Libera scelta

di keiko86
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 01. Happiness is a Warm Gun ***
Capitolo 3: *** Don't let me down.... ***
Capitolo 4: *** Game of Death. ***
Capitolo 5: *** Simpathy for the Devil ***
Capitolo 6: *** Knowing me, knowing you.... ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


- Prologo -

Potenti raffiche di vento gelido spazzavano le rocce scure del Cratere Nord, fischiando mentre si infilavano nelle fessure che sembravano quasi ferite profonde.

Tutto attorno il nulla, il silenzio assoluto.... Solo neve a perdita d'occhio.... Mentre sottili e impalpabili filamenti verdi di Lifestream si alzavano dal centro del cratere, ando a sfumare nell'aria.

Ad un tratto un rombo sordo che sembrava provenire dal sottosuolo si udì per l'intera valle, facendo tremare il suolo.... Quindi d'improvviso un filamento più grande degli altri fuoriuscì, ma invece di perdersi in cielo si andò a schiantare al suolo poco distante dal cratere, dissolvendosi in una cascata di luce verde accecante.

Dopo che tutta la luce fu scomparsa, al suolo non rimase che la figura di un uomo, immobile e rannicchiato in posizione fetale, con indosso solo un paio di stivali neri al ginocchio e dei pantaloni neri di pelle, i cui lunghi capelli argentei erano sparsi tutt'intorno, simili ad una grande aura luminosa.

A prima vista l'uomo sarebbe potuto sembrare senza vita, almeno finchè non aprì a fatica i suoi occhi, di un incredibile verde intenso, e lentamente non si alzò in ginocchio.

Stringendosi il corpo con le braccia, in cerca di un po' di calore, l'uomo iniziò a guardarsi intorno con aria smarrita, capendo di essere completamente in solitudine in quella landa desolata... Quindi riuscì a stento ad alzarsi in piedi e barcollando visibilmente si mise in marcia.

Nel frattempo due figure, un ragazzo dai capelli corti e scuri, e una ragazza con una lunga treccia castana, lo osservavano con attenzione da un luovo senza tempo nè spazio, avvolti di un'intensa luce bianca.

- Sei sicura che sia stato saggio farlo tornare?

- Sì.... Trovo che ognuno di noi debba scegliere come vivere la propria vita.... Ma a lui è sempre stata negata tale possibilità. Questa è l'ultima occasione che gli è stata donata per poter scegliere da sè, in autonomia.

L'altro la ascoltò in silenzio, annuendo, quindi i due si incammnarono, fino a scomparire nel bianco accecante... Non prima che il ragazzo si voltasse per guardare un'ultima volta quello che un tempo fu un suo caro compagno.

- Buona fortuna.... Sephiroth....

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Capitolo 2
*** Capitolo 01. Happiness is a Warm Gun ***


Capitolo 01.
Happiness is a Warm Gun...

 Tifa stava lavando i piatti.

Al piano di sopra si sentiva il vociare allegro di Marlene e Denzel, impegnati forse in qualche gioco, mentre lo scrosciare d'acqua, proveniente dal bagno, indicava che Cloud con tutta probabilità stava facendo la doccia.

La ragazza sospirò, da quando 6 mesi prima tutti loro si erano riuniti ed avevano sconfitto i tre cloni di Sephiroth, e fortunatamente anche la piaga del Geostigma era sparita, in tutto il paese si respirava una tranquilla aria di pace.

Dopo aver festeggiato tutti insieme la vittoria e la fine di tutto quel periodo di caos, i membri dell'Avalance si erano separati, tornando nuovamente alle proprie attività quotidiane.

Ogni tanto qualcuno si faceva sentire per telefono, sapeva ad esempio che Vincent era partito per un nuovo viaggio errante, ma raramente erano tornati per qualche visita.

Lei e Cloud erano rimasti ad Edge, con i bambini, Tifa aveva continuato a gestire il suo Bar mentre il ragazzo era tornato ad occuparsi del suo servizio di fattorino, e anche se continuava a volte a sparire per giorni interi era molto più presente di prima, e ciò la rendeva felice.

Asciugando l'ultimo piatto sorrise al pensiero, in fondo ormai la loro era quasi una vera famiglia....

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Sephiroth continuava ad avanzare lentamente, arrancando e sprofondando sempre di più nella neve, i capelli che a causa del vento gelido continuavano a volargli davanti agli occhi accecandolo.

Tremava vistosamente e le sue labbra, così come le unghie (prive della protezione dei guanti), stavano velocemente acquisendo una preoccupante sfumatura bluastra.

Dentro di sè, intanto, stava provando una sempre più crescente confusione, non capiva perchè mai fosse riuscito a ritornare per l'ennesima volta in vita, nè chi fosse stato, ricordava solo una luce accecante bianca e delle voci confuse, ma vagamente familiari..... Poi si era risvegliato in quel luogo ghiacciato, con addosso solo gli abiti che aveva al momento della sua vera morte, quando Strife lo aveva sconfitto proprio dentro a quel cratere.

L'unica certezza era che per la prima volta da anni non c'era alcuna voce che gli sussurrava continuamente ed ossessivamente nella testa, annebbiandogli i pensieri... Jenova era andata.

Perso nei suoi pensieri non prestò troppa attenzione a dove andasse a camminare, finchè non mise un piede in fallo e perse rovinosamente l'equilibrio, facendo un volo di parecchi metri rotolando sulla neve, finchè non si fermò scontrandosi con un masso sporgente, e rimanendo lì immobile, esausto e senza fiato, con la schiena poggiata alla roccia gelida.

Ansimando chiuse un attimo gli occhi cercando di riprendere fiato, non accorgendosi così del rapido avvicinamento di una figura ammantata di rosso (i cui passi erano attutiti dal fischiare del vento), almeno finchè non udì il familiare suono di una pistola alla quale veniva tolta la sicura.

Immediatamente aprì di scatto gli occhi verdi, trovandosi la canna della grossa arma puntata a poca distanza dal viso.

Seguendo con lo sguardo il braccio teso che reggeva la pistola, arrivò a fissare il viso dell'uomo che aveva di fronte a sè, e riconoscendolo gli scappò un sospiro:

- Valentine.....

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Quando il lungo viaggio di Vincent lo aveva portato a varcare i confini della zona del Cratere Nord, il pistolero tutto poteva immaginarsi tranne lo scorgere un Sephiroth semi-nudo ruzzolare lungo il pendio di una delle alture, schiantandosi contro una roccia.

