midnight's twin

di lillari92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo part 1 ***
Capitolo 2: *** un nuovo anno ***
Capitolo 3: *** Stranieri ***
Capitolo 4: *** Di notte ***
Capitolo 5: *** parlaci ***
Capitolo 6: *** non nasconderti ***
Capitolo 7: *** la stanza delle cose nascoste ***
Capitolo 8: *** petrificus totalus ***
Capitolo 9: *** Lettere ***
Capitolo 10: *** oramai è fatta ***



Capitolo 1
*** prologo part 1 ***


 Alice si svegliò improvvisamente, completamente sudata, spaventata si guardò attorno e si accorse che era stato solo un sogno...come sempre. Non si era accorta subito delle lacrime che le scendevano sulle guance, un pianto muto. Ilaria, che dormiva al fianco di alice, non se ne accorse e continuò a dormire beatamente ma la ragazza aveva bisogno di lei, aveva bisogno di parlare doveva raccontarle; si alzò piano tremante e si mise sotto le coperte inseme a lei e delicatamente iniziò a scuoterla mentre le lacrime continuavano a scendere silenziose. Con gli occhi ancora assonnati, si girò lentamente per niente stupita, non era la prima volta che accadeva, le due ragazze si guardarono per un momento negli occhi e senza bisogno di parole le due sorelle si erano già capite, Ilaria cinse alice in un abbraccio silenzioso lasciandole sfogare le sue lacrime amare. Dopo parecchi minuti Alice riusci finalmente a parlare: “ancora Ila, l'ho sognato ancora, non so più cosa fare, non riesco più a dormire, sono spaventata e non riesco a capire più nulla. Ci sono tutti e io li vedo...morti...perchè?” Ilaria iniziava a essere turbata dai frequenti sogni della sorella pieni di orrore, ma da brava sorella le disse di non preoccuparsi, in fondo non era nient'altro che un sogno. La strinse finchè non si riaddormentò, e rimase li a guardarla dormire finalmente in pace, ma lei oramai non poteva più chiudere occhio iniziò a pensare a quando Alice era piccola tutto quello che sognava si è sempre realizzato, lei sapeva che Alice era una veggente ma questo non le era stato rivelato per non spaventarla. Purtroppo la ragazza non era una veggente di quelle che hanno le sfere di cristallo o leggono le foglie di the, no alice era di una categoria a parte, le era stato donato un potere che pochi possiedono e che in pochi riescono a sopportare. La mattina dopo Alice aprì gli occhi, e improvvisamente si rese conto di che giorno era, e sopratutto dell'ora....le dieci e mezza era terribilmente tardi! Si scaraventò giù dal letto facendosi anche male e iniziò a urlare i nomi di tutta la famiglia. Il treno per hogwarts, non potevano perderlo! Ilaria si alzò e ancora intontita iniziò a buttare cose a caso dentro il grosso baule ai piedi del letto, mentre un alice frenetica correva da una parte all'altra della stanza, finchè la porta non si aprì ed entrò Anna, la loro mamma con un sorriso smagliante e due belle tazze di caffè. “Mamma! Maledezione, cosa ridi?!? non hai visto l'ora???” chiese preoccupata Alice “ahahah tesoro...non te la prendere, ma ho spostato la sveglia un ora avanti, altrimenti non ti saresti mai svegliata” Alice totalmente sdegnata si avviò verso il bagno, facendo come suo solito la melodrammatica, e non si accorse dello sguardo preoccupato della madre che rivolse all'altra sua figlia e alla sua risposta sussurrata “ mamma non ti preoccupare a lei ci penso io”. I preparativi per la partenza continuarono e la famiglia usci di casa dirigendosi verso la stazione di king cross.

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Capitolo 2
*** un nuovo anno ***


Il binario 9 e ¾ era gremito di studenti, il loro vociare, lo stridio dei gufi, erano come una musica per Ilaria, stava tornando nel posto che più al mondo preferiva.

Camminava tenendo per mano la sorella, con un sorriso a 32 denti dietro di se i genitori, ancora un po' storditi, non si erano ancora abituati al passaggio attraverso il muro gli sembrava comunque una pazzia, in fondo le idee con cui sei cresciuto per una vita fanno fatica a svanire.

Questo era il sesto anno per le ragazze, ed ormai erano abituate al lungo viaggio che le aspettava, ma nonostante tutto erano ansiose perchè sapevano che presto avrebbero rivisto i loro amici. Ilaria li intravide da lontano, sorrise ad Alice ed insieme iniziarono a correre per raggiungerli, gli si buttarono letteralmente addosso stringendoli in un abbraccio mozzafiato. Durante l'estate avevano mantenuto i contatti con tutti ma non era la stessa cosa che averli in carne ed ossa, poterli abbracciare era per loro la gioia più grande del mondo.

Il povero ragazzo che era stato assalito si chiamava Andrea, era un ragazzo dotato di grande fascino con occhi neri e profondi e capelli neri, ma la cosa più speciale di lui era il sorriso, riusciva a scaldarti il cuore con un semplice movimento della bocca, ti faceva sentire amato ma sopratutto a casa. Andrea era il primo ragazzo con cui le gemelle avevano stretto amicizia il primo anno le aveva accolte al banchetto dopo lo smistamento, e appartenevano alla stessa casa, Grifondoro, insieme a Michela, che si avvento nel gruppo dispensando baci a chiunque gli capitasse davanti, i ragazzi oramai erano abituati ai suoi atteggiamenti affettuosi e si lasciarono spupazzare volentieri, in fondo mancavano a tutti le sue coccole. Ilaria si voltò e vide un brillio negli occhi di Alice alla vista di Michela, infatti era l'unica a conoscenza dei suoi sogni nel gruppo, era l'unica con cui era riuscita ad aprirsi oltre alla sorella.

Terminati i saluti i quattro ragazzi rimasero a guardarsi sorridendo per qualche secondo, erano così felici, ma il magico momento venne interrotto da un gruppo di serpeverde: Michael, Daniel, Jhonny e poi lei, la ragazza più bella, ma più odiosa della storia magica, Beatrice, lunghi capelli biondi le scendevano fino alla vita e occhi di un verde brillante fissavano con sfida Alice.

 

Allora sei tornata? Non ti vergogni a farti vedere in giro conciata come sei?” disse la bionda

 

Alice insicura di se per natura abbasso lo sguardo e divenne rossa.

 

E' mai possibile che non facciamo in tempo a tornare tutti assieme che devi già iniziare a infangare il nome di noi serpeverde con le tue stupide battutine al vetriolo?!?! prenditi i calzini e ficcateli in bocca una buona volta!” disse una vocina dolce e squillante.

 

Beatrice si girò con un espressione stupita sul volto, chi si permetteva di parlarle così?

I ragazzi già lo sapevano avrebbero riconosciuto quella voce tra mille, infatti videro sbucare una ragazza, bassina, formosa, con splendidi occhi marroni incorniciati dai ciglia lunghissime, passare in mezzo al gruppo dei serpeverde con uno sguardo di sufficienza, ma appena vide i suoi amici un sorriso si aprì sul suo volto gli occhi si inumidirono, li guardo uno per uno a qualche passo di distanza, come se volesse assorbire ogni dettaglio e stamparlo a fuoco nella mente

 

mi siete mancati ragazzi” disse le biondina tutto pepe.

Ylenia!” urlarono in coro i ragazzi, e Michela corse ad abbracciarla, mentre Ilaria la guardava con rispetto e gratitudine per aver messo a tacere quella serpe che aveva offeso sua sorella.

I bagagli vennero caricati sul treno, e affacciate al finestrino le due sorelle salutarono il mondo babbano, Howgrats le aspettava per un nuovo anno ricco di sorprese.

 

I cinque ragazzi iniziarono a scherzare e a parlare tra di loro mentre cercavano un vagone libero, arrivati quasi alla fine del treno avevano quasi perso le speranze di trovare un posto per stare un po tranquilli, finchè non videro nel corridoi dei lunghi capelli ricci e un esile corpicino che li salutava, Fabiola.

 

Finalmente! Vi stavamo aspettando! Venite vi abbiamo tenuto il posto” disse la giovane Corvonero

 

I ragazzi entrarono nel vagone trovarono li seduti Fabio, anche lui di Corvonero e Cecilia compagna di casa di Ylenia, che salutarono calorosamente;

 

ce l'ho fatta! Ce l'ho fatta! - disse entrando una ragazza tutta scarmigliata – pensavo di aver perso il treno! Comunque ciao a tutti!”

