Caraibi pericolosi

di Roylove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** un incontro inaspettato ***
Capitolo 2: *** un addio doloroso part 1 ***
Capitolo 3: *** un addio doloroso part 2 ***
Capitolo 4: *** cerimonia ***
Capitolo 5: *** nuova nave, nuovo amico ***
Capitolo 6: *** tragitto e arrivo ***
Capitolo 7: *** braccati ***
Capitolo 8: *** da bocca dorata ***
Capitolo 9: *** in viaggio ***
Capitolo 10: *** Australia ***



Capitolo 1
*** un incontro inaspettato ***


Ciao amici, beh… come dire , dopo 10 ore su un aereo per andare in America , il mio cervello è impazzito, ma soprattutto è impazzito nel vedere il cartone di Corto Maltese.Scommetto che pochi sanno chi è, ma per me è un vero idolo, da quando ero piccola che avevo qualche fumetto su di lui.Spero questa storia su di lui vi piacerà, buona lettura.
 
Caraibi pericolosi
 
Era l’alba e Corto Maltese era appena arrivato a Cuba, una terra che ormai conosceva molto bene, sia nei lati positivi che in quelli negativi.
Aveva intenzione di riposarsi per un piccolo periodo , lì in quel paradiso tropicale. Dopo ormai mesi passati con Rasputin ed altra gente a cercare tesori o navigare per i mari del mondo.
Decise di andare in città, dove avrebbe trovato un alloggio, man mano che camminava per la strada l’alba aveva lasciato posto al mattino, ma in città ancora non c’era nessuno, o meglio c’erano solo quei pochi ubriachi della notte appena passata.
-Bene, a quanto pare solo l’unico ancora sano qui per strada!-Disse ironico Corto.
Dopo un altro po’ di strada si trovò davanti un piccolo ostello, dove decise di entrare, ma non gli ispirava molto.
Dentro era deserto, ma d’un tratto da dietro il bancone spuntò una ragazza con una scollatura davvero ersagerata e truccata pesantemente, era molto giovane.
-Mi dica bell’uomo, cosa posso fare per lei?-Chiese la ragazza appoggiandosi con il petto sul bancone facendo vedere le sue prosperose forme.
-Avete camere libere?-Chiese in modo freddo Corto.
-Ma certo, tutte quelle che vuoi! E se vuoi ci sono anche altri servizi.-Disse la ragzza prendendo una chiave da una bacheca.
-Grazie ma mi basta la camera.-Disse Corto rimanendo impassibile davanti a quella bellezza femminile.
-Come vuoi! Venga l’accompagno.-Disse la ragazza uscendo da dietro il bancone e salendo al piano superiose, seguita a ruota da Corto.
Una volta arrivati alla camera la donna l’aprì e diede a Corto la chiave.
-La ringrazio!-Disse il marinaio con un lieve sorriso.
-Di nulla, grazie a lei. Per quanto tempo vuole restare?-Chiese la ragazza con le braccia conserte.
-Non lo so,vedremo!-Disse Corto entrando e chiudendo la porta.
Una volta solo in camera Corto decise di dormire un po’, dopodichè sarebbe andato in giro per la città.
Dopo due ore scarse di sonno Corto uscì dall’ostello e andò in giro per la città. Poi decise di andare sulla spiaggia.
L’odore salmastro lo metteva subito di buon umore.
Mentre passeggiava lungo la riva , vide una ragazza di circa 13-14 anni su uno scoglio a disegnare su un blocco.
Decise quindi di avvicinarsi, ma quella ragazza le ricordava una persona.
-Buongiorno-Disse Corto sedendosi anche lui su uno scoglio vicino.
-Buongiorno a lei signore!-Disse la ragazza voltandosi verso di lui.
Aveva i capelli marrone scuro, gli occhi azzurri, la pelle chiara ed era minuta.
-Bella giornata non è vero?-Chiese Corto.
Tra sé e sé credeva di essere disperato dopottutto non parlava davvero con una persona da molto tempo, senza contare la ragazza dell’ostello.
-Si, oggi il tempo è dei migliori! Lei non è di qui?-Chiese la ragazza.
-No, sono solo di passaggio!Te invece sei di qui?-Disse accendendo una sigaretta.
-Esatto, vivo qui da un bel po’, lei di dove è?-Chiese la ragazza chiudendo il suo blocco.
-Non vivo in un posto preciso, sono un marinaio e giro il mondo!-Disse Corto fuando la sigaretta.
-Deve essere bello girare il mondo!Comunque piacere il mio nome è Anna.-Disse la ragazza porgendo la mano.
-Corto Maltese, piacere mio signorina!-Disse stringendo la mano e poi buttando la sigaretta.
-Corto Maltese?-Chiese Anna stupita.
-Si c’è qualche problema?-Chiese Corto.
-No è solo che, mia madre mi ha parlato di lei.-Disse Anna.
-Tua madre? Chi è?-Chiese Corto con una faccia interrogativa.
-Maria Streink, la conosce?-Chiese Anna.
-Maria? Tu sei la figlia di Maria Streink?-Chiese Corto.
-Si, come fa a conoscere mia madre?-Chiese Anna.
-Diciamo che è una lunga storia.-Disse Corto con uno dei suoi sorrisi ammaliatori.
Da lontano si sentì una voce di una donna chiamare la ragazza.
-Anna! Dove sei?-Chiese la voce.
-Questa è mia madre…Sono qui mamma!-Disse Anna.
La donna si avvicinò e rimase stupita nel vedere sua figlia con Corto.
-Mamma guarda, è Corto Maltese, l’uomo della quale mi hai parlato!-Disse Anna.
-Non è possibile…Corto sei proprio tu?-Chiese la donna.
-Si Maria, sono davvero felice di rivederti!-Disse Corto sorridendo alla donna.
-Anche io! Oh che bello rivederti! Mi sei mancato molto!-Disse Maria abbracciando Corto, che ricambiò l’abbraccio.
-Non sapevo che eri qui, e che avevi una figlia!-Disse Corto.
-Beh, è una storia lunga, se vuoi sei ospite da noi, abbiamo tante cose di cui parlare!-Disse Maria.
-Ne sarei felice, Maria!-Disse Corto accendendo un’altra sigaretta.
Maria e Anna portarono Corto nella loro casa, era enorme., con molte finestre e colori chiari.
-Bella casa!-Disse Corto.
-Grazie, mio marito ed io ci siamo trasferiti qui dpo qualche anno che è nata Anna, la vita a Venezia era diventata insopportabile per noi.-Disse Maria servendo una fetta di torta a Corto.
-Capisco, sapevo che ti eri sposata, ma del trasferimento e di tua figlia non ne sapevo niente, ed ora dov’è tuo marito John…. Se non sbaglio.-Disse Corto mangiando la fetta di torta.
-Si John…purtroppo è morto l’anno scorso, e da quel giorno sono iniziati molti problemi.-Disse Maria.
-Problemi?-Chiese Corto.
-Vedi dopo la morte di mio marito mi sono ammalata al cuore, e non ho ancora molto da vivere,poi ultimamente siamo state costrette a vendere molte cose per andare avanti, con la mia salute non posso lavorare ed Anna è molto piccola ancora ha solo 13 anni.Se dovessi morire Anna non riuscirebbe a cavarsela da sola.-Disse Maria .
-Non dire così, da quanto ho visto tua figlia è molto forte e non credo avrà problemi in questo mondo, dopottutto con una madre come te avrà già imparato tutto ciò che c’è da sapere.-Disse Corto andando verso una grande finestra che era in cucina, e vide fuori Anna che stendeva i panni in giardino.
Dopo quel breve dialogo Anna rientrò in casa dove trovò Corto e la madre in salotto.
-Mamma il signor Corto può rimanere qui per cena?-Chiese Anna sedendosi sul divano.
-Ma certo, tu che dici Corto?-Chiese Maria all’uomo.
-Non vorrei essere di disturbo!-Disse Corto.
-Ma figurati, anzi è un piacere! –Disse Maria.
Corto fece un piccolo
cenno di acconsenso con la testa e poi la donna andò a preparare la cena e stranamente anche Corto si mise ai fornelli ad aiutare le due femmine.
Mentre Anna apparecchiava Corto e Maria chiacchieravano in cucina mentre preparavano la cena.
-Devi essere davvero speciale, Anna si è già affezionata a te.-Disse Maria.
-Beh, è ancora piccola si affeziona a chiunque.-Spiegò l’uomo.
-No Corto, Anna è diversa. Lei non si affeziona facilmente alla gente e dopo la morte del padre è stata ancora più diffidente, ma con te pare che sia un’altra persona.-Spiegò Maria.
Corto si limitò ad osservare Anna da lontano. Una volta cenato Corto tornò nell’ostello dove pernottava e si addormentò a sogni sereni.
 

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Capitolo 2
*** un addio doloroso part 1 ***


Ecco un nuovo capitolo, spero vi piaccia.

 

Un addio doloroso

 

La mattina dopo Corto era in giro per la città, era presto e se sarebbe tornato a casa della sua amica Maria di sicuro gli sarebbe arrivata una secchiata di acqua gelata addosso, visto l'ora.

Ne approfittò quindi per fare un giro nel mercato che era ancora in allestimento e così ne approfittò per comprare del tabacco.

Ma mentre girava per quel mercato incontrò Anna ad una bancarella.

-Anna! Buongiono.-Disse Corto avvicinandosi alla ragazza.

-Buongiorno signor Corto. Anche lei qui a fare spese?-Disse vedendo che portava con sé una piccola busta di carta.

-E' solo un po' di tabacco, ma dimmi sei qui da sola?-Chiese Corto.

-Si, mia madre oggi non si sentiva bene, e così oggi mi occupo io di tutte le faccende.-Disse Anna pagando il fruttivendolo.

-Capisco, beh ti dispiace se mi unisco a te? -Chiese Corto accendendo una sigaretta.

-Ma certo, solo che fra poco tornerò a casa.-Disse la ragazza.

-Non ti preoccupare, avevo in piano di passare da voi a trovarvi.-Disse Corto fumando la sua sigaretta.

-Allora perfetto!-Disse Anna con un grosso sorriso.

Continuarono un'oretta buona a camminare per il mercato, sotto gli occhi della gente incredula nel vedere la giovane Anna con un uomo maturo come Corto.

-Accidenti la gente non fa altro che fissarci...di sicuro starà sparlando di noi!-Disse Corto con un risolino.

-Che parli, dopottutto non sono affari loro, quello che succede nella mia vita e in quella di mia madre appartiene solo a noi!-Disse Anna con tono severo.

-Hai perfettamente ragione, mi piace il tuo modo di pensare!-Disse Corto continuando a camminare al fianco di Anna.

La ragazza fece un piccolo sorriso.

Tornarono a casa e Anna andò con Corto in camera della madre.

-Mamma, è venuto a salutarti il signor Corto.-Disse Anna aprendo la porta.

-Oh, Corto, scusami se sono a letto...prego entra pure.-Disse Maria debolmente.

Corto entrò e si sedè affianco a Maria.

-Io intanto vado a sistemare la spesa.-Disse Anna chiudendo la porta.

La stanza era molto illuminata e ciò faceva vedere il notevole pallore della donna.

-Corto, credo che ormai il mio tempo sia scaduto.-Disse Maria guardando l'uomo.

-Non dirlo neanche per scherzo!-Disse Corto dandogli un bicchiere d'acqua.

-Grazie...vedi Corto, vorrei chiederti un enorme favore...-Disse Maria bevendo un sorso d'acqua.

-Dimmi...-Disse Corto serio in volto.

-Vorrei che tu portassi con te Anna. Sai mi ricorda te da giovane, quando eravamo bambini.-Disse Maria.

Corto rimase in silenzio perplesso.

-Va bene! La porterò con me e la proteggerò come se fosse mia figlia.-Rispose Corto.

-Lo so che prendi questa decisione contro voglia, ma sono sicura che Anna potrà tornarti molto utile.-Disse Maria.

Corto non mosse ciglio.

-Corto, è stato un onore conoscerti, ti prego di ad Anna che l'ho sempre amata.-Disse la donna emanando il suo ultimo respiro.

-Lo farò Maria, non ti dovrai preoccupare.-Disse Corto alzandosi e andando al piano di sotto.

Lì trovò Anna che preparava il pranzo.

-Ah eccola Corto, sto preparando un ottimo pranzo, mia madre mi ha detto che è il suo piatto preferito!-Disse Anna smanettando con pentole e cibo.

Corto aveva un aria pensierosa.

-Signor Corto... state bene?-Chiese Anna guardando l'uomo.

-Ti prego Anna, chiamami Corto. Vieni con me, ti devo parlare.-Disse Corto andando in salotto.

Anna spense i fornelli, non prometteva nulla di buono quel tono di voce. Andò in salotto e Corto la fece sedere vicino a lui.

-Anna sapevi della malattia di tua madre?-Chiese Corto.

-No, mia madre non mi ha mai detto niente, che mallattia aveva?-

Chiese la ragazza guardando Corto.

-Una mallattia al cuore, ed è incurabile.-Disse Corto.

-Ma perchè non me lo ha mai detto, voglio saperne di più, lo chiederò a mia madre direttamente!-Disse la ragazza alzandosi dal divano dove era seduta. Ma Corto l'afferrò per la mano.

-Siediti...-Disse Corto autoritario.

Anna si sedè senza fare storie.

-Non puoi andare da lei.-Disse Corto tenendo le spalle della ragazza.

-Perchè no?-Chiese Anna ingenuamente.

-Perchè tua madre è morta.-Disse Corto tenendo saldamente la ragazza.

Anna sentì un tuffo al cuore, come se gli mancasse il fiato, le lacrime intanto iniziavano ad uscire copiose dai suoi occhi, senza che lei se ne accorgesse.

-Come morta? No non è vero, lei mente! -Disse Anna liberandosi dalla stressa di Corto e salendo le scale, andando in camera della madre. Intanto Corto la seguiva.

Arrivata in camera della madre Anna andò vicino a lei, e iniziò a chiamarla.

-Mamma..Mamma svegliati! Ti prego mamma.-Disse Anna iniziando a piangere accanto al letto della madre.

Corto arrivò in camera e andò da Anna che si trovava seduta a terra.

-Mi dispiace tanto.-Disse stringendola a sé.

Intanto il pianto della ragazza si faceva sempre più forte.

Dopo qualche minuto la ragazza si calmò, e Corto decise di continuare il discorso iniziato prima in salone.

-Dopo il funerale, verrai con me. Tua madre ti ha affidata a me.-Disse Corto che ancora abbracciava Anna.

-Questo vuol dire abbadonare questa vita..-Disse Anna.

-Si, ti tiri indietro?-Chiese Corto.

-No, da oggi in poi non voglio più avere niente a che fare con questa vita.-Disse Anna.

Rimasero seduti a terra per un'altra ora, e lì Anna si addormentò.

Corto la mise a dormire nel suo letto, e ne approfittò per chiamare il servizio funebre.

La vice si sparse presto in città e la gente accorreva subito al capezzale della casa di Anna.

E tutti facevano mille domande tipo: Cosa farà ora Anna tutta sola? Cosa ne sarà della casa? E cose del genere....

Corto si limitò a rispondere solo che Anna sarebbe andata con lui e che la casa sarebbe stata venduta, tanto c'erano già degli avvoltoi che aspettavano solo la morte di Maria per comprarla.

