Won't stop until I'll get you.

di Life Lover
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Best flight ever. ***
Capitolo 2: *** Made my dream come true. ***
Capitolo 3: *** I just came across him. ***



Capitolo 1
*** Best flight ever. ***


Won’t stop until I’ll get you.
Aeroporto di Linate, Milano.
Non ero una grande fan degli aerei anzi, a dirla tutta, era completamente terrorizzata da quei velivoli.
Avevo proposto alla mia migliore amica/compagna di viaggio di tornare a casa in treno, ma la sua risposta era stata una risata fragorosa.
In effetti il tragitto Milano - Londra era parecchio lungo in treno, ma mi sembrava un’idea carina. Non so per quale starno motivo mi ricordava quei vecchi treni a carbone che producevano un fumo nero e denso.
Ebbene sì, vivo a Londra.
Io, Summer, sono nata in Italia e lì ho vissuto tutta la mia infanzia, ma all’età di dieci anni mia madre decise che io meritavo un’ educazione impeccabile e quindi mi spedì in un collegio in Inghilterra, a Londra.
Oramai vivo in Inghilterra da sette anni e lì ho vissuto le esperienze più importanti della mia vita e conosciuto delle persone fantastiche. Se potessi cambiare la mia nazionalità, la cambierei in inglese.
Io e la mia migliore amica Shelley ci trovavamo a Milano perché avevamo passato gli ultimi giorni d’estate a casa dei miei genitori.
Non era stata una visita che definirei propriamente divertente. I miei genitori non erano molto loquaci, o per lo meno, non con me.
Amavano parlare di investimenti, di acquistare e di soldi. Tutto ciò che non amavo io.
Volevo bene a miei genitori, ma certe volte li vedevo un po’ come degli estranei. Negli ultimi sette anni li avevo visti, sì e no, una ventina di volte.
I passeggeri del volo z135 sono pregati di imbarcarsi. Il decollo avverrà alle ore 08.30. Ripeto..’
La voce stridula della hostess dell’altoparlante interruppe i miei pensieri sulla decina di giorni passati in Italia.
Io e Shelley prendemmo i nostri bagagli a mano e ci dirigemmo verso la porta d’imbarco dell’aereo.
Sapevamo già sarebbe stato un viaggio tranquillo, senza nessuno ci avrebbe disturbato.
L’aereo era poco più che vuoto, c’era talmente poca gente che le hostess cercarono persino di riassumere le norme di sicurezza.
Entrambe ci prendemmo due o tre sedili per sdraiarci e cercare di riposare un po’.
Non è che non avessimo voglia di parlarci, vivevamo insieme, potevamo parlarci quando più ne avevamo voglia.
Mi misi le cuffiette e sulle note di I’m gonna find another you di John Mayer, mi addormentai.
Fui svegliata da un bisbiglio. Shelley.
‘ Summer, Summer’
‘Dimmi, sono sveglia’
Lei mi indicò due ragazzi che si erano seduti affianco a noi.
Ero ancora in una fase di trance in cui non riuscivo bene a distinguere le forme ed i colori. Sgranai gli occhi e realizzai che i due ragazzi che ci stavano seduti di fianco erano forse due dei ragazzi più carini che avessimo mai visto.
Dormivano entrambi.
Il ragazzo che era seduto a qualche posto di distanza dal mio era moro, con dei capelli ricci adorabili ed un viso angelico. L’altro ragazzo, più vicino a Shelley, era biondo e con una faccia simpatica.