 

E' arrivata Naomi, come sempre in ritardo” commentò sorridendo Ilaria

 

 

Finalmente erano tutti seduti nuovamente assieme, iniziarono a raccontarsi tutte le afose giornate estive passate ad aspettare il rientro a scuola, mangiando un sacco di dolci presi dal carrello.

 

ommiodio quanto mi siete mancati, venite da mamma calderotti miei” disse, in tono fin troppo mieloso per dei dolci, Alice.

 

Il resto del gruppo si girò a guardarla come se fosse pazza e lei con la bocca piena replicò che i dolci babbani non erano cosi buoni e loro non potevano capire, il tutto suscitò una fragorosa risata generale.

Il viaggio durò a lungo e il paesaggio mano a mano cambiava dal finestrino e Ilaria era intenta ad osservarlo immersa nei suoi pensieri, mentre accarezzava il capo della gemella che le dormiva in grembo, anche gli altri ragazzi dormivano tutti tranne Michela che interruppe il momento di silenzio facendo sussultare Ilaria

 

come sono andati gli ultimi giorni? Alice mi ha raccontato del suo ultimo sogno”

 

Ilaria rispose con un sorriso quasi scettico “ non bene, te l'ha raccontato?”

 

mi ha solo detto che vede un sacco di gente morta e che ha paura...sono in pensiero per lei”

 

lo sono anche io Michela, non sai quanto, almeno tu non sai chi ha sognato, e non hai questo peso perchè vorresti fare qualcosa...ma non sai da che parte iniziare – disse Ilaria appoggiando rassegnata la testa al finestrino.

 

ma Ilaria, non mi vorrai dire che...” - chiese Michela spalancando gli occhi spaventata.

 

Ilaria annuì piano “ si siamo noi, tutti noi” - una lacrima scese solitaria, non per la paura, ma per l'impotenza che sentiva, la lacerava. Era sempre riuscita ad aiutarla, a salvarla ma stavolta non sapeva che fare, l' unica cosa che sapeva era che doveva parlare al più presto con la preside lei avrebbe saputo cosa fare.

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Capitolo 3
*** Stranieri ***


Finalmente in lontananza Ilaria e Michela iniziarono a scorgere l'immenso castello che si stagliava sul lago, stavano per svegliare gli altri ma furono precedute da Claudio, un giovane Tassorosso sempre preciso, difatti indossava già la sua divisa e parecchio irritato intimò agli altri di fare lo stesso. Fu così che tutti si cambiarono e scesero dal treno con gli occhi che scrutavano nella sera la bellissima Hogsmeade e finalmente si sentirono a casa.

Le carrozze li aspettavano ma prima decisero di aiutare un gruppo di ragazzini spaventati, li accompagnarono dal guardiacaccia, tranquillizzandoli dicendogli che appena entrati, nella sala grande, la loro paura sarebbe svanita e che ad hogwarts tutti possono trovare il loro posto. Quando videro un tenero sorriso apparire sui loro volti infantili, si decisero a prendere la carrozza, dovettero dividersi e Ilaria prese la carrozza insieme ad Alice Andrea e Michela. Stranamente durante il viaggio era stata molto silenziosa, ma in fondo era solo la preoccupazione, ora era molto più tranquilla perchè vedeva la sorella con un aspetto totalmente diverso, certo il pallore sul viso e le occhiaie per le poche ore di sonno c'erano ancora, ma adesso leggeva altro nei suoi occhi, la vedeva finalmente felice e serena così si lasciò andare un po e iniziò a scherzare con gli altri, pregustando già il fantastico banchetto che li aspettava.

 

Appena entrati nella sala grande i loro occhi si volsero verso l'alto, e rimasero come sempre stupiti, non si erano ancora abituati alla magia che rendeva il soffitto un cielo aperto che cambiava a seconda del tempo, quella sera poterono ammirare un cielo stellato mozzafiato, senza una nuvola, abbassarono lo sguardo e si divisero e prendendo posto ognuno al rispettivo tavolo. I quattro grifondoro salutarono calorosamente i loro compagni, il rumore all'interno della sala quella sera era assordante, la gioia del ritrovarsi invadeva ogni singolo studente, ma appena la preside si alzò dalla sedia al centro del lungo tavolo degli insegnanti, il silenzio scese immediato, solo un ragazzino del secondo anno, al tavolo dei corvonero, continuò a ridere e venne fulminato dallo sguardo della Mcgranitt e successivamente da quello di Fabio, il quale teneva molto al rigore della casa e pretendeva da tutti i corvonero eleganza e rispetto verso tutti. Quelle erano le qualità che lo contraddistinguevano oltre a a diligenza e a un intelligenza smisurata e infatti anche se era solo al terzo anno anche i più grandi lo prendevano ad esempio perchè rappresentava appieno le qualità della sua casa, il cappello parlante non aveva avuto alcun dubbio con lui.

La preside iniziò il discorso di inizio anno come sempre ricordando gli eroi della guerra magica appena finita, Albus Silente, Severus Piton, Remus Lupin, Ninfadora Tonks, Alastor Moody. Nella sala grande erano state aggiunte le statue di ognuno di loro, perchè tutti potessero ricordare e mai dimenticare, parlando dei caduti, la preside si girò verso le statue e gli occhi si inumidirono, chiese un minuto di silenzio.

Ilaria, durante quel momento penso alla guerra, e penso che se fosse nata solo un anno prima avrebbe partecipato anche lei e probabilmente non sarebbe sopravvissuta,e neanche Alice, al solo pensiero sentì il bisogno di prendere la mano della sorella che alzò lo sguardo e le sorrise.

Finito il momento di silenzio la preside augurò a tutti un buon anno scolastico e procedette con lo smistamento, una lunga fila di ragazzini si mise al centro della sala grande e il cappello parlante venne posizionato su uno sgabello davanti al tavolo degli insegnanti.

Ma c'era qualcosa che non andava in fondo alla fila c'erano tre ragazzi, che sicuramente non avevano undici anni, data l'altezza.

Michela lo fece notare anche agli altri che iniziarono a osservarli incuriositi.

Ma il mistero venne presto svelato, infatti prima che la canzone del cappello parlante iniziò la McGrannit presentò il gruppo: “ Da quest'anno avremo dei nuovi alunni del terzo anno, per una progetto di scambio culturale, vi presento Alexander dalla svezia, un ragazzo dai capelli biondi, quasi bianchi e occhi color del ghiaccio si fece avanti e saluto la sala con un semplice inchino, aveva uno sguardo freddo e distante ma la sua bellezza era fuori dal comune sembrava un angelo per il suo aspetto anche se i suoi occhi diceva tutt'altro, Ilaria rimase imbambolata a guardarlo, e per un momento le parve che lo sguardo glaciale del giovane fosse puntato su di lei.

 

chiudi la bocca stai iniziando a sbavare sul piatto” scherzò silenziosamente Andrea che si era accorto di come la gemella guardava il giovane che per tutta risposta gli tirò una gomitata scherzosa.

 

Dopo fu il turno di Emil, venuto dalla romania, i tratti marcati del suo viso e i muscoli che si riuscivano a intravedere erano ben delineati ed esprimevano durezza, ma il sguardo era gentile e intimidito probabilmente da tutta quell'attenzione rivolta a lui.

Ed infine fu il turno di Roberto arrivato dall' Italia, che provocò una forte reazione di Michela, che per un momento portò l'attenzione di buona parte della sala su di sé dato che senza rendersene conto in un momento di silenzio aveva dimostrato tutto il suo apprezzamento per il ragazzo. Michela appena si rese conto di aver praticamente urlato, divenne una fantastica imitazione di un pomodoro e iniziò a sprofondare nella sedia. Mentre il tavolo dei Grifondoro sghignazzava prendendola in giro il ragazzo la guardò e le rivolse un sorriso gentile come se volesse dirle di non preoccuparsi. La Mcgranitt chiese silenzio e continuò con la presentazione dell'italiano, Alice lo osservò bene e vide che con la coda dell'occhio continuava a guardare Michela, glielo riferì a bassa voce mentre il cappello cantava, con il risultato di farla diventare ancora più rossa se possibile.

