Mr. Sorriso

di cliolove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I - Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo II - Presentazioni ***
Capitolo 3: *** Capitolo III - Cavaliere D'Altri Tempi ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV - Il Galoppo, La Cura Per Ogni Male ***
Capitolo 5: *** Capitolo V - Questione di Punti di Vista ***
Capitolo 6: *** Capitolo VI - L'Aiuto Di Un'Amica ***
Capitolo 7: *** Capitolo VII - Nel buio del box ***
Capitolo 8: *** Capitolo VIII - Chiarimenti ***



Capitolo 1
*** Capitolo I - Prologo ***


Venerdì 17 Luglio. Cinque e mezza. L'inizio delle mie due ore settimanali in paradiso, ovvero l'ora della partenza per andare in maneggio. Mio nonno, puntuale come suo solito suonò il campanello e io, infilati gli stivali, presi il cap e la borsa, mi precipitai giù per le scale e entrai in macchina. Quel giorno la mia migliore amica non sarebbe venuta perchè era al mare quindi imboccammo subito la tangenziale, senza deviare verso casa sua. Man mano ci avvicinavamo al maneggio la mia mente si svuotava e sul mio volto andava allargandosi sempre di più un sorriso, del resto stavo andando nel mio piccolo angolo di paradiso, come non esserne felice?

Arrivati in maneggio scesi dalla macchina salutando mio nonno che iniziò come sua abitudine a fare le sue adorate parole crociate. Mi diressi davanti al campo coperto, nessuno, mah, allora andai dietro la stalla dove c'erano le poste e trovai preparati solo le tre cavalli, tra cui la mia amata Lioness, una sella italiana baia. Perfetto pensai alla fine, meno siamo meglio si lavora. Un pensiero un po' cinico in effetti ma realistico, dopo qualche minuto arrivò Andrea, un uomo che faceva lezione come me al venerdì, dopo di lui arrivò anche Elisa, un'altra amica di sella, come mi piaceva chiamarla. Così iniziammo a fare due chiacchiere, poi alle sei comparì Luca, il nostro istruttore che ci fece segno di andare a prendere i cavalli e seguirlo nel campo aperto da salto Incredibile! Montare lì è un privilegio riservato a pochi, poi è gigante! Wow! Così andai di nuovo alle poste, slegai la Lio e la portai in campo, seguita da Andrea con Quando e dall'Eli con Remy. Arrivati a destinazione trovammo ad aspettarci insieme a Luca un ragazzo, alto, moro con gli occhi tremendamente scuri, insomma quasi nella media. Non era con un cavallo quindi evidentemente non avrebbe fatto lezione con noi. Chissà chi è questo qua....giusto! Dov' è finito Kevin? Mi chiesi, di solito mi veniva sempre a dare una mano per salire. Lui era uno degli stallieri, eravamo diventati amici, l'unico tra di loro con cui avevo legato, lui era il mio IDOLO e io, ovviamente, la sua IDOLA, questa è una delle tante stupidaggini che era uscita un giorno dai nostri cervellini. Sta di fatto che in quel momento non c'era, mah, eppure lo sa che al venerdì monto.....avrà altro da fare... -Ciao!- immersa nei miei pensieri non mi ero accorta che il misterioso sconosciuto mi si era avvicinato – ti do una mano a salire?- mi chiese, io dire il vero sapevo salire anche da sola ma vedendomi lì ferma avrà pensato che stessi aspettando un aiuto, che comunque non disdegnai, almeno ero sicura che la sella non si sarebbe mossa -Ok grazie- risposi sorridente, lui allungò le mani e si posizionò per darmi la gamba* -Allora al mio 3- e al 3 grazie alle nostre due spinte simultanee mi ritrovai in sella senza praticamente il minimo sforzo. Mi regolò anche le staffe e lo ringraziai, poi se ne andò prima che realizzassi che non gli avevo neanche chiesto il nome.

Ancora con la sua voce profonda nelle orecchie, lo ammetto, mi aveva colpito molto il suono della sua voce, soave direi, comunque, misi al passo Lio e dopo un giretto cominciammo a lavorare al trotto, quel giorno mi sembrava di sentirla più concentrata e sciolta, di solito non era così, chi dovevo ringraziare per questo miracolo? O forse ero io? Mah...Dopo circa 20 minuti di circoli, alt, mezze volte e compagnia bella Luca ci disse di cominciare, uno alla volta, a lavorare al galoppo. Partì Andrea in sella a Quando, un bellissimo Belga sauro gigantesco, era il mio secondo amore dopo Lioness, purtroppo non potevo più montarlo perchè veniva assegnato sempre ad Andrea. Dopo Andrea fu il turno di Elisa su Remy, un Sella Italiano morello che se doveva saltare V O L A V A!

Mentre lei galoppava io mi trovai al passo appena prima dell'entrata del campo dove un baio spettacolare attendeva di entrare, alzai lo sguardo per scoprire chi fosse il fortunato proprietario e ODDIO! MA è LUI! Lui, ovvero il ragazzo di prima, su quel meraviglioso cavallo emanava un fascino che mi lasciò senza parole e, per mia grande vergogna, sì, a bocca spalancata come uno stoccafisso. Lui mi squadrò con un sopracciglio leggermente inarcato, mi sorrise, un sorriso così non l'avevo mai visto, quello che all'inizio avevo catalogato come ragazzo nella norma si trasformò in un Principe Azzurro, con tanto di cavallo stupefacentemente bello, mi imposi di scostare lo sguardo e magari chiudere la bocca anche se tanto la figura di baccalà l'avevo già fatta, lui intanto, rivolto a Luca disse, alzando la voce -Permesso?- -Entra pure- gli rispose. Ma insomma perchè nessuno lo chiama per nome? Comunque, ormai che avevo fatto la mia magra figura rimanendo lì imbambolata tanto valeva farlo passare, quando fu entrato ricominciai a lavorare, cercando di concentrarmi, anche se il risultato non fu dei migliori, non so se fissavo di più lui o il cavallo, ero abbagliata, completamente andata, per fortuna arrivò il mio turno di galoppare e l'andatura che più amavo mi distolse da ogni distrazione, sarà stata l'aria che mi accarezzava il viso o il sentire Lioness sotto di me che si impegnava e liberava al tempo stesso, ma mi venne spontaneo sorridere, Dio quanto adoravo cavalcare! Dopo aver galoppato notai che anche il ragazzo misterioso era giunto al termine del suo lavoro con il cavallo perchè passeggiavano a redini lunghe per il campo, poi vidi che Luca gli diceva qualcosa e lui che usciva dal campo diretto alle scuderie, peccato....non lo rivedrò più, magari stava solo provando quel cavallo e non è suo, ma se anche fosse, grazie alla mia proverbiale sfiga non lo incrocerò mai più, senza contare che avrà pensato che fossi una maniaca da come lo guardavo.....Ma come faccio a fare sempre queste figure?!

Mentre vagavo per il campo con la testa da un'altra parte Luca cominciò a montare qualche ostacolo poi ci richiamò all'ordine e cominciammo a fare dei saltini di riscaldamento, poi ci chiamò al centro del campo dov'era lui e ci spiegò il percorso, 8 ostacoli con tanto di gabbia, anche più alti del solito, non potevo crederci, era fantastico quando ci faceva fare cose nuove o più difficili, comunque partì Andrea e completò il giro con un netto degno di applauso, del resto Quando era mitico e lui non era da meno, poi fu il turno dell'Eli, chissà perchè quel giorno ero sempre lasciata per ultima, ma alla fine non mi dispiaceva, avevo più tempo per ripassare il giro, anche Elisa finì con un netto, come al solito Remy aveva volato venti centimetri più alto del necessario, che avesse le ali? Fu poi il mio turno, quando vidi comparire davanti all'entrata del campo lo sconosciuto merda.....dai su, stai calma, inspira....espira..ecco così...cavolo ma cosa mi era preso? Sentivo il cuore esplodere, poi però mi ricordai che io e la mia Leonessa avevamo un percorso da fare così cercai di ritrovare la concentrazione, feci un alt e compiendo la giusta azione con le gambe partimmo al galoppo, il primo ostacolo era un dritto sul lato lungo, perfetto, poi ci aspettava un oxer e anche questo bene, avevo provato una sensazione stupenda volando su quel salto, più rilassata mi diressi verso il terzo salto, un altro oxer*, di nuovo perfetto, mi trovai poi a fare una girata proprio davanti all'entrata dove non potei evitare di guardare il ragazzo, sorrideva perchè sta sorridendo? Sono così divertente? Faccio veramente così schifo a montare? O forse è qualcos'altro....oddio...ecco un solo sorriso aveva provocato in me tutta una serie di dubbi come quelli e la concentrazione andò a farsi friggere, per fortuna Lio mi salvò sui due ostacoli successivi, che componevano proprio la gabbia, poi da brava stupida che ero (sono) la indirizzai così male sul sesto ostacolo che la povera cavalla che si trovava sotto di me rifiutò il salto, come biasimarla, ero tutta scomposta e non si sa bene come stessi in sella tanto che sentivo Luca che mi urlava qualcosa ma ormai ero andata, il mio cervello si era preso una bella vacanza, e anche i muscoli delle mie gambe evidentemente, perchè appena Lioness piantò i suoi zoccoli anteriori davanti al dritto che avrebbe dovuto saltare io venni sbalzata in avanti e iniziai a vedere avvicinarsi sempre di più la barriera che costituiva il salto bene, ora mi ammazzo, spina dorsale, ADDIO pensai, in effetti se avessi centrato in pieno la barra in legno la mia schiena non ne sarebbe stata molto felice, invece, non so come, feci una specie di capriola in aria e colpii solo di striscio la barriera per poi atterrare sulla morbida sabbia del campo, seduta. Stetti un attimo ferma imprecando tra me e me contro quel cavolo di ragazzo, contro il mio cervello e contro le mie gambe...ma alla fine tutta la rabbia finiva su quel ragazzo dal sorriso ammaliante, che mi aveva fatto deconcentrare mentre stavo portando avanti un percorso perfetto, poi il mio pensiero era andato alla mia cavalla, non mi passò neanche per la testa di dare la colpa a lei, solo mi chiedevo se stesse bene, ovviamente tutti questi ragionamenti li facevo mentre ero ancora col mio dolce di dietro per terra, quando ad un tratto una voce interruppe i miei vaneggiamenti, sembrava preoccupata -Ti sei fatta male? Riesci ad alzarti?- momento....questa non è la voce di Luca....ancora un po' disorientata voltai la testa in direzione di chi aveva parlato, come avevo fatto a non riconoscerlo, era di nuovo quel maledetto ragazzo, e questo da dove spunta? Due secondi fa era là in fondo all'entrata e adesso è qui che fa il preoccupato? mi stava anche tendendo una mano, ma io, ancora presa dai miei pensieri in cui lui era la causa di tutto, scostai la sua mano e con tono acido risposi -No grazie, faccio da sola- e mi alzai, per mia fortuna non sentii nessun dolore così scavalcai l'ostacolo e notai che Lio era rimasta ferma lì tutto il tempo, che poi non è che fosse passato tanto, ma i miei poveri neuroni stavano elaborando troppe cose per mantenere anche una cognizione del tempo decente, così mi avvicinai a lei le accarezzai il muso perchè in fondo era solo colpa mia (o dello sconosciuto) se aveva rifiutato, poi udii la più familiare voce di Luca che mi chiedeva se era tutto a posto, io annuii e gli chiesi se mi dava la gamba per salire, al suo 3 fui di nuovo in sella. Io e Lioness riprendemmo il galoppo e ci dirigemmo di nuovo verso il primo dritto, per completare il percorso dall'inizio concentrate e composte. Mentre galoppavo avvertii un paio di occhi in più del solito fissi su di me, ma per fortuna ero ancora accecata dal risentimento verso il loro proprietario, così non ci prestai attenzione e finimmo il giro con uno splendido netto, se non contiamo la caduta. Mentre accarezzavo il possente collo di Lioness Luca mi disse che era stata una caduta veramente stupida, che avevo rischiato di farmi veramente male, che dovevo stringere di più le gambe e cose simili, poi mi chiese dove avessi la testa in quel momento (ehm...), mi fece notare alcuni piccoli errori facilmente correggibili e finalmente mi fece anche i complimenti per l'ultimo giro...