Notai altri tre ragazzi poco più avanti. Capii che dovevano essere amici dal fatto che tutti e cinque indossavano qualcosa di rosso, chi un paio di pantaloni, chi una t-shirt, chi una giacca. Evidentemente era il loro modo di vestirsi. Adorabile.
Cercai di ricompormi senza fare troppo rumore, ma il mio tentativo fallì miseramente. Il ragazzo riccio aprì gli occhi.
Scusami, non era mia intenzione svegliarti.’ Tentai di scusarmi.
‘No, figurati. Ho dormito anche abbastanza. Scusami tu per non averti nemmeno chiesto se i posti fossero liberi, ma stavi dormendo e non volevo svegliarti.’
‘Figurati, non c’è alcun problema.’ ‘ Problema? Averne di problemi così tutti i giorni!’ Pensai maliziosamente.
Lui si avvicinò a me di un posto. E mi chiese ‘John è il tuo ragazzo?’
‘ John? Chi sarebbe John?’
‘ Non lo so. Continuavi a nominarlo nel sonno.’
Scoppiai in una risata.
‘John Mayer. Stavo ascoltando lui mentre mi sono addormentata.’ Rise anche lui della mia goffaggine.
‘ Quindi ti piace John Mayer?’
‘Non è che mi piace, io lo amo alla follia.’
‘E se ti dicessi che Free fallin è la mia canzone preferita?’
‘Ti risponderei che hai fatto una scelta eccellente.’
‘Beh, grazie. Oltre ad essere una fan sfegatata di John Mayer hai anche un nome?’
Quella domanda mi mandò in panico. Voleva sapere il mio nome? Non era possibile.
‘Summer. Mi chiamo Summer.’
‘Piacere Summer. Io sono Harry.’
Piacere mio.’
Mentre tutto ciò stava avvenendo, vedevo Shelley lanciarmi degli sguardi come per dire tu mi devi raccontare tutto, ma proprio tutto.
Harry se ne accorse.
Spero che quella ragazza che ti sta fulminando con lo sguardo sia tua amica’
‘Sì, lei è Shelley. Viviamo assieme.’
‘Ah,ok.’
‘Tu,invece? Sei con quegli altri quattro ragazzi?’
‘ Sì. Da cosa l’hai capito?’
‘Beh.. diciamo che il colore rosso mi ha aiutato molto.’
‘AHAH, è una fissa di Louis, il ragazzo con la maglia a righe.’
‘ Siete molto carini vestiti tutti uguali.’
‘Grazie. Anche tu sei molto carina, anche con i capelli un po’ scompigliati.’
Presi dalla mia borsa il mio mini-specchietto e mi guardai.
‘Io ho parlato con te con questi capelli per tutto questo tempo?Dirmelo no, eh?’
‘Ti trovavo molto carina con quei capelli. AHAH’
‘ Che stronzo!’
‘Ma come? Io ti faccio un complimento e tu mi tratti così?’
‘Beh, grazie.’
Non avevo mai flirtato così con un ragazzo.
‘Si informano i gentili passeggeri che il decollo sta avendo luogo, si pregano quindi i passeggeri di spegnere tutti gli apparecchi elettronici che potrebbero causare problemi con l’atterraggio.’
Per la seconda volta nella giornata l’altoparlante aveva interrotto i miei pensieri.
A quanto sembra dobbiamo andare.’
‘Si, a quanto sembra.’ Feci eco io.
è stato un piacere conoscerti Summer.’ E se ne andò stampandomi un bacio sulla guancia senza neanche darmi il tempo di replicare.
Rimasi come paralizzata.
Lo vidi scendere dall’aereo insieme ai suoi quattro amici.
Una hostess mi si avvicinò e in maniera molto scocciata mi diede un bigliettino, senza spiaccicare parola.
Lo aprii e lo lessi: 555-9872questo è il mio numero in caso ti venga voglia di chiamarmi. Sono sicuro che ci rincontreremo prima di quanto tu possa pensare. Harry. Xx’
Misi il biglietto in tasca.
Cosa avrei dovuto fare IO? Chiamarlo?
 

