasuke Uchiha, il marito di Sakura.”

 

Dopo le dovute presentazioni, ognuno prese posto sui divani che circondavano un basso tavolino, dove sopra vi era un vassoio pieno di cioccolatini.

Quando finì di offrile i cioccolatini, Sakura fece alcune domande alla copia. Così venne a sapere che i due si erano sposati un anno dopo aver finito gli studi. Hinata lavorava come commercialista presso un famoso notaio, però gli piaceva fare anche la casalinga e preparava sempre degli ottimi piatti. Invece Naruto si era specializzato in tecnico informatico. Dopo qualche anno come apprendista presso la ditta *** aveva deciso di aprire una propria attività ed aveva fatto bene, ora era più famoso di chiunque altro. Ma la loro massima felicità era stata quando era nato Minato.

Poi fu il suo turno di raccontare di se stessa, spiegando che faceva la stilista ed era un lavoro talmente impegnativo che avvolte alla sera arrivata stanca però ne era veramente entusiasta, non l'avrebbe abbandonato per tutto l'oro al mondo.

Alla fine anche il marito di Sakura parlo di se anche se molto riduttivo. Cosi si scoprì che aveva una ditta che produceva computer, iphone, cellulari ed altre cose elettroniche, inoltre di sua proprietà erano anche alcune ditte di automobili, famose in tutto il Giappone ed oltre.

Ed anche loro dissero che erano stati felici quando aspettarono l'arrivo di Arashi.

Passarono poi a raccontarsi le passioni che avevano e i desideri che volevano realizzare, però alla fine si arrivò all'argomento principale.

 

Sak:”So, che ci conoscevamo da quando andavamo a scuola, ma ora è come se ci conoscessimo per la prima volta. Quindi vorrei sapere come mai, prima dell'ultimo anno ti sei dovuto trasferire. Io avrei voluti conoscerti meglio ma non me ne hai dato la possibilità?”

Hin:”il fatto è che mio padre, fu trasferito in un'altra città all'improvviso. Anche io avrei voluto presentarmi a te, forse se avessi avuto più coraggio, forse a quest'ora staremo insieme. Forse non lo sai, ma a scuola tutti ti consideravano bella e tutte le ragazze ti prendevano a modello. Oltre ad apparire sempre affascinante...”arrossendo”... eri anche molto intelligente, mentre io ero molto timida. Anche se ora sono molto cambiata.”

Sak:”Lo vedo.”

Hin:”però, sono felice anche così. Se non mi fossi trasferita, non avrei mai incontrato Naruto, e io non sarei mai cambiata così tanto. Sarei ancora la ragazza insicura di quando ero a scuola. Però non è andata così e per questo devo ringraziare mio padre. Non appena ho conosciuto mio marito, ho voluto cambiare sia per lui che per mio padre che lavorava con fatica per mantenerci, sia a me che a mia sorella, però l'ho fatto anche per me stessa altrimenti ora, non sarei quella che sono ora. Una donna fiera di se stessa e lo sono ancor di più non appena ho realizzato il mio sogno e tutto questo lo devo solo a Naruto, da quando è entrano nella mia vita tutto quanto è cambiato in meglio.”

Sak:”ma, toglimi una curiosità. Tuo padre sapeva che eri bisex?”

Hin:”ho preferito non dirglielo. Gli avrei causato solo altro dolore.” diventando triste.

Vedendo che con la sua domanda inopportuna l'aveva fatto intristita, decise di cambiare argomento. Iniziarono a parlare dei rispettivi figli.

Alla notizia dei rispettivi ragazzi che non avevano mai dato nessuna notizia delle loro famiglie, fece rimanere i quattro adulti senza parole.

Nar:”noi parliamo di tutto, ma neanche a me aveva detto chi erano i genitori del suo migliore amico. Per caso a te aveva fatto qualche accenno, tesoro?!”

Hin:”No.”

Sak:” se per questo, anche noi ne siamo stati all'oscuro fino ad ora. Ma con questa chiacchierata, ora siamo molto più tranquilli.”

Hin:”anche noi. Anzi, forse è il caso andarli a cercare.”

Nar:”hai ragione, ma non sappiamo dove si siano nascosti!.”

Sak:”vieni con me, credo che siano nella camera di Arashi.” rivolgendosi a Hinata e rispondendo in contemporaneamente alla domanda di Naruto.

 

Le due donne, felici, lasciarono da soli i mariti, per dirigersi assieme nei piani superiori alla ricerca dei due ragazzi.

 

Dopo la sparizione delle loro mogli, tra di loro calò un fitto silenzio.

Non sapevano come comportarsi, da una parte volevano rompere quel silenzio opprimente, dall'altra, non riuscivano ad immaginare quello che sarebbe potuto nascere se uno dei due avrebbe aperto bocca.

Chissà, forse il dolore dell'abbandonare anche se non voluto e quello di essere abbandonati senza una spiegazione, non davano loro l'opportunità di capirsi, perdonarsi o forse anche amarsi di nuovo.

L'unica cosa certa e che entrambi avevano paura.

Paura per se stessi, paura che l'altro non l'avrebbe perdonato, paura che non venisse capito anche se non era sua la colpa. Paura sopratutto che l'amore che nutriva per l'altro fosse di nuovo soppresso e nascosto anche se bussava incessantemente per venire fuori.

Chi avrebbe mai vinto questa battaglia?

Il cervello che lo spronava a lasciar perdere perché ormai non c'era un domani per loro, oppure il cuore, quel muscolo rosso come il sangue che vi sgorgava dentro per farlo battere ancora più di veloce di prima alla sola vista dell'altro.

Tutt'e due avevano una ragione per predominare sull'altro.

 

Sas:”...”

Nar:”...!”

 

Sak:”non ditemi che avete passato questo poco tempo in silenzio!”

A quella voce, i due ritornarono con i piedi e pensieri a terra. Non l'avevano proprio sentita.

Assieme a lei e Hinata c'erano anche Minato ed Arashi.

I due giovani volevano tenersi per mano ma non volevano sbandierare il loro amore ai quattro venti ma i due uomini se ne accorsero e furono segretamente felici per loro, per aver finalmente trovato un amore.

Nar:”è colpa mia, non sono molto bravo ad intrattenere le persone” mentendo alle donne e a se stesso, sopratutto all'uomo che gli sedeva affianco.

Da quel che aveva capito nel poco tempo che aveva trascorso con loro, la signora Uchiha, non sapeva ancora niente del passato del proprio marito. E lui ne sapeva qualcosa, siccome non aveva mai raccontato il suo passato alla moglie, solo al figlio aveva accennato qualcosa, solo perché si era ritrovato nella sua stessa situazione.

Sak:”allora ne avrà un'opportunità stasera, visto che ho invitato sia lei che Hinata a cena da noi. Naturalmente ci saranno anche i nostri figli.” ignorando una verità che di li a qualche giorno sarebbe venuta a galla.

 

Così, quando anche l'ultimo invitato usci da quella casa. Le due famiglie passarono ancora qualche era a parlare di loro.

Verso l'ora di cena, le due donne si misero, insieme, a cucinare per i rispettivi mariti e figli, i quali avevano il compito di apparecchiare la tavola.

A fine cena:

Nar:”complimenti, ottimi piatti. Congratulazioni alle due cuoche!”

Hin/Sak:”grazie!”

Min/Nar:”Anche il dessert era buonissimo.”

Nar:”Non hai per caso la ricetta?^-^”

come per un accordo strano tutti avevano preso l'ardire di darsi del tu. Anche se c'era sempre qualcuno che diceva solo uno o due parole.

Sak:”ha ha ha, certo! Quando vuoi.”

Ara:”era tutto buonissimo, mamma!”

Sak:”grazie tesoro”

 

Però, anche quel tempo passo e la famiglia di Minato fu costretta a ritornare a casa. Lui doveva andare a scuole e i suoi al lavoro cosi come la famiglia di Arashi.

 

Sak:”spero che veniate a trovarci di nuovo. Mi ha fatto molto piacere conoscervi.” e intanto guardava Hinata, senza farsi accorgere dal figlio.

Hin:”sicuramente. Siamo stati molto bene in vostra compagnia.”

Sak:”Mi fa piacere.” e dopo aver salutato un'altra volta la copia, chiuse la porta per poter andare cosi a letto.

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Capitolo 3
*** 3° parte ***


Nar:”sono contento che ti sia divertita. Ma dimmi, come mai non scendevate?” mentre erano lungo la strada che li avrebbe riportati a casa.

Hin:”b...be ecco.” con il rossore che iniziava a colorargli le guance.

 

Nar:”non voglio forzarti, ma mi hai messo curiosità. Ma se proprio non te la senti, las..”

Hin:”l...lei mi h...ha b..ba..baciata” con la faccia tutta rossa.

Nar:”cavoli. Non credevo che fosse così intraprendente. Però sono contento per te. Finalmente potrai essere completa.”

Hin:”si, pero!”

Nar:”cosa?!”

Hinata non voleva farlo diventare tristi solo perché lei aveva trovato la sua anima gemella. Sapeva che lui le voleva bene, ma non voleva farlo soffrire, ed è per questo che tacque ma ancora una volta Naruto capì il suo stato d'animo. Se non fosse stato così, la prima volta che si conobbero non gli avrebbe mai detto la sua vera natura e a quest'ora non avrebbe un buon alleato. Non solo l'aveva capita dal primo momento venendogli incontro e aiutandola nel miglio modo possibile, sposandola per far felice un vecchio uomo in punto di morte, ma capiva tutto di lei, i suoi pensieri, le sue emozioni ma sopratutto sapeva realizzare i suoi desideri, come quella di avere un figlio. Che ora camminava davanti a loro. Ed ancora oggi, era li a ringraziarlo con il cuore e sperava che in futuro di poter ricambiare un tale dono.

Nar:”se ti stai facendo dei problemi per me, devi stare tranquilla. Ricordati solo una cosa, io staro sempre dalla tua parte, qualunque cosa accada. Inoltre ti devo ringraziare.”

Hin:”perché?” commossa per quelle poche parole.

Nar:”perché come io ho salvato te, anche tu hai salvato me. E non finirò mai di ringraziarti.”

Hin:”n...non è vero.”

Nar:”Invece si. Ricordo che passai un anno quasi due, in uno stato pietoso. Non riuscivo più ad essere me stesso. Vedevo tutti i miei amici incitarmi ad andare avanti ma alla fine li persi. Perché loro volevano indietro il ragazzo esuberante e pieno di vita ma non capivano che facendo così avrebbero solo peggiorato le cose. Poi un giorno quando mi trasferì in un'altra scuola per poter dimenticare, incontrai te. Dalla prima volta che ti vidi, capì che eri come me. Sola ed abbandonata al proprio destino. Non so come iniziammo a frequentarci ma mi ricordo solo il nostro primo e vero sorriso. Finalmente la vita aveva iniziato a sorriderci. Ed io sono stato molto fortunato perché ora posso finalmente dire di essere felice e lo sono ancor di più perché nei tuoi occhi vedo l'amore risplendere come doveva essere e come sarà da ora in poi. Quindi non pensare che mi abbandonerai, al contrario, ti starò sempre accanto per proteggerti e consigliarti ogni volta che lo vorrai. Ti voglio e ti vorrò per sempre bene.”

Hin:”anche io ti voglio bene.” e si protese verso il marito, dandogli un dolce bacio, per ringraziarlo ancora un'altra volta e per essere il suo angelo custode.

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Capitolo 4
*** 4° parte ***


Due giorni dopo, a casa Uchiha...

 

Ara:”MAMMA!” entrando di corsa in cucina.

Sak:”Che c'è tesoro!” mentre era intenta a lavare i piatti della colazione.

Ara:”oggi vado via prima. Mi trovo con Minato e poi andiamo a scuola insieme”

Sak.”Va bene. Ma stai attento.” e dopo aver baciato il figlio lo saluto.

Ara:”Ciao” e usci.

 

Poco dopo, dai piani superiori scese anche il marito, vestito di tutto punto con la valigetta in mano.

Sas:”è meglio che mi avvii anch'io se non voglio arrivare in ritardo.”

Sak:”potresti anche fare con tutta calma, infondo sei il capo.”

Sas:”Si, potrei. Ma essendo il capo voglio dare l'esempio. Non voglio che i miei dipendenti prendano il brutto vizio di arrivare in ritardo sul posto di lavoro. Inoltre lo faccio con piacere perché mi piace il mio lavoro.”

