Una ragazza e il suo sogno.

di HisBlueEyesNeverForgot
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter One. ***
Capitolo 2: *** Chapter Two. ***



Capitolo 1
*** Chapter One. ***



 
Ormai era da molto che pensavo a ritrovare mio padre.
Mamma non mi aveva mai spiegato bene perché se ne era andato via,ma ogni sera quando era piccola mi raccontava la loro storia.
Si erano incontrati in vacanza,mamma era con le sue amiche,aveva appena preso il diploma ed era partita per il deserto del Sahara;papà era in viaggio,uno dei suoi tanti viaggi.
Mia mamma è piuttosto sbadata,è scivolata ed è andata a finire in braccio a mio padre,so che si sono fatti sposare da una tribù beduina,ed è qui che finisce la storia,lei dice sempre “Poi vissero felici e contenti” e io gli chiedevo “Allora perché non è qui con noi?” lei mi rispondeva “Te lo spiegherò quando sarai abbastanza grande da capire”
A quanto pare per lei 17 anni non è ancora l’età giusta per capire,sono troppo piccola.
 
Da sempre siamo solo io e lei,tutti i miei compleanni li ho festeggiati in un piccolo ristorante cinese sotto casa,ormai i proprietari sono la nostra “familia”,ogni tanto vado ad aiutarli.
Vivo in un semplice quartiere di New York,di certo non ci vivono persone famose,ma solo quelle con pochi soldi che possono permettersi un piccolo appartamento,ridotto non molto bene.
Non potevo dire che quello mio e di mia madre fosse da meno,ma lei lo aveva trasformato in una vera reggia con la sua fantasia,era una cantante,abbiamo una ditta che lavora per i matrimoni,io faccio la cameriera e lei canta,ma comunque non guadagniamo molto.
 
La voce della mia migliore amica mi porta nella realtà.
“Sunshine oggi vieni con Kath e me al parco?”
“Non posso Hope ho un matrimonio”
“Ti serve un sostegno?”
“No tranquilla,sai che sono forte”
“Va bene,chiamami stasera”

Annuii.
 
“Mamma sei pronta?Siamo in ritardo!Gli altri ci aspettano!”
“Eccomi” mi si presentò davanti con un bellissimo vestito celeste.
“Come sto?” disse aggiustandosi l’abito,sorridendo.
“Benissimo,però muoviti!”

 
Era arrivato il momento che più odiavo del matrimonio,il lento della sposa con il padre.
Ogni volta la stessa scena,loro che si guardano negli occhi,entrambi felici.
Io di mio padre sapevo solo il nome,avevo una stupida foto di quando era giovane e il test di paternità.
“Stai bene Sun?”
“Si”
ogni volta mia madre veniva da me e mi abbracciava.
Ero una ragazza forte,sempre piena di energia,sempre sorridente,ma quando toccavo il tasto ‘Padre’ mi rattristivo,mi faceva male pensare che io un padre non l’ho mai avuto e al quale,probabilmente,di me non importa niente.
 
Tra pochi giorni sarebbe stato il mio diciottesimo compleanno,mia madre non se ne curava molto,era nel mondo delle nuvole come sempre d’altronde.
“Mamma”
“Si?”
“Voglio sapere qualcosa di più su mio padre”
“Ti ho già detto tutto”
“Perché se né andato?”

Il campanello ci interruppe.
“Sun! Sono Kath e Hope,dicono che devi scendere”
 
Ci sdraiammo sull’erba di quel grande parco,osservavamo le nuvole e cercavamo delle somiglianze.
“Allora Sun che pensi di fare quando compirai diciotto anni?”
“Voglio andare a cercare mio padre”
“Ma se non sai niente su di lui!”
“Si,ho fatto una ricerca,so anche dove abita,ho messo via un po’ di soldi,posso anche pagarmi il volo”
“Dove abita?”
“A Londra,è un ministro o qualcosa di simile”
“E’ un pezzo grosso”
“Penso di si”
“Tua madre lo sa?”
“No,ho provato a parlarle,ma trova sempre qualche scusa,partirò tra un mese,non le dite niente”
“Perché?”
“Se sa quello che voglio fare,mi fermerebbe”
“Tranquilla,saremo sempre con te,vuoi che veniamo anche noi?”
“No,grazie ragazze ma è una cosa che mi sento di fare da sola”
“Va bene”

 
 
Ho deciso di ispirarmi a uno dei miei film preferiti “Una ragazza e il suo sogno”.
Seguirò abbastanza il film,ma ovviamente non sarà uguale.
 
Eleanor.