Dopo di che mi riavvicinai ad Andrea e Elisa e cominciammo a passeggiare in sella ai nostri cavalli affiancati, mi domandarono per l'ennesima volta se fosse tutto a posto, sorrisi e li rassicurai, poi Elisa, che era di fianco a me, mi sussurrò che dopo doveva parlarmi di un certo Mr. Sorriso....ok aveva già capito tutto. -Dai, visto che siete stati tutti bravi oggi, potete andare a fare una passeggiata nei campi, però state al passo, Andrea, mi raccomando, controllale!- si raccomandò Luca, così uscimmo tutti dal campo ostacoli e ci dirigemmo sempre affiancati sul sentiero che costeggiava la terra di proprietà del maneggio. Con due occhi scuri che mi seguivano dispiaciuti.

 

Ho appena realizzato che non vi ho ancora svelato il mio nome, ebbene, sono Chiara Villa e questo episodio segnò l'inizio dei miei problemi, se così li vogliamo definire.






Spazio dell'autrice:
*Se non sapete cosa vuol dire guardate questo video:  
http://www.youtube.com/watch?v=S3ha7ChtteI trovate l'azione a cui mi riferivo al minuto 3.20 circa.
Non ho molto da dirvi, solo che è la mia prima fanfic e che spero vi sia piaciuta...beh se l'avete letta e avete qualche consiglio per migliorare accetto con piacere. Se non si era capito sono follemente innamorata dei cavalli quindi ho voluto ambientare la mia storia nel loro magnifico mondo. Ultima cosa, secondo voi può avere un futuro? Oppure pensate che sia noiosa? Non mi offendo, tranquilli :D Se avete altri dubbi potete chiedere ^^ In ogni caso spero che recensiate pleaseee *.*





 

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Capitolo 2
*** Capitolo II - Presentazioni ***


CAPITOLO 2

-Fammi capire, uno con un sorriso angelico, con due pozzi scuri al posto degli occhi e con una voce testualmente “soave”, oltre ad averti aiutata a salire, sorriso e, ah giusto, ancora sorriso, ti ha offerto di nuovo una mano ad alzarti sembrando anche preoccupato e tu cosa hai fatto?-
-L'ho ignorato- risposi ormai rassegnata a quell'interrogatorio condotto dalla mia migliore amica Francesca, che era tornata dal mare tre giorni dopo il famoso evento, e da Elisa, che semplicemente la appoggiava oppure aggiungeva particolari imbarazzanti, era sempre così con loro.
-L'ha ignorato,o meglio l'ha proprio rifiutato! Cioè roba da matti!- intervenne Elisa
– Veramente, Chiara ma come ti è saltato in mente?- stavo per aprire la bocca e replicare ma ricominciò
– Capisco se ti avesse insultata, o presa in giro, ma non ha altra colpa a parte non averti tolto gli occhi di dosso per tutto il tempo e averti sorriso ogni volta che lo guardavi...- allora sbottai
– Ragazze ho capito! Ma insomma non so cosa mi succedesse, appena lo guardavo, mi andava in tilt il cervello e per questo ho combinato quel disastro con tanto di caduta! Adesso mi rendo conto di essermi comportata abbastanza male con lui, ma in quel momento ero troppo impegnata a scaricargli addosso mentalmente una caterva di insulti, ero convinta che fosse colpa sua! Siate un po' comprensive dai...- -Ok dai, sei perdonata!- dissero in coro e io stavo per tirar fiato -Però- disse Elisa, ecco mi sembrava che fosse troppo semplice -Appena lo rivediamo devi parlarci e scusarti!- concluse, Francesca annuì soddisfatta e io replicai
-Ma sei completamente impazzita?! Non se ne parla! Già ora penserà che sono una squilibrata, non mi avvicinerò a lui per il resto dei miei anni, questo è poco ma sicuro! E poi scusa, cosa gli dico? Ciao, volevo scusarmi per averti trattato da pezza da piedi venerdì, ma ero leggermente infuriata con te perchè non riuscivo a non guardare quei tuoi maledetti occhi? -
-Beh è un buon inizio. Comunque credo che lo rivedrai molto presto...- replicò Elisa con un sorrisetto che non prometteva nulla di buono.
-Illuminami, a cosa è dovuta questa tua convinzione?-  -Al fatto che sta venendo qui- -Mhh si certo, come se non sapessi che è uno dei tuoi soliti scherzi idioti- e continuai a mangiare, eravamo andate in una pizzeria dietro al cinema dove andava più della metà della popolazione della nostra città, io ero di fronte alle due inquisitrici e davo le spalle all'entrata, Eli mi rispose -Ok mi hai beccata...- sorrisi vittoriosa e tornai alla mia pizza, quando quella pazza della mia amica burlona rischiò di strozzarsi e mi guardò con due occhi sbarrati dicendomi -Adesso sta arrivando veramente, credimi- -Eli dai basta, ti è andata male già al primo colpo, lascia perdere...- presi il bicchiere e bevvi un sorso di Coca quando una voce alle mie spalle me lo fece andare di traverso tragicamente -Ciao Chiara- la voce dello sconosciuto aspetta un momento, mi ha chiamata Chiara o sbaglio? Intanto continuavo a tossire Non ci siamo presentati, come fa a sapere il mio nome?! Finalmente il mio respiro tornò più o meno normale, avevo fulminato con gli occhi le mie due amiche che guardavano il ragazzo con un sorrisino come per dire “Scusala ogni tanto è un po' impedita” poi lentamente mi girai, sorrisi imbarazzata come mille e gli dissi -Ciao, scusa..ehm...non ci siamo ancora presentati, tu sei?- -Matteo, piacere!- rispose sorridente, intanto io percorsi tutto il suo corpo con gli occhi, aveva dei jeans scuri con una camicia bianca leggermente aperta sul petto, bella visione non c'è che dire -Come stai?- cavolo mi ero di nuovo incantata a fissarlo, che tonta -Ehm...bene grazie-
-La caduta? Tutto a posto?-
-Si si, qualche livido ma sto bene- una piede mi colpì lo stinco da sotto al tavolo, guardai di sfuggita le due arpie che si godevano lo spettacolo capendo cosa significasse il calcio -Senti, a proposito di Venerdì, volevo chiederti scusa- -E per cosa?- disse sorridendo Basta sorridere così! Già non riesco a parlare con te davanti, almeno non sorridere!! -Ehm, si, mi volevi aiutare e ti ho ignorato- dissi con lo sguardo basso -Non ti preoccupare, anche io quando cado sono un po' irritabile, è già acqua passata- e sorrise di nuovo -Ok...- sorrisi anche io imbarazzata, non sapevo più cosa dire, non in quel momento almeno, per fortuna arrivò una voce da un altro tavolo -Matteo allora vieni!?- lui si girò e annuì poi mi disse -Scusa, come vedi devo andare, ci si vede in maneggio, ciao!- e se ne andò, sorridendomi per l'ennesima volta -Ciao- sussurrai.

Lo seguii allontanarsi poi mi girai verso le mie amiche, che mi guardavano divertite, cominciò Francesca -Bene! Allora è questo il famoso sconosciuto eh? Molto carino, ottima scelta- -Ma quale scelta?! Non ho scelto un bel niente!- mi guardarono entrambe storte e rispose Elisa -Questa volta lascia perdere tu Chia, si vede lontano un miglio che i tuoi neuroni fanno le valigie appena lo guardi negli occhi!- -Ehm...si nota così tanto?- questa volta rispose Francesca -Fai un po' tu... no dai scherzo, però siamo tue amiche da tempo, è ovvio che ce ne accorgiamo!-  e mi sorrise rassicurante -Quindi secondo voi lui non l'ha capito, vero?- -Chia stai tranquilla, sarà stato troppo impegnato a sorriderti- e si mise a ridere -Spero che abbiate ragione, ora, visto che abbiamo tutte e tre finito di mangiare, che ne direste di uscire che inizio ad avere un po' caldo?- -Sarà forse per un certo cavaliere dal sorriso smagliante?- -Eli!- e le diedi un colpetto sulla spalla -Magari se non lo sbandierassi al mondo intero te ne sarei grata- -Agli ordini!-.
Andammo alla cassa e pagammo il conto, poi ci dirigemmo verso l'uscita. Quando l'aria fresca mi sfiorò il volto il mio respiro tornò ad una velocità accettabile.
Avendo sedici anni non avevamo chiaramente la patente così aspettammo che mio padre arrivasse a prenderci e tornammo a casa.
La sera presi sonno molto tardi, l'indomani dovevo incontrare un'altra mia amica in maneggio e questo rappresentava un potenziale rischio di incrociare Matteo, ma, in fin dei conti, era veramente un rischio?


Note dell'autrice:
Ciao a tutti! Questo capitolo non mi piace particolarmente, spero che vi sia piaciuto lo stesso, o comunque di rifarmi con il prossimo, dai questa volta una qualche recensioncina ci starebbe no??? Anche solo qualche consiglio per migliorare.....
Ok basta vi saluto :) Ci vediamo al prossimo capitolo!