Senza stare poi così tanto a pensare al come o al perchè, Valentine aveva estratto la sua fidata Cerberus ed era scattato rapido in quella direzione, deciso più che mai a piantare un bel proiettile in fronte allo spadaccino dai capelli argentei, il quale stranamente non si era ancora accorto di lui, il che aveva dell'incredibile.

Solo quando aveva fatto scattare la sua arma Sephiroth aveva alzato lo sguardo e lo aveva riconosciuto, ed ora era ormai qualche minuto che lo fissava, immobile e silenzioso e con lo sguardo torvo, simile ad un predatore in trappola.

Ad un tratto, però, Sephiroth aveva alzato un braccio forse con l'intenzione di evocare la sua Masamune..... Vincent però non gliene diede il tempo, socchiudendo gli occhi gli poggiò rapidamente la canna della pistola alla fronte, esclamando con tono minaccioso: - Non una mossa, Sephiroth, se non vuoi ritrovarti un foro di aereazione in testa!

Lo spadaccino allora aveva fatto ricadere il braccio, e lo aveva fissato con un mezzo sorrisetto di scherno: - Perchè, se non mi muovo che fai? Non vuoi spararmi forse? Dalla tua espressione non direi proprio...

Vincent non rispose alla provocazione, ma limitandosi a fissarlo ancora più cupamente, gli chiese: - Come hai fatto a tornare in vita? E che ci fai quì?

Sephiroth abbassò lo sguardo, e scosse la testa: - Non so perchè sono tornato in vita, non ricordo altro che una luce accecante e delle voci confuse.... Invece il motivo per cui sono quì è semplicemente perchè il mio corpo si trovava dentro al Cratere Nord, esattamente dove Cloud mi aveva ucciso....

- Ma che vai dicendo?! Sei mesi fa circa sei tornato, sei apparso a Midgar, ed è lì che Cloud ti ha sconfitto per la seconda volta!

- No, quello non ero realmente io, ma mi ero semplicemente impossessato del corpo di Kadaj.... Il mio vero corpo è sempre rimasto quì....

Vincent lo scrutò con diffidenza. Certo, tutta quella storia sconclusionata della luce, e delle voci era molto improbabile, però Sephiroth non sembrava stesse mentendo, e ancora non si era dimostrato apertamente ostile.... Per qualche momento rimase immobile con la pistola puntata, indeciso se ucciderlo così, al momento, o decidere il da farsi con i suoi compagni.

Alla fine prese la sua decisione, e rivolgendosi di nuovo allo spadaccino lo apostrofò duramente: - In piedi, Sephiroth. Non so ancora se questa storia è vera o no, ma non posso permetterti di andartene così a zonzo liberamente... Verrai con me!

Sephiroth per tutta risposta lo fissò con scherno: - E allora perchè non mi uccidi subito? Mi hai preso per un trofeo?

- Mpfh. Non sono affari tuoi. In piedi, ora!

- Non posso... - Fu tutto ciò che rispose Sephiroth, che aveva di nuovo abbassato lo sguardo.

Vincent era sul punto di insultarlo pesantemente e magari di usare la forza, ma poi osservandolo meglio capì perchè l'uomo non potesse alzarsi.

Sephiroth infatti era ancora seduto a terra con la neve che andava a coprirgli gran parte delle gambe e tremava vistosamente, inoltre era di un pallore allarmante, mentre labbra e unghie erano di un netto blu, e gli occhi erano molto lucidi.

Si rese conto che l'ex generale stava avendo un principio di assideramento, cosa anche abbastanza normale visto che era completamente a torso nudo, e a giudicare da quegli occhi così lucidi forse aveva anche la febbre. Sfido che non potesse muoversi.

Con un ringhio di frustrazione lo afferrò malamente per un braccio facendolo alzare a forza, e visto che Sephiroth non aveva opposto praticamente alcuna resistenza, riuscì a legargli i polsi dietro la schiena.

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Sephiroth provò a spostare un poco le braccia legate, con scarsi risultati, quindi si voltò di nuovo verso Vincent con un ennesimo sorrisetto: - A quanto pare mi hai scambiato davvero per un trofeo....

- Risparmia il fiato, Sephiroth! Dobbiamo arrivare ad Icicle Village, ed abbiamo molto da camminare! - Fu la risposta seccata che ricevette.

Valentine lo spinse un po' alle spalle, costringendolo a camminare davanti a sè, per poterlo meglio tenere d'occhio. Sephiroth scosse la testa, sospirando un po' divertito, dopotutto il pistolero stava prendendo tutte quelle precauzioni nonostante lui fosse visibilmente indebolito dal freddo.... Quindi iniziò a camminare lungo la discesa, con Vincent che lo seguiva a pochissima distanza.

Non riuscì a fare dieci passi che stramazzò lungo disteso con la faccia nella neve, e fu tutto nero.

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Capitolo 3
*** Don't let me down.... ***


Capitolo 02.
Don't let me down

Vedersi crollare ai propri piedi Sephiroth come un sacco di patate era proprio l'ultima cosa che Vincent si sarebbe potuto aspettare, ma in fondo quel giorno ne erano già accadute parecchie, di assurdità, e quella era solo l'ultima della lista.

Si avvicinò di un paio di passi all'uomo caduto di faccia nella neve, squadrandolo a braccia conserte e con aria parecchio seccata.

- Avanti, Sephiroth! Sei così tanto alla frutta che ti sei inventato questa bella sceneggiata? Ma pensi che io ci caschi? "Uhm, se crede che io mi impietosisca si sbaglia di grosso"

Nessun movimento.

- Ti vuoi alzare o no?! - sbottò infine, dandogli un calcio e facendolo rotolare sul fianco.

Di nuovo, nessun movimento, nè reazione. A quel punto si chinò a guardarlo meglio, Sephiroth aveva gli occhi chiusi, respirava a fatica ed era ancora più pallido di poco prima.

Sfilandosi il guanto della mano "sana", gli toccò la fronte..... Era bollente.

Rialzandosi si prese il ponte del naso tra due dita, indeciso sul da farsi. Distrattamente andò a sfiorare il calcio della sua pistola, la tentazione di piantare un proiettile in testa a Sephiroth e risolvere così il guaio alla svelta c'era, eccome....

Poi sospirando si chinò nuovamente sullo spadaccino privo di sensi, e lo tirò su, tenendolo con una mano sotto le ginocchia e l'altra sotto alle braccia.

- Accidenti a me e a tutti gli scrupoli che mi faccio.... - borbottò, scuotendo la testa. Si era reso conto, ora che poteva toccarlo, che Sephiroth stava letteralmente congelando, ed era scosso dai brividi.
- Non posso di certo andarmene in giro a piedi in questa bufera con lui messo così.... - Commentò, contorcendosi un po' e sfilando di tasca il proprio telefono, iniziando a comporre un numero...