 

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Capitolo 2
*** Chapter Two. ***


“Ragazze è arrivato il momento”
“Buona fortuna Sunshine,chiamaci quando arrivi e..”
“Hope tranquilla,non starò via cosi a lungo,non mi accetterà,già lo so,ma tanto vale la pena provarci no?”
“Non dire cosi Sun,magari non è come pensi”
“Difficile da dire il contrario”
“Abbraccio di gruppo” Hope allargò le braccia. Sorrisi.
“Qualunque cosa succeda,noi tre staremo sempre insieme,sempre”
Guarda il mio polso,sul braccialetto avevo inciso ‘To infinity and beyond’,spesso guardavo Toy Story e quella frase mi era rimasta impressa,sin da quando ero bambina mi aiutava ad andare avanti.
Sciolsi l’abbraccio presi le mie valigie,se cosi si poteva chiamare,erano vecchie e malridotte.
Mi girai un ultima volta verso di loro,le salutai e mi incamminai verso la sala dell’imbarco,portai con me poche cose,ma la più importante tra queste era il coraggio,avevo preso tutto il coraggio che avevo.
 
L’aereo stava per decollare.
Quel giorno la mia vita sarebbe cambiata per sempre. Mi toglierò molti dubbi e potrei tornare delusa,d’altronde cosa posso aspettarmi da lui,che mi veda e mi rispedisca a casa con le stessa velocità con cui è sparito dalla mia vita e quella di mia madre.
Sarei andata in un piccolo albergo che mi era sembrato accogliente.
 
 
Il taxi mi lasciò lì davanti,mi guardai intorno,non sembrava essere male.
Entrai e appena aprii la porta sentii i campanelli suonare,probabilmente servivano a capire quando arrivava un cliente;a destra c’erano dei divanetti con dei ragazzi seduti,alcuni parlavano,altri leggevano,incuranti di me.
A sinistra c’era un piccolo bancone.
“Ci sarà qualcuno capace di dirmi dove devo andare?”
Aspettai li per qualche minuto,poi sentii picchiettarmi sulla spalla,finalmente qualcuno si era deciso ad aiutarmi.
“Era ora che…”
Colpo al cuore,mi manca il respiro,a stento riesco a inspirare quegli occhi color ghiaccio mi hanno tolto tutte le parole che avevo,all’improvviso son un’analfabeta che non sa dove,perché e con chi sa solo che davanti a lei ci sono due occhi che la fissano e che ora stanno provocando una vera e propria lotta dentro il suo stomaco.
Vede lui in imbarazzo che si tortura le mani.
“Hai p-prenotato una camera?”
 
Pov Niall
 
Hai prenotato una camera? Come mi era venuta in mente di rivolgermi cosi a quella ragazza,era cosi bella,aveva delle labbra che erano capaci di farlo morire,non sapeva cosa dire.
Era riuscita a provocarlo anche solo stando li a fissarlo,era riuscita a farlo perdere nei suoi occhi,gli sembrava di averla sognata,era come se in quel momento avesse trovato tutto ciò che cercava in una ragazza sconosciuta,estremamente bella.
Era più bassa di lui di qualche centimetro,aveva dei capelli di un castano-mogano,che sembrava risplendere al contatto di raggi del sole,le sue labbra erano carnose e lo attiravano,ma la cosa che più gli piaceva in lei erano i suoi occhi,marroni,ma non un semplice marrone,un marrone che era capace di rapire,che era capace di rapirlo.
 
“Si,sono Sunshine Anderson”
“Oh si,vieni con me ti faccio vedere la camera” fece per prendere le sue valigie,ma la fermai e le presi.
“Salga pure le scale,queste le porto io”
“Grazie” arrossì,sembrava una ragazza semplice e dall’aria divertente.
Arrivammo davanti la porta e gli mostrai la stanza,per sbaglio le nostre mani si sfiorano,stupido errore,il mio viso diventò dello stesso colore della mia camicia,rosso.
“Io sono Niall,per qualunque cosa chiedi a me”
“Grazie”
Chiusi la porta e me andai pensando,sicuramente non si interesserà a me,finora nessuna lo ha mai fatto,meglio che me la levi dalla testa ora,sempre se ne sono capace.
 

 
Stava camminando con la cartina in mano,era impacciata.
“Hai bisogno di aiuto?”
“Ciao,veramente non so dove sono”
“Non preoccuparti,dovunque tu debba andare ti accompagno io”
“Ma non voglio disturbarti,avrai da fare”
“I miei amici capiranno,non si arrabbieranno se aiuto una straniera”
“Grazie”
“Sono…contento di poterti accompagnare”rimase in silenzio,guardando verso il basso,sapevo che non dovevo dirlo “Allora straniera cosa ti porta qui?”
“Un sogno”
“Raccontamelo,ovviamente se ti va,cioè se vuoi raccontarmelo,no se vuoi che io lo sappia ecco…”
Si mise a ridere,il suono della sua risata;era un angelo,ma chi lo aveva mandato?
“Non c’è molto da dire,sto cercando mio padre o meglio voglio sapere perché mi ha lasciato sola”
“Ti ha lasciato sola?”
“Già,se n’è andato prima che io nascessi”
“Mi dispiace..”
“Non dispiacerti,non c’è mai stato in questi diciotto anni,ho fatto l’abitudine alla sua assenza,però voglio una spiegazione”
“Allora andiamo da lui,dove abita?”
“Questo non lo so,è uno dei candidati,si chiama Harold”
Per un attimo pensai che potesse essere figlia di Harry,poi mi resi conto che avevano la stessa età ed era impossibile.
“Andiamo allora”
“Non oggi”
 

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