Lo smistamento ebbe inizio e i tre stranieri che avevano attirato parecchia attenzione da svariate ragazze, vennero smistati tutti e tre in diverse case, Roberto in Tassorosso (con sommo dispiacere di Michela), Alexander in serpeverde e Emil in Grifondoro.

Il banchetto iniziò e il giovane Emil si sedette nell'ultimo posto libero che era vicino ad Alice, i ragazzi accolsero il nuovo arrivato con un sorriso e si presentarono, iniziarono a tempestarlo di domande riguardanti la Romania, volevano sapere tutto del nuovo ragazzo.

Dopo pochi minuti i piatti si riempirono di tante prelibatezze che inebriano con il loro profumo il gruppo e gli stomaci iniziarono a brontolare

 

forza ragazzi diamoci dentro!”- disse Alice già con la forchetta in mano e venne seguita da tutti che mangiarono quasi fino a scoppiare.

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Capitolo 4
*** Di notte ***


Con gli stomaci appesantiti e la stanchezza che si faceva sentire, i giovani Grifondoro iniziarono a dirigersi verso le scale che li avrebbero portati nella sala comune, ma vennero fermati da Ylenia e Naomi che gli augurarono la buonanotte e si organizzarono per incontrarsi il giorno dopo a colazione. Con la coda dell'occhio Ilaria vide passare,sul fondo della sala, Alexander con già appiccicata addosso Beatrice, una smorfia si disegnò sul suo volto.

Nonostante il movimento fosse durante mezzo secondo, Andrea l'aveva ovviamente notato, sempre pronto a cogliere ogni minimo dettaglio, ma stavolta non disse nulla semplicemente la guardò per un attimo, e lì seppe già che quel ragazzo le avrebbe provocato parecchi guai, aveva un radar per i problemi e li scorgeva a miglia di distanza.

 

 

                                                                                                                                         ***

 

Ilaria era ormai rimasta sola nella sala comune, e dalla finestra osservava il parco immerso nella notte, nera come la pece, non riusciva a scorgere nulla, se non qualche tratto della foresta proibita illuminata dalla luna.

Quella notte c'era la luna piena, adorava guardarla, nonostante il mondo fantastico che la circondava, la luna le regalava sempre qualcosa in più, si era sempre chiesta se avesse qualche segreto quella luminosa sfera che invadeva il cielo e faceva risplendere la terra con la sua bellezza. Rimase qualche minuto a fissarla e poi raggiunge la sorella in camera , che già dormiva, la guardò sperando che almeno quella notte potesse essere pacifica e serena, si mise sotto le coperte spense le luci con un incantesimo e ripose la bacchetta sul comodino, rimase a guardare il soffitto per un po' ma alla fine il sonno ebbe la meglio.

 

Le sembrava di aver dormito solo qualche minuto quando senti i piedi freddi della sorella entrare nel suo letto, e come al solito sentì le sue lacrime bagnare il cuscino.

Questa volta però la sorella le raccontò per filo e per segno il suo sogno, le raccontò degli occhi spenti e del corpo freddo riverso al suolo di Michela, le disse che aveva anche riconosciuto Emil nel suo sogno, e ancora più terrorizzata le disse che aveva visto la sorella ferirla ad un braccio, almeno pensava fosse la sorella, il viso era lo stesso come i lunghi e rossi ricci, ma la cosa che la faceva dubitare erano i suoi occhi, si intravedeva un inquietante bagliore rosso e una cattiveria spietata. Ilaria le disse che non sarebbe mai potuta accadere una cosa del genere dato che lei non avrebbe mai potuto ferirla, e poi sorridendo sgranò gli occhi e le disse di controllare se vedeva bagliori inquietanti. Alice rispose al suo sorriso le diede ragione e si girò per riaddormentarsi, Ilaria passò una mano sul braccio di Alice per abbracciarla e senti qualcosa di umido e appiccicoso sulle dita, senza farsi notare le controllò il braccio e un taglio si apriva sul retro del suo avambraccio.

Spaventata lo coprì con la mano per non farlo vedere ad Alice, aspetto che la sorella si addormentasse di nuovo e ricontrollò, ma sul braccio non c'era più nulla era fresco e rosato, neanche l'ombra di un graffio. Si convinse che era stato solo il frutto della sua immaginazione, era solo la tensione nulla più, chiuse gli occhi e il sonno la avvolse ancora.

 

 

Un timido raggio di sole entrato dalla finestra battè sul viso di Ilaria, che si girò per dare il buongiorno ad Alice ma non la trovò probabilmente era in doccia, tolse le coperte e inizialmente non ci fece caso ma poi vide una macchia sul candido lenzuolo, ormai era secca ma era sicura che quello fosse sangue.

Non si era immaginata tutto, Alice era rimasta veramente ferita, ma come era potuto succedere?

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Capitolo 5
*** parlaci ***


Ripensando al sogno della sorella, corse in bagno davanti allo specchio, scrutò i suoi occhi, ma erano del solito caldo marrone scuro, sospirò tranquillizzata e tornò in camera dove si imbatte in Alice

 

ehi che succede?” chiese Alice scrutando la sorella

 

non dirmi che hai incubi anche tu” disse Michela

 

no no ragazze tutto a posto, ehm mi è uscito un brufolo e io li odio non volevo che nessuno lo notasse” dio che scusa stupida che mi è venuta in mente disse poi tra se e sé la gemella.

 

Michela baldanzosa si avvicinò a lei e si offrì di farlo sparire

 

ehm ehm evanesco! Ecco fatto tutto a posto”

 

mmmm ok grazie” disse Ilaria allontanandosi e chiedendosi cosa fosse sparito dato che non c'era nessun brufolo.

Indossarono la divisa e scesero a colazione dove incontrarono Andrea Ylenia e Naomi che chiacchieravano con Emil, che piano piano iniziava a integrarsi nel gruppo, non avrebbe potuto essere altrimenti data la sua simpatia e gentilezza, che salutò Alice con un gran sorriso che gli sorrise a sua volta imbarazzata. Non fece in tempo a proferir parola che venne trascinata dentro la sala grande da Michela che, mentre camminava, le disse sottovoce di controllare se Roberto la guardava mentre passavano davanti al tavolo dei Tassorosso.

Alice controllò e gli riferì che si continuava a guardarla, e questo comportò un intera mattinata di risatine e di frasi come oddio Roberto è così carino, ha un viso così dolce, come farò a conoscerlo non abbiamo neanche amici in comune! Neanche la lezione di pozioni, la preferita di Michela, riuscì a tapparle la bocca e sembrava quasi posseduta agli occhi di Alice che a pranzo, stremata dalle continue chiacchiere, portò di peso la giovane Grifondoro a conoscere questo benedetto ragazzo.

Trascinandola per un braccio per tutta la sala grande ignorava le suppliche di una Michela imbarazzatissima.

 

ti prego Alice, non così dai è bruttissimo, non puoi farlo sono la tua migliore amica!”

 

appunto per questo lo faccio!, non ho intenzione di sopportare un altra mattinata di questo tipo, perchè potrei ucciderti!” disse sorridendo.

 

Arrivate al tavolo dei Tassorosso Alice cercò con lo sguardo Roberto, quando lo trovò gli mise davanti Michela dicendo:

 

lei è Michela, è di Grifondoro, ha sedici anni, è carina, parlate, conoscetevi fate quel cavolo che vi pare, addio!” e si allontanò pregustando un po' di tranquillità finalmente.

 

Tornata al tavolo della propria casa Alice osservò i due ragazzi e vide che l'imbarazzo di Michela era svanito in un batter d'occhio e aveva già iniziato a sfoderare le sue armi di seduzione . Con un sorriso si guardò in torno e non trovò la sorella, ripercorse tutta la mattinata e notò che effettivamente non l'aveva vista per tutto il giorno, da dopo che Michela l'aveva trascinata in Sala Grande almeno.

 

 

 

***

 

 

 

Dannazione è mai possibile che cercare una persona dentro ad hogwarts è così complicato! Borbottava Ilaria camminando freneticamente per i corridoi alla ricerca della preside, era tutta la mattina che vagava per la scuola era stata alle serre, nel suo ufficio, in Sala grande, in sala comune, ma non c'era stato verso la preside non si trovava.

Si trovava al secondo piano e si dirigeva verso l'aula di trasfigurazione quando qualcosa le urtò la spalla, alzò lo sguardo già pronta a mettersi urlare, quando incontrò due occhi color del ghiaccio

 

ehi scusami, non ho fatto apposta... comunque piacere Alexander”

 

piacere Ilaria” disse sottovoce la Grifondoro, intimidita da quella bellezza eterea, da quella pelle perfetta candida come la neve.

