I just need somebody to love

di hipstah
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Flashback (Ashley 1) ***
Capitolo 2: *** Flashback (Destiny 2) ***
Capitolo 3: *** Discoteca (Ashley 3) ***
Capitolo 4: *** Discoteca (Destiny 4) ***
Capitolo 5: *** Casa Mitchell (Ashley 5) ***
Capitolo 6: *** Ok. Proviamoci. (Destiny 6) ***
Capitolo 7: *** No. Dopo questa non ci sto. (Ashley 7) ***
Capitolo 8: *** Perché ti comporti così, tutto d'un tratto? (Destiny 8)) ***
Capitolo 9: *** Non ti aspettavo, ma grazie per essere qui . (Ashley 9) ***
Capitolo 10: *** Non voglio ma devo. (Destiny 10) ***
Capitolo 11: *** Harry sappi che non era nelle mie intenzioni farti del male. (Ashley 11) ***
Capitolo 12: *** Zayn,davvero non me l'aspettavo,ma forse è meglio così. (Destiny 12) ***



Capitolo 1
*** Flashback (Ashley 1) ***


*Inizio Flashback*
Era una bella giornata in Liverpool. Il sole illuminava il prato verde su cui mi aveva portato mia madre. Mi vergognavo troppo a stare lì. Non conoscevo nessuno e mi sembrava di essere subito al centro dell’attenzione di tutti i bambini che si trovavano lì. Certo. Ero nuova da quelle parti. Mi ero appena trasferita da New York con mia madre e mio padre per il lavoro. Per fortuna il trasferimento non era stato tanto tragico per me. Riportai la testa al presente quando mia madre mi diede una leggera spinta come per incoraggiarmi e disse: “ Su, coraggio. Farai tante amicizie.”. Feci un passo insicuro in avanti e iniziai a osservare i bambini uno ad uno. Per essere una bambina di quattro anni pensavo troppo ed ero troppo seria, me lo dicevano spesso. Mio padre scherzava su questo fatto dicendo “Quando crescerai, diventerai Einstein versione femminile”. Io gli sorridevo ma infondo pensavo che ci fosse qualcosa di sbagliato in me. Certe volte mi chiedevo se la mia mente e quella dei miei coetanei funzionavano nello stesso modo o no. Facendo piccoli passi in avanti mi avvicinai ad altalena e ne trovai una libera per miracolo. Il parco era colmo di bambini che giocavano, chi da solo chi in compagnia di qualcuno. Per lo più l’ultima opzione. Così pensai che sarebbe stato più facile avvicinarmi ai ragazzi o ragazze che stavano da soli e facendoci caso ce n’erano ben pochi. Il mio sguardo cadde su un ragazzino che giocava nella sabbia, da solo. Un ragazzino dagli occhi color azzurro cielo e capelli di un biondo scuro. Mi alzai dall’altalena e sotto gli occhi di mia madre mi avvicinai al ragazzino. Protesi la mano e la poggiai sulla sua spalla perché mi notasse. Il biondino si girò di scatto come se lo avessi spaventato.
-Ciao- dissi cercando di fare il sorriso più amichevole che mi riuscì.
-Stai parlando con me? – disse il ragazzo.
-Certo perché? – chiesi confusa.
-Nessuno mi parla. Ogni volta che vengo qua mi sento solo perché tutti mi ignorano, neanche avessi la peste. – disse il ragazzino abbassando il capo.
-Beh a me non importa cosa pensano gli altri. Sono Ashley. – tesi la mano aspettando che lui me la stringesse. Lui dopo qualche secondo si riprese e la strinse.
-Niall. – disse sfoderando un sorriso bellissimo.
-Posso giocare con te? – chiesi.
-Tieni. – mi tese una delle sue macchinette con le quali giocava facendole scontrano una con l’altra. Mi sedetti al suo fianco e lanciando un’occhiata a mia madre che stava già parlando con qualche altra madre abbassai il capo facendo scontrare la mia macchinetta con quella di Niall.
*Fine Flashback*
 
-Ma sei cretino? Ti avevo detto di portare un film horror, non d’azione! – dissi sospirando. Quel ragazzo non sarebbe mai cambiato.
-Dettagli! Ti accontenti. Io volevo vedere un film d’azione. – gridò Niall dal piano di sotto. Sospirai un’altra volta e scesi le scali una ad una. Entrai nel salotto e mi ritrovai quel cretino seduto sul divano con la gambe poggiate al tavolino che si ritrovava davanti. Il tavolino era già riempito di patatine, popcorn, coca-cola e schifezze varie. Quel ragazzino che conobbi 14 anni fa su quel prato solare non sarebbe mai cambiato. – e comunque ho portato anche un film horror. – disse Niall prendendo dalla borsa un altro cd. – si hai capito bene, resto qui a dormire e ti romperò le palle tutta la sera e tutta la notte perché mia madre è partita per il lavoro e non mi va di stare da solo a casa.
-Della serie: Come autoinvitarsi a casa altrui. – dissi buttandomi sul divano accanto a lui. – non hai altri amici a cui rompere?
-Questa non è casa altrui, questa è casa della mia migliore amica, quasi sorella. Vorrei specificare. – disse Niall sorridendo e girando la testa verso di me.
-Lecca culo. – dissi girando a mia volta la testa verso di lui. – però resti comunque il mio migliore amico cui voglio un mondo di bene. - Niall mi sorrise, si girò e premette play per far partire il film. Durante il film si sentiva solo me e Niall che mangiavamo.
-Fa schifo. – dissi.
-Non è vero! E’ bello. – disse Niall fermandosi per un secondo di masticare.
-Sai che odio i film d’azione!
-Lo so. – disse come se non gli fregasse nulla di quello che gli avevo appena detto.
-Cazzo ma questo ha il sangue che gli esce da per tutto, l’hanno picchiato si e no in venti persone e ancora si muove? – dissi scioccata riferendosi al protagonista.
-Deve muoversi! Se no chi salva la sua moglie e la figlia? – disse Niall con ovvietà e riprese a mangiare. Sospirai e continuai a mangiare anche io in silenzio. Quando finalmente il film finì, erano le otto e un quarto e di solito a quest’ora mia madre era già a casa. La chiamai.
-Hei amore! –rispose.
- Mà, dove sei?
-Ah giusto, mi sono dimenticata di avvertirti che restavo fuori a cena con delle amiche che ho conosciuto al corso d’estetica. Torno tardi, se vuoi puoi invitare qualche amico o amica. Chiama Niall per esempio.
-Niall sta già qui. Non ti preoccupare è tutto a posto. A dopo. – attaccai e subito dopo Niall gridò: -Soli a casa?
-Sì. Papà è partito stamattina e mamma torna tardi.
-Evvai. –esclamò Niall.
-Ordiniamo le pizze? Non mi va di cucinare. – dissi sedendomi su una delle sedie in cucina.
-Ma infatti non voglio morire avvelenato. Vado a ordinare la pizza. – disse andando in salotto per prendere il telefono di casa.
-Ma è successo una volta sola! Me lo ricorderai per sempre? – dissi scocciata. Una volta la cucina andò quasi a fuoco mentre tentavo di preparare la lasagna. Per fortuna Niall sentì che bruciava qualcosa e andò in cucina giusto in tempo per spegnere il forno.
-Si. Te lo ricorderò a vita. – disse con un sorriso soddisfatto componendo il numero della nostra pizzeria preferita.
-Buonasera. Vorrei ordinare tre pizze. Una con i funghi porcini, una margherita e una con il salmone. – disse l’indirizzo e attaccò.
-Una e mezza per ognuno? – chiesi.
-Pensavo di mangiarne due io e una tu ma se vuoi possiamo fare a metà. – disse. La pizza arrivò venti minuti dopo. Ci misimo a vedere “The messangers” mangiando la pizza. Era uno dei miei film horror preferiti. Aprii la bocca per ringraziarlo di aver portato quel film ma lui m’interruppe.
-Si lo so. Sono stato bravo a portare questo film. – disse togliendomi le parole dalla bocca.
-Telepatia is the way. – dissi sorridendo. Continuammo a guardare il film in silenzio. Una volta finito Niall sbadigliò e disse che aveva già sonno. Salimmo su e ci mettemmo a dormire nello stesso letto. Ormai, dopo 14 anni di amicizia, Niall era diventato come un fratello che non ho mai avuto.

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Capitolo 2
*** Flashback (Destiny 2) ***


 Era il capodanno del '98,ed io e tutta la mia famiglia,eravamo riuniti nel ristorante di mio zio materno,qui a Liverpool. Eravamo al tavolo a mangiare, e c'era un bambino dai capelli marroni chiari,quasi sull'arancione color carota e un paio d'occhi blu mare,come i miei. Avevo solo cinque anni ma diventai più rossa del vestitino che avevo indosso.
 Quella sera avevo dei lunghi boccoli marroni che mi arrivavano appena sopra le natiche,con una forcina che non permetteva alla frangia di andarmi davanti agli occhi.
 Mancavano pochi minuti a mezzanotte,all'anno nuovo. Io mia mamma mi prese per mano e mi portò giù,nella sala dove ci stavamo riunendo tutti quanti. Si fermò a parlare con una signora alta,dai capelli rossi e gli occhi scuri,sorridendole,quando ad un certo punto mi presentò a lei,che mi porse una mano e sorridendomi mi disse:"piacere piccola",si girò e urlò un qualcosa che capii.
 Venne verso di noi quel bambino che al tavolo mi fissava.
 -Amore,lei è Destiny- gli disse la mamma indicandomi.
 -Ciao Destiny,io sono Louis- mi abbracciò,ma mi ritirai e senza capire il perché,mia madre e la sua risero.
 -Dai Des,non essere timida,andate a giocare che manca poco alla mezzanotte- mi diede una piccola spinta,mia madre. Così ci ranicchiammo su uno dei divani.
 -Ti piacciono i cavalli?- chiesi a Louis,arrossendo.
 -Sì,ma preferisco mangiare- mi sorrise.
 -Che cosa c'entra?!- alzai un sopracciglio.
 -Bho- alzò le spalle e rise. Aveva un sorriso davvero contagioso e dolce,lui era dolce. Ma era troppo appiccicoso. Non amavo gli abbracci con persone che manco conoscevo.
 -CINQUE! QUATTRO! TRE! DUE! UNO! Wooohooo auguriiiiii!- urlarono tutti in coro.
 Il mio papà mi prese in braccio e mi diede un grosso bacio,sorridendo e urlando: "AUGURI AMORE!",mia madre si aggiunse a lui. Anche la mamma di Louis mi baciò la testa urlandomi un forte "Auguri Des!".
 -Tieni,auguri Destiny- Louis mi porse una trombetta e m abbracciò. Arrossii,ma stavolta ricambia l'abbraccio.
 *fineflashback*
 
 -Ma dove cavolo sei?!- Chiesi isterica al telefono.
 -Sto arrivando!- Urlò -Stronzo,levati da mezzo la strada!- *biiip*
 Attaccai ridendo. Da quando aveva preso la patente anziché stare tranquillo,faceva ancora più casino e si metteva sempre nei guai. Era un pericolo pubblico,quel ragazzo.
*driiiin driiin driiin* suonarono alla porta.
 -ARRIVOOOOO!- urlai correndo verso la porta.
 -LOOUUU!- Aprii la porta e gli saltai in braccio. Non ci vedevamo da una settimana,dato che era andato in settimana bianca con la famiglia.
 -DESTINYYYYY!- Mi aggrappai a lui come un koala. Mi diede un bacio su una guancia e mi rimise giù,con i piedi per terra.
 -Mi sei mancato stupido! Mi devi raccontare tutto! E..ti ho comprato gli M&M's,quelli blu,che piacciono a te-.
 Con un sorriso a trentadue denti accennò un -grazie Des-,e ci sedemmo attorno al tavolo della cucina.
 -Ti ho portato una piccola cosa dalla Francia..- i miei occhi si illuminarono al suon di quelle parole. Amavo le sorprese e i regali.
 -Tieni,aprilo- mi porse una scatolina completamente blu,con un fiocco bianco sopra.
 -Louis ma...è bellissima!- spalancai la bocca sorpresa. -E...si divide! OH MIO DIO!-
 Mi prese la collana dalle mani e la dividemmo in due insieme. Rappresentava lo Yin e lo Yang,bianco e nero. Ci rappresentava completamente. Prese la mia metà bianca dalle mani,e si mise alla mie spalle. Calò il silenzio. Mi spostò i capelli in avanti,da un lato,e mi circondò il collo con la collana. Sentivo il suo respiro sul collo. Avevo i brividi. Lo sentii avvicinarsi piano piano al mio viso,quando mi baciò l'orecchio,facendo un rumore assurdo,così che iniziò a finischiarmi. Scoppiò in una grassa risata quando mi girai di colpo e gli diedi una botta sulla spalla sorridendogli. Presi la sua metà nera e gliela legai al collo. Dopodiché lo abbracciai forte a me. Mi era davvero mancato.
 -È davvero bella Lou,grazie mille- si girò e mi strinse a lui. Riuscivo a sentire il bene che provava per me. Era forte. -E comunque devi andare piano con quella macchina,stupido!- gli urlai infine in faccia,ma lui sembrò impassibile,e scoppiò a ridere.
 -Sisi,uhm..cosa dicevi prima sugli M&M's?- sorrise mostrando quel sorriso di cui mi "innamorai" sin dal primo istante. Gli sorrisi e glieli presi dallo scaffale dov'erano poste le merendine,infine gli arruffai i capelli v
 -Salgo su in camera a mettermi qualcosa di comodo- mi diressi verso le scale -aspettami,non lasciarmi da solo- disse alzandosi velocemente dalla sedia con il pacchetto in mano. Ma inciampò e cadde a terra. Sentendo quel tonfo mi girai di scatto e vedendolo a terra scoppiai a ridere urlando "NON CI POSSO CREDEREEE!". Le nostre risate risuonarono per tutta la casa. Avevo le lacrime agli occhi,così perdendo le forze mi accasciai per terra su di lui. Dopo cinque minuti di vere risate,lo aiutai a rialzarsi.
 -Se adesso cado da solo e sono sobrio,pensa stasera quando mi ubriacherò!- rimasi un'attimo perplessa. -Stasera dove?- chiesi alzando un sopracciglio. -È venerdì,e si va in discoteca! Andiamo al "MidnightWithMe" stasera Des! Se dici di no non m'importa perché sennò ti ci porto per i capelli- mi disse dandomi un bacio e salendo su in camera mia. Oltre che stupido,aveva pure la camminata da gay. Solo io potevo trovarmi un migliore amico così! Sorrisi e lo raggiunsi su per le scale.

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Capitolo 3
*** Discoteca (Ashley 3) ***


Qualcuno suonò al campanello e Niall corse ad aprire.
-Hey Niall! – sentì la voce di Zayn e sospirai.
-Zayn! – urlò Niall. Sentì che si stavano avvicinando e mi girai dall’altra parte in modo di dargli di schiena.
-Ash, ci sta Zayn. – disse Niall.
-Ciao. – borbottai.
-Simpatica l’amica tua. – disse Zayn.
-Eddai su! Da dove vi viene tutto quest’odio? – esplose Niall innervosito.
-Niall, dovete andare da qualche parte? – gli chiesi ignorando la sua domanda.
-Ehm, ora io e Zayn, se vuoi vieni anche tu, ci facciamo un giretto e stasera andiamo in discoteca, dove tu verrai per forza. – mi alzai dalla sedia, squadrai Zayn dalla testa ai piedi e poi dissi: - non so perché ma non ho per niente voglia di uscire e per la discoteca ci penserò. - conclusi facendo un sorriso sarcastico incrociando le braccia al petto.
-Niall, ricordami quanti anni ha l’amica tua. Cinque? – chiese Zayn.
-Dai Ash, Zayn non ti  ha fatto niente di male, mi spieghi per quale motivo lo odi così tanto? – chiese Niall.