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Quando Sephiroth iniziò a riprendere conoscenza, la prima cosa che notò fu che a svegliarlo probabilmente fu il rumore assordante che lo attorniava.

La seconda fu si trovava in una posizione piuttosto scomoda, seduto e ciondolante parzialmente in avanti, le braccia lungo il corpo....

La terza cosa che notò fu che non poteva muoversi.

- Ma cos...?

Spalancando gli occhi di scatto cercò di far forza sulle gambe e di alzarsi, ma non ci riuscì.

Si rese conto a quel punto di essere ancora a torso nudo e letteralmente legato come un salame ad una sedia, in una stanza anonima e semi spoglia, a parte un piccolo comodino e un letto spartano.... Oltre al fastidioso rumore di fondo, la stanza sembrava tremare, come se ci fosse un terremoto.

Inoltre non c'era nessuno.

Febbricitante ed incapace di ragionare lucidamente in una situazione del genere, fu preso dal panico, ed iniziò a dimenarsi furiosamente sulla sedia, cercando di liberarsi... Scalciava, strattonava e si contorceva, ma niente.

Alla fine fu colto da un attacco di nausea e ricadde pesantemente a sedere, ansimando e chinando il capo in avanti, mentre occhi e denti erano tenuti serrati nel tentativo di ricacciare indietro lo stordimento.

- Finito?

Alzando il capo al suono di quella voce familiare, fu sorpreso di trovare Vincent che lo fissava con un'espressione parecchio ironica, poggiato a braccia conserte allo stipite della porta.

- Tu! Cosa... cos'è successo? Dove siamo?!

- Una cosa per volta, Sephiroth. - Commentò gelido Vincent, che dentro di sè stava godendo immensamente alla vista dell'odiato nemico, un tempo arrogante e potentissimo, ridotto ad un involucro tremante e malaticcio.

- Poco fa, quando hai avuto la gran bella idea di svenire come una donnicciola...
- Ah, di certo non era mia intenzione!
- Oh, no, di certo no... Ma ammetto che vederti crollare come una pera cotta è stato uno degli spettacoli più divertenti che io abbia mai visto....
- Siamo diventati loquaci, Valentine?
- Non volevi sapere cos'è successo?

L'altro taque, fissandolo in cagnesco.
Ovviamente il fatto che fosse legato alla sedia non contribuiva minimamente a dare ulteriore pesantezza alla sua espressione, anzi...

- Comunque. Trascinarti di peso a piedi ad Icicle Inn sarebbe stato troppo lungo, nonchè faticoso...
- Oh, poverino! Mi dispiace per te....
- Così ho telefonato al mio vecchio compagno Cid....
- Chi, quella specie di pilota? Il biondo spara-parolacce? - chiese Sephiroth, con una risatina.
- ...E ci ha raccolti su con la sua nave, l'Highwind. Come immaginerai non è stato molto felice di rivederti...
- Affari suoi.
- E ovviamente non lo sono stati neanche gli altri....

Le risate di Sephiroth gli morirono in gola, e fissò Vincent con gli occhi sgranati.

- Gli.... Altri...?

Vincent sogghignò.

- Oh, sì... Gli altri miei compagni dell'Avalanche. Come puoi ben immaginare sono voluti venire tutti.... E quasi tutti avrebbero preferito ucciderti immediatamente, ma ne abbiamo discusso un po', e si è deciso di aspettare che ti svegliassi per prendere una decisione sul da farsi....- si staccò quindi dalla parete e fece per uscire dalla stanza, voltandosi un'ultima volta verso il prigioniero.
- Sarà meglio che vada di sopra ad avvertirli.... Goditi i prossimi minuti, perchè con tutta probabilità saranno gli ultimi che vivrai....

Sephiroth si sentì gelare.

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Capitolo 4
*** Game of Death. ***


Capitolo 03.
Game of Death


Non appena Vincent uscì dalla stanzetta, Sephiroth cadde di nuovo in preda al panico.
Sapeva bene infatti che se il resto dell'Avalanche fosse arrivata, certamente lo avrebbero ucciso senza pensarci su due volte.

Provò ancora a divincolarsi dalla sedia, ma niente, era troppo indebolito anche solo per allentare quelle maledette corde.... Riuscì solamente a farla traballare un po'!

- Ma.... Maledizione.... Devo subito uscire da quì!!! Nonvogliomorirenonvogliomorirenonvogliomorire!!!

Continuava ad agitarsi come un forsennato non curandosi dei tagli sanguinolenti che iniziavano a comparirgli sulle braccia a furia di strofinare le corde ruvide, sballottando la sedia in quà e in là, finchè di colpo non perse l'equilibrio e finì col cadere con un tonfo sordo, ancora immobilizzato, rimanendo con la faccia mezza schiacciata sul pavimento, esausto e senza fiato.

- Che vergogna.... Di solito dei legacci come questi potrei spezzarli in due minuti.... - Sbottò con rabbia, all'apice della frustrazione.

Provò un'ultima volta a divincolarsi, senza successo, quindi picchiò la fronte a terra con un ringhio rabbioso, quasi animalesco.
RImase quindi in quella posizione, ansimando, e fissando rassegnato la porta che da un momento all'altro si sarebbe riaperta, segnando la sua fine.

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Quando Cloud e Tifa avevano ricevuto la chiamata di Vincent, poche ore prima, avevano sperato che quello non fosse altro che uno scherzo di cattivissimo gusto del pistolero, salvo poi ricordarsi che questi non aveva un benchè minimo senso dell'umorismo..... In pratica, tempo tre minuti e già stavano preparando armi e bagagli (letteralmente) in attesa che Cid non venisse a prendere anche loro con il suo aereo.

Tifa preoccupata aveva poi cercato di spiegare la situazione a Marlene e Denzel, chiedendo loro di rimanere a casa al sicuro, magari insieme ad Elmyra.... Ma i due ragazzini avevano fatto una scenata, non volevano proprio saperne!
La piccola Marlene infatti voleva a tutti i costi rivedere suo padre Barret ("se provate a lasciarmi quì mi imbarco di nascosto" le parole testuali) mentre Denzel voleva dimostrare di essere ormai abbastanza grande per poter combattere in prima persona.

Ovviamente Tifa cercò di dissuaderli, quindi anche Cloud, ma i due piccoli furono irremovibili....
E così all'arrivo dell'Highwing furono in quattro (più due cochobo e una moto) ad imbarcarsi!