Corto una volta aver mandato via tutta la gente venuta per le condoglianze si andò a riposare con un bel goccio di rum, mentre la sua protetta dormiva nella camera al piano di sopra.

 

Continua...spero vi piaccia, tra poco ci sarà un bel po' d'azione!

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Capitolo 3
*** un addio doloroso part 2 ***


Ok ecco un nuovo capitolo! Ho scoperto che quasi nessuno sa chi è Corto Maltese, comunque posterò una sua foto!
 
 
 
 Un addio doloroso parte 2
 
La mattina dopo si svolse il funerale, e alla cerimonia c’era molta gente, ma la maggior parte erano avvoltoi pronti a comprare la casa dove Anna aveva vissuto tutto questo tempo.
Dopo la cerimonia  Corto riportò a casa Anna, gli fece prendere il minimo indispensabile per il viaggio e lasciarono la casa.
-Che ne sarà della casa Corto?-Chiese Anna guardandola.
-Beh, visto che hai deciso di lasciare questa vita, avevo pensato che la potessi vendere al miglior offerente.-Disse Corto fumando una sigaretta.
-Hai ragione, so già a chi venderla fra tutti quegli avvoltoi.-Disse Anna.
-Fammi indovinare… al signor Blanchet?-Domandò Corto.
-Esattamente, la desiderava così tanto! Ora perché negargliela?-Disse Anna.
-La decisione è solo tua! Non voglio intromettermi nelle tue faccende.-Disse Corto emanando un tiro dalla sigaretta.
-Ho deciso così, possiamo farci un salto ora? Tanto so dove trovarlo.-Chiese la ragazza.
Corto fece spallucce a seguì la ragazza.
Arrivarono in un vecchio bar dove non c’era quasi un’anima.
-Blanchet  svegliati!-Disse battendo le mani sul tavolo, in una maniera davvero violenta da far cadere il bicchiere pieno di rum.
-Signorina Anna, come mai qui? Oh mi scuso…le mie più sentite condoglianze.-Disse l’uomo seduto alla sedia, ormai bello che pimpante.
-Smettila di recitare vecchio avvoltoio, volevi la mia casa? Beh te la cedo per pochi soldi! Ma ad una condizione, tutte le cose che riguardano me e mia madre dovranno sparire.-Disse Anna con molta serietà.
-Bene bene, accetto! Ma dove le dovrei mettere tutte le vostre cose?-Chiese l’uomo .
-Bruciale, vendile, vedi tu!Bene sono 500 pesos.-Disse Anna.
L’uomo cacciò subito i soldi e quando Anna lasciò il bar assieme a Corto l’uomo iniziò ad esultare.
-500 pesos? Beh diciamo che è poco per una casa di quel genere.-Disse Corto guardando Anna che camminava al suo fianco.
-Beh diciamo è il massimo che quell’ubriacone poteva darmi. E po,i anche mio padre e mia madre quando vennero qui la pagarono poco, anzi anche di meno di quanto io l’abbia venduta adesso.-Spiegò Anna.
-Bene siamo arrivati , è un piccolo battello, ma ci porterà lontano!-Disse Corto salendo.
-Wow, è stupendo!-Disse Anna salendo anche lei.
-Bene, sai qualche cosa di come si lavora su una barca?-Chiese Corto.
-Più o meno mio padre mi portava qualche volta in barca con lui, però ho imparato poco.-Spiegò Anna.
-Bene, sai fare i nodi di base e orientarti guardando carte nautiche?-Chiese Corto.
-Per i nodi nessun problema, per orientarmi… beh si può imparare!-Disse Anna guardando Corto.
Corto fece una piccola risata.
-Perché ridi?-Chiese Anna.
-Beh , vuoi intraprendere la vita di mare, ma non sai quasi da dove iniziare! E’ buffo!-Disse Corto ridendo.
Anna fece una piccola smorfia.
-Bene ora partiamo, ti insegnerò io.-Disse Corto levando l’ancora.
Era l’ora di pranzo quando salparono  e Corto spiegò ad Anna come orientarsi anche senza bussola.
-Vedi lì c’è il nord, poi il sud, l’est e l’ovest.-Disse Corto indicando i punti cardinali.
-Tutto chiaro, scusa e quando è notte come ci si orienta?-Chiese Anna guardando il celo limpido.
-Ci sono le stelle, ma soprattutto c’è la stella polare che indica il nord.-Spiegò Corto.
-Sai molte cose! Da quanto fai il marinaio?-Chiese Anna.
-Si può dire da quando avevo la tua età!-Disse Corto sedendosi su una sedia lì vicino.
-Quindi da molto!Sarai bravissimo! –Disse Anna guardandolo.
Corto sorrise.
-Presto imparerai anche tu tutto quello che c’è da sapere sul mare! Ma per ora mangiamo, ci dobbiamo accontentare di carne in scatola.-Disse Corto prendendo due barattoli di carne .
Pranzarono e si riposarono. Anna era intenta nel disegnare, mentre Corto leggeva un libro ed ogni tanto si assentava per vedere se la rotta era giusta.Ma ben presto dovette rimanere inchiodato in cabina di comando perché il mare si faceva sempre più violento .
-Anna chiudi la vera a prua e rientra.-Disse Corto pilotanto il battello.
Anna fece ciò che gli era stato ordinato, e cercò di sbrigarsi, anche se non aveva capito bene il perchè.
Rientrò una volta ave chiuso la vela a prua.
-Perché mi hai fatto chiudere la vela?-Chiese Anna avvicinandosi a Corto.
Guarda dietro di noi, sta arrivando una tempesta, e se avessimo lasciato la vela aperta, si sarebbe rotta e avrebbe impedito la visuale davanti a noi.-Spiegò Corto.
-Capisco! –Disse Anna affascinata.
-Ben presto dovremmo reggerci forte, soprattutto tu, quando il mare è violento molte imbarcazioni si ribaltano, se sarà così questa sera, tu reggiti a un punto fisso.-Disse Corto muovendo il timone.
-Ecco ora mi spaventa un po’!-Disse Anna guardando dietro di loro, vedendo le nuvole avvicinarsi.
-Non ti  preoccupare, e poi come hai detto tu, sono bravissimo, non è la prima tempesta che vedo!-Disse Corto.
Anna si rassicurò, e si sedè sul pavimento . Sentiva che man mano la nave oscillava sempre di più e la paura non poteva mancare, anche se si fidava molto di Corto.
Corto intanto pilotava con forza il battello, cercando di farsi strada tra la pioggia e i lampi.
I movimenti della nave erano sempre più violenti tanto da farla quasi ribaltare.
Anna si teneva stretta ad una colonna lì affianco a lei e Corto pilotava il battello con molta fatica ormai.
-Anna reggiti forte!-Si raccomandava Corto alla ragazza.
D’un tratto davanti a loro arrivò un onda enorme che fece capovolgere il battello.
Anna non capì più niente, sapeva che era riuscita a stento ad uscire dalla nave, ma ora veniva spinta su e giù a destra e a sinistra.Con fatica e poca aria nei polmoni riuscì ad arrivare in superficie. Lì c’era Corto che la cercava.
-ANNA!!!-Urlava Corto guardando in ogni direzione, finchè non vide la giovane uscire dall’acqua con la testa.
-SONO QUI CORTO!-Urlò Anna sbracciandosi per farsi vedere.
Riuscì con molta fatica a raggiungere Corto.
-Tieniti stretta a me!-Disse Corto cercando qualche cosa a cui aggrapparsi.
Trovò una piattaforma di legno del battello , grande abbastanza per reggere entrambi.
Salirono una piattaforma, tremavano ed erano stanchi.
-Stai bene?-Chiese Corto alla giovane.
-Si te?-Chiese Anna.
-Tutto bene!-Disse Corto tenendola forte a se.
Man mano il mare si calmò, e il sonno travolse entrambi, che ovviamente si addormentarono sulla piattaforma.
Il mare li spinse a riva di una piccola isola disabitata a quanto pareva.
Anna fu la prima a svegliarsi, grazie anche al caldo sole che era spuntato.
-Ma quanto ho dormito? E dove siamo?-Chiese a bassa voce Anna guardandosi intorno.
Aveva un gran mal di testa e si sentiva debole,decise di svegliare anche corto, che era al suo fianco.
-Corto svegliati.-Disse scuotendolo.
Corto aprì gli occhi, e si guardò intorno.
-Dove siamo finiti?-Chiese Anna.
-Non saprei, però sembra disabitata, ma meglio controllare.-Disse Corto .
-Chi potrebbe esserci?-Chiese Anna ingenuamente.
-Indigeni! O se la fortuna ci assiste truppe tedesche.-Disse Corto alzandosi.
Anna lo seguì e si inoltrarono nella foresta dell’isola.
Arrivarono ad un fiume che bisognava oltrpassare.
Una volta oltrepassato riuscirono a fare pochi metri che subito degli indigeni li scoprirono.
-Chi siete?-Chiese un indigeno.
Erano scuri , capelli neri e semi vestiti.
-Veniamo in pace, il nostro battello è affondato e ci siamo ritrovati su quest’isola.-Spiegò Corto.
-Quali sono i vostri nomi?-Chiese ancora l’uomo di prima.
-Io sono Corto Maltese e lei è Anna Streink.-Disse Corto indicando la giovane.
-Corto Maltese? Venite con noi, il nostro capo vorrà sicuramente incontrarti!-Disse l’uomo facendo cenno di seguirlo.
Corto ed Anna lo seguirono e arrivarono in un piccolo villaggio dall’altra parte dell’isola, infatti era quasi in riva al mare.
L’uomo li fece aspettare in una capanna vuota .
-Scusami!-Disse Corto guardando Anna.
-Per cosa?-Chiese la giovane.
-Beh ti fidavi di me e siamo affondati, e poi come prima volta in mare, un naufragio ed essere catturati dagli indigeni non è delle migliori.-Disse Corto.
-Beh diciamo che è l’avventura che non ho mai avuto!-Disse Anna con un sorriso.
L’uomo tornò con un suo simile che sembrava conoscesse Corto.
-Corto! Che bella sorpresa trovarti qui!-Disse un uomo sempre scuro di carnagione con dei capelli ricci e neri molto corti e molti disegni sulla pelle, a differenza degli altri lui era vestito con abiti lunghi e larghi.
-Cranio!Che bello rivederti. Siamo naufragati qui! Ma dimmi come stai?-Chiese Corto abbracciando l’amico.
-Sto bene, sono il capo villaggio qui , e la tua amica chi è?-Chiese guardando Anna , che si sentiva fuori luogo.
-Amico mio, lei è Anna, la figlia di una mia grandissima amica.-Disse Corto avvicinandosi a lei, che ora era in piedi.
-Molto piacere Anna, non devi aver paura di noi, io e Corto siamo buoni amici!-Disse Cranio avvicinandosi alla ragazza con un grosso sorriso.
-Non ho paura signore,è solo che tutto questo è nuovo per me e devo farci l’abitudine.-Rispose cortesemente Anna.
-Bene, Corto siete invitati al grande banchetto di questa sera, abbiamo una capanna vuota, potete sistemarvi lì!-Disse Cranio.
Corto ed Anna vennero scortati fino alla capanna e li si riposarono e mangiarono dell’ottima frutta fresca.
-Come fai a conoscere il capo villaggio?-Chiese Anna guardando Corto che era sulla veranda.
-Prima, quando l’ho conosciuto non era capo di questo villaggio, ma un soldato si può dire, mi deve la vita!-Spiegò Corto.
-Capisco, quindi vecchi amici, una sorta di rimpatriata!-Disse Anna, mangiando un mango.
-Se così si può dire!-Disse Corto.
 
Continua spero vi piaccia!

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Capitolo 4
*** cerimonia ***


Rieccomi con un nuovo capitolo, finalmente una sezione solo per Corto Maltese! Spero che questo nuovo capitolo piaccia, scusate il ritardo ma con la patente e la maturità non ho avuto proprio tempo, poi ora con il lavoro...Bene vi auguro buona lettura!


Cerimonie 


La sera poco prima del banchetto in onore di Corto e Anna, il marinaio con la ragazza iniziarono a prepararsi.
-Che ne pensi ?-Chiese Corto, notando che Anna era immersa nei suoi pensieri di fronte ad uno splendido tramonto roseo.
-Di cosa?-Chiese la ragazza, distogliendo lo sguardo dall'orizzonte.
-Dell'isola.-Disse Corto rimettendosi la camicia che aveva fatto lavare ore prima.
-Devo dirlo, non credevo che esistesse un posto così bello, così romantico.-Rispose la ragazza.
-Romantico, ma anche molto pericoloso, ricorda che in questi luoghi non è tutto rosa e fiori anche se lo sembra. Già inoltrandosi nella foresta si rischia di trovare la morte.-Disse Corto accendendosi una sigaretta .
-Secondo me ogni posto è pericoloso, in un modo o nell'altro, però è vero che alcuni sono più pericolosi di altri.-Disse Anna con un grosso sorriso.
Nella capanna d'un tratto entrò Cranio, con un mucchio di fogli in mano.
-Scusatemi se sono entrato senza preavviso.-Disse Cranio guardando i due affacciati al grande balcone.
-E quelli?-Disse Corto indicando i fogli che il suo amico aveva in mano.
-Credo che questi fogli appartengono ad Anna.-Disse Cranio portando i fogli alla ragazza.
-Sono i miei disegni, ti ringrazio!-Disse Anna con un grosso sorriso.
-Figurati, li abbiamo trovati sulla spiaggia, li abbiamo fatti asciugare, devo dire che disegni molto bene.-Disse Cranio guardando i disegni.
-Grazie.-Disse Anna arrossendo.
-Abbiamo un'artista quì!-Disse Corto sorridendo mentre si avvicinava a Cranio e Anna.
-Bene, se volete seguirmi, la festa sta iniziando.-Disse Cranio uscendo dalla capanna, seguito da Corto e Anna.
Il banchetto fu pieno di cibo come frutta locale, cacciaggione e cose del genere, e Corto con Anna ne approfittarono per rifocillarsi come si deve.
-Sono davvero ospitali quì.-Disse Anna mangiando un mango.
-E' brava gente, molti giudicano solo dal colore della pelle, o perchè vestono con pelli e foglie, però sono davvero delle brave persone.-Disse Corto bevendo dell'acqua.
D'un tratto Cranio si alzò con un bicchiere in mano.
-Amici sono lieto di festeggiare con voi l'arrivo dei miei due amici. -Disse Cranio alzando il bicchiere in aria mentre guardava Corto, e Corto fece lo stesso.
-A nome mio e della mia amica volevamo ringraziarvi per la vostra ospitalità.-Disse Corto.
Dopo il banchetto Corto e Anna tornarono nella  loro capanna esausti.
-Adesso ci vuole un bel sonno, domani sarà una giornata impegnativa.-Disse Corto sdraiandosi sulla brandina che avrebbe diviso con Anna.
-Cosa ci attende domani?-Chiese la ragazza sdraiandosi anche lei sulla brandina.
-Per prima cosa cerchiamo di prendere una barca , e poi dobbiamo procurarci di nuovo ogetti utili come fiammiferi,cibo e cose simili.-Spiegò Corto.
-Non dicevi che quest'isola era disabitata?-Chiese Anna guardando Corto.
-Prima ho parlato con Cranio e ha detto che dall'altra parte dell'isola c'è un piccolo paese, domani andremo li e vedremo il da farsi.-Disse Corto.
-Va bene, buona notte Corto.-Disse Anna.
-Notte Anna.-Disse Corto.
Dopo neanche 10 minuti che entrambi si addormentarono come due sassi.



