Kiss.

di FerminaDaza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Finalmente poteva rilassarsi, nel senso che non doveva più fingere: era a casa sua, nessuno la stava guardando. Si lasciò andare e la faccia si contrasse in una smorfia di dolore, il sorriso di circostanza svanì e i suoi lineamenti espressero finalmente in suoi veri pensieri. Si abbandonò sul divano cercando di pensare lucidamente a quello che era successo: lo aveva insultato, più del solito, lo aveva ferito. Da quando le aveva rivelato i suoi sentimenti si era come instaurato un rapporto speciale, una simil-relazione: non stavano insieme ma gli sguardi che si mandavano e le accortezze che avevano uno verso l'altro avrebbero detto il contrario. Un bussare leggero la riscosse dal suo torpore. Quando aprì la porta se lo trovò davanti. Ormai lo sapeva che la amava ma il fatto che si fosse presentato a casa sua facendo, per l'ennesima volta, il primo passo nella riconciliazione, le diede un ulteriore conferma. Non osò guardarlo in faccia subito ma quando finalmente i loro occhi si incontrarono lesse un misto di rabbia e di apprensione in quelli dell'uomo che le stava di fronte. Si scostò e lo fece entrare. Nessuno aveva ancora parlato, tra di loro non serviva, ma quando Kate prese la parola non riuscì a non essere sprezzante: <> Castle se l'aspettava. << Ascoltami Beckett, volevo scusarmi...avrei dovuto dirtelo. Ma lo rifarei. Tutto quello che ho fatto l'ho fatto a fin di bene. Per te.>> La collera le ribollì dentro << A fin di bene?! Mi hai tenuto nascosto tutto Castle, hai continuato ad indagare quando mi avevi fatto la paternale dicendomi di aspettare, di starne fuori per un pò>> << Tu proprio non capisci il mio punto di vista, smettila di pensare solo a te stessa, com'è possibile che voglia farti del male?! >> Le aveva dato dell'egoista! Kate si avvicinò allo scrittore e gli puntò un dito sul petto con fare minaccioso<> Castle all'iniziò indietreggiò spaventato ma poi si riscosse e cominciò a camminare mentre la detective indietreggiava spaventata a sua volta:<< HAI PROPRIO UNA BELLA FACCIA TOSTA. POSSIBILE CHE NON RIESCI AD ABBANDONARTI, A LASCIARTI ANDARE ALMENO PER UN ATTIMO? DEVI SEMPRE CHIUDERTI A GUSCIO DENTRO DI TE>> A quel punto la donna era con le spalle al muro. Era arrabbiatissima: lo avrebbe sbattuto fuori, subito. Lo stava per spingere verso la porta quando si ritrovò a pochi centrimetri dal suo viso. Fu più forte di lei, nonostante fosse livida di rabbia, non potè fare a meno di provare una voglia irresistibile di baciarlo. Gli prese la faccia tra le mani e lo baciò, violentemente, quasi a fargliela pagare per tutto quello che le aveva detto. Appena Rick, sorpreso dalla sua reazione, si lascò andare lei si scostò bruscamente e gli diede uno schiaffo. Castle indietreggiò offeso ma subito ritornò sui suoi passi, la cinse in vita e, con i suoi stessi modi brutali, si avvicinò al suo viso mentre lei cercava di divincolarsi e rimase a guardarla negli occhi, con le loro labbra a pochi centimetri. Kate, ora pietrificata, lo guardava cercando di capire cosa avesse in mente. Castle a poco a poco colmò il breve spazio che li separava e, dolcemente, appoggiò le sue labbra su quelle de Beckett. Rimasero così alcuni secondi: solamente toccandosi, ma poi la detective reagì e lentamente cominciò a muovere la sua bocca su quella di Rick, quasi timorosa della sua reazione, visto il dialogo acceso che avevano appena avuto. Continuarono a baciarsi dolcemente, con calma, impauriti da quello che sarebbe potuto succedere dopo, e da quello che il bacio avrebbe implicato nel precario equilibrio di così detta amicizia che avevano creato tra di loro. Nessuno disse una parola, ne avrebbero parlato poi. Kate indietreggiò lentamente fino al divano trascinandosi dietro Rick tirandolo per il colletto senza mai staccare le loro labbra. Si distesero sui cuscini uno sopra l'altro sentendo finalmente i loro corpi vicini; non aprirono gli occhi per paura di rompere l'incantesimo o per paura di incontrare gli occhi dell'altro e sprofondare nell'imbarazzo di quello che stavano facendo. A poco a poco il bacio divenne più profondo. Kate sentiva di dover fare il primo passo, conoscendolo Rick non l'avrebbe mai forzata. Staccò le mani dalla nuca dello scrittore e cominciò a sbottonare lentamente i bottoni della sua camicia. Castle venne percorso dai brividi e sorregendosi sui gomiti guardò finalmente la detective che di rimando sorrise dolcemente e ricominciò a baciarlo. Rick, ora senza camicia, cominciò a baciarle il collo scendendo sempre più in basso nella scollatura. Kate sorpresa da quel gesto si inarcò verso l'uomo e cominciò a sbottonare anche la sua camicetta. Presto si ritrovarono tutti e due a torso nudo, continuarono a baciarsi senza mai lasciarsi andare completamente alla tensione che si era creata in tutto quel tempo tra di loro, alla passione che li caratterizzava, fino a quel momento sfogata nei loro sguardi ma per lo più repressa. Volevano assaporare ogni istante, ogni gesto, di quella che era la loro prima volta insieme, la più importante di tutte per entrambi. Quando Rick le slacciò il reggiseno e cominciò a baciarle il seno. Kate si lasciò scappare un gemito e con più trasporto strinse i capelli dello scrittore, lasciando vagare le sue mani lungo quel corpo che aveva tante volte immaginato vergognandosi all'istante. Continuarono ad accarezzarsi e a stuzzicarsi; dimenticata la lite di poco prima si abbandonarono finalmente a quello che provavano l'uno per l'altra, senza pensare a quello che sarebbe venuto poi, a quello che avrebbero dovuto dirsi. Dopo aver fatto l'amore si addormentarono abbracciati su quel divano, sempre senza dire una parola.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


