When the Stars start falling

di vale_vale_gnr
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Notte ***
Capitolo 2: *** Mattino ***
Capitolo 3: *** Sera ***
Capitolo 4: *** Pomeriggio ***
Capitolo 5: *** UN SOGNO CHE SI AVVERA ***
Capitolo 6: *** 1988 ***
Capitolo 7: *** DANCING WITH MR. BROWSTONE ***
Capitolo 8: *** REHAB ***
Capitolo 9: *** PROVE E DELUSIONI ***
Capitolo 10: *** QUANDO MENO TE LO ASPETTI ***
Capitolo 11: *** THE STARS BEGIN TO FALL ***
Capitolo 12: *** WHY? ***



Capitolo 1
*** Notte ***


Era mezzanotte e mezza e il campanile aveva appena risuonato l’ora.

Il tempo era bello e quella brezza estiva gli accarezzava i capelli. Seduto su una sedia nel giardino della sua villa si gustava quel momento spensierato fumandosi una sigaretta e accarezzando uno dei suoi adorati cani. Il suo abbigliamento non era dei migliori. Infatti vestiva una maglia senza maniche e un paio di pantaloncini corti.
Ad un tratto sentì la puntura di una zanzare sul braccio destro venuta a rovinare quel magico momento e , con gesto irritato, la schiacciò.
Togliendo la frittata che ne aveva fatto percepì con le dita il rilievo di quel tatuaggio fatto trent’anni fa, formato da due spade incrociate con al centro una rosa. Sopra era scritto Guns N’Roses.
Quante cose erano legate a quel nome..
Lentamente ma inesorabilmente cominciò a sprofondare nei ricordi.....

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Capitolo 2
*** Mattino ***


Erano circa le 10 del mattino quando scesero da quell’autobus dopo una giornata intera di viaggio. Con se avevano una valigia a testa, due chitarre e un pacchetto di Marlboro rosse.
- e adesso dove cazzo andiamo Bill?- chiese Izzy.
-cacchio ne so ?! ovunque è meglio della topaia in cui stavamo !!! questa è vita Jeff !! finalmente sono libero .-
Ed era vero. Nei suo occhi c’era una strana luce che non gli aveva mai visto. Dentro di sé Izzy sorrise vedendo il suo migliore amico per la prima volta contento. Ma ora cominciavano altri tipi problemi. Dove dormivano?Dovevano cercare un cavolo di lavoro e poi una casa in cui vivere!
Avevano ancora qualche dollaro messo da parte così senza esitare entrarono nel primo motel per affittare una stanza per qualche giorno. Ok i soldi bastavano per una settimana di permanenza.
- Bill cazzo !!dobbiamo assolutamente trovare un lavoro.-
-Io un’idea per fare soldi ce l’avrei!!! - disse Axl.
-cioè?-
-Seguimi Jeff!!! E non dimenticare la tua acustica !!!-.
 
Poche ore dopo eccoli all’interno della metropolitana:  Axl in piedi a cantare e Izzy seduto a suonare quella chitarra che lo aveva accompagnato da quando aveva deciso di muovere i primi passi nella musica. Davanti a loro la custodia della chitarra aperta per la raccolta degli spiccioli che in un ora scarsa erano già diventati abbastanza numerosi.  Le persone passavano e notavano immediatamente la bravura di quei due. Axl si crogiolava nell’ammirazione che le persone avevano per lui e non esitava ad abbordare le belle ragazze sotto lo sguardo divertiti di Izzy.
- mi sto divertendo una vita Jeff ! -.
-a chi lo dici Axl !! –
 Cos’altro potevano pretendere di più? Quella era davvero vita!

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Capitolo 3
*** Sera ***


-          Eddai provane un po’ amore-

-          Che cazzo dovrei provare Dezi?? Quella merda io non la tocco-

-          Come vuoi tu Izzy.. ma prima o poi ne sarai prigioniero… -

-          Ma che cazzo ne sai tu della mia vita e di quello che farò! -
 
Un dialogo strano diverso dal normale….Lui e Slash a casa di due tipe.
La formazione originale dei Guns N’Roses era nata da un bel pezzo ormai e stavano cominciando a farsi conoscere nei locali del Sunset Strip.
I due chitarristi erano ubriachi marci e Izzy non aveva intenzione di provare quella merda che poi era l’eroina.. eroina iniettata nel corpo !! Figuriamoci aveva persino paura degli aghi da piccolo!! Ma quella Dezi continuava ad insistere e pian piano la sua forza di volontà svaniva con l’aumentare dell’alcol. Ad un certo punto nero, completamente nero.
Si risvegliò il mattino dopo e si sentì molto leggero. Slash lo stava fissando chissà da quanto cazzo di tempo in una posizione molto strana e con una flebile voce gli disse – ehi bro ! era ora ti svegliassi !!
Izzy non si rese subito conto di quello che era successo ma buttando lo sguardo sul suo avambraccio scoperto notò una scia di sangue raffermo e capì. Quella puttana gli aveva iniettato l’eroina contro la sua volontà. Ma in quel momento non sembrava preoccuparsene più di tanto perché quello stato di beatitudine era magnifico e nessun altro tipo di droga era mai riuscita a farlo sentire così spensierato. Lui che di pensieri in testa ne aveva sempre! In quel momento tutto gli sembrò facile e raggiungibile. Sentiva che con la tranquillità avrebbe potuto conquistare il mondo.
Anche Slash si sentiva così ne era sicuro.
Tutti bene o male nel gruppo l’avevano provata ma lui no! Voleva restarne fuori ! ma era troppo speciale quella sensazione. E pian pian piano anche Izzy cominciò a sprofondare nel baratro dell’eroina.. proprio come Slash e Steven…