Continua , spero vi piaccia!

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Capitolo 5
*** nuova nave, nuovo amico ***


Eccomi con un nuovo capitolo! Ringrazio Mamie che ha recensito, dicendo ciò che pensava e mi ha aiutato ad occhiare degli errori, grazie mille! Beh, dopo di questo vi auguro una buona lettura!


Nuova nave, nuovo amico

POV Anna

Faceva caldo, troppo caldo . Mi alzai tutta spettinata e sudata, guardai fuori dalla finestra, era mattina inoltrata, il sole era già alto in cielo e le donne di quella piccola tribù stavano già lavorando con corde e cibo. Mi voltai verso l'altro lato del letto, notai che Corto non c'era, che fosse partito senza di me? Impossibile, decisi quindi di alzarmi e uscire dalla capanna. Il sole mi accecava, però rispetta a dentro fuori tirava un vento fresco.
-Ben alzata.-Disse una voce alle mie spalle.-Mi voltai e vidi Cranio.
-Buongiorno.-Dissi timidamente.
-Se cerchi Corto è sulla spiaggia , ti sta aspettando.-Disse Cranio indicandomi Corto che era seduto sulla sabbia all'ombra di un'enorme palma.
-Ti ringrazio Cranio!-Dissi correndo verso Corto.
Arrivai a pochi metri da lui, e subito notò la mia presenza.
-Ah bene, ci siamo svegliati.-Disse buttando la sua sigaretta sulla sabbia ,venendo verso di me, dandomi un buffetto sulla fronte.
-Scusami Corto, non succederà più.-Dissi sorridendo.
-Molto bene, mentre tu ronfavi io e Cranio abbiamo preparato una piccola barca per arrivare fino al paese dall'altra parte dell'isola.-Disse Corto sorridendomi e avviandosi verso una barchetta molto piccola, facendo un segno a Cranio, che ci raggiunse subito.
-Siamo pronti.-Disse Corto al suo amico.
-Molto bene allora possiamo andare.-Disse Cranio mettendo la bachetta in acqua.
A salutarci era venuta tutta la tribù, e man mano la spiaggia si fece sempre più piccola fino a che non oltrepassammo una scogliera, da lì in poi era tutta roccia.
-Dimmi Corto, cosa farai ora?-Chiese Cranio remando di tanto in tanto.
-Credo che per ora tornerò in Cina, ci sono alcune faccende che devo sbrigare il prima possibile.-Rispose Corto legando delle corde tra di loro.
Intanto io cercavo di fare la stessa cosa, non dico che i miei risultati fossero pessimi, però dovevo ancora imparare molte cose.
-Faccende pericolose?-Chiese Cranio.
-E chi lo sa, può anche essere.-Rispose Corto senza distogliere lo sguardo dalla corde.
-Stai attento amico mio.-Disse Cranio dando un'altra remata.
-Tranquillo amico mio.-Disse Corto guardando il suo amico, poi rivolse lo sguardo verso di me, che ero intenta a legare l'ultima parte delle corde.
-Molto bene Anna, non è dei migliori, ma per essere la prima volta sarà molto resistente.-Disse Corto prendendomi la corda dalle mani.
Io rimasi li ad aspettare che Corto mi ridesse la corda, intanto Cranio rideva .
-Oh andiamo Corto, è la sua prima volta, se le dici così si arrenderà subito.-Disse Cranio.
-Ho solo detto che andava bene ma non era molto ben fatto. Che c'è di male?-Chiese Corto guardando Cranio.
-Lascia perdere, piuttosto, ora che ci penso sembrate molto uguali di carattere, anche se la ragazza di aspetto è molto più bella di te.-Disse Cranio remando .
-Oh, ti ringrazio,almeno so che per gli uomini non sono un bel vedere.-Disse Corto accendendosi una sigaretta.
Ci fu una risata generale da parte di tutti e tre, poi mi distesi  a guardare il mare, era pieno di pesci colorati e di coralli meravigliosi.
-Dimmi Corto, come mai hai deciso di farti una compagna di viaggio?-Chiese Cranio dando ancora una forte remata.
-Che c'è di male ad avere un po' di compagnia? E poi ha deciso lei di intraprendere questa strada.-Disse Corto aspirando del fumo.
In quel momento ricordai Cuba, mia madre e tutti gli amici che avevo lì.
-Guarda siamo arrivati.-Disse Cranio indicando un piccolo porto.
Arrivammo al porto e Cranio ci salutò, sotto lo sguardo di persone incerte.
-Bene come prima cosa troviamo una barca , poi penseremo al resto.-Disse Corto avviandosi con me al suo seguito.
Facevo a fatica a tenere il suo lungo passo, ma in qualche modo gli stavo dietro.
Arrivammo in una parte del porto un po' lugubre, non mi ispirava fiducia quel luogo, oltre alla forte puzza di pesce marcio che c'era le persone non facevano altro che bisbigliare e guardare storto.
Entrammo in una baracca dove all'interno c'era un uomo anziano che sembrava stesse già con un piede dentro la fossa.
-Buongiorno signori, cosa posso fare per voi?-Chiese l'anziano.
-Ci serve una barca, adatta per lunghi tratti.-Disse Corto con voce fredda.
-Beh se proprio volete una barca vi darò la mia Serena, tiene ancora molto bene il mare.-Disse il vecchietto indicando fuori dalla finestra una nave ben messa , il basso era bianco, mentre il sopra rosso e nero, era sufficiente per me e Corto.
-Sembra ben messa, quanto vuoi per quella?-Chiese Corto.
-Vediamo, 12.000 pesos, si credo bastino.-Disse il vecchietto.
-Ma è un furto!-Esclamai io.
-La mia amica qui ha ragione, te ne offro si e no 1000, che ne dici?-Disse Corto con i soldi in mano.
-Va bene, però trattatela come si deve.-Disse il vecchietto prendendosi i soldi e dando a Corto delle scartoffie.
Uscimmo dalla catapecchia e andammo subito sulla nave, era ben messa e anche se non sembrava era molto spaziosa.
-Bene , ora c mancano le provviste e lo stretto indispensabile.-Disse Corto scendendo dalla nave assieme a me.
-Allora andiamo a comprare ciò che occorre.-Dissi io guardando i  negozietti lì di fronte.
Corto mi seguì.
-Come prima cosa le coperte.-Disse Corto nel negozio che vendeva un po' di tutto.
Corto scelse delle coperte di lana, ma era impazzito? Con quel caldo la lana?
-Di lana?-Dissi io incredula.
-Si, sappi che dove stiamo andando fa molto freddo , poi la notte per mare è freddo.-Disse corto prendendo le coperte.
-Poi che altro occorre?-Chiesi guardandomi attorno.
-Fiammiferi, cibo che si conservi bene, molta acqua e credo basti.-Disse Corto rimuginandoci un po'.
-Presi tre pacchi di fiammiferi, della carne in scatola con dei sottaceti e delle mele.-Portai tutto alla cassa, e Corto portò più di tre damigiane d'acqua.
-Mentre Corto pagava io giravo ancora per il negozio, quando mi richiamò facendomi portare coperte,cibo e fiammiferi, mentre lui portava l'acqua.
Arrivammo sulla nave ed iniziammo a mettere in ordine le cose.
-Anna, ho dimenticato di comprare una cosa, torno tra poco.-Disse Corto lasciandomi lì sola sulla nave.
Una volta finito di mettere in ordine le cose, tornò Corto con una busta di carta .
-Cosa dovevi comprare?-Chiesi guardandolo.
Il suo volto era sereno con un accenno di sorriso beffardo, simile a quello di un gatto.
-Tieni, è per te.-Disse porgendomi la busta.
Dentro c'era un blocco da disegno e delle matite.
-Oh Corto! Grazie, grazie mille!-Dissi saltandogli al collo.
-Felice che ti piaccia, così almeno avrai qualche cosa da fare . -Disse Corto guardando come avevo sistemato.
-Bene direi che possiamo anche partire ora.-Disse lui con un sorriso.
-Benissimo, è tutto pronto!-Dissi con un enorme sorriso.
-Mettiamoci all'opera, vai a togliere le cime dal molo.-Disse corto accendendo i motori.
Una volta che tolte tutte le cime, risalii sulla barca e assieme a Corto misi un po' di carbone dentro la fornace per far muovere la barca.
Suonammo un paio di volte per avvertire le altre navi della nostra uscita dal porto, e una o due ci risposero pure.
-Bene, così credo vada alla grande.-Disse Corto lasciando il timone una volta che ebbe la certezza di essere uscito del tutto dal porto .
-Quindi la nostra meta ora è la Cina?-Chiesi avvicinandomi a Corto.
-Esatto, fra una settimana saremo lì.-Disse guardando l'oceano.
Dalla stiva si sentii un rumore.
-Cosa è stato?-Chiesi avvicinandomi alla stiva.
-Stai qui, vado a controllare.-Disse Corto scendendo nella stiva, mentre io rimasi lì ad aspettare.
Dalla stiva uscì un gattino tutto nero con gli occhi azzurri, era bellissimo.
-Ma tu guarda! Un gatto, hey amico non c'è trippa per gatti qui!-Disse Corto prendendo per la collottola i micio, che fece un piccolo miagolio.
-Si deve essere infiltrato poco prima che salpavamo.-Dissi prendendo il gattino.
-Non vorrai tenero, spero.-Disse Corto guardandomi.
-Solo per il viaggio, non vuoi mica buttarlo in acqua?-Chiesi con aria severa.
-E va bene, non sono così crudele, ma al primo impiccio che mi dà lo butto nell'oceano chiaro?-Disse Corto guardando il gatto.
-Chiaro.-Risposi io.




Continua spero vi piaccia, è ancora un po' senza azione però arriverà presto ve lo assicuro!

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Capitolo 6
*** tragitto e arrivo ***


~~Durante l'intero pomeriggio Corto raccontò ad Anna dei suoi viaggi, gli insegnò qualche cosa sulle navi e guardò male per tutto il tempo il povero micino.

Ad un certo punto notò che Anna era diventata un po' malinconica, era del tutto naturale dopo quello che aveva passato.

-Che hai?-Chiese corto lasciando il timone e sedendosi affianco alla ragazza.

-Mh... Niente pensavo!-Disse Anna sorridendogli.

-Va bene.... Che dici ti va di preparare la cena?-Chiese Corto  indicando un fornelletto in bella vista sul ponte.

-Si!-Disse Anna andando verso il fornelletto.

Corto iniziò a coccolare il gattino che iniziò a fare le fusa.

-Ha qualche cosa che non va! Tienila d'occhio!-Disse Corto facendo l'occhiolino al gatto.

Mentre Corto pilotava , Anna preparava una piccola zuppa di pesce che aveva comprato al porto.

-Corto è pronto!-Disse Anna andando in cabina.

-Arrivo!-Disse lui sorridendogli.

Andò all'interno della piccola barca, dove trovò apparecchiato.

-Però.... Servizio di alta classe.-Disse Corto sedendosi su di una sedia vicino al tavolo.

-Ecco qui! Zuppa di pesce, è la prima volta che la preparo, spero sia uscita buona.-Disse Anna ridendo .

Corto rimase un attimo immobile poi si alzò , riempì una piccola ciotola con un po' di zuppa è la diede al micino.

-Usiamo il gatto come cavia! Meglio tu che io amico!-Disse Corto fissando il gatto che nel frattempo si era fiondato sul cibo.

-Spiritoso!-Disse Anna mangiando.

-Preferisco non rischiare.-Disse lui tornando al tavolo ed iniziando a mangiare.

-Mm, non è malvagia.-Disse Corto mangiando la zuppa.

-Che ti avevo detto! Mica ti voglio avvelenare!-Disse Anna facendogli una piccola linguaccia.

-Non ho mai detto che tu mi voglia avvelenare.-Disse Corto finendo la zuppa.

-Io allora sistemo e vado a dormire, oppure ti servo ancora?-Chiese Anna togliendo i piatti ormai vuoti.

-No, vai pure a dormire, ma ricordati che domani devi alzarti prima dell'alba.-Disse Corto.

-Tranquillo.-Disse Anna lavando velocemente le stoviglie.

Intanto Corto era tornato al timone e si riposó li, il mare era calmo, ogni tanto vedeva se la rotta era giusta, l'unica cosa a fargli compagnia era quel gatto.

-Ma ti sei proprio affezionato a me!-Disse Corto accarezzando il gatto.

La notte proseguì tranquilla, la luna piena era più luminosa del solito è questo rendeva le cose ancora più semplici per la navigazione.

Come previsto prima dell'alba Anna si svegliò e già era pronta per lavorare.

-Buongiorno Corto!-Disse Anna arrivando in cabina di pilotaggio con due tazze di caffè.

-Buongiorno!-Disse Corto prendendo una tazza di caffè.

-Quanto manca per la Cina?-Chiese Anna guardando fuori.

-Già ti sei stancata?-Chiese Corto sorseggiando un po' di caffè.

-No affatto! Anzi è bello andare per mare. Solo che sono curiosa di vedere la Cina!-Disse Anna finendo il caffè.

-Beh, mancano circa due o tre giorni, ma se il tempo è buono possiamo arrivare anche domani sera.-Disse Corto sorseggiando un altro po' di caffè.

-Anna potresti fare pressione sulla mia mano?-Chiese Corto mostrando ad Anna la sua mano aperta.

-Perché?-Chiese lei .

-Tu fallo!-Disse Corto con una piccola risata.

Anna fece più possibile pressione sula mano di Corto.

-Bene, hai abbastanza forza per tenere il timone, quindi mi darai il cambio!-Disse Corto finendo il caffè.

-Davvero?-Chiese un po' stupita Anna.

-Si, vieni è semplicissimo.-Disse Corto andando verso il timone, seguito a ruota da Anna.

-Basta tenerlo saldamente.-Disse Corto facendo mettere le mani di Anna sul timone.

-Se senti che qualcosa che spinge verso destra , tu allora spingi il timone verso sinistra.-Disse Corto mostrando ad Anna come pilotare.

-Fin qui tutto semplice.-Disse Anna con un grosso sorriso.

-Tranquilla, io mi farò un pisolino su questa sdraio , qualsiasi cosa sono quí!-Disse lui sedendosi sulla sdraio.

Poco dopo Anna sentì russare e gli scappò da ridere .

-Se la dorme alla grande eh micio?-Disse Anna al gattino, che per tutta risposta fece un miagolio.

-Beh è stato tutta la notte impiedi, se lo merita un po' di riposo.-Disse Anna ridendo tra sé e sé.

Anna procedeva bene, la rotta era tracciata sulla cartina e per fortuna di Corto , Anna sapeva leggerla.

Lui si risvegliò all'ora di pranzo.

-Che dormita.-Disse lui dirigendosi verso Anna.

-Vedo che non te la sei cavata male, se procediamo così , credo che entro domani sera saremo in Cina.-Disse Corto accendendosi una sigaretta.

-Prima c'erano un bel po' di navi, credo fossero australiane.-Disse Anna guardando l'orizonte.

-Strano che si siano mosse fin qui!-Disse Corto facendo un tiro dalla sua sigaretta.

-Che dici mangiamo qualche cosa?-Chiese Corto andando giù in cabina a prendere della frutta.