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Capitolo 3
*** Capitolo III - Cavaliere D'Altri Tempi ***


CAPITOLO 3

Aprii gli occhi e guardai la sveglia sul mio comodino, segnava le sei e mezza, decisamente troppo presto per alzarsi, li richiusi ma appena le mie palpebre si ricongiunsero mi si pararono davanti due pozzi scuri, e un sorriso troppo affascinante. Per questo scattai a sedere sul letto e, con la testa che mi girava un po' per il movimento tanto brusco, mi diressi alla finestra e riavvolsi la tapparella per vedere la luce del sole. Giornata stupenda, la stella attorno a cui orbitiamo splendeva come non mai e le mie labbra si curvarono verso l'alto, uno splendido modo per cominciare. Decisi che potevo anche prepararmi per andare in maneggio, tanto di certo non sarei riuscita a riprendere sonno quindi tanto valeva. Quel giorno non dovevo montare, mi ero stufata però di stare sempre in casa, così avevo convinto mia madre a lasciarmi andare nel mio paradiso personale anche quando non avevo lezione, tanto era estate! Quindi mi misi le calze alte sopra i pantaloni e un paio di scarpe da ginnastica un po' sfasciate, per essere sicura di poterle rovinare ancora di più senza sensi di colpa. Dopo essermi preparata girovagai un po' per casa e trovai mia madre sveglia, le comunicai la mia intenzione di andare in maneggio subito e mi rispose - Ti rendi conto di che ora è? Io di sicuro non ti ci porto- -Grazie, ti voglio bene anch'io, sarei comunque andata in autobus!- e me ne tornai in camera ad aspettare che arrivassero almeno le sette, non volevo disturbare arrivando troppo presto. Anche se tanto probabilmente erano già svegli non si sa mai. Nel frattempo mangiai qualche biscotto e bevvi un succo d'arancia, il mio preferito. Alle sette in punto salutai mia madre e mi diressi alla fermata dell'autobus, quei pochi passeggeri mi guardarono un po' straniti, in effetti non indossavo quelli che si definiscono vestiti da tutti i giorni. Sorrisi tra me e me ma sono gli unici in cui mi sento veramente me stessa pensai. Timbrai il biglietto e mi misi a sedere.

Dopo mezz'ora ero davanti al cancello del maneggio. Per fortuna era aperto, andai davanti al campo coperto e notai, neanche troppo stupita che non c'era nessuno In piena estate solo tu puoi svegliarti alle sei e mezza e venire in maneggio un'ora dopo. Dopo il campo coperto il primo posto che visitai fu il box della mia cara cavalla, la Lioness. Mentre attraversavo il cortile per arrivare ai box non incrociai nessuno, strano però che non ci fosse in giro neanche il padre di Luca o gli stallieri. Mah, sarà poi così presto? Qualcuno dovrà pur dare da mangiare ai cavalli.... Come se avesse sentito i miei pensieri Kevin spuntò fuori dalla casetta degli stallieri e mi venne a salutare -Già in piedi? Che ne hai fatto della Chiara che quando dorme non la sveglierebbe neanche un colpo di fucile?-
-Ah ah molto simpatico, a proposito, dove eri finito venerdì che ti aspettavo a lezione?- perchè mi hai abbandonata con quello sconosciuto, ops, Matteo?!
-
Scusami, Billy era malato e dovevo accudire anche i cavalli assegnati a lui e non sono riuscito a venire, mi dispiace. Mi sono perso qualcosa?-
-A parte una mia bellissima caduta acrobatica, niente!- e sorrisi, omettendo di proposito tutto il resto della storia -Mi dispiace che tu sia caduta. Non ti sei fatta niente vero?- -No no tranquillo, come vedi sono più in forma di prima eh eh- -Ottimo, senti ora devo iniziare a dare da mangiare ai cavalli, se vuoi andare dalla Lio vai pure, tanto quella fila di box la faccio per ultima, a dopo!- e si allontanò. Terminai il tragitto ai box interrotto da Kevin e mi introdussi nel vialetto a T che portava a quello della Lio, girai a destra senza neanche guardare se a sinistra c'era qualche anima viva, ormai avevo abbandonato ogni speranza. La finestra del box era aperta e la testona della Lio era già affacciata, pronta per il mio arrivo? Possibile che non la beccassi mai stravaccata sulla paglia come tutti i cavalli normali quando dormono? Comunque le feci una carezza percorrendo la listona bianca che le attraversava il muso poi iniziai a farle dei grattini vicino all'orecchio, le piaceva un sacco, nel frattempo farfugliavo parole a caso, con annessa vocina stupida, della serie -Ma come siamo belle stamattina Lio, dobbiamo vedere il fidanzatino?....Ti piacciono è i grattini? A chi piacciono i grattini, eh, eh?- non continuo per mantenere almeno un briciolo di dignità, ma alla fine tanto non mi avrebbe sentito nessuno, perchè non c'era nessuno. Dopo un po' iniziai a stufarmi di coccolarla da fuori così aprii la porta del box e mi posizionai di nuovo davanti alla finestra, però questa volta di spalle, per accarezzare la cavalla. Ricominciai a percorrerle con il palmo della mano il muso, il collo, la schiena sentendomi sempre più felice, mi appoggiai alla parete della finestra e avvertii una presenza dietro di me, e raramente mi sbagliavo, stavo valutando se girarmi o no quando una voce alle mie spalle risolse i miei dubbi -Ti rendi conto di sembrare leggermente fuori di testa se continui a parlare in quel modo?- mi scappò un sospiro di sollievo e mi voltai, era solo Kevin

-No ma tranquillo, appari pure alle spalle senza dire niente! Quando poi mi ritroverete morta d'infarto forse capirete!- ma non c'era alcuna influenza negativa nel mio tono, stavo scherzando

-Ma come siamo permalose stamattina, l'avevo detto che ti sei svegliata troppo presto!-

-Ah ah molto divertente, comunque, tornando alla domanda di prima, no, non credo, e se anche fosse, chi mi può sentire? A quest'ora ci siamo solo io e te!-

-Cosa c'entra, metti che arrivi qualcuno e ti senta, non ci fai una gran figura-

-Va bene Kevin, hai ragione.- risposi, solo per togliermelo di dosso, il momento “coccoliamo la Lio” era sacro per me -Ma tu non dovevi essere a dare da mangiare quelle povere creature che aspettano la colazione?-

-Va bene ho capito, non mi vuoi tra i piedi, torno al mio lavoro allora...- se ne andò sconsolato, e ovviamente mi sentii in colpa così lo richiamai -Dai, dopo vengo a darti una mano ok?- Sorrise annuendo e tornò alla sua originale occupazione. Ripresi anche io ad accarezzare la Lio, ponderando l'idea di portarla a brucare un po' d'erba -Forse però è meglio che aspetti che venga Kevin a darle la razione di fieno e mangime mattutina, si si è meglio, dopo le sballo le abitudini, non si sa mai che faccia dei casini come al solito- stavo pensando ad alta voce, tanto chi poteva sentirmi? -Si certo, poi spunta fuori da dietro qualcuno, magari poi proprio QUEL qualcuno, e faccio la solita figura da idiota. Lio, senti, se ci fosse qualcuno dietro di me che cerca di rovinarmi la reputazione tu mi avviseresti vero?- ok la degradazione dei miei neuroni stava raggiungendo dei livelli preoccupanti. E il bello era che me stavo lì a conversare con me stessa da un po', proprio una cosa normale no?
-Qualcosa mi dice che la tua Lioness non sarà mai una gran cavalla da guardia!- Io lo uccido, mi ha appena fatto perdere 10 anni di vita, e temo che il verso che sono riuscita a emettere lo confermi, mi voltai -Ciao Matteo-
-Ciao, ti ho spaventata?- e me lo chiedi pure? Ormai ti stramazzo qui nel box!
-
No certo che no, solo che....si beh, ero sovrappensiero e non mi ero accorta che eri arrivato- dissi cercando di essere abbastanza credibile
-Ah bene perchè hai fatto un salto...- Ottimo Chiara! Pure il salto ci hai messo? Dai ormai però si starà anche abituando alle mie figure da idiota no? Sorrisi imbarazzata perdendomi in quegli occhi così marroni, così classici, per così dire, eppure sul suo volto così luminosi e affascinanti, riuscii anche ad arrossire di bene in meglio eh?.

Stava calando un silenzio imbarazzante ma stranamente due dei miei pochi neuroni si incontrarono e diedero vita ad una domanda di senso compiuto -E, insomma, che ci fai qui così presto?- Voglio una standing ovation per questi due magnifici neuroni!!! Su le maniiii -Potrei farti la stessa domanda, in ogni caso vengo spesso a quest'ora, stavo proprio per andare a fare una passeggiata nei campi con King Arthur, non c'è troppo caldo e la luce è fantastica- e sorrise, come al solito rimasi un attimo imbambolata a fissarlo, poi mi riscossi e risposi -King Arthur? Bel nome, è un tuo cavallo?- No no no, neuroni, che combinate? Ok con questa domanda sei tornata al punto di partenza -Si...senti, ma hai intenzione di restare chiusa lì dentro tutto il giorno?- non mi ero ancora resa conto che stavo continuando a parlargli da dentro al box Dio ma come fai a essere così tonta?! - Eh ehm...No, adesso infatti esco, ma poi scusa, se vengo fuori cosa cambia? Io stavo coccolando un po' la mia cavalla, di sicuro viene meglio da dentro che da fuori- ok dopo questa uscita coraggiosa ti prenderà per pazza, prima tutta scema adesso permalosa, aiuto spaventi me che sono la tua coscienza, se così possiamo definirmi -Siamo permalosi eh?- ecco appunto -Chissà perchè è già la seconda volta che me lo dicono stamattina- e sorrisi, sperando che dopo questa battuta, che poi di battuta aveva ben poco, cambiasse discorso e infatti -Beh, siccome sembra che abbia piantato le radici dentro quel box immagino che dovrò farti un invito formale- Invito? Formale?!? Calma Chia, calma.....DI COSA STA PARLANDO!??! sorrisi di nuovo per invitarlo a continuare, cercando di non far trasparire la mia agitazione -Le andrebbe, se non le arreca troppo disturbo, di accompagnarmi nella mia quotidiana passeggiata per i campi?- e sorrise, come potevo resistere a quel sorriso? La mia bocca era irrimediabilmente spalancata, deglutii cercando di riacquistare un minimo di contegno e stando al suo gioco risposi -Ne sarei molto onorata, mio cavaliere- stava già per rispondermi quando mi si presentò un problema -Aspetta, io non posso montarla adesso la Lio, è della scuola e poi deve ancora mangiare, dovrei avere il permesso di Luca...-
-Madama possiamo facilmente risolvere, salirà con me sul mio prode destriero- Chiara respira, coraggio, ce la puoi fare! Piccolo riepilogo, ti ha appena invitato a fare una passeggiata sul suo cavallo? Oh cavoli, non posso farcela! Rilassarmi, devo solo rilassarmi...ecco...così....-Va bene, immagino di non poter rifiutare a questo punto-.