Adesso Cloud stava seduto su uno dei sedili della cabina di pilotaggio, la sua Ultima Weapon poggiata alla spalliera, guardando distrattamente i bambini giocare con Barret e Yuffie e teso dall'imminente faccia a faccia con la sua nemesi, Sephiroth.

- Sei di nuovo tra i vivi, Sephiroth..... Ma lo sarai per poco, stavolta.... - Mormorò, stringendo con forza il manico della propria spada.

Proprio in quella fece il suo ingresso Valentine, di ritorno dalla stanza dove lo spadaccino era rinchiuso, facendo subito fermare tutti a guardarlo insistentemente.
Vincent fissò Cloud negli occhi e fece un lieve cenno con la testa - E' sveglio.- quindi ritornò sui suoi passi, seguito da tutti i suoi compagni.

Arrivati davanti alla porta dello stanzino, il biondo poggiò la mano sulla maniglia, ma prima di aprire si voltò verso Tifa facendole un cenno in direzione dei due ragazzini, e la ragazza andò subito a piazzarsi davanti a loro, a mo' di protezione.

Quindi, con un sospiro per scaricare un po' la tensione, Cloud abbassò la maniglia e spalancò la porta, salvo poi inchiodarsi con aria inebetita a fissare lo spettacolo davanti a sè.

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Sephiroth, ancora disteso goffamente sul pavimento, aveva notato il rumore di passi in avvicinamento già da un po', almenò finchè ogni suono cessò proprio davanti a quella maledetta porta di metallo.
Conscio che ormai il suo tempo era scaduto, si ripromise di rimanere a fissare l'entrata dei suoi nemici senza battere ciglio, immobile ed impassibile....

- Non voglio dar loro la soddisfazione di vedermi rintanato tremante in un angolo come un coniglio! - sibilò a denti stretti - Se devo morire, lo farò a testa alta!! Nonvogliomorirenonvogliomorire!!!!

Quindi assunse una maschera inespressiva per mascherare il suo timore, cercando di ignorare il cuore che pompava così forte da assordarlo.

Infine, con un lieve cigolio, la porta si aprì, e un fascio di luce andò a colpirlo in volto, salvo poi essere coperto quasi immediatamente dalla figura di Cloud Strife, fermo immobile sulla soglia.

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Cloud si era immaginato la scena in testa mille volte:

Una volta aperta la porta, si sarebbe trovato davanti un Sephiroth ghignante e sornione, impassibile, che probabilmente avrebbe trovato il tempo di umiliarlo con qualche frase ad effetto.... E che ovviamente si sarebbe già liberato da tempo dei legacci, con facilità estrema.

A quel punto li avrebbe attaccati senza pietà alcuna, letale come sempre, ed avrebbero ingaggiato l'ennesima battaglia all'ultimo sangue per il destino del pianeta.... Proprio per questo si era preparato, ancor prima di aprire la porta di metallo dello stanzino aveva già piazzato la spada in posizione di attacco, certo che appena avesse aperto il suo avversario lo avrebbe attaccato immediatamente.

Grande fu il suo stupore, quindi, quando non comparve nessun Sephiroth sulla soglia, bensì si ritrovò a fissare lo spadaccino dai capelli d'argento legato ancora come un salame alla sedia, e riverso con la faccia schiacciata a terra, che di suo si stava semplicemente limitando a fissarlo con uno sguardo tra l'omicida e l'estremamente imbarazzato.

Rimasero a fissarsi per qualche secondo, senza parole, almeno finchè Sephiroth non distolse lo sguardo, sospirando:

- So di non essere un bello spettacolo, Strife, ma ti prego... Chiudi quella bocca, è umiliante! - borbottò a mezza bocca, rassegnato.

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La piccola Marlene era ben nascosta insieme a Denzel alle spalle di Tifa, tuttavia la sua curiosità di bimba era più forte del timore, e si era ritrovata quindi a spingersi sulle punte dei piedi per cercare di vedere cosa stesse accadendo nello stanzino "Dopotutto..." si disse "... Io Sephiroth non l'ho mai visto!"

Non riuscendo comunque a vedere nulla o quasi, mise in atto un altro piano: pian pianino sgusciò fuori ben attenta a non fare rumori di sorta, e dopo aver dato un'occhiata di controllo agli altri (che erano tutti troppo presi dal fissare la scena dal notare lei) si avvicinò quatta quatta alla porta, sbirciando dentro.

"Così.... E' lui!" pensò alla vista del guerriero legato, constatando che fosse molto diverso dal mostro terrificante ed invincibile che fino a quel momento si era immaginata "Ma a vederlo così non sembra tanto pericoloso... Perchè Cloud e gli altri non se ne accorgono?" si chiese perplessa la bambina.

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 Sephiroth aveva perso quasi immediamente quella maschera di impassibilità che si era a fatica costruito non appena aveva messo a fuoco Cloud, o meglio la sua espressione ebete ed assolutamente spiazzata.

Si era sentito estremamente umiliato, ridotto com'era a trovarsi immobilizzato e strisciante per terra senza alcun modo per riuscire a divincolarsi, ai piedi, letteralmente, dei suoi acerrimi nemici.... In uno sbalzo di rabbia si era ritrovato ad apostrofare Strife con quella che voleva sembrare la sua solita sottile ironia, ma gli era uscito fuori un tono troppo amaro, che non aveva convinto nessuno, specialmente lui.

Cloud però a quanto pareva si era arrabbiato lo stesso "Forse quella battutina maldestra è stata solo una scusa, in realtà non aspettava altro...." si ritrovò a pensare confusamente, osservando quasi con distacco l'altro alzare la sua Ultima Weapon pronto a calarla mortalmente sul suo collo, implacabile.

Ormai si stava aspettando quella scena già da un po', era matematicamente certo che sarebbe stato ucciso sin da quando Vincent era uscito da quella maledetta stanzina.... ma al selvaggio terrore provato inizialmente, che lo aveva portato a tentare inutilmente la fuga così forsennatamente da ferirsi con le corde, si era sostituita una cupa rassegnazione.... Quindi dopo aver lanciato un ultimo sguardo in tralice al gruppo dell'Avalance "Quanto coraggio.... Tutti schierati e pronti.... Contro qualcuno che non può muoversi!" chiuse gli occhi lentamente, poggiando di nuovo il capo sul pavimento, aspettando la morte.

- Fa come ti pare, Strife.... ormai non mi importa più.... - Sussurrò amaramente.