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Capitolo 4
*** Pomeriggio ***


 
Un pomeriggio tranquillo a girovagare per la città in compagnia di Slash.
Girovagare significava per loro andare a procurarsi quella merda che li avrebbe riportato nel loro mondo sicuro e tranquillo. I problemi della vita sembravano sparire nel nulla e la pace perduta ritornava a galla.
In quel periodo la vita per i Guns N’Roses non era così facile.. continuavano a suonare per i vari locali del Sunset Strip. Il più quotato era quel buco di merda del Troubadour dove veniva pagati 100 fottutissimi dollari a serata da dividere in cinque. Nemmeno i soldi di una dose… Ma loro comunque riuscivano a cavarsela nella loro maniera.
-“Slash ho assolutamente bisogno di farmi porca puttana. Se quello stronzo di Kenny non si fa vedere tra 5 minuti giuro che vomito anche lo stomaco su questo schifoso marciapiede.” –
-“Chiudi quella cazzo di bocca e fumati una sigaretta Izzy...”  – disse Slash tutto sudato e con i muscoli tesi a causa dell’astinenza che già da un paio d’ore aveva cominciato a farsi sentire.
Dopo 4 interminabili minuti la figura dell’infame spacciatore Kenny si materializzò davanti a loro e gli diede ciò di cui avevano bisogno.
Finalmente la giornata cominciava a girare per il verso giusto !
Ritornarono in tempo nel garage adibito a sala prove in Gardner Street dove trovarono Steven seduto sulla batteria e Duff intento a bere una birra mentre fumava pacificamente una sigaretta.
Axl invece se ne stava in un angolo sovrappensiero e Izzy sapeva che quel suo silenzio nascondeva qualcosa.
-“Vaffanculo Slash perché non mi hai chiamato ! lo sai che mi diverto in loro compagnia!!!”-
-“Non fare il gay Steve !Mi hai troppo rotto i coglioni la volta scorsa quindi non ti ci porto più!”-
-“Vabbè fai come vuoi brutto stronzo di merda ci vado da solo! E non mi chiedere più favori perché non te li farò!”-
-“ma vaff…”-.
 Improvvisamente Axl sorprese tutti dicendo:- “ Ragazzi vi devo parlare”-. Il suo tono era molto serio e persino Steven e Slash smisero all’istante di battibeccare.
Quei secondi di attesa li stavano facendo impazzire. Izzy si accese una sigaretta seguito da Slash, Duff continuava a dare lunghe sorsate alla sua birra e Steven si alzò precipitosamente dal suo sgabello e dopo il primo passo cadde rovinosamente a terra.
-“ Ehi Steve così proprio non va! Ti voglio intero per il concerto di domani sera. E voglio interi tutti voi quindi niente cagate!Ho una bella notizia da darvi! Domani sera verrà a sentirci quel cazzone di Tom Zutaut che lavora alla Geffen. È il più importante nel music business quindi niente cazzate e suonate bene! E ora cominciamo a provare perché domani sera dovete essere esplosivi cazzo ! “
Axl aveva sorpreso tutti con quella stupenda notizia tanto che Duff e Slash si abbracciarono per poi andare a baciare Axl che con sguardo schifato ma leggermente compiaciuto li spinse via, Steven invece si mise a saltare mentre Izzy continuò a fumare quella sigaretta guardando con insistenza il suo dolce e piccolo innocente amico di Lafayette che pian piano con la sua determinazione stava riuscendo a realizzare il suo sogno. 





CIAO A TUTTI!!! mi scuso veramente per il ritardo con cui ho postato questo capitolo!! ringrazio tutti coloro che stanno seguendo questa mia prima storia !
sono davvero lusingata :D
un bacioooooo

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Capitolo 5
*** UN SOGNO CHE SI AVVERA ***


Da ormai qualche settimana avevano iniziato ad incidere il loro primo album! Live like a suicide stava cominciando a farsi sentire per le radio e i Guns N’Roses erano ormai sotto contratto con la Geffen da più di un anno. La vita, come si sa, non era per nulla facile per quei cinque.
I soldi, dopo l’abbondante anticipo della Geffen, avevano cominciato ad esaurirsi e l’appartamento in cui vivevano era sempre più un lerciume.
In quella settimane però avevano cominciato a registrare il loro primo album dopo tutto quel tempo passato assieme per scrivere canzoni che sarebbe rimaste nella storia della musica.
Izzy fu molto veloce a registrare le sue parti. Quelli che ci misero di più furono Slash che, povero Cristo, aveva dei problemi con la sua vecchia chitarra ma verso la fine delle registrazioni  riuscì a trovare la sua dolce metà.
Axl invece, il suo caro amico, era così eccitato ad incidere quelle canzoni che ci mise tutta la grinta e tutta la rabbia nel cantarla come per buttare fuori tutta la merda che aveva passato nella sua intera vita.
Quella sera erano tutti al Cathouse a festeggiare la fine delle registrazioni. Axl compreso.
-hahahahahah ! Steven ma che cazzo!!! ti sei pisciato addosso? –
.-basdej eofmfe if!-
-certo amico! è meglio per tutti che tu vada al bagno !-disse Slash.
Con molta difficoltà Steven si alzò e si diresse verso il bagno non dopo aver fatto due rovinose cadute. Erano tutti molto ubriachi quella sera. Izzy nel suo silenzio “ubriacoso” li guardava ad uno ad uno e pensava che senza quei quattro la sua vita sarebbe stata proprio una merda. Il suo migliore amico era sempre al suo fianco e la fortuna sembrava alzare la testa verso di loro.
 