 

Uscii dal box dopo aver abbracciato la Lio, cercando di trovare un briciolo di coraggio per avventurarmi in questa “cosa” che non sapevo bene come definire. -Se vuole seguirmi- disse continuando a fare il gentiluomo Matteo e gli stetti dietro, attraversammo la fila dei box dove eravamo e mi resi conto che i suoi cavalli stavano esattamente dalla parte opposta del corridoio rispetto al box della Lio. Matteo entrò nel box di King Arthur e lo portò fuori, era magnifico come me lo ricordavo, accidenti se lo era! -Chiara, lui è King Arthur. King Arthur lei è Chiara. Bene ora abbiamo fatto anche le presentazioni- ridacchiai poi posai una mano sul morbido muso di quello splendido cavallo e, con la vocina stupida che mi viene quando parlo con i quadrupedi che amo di più, iniziai ad accarezzarlo dicendo -Ma come sei bello! Abbiamo un musone morbidone eh, beeello lui!-
-Oh no, non inizierai anche con lui?!- la mia natura permalosa si fece sentire, per fortuna mi scappò anche un pizzico di ironia -Oh, mi scusi se ho osato sfiorare il suo magico destriero!-
-Ma no, non intendevo quello, anzi mi sembra anche che tu gli piaccia- e sorrise -Dici davvero?-
-Mah di solito quando qualcuno che non conosce si avvicina inizia a raspare, è ancora un po' diffidente...-
-Oh beh, allora devo ritenermi fortunata! Vero Kingolino??-
- Ah questo si che è un bel soprannome- mi disse ridendo così risposi -Beh, che è una montagna è un dettaglio no?- -Se lo dici tu!- e ci mettemmo a ridere. Nel frattempo Matteo lo aveva pulito per bene poi disse -Bene bene Madame, direi che possiamo anche partire- e, vi scioccherò con questa informazione, lo so, sorrise, però non era un sorrisetto come i soliti, era proprio quel che si dice un sorriso a 32 denti, bellissimo. Mi riscossi perchè mi ero ovviamente incantata a guardarlo e dissi -Va bene, a pelo?-

-Per quanto mi risulta non è ancora stata inventata una sella a due posti quindi direi proprio di si-

-Ah ah, che simpatico- risposi sarcastica, poi pensando che volesse salire per primo mi fermai ad aspettare che salisse in qualche modo...il problema era che anche lui stava fermo Ok questo è strano, cosa sta aspettando?? Devo salire io? Ma scusa, ci starà lui davanti, il cavallo è suo, lo guiderà lui no? ci pensò la voce di Matteo a risolvere i miei dubbi – Stiamo qui a guardarci tutta la mattina? Mi rendo conto di emanare un fascino irresistibile ma prima o poi dovremo anche salire no?- o forse no...-Sai, in questo momento sto pensando due cose- cominciai acida, stava per fare una battuta ma la stroncai sul nascere -la prima è che avrei tanta voglia di sputarti in un occhio per la tua presunzione, la seconda è che, mi dispiace deludere le tue aspettative, trovo molto più affascinante King Arthur che te- sorriso malefico -Detto questo, basta dirmi chi sale per primo e io mi adeguo- Proporrei una stra standing ovation per me!!! Voglio dire, ma che gran risposta gli ho dato!??! Sono un mito! -Sempre più permalosa eh?- disse con tono scherzoso, oh ma insomma, voleva piantarla di farmelo notare? Poi continuò -Comunque sali prima tu-
-Perchè?-
- è un problema?-
- Non si risponde a una domanda con un'altra domanda-
-Ok hai vinto, comunque semplicemente perchè io so salire da solo, tu hai bisogno di qualcuno che ti dia la gamba, non essendoci la sella-
- E questo cosa te lo fa credere?- sorrisi anche se indispettita, egli rimase interdetto così mi preparai per balzare in sella, o meglio, in groppa, visto che la sella non c'era. In tutta questa vicenda c'era solo un misero problema, io in realtà non sapevo salire senza un aiuto senza sella! Però, dai, avevo visto molti video in cui spiegavano come fare. Pregai mentalmente tutti gli dei possibili affinché mi aiutassero a compiere questa impresa titanica, anche perchè l'altezza dell'equino su cui dovevo salire non aiutava affatto. Afferrai un ciuffo di criniera di King e mi posizionai al suo fianco, mi diedi lo slancio con la gamba esterna e spiccai il salto con la spinta dell'altra gamba e come per magia mi ritrovai sulla groppa di quel magnifico cavallone. Cercai di contenere l'espressione sorpresa che mi stava nascendo sul visto, non dovevo fare capire a Mr. Sorriso che non me lo aspettassi, allora cercai di assumere un'aria di superiorità e gli dissi -Allora? Hai paura di non riuscirci, tu? Hai forse bisogno che ti tiri su io?- e sorrisi angelica, lui sembrava pietrificato
Cavolo però, mi credeva davvero così impedita da rimanere così di stucco venendo che ci sono riuscita? Sta di fatto che l'ho stupito poi mi rispose – Tranquilla, stavo solo pensando a quale Dio ti puoi essere appellata per eseguire un balzo così perfetto- Accidenti, come ha fatto a capirlo? Dopo aver detto ciò saltò in groppa anche lui, con un'eleganza strabiliante, però questa volta non spalancai la bocca, ero troppo concentrata sul fatto che mi avesse circondato i fianchi con le sue braccia per afferrare le redini, si trovava infatti dietro di me, essendo salito dopo. A quel punto sì che la mascella rischiò la slogatura, dal tanto che l'avevo spalancata! Per fortuna potei girarmi per non farmi vedere, e sopratutto per non fargli notare l'improvviso rossore che mi aveva invaso le guance. Feci un lungo respiro. Matteo non disse niente se non un -Allora partiamo!- a cui io avevo risposto con un cenno del capo.

Premette leggermente coi talloni sul costato di King e partimmo al passo. Attraversammo la corsia dove si preparavano i cavalli della scuola e ci dirigemmo verso i paddoks. Probabilmente avevo stampata sul viso un'espressione da ebete, e per fortuna che lui non poteva vedermi. Tutto taceva, solo mi rimbombava nelle orecchie il suono degli zoccoli che toccavano il cemento.

 

Arrivammo all'inizio del terreno non asfaltato, il sole illuminava i prati, dando vita a dei giochi di luce meravigliosi, sorrisi estasiata, confortata la tepore ancora non fastidioso del sole, e chiusi gli occhi godendomi il fruscio delle foglie dei pioppi che circondavano la proprietà, il profumo di fieno che aleggiava su tutto il maneggio, i respiri regolari dell'equino sotto di me e...IL PROFUMO DI MATTEO?! Chia, svegliati, torna al paesaggio, il suo profumo non ti interessa! Semplice da dire! Aveva un profumo buonissimo, fresco e pungente, spalancai gli occhi per scacciare quei pensieri ma mi trovai la sua testa di fianco. Ecco perchè si sentiva così tanto! Stava scrutando anche lui il paesaggio davanti a noi -Bello vero? Ora capisci perchè vengo sempre qui così presto?- -Assolutamente- e sorrisi di rimando.

Iniziammo ad attraversare i campi, al passo, ci si godeva tutto di più, poi arrivammo al limite della proprietà del maneggio e c'era un piccolo spiazzo d'erba circondato dagli alberi, Matteo fermò al suo interno King e disse -Bene, adesso scendiamo- No calma, se scendiamo, dopo io devo anche risalire, non ce la farò mai, quello di prima è stato un colpo di fortuna! -Scendiamo?- chiesi stupita -Esatto- aveva un ghigno da furbetto -E, di grazia, perchè? Si sta tanto bene su King- non mi rispose neanche, e smontò. Io lo guardai incuriosita -Ma l'invito non comprendeva la sosta nella radura- cercai di arrampicarmi sugli specchi, Matteo si avvicinò e mi allungò la sua mano nel gesto che aveva fatto prima per invitarmi -Allora mi permetta di chiederglielo adesso. Sarebbe così gentile da smontare da cavallo e sedersi accanto a me per parlare un po'?- ridacchiai, non era credibile, con quei capelli scompigliati e quel ghigno malefico in faccia, nelle vesti di cavaliere d'altri tempi, comunque stetti al gioco, ormai ipnotizzata da quei pozzi scuri -Immagino di non poter rifiutare- ripetei volutamente come alcuni minuti prima e sorrisi, sorrise anche lui, di nuovo quel sorriso che lasciava senza fiato, ok ne era decisamente valsa la pena, avrei fatto una figura da impedita, dopo, però avevo visto il suo sorriso e questo era già sufficiente.

Smontai con salto agile, magari non troppo aggraziato, ma agile, ero abituata a scendere così. Mi voltai verso Matteo e me lo ritrovai pericolosamente vicino, mi persi a fissare i suoi occhi scuri, mi stava guardando anche lui, non stava più sorridendo, e si stava avvicinando...troppo! Mi allontanai e gli chiesi -Allora, di cosa volevi parlare?- e sorrisi, sperando che non se la fosse presa, sorrise anche lui e mi rispose -Non saprei, visto che so solo il tuo nome e quello della tua cavalla direi che ce ne siano di cose di cui parlare. Ad esempio, quanti anni hai?-

-16, tu?-

-17, in che scuola vai?-

-Al Marconi, lo scientifico-

-Ah...Beh, visto che questa conversazione inizia a sembrarmi un interrogatorio, io direi, intanto di sederci-

-Si, mi sembra una buona idea- andammo a sederci sotto uno degli alberi lasciando King a brucare un po' d'erba. Decisi di ricominciare io a parlare, non potevo sempre fare l'asociale -Da quanto tempo hai King Arthur?-

-Un anno a settembre, lo adoro. Lo so, tutti dicono che i cavalli grandi sono ingestibili, non è vero, basta capirli. Saranno un po' meno agili nelle girate strette ma lui dà sempre il massimo.- gli stavano brillando gli occhi, si vedeva che gli voleva bene, poi mi chiese -E tu?- Io cosa?! Lo guardai perplessa, stavo per chiedergli chiarimenti ma mi anticipò -Scusa seguivo il filo dei miei pensieri, volevo dire, ho notato che sei sempre con Lioness quindi, da quanto è tua?-

-Beh non è mia a dire il vero, come ti ho già detto è della scuola -

-Allora cambio domanda, forse è più adatta al contesto, da quando il tuo cuore le appartiene?- oddio e tutto questo romanticismo? Siamo proprio sicuri che costui sia un maschio? Il genere maschile è capace di elaborare dei pensieri così poetici? Non ci posso credere. Ormai avevo gli occhi a cuoricino, aveva pronunciato quelle parole con il sorriso sulle labbra, un sorriso dolce, delicato -Se la metti su questo piano, le appartengo dal 18 Gennaio di quest'anno, la prima volta che le nostre strade si sono incrociate, la prima volta che l'ho montata- risposi, sorridente anche io -Si vede che le vuoi bene, chissà se- si fermò un attimo a pensare, - se...quando verrà il momento, nel tuo cuore ci sarà posto anche per qualcun altro- pronunciò tutto d'un fiato, e con questa frase cosa voleva dire?!!? cercai di rimanere sul vago -Sarà difficile, ormai sono più portata a pensare che i cavalli siano migliori degli uomini-
-Non è detto che non si possa cambiare idea, però- concluse sorridendomi, nuova eh?