Sak:”ne sono felice.”

Sas:”tu invece! Cosa farai?” solamente il giorno prima aveva scoperto che la moglie aveva preso un giorno di riposo.

Sak:”Dopo aver riordinato casa, andrò a fare compere con un'amica.”

Sas:”Allora divertitevi.” e dopo aver baciato la moglie usci anche lui.

 

Qualche ora più tardi all'uscita da scuola...

 

Ara:”ti va di fare un giro prima di rientrare a casa?”

Min:”Si.” e gli sorrise felice. “poi non abbiamo neanche i compiti.”

Ara:”già! E poi come potrebbero, visto che tra cinque giorni finisce la scuola. Sarebbe alquanto strano.”

Min:”Son d'accordo con te.”

 

E assieme si avviarono verso il centro, stavano molto vicini ma senza tenersi per mano. Certo, l'omosessualità era ormai riconosciuta anche se non il matrimonio, però loro non volevano sbandierare il loro amore ai quattro venti. Erano contenti così.

 

Divertendosi a girare e parlando del più e del meno, si era ormai fatta l'ora di rientrare a casa. Erano fermi a una fermata del bus, quando dall'altra parte della strada non videro le loro madri.

 

Ara:”allora è con tua madre che la mia si doveva vedere.”

Min:”Mh” annuendo con la testa.

Ara:”però, c'è una cosa che non capisco.”

Min:”e sarebbe!”

Ara:”aveva detto che usciva con un'amica. Ma non pensavo che si trattasse di tua madre. Perché non c'è la detto subito!”

Min:”ora che ci penso, anche la mia aveva detto che usciva con una sua amica e ha preso due giorni di riposo”

Ara:”qui c'è qualcosa che non quadra. Perché fare tutto di nascosto?!” e si mise nella posizione di quando doveva ragionare.

Min:”A...Arashi!”

Ara:”non mi disturbare, sto pensando!”

Min:”f...forse so il m...motivo”

Ara:”quale sarebbe? E poi perché balbetti!” riportando la sua attenzione sul fidanzato.

Ancora scioccato per quel che aveva assistito, con il dito, mostrò ad Arashi quello che le loro madri stavano facendo.

Ara:”O-O!” non poteva credere ai suoi occhi.

Ara:”forse è meglio non dire ai nostri padri quello che abbiamo visto, la prenderebbero male. È meglio lasciare tutto com'è e poi sono grandi e vaccinate, la vita e la loro e se un giorno vogliono dircelo possiamo dirgli che per noi non è un problema e che le sosteniamo.” ritornando con i piedi per terra.

Min:”anch'io la penso così. Manterrò il segreto più a lungo possibile”

 

E mentre salivano sul bus, videro le loro madri baciarsi un'altra volta. Furono felici per loro. Da qualche tempo entrambi i ragazzi, avevano qualche sospetto sulle loro madri ma non erano certi della loro vera natura ma vederli ora felici avrebbero fatto il tutto per non svelare il loro più intimo segreto ai loro padri. Però non sapevano che i loro padri ne erano già a conoscenza. Chissà come sarebbe andata a finire.

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Capitolo 5
*** 5° parte ***


Quella stessa sera a casa Uzumaki...

 

A fine cena, il figlio se ne andò in camera e i genitori continuarono a parlare tra di loro.

 

Nar:”com'è andata la tua giornata di riposo?” sorseggiando lentamente un bicchierino di limoncello.

Hin:”bene, mi sono divertita un casino. Dopo che siete andati via è venuta a prendermi. Abbiamo passeggiato lungo il laghetto che si trova nel parco ***, siamo state sempre a braccetto. Ci siamo raccontati a vicenda pezzi della nostra vita, poi per pranzo siamo andati in un piccolo ristorante dove abbiamo ordinato degli ottimi piatti, casomai uno di questi giorni ci andiamo tutti e sei.” e senza fermarla, Naruto annui solamente “Nel pomeriggio invece siamo andate per negozi e abbiamo fatto merenda prendendo un gelato...”e mentre diventava leggermente rossa “... e poi ci siamo baciati. Alla fine mi ha riaccompagnata a casa.”

E durante tutto il racconto, con la mente era ritornato al passato, dove lui e Sasuke passeggiavano assieme anche se dovevano comportarsi come se fossero dei semplici amici, siccome a quell'epoca i diversi venivano denigrati e trattati mali.

Quegli anni erano stati i più belli della sua vita. Ogni istante passato in sua compagnia, gli faceva toccare il cielo con le dita. Tutti i baci e le carezze scambiati in intimità gli avevano mostrato la via della felicità. E a quei dolci pensieri, il suo cuore iniziò a battere più velocemente e il suo viso si illuminò di nuovo, però fu riportato in terra da Hinata.

Hin:”invece tu! Com'è andato il lavoro? C'è stata qualche novità?”

Nar:”eh! Cosa!...ha si!”

Hin:”...!”

Nar:”devo creare e modificare un antivirus molto potente. Siccome il mio miglior tecnico in quel momento era impegnato, ci son dovuto andare io.”

Hin:”e cos'è che ti preoccupa!” siccome si era accorta del suo cambio d'umore.

Nar:”la creazione del programma non è un problema, neanche il tempo che mi hanno chiesto”

Hin:”allora cos'è?!”

Nar:”è meglio chiedersi chi è!”

Hin:”perché?”

Nar:”il cliente che ha richiesto il nostro aiuto, non è altri che il marito di Sakura. Sasuke Uchiha”

Hin:”ma, sarà sicuro?”

Nar:”spero, altrimenti...”-non so come me la caverò- e ripenso a quella mattina.

 

Flashback

 

Era appena arrivato in azienda che Karin, la sua segretaria, gli era andato incontro iniziando a ricordargli gli appuntamenti della giornata.

Kar:”inoltre, abbiamo un problema”

Nar:”... quale?”

Kar:”la ditta Apple H&C. vuole usufruire la manutenzione del nostro miglior tecnico!”

Nar:”è il problema! Dove sta?!”

Kar:”sta, che in questo momento, Kiba è impegnato presso un'altra attività e si libererà solo fra tre giorni”

Nar:”Allora li richiami, e dica loro di aspettare.”

Kar:”credo ... sia impossibile!”

Nar:”Perché mai!!”

Kar:”Han detto che è molto urgente e che lo vogliono subito.”

Nar:”allora che si arrangino. Oppure chiedano a qualcun altro. Io non lavoro con gente che pretende tutto subito. Che si attengano ai tempi nostri o non se ne fa niente!”

Kar:”Però...!”

Nar:”Cosa c'è ancora!?!”

Kar:”Hanno già versato la prima caparra”

Nar:”C-COSA!!!”

Kar:”...!”

Nar:”non potevi dirmelo immediatamente! Ora non possiamo tirarci indietro. Bisognerà trovare immediatamente il sostituto di Kiba... vammi a prendere le schede dei nostri migliori tecnici”

Kar:”n-non potrebbe a-andare lei!? Dopotutto nessun tecnico è paragonabile alla sua bravura”

Nar:”che fai!, cerchi di corrompermi!”

Kar:”sarebbe nel mio intento^-^”

Nar:”mh!”

Kar:”poi, se ci va lei, i suoi dipendenti saranno fieri di essere sotto la sua guida e di sicuro si daranno da fare maggiormente nel loro lavoro.”

Nar:”mh!...si, si può fare.” mentre gli nasceva un ghigno “Cosi diranno che il loro capo è il più grande, il migliore e il più bravo di tutto il mondo e tutti mi ammireranno HA HA HAA!”

Kar:-è troppo facile raggirarlo. Ma tutti noi gli vogliamo bene, per questo che nessun cliente si e mai lamentato. Lui ci infonde coraggio e voglia di fare. Ci dà la carica giusta a svolgere il notro lavoro anche se fosse difficile. Ed è per questo che noi non lo tradiremo mai.-

Ritornando se stesso...

Nar:”richiami la ditta e fissi un appuntamento per questa mattina”

Kar:”OK! Capo” ed usci dall'ufficio.

 

Due o tre dopo, davanti all'Apple H&C.

 

Seg:”desidera!” chiese una volta alzato la testa dal monitor che gli stava davanti, per osservare il nuovo cliente.

Nar:”Ho un appuntamento con il sig.Uchiha. Sono il tecnico della Information U&C.”

Seg:”prego, mi segua.” e lasciando il lavoro, fece strada verso l'ufficio del Presidente.

Dopo aver preso l'ascensore per salire all'ultimo piano, percorsero assieme un lungo corridoio.

Da una parte stavano delle porte che racchiudevano al loro interno i vari uffici, mentre dall'altra parte, c'era un immensa vetrata che lasciava vedere il paesaggio sottostante.

Una volta arrivati davanti alla porta, dove la targhetta riportava “Uchiha Sasuke-Presidente”, dopo aver bussato ed aver ricevuto l'invito di entrare, varcarono la soglia dell'ufficio.

 

Quella era la seconda volta che lo vedeva e come successe qualche tempo fa, il suo cuore perse un battito.

Decise però di non assecondarlo. Non era li per rivangare il passato, anche se dolce ma doloroso insieme, ma era li per lavoro ed era quello che avrebbe fatto.

 

Passarono due ore, mettendosi d'accordo di come, quando e il tempo che avrebbe impiegato a fare il suo lavoro.

 

Nar:”Bene! Allora arrivederci e a domani!”

Sas:”Si! Arrivederci”

 

Fine flashback

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Capitolo 6
*** 6° capitolo ***


Da quando aveva iniziato il suo lavoro, aveva da subito percepito il suo sguardo.

Lo seguiva ovunque. Inoltre cercava sempre di avvicinarglisi ma lui con una scusa o altro si allontanava.

Sentiva che prima o poi avrebbe fatto una mossa decisiva, ma lui aveva fatto un patto e se voleva tenere al sicuro la sua famiglia non doveva assecondarlo per nessun motivo.

Ma si sa, che quando ci si prefissa una cosa, avvolte il destino ci mette il zampino in mezzo sconvolgendo tutto.

 

Era davanti alla macchinetta del caffè per prendersi la suddetta bevanda quando il destino beffardo iniziò a mettersi in mezzo.

 

...:”Uno amaro per me!”

Nar:”Haaa!”

Non l'aveva sentito avvicinarsi.

Dietro di lui stava Uchiha Sasuke.

Nar:”Non l'ho proprio sentita arrivare!” girandosi verso il moro “...Sa, quando lei cammina i suoi passi non si sentono proprio!” e se ne andò dopo aver preso la bevanda, senza lasciar parlare l'altro.

Se non voleva correre dei rischi, doveva comportarsi da perfetto estraneo con l'altro. Ma non aveva fatto i conti con la testardaggine dell'Uchiha.

Sas:”posso invitarla a pranzo?” non gli piacevano i giri di parole, quindi era andato dritto al punto.

Sapeva che l'altro lo stava evitando ma sapeva che non sarebbe riuscito a tenerlo lontano ancora per molto.

Nar:”Perché?!”

Sas:”Volevo solo ringraziarla per l'ottimo lavoro che sta facendo. Al giorno d'oggi, non si trovano molto spesso persone con il suo talento. Sono stato veramente fortunato.”

Nar:-se sta cercando di corrompermi con i suoi elogi, si sta sbagliando di grosso- “La ringrazio, ma devo rifiutare. Se vuole che il lavoro venga perfetto, mi deve lasciare lavorare. Ed ora, se mi vuole scusare!” ed iniziò ad avviarsi. Però qualcosa lo fermò.

 

Vedendo che si allontanava ancora una volta da lui, Sasuke, con una mozza veloce, lo fermò prendendogli un braccio. Stufo di vederlo sempre scappare da lui.

Sas:”Gli ordini, in questa ditta li do io! Però se proprio non vuole andare in un ristorante, possiamo pranzare nella sala mensa assieme a tutti gli altri.” - vediamo ora come mi risponderai-

Nar:-cazzo! Mi ha fregato. Ora non potrò rifiutare. Però è meglio così. Con tutti gli altri attorno, non tenterà un approccio.- “Va bene. Come vuole lei. Allora ci vediamo davanti alla sala mensa” e veloce se ne andò.