Non poco tempo dopo quella fantastica serata conclusasi ovviamente con cinque stupende e disponibili donzelle, era cominciato il mixaggio delle canzoni. Avevano ingaggiato Steve Thompson e Michael Barbiero due ragazzi davvero fuori di testa capaci di cogliere l’essenza di una band senza però toglierne la grinta.
Izzy in quel periodo si divertiva parecchio con droghe e derivati.
Una sera si fece talmente tanto che perse i sensi e si risvegliò la mattina dopo con in testa solo un pensiero.
Era la mattina del mixaggio di Sweet Child O‘Mine. Izzy decise di partecipare e dare consigli che sicuramente avrebbero migliorato quella canzone. Si guardò attorno e vide che tutti i suoi compagni erano ancora addormentati. “ Cazzi loro” pensò.
Arrivato nello studio vide Barbiero e Thompson che avevano già fatto una mezza registrazione della canzone.
Izzy li salutò caloroso e si sedette a loro fianco.
-Ciao Izzy! Festa grande ieri sera eh? Dove hai lasciato la bionda che era attaccata al tuo braccio ?- disse Barbiero.
- Perché ieri sera ero con una ragazza?? Sai che non mi ricordo nulla?-
-ci avrei giurato amico !Eri parecchio fuori!-
-Hahahahahah si ieri sera ho davvero superato me stesso. Ma questa mattina mi sono svegliato deciso e pronto a darvi una mano a mixare Sweet Child .-
-Come vuoi Izzy…come già sai noi siamo al vostro servizio !-
-Grande Barbi!! Senti cominciate pure col pezzo. Io starò qui ad ascoltare e consigliare…-
-ok Izzy-
Dopo circa due minuti , mentre la canzone scorreva e i due produttori smanettavano sulle manopoline, Izzy cominciò a dire la sua.
-cazzo Barbi, Thompson non sentite quant’è alta la chitarra di Slash !Meno chitarra e poi alza un po’ la mia… la voce si sente poco , la batteria sovrasta tutto e il basso di Duff è una martellata ai timpani porca merda !!! –
Dopo un ora di continue lamentele da parte di Izzy,  Barbiero e Thompson avevano concluso il mixaggio che non soddisfaceva per nulla le loro aspettative. All’arrivo degli altri Guns  un Izzy eccitatissimo li raggiunse all’entrata e li invitò ad ascoltare il capolavoro che ne era uscito di Sweet Child O’Mine. Entrati i ragazzi videro gli sguardi affranti dei due produttori. Ascoltarono il pezzo.
Slash dal canto suo si incazzò non poco visto che la sua chitarra era impercettibile, Steven si mise a ridere e Duff gli chiese se il suo cervello era bruciato a forza di pere oppure se se l’erano mangiati i topi durante la notte. Axl invece guardava l’amico che credendo di essere nel giusto si ritrovò con tre amici incazzati.
-vabbè dopo che mi sveglio presto e vengo qui ad aiutare questi due anche per i vostri interessi questo è il risultato ! Che grandi amici siete!!!- e se ne andò sbattendo la porta.
 
Izzy deluso ci bevve sopra quell’episodio e la sera tornò molto più tranquillo e rilassato dimenticandosi dell’accaduto.






SCUSATE PER IL RITARDO ASSURDO MA MI MANCAVA L'ISPIRAZIONE :D CMQ ECCO QUI LA STOREILLA AGGIORNATA PER TUTTI COLORO CHE MI SEGUONO ;) E RINGRAZIO NIKKI per aver recensito :D un bacioooooooooooooooo

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Capitolo 6
*** 1988 ***


 Avevano raggiunto il successo. Appetite For Destruction uscì il 31 Luglio del 1987 senza troppa pubblicità. Ma dopo aver girato i video di Welcome to the Jungle e Sweet Child O‘ Mine il disco aveva cominciato ad andare in vetta alle classifiche e i loro fan erano sempre di più.
 
Quella notte erano a Donington al Monster of Rock.
 
Urla, urla così alte che infastidirono perfino le sue orecchie ben allenate. Ragazze  in topless pronte ad esplodere alla loro visione!
“You know where you are ??? You’re in the jungle baby ! YOU GONNA DIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!”
La musica esplose… quell’introduzione lo faceva eccitare ogni volta.
La voce graffiante del suo migliore amico, la chitarra esplosiva di Slash che sembrava essere tutt’uno con il suo corpo, la linea di basso di Duff che pompava nelle vene, la batteria di Steven così energica e sensuale, e alla fine lui… lui che completava quelle forti sensazioni tramutandole in puro piacere. L’adrenalina scorreva nel suo corpo e lui ballava, sudava e si eccitava nel suonare quella musica… la loro musica! Qualcosa di mai sentito e non catalogabile, qualcosa di unico. Come unici erano loro cinque che con le unghie e con i denti ma soprattutto con i loro strumenti erano riusciti a conquistare il mondo… quel mondo che non era mai stato gentile con loro, quel mondo che da piccoli li disprezzava.
Erano riusciti a prendersi la loro rivincita! Cinque fottuti animali assentati di musica vera che con la loro alchimia e coesione riuscivano a comporre rabbia e amore. Insieme condividevano gioie e dolori, droghe e scopate… loro però potevano farlo… erano i GUNS N’ROSES! Gli Dei dell’hard rock.