Detto ciò, mentre io stavo ancora elaborando le sue ultime parole, si alzò e mi porse la mano -Ora credo che dovremmo andare...- guadai l'orologio, era passata un'ora, tra poco sarebbe arrivata Alice, l'amica con cui dovevo incontrarmi infatti dissi -Sì forse meglio, dovrebbe arrivare una mia amica a momenti-.

Matteo richiamò King Arthur e balzò in groppa poi mi tese per l'ennesima volta il braccio dicendo -Dai aggrappati e salta su, questa volta sto davanti io- feci come aveva detto e quando fui di nuovo su tornammo ai box al passo, entrambi sorridenti, anche se io ero ancora impegnata a cercare di decifrare le sue parole.

Non mi ero accorta però di una ragazza che preparava il suo cavallo che ci fissava con occhi colmi di rabbia, o gelosia?


Note dell'autrice:
Eccoci giunti al 3 capitolo, scusate se ho aggiornato un po' in ritardo, sempre che ci fosse qualcuno ansioso di leggere il III capitolo xD Spero che non sia noioso, perchè mi sono resa cnto che è bello lungo XD Io ho provato a farlo leggere alla mia migliore amica ma come al solito lei mi dice che è perfetto, sarà un po' di parte?! coomunque ringrazio i 36 che hanno letto (o guardato, o sono entrati per sbaglio più prbabilmente) il primo capitolo e i 9 che hanno continuato con il secondo! :D
Ringrazio anche
Alessia Killyourself per aver aggiunto questa storia a quelle da ricordare :D Poiii...cosa posso dire, consigli e critiche sono ben accetti :)

 

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Capitolo 4
*** Capitolo IV - Il Galoppo, La Cura Per Ogni Male ***


CAPITOLO 4
 

-Ciao Chiara!- urlò Alice, qualcuno da dentro al campo coperto le intimò di fare più piano la solita casinista! Pensai, in effetti, in un modo o nell'altro Alice si faceva sempre notare. Il che non era neanche troppo difficile, il più delle volte, data la sua bellezza e il suo fascino. Io non so come facesse, era magra, ma non troppo, i capelli erano sempre, e dico sempre, perfetti, eppure lei stessa mi aveva confessato che più in là del lavarli non andava, il viso era dolce e delicato, i lineamenti aggraziati, era bella anche quando aveva le occhiaie profonde come dei canyon, non era una cosa possibile. Però non lo faceva pesare, sopratutto a me che ero praticamente l'opposto e avevo 3 anni in meno, (lei 19 e io 16) un po' più in carne del necessario, castana con gli occhi marroni, che tra l'altro non erano neanche tanto belli, fronte troppo alta per i miei gusti, insomma sarà stata solo la mia insicurezza ma non mi consideravo affatto carina. Però spesso compensavo con la mia simpatia, almeno a detta dei miei amici, che poi con gli estranei fossi abbastanza timida e chiusa è un dettaglio. Lo dimostra il come mi sono comportata la prima volta che ho visto Matteo. Dopo la passeggiata nei campi ci eravamo salutati e io avevo fatto il giro delle stalle per non farmi vedere con lui poi ero andata davanti al campo coperto dove Alice mi aspettava.

Insomma arrivai da lei e l'abbracciai -Ciao Ali! Alla buon'ora!- le dissi sorridente -Ciao Chia, alla buon'ora dovrei dirlo io! Sono venti minuti che ti aspetto qui!-
-Ehm...Io ero da Lioness ad aspettarti, per fortuna sono venuta a dare un'occhiata sennò aspetta e spera- e ridemmo insieme. Poi mi resi conto che in realtà io non sapevo il motivo per cui lei mi aveva chiesto di trovarci in maneggio quindi glielo chiesi e mi rispose – Ah perchè non te l'avevo detto? Beh siamo qui perchè, essendo Lunedì questa settimana e quella che viene tu mi aiuterai con i bambini del centro estivo!-

-Cosa?!!-
-Dai Chia! Sono così simpatici!-
-Ali lo sai quanto sono incapace con i bambini, ti prego devo proprio?-
-
Ma ci divertiremo, te lo assicuro! Fai quello che faccio io e vedrai che andrà benissimo, dai al massimo provi oggi e se proprio non ti piace lasci ok?-
-Mhhh potrei anche accettare ma a condizione che mi dia un'ottima ragione per farlo!-
-Beh, non so se ti possa interessare, o se tu la consideri una buona ragione ma ho chiesto a Massimo e ha detto che in cambio di due settimane a tempo pieno ci lascia montare gratis per il resto dell'estate-
-Come scusa!?!- questa volta intimarono a me di non urlare -Hai capito bene cara!- 

-Ali per due settimane sarò il tuo cagnolino e la baby-sitter dei bimbi- ancora un po' e mi mettevo a fare le capriole in volo dalla felicità. Massimo era il padre dell'istruttore, nonché proprietario del Centro Ippico, e una promessa fatta da lui era irrevocabile. Fino a settembre potrò venire a cavalcare quando voglio, svegliatemi se è un sogno! Ci pensò Alice -Sono contenta che tu sia entusiasta, anche perchè tra mezz'ora arrivano i bambini-

-Così presto?-

-Si mia cara, quindi muovi le chiappe e vai a preparare i pony su questa lista, se non riesci fatti pure aiutare da Kevin. Op op!- - Agli ordini!- dissi portandomi la mano tesa contro la fronte, presi il foglietto che mi aveva porto Alice e mi diressi verso i recinti che ospitavano i pony che dovevo preparare, la lessi

Ginger, Ray, Nerina, Flash, Saphor, Pongo, Gina, Pallino e Sir Gray.Portali alle poste e legali, porta sella, sottosella e finimenti di ognuno ma non bardarli, sarà la prima lezione per le piccole pulci ;)” è pazza, non li ha neanche visti e già ci è affezionata! Vabbè per ora non sembra difficile. Dopo averli legati tutti uno a fianco all'altro andai nella selleria della scuola e iniziai a cercare le selle dei rispettivi pony. Non fu troppo complicato dato che, per fortuna, Alice aveva proposto a Luca di contrassegnare ogni sella e ogni testiera con una targhetta per capire di che equino fosse. Più lungo fu il trasporto, 9 selle, 9 sottosella, 9 cuscinetti per attutire i colpi sulla schiena e 9 testiere non era molto semplice portarli in giro. Mi rassegnai all'idea di dover fare avanti e indietro per ogni cosa più o meno.

Fortunatamente mi imbattei in Kevin che appena mi vide mi fece un cenno con la mano “Non mi risultava che dovessi montare”
“Esatto caro, infatti sto preparando il necessario per il centro estivo, per due settimane dovrai sopportarmi tutti i giorni!”
“Dimmi che stai scherzando!” non riuscivo a capire se fosse contento, scocciato o scocciato per finta, risposi “Ah grazie, sei simpatico” fingendomi seccata, all'improvviso mi abbracciò, non mi aspettavo una reazione così da lui, ma mi fece piacere, d'altronde eravamo amici, era anche una cosa normale, poi lui aggiunse “Dai stavo scherzando! È fantastico Chia”
“Così va meglio” e ci mettemmo a ridere. Poi io gli dissi “Beh dal momento che sei tanto contento adesso mi aiuterai a portare le selle e il resto”
“Ehm...mi sono ricordato di dover fare una cosa” e fece per andarsene, lo trattenni per la maglietta
“Tu non ti muovi! Dai sfaticato” gli dissi sorridente.
 Con un paio di braccia in più i tempi di trasporto si dimezzarono, così, quando iniziai a sentire lo sfregamento degli pneumatici delle auto, che portavano i bambini, sui ciottoli presenti nel cortile e nel parcheggio, io e Kevin avevamo portato tutto a fianco dei rispettivi pony. Io mi trovavo nel corridoio dietro la stalla dove erano legati i pony e sentii Alice che salutava calorosamente uno ad uno i partecipanti al centro estivo e formalmente i loro genitori, assicurando loro che sarebbe andato tutto bene e raccomandando a tutti di tornare alle 5 per portare a casa i figli.

Dopo poco lei arrivò con una mandria di bambinetti intorno agli 8 anni tutti sorridenti, appena li vidi mi venne spontaneo sorridere a mia volta. Forse non sarebbe stato così difficile passare due settimane in mezzo a loro...

Alice iniziò a presentarmeli uno ad uno, li salutai, poi lei, dopo aver assegnato ad ogni bimbo un pony, sentenziò “Ora, ascoltate tutti Chiara che vi spiegherà come sellare i vostri pony, mi raccomando state attenti sennò non ci riuscirete, se poi avrete bisogno io e lei saremo qui al vostro fianco!” si alzò un coro di “Ok Alicee!” poi iniziai a spiegare che prima dovevano eseguire la pulizia del proprio pony poi sellarli e mettere la testiera. Cominciai a dare istruzioni su come spazzolare il mantello, non ci furono problemi, anzi si divertivano, poi spiegai come pulire tutto il resto e passai alla preparazione.