*Inizio Flashback*
-Hey Ashley questo è Zayn. Il mio migliore amico e vicino di casa. Ci conosciamo dalla nascita. – disse Niall sorridendo.
-Piacere, sono Ashley. – protesi la mano imbarazzata. Zayn sembrava avere più di sei anni, eppure ero sicura che lui e Niall avevano la stessa età. Aveva quei capelli neri come la notte e uno sguardo profondo. Aveva delle ciglia bellissime che sottolineavano la profondità dei suoi occhi. Mi strinse la mano e diventai tutta rossa. Una volta mia madre mi disse che gli amici di ragazzi belli erano bellissimi, ora capivo di cosa parlava. Dopo aver fatto conoscenza Niall propose di giocare a nascondino tutti e tre. Accettai. Una volta quando trovai Zayn, arrivai da dietro e gli scompigliai i capelli dicendo “Ti ho trovatooo!” lui si girò e mi urlò: “Ma sei stupida? Così mi rovini la pettinatura!” e se ne andò. Ci rimasi male. Sì, era una cosa sciocca e da bambini ma infondo era giusto così, avevo solo cinque anni, era lecito offendersi. Dopo un po’ stavo sull’altalena, Zayn arrivò da dietro e mi spinse così forte che cascai e mi sbucciai un ginocchio. Mi misi a piangere a Niall mi accompagnò a casa. Quella sera piansi per la prima volta per un ragazzo, non per l’amore non corrisposto ma per l’odio che iniziai a provare.
*fine flashback*
 
Toccai la cicatrice sul ginocchio. Dopo tredici anni si vedeva ancora, non tanto ma si vedeva. Quella cicatrice mi ricordava da dove tutto quell’odio era partito. Stavo in camera mia e Niall e Zayn se n’erano già andati. C’eravamo messi d’accordo che loro sarebbero passati da me alle sette per andare in discoteca. Era quasi l’una e mia madre ancora non si era svegliata. Decisi di farle il piacere di preparare qualcosa per il pranzo. Scesi giù, misi l’acqua sul fuoco e intanto che bolliva, accesi la TV. C’era un film che parlava di non so cosa ma mi misi a guardarlo comunque tanto per passare il tempo. Preparai la pasta con i pomodori freschi e decisi di andare a svegliare mia madre. Non appena uscì dalla cucina, vidi lei che scendeva dalle scali ancora in pigiama e i capelli scompigliati. Sorrisi, mia madre era davvero giovane ancora, aveva ancora bisogno di divertirsi. Aveva solo trentasette anni, ovvio che era ancora giovane. Mi aveva partorito all’età di diciannove anni e non si era mai lamentata di aver preso l’incarico di avere una figlia così presto mentre tutte le amiche sue erano a divertirsi in discoteca o da qualche altra parte. Anzi mia madre ha sempre ringraziato il cielo di avermi e aver trovato mio padre che anche lui era d’accordo sul avere una figlia così presto. Mia madre e mio padre si amavano ancora come due adolescenti, li amavo anche per questo, il loro amore è sopravvissuto a molte cose.
-Che buon odorino! – esclamò mia madre.
-Pranzo all’italiana. – dissi fiera di me.
-Grazie amore, scusa che mi sono svegliata ora.
-Tranquilla. – sorrisi. Ci misimo al tavolo e iniziammo a mangiare in silenzio.
-Quando torna papà? – chiesi dopo un po’.
-Dopodomani. – disse mia madre e le si illuminarono gli occhi. Mio padre faceva il politico e quindi spesso stava fuori città o addirittura in altri paesi.
-Stasera vado in discoteca con Niall e degli amici suoi. – la avvertì.
-Va bene tesoro. – non appena finì di mangiare le dissi che dovevo andare a prepararmi e me ne tornai in camera mia. Notai che nella mia testa c’era solo Zayn da quando se ne erano andati. Pensavo che fosse normale pensarlo quando si odia ma poi mi ricredetti quando la vocina nella mia testa disse: “ Puoi odiarlo quanto ti pare ma è un bel ragazzo.” Per scacciare quella vocina odiosa decisi di fare un bagno rilassante. Potevo dimenticare tutto per un po’ solo infilandomi nell’acqua calda ascoltando la musica. Così riempì la vasca, accesi lo stereo e dentro ci misi un cd qualsiasi di Justin. Passai lì più di ora e sarei rimasta lì dentro ancora per tanto se Niall non avesse mandato un messaggio dicendo: “ Io e Zayn passiamo tra due ore, preparati!” Mi sbrigai a uscire dalla vasca da bagno. Andai all’armadio e ci misi più o meno mezz’ora solo per scegliere cosa mettermi. Dovevo essere perfetta, anche se non ne capivo il perché. Alla fine decisi di mettermi una maglietta nera con la scollatura a V forse anche troppo profonda e dietro si reggeva con due cerchi che si trovavano uno sulla nuca e l’altro in fondo alla schiena, così dietro si formava un cerchio e la schiena rimaneva nuda. Era la seconda volta che mi mettevo quella maglietta, me l’aveva regalata la mia ex migliore amica, perché era troppo scollata per i gusti miei. Poi sotto mi misi dei jeans bianchi attillati e dei tacchi neri. I capelli li lasciai sciolti e lisci e il trucco lo adattai ai vestiti. Presi una borsetta nera piccolina e dentro ci misi soltanto le chiavi, il cellulare e i soldi. Suonarono alla porta e corsi giù ad aprire.
-Wow! – esclamò Niall non appena mi vide.
-Grazie. – dissi – entrate. – mi feci da parte per farli entrare. Niall entrò tranquillo. Spostai lo sguardo su Zayn che stava imbambolato sulla soglia.
-Che fai entri? Non mi faccio problemi nel chiuderti la porta in faccia altrimenti.
-Ehmm... sì. –disse alla svelta e parve riprendersi un po’.
-Hey mà! – gridò Niall a mia madre.
-Amore! Come stai? – gli chiese mia madre, lui le si avvicinò e l’abbracciò dicendo: - tutto bene te?
-Non c’è male. – disse mia madre. Poi vedendo Zayn sventolò la mano a mo di saluto e disse: - Ciao Zayn.
-Ciao – rispose lui.
-Andiamo in camera mia. – dissi salendo le scali. Gli altri due mi seguirono. Niall si buttò sul letto e Zayn si mise al computer.
-No, tranquillo, non devi chiedere il permesso. – gli dissi infastidita dai suoi modi di fare. Era sempre così sicuro di se e pensava che a lui fosse permesso tutto. Era troppo vanitoso ed era sempre circondato da ragazze e per qualche motivo sconosciuto questo mi dava fastidio. Passammo l’ora a chiacchierare e poi fummo costretti a partire prima in quanto c’era troppo traffico e la discoteca che avevano scelto era dall’altra parte di Liverpool.  Arrivammo in ritardo nonostante fossimo partiti prima. Zayn e Niall salutarono i suoi amici e me li presentarono ma riuscì a ricordarne solo uno. Louis. Era il più simpatico, anche se a tratti sembrava essere schizzato. Uno degli amici loro mi invitò a ballare e io accettai. Ci allontanammo dal bancone sotto lo sguardo di Zayn, se non sapessi che mi odiava a pelle avrei persino pensato che era geloso. Dopo qualche canzone questo ragazzo di cui ignoravo il nome mi disse che ero davvero bella ed io lo ringraziai arrossendo. Poi dissi che avevo sete e lo lasciai lì in mezzo alla pista da solo, non appena mi fui riavvicinata al bancone per pendere una bevanda alcolica mi girai e lo cercai con lo sguardo. Aveva già trovato una con cui sostituirmi quindi mi rilassai e mi rimisi vicino a Niall che stava parlando con Louis. Cercai con lo sguardo Zayn, non conoscendo neanche il motivo per cui lo stavo facendo. A un certo punto scorsi i suoi capelli e poi la sua faccia. Stava parlando con una ragazza in un angolo riservato. Mi avvicinai all’orecchio di Niall e gli chiesi sussurrando: - chi è quella puttana?
-Collins, non sarai mica gelosa? – mi chiese Niall ridendo. Socchiusi gli occhi e lo fulminai con lo sguardo.
-Ma ti pare? – dissi e lui mi guardò sarcastico.
-Secondo me ti piace ma fingi di odiarlo per un motivo che ancora non sono riuscito a capire! – disse.
-Secondo me hai bevuto troppo! – dissi allontanandomi.
-Senti Lou, sai per caso chi è quella accanto a Zayn? – sì, lo volevo sapere a tutti i costi. No, non volevo saperne il perché.
-Dove? – Louis girò la testa in cerca di Zayn e quando lo trovò, si bloccò un attimo e i suoi occhi parvero andare a fuoco per quanto era arrabbiato. – certo che lo so. E’ la mia migliore amica. – disse secco. Si girò al bancone e ordinò un altro bicchiere di vodka alla pesca. Continuai ad osservare Zayn e quella lì. Lei non faceva altro che ridere come una cretina che cerca di flirtare con lui e lui faceva il finto carino per portarsela a letto.
…e se ci sarebbe riuscito?
A quel pensiero sbottai di rabbia e mi diressi da loro senza un piano preciso.
-Ehm ehm! – tossì quando fui di fronte a loro.
-Ashley! – Zayn era ubriaco, si sentiva dalla voce. – è successo qualcosa?
-.. – non seppi che dire. In effetti, che era successo? Che cosa mi era venuto in mente? Non potevo presentarmi lì così! – Niall vuole parlarti. – dissi la prima cosa che mi venne in mente. Intanto digitai un messaggio a Niall dicendo di trattenere Zayn per tre secondi. Lui mi rispose con un pollice alzato. Zayn senza dire una parola mi sorpassò e si diresse verso Niall alle mie spalle. Appena se ne fu andato squadrai per bene quella ragazza. Aveva degli occhi blu e capelli neri lisci contrastati dalla carnagione bianca.
-Senti bella, chi sei tu? – le chiesi. Da dove mi veniva tutto quell’odio verso una ragazza sconosciuta? Era tutto per colpa di Zayn o per colpa del troppo alcol che avevo assunto?
-Chi sei tu? Questa è la domanda giusta! – disse quella ragazza.
-Io sono un’amica di Zayn. – non era assolutamente vero.
-Uhm... e quindi? – quella ragazza mi stava dando troppo urto. Stavo per controbattere ma a lei squillò il cellulare e lei rispose.
- Si mà.. sto ancora qui… si ora vengo. – e attaccò.
-Guarda tesoro rimarrei qui ancora a parlarti ma devo andare. Salutami l’amico tuo e digli di chiamarmi.
-Ovviamente.. no. – dissi sorridendo sarcasticamente. Sembravo una vipera in quel momento, me ne rendevo pienamente conto. – e poi ti pare che quando sarà sobrio chiamerà.. te? – la indicai.
-Simpatica. – e se ne andò. Tornai da Zayn e ovviamente non gli dissi nulla. Dopo una mezz’oretta decisimo di tornare a casa in quanto erano le 2 di notte ed eravamo troppo ubriachi. Restando lì avremmo combinato solo guai. Così chiamammo un taxi. Da veri gentleman i ragazzi portarono prima me a casa. Li salutai e fui persino carina con Zayn, sì, ero decisamente troppo ubriaca. Con un po’ di difficoltà aprì la porta di casa e vidi che la luce in salotto era ancora accesa. Entrai lì e trovai mia madre con una sua amica e un’altra persona che mi dava le spalle seduti lì a guardare la tv.
-Hey mà. – sperai inutilmente che non si notasse troppo che avevo bevuto.
-Hey tesoro! – esclamò mia madre. – questa è mia figlia. – disse rivolgendosi all’amica sua.
-Tesoro lei è Anne, l’amica che ho conosciuto al corso di estetica.
-Piacere. Ashley. – protesi la mano e lei me la strinse sorridendo.
-Piacere mio. – disse.
-Bene e questa è sua figlia. – disse mia madre riferendosi a quella ragazza seduta sulla poltrona. Mi girai e mi bloccai.
-TU? – gridai indicandola con un dito.

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Capitolo 4
*** Discoteca (Destiny 4) ***


Si erano fatte le cinque di pomeriggio ormai,e Louis prese la sua macchina e tornò a casa sua per prepararsi a stasera.
 Provai circa quattro vestiti,ma nessuno dei quattro mi convinceva.
 Sentii la porta di casa sbattere. Era tornata mia madre.
 -MAMMAAAAAA!- urlai da dentro l'armadio.
 -Sono a casa amore!- mi rispose da giù.
 -E l'avevo capito..- sussurrai tra me e me -DOVE HAI MESSO QUEL VESTITO CHE HO INDOSSATO ALLA FESTA DI ZAC?!- le urlai.
 Zac era mio fratello,a differenza mia aveva i capelli biondi,ereditati da mio padre,e gli occhi blu,ereditati da mia madre,aveva otto anni ed era una peste di prima categoria.
 Mia madre mi raggiunse in camera,e come per magia,dopo aver rovistato nell'armadio,lo tirò fuori. Eccolo lì,il mio vestito preferito.
 Non era né troppo lungo e né troppo corto. Era nero,semplice davanti e dietro era pieno di catene che legavano il vestito da una parte all'altra,lo amavo.
 -Ti amo mà- le diedi un bacio su una guancia e prendendo il necessario,corsi in bagno.
 -Ma dove devi andare stasera?!-
 -Vado a ballare con Louis,mamma- le urlai da dietro la porta del bagno.
 -Va bene,ma forse io dovrò andare a casa di una signora che ho conosciuto oggi al corso di estetica. E' molto simpatica-
 -Ok tranquilla poi ti raggiungo semmai-
 -Va bene amore,ma fatti accompagnare da Louis-
 -Sì mamma e dai stai tranquilla!- le dissi con aria stanca.
 Mi dispiaceva risponderle male,ma ormai avevo DICIANNOVE anni! Era troppo ansiosa e premurosa,anche se l'amavo da morire. c':
 Mi feci una doccia veloce,decisi di arricciarmi i capelli,a Louis gli piacevano così tanto.
 Controllai il mio cellulare ed erano già le sette meno venti,così mi infilai il vestito e i tacchi. Mi truccai con un filo di trucco nero,in modo da risaltare il blu dei miei occhi,presi una borsa e ci infilai l'IPhone,qualche spiccio e la carta d'identità.
 Verso le sette suonarono alla porta e mia madre andò ad aprire.
 -Amore!- urlò praticamente mia madre vedendo Louis e abbracciandolo.
 -AAAAN! Mi sei mancata!-
 Scesi le scale per andare da loro e a quella visione sorrisi.
 Sciolsero il loro abbraccio e Louis mi guardò. Gli brillarono gli occhi e io gli feci un sorriso a trentadue denti.
 -Amore sei bellissima!- Disse mia madre,sorridendomi.
 -Guarda che sono geloso io eh!- Disse Lou,venendomi incontro e porgendomi una mano. Scesi gli ultimi tre gradini,afferrando la sua mano,appena arrivai alla sua altezza,mi strinse a lui,dandomi un forte bacio sulla fronte. Lo guardai per bene,ed era davvero bello. Aveva un paio di pantaloni color grigio,un po arrotolati alla fine,come il suo solito. Una camicia nera con il colletto bianco,abbottonata fino all'ultimo bottone. Era una cosa da "sfigati" ma a lui stava da dio. Aveva anche una giacca grigia e stretta,in modo da segnarmi quell'armadio che aveva a posto delle spalle.
 -Nemmeno tu sei niente male,Tomlinson- gli feci l'occhiolino e lui mi sorrise.
 Presi la mia borsa ed uscimmo,mettendoci in macchina.
 -Ah e .. una cosa-
 -Che cosa?-
 -Stasera non saremo soli,Mitchell..- Mi disse,mettendo in moto la macchina.
 -E chi ci sta?-
 -Dei miei amici..tranquilla,sono tutti molto simpatici-
 -Ok..- girai la testa verso il finestrino.
 "Speriamo solo che non si metta a fare il cretino lasciandomi sola..ma..no..lui non l'avrebbe mai fatto,ma pensandoci bene..non ho mai conosciuto i suoi amici" pensai.
 Arrivammo davanti alla discoteca e mi presentò i suoi amici.
 -Piacere Liam- mi porse la mano un ragazzo alto,moro con occhi color nocciola.
 -Destiny- gli porsi la mia mano,stringendola alla sua.
 -Harry- un ricciolino si intromise con un sorriso incantevole,così mi presentai anche a lui.
 -Zayn- con quest'ultimo,non mi uscirono nemmeno le parole da bocca. Era il solito vanitoso. Era evidente,ma attirava da morire. Aveva uno sguardo avvolgente e sexy. I capelli erano principalmente un enorme ciuffo nero rivolto verso l'alto e i lati della testa erano leggermente rasati. La pelle era olivastra e si vestiva al quanto bene.
 -Piacere- sorrisi maliziosamente,e lui ricambiò.
 Intravidi Katie,una mia amica delle medie e la andai a salutare.
 Da lontano,vedevo che facevano i cretini tra di loro dandosi spinte e ridendo.
 Arrivò un'altro ragazzo,biondo,alto,anche lui vestiti decisamente bene. Era in compagnia della sua ragazza,evidentemente. Louis mi venne incontro dicendomi che dovevamo entrare,così salutai Katie,ed entrammo.
 -Carina la tua amica- mi urlò nell'orecchio cercando di farsi sentire,per la musica troppo alta.
 Gli lanciai un'occhiata come per dire "guai a te,Tomlinson",non perché mi importasse di Katie,anzi,ma semplicemente non potevo immaginarmi un'altra ragazza al fianco di Louis,che non fossi io. Non sapevo nemmeno il perché ebbi quella reazione,ma cercai di non pensarci.
 Nel corso della serata ballai con Zayn,che sapeva farlo in un modo tutto suo.
 Ci appartammo in un angoletto privato a parlare,dato che in pista ancora un po e rischiavamo di rimanere senza voce,per quanto urlavamo per cercare di capirci.
 Era divertente,non era poi così "riservato". Mi faceva ridere,soprattutto perché tra un bicchiere e l'altro,si era ubriacato decisamente.
 Quando ad un certo punto venne una ragazza e iniziò a insultarmi,dicendomi di lasciar stare Zayn.
 Non le diedi molta retta. Ma chi era per insultarmi?! Nemmeno ci conoscevamo!
 Mi vibrò il cellulare e vidi che erano le due. Era mia madre,così le risposi.
 -Mamma?-
 -Amore dai raggiungimi a casa di Valerie-
 Mi disse l'indirizzo e avvisai Louis,che mi accompagnò lì,per poi andarsene da Liam dato che dormiva da lui quella sera. Ringraziai Louis e andai a suonare alla porta di casa Collins.
 -Ciao! Tu dovresti essere Destiny! E' giusto oppure ho fatto una figuraccia?- Mi sorrise una signora dal bell'aspetto.
 -Ehm..sì,sono io-
 Entrai e salutai mia madre,sperando non sentisse l'alito che sapeva di Vodka,e mi accomodai sulla poltrona.
 La signora Collins mi parlò di sua figlia. Mi disse che era più piccola di me di un anno e che loro non erano originarie di Liverpool,ma di New York.
 -Chiamami pure Valerie tesoro- disse sorridendomi. Che dolce che era,aveva ragione mia madre.
 Quando ad un certo punto sentimmo la porta di casa sbattere.
 -Mamma sono a casa!- una voce femminile conosciuta risuonò nella casa.
 Valerie iniziò le presentazioni. Ma quando arrivò a me,non fu affatto piacevole.
 -TU?!- disse con un tono sorpreso e una faccia quasi schifata,puntandomi il dito contro.
 Spalancai gli occhi e mi alzai di scatto dalla poltrona.
 -Ah...già vi conoscevate allora,Des?- mi chiese mia madre sorridendo a Valerie.
 -No mamma,purtroppo no- dissi sarcastica,cercando di essere il più gentile possibile.
 La ragazza rimase sorpresa sulla soglia della porta del salone.
 -Esatto! Purtroppo no!- replicò lei,con aria da sfida.
 -Dai Ashley,andate in camera e lasciateci parlare ancora un po.
 -No grazie signora Collins- ripresi a chiamarla per cognome,ed un motivo c'era -Adesso torno a casa,sono molto stanca- dissi squadrando da testa a piedi quella così detta "Ashley". Una vipera. Una stronza.
 -Tieni le chiavi amore,ma è lontano da qua,vuoi che torno anche io?-
 -No mamma tranquilla,sta venendo Louis a prendermi-
 -LOUIS?!- Ashley mi guardò ancora più sorpresa di prima.
 -Sì,hai qualche problema?!- risposi alterandomi.
 -Destiny!- si raddrizzò mia madre.
 -Ma vaffanculo!- mi rispose da stronza,salendo le scale.
 -Ashley!- si raddrizzò anche sua madre adesso.
 Salutai nuovamente Valerie scusandomi e uscii da quella casa. Così chiamai Louis.
 -Pronto Des?-
 -Lou,ti prego,mi vieni a prendere?- dissi con voce tesa,come fosse una lamentela.
 -Certo,sei ancora lì dove ti ho lasciata? Ma che è successo?-
 -Sì. Ti spiego tutto dopo,sbrigati ti prego-
 Dopo circa dieci minuti o poco più arrivò ed iniziai a raccontargli tutto.
 Di Zayn,delle risate,che era simpatico,degli insulti di quella ragazza e della "bellissima" sorpresa che trovai in quella casa.
 Louis rimase a casa con fino a quando alle tre circa,rientrò mia madre.
 -Des,continuiamo il discorso domani,adesso dormi tranquilla,ti voglio bene piccola- mi disse sulla soglia della porta,stampandomi un bacio sulla fronte.
 Avevo un migliore amico meraviglioso,davvero. Non potevo desiderare di meglio.
 -Grazie Louis- mi sorrise e si mise in macchina.
 Chiusi la porta di casa e mi trovai mia madre che mi disse: -domani dato che non hai scuola,per ricambiare il disturbo,ho invitato i Collins qui a pranzo-.
 Potevo sentire tutto. TRANNE QUELLA FRASE.
 Sgranai gli occhi e salendo le scale per andare in camera mia dissi: -no mamma,domani sono a pranzo fuori- non era vero,ma dopo quella frase lo diventò.
 -No Destiny. Tu non vai da nessuna parte domani. Mangi con noi. E' così e basta-
 -Ma vaffanculo- sbattei la porta della mia stanza.
 Ma ripensandoci...
 Riaprii la porta nervosamente e le urlai: "ALLORA LOUIS DOMANI MANGIA QUI!-
 -Va bene amore- rispose con tutta calma dalla sua camera,che era a due stanze dalla mia.
 Inviai un messaggio a Louis,sicura che l'avrebbe letto sicuro l'indomani:
 "Domani sei a pranzo con me. Poi ti spiego. Ti dico solo che mia madre è pazza"
 