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Capitolo 7
*** DANCING WITH MR. BROWSTONE ***


Ciao a tutti :) ringrazio le persone che fino ad ora hanno seguito la mia strampalata storia… questo capitolo è diverso.. è fatto in prima persona… buona lettura :)
 
 
Un altra pera sul mio braccio e di nuovo tornai nel mio mondo incantato.. dopo essermi sdraiato in quel bagno pieno di polvere il mio respiro si calmò e l’ansia tutt’ad un tratto svanì e pian piano profondai in un sonno ristoratore.
Mi svegliai diverse ore dopo e mi guardai attorno. Osservai la merda da cui ero circondato.
La puzza che emanavo non era minimamente paragonabile a quella di un cavallo. Pian piano mi alzai mentre la testa girava… mi sciacquai il viso e il mio sguardo cadde sullo specchio…. Ero davvero io quello straccio riflesso?? Ero davvero io quel lerciume che mi stava fissando con le occhiaie violacee e le pupille ridotte uno spillo? Da quanto cazzo di tempo non mangiavo qualcosa? Il cuore prese a battermi velocemente mentre la poca eroina in corpo cercava di frenarlo… devo calmarmi pensai… una sigaretta sarebbe stato l’ideale.. ma dov’erano nascoste???
Misi piede nel salotto traboccante di siringhe usate, bottiglie e pacchetti di sigarette vuoti, schizzi di sangue… in un angolo giaceva una scopa con attaccate delle corde ed un piatto. Che cazzo succedeva? Il lavabo della cucina era pieno di spazzatura e lì accanto al frigo c’erano le mie sigarette. Ne accesi una aspirando avidamente quel veleno. Non potevo essere io la persona che qualche minuto prima mi guardava dallo specchio. Non potevo essere diventato una feccia dell’umanità.. Non era mia intenzione diventare la merda che ero. Preso dal panico corsi in camera da letto e composi in fretta quel numero. La voce che mi rispose non la sentivo da anni ma era l’unica che in quel momento mi avrebbe tranquillizzato….

-“Pronto?”-
-“Vieni a prendermi ti prego!!”
-“Jeff?? Ehi Jeff che succede?”-
-“Ti prego papà.. ti pago io tutto il viaggio e tutti i casini che con questa richiesta ti procurerò… ma ti prego vienimi a salvare… come quand’ero piccolo e mi svegliavo di notte perché mamma faceva i turni ed io avevo paura…”
-“ dammi il tempo di arrivare”.
Appesi il telefono e cominciai a piangere disperato. Lacrime amare rigarono le mie guance e urlai tanto da non avere più voce. Quando mio padre arrivò mi trovò seduto lì vicino al telefono.
Non dissi una parola ma lo abbracciai tenendolo stretto…
-“ Non preoccuparti figlio mio !Sono qui…”-
Amavo il suono di quelle parole…

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Capitolo 8
*** REHAB ***


Ciao a tutti i miei seguaci ! :P anche questo capitolo è scritto in prima persona…. Mi scuso per il ritardo con cui posto questa parte della storia  ma ho il pc con qualche problema.
Ringrazio fin da subito  Nikitalove_ns per aver recensito e per avermi seguito fin dall’inizio e ringrazio anche  tutti i lettorii silenziosi ;)
Buona lettura!
 
Sudori freddi, crampi, vomito e lenzuola sudice…. Ecco cosa restava di una vita di eccessi.
Schifosissimo muco nasale e nemmeno un po’ di dignità.
Dentro una stanza a casa di mio padre, nell’Indiana, cercavo di ritrovare la pace perduta…. Impossibile! I pochi minuti di tranquillità erano subito stravolti da conati e crampi. I minuti sembravano settimane, le ore sembravano mesi e i giorni si travestivano in anni.
Regolarmente mio padre mi portava cibo e acqua e regolarmente gli urlavo contro, con le poche forze che avevo, di darmi una dose. Lui mi guardava tristemente , appoggiava il vassoio e usciva  chiudendo la porta a chiave. I miei compagni di gruppo erano stati avvisati della mia riabilitazione ed io avevo un sacco di tempo da dedicare a me stesso.
Dopo 2 settimane nella “stanza della tortura” decisi di uscire in giardino. Mio padre mi teneva d’occhio ma io ero sereno. Mi sedetti su una sedia e accesi una sigaretta. Mio padre fece altrettanto scroccandomene una con un sorrisetto malizioso… dopo diversi minuti di silenzio dissi: “ grazie papà di avermi salvato la vita”.
Lui rispose:” non devi ringraziarmi …era il minimo che potessi fare dopo tutta la sofferenza che ti ho causato nell’infanzia andandomene di casa e lasciandoti solo con tua madre…ora finalmente ci siamo ritrovati!”
Un’altra boccata di fumo e risposi: “ beh penso che tu ti sia sdebitato più che degnamente !!!” . Ridemmo entrambi di cuore e senza accorgermene appoggiai la mia mano sul suo braccio. Mi guardò tentando di nascondere una lacrima di gioia.
Ora ero davvero felice!