 

Sorrideva, era la prima volta che lo vedeva sorridere, ma sopratutto che sorrideva a lei.

 

allora dove stavi andando così di corsa?” le chiese

 

ecco, avevo bisogno di parlare con la preside...ma non la trovo da nessuna parte ho perso tutte le lezioni mattutine!”

 

bhe mi spiace dirtelo ma le hai perse inutilmente dato che la preside oggi è al ministero della magia”

 

oh no!, adesso non avrò neanche la giustificazione, va bhe grazie per l'informazione” disse allontanandosi, ma lui le bloccò il braccio e le chiese

 

cosa ne dici di mostrami un po' com'è qui sai continuo a perdermi...oramai hai già perso le lezioni del mattino e io ho il pomeriggio libero”

 

Ilaria stava per dirgli che avrebbe dovuto raggiungere sua sorella, ma davanti a quel brillante sorriso non seppe dire di no, e si allontanarono, appena scesa la prima rampa di scala dietro di loro la preside Mcgranitt attraversò il corridoio.

 

Dato che le dava le spalle Ilaria non la vide, si diresse all'esterno accompagnata dallo svedese. Passeggiarono per il parco chiacchierando, Alexander era molto curioso, volle sapere un sacco di cose sulla guerra magica, ma anche su di lei e su sua sorella, disse che era la prima gemella che conosceva in tutta la sua vita. Arrivati in riva al lago si sedettero sotto le fronde di un maestoso albero,

 

allora abbiamo parlato per tutto il tempo del mio paese dimmi qualcosa del tuo” gli chiese sorridendo.

 

bhe non c' è molto da dire, fa freddo – e scoppiò in una fragorosa risata, improvvisamente si fece serio, forse troppo – ascolta io ho sentito una storia sulla vostra scuola, ma non so se via vera”

 

forza, racconta vedrò cosa posso dirti!”

 

ecco, io ho sentito che qui ad Hogwarts, c'è una stanza che contiene tantissimi oggetti lasciati lì dagli studenti nel corso dei secoli, però non è una stanza a cui possono accedere tutti, solo chi conosce la posizione esatta” le chiese scrutandola.

 

 

ah bhe certo, la stanza delle necessità, ma vedi quella stanza è speciale fa comparire qualsiasi cosa tu desideri al suo interno, e il posto che dici tu è solo uno dei tanti, solo che è stato bruciato durante la guerra magica da uno degli scagnozzi di malfoy....non so quanto sia rimasto”.

 

bhe però potresti portarmi a vederlo comunque no?” le disse sfoderando ancora quel magnifico sorriso a cui lei non seppe ancora dire di no, e gli promise che nei prossimi giorni si sarebbero rivisti.

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Capitolo 6
*** non nasconderti ***


Dopo la cena, nella sala comune di Grifondoro, Ilaria era accoccolata su una poltrona davanti al camino e ripensava al pomeriggio passato con Alexander, era talmente assorta dai suoi pensieri che non si accorse di Alice e Andrea che si sedettero di fianco a lei e iniziarono una partita di scacchi magici.

Per la prima volta in sei anni Andrea perse una partita, non era concentrato sul gioco ma continuava a osservare la gemella per cercare di capire cosa diamine le passasse per la testa, ignorò i balletti di vittoria di Alice accompagnata da Michela e portò Ilaria in un angolino riservato

 

Ciccia che succede? Ti vedo un po' sulle nuvole!”

 

Ilaria non riuscì a trattenere un sorriso, abbassò lo sguardo e abbraccio il suo amico, che ovviamente aveva già capito tutto.

 

E' il biondino non è vero? Che aspetti a raccontarmi??” le chiese impaziente.

 

Ma non è successo nulla, cioè abbiamo parlato per tutto il pomeriggio in riva al lago, nulla di che, però missa che mi sono presa una cotta assurda!” ammise imbarazzatissima.

 

forza non lo dici a tua sorella???”

 

no no Andrea fermo fermo, per adesso non voglio dire nulla, lo sai solo tu, e non voglio che lo sappia nessun'altro..”

 

ma come mai? Tu e lei avete sempre condiviso tutto, avete litigato?” chiese preoccupato.

 

no no anzi - disse voltandosi verso la sorella- voglio solo tenere una cosa per me, solo per questa volta, voglio esserci solo io”

 

Andrea non rispose a quell'affermazione, ma ne rimase parecchio scioccato, non si sarebbe mai aspettato una frase di questo tipo dalla gemella, conosceva il rapporto tra loro, se quello era il risultato di un solo pomeriggio con quel ragazzo non era un buon inizio.

 

Durante la notte Alice si svegliò ancora, per il solito motivo, e andò a dormire ancora con la sorella; la mattina dopo le lenzuola di Ilaria erano ancora sporche di sangue.

 

L'ingenua Alice neanche stavolta se ne accorse, e si avviò tranquillamente in Sala Grande con Michela per la colazione lasciando indietro la sorella che aveva inventato una scusa per poter stare li a pulire le macchie.

 

Ilaria ogni giorno che passava era senza più preoccupata ma l'unica persona che avrebbe potuto aiutarla sembrava irraggiungibile, la preside in quei giorni era introvabile.

Mentre cercava di togliere le macchie un grosso barbagianni grigio con folte piume iniziò a beccare contro la finestra, lo guardò incuriosita non aveva mai visto quel gufo, sfilò la piccola pergamena attaccata alla sua zampa, e vide una scrittura elegante e ben delineata:

 

 

Riguardo al nostro prossimo incontro? Io pensavo addirittura ad oggi sai mi piace passare il mio tempo con te.

 

Rispondimi con Igor

 

Alexander

 

 

 

Alzò lo sguardo verso Igor, che tubava sopra la sua scrivania felice e contento di aver portato a termine il suo compito. Prese un po' di cibo per gufi e lo lasciò godersi quei 5 minuti di pausa poi di fretta e di furia cercò una piuma e un pezzo di pergamena e al contrario di lui con la sua scrittura piccola e disordinata gli rispose brevemente:

 

ti aspetto alle quattro nell'ingresso, non vedo l'ora.

 

a dopo

 

Ilaria

 

 

 

La mattinata passò lentamente, sia per le lezioni, storia della magia e erbologia le materie che meno preferiva, sia perchè non vedeva l'ora di vedere Alexander.

Come di consueto durante storia della magia la sua vicina di banco era la gemella, ma diversamente dal solito oggi non chiacchieravano. Ilaria non aveva neanche il coraggio di guardarla negli occhi e non se ne spiegava il motivo, anzi la ragione, il motivo era sicuramente Alexander.

 

Finita la lezione scappò via senza lasciare il tempo alla sorella di chiamarla, che rimase seduta al suo banco basita.

 

Alice ma che succede a tua sorella?” chiese dubbiosa Michela.

 

Mi piacerebbe saperlo, è da ieri che non mi rivolge la parola.”

 

Ilaria non voleva vedere nessuno, corse via per i lunghi corridoi pieni di quadri senza neanche pensare a dove andasse, finchè si accorse che tutto era diventato più tetro più cupo, e la luce del sole non entrava più dalle finestre, era finita nei sotterranei, si era trovata di fronte un muro di pietra che sbarrava la strada, ma non c'erano porte, né quadri nulla, inizialmente pensò fosse solo un vicolo cieco e proprio mentre stava per andarsene sentì una voce da dietro al muro e una testina bionda spuntare proprio fuori dalla fredda pietra

 

Ylenia?!?”

 

ma che cavolo ci fai qui? Come hai fatto a scoprire dov'è la nostra sala comune???” chiese parecchio stupita.

 

non lo so, bhe io stavo correndo in giro diciamo....e mi sono ritrovata qui”

 

oddio non hai proprio un tubo da fare eh? Forza andiamo a pranzo”

Ilaria stava per inventarsi qualche scusa per non doverla seguire in Sala Grande e dover vedere Alice, quando Alexander uscì dal muro e come Ylenia la guardò a sua volta stupito.

 

ehi ma non dovevamo vederci nell'ingresso? Tra più o meno quattro ore?”

 

si bhe....ehm.....ecco....io sono venuta a prendere Ylenia non è vero???”