 . . . Inviato.
 
 Mi misi sotto le coperte con Pisty,il mio piccolo gattino,e cercai di addormentarmi,azzerando tutti i pensieri. Anche se c'erano due persone che giravano nella mia testa. "Louis" - "Zayn",diceva il mio cervello..

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Capitolo 5
*** Casa Mitchell (Ashley 5) ***


-Mamma ma ci devo andare per forza? – chiesi scocciata. Quel giorno a pranzo sarei dovuta andare con mia madre a casa di quella troia che stava con Zayn ieri in discoteca. Avevo parlato con Niall e lui diceva che Zayn si ricordava vagamente di lei. Mi rilassai un po’ ma mi rimase comunque sul cazzo per i suoi modi di fare quella la.
-Si Ashley e chiederai anche scusa a Destiny per il tuo comportamento di ieri sera! – esclamò mia madre.
-ma stai scherzando? – risi. L’avevo davvero presa per una battuta, anche se, evidentemente, non lo era.
-No Ashley, il tuo comportamento ieri sera era più che inaccettabile, quindi oggi quando ci andiamo, ti scusi con lei. – disse mia madre seria.
-Mamma seriamente. Posso andare a casa sua, posso guardarla in faccia per qualche ora, posso sopportarla ma non mi puoi chiedermi di rivolgerle la parola. – dissi.
-Mi spieghi che cosa ti ha fatto?
-Fatti personali mamma. – dissi secca. Feci quasi per andarmene ma lei disse:  -Ashley. – con quel tono tranquillo e allo stesso tempo incazzato.
-L’ho conosciuta ieri in discoteca e stava vicino a Zayn, e ci stava parlando..  – non finì la frase perché detta ad alta voce non aveva assolutamente senso. Io odiavo Zayn. Non mi doveva fregare di chi frequentasse quel ragazzo.
…allora perché mi aveva dato fastidio vederlo con quella lì?
Mia madre alzò il sopracciglio sorridendo maliziosamente.
-E quindi? – disse.
-niente mamma. – dissi e me ne andai. La domanda che mi ero posta prima mi rimase nella testa. Cercavo una risposta valida ma non la trovai. Tutte quelle risposte che trovavo erano assolutamente insensate. Arrivo l’ora del pranzo e mia madre mi disse di andare in garage a prendere la mia macchina. Oggi non le andava di guidare quindi toccava me farlo. Ci misimo in macchina che mio padre mi aveva appena regalato per il compleanno di 18 anni. Arrivammo lì in meno di mezz’ora che a me parve passare in tre secondi. Mia madre suonò al campanello e dopo pochissimo la sua amica aprì la porta.
-Ciaoooo! – esclamò lei e abbracciò mia madre.
-Ciaoooo! – esclamò mia madre a sua volta.
-Ashley! – la signora aprì le braccia e m’invitò in un abbraccio. Sembrava carina. Non riuscivo a capire come mai avesse una figlia come quella Destiny. Stavo sulla soglia della casa e mi stavo guardando intorno indecisa se entrare o no. Ero ancora in tempo per scappare. Presi un bel respiro e feci un passo in avanti varcando quella soglia. La casa Mitchell era una villa grande, come la mia. Era a tre piani. I mobili erano tutti moderni, a parte il salone che aveva dei mobili antichi. Dovevo dire la verità, la loro casa era davvero bella. La signora Mitchell ci fece accomodare in salone e disse che Destiny stava su in camera sua e sarebbe scesa tra poco. Sotto voce aggiunsi “Può anche non scendere”. Per fortuna nessuno mi sentì. Qualcuno suonò al campanello e la donna delle pulizie andò ad aprire la porta. Quel qualcuno fece il suo ingresso nel salone. Lo riconobbi subito. Era quel ragazzo simpaticissimo di ieri sera.
-Louis! – esclamai. Mi alzai e corsi ad abbracciarlo. Mi era tanto simpatico quel ragazzo. Non capivo neanche il perché lui era il migliore amico di quella vipera essendo un ragazzo così simpatico e tenero. In quel momento qualcuno tossì alle nostre spalle. Era Destiny. Louis abbracciò anche lei dicendo: -Amoreee! – lei lo spinse via dicendo: - Ma amore sto cazzo, perché abbracci quella lì? - mi indicò con il mento incrociando le braccia la petto.
-Perché non dovrei? – chiese lui spostando in continuazione lo sguardo da me a lei.
-Te lo spiego dopo. – disse lei sorridendomi sarcasticamente. Le nostri madri alle spalle ci fissavano pregando ognuna che la propria figlia non partisse in quarta.
-Bene, il tavolo è pronto. – disse la madre di Destiny spingendoci verso la cucina. Il pranzo passò tranquillamente perché io e Destiny non ci rivolgemmo nemmeno una parola. Louis parlava soprattutto con lei ma certe volte faceva qualche battuta anche a me. Tutto sommato non era così orribile quel pranzo solo che ogni volta che guardavo Destiny mi veniva in mente l’immagine di lei appiccicata a Zayn come una cozza e di conseguenza diventavo incazzata nera. Cercai di convincere me stessa che il problema era lei, il motivo per cui mi arrabbiavo era che lei mi dava urto e vederla vicino ad una persona che, anche se odio, conosco da 13 anni mi dava fastidio. Quando finalmente finimmo di mangiare dissi a mia madre che dovevo andare da Niall, anche se non era vero, mi scusai con tutti, salutai Louis e uscì. Mia madre sarebbe rimasta lì fino alla sera quindi potevo tranquillamente prendermi la macchina. Nello stereo misi un cd di Justin e svuotai la mente con le sue canzoni. Era incredibile l’effetto che mi facevano quelle canzoni. Dopo circa 40 minuti fui a casa di Niall, parcheggiai nel vialetto e andai alla porta. Suonai. Ero sicura che fosse a casa, aveva detto che sarebbe rimasto come un forever alone a casa a vedersi qualche film. Suonai, una, due volte. Alla terza aprì la porta.
-Horan sei sordo per caso? – chiesi.
-No stavo di sopra con Zayn e non sentivo. – disse abbracciandomi.
-Zayn? – chiesi come se sentendo quel nome, avevo ricevuto una pugnalata nello stomaco.
-Si perché? – chiese Niall. – ah si scusa, dimenticavo, lo odi. – aggiunse poi. – quindi che fai, vuoi entrare? Mi racconti com’è andata? – disse facendosi da parte per farmi entrare. Gli raccontai tutto mentre Zayn andò a casa sua che stava accanto a quella di Niall per prendere qualcosa. Quando tornò aveva in mano tre pizze. Una margherita, la preferita di Niall, una con i funghi, la sua preferita e una con il salmone, che evidentemente era per me. Sgranai gli occhi e gli chiesi: - l’hai presa per sbaglio quella al salmone o l’hai davvero presa perché ti ricordavi che è la mia preferita? – lui diventò rosso in faccia e si girò senza rispondermi. Lo presi come un “Si” e sorrisi, compiaciuta. Mi aveva fatto piacere a dir la verità. Mangiammo ognuno la sua pizza vedendoci un bel film horror. Dopo di che decisi di chiamare mia madre per dirle che restavo a dormire a casa di Niall. I genitori di Niall non c’erano quindi anche Zayn rimase a dormire da lui. Non seppi neanche dire se era una cosa bella o brutta, e mi rassegnai all’idea che forse non l’ho mai odiato ma solo pensato di odiarlo o per qualche motivo sconosciuto pensavo di doverlo odiare. Fatto sta che forse non lo odiavo più come prima, forse un po’ di meno ora. Dissi a Niall che andavo a prendere un suo pigiama per dormire e andai in camera sua. Sulle scali mi scontrai con Zayn lui con la testa bassa cercava di passare altre a me e io con la testa bassa cercavo di fare la stessa cosa. Avete presente il momento in cui ti scontri con una persona e non riesci a sorpassarlo perché vi muovete nella stessa direzione? Ecco stavamo così. Ad un certo punto alzai la testa e lui fece lo stesso. Vidi i suoi occhi nei miei e mi bloccai. O merda quegli occhi profondi non erano cambiati di una virgola da quando l’avevo visto per la prima volta 13 anni fa su quel parchetto. Quegli occhi che mi fecero sognare appena li vidi e che mi fecero piangere notti intere al solo loro pensiero, quegli occhi che avevo sognato molte volte, quegli occhi che mi convinsi di odiare mio malgrado. Quegli occhi che ora erano fissi nei miei e mi stavano ipnotizzando. Zayn pian piano si stava avvicinando. Che cosa stava per fare? No. Ti prego non farlo. Io ero immobile e tutto il mio corpo si rifiutava di muoversi di un millimetro per scappare da quello che stava per succedere. Zayn si avvicinò a me e mi posò un bacio sul collo. Rabbrividì.
-Dove’è la vecchia Ash che mi avrebbe scansato non appena mi sarei avvicinato? Dov’è finito tutto quell’odio nei miei confronti?  - mi sussurrò all’orecchio maliziosamente. Mi stava prendendo in giro? Mi stava seducendo?
-Sei un pezzo di merda. Ti odio. – mi girai, salutai Niall, corsi di fuori e sedendomi in macchina premetti l’acceleratore con tutte le forze che avevo in corpo. Lo odiavo più di ogni altra cosa. Ora ne ero sicura.
 

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Capitolo 6
*** Ok. Proviamoci. (Destiny 6) ***


Mi svegliai ed era quel maledetto giorno di quel maledetto pranzo di cui sarei stata costretta a passarlo con quella maledetta vipera. Aprii gli occhi e guardai subito il mio cellulare per vedere se Louis aveva letto il messaggio di stanotte.
“Va bene Des,alle 13 sono a casa tua,notte x”
Menomale che ci sarebbe stato lui a salvarmi!