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Vincent era rimasto un po' in disparte ad assistere alla scena ma osservava avidamente lo scambio tra i due arci-nemici, i penetranti occhi rossi puntati su di loro. Si era vagamente accorto della ragazzina che si era avvicinata incuriosita, ma non le aveva degnato che un mezzo sguardo... La sua attenzione era completamente concentrata sui due guerrieri.

Quando si avvide che Cloud era in posizione di attacco (più che altro di esecuzione) si ritrovò a fare un passo impercettibile in avanti..... Era un po' combattuto, sapeva che quel mostro non meritava altro che venir fatto a pezzi, ma non era questo ciò che si era figurato quando aveva fatto prigioniero Sephiroth... Almeno, non che Cloud gli tagliasse la gola mentre questi era immobilizzato a terra, legato ed inerme.

Non aveva fatto altri gesti per fermarlo, però, almeno finchè non ci furono una serie di accadimenti imprevisti:

Non appena Cloud aveva alzato la spada infatti, Marlene, coraggiosa ma decisamente incoscente, si era lanciata tra i due cercando di farlo fermare; Sephiroth aveva riaperto gli occhi fissando con sorpresa la bambina, mentre Tifa aveva lanciato un grido; Strife di suo aveva già avviato il movimento dell'arma con tutte le sue forze, e rendendosi conto che non sarebbe riuscito a fermarsi aveva assunto un'espressione terrorizzata... Certo non voleva colpire Marlene!

Fu a quel punto che Vincent agì: si lanciò a sua volta di fronte alla spada di Cloud, riuscendo a fatica a bloccarla con il braccio meccanico..... Ci fu un assordante rumore metallico, poi un silenzio teso....

Cloud era rimasto impietrito, la spada ancora saldamente impugnata conficcata leggermente nel braccio di Valentine, questo che si era ritrovato accucciato per metà sotto il suo peso, e che con la mano "sana" aveva scostato la ragazzina dal raggio di azione dell'arma.... Marlene che invece dopo qualche secondo di silenzio, sotto shock, era scoppiata in sonori singhiozzi....

E Sephiroth, che in tutto quel casino era rimasto immobile a terra, l'adrenalina a mille, che riuscì ad esprimere tutto il suo sconcerto semplicemente sibilando un - Idiota.... - tra i denti.

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Capitolo 5
*** Simpathy for the Devil ***


Capitolo 04.

Simpathy for the Devil

Ancora disteso immobile a terra, Sephiroth non poteva fare altro che guardare allibito gli altri presenti... Si era aspettato di venire ucciso immediatamente, Strife si era anche apprestato a farlo e proprio quando si era rassegnato a questo... Quelli combinavano un putiferio!

La mocciosa ora era inginocchiata da una parte con il viso tra le mani, e piangeva a dirotto, mentre Valentine si stava rialzando controllandosi con aria critica il braccio meccanico danneggiato dalla Ultima Weapon.

Quanto a Strife, se n'era rimasto immobile, impalato e con la spada ancora semi-alzata, l'espressione allibita.

- Cloud, che diavolo ti passa per quella testa? Potevi ferire Marlene!!!! - aveva tuonato col suo vocione un Barrett livido di rabbia, avanzando di un passo.

- Io... Io.... - aveva balbettato il biondo - ... Non era mia intenzione, lo sapete!

- Strife, vedi di fare più attenzione la prossima volta prima di agire all'improvviso, io non posso esserci sempre per fermarti... Mi dovrai un braccio nuovo, temo.... E non mi piace che si prenda in questo modo l'iniziativa nell'uccidere un nemico che è fondamentalmente già sconfitto, nemmeno se questo si chiama Sephiroth! - fu il commento caustico di Vincent, che per dare enfasi alle sue parole aveva agitato brevemente il braccio lesionato sotto al naso del biondo.

Al commento di Vincent tutti fissarono il pistolero piuttosto sorpresi, ma non replicarono.... Quanto a Sephiroth stesso, sorpreso dallo svolgersi degli eventi ma conscio che ben presto l'attenzione generale sarebbe tornata su di lui, cercò nuovamente di divincolarsi, ottenendo solo di rotolare su un fianco.... Sbuffò sonoramente, frustrato, finchè Vincent non si voltò a fissarlo con quei suoi occhi rossi, eloquentemente.

"Non provarci nemmeno"

Diceva quello sguardo. 

Si bloccò immediatamente, lanciandogli a sua volta un'occhiata furente e selvaggia, come ad volergli addossare tutte le colpe per quel guaio, dopotutto era stato Valentine che lo aveva trascinato lì.

- Non.... Non voglio la tua pietà, Valentine!- Replicò a fatica, in un moto di rabbia e prima di riuscire a trattenersi.

- Già, Vinnie, che ti salta in testa?- chiese una sbalordita Yuffie - perchè ti fai tutti questi problemi? E' Sephiroth.... Lui, beh....

- Se lo merita. Punto. - Terminò per lei Cloud, quasi ringhiando.

- Se posso dire la mia.... - ricominciò Sephiroth

- Taci, bastardo!! - Urlò Cloud fuori di sè, voltandosi a fulminarlo con lo sguardo - Non potevi semplicemente restartene morto?!

- Oh, mi dispiace... Vorrà dire che la prossima volta che mi capiterà di tornare in vita, mi suiciderò subito, così sarai contento immagino!

- Mi faresti un favore...

- Ma ti stai ascoltando, almeno?

- Sono serissimo!

- Ah! Io invece ti stavo solo prendendo per il culo, pensa un po'! - concluse Sephiroth ridacchiando, malgrado tutto un po' divertito dalla situazione surreale che stava andando a crearsi.

Strife da parte sua stava ribollendo di rabbia, come osava quell'assassino prenderlo in giro così impunemente! Si avventò sulla sua nemesi, afferrando lo spadaccino per i capelli con forza e strattonandolo fino a farlo rialzare in posizione semi-seduta, quindi lo aveva fissato dritto negli occhi, incurante del lieve gemito di dolore che l'altro aveva emesso, e gli aveva sibilato in tono basso:

- Fai pure il brillante, Sephiroth.... Ora che sei così pateticamente debole non mi spaventi più.... Guardati, non riesci nemmeno a sciogliere delle misere corde!

- Ah.... Che dispiacere, Strife.... - Fu la replica sussurrata che ricevette.

- Forse Vincent ha ragione, non sarebbe "onorevole", diciamo, ucciderti mentre sei in questo stato....

- Dovrai ricordarmi di ringraziarlo, allora....

- Ma questo non mi impedirà di tenerti rinchiuso quì come prigioniero dell'Avalanche....