 

La serpeverde confusa spostava lo sguardo dall'uno all'altra cercando di capire perchè quei due si parlavano, e dopo il pizzico non tanto leggero della Grifondoro si svegliò a rispondere e a trascinare via la gemella in uno sgabuzzino impolverato e buio.

 

tu? Lui? Alle quattro? Ma che cavolo succede?” dissè la bionda serpeverde guardandola sbigottita

 

ehm.... ylenia hai dei capelli bellissimi oggi!”

 

si bhe sai ho provato un nuovo shampoo... ehi aspetta un attimo non provare a distrarmi! Eddai dimmi tutto”

 

eh va bene – disse rassegnata la rossa – ieri abbiamo passato tutto il pomeriggio insieme abbiamo parlato e tutto il resto e oggi ci rivediamo niente di che.... ma tienilo per te”

 

un sorriso malizioso compare sul tondo viso di ylenia “aaaa quindi avete fatto anche tutto il resto!”

 

ma quanto sei scema! Ti pare che vado con uno che neanche conosco?”

 

Se fosse per me, con uno così io ci andrei di corsa! Adesso ho finito di dire scemate e possiamo andare a pranzo” disse prendendola sottobraccio e iniziando a saltellare verso la Sala Grande.

 

no aspetta yle, ci vediamo dopo ora io devo andare un attimo in Sala comune”

 

tranquilla a dopo!” e continuò imperterrita a saltellare e cantare lungo il tetro corridoio dei sotterranei, la gemella rimase un attimo a guardarla, il bordo della gonna che si alzava leggermente ad ogni salto spiccato lasciando intravedere una porzione di coscia tornita, la lunga e bionda coda che svolazzava battendo contro la schiena e la dolce e tenera voce che pareva impossibile uscisse dalla bocca di una serpeverde, si rese conto di quanto voleva bene a quella piccola pulce che era sempre allegra, che riusciva sempre a tirarle su il morale.

 

Parlare con Ylenia e Andrea aveva aiutato la Grifondoro a sentirsi meno colpevole, finalmente calma si diresse verso la torre della sua casa

 

Parola d'ordine prego!” disse la signora grassa

 

Clabbert disse svogliatamente.

 

grazie!” e la porta si aprì ed entrò nella calda e accogliente Sala comune, stava per dirigersi la solita poltrona di fronte al camino quando alzando lo sguardo vide Andrea veramente impegnato.... già era completamente sdraiato sopra a qualcuno, di cui lei non riusciva a scorgere il viso perchè la sua schiena glielo impediva, e lo baciava con passione avvicinandosi sempre di più a parti del corpo non molto adeguate ad essere esposte in una sala comune.

 

Ovviamente i due piccioncini non l'avevano sentita entrare dato che pensavano fossero tutti a pranzo e per quanto imbarazzante la gemella doveva dare una segno della sua presenza per evitare che si spingessero troppo oltre proprio davanti a lei. Optò per un neutro colpo di tosse che però spavento comunque Andrea che si scaraventò giù dal divano lasciando finalmente scoperta la misteriosa ragazza,

 

OH CAZZO” fu l'unica cosa che riuscì a dire, difatti la misteriosa ragazza in realtà si chiamava Fabio, era un Grifondoro del 7° anno alto con capelli castani e occhi verdi come gli smeraldi e se non ricordava male Naomi fino all'anno scorso aveva un enorme cotta per lui, anche se in quel momento non era per niente carino pallido come un lenzuolo con gli occhi sgranati,

 

ti prego Ila lascia che ti spieghi non è come pensi tu!” disse Andrea preoccupato

 

no no è esattamente come penso io! Vi ho visti ma pensi che sono scema?!?!?” disse infuriata la gemella, oramai il suo viso aveva lo stesso colore dei capelli.

 

Andrea rimase senza parole, certo era un argomento delicato e non ne aveva ancora parlato con nessuno perchè non si sentiva pronto ma si aspettava che la su a migliore amica l'avrebbe accettato e l'avrebbe aiutato a superare quel momento dove avrebbe dovuto rivelarlo al mondo, provò a dire qualcosa ma le sue corde vocali erano come congelate, non un suono uscì da tanto si sentiva ferito.

La gemella si avvicino è iniziò a prenderlo a pugni

 

tu stupido che non sei altro! Sei il mio migliore amico e non mi dici niente e per giunta cerchi di negare! Pensi che sono una bigotta? Potresti metterti inseme a un troll e io sarei felice per te se tu sei felice! Brutto scemo!”

 

ma... io pensavo..” disse il giovane abbassando lo sguardo

 

no tu non pensi! Perchè se pensassi sapresti che io ti vedo per quello che sei non per quello che fai e comunque sia non c'è niente di male!”

 

hai ragione, scusami”

 

Finalmente i due grifondoro si abbracciarono e Ilaria gli sussurro in un orecchio quanto fosse felice per lui con talmente tanto amore che Andrea si commosse e qualche lacrima si fece strada sul suo viso.

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Capitolo 7
*** la stanza delle cose nascoste ***


Nel parco, in mezzo al verde brillante dell'erba era seduta Alice con un enorme libro di cura delle creature magiche appoggiato sulle gambe. Ma il suo sguardo non era posato sulle fitte parole scritte nelle pagine ma al lago quasi nero e ai riflessi del sole che disegnavano magici giochi di luce, al contrario della sorella lei amava il sole, per come illuminava ogni singolo oggetto creando ombre dalle forme strane. Il suo sguardo, era preoccupato non si era mai trovato in una situazione del genere con sua sorella per di più.

I suoi pensieri vennero interrotti da Emil che si sedette affianco a lei in silenzio, non la salutò neanche, la guardò solamente.

Alice lentamente volse la testa verso di lui e lo salutò, ma lui imperterrito non rispose rimase solamente a guardarla. Alice ra piuttosto imbarazzata non sapeva se parlare oppure se continuare il silenzio. Decise di tornare a guardare il lago, dato che lui non accennava a proferir parola. Dopo qualche minuto Alice iniziò ad essere irrequieta, lo sguardo fisso iniziava a darle sui nervi.

 

si può sapere che cavolo vuoi?! Neanche ti degni di salutarmi e resti qui a guardarmi con quella faccia da idiota”.

 

Ancora nessun tipo di risposta, Emil sorrideva e la fissava ma non apriva bocca finchè lei si alzò di scatto e a grandi passi iniziò a percorrere la distanza che la separava dalla scuola. Non fece molta strada, Emil la raggiunse subito

 

vuoi sapere perchè ti guardo?”

 

La risposta di Alice si poteva capire benissimo dal suo sopracciglio alzata e il piede che batteva nervosamente sull'erba

 

Bhe, in quel momento, mentre guardavi il lago...ecco bhe eri bellissima e non ho potuto fare a meno di guardarti”

 

L'irritazione negli occhi di Alice si tramutò in stupore e poi in imbarazzo, non sapeva come rispondergli non si sarebbe mai aspettata una spiegazione del genere,

Emil la guardava sorridendo e gioendo di quelle gote rosse e di quegli occhi abbassati quando vennero interrotti da Michela che correva urlando il nome di Alice con gli occhi rossi e gonfi di lacrime. Alice la abbracciò e tra singhiozzi le uniche parole che riuscì a capire furono quel brutto bastardo.

 

 

* * *

 

 

Ilaria correva freneticamente per le scale che portavano all'ingresso, non si era resa conto dell'ora ed era già in ritardo per l'appuntamento.

Alexander ovviamente era già li ad aspettarla ed appena lo vide il suo cuore ebbe un fremito, era stupendo.

ehi ciao, scusa il ritardo andiamo?”

 

non preoccuparti, sono qui da 5 minuti comunque prego fammi strada”

 

 

Camminarono tranquillamente per le lunghe scalinate fino al settimo piano, che come al solito era deserto, le loro fresche risate echeggiavano tra le antiche mura.

Ilaria si dispose davanti al muro, alle sue spalle si trovava l'arazzo di Barnaba, il babbeo bastonato dai Troll.

 

forza vieni qui ti spiego come funziona”

 

Con sguardo impaziente il biondo si mise affianco alla gemella e attese istruzioni

 

Dunque...La stanza delle necessità o stanza va e vieni può essere evocata solo da chi ne ha bisogno. Per farla apparire devi passare davanti a questo punto tre volte pensando molto intensamente a quello che vuoi, nel tuo caso la stanza delle cose nascoste. Tutto chiaro?”