Io,mia madre,Thomas,mi piaceva chiamare per nome mio padre e Zac eravamo tutti in salone,ad aspettare i “tanto attesi” ospiti.
-Mamma,in teoria sarei ancora in tempo per scappare-
-Des,tesoro,ti prego di finirla con questa storia. E' una ragazza tanto.. carina.-
-Sì,al buio!- risposi seccata.
-Non intendo esteticamente Des! Lo sai che non si giudicano le persone solo da fuori-
-Sese..- alzai gli occhi al cielo,quando suonarono alla porta.
“Non posso guardarla in faccia oppure le tiro ogni minimo capello rosso che si ritrova in quella testa vuota” sussurrai tra me e me.
“dai,saluta almeno i genitori che non ti hanno fatto niente” pensai,ed annuii.
Mi bloccai mentre mi dirigevo verso la porta d'ingresso,ma i nervi erano davvero troppi. Così corsi su in camera mia.
“Lou,ma quando vieni?!” pensai disperata.
Dopo nemmeno dieci minuti,sentii qualche voce di troppo proveniente dall'ingresso.
-Louis!- Esclamai. Aprii la porta di camera mia e mi precipitai giù nel salone,quando vidi l'orribile e schifosa scena di quella stronzetta abbracciarsi il mio migliore amico. Me la presi un po,ma poi mi calmai.
Fortunatamente a tavola mi misi in modo da non poterla vedere neanche con la coda dell'occhio. C'era ovviamente Lou,accanto a me,ma la cosa che mi diede fastidio era che,subito dopo di lui,seduta c'era Ashley.
Cercai di calmarmi e mangiare,respirando ed inspirando.
-Allora,Destiny,devo dire che siete davvero molto belli insieme. Quanto tempo è che state insieme?- Disse Valerie,posando il suo sguardo su me e Louis.
-Emh..veramente,signora Collins,Lou è il mio migliore amico,ci conosciamo da quando abbiamo cinque anni- mi girai verso di lui,che mi sorrise annuendo.
-Ah,bhè scusatemi per la domanda allora..- sentii sghigniazzare Ashley,così presi per mano Lou e dissi: -scusate ma,adesso io e Louis avremmo una cosa da finire in camera mia,scusate davv..- non feci intempo di finire che Thomas mi interruppe: -Tesoro,che cosa dovete fare? Stiamo finendo di mangiare adesso..- Lo guardai come per improrarlo,senza farlo notare agli altri -Papà,è urgente,davvero. Scusateci ma dobbiamo scappare su- mio padre annuì.
Ashley salutò Louis,dato che anche lei stava uscendo,ringraziando il cielo.
Battei la porta della mia stanza alle mie spalle e tirai un sospiro di sollievo.
-Finalmente siamo solo io e te,cazzo!-
Lou mi sorrise e si avvicinò a me.
-Sì..- si mise di fronte a me,prendendomi il viso tra le sue mani. Si avvicinava sempre di più.
“Ma che cavolo vuole fare?” pensai.
Mi diedi un forte bacio in fronte,e mi accarezzò una guancia.
-Cerca di dimenticarti di ieri sera,Zayn è uno un po'.. così.. va a serate. Ci staresti solo che male-
Mi ripresi dai brividi che percossero tutta la mia schiena,pochi secondi prima.
-Ma non è per Zayn o come cavolo si chiama,è per il fatto che lei è venuta da me e ha iniziato ad insultarmi senza nemmeno conoscermi-
-Shh,adesso basta,non c'è più,non ci pensare.- Disse sedendosi sul letto ad una piazza e mezza che prendeva quasi tutta la mia camera. -Piuttosto..ti va una partita a Mario Cart con la Wii? Chi perde si prende dieci morsi sulla guancia!- sorrise a tentadue denti
-mmm..- ci pensai un momento,i suoi morsi facevano davvero male,ma era anche vero che io avevo la nomina dei denti “affilati”,per quanto riuscissero i miei morsi,a far male.
-CI STO!- esclamai,buttandomi addosso a lui abbracciandolo. Cadde all'indietro,ed eravamo praticamente distesi sul letto. Lui si fece prendere da una risata,che contagiò anche me.
Ad un certo punto,divenne subito serio e la cosa mi “impaurì” al quanto.
-Mi è sempre piaciuto il tuo sorriso Des,è bellissimo- mi guardava insistentemente.
Arrossii.

°flashback°
-Louis! Stai bene? Ti sei fatto male?!-
Il bambino cadde con goffagine su una piccola montagnetta di sabbia che c'era in quel parco sotto casa Mitchell. Gli corsi incontro correndo,evitando qualche gioco sparso per il prato. Louis piangeva e con lo sguardo non riuscivo a trovare sua madre.
-Aiha,che male,Destiny chiama la mia mamma,per favore,mi esce il sangue dalla bocca-
Le lacrime iniziarono a scendere.
-Jayyyyyy!- Iniziai ad urlare,mentre mi accovacciai per terra cercando di aiutare il mio piccolo amico. Cercai insistentemente la mamma,quando ad un certo punto la vidi correre verso di noi,urlando “Destiny! Che cosa è successo?!”. Quando arrivò da noi,prese Louis in braccio,e vide la quantità di sangue che perdeva dalla bocca.
Corsimo all'ospedale con la macchina di mia madre e dopo che il dottore lo medicò,gli mise un punto sotto al dente che aveva perso. Per fortuna era da latte.
-Destiny!- Louis corse ad abbracciarmi. -Guarda che brutto che sono,mi manca un dente- mi sorrise,con tutto il dolore che sentiva.
-Ma che dici! Non ho mai visto un sorriso così bello Louis- gli sorrisi,abbracciandolo. Speravo che con quelle parole in qualche modo potesse sentirsi meglio.
-Anche il tuo,Destiny,è bello il tuo sorriso-
Arrossii e gli sorrisi.
°fine flashback°
Il pomeriggio lo passammo così,a casa mia,tra una risata e l'altra,come sempre. A fare gli stupidi,a farci il solletico,a ricordare i bei momenti passati da piccoli e a guardare vecchie foto,soprattutto di quel capodanno 1998,che fu l'inizio di tutto.

La mattina seguente mi svegliò mia madre dicendomi che c'era Louis,giù in salone,che era appena arrivato e che forse avrei dovuto svegliarmi,anche perché era l'1.
La domenica Lou mangiava quasi sempre da me,soprattutto perché il pomeriggio dovevamo uscire,quindi ci veniva comodo così.
Dopo essermi lavata e vestita scesi giù,e dando il buongiorno a Louis lo abbracciai.
Nel primo pomeriggio ci misimo a guardare i cartoni animati,come ai vecchi tempi.

°drrr drrr°
Un cellulare vibrò. Era il BlackBerry di Louis.
Abbassai il volume della tv e Louis rispose al telefono.
-Niall! Quando? ..va bene ma io sono con Destiny. Ah,perfetto ma.. Okok,va bene,bravo,a dopo ragazzi-
Lo guardai perplessa,cercando di capire cosa c'entrassi io.
-Fra un'ora a casa di Niall,ci stai?-
-Sì ma.. chi è?-
-Hai presente quel ragazzo biondo di ieri sera?-
-Sì..- cercai di riportare la mia mente a ieri sera,a quel ragazzo.
-Ecco,lui! Ci saranno anche i ragazzi lì-
Sobbalzai. Fra la parola “ragazzi” evidentemente,doveva esser compreso anche “Zayn”,o mi sbagliavo?
Lo guardai preoccupata.
-Sì Des,ci sarà Zayn,ma stai attenta,non è molto serio-
Dalla mia bocca uscì un sorriso a trentadue denti,mentre Louis però,rimase serio.
-Stai tranquilla amore,andrà tutto bene,vado a prepararmi- gli stampai un bacio sulla guancia.
Lui riprese a guardare la tv,mentre io salii a prendere dei vestiti giusti.
Presi un paio di pantaloncini di jeans,una maglietta nera e larga con sopra il segno della pace e ai piedi misi degli stivali estivi. Mi gonfiai un po i capelli ricci che mi erano rimasti dalla scorsa serata e misi qualche goccia di profumo.
-Sono pronta,possiamo andare-
Il bambino che dieci anni fa era senza un dente,si girò e mi sorrise,sfoggiando uno dei suoi sorrisi da levarti il fiato.
-Ehm..sì..andiamo-

Arrivammo a casa di Niall che era circa a mezz'ora da casa mia.
In macchina rimasimo tutto il tempo in silenzio e non capii il perché. Louis era serio,stranamente. Guardava la strada con sguardo accigliato,assorto nei suoi pensieri ed ogni tanto mi giravo per vedere se magari si girasse a guardarmi,ma no. Non succedeva.
Suonammo alla porta. Avevo lo sguardo abbassato. Avevo un magone nello stomaco e pensavo e ripensavo a un qualcosa che avevo detto che avrebbe potuto fargli male ma..niente. Non trovai alcuna risposta alle mie domande.
-Zayn!-
A quella parola alzai di colpo lo sguardo e lo vidi. Quel bellissimo ragazzo dalle ciglia lunghe che da venerdì sera occupava completamente i miei pensieri.
-Ciao..emh..-
-Destiny- gli sorrisi,avanzando per entrare.
Mi fermò,allungando una mano verso la mia schiena portandomi verso di lui. Mi diedi un bacio sulla guancia. -Entra pure-
Arrossii ed entrai cercando dove si fosse cacciato Louis. Seguii le voci che si sentivano sin da fuori la casa.
-Vieni,sono qui- Zayn,dietro di me,mi indicò di andare nella stanza di fronte a me,che a quanto pare doveva essere un salone.
Entrai sorridendo,contenta di rivedere quei ragazzi davvero simpatici che avevo conosciuto la scorsa sera. Così,sorridendo dissi: -Ciao rag..- mi bloccai.
No. Non era possibile.
-Ma che ci fai tu qui?!- una voce al quanto fastidiosa si infiltrò nelle mie orecchie.
Mi girai a guardare Louis che era alla mia sinistra,e si alzò in piedi.
-Emh..ragazze,potremmo parlare civilmente per favore? Dai,almeno provateci-
-Io parlare civilmente con quella?!- dimmo tutto e tue in coro.
Bene,adesso dicevamo pure le stesse cose. Dio,quanto la odiavo.
I ragazzi risero,quando Niall si avvicinò a me,e mi portò verso Ashley.
-Allora ragazze,adesso io,voi e Louis saliamo un momento in camera mia,e non voglio risposte negative- ci sorrise a entrambe,Niall.
Mi ritrovai in una stanza dalle pareti completamente verdi,mobili bianchi e un letto grande quanto il mio. Vestiti sparsi da per tutto,per sino sopra l'armadio,ma c'era un buon profumo di lavanda stranamente.
-Allora- iniziò a parlare Louis,il che la cosa non mi piacque affatto -ieri sera avevate bevuto abbastanza entrambe,tu,Ashley,eri gelosa evidentemente per il fatto che Destiny e Zayn stessero parlando e non c'è bisogno che tu mi dica niente perché ti si legge negli occhi. Tu Destiny,vedendoti presa a male parole,ti sei difesa,offendendo anche tu Ashley. Tutte e due pensavate che non vi sareste più viste e così non avete dato caso a ciò che le vostre bocche dicessero in quell'istante. Adesso le cose si sono dimostrate diverse..-
-Quindi ragazze..- prese a parlare Niall -..ve lo chiediamo per favore. Potete finirla di fare così? Non vi conoscete nemmeno,almeno provateci! Fatelo per noi!-
Guardai Louis,ed ebbi un nodo alla gola. Guardai Ashley,e dopo tutto Louis e Niall avevano ragione.
-Ok,per me possiamo provarci.- dissi secca.
-Va bene,pure per me- disse Ashley,secca anche lei.
-Perfetto!- Esclamarono Louis e Niall,abbracciandoci.
Scesimo tutti giù e come se non fosse mai successo niente,ci misimo a guardare un film.
-Pausa! Chi prende i pop corn?- Niall interruppe il film.
-Vado io,ho bisogno di sgranchirmi le gambe- disse Zayn.
-Io posso approfittarne un momento per il bagno?- mi rivolsi verso Niall.
-E me lo chiedi pure Des? Certo!- Che carino che era Niall,aveva sempre quelle guanciotte rosse e quel ciuffo biondo quasi platino che faceva in contrasto con gli occhi color oceano che stroncavano senza dubbio il fiato,guardandoli.
Feci le scale,in cerca di un bagno.
Quella casa era enorme,c'erano circa cinque stanze al piano di sopra. Ne controllai solo tre,così scesi di nuovo le scale e girai a destra.
Vidi la scritta “bagno” attaccata ad una porta,così,soddisfatta,andai a passo sicuro verso quella porta..quando passando,vidi Zayn in cucina.
-Adesso o mai più Destiny- sussurrai tra me e me. Feci un bel respiro ed entrai in cucina.
-Trovati i pop-corn?- arrossii “una domanda più stupida no,eh?!” pensai,sbattendomi una mano sulla fronte.
Lui si girò,e mi sorrise.
-Li sto cuocendo,che c'è,sei venuta a controllare per paura che ci mettessi qualcosa dentro?- lo vidi sorridere maliziosamente mentre mi avvicinavo ai fornelli,dove si trovava lui.
-Scemo- sorrisi dandogli un colpetto sulla spalla e abbassando lo sguardo.
-Avevo un po' bevuto ieri sera,scusami,in caso ti avessi detto qualcosa di inopportuno- lascio stare i pop-corn,e si girò verso di me.
-Emh..no..anzi..cioè,sei davvero simpatico- gli sorrisi
Lo vidi avvicinarsi. Sorrideva ancora maliziosamente,e mi fece preoccupare.
Rimasi ferma. Immobile.
Posò le sue labbra sulla mia guancia destra,all'angolo della bocca,per circa tre secondi..
-ehm ehm- si sentì un colpo “tosse” proveniente dalla porta.
Mi girai di colpo,sobbalzando.
Merda.
-Ei Lou,stavo vedendo i pop-corn come.. ecco.. come saltano.. quando.. sì..quando.. quando si cuociono,ecco- dissi imbarazzata ed impaurita.
Ma poi,impaurita di cosa? Di certo Louis non poteva rimanerci male,dopo tutto era il mio migliore amica e se mi fossi frequentata con un ragazzo,soprattutto uno dei suoi simpaticissimi amici,come li chiamava lui,ne dovrebbe esser stato contento. Forse.
-Scusate,ero venuto a prendere l'acqua-
Ma stranamente tornò in salone senza aver preso l'acqua.
Senza dire niente,andai in bagno e chiusi a chiave la porta.
Aprii il rubinetto,e mi sciacquai le guancie che,ormai,stavano andando a fuoco.
Chiusi il rubinetto e mi guardai allo specchio.
Perché avevo il cuore a mille? Ma soprattutto.. perché pur avendo avuto Zayn a pochi centimetri da me,anche in quel momento,non riuscii di smettere a pensare a Louis?! Perché!?
Questa domanda mi risuonava come se avessi avuto cento tamburi a suonare tutti insieme,nel mio cervello.
Tornai in salone,dopo che sentii Niall chiamarmi.
-Destinyyyyyyyy! Sei caduta nella tazzaaaaaaa?-
Feci una piccola corsetta verso il salone.
-Scusate,ma..ho perso tempo..-
Louis mi guardò. Sembrava arrabbiato,deluso,e forse anche.. triste.
Zayn portò i pop-corn,li posizionò al centro del tappeto e si distese accanto a me,avvolgendomi in un'abbraccio.
Ashley mi fulminò con lo sguardo,dopo di ché si abbracciò Niall che le sussurrò qualcosa all'orecchio.
Louis si abbracciò il cuscino e gli altri due,di cui non riuscivo a ricordare il nome,si abbracciavano le loro ginocchia.
Quasi mi sentivo in colpa per Louis.. ma eccola lì,quella domanda che mi tormentava da una vita.
Perché,ogni ragazzo con cui mi “frequentavo” ogni volta,mi veniva in mente sempre lui,in modo che alla fine..non concludevo mai niente con nessuno?
E perché lui doveva star male e avercela con me,se io e Zayn un giorno,avremmo potuto decidere di avere una storia insieme?