-Corto, che cosa sta facendo quella nave?-Chiese Anna notando che una nave più grande della loro li stava affiancando.

-Nulla di buono, vieni con me!-Disse Corto a mo di ordine.

Entrambi uscirono dalla cabina di pilotaggio e aspettavano qualcuno che avrebbe dato loro qualche notizia.

D'un tratto dalla facciata della nave spuntó un volto familiare per volto.

-Rasputin! Ma che diavolo fai?-Chiese Corto un po' irritato.

-Mah ,avevo intenzione di sequestrare questa sottospecie di bagnarola.-Rispose lui salendo sulla barca di Corto.

-Non ci pensare nemmeno! Questa barca è mia e non la sfiorerai neanche con un dito!-Disse Corto incrociando le braccia al petto.

Ora Anna non ci capiva più niente, Corto conosceva quell'uomo?

-Ti sei messo a fare anche la balia adesso?-Chiese Rasputin guardando Anna .

-Non sottovalutarla, è più in gamba di te!-Disse Corto guardando Anna , che intanto dava delle occhiatacce a Rasputin.

-Beh, allora dove te ne vai?-Chiese Rasputin sorridendo a Corto.

-Hong Kong  , ho degli affari li.-Disse Corto accendendosi una sigaretta.

-E ti porti dietro questa ragazzina? Se vuoi ti libero io di questo peso inutile.-Disse Rasputin prendendo Anna per i polsi.

-Lasciami stare!-Disse Anna tirando un pugno sul naso di Rasputin.

-Brutta figlia di...-Disse Rasputin prima di essere interrotto da Corto.

-Rasputin! Non ti devi neanche azzardare a toccarla!-Disse Corto prendendo Rasputin per il collo della giacca.

-Va bene, ma me la pagherà per il pugno. In quanto a te, ti d'ho solo un suggerimento, attento alle flotte australiane, si sta preparando una guerra Corto!-Disse Rasputin risalendo sulla sua nave. 

-Tu cosa farai?-Chiese Corto buttando a mare la cicca di sigaretta.

-Io me ne tornerò ai Caraibi, sono russo, ma non sopporto il freddo. Ciao Corto, non farti ammazzare.-Disse Rasputin andandosene con la sua nave.

-Però, niente male!-Disse Corto guardando Anna.

-Non mi sta per nulla simpatico quello lì!-Disse Anna massaggiandosi le nocche della mano con la quale aveva tirato il pugno.

-Neanche a me è molto simpatico, però sempre meglio averlo dalla tua parte.-Disse Corto prendendo il timone.

-Stava parlando di una guerra, secondo te sarà tutto vero?-Chiese Anna andando vicino a Corto.

-Chi lo sa! Magari ha ragione, però considerando che anche tu hai visto navi australiane da queste parti, non posso escludere che non sia vero.-Spiegò Corto.

-Vado a prendere la frutta.-Disse Anna sparendo in cabina è riapparendo qualche minuto dopo con dell'ottima frutta fresca.

-Inizia a rinfrescare, siamo quasi arrivati.-Disse Corto puntando il naso verso l'aria.

-In Cina in questo momento è inverno?-Chiese Anna finendo la sua banana.

-Esatto! Beh ora mettiamoci a lavoro, iniziamo ad annodare quelle cime lì, più cime abbiamo meglio è, soprattutto se viene una tempesta.-Disse Corto prendendo le cime e portandole ad Anna.

Il pomeriggio lo passarono a controllare e rifare le cime, e Anna ormai aveva imparato bene quel lavoro.

-Dimmi un po' Anna, io non so quasi niente di te, perché non mi racconti qualche cosa della tua vita?-Disse Corto senza togliere lo sguardo dalle cime.

-Guarda che neanche io so molto di te, quando ti ho fatto una domanda prima, hai cambiato discorso.-Rispose Anna.

-Davvero? Beh allora raccontami prima di te, poi ti racconterò di me.-Disse Corto ridendo sotto i baffi.

-Va bene, sono nata a Venezia, mio padre era un marinaio come lei. Era spesso fuori però appena poteva era sempre insieme a me è alla mamma. Non è successo mai nulla di emozionante nella mia vita, apparte adesso. Non c'è niente di particolare nella mia vita, invece te?-Chiese Anna fissando Corto.

-Giro di posto in posto, in cerca di qualche bella avventura, e perché no? Anche di una donna.-Disse Corto, non rispondendo molto alla domanda di Anna.

La sera per la stanchezza Anna neanche mangiò, andò direttamente a dormire.

E ogni tanto Corto controllava che stesse bene, trovandola più volte scoperta dalle coperte, e con molta pazienza lui glie le rimetteva sopra.

-Questa volta se le lascerà cadere , la lasceró congelare.-Disse Corto con una piccola risata, mentre guardava Anna dormire beata con il suo gattino vicino, poi se ne tornò al timone.

La mattina dopo Anna fu svegliata da Corto, che la chiamava sul ponte.

Andò da Corto , quando uscì però si ritrovò un porto come sfondo.

-Bene alzata! Il tempo ci ha assistito e ieri sera con il forte vento in questa direzione , siamo riusciti ad arrivare prima ad Hong Kong.-Disse Corto stiracchiandosi.

Anna era affascinata da quel paesaggio, era tutto così strano per lei che ne rimase incantata.

-Dai su, prima attracchiamo e prima potremmo girare.-Disse Corto dando delle corde ad Anna .

Attraccarono al porto e Corto mentre andava verso la sua casa di Hong Kong ne approfittò per far fare un giro turistico ad Anna seguita a ruota dal gattino.

-Ma lui non doveva andarsene una volta arrivati qui?-Chiede Corto fissando Anna .

-Beh, in teoria si.-Disse Anna fissando tristemente il gattino.

-Ahhh, e va bene, lo puoi tenere , però appena fa un danno lo sbatto fuori di casa, chiaro?-Chiese l'uomo ad Anna.

-Si sta tranquillo, grazie Corto!-Disse Anna abbracciando il marinaio.

-Ora andiamo, sono stanco e voglio riposarmi.-Disse Corto riprendendo a camminare.

Passò circa mezz'ora e poi finalmente arrivarono a casa .

Ad aspettarlo c'era Mei la donna incaricata di occuparsi della casa in sua assenza.

-Mei che piacere vederti!-Disse Corto salendo la piccola scalinata di legno.

-Corto, ti aspettavo, che bello vederti!-Disse la donna ormai anziana.

-Mi aspettavi?-Chiese Corto con sguardo interrogativo.

-Entra, hai una visita molto importante.-Disse Mei entrando.

Quando Corto entrò rimase alquanto sorpreso di vedere Bocca Dorata lì.

-vi aspettavo.-Disse Bocca Dorata con tono calmo.

-Come mai sei qui?-Chiese Corto sedendosi su una poltrona di fronte la donna.

-oh ma lei è Anna, oh si, sei cresciuta molto!-Disse la donna guardando Anna che era impiedi affianco a Corto.

-Ci conosciamo?-Chiese lei diffidente.

-Oh si, si che ci conosciamo. Quando eri molto piccola tua madre ti portò da me, quel giorno ho visto che ti saresti legata a Corto.-Disse la donna sorridendo ad Anna , che rimase spiazzata e fissò Corto.

-Perché la cosa non mi stupisce? Cosa vuoi?-Chiese Corto.

-Oh come siamo frettolosi. Comunque sono qui per metterti in guardia, gli australiani ti cercano, stai molto attento ad Anna, ormai siete legati. Ti sarà molto utile.-Disse la donna per poi uscire dalla casa.

Anna rimase basita dal comportamento della donna, mentre Corto si andò a fare un lungo bagno.

A cosa gli sarebbe stata utile Anna? Che legame c'era tra lei è Corto?

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Capitolo 7
*** braccati ***


~~Mentre Corto era a farsi un bagno , Anna faceva due chiacchiere con Mei, mentre la donna preparava il tè.

-Ora capisco tutto. Deve essere stata dura per te!-Disse la donna guardando dolcemente Anna.

-Forse un po', però grazie a Corto sto andando avanti.-Disse Anna sorridendo.

Poi si udì una campana , molto forte e dal tono scuro e lento.

-Cos'è?-Chiese Anna affacciandosi sulla veranda, stringendosi le spalle per il freddo.

-Quella campana avverte dell'esecuzione di qualcuno. Da quando gli australiani sono qui, ogni giorno suona quella campana.-Rispose Mei portando dentro Anna.

-E il governo cinese?-Chiese Anna prendendo del tè.

-Il generale Ming Liao è alleato con gli australiani. Lui vuole far prevalere la sua legge qui, e avendo paura che altre nazioni non siano d'accordo , ha chiesto aiuto all'Australia. Chiunque non segua le regole imposte, sarà punito.-Rispose Mei bevendo del tè.

-In poche parole dovremmo fare i bravi cittadini e sottostare a delle regole assurde.-Disse Corto uscendo dal bagno, con solo un accappatoio addosso.

-Non fare pazzie Corto.-Disse la donna con tono da vecchia saggia.

-Lo sai che io non seguo molto le regole Mei, e poi come ha detto Bocca Dorata , loro vogliono uccidermi, e se proprio mi vogliono , di certo non mi nascondo.-Disse Corto bevendo tutto d'un fiato il suo tè , che ormai era tiepido.

-Perché vorrebbero ucciderti?-Chiese Anna fissandolo.

-L'ultima volta che sono stato qui, diciamo che sono andato contro molte regole , e ucciso parecchi uomini del governo.-Disse Corto sorridendo, uno dei suoi sorrisi sornioni.

-L'ultima volta hai provocato un gran caos . -Disse Mei ridendo.

-Spero che questa volta sia diversa la cosa.-Disse Corto sedendosi sul divano.

-Io preparo il pranzo.-Disse Mei iniziando a smanettare con delle padelle.

Intanto Anna uscì fuori con il micino, e gironzolava per il quartiere.

-Sembra che nessuno abbia voglia di uscire di casa.-Disse Anna al gattino, notando che non c'era nessuno per quelle strade , neanche un bambino che giocasse.

Anna arrivò ad uno spiazzo, dove dei soldati cinesi lo stavano trascinando via.

Anna si nascose dietro un vecchio muro di una casa.

Sbirciava da delle piccole fessure e notò che un ragazzo della sua età circa, stava tentando di fermare i soldati urlando frasi come "Lasciatelo stare!" E cose del genere.

Ma uno dei soldati lo buttò a terra e come se fosse la cosa più naturale del mondo, con l'aiuto del fucile lo uccise .

Anna rimase impetrita dietro quel muro. Non riusciva a credere a ciò che aveva appena visto.

Rimase qualche minuto li ferma , una volta che le guardie se ne erano andate, anche Anna decise di tornare a casa, e così prese il micino in braccio e tornò filata a casa.

Durante il tragitto non poté fare a meno di ripensare a ciò che aveva visto, quel povero ragazzo ucciso senza pietà , solo per proteggere suo padre.

-Ma che luogo è mai questo? Non è come mi raccontava mio padre.-Disse tra sé e se lasciando il gattino a terra.

Dalla veranda vide Corto fumare una sigaretta.

-Il pranzo è quasi pronto.-Disse lui fissando Anna, che ormai aveva una faccia buia.

Lei voleva mostrarsi forte davanti a lui, voleva far vedere che non era una ragazzina che piangeva per ogni minima crudeltà, ma in quel momento proprio non ce la faceva, corse da Corto ad abbracciarlo e scoppiò a piangere, lasciando di stucco il marinaio.

-Hey, che cos'hai?-Chiese Corto facendo un gesto di tenerezza inaspettato, gli accarezzó la testa .

-Dei soldati, hanno ucciso ingiustamente un ragazzo, solo perché stavano portando via suo padre.-Disse Anna tra i singhiozzi, staccandosi da Corto e asciugandosi le lacrime.

-Ma cosa è successo?-Chiese Mei spuntando sulla veranda.

-Tranquilla Mei, ci penso io.- Disse Corto serio.

-Non credevo che ci fosse così tanta crudeltà.-Disse Anna abbassando lo sguardo.

-Lo so, però bisogna farci l'abitudine. Più crescerai e più il mondo ti sembrerà crudele. Però imparerai anche te ad essere crudele con gli altri.-Disse Corto fissando Anna.

-Crudele con gli altri?-Chiese Anna fissando Corto.

-Si, vedi non dico che non devi essere buona, però in occasioni come quella che è appena accaduta, dovrai essere forte e crudele, devi imparare a vivere in questo mondo.-Spiegò Corto.

Anna guardò Corto perplessa, capendo quasi tutto di quello che gli aveva detto.

-Tranquilla , imparerai in fretta!-Disse Corto sorridendogli.

-Il pranzo è pronto.-Disse Mei richiamando i due in casa.

-Un pranzo speciale per un'occasione speciale.-Disse Mei sorridendo ai due.

-I piatti di Mei sono i migliori.-Disse Corto posando una mano sulla spalla di Anna.

I tre gustarono il fantastico pranzo di Mei, a base di pollo , verdure varie e frutta di stagione.

-Veramente ottimo il pranzo Mei.-Disse Anna aiutando Mei a sparecchiare la tavola.

-Ti ringrazio Anna, anche Corto vedo che ha gradito.-Disse Mei vedendo Corto appisolato su una vecchia poltrona .

-È stato sveglio tutta la notte, credo che sia pure ora che si riposi un po'.-Disse Anna sorridendo, vedendo Corto dormire così beatamente.

-Lo sveglierò più tardi, ora lasciamolo riposare.-Disse Mei asciugando i piatti appena lavati.

-Io vado a farmi un bagno caldo.-Disse Anna andando in bagno.

-Ti preparo qualche vestito di ricambio.-Disse Mei aprendo un vecchio armadio affianco al bagno.

-Ti ringrazio Mei.-Disse Anna sparendo dietro la porta del bagno.

Quando la vasca fu pronta Anna ci si immerse completamente, era bello dopo tanto farsi un bagno come si deve.

Mei entró discretamente in bagno posando gli abiti puliti su una cesta, notando che Anna non si era neanche accorta di lei, per quanto fosse presa dai suoi pensieri.

Quando Anna uscì dalla vasca notò i panni puliti. Erano dei pantaloni lunghi quasi aderenti bianchi e una maglia a maniche lunghe semplice di colore nero. Erano un po' larghi per Anna ma andavano benissimo.

Quando uscì dal bagno Anna si sedette sul divano a giocare con il gattino.

-Dovresti dargli un nome a quel gattino.-Disse Mei sedendosi affianco ad Anna.

-Non saprei come chiamarlo.-Disse Anna giocherellando con il gattino.

-Non ti ricorda niente o nessuno questa creatura?-Chiese Mei accarezzando il gattino.

-Niente.-Disse Anna.

-A me ricorda lo Yin e lo Yang. Lui con il suo colore mi ricorda molto lo Yin.-Rispose Mei.

-Ora che ci faccio caso è vero!-Disse Anna ridendo assieme a Mei.

-Da oggi in poi ti chiamerai Yin.-Disse Anna coccolando il gattino, che per tutta risposta miagoló.

In quel momento anche Anna si appisoló sul divano poggiando la testa sul bracciolo di esso.

Intanto Mei sistemava un po' la camera di Corto, dove avrebbe dormito anche Anna.

Preparò un materasso affianco al letto di Corto.

-Potevi svegliarmi Mei.-Disse Corto avvicinandosi alla donna.