 

ehm.... sì più o meno, che faccio provo?”

 

ovvio!”

 

Ilaria si spostò e Alexander iniziò a camminare avanti e indietro per parecchie volte ma senza alcun risultato. Iniziava ad irritarsi, la pazienza non era tra le sue qualità migliori

 

non puoi farlo tu? A quanto pare io non sono in grado” sbottò ad un certo punto.

 

no, devi imparare, devi volerlo di più!”

 

Non ti immagini neanche quanto lo voglia...” disse bisbigliando

 

che hai detto? Scusami non ho capito”

 

niente niente”

 

Finalmente dopo altri innumerevoli passaggi la porta comparve, Alexander rimase stupito pensava che non ci sarebbe riuscito.

 

Hai visto??? Te l'avevo detto che ce l'avresti fatta” disse la gemella con un sorriso soddisfatto.

 

Evviva urlò Alexander e in un impeto di gioia la prese in braccio e la fece girare, poi si rese conto che forse non era il momento più adeguato e la adagiò a terra con un leggero imbarazzo

 

Scusa, mi sono fatto prendere dall'euforia”

 

Non c'è bisogno di scusarsi” gli rispose sorridendo “ sei pronto, entriamo?”

 

certo”

Lentamente la gemella pose la mano sulla grande maniglia di ottone e aprì la porta, non si sarebbe mai aspettata uno spettacolo simile e nemmeno Alexander vista la sua espressione.

La stanza delle cose nascoste era enorme e oramai totalmente bruciata, tutto quello che poteva essere raccontato da quel posto oramai era andato perduto. Anche se ora raccontava un altra storia.

Ilaria entrò lentamente seguita da Alexander, i loro passi sollevavano folate di cenere depositata, l'aria era densa ed era quasi difficoltoso respirare. Prese a raccontargli la storia degli Horcrux, del prescelto e di Voldemort. In quel luogo era stata recuperato il diadema di Priscilla Corvonero e l'ardemonio lanciato da Tiger distrusse tutto, per fortuna il prescelto e i suoi amici si salvarono per miracolo.

 

sai è la prima volta che entro qui, certo la stanza la usiamo spesso ma mai sono entrata nella stanza delle cose nascoste....strano dato che sono un appassionata della guerra magica, ma non ho mai avuto il coraggio da sola quindi grazie” gli disse cercando il suo sguardo. Ma Alexander, era troppo preso da quello che lo circondava per risponderle o solamente starla a sentire. Con gli occhi socchiusi per la polvere sembrava cercasse qualcosa tra le macerie, ma a lei sembrava inutile oramai non c'era più nulla.

Rimasero li per un po' in silenzio a girovagare. Lei oramai assorta a pensare alla storia svolta li dentro lui, a quanto pare, a cercare qualcosa.

 

ora possiamo andare” le disse

 

si voltò avviandosi alla porta e per un momento le parve di cogliere un bagliore in mezzo a tutto quel grigio, si girò a controllare ma non vide nulla probabilmente era stato solo un gioco di luce.

Appena fuori dalla stanza delle necessità il meraviglioso sorriso di Alexander finalmente iniziò a splendere. Ilaria ne rimase abbagliata, era bellissimo, ma c'era qulacosa che non andava. I suoi occhi erano freddi. Come si poteva sorridere in quella maniera e avere uno sguardo così freddo?

Smise di farsi domande nell'esatto momento in cui lui appoggio la mano sulla sua guancia e la ringraziò. Come in un film la gemella vide a rallentatore gli occhi del giovane chiudersi, la mano toccargli il fianco a attirarla a se, le sue labbra schiudersi. Si mise in punta di piedi per raggiungere quel viso angelico, le loro labbra quasi si sfioravano.

 

Anche se a quanto pare non ti degni più di parlarmi, Michela ha bisogno anche di te, quindi degnati almeno di aprire la stanza”

 

Ilaria spaventata si staccò di scatto e girandosi vide sua sorella a metà tra lo sconcertato e l'arrabbiato per la scena che aveva visto, Andrea che saltellava eccitato con affianco Fabio che lo guardava sorridendo e Michela che si trascinava con gli occhi rossi e gonfi borbottando quella puttana.

 

certo...forse è meglio se te ne vai ora.”

 

Rimase per un momento a guardare Alexander che si allontanava per il corridoio, forse era la prima volta che il suo cuore batteva così veloce.

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Capitolo 8
*** petrificus totalus ***


Ilaria si incammino all'interno della stanza delle necessità che aveva aperto con la testa china per l'imbarazzo ma il cuore traboccante di gioia. La stanza ovviamente, lo dimostrò a tutto il gruppo creando un imbarazzante ed enorme “mondo coccoloso”.

Tutto dall'enorme divano, ai soffici tappeti e ai muri erano di varie tonalità di quel rosa così mieloso.

Non poteva farci nulla nonostante Michela in lacrime la sua testa e il suo cuore non potevano che trasmettere un posto romantico .

Rimase per un attimo sulla soglia guardando la stanza, “ vedi!!! vedi anche io mi sentivo così! Ma poi.....lo odio, mi odio” e scoppiò nuovamente a piangere, singhiozzando senza quasi riuscire a respirare.

bhe, che dire complimenti. Vuoi fare qualche altro danno? Non so vuoi anche mettere una scritta per sempre felici e contenti?? giusto per farla sentire meglio” disse Alice stizzita.

senti non mi rompere i co...” l'occhiata assassina di Andrea ad Ilaria la convinse a non continuare.

Il battibecco finì e i ragazzi si sedettero sul morbido divano rosa pastello pronti ad ascoltare l'amica che oramai non aveva più lacrime da piangere.

 

forza tesoro aggiorna anche Ilaria”

 

Asciugandosi il naso e con un forte sospiro michela iniziò a raccontare.

Capire il discorso della grifondoro fu più complicato del previsto le parole sbiascicate dal pianto erano quasi incomprensibili, ma con l'aiuto di Andrea finalmente si riuscì a capire qualcosa.

Difatti Michela aveva sorpreso Roberto e Beatrice baciarsi dietro un arazzo al secondo piano. Le rabbia e l'umiliazione avevano fatto sgorgare le lacrime in un batter d'occhio, ed era fuggita ancora prima che lui potesse accorgersi della sua presenza.

Nonostante non si parlassero le due gemelle in quel momento tornarono ad allearsi con un solo sguardo. Quel bastardo doveva pagare, non avrebbe dovuto permettersi di trattare in quel modo la loro amica.

Le due gemelle si alzarono contemporaneamente sfoderarono le bacchette e si diressero con passo deciso verso l'uscita, il rumore dei passi riecheggiava nella stanza.

Si aspettavano che almeno Andrea provasse a fermarle ma erano tutti come bloccati, nessuno di loro riusciva a muoversi. Le gemelle varcarono la porta e si trovarono in corridoio.

Ma...ma ero solo io? Non riuscivo a muovermi, era come si ci fosse una sorta di energia che mi bloccava” disse stupito Andrea

Fabio si volse verso di lui con lo stesso sguardo “ no è successo anche a me....dobbiamo andare a cercarle o finiranno nei guai”

i due ragazzi si alzarono lasciando Michela nella stanza, che si stava addormentando, troppe emozioni in un giorno solo, aveva bisogno di riposo.

 

***

 

Appostato dietro un angolo Alexander vide le gemelle uscire di corsa, e subito dopo i due ragazzi.

Maledizione....ne manca una non posso entrare se lei è dentro”

Rimase un po' ad aspettare ma nessuno uscì dalla stanza.

Ilaria era arrabbiata chissà perchè, si chiese tra sé. Era carina con lo sguardo aggrottato, gli piaceva la forza che percepiva in quella ragazza, ma non concepiva come potesse conciliarla con la dolcezza con cui gli parlava. Non capiva perchè nessuno gli aveva mai parlato così. Si distolse dai suoi pensieri, non doveva pensare a lei così. Lei gli serviva, niente di più.

Turbato dai suoi pensieri si allontanò, avviandosi verso la gufiera.

Attraversando il parco, sentì delle urla.

 

 

TU! Ti abbiamo trovato... cosa diavolo ti è passato per la testa?!” urlò Ilaria verso Roberto.

Roberto spaventato, provò a cercare di calmarle per capire cosa volessero da lui, ma con scarsi risultati. Alice lo insultò, e schierandosi al fianco della sorella lanciarono un petrificus totalus all'unisono.