- Ci sono abituato, tranquillo... Non è la prima volta che mi lasciano in cella a pane ed acqua!

- ... Ma sta' sicuro, saprò rendere la tua vita un'inferno.... E non appena ritornerai un po' in forze.... Ti ucciderò! E' solo questo ciò che ti meriti dopo tutto il male che hai fatto, assassino!!

Detto ciò, lo lasciò andare improvvisamente dandogli un forte spintone e mandandolo a ruzzolare indietro sul pavimento della stanzina, quindi si rialzò e uscì velocemente, sbattendo la porta con forza, seguito da tutti i suoi compagni compresi Marlene, trascinata via da Tifa, e Vincent, che fece comunque in tempo a scorgere l'espressione turbata di Sephiroth prima che si chiudesse la porta.

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Lo spadaccino rimase immobile a fissare la porta chiusa finchè non sentì l'allontanarsi dei passi, a quel punto sospirò sonoramente, rilassando un poco la postura e poggiando di nuovo il capo a terra.

Chiuse gli occhi con un'espressione frustrata, ripensando alle parole che gli aveva rivolto Strife era ormai certo che quelle non erano solo stupide minacce a vuoto.... Ma non sapeva proprio cosa aspettarsi a quel punto, e l'incertezza lo innervosiva terribilmente.

Alzò leggermente le ginocchia al petto fino a trovarsi più o meno in posizione fetale, rabbrividendo e cercando di trattenere quel poco calore che gli era rimasto in corpo, constatando però che l'essere ancora a torso nudo, e stare disteso immobile su un pavimento gelido, non erano molto d'aiuto.

- Che schifo di situazione.... Mi faccio pena da solo! - borbottò fra i denti.

Nel frattempo i membri dell'Avalanche erano risaliti in cabina di pilotaggio tornando a quello che stavano facendo prima di scendere al piano inferiore, ma un po' tutti stavano riflettendo sulla situazione che si era creata: inizialmente erano stati sicuri che il malvagio guerriero sarebbe stato ucciso immediatamente, magari dopo un duello epico con Cloud, e fine dei problemi; però trovarsi di fronte il loro odiato nemico in una condizione di inferiorità evidente li aveva fatti riflettere, anche se solo per un po'.

Ora nessuno voleva riproporre l'argomento ad alta voce, bastava voltarsi a guardare Cloud furente accoccolato su un sedile per trattenere ogni domanda, ma il seme del dubbio era comunque stato piantato.

Dopo qualche ora ci fu la cena e gli animi si rallegrarono, almeno finchè Vincent non si alzò e tornò a ricordare a tutto il gruppo che soltanto ad un piano di distanza, dentro uno sgabuzzino umido, era rinchiuso Sephiroth, vivo e vegeto.

- Dovremmo portare qualcosa da mangiare anche a Sephiroth....

- Bah! Lasciamolo giù a marcire! - replicò seccamente Cid - Ti abbiamo ascoltato e non lo abbiamo ucciso, non ora almeno, ma ora vorresti anche servirlo e riverirlo con i manicaretti che Shera - e si voltò a strizzare un occhio alla sua compagna - ha cucinato per noi?!

- Non ho detto nulla di ciò, Cid. Voglio ricordare solo che se non gli verrà dato nulla da bere o mangiare non avrete certamente più il problema di come sbarazzarvi di lui, visto che morirà di inedia molto prima di riuscire a riprendere le forze....

- Sarebbe un dono del cielo.... per quanto mi riguarda potremmo anche lasciarlo così.... - commentò Cloud, caustico, con uno sbuffo. A sorpresa però fu Tifa, che fino a quel momento non si era ancora mai pronunciata, a rispondergli, con un tono molto severo:

- Come puoi parlare così? Sì, è un assassino, sì non merita che la morte, e sì.... Dopo tutte le crudeltà che ha compiuto non dovrebbe sperare in nemmeno un briciolo di misericordia.... Io lo so bene, anche più di molti di voi forse...

Ripensando alla fine di suo padre sospirò tristemente per riacquistare la calma, quindi continuò:

- Ma stiamo comunque parlando di un essere umano! E' assurdo che proprio io debba parlare in suo favore, ma nonostante tutto io non riesco proprio a sedermi quì a guardare qualcuno morire di fame lentamente.... Nemmeno se quel qualcuno è Sephiroth.... E' soltanto una crudeltà, e non saremmo migliori di lui!

Ci fu un momento di silenzio teso, ma alla fine seppur a malincuore un po' tutti si trovarono a dar ragione alla ragazza.... Tranne Cloud che voleva soltanto vedere morto al più presto il suo nemico.

- Umpfh. E sia, sfamiamolo, dissetiamolo.... Fate come vi pare..... Ma se ci saranno conseguenze saranno solo affari vostri!

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Sephiroth intanto se ne stava nella stessa identica posizione da ore, ormai, il freddo che gli era arrivato alle ossa e il fianco semi addormentato e dolente... Ma tanto aveva lasciato perdere i tentativi di spostarsi già da un po', perdeva solo altra energia e non c'era mai alcun risultato di sorta.

Stava quasi per cadere in una sorta di torpore semi-inconscio quando la porta si aprì d'improvviso, la luce che filtrò lo costrinse a strizzare gli occhi con fastidio, quindi si ritrovò a fissare perplesso Yuffie e Vincent che stavano entrando.

La giovane ninja lo squadrava con circospezione e andò a posare velocemente la ciotola di minestra che aveva tra le mani in un angolo della stanza, per poi schizzare fuori.

- Dai, Vinnie! Sbrigati ad uscire, andiamocene via di quì!

Vincent invece se ne era rimasto per tutto il tempo immobile in piedi di fronte al guerriero caduto, ma senza pronunciare nulla, nemmeno qualche frase di scherno. Non aveva risposto nemmeno alla ragazza, invece d'improvviso si chinò verso di lui e con un rapido gesto del suo artiglio strappò la corda che ancora lo imprigionava lasciandogli segni lividi sulla pelle d'alabastro, e non curandosi degli strilli agitati di Yuffie lo prese per un braccio aiutandolo a sedersi sul letto e prendendo la ciotola la piazzò di scatto sulle ginocchia del guerriero allibito.

- Vincent!! Che cavolo fai?!

- Secondo te come avrebbe potuto mangiare steso a terra, legato a una sedia e con il piatto lontano e fuori portata? - commentò vagamente, con un'alzata di spalle.

- Ma... Ma... E se ora scappasse?!