 

Sas:-non riesco ancora a capire la tua ritrosia, ma vedrai che lo scoprirò ed allora sarai di nuovo mio e niente e nessuno ci potrà di nuovo separare.- e anche lui ritornò nel suo ufficio, portando con se il caffè.

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Capitolo 7
*** 7° parte ***


Davanti alla sala mensa...

 

Nar:-se entro cinque minuti non si fa vedere, entro da solo. Ho fameee!- e si appoggia al muro , vicino alla mensa, in attesa dell'arrivo dell'Uchiha.

Sas:-scommetto che sta morendo di fame. Di sicuro ha scoperto che oggi facevano il ramen ^-^- “Scusa del ritardo, ma sai, con tutti gli appuntamenti avuti stamattina, mi ero scordato del nostro appuntamento!” era arrivato prima dell'altro ma si era prontamente nascosto per spiare le mosse del bel biondino.

Nar:-Bastardo!”Non si preoccupi. La capisco perfettamente, inoltre sono arrivato da poco” ed insieme entrarono dentro.

 

Quasi tutti i dipendenti all'entrata dei due, sopratutto del loro capo, si stupirono.

 

:”è la prima volta che lo vedo mettere piede in mensa O_O!”

:”sei nuovo solo di un anno, ma ti assicuro che una volta ogni due, anche lui mangia con noi. Non è vero Neiji?”

Nej:”Shika, a ragione. Sasuke sembra fregarsene di chi gli gira attorno ma in verità ogni dipendente che lavora per lui anche se non lo da a vedere, è molto seguito e se vede che è in difficoltà si prodiga nell'aiutarlo, naturalmente sempre nei limiti da lui consentiti.”

:”L'unica cosa strana è che mai, mai l'ho visto entrare con qualcuno al suo fianco.!” disse un ragazzo magro, dalla carnagione chiara e dai capelli blu sparati in alto.

Shika:”Suigetsu! È da molto che non venivi a pranzo con noi. Per caso il capo ti ha di nuovo affidato un compito complicato?”

Sui:”puoi ben dirlo. Il cliente è talmente incontentabile che oramai ho perso la pazienza. Non vedo l'ora che finisca.” mentre si sedeva al tavolo dei suoi colleghi.

Anche Lee, il primo ragazzo che aveva parlato, come Suigetsu, anche se lavorava solo da un anno, gli venivano rifilati lavori complicati, quindi non era aggiornato su quello che capitava nei piani alti.

Lee:”comunque, cambiando discorso, mi sapete dire chi sia il ragazzo biondo che gli sta affianco? Per caso è un nuovo dipendente?”

Nej:”No. È solo il tecnico. È venuto a programmare un antivirus.”

Lee:”e Jugo!? Non poteva farlo lui?”

Nej:”a quanto pare no!”

Lee:”Perché? Non è forse il più bravo qua dentro!”

Shika:”Si, ma gli ordini del capo non si discutono. Ed ora è meglio smettere di parlare, non vorrei avere del lavoro in più.”

Lee:”Perché? Micca diamo fastidio a qualcuno!” disse ingenuamente.

Nej:”è meglio che fai come dice Shika. E vivrai altri cent'anni.”

Anche Neiji come Shikamaru, si era accorto dell'occhiata che aveva dato Sasuke in loro direzione.

Lee:”non ho capito, ma farò come volete voi!”

 

Naruto, una volta entrato aveva sentito su di se gli occhi di tutti ma fece finta di niente. Si concentrò invece sul piatto del giorno.

Nar:-Rameeen!- i suoi occhi si illuminarono una volta visto il suo piatto preferito.

Sas:-che buffo e che tenero che sei Na-chan!- mentre lo osservava, senza farsi accorgere, mangiare il piatto con gli occhi.

 

Dopo che ebbero pagato, si diressero verso l'unico tavolo libero, seguiti sempre dagli altri commensali.

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Capitolo 8
*** 8° parte (1° parte) ***


Aveva continuato a mangiare nonostante l'altro avesse continuato a puntargli gli occhi adosso. Però la cosa doveva finire.

Nar:”posso chiederle di smetterla di osservarmi?”

Sas:”perché?!” continuando a mangiare la sua insalata di pomodori.

Nar:”mi da fastidio. La pregherei quindi di non continuare”

Sas:”solo se deciderai di darmi del tu!”

Nar:”perché?”

Sas:”perché ho deciso così. Inoltre ...”

Nar:”scusami un attimo!”

Senza dare possibilità all'altro di continuare, rispose al telefono che aveva preso a squillare.

Se lo chiamavano a quell'ora era di sicuro qualcosa d'importante.

Infatti non si sbagliava.

Nar:”scusami se ti lascio così, ma devo scappare.” e senza accorgersene, aveva iniziato a dare del tu all'altro.

Sas:”è successo qualcosa?”

Nar:”Si. Scusa ma devo andare” e veloce, senza neanche aver finito il proprio ramen, se ne andò.

Sas:-dev'essere successo qualcosa di tremendo, se non gli ha permesso di finire il suo piatto preferito!- e dopo aver finito, anche lui se ne andò sempre seguito dai mormori in sottofondo della mensa.- scommetto che non si è accorto neanche, che mi stava dando del tu.- e con passo leggero si diresse verso il suo ufficio, dove si sarebbe richiuso per tutta la giornata o almeno era quello il suo intento.

Non erano passati neanche due minuti che gli era suonato il cellulare.

Al telefono era Sakura, lo informava che Arashi era stato vittima di un'aggressione e che ora si trovava in ospedale.

A tale notizia, lasciò il lavoro e dopo aver preso la macchina si diresse verso l'ospedale.

 

Una volta arrivato, dopo aver chiesto la camera dove stava il figlio, vi si diresse immediatamente.

Da quel che vedeva sembrava che stesse bene anche se incosciente, aveva solo qualche graffio. Però si vedeva che era spaventato.

Sasuke si avvicinò al figlio e gli accarezzo dolcemente la testa per tranquillizzarlo.

Sas:”Dottore, possiamo portarlo a casa?!” chiese vedendo il medico entrare nella stanza.

Dott:”Si. Non ha subito gravi danni. Penso che potrà andare a casa tranquillamente.”

Sak:”Grazie infinite!” anche lei era stata chiamata al lavoro e una volta saputa la notizia, come il marito si era fiondata in ospedale.

Ara:”d-dove sono? Che ci faccio qui?” chiese una volta che ritornò se stesso.

Sas:”sei in ospedale!”

Sak:”stai tranquillo tesoro. Ora è tutto finito!”

Ara:”e Minato! Dov'è Minato!?!” chiese tutto agitato.

Sas/Sak:”...”

Ara:”perché state in silenzio! Ditemi dove diavolo è!”

Sas:”ora calmati, altrimenti chiamiamo l'infermiera per farti dare qualche calmante.”

Sak:”ha ragione tuo padre. Inoltre nessuno dei due sa dove sia Minato, non sapevamo neanche che eravate usciti assieme”

A quella risposta, anche se non era nel suo carattere, si lascio andare al dolore e alcune lacrime scesero e percorsero le guance fino al collo per poi nascondersi negli abiti.

Sasuke era intento a farsi delle domande su come fosse successo tutto quello che bussarono alla porta.

Ad entrare non era altri che un poliziotto. Venuto a fare qualche domanda la ragazzo.

Pol:”Sei tu Arashi Uchiha?” chiese al ragazzo, ancora fra le braccia della madre.

Ara:”S-si!”

Pol:”Figliolo, te la senti di raccontarmi quello che è accaduto?”

Non sapeva cosa rispondere, voleva parlare ma aveva paura. Troppa paura nello scoprire che il suo amore fosse morto, però si fecce coraggio se voleva avere almeno qualche possibilità di trovare il corpo.

Ara:”v-va b-bene!”

Pol:”Quando vuoi...”

Ara:”Siccome era da pochi giorni che la scuola era finita, siamo andati a passeggio. Non sapevamo ancora se saremo andati in qualche posto per le vacanze e restare chiusi in casa con il caldo non faceva per noi...”

 

Flashback

Min:”Non trovi che oggi faccia abbastanza caldo per rimanere in casa?” sventolandosi il viso con la mano.

Ara:”Si, ma vedrai che fra poche ore diventerà frescolino” sorridendo intanto per l'espressione che faceva Minato.

Dopo molto camminare finalmente arrivammo in centro. Anche se la temperatura era alta, molti non si erano persi il bel tempo. Infatti la piazza dove eravamo finiti era piena. E i bordi delle fontane era piena di gente che cercava di rinfrescarsi con i loro schizzi.

Min:”quanto vorrei essere al mare in questo momento.”

Ara:”concordo”

Min:”Arii?!”

Ara:”Si!”

Min:”Ti va un gelato?” e intanto indicava un piccolo chiosco di gelati, circondato da bambini urlanti.

Ara:”Non sarebbe male come idea... ok!”

Min:”se intanto cerchi un posto all'ombra, lo vado a prendere io, che gusti vuoi?”

Ara:”cioccolato e vaniglia con scaglie di cannella. E siccome non riusciremo a trovare nessun posto all'ombra, mentre tu prendi i gelati, io vado un attimo a comprare un libro.”

Min:”Ok, ma non metterci tanto altrimenti si scioglieranno”.

Ara:”va bene.”

Cosi mentre uno andava tutto contento verso il chiosco dei gelati, l'altro andava in libreria, a prendere il libro che aveva ordinato e che aspettava da tanto.

Ara:-spero che non si arrabbi. Non potevo mica pensare che ci fosse tanta gente con la voglia, proprio quel giorno, di leggere così tanto-.

Era appena uscito quando percepì qualcosa di strano nell'aria.

Non ci dette molta importanza e si avvio tranquillo verso Minato.

Mentre si avvicinava sentiva delle urla e allora veloce si avvicinò per capire cosa stesse succedendo nella speranza che al suo amore non fosse successo niente.

Vide un gruppo di cinque ragazzi sopra ad un corpo.

Davano pedate, pugni in tutto il corpo del malcapitato.

Stette per un po' a vedere chi fosse il ragazzo preso di mira da quei ragazzi più grandi e con orrore scopri che era il suo Minato.

Così senza pensare alle conseguenze, si butto addosso agli altri, cercando in tutti i modi di levare il biondo dalle loro grinfie.

Ara:”FERMATEVIII, LASCIATELO IN PACEEE!”

Più cercava di avvicinarsi al centro, più veniva sbattuto fuori.

Poi tutto cambio.

Mentre gli altri continuavano a picchiare Minato, uno del gruppo si allontanò e si avvicinò ad Arashi.

Rag:”fatti gli affaracci tuoi! Togliti dai piedi se non vuoi prenderle pure tu.”

Ara:”Allora fatti avanti, non lascerò che lo ammazziate.”

Rag:”Bene!” e subito carico un destro verso il viso di Arashi che per la potenza volo contro un albero li vicino.

Dopo che si ebbe rialzato si butto contro il ragazzo e iniziò a combattere.

Passarono pochi minuti che quella battaglia si fermò.

Rag2:”Ma sei impazzito! Lui non doveva essere toccato. Ora cosa diremo al capo?”

Rag:”ma è stato lui a mettersi in mezzo” tenendo con una mano il corpo del ragazzo, il quale cercava di liberarsi da quella presa di ferro.

Rag3:”ora è meglio sparire. Qualcuno deve aver chiamato la polizia. Poi in fin dei conti, il nostro lavoro l'abbiamo svolto. Ormai a quest'ora sarà bell'e che morto”

Cosi il ragazzo che teneva ancora Arashi, lo lasciò cadere per terra.

Non sentiva più niente, vedeva solo una figura indistinta giacere a terra, cercò di avvicinarsi ma perse i sensi.

 

FineFlashBack

 

Ara:”Poi mi sono svegliato qua!”

Pol:”Ti ricordi qualche particolare di quel gruppo?”

Ara:”...n-non mi ricordo.”

Pol:”se avessimo qualche indizio, potremo arrestarli”

Ara:”...forse, forse c'è qualcosa. Credo che indossassero un giaccone nero con una nuvola rossa disegnata di dietro, ma non ne sono sicuro”

Pol:”sei s-sicuro di aver visto una nuova rossa sulle loro giacche?!”

Ara:”Si, ma perché! Che significato ha?”

Pol:”perché credo che il gruppo che hanno attaccato te e il tuo amico, facciano parte dell'Akatsuki”

Tutti:”COSAAA!”