 Spiegai come mettere la sella poi presi in mano la testiera e la feci vedere a tutti, sollevandola sopra la mia testa, alzai gli occhi e incrociai due pozzi scuri, ma nonostante ciò luccicanti e pieni di vita, poi attraversai il viso e vidi il suo sorriso, le parole mi si bloccarono in gola, deglutii a vuoto ripetutamente ma non riuscivo a smettere di fissare incantata Matteo, sorrisi di rimando, poi, come era arrivato, sparì, diretto al campo fuori, infatti era a cavallo. Dopo di lui passò una ragazza che avevo notato in giro, qualche anno fa eravamo nello stesso gruppo della scuola di equitazione poi lei si era comprata il cavallo e non l'avevo quasi più vista, causa orari differenti. In quel momento però non riuscivo a ricordarmi il nome, poco male. Comunque era anche lei a cavallo, evidentemente stava andando a montare come Matteo, quello che mi stupì però fu che appena incrociai i suoi occhi vi trovai arroganza e rabbia, quasi gelosia.

Che avesse notato i nostri sguardi? Che poi non erano poi niente ti speciale, ci eravamo sorrisi, niente di più. Poi urlò a Matteo -Amore aspettami, sto arrivando!-

Aspetta un attimo....AMORE?!?! no no devo aver sentito male....No, ho sentito bene. Guarda te questo bastardo! Fa tutto il simpatico, occhioni dolci, sorrisi a destra e a manca poi è fidanzato? Se solo osa rivolgermi ancora la parola mi sente! Mi resi conto che ormai era da troppo tempo che non proferivo parola, infatti Alice stava continuando al mio posto la spiegazione, e i bambini per fortuna erano concentrati su di lei, che si era posta davanti a me. Mi sporsi per parlarle all'orecchio e le dissi – Grazie, vado a schiarirmi un attimo le idee-
 -Si si, poi però mi dovrai raccontare alcune cose, ti do al massimo mezz'ora, dopo ho bisogno di te-
-Ok grazie mille- poi mi rivolsi ai ragazzini -Scusate, torno tra un po', intanto fate i bravi con Alice!- e abbozzai un sorriso che nascondeva mille dubbi.

 Corsi via, diretta dalla mia Lioness, le feci una carezza sul muso poi andai a prendere la sua testiera, gliela infilai, salii sulla sua groppa, a pelo, e andai al passo verso i prati dietro ai paddoks. Avevo bisogno di galoppare, a stretto contatto con la creatura che amavo di più, avevo bisogno che il vento spazzasse via tutti i pensieri che una semplice parola aveva destato. Stanno veramente insieme? Se così fosse perchè si è comportato così con me? Ma poi alla fine come si è comportato? Sono stata io a immaginarmi tutto? Beh quando mi ha chiesto se ci sarebbe stato posto nel mio cuore per qualcun altro non poteva parlare in generale...o si?

Fortunatamente arrivai all'inizio del prato, premetti con la gamba interna il costato di Lio e lei partì al galoppo come non aveva mai fatto, era veloce, sembrava aver capito appieno i miei sentimenti, il mio cuore si alleggerì e mi spuntò qualche lacrima a inumidirmi gli occhi, che lasciai scorrere. Passai davanti al campo dove quei due stavano montando ma non me ne curai, proseguii per la mia strada, assecondando l'andatura della mia cavalla. Mia, perchè solo io mi prendevo cura di lei con amore, solo io se cadevo per un mio errore non le davo la colpa, solo io la portavo a mangiare l'erba dopo una faticosa lezione, solo io la amavo così anche senza un pezzo di carta in mano che certificava che fosse veramente mia. Oltrepassai anche la radura dove quella mattina io e Lui ci eravamo messi a discorrere, di sicuro non mi sarei fermata lì a piangermi addosso. Meglio affidare le lacrime al vento. Finalmente finirono, mi diedi della stupida per essermi illusa in quel modo per qualche parola dolce, Lioness si fermò, come se avesse capito il mio cambiamento d'umore. Facemmo retro-front e tornammo al passo verso il maneggio.
Ripassai per forza di cose davanti al campo in cui stavano lavorando i due piccioncini, di nuovo non li degnai di uno sguardo, tenni la testa alta e guarda dritto avanti a me. Non dovevo mostrarmi ferita. Dopo aver pulito un po' Lioness dalla polvere e averle nettato gli zoccoli, la riportai in box e mi riunii ad Alice, la quale in quel momento aveva portato i bambini davanti al campo coperto in cui avrebbero fatto la prima lezione, il loro battesimo della sella. Cercai di trovare un sorriso sincero dentro di me, pensai alla galoppata appena fatta ed esso sorse spontaneamente, rassicurai Alice e ripresi quello che sarebbe stato il mio lavoro per due settimane. 

Con la coda dell'occhio notai la strega e l'imbecille. Lei sorrise nella mia direzione. Odiosa.
Angelica, ecco come si chiamava quell'arpia. Chissà se i genitori si erano resi conto di aver toppato in pieno con quel nome.

Note dell'autrice:
Per chi sta seguendo la storia chiedo umilmente perdono per l'enorme ritardo, non trovavo la giusta ispirazione e il carico di roba da studiare non aiutava.
Beh, spero che qualcuno commenterà, mi farebbe molto piacere ricevere qualche consiglio sulla storia :)
Boh, non so più cosa dire xD al massimo se mi viente in mente qualcosa la scriverò in seguito ^^
spero di essere più rapida per il prossimo capitolo. A presto! 

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Capitolo 5
*** Capitolo V - Questione di Punti di Vista ***


PUNTO DI VISTA MATTEO (Da fine 3 capitolo)

-Non è detto che non si possa cambiare idea, però- le risposi sorridendo. Era stata un'affermazione azzardata ma in quel momento era l'istinto ad avere il sopravvento quindi, notando che lei si stava soffermando un po' troppo sulle mie parole, mi alzai e le tesi la mano, dicendole -Ora credo che dovremmo andare...- guardò l'orologio, dall'espressione capii che aveva realizzato qualcosa, infatti mi rispose -Sì forse è meglio, dovrebbe arrivare una mia amica a momenti-.

Richiamai King Arthur e balzai in groppa poi le porsi il braccio dicendo -Dai aggrappati e salta su, questa volta sto davanti io- fece come avevo detto e quando fu su tornammo ai box al passo. Nessuno dei due parlò durante il ritorno, so di certo, però, che io stavo sorridendo e qualsiasi cosa mi si parasse davanti la vedevo rosa. Stai impazzendo Matte, fattene una ragione.

Quando arrivammo al box di King, da dove eravamo partiti, lei mi salutò e corse via, feci in tempo a scorgere un sorriso sognante anche sul suo volto Quindi le è piaciuta la passeggiata!
Con ancora il sorriso stampato in faccia diedi una veloce spazzolata a King poi presi una carota dalla cassetta dove tenevo il necessario per pulirlo e mi parai davanti al suo muso, con quella stranissima stella bianca vicino all'occhio destro -Oggi hai fatto il bravo, poi si sa, sulle ragazze hai più fascino di me, quindi questa carota te la meriti completamente- come se avesse capito il mio discorsetto mi diede una leggera testata sul petto poi divorò il suo premio.

-Matteee!- No, non può essere lei! Ti prego, dimmi che ho sentito male! Le mie spalle improvvisamente appesantite mi confermarono che il mio udito era purtroppo funzionante -Ciao Angelica- risposi con un tono il più seccato possibile per staccarmela di dosso, saltò giù dalla mia povera schiena, fortunatamente, e mi disse -Beh mi saluti così, è da tanto che non ci vediamo-

-Come ti dovrei salutare?- ancora un po' e avrei perso la pazienza -Beh così!- mi abbracciò, la sensazione che avvertii era quella di avere un polipo che avvolgeva tutti i suoi tentacoli intorno al mio corpo.

Angelica era figlia di amici di vecchia data dei miei genitori. Fin da piccolo ero stato costretto a stare in sua compagnia almeno una volta al mese, per non parlare delle vacanze estive, due settimane al mare insieme non ce le toglieva nessuno. Se non si fosse ancora capito io non la sopportavo. Era antipatica, pettegola, oca, con una vocina stridula che non si poteva sentire. Tra l'altro, più accresceva la mia repulsione verso di lei, più lei cercava di avvicinarsi a me. Aveva anche cominciato a cavalcare per passare più tempo con me. Poi io avevo cambiato maneggio per allontanarmi da lei ma ovviamente mi aveva seguito. Risultato? Adesso me la ritrovavo ogni settimana a ronzarmi fastidiosamente attorno. Ovviamente non potevo respingerla sennò poi chi li avrebbe sentiti i miei? Ai loro occhi la dovevo trattare come una sorella. Peccato che lei si considerasse la mia ragazza.

Finalmente si staccò da me e io potei fare uscire dal box la mia seconda cavalla, Ginger, una Sella Italiana di 10 anni. Ripetei il rito della pulizia che avevo già compiuto con King, le carezzai tutto il corpo muscoloso. Ovviamente evitai di rivolgere la parola ad Angelica, tanto, presto, avrebbe provveduto lei stessa, infatti mentre pulivo gli zoccoli alla mia cavalla disse - Non hai niente da raccontarmi? Nessuna novità? Gare in programma?-

-A dire il vero no, andrò a Manerbio il prossimo week end- tanto valeva assecondarla, magari se ne sarebbe andata prima

-Davvero!?! Allora verrò a tifare per te!- Non me ne andava una dritta. Continuai ad occuparmi degli zoccoli di Ginger -Ehi Matte! Ma non sei contento?-

-Si si Angela, grazie-

-Non devi ringraziarmi, per me è un piacere- disse con una voce che inquietava a dir poco, poi continuò -Adesso vado a preparare Shine, così montiamo insieme, che ne dici?-

-Ok Ange-. Dalla mia voce trapelava estrema seccatura ma probabilmente i suoi timpani erano alterati visto che lei continuava imperterrita a starmi alle calcagna.

Sellai Ginger e salii in sella. Magari riuscivo almeno ad entrare in campo senza quella sanguisuga al seguito, attraversai il corridoio che avevo percorso poco prima con Chiara, e notai una fila di pony, ognuno dei quali era affiancato da un bambino assorto a ascoltare qualcuno davanti al gruppo che parlava. Riconobbi la voce, era Chiara, volsi lo sguardo nella sua direzione e incontrai finalmente i suoi occhi, le parole le si bloccarono in gola e io sorrisi, quanto è adorabile!? Sorrise anche lei, che sembrava essere diventata tutto a un tratto muta, e le sue guance si tinsero leggermente di rosso. Nel frattempo, con Ginger sotto di me che avanzava, la superai e dovetti interrompere quel gioco di sguardi incantevole. Di nuovo un paio di lenti rosa coprirono i miei occhi e continuai a passeggiare verso il campo esterno sorridente. I miei adorati filtri rosa però andarono in frantumi quando sentii la voce di Angelica raggiungermi, per mia fortuna, non abbastanza chiara, purtroppo però bastò per rovinare il mio mondo tinto di rosa.