Quello che accadde lasciò i presenti a bocca aperta.

I raggi scagliati dalle due bacchette si intrecciarono, creando una forte luce azzurra di dimensioni gigantesche.

Stupite e alquanto spaventate le due sorelle videro il raggio di luce colpire in pieno petto il traditore e scagliarlo a metri di distanza.

Un incantesimo di quella potenza da dove cavolo era uscito, era la rabbia? Non lo sapevo ma le loro mani erano come percorse da energia pura, tanto che toccandosi si passarono una scossa non indifferente.

Mentre Roberto veniva portato in infermeria da due tassorosso Andrea raggiunse le gemelle.

ma cosa cavolo avete fatto???”

noi, ecco... niente abbiamo solo lanciato un petrificus lo sa che non è niente di che... solo che è uscita quella roba. Noi non volevamo fargli male, almeno non cosi tanto” disse Alice.

 

 

Alexander da lontano aveva seguito tutto l'accaduto.

Preoccupato si morse un labbro, doveva sbrigarsi.

Il tempo oramai era agli sgoccioli.

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Capitolo 9
*** Lettere ***


Una goccia di sudore si fece strada tra i capelli dorati, per poi scendere insistente sulla candida tempia del giovane Alexander.

La scena a cui aveva assistito, bhe sapeva sarebbe successo. Ma non se l'aspettava così presto almeno.

La corsa furiosa verso la gufiera l'aveva stremato, ma il panico l'aveva avvolto e l'unica cosa che sapeva in quel momento era di dover spedire quella lettera.

Percorse l'ultimo tratto di strada, col cuore che palpitava gli sembrava quasi sbattesse all'interno del suo torace da una parte all'altra, come se cercasse di rompere le costole per poter uscire. Si appoggiò al cornicione della porta per riprendere fiato, quando sollevando lo sguardo vide una piccola serpeverde che lo guardava con uno strano sguardo “io so per chi è quella lettera” disse tutta gongolante Ylenia.

Alexander per un attimo penso che avesse scoperto tutto, solo per un attimo però, Ylenia con un sorriso innocente e sicuro disse che il destinatario era Ilaria.

Un sospiro uscì dalla bocca del giovane, nessuno doveva e poteva sapere.

In quell'attimo di distrazione la bionda strappò di mano la lettera ad Alexander.

I suoi tratti mutarono in una smorfia di rabbia:

ridammela, ora” disse con un tono da far gelare il sangue nelle vene.

Ylenia fece finta di niente “dai, tanto poi me la farà leggere lei siamo amiche! Che ti cambia no?” la curiosità era sempre stata la sua rovina. Lei voleva sapere tutto su tutti, solo che questa volta non sapeva con chi aveva a che fare.

Con una rapidità mostruosa sfoderò la bacchetta e lanciò un incantesimo sulla povera Ylenia che si scagliò al suolo priva di sensi.

ti avevo detto di ridarmela” disse passandole accanto con un ghigno malefico.

Spedì la lettera e torno di corsa al castello senza farsi vedere da nessuno, doveva rimanere nell'ombra, non doveva farsi notare.... e stavolta non aveva seguito le regole.

 

***

 

Lo stesso identico sguardo terrorizzato si disegno sul volto delle due gemelle, sembrava quasi di guardarsi attraverso uno specchio, accadeva spesso.

La preside Mcgranitt arrivava, con passo deciso e sguardo decisamente adirato, verso le Grifondoro.

 

Cosa diamine vi è passato per la testa?!?! non me lo sarei proprio aspettato da voi due! Di corsa nel mio ufficio!” la voce della preside scoppiò fuori dalla sua gola con una potenza inaudita, non l'avevano mai vista così arrabbiata. Solitamente la preside non perdeva mai le staffe, governava la scuola con calma e severità e anche con una certa eleganza. Ma poche volte alzava la voce o urlava quando accadeva, sapevi di essere in grossi guai.

Le gemelle seguirono la Mcgrannit attraverso il parco con passo insicuro e spaventato, il terrore disegnato negli occhi, avevano paura di essere espulse.

Arrivarono di fronte ad un enorme Gargoyle di pietra, la preside si dispose di fronte e pronunciò la parola d'ordine. La statua si spostò e si presentò un enorme scalinata che conduceva al suo ufficio. Varcarono la porta,la preside aveva lasciato l'ufficio esattamente identico a quello del Professor Silente, per onorarlo e ricordarlo sempre.

Appena entrate la prima cosa che le gemelle notarono furono parecchi sguardi posati su di loro.

 

studenti nei guai!”

oh minerva, mi sembri parecchio irritata”

tutti questi giovani non sanno più come comportarsi”

Tutti i quadri raffiguranti i vecchi presidi dissero qualcosa, che non fece altro che mettere in imbarazzo le due giovani. Tranne quello di Silente, le guardava pacato con un sorriso che sembrava dire tutto e niente allo stesso tempo. Le squadrava al di sopra degli occhiali a mezzaluna, gli occhi azzurri sembravano preoccupati.

Alla loro sinistra si trovava un tavolo pieno di oggetti argentati, che laboriosi continuavano il loro lavoro imperterriti, anche se le gemelle non capirono quale fosse. Tracciavano linee, scrivevano ma dalla loro posizione non riuscivano a vedere cosa.

Ma la cosa che le affascinò di più fu la fenice. Fanny, poterono ammirarla nel pieno dei suoi giorni, mentre le sue piume splendevano di una luce mai vista e il suo canto inebriava le loro orecchie. Fanny se n'era andata dopo la morte di Silente, ma non si sa come e nessuno probabilmente saprà mai il perché, dopo la guerra magica tornò dalla nuova Preside, che con diligenza se ne prendeva cura e la trattava come una figlia. Forse era l'amore per il vecchio preside che le aveva unite.

 

dunque ora voglio che mi spieghiate l'accaduto” disse la preside con tono severo interrompendo lo sguardo sbalordito delle gemelle per quel posto.

Il racconto non durò molto, d'altronde era successo tutto in veramente poco tempo. La preside cambiava espressione mano a mano che il racconto procedeva e senza neanche aspettare la fine le mando via borbottando qualcosa. Le due ragazze non se lo fecero ripetere, uscirono di corsa, non potevano credere di non aver preso nemmeno una punizione o perso almeno qualche punto.

 

 

La preside iniziò a camminare nervosamente per lo studio.

erano loro vero Minerva?”

La voce di Silente interruppe i suoi pensieri, alzò lo sguardo sul quadro è annuì silenziosamente.

cosa hai intenzione di fare?” incalzò il vecchio preside

non lo so Albus, è troppo presto, speravo di avere ancora un po' di tempo. - disse appoggiandosi stancamente alla scrivania e dando una carezza a Fanny – per il momento nulla, all'interno della scuola sono al sicuro sopratutto perché sono unite.”

hai ragione Minerva come sempre, ma se fossi in te inizierei a scrivere qualche lettera”

concluse Silente dileguandosi dallo studio.

 

non può essere, abbiamo appena ritrovato la pace, non di nuovo” disse sussurrando tra sé.

 

 

***

 

 

 

Nella Sala Grande la cena era più che deliziosa, gli studenti ingurgitavano cibo a non finire ed erano tutti di ottimo umore soprattutto le due gemelle.

 

Michi gliel'abbiamo fatta pagare ben cara a quello stronzo! Dovevi vederci è venuta fuori una roba allucinante e non ci hanno neanche punito!” disse gongolando Ilaria

 

si bhè grazie per il pensiero ma forse siete andate giù un po' troppo pesanti...”

 

Su su non fare la dispiaciuta, è morto per caso? No, tutto ciò gli servirà solo da lezione” aggiunse Alice

 

Guarda con che gente vado in giro! Voi due in realtà siete delle serpi” disse scherzosamente Andrea

 

ovvio non lo sapevi che io ero una testurbante? -disse sorridendo Ilaria- a parte questo che fine ha fatto Ylenia?”

 

Non lo so è da ieri che non la vediamo, si sarà persa guardandosi nello specchio” disse Andrea e ripresero a mangiare e scherzare tranquillamente.

 

Dall'altra parte della sala la preside osservava le gemelle preoccupata, non toccò cibo.

Rimase a fissare le statue dei caduti pensando a ciò che sarebbe accaduto.

Forse Albus per una volta non aveva ragione...non sarebbero potuti arrivare a loro, non c'era modo i controlli all'interno della scuola erano più che rigidi. E tutti erano in regola.