- Non ce la farebbe mai. E ora andiamocene. In quanto a te... - e si voltò a fissare Sephiroth negli occhi - Vedi di non fare sciocchezze. Quassù un po' tutti non aspettano altro che tu non provi qualcosa di sbagliato per staccarti quella testolina. Letteralmente. Io ti ho avvisato....

L'altro si limitò a fissarlo immobile per qualche secondo, l'espressione illeggibile, prima di annuire impercettibilmente.

- Ci proverò.... - Fu il suo sibilo gonfio di astio.

- Bravo ragazzo. - concluse Vincent uscendo e chiudendosi dietro la porta con calma.

Tempo un secondo e dall'interno riuscirono a sentire una sorta di ringhio animalesco, appena attutito dalle pareti.

La piccola ninja si voltò verso il pistolero:

- Vinnie, ma.... Cos'è stato?

- Credo che il nostro "ospite" sia piuttosto frustrato...

Rispose questi con un sorrisetto, avviandosi su per le scale.

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Capitolo 6
*** Knowing me, knowing you.... ***


Capitolo 05.

Knowing me, knowing you....

 Dopo che Vincent e Yuffie ebbero lasciato la stanza, Sephiroth rimase per qualche secondo immobile, inebetito, a fissare alternativamente la porta chiusa a chiave ed il piatto di cibo che aveva posato sulle gambe... Quindi in un impeto di rabbia emise un ringhio quasi animalesco, ed afferrata la ciotola la scagliò con tutte le sue forze sulla parete, fracassandola, e versando la minestra lungo il muro e sul pavimento.

Sospirando si andò a sedere nuovamente sul letto spartano, pur sempre un miglioramento ben accetto rispetto allo starsene disteso sul pavimento freddo, raccogliendo le ginocchia al petto e circondandole con le braccia, posandovi il capo e cercando di assopirsi.... Ma rimanendo sempre sul chi vive, non si fidava di certo ad andarsi a sdraiare, data la sua stanchezza sapeva che sarebbe crollato addormentato come un sasso, lasciando la guardia scoperta ad eventuali attacchi nel sonno.

Il brontolio sordo proveniente dal suo stomaco lo riscosse, alzando lo sguardo andò a fissare il pasticcio di cocci e brodo che aveva creato, e sospirò di nuovo, quando si rese conto che sin da quando era tornato in vita non aveva mangiato praticamente nulla, apparte dissetarsi con una manciata di neve, e distruggere a quel modo il cibo che gli era stato lasciato non era stata poi quella così grande idea.

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Marlene, malgrado tutto quello che era accaduto poco prima, era ancora terribilmente incuriosita da Sephiroth, quello strano tipo rinchiuso in un ripostiglio, che tutti su quell'aereo consideravano un mostro sanguinario.... A lei, da quel poco che era riuscita a vedere, non sembrava fosse così spaventoso! Nella sua innocenza di bimba era ancora convinta che le creature malvagie fossero soltanto quelle con aspetto orribile, come i mostri che ogni tanto il suo papà e i suoi compagni si trovavano a dover affrontare, e non sapeva concepire come un uomo così bello potesse essere cattivo....

Quindi aprofittando di un attimo di distrazione da parte di Tifa sgattaiolò senza farsi vedere al piano di sotto, decisa a scoprirne di più sul famigerato Sephiroth.

Tanto, si disse, era ancora legato a quella sedia..... Che pericolo poteva esserci?

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 All'ormai familiare scricchiolio della porta Sephiroth alzò di nuovo il capo, chiedendosi chi diavolo fosse stavolta: Cloud? Tifa? Vincent?

Rimase quindi un attimo interdetto quando ad entrare cautamente non fu nessuno degli adulti, bensì la ragazzina castana che poche ore prima aveva rischiato di farsi ammazzare dalla spada di Strife.

Marlene inizialmente fece alcuni passi titubanti verso di lui, poi quando quegli occhi verdi incandescenti si posarono su di lei si fermò di scatto, accorgendosi con spavento che lo spadaccino non era affatto legato come si aspettava.

Dal suo canto, reputando immediatamente la bambina innocua Sephiroth si rilassò stiracchiando un poco la schiena dolorante dalla scomoda posizione - Che cosa ci fai quì, ragazzina? - chiese pacatamente.

- I-io.... Ecco, io.... - balbettò la ragazzina, tremante.

- Non preoccuparti. A differenza di ciò che sicuramente ti avranno detto Strife e i suoi amici, non mangio i bambini....

- N-no, però mi hanno detto che sei cattivo, e hai ucciso tanta gente....

- Al momento non mi reputo così caduto in basso da uccidere una bambina, a meno che.... Non sei un killer sotto mentite spoglie, vero? - le chiese con un sorrisetto divertito, che si ampliò ancora di più quando la bimba scosse vigorosamente la testa in senso di diniego.

- No no, certo che no!

- Allora non hai di che temere da me.... Non ho mai attaccato altri che i guerrieri che mi si opponevano.

Quelle parole però, se da una parte tranquillizzarono Marlene, che azzardò ad avvicinarsi di un altro paio di passi, dall'altra la portarono a fissare l'ex generale con un'espressione parecchio dubbiosa e ostile.

- E la sorella, allora?

- Chi? - chiese questi, inarcando un sopracciglio.

- Aerith! La ragazza dei fiori! Mi hanno detto che l'hai uccisa tu.... Lei però non era pericolosa, era buona e dolce.... le volevo bene.... - terminò la bambina, con voce sempre più mesta, abbassando il capo.

Sephiroth sospirò, passandosi la mano fra i capelli della frangia e chiudendo gli occhi per un attimo.... Ecco, quello sì che era un tasto dolente... Come spiegare però ad una semplice bambina tutta la situazione?

- Ho capito a chi ti riferisci... Sì, quella ragazza la uccisi io, o meglio uno dei miei cloni.... Era l'ultima dei Cetra, e non avrei voluto farlo, ma diciamo che.... Non ero esattamente sotto controllo in quel periodo... Fu Jenova a decidere che la ragazza dovesse morire, data la sua natura di Cetra per lei era una specie di nemico naturale...

- Uhm, non capisco molto bene.... Jenova...? Cetra...?

- Mettiamola semplice: Prima di tutto, i Cetra, o Antichi, sono stati gli antichi abitanti di questo pianeta, prima di voi esseri umani.... Io avevo il corpo chiuso in un cristallo da oltre 5 anni, la mente quasi del tutto controllata da una creatura aliena che mi aveva fatto credere di essere mia madre... In giro per il mondo c'erano varie mie copie, dei cloni, che pensavo e credevo di controllare io ma di fatto agivano secondo le direttive che Jenova, la creatura appunto, dava loro attraverso di me.