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Capitolo 7
*** No. Dopo questa non ci sto. (Ashley 7) ***


No Zayn. Non lo stai facendo sul serio. Non stai seduto accanto a me abbracciando quella lì. Merda. Perché reagisco così ogni volta che ti vedo accanto a Destiny? Niall si accorse che li stavo fissando invece di guardare il film e mi abbracciò forte forte. Aveva già capito tutto lui, senza che gli dicessi una parola. Anzi, a differenza da lui, io non sapevo il motivo per cui reagivo così.
-E’ tutto a posto Ash. – disse Niall avvicinandomi sempre di più a lui.
-No, non è tutto a posto. – dissi con un filo di voce. Stavo sul punto di scoppiare.
-Scusatemi, vado un attimo su. – dissi alzandomi. Sentì gli sguardi di tutti sulla schiena così accelerai il passo e mi affrettai a salire le scali. Mi chiusi in camera di Niall e solo allora diedi il via libero alle lacrime. Dopo poco sentì la porta aprirsi. Era Niall. Solo lui aveva la chiave della sua camera sempre con se. Io ero sdraiata con la pancia in giù sul suo letto. Sentì la sua mano accarezzar mila schiena e il letto abbassarsi sul punto dove lui si era seduto.
- Ash… - iniziò lui ma non finì. Gli risposi con un singhiozzo.
-Non chiedermi perché reagisco così perché non lo so. – gli dissi.
-Infatti non te lo chiedo. Lo so già. Lo sospettavo da un po’, ma ora ne sono sicuro. – avevo capito benissimo di cosa parlava ma ogni cellula del mio corpo protestò. Odiavo quel ragazzo quindi la sua ipotesi non poteva che essere sbagliata.
…. Allora perché mi sentivo come se qualcuno mi strapasse un piccolo pezzetto del cuore non appena lo vedevo con lei?
Per quanto volessi la risposta non arrivò mai. Continuavo a piangere mentre Niall mi accarezzava la schiena. Dopo un po’ Niall prese un respiro e disse: - Provi qualcosa per lui. Rassegnati.
-Non posso. E’ impossibile.  – dissi alzandomi.
-Tanto impossibile non è. – disse lui. – non ci vedo niente di strano.
-Ci odiamo dal primo giorno in cui ci siamo conosciuti. Come posso provare qualcosa per lui? – chiesi.
-Chi ti ha mai detto che lui ti odia? – chiese lui.
-…- in effetti aveva ragione. Nessuno me l’ha mai detto e pensandoci Zayn rispondeva così solo perché io lo trattavo male. – sono una stupida. – conclusi.
-Ognuno ha i suoi difetti. – disse Niall ridendo.
-Grazie. – dissi sorridendo. – però Niall devo dirti una cosa.
-Dimmi. – disse.
-Non posso trattare quella lì come amica mentre sta nelle braccia di Zayn. Non ci riesco proprio. Scusami. E’ inutile che te e Louis cercate di farci fare pace.
-E’ comprensibile però.. mi dispiace. – disse Niall abbassando il capo. Mi dispiaceva dirgli quello ma era la verità. Capivo che lui voleva che fossi amica con la migliore amica del suo amico ma non era il caso. Non sarei mai riuscita a sorridere in faccia a qualcuno che odiavo con tutta me stessa. Non sono mai stata falsa e mai lo sarei diventata. Mi vennero di nuovo le lacrime agli occhi e questa volta, dato che in camera c’era solo Niall, non cercai nemmeno di fermarle.
-Secondo me anche Zayn prova qualcosa per te ma ha paura di essere rifiutato. – disse Niall alla fine.
-Zayn che ha paura di qualcosa? Ma stai scherzando?
-Guarda che infondo Zayn è un ragazzo dolce e timido. Può sembrare superficiale e vanitoso. Ma non lo è.
-Forse è così ma sai che non lo saprò mai perché quando sto con lui tendo a rispondergli male cercando di proteggermi in questo modo. – dissi con l’ultimo fiato che ebbi in gola.
-Prima o poi vi passerà. Questo è solo un periodo un po’ così... strano. Dammi retta. Conosco sia te che Zayn. Voi due finirete insieme prima o poi.
-Non lo so. – dissi scuotendo la testa.
-Hey ragazzi. Sotto vi stanno cercando. – era Harry, l’unico dei presenti in casa ad avere la mia età non che il ragazzo con le fossette e i ricci affascinanti. – è tutto a posto? – chiese non appena vide che stavo piangendo.
-Ehm.. si. – dissi asciugandomi le lacrime.
-Scusate se sono di troppo me ne vado. – disse lui evidentemente in imbarazzo.
-No tranquillo. – lo rassicurai.
-Va beh sono venuto per dire che gli altri si stanno chiedendo dove siete finiti.
-Ora scendiamo. – disse Niall alzandosi. Mi fissò per assicurarsi che stessi almeno un po’ meglio e io gli risposi alzando un pollice in su. Niall oltrepassò Harry e scese giù.
-Sei sicura che sia tutto a posto? – chiese Harry sinceramente interessato.
-No, però va bene così. Grazie per avermelo chiesto. – dissi sfoderando uno dei sorrisi più sinceri che riuscì a tirare fuori. Lui rise. Evidentemente non ci ero riuscita.
-Hai una bella risata. – dissi.
-Non dire sciocchezze. – disse arrossendo. – e tu hai un bel sorriso.
-non credo. – dissi ridendo. Quel ragazzo era davvero simatico. Lo conoscevo sì e no due giorni e già era riuscito a strapparmi un sorriso in un momento del genere. Rimanemmo lì parlando un po’. Alla fine non so neanche perché ripensai a Zayn che abbracciava Destiny e mi venne di nuovo da piangere.
-Vuoi dirmi perché piangi?
-Non lo so. – risposi sinceramente. Credevo sempre di più nell’ipotesi di Niall, però ero ancora insicura.
-Vuoi uscire a prendere una boccata d’aria? – chiese. – Forse riuscirai a calmarti.
-Credo che ne ho bisogno. – dissi cercando di sorridergli. Era davvero carino quel ragazzo. Si alzò e mi aspettò alla porta. Appena scesi dal letto mi prese per mano e mi accompagnò in salone per avvisare tutti che saremo tornati presto. L’occhio mi cadde sulle braccia di Zayn ancora attorno a quella lì. Abbassai la testa e salutai tutti. Trascinai Harry fuori da casa a forza. Non volevo più vedere quella scena mai più. Harry dovette capire il motivo per cui stavo così e mi abbracciò non appena fummo fuori.
-Sono qui. – sussurrò ed io lo guardai confusa. Che volevano dire quelle due parole? 

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Capitolo 8
*** Perché ti comporti così, tutto d'un tratto? (Destiny 8)) ***


Aprii gli occhi buttando a terra il cellulare che continuava ad emanare quel rumore fastidioso che era la sveglia. Lo feci senza pensarci e...BOOM!
-no, cazzo!- mi alzai velocemente dal letto e raccolsi il cellulare e vedendo che era tutto intero feci un sospiro di sollievo.
Dopo aver fatto una doccia scelsi i vestiti. Misi un paio di jeans ed una maglietta blu con su scritto "Hey idiot, I love you",era una delle mie preferite.
Preparai la borsa e uscii di casa verso le 9 e mezza.
Fortunatamente alla mia università si entrava tutti i giorni alle 10, ma sfortunatamente non avevo ancora la patente,perciò andai a piedi.
-Ciao bella! Tutta sola a quest'ora?-
"I soliti pervertiti che non hanno una vita", pensai. Ero quasi arrivata ormai, così non risposi a quella macchina che costeggiò al marciapiede.
-Perché non rispondi? Ti ho dato così fastidio ieri?-
Ieri? Ma che cosa..
Mi girai e vidi uno di quei sorrisi che ti fanno mancare il respiro, uno di quei sorrisi belli da morire, belli da far male, da far liberare tutte le farfalle che il tuo stomaco racchiude segretamente.
Un ciuffo nero tirato in su. Pelle scura. Occhi ipnotizzanti con le ciglia più scure del buio.
-ZAYN!- urlai andando verso la macchina.
Quell'urlo mi uscì spontaneo, ero felice, felicissima, di vederlo. Così mi avvicinai al finestrino e lui sporse la sua guancia. La baciai e gli sorrisi.
-Che ci fai qui?!- chiesi euforica
-Sto andando a studiare, e tu?-
-Anche io..ma sono quasi arrivata quindi..ci sentiamo dopo semmai-
-Dai, per due metri, ti accompagno io. Dammi questo onore-
-Emh.. ma.. va bene dai, ti concedo questo onore- dissi sorridendo. Ricambiò il sorriso, sfoggiando uno dei suoi, così belli e rassicuranti.
-Allora, tu studi lingue?- mi chiese dopo essermi sistemata sul sedile del passeggero.
-Sì, e tu?-
-Io sto studiando scienze artistica-
-Wow, non si direbbe per uno come te..- risi, girando la faccia verso il finestrino e coprendomi la bocca con la mano
-Come me in che senso?- mi sorrise, mordendosi il labbro inferiore maliziosamente
-Così.. così.. oh, guarda! La mia scuola! Continuiamo a parlare un'altra volta eh, grazie per il passaggio!- feci per aprire la portiera della macchina quando mi bloccò per un braccio.
-Aspetta Destiny. - disse serio.
Rimasi immobile. Sentire la sua mano toccarmi il braccio, mi fece rabbrividire. Era così...strano.
-Dimmi- mi girai verso di lui.
-Ti va di vederci oggi pomeriggio?-
Non mi mossi nemmeno di un centimetro. Ero ferma. A malapena respiravo.
Zayn mi aveva chiesto di uscire. Fino a poche ore fa mi sembrava quasi irraggiungibile ormai, dopo quella sera. E invece...
-Alle quattro sotto casa mia?- risposi, affrontando quei suoi occhi color cioccolato, che riuscivano a riscaldarmi ogni volta che li guardavo. Arrossii.
-Perfetto- mi sorrise e si avvicinò a me. Ancora un po. Sempre di più. Adesso riuscivo a sentire il suo respiro sulla mia guancia.
Profumava. Non so precisamente di cosa, ma amavo i ragazzi che usavano il profumo. Poi il suo..era buonissimo.
Baciò l'angolo della mia bocca. Riuscii a sentire il limite delle sue labbra, comprimersi contro il limite delle mie.
Respirai. Inspirai. Respirai. Inspirai.
Aprii lo sportello e scesi dalla macchina - a più tardi Zayn - e la richiusi attraversando la strada.
Avevo il cuore che andava a cento battiti al secondo come minimo, riuscivo a sentirlo battere in gola, nelle tempie.
-Louis!- urlai e corsi verso di lui, che come ogni mattina mi aspettava davanti il portone dell'edificio.
Gli andai addosso, abbracciandolo.
-Buongiorno Des- disse con aria seria, accennandomi un sorriso.
-Cos'è successo Lou?- alzai un sopracciglio e mi staccai dal suo corpo.
-Niente. Ti ha accompagnato Zayn?- mi fece un sorriso finto.
-L'ho incontrato a metà strada e mi ha voluto accompagnare...è tanto che mi aspettavi?-
-No Des, non è quello. Complimenti per il bacio, sono contento per te- fece un sorriso, sempre falso, forse più di prima, si girò di spalle ed entrò, dirigendosi verso la grande aula di tedesco.
-Bacio? Quale bacio?!- gli corsi dietro.
Non ebbi alcuna risposta da lui.
-Lou!- appoggiai una mano sulla sua spalla. Si girò di scatto.
-Io ti avevo avvisato Destiny! Ora sono cazzi tuoi!- era arrabbiato. Non lo vedevo arrabbiato così con me da quando a dieci anni gli ruppi per sbaglio il nuovo gioco di FIFA.
Rimasi ferma in mezzo al corridoio, con la bocca aperta e il cuore sanguinante.
“Perché fai così? Non c'è stato alcun bacio, te lo giuro” pensai, e mi scese una lacrima che rigandomi una guancia, cadde sulla mano che tenevo sul petto, come per paura il cuore potesse uscir fuori da quella cassa toracica che in teoria doveva proteggerlo, ma in pratica non lo faceva mai.
Io e Louis avevamo le stesse lezioni, alle stesse ore. Avevamo scelto questa facoltà proprio per passare ogni secondo che potevamo della nostra vita, insieme, per divertirci, anche all'università, come facevamo a scuola.
Si comportava come se non ci fossi, tanto era vero che si mise dall'altra parte dell'aula.
Scoppiai più volte a piangere, cercando di non farmi sentire da nessuno, soprattutto da lui.
Mi accasciai sul piccolo banco che avevo davanti a me. Il professore non mi avrebbe mai visto, dato che mi misi agli ultimi posti.
Decisi di guardarlo, fino allo svenimento.
Era così bello, ogni suo minimo particolare mi faceva pensare alla nostra infanzia. Soprattutto quegli occhi che cercavano di stare attenti al professore e ai suoi gesti che continuamente faceva, spiegando la lezione. Per non parlare dei suoi lineamenti, della bocca, della perfezione di quel naso che tanto amavo baciare e me lo faceva sentire sempre più vicino, come se il mio compito fosse quello di proteggerlo, anche se ho sempre pensato che lui fosse precipitato nella mia vita per un motivo preciso, ma che ancora non avevo capito quale fosse.
Intrecciai le braccia e le appoggiai sul banco, così nascosi la testa tra di esse, e il quaderno di tedesco si bagnò grazie alle lacrime che sgorgavano dai miei occhi.
“Ti amo.” sussurrai a bassa voce, quasi non lo sentii nemmeno io.
Non sapevo il motivo preciso di ciò che stavo dicendo, ero presa dal panico e forse era solo paura. Paura di perderlo. Perderlo per sempre. Era solo amore fraterno. Anche se il mio cuore sperava in qualcosa di più dicendomi “Vai da lui e dirglielo, stupida!”, il mio cervello, che era l'unica parte razionale del mio corpo, mi diceva “Ma dai, è come un fratello per te, non puoi amarlo”.
“Ti amo.” lo sussurrai ancora, e anche stavolta con tono così basso che non riuscii a sentirlo nemmeno io. Sentivo il bisogno di dirglielo, sentivo il bisogno di sfogarmi, sentivo il bisogno di avere la certezza che non l'avrei mai perso, qualsiasi cosa fosse successa. Ma non potevo affrontare la situazione lì, in quel modo.
Continuai a fissarlo per il resto dell'ora, e le lacrime sembravano scendere per abitudine, facendomi calare tutto il mascara.
“Ti amo.” ancora una volta, ma stavolta lo sentii. Lo dissi singhiozzando, ed il professore, si accorse che stavo piangendo come una bambina di dieci anni che si era sbucciata le ginocchia.
-Mitchell, è tutto apposto?-
Gli occhi di tutta la classe erano puntati su di me. Tutti. Tranne quelli suoi. Louis si limitò ad abbassare la testa.
 

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Capitolo 9
*** Non ti aspettavo, ma grazie per essere qui . (Ashley 9) ***