Entrò anche lei nel campo esterno, cominciai a lavorare, sperando che almeno in sella non mi avrebbe disturbato, così fu, ma non potei fare a meno di notare quanto male andava a cavallo. Era chiaro che aveva ancora bisogno di lezioni con Luca, o comunque di essere affiancata da un istruttore che le correggesse gli errori, ma lei era testarda, aveva deciso che poteva cavalcare da sola e così faceva. Avevo provato a darle qualche consiglio, più interessato, in realtà, al bene di Shine, che al suo. Non c'era che dire, Shine era una santa cavalla. Continuai il mio lavoro con Ginger quando mi vidi passare davanti, al lato del campo, Lioness al galoppo, con in groppa Chiara, senza sella. Non pensavo che una cavalla della scuola potesse dimostrare tanta potenza. Le osservai allontanarsi verso i campi, quella ragazza continuava a stupirmi. Però mi sorse un dubbio, perchè un minuto prima stava spiegando ai bambini del centro estivo e ora galoppava lanciata verso i campi? Non aveva senso.

Avrà le sue ragioni, chi sono io per immischiarmi nei suoi affari? Convinto da questo pensiero, ricominciai a lavorare, era giunto il momento di galoppare, così mi lasciai cullare dall'andatura molleggiata di Ginger e portai a termine alle il lavoro con lei, per oggi avevo finito, almeno con le mie adorate creature dato che Luca avrebbe certamente trovato qualche altro cavallo da farmi muovere.

Stavo lasciando passeggiare Ginger per il campo a redini abbandonate, si era meritata un po' di rilassamento, quando notai che Chiara stava ritornando dalla galoppata. Non mi degnò di uno sguardo. Perchè? Eppure era al passo, non poteva non avermi visto, e allora perchè mi aveva completamente ignorato? Questo atteggiamento mi risultò parecchio strano, ma non potei farci niente, non avrei potuto chiamarla a causa di una mosca che mi ronzava attorno in continuazione, avrebbe fatto troppe domande. Perciò, dopo aver lasciato raffreddare un altro po' Ginger, smontai e tornai davanti ai box dei miei cavalli, ovviamente seguito a ruota da Angelica. Passammo vicini al campo coperto dove i bambini stavano per salire in sella, trovai subito Chiara, rivolse per un attimo gli occhi nella mia direzione, ma non reagì in alcun modo, di nuovo mi ignorò totalmente. Mi fermai a guardarla per qualche istante, mi sembrò di scorgere un lieve arrossamento degli occhi, come se avesse appena pianto. Tutto questo è strano....o forse sono solo io a farmi delle paranoie, magari non mi ha neanche visto. Arrivato a destinazione cominciai a dissellare Ginger, per quanto tentassi di non pensarci non riuscivo a non chiedermi perchè Chiara si fosse comportata così.

I giorni seguenti passarono in fretta ma all'insegna del dubbio. Non avevo ancora trovato risposta ai miei interrogativi e lei continuava ad ignorarmi. Come se non bastasse la presenza di Angelica si era fatta più frequente, e ciò mettere a dura prova i miei nervi.

 

Lasciai trascorrere ben due settimane prima di risolvermi a parlare con Chiara. La prima volta che l'avrei incrociata l'avrei obbligata a prestarmi attenzione.




Note dell'autrice:
Come al solito sono in ritardo...Mi scuso, ma ero indecisa su questo capitolo, e il mucchio di verifiche non aiutava -.-
Beh che dire, mi è stato consigliato di non usare termini tecnici o comuni del mondo dei cavalli, perchè a chi non è pratico potrebbero non essere chiari, io mi impegno però se alcune cose non si capiscono potete tranquillamente farmelo notare :)
Se avete altri consigli o commenti da fare una recensione non mi dispiacerebbe xD
Ok credo di aver finito il mio sproloquio, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, ho voluto provare a cambiare punto di vista, giusto per non farlo passare per cattivo, povero Matte :D
Ringazio comunque tutti quelli che hanno letto anche senza commentare, e che hanno aggiunto la storia alle seguite :)
Al prossimo capitolo!!
Cliolove.

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Capitolo 6
*** Capitolo VI - L'Aiuto Di Un'Amica ***


Note dell'autrice:
Ciao a tutti! Accidenti lo so è da un sacco che non aggiorno...è che non sapevo più come continuare, avevo perso il filo xD questo capitolo sarà più corto degli altri, più che altro volevo farvi vedere che sono ancora viva xD Anche se mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate di questa storia, spero in qualche recensione, ance perchè questo capitolo l'ho scritto abbastanza di getto, l'ho ricontrollato ma non assicuro sia perfetto, quindi se avete qualche consiglio, è ben accetto :D
Adesso vi lascio al nuovo capitolo che è di sicuro più interessante dei miei sproloqui ahah
Cliolove

 

CAPITOLO 6

-Chiara ti prego calmati! Ok è stato un bastardo, però non puoi continuare così, ormai sono passate due settimane, non è possibile che tu ci stia ancora male!-

-Fra tu non capisci...-

-Chiara mi hai raccontato tutto tante di quelle volte che ormai potrei essere te, ma devi fartene una ragione!-

- È difficile-

-Lo so, ma non voglio che tu ti perda un'estate così solo per un deficiente come lui! Domani andiamo al maneggio insieme e ti fai una bella galoppata con Quando, o con Lioness, scegli tu-

-Fra io non ci voglio tornare! Ho già passato due settimane d'inferno vedendomelo passare davanti ogni cinque minuti, se poi rivedo anche per un istante quella strega le salto addosso, cioè tu non hai visto come tratta la sua cavalla. Mentre monta la tratta malissimo se sbaglia qualcosa perchè lei non sa mandarla dove vuole, alla fine del lavoro la abbandona in box così come è, sudata e stanca senza neanche una carezza. Non è prendersi cura di un animale quello!-

-Capisco, purtroppo esistono anche queste persone. Li eviteremo va bene?-

-Va bene Fra, tanto ho capito che insisterai finché non accetterò-

-Esatto cara- e mi abbracciò come per rinforzare l'ennesimo tentativo di consolarmi. Eravamo andate nel centro della nostra città per parlare e stare in un posto all'aria aperta che non fosse il maneggio. Mi sentivo un po' in colpa nei suoi confronti, mi stava aiutando davvero tanto in quel periodo. Però iniziavo a capire la ragione del mio malessere. La delusione l'avevo superata ormai, quello che non mi dava pace era in non riuscire a spiegarmi la mia reazione eccessiva. Si, eccessiva, perchè nelle ultime due settimane, passate a ripercorrere ogni momento passato con Matteo, non ero riuscita a trovare segni chiari di interesse da parte sua. Quindi, a livello teorico, il mio risentimento era completamente infondato. Per questo continuavo a provare rancore verso di lui, era l'unico modo di dare un senso ai miei sentimenti attuali.

Girammo un po' per negozi, giusto per darle una soddisfazione, già mi doveva sopportare tutti i giorni con le mie fisime su Matteo, almeno un po' di shopping dovevo concederglielo. Giunse l'ora di tornare a casa, prendemmo l'autobus e ci demmo appuntamento alla fermata alle 8 dell'indomani, saremmo andate in maneggio insieme.

 

Puntuale come un orologio svizzero alle 8.30 spaccate ero davanti al cancello del maneggio, affiancata e sostenuta moralmente dalla mia migliore amica. Feci un profondo respiro e attraversammo il viale d'ingresso. Arrivate al piazzale salutammo il padre di Luca, Massimo che ricambiò dicendoci -Ecco che arrivano le ciozze, le altre dove le avete lasciate?!-

-Le portiamo un altro giorno, in piccole dosi!- rispose Francesca stando al gioco, io sorrisi, alla fine in quel maneggio io mi sentivo a casa, passammo di fianco a Massimo e lui mi diede un piccolo schiaffetto sulla nuca poi disse -Dai Chiara, fammi un bel sorriso!- mi misi a ridere, lui sembrò soddisfatto e tornò al suo lavoro di tinteggio delle finestre della stalla. Francesca ed io, prima di andare a salutare i nostri cavalli preferiti ci dirigemmo all'entrata dei paddoks. I cavalli non erano ancora stati portati fuori e davanti a noi si stendeva una distesa verde, inquinata solo dai paletti e dai nastri che fungevano da recinzioni.

-E tu avresti voluto stare lontana da tutto questo!? Fatti curare cara!- mi disse sorridendo Francesca -Sai, forse sarebbe proprio ora che chiedessi aiuto a qualcuno, hai ragione, grazie per impedirmi di fare cose di cui mi pentirei- e l'abbracciai.

Proprio in quel momento passò l'ultima persona che avrei voluto vedere, ok la penultima, Matteo. I nostri sguardi si incrociarono per meno di un secondo poi io distolsi il mio. Avevo per notato un'espressione stranita, come se cercasse di capire qualcosa. Fatti suoi pensai se non arriva a capire perchè lo evito potrebbe sempre chiedere auto alla sua amata!

-No, no e ancora no Chiara, fai come se non l'avessi visto, non devi permetterti di pensare a lui, siamo venute qua per rilassarci e goderci la nostra passione chiaro?!- il tono da militare convinta mi allontanò dai miei pensieri

-Signorsì, chiaro come il sole!- dissi portandomi la mano contro la fronte come i soldati, scoppiammo a ridere tutte e due. Mentre ridevamo qualcuno alle nostre spalle ci assestò una pacca sulla nuca...Massimo!

-In questo maneggio non si ride! È un maneggio serio il nostro!- ovviamente queste sue parole ebbero come unico effetto di farci ridere ancora di più. Massimo era come un secondo padre, severo ed esigente in campo, nostro amico fuori, io lo adoravo molto di più di Luca, a cui sembrava importasse solo dei ragazzi che avevano il cavallo di proprietà. Quando riuscimmo a calmarci Francesca gli chiese

-Max non è che potremmo andare a fare una passeggiata nei prati con Lioness e Obelix? Facciamo le brave, promesso!- (Obelix era il cavallo preferito della mia migliore amica)

-Lo sapete che siete minorenni, i cavalli non sono vostri, non posso mandarvi fuori da sole! Io mi fiderei ma se poi si spaventano e qualcuno si fa male? Solo se ho l'autorizzazione dei vostri genitori- Francesca mi guardo e mi fece l'occhiolino poi sorridente estrasse dalla tasca un foglietto

-Guarda caso avevo proprio chiesto loro di farcela ieri pomeriggio!-

-Va bene, furbone, permesso accordato- Ci disse sorridendo -GRAZIE MAX!- quasi urlammo insieme.