 

Almeno era quello che pensava lei. 

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Capitolo 10
*** oramai è fatta ***


Quella mattina Alice si svegliò di buon umore, sdraiata nel caldo letto a baldacchino pregustava già la fantastica giornata che l'aspettava. Oggi gli studenti erano liberi da qualsiasi impegno e li attendeva una giornata ad Hogsmeade tra divertimenti vari, Alice era molto emozionata perchè per la prima volta non l'avrebbe trascorsa con i suoi amici ma con il ragazzo che le piaceva. Emil l'aveva invitata 2 giorni prima, con quel suo magnifico sorriso come avrebbe potuto resistergli? I suoi pensieri furono interrotti da Michela e Ilaria che si lanciarono attraverso le spesse tende

allora? Emozionata?” le chiese la sorella

bhe si ehm ecco un pochino” rispose e le sue guance automaticamente si dipinsero di un tenero rosato, quel rosa che si dedica ai primi amori e che spuntò anche sulle guance della sorella quando gli annunciò che anche lei sarebbe andata ai tre manici di scopa con Alexander.

ah...” fu la risposta un po' sconcertata di Alice che non sapeva perchè ma quel ragazzo non la convinceva per niente....

piantala un po' va! Sei solo invidiosa perchè il suo è un figaccione biondo!” scherzò Michela ridendo sguaiatamente anche se dai suoi occhi si poteva capire che era ancora triste per Roberto, le mancava e si sentiva ferita per ciò che aveva fatto. Da quando le gemelle l'avevano colpito non si erano ancora visti dato che lui era ancora in infermeria, sarebbe uscito il giorno stesso ma non aveva la minima intenzione di parlarci...non averlo accanto era come avere uno squarcio nel cuore ma non sarebbe andata da lui a piangere, anche se era stata umiliata in quella maniera, aveva ancora un po' di dignità.

Le giovani Grifondoro ci misero un eternità a prepararsi, volevano essere perfette. Provarono tutto i vestiti che avevano chiedendosi preoccupate quale stava meglio, il pavimento era oramai totalmente ricoperto dai loro abiti. Si accorsero del loro ritardo solo quando Andrea fece il suo ingresso nel loro dormitorio

si può sapere che cavolo state facendo? È mezz'ora che vi aspe....” si bloccò a metà della frase guardandosi in giro costernato per il caos della stanza.

Alice gli si piazzo davanti con due abiti, uno di un blu elettrico magnifico mentre l'altro era di un semplice nero, “ andrea dimmi quale devo mettere! Qual'è più bello?”

senti, va bene che sono gay... ma non quel tipo di gay” disse un po' scocciato. Andrea aveva deciso di dire a tutti i suoi amici i suoi gusti sessuali, certo era stato difficile ma con l'appoggio della gemella tutto era andato per il meglio e i suoi amici l'avevano accettato senza problemi.

QUELLO BLU!” urlarono insieme le altre due grifondoro

Dopo un altra buona mezz'ora dedicata al trucco le tre Grifondoro arrivarono nella sala comune splendide come non mai. I vestiti erano semplici, Alice alla fine aveva seguito il consiglio e aveva indossato il vestito blu, che ne saltava le forme magnificamente,Ilaria portava un abito verde appena sopra il ginocchio mentre Michela ne indossava uno rosso che le faceva un decoltè strepitoso.

Andrea le guardò un po scettico....”sapete che fuori fa freddo vero?”

le tre ragazze si guardarono e Michela gli rispose “fa niente! Dobbiamo far girare un po' di teste quest'oggi!” si presero a braccetto e scesero le scalinate che li avrebbero portati all'ingresso.

Giunti all'immenso portone di legno i grifondoro si unirono ai lori amici delle varie case tutti vestiti di tutto punto pronti per una giornata di divertimento.

ci siamo tutti?” chiese Andrea

Allora vediamo un po' Anna, Andrea,Ilaria,Alice,Michela,Fabio, Claudio e Cecilia si direi proprio di si”disse Fabiola che era impaziente di uscire.

ragazzi scusateci ma noi oggi andiamo a Hogsmeade con qualcun' altro...ci vediamo li” disse Ilaria prendendo sotto braccio la gemella.

Con chi??” chiese Anna

lo scoprirai li” gli disse con un furbo sorriso Alice

Cosi il gruppo varcò la porta e si diresse verso Hogsmeade mentre le due gemelle rimasero ad aspettare i rispettivi cavalieri nell'ingresso, che a quanto pare si facevano attendere.

Dopo neanche 5 minuti dalle scale che conducevano ai sotterranei emerse Naomi, le gemelle non sapevano che fare se salutarla o meno dato che era un po' che non si parlavano per colpa del suo fidanzato Serpeverde che l'aveva praticamente costretta ad abbandonare i suoi amici. Quindi lo stupore che le gemelle provarono quando la videro avviarsi verso di loro era più che naturale.

ciao” dissero timidamente la gemelle rispondendo al suo saluto.

Con lo sguardo abbassato e a bassa voce naomi disse”l'ho lasciato....mi mancavate troppo...mi perdonate?”

c'è da chiedere è più che ovvio” risposero in coro, stavano per abbracciarla quando lei le bloccò “aspettate aspettate, prima devo chiedervi una cosa....avete visto Ylenia? Sono preoccupata è da ieri che non la vedo e non lo so ho un brutto presentimento....” disse preoccupata.

no Nami, ma sicuramente sarà uscita prima per andare ad Hogsmeade e magari ieri è rientrata un po' più tardi. Non preoccuparti cosa potrebbe esserle successo???” le rispose Alice.

Avete ragione – rispose – andrò a cercarla....e anche gli altri voglio strapazzarli un po'” e se ne andò non senza aver abbracciato prima le gemelle però.

Nel momento in cui Naomi uscì dalla porta Ilaria vide una testa bionda uscire dal sotterraneo, finalmente il suo cavaliere era arrivato.

Con un sorriso splendente salutò la sorella e si diresse verso di lui che la salutò con un bacio sulla guancia, quando si voltarono per uscire videro che anche Emil era arrivato e stava salutando Alice. Ma quando varcarono la porta Ilaria non potè fare a meno di notare lo sguardo che il bulgaro lanciò ad Alexander, di odio e di avvertimento quasi, il che lasciò di stucco la gemella.

Appena fuori si voltò verso di lui e gliene chiese il significato ma lui le sorrise e le disse che si era immaginata tutto.

Quel sorriso, quanto era bello? Decise di lasciar stare e di perdersi dentro quello sguardo che le mozzava il fiato.

 

***

 

 

L'ho trovato, agirò al più presto.

 

Questo riportava la lettera che Alexander aveva scritto, e il destinatario non potè fare a meno di sorridere, finalmente, dopo tanto tempo la sua vendetta si sarebbe compiuta

avrebbe riscattato suo padre. Con passo deciso si diresse verso la sala dove ogni piccolo progetto o passo per quel piano aveva avuto luogo. Guardò con soddisfazione tutte le carte, anni di lavoro, di ricerche ma ne era valsa la pena.

Con una mano si spostò i lunghi capelli biondi che arrivavano fino alla schiena, voleva congratularsi con Alexander ma non sarebbe stato prudente.

 

Signora ci sono visite....”

 

I suoi pensieri vennero bruscamente interrotti da un attendente “ di chi si tratta?” chiese un po' scocciata.

 

sono i coniugi Malfoy, mia signora”

 

li faccia entrare”

 

Dopo qualche minuto i Malfoy fecero il loro ingresso, elganti e superbi come sempre.

Lucius e Narcissa la salutarono con un piccolo inchino.

Dunque l'ha trovata?” chiese Narcissa, Stephanie la guardò e non vide nei suoi occhi la soddisfazione di una missione portata a termine. Stupida, si era lasciata intimorire dalla guerra magica e dai suoi risvolti, ancora una volta quella famiglia si era ritrovata coinvolta in qualcosa più grossa di loro. D'altronde si sa..il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Sì, Alexander è stato bravo, ora dobbiamo organizzare le fasi successive se vogliamo che tutto vada per il verso giusto” disse Stephanie prendendo posto al lungo tavolo.

Lucius Malfoy guardò quella che al di fuori poteva sembrare solo una dolce ragazzina bionda con gli occhi color del cielo, ma in lei riusciva a vedere tutto suo padre.

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