La sveglia suonò troppo presto per i miei gusti. Il lunedì era sempre un problema svegliarmi, come del resto tutti gli altri giorni della settimana. Riuscii a malapena aprire gli occhi per vedere che avevo due nuovi messaggi. Uno era di Niall che diceva che sarebbe passato a prendermi alle 8 e mezza per andare a scuola come al solito e il secondo era di un numero sconosciuto. "Hey Ash sono Harry. Come stai? Ti va di vederci oggi pomeriggio?" Harry, quel ragazzo dolce e bello. Digitai una risposta: "hey Harry, meglio grazie. Te come stai? Certo. Facciamo alle 3 davanti casa di Niall?" Non so perché quando premevo "invio" la mia mano iniziò a tremare e all'improvviso la mia mente ripescò un nome ben conosciuto. Zayn. Mi bloccai e mi chiesi se inviando quel messaggio, stavo facendo la cosa giusta. Davanti ai miei occhi passò velocemente la scena di ieri sera quando Zayn abbracciava Destiny. Presa dalla rabbia premetti invio con violenza. Mi alzai dal letto e filai dritta al bagno. Mi feci la doccia, mi vesti, mi truccai e scesi di sotto. Mia madre stava bevendo una tazza di caffè fumante, appena mi vide senza dire una parola si alzò, preparò una tazza di caffè anche a me e solo dopo avermi visto prenderne un sorso disse:- Buongiorno tesoro.
-buongiorno mamma. - dissi con la voce assonnata. Fini di bere il caffè e senti qualcuno suonare al clacson fuori. Diedi un bacio sulla guancia di mia madre e corsi di fuori. Mi sedetti accanto a Niall e lo salutai.
-mi spieghi che cosa avete fatto te e Harry ieri quando siete usciti? - chiese e la sua voce diventò sempre più maliziosa. Intanto premette l'acceleratore e partimmo.
-niente ci siamo fatti una passeggiata al parco, abbiamo parlato e poi siamo tornati. - dissi.
-e basta? - chiese alzando un sopracciglio e guardandomi con la coda dell'occhio.
-Si.- dissi sinceramente. -perché?
-mi ha chiesto il tuo numero. E' davvero interessato a te.
-non dire cavolate, siamo solo amici. -dissi arrossendo.
-come vuoi.- disse sorridendo anche lui a sua volta. - però Harry potrebbe aiutarti a dimenticare Zayn.
- non serve. Ieri ho reagito cosi perché ero stanca e debole e quella Destiny mi dava ai nervi. Odio Zayn, l'ho sempre fatto e questo non cambierà.
-Devo per forza far finta di crederti?
-Come vuoi ma è la verità. - dissi. Nel frattempo eravamo già arrivati a scuola. Salutai Niall e uscii dalla macchina correndo verso l'entrata della scuola dato che stavo già quasi in ritardo. All'entrata mi schiantai contro la schiena di un ragazzo.
-oh scusa. - la sua voce mi era famigliare. Alzai la testa.
-Harry? - la mia voce era un misto tra il sorpreso e contento.
-Ashley! - esclamò Harry abbracciandomi.
-Che ci fai qui? – chiesi.
-Secondo te? – mi chiese ridendo e mostrando la borsa con i libri. Risi anch’io.
-Ma come mai non ti ho mai visto qua?
-Ragazze come te difficilmente notano ragazzi come me. – disse arrossendo.
-Ragazze come me? – chiesi corrugando la fronte sinceramente sorpresa.
-Si.. ehm.. ragazze così belle. – disse abbassando il capo.
-Vuoi scherzare? Non sono affatto bella. – risi. Era davvero scemo quel ragazzo. – non potevo non notare prima d’ora un ragazzo come te.
-Sbagliato, sei bella. Comunque abbiamo una scuola troppo grande. – disse alzando le spalle e sorridendo. Quelle fossette mi mandavano fuori di testa. Era davvero bello e secondo me sapeva anche di esserlo ma faceva il cretino per farmi dire che lo era.
-Già. Senti entriamo visto che siamo già leggermente in ritardo. – dissi sbrigandomi a entrare. 
-Si, giusto. Me ne ero completamente dimenticato. – disse. – a che ora esci oggi?
-Alle 13. Te?
-Anche io! – esclamò contento. - Che dici posso accompagnarti a casa dopo scuola? – sul mio viso si fece largo un sorriso a trentadue denti.
-Certo. – dissi. Intanto eravamo arrivati davanti alla mia classe.
-Bene, ci vediamo all’uscita allora. Aspettami al muretto dietro la scuola. – disse.
-Va bene. – sorrisi e lo salutai dandogli un bacio leggero e senza pretese sulla guancia. Era un gesto amichevole, almeno per me per il momento. Entrai in classe e vidi la professoressa di diritto che stava scrivendo qualcosa sulla lavagna.
-Collins. Di nuovo in ritardo? – chiese la prof.
-Scusi professoressa, c’è stato un contrattempo.
-Per questa volta passi. Vai a sederti. – disse la prof come un robot. Ripeteva quella frase ogni santo lunedì. C’era sempre qualcuno che arrivava tardi, ma per la maggior parte delle volte quel qualcuno ero io. Occupai uno dei posti liberi in fondo all’aula. Non avevo una minima voglia di seguire la prof. Aprii un quaderno a caso e iniziai a scarabocchiarlo facendo finta di prendere gli appunti. La prof ormai era anziana e non si sarebbe accorta di niente. Senza nemmeno accorgermi scrissi un nome sul foglio. Zayn. Di nuovo. La mia mente era davvero masochista. Voleva davvero male al mio cuore. Ripensai a tutti gli anni passati a odiare Zayn. Mi stava bene odiarlo. C’è sempre stato un motivo per farlo ma ora non lo trovavo più quel motivo. Ho passato 13 anni ad odiarlo per poi, in giro di qualche giorno, accorgermi che lo amavo ed ero gelosa di ogni ragazza gli girasse intorno. Tipo quella Destiny. Non la sopportavo. Era una vipera. Lo so che avevo promesso a Niall che avrei provato a chiarirci ma non appena me la ritrovavo di fronte vedevo l’immagine di Zayn che l’abbracciava e mi veniva voglia di strapparle ogni capello uno per uno. La campanella suonò e non mi accorsi nemmeno dell’arrivo della professoressa. Tanto qui all’ultimo banco nessuno mi avrebbe detto niente. La giornata passò in fretta, più o meno. Avevo pensato tutto il giorno a Zayn e a Destiny. Non sopportavo l’idea di vederlo con lei. Non sopportavo l’idea di vederlo con un’altra che non sia io. Dovevo distrarmi un po’. Così decisi di uscire dalla classe prima di tutti e precipitarmi di fretta al muretto dietro la scuola. Di solito lì s’incontravano solo le coppiette di fidanzati che si sbaciucchiavano.
…chissà perché Harry aveva proposto proprio quel posto. Arrivai lì alle 13:01. Harry stava già lì. Chissà come aveva fatto ad arrivarci così presto.
-Heyyy. – gridai da lontano. Lui si staccò dal muretto e allargo le braccia per poi venirmi incontro e abbracciarmi. Dopo un po’ mi staccai ma lui mise il suo braccio attorno alle mi spalle e mi attirò più vicino a se e ci avviammo verso casa mia.        
-Com’è andata la giornata? – chiese sorridendo. Sembrava che lo facesse apposta a sfoderare quel sorriso mozzafiato e quelle due fossette stupende.
-Uhm bene, non ho fatto niente oggi. A te?
-Ho pensato a una ragazza. – disse malizioso.
-Quale ragazza? – chiesi alzando la testa per guardarlo negli occhi. Era un armadio in confronto a me eppure non mi ero mai lamentata della mia altezza.
-Sei gelosa? – chiese ridendo e alzando un sopracciglio.
-Dovrei? - chiesi ridendo anch’io.
-Dimmelo tu. – disse sghignazzando. Mi divertivo davvero con Harry. Mi faceva stare bene e quando stavo con lui mi svuotavo la mente. C’eravamo solo io e lui e nessun altro.
-Ci penserò. Tu dimmi se posso competere con lei o non ci devo neanche provare?
-Dici come se fossimo fidanzati. – rise. – comunque non ti preoccupare per quella ragazza.
-Perfetto. – dissi sorridendo. Non sapevo neanche perché mi comportavo come una fidanzatina gelosa. Ma evidentemente a Harry faceva piacere. Tra chiacchiere varie e risate arrivammo a casa mia e anche se non volevo, dovevamo salutarci.
-Uhm.. ci vediamo dopo alle tre come hai detto stamattina? – chiese speranzoso.
-Certo! – esclamai con un sorriso raggiante. Mi ero completamente dimenticata che ci sarei uscita anche dopo.
-Bene allora alle tre vengo qui da te. Cioè tra un’ora e mezza. – disse e prima di andarsene questa volta fu lui a darmi un bacio sulla guancia. Mi fece piacere. Aveva delle labbra morbide e calde. Sorrisi lo salutai e corsi dentro casa. Strisciai sulla porta fino a sedermi per terra. Sorrisi come un ebete. Poi corsi in camera mia a prepararmi e rinfrescarmi il trucco. La casa era vuota. Mia madre era al lavoro e mio padre sarebbe tornato quella sera. Non avevo fame perché avevo le farfalle nello stomaco neanche fossi una ragazzina tredicenne innamorata. Alle tre in punto Harry arrivò e siccome era una bellissima giornata, decisimo di andare in un parco. Non ricordavo l’ultima volta un cui sono stata così bene come quel giorno con Harry. Avevamo riso, chiacchierato e preso in giro a vicenda. Ad un certo punto quando stavamo camminando su un prato verde Harry inciampò e cadde, risi come una cretina e quando mi porse il braccio perché io lo aiuti ad alzarsi mi tirò giù e cascai anche io. Rimasimo sdraiati per un po’ a guardare le nuvolette fino a quando vidi Harry muoversi e mi girai a guardarlo. Stava sdraiato come prima solo che ora aveva girato la testa verso di me. Si fece più vicino e posò le labbra sulle mie. Erano calde e morbide. Profumavano di vaniglia. Sorrisi e feci per dischiudere la bocca quando sentì qualcuno quasi sbottare di rabbia gridando il mio nome.
-Ashley? Harry? – mi alzai di scatto staccandomi da Harry e mi bloccai. Persi un battito del cuore. Era Zayn. Mi sentì come se lo avessi tradito in qualche modo e fui sul punto di piangere ma mi ripresi non appena vidi una ragazza a suo fianco. Destiny.
-Che bell’incontro. – dissi con il tono più acido che riuscii a fare.
-Già. – disse Zayn incrociando le braccia sul petto. Incenerì con lo sguardo Harry e poi guardò me e negli occhi aveva un mix di emozioni, la prima che colsi fu la delusione, anche se non ne capii il perché. La seconda era la rabbia.
-Non sapevo foste insieme. – disse Zayn. Stavo per controbattere ma Harry fu più veloce di me.
-Anche se fosse? Zayn non voglio litigare ma tu stai con Destiny, io sto con Ashley… – non appena sentii quelle parole salii al settimo cielo. Quindi Harry voleva stare con me? - … non vedo qual è il problema. – aggiunse. Destiny se ne stava lì zitta che mi squadrava dalla testa ai piedi.
-Hai ragione. Non voglio litigare neanche io. – disse Zayn. –ci vediamo. – disse e se ne andò buttandomi un’ultima occhiata. Appena si fu allontanato abbastanza da non vedermi mi ributtai sull’erba e mi sfuggi qualche lacrima che Harry raccolse prontamente. Zayn. Perché mi aveva guardata così male? Perché nonostante ormai fossi sicura di cosa provassi verso Harry mi ero sentita così in colpa davanti a Zayn? Perché mi era persino sembrato che vedendo quel bacio tra me e Harry, Zayn provò gelosia? Era privo di senso. Zayn non poteva essere geloso. Ormai stava con Destiny, lo dovevo capire che non provava assolutamente niente verso di me se non odio. Dovevo solamente buttarlo dal mio cuore con la stessa facilità con cui ci era entrato.
-Posso difenderti io, sempre se me lo permetti. – disse Harry rompendo il silenzio e ponendo fine ai miei film mentali.
-Puoi davvero farlo? – chiesi.
-Con me al tuo fianco sarai al sicuro e avrai la certezza che il tuo cuore non avrò mai bisogno della colla per ripararlo.
-Lo voglio. Però tu devi capire che almeno per ora non occupi tutto il mio cuore, ti sta bene? – chiesi alzando la testa verso di lui e sperando con tutta me stessa in un “si”. Harry mi baciò e poi mi abbracciò cullandomi in avanti e indietro. Lo presi per un “Si” e sorrisi lasciandomi cullare dalle braccia muscolose di Harry.

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Capitolo 10
*** Non voglio ma devo. (Destiny 10) ***


 
Il pomeriggio di quel maledetto lunedì dove litigai con il mio migliore amico, uscii con Zayn. Non per farlo a posta a Louis, ma perché volevo distrarmi, quindi accettai.
 Passarono un paio di giorni. Mercoledì Zayn venne a trovarmi a casa, anche se a dir la verità non capivo se mi faceva piacere o no.
 Il giovedì mattina mi svegliai come al mio solito alle 9. Quella giornata era particolarmente calda. Mi lavai, misi un paio di pantaloncini rossi e una maglietta blu a righe rosse. Sì..a righe. Come piaceva a Louis. Dopo quel lunedì, non mi chiamò più e ogni giorno era inevitabile piangere. Lo chiamai una sola volta...ma lui non rispose.
 Sciolsi la treccia che tenni per tutta la notte e lasciai i capelli ricci sciolti, ci misi un po di lacca per mantenerli e scesi in cucina a fare colazione.
 Tutto di quella casa, sapeva di lui. Ogni angolo. Ogni stanza. Ogni più piccola filtrazione di luce che emanava quel caldo sole di fine aprile.
 -Buongiorno piccolo- salutai Zac arruffandogli i capelli
 -Buongiorno Des-
 -Niente scuola oggi?- chiesi curiosa
 -No,c'è la disinfestazione- aveva un sorriso a 32 denti.
 -Bello! Allora io vado, fai il bravo piccolo- gli diedi un bacio sulla fronte e mi diressi verso l'uscita di casa.
 -Ciao Des-.
 Durante quei dieci minuti di strada che mi separavano dall'università, pensai intensamente a cosa dovevo fare con Louis. Non potevamo continuare così. Ma soprattutto io non potevo continuare così. "Quel 'ti amo' era solo la paura" cercai di autoconvincermi.
 -Basta, adesso appena lo vedo vado lì, e glielo dico chiaro e tondo che...che...che non voglio stare con Zayn se questo vuol dire rinunciare a lui- parlai tra me e me.
 Arrivai a scuola. Ero decisa. Ero straconvinta. Dopo averglielo detto si sarebbe risolto tutto, o almeno in parte.
 Sorrisi. Eccolo li. Stava seduto sull'erba con un libro sulle ginocchia.
 Feci un grosso respiro e mi diressi verso di lui. Sì, ero convinta. Mai stata più convinta di così in vita mia.
 -Ok Destiny, respira...magari sta aspettando te, o magari è li solo per legg..- le parole si bloccarono e con esse anche il mio corpo. La testa iniziò a girarmi nel vedere quella scena schifosa, disgustante, brutta, triste, da vomito.
 Mi bloccai a metà strada da lui, quando vidi una bionda alta con un corpo snello e perfetto, andare verso di lui, sedercisi accanto e prendendo la sua faccia con quelle mani tutte curate, che in confronto alle mie tutte mangiucchiate non potevano proprio compere, e portarlo verso di se, baciandolo. E che bacio. Fu un bacio lungo. Forse durò qualche secondo, ma quei pochi mi bastarono per capire tutto ciò che mi serviva. Le lacrime scesero ininterrottamente sul mio viso. Louis aprì gli occhi e vedendo me che guardavo quella schifosa scena, si stacco, portandosi una mano sulla bocca, asciugandola.
 Iniziai a correre verso l'entrata dell'edificio, non mi ricordavo in quale aula dovevo andare,c osì entrai nel bagno e mi chiusi in una delle tre porte a disposizione.
 Non mi importava se qualcuno mi avesse sentito, anche se c'erano voci del tipo: "ma chi è che piange?" ma non mi importava niente.
 In quel momento volevo solamente sparire, non essere mai nata, ma soprattutto, non aver mai conosciuto una persona come lui.
 Alla visione di Louis che si baciava con quella bionda iniziai a prendere a calci la porta singhiozzando. Nel bagno non c'era ormai più nessuno.
 -DESTINY!- una voce dal corridoio della scuola urlò il mio nome.
 Non c'ero per nessuno. Non volevo esserci per nessuno.
 -Destiny sei qua?!- continuava ad urlare.
 -Destiny rispondimi! Dove cazzo sei?!-
 Sentii entrare qualcuno con furia nel bagno ed iniziò a bussare alle porte.
 -Destiny?-
 ...silenzio. Riconobbi la sua voce. Era lui. Il mio Louis. O meglio, colui che un tempo era il mio Louis. Ora non ero più niente per lui, come si fa con uno straccio rotto, si prende e si butta nella spazzatura.
 -PORCA PUTTANA RISPONDIMI CAZZO!- a quelle parole il mio pianto si fece più intenso e i miei singhiozzi iniziarono a sentirsi.
 Sentii le prime due porte sbattere aprendosi.
 L'ultima porta si aprì con dolcezza ed io mi coprii gli occhi colmi di lacrime. Non volevo farmi vedere così da lui, anche se mi aveva visto molte altre volte piangere, ma non mi aveva ancora vista piangere per...lui.
 -Des.- si accovacciò all'angolo accanto a me.
 -Non chiamarmi così e vattene- dissi fredda, mordendomi il labbro inferiore per cercare di mantenere la calma e soprattutto le lacrime.
 -Ascoltami ti prego, non è quello che pensi-
 Non ce la feci. Odiavo quando avevo la verità in faccia e la gente cercava di dirmi cazzate pur di dire il contrario.
 -Non è quello che penso?! Louis vattene- tolsi le mani dagli occhi, e lo guardai dritto nei suoi.
 -Ti prego di credermi Des, non l'ho baciata io, è stata lei!- si avvicinò ancora di più a me, prendendomi le mani e stringendole a sé.
 Ritirai le mani di scatto e mi alzai uscendo da quel piccolo spazio che stava diventando fin troppo piccolo per noi due e per le sue cazzate.
 -Vaffanculo- .
 Mi diressi verso il lavandino per bagnarmi il viso, quando Louis mi raggiunse, mi prese, e mi bloccò al muro.
 -Louis ma che cazzo fai!- gli urlai in faccia. Solo pochi centimetri ci dividevano adesso.
-Des..io..- mi guardava fisso negli occhi. Annegai in quegli occhi color oceano. Una lacrime scese, ancora. A quella visione mi lasciò, senza dire niente.
 -Non mi cercare più, Tomlinson. Vattene da quella biondina che è sicuramente meglio di me- dopo queste parole uscii dal bagno e dato che mancavano 3 minuti al suono della seconda ora, decisi di aspettare fuori l'aula di inglese.
 -Destiny ciao!- mi girai di scatto.
 -Liam!- mi venne incontro sorridendomi
 -Che ci fai qui?- mi chiese incuriosito
 -Studio! Tu piuttosto?!- ridemmo entrambi.
 -Io anche! Ma sono nuovo di qui, ho dovuto cambiare ieri università perché l'altra che sta praticamente dall'altra parte della città, era troppo lontana rispetto casa mia-
 Gli sorrisi. Menomale, così non mi sentivo sola, dopo aver litigato con Louis. Devo ammettere che non avevo molte amiche, quelle che conoscevo era solamente per uno scambio di parole durante la pausa e basta, niente uscite o niente "pigiama party tra ragazze".
 La campana suonò.
 -Liam scusami adesso devo andare, ci vediamo nei corridoi allora!-
 -Va bene, ciao Des!-
 Entrai velocemente in classe non appena la professoressa di religione uscì stranamente senza chiedermi perché fossi mancata nella sua ora.
 Fortunatamente Louis ancora non era arrivato, così mi appostai all'ultimo banco, come al mio solito, entrò il professore di inglese che mi segnò l'entrata a seconda ora ed iniziammo la lezione. Dopo cinque minuti circa bussarono alla porta ed il suono rimbombò per tutta l'aula. La porta si aprì.
 -Tomlinson, entri in seconda ora e fai pure in ritardo?-
 Louis cercò il mio sguardo, e quando lo trovò non potei fare a meno di girare la testa.
 -Scusi professore, ho avuto un problema- disse, incamminandosi verso un banco.
 -Spero solo che sia stato importante, comunque riprendiamo la lezione ragazzi...-
 Ero girata a guardare fuori dalla finestra incantata, quando sentii una mano posarsi sul mio braccio.
 -Destiny, ti prego, possiamo parlare?-
 Mi girai di scatto.
 -Lasciami in pace Louis- lo guardai, per poi mettermi a scrivere sul quaderno facendo finta di prendere appunti.
 -Des, ti prego, fallo per me, ascoltami-
 -...- non risposi,rimasi semplicemente a scrivere.
 -Des..-
 -LOUIS TI HO DETTO DI LASCIARMI IN PACE!- urlai,senza rendermene conto.
 -Signorina Mitchell per piacere! Che cosa sono queste urla?! E lei Tomlinson,mi faccia il piacere di seguire la lezione anziché importunare Mitchell!- intervenne inevitabilmente il professore.
 Calò il silenzio nell'aula.
 "Ti voglio un bene dell'anima. Non dimenticarlo."
 Louis mi passò un pezzo di carta con scritto ciò.
 Lo lessi, ma feci finta di niente.
 La scena di lui e quella che si baciavano mi si riproponeva davanti agli occhi come fosse un film in proiezione. Presa dalla rabbia, mandai un messaggio a Zayn.
 "Ciao bello (: mi verresti a prendere alle due fuori l'università? Voglio stare un po con te."
 Glielo inviai e dopo tre minuti mi rispose.
 "Certo bella :)) a dopo".
 Così, attesi le due con ansia. Ok, forse era da bambini ciò che avevo in mente di fare ma...volevo farlo. E poi, Zayn mi piaceva quindi erano due punti a favore mio.
 E adesso che ci pensavo..Louis non mi aveva mai parlato di "quella bionda".
 Per tutto il resto delle lezioni non guardai Louis nemmeno per un secondo. All'uscita però, uscii con lui.
 -Zaaayn!- arrivata al portone dell'uscita principale, corsi verso Zayn e lui mi venne incontro sorridendo. Lo abbracciai forte a me, poi lo presi dal colletto, e lo baciai. Fu un bacio al quanto passionale. Mi staccai e lui si morse il labbro superiore, sorridendomi. Mi diedi un'altro bacio, ma stavolta semplicemente a stampo, e mi prese per mano. Ci sedemmo nella sua macchina, e mentre mi stavo sistemando la cintura, vidi la faccia di Louis, era un misto tra l'arrabbiato, il triste e il deluso.
 No Louis, quella delusa ero io.
 Zayn mi accompagnò a casa e dato che i miei erano a pranzo dai vicini, lui rimase tutto il giorno con me, a farmi compagnia.
 Stemmo il giorno a parlare e parlare. Mi raccontò di lui, della sua famiglia e delle sue origini pakistane.
 Ogni tanto scappava qualche bacio, ma ovviamente niente di più.
 Odiavo il modo in cui, mentre lo baciavo chiudendo gli occhi, l'immagine di Louis mi appariva, distraendomi completamente.
 -Zayn, io...-
 -Che cosa Des?- mi interruppe stampandomi un bacio. Aveva un paio di labbra così morbide..da prenderle a morsi tutto il tempo.
 -Io..ho bisogno di stabilità...perciò..-
 -Ti va di provarci?- mi chiese, interrompendomi un'altra volta.
 Gli sorrisi, in fondo lui mi piaceva ed infondo ero felice.
 -Sì- risposi semplicemente, poggiando le mie labbra sulle sue.
 