 

Così ci separammo per la prima volta quella mattina per andare a prendere i nostri equini. Siccome avevano cambiato box a Lioness dovetti andare dalla parte opposta della mia amica per prenderla, e questa idea non mi convinceva tanto, avrei potuto fare strani incontri ma ti senti mentre pensi?! Neanche fosse un maniaco!

Vocina cara, TACI grazie. Stavo impazzendo e questo era un dato di fatto. Prima di attraversare la corsia di box che portava a quello della Lio controllai che Matteo non fosse nei paraggi, negativo, così mi avviai verso la mia cavalla. Passando davanti a un box vuoto, però, una mano mi afferrò il polso e mi tirò dentro con sé.

Le ultime parole famose!


Eh si è già finito, spero vi sia piaciuto, tanto lo so che avrete già capito chi è il fantomatico "aggressore" ahah alla prossima :D

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Capitolo 7
*** Capitolo VII - Nel buio del box ***


CAPITOLO 7

-Ma porc- la mia voce si era fatta stridula tutto a un tratto
-Shhh calmati- mi sussurrò la voce di Matteo, il punto del box in cui ci trovavamo era buio, così riuscii soltanto sentire che il suo volto si stava pericolosamente avvicinando ma in quel momento non ero padrona del mio corpo, visto che restavo immobile.
- Lasciami andare, devo prendere Lioness!-
- Voglio solo parlarti- disse senza smettere di tenere le mie braccia incollate al muro del box, probabilmente ero livida dalla rabbia, ma tanto eravamo al buio, non l’avrebbe notato, ma presto l’avrebbe capito dalla mia voce
- Non abbiamo niente di cui parlare, adesso lasciami, è l’ultima volta che te lo ripeto-
- Ehi se non vuoi parlare, non c’è problema, basta che lasci parlare me! Ti chiedo solo due minuti! Senti io…-
-Tu…- ma l’insulto che stavo per pronunciare mi si smorzò in gola quando le sue labbra si posarono sulle mie, come a voler accarezzarle. Un impeto d'ira mi invase e, alla cieca, assestai uno schiaffo su quella che doveva essere la sua guancia. Il rumore che sentii mi fece sentire subito meglio, notai che stava per prendere fiato e urlarmi contro qualcosa ma lo anticipai - Ma sei impazzito?! Come osi anche solo sfiorarmi dopo quello che hai fatto?-
Feci per andarmene ma lui fu più rapido, mi afferrò il braccio, stranamente delicato, e mi costrinse a restare contro il muro
- È proprio di questo che volevo parlarti. Cosa avrei fatto scusa? È da due settimane che non mi rivolgi la parola e mi eviti!-
- Beh se l'ho fatto ci sarà un motivo, non credi? Magari se accendi il cervellino ci puoi arrivare! Adesso lasciami che devo andare, e sappi che continuerò nel mio intento di ignorarti, dal momento che la tua vicinanza è l'ultima cosa di cui ho bisogno!-
Lui sembrò molto colpito dalle mie parole, finalmente mi lasciò respirare facendo due passi indietro, mi fissò e mi diede il colpo di grazia – Chiara, tu…tu mi piaci- spalancai gli occhi ma approfittai dello spazio che ci separava per correre da Lioness e portarla dove l'avrei preparata, di sicuro lontana da lui.
Giunsi alle poste, dove la mia amica Francesca mi stava aspettando, Obelix era già pronto, lucido e sellato, così lei si prodigò in uno dei suoi interrogatori
- Beh? Sei andata a comprare una cavalla nuova? Non pensavo che ci si mettesse così tanto dalle scuderie a qui!-disse ridacchiando
- Spiritosa- la liquidai un po' aspra
- Chia che ti prende? Non ti posso lasciare sola cinque secondi che mi torni depressa come prima!-
- Faresti lo stesso se un pazzo, idiota, cafone ti tirasse dentro un box e ti baciasse, e per di più di confessasse che gli piaci!- Ok detta così però non sembra terribile come è stata, Chiara non sai parlare!
La bocca della mia amica si spalancò, sembrava uno stoccafisso…beh quanto meno aveva interrotto l’interrogatorio!
Dopo un po’ si riprese dallo shock e sciorinò una serie imprevista di appellativi poco decorosi indirizzati a me, concluse poi, facendo un profondo respiro, con
- Chiara, dimmi, quando distribuivano il cervello tu dove cavolo eri!? No perché sei veramente da ricovero, un figo da paura, tra l’altro cavaliere, ti bacia e tu lo rifiuti e lo insulti?! Non…- la interruppi prima che terminasse la frase
- Ma non eri tu che fino a poco fa lo insultavi e sostenevi la mia causa?-
- La sostenevo perché da come me l’avevi raccontata lui, mentre ci provava con te, se la faceva con Angelica! A questo punto, si è dichiarato, non so te, ma a me sembra che le cose cambino molto! Ora, muoviti a preparare quella santa cavalla che siamo in ritardo sulla tabella di marcia!-
- Quale tabella di marcia, scusa?- le chiesi dubbiosa
- Beh quella che prevede, ovviamente, che dopo la passeggiata tu mi faccia un resoconto completo di quello che è successo con Matteo, perché è chiaro che fosse lui- e sorrise innocente.
Poggiai la fronte sul muso di Lioness, e le sussurrai – Perché non sei tu la mia amica e Francesca la cavalla? Almeno starebbe zitta!- in risposta mosse la testa come se fosse d’accordo, a volte mi illudevo che capisse veramente le mie parole.


Note dell'autrice:
Sono lentissima ad aggiornare, lo so, e questo capitolo è cortissimo, in realtà non mi piace neanche troppo, ma è il massimo che il mio cervellino potesse partorire ahah
E voi, da che parte state? Chiara o Matteo?
Se recensiste mi farebbe molto piacere, vorrei dei pareri e magari  se aveste qualche suggerimento per migliorarla, visto che non mi soddisfa, io li accetterei ben volentieri :)
Ci vediamo al prossimo capitolo, spero il prima possibile :)
Cliolove.

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Capitolo 8
*** Capitolo VIII - Chiarimenti ***


Durante la passeggiata nei campi mi ero lasciata completamente andare, mi ero consegnata alla mia fida cavalla e alle sue sensazioni. No, non avrei mai abbandonato quelle magnifiche creature, senza i cavalli la mia esistenza sarebbe veramente noiosa, vuota, senza quella valvola di sfogo che permette di vedere il mondo sotto una prospettiva diversa, più ottimista.
Il ritorno alla scuderia diede il via all’interrogatorio di Francesca che mi costrinse a raccontarle per filo e per segno quello che aveva fatto Matteo, fino ad arrivare alla sua “dichiarazione”, dopo prese la parola lei facendomi segno di fermarmi perché ero già partita con le mie varie ipotesi su come fargliela pagare
“Dopo un’attenta riflessione e alla luce dei nuovi fatti la tua cara amica è giunta ad una conclusione: ci devi parlare e lasciare che si spieghi! Il mio intuito suggerisce che sia tutto un grande malinteso e che la colpa sia di quella creatura che di angelico non ha proprio niente”
“Ma…” cercai di ribattere
“Ma niente, anzi ti dirò di più! Gli chiederai anche scusa per lo schiaffo”
“Ok gli parlerò, ma lo schiaffo se lo tiene”
“Ok almeno qualcosa lo abbiamo ottenuto, adesso fila, l’ho visto andare verso il box di King” disse sorridendo, poi mi afferrò le spalle, mi fece ruotare di 180 gradi e concluse il tutto con una spinta di incoraggiamento verso il mio obiettivo
“Vado, vado! Ho capito!!”
 
Mi avviai in direzione dei box dove stavano i cavalli di Matteo, non ero molto convinta di ciò che stavo per fare ma gli ordini di Francesca erano inconfutabili.
Girando l’angolo mi trovai davanti il corridoio dei box inaspettatamente vuoto, però all’improvviso si affacciò  da una delle finestre il dolce musone di King che mi scrutava con i suoi occhi profondi, come se volesse capire le mie intenzioni. Lo andai ad accarezzare e lui sembrò apprezzare molto, tanto che appena allontanavo la mano allungava il suo collo per raggiungermi e non farmi smettere. Questo suo atteggiamento mi intenerì e mi trovai a dire al cavallo le cose che avrei dovuto dire al padrone.
Gli parlai del mio dubbio sul suo rapporto con Angelica, del motivo dello schiaffo e del fatto che non mi sarei scusata per quello, e poi gli dissi che in realtà, a pensarci bene non era stato così terribile quel bacio, anzi, peccato che lo avessi interrotto così brutalmente. Quando mi fui finalmente sfogata mi resi conto di quello che avevo appena fatto ed esclamai “Ma perché sto parlando con te, King? Dovrei dirle a Matteo queste cose!”
“Sai che stavo pensando la stessa cosa?”
“Andiamo, i cavalli non parlano!” la mia mente mi stava giocando un brutto scherzo
“Loro no ma le persone si, non credi?” e udite queste parole, terrorizzata, osservai la sagoma di Matteo che si sollevava da terra e di affacciava dalla stessa finestra da cui si sporgeva King.
Sfoggiò uno dei suoi fantastici sorrisi e io rischiai un infarto, poi parlò di nuovo
“Senti, non avrei voluto ascoltare tutto ma ero qui quindi tanto vale che risponda alle tue parole. Prima di tutto Angelica la conosco da tanti anni, ma è tutto fuor che la mia ragazza, piuttosto è una stalker, mi segue  ovunque credendo  di essermi simpatica, ma se fosse per me ne farei volentieri a meno, secondariamente – e intanto uscì dal box e cominciò ad avvicinarsi a me - se proprio non è stato così male il bacio posso sempre dartene un altro, veramente, per me non è un problema!” ormai eravamo a pochi centimetri e lui continuava a sorridere, il mio orgoglio si ritirò in un angolino e anche sul mio volto apparve il sorriso.
“Dovresti sorridere più spesso sai?” fu la goccia che fece traboccare il vaso, passai le braccia intorno al suo collo e mi avvicinai a lui
“E tu non dovresti farlo, non è corretto nei miei confronti” e finalmente lo baciai.


Note dell'autrice:
Ok finalmente ho aggiornato e questa sfortunatamente è la fine della storia, almeno per ora, ma visto la discontinuità degli aggiornamenti mi sembra una buona idea farla finire così :)
Io spero tanto che vi sia piaciuta, e boh, se volete darmi qualche parere conclusivo è ben accetto!
Ciao ciao!!
Cliolove

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