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Capitolo 9
*** 9° parte (2° parte) ***


Non ci poteva credere, l'Akatsuki, l'organizzazione più potente che si sia mai vista. Dove anche la mafia, tra le più pericolose, si piegava sotto il loro volere.

Ed ogni persona, cosa od animale, finiva per caso sotto le loro mani, era destinata a sparire.

Nessuno, purtroppo era riuscito ancora, ora, a trovare delle prove che li incastrassero.

Erano rare le volte che i membri, si aggirassero per le città di giorno.

Di solito agivano di notte.

 

Ara:”avete qualche notizia riguardante il mio amico, Minato Uzumaki?” chiese con la speranza nel cuore.

Pol:”No, quando siamo arrivati, abbiamo visto sole lei che veniva messo in ambulanza. Solo dopo, in seguito alle domande, abbiamo saputo dalla gente che eravate stati attaccati in due. Ma faremo tutto il possibile per scoprire dove sia. Forse l'anno portato in un altro ospedale ma bisogna capire quale sia.”

Ara:”c-capisco...!” e ritornò a chiudersi in se stesso.

Sas:”vorremo che ci informiate subito se trovate qualcosa. Anche la più insignificante.”

Pol:”Certo. E vedrete che lo troveremo”

Sak:”grazie!”

E dopo i dovuti saluti, il poliziotto se ne andò e nella camera scese un nuovo silenzio.

 

Ara:”a-adesso c-cosa farò! Non p-posso vivere s-senza di l-lui!” e altre lacrime solcarono il suo viso.

Davanti a qual dolore così grande per un ragazzo della sua età (nn ricordo se l'ho messo, ma credo che abbiamo 16-17 anni), rimasero in silenzio assoluto, non sapendo come consolarlo, potevano solo rimanergli accanto e sperare che quel calore basti.

Solo Sasuke poteva capire il grande dolore che stava provando il figlio, visto che anche lui ha sofferto cosi una volta, quando non ha potuto più vedere il suo Naruto. Anche Sakura aveva sofferto nel non vedere Hinata ma il loro dolore verso i propri compagni era stato nettamente diverso.

Così si avvicinò di nuovo al figlio e lo racchiuse tra le sue forti braccia.

 

Sas:”non lasciare che il dolore ti attanagli l'anima. Combattilo e spera con tutto il cuore che tutto vada bene. Perché se sapesse che tu soffri per colpa sua, anche lui, anche se non è qui, sofrirà. E so che tu non lo vuoi, vero?”

Ara:”s-si. N-non voglio vederlo soffrire, sopratutto a causa mia. E di sicuro riusciremo a trovarlo”

Sas:”Ben detto figliolo, ed ora vestiti. Ce ne andiamo a casa”

Ara:”S-si” e grazie al padre, ritrovò il coraggio e la speranza per il futuro.

 

Intanto...

 

:”Dottore, come sta?”

Dot:”mi spiace dirlo ma, la situazione è critica”

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Capitolo 10
*** 10° parte ***


:”Dottore, come sta?”

Dot:”mi spiace dirlo ma, la situazione è critica”

:”come critica, ci avevano assicurato che stava migliorando. Com'è possibile!?”

Dot:”dagli esami fatti, sembrava anche a noi che le cure che gli stavamo facendo funzionassero, ma ora sembra che il corpo li stia rigettando, inoltre il tumore che era stabile a preso a crescere e se continua così, credo che non ci sarà più niente da fare. Però, vi assicuro che faremo il possibile.”

Don:”Nooo! Il mio bambino.” urlò la donna accasciandosi sulla sedia li vicino, iniziando a piangere.

Uom:”ma ci deve essere una cura!”

Dott:”...”

Uom:”non voglio che mio figlio muoia in questo modo. Ha ancora una vita davanti. N-non voglio questo” e anche lui come la moglie pianse per la triste sorte del figlio. Che dalla tenera età di 14 anni era costretto a vivere in ospedale e da pochi mesi attraverso una macchina.

 

Il dottore non sapeva cosa dire. Ormai nella sua vita di medico aveva visto migliaia di famiglie perdere un proprio famigliare. Sapeva cosa essi provavano perché anche lui aveva provato tale sentimento. Quando aveva visto morire la donna della sua vita per un tumore ai polmoni. Così non disse niente ma prego per loro e per il giovane ragazzo di 16 anni.

Però quelle sue preghiere non furono prese in atto.

Come se fosse stato chiamato, velocemente entro nella stanza.

Sembrava tutto normale, il ragazzo pareva dormire ma c'era qualcosa di strano.

Non seppe dire cosa fosse fino a che la macchina che teneva sotto controllo il cuore, iniziò a suonare. Immediatamente chiamò degli infermieri e con il loro aiuto porto il ragazzo in sala operatoria.

Don:”cosa succede! Perché lo portate via?” chiese la madre

Dott:”purtroppo è successo quello che temevo. Il cuore non ha retto, ha avuto un attacco cardiaco.”

Don:”Oddio mio!” portandosi le mani davanti alla bocca per fermare il grido che gli era nato.

E senza dire altro, il dottore corse in sala operatoria, lasciando la coppia al loro dolore.

Fecero tutto quello che era in loro potere ma per il ragazzo non ci fu via d'uscita.

Morì due ore dopo la fine dell'operazione. Il cuore dopo varie scariche elettriche per farlo andare, non era riuscito a mettersi in moto.

Per il troppo dolore, la donna svenne e fu portata in una stanza.

Anche il padre stava quasi per fare la stessa fine ma resistette.

:”mi scusi. Posso disturbarla?” chiese una giovane infermiera non appena entro nella stanza.

Uom:”s-si! Mi dica?”

Inf:”vorremo sapere se lei e sua moglie siete d'accordo nel donare gli organi di vostro figlio!”

Uom:”C-cosa!” non poteva crederci. Era una cosa inammissibile.

Uom:”MAI! Non darò mai l'autorizzazione.”

Inf:”ma con il suo aiuto potremo salvare altre vite.”

Uom:”Non m'interessa. Ed ora per favore vada fuori e ci lasci in pace” però non aveva fatto i conti con la determinazione dell'infermiera.

Inf:”ma...”

Uom:”Per caso non ci sente! Ho detto FUORI e subito!” e senza pensarci su, butto fuori l'infermiera.

 

Nel medesimo istante in un'altra ala dello stesso ospedale

 

:”Tesoro, calmati. Vedrai che andrà tutto bene. Il nostro ragazzo è un osso duro”

Un uomo dai capelli biondi stava cercando di calmare la compagna. Una donna dai lunghi capelli neri con riflessi viola. Che stava piangendo.

 

Erano ancora abbracciati quando si avvicinò a loro un medico.

Med:”Siete voi la famiglia Uzumaki?”

Nar/Hin:”Si!”

Med:”Sono la dottoressa Tsunade ed ho io in cura vostro figlio. Se volete seguirmi nel mio ufficio, vi illustrerò gli esami che riguardano Minato.”

E senza aspettare il consenso si avvio, sicura che i genitori l'avrebbero seguita.

 

Tsu:”vostro figlio, oltre ai lividi, ha riportato delle fratture al braccio destro e alla gamba sinistra. Non sono tanto gravi, guariranno in tre o quattro settimane. La cosa grave è che durante l'aggressione ha riportato anche la frattura di due costole ed una di esse ha perforato il polmone sinistro.”

Hin:”vuole dire che respirerà per sempre con un solo polmone?”

Tsu:”No, sto dicendo che rimarrà per sempre attaccato a una macchina. Da solo non riuscirebbe ad incanalare l'ossigeno che il corpo avrebbe bisogno.”

Nar:”Non è possibile!”

Tsu:”Però!”

Nar”Cosa!?”

Tsu:”ci sarebbe un'altra possibilità. Potremo trapiantargli un nuovo polmone. Ma bisognerebbe trovare un donatore idoneo.”

Nar:”Per quanto tempo dobbiamo aspettare per trovare il donatore?”

Tsu:”Di norma, il tempo che serve per trovare un polmone nuovo è molto lungo. Ma oggi, abbiamo scoperto che un ragazzo, della stessa età di vostro figlio, è deceduto. Il problema è che i genitori non vogliono donare gli organi del figlio.”

Hin:”P-possiamo chiedere chi siano? Casomai se ci parliamo forse...!”

Tsu:”La legge mi vieta di dare dati in caso di morte del paziente, ma per questa volta, farò un'eccezione.”

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Capitolo 11
*** AVVISO ***


MI SCUSO CON TUTTI QUANTI SE HO DOVUTO AGGIORNARE IN RITARDO TALE STORIA. INOLTRE SICCOME A CAUSA DEI MIEI ERRORI, I CAPITOLI CHE HO RIMESSO DENTRO, C'è Nè UNO IN MENO MA LA STORIA Cìè TUTTA. CIAO E BUONA LETTURA

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Capitolo 12
*** 11° PARTE ***


Le due coppie si incontrarono ma nessuna delle due voleva prevalere sull'altra (scusate se sembra una battaglia).

Le ragioni dei due erano molto importanti, pertanto che alla fine la famiglia Uzumaki prese una triste decisione.

(So che in queste tre righe non si capisce un gran ché ma abbonatemela T-T).

Nar:”comprendo cosa lei possa provare. Per questo ho deciso di lasciarla in pace. Le faccio le mie più sentite condoglianze. Arrivederci” e si allontanò, dirigendosi poi verso la moglie seduta li vicino.

 

Vedendolo arrivare, Hinata capì immediatamente che la richiesta era stata rifiutata.

 

Hin:”ora cosa faremo?” chiese mentre iniziava a piangere per il suo bambino.

Nar:”Non ci rimane che sperare e aspettare che ci sia un donatore. Intanto dovrà rimanere attaccato alla macchina per poter respirare meglio” anche lui era disperato ma cercava di essere forte. Sia per il figlio che per la moglie.

Nar:”andiamo...” aiutando la moglie ad alzarsi “... torniamo da Minato e stiamogli il più possibile vicino”

Hin:”S-si!”

 

Il destino di Minato era ormai deciso, ma si sa, avvolte accadono dei veri miracoli.

 

Prima di ritornare nella camera dove stava ancora riposando la moglie, per puro caso senti il discorso tra il signore di prima e sua moglie.

Non appena avevano accennato alla macchina da respirare, si ricordò della promessa fatto molto tempo fa al figlio.

 

Rag:”p-papà?”

Papà:”si figliolo!”

Rag:”v-vorrei che e-esaudissi un m-mio d-desiderio. Per favore.”

Papà:”farò tutto quello che chiedi.”

Rag:”promettimi che non cambierai idea su quanto sto per chiederti”

Papà:”va bene.”

Rag:”p-promettimelo!”

Papà:”promesso. Qualunque tua richiesta verrà esaudita. Te lo giuro.”

Rag:”ormai sai anche tu come la mamma che la mia vita è agli sgoccioli.”

Papà:”non dire così. Vedrai che con il tempo guarirai. Potrai di nuovo correre e fare quel che vuoi.”

Rag:”non mentirmi papà. L'altro giorno vi ho sentiti parlare con il dottore, ho sentito tutto. A voi parevo addormentato ma in verità ero sveglio. Ed è per questo che voglio ...”

Papà:”cosa!”

Rag:”che quando non ci sarò più, voglio che date l'approvazione nel donare i miei organi.”

Papà:”non puoi dire sul serio!”

Rag:”invece si. Poi me lo hai promesso.”

Il padre non poteva più tirarsi indietro, l'aveva promesso e le promesse non si infrangono mai.

Rag:”e poi sono felice che i miei organi possano salvare vite umane. Potranno avere una vita felice, quella che io ormai ho perso, ma in loro io potrò continuare a vivere anche se non sarò più in questa terra” e mentre piangeva sorrideva. Un sorriso per quello che stava per fare e lacrime per i genitori che avrebbero lasciato e che avrebbero sentito la sua mancanza.

 

A quel ricordo una lacrima scese.

Ora sapeva cosa fare.

 

Li cercò in lungo e in largo e alla fine li vide entrare in una stanza.

Cercando di guardare dentro senza disturbare, vide che sul lette stava un ragazzo.

Uom:-N-non ci posso c-credere!-

Il ragazzo, era molto somigliante al figlio. Stessi capelli biondi e stesso colore della pelle. Non sapeva di che colore erano gli occhi ma sentiva che anche quelli erano simili a quelli del figlio.