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Capitolo 9
*** PROVE E DELUSIONI ***


 
Era rinato. Quella riabilitazione per quanto fatta in casa era riuscita a pulirgli fisico e mente. Era pronto a ritornare in mezzo a quella calca di sbandati ovvero i suoi compagni di gruppo.
 Quella mattina salutò con un abbraccio suo padre e prese un volo sola andata per Los Angeles.
Si sistemò nel nuovo appartamento che aveva preso suo padre apposta per lui. Non se la sentiva infatti di ritornare nel vecchio pieno di brutti ricordi riguardanti l’eroina.
Questo aveva una vista meravigliosa che dava proprio sull’oceano. Scelta azzeccatissima visto che lui era un amante del surf.
Il giorno dopo si ritrovò con i suoi compagni di gruppo in uno studio appositamente affittato per scrivere canzoni nuove.
Slash e Duff arrivarono assieme.
-“Ehii amico !!! da quanto tempo!!! Ci sei mancato un casino. Come stai?”-
-“ abbastanza bene Slash grazie. E te invece?”
- “ si tira avanti ! “.-
-“ Izzy che bello vederti !! “. Duff lo abbracciò calorosamente.
-“ Anche per me è un piacere Duff! Ma sei sempre più alto cazzo !! “-
Risero spensieratamente. Aspettarono un'altra oretta raccontandosi gli ultimi avvicendamenti mentre fumavano una sigaretta. E poi arrivò Steven. Era davvero messo male.
- “Ciao Izzy”-. Faticava a stare in piedi e mancò ben due volte la mano che gli porse Izzy per salutarlo.
-“ Ciao Steven come va? “-
-“ Benissimo! Vado un attimo al cesso ragazzi”- . Tutti sapevano cosa andava a fare Steve nel bagno.
-“ Da quanto tempo va avanti questa storia ragazzi?”- chiese Izzy leggermente preoccupato.
-“ Eh da un bel po’. Non sappiamo più che fare” –rispose Duff con sguardo triste.
Slash guardava un punto imprecisato della bottiglia che teneva stretta fra le mani.
Izzy stava per ribattere qualcosa quando Steven uscì e il discorso si interruppe lì. Era proprio messo male il ragazzo.
Nel tempo che rimasero lì buttarono giù una serie di accordi che potevano formare una canzone abbastanza decente. Erano ritornati in sintonia. L’unica pecca fu che quel pomeriggio Axl non si vide e Izzy chiese ai ragazzi, mentre riponevano i loro strumenti, dove fosse finito.
-“ Ehm.. Axl è dalla fine del tour che non lo abbiamo più sentito. Manda dei messaggi attraverso Doug e fa la bella vita a Malibù.”- disse Slash.
-“Ma oggi sapeva che si provava no?? “-
-“Certo che lo sapeva Iz… ma sai com’è… “-
-“no putroppo non lo so com’è Duff.. ma stai sicuro che chiederò informazioni al diretto interessato”.
-“Come vuoi amico, ma non credo che farà la differenza… “-
Izzy tornò a casa molto deluso quella sera. Non poteva continuare così. Ma lui sapeva come rimediare.

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Capitolo 10
*** QUANDO MENO TE LO ASPETTI ***


Il telefono squillava ma di risposte nemmeno una. Era una settimana che Izzy tentava di chiamare Axl ma senza nessuna risposta. Dopodichè si era rotto le scatole e aveva deciso di lasciare perdere. Le prove si svolgevano ogni giorno tra loro quattro.. anzi Steven era come se non ci fosse visto che riusciva a malapena a reggersi in piedi.
Avevano creato 4 nuovi pezzi pronti per essere cantati… ma di Axl si sapeva soltanto, attraverso Doug Goldstein, che era  in vacanza in Europa con la sua nuova fiamma di nome Stephanie.
L’ennesimo giorno di prove. Steven non si fece vedere quel giorno perché era impegnato. Duff disse che era semplicemente sballato sul letto.
-ehii Izzy !!! che cosa ne pensi di questo riff??? Mi è venuto in mente questa notte mentre mi preparavo il solito bicchiere… -
-è una figata Slah!!! Prova a risuonarmelo senza però quel do#m…-
-si ha ragione Izzy!!! Suonalo senza do# e aggiungi un mi-.  Duff quando ascoltava sapeva sempre dare una melodia più asciutta ai riff che gli altri proponevano.
-cazzo ragazzi suona bene!! Izzy fai degli accordi in levare quando io li faccio in battere-. Slash era entusista.
Eccola un’altra canzone in fase di creazione quando tutto ad un tratto si aprì la porta e..
 