-Dormivi così beatamente, Anna ha detto di lasciarti dormire.-Disse Mei sorridendogli.

-In effetti ero stanco.-Disse Corto prendendo il suo cambio dall'armadio.

Mei lasciò la camera è Corto si cambiò, e rimase un attimo a fissare la stanza, come l'aveva lasciata. Pareti rosse, parquet , grandi finestre chiare e mobili antichi.

Andò in salone, dove anche Anna si era svegliata.

-Dove vai?-Chiese Anna a Corto.

-A fare un giro, vuoi venire?-Chiese lui mettendosi un cappotto pesante.

-Si!-Disse Anna per andare, ma Mei la bloccò.

-Ma come, senza cappotto? Tra poco farà freddo.-Disse Mei andando verso Anna.

-Lo compreremo al mercato qui vicino, dopotutto gli servirà in questo periodo.-Disse Corto prendendo una sigaretta e accendendosela.

Mei li lasciò andare, e i due si fermarono in un negozietto di abiti, e Anna si compró un cappotto nero semplice e che teneva ben caldo.

Andarono in giro per la città , Anna però notó che in giro c'erano molti soldati e che Corto girava sempre con circospezione.

-A quanto pare hai attirato l'attenzione.-Disse Anna guardandosi intorno.

-Sembra di sì,stammi vicina!- Disse Corto a mo di ordine.

Passeggiarono ancora un po' e mentre stavano tornando vennero accerchiati da dei soldati cinesi.

-Ora voi venite in caserma.-Disse uno dei soldati puntando un fucile in faccia a Corto e ad Anna.

Corto ed Anna andarono con loro in caserma dove ad aspettarli c'era il generale Ming.

-Corto Maltese,è da un po' che non ci si vede.-Disse il generale andando incontro a Corto.

-Generale, se non sbaglio tre anni.-Disse Corto serio.

-Già , l'ultima volta non è stato un incontro piacevole, non ho più trovato uomini come si deve.-Disse il generale sedendosi alla sua poltrona verde scuro.

-Se i soldati di ora non sono neanche capaci a impugnare un fucile , non è colpa mia. Ma piuttosto del vostro regime.-Disse Corto facendo uno dei suoi sorrisi sornioni.

-Ora basta, oh e lei chi è?-Chiese il generale prendendo il volto di Anna in una mano.

-Lasciala stare Ming, lei non centra niente!-Disse Corto un po' irritato.

-Ma guardatela, un viso perfetto come il suo, i suoi occhi così impauriti, ma decisi. Mi dispiace che tra poco lo vedrò tutto sfigurato.-Disse Ming.

-Cosa vuoi fargli?-Chiese Corto furioso.

-Oh beh! Con lei mi limiterò a punirla, mentre con te mi divertirò a vederti soffrire, prima di morire.-Disse Ming ridendo.

-Non toccarla! -Disse Corto dimenandosi e liberandosi dalla presa dei soldati.

Andò ad attaccare Ming e lo colpì con un pugno in pieno volto, mentre anche Anna si liberò con qualche calcio.

-Corri Anna!-Disse Corto uscendo dall'ufficio del generale, per ritrovarsi fuori al freddo tentando la fuga.

Ma Anna anche se correva con tutte le sue forze rimase sempre dietro a Corto, e venne catturata dalle guardie.

Corto stava per tornare indietro ma Anna lo bloccò.

-Vattene Corto! Così ci faremo ammazzare entrambi!-Disse Anna bloccata ormai dalle guardie.

Corto se ne andò ma prima gli promise che sarebbe tornato da lei.

Intanto Anna era stata riportata dal generale.

-No, questo non si fa!-Disse Ming tirando uno schiaffo forte in pieno volto di Anna.

-Ho in mente una bella cosa per te, domani in piazza sarai punita, 100 frustate, se sopravvivi, sei libera, se muori, beh pazienza. Per ora portatela in cella è dategli 20 frustate, senza pietà.-Disse Ming andandosene.

Intanto Corto era tornato a casa dove trovò Rasputin ad attenderlo.

-Corto, dov'è Anna?-Chiese Mei.

-L'hanno presa! Rasputin tu mi aiuterai a salvarla .-Disse Corto andando di fronte Rasputin.

-Perché mai dovrei farlo?-Chiese Rasputin infuriato.

-Perché mi devi ancora un favore, e poi se io mi faccio ammazzare , tu con chi vivresti le tue folli avventure?-Disse Corto serio e preoccupato.

-Va bene, ma ancora gliela devo far pagare per il pugno!-Disse Rasputin rassegnato.

-Bisogna solo sapere dove l'hanno portata.-Disse Corto sedendosi sulla poltrona.

-Questo non è un problema, ho sentito dei soldati mentre venivo qui, hanno detto che una ragazza sarà punita in pubblico domani mattina, alla grande piazza.-Disse Rasputin.

-Ma perché sei qui?Non dovresti essere ai Caraibi?-Chiese Corto facendosi solo ora quella domanda.

-Ho deciso di fare un salto ad Hong Kong , così per svagarsi.-Disse Rasputin bevendo un bicchiere di grappa di rosa, offertogli da Mei.

-Perfetto la tua nave servirà per andarcene.-Disse Corto.

-Ecco ora pure la nave mi freghi!-Disse Rasputin seccato.

-Non ho mai detto di volerti fregare la nave, tu verrai con noi.-Disse Corto prendendo un goccio di rum.

-Ora però escogitiamo un piano per liberare Anna.-Disse Corto.

Intanto si era fatta sera ed Anna era rinchiusa in una cella buia, piccola, sporca e maleodorante.

Era distesa a terra, non riusciva a muoversi dal dolore, poco prima infatti l'avevano frustata, senza pietà. Aveva la schiena tutta dolorante, il sangue uscito dalle ferite si era rappreso e lei era distesa li a terra, sperando che Corto sarebbe arrivato presto. Con questa piccola speranza si addormentó.

La mattina dopo, alle prime luci dell'alba Anna fu portata alla piazza grande, dove man mano la gente era rimasta incuriosita nel vedere perché fosse lì. La sua schiena era scoperta è lasciava vedere i segni delle frustate precedenti.

-Cari cittadini, questa ragazza ha disobbedito alle regole, aiutando un fuggitivo. Oggi davanti a voi riceverà 100 frustate, così vi sarà da esempio.-Disse il generale dalla piattaforma dove si trovava anche Anna.

Con un gesto della mano Ming diede il via alle frustate. Erano forti e decise, facendo gemere di dolore Anna che cercava in tutti i modi di trattenersi dal piangere.

Dalla folla si sentivano signore dire "Ma è solo una ragazza!" Oppure "povera piccola, che crudeltà!", ma nessuno faceva niente, avevano troppa paura di essere uccisi.

Dalla folla si sentí uno sparo che colpì il frustatore che morì sul colpo. Mentre un altro raggiunse il generale Ming.

Da un tetto di una palazzina della piazza spuntarono Corto e Rasputin.

Rasputin coprì le spalle a Corto sparando in ogni direzione, mentre Corto prese Anna per portarla via.

-Corto...-Disse la ragazza debolmente.

-Non ti preoccupare , finirà tutto al più presto.-Disse andando verso Rasputin con Anna tra le mani.

-Possiamo andare?-Chiese Rasputin notando che aveva fatto fuori quasi tutti i soldati della piazza.

-Si!-Disse Corto avviandosi verso la loro casa.

Quando arrivarono a casa, avevano ormai seminato le guardie.

-Oh cielo!-Disse Mei notando lo stato di Anna.

-Mei vai dalle lanterne rosse, chiedi di Lyn , curerà lei Anna.-Disse Corto posando Anna sul lettone della sua stanza.

-Non ci sono andati leggeri.-Disse Rasputin occhiando se c'era qualche soldato dalla finestra.

-Maledetti.-Disse Corto prendendo un panno bagnato.

-Rasputin, tienimi ferma Anna, questo le brucerà.-Disse prendendo dell'alcol e imbevendo ancora di più il panno.

Rasputin fece come gli disse Corto, e non appena il marinaio posò il panno sulla schiena della ragazza lei urlò da dolore.

-Aspetta.-Disse Corto prendendo un asciugamano e mettendolo in bocca ad Anna.

-Così almeno attenuerá il suono.-Disse il marinaio continuando a tamponare le ferite, con Anna che si dimenava finché non perse i sensi.

Solo allora arrivò Lyn con Mei a seguito.

-Corto Maltese, hai procurato grande scompiglio oggi in città.-Disse Lyn andando verso Corto.

-Di qua!-Disse Corto facendo entrare la ragazza in camera e cacciando Rasputin.

-Non sono stati clementi.-Disse Lyn notando le ferite.

-Puoi fargli qualche cosa?-Chiese Corto.

-Tranquillo, il tuo primo medicamento è stato buono, io finirò di fare il resto.-Disse Lyn prendendo una pomata e spargendola piano sulla schiena di Anna.

-Aiuterà la guarigione e non lascerà quasi nessun segno.-Disse Lyn prendendo poi delle bende.

-Mi serve una mano, la dovrai tenere con la schiena dritta. Così potrò bendarla.-Disse Lyn facendo alzare Anna  in modo che stesse seduta.

-Come mai è in questa situazione?-Chiese Lyn mentre fasciava la schiena di Anna.

-Stai facendo troppe domande Lyn.-Disse Corto tenendo Anna seduta.

-Non era mia intenzione. Ecco fatto. Se sentirà dolore fagli un infuso di queste foglie e si sentirà meglio.Disse Lyn uscendo dalla stanza.

-Grazie.-Disse Corto dandogli dei soldi.

La ragazza li accettò e se ne andò senza fiatare.

Corto intanto aveva lasciato Anna al suo riposo ed era andato in salone a prendersi un po' di tè.

-Ora cosa farai?Hai ucciso il generale Ming!-Disse Rasputin bevendo della grappa.

-Non sono sicuro di averlo ucciso, però appena Anna potrà camminare andremo via da Hong Kong.-Disse Corto sorseggiando il suo tè.

-Ed io ti dovrei dare un passaggio....sbaglio forse?-Chiese Rasputin.

-Affatto!-Disse Corto sorridendogli .

Dopo un'ora di chiacchiere dalla camera si sentí la voce di Anna.

-Corto!-Disse Anna dall'altra stanza. 

Corto andò subito da lei seguita da Rasputin e dalla vecchia Mei.

-Come ti senti?-Chiese Corto avvicinandosi ad Anna.

-Non dèi migliori, appena mi rimetto in piedi gliela farò pagare a quel Ming!-Disse Anna dolorante.

-Stai tranquilla, appena ti sarai rimessa gliela farai pagare, ora però riposati, hai la febbre.-Disse lui mettendogli una mano sulla fronte.

Anna crollò e Rasputin né approfittò per parlare con Corto.

-Non gli hai detto che forse hai ucciso Ming?-Chiese Rasputin toccandosi la sua lunga barba.

-Non c'è bisogno che lo sappia ora. Se è ancora vivo avrà filo da torcere con noi.-Disse Corto accendendo una sigaretta.

-Bene io ne approfitto per mangiare un boccone, ci vediamo stasera.-Disse Rasputin uscendo dalla casa.

-Sarebbe meglio che riposassi anche tu.-Disse Mei mentre preparava il pranzo.

-Non ancora, sta arrivando una persona.-Disse Corto vedendo che dalla finestra stava arrivando una donna .

Infatti il tempo di arrivare alla porta ed aprirla , Corto si ritrovò una donna magra, di colore con dei capelli ricci neri con un cappotto arancione.

-Mi manda Bocca Dorata.-Disse la donna .

Corto senza dire nulla fece entrare la donna.

La donna diede una lettera a Corto,che la infilò in tasca.

-Il mio lavoro è finito. Addio Corto Maltese.-Disse la donna andandosene.

Corto si mise seduto sulla poltrona, mentre Mei gli preparava un bel bagno caldo.

Intanto Corto aprì la lettera dove c'era scritto:

Mio caro Corto, se proprio vuoi mettere fine a questa storia dovresti prima capire la situazione in cui ti trovi. Oh si, appena puoi vieni da me, ti spiegherò ogni cosa.

Corto rimase pensieroso sulla lettera poi la bruciò dentro il vecchio posacenere di rame.

-Questa storia si sta facendo davvero seccante.-Disse lui alzandosi e andando verso il bagno che la vecchia Mei gli stava preparando.

-Un po' di calma non ti fa male Corto, rilassati, penso io ad Anna.-Disse la vecchia uscendo dal bagno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** da bocca dorata ***


~~


Mentre Mei badava ad Anna Corto rimuginava su questa presunta guerra.

-Per come sono fatto dovrei fregarmene di questa guerra, però perché ogni volta che provo ad ignorarla mi si ripresenta nei pensieri?-Disse Corto a bassa voce.

Dopo il bagno caldo mangiò un boccone e poi si fece un bicchiere di grappa di rose con Rasputin , che intanto era tornato a casa di Corto.

-Non ce la fai proprio a stare lontano da me, eh Ras!-Disse Corto scherzando.

-Non dire fesserie, e poi è così che tratti un amico ?-Chiese Rasputin bevendo il suo liquore.

-Amico è una parola grossa, diciamo che abbiamo molte cose in comune.-Disse Corto posando il bicchiere di grappa sul tavolinetto basso vicino la sua poltrona.

-Se continui così , col cavolo che ti aiuto ad uscire dalla Cina!-Esclamò Rasputin.

-Dai Raspa, scherzavo.-Disse Corto finendo a sua grappa.

-Tu che scherzi così?-Chiese Rasputin .

-Beh, la gente cambia!-Esclamò Corto.

-Tu no!-Disse Rasputin finendo la sua di grappa.

Per tutta risposta Corto rise, ma poi Rasputin si congedó.

-Vado a preparare la barca, vedi che per questa sera la ragazza sia pronta per partire, non vi aspetterò sennò!-Disse Rasputin uscendo di casa.

Corto si alzò dalla poltrona e andò in camera dove trovò Mei che svegliava su Anna.

-Come sta?-Chiese Corto sedendosi vicino la ragazza.

-Meglio, la febbre è scesa. Quell'infuso di foglie è quasi miracoloso.-Disse Mei alzandosi dalla sedia vicino al letto.

-Bene, questa sera partiremo.-Disse Corto togliendosi la giacca e mettendola appesa all'armadio.

-Questa sera?-Chiese.Mei.

-Si, ormai ci staranno cercando, partire la sera è la cosa migliore.-Disse Corto sedendosi sul letto.

-Come vuoi.-Disse Mei lasciando la camera da letto.

Corto si sdraió sul letto affianco ad Anna, la vedeva così debole a volte, mentre altre sapeva che poteva cavarsela anche da sola. Si accese una sigaretta e la fumó con lente tirate, finché dopo poco non si addormentó.

Venne svegliato da Anna che si era svegliata e stava cercando di alzarsi dal letto.

-Come ti senti?-Chiese Corto stiracchiandosi pigramente come un gatto.

-Meglio.-Disse Anna arrivando debolmente alla finestra.

-Questa sera partiremo.-Disse Corto affiancando Anna.

-Dove andiamo?-Chiese lei.

-Caraibi, andiamo da bocca dorata.-Disse lui fissando il tramonto.

In quel momento Mei entrò nella stanza.

-Pensavo che volevate mangiare qualche cosa.-Disse la donna indicando la sala da pranzo.

-Ce la fai a camminare?-Chiese Corto.