- Ooh....

- Quando venni a conoscenza dell'ultima discendente dei Cetra, ovvero la tua amica Aerith, avrei voluto magari farla unire alla mia causa, convincerla a governare insieme il pianeta dopo averlo depurato dagli esseri umani, essendo io stesso convinto di essere un Cetra, avendo dentro di me le cellule di Jenova.... Peccato che questa non fosse affatto una di loro, e in passato fu proprio lei a sterminarli... Alla fine riuscì a condizionare la mia mente al punto di permettere ad uno dei cloni di uccidere Aerith.... E.... Beh, il resto credo tu lo sappia già.

Durante tutta la spiegazione da parte di Sephiroth, la bambina si era inconsciamente avvicinata, finendo per sedersi ad un angolo del letto, le mani sotto al mento, ascoltandolo affascinata. Ora, che il guerriero aveva smesso di parlare, si sedette più comodamente, e lo scrutò incuriosita, il capo reclinato:

- Ma quindi... Ora questa signora Jenova non c'è più vero?

Al sentir definire Jenova "signora" Sephiroth soppresse una risata ironica - No... Fu distrutta definitivamente qualche tempo fa la sua testa, l'ultima parte di lei che era rimasta...

- E quindi ora non ti controlla più....?

- No...

- Ma allora è tutto apposto! Basta che dici agli altri che sei di nuovo buono, e che era la tua mamma a farti fare tutte quelle cose cattive, e vedrai che ti faranno subito uscire di qua! - esclamò Marlene saltando improvvisamente in piedi sorridendo, entusiasta.

Sephiroth si limitò a scuotere leggermente la testa, con un sorriso amaro:

- Non è così semplice, purtroppo... Ho fatto troppe crudeltà perchè io abbia la minima possibilità che anche uno solo di loro mi possa credere....

- Ma se ci proviamo, vedrai che...

- No. In ogni caso nessuno dell'AVALANCE andrebbe apertamente contro le decisioni di Cloud, e lui mi odia anche troppo animatamente, l'ha messo bene in chiaro poco fa... - concluse lo spadaccino, tornando ad accucciarsi con le ginocchia raccolte al petto e la testa abbassata, sperando che in questo modo quella ragazzina così vivace capisse che voleva rimanere solo.

- Io comunque ti credo! - come non detto.... - E se parlo con gli altri, mi daranno ascolto!!

- Tu sei una bambina, non hai mai dovuto combattere contro di me, e in ogni modo ti ho messo le cose in modo semplificato. Lascia perdere....

Marlene guardò mortificata l'uomo, che continuava a non muoversi né a rialzare la testa - E quindi? Vuoi rimanere quì senza fare niente per discolparti? Io quando papà mi incolpa di qualcosa che non ho fatto dico sempre la verità!

- Te lo dico di nuovo. Non è proprio così semplice. Non è che non ho fatto nulla, solo.... Non ero in grado di controllare che cosa stessi facendo.

- Oh...

- Va' via, ora lasciami stare, ragazzina.

- Marlene.

- Come?

- Mi chiamo Marlene... - rispose mesta la piccola, arrossendo tuttavia un poco quando Sephiroth rialzò lo sguardo e le rivolse un lieve cenno del capo, con un piccolo sorriso - E' stato un piacere, Marlene. ora vai, prima che qualcuno si accorga che sei quaggiù con me!

- Me n'ero già accorta... - Fu la replica inaspettata che vece voltare improvvisamente entrambi.

Di fronte a loro, Tifa Lockheart li stava fissando poggiata allo stipite della porta aperta.

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Tifa si era accorta già da un po' che la piccola Marlene non era più nella stanza con lei, ma inizialmente aveva semplicemente creduto che lei e Denzel fossero andati a giocare da qualche parte nell'aereo, insieme.

Fu tuttavia il veder tornare il ragazzino da solo ad allarmarla. Gli si era avvicinata senza farsi notare e a bassa voce gli aveva chiesto dove fosse la bambina, quando si sentì rispondere che non la vedeva da parecchio e che non era andata con lui si decise ad andarla a cercare lei stessa.

Sentiva come un brutto presentimento, e ricordandosi come la bambina avesse rischiato la vita soltanto per poter vedere Sephiroth, si diresse di corsa verso la stanza dove era rinchiuso il loro prigioniero.

Arrivata nei pressi della porta, iniziò ad udire la voce della piccola Marlene provenire, come temeva, dall'interno.... Stava quasi per spalancarla in fretta, nel panico, quando sorprendentemente sentì Sephiroth... Ma invece del suo solito tono basso e freddo, le sembrò si rivolgesse alla bambina in modo sorprendentemente pacato e paziente....

Questo bastò a fermarla, e invece di fare irruzione all'interno si limitò a sedersi contro la porta con le orecchie tese, ascoltando tutto quello che i due, ignari, stavano dicendo.

Udì la spiegazione che lo spadaccino fornì per le sue azioni, capì che aveva ovviamente semplificato le cose per renderle più chiare alla ragazzina, ma si ritrovò a rimuginarci lei stessa.... Possibile che Sephiroth, il loro spietato nemico di tante battaglie, l'assassino di Aeris, il distruttore di Nibelheim, fosse effettivamente caduto sotto il controllo mentale di Jenova? E che ora fosse di nuovo in sè?

La sua parte razionale, quella che le ricordava continuamente il male che l'ex generale aveva compiuto, dubitava ovviamente delle sue spiegazioni, ma ad udirlo ora, raccontare la sua vita pazientemente ad una bambina, sentirlo persino - incredibilmente - ridere, sentiva che quel dubbio stava pian piano sgretolandosi, come sabbia.

Quando udì Marlene cercare in tutti i modi di convincerlo a parlare con loro di AVALANCE per chiarire la sua posizione, fu quasi sconcertata ad udirlo rifiutarsi in un tono di voce così amaro che stentava a credere potesse essere pronunciato dal grande e terribile Sephiroth....

Possibile che fosse davvero cambiato? Sì...? No...?

Rimase a rimuginare per alcuni minuti, finchè la curiosità fu troppa, e senza fare il minimo rumore si decise ad entrare, senza che i due, Marlene distratta dalla conversazione e Sephiroth - di nuovo incredibilmente - accucciato sul letto con la testa nascosta sotto le braccia, le ginocchia al petto, si accorgessero di lei.

Almeno finchè lo spadaccino non ammonì la bambina di andarsene prima di venir beccata laggiù, a quello non potè che palesarsi ai due, quasi divertita dalle due paia di occhi sgranati che si trovò a fissare.

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