-Ciao ragazzi!!!Ehii Izzy come stai??? Sei ritornato !! mi sei mancato amico!!- lo abbracciò.
Era axl vestito con converse firmate da lui stesso e un paio di pantaloncini corti adatti al caldo asfissiante di quei giorni. Indossava anche una t-shirt con la faccia di gesù con sotto la scritta kill your idol… “io vorrei uccidere te” pensò Izzy.
-ciao- rispose freddo Izzy senza rispondere al suo abbraccio. Gli altri ragazzi lo salutarono un po’ più calorosamente.
-dov’è steven?- chiese Axl.
-se tu fossi più presente molto probabilmente lo sapresti!!!-
- che cazzo ti prende Iz?-
- mi prende caro axl che noi siamo qui a romperci il culo anche per te mentre tu te ne sei stato fino ad ora sulle coste francesi allietato dalla tua nuova fidanza. Ecco che mi prende caro cantante dei miei coglioni!!!-
-che cazzo vuoi da me?? Che cazzo volete da me? Sono io che ho creato questo gruppo, sono io che mi sono rotto il culo per voi e una buona vacanza dopo tutta questa fatica è quello che mi merito!!-
-tu non ti meriti proprio un cazzo. Uno perché questo “gruppo” come lo chiami tu è anche merito nostro e secondo come te la meriti tu la vacanza dovremmo meritarcela anche noi però a quanto pare abbiamo più cervello per restare qui a far nascere un nuovo disco quindi per quanto mi riguarda tu non stai proprio facendo un cazzo.-
-tu saresti il primo a non dover parlare Iz visto che sei stato via per due mesi..-
-certo bill sono stato via per due mesi ma stavo male e non potevo permettermi di uscire perché non ce la facevo fisicamente. Io purtroppo non sono andata in vacanza-
Non sapendo cosa rispondere axl disse- non chiamarmi bill testa di cazzo!-
-ti chiamo come voglio…-
Slash e duff se ne stavano zitti con in braccio i loro strumenti mentre fumavano entrambi e guardavano un punto imprecisato del pavimento. Non avevano il coraggio di aprire bocca anche perché sapevano che il caro axl era molto suscettibile e l’unico che riusciva a tenergli testa era Izzy.
Axl non sapeva più che cosa dire… e fu un istante. si lanciò addosso al povero Izzy prendendolo impreparato e cominciarono a darsele di buona ragione mentre si lanciavano insulti a vicenda. Slash e duff li guardarono ma non osavano separarli anche perché tutti e due dovevano sfogare un po di rabbia in corpo. Dopo circa 10 minuti di graffi, pugni e insulti fu Izzy a fermarsi e a guardare il suo amico. Axl di conseguenza si fermò a guardare dentro a quegli occhi profondi e misteriosi che non gli fecero mai perdere la speranza parecchi anni prima e si sentì uno stupido. Uno stupido per come si era comportato. Si stava dando delle arie come quelle persone che un tempo odiava. Come aveva potuto ridursi così?
Alla fine abbracciò Izzy che rispose calorosamente questa volta. E insieme si chiesero scusa. Axl si mise a piangere come un bambino. Duff fece un segno a Slash e tutti e due lasciarono i due amici ritrovati a spiegarsi quei comportamenti idioti.
-scusami di tutto Jeff. Anzi devo scusarmi con tutti!!!-
-hai ragione Bill. Devi scusarti.. perché il tuo non è stato un bel comportamento. Scusami te se prima sono stati così brusco e cattivo.-
-no Jeff sei stato giusto ! ora è tempo di rimetterci al lavoro… e cazzo sono contento di vederti ripulito dalla merda.. sei tornato in te vecchio mio!!!-
Izzy sorrise.. anche Axl era tornato in sé… lo aveva chiamato Jeff.. non Iz…
Il telefono squillava ma di risposte nemmeno una. Era una settimana che Izzy tentava di chiamare Axl ma senza nessuna risposta. Dopodichè si era rotto le scatole e aveva deciso di lasciare perdere. Le prove si svolgevano ogni giorno tra loro quattro.. anzi Steven era come se non ci fosse visto che riusciva a malapena a reggersi in piedi.
Avevano creato 4 nuovi pezzi pronti per essere cantati… ma di Axl si sapeva soltanto, attraverso Doug Goldstein, che era  in vacanza in Europa con la sua nuova fiamma di nome Stephanie.
L’ennesimo giorno di prove. Steven non si fece vedere quel giorno perché era impegnato. Duff disse che era semplicemente sballato sul letto.
-ehii Izzy !!! che cosa ne pensi di questo riff??? Mi è venuto in mente questa notte mentre mi preparavo il solito bicchiere… -
-è una figata Slah!!! Prova a risuonarmelo senza però quel do#m…-
-si ha ragione Izzy!!! Suonalo senza do# e aggiungi un mi-.  Duff quando ascoltava sapeva sempre dare una melodia più asciutta ai riff che gli altri proponevano.
-cazzo ragazzi suona bene!! Izzy fai degli accordi in levare quando io li faccio in battere-. Slash era entusista.
Eccola un’altra canzone in fase di creazione quando tutto ad un tratto si aprì la porta e..
 
-Ciao ragazzi!!!Ehii Izzy come stai??? Sei ritornato !! mi sei mancato amico!!- lo abbracciò.
Era axl vestito con converse firmate da lui stesso e un paio di pantaloncini corti adatti al caldo asfissiante di quei giorni. Indossava anche una t-shirt con la faccia di gesù con sotto la scritta kill your idol… “io vorrei uccidere te” pensò Izzy.
-ciao- rispose freddo Izzy senza rispondere al suo abbraccio. Gli altri ragazzi lo salutarono un po’ più calorosamente.
-dov’è steven?- chiese Axl.
-se tu fossi più presente molto probabilmente lo sapresti!!!-
- che cazzo ti prende Iz?-
- mi prende caro axl che noi siamo qui a romperci il culo anche per te mentre tu te ne sei stato fino ad ora sulle coste francesi allietato dalla tua nuova fidanza. Ecco che mi prende caro cantante dei miei coglioni!!!-
-che cazzo vuoi da me?? Che cazzo volete da me? Sono io che ho creato questo gruppo, sono io che mi sono rotto il culo per voi e una buona vacanza dopo tutta questa fatica è quello che mi merito!!-
-tu non ti meriti proprio un cazzo. Uno perché questo “gruppo” come lo chiami tu è anche merito nostro e secondo come te la meriti tu la vacanza dovremmo meritarcela anche noi però a quanto pare abbiamo più cervello per restare qui a far nascere un nuovo disco quindi per quanto mi riguarda tu non stai proprio facendo un cazzo.-
-tu saresti il primo a non dover parlare Iz visto che sei stato via per due mesi..-
-certo bill sono stato via per due mesi ma stavo male e non potevo permettermi di uscire perché non ce la facevo fisicamente. Io purtroppo non sono andata in vacanza-
Non sapendo cosa rispondere axl disse- non chiamarmi bill testa di cazzo!-
-ti chiamo come voglio…-
Slash e duff se ne stavano zitti con in braccio i loro strumenti mentre fumavano entrambi e guardavano un punto imprecisato del pavimento. Non avevano il coraggio di aprire bocca anche perché sapevano che il caro axl era molto suscettibile e l’unico che riusciva a tenergli testa era Izzy.
Axl non sapeva più che cosa dire… e fu un istante. si lanciò addosso al povero Izzy prendendolo impreparato e cominciarono a darsele di buona ragione mentre si lanciavano insulti a vicenda. Slash e duff li guardarono ma non osavano separarli anche perché tutti e due dovevano sfogare un po di rabbia in corpo. Dopo circa 10 minuti di graffi, pugni e insulti fu Izzy a fermarsi e a guardare il suo amico. Axl di conseguenza si fermò a guardare dentro a quegli occhi profondi e misteriosi che non gli fecero mai perdere la speranza parecchi anni prima e si sentì uno stupido. Uno stupido per come si era comportato. Si stava dando delle arie come quelle persone che un tempo odiava. Come aveva potuto ridursi così?
Alla fine abbracciò Izzy che rispose calorosamente questa volta. E insieme si chiesero scusa. Axl si mise a piangere come un bambino. Duff fece un segno a Slash e tutti e due lasciarono i due amici ritrovati a spiegarsi quei comportamenti idioti.
-scusami di tutto Jeff. Anzi devo scusarmi con tutti!!!-
-hai ragione Bill. Devi scusarti.. perché il tuo non è stato un bel comportamento. Scusami te se prima sono stati così brusco e cattivo.-
-no Jeff sei stato giusto ! ora è tempo di rimetterci al lavoro… e cazzo sono contento di vederti ripulito dalla merda.. sei tornato in te vecchio mio!!!-
Izzy sorrise.. anche Axl era tornato in sé… lo aveva chiamato Jeff.. non Iz…