-Si.-Disse Anna iniziando ad andare verso la sala con molta fatica e tutta dolorante.

Si accomodarono a tavola e Anna fece piazza pulita del suo piatto.

-Avevi fame Anna?-Chiese Corto scherzosamente.

-Secondo te? -Rise lei.

-Meglio così, significa che ti senti meglio.-Disse Mei sparecchiando la tavola.

-Ma chi mi ha medicata?-Chiese Anna guardandosi le bende.

-Una mia vecchia conoscenza.-Disse Corto accendendosi una sigaretta.

-Che ne dici di prepararti per partire?-Chiese Mei notando che la ragazza aveva solo dei pantaloni e le bende che le coprivano tutta la schiena ed il petto.

-Va bene.-Disse Anna. 

In quel momento arrivò Rasputin , con uno dei suoi sorrisi beffardi.

-Sei pronto?-Chiese Rasputin seccato.

-Solo un attimo e Anna pure sarà pronta.-Disse Corto buttando la sigaretta nel posacenere.

 Rasputin si sedette sulla poltrona affianco a Corto e dopo neanche 10 minuti Anna uscì assieme a Mei.

Indossava dei pantaloni bianchi e un maglioncino blu scuro quasi sul nero.

-Sono pronta.-Disse Anna.

-Corto l'aiutò a mettersi il cappotto e con molta cautela si avviarono verso il porto, solo dopo aver salutato Mei.

In molti punti della strada si dovettero nascondere da dei soldati cinesi, ma dopo quasi un'ora arrivarono alla nave.

Salirono e con molta cautela riuscirono a lasciare il porto.

-Ora siamo al sicuro.-Disse Rasputin pilotando la barca.

-Si, finché non incontriamo qualche nave cinese o australiana.-Disse Corto affianco a Rasputin.

-Speriamo allora che non accada.-Disse Rasputin speranzoso.

In quel momento li raggiunse Anna.

-Non riesco a riposare?-Chiese Corto.

-Ho dormito un giorno intero, credo che se rivedo un letto per un po' di tempo urlo.-Disse Anna scherzosa.

-Non hai tutti i torti.-Disse Corto.

-Credo che tu ti stia rammollendo Corto!-Esclamò Rasputin.

-Perché mai?-Chiese Corto leggermente irritato.

-Non ti avevo mai visto così interessato al benessere di un'altra persona.-Rispose Rasputin.

-Dillo che te la sei presa perché non mi sono mai interessato a come stavi!-Esclamò Corto ridendo.

-Ridi ridi!-Disse Rasputin seccato.

Intanto Anna si gustava quella strana scena, non erano amici, ma neanche nemici, allora cos'erano?

-Ti fanno male le ferite?-Chiese Corto.

-Solo un po'.-Disse Anna fissando Corto.

-Beh ddl rum o del whisky è quello che ci vuole!-Esclamò Rasputin lanciando una bottiglietta di ferro ad Anna.

-Cosa?-Chiese Anna fissando Rasputin.

-L ' alcool aiuta ad attenuare il dolore, considerando che non hai mai bevuto credo che farà subito effetto. Bevine un sorso.-Disse Corto guardando Anna perplessa.

Al contatto con il saporaccio dell'alcool Anna fece una faccia disgustata.

-Bleah! Ma come fa a piacervi questa roba!-Disse lei schifata.

-Questione di abitudine.-Disse Corto.

-E poi anche le donne bevono, e la maggior parte delle volte quando iniziano a bere, iniziano anche a prostituirsi.-Disse Rasputin attento alla rotta.

-Raspa! Non credi che Anna sia ancora un po' piccola per queste cose?-Chiese Corto con aria severa.

-Corto, so benissimo come funziona la cosa. Mia madre già mi ha fatto un bel discorsetto su tutto questo, e non nego di aver anche visto la pratica.-Disse Anna ridendo.

-Sveglia la ragazza!-Esclamò Rasputin.

-Mio Dio, sicura di avere 13 anni?-Chiese Corto.

-Non ho più 13 anni da ben tre ore.-Disse Anna sorridendo a Corto.

-È il tuo compleanno?-Chiese Rasputin.

-Si.-Disse Anna sedendosi su una sdraia li vicino a Corto.

-Perché non me lo hai detto?-Chiese Corto.

-Forse perché sono stata tutto il tempo a dormire e poi perché non volevo festeggiare.-Disse Anna seria.

-Bene, allora un semplice "Auguri" basterà.-Disse Rasputin.

-Auguri Anna.-Disse Corto sorridendole.

-Grazie.-Disse lei con un sorriso.

La notte passò tranquilla Rasputin e Corto si davano il cambio, e Anna non riuscendo a prendere sonno disegnò qualcosa sul suo blocco.

-Ma un momento, Yin dov'è?-Chiese Anna.

-Yin?-Chiese Corto.

-Il gattino.-Disse Akari fissando Corto.

-E io che ne so, sarà rimasto con Mei.-Disse Corto facendo spallucce.

-Peccato, mi era simpatico, un po' ti somigliava.-Disse Anna ridendo.

-Assomiglierei ad un gatto?-Chiese Corto controllando la cartina.

-Oh si!-Disse Anna prendendo io suo borsone, ma notò che si muoveva.

-Credo che invece sia qui il nostro caro Yin!-Esclamò Anna.

-Cosa?-Chiese Corto stupito.

A quel punto Anna aprì il borsone e due occhioni blu le saltarono in grembo.

-Si è lui.-Disse Anna vedendo il gattino.

-Ed io che credevo di essermi liberato di te.-Disse Corto avvicinandosi ad Anna e al gattino accarezzandolo.

D'un tratto il gattino iniziò a soffiare in direzione di Rasputin che dormiva beato.

-Ha già capito tutto questo gatto, guadagna punti!-Disse Corto tornando al timone con uno dei suoi sorrisi sornioni.

-Quando prevedi che arriveremo ai Caraibi?-Chiese Anna andando da lui e dando un'occhiata alla mappa.

-Credo che per domani pomeriggio saremo lì, bocca dorata ci vuole assolutamente vedere e credo che stia facendo di tutto per farci arrivare prima, compreso darci vento nella nostra direzione.-Disse Corto guardando fuori.

-Ne sarebbe capace?-Chiese Anna.

-Quella donna è capace di tutto Anna!-Esclamò Corto.

-Come cosa è inquietante!-Disse Anna mezza affascinata da quella donna.

-Molto direi, ma col tempo ci fai l'abitudine , diventa come una vecchia zia.-Disse Corto.

-La conosci da molto?-Chiese Anna.

-Diciamo di si.-Disse lui sbadigliando.

-Se vuoi dormire facciamo cambio!-Esclamò Anna notando che l'uomo era visibilmente stanco.

-Non devi sforzarti!-Disse lui autoritario.

Anna fece un sospiro e si sedette sulla sdraia a coccolare il gatto.

Pian piano anche Anna si addormentó e quando si risvegliò era mattina e affianco a lei c'era Corto a dormire.

-Ti avverto, se quel gatto continua a giocare con la mia giacca , ti giuro che lo faccio fuori.-Disse Rasputin indicando il gatto che stava giocando sulla giacca di Rasputin.

-Si vede che sente che non sei simpatico.-Disse Anna andando a prendere il gatto.

-Attenta ragazzina , potrei anche ucciderti se mi va.-Disse Rasputin minaccioso.

Anna però non fece una piega e lo guardò con aria severa.

-Potresti si, ma poi credo che Corto ti farebbe fuori, o se sono più svelta io potrei ucciderti anche io.-Disse Anna con il micio in braccio.

-Ma quanto amore abbiamo qui!-Esclamò Corto svegliandosi e alzandosi dalla sdraia.

-Non scherzare, un pugno non glielo toglie nessuno!-Disse Rasputin continuando a pilotare la nave.

-Non litigate, fidati che se vuole Anna può farci fuori a tutti.-Disse Corto accendendosi una sigaretta.

-Come no!-Scherzo Rasputin.

-Guarda che non sospetterebbero mai di lei, e in più credo che con chi non ha simpatia non se lo faccia ripetere due volte di ucciderlo.-Disse Corto ridendo.

-In effetti non hai tutti i torti, ma come hai fatto a capirlo?-Chiese Anna.

-Dai tuoi sguardi, e poi perché tua madre quando sono stato da voi, mi ha parlato molto di te.-Disse Corto aspirando un tiro di sigaretta.

-Impressionante.-Si limitò a dire Anna.

-Hey, comunque io muoio di fame, che c'è sul menu?-Chiese Rasputin.

-Tonno sotto olio.-Disse Corto prendendolo dalla sacca delle provviste.

-Sempre meglio di niente!-Esclamò Rasputin.

Mangiarono un po' di tonno e di frutta fresca dopodiché toccò a Corto pilotare la nave, mentre Rasputin e Anna  Si davano da fare con delle corde .

-Solo tu potevi prendere una barca con delle cime così rovinate!-Esclamò Corto vedendo che i due scartavano quasi la metà delle corde.

-Ma zitto, almeno io ho una barca, tu invece?-Chiese Rasputin.

-Ce l'ho, ma è al porto di Hong Kong .-Disse Corto con la sua solita calma.

Nelle ultime ore del pomeriggio arrivarono ai Caraibi, bocca dorata aveva mandato una ragazza alla spiaggia dove si attraccarono.

-Bocca Dorata vi aspetta.-Disse la ragazza avviandosi verso una grande casa fatta di legno , era sulla spiaggia tra il verde e la sabbia, li faceva molto caldo e i tre stavano morendo dal caldo.

-Corto, finalmente sei arrivato!-Esclamò Bocca Dorata.

-Felice di vederti.-Disse Corto.

-Non ti avevo detto che dovevi tenerla al sicuro?Chiese la donna guardando Anna.

-Ci sono state complicazioni. Ma dimmi, cosa centro io con questa guerra?-Chiese Corto.

-Venite, tu e Anna. Devo parlare solo con voi. Il vostro amico può aspettare qui, offritegli del buon rum!-Disse la donna alle sue ragazze, mentre lei se ne andava in un'altra stanza con Corto ed Anna.

-Bene , ora che siamo soli posso parlare tranquillamente.

C'è un uomo che si è spacciato per te il suo nome è Chevket, lo conosci immagino.-Disse Bocca Dorata.

-Si hanno detto che mi somiglia in maniera impressionante, ma non l'ho mai visto di persona.-Rispose Corto.

-A quanto pare lui ha sentito parlare di te, e avrà visto qualche foto. In ogni caso è stato lui a far scoppiare questa sorta di guerra, col generale Ming ha fatto un bel po' di danni.-Disse la donna fumando una sigaretta.

-Credevo che Ming volesse uccidermi solo perché tre anni fa gli diedi qualche grana, invece mi sbagliavo.-Disse Corto tranquillo.

-Se era solo per quello a qiest'ora eri stato punito e basta, invece gli australiani e i cinesi ti vogliono morto.-Disse la donna.

-Quindi che mi consigli di fare?-Chiese lui.

-Vai in Australia, da Pandora, è un pezzo molto influente ora, ti aiuterà. Poi sarà anche felice di vederti.-Disse la donna alzandosi dalla sua sedia e andando di fronte ad Anna.

-Oh si, si. Occhi sinceri i tuoi, limpidi come l'acqua mia cara. Cerchi Corto con lo sguardo quando ti senti in difficoltà, questo significa che già sei molto legata a lui. Lo avevo già detto a tua madre anni fa, ma lei non volle darmi ascolto.-Disse la donna fissando la giovane.

-Cosa ha detto a mia madre?-Chiese Anna.

-Che all'Alba dei tuoi quattordici anni ti saresti legata ad un marinaio di vecchia conoscenza, non un legame qualsiasi, ma un legame come fraterno. Lo vedo anche negli occhi di Corto vedo che chiunque ti tocchi farà una brutta fine.-Disse la donna guardando Corto.

Corto ed Anna si guardarono perplessi poi la donna riprese a parlare.

-Questa sera starete qui, ma domani mattina dovete assolutamente partire per l'Australia.-Disse la donna.

-Non mi piace chi mi mette fretta!-Disse Corto.

-Ma non sono io a metterti fretta, bensì i tuoi nemici.-Disse la donna uscendo dalla stanza.

-Quindi dovremmo andare in Australia , nel luogo dove principalmente vogliono ucciderti?-Chiese Anna perplessa.

-Si, avverto immediatamente Pandora del nostro arrivo.-Disse Corto scrivendo un telegramma.

-Una tua amica?-Chiese Anna.

-Esatto.-Rispose lui.

-Un romantico e caro bijoux!-Disse lui a bassa voce.

 

 

 

Continua, spero piaccia la mia storia!

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** in viaggio ***


Buona lettura.

 

 

 


Anna lasciò Corto intento a scrivere il telegramma,mentre lei appena uscita dalla capanna fu fermata da Bocca Dorata.

-Anna, lei è Kafir, ti cambierà le bende e ti medicherà.-Disse la donna lasciando Anna nelle mani di una ragazza molto alta, con la pelle olivastra , occhi neri e capelli neri e ricci, sembrava molto simpatica.

-Vieni con me.-Disse Kafir andando avanti per fare strada.

La ragazza condusse Anna in una stanza molto fresca e pulita, era piena di bende e pomate.

-Prego siediti e togliti la maglia.-Disse la ragazza indicando il maglione di Anna.

Anna ubbidii e rimase solo con pantaloni e bende, che vennero tolte subito dopo.

Appena la ragazza sfiorò con le sue mani fredde la ferita, Anna sobbalzó.

-Scusami, non volevo farti male.-Disse Kafir.

-Scusami tu, è che a volte fanno molto male.-Disse Anna coprendosi la parte davanti , ovvero il petto.

-Beh le prime cure sono state molto buone , adesso però ci penso io,ma mi servirà aiuto di qualcuno di forte.-Disse la ragazza uscendo dalla Camera per andare a chiamare qualcuno.

Intanto Anna cercò di vedere la sua schiena allo specchio, per quel poco che riusciva a vedere era in uno stato orribile. Tutta livida, sangue semi fresco, tagli profondi e larghi.

In quel momento rientrò Kafir con Corto.

-Se hai chiamato lui,significa che farà molto male.-Disse Anna.

-È per il tuo bene. Vieni qui sul lettino.-Disse Kafir indicando il lettino.

-Corto, per favore, la può tenere ferma, questa cosa le farà molto male.-Disse Kafir facendo spaventare Anna.

-Ma che..-Disse Anna.

-Dai su, non fare la fifona!-Disse Corto con un sorriso sornione in faccia.

Intanto Kafir prese un coltello che aveva messo a scaldare su una fiamma e iniziò a premerlo sulle ferite di Anna, causando un piccolo urlo della ragazza che cercava di liberarsi.

-Ancora poco ed è finita!-Disse Kafir mentre continuava ad armeggiare con coltello ed ora anche ago e filo, mentre Anna sudava freddo e le lacrime le rigavano il volto.

-Bene ora che ho ricucito le ferite passo una pomata e la bendo, grazie Corto Maltese per il suo aiuto.

-Figurati, allora ci vediamo fuori?-Chiese Corto guardando Anna che allo stesso tempo le lanciava sguardi assassini.

L'uomo se ne andò via con una risata, mentre la ragazza medicava Anna.

-Da quando conosci Corto Maltese?-Chiese Kafir passando della pomata fresca sulle ferite di Anna.