Senza aspettare oltre, busso deciso alla porta.

 

Erano da poco entrati in camera di Minato, quando bussarono alla porta.

Lasciando Hinata vicino al letto, Naruto andò ad aprire.

Uomo:”sarò ben felice se voi poteste accettare le mie scuse ma sopratutto, se con gli organi di mio figlio potrò salvare la vita del vostro ragazzo.”

Non ci poteva credere. Davanti a lui stava l'uomo che prima lo aveva mandato via. Invece ora stava li che chiedeva scusa per il suo comportamento, anzi dava anche l'opportunità al figlio di vivere ancora.

Così, senza preavviso, abraccio l'uomo che gli stava davanti.

Nar:”g-grazie.” aveva la foce spezzata e anche lui come l'altro piangeva.

Poi staccatosi, corse verso la moglie.

La quale non appena ricevette la bella notizia, pure lei si mise a piangere.

 

Finalmente le loro preghiere si avverarono.

E quel giorno stesso, Minato, fu portato in sala operatoria.

Passarono 12 ore ma alla fine, dopo una lunga attesa, Naruto e Hinata poterono vedere Minato.

Pochi minuti dopo, nella camera di rianimazione, due occhi celesti si aprirono di nuovo.

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Capitolo 13
*** 13° capitolo ***


Voleva stare ancora qualche giorno con il figlio per rassicurarlo, ma il lavoro non andava avanti da solo. Senza di lui tutto andava a rilento, per questo che ora si trovava dietro alla sua scrivania.

Era arrivato da poco che immediatamente la segretaria gli comunicò che in quei pochi giorni in cui era assente c'era stato un cambiamento.

Un cambiamento che non aveva per niente gradito.

Sas:”andatemi a chiamare subito il ragazzo! Voglio delle spiegazioni.”

 

Rag:”voleva vedermi Sig.Uchiha?” ad entrare era un ragazzo sulla ventina. Castano e con degli strani segni sulle guance.

Sas:”Si. Accomodati pure”

Rag:”grazie”

Sas:”Qual'è il tuo nome?”

Kib:”Kiba Inuzuka, signore.”

Sas:”Ho saputo che devi sostituire Uzumaki. Ne sai il motivo?”

Kib:”No, signore. Ma mi ha dato una lettera da recapitarle” e tirando fuori una busta dalla tasca, la porse a Sasuke.

Sas:”Sai almeno cosa fare con il lavoro!” mentre prendeva ed apriva la lettera.

Kib:”Si signore. Sono stato addestrato personalmente dal nostro capo. Ed è per questo che hanno chiesto a me di sostituirlo.”

Sas:”Bene. Ora puoi andare e mi raccomando!”

Kib:”Non la deluderò. Arrivederci” e usci dall'ufficio

 

Sas:”Ino!”

Ino:”Si, signore?”

Sas:”Non disturbarmi per i prossimi 10 minuti”

Ino:”come desidera”

 

Egregio Sig. Uchiha Sasuke (ecco che iniziamo male-pensò Sasuke),

con rammarico sono costretto a ritirarmi dalla mansione a causa di problemi famigliari, ma non vi dovete preoccupare. Un mio dipendente, che ho personalmente addestrato, mi sostituirà nella creazione dell'Anti-virus da lei richiesto.

Purtroppo non posso darle altri dettagli.

E spero vivamente che questo le basti.

Con rispetto, le porgo i miei più sentiti saluti.

 

Naruto Uzumaki

Information U&C”

 

Sas:-no che non mi bastano.- “INOO!”

Ino:”Signore!” entrando di volata nell'ufficio.

Sas:”cancellami tutti gli appuntamento di oggi. Ho una questione da risolvere” mentre andava a prendersi il capotto.

Ino:”anche quelli del pomeriggio?”

Sas:”Si.”

 

E vedendolo uscire di tutta fretta, Ino iniziò a chiamare quelli che quel giorno avevano un appuntamento con il capo, spostandoli nei giorni seguenti.

 

Quando arrivo allo stabilimento dove lavorava Naruto, chiese subito di lui.

Kar:”mi spiace, ma in questo momento è impegnato. Stava avendo una riunione della massima importanza.”

Sas:”allora aspetterò...Posso avere del caffè?”

Kar:”Certo, arriva subito” (perché devono trattarmi tutti da cameriera!...anche se a vederlo, è proprio un bell'uomo)

Kar:”tenga!” porgendogli una tazzina di caffè.

Sas:”grazie”

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Capitolo 14
*** 14° capitolo ***


Era da molto che attendeva, infatti era già il terzo caffè che si beveva. E aveva già visto e rivisto i quadri che ornavano la segreteria, trovandoli divertenti.

Il tempo passava inesorabile e lui stava iniziando a stancarsi ma prima che chiedesse quanto ancora doveva aspettare, la segretaria fu chiamata nella sala conferenze.

Poco dopo, la vide uscire con affianco Naruto.

 

Era appena finito una riunione lunga tre ore e lui voleva solo andare in ufficio a rilassarsi prima di presiederne un'altra.

Ma qualcosa glie l'ho impedì.

Quando Karin glielo fece presente, capì subito il perché Sasuke Uchiha si trovava li.

Nar:”me ne occupo io, puoi andare”

Kar:”Si” e riprese il suo posto.

 

Nar:”Da questa parte” e seguito dall'altro entro nel suo ufficio.

 

Una volta dentro, Naruto fu letteralmente sbattuto al muro. Alzando gli occhi, vide lo sguardo infuriato dell'altro.

Sas:”ora mi spieghi perché cazzo hai lasciato l'incarico ad un altro, quando io avevo richiesto esplicitamente che dovevi essere tu a svolgerlo.”

Nar:”le ho mandato una lettera in cui spiegavo tutto” disse tutto mentre rimaneva impassibile.

Sas:”ma io le pretendo da te, non da una stupida lettera” facendo un po' più di pressione

Nar:”se non ha da chiedermi altro, la pregherei di lasciarmi andare...ho molto lavoro da fare.” mentre cercava di liberarsi.

Sas:”e smettila di darmi del Lei. Non riesco a sopportare questo tuo comportamento. È lo stesso di quando stavamo ancora assieme.”

A quell'ultima affermazione, anche lui si arrabbio con l'altro e con forza, riusci a liberarsi.

Nar:”se sei venuto solo a rinvangare il passato, te ne puoi benissimo andare. Non ho tempo da perdere con cose futili” non voleva rivangare il passato ma se Sasuke continuava così, avrebbe tirato tutto fuori quel che ne pensava di lui.

 

Alla parola “futili” Sasuke era rimasto pietrificato. Non poteva crederci, tutti quei momenti felici passati insieme, lui, il suo primo e grande amore, li trovava poco importanti. Qualcosa da cancellare.

 

Sas:”Allora erano solo bugie, tutte le volte che dicevi di amarmi!” non ricevendo risposta, andò avanti “ed è per questo che non hai mai provato a cercarmi. Io per te non sono stato niente, tranne uno con cui fare sesso...Aveva ragione mio padre, dovevo seguire i suoi consigli e non imbattermi in una storia senza significato.”

E con il cuore in una morsa apri la porta, voleva andarsene al più presto da quel posto.

Ma all'”Aspetta” di Naruto pensò che forse non tutto è stato vano ma si sbagliava anche questa volta.

 

Nar:”dà questa lettera a tuo figlio, è di Minato” con sguardo freddo e gesti calcolati.

 

E senza dire niente, prese la busta e usci da quell'ufficio.

 

Entrambi, chi entrando in macchina e chi sedendosi dietro la scrivania, lasciarono cadere le lacrime di dolore.

 

Nar:-mi spiace amore mio, ma se voglio far rimanere in vita sia Hinata che Minato, dovrò sopprimere i miei sentimenti per te. E l'unico modo che ho trovato e trattarti male-

 

Stava ancora piangendo quando gli venne in mente un particolare. Naruto non aveva fatto niente durante le sue accuse.

Sas:-Forse non tutto è perduto. Se davvero non mi ami più, farò di tutto perché tu ti innamori di nuovo di me o non mi chiamerò più Sasuke Uchiha.- e con un ghigno in faccia se ne andò. Pronto a mettere in atto tutte le idee che gli venivano in mente per far cadere il biondino fra le sue braccia.

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Capitolo 15
*** 15° capitolo ***


Come ogni giorno, da quando era ritornato a casa dall'ospedale, se ne stava sdraiato sul letto ad ascoltare musica mentre la mente era rivolta verso il suo amore. Solo il giorno prima aveva saputo che si trovava in un altro ospedale.

Ma essendo ancora convalescente non poteva andarci.

 

Ara:- non appena mi sarò rimesso, giuro che verrò a trovarti- pensò felice.

 

Ad interrompere i suoi pensieri, fu il padre che dopo aver bussato era entrato dentro.

Sas:”come andiamo!?”

Ara:”Bene...Come mai già di ritorno!”

Sas:”mi è arrivata in ufficio una lettera per te. Sapevo che eri in ansia per il tuo compagno allora ho deciso di portartela personalmente.”

Ara:”grazie!”

Sas:”se hai bisogno di qualsiasi cosa, sappi che sono nel mio studio” e dopo aver lasciato la lettera, usci.

 

Una volta nel suo studio, si mise a fare qualche telefonata.

Trenta minuti dopo, aveva già pianificato tutto.

Sas:-questa volta non mi scappi. Scoprirò cosa mi nascondi- poi sentì dei rumori provenire dalla camera del figlio.

 

...30 minuti prima

 

Arashi, una volta che ebbe tra le mani la busta non riuscì ad aprirla, troppa era l'emozione che gli scorreva nel corpo.

La voglia di scoprire che tutto andasse bene, si scontrava con il terrore di trovare qualcosa di doloroso.

Prese fiato e lentamente si calmò.

Apri la busta e tirò fuori la lettera.

Non poteva crederci.

Lentamente iniziò a piangere e nella disperazione si mise ad urlare. Urli che fecero si che il padre piombasse in camera sua.

 

Immediatamente Sasuke cercò di calmare il figlio anche se l'impresa gli pareva ardua.

Però, dopo urla, pugni e lacrime piene di dolore, Arashi finalmente si calmò, addormentandosi fra le bracia del padre.

Cercando di non svegliarlo, lo mise sotto le coperte e senza fare rumore usci dalla stanza però portandosi dietro la busta con la lettera, sicuro che fosse quella la causa del dolore del figlio.

Una volta ritornato nel suo studio, invece di andare alla scrivania si diresse verso il divano che stava sotto la finestra e con calma tirò fuori la lettera.

 

Ciao Arashi, scusami inanzi tutto per il tempo che non mi sono fatto sentire.

Come forse ti avranno già detto, sono stato in ospedale e solo ieri sono ritornato a casa. Sono sicuro che avrai fatto il diavolo a quattro per venirmi a trovare ma son altrettanto sicuro che ti hanno tenuto allo scuro il nome dell'ospedale in cui ero ricoverato.

In un primo tempo mi è dispiaciuto ma dopo ho capito che hanno fatto bene.

Quando mi sono svegliato, ho capito una cosa importante su noi due.

Ho capito che non possiamo più stare insieme, ormai il sentimento che nutrivo verso di te è sparito, so che ti sto facendo soffrire in questo momento ma so anche che mi dimenticherai. Trovati un ragazzo migliore di me che ti sappia amare come io non sono riuscito a fare.

Se proverai a presentarti davanti a casa mia, ricordati che verrai cacciato malamente perchè io non voglio più vederti. Ne ora ne mai più.

Addio.

Il tuo ex Minato Uzumaki.”

 

Intanto

 

Hin:”sicuro di aver preso la decisione giustà?”

Min:”si.”

Hin:”sai che così soffrirai per l'eternità! Uno amore come il vostro non potrà essere dimenticato da un giorno all'altro.”

Min:”lo so. Ma non voglio che mi veda cosi, perchè sono sicuro che alla fine non mi amerà più.”

Hin:”ormai la tua decisione l'hai presa e non posso che accettarla...Ora è meglio che ti lasci riposare” e dopo aver chiuso la stanza andò in cucina a preparare il pranzo al figlio.

 

-Perdonami Arashi- pernsò prima di cadere addormentato per le medicine prese prima.

 

Come si era ripromesso, aveva assunto un agente segreto per spiare i movimenti di Naruto, però non aveva ancora scoperto niente.