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Capitolo 11
*** THE STARS BEGIN TO FALL ***


Settembre 1991. Erano usciti finalmente quei due album che avevano creato. Una produzione mastodontica da non riuscire nemmeno a crederci. Ma quando di mezzo viaggia la voglia di comporre e di fare nessuno può fermare un insieme di artisti. Steven alla fine era caduto in un baratro oscuro da cui nessuno riusciva più a staccarlo.. lui e le sue maledette droghe.. Axl si era talmente arrabbiato a vederlo così che pur di tentare di salvargli la vita gli aveva dato un ultimatum: o ti ripulisci o esci dal gruppo… Steven purtroppo aveva preso alla leggera l’avviso di Axl anche se l’accordo lo aveva firmato. Purtroppo ad Axl toccò cacciare Steven dal gruppo.
Era tempo di tour…. Un tour che durò 2 lunghi anni…. Cominciarono a fare concerti in America.. i loro spettacoli toccavano tutti i 50 stati. Ma quello più memorabile fu a Saint Louis dove Axl si lanciò in mezzo al pubblico per picchiare un fan con macchina fotografica al collo pronto a scattare foto proibite.
Axl si infuriò talmente tanto che lasciò il concerto nemmeno a metà….
Izzy e tutti gli altri componenti erano stanchi delle sue continue cazzate… prima con i ritardi di minimo due ore, poi le sparizioni improvvise con lui che partiva e andava a Parigi il giorno del concerto e ora con questo… era troppo…
Izzy gli corse dietro e cercò di fermarlo..
-Bill, ehi Bill che cazzo fai?? Torna sul palco non vorrai lasciare tutto così???-
-Me ne fotto Izzy ! Andate a fanculo tu, Slash e le sue battutine da schifo e quella merda di personaggio!-
-Datti una calmata Axl il mondo non gira attorno a te.. mi sembra di avertelo già spiegato non poco tempo fa… ci stiamo tutti rompendo i coglioni qui per far funzionare la cosa-
-E allora andatevene… vattene IZ…- e con gesto stizzoso aprì  richiuse alle sue spalle la porta del camerino.
Izzy era come se avesse ricevuto una sberla in faccia…. Vattene aveva detto…
Bene se continua così sarà quello che farò… io non sono il burattino tuo e nemmeno gli altri lo sono… si sentiva sporco, frustrato. Aveva dedicato anima e corpo a quel gruppo. Ora Steven non c’era più, i concerti cominciavano sempre in ritardo e si suonava di malumore non sapendo quando “Mister super star” sarebbe arrivato. Slash e Duff continuavano la loro vita di eccessi assieme al nuovo arrivato Matt Sorum e lui.. lui non sopportava più quella vita.
Era stanco delle continue mancanze di rispetto da parte di Axl, era stanco delle continue lamentele degli altri componenti che sapevano solo lamentarsi e mai affrontare il problema.
Era giunto il momento di lasciare quello in cui aveva creduto  fino a quel momento.
Non ci credeva più.. non si sentiva più un Guns. Dov’erano finiti i veri Guns N’Roses?
Quei pensieri accompagnarono Izzy durante il tragitto che dal furgone dov’erano rinchiusi li portava fuori dallo stato perché il palco e la strumentazione erano stati distrutti dai fans incazzati neri.



chiedo scusa per il mega ritardo con cui aggiorno !! ho avuto un pò di problemini!!! ma ora rieccomi qui !!! ringrazio tutti coloro che ancora seguono la mia storia!!! tanti bacii