-Non molto, sto con lui da una settimana ,forse di più. Si prende cura di me da quando mia madre è morta.-Disse Anna rialzandosi dal lettino per farsi ribendare.

-Sei fortunata, non tutti possono vantare di avere Corto Maltese come compagno di viaggio.-Disse Kafir.

-Davvero?-Chiese Anna.

-Si, è un brav'uomo. E anche molto bello!-Disse Kafir ridendo.

Anna in quel momento arrossì, non aveva mai considerato la sua bellezza.

-Che c'è?-Chiese Kafir.

-Oh niente!-Disse Anna ancora rossa.

-Per caso sei attratta da lui?-Chiese Kafir.

-Ma no, non lo avevo mai considerato per la bellezza.-Spiegò Anna.

-Sei giovane, hai tutto il tempo per imparare sull'amore.-Disse Kafir passandogli una maglia più leggera del suo maglione.

-Grazie.-Disse Anna.

-Il maglione te lo ridaró stasera dopo che lo avrò lavato.-Disse Kafir uscendo dalla stanza.

Anna si rimise la maglietta e poi uscì dalla stanza, non aveva quasi più dolore e decise di fare un giro sulla spiaggia.

Intanto Corto era con Rasputin a bere un sorso di rum.

-Allora Raspa, mi aiuterai ad arrivare in Australia?-Chiese Corto.

-Si, però ti lascio lì! Sto rischiando troppo per te, neanche a dire che c'è un tesoro da trovare.-Esclamò Rasputin imbronciato.

-Grazie, andiamo a preparare la barca.-Disse Corto alzandosi dalla poltrona seguito a ruota da Rasputin.

Bocca Dorata le diede funi buone e delle provviste per il viaggio.

La sera ci fu una cena tutti in compagnia, a base di pesce fresco e verdure.

-Tutto pronto per partire?-Chiese Bocca Dorata fumando.

-Si direi do si.-Disse Corto bevendo un po' di vino.

-Bene, domani avrete buon vento!-Disse la donna.

-Buono a sapersi.-Disse Corto mangiando delle cozze, mentre affianco a lui Rasputin stava lottando con un astice .

Bocca Dorata diede uno sguardo ad Anna che con calma stava sgusciando dei gamberetti, immersa nei suoi pensieri.

-Ti vedo turbata Anna, cosa c'è che non va?-Chiese la donna facendo alzare gli occhi di Anna dal piatto di gamberetti.

-Non ho niente, non si preoccupi!-Disse Anna sorridendo.

 La donna fece una lunga boccata di fumo e poi si congedó.

-Ottima cena.-Disse Rasputin pulendosi la bocca.

-Meglio mangiare bene ora, chissà quando ci toccherà un altro pasto così.-Disse Corto alzandosi dalla tavola e andando verso la veranda .

-Piove....-Disse Rasputin guardando fuori.

-Già.-Disse Corto accendendosi una sigaretta.

-Bocca Dorata secondo voi ha ragione , riguardo al tempo di domani?-Chiese Anna alzandosi sazia dalla tavola assieme a Rasputin.

-Credo di sì, ancora deve venire la tempesta vera e propria, quando passerà quella, avremmo buon vento!-Esclamò Corto .

-Beh tutto questo mangiare mi ha messo sonno, vado in camera mia.-Disse Rasputin congedandosi.

-Anche io vado a letto.-Disse Anna.

-Ti raggiungo tra poco.-Disse Corto guardando fuori la pioggia che cadeva.

La stanza di Anna e Corto era grande, due letti separati, uno ad un lato della stanza ed uno all'altro lato., c'era un armadio e una scrivania e due lampade ad olio a fare luce. Anna si sdraió sul letto, nonostante la pioggia era molto unico e caldo, si addormentó senza neanche una coperta.

 Quando Corto rientrò in camera si sdraió sul letto e si addormentó.

D'un tratto Anna fu svegliata da un forte botto, si alzò dal letto e vide che fuori c'era un violento temporale con tanto di lampi e tuoni, Anna amando i temporali non poté fare a meno di uscire dalla stanza ed andare sulla veranda ad osservare meglio il tempo.

Era lì, seduta per terra a gustarsi i lampi e i tuoni, quando fu interrotta.

-Bello spettacolo si!-Disse Bocca Dorata spuntando da un albero.

-Oh è lei Bocca Dorata. Non mi ero accorta che fosse arrivata.-Disse Anna posando lo sguardo sulla donna.

-Posso essere silenziosa con un felino mia cara. Ma dimmi cosa ti turba?-Chiese la donna avvicinandosi alla ragazza.

-In realtà non lo so nemmeno io. Ho paura, tristezza, ma anche gioia e voglia di scoprire il mondo e cose nuove. La mia mente è affollata di pensieri e questo non lo sopporto.-Disse Anna guardando la donna, che intanto le sorrideva.

-Oh mia cara, hai ancora molto da scoprire su questo mondo, ed una cosa la stai già scoprendo ora, ed è la cosa più bella che esista.-Disse la donna sorridendo.

-È che cos'è?-Chiese ingenuamente Anna.

-L'amore per una persona. Non esiste un solo tipo di amore, ma molti, solo tu puoi capire quale amore è.-Disse la donna guardando la pioggia è udendo un altro tuono.

-Non capisco.-Disse schietta Anna.

-Beh ad esempio c'è l'amore tra fidanzati, l'amore fraterno, quello familiare e quello che daresti tutto per la persona a cui vuoi bene.-Disse la donna rivolgendo di nuovo lo sguardo ad Anna.

-Come faccio a capire che amore è?-Chiese Anna.

-Lo scoprirai col tempo, ora vai a dormire, domani mattina dovete partire!-Esclamò la donna andandosene.

Anna ci pensò su qualche minuto e poi tornò a letto dove crollò.

La mattina dopo sia Corto che Anna si alzarono di buon ora è a colazione trovarono Rasputin già ad abbuffarsi di frutta.

-Finalmente!-Disse Rasputin mangiando una papaya.

-Siamo mattinieri eh Raspa!-Esclamò Corto sedendosi al tavolo.

-Sono andato a controllare la barca, col temporale che ha fatto questa notte pensavo di non trovarla più.-Disse Rasputin sbagandosi sulla sedia.

-Io questa notte non ho sentito niente stranamente, tu Anna?-Chiese Corto mentre mangiava una mela.

-Si c'è stato un temporale , ma non so quanto sia durato, sono crollata anche io.-Disse Anna mangiando una banana.

-Dovevo avere il sonno pesante.-Disse Corto ridendo lievemente.

Dopo colazione andarono verso la nave dove Bocca Dorata assieme a Kafir e altre ragazze era lì per salutarli.

-Fate buon viaggio, prevedo che il tempo sarà a vostro favore.-Disse Bocca Dorata a Corto e Rasputin, mentre Anna parlava con Kafir.

-Ti fanno ancora male le ferite?-Chiese Kafir.

-No , ti ringrazio ancora per le tue cure.-Disse dolcemente Anna.

-Ma figurati, tieni, se dovessi sentire fastidio.-Disse Kafir passando un barattolo di ferro con della pomata dentro.

-Ti ringrazio!-Disse Anna.

Bocca Dorata alla fine si rivolse ad Anna.

-Cerca di capire di quale tipo è.-Le disse solo per poi sorridergli.

In quel momento dalle spalle di Bocca Dorata apparve Yin.

-Yin!-Esclamò Anna.

-È molto intelligente e assomiglia ad una persona di mia conoscenza.-Disse Bocca Dorata fissando Corto.

-Non sei la prima a dirlo.-Disse Corto.

-Ora andate e buona fortuna.-Disse Bocca Dorata ai tre mentre gridava Yin ad Anna.

I tre salirono sulla barca e dopo dei saluti finalmente si trovarono nell'oceano aperto.

-Dimmi un po' Anna, cos'è che devi scoprire di quale tipo è?-Chiese Corto accendendosi una sigaretta.

-Oh niente di speciale, quando l'avrò capito te lo dirò.-Disse Anna guardando l'orizzonte.

-Le femmine e i loro segreti, non sai mai che cosa gli passa per la testa.-Sentezió Rasputin mentre pilotava.

-Sono l'arma più micidiale che c'è per un uomo.-Disse Corto ridendo.

-Ben detto!-Disse Anna ridendo.

-Dimmi un po' Corto, stai andando dalla tua vecchia fiamma?-Chiese Rasputin pilotando.

-Ma quale vecchia fiamma, Pandora è solo un'amica. E a quanto pare molto influente ora.-Disse Corto serio.

-Siamo sicuri che non ci farà il doppio gioco?-Chiese Rasputin.

-Se glielo dici tu credo che ti ucciderà, se glielo chiedo io, allora farà tutto quello che chiedo.-Disse Corto riempiendo due bicchieri di rum.

-Ah non mi è mai stata simpatica quella ragazza.-Esclamò Rasputin ripensando all'avventura vissuta molto tempo fa.

-A te nessuno ti è simpatico.-Disse Corto bevendo un sorso di rum assieme a Rasputin.

-Non fai ridere!-Disse Rasputin offeso.

-Tra quanto arriveremo in Australia?-Chiese Anna guardando l'orizonte.

-Credo che tra quattro giorni arriveremo.Se è come ha detto Bocca Dorata, il tempo sarà a nostro favore.-Disse Corto sedendosi su una vecchia poltrona di vimini.

-Credo che leggerò un libro.-Disse Rasputin prendendo un libro dal suo borsone.

-Ottima idea , ho ancora qualche mio vecchio libro nella mia borsa. Vuoi favorire?-Chiese Corto ad Anna.

-Perché no! Tanto abbiamo tempo da perdere.-Disse Anna prendendo dalle mani un vecchio libro di Corto, si intitolava Moby Dick e a quanto pareva era molto vecchio.

-Ci sarà qualche appunto sopra delle pagine, non farci caso.-Disse Corto prendendo un altro libro è iniziando a leggere.

Mentre Rasputin e Corto chiacchieravamo mentre leggevano , Anna era del tutto assopita nella lettura stava immaginando le scene di quel libro, finché un pezzo di carta poco visibile all'interno del libro, non attirò la sua attenzione.

Lo prese e trovo un foglio con una sorta di ritratto fatto a quanto pareva da un bambino, raffigurava una donna bella ed elegante con un lungo vestito rosso e i capelli lunghi e neri.

Corto si accorse di Anna e del foglio e andò da lei.

-Cosa guardi?-Chiese Corto accendendosi una sigaretta.

-Questo ritratto, è molto bello, ma la donna chi è?-Chiese Anna guardando Corto.

-È un ritratto che ho fatto a mia madre, era una bella donna.-Disse Corto secco.

In quel momento Corto parve seccato da quella domanda e Anna credette che ce l'avesse con lei per quello che le aveva appena chiesto. Se una persona non c'è più , parlarne può far solo del male a volte.

-Capisco.-Si limitò a dire Anna continuando a leggere.

 


I giorni passavano e Anna impara a sempre di più da Corto riguardo al mare, inizió anche ad imparare qualche parola di ebraico, che Corto le insegnava.

 Tutto il giorno tra corde e vele , pesci e odore salmastro, ormai mancava poco per arrivare in Australia e tutto quello che fecero quando entrarono nel territorio australiano fu navigare di notte e senza farsi scoprire.

 

 

 

Continua, spero piaccia il nuovo capitolo!

 

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Capitolo 10
*** Australia ***


Ok, so che volete uccidermi perchè ho tardato troppo con il capitolo, ma la fantasia era poca e il mio cervello con un solo neurone non ce la fa ad elaborare troppe cose insieme. Comunque spero che vi piaccia questo capitolo, mi scuso ancpra per l'atroce ritardo. Bacioni!