L'unica cosa che sapeva era che una volta ogni due settimane riceveva una strana busta. Sempre allo stesso orario e nel medesimo posto.

Non aveva idea di cosa contenessero però, era sicuro che quello centrava con il suo comportamento. Quindi aveva fatto pedinare anche il postino ma fini col ricavarne niente.

Sas:-non mi arrendo, prima o poi scoprirò cosa ci sono in quelle maledette buste!-

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Capitolo 16
*** AVVISO ***


Voglio avvisarvi che purtroppo questo racconto per un tempo indeterminato sarà sospeso. Grazie infinite a tutti.

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Capitolo 17
*** Verità, amicizia, amore e dolore - 1° parte ***


Ciao a tutti vuoi. Mi scuso me l'immenso ritardo. ma purtroppo le idee erano finite. ma ora sembra che siano ritornate. spero che continui a piacere e di ricevere presto una ricenzione. buona lettura a tutti voi.

Passarono i giorni e poi le settimane ma i due Uchiha non si arresero. Volevano a tutti i costi riconquistare i loro amori.

 

In fine, dopo una lunga ricerca, Sasuke riuscì a trovare il modo per scoprire il segreto di Naruto, però non si può dire lo stesso di Arashi.

Aveva provato e riprovato ad infiltrarsi di nuovo a casa di Minato ma era stato sempre ributtato fuori.

Aveva persino pensato di scrivergli una lettera ma l'idea l'aveva immediatamente scartata, ma ora vedendo che i suoi sforzi non portavano a niente non gli rimaneva altri che quel tentativo sperando che gli andasse bene.

 

Mentre i due eroi erano intenti ad attuare il loro piano di riconquista, in un'abitazione si stava prendendo una lunga e difficile decisione.

 

:-Ci deve per forza esserci un'altra soluzione!-

:-Mi spiace, ma non possiamo fare diversamente. Ma lo faccio per te che per Minato. So che ne soffrirete ma è inevitabile. Mi dispiace solo che per colpa mia tutti voi dovete dire addio alla persona che amate.-

Hin:-non preoccuparti. So che lo fai per il nostro bene.- e come garanzia ricevette un dolce sorriso.

Min:- papà?-

Nar:-Si!-

Min:-anch'io sono d'accordo con la mamma. Hai sempre fatto il possibile per farci stare bene e renderci felici, perciò non sono contrario alla tua decisione. Poi ho già detto addio ad Arashi. Però solo una cosa voglio sapere.- chiese mentre cercava di mettersi seduto dopo essere stato tutto il giorno disteso sul divano.

Nar:- e quale sarebbe?-

Min:-forse a mamma lo hai già raccontato ma vorrei saperlo anch'io.-

Nar:-che cosa vuoi sapere?-

Min:-perchè trattavi con freddezza il padre di Arashi. Con i padre dei miei amici non ti sei mai comportato così.-

Naruto ormai era alle strette. Il segreto che per tanto tempo aveva portato dentro di se ormai non poteva essere nascosto. Sperava solo che Minato capisse.

Così con la tristezza nel cuore, iniziò a raccontare di come lui e Sasuke si fossero conosciuti e di come si fossero innamorati ma sopratutto di come con dolore se ne dovette separare.

 

***Flashback***

1° Fase: L'amicizia

 

L'anno era appena iniziato e già gli insegnati sommergevano i propri alunni di compiti.

 

Tutti erano già entrati in classe e aspettavano solo che arrivasse l'insegnate.

Erano intenti a parlare con i rispettivi compagni di banco quando la porta dell'aula si aprì. Immediatamente calò il silenzio.

L'insegnante di lingue si avvicino alla cattedra e dopo averci posato il registro di classe, si rivolse ai suoi alunni.

Ins:-Buon giorno ragazzi!-

All:-Buon giorno a lei professore- urlarono tutti.

Ins:-Prima che diamo via alle lezioni, oggi voglio presentarvi un nuovo compagno. Purtroppo per problemi famigliari si è dovuto trasferire, quindi spero che lo accogliate con un sorriso e che gli diate il ben venuto.-

Nessuno fiato ma annuirono soltanto.

Ins:-Ora puoi entrare- rivolgendosi a qualcuno che stava ancora fuori.

Il ragazzo chiamato in causa, entro e immediatamente ebbe addosso gli occhi di tutta la classe. In un primo momento ebbe paura ma poi si fece coraggio e mostro un gran sorriso ai suoi futuri amici.

:-Piacere di conoscervi, sono Naruto Uzumaki.-

Ed un enorme ciao si alzo in tutta la classe, così capì che era stato accettato e con tranquillità, andò a sedersi in uno dei due posti liberi che c'era.

Due giorni dopo, scopri che l'altro posto era occupato da un'altro ragazzo.

Dopo essersi seduto si girò verso il compagno di scuola e gli si presentò.

L'altro disse il suo nome e poi non fiatò più.

Nella pausa, due ragazzi gli si avvicinarono e Naruto si allontano con loro.

Nar:-Kin-chan!-

Kin:-Si! Che c'è Naru!-

Nar:-come mai Sasuke si comporta così! Non risponde mai alle domande che gli faccio!-

:-è meglio che lo lasci perdere.!-

Nar:-perchè Thori-chan!-

Kin:-segui il consiglio di Thori. Quello è meglio perderlo che trovarlo, solo perchè è un Uchiha si crede chi sa chi. È solo un montato e uno sbruffone e si da tante arie solo perchè tutte le ragazze gli corrono dietro.-

Nar:-ma avete mai provato a farci amicizia?-

Kin/Tho:-si. L'anno scorso, ma siamo stati respinti come se fossimo degli scarafaggi. Da allora non ci abbiamo più avuto a che fare.-

Nar:-allora ci voglio provare anch'io. E non mi arrenderò fino a quando non ci riuscirò.- e una strana luce andò ad accendergli negli occhi.

Vedendo tutta quella determinazione, i due amici del biondo non riuscirono a ribattere.

Kin/Tho:-allora auguri e buona fortuna-

Nar:-grazie e vedrete che Sasuke presto cambierà idea.-

Così tutti e tre ritornarono in classe e la battaglia di Naruto per diventare amico di Sasuke ebbe finalmente inizio.

Ci vollero quasi due mesi di strategie, pedinamento, approccio e testardaggine per far si che il moro si stancasse e decidesse di diventare suo amico ma invece ci vollero altri due mesi per avere finalmente la vittoria in pugno.

Sas:-VA BENE, DIVENTERO TUO AMICO SE LA FINISCI- urlò il ragazzo che non ce la faceva più ad averlo attorno.

Nar:-d-davvero!- chiese per avere la conferma.

Sas:-si. E non farmelo più ripetere, altrimenti ci ripenso.-

Nar:-EVVIVAAAAA!- urlò di felicità. E a quel grido la maggior parte degli studenti si volto nella loro direzione.

Sas:-SMETTILA DI URLARE-

Nar:- ma anche tu stai urlando-

e preso contro piede, Sasuke si girò verso la scuola per ritornare in aula ma, dopotutto era felice anche lui di aver trovato come amico un tipo come Naruto. Certo, all'inizio era stato solo una scocciatura ma più andava avanti il tentativo di Naruto di essergli amico più iniziata a trovarlo interessante e simpatico. Così alla fine aveva ricapitolato.

Ed insieme, uno taciturno e l'altro sorridente entrarono in classe pronti per un'altra lezione.

 

2° Fase: L'Amore

 

Era appena finita l'ultima ora di lezione. Tutti si prepararono per ritornare a casa.

 

Sas:-Naruto!-

Nar:-Si Sas'ke!-

Sas:-ricordati di arrivare un'ora prima, altrimenti non posso aiutarti con i compiti.-

Nar:-perchè, cosa devi fare?- chiese mentre chiudeva la cerniera dello zaino dopo averci riposto i libri.

Sas:-se non sbaglio te lo avevo già detto. Oggi ritorna mio fratello e andiamo fuori a cena. Quindi se vogliamo studia almeno un'ora, devi venire prima.-

Nar:-ok. Vedrai, sarò puntuale. Però, potresti badarmi la borsa per cinque minuti?-

Sas:-perchè, dove devi andare?-

Nar:-devo andare in bagno.-

Sas:-mh. Però fai presto-

Nar:-vado e torno- e usci velocemente dall'aula per andare in bagno.

Quando ritornò indietro, erano passati dieci minuti.

Nar:-scusa sasu ma il ba...- non riusci a continuare che la scena che gli si presentò davanti fecce fare una capriola al suo cuore.

Non sapeva perchè, ma vedere una ragazza star seduta sulle gambe del suo migliore amico e contemporaneamente baciarlo, gli dava fastidio. Così senza farsi sentire si allontanò, nella speranza che la ragazza si allontanasse ma sopratutto che il suo cuore rallentasse i suoi battiti.

Dopo altri dieci minuti, vide la ragazza uscire dall'aula e con coraggio, vi entro lui.

Sas:-come mai sei ritornato solo ora?-

Nar:-scusa, ma ...-

Sas:-fa lo stesso. Comunque è meglio andare. Si è già fatto troppo tardi.-

 

Cosi uscirono.

Mentre uno si recava a casa con tranquillità, l'altro si faceva mille domande del perchè provava certi sentimenti.

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Capitolo 18
*** Verità, amicizia, amore e dolore 2° parte ***


Ringrazio Soru Evans per aver recensito i miei capitoli. buona lettura, sperando vivemente che ti piaccia anche questo pezzo.


Non era mai successo, ma ora, tutte le volte che doveva pensare a qualcosa, nella mente gli apparivano solo le immagini del suo migliore amico.

Se invece doveva preparare qualcosa da mangiare, inevitabilmente oltre a preparare la sua ciotola di ramen, preparava anche un'insalata di pomodori e quando se ne accorgeva, immediatamente urlava perchè era impossibile che anche in ambito culinario doveva venirgli in mente lui.

Poi, erano un paio di settimane che faceva sogni a luci rosse, con protagonisti lui e Sasuke, svegliandosi alla mattina in uno stato pietoso. Ed anche li urlava e cercava di calmarsi sotto litri e litri di acqua fredda.

Poi non parliamo del vestiario. Sembrava che anche i colori si siano messi d'accordo per farlo impazzire, infatti oltre all'arancione che indossava abitudinariamente, metteva qualche abbigliamento di colore scuro come il nero o il blu notte, colori che per altro detestava.

Però alla fine, decise di dare retta al proprio cuore e di accettare i sentimenti che per troppo tempo erano rimasti nascosti in lui.

Sapeva che era molto sbagliato per la società innamorarsi di uno dello stesso sesso, ma era successo. Ed ora che lo aveva anche ammesso non avrebbe cambiato per nulla al mondo il suo stile di vita. Sperava solo che Sasuke non se ne accorgesse.

 

Speranza vana.

 

Da molto tempo ormai il ragazzo moro si era accorto dello strano comportamento dell'amico, avrebbe voluto indagare ma lasciò perdere, perchè era sicuro che se si trattava di una cosa molto importante sapeva che gli e ne avrebbe parlato.

Quando poi lo vide comportarsi come al solito, dimenticò quel periodo.

 

Ma si sa che quando il destino si muove, niente e nessuno riesce a smuoverlo nel combinare il suo piano.

 

Successe una settimana prima di San Valentino.

 

Essendo rappresentante di classe, era obbligato a fermarsi a scuola dopo le lezioni. Di norma finivano due ore dopo che tutti gli alunni erano andati già a casa ma quel giorno finirono mezzora prima.

Così, dopo aver messo a posto i documenti che poi il giorno dopo avrebbe distribuito in classe, si avvio verso la sua aula dove avrebbe recuperato la cartella.

Tutto tranquillo, aprì lentamente la porta ma non si aspetto allo spettacolo che gli si parò davanti.

Il sole stava già calando e alcuni raggi ancora indietro stavano illuminando di arancione l'aula. Nessuno vi era presente tranne per due figure.

La prima, un giovane ragazzo dai biondi capelli stava beatamente dormendo sul suo banco, mentre la seconda, una ragazza dai lunghi capelli neri facendo attenzione a non svegliarlo, lo stava baciando.

Il bacio sarebbe durato molto a lungo se la ragazza non si fosse accorto della figura che stava ferma sulla porta dell'aula.

Immediatamente si stacco e prima di andarsene via, mando uno sguardo freddo verso il ragazzo in piedi e uno pieno di sentimento al bel l'addormentato.