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Capitolo 12
*** WHY? ***


Qualche giorno dopo…
Izzy era tranquillo sul terrazzo del suo appartamento a contemplare il tramonto sul mare mentre si fumava una sigaretta quando il telefono cominciò a squillare.
Se lo aspettava. La notizia era sicuramente già arrivata a quei 4 combina guai.
-“pronto?”-
-“che cazzo significa Iz? Non te ne puoi andare.. l’hai fondato con me questo gruppo, lo abbiamo fondato insieme ! siamo indivisibili cazzo !!! non puoi farmi questo porca troia. Se davvero lo fai io ti…!”
-“fai cosa Axl? se la smetti di urlare forse posso spiegarti ma non per telefono. ti aspetto da me tra un ora. Se non arrivi in orario non suonare nemmeno.”
“io non”..
Tu tu tu..
Izzy aveva riattaccato. Non aveva voglia di sentire le sue scuse. Scuse patetiche tirate fuori solo per dargli il contentino momentaneo.
Questa volta faceva sul serio. Almeno una volta nella sua vita. Aveva deciso di lasciare il gruppo definitivamente.
Perché quello non era più un gruppo… era diventato il teatrino degli orrori di Mr. Rose. Tutto ciò che lui diceva o faceva diventava legge. Gli altri due erano troppo buoni o forse ci tenevano troppo per poter dire anche solo la minima cosa contro di lui.
Gruppo. Non lo erano più da un bel po’. Axl Rose leader indiscusso si era creato un personaggio che non aveva nulla a che fare con il Bill che assieme a lui era approdato nella L.A e con sforzi inimmaginabili si era fatto un nome nel mondo musicale.
Dopo nemmeno mezzora di questi pensieri suonò il campanello.
Andò ad aprire.. era Axl.
-“Porca troia comincerà a nevicare anche se siamo solo a novembre Axl ! sei in anticipo. ”
-“Smettila con il tuo sarcasmo del cazzo e dammi una spiegazione Izzy!! Perché?”
-“ Vuoi che sia sincero e che ti dica davvero come stanno le cose?”
-“ Si dimmi tutta la verità Iz…ti ascolto”-
-“Spero vivamente che tu lo faccia perché è almeno un anno che non lo fai più. La verità è caro Bill che mi sono alquanto rotto i coglioni dei tuoi comportamenti da super mega star. Te l’avevo ripetuto anche qualche anno fa prima di incidere gli Use Your Illusion e mi avevi ascoltato. Ma quelle poche parole si sono disperse come fumo al vento. Ti ripeto caro Rose che il mondo non gira attorno a te e il tuo comportarti da principessina viziata mi ha fatto allontanare anche perché hai mancato a tutti di rispetto e nemmeno hai chiesto scusa. Anzi credi di aver fottutamente ragione in tutto. Invece non è così Axl. Guardati dentro, rifletti perché non sei più il Bill che conoscevo?? Dov’è finito quel ragazzo tenace??”
-“non chiamarmi più Bill..chiamami Axl”-
-“no ti chiamo Bill perché io ora voglio parlare con lui non con Axl . Questo personaggio che ti sei creato non ha più nulla a che fare con me. Non riesco più a farcela. Oltretutto ora ti sei preso anche  i diritti del nome.. bella cagata. Mi ricordo quando lo creammo assieme questo nome.. “
-“ Izzy io faccio quello che mi pare ok? Non devo chiedere il permesso a nessuno per farlo tanto meno a te. Se volevi potevi evitare di darmi il consenso! Io ve l’ho chiesto se volevate o no darmi i diritti!
-”Si pezzo di merda ci hai messo con le spalle al muro. O ti davamo i diritti oppure ciao ciao concerti e sarebbe stata un’altra Saint Louis. Axl ma non ti rendi conto che stai rovinando tutto ciò che abbiamo costruito con una fatica immensa? Stai mandando tutto in vacca !!-
-“Cazzate Iz !! Sono tutte cazzate le tue. Sei solo invidioso perché io sono più sui giornali che te. Stai mettendo su questa scena per far parlare anche di te”
-“Axl non me ne frega un cazzo della notorietà. Certo i soldi mi fanno comodo ma per il resto chissene frega. Mi basta vivere la mia vita con felicità! Ma da troppo tempo la mia felicità è stato rovinata dal tuo immenso ego. Mi dispiace Axl questa è la mia ultima parola!-
-“ ma perché Iz???ci sarà un modo per farti cambiare idea?? Ti prometto che cambierò hai ragione ti chiedo scusa..cambierò Iz te lo prometto…”
-“ me lo avevi promesso meno di un anno fa.. è troppo tardi Bill…”
Axl non disse più una parola.. gli occhi diventavano lucidi mentre guardava il suo amico.. aveva ragione su tutto ma era troppo orgoglioso per ammetterlo.. sapeva che Izzy non avrebbe cambiato idea….
Si accese una sigaretta mentre il guardava il chitarrista che a testa bassa si beveva un sorso d’acqua…
Guardandolo gli tornarono in mente ricordi passati della loro adolescenza…. Una lacrima cadde non vista…
Finì la sua sigaretta mentre Izzy se ne accese un’altra sempre senza parlare. Fu allora che Axl si alzò e andò ad abbracciare il suo amico di sempre. Quell’amico che non avrebbe mai più avuto dal momento in cui usciva da quella porta… lo abbracciò stretto.. Izzy rispose all’abbraccio stringendolo forte.. ancora una volta inspirò il suo profumo,… stettero così alcuni minuti finchè Axl disse: “ mi mancherai Jeff…”
-“ tu molto di più Bill…” si guardarono negli occhi un’ultima volta poi Axl si rimise gli occhiali da sole e uscì di fretta dall’appartamento di Izzy senza voltarsi indietro.

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