Dopo quattro giorni di navigazione arrivarono in Australia di notte, dove si attraccarono sotto una scogliera nascosta, ad attenderli c'era una donna sulla ventina. Era buio e il volto non si vedeva bene , poi col sonno che aveva Anna non è che la vista era dei migliori.
-Benvenuto Corto.-Disse la donna allegramente.
-Ciao romantico bijoux!-Disse Corto accendendosi una sigaretta e salutando la donna.
-Venite con me.-Ordinò la ragazza.
Si avviarono su una scalinata di roccia che porto ad una villa enorme.
Entrarono in casa e dopo che la donna accese molte lampade finalmente si poté vedere il volto.
Aveva i capelli lunghi e marroni come i suoi grandi occhi. Molto snella e vestita con un pantalone bianco e una maglietta marrone, era molto alta.
-Che bello rivederti Pandora.-Disse Corto sorridendole.
-Anche a me fa piacere vederla Corto. Anche a lei comandante Rasputin, non dico che sia un vero piacere vederla, ma benvenuto.-Disse la donna.
-Come sei gentile!-Disse ironico Rasputin.
-E lei chi è?-Chiese Pandora guardando Anna con un sorriso.
-Io sono Anna Streink.-Disse Anna un po' timida.
-Ora siete al sicuro qui, domani vedrò di parlare con l'ambasciatore australiano.-Disse Pandora dando dei panini fatti in precedenza ai tre.
-Tu conosci questo Chevket di persona?-Chiese Corto.
-Non proprio, ne ho sentito parlare, dicono che ti somigli molto, forse Cain ne sa qualcosa in più!-Esclamò Pandora.
-Bene, allora attenderemo Cain.-Disse Corto mangiando un panino.
-Credo sarà qui a breve.-Disse Pandora.
Fece accomodare i tre ospiti su divani e poltrone e dopo neanche 5 minuti arrivò anche Cain.
-Bentornato.-Sorrise Pandora.
Cain era un ragazzo alto, snello e biondo.
-Grazie. Corto Maltese, signor Rasputin è un piacere vedervi.-Li salutò il ragazzo.
La notte stava quasi per finire e si vedeva chiaramente sul volto del ragazzo che era stata una notte pesante.
-È un piacere rivederti Cain.-Disse Corto.
-Pandora mi aveva avvisato della vostra visita.-Rise il ragazzo.
-Come saprai non siamo qui per una visita di piacere , cosa sai di questo Chevket?-Chiese Corto.
-È uno dei miei ufficiali, viene dalla Turchia. Non l'ho mai visto di persona. Da quando c'è lui a fare il lavaggio del cervello ai piani alti, è come se ci stessero preparando per una guerra. Ha chiesto un alleanza con la Cina, da due mesi controlliamo chiunque entra o esca dallo stato. Il motivo non ci è dato saperlo.-Rispose Cain quasi seccato.
-Te lo dico io il motivo.-Disse Rasputin indicando Corto.
-Tu?-Chiese Cain.
-Non io, Chevket. Si è spacciato per me e mi ha dato grane in Cina.-Spiegò Corto.
-Ma è alleato con la Cina.-Disse Cain.
-Si sotto il nome di Chevket, non con il mio. A quanto pare siamo così uguali che ci scambiano .-Disse Corto seccato.
-Come possiamo aiutarti?-Chiese Pandora.
-Ti chiedo un grosso favore Cain, riusciresti a farti dare un colloquio con lui? -Chiese Corto speranzoso.
-Credo di poterci riuscire, ma ci vorrà tempo.-Rispose il ragazzo.
-Potete stare qui quanto volete.-Disse Pandora con un grosso sorriso.
-Grazie, ma passo! Io l'ho solo aiutato ad oltrepassare il confine, quindi io me ne vado.-Disse Rasputin con il suo solito modo brusco.
-A quanto pare resteremo solo io e Anna.-Disse Corto con uno dei suoi sorrisi sornioni.
In quel momento Cain si accorse di Anna che era dietro di lui con il suo gattino.
-Salve.-Sorrise lei.
-Oh scusami. Non mi ero accorto che....-Cercò di scusarsi Cain.
-Stia tranquillo.-Lo anticipò Anna con un sorriso.
-Bene, io direi di rimandare a domani questa conversazione, sarete stanchi.-Disse Pandora.
-Bene , io allora me ne vado, meglio ripartire con il buio.-Disse Rasputin.
-Come vuole, stia attento.-Disse Pandora vedendo Rasputin uscire dalla porta dove poco prima erano entrati.
-Venite vi mostrò una camera.-Disse Pandora.
Corto ed Anna la seguirono con i loro borsoni, e gli mostrò le loro stanze.
Quella di Anna era piccola ma ben arredata, chiara e profumava di fiori, con una grossa finestra .
Quella di Corto era leggermente più grande, anch'essa con una finestra ampia e ben arredata.
-Allora adesso ti occupi egli affari di famiglia?-Chiese Corto.
-Si esatto, mio padre ha insistito tanto. Devo dire però che non è poi così male, anche se mi sarebbe piaciuto vivere avventure come le tue.-Disse la ragazza con un grosso sorriso mentre vedeva Corto che esaminava la stanza.
Poi lo sguardo del marinaio si posò sulle mani della ragazza e notò un anello.
-Ti sposi?-Chiese lui.
-Si, ma ancora è tutto da decidere. Paul lavora nel governo, è un pezzo molto influente. Anche se è stato un amore un po' forzato.-Cercò di sorridere al bel marinaio.
-Capisco... Ti ringrazio per l'aiuto che ci stai dando. Se scoprissero che ci nascondi passeresti dei guai.-La ringraziò Corto.
-Figurati, tutto per un amico. E poi dubito che vogliano mettersi contro il mio futuro marito, il vice governatore.-Sorrise lei.
-Sarebbe da folli!-Scherzó Corto.
-Ma dimmi, la ragazza chi è?-Chiese Pandora seria.
-È una mia nuova amica, sono cresciuto con sua madre, dopo la sua morte viaggia con me. Sembra gentile e indifesa, ma non lasciarti ingannare, in realtà è molto intelligente , furba e credo anche un po' perfida con chi se lo merita.-Sorrise Corto.
-Tieni a lei.-Constató la ragazza.
-Direi di sì, non sono mica un cuore di pietra come Rasputin.-Scherzó lui.
-Bene, ora ti lascio, buona notte Corto!-Sorrise lei.
-Notte romantico bijoux.-Disse dolcemente lui.
Quella notte passò tranquillamente, ogni tanto Corto si svegliava per vedere se tutto andasse bene e si ritrovò di all'Alba che non riusciva a prendere più sonno ,così decise di uscire nel giardino sul retro .
Una volta nel giardino si accese una sigaretta , il giardino era enorme a suo parere e c'era anche un giardino con molti fiori e semicoperto da vecchi alberi, lasciando uno spazio sulla terrazza che dava sulla scogliera.
Li trovò Anna che ammirava il paesaggio.
-Mattiniera!-Esclamò lui avvicinandosi alla ragazza.
-Non riuscivo a dormire, tu piuttosto, come mai sveglio a quest'ora quando puoi riposare?-Chiese lei.
-Io sono sempre mattiniero! -Esclamò tirando una boccata di fumo dalla sigaretta.
-Che stai guardando?-Chiese poi .
-Quelle persone, che stanno facendo?-Chiese lei indicando un gruppo di ragazzi scuri che lottavano tra di loro.
-Sono indigeni, credo stiano facendo un rito di passaggio. Ho sentito dire che per diventare veri uomini debbano combattere corpo a corpo e solo chi vince è un vero uomo.-Spiego lui.
-Che strani!-Esclamò lei.
-Sarà, ma se tu entri nella loro tribù, la strana sei tu, che non segui la loro cultura.-Le sorrise lui.
-Eccovi, credevo di trovarvi ancora a letto.-Rise Pandora come se avesse appena finito una caccia al tesoro.
-Siamo mattinieri.-Sorrise Corto.
-La colazione è pronta.-Rise Pandora.
I due seguirono la ragazza e una volta in cucina trovarono anche Cain.
La tavola imbandita di frutta , uova, pancetta , latte e qualche brioches.
-Quanta roba!-Esclamò Corto.
-Si ma sbrigatevi prima che Cain finisca tutto.-Disse la ragazza guardando il cugino.
-Non ce lo facciamo ripetere due volte!-Esclamò il marinaio sedendosi a tavola.
Tutti si servirono la colazione, e durante questa non potevano fare a meno di sentire aerei volare sopra la casa per poi allontanarsi, oppure vedere dalla finestra militari di ogni tipo che pattugliavano le strade.
-Molto movimento a quanto vedo.-Iniziò Corto.
-Si, sembra un carcere! -Esclamò Cain.
-Perché?-Chiese Anna.
-Ogni volta si è guardati con sospetto , come se volessimo uccidere qualcuno. Poi se qualche soldato o poliziotto ti prende di mira, ogni volta ti chiede un documento. Per non parlare del copri fuoco delle 22!-Spiegò Cain.
-In effetti è un carcere.-Constató Corto.
In quel momento bussarono alla porta.
-Signorina Pandora sono il colonnello Marcus!-Si udì la voce di un uomo e Corto con Anna scattarono sugli attenti.
-Il colonnello, non viene mai qui! Che vorrà?-Chiese Pandora allarmata.
-Dobbiamo nasconderci.-Disse Corto.
-Cain!-Disse Pandora, ma il cugino capì subito che voleva fare la cugina.
-Venite con me!-Esclamò il ragazzo.
Condusse i due nelle cantine e li fece nascondere in due posti separati.
-Corto qui sotto!-Il ragazzo indicò di una botola piccola ma grande per contenere solo l'uomo.
-Anna riesci ad entrare in quel buco in alto?-Chiese il ragazzo sollevandola per farla arrivare fino al buco.
Anna entrò ,quel buco era davvero piccolo e stretto, lei ci stava a pennello, poi Cain la coprì con uno scaffale alto e leggero.
Quando Cain tornò al piano di sopra , non ci volle molto perché tornasse giù in compagnia di Pandora e del colonnello.
-Di prima mattina a scegliere il vino?-Chiese il colonnello.
-Abbiamo il mio ragazzo con la sua famiglia a pranzo, Cain voleva solo accettarsi che avessimo del buon vino in cantina.-Disse Pandora inventando una scusa su due piedi.
-In effetti è una cantina molto fornita. Mi scusi ancora per il disturbo signorina, ordini dall'alto!-Disse il colonnello risalendo le scale con i due ragazzi.
Dopo circa dieci minuti che non si sentì più un rumore, finalmente tornarono in cantina Pandora e Cain .
-Potete uscire ora.-Disse Cain aiutando Corto ad uscire dalla botola, per poi spostare lo scaffale per far scendere Anna.
-Ispezione?-Chiese Corto.
-Si, a quanto pare Chevket sa che sei qui.-Disse Pandora.
-Perché pensi che sia proprio lui?-Chiese Cain.
-Ha detto ordini dall'alto , e da quanto dice Paul in questo momento Chevket è uno dei più potenti in carriera militare.-Spiegò lei.
-Credo che qui il tempo stringe .-Disse Anna uscendo dal buco.
-Hai ragione. Dobbiamo muoverci, domani andrò da Chevket. Voglio proprio vederlo in faccia.-Disse Corto accendendosi una sigaretta.
Dopo quel piccolo imprevisto ,quella mattina Corto decise di far allenare Anna nella lotta a corpo libero ed in più decise che era ora che impugnasse un arma.
-Come ben saprai, non è un giocattolo. Sarà solo per difesa o per difendere gli amici. Per  far questo però devi saperla usare.-Disse Corto vedendo che la ragazza guardava la pistola come se fosse una reliquia.
-Credi che sia pronta per ciò? Corto è solo una ragazza!-Esclamò Pandora che osservava la scena.
-Deve imparare se vuole sopravvivere a questo mondo, tu non hai avuto problemi a spararmi se non sbaglio.-Corto ricacció quella vecchia storia.
-Gli hai sparato?-Chiese Anna come affascinata dalla cosa.
-Lunga storia, avevo anche io quattordici anni , ero viziata e il marinaio qui presente non faceva altro che prendermi in giro e farmi preoccupare più del dovuto.-Rise Pandora.
-Non era mia intenzione Pandora grilletto facile.-Rise Corto.
-Ancora pre di in giro?-Sorrise la ragazza.
-Non perdo occasione di farlo, ricordalo.-Rise il marinaio.
-Spari a qualcuno una viltà e sei segnata a vita!-Esclamò la ragazza.
-Bene, iniziamo, qui si carica, dopodiché togli la sicura e spari.-Disse Corto con molta nonchalance.
Anna lo guardò incerta, ma riprese lo stesso la pistola dalle mani di Corto e mirò ad una bottiglia di vetro che Corto aveva messo lì proprio per farla allenare sulla mira.
-Tieni entrambi gli occhi aperti. -La corresse lui quando notò che aveva chiuso un occhio .
Anna prese un grosso respiro e aprendo entrambi gli occhi lanciò un colpo che finì chissà dove nell'oceano, mancando così la bottiglia.
-Riprova, non esce mai al primo colpo.-Rise Corto.
Anna riprovò e riuscì a sfiorare la bottiglia, che oscilló.
-Ottimo! Hai ancora un tentativo.-Disse Pandora.
 Anna si concentrò e senza pensarci due volte lanciò l'ultimo colpo che centró per un pelo la bottiglia.
-Ce l'ho fatta!-Esultó Anna.
-Ottimo lavoro, ma ancora ne hai di strada da fare.-Rise il marinaio.
-Ammazza allegria!-Esclamarono Pandora e Anna insieme.
-Che coro!-Esclamò lui.
-Noi femmine ci capiamo al volo!-Rise Pandora andando verso Anna.
-Pandora io sto andando.-Arrivò Cain con la sua divisa militare.
-Va bene, sta attento!-Disse Pandora.
-Cercherò di farmi dare qualche informazione in più su Chevket.-Disse Cain guardando Corto.
-Ti ringrazio Cain!-Lo ringraziò il marinaio.
-Comunque non resterei molto fuori, è arrivato l'ordine di perlustrare tutta la città in cerca di lei Corto Maltese.-Li informò.
-Rientreremo subito, tranquillo.-Sorrise Corto.
Quando Cain se ne andò rimasero solo loro tre in casa, sempre ben attenti a ciò che succedeva fuori.
Pandora si divertiva a giocare con Yin, Corto leggeva un libro e Anna prese il suo blocco e la matita ed iniziò a disegnare.
-Questo gattino è un amore!-Rise Pandora.
-Te lo cedo.-Rise Corto.
-O come l'impressione che Yin non si staccherà mai da te o da me.-Disse Anna concentrata sul disegno.
-Anche perché se lo gettassi in mare, tu mi getteresti con lui, o sbaglio?-Chiese sarcastico.
-Non sbagli!-Rise Anna.
-Un gatto è un'ottima compagnia!-Disse Pandora.
-Forse hai ragione....però mangia sempre cibo a sbafo!-Disse Corto.
-Io vado a farmi un bagno. -Continuò poi salendo le scale per il piano superiore.
-Conosci Corto da molto?-Chiese Pandora.
-Non molto. Un mese fa mia madre morì, era una vecchia amica di Corto, da allora viaggiamo insieme. Gli voglio bene, si prende cura di me, anche se la maggior parte delle volte posso cavarmela da sola.-Sorrise Anna guardando Pandora che veniva verso di lei.
-Vuole fare il duro, ma in realtà ha un cuore tenero.-Rise Pandora.
-È vero! Mi ha lasciato tenere Yin!-Rise Anna.
-Quando tutto questo finirà, dove andrete?-Chiese Pandora.
-Corto parlava di tornare a Malta per un po' o a Cuba. Ma di tornare a Cuba non ho tutta questa voglia.-Si rattristó .
-È dove sei nata?-
-Si, è una splendida terra, ma se tornassi li, ho paura che ci rimarrei a vita.-Spiegò Anna.
-E poi devi tenere d'occhio Corto! Sai quante ne combinerebbe senza qualcuno che gli dice se è giusto o sbagliato.-Risero entrambe.
-Ma hai solo quei vestiti?-Chiese poi Pandora.
-Si, sono di Corto. Siamo naufragati e quasi tutte le mie cose sono andate perse.-Spiegò Anna.
-Rimediamo subito! Devo avere qualcosa in camera mia. Vieni.-Le sorrise Pandora.
 Anna fu condotta dalla ragazza in una camera da letto grande con un grosso armadio.
-Questi dovrebbero andare.-Disse Pandora mostrando un pantalone color terra chiaro e una camicetta blu .
-Ma ...-Anna cercò di dire qualcosa, ma fu bloccata da Pandora.
-A me non entrano più, mi dispiace buttarli e visto che a te servono , ho deciso di cederteli. La roba di Corto ti sta troppo grande.-Rise Pandora.
-Ti ringrazio Pandora. -Disse Anna.
-Appena Corto finisce, corri a fare un bagno e fammi vedere come ti stanno.-Le sorrise Pandora.
-Si!-Sorrise Anna a sua volta.
Quando Corto uscì tutto bello pulito e profumato fu il turno di Anna, che dopo tanto riuscì a farsi un bagno decente in una vera casa.
Si lavó per bene e dopo mise i vestiti che Pandora gli aveva ceduto.
-Dopo un bel bagno si sta bene!-Esclamò Anna scendendo in salotto da Corto.
-Un bel bagno ritempra il corpo e i pensieri.-Rise Corto.
-Però stanno meglio a te che a me quei vestiti.-Rise Pandora spuntanto dalla cucina.
Anna andò da Pandora in cucina, lasciando Corto in salone a riposare.
-Serve una mano?-Chiese Anna.
-Perché no. Puoi apparecchiare la tavola per favore?-Chiese Pandora.
-Certo!-Sorrise Anna mettendosi a lavoro.
Il pranzo andò alla grande e dopo che tutti e tre avevano sistemato tutto si rilassarono per quanto potevano.
Pandora andò in camera sua per prepararsi per uscire, Corto era su divano con Anna che era in una sorta di dormi veglia.
-Sei stanca?-Chiese Corto posando il suo libro sul tavolinetto e notando che Anna si svegliava e riaddormentava di continuo.
-Un po', ma il sonno si può recuperare.-Disse Anna stropicciandosi gli occhi.
-Non intendevo del sonno, intendevo di questa vita.-Disse lui notando lo sguardo contrariato di Anna.
-No che non sono stanca! Mi manca Cuba , mia madre ma non cambierei la mia vita con nessun altra .-Disse Anna seria.
Corto si limitò a sorridere.
-Cosa ridi?-Chiese Anna spaesata.
-Niente. Solo non mi ero accorta di quanto tu possa essere determinata quando ti ci metti. Ora dormi, se Cain torna con delle notizie utili, potremmo anche incontrare stasera Chevket.-Disse Corto scompigliandogli i capelli.
Anna sbadiglió con un grosso sorriso e solo quando la sentì accovacciata vicino a lui e dormire beata, si addormentó anche lui.
 
 
Continua spero vi piaccia, il prossimo capitolo sarà movimentato, giuro!

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