Non sapeva il perchè ma una grande gelosia nacque in lui.

La scena che aveva assistito lo aveva lasciato interdetto.

Rimase un'altro po' in piedi, poi lentamente si avvicinò al suo amico.

Lo scosse un po' ma lui non si svegliò, anzi cambio persino posizione della testa.

Ora poteva vedere chiaramente il viso del biondino ed una strana sensazione si impadronì di lui.

Vederlo vulnerabile ed indifeso mando il suo cuore a battere a mille.

Vederlo così rilassato lo portò a sorridere dolcemente e quando con lo sguardo andò dagli occhi chiusi fino alle labbra rosse come ciliegie, l'istinto di toccarle con le sue si fecce prepotentemente avanti.

Sapeva da tempo di essere bisessuale, ma non ne aveva fatto parola con nessuno, non l'aveva detto neanche al proprietarie di quelle labbra rosse.

Sapeva di voler bene al ragazzo ma non aveva mai pensato che un giorno si sarebbe innamorato di lui.

Così, senza indugiare ancora, con il batticuore, poggiò delicatamente le labbra su quelle dell'altro.

Voleva che il tempo si fermasse in quell'istante ma non poteva permettersi che l'altro scoprisse il suo segreto. Così, usci dalla classe per poi ritornare con un secchiello di acqua fredda.

Lo osservò per un ultima volta e poi gli butto addosso l'acqua.

 

Il biondino si svegliò urlando ed una volta che capì chi fosse stato a svegliarlo, si arrabbio per poi ridere assieme all'altro.

 

Entrambi i ragazzi decisero che il giorno dopo, il giorno di San Valentino avrebbero confessato l'amore che provavano per l'altro.

 

Naruto aveva scoperto per caso che Sasuke detestava i dolci ma sapeva anche che adorava i pomodori, quindi andò in cerca di un regalo che gli avrebbe ricordato lui.

Sasuke invece sapeva che Naruto adorava da matti i dolci ma non voleva essere come le altre ragazze, così cerco di organizzare qualcosa che lo avrebbe lasciato a bocca aperta.

 

Il giorno dopo, tutte le ragazze della scuola erano in attesa dell'arrivo di Sasuke per potergli consegnare i loro cioccolati a forma di cuore.

Ma quel giorno, non si fece vivo.

Naruto, già pronto a dargli il regalo, quando seppe che quel giorno non sarebbe andato a scuola, si fece triste. Neppure i suoi due amici riuscirono a farlo sorridere.

Passo così tutte le ore e alla fine stanco e deluso andò a casa, incurante di quello che sarebbe successo da li a pochi minuti.

Mogio mogio, aprì la porta di casa, sapeva di non trovarci i genitori perchè erano andati a farsi un viaggio.

Senza accendere la luce dell'ingresso, si diresse verso la cucina per prendere una bottiglia d'acqua ma non riuscì ad accendere la luce che questa si accese all'improvviso.

I suoi occhi si sbarrarono. Davanti a lui stava il ragazzo dei suoi sogni che gli sorrideva dolcemente.

Immediatamente si diede un pizzicotto per vedere se era reale, quando senti il dolore, capì che era veramente lì. Così senza pensare a niente, gli corse incontro e lo abbracciò, rischiando di farlo cadere.

Quando si accorse che stava abbracciando il suo amore proibito, diventò tutto rosso e si staccò subito dall'altro.

 

Nar:-c-che c-ci fai q-qui-i ?- chiese cercando di calmare la tremarella e la paura che gli era nata.

Sas:...- non sapeva che dire. Però fece una cosa davvero coraggiosa. Non era bravo con le parole ma se la cavava benissimo con i fatti.

 

Il moro si avvicinò lentamente all'altro che per paura di essere picchiato si era allontanato per finire poi contro il frigo.

Una mano chiara si era avvicinata al suo volto e lo aveva alzato per far in modo che i loro sguardi si agganciassero tra di loro.

Il biondo chiuse gli occhi per il pugno che pensava di ricevere ma li spalancò subito dopo quando capi che qualcosa gli si era poggiato sulle labbra.

Non fu un pugno a ricevere ma un dolce bacio dalla persona che più amava al mondo.

 

Sas:-Buon San Valentino, dobe!- disse dopo che si allontanò da quelle dolci labbra assaggiate per la seconda volta.

 

Naruto non riuscì a capire più niente.

 

Nar:-p-perchè?- chiese solo mentre delle piccole lacrime iniziavano a cadergli. Non voleva illudersi. Non voleva pensare al vero motivo perchè poi se scopriva che era tutto falso avrebbe sofferto il doppio.

Ma il suo cuore scoppio di felicità quando l'altro gli rispose con due semplici parole.

Sas:-Ti amo!-

Nar:-a-anch'io- riusci a dire solo, perchè poi l'altro gli si era ributtato addosso e lo stava ribaciando con tutta la passione che riuscita a tirare fuori.

Dimentichi dei regali che entrambi avevano fatto all'altro, si diressero, senza staccarsi verso la stanza del biondino dove, quella sera stessa, consumarono con ardore tutto l'amore che provarono per l'altro.

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Capitolo 19
*** Verità, amicizia, amore e dolore 3° parte ***


Ciao a coloro che mi seguono. ho cercato di aggiornare più velocemente ma non ci sono riuscita. ce l'avevo in testa ma non riuscivo a metterlo giù, infatti è incompiuta e spero che la quarta parte arrivi presto.
Spero che piaccia tanto l'inizio di "Il Dolore" (la poesita che è stata critta di volata)
Ciao e grazie a 
Soru Evans per aver letto fino a qui.
 

3° Fase: Il Dolore

Non sai mai cosa la vita ti può riservare

Pensi che tutto vada bene

che tu e il tuo amore

resterete insieme per sempre

ma non sempre ciò che si vuole

è reale.

Basta solo una piccola distrazione

che tutto quanto ci può crollare addosso.

L'amore ci riempe di luce

luce che con il nostro amore

riusciremo sempre a farlo risplendere.

Ma avvolte una potente luce

può essere oscurata da una singola lacrima,

può essere oscurata da un singolo gesto,

può essere oscurata da una singola parola

pronunciata in momento sbagliata o giusta.

Allora tutto in quello che credevi

tutto in quello che sognavi o desideravi

scompare lasciandosi dietro

solo desolazione.

E provi dolore, tanto dolore da non capire

se sia reale o finto

se stai sognando o se sei sveglio,

se in tal caso sei sveglio allora non desideri altro

che addormentarti, perchè così

sei sicuro che

il dolore non entrerà mai,

ma sai anche che più cerchi di soffocare

il dolore

sei sicuro che quello ritornerà più potente che mai

allora non ci sarà

nessun posto

nessun luogo

nessun tempo

in cui potrai nasconderti.

 

Era passato un anno e mezzo da quando si erano messi assieme e il mondo, ai loro occhi sembrava più luminoso che mai.

Il comportamento nei loro riguardi era rimasto invariabile.

Si litigavano e facevano pace come tutti gli amici che si rispettano tra di loro, ma quando stavano in intimità, la pace che facevano dopo una litigata, si trasformava ben presto in passione che poi consumavano felicemente.

La paura per la loro diversità era parzialmente scomparsa una volta che seppero che anche i loro due amici, Kin e Thori formavano una coppia.

Capendo di non essere gli unici, dopo aver informato della loro situazione ed esser stati accolti con un caloroso sorriso, preso l'abitudine di fare uscite in quattro.

Ma la vera felicità giunse quando decisero di dirlo alla famiglia del biondino.

All'inizio ebbero paura, paura di come avrebbero reagito alla notizia.

Ma anche quella volta, la dea dell'amore o della fortuna busso alla loro porta.

I genitori di Naruto, all'inizio dopo aver saputo la verità sui due giovani erano rimasti scoccati, però poi capendo in che situazione si stavano mettendo e che probabilmente in futuro avrebbero sofferto, non li disprezzarono ansi li sostennero nella loro storia d'amore.

E ogni volta c'era sempre un pretesto per far rimare a pranzo o a cena il moro, per gli occhi loro ma sopratutto per la felicità del biondo.

Inoltre non fecero mai parola e non dissero niente tutte le volte che li coglievano a baciarsi.

 

Così era passato il tempo e la fine della scuola fu ormai alle porte.

Ancora quattro gironi e si sarebbero diplomati.

Avevano già deciso che scuola frequentare ma sopratutto in loro era nata l'idea di andar a vivere assieme, senza dipendere da nessuno.

Quell'estate Sasuke avrebbe compiuto 21 anni e sarebbe finalmente stato maggiorenne e niente e nessuno avrebbe potuto dire niente su di loro.

Così sarebbe stato anche per Naruto, che non sognava altro che il suo compleanno si avvicinasse ed invidiava il compagno per essere nato qualche mese prima i lui.

 

Sotto un albero ci ciliegio, due ragazzi stavano discutendo.

 

:-Sei sicuro!- chiese al compagno.

:-Si!-

:-Non è che stiamo per fare una cazzata? Non vorrei che poi...- ma un dito gli si posò sulle labbra, interrompendo la fiumana di parole che quelle labbra stavano versando.

:-No, non è affatto una cazzata. Voglio che diventi ufficialmente il mio compagno e poi fra poco sarò maggiorenne e se avrà qualcosa da ridire non potrà più fare niente.-

:-Allora non ho altro da dire. Spero di cuore che vada tutto bene!-

:-Non ti devi preoccupare. Andrà di sicuro tutto bene!-

:-Mi fido di te, anche se ho paura.-

:-Perchè?-

:-Perchè, anche se mi conoscono come tuo amico, cosa che poi aveva dato fastidio a tuo padre e che ancora ora non capisco il perché. Informare la tua famiglia che siamo compagni di vità, credo che non sarà per nulla facile. Ma come ho detto prima, io mi fido di te e continuerò a farlo. Perchè ti amo più della mia vita.-

:-Anchio, ti amo. È vedrai, staremo insieme per sempre-

E in mezzo alla danza dei petali di ciliegio, con la musica del vento in sottofondo, i due ragazzi sancirono la loro promessa d'amore con un dolce e passionale bacio.

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Capitolo 20
*** Verità, amicizia, amore e dolore 4° e ultimaparte ***


Da quando erano arrivati alla magione degli Uchiha, era ormai passato un'ora e mezza.

Si percepiva tensione nell'aria ed anche dell'aspettativa.

Da quando erano entrati, era come se il tempo non volesse andare avanti, come se volesse lasciare tutto così com'era, come se percepisse che qualcosa sarebbe successo se sarebbe andato avanti, ma così purtroppo non poteva essere.

Alla notizia che il figlio minore si era fidanzato e per di più con il suo migliore amico, aveva lasciato la famiglia del moro divisa.

La madre dopo aver superato lo shock iniziale era stata subito felice per loro.

Certo, non era proprio tanto contenta di sapere che il figlio era dell'altra sponda, però non voleva neanche la sua infelicità. Se vederlo per la prima volta sereno e felice con accanto il ragazzo che anni addietro aveva presentato come il suo unico e vero amico, allora non si sarebbe opposta alla loro relazione ma sapeva anche che non poteva dire lo stesso del marito.

Per quanto riguardava Itachi. Lui era rimasto indifferente alla cosa.

Non gli interessava se il suo fratellino stava con un uomo anziché con una donna. A lui bastava il suo lavoro.

Invece il padre non disse niente.

Non diede ne una disapprovazione, ne un approvazione, riguardante la loro relazione.

Ebbe la stessa reazione di quando loro due divennero amici.

Così non ci badarono e non si preoccuparono più di tanto.

Ma non sapevano di sbagliare, troppo presi dal loro sogno.

 

Il tarlo del dolore inizio a colpirli una settimana dopo che ebbero dato la notizia.

 

Incurante di quello che si stava svolgendo alle sue spalle, il giovane Sasuke andò avanti con la sua vita amorosa senza curarsi che qualcosa di tremendo stava per abbattersi su di lui.

 

Era assai raro che i due si dividessero.

Dove stava uno di sicuro stava anche l'altro.

Nessuno, da quando si sono conosciuti, li ha mai visti separati.

 

Quel giorno Sasuke rimase a casa. Come molti compagni della sua classe, anche lui si era preso l'influenza e non voleva attaccarlo al suo amore, quindi non aveva accettato l'uscita che l'altro aveva proposto.