La sveglia suonò alle sette e mezza precise. Beckett aprì gli occhi di colpo: perchè era sul divano?Perchè aveva una sveglia anche in salotto? Ma soprattutto perchè il braccio di un uomo le stringeva le spalle? In una frazione di secondo la serata precedente le passo davanti agli occhi: non potè fare a meno di sgranare gli occhi ma poi si abbandonò ad un sorriso compiaciuto e le guance si tinsero di rosso. Subito si ricompose, vergognandosi all'istante di essersi abbandonata all'emozione. Cominciò a trafficare sul divano cercando di non svegliare l'uomo che ancora dormiva accanto a lei e allo stesso tempo di coprirsi il corpo nudo con una camicia che aveva trovato negli anfratti del divano. Ovviamente, cercando di scavalcarlo, inciampò su di lui e si ritrovò per terra svestita. Sentì dei mogugni e alzò la testa: Rick si era svegliato e ora la stava guardando con gli occhi fuori dalle orbite: evidentemente anche lui ci avrebbe messo un po' a realizzare i fatti della serata. Ci fu un lungo silenzio imbarazzante ma poi Castle distolse, a fatica, lo sguardo cercando di sembrare naturale davanti al corpo che aveva agognato per più di tre anni. Kate sorrise a quel gesto dello scrittore: era pieno di accortezze. Senza dire una parola si alzò e andò a mettersi qualcosa addosso. Tornata in soggiorno lo trovò completamente vestito che trafficava ai fornelli: era riuscito a improvvisare una colazione decente nonostante non ci fosse niente in frigo. Kate sorrise cercando di spezzare l'imbarazzo che incatenava entrambi ma non riuscì a incontrare gli occhi di Castle che guardavano tutto fuorchè lei La detective capì all'istante: era spaventato, credeva che lei si sarebbe pentita di essersi lasciata andare e che ora l'avrebbe respinto. Non era così: lei era felice, piena di dubbi su quello che sarebbe stato, ma felice di aver lasciato che la sua passione, i suoi desideri, prendessero il sopravvento su quella paura che la bloccava lasciando solamente una donna troppo orgogliosa. Presa da un improvviso istinto fece il giro del tavolo e incatenò le braccia di Castle spingendolo verso il bancone; cercò di guardarlo ma teneva gli occhi bassi aspettando la sfuriata; Beckett, dolcemente, gli mise una mano sulla guancia e lo costrinse a guardarla: incrociando finalmente i suoi occhi sorrise e senza dargli il tempo di parlare lo baciò. Prima con calma cercando di coinvolgerlo con dolcezza ma vista la sua momentanea paralisi decise di fare il gioco sporco e lo stuzzicò con la lingua sulle sue labbra serrate, con passione crescente, fino a che lui non schiuse le labbra lasciandosi finalmente andare. Piano piano Castle portò le sue mani sulla schiena della detective e la strinse a se sempre più forte. Al culmine del trasporto Kate si staccò bruscamente: ora che aveva recepito il messaggio poteva anche giocare un po' con lui. Tornò al suo posto seduta al tavolo e gli si rivolse come niente fosse: “Allora? Cosa si mangia?”. Rick, sopraffatto dal bacio, non riuscì a dire niente ma poi si riscosse e il suo volto si aprì in un sorriso per farle capire che aveva compreso i suoi sporchi giochetti e che non ci sarebbe cascato più. Si come no, scrittore, non riesci a resistermi, pensò Beckett. Fecero colazione insieme parlando tranquillamente: ora che l'imbarazzo era svanito potevano tornare gli amici che erano sempre stati. Si salutarono sulla soglia dopo aver concordato di non fare parola con nessuno a proposito di quello che era successo. Si sarebbero rivisti di li a poco al distretto.

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