 
Eccomi. Questa è la mia prima fan fiction sugli One Direction, spero vi piaccia e che non la troviate troppo scontata.
Questo è solo il primo capitolo di una lunga serie.
In caso vi abbia incuriosito almeno un po’, beh.. continuate a leggere.
Posterò mediamente una volta alla settimana quindi stay tuned (?)
Grazie mille in anticipo. Xx :) 

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Capitolo 2
*** Made my dream come true. ***


L’estate era oramai giunta al termine.
Io e Shelley eravamo in veranda, sorseggiando un the freddo e chiacchieravamo, compilando la nostra lista.
Ogni anno, il giorno prima dell’inizio della scuola, noi due compilavamo una lista di propositi per l’anno venturo ed a fine anno li rileggevamo per vedere se qualcosa si fosse avverato.
Summer, ci credi che domani iniziamo il nostro Senior year?’ Mi chiese lei. No, in effetti non ci avevo dato un gran peso. Con quest’anno si concludevano le superiori, poi c’era il college e lì,sì che si doveva studiare.
‘Dobbiamo godercelo Shelley. Dobbiamo.’
Sembrava una di quelle scene che si vedono nei film. Due amiche che fanno piani per il futuro davanti ad uno di quei tramonti che non si vedevano spesso a Londra.
Iniziamo con la lista.’ Incalzò Shelley.
‘Sì, pensiamo alle cose serie. Allora, dobbiamo trovare entrambe un lavoro.’
‘Hai ragione. Non sarà troppo complicato spero, viviamo a Londra.’
‘Mah..speriamo. Punto due della lista. Ragazzi.’
‘Summer, ti prenderei a schiaffi. Tu parli di ragazzi quando non hai nemmeno chiamato il ragazzo dell’aereo,Harry?’
‘Non avrei saputo come intavolare una discussione. Non sapevo che dire.’
‘ Come sprecare un’occasione.’
Forse aveva ragione anzi, aveva sicuramente ragione Shelley, ma non avevo avuto il coraggio di chiamarlo. Sarà stata la timidezza oppure il fatto che lo conoscevo a malapena oppure il fatto che lui era davvero bello ed io ero io.
‘Terzo punto della lista: andare relativamente bene a scuola.’
‘Mi piace l’aggettivo relativamente. AHAH’
‘ Senti, bella, sicuramente andremo entrambe in college difficilissimi quindi, vogliamo goderci quest’anno? Please?’
‘Hai ancora ragione.’
‘Come sempre.’
‘ Ma stai zitta.’
Ci punzecchiavamo sempre, ma in fondo ci volevamo un gran bene.
Dopo aver cenato decisi di farmi una doccia, ma non ebbi nemmeno il tempo di mettere un solo piede nella vasca che Shelley mi chiamò.
Summer, c’è uno al telefono per te!’
‘Uno chi sarebbe?’ Chiesi con accappatoio addosso, messo alla rinfusa.
Boh, non ho ben capito.’
Presi la cornetta.
‘Pronto? Chi è?’
‘Salve, parlo con la signorina Firth Summer?’
‘Sì, sono io, ma lei chi è?’
‘Io mi occupo di richiamare coloro che avevano fatto un provino per x factor. Si ricorda il suo provino come ballerina che aveva fatto nel mese giugno?’
‘Sì, me lo ricordo, ma pensavo di essere stata scartata dato che non mi avete più richiamata.’
‘Inizialmente lei era stata scartata,ma per motivi che non sto qui a spiegarle, lei fa ora parte della crew di ballerini di x factor.’
Mi mancava la voce, il fiato. Non sapevo che dire, che fare. Era sempre stato il mio sogno ballare.
Certo, i ballerini ad x factor non avevano un ruolo fondamentale, ma potevo comunque ballare per un pubblico.
Signorina, è ancora lì?’
‘S’,sì. Ci sono. Quando e dove mi devo presentare?’
‘Oxford street,14. Le prove iniziano domani alle ore tre del pomeriggio. Non si accettano ritardi.’
‘Non sarò in ritardo.’
‘Arrivederci.’
Ero talmente esaltata che gli sbattei la cornetta in faccia senza nemmeno rispondergli.
Shelley,Shelley! Mi hanno presa. Sono stata presa.’
‘Presa per cosa?’
‘Presa come ballerina di x factor.’
‘Si, ed io parteciperò a Uk’s got talent.’
‘ No, Shelley. Sono più che seria.’
‘Oddio. Davvero?’
‘Sì.’
La mia migliore amica si mise a saltare in giro per la casa per poi abbracciarmi calorosamente. Era quasi più eccitata di me.
Era il sogno di una vita che si realizzava. Ciò che avevo sempre sognato di fare stava prendendo forma lentamente.
Feci una doccia lunga e rilassante, andai a dormire alle nove e mezza, ma riuscii ad addormentarmi solamente per le undici.
Il giorno dopo sarebbe stato uno dei giorni più importanti della mia vita, non mi sarei fatta trovare impreparata.
 