 Passarono vari giorni..ed il rapporto tra me e Zayn andava bene, fortunatamente. Anche se a volte sembrava come se avesse la testa fra le nuvole. Anche se devo ammettere, che succedeva anche a me..dato che Louis, appariva puntualmente nei miei pensieri, distraendomi da colui che magari un giorno avrebbe potuto cambiarmi la vita..anche se non era ciò che volevo.
 Dopo la litigata di giovedì, Louis mi chiamò quasi ogni ora. Venne persino sotto casa mia, ma non ebbi il coraggio di aprirgli tanto meno di parlargli.
 Era strano, però, quella bionda non la vidi più, soprattutto con Louis.
 Dovevo farcela. Lui non provava niente per me e dovevo accettarlo.
 Il sabato sera Zayn volle uscire solo con me, quindi non uscimmo con gli altri. Forse su meglio così, perlomeno non dovetti stare con Louis, anche se durante lo scorrere della serata, li incontrammo.
 Niall, Liam, Harry che stava mano nella mano con quella Ashley e..Louis..con..con una ragazza. Quella bionda. Ancora. In quel momento strinsi la mano a Zayn che forse capì, e disse agli altri che dovevamo andare.
 Verso le due e mezza mi riportò a casa e ci salutammo con un bacio.
 -Buonanotte piccola-
 -Buonanotte Malik, e grazie della serata-
 Mi fece l'occhiolino e rientrò nell'auto.
 Dopo essermi lavata e messa il pigiama,mi accoccolai nelle fresche coperte e tirai un sospiro di sollievo.
 Stavo cominciando una nuova vita. Non volevo ma dovevo.
 *drrr drrr drrr* il cellulare mi vibrò dal comodino accanto a me. Mi arrivò un messaggio, che forse, fu proprio quello che cambiò tutto.

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Capitolo 11
*** Harry sappi che non era nelle mie intenzioni farti del male. (Ashley 11) ***


 
Era più o meno una settimana che stavo con  Harry. Lui era davvero dolce. Veniva ogni giorno a casa mia dopo scuola quindi con il fatto che stavamo insieme a scuola alla fine, era come se stessimo 24 ore su 24 insieme. Lui cercava in tutti i modi di non farmi pensare a Zayn ma quel ragazzo era un chiodo fisso. Dopo qualche giorno mi ero già rassegnata all’idea che non se ne sarebbe mai andato dai miei pensieri. In questi giorni per fortuna vidi poche volte Destiny e di conseguenza non la vidi in giro con Zayn fino al sabato sera in cui io Harry, Niall, Liam e Louis con una ragazza decisimo di uscire insieme. Era tarda sera e ci stavamo facendo il giro del quartiere dopo aver mangiato da Nando’s. Harry mi teneva per mano e qualche volta mi dava un bacio sulle labbra, nella lontananza intravidi Zayn con una ragazza. Il cuore mi si strinse e parve esplodere in mille piccoli pezzetti. Strinsi la mano di Harry e lui senza dire una parola si fermò lasciando passare in avanti tutti gli altri che ancora non si erano accorti di Zayn. Harry mi strinse forte a se e dopo mi prese per il mento e mi alzò la testa cercando di incontrare il mio sguardo. Io cercavo di non guardarlo dritto negli occhi per non scoppiare a piangere. Sapevo che al mio fianco c’era il mio ragazzo ed era tutto quello che una ragazza poteva desiderare e mi sentivo anche in colpa a comportarmi così ma non ci potevo fare nulla. Vedere Zayn con Destiny mi faceva questo effetto.
-Guardami. – m’implorò Harry. Fui costretta a guardarlo negli occhi e me ne pentì subito dopo. Vidi che stava male e sapevo che era per colpa mia eppure non mi diceva nulla, cercava solo di calmarmi. – è tutto apposto. Io sto qui, sono al tuo fianco e così sarà per sempre. Prima o poi te lo dimenticherai, stanne certa, prima o poi questo dolore se ne andrà. – Harry era un ragazzo perfetto. Sapeva che la sua ragazza era innamorata di un altro ma diceva comunque che stava al mio fianco pur soffrendo per questo. Mi sentivo assolutamente in colpa. Dovevo troncare quel rapporto finché non era troppo tardi. Dovevo troncare quel rapporto prima di fare troppo male a Harry.
 -Harry, non è tutto apposto e non sei obbligato a subire tutto questo. Lo so che stai male quando mi vedi soffrire per un'altro e mi sento terribilmente in colpa... - Harry posò le sue labbra sulle mie per zittirmi e ci riuscì alla grande. Smisi anche per qualche secondo di pensare a Zayn. Dopo quel bacio Harry mi prese per mano e raggiungemmo tutti gli altri che si erano fermati a scambiare qualche parola con Zayn. Strinsi per tutto il tempo la mano a Harry e cercai in tutti i modi di trattenere le lacrime. Guardavo Zayn che teneva per mano quella lì e mi saliva una rabbia incredibile contrastata dalla tristezza e rassegnazione. Era assurda quella situazione. Tenevo per mano il mio ragazzo, per il quale provavo sicuramente qualcosa, ma dentro morivo dal dolore provocato dalla vista di un altro ragazzo con la sua ragazza. Quando finalmente quei due se ne andarono feci un respiro di sollievo enorme. Quella sera Harry propose di andare a dormire da lui. Avevo bisogno di distrarmi quindi accettai. Passammo tutta la sera a parlare e mi sentii anche libera di sfogarmi con lui dimenticandomi per una sera che lui era il mio ragazzo. Non andammo mai oltre ad un bacio profondo. Harry non voleva spingermi a fare qualcosa che non volevo fare. Era davvero tenero. Non capivo perché continuava a subire tutto quel dolore per una come me. Una che poteva semplicemente sostituire con una mille volte migliore. Il giorno dopo tornai a casa poco prima del pranzo. Trovai mio padre nel salone a guardare la TV. Appena mi vide abbassò il volume della TV e disse: - ma durante la mia assenza ti sei trovata un'amica cosi vicina da andarci a dormire? - chiese sarcastico. Lui sapeva che non avevo amiche strette, avevo solo Niall.
 -ehm.. - non sapevo cosa dire siccome sapeva per certo che non ero stata da Niall dato che sua madre ieri stava a casa nostra a cena. - si, non è tanto stretta come amica ma le voglio bene. - mentii.
 -sono contento per te tesoro. - disse mio padre. Secondo me aveva capito che ero stata da un ragazzo ma fece finta di credermi. Sorrisi e dicendo che sarei andata a pranzo da Niall salii le scale e mi chiusi in camera. Era da tanto che non ci vedevamo io e Niall da soli, quindi quella di andare a pranzo da lui era una buona idea. Gli inviai un messaggio avvisandolo che sarei passata. Mi cambiai, rinfrescai il trucco e mi avviai verso casa sua. Chiamai Harry che fu felice di tenermi compagnia. Quando fui davanti al cancelletto di casa Horan gli dissi che mi sarei fatta viva più tardi e attaccai. Entrai in casa e sentii subito l'odore della lasagna. Strano. Niall aveva detto che sua madre non c'era a casa e lui non sapeva cucinare la lasagna. Quindi...
 -Vas happenin Collins? - sentii la voce di Zayn proveniente dalla cucina. E lo sapevo. Abbassai il capo e borbottai: - ciao Zayn. - evitai di entrare in cucina e guardarlo in faccia. - dov'è Niall? - chiesi.
 -sta sopra. - disse. Senza aggiungere una parola salii su in camera di Niall e lo trovai li che trafficava nel suo armadio.
 -non me l'avevi detto che anche Zayn stava qui. - dissi. Lui saltò in aria.
 -non mi ero accorto che stavi qua. Comunque non credevo fosse un problema dato che hai detto che non provi niente per lui. - l'aveva fatto apposta per farmi ammettere che provavo qualcosa per Zayn. Rimasi zitta. Lo incenerii con lo sguardo e scesi di sotto. Dato che non volevo tornare a casa decisi di restare a pranzo con loro, poi era un'opportunità in più per stare con Zayn senza Destiny al suo fianco. Durante il pranzo Zayn mi lanciava occhiate di cui non capii il significato. Alla fine Niall decise di invitare gli altri mentre chiamava Louis pregai sotto voce "Destiny no, Destiny no, Destiny no. Ti prego!"
 -si ora chiamo anche Destiny anche se non capisco perché non la puoi chiamare te Lou. - disse Niall. Ecco le mie preghiere erano inutili. - perché devo dirle che te non ci sei? - sentii chiedere Niall a Louis. - .. Va bene me lo spieghi dopo. - disse e attaccò. Io chiamai Harry e lui disse che sarebbe arrivato tra pochissimo e prima di attaccare disse che gli mancavo già. Sorrisi ma era un sorriso triste, sapevo che prima o poi avrei dovuto rompergli il cuore, era meglio se lo facevo prima che poi per il suo bene. Il primo ad arrivare fu Liam. Lui e Zayn si misero a giocare alla wii, Niall era andato in cucina per prendersi qualcosa da mangiare e io aspettavo l'arrivo di Harry. Quando vidi in lontananza la sua macchina, uscii da casa e gli corsi incontro. Mi abbracciò e poi posò le sue labbra sulle mie. Era un bacio lungo e passionale quasi da togliere il fiato. Entrammo a casa mano nella mano e appena ci vide Zayn si alzò e se ne andò su. Volevo sapere a tutti i costi perché si comportava così quando vedeva me e Harry insieme. Mi feci coraggio e salii su anch’io dicendo a Harry che dovevo andare al bagno. Lo trovai in piedi davanti alla finestra di Niall. Buttò via la sigaretta che aveva appena finito di fumare nel momento esatto in cui entrai nella stanza. Non chiusi del tutto la porta per non creare sospetti a Harry. Volevo solo parlare con Zayn e Harry si sarebbe preoccupato se sarebbe venuto a saperlo. Mi avvicinai a Zayn e gli posai la mano su una spalla. Lui si girò spaventato accorgendosi solo allora che non era da solo nella stanza.
-Perché ti comporti cosi? Vuoi farmi soffrire? Beh, sappi che ci sei riuscita. – disse lui a bassa voce.
-Come mi comporto? – ero confusa. Cos’avevo fatto?
-Ti presenti davanti a me mano nella mano con Harry dopo il messaggio di ieri. Lo so che mi odi ma non lo devi manifestare così esplicitamente. – disse con la voce tremante.
-Quale messaggio?
-Lo sai perfettamente. Non fare la finta tonta. Lo so che ti piace vedermi soffrire, l’ho già capito Ashley, non sono stupido.
- Non sto facendo la finta tonta. Non so di cosa tu stia parlando. Non mi è arrivato nessun messaggio.
-Davvero? Allora non sai niente? – chiese girandosi e prendendomi per le braccia in modo che io non possa muovermi.
-Cosa dovrei sapere? – chiesi quasi spaventata.
-Ashley, quando ieri sera ti ho vista con Harry non ho pensato ad altro per tutta la serata. Ho capito che era il momento di dirtelo e ti ho scritto un messaggio. Non ce la faccio più a tenerlo dentro di me. – lui mi fissava negli occhi e io sprofondavo sempre di più nella profondità dei suoi. Iniziai a tremare. Avevo già capito dove voleva andare a finire e doveva essere una cosa bella ma qualcosa mi diceva che tutto sarebbe diventato più complicato di quanto già non lo fosse dopo quelle parole. – Destiny è solo un modo per dimenticarti. Ma non funziona. Niente funziona. Sono cinque anni che ti vado dietro. All’inizio avevo pensato che tutto sarebbe passato, avevo pensato che era una cosa sbagliata e dovevo dimenticarti. Sono stato ingenuo a pensarlo perché dopo nemmeno un anno il sentimento con ogni giorno che passava diventava sempre più forte. Certe volte non riesco neanche a dormire perché nella mia testa ci sei tu e tutti i tuoi ragazzi. Ero e sono geloso di ogni ragazzo che ti abbia mai parato. Passati cinque anni mi rendo conto che sto diventando paranoico. In questi ultimi mesi ho capito che dovevo dirtelo che non sarei più riuscito a tenerti nascosto questo sentimento. E Harry… Harry è stato la botta finale, Harry è un mio amico, gli voglio tanto bene ma quando vedo lui con te inizio ad odiarlo. Non è normale lo so. So anche che mi odi e non ti chiedo niente se non il perdono per tutto quello che ho fatto. Ti chiedo anche, sempre se non è troppo, di evitare di stare con Harry nelle mie vicinanze. Ti supplico, non farmi soffrire ancora di più. – io stavo lì zitta con la bocca e gli occhi spalancati e nella testa mille domande senza risposta. Ero ferma, bloccata. Il cuore sembrava essere morto. Non lo sentivo più battere. Zayn stava davanti a me in condizioni pietose, non l’avevo mai visto così. Stava per mettersi a piangere. Stava quasi per cascare in ginocchia davanti a me. Sapevo che dovevo dire qualcosa. Aprii la bocca ma non ne uscì alcun suono. Non sapevo neanche cosa dire. Merda cinque anni? Sul serio? Era un bravo attore. Spostai lo sguardo di malavoglia cercando un qualcosa che mi avrebbe fatto rinfrescare la mente ma non ci riuscii e sentii i miei occhi gonfiarsi di lacrime. Era una favola eccetto il fatto che la principessa era già fidanzata con un ragazzo verso il quale provava già qualcosa e lei era il tutto per lui. Lui avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei e se lei l’avrebbe lasciato lui sarebbe finito male. Rimasimo zitti e la stanza si riempì di un’aria pesante, mi sembrava di soffocare lì dentro. Guardai Zayn negli occhi e vidi lì dentro una luce diversa. Prima che dicessi una parola lui mi prese la testa tra le braccia e posò le sue labbra sulle mie. Quel bacio durò pochi secondi ma a me parve un’eternità. Avevo aspettato quel bacio così a lungo, ma a quanto pare non tanto quanto lui, non mi ero mai immaginata che sarebbe avvenuto tutto così, in queste circostanze. Dopo un po’ le mie braccia lo scostarono senza il mio consenso. In quel momento non ero io che guidavo il mio corpo ma il mio buonsenso, infatti, fu quest’ultimo a parlare: - Harry. – dissi solo questo. A Zayn bastò questo per girarsi dall’altra parte e continuare a fissare un punto indistinto fuori dalla finestra. Era nella stessa posizione di quando ero entrata, infatti, mi chiesi se mi ero sognata tutto o mi aveva davvero detto tutte quelle cose.
- Mi dispiace. – sussurrai prima di scappare letteralmente da quella stanza. Scesi giù nel salone e decisi di andarmene con Harry. Ma non c’era. Chiesi a Niall dove fosse e mi disse che era uscito pochi secondi fa tutto triste. Spalancai gli occhi e sperai che non avesse visto la scena tra me e Zayn. Presi la borsa dicendo a Niall che sarei tornata presto e corsi fuori dalla casa. Vidi la macchina di Harry dietro l’angolo. Lui stava lì, vedevo i suoi ricci. Corsi da lui e lo vidi in lacrime. Ebbi un tuffo al cuore. C’era solo un motivo per cui poteva piangere. Aveva visto tutto.
-Ti amo. – disse lui alzando la testa e provocandomi un’altra ferita sul cuore. – non volevo dirtelo così, però sembra che questa sia l’ultima opportunità che ho.
-Cos’hai sentito? – chiesi.
-Il discorso di Zayn e ho visto quel che non dovevo vedere.
-Mi dispiace. Fin dove hai sentito?
-Me ne sono andato non appena ho visto lui baciarti. – disse lui e dai suoi occhi uscirono altre lacrime. Mi sentii davvero male. Lui non se lo meritava. – lui ti merita. Io non ho fatto niente per meritarti.
-Non hai visto la parte in cui l’ho respinto però. E poi non dire che non mi meriti. Sei il ragazzo perfetto. Ogni ragazza vorrebbe stare con te.
-Ma non tu… - disse lui concludendo la mia frase. – lo ami. – disse lui con la voce rassegnata.
-Io provo qualcosa per te.
-Vorrei che quello che provi basti a farti dimenticare Zayn ma la realtà è che non lo farai mai. – disse lui.
-Scusami. – dissi abbassando la testa.
-Non è colpa tua. – disse. Non era giusto. Io passavo di nuovo per quella innocente mentre la colpa era mia, solo mia e di nessun’altro. Lui ora stava soffrendo per colpa mia. – sono felice quando sei felice e so che potrai esserlo con lui.
-Scusami. – riuscivo a dire solo quello ormai. Harry scese dalla macchina e mi abbracciò. Inspirai il suo dolce profumo che era riuscito a calmarmi ogni giorno di quella bellissima settimana e riusciva ancora a farlo. Mi prese la testa tra le braccia e mi diede un dolcissimo bacio.
-La cosa più triste e realizzare che questo era un bacio d’addio. – disse lui staccandosi da me. – sappi che se lui ti ferirà sarò qui ad aspettarti.
-Non dire così.
-E’ così. Ti amo, qualsiasi cosa accada. – detto questo salì in macchina e prima di partire mi regalò uno dei suoi bellissimi sorrisi, anche se era un sorriso triste e pieno di rassegnazione. Rimasi li a fissare il punto in cui la sua macchina era sparita. Una lacrima solitaria percorse il mio viso e finì sulla mia mano. Avevo un buco nello stomaco che nulla poteva colmare in quel momento. Volevo solo tornare indietro nel tempo e non seguire Zayn in quella cazzo di stanza. Volevo tornare indietro così da non vedere tutto quel dolore negli occhi di Harry. Volevo solo eliminare l’ultima ora della mia vita. Solo quello. Non avrei mai chiesto niente di più. Le lacrime continuavano a rigarmi il viso. Quelle lacrime bruciavano, bruciavano come il fuoco lasciando i segni sulle mie guance. Cascai sulle ginocchia, il dolore al cuore era troppo forte, come se qualcuno ci avesse infilato un coltello. In quel preciso istante lo sentii dividersi in due. Alzai la testa al cielo pregando Dio di levare via quel dolore infernale. La gente che mi passava accanto mi guardava male ma fu l’ultima cosa di cui mi importava in quel momento. Avevo passato una settimana sognando di stare con Zayn ma ora che potevo farlo non desideravo altro che vedere quella macchina riapparire sull’orizzonte, vedere Harry venirmi incontro e abbracciarmi, baciarmi come se niente fosse. Ripesai alle sue labbra, ripensai alle sue mani muscolose che mi avvolgevano, ripensai al primo bacio, tutto questo mi fece stare più male e provocò un’altra fitta al cuore, mi misi sdraiata e piegata in due. Tutto quello on poteva essere vero. –ti prego, torna qui. – sussurrai riferendomi a Harry. Quando dopo più o meno 10 minuti che a me parvero un’eternità il dolore diventò sopportabile, mi ci ero abituata ormai e sembrava già essere parte di me, sembrava ormai appartenermi, mi rialzai in piedi. Guardai per un ultima volta in punto in cui era sparita quella macchina.
-Non può essere questo il nostro addio. – sussurrai prima di tornare nella casa di Niall.