 

Mentre osservava le varie vetrine dei negozi, una figura alta gli si avvicinò.

Quando questa gli poggio la mano su una spalla, quasi non urlò per lo spavento. Una volta capito chi fosse, cercò di tranquillizzarsi, ma non ci riusci del tutto.

Nar:-Buon giorno, Sig.Uchiha!- salutò cortesemente. Anche se non gli era mai piaciuto, doveva ugualmente comportarsi bene, dopotutto era il padre del suo ragazzo.

Fug:- Anche a lei Uzumaki.-

Nar:-la prego, mi chiami semplicemente Naruto.-

Fug:-va bene-

Nar:-Come mai da queste parti! Deve per caso fare un regalo a sua moglie?-

Fug:- no. Ti cercavo perchè dovrei parlarti. Però è meglio andare in un posto meno frequentato.-

Così, dopo essersi messi d'accordo e siccome ormai era mezzogiorno, andarono in un piccolo ristorante poco frequentato.

Non parlarono per tutta la durata del pranzo ma mentre attendevano il dolce, l'uomo si decise a mettere le cose in chiaro.

Fug:-voglio che lo lasci.-

Nar:-c...cosa!-

Fug:-devi lasciare mio figlio. Non voglio che si rovini la vita. Lui deve diventare qualcuno d'importante e stare con te non gli darà le opportunità di diventarlo.-

Nar:-ma...!-

Fug:-inoltre, se non lo farai, sarà solo peggio per te e per chi ti sta attorno.-

Nar:-no, non può farlo! Non può decidere del destino degli altri, sopratutto quello di suo figlio.-

Fug:-posso invece. Come hai precisato, lui è mio figlio e deve fare tutto quello che dico io. Comunque, quando avrai preso una decisione, chiamami- e dopo avergli lasciato un biglietto con riportato il suo numero privato ed aver pagato per entrambi, lo lascio solo.

 

Mentre ritornava a casa, Naruto, ripensava alle parole che il padre di Sasuke gli aveva detto e non sapeva che fare.

Se lo diceva a Sasu, rischiava di spezzare la famiglia una volta per tutte. Se decideva di continuare ad amarlo, ci sarebbero andati di mezzo la sua famiglia e solo pensarlo lo faceva stare male.

Ma separarsi da Sasuke era impensabile. Lui lo amava troppo e la sola idea di stare separati, lo faceva già soffrire.

No sapeva proprio cosa fare, ma il destino o meglio qualcuno decise per lui.

Una settimana dopo l'incontro con il Sig.Uchiha, gli arrivò una busta.

Dentro vi trovo delle foto che lo shoccarono. In una, si vedeva chiaramente una macchina che per poco non prendeva una donna dai lunghi capelli rossi. Nella seconda invece, si vide l'aggressione del padre da parte di un rapinatore.

Non ci poteva credere.

Durante la settimana ormai passata, inspiegabilmente i suoi genitori erano stati sul punto di morire ed ora capiva anche il perchè.

Oltre alle foto, vi era anche un biglietto. Sopra vi erano scritto solo: “Ora, chi sarà il prossimo...?”

Purtroppo con rammarico e con grande dolore nel cuore, prese una decisione.

Gli dispiaceva solo che come Fugaku, aveva deciso il futuro di Sasuke senza consultarlo.

 

Come ogni uomo d'affari che si rispetti, il Sig.Uchiha era impegnato in una trattativa con un importante uomo d'affari quando, all'improvviso la sua segretaria non gli passo una chiamata.

Sapeva già chi fosse.

Fug:-ditegli di attendere.-

 

Poco dopo, una volta conclusa l'affare, si fece passare la chiamata.

 

Fug:*allora, hai deciso cosa fare?* chiese a colui che era dall'altra parte della cornetta. Nar:*Si. Lo lascerò.*

Fug:*Bene. Ma non mi basta. Per far in modo che tutto vada come voglio io, devi andartene da questo paese e promettere che non ci metterai più piede. So che Sasuke cercherà con ogni mezzo di rivederti ma se non ti trova, sarà più facile per lui dimenticarti. Inoltre, sarai sempre tenuto sotto controllo, e se proverai a ritornare sai già cosa potrebbe capitarti. Quindi fa solo quel che ti chiedo e vivrai in pace per sempre.*

Nar:*O..ok*

Fug:*un ultima cosa. Sai già come dare la notizia a mio figlio?*

Nar:*No. Ma troverò un modo*

Fug:*Allora non c'è bisogno che ti affatichi a pensare. Ho già io tutta la soluzione. Gli mostrerò una foto dove tu lo tradisci con un altro. Scommetto che basterà solo questo per far in modo che ti dimentichi.*

Naruto non poteva più fare niente, non gli rimase altro che confermare l'idea dell'Uchiha.

Così, dopo due settimane, lui e la sua famiglia partirono per un altro paese.

 

***Fine Fb***

Nar:-E questa, è tutta la storia.-

 

Il piccolo Minato rimase spiazzato per tale notizia. Ma sapere qualcosa in più sul padre, anche se doloroso, lo rese felice. Inoltre era contento che durante la relazione avuta con Arashi, non avesse fatto come il nonno di quest'ultimo.

Così, anche se non aveva ancora tanta forza, si alzo dal suo posto ed andò ad abbracciare il padre per consolarlo ed infondergli l'amore che solo un figlio prova per un padre.

La madre, vedendoli, si avvicinò anche lei e insieme, tutta la famiglia pianse per quell'amore perso e chissà forse ritrovato.

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Capitolo 21
*** LETTERA ...RICORDI ... ODIO (1 PARTE) ***


Seduto dietro alla sua scrivania, con la testa poggiata sulle mani incrociate, teneva lo sguardo fisso sulla busta che quel giorno il suo detective era riuscito a sottrarre senza farsi scoprire, naturalmente dopo averla scambiata con un'altra piena di fogli bianchi.
Da molto ormai, era stanco di rincorrere qualcuno che cercava in tutti i modi di evitarlo. Se davvero non poteva più stare assieme al suo dobe, le risposte gliele avrebbe date solo il contenuto della busta.
Senza pensare ad altro, un minuto dopo la busta era aperta.
Dentro vi erano delle foto ed un foglio.
Le immagini rappresentavano la vita privata di Naruto, di sua moglie e del figlio. Si capiva che erano state scattate con l'intento di portare paura al destinatario ed a complicare le cose c'era il foglio che non aveva ancora letto.
Una volta riletta l'ultima riga, con rabbia accartoccio il foglio che lanciò poi contro la porta.
Non poteva crederci ma ora capiva alcuni episodi capitati anni addietro.
Però se voleva aiutare il suo amore, sarebbe andato più in profondità nel problema. Così senza indugiare molto chiamò il miglior detective in circolazione.
 
Un'ora dopo, il detective stava già bussando alla sua porta.
 
Hatake Kakashi, questo era il nome dell'investigatore. Un uomo alto e robusto dalla folta chioma argentata. L'unico particolare strano era che aveva la bocca coperta da una mascherina. Nessuno sapeva del perchè nascondesse maggior parte del suo viso, ma era chiamato il Sherlock Holms del nuovo millennio. Nessun caso era mai riuscito a sfuggirgli. Molti richiedevano il suo aiuto ed è stato per pura fortuna che quel giorno nessuno lo avesse ancora chiamato.
 
HK:-Cosa posso fare per lei Sig.Uchiha? Sa, è strano che proprio lei richieda i miei servigi- parlò senza peli sulla lingua mentre si accomodava in una delle sedie poste davanti alla scrivania.-sopratutto dopo quanto accaduto alcuni anni fà. Ma sappiamo entrambi che lei non ha nessuna colpa, perchè i fatti accaduti tra suo padre è me non sono cose da tirare fuori in questo momento, quindi possiamo lasciarci tranquillamente indietro il passato ed andare avanti.-
-Non l'ho fatta chiamare per parlare di mio padre, vorrei che lei facesse una ricerca più approfondita per quanto riguarda questo documento, mi deve scoprire da dove viene ma sopratutto chi sia il mandante. E se le risposte che mi procurerà saranno di mio interesse, sarà adeguatamente ripagato.-
 
Così, senza perdersi in inutili chicchere, si misero d'accordo.
 
Intanto il giovane Arashi, dopo vari tentativi riuscì ad entrare nella stanza del suo “tesoro” e senza farsi vedere da nessuno, lascio sul cuscino che profumava ancora dell'amore suo, una busta azzurra con dentro il suo cuore e il suo amore. Il tutto accompagnato da un piccolo mazzolino di “non ti scordar di me”.
 
Sera tardi
 
Sak:”spero che non sia successo niente. Non ho mai visto Arashi mangiare così poco, di solito sono costretta a sgridarlo perchè mangiava troppo, però era strano anche Sasuke, chissà cosa gli sarà mai successo pure a lui. È la prima volta che non tocca i suoi amati pomodori. Spero che vada tutto bene.” e girandosi verso sinistra, dando così le spalle al marito, si addormentò. Così non si accorse che il compagno si era alzato ed era andato in un'altra stanza.
 
Quella sera non riusciva proprio a prendere sonno, il problema era sempre lui. Naruto. Il non sapere che cosa gli fosse mai successo dopo la loro separazione gli mandava in tilt il sistema, rendendolo nervoso e irritato.
Per dar modo alla moglie di dormire, usci dalla camera e si diresse verso la stanza del figlio. Capì immediatamente che il giovane era sveglio, da sotto la porta della sua stanza si vedeva la luce ancora accesa.
Avendo il permesso di entrare, varco la soglia della stanza e senza dire una parola, si mise a sedere affianco al figlio. 
Il tempo passava lentamente ma nessuno dei due aprì bocca. Solo il silenzio fece compagnia alle due anime, un silenzio pieno di significato, dove si dissero tutto e niente.
Tutta la notte la passarono così fino a quando verso le 6 di mattina ognuno prese una strada diversa dall'altro.
 
Passarono più di 48 ore e finalmente l'agonia di Arashi ebbe fine.
Assieme a tutte le buste che il postino lascio nella buchetta, tra queste c'era una busta nera con striature azzurre.
Con molta paura e con la lettera stretta tra le mani andò in camera.
Da quella lettera, tutta la sua vita sarebbe cambiata. Ancora non sapeva se positivamente o negativamente. Però sentiva che se non l'avrebbe aperta se ne sarebbe pentito.
Così, senza pensare a niente, ruppe il busta e tirò fuori un foglio azzurro con i bordi striati di nero.
“Vorrei tanto chiamarti “caro amore mio” ma non so se ho il diritto di chiamarti così, anche se nella tua lettera mi hai scritto che se sono il tuo amore allora anche io sono il tuo. Mi è piciuto tanto quando mi hai chiamato “tesoro mio”, mi ha fatto capire che per te sarò sempre il più importante, ma per chiamarti così io, vorrei il tuo perdono. L'unica cosa che mi viene in mente e incontrarti. Anche se avevo detto che non volevo più vederti. Ti chiedo ancora scusa “amore mio” ma per esserlo veramente e se davvero vuoi incontrarmi, vieni da me. Ti aspetterò fino alle 7 di domani sera.”
 
Dopo aver finito di leggere si accorse che la lettera era stata scritta il giorno prima, velocemente dette un'occhiata alla sveglia.
Ara:-non riuscirò a fare in tempo!- infatti la sveglia faceva le 6.50 e per arrivare da Minato ci si impiegavano venti minuti in più.
Senza pensare a niente, corse fuori dalla stanza e dopo aver preso le chiavi della sua moto, usci sbattendo la porta.
Arrivo da Minato che erano già le 7.15, non parcheggio neanche la moto che si attacco al citofono. Il tempo passava ma nessuno rispose. Passarono altri due minuti quando alla porta non si presentò il maggiordomo della famiglia, senza dargli modo di aprir bocca, lo sorpasso e con velocità si fiondò verso la camera di Minato.
Senza neanche bussare, spalancò la porta. Quello che si trovo davanti lo lasciò stupefatto. La stanza era piena di scatoloni su scatoloni e il giovane era disteso sul letto con lo sguardo pieno di sorpresa rivolto verso la sua figura.
Ritornò in se non appena vide il giovane muoversi.
Infatti questi aveva la camicia aperta e non appena si era accorto di lui se lo era chiusa, coprendosi poi con la coperta.
 

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