Grazie mille ragazze per le visualizzazioni, mi farebbe molto piacere anche ricevere recensioni quindi datevi da fare:)
Questo è il secondo capitolo, spero vi piaccia.
Non ci sono avvenimenti decisivi, ma mi serviva per spiegare cosa succederà in futuro.
Se vi piace, stay tuned:)
Lot of Love, L. xX

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Capitolo 3
*** I just came across him. ***


La sveglia suonò alle sette in punto.
Mi svegliai con un sorriso stampato in faccia, non mi importava minimamente che la scuola ricominciasse; il mio unico pensiero era tre del pomeriggio, 14 Oxford street.
Andai in cucina per fare colazione, lì trovai Shelley che mi aveva preparato una colazione regale.
Buongiorno bella addormentata’ Mi salutò lei.
‘Buongiorno anche a te. Aspettiamo un plotone di soldati da sfamare o tutto questo cibo è per noi due?’
‘Dobbiamo fare una colazione nutriente perché ci aspetta una giornata impegnativa.’
Non riuscivo a credere di avere un’amica così, a tratti sembrava mia madre, era davvero amorevole.
‘Grazie mille Shell’
‘Figurati, sono sicura che tu faresti lo stesso per me!’
Mi avvicinai a lei e la abbracciai.
‘Ti voglio bene Sum’
‘Anche io Shell’
Ci staccammo l’una dall’altra e scoppiammo in una risata.
In quarantacinque minuti fummo pronte per il nostro primo giorno di senior year.
Nel momento in cui stavamo per uscire di casa sentii il mio Blackberry vibrare, lo estrassi dalla mia borsa e lessi il messaggio.
- Buon primo giorno di scuola tesoro. Ti voglio bene, Mamma.-
Non riuscivo a credere a ciò che avevo appena letto, Shelley si accorse che qualcosa mi aveva sconvolto e prese il mio Blackberry per leggere ciò che mi aveva sconvolto tanto.
Shelley mi strinse forte e mi disse ‘Te l’ho sempre detto che lei ci tiene davvero a te. Questa giornata sarà fantastica.’
Entrammo in macchina e, mentre Shelley guidava io decisi di rispondere a mia madre.
- Grazie mille mamma per il messaggio, mi ha fatto molto piacere. Ti voglio bene anch’io, Sum.-
Non ero certa di voler premere il tasto d’invio, non ero abituata a scrivere queste cose a mia madre, eravamo sempre state molto distaccate. Alla fine lo premetti.
La giornata aveva preso una bella piega.
Arrivammo a scuola. C’era un gran fervore nell’aria, come ogni primo giorno di scuola.
Salutammo un paio di amici e conoscenti e ci recammo ai nostri armadietti.
Eccoci qui,Sum. Un altro anno di scuola, l’ultimo.’
‘Ti ricordi come eravamo agitate quattro anni fa mentre varcavamo quella porta?’
Driiiin..
La campanella. Quattro ore di scuola ci aspettavano.
Prima ora, filosofia.
Buongiorno ragazzi, spero vi siate divertiti quest’estate perché quest’anno faticherete molto.’
La professoressa Colin era una delle peggiori professoresse che io avessi mai avuto. Non avevamo una bellissima relazione, almeno non da quando l’avevo insultata pubblicamente. L’anno scorso lei aveva deciso di andare in pensione ed io avevo ben pensato di avere la mia vendetta per tutto ciò che mi aveva inferto.
Non era stata una gran bella mossa.
‘Come tutti ben sapevate dallo scorso giugno sarei dovuta andare in pensione, ma un alunno mi ha fatto cambiare idea .’
Non dire il mio nome, non dire il mio nome, non dire il mio nome.