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Capitolo 12
*** Zayn,davvero non me l'aspettavo,ma forse è meglio così. (Destiny 12) ***


 “Hey Ashley,sai,non so da dove cominciare..ma forse da quando ci siamo conosciuti. Eri così bella anche da piccola e ogni anno che passava lo diventavi sempre di più. Ok ma,non posso dirti tutto qui,tutto adesso,così. Spero ci sarà del tempo per parlare... io e te. Come non abbiamo mai fatto.
 Vedi,devi sapere che io...Destiny...ecco...lei è solo uno scudo,un diversivo o meglio dire.. una scusa? Sì Ash. Hai letto bene. Una scusa. Mi sono messo con Destiny per provare a dimenticarti. Detto questo,buonanotte. Il,sempre stato tuo,Zayn.”
 
 …
 Rimasi con la bocca socchiusa,con le lacrime agli occhi. Devo ammettere che mi ero affezionata a quel ragazzo,non lo amavo,ma gli volevo un gran bene,ma solo all'idea di essere stata usata,ancora una volta,mi faceva un male atroce.
 Piansi. Mi nascosi sotto le coperte,che in quel momento avrei preferito si trasformassero nella braccia di Louis,a scaldarmi e ad assicurarmi che tutto sarebbe andato per il meglio. Ma no,nemmeno quello.
 Se tutto questo disordine non fosse accaduto,forse,lui adesso sarebbe potuto venire da me. Ma no. Avevo perso anche il mio migliore amico.
 La mattina mi svegliai verso le dieci inoltrate. Non avevo davvero voglia di fare assolutamente niente. Il pensiero di Zayn,che avrei potuto perdere anche lui,come amico,mi faceva male. Il pensiero che mi aveva usata,mi faceva male. Il pensiero di Louis,era il colpo mortale.
 Decisi di alzarmi dal letto e farmi un bagno caldo,così riempii la vasca e mi ci immersi dentro.
 -Des sei sveglia?- sentii mia madre bussare alla porta della mia stanza.
 -Sì mamma,sono dentro la vasca- le urlai dal bagno
 -Va bene tesoro,appena hai finito scendi a mangiare,io devo scappare da Valerie che mi ha chiamato urgentemente,vuole farmi conoscere un cliente-
 Alzai gli occhi al cielo,collegando Valerie a Collins e Collins a quella stronza di Ashley.
 -Sìsì tranquilla,tanto non ho molta fame,a più tardi-
 -Ciao amore,e mangia!-
 Non le risposi e continuai il mio bagno caldo,anche se mi accorsi che ormai era l'1 passata. Ero diventata praticamente una spugna in quell'acqua. I pensieri avevano preso il possesso di me e mi avevano completamente fatto lasciar andare a mollo.
 Misi l'asciugamano attorno al corpo e andai a prendere il necessario per vestirmi.
 Il telefono mi squillò. Numero sconosciuto.
 -P-pronto?- risposi incerta.
 -Destiny ciao! Sono Niall!-
 Sorrisi a trentadue denti. Forse perché in quel momento avevo davvero bisogno di sentire un Amico.
 -Ciao Niall!-
 -Alloooora volevo chiederti,ti va di venire a casa mia? Ci siamo tutti-
 Alla parola “tutti” rimasi un momento bloccata.
 -...tutti tutti?-
 -Sì Des,tutti tutti,dai ci divertiremo!-
 -Niall..ecco.. io..-
 -Tu mi devi spiegare cos'è successo con Louis,perché tutti e due mi state nascondendo qualcosa e questo qualcosa non mi piace. Vieni,non ti preoccupare,c'è Liam,ci sono io e poi c'è Zayn!-
 -Ecco.. Zayn..- ci pensai un secondo..ma poi accettai. Avevo ragione. C'era lui,c'era Liam. Ok,forse due persone erano troppo poche,ma avevo bisogno di vedere Louis. Sì,ero masochista. Avevo bisogno di vederlo,di starci male,di avere quella sensazione di andare la,prenderlo ed abbracciarlo.
 -Perfetto! Allora ci vediamo tra una mezzora a casa mia?-
 -Va bene.. a dopo Niall-
 -A dopo Des-
 Riattaccammo e mi vestii di fretta. Per fortuna Niall era distante a me circa dieci minuti a piedi,dato che abitavamo nello stesso quartiere.
 Presi qualche spiccio che mia madre mi aveva lasciato nella ciotola sul tavolo,il cellulare,le chiavi di casa ed uscii di casa. Solo dopo aver chiuso la porta mi ricordai che non avevo mangiato. Ma..poco importava.
 Durante il tragitto accesi il mio ipod e Miley mi fece compagnia.
 “I woke up this morning,and played our song,
 and i know my tears sing along,
 I picked up the phone and then put it down,
 cuz i know im wasting my time,and i dont mind“
 Mi scese una lacrima,ma non appena la sentii a contatto con la mia guancia,me l'asciugai e spensi l'ipod. Non potevo farmi vedere in quello stato.
 -Ed io adesso cosa faccio con Zayn?- sì,parlavo da sola.
 -Zayn,vaffanculo!- … -no,no,no,troppo diretta-
 nemmeno me ne accorsi,che arrivai davanti il cancello di casa Horan.
 Suonai.
 -Chi è?-
 Rimasi un attimo ferma,immobile,senza respirare.
 Era..era la voce di Louis.
 -Ehm.. ehm.. s-sono Destiny-
 Aprii il cancello e la porta si aprì,ma non c'era nessuno lì alla porta.
 Abbassai la testa,attraversando quel piccolo pezzetto di terra che divideva il cancello dalla porta d'entrata. Sbattei contro qualcosa,o meglio,contro qualcuno.
 -Scu..- dissi alzando la testa,quando vidi che era Zayn.
 -Ciao Des- mi prese la faccia tra le sue mani e mi rubò un bacio.
 Non dissi niente. Semplicemente mi tolsi ed entrai.
 -Niaaaaall!- urlai,in cerca del biondo.
 -Destiny sono in cucina!-
 -Strano..- dissi a bassa voce ridendo.
 Lo salutai e dopo essersi lavato le mani sporche di non so cosa,mi accompagnò in salone dagli altri.
 Non appena mi vide Liam mi venne incontro a salutarmi.
 -Compagna di studi!- Che sorriso che aveva. Era davvero simpatico e dolce quel ragazzo.
 -Compagno di scuola!- Ricambiai il sorriso e lo abbracciai.
 Con la coda degli occhi riuscii a vedere Louis che ci guardava con aria infastidita.
 “E adesso che faccio? Lo devo salutare? ...No. E' lui che ha sbagliato. Io adesso mi siedo e basta” pensai,e così feci. Mi sedetti sul divano accanto a Liam,e guardai Louis. Era inevitabile guardarlo. Aveva quei pantaloni marroni e quella maglietta bianca a righe blu che gli risaltavano ogni volta i pettorali,che era..era..era da lacrime. I nostri occhi si scontrarono e fecero ciò che non in quel momento non potevamo fare,si abbracciarono e si scambiarono lacrime. Sentii un groppo in gola,così distolsi lo sguardo.
 Zayn arrivò e si mise davanti a me.
 -Des,perché non mi hai salut..- lo interruppi con una sberla. Era più forte di me.
 -Con questo,Zayn,non ho più niente da dirti.-
 Lui rimase stupito della mia reazione,e continuava a toccarsi la guancia che era già diventata rossa.
 Liam rimase sconvolto. Louis..non ebbi il coraggio di guardarlo,stavolta.
 -Vieni con me,adesso- mi prese per un braccio e mi trascinò su per le scale. Non ebbi nemmeno la forza per ribellarmi,così salii con lui senza dire niente.
 Mi portò in bagno e chiuse la porta a chiave.
 -Che cazzo significava quello schiaffo?- mi chiese toccandosi ancora la guancia.
 -Lo vuoi davvero sapere,Malik? C'è che sei uno stronzo! C'è che mi hai solamente usato!-
 -Aspetta aspetta aspetta. Quindi.. il messaggio..- chiese incerto
 -Sì Zayn,il messaggio lo hai mandato a me anziché a quella!- lui rimase scioccato.
 -Destiny io.. mi dispiace..-
 Scoppiai in un pianto liberatorio. Era un mix di lacrime,o meglio,avevano ognuna una ragione diversa.
 -Ti prego,non piangere,mi fa male vederti così,speravo davvero riuscisse bene tra di noi,ma non ce la faccio a levarmela dalla testa..-
 Le lacrime scesero ancora più velocemente.
 Lo abbracciai. Non lo so perché,ma penso che ormai non ero più cosciente delle mie azioni. Avevo bisogno di un abbraccio come non mai.
 -Des..-
 -Shh,ti prego,abbracciami. Non dire niente- dissi tra una lacrima e l'altra.
 Mi accarezzò i capelli e come se non bastasse,anziché calmarmi,era peggio. Mi sentivo usata,inutile,stupida. Sì. Stupida. Stupida perché mi ero fatta usare. Stupida perché avevo fatto sì che il mio migliore amico sparisse dalla mia vita. Stupida perché avrei potuto sistemare le cose semplicemente andando da lui e abbracciarlo. Sarebbe tornato tutto come prima,ne ero sicura. Stupida perché non potevo fare niente di tutto questo,dato che il mio orgoglio e la mia presunzione me lo impedivano. Maledetti loro. Maledetta io. Maledetto lui.
 -Zayn,forse è meglio così se tra di noi non è andata...non ce l'avrei fatta nemmeno io-
 -Destiny,ti si legge negli occhi.-
 -Che cosa?- alzai la testa dal suo petto e il nostro abbraccio si sciolse.
 -Shh. Non c'è bisogno d'altro. Sei mia amica adesso. E lo leggo. Lo leggo negli occhi ciò che provi veramente per lui- mi prese la faccia e mi diede un lieve bacio sulla guancia.
 -Scusa ancora,ti voglio bene-
 Cercai ancora di capire cosa volesse dire con la frase di prima. Che cosa mi si leggeva negli occhi? E poi.. lui? Lui chi?
 -Scusami anche tu. Amici. Ti voglio bene anche io- gli sorrisi.
 Girò la chiave e uscì dal bagno.
 -Non vieni?- mi chiese,vedendo che rimasi lì dentro.
 -Ehm..sì,mi rinfresco la faccia e scendo subito-
 -Va bene Des- mi sorrise e richiuse la porta.
 Mi guardai bene allo specchio ed ero pallida come non mai.
 Iniziai a vomitare. Mi succedeva così,quando piangevo troppo o quando stavo davvero male.
 Mi bagnai i polsi e la faccia un'altra volta.
 Scesi giù e raggiunsi gli altri in salone.
 Non appena varcai la soglia del salone,Louis si girò e si fermò a guardarmi.
 Incontrai ancora quei suoi occhi che sapevano di mare. Mi fermai..c'era qualcosa che..qualcosa che non andava... i suoi occhi .. io .. il mio stomaco...
 -Ti senti bene Des? Sei così pallida...- la voce di Niall si fece sempre più piccola,dalle orecchie ricevetti solo suoni che rimbombavano nella mia testa,iniziai a vedere nero e sentivo il bisogno di sedermi.. di distendermi..
 -Louis.- dissi quasi implorando,prima di cadere a terra.

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