‘Ringraziate tutti la signorina Firth.’
Le venti teste dei miei compagni di classe si voltarono verso di me con uno sguardo a dir poco minaccioso. Io cercai di far capire loro che non era stata mia intenzione, ma non penso che avessero capito.
Le ore seguenti passarono tranquillamente.
A mezzogiorno la campanella suonò ed io e Shelley ci incamminammo verso la nostra macchina per tornare a casa.
‘Non ci credo che quella stronza della Colin abbia avuto il coraggio di incolparmi’dissi io.
‘Concordo. Che stronza! Quest’anno quella lì ci boccia tutti!’
‘No, non le permetteremo di rovinarci quest’anno.’
‘Hai ragione, Sum. Ora però concentrati su questo pomeriggio.’
‘Shell, non farmi agitare. Sto guidando!’
Non volevo davvero pensarci. Nel giro di qualche ora sarei stata sul palco di x factor a provare le coreografie per il programma, il sogno di una vita.
Il big ben suonava ora le tre del pomeriggio, io ero davanti l’edificio di Oxford street da una mezzora e non mi ero ancora decisa ad entrare.
Entrai.
Non sapendo dove andare decisi di seguire una ragazza che dall’apparenza e dal borsone che portava poteva sembrare una ballerina.
Lei se ne accorse, si voltò e mi disse ‘Primo giorno,eh?’
Io imbarazzatissima le risposi di sì.
‘Io sono Danielle, sono una ballerina ad x factor da un bel po’ quindi se ti serve qualcosa chiedimi.’
‘Grazie mille, io sono Summer.’
‘Seguimi Summer, gli spogliatoi sono da questa parte’
Mi sentii sollevata al pensiero di conoscere per lo meno il nome di una ballerina, non ero completamente isolata. Sembrava davvero gentile e carina.
Eravamo un crew di circa una trentina di ballerini, erano tutti davvero bravi e tutti più grandi di me. Io ero l’unica minorenne.
Le prove andarono benissimo, con mia grande sorpresa notai che riuscivo a tenere il passo nelle coreografie.
Ero felice.
Dopo due ore di prove ero stanchissima, Danielle mi aveva persino invitato a prendere un aperitivo con lei ed altre ballerine, ma rifiutai perché non avrei saputo come comportarmi. ‘La prossima volta’ le avevo promesso.
Shelley non poteva venirmi a prendere, avrei dovuto prendere un autobus.
Mentre io salivo sopra l’autobus, mi sembrò di sentirmi chiamare.
‘Summer,Summer..’
Era un ragazzo che usciva dagli studi di x factor, non lo riconobbi subito.
Era il ragazzo dell’aereo, Harry,insieme ad altri quattro ragazzi.
Oramai ero già salita sull’autobus, non potevo più scendere.
Lui si avvicinò all’autobus e fece per salutarmi, anch’io lo salutai con la mano.
Mentre l’autobus si allontanava lui portò la mano all’orecchio facendomi segno di chiamarlo.
Il problema si riproponeva. Dovevo chiamarlo, non avevo scuse.

 
Here I am again. Grazie mille a tutte per le visualizzazioni, spero che con il continuare della storia vi verrà voglia anche di lasciare qualche recensione.
Allora, è un capitolo un po’ lunghino perché ho voluto spiegare bene questa giornata importante.
La relazione con la migliore amica, con la madre, con i compagni di scuola, con i prof..
In questo capitolo fa anche capolino Danielle Peazer:)  E poi, beh, c’è l’incontro con Harry.
Hope you’re gonna enjoy it, Stay tuned :)
Lotof Love, L.  Xx

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