Destiny game

di Believe97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Finalmente era arrivato il giorno che aspettavano da tutti questi anni di sgradevole attesa, finalmente lei sarebbe morta e tutto quello che avevano sofferto per colpa della sua famiglia non sarà altro che un brutto ricordo; sazieranno la loro sete di vendetta, quella che li affliggeva di più. Si pentirà. Di tutto. Di tutto quello che suo padre gli aveva fatto. Provavano ancora un forte sentimento d’ingiustizia; non avevano potuto uccidere il vero colpevole della morte dei loro genitori ma sapevano che sarebbero finalmente riusciti a uccidere la persona a lui più cara: la sua unica figlia.
C’era solo una cosa che lui non riusciva a capire, o semplicemente una cosa a cui non voleva credere. Voleva sapere perché si sentiva un nodo allo stomaco e non un senso di sollievo, di liberazione mentre la guardava felice nei suoi ultimi minuti di vita, senza sapere che stava per essere uccisa. Voleva sapere il perché ogni volta che incrociava i suoi occhi, sinceri e profondi, gli si scioglieva il cuore, si sentiva mancare la terra sotto i piedi. Non poteva essere amore. Non DOVEVA essere amore. Lui doveva continuare a odiarla, come aveva fatto per tutti questi anni... Ma non ci riusciva, non riusciva ad’immaginare di non rivederla più, di non vedere più la sua risata, i suoi occhi, le sue labbra, i suoi capelli al vento. Voleva sapere se un giorno l’avrebbe mai perdonata, se lei lo avrebbe mai amato, se si sarebbero baciati...
Ma come poteva scoprirlo se lei moriva?
No, non poteva morire, non ora che sapeva di amarla, l’avrebbe salvata, l’avrebbe salvata anche a costo della sua vita.

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Capitolo 2
*** capitolo 1 ***


 

 

Mia madre non fa che dirmi che sono stupenda e capace di grandi cose, lei non mi mentirebbe mai, e poi perché mai dovrebbe mentire su una cosa del genere? 

Al contrario di mia madre quando mi guardo allo specchio vedo una semplice ragazza un po’ timida con un ammasso di capelli castani- biondi tra il liscio e il mosso, lunghi fino alle spalle, due occhi blu- verdi, bocca carnosa e una faccina un po’ troppo rotonda, cosa c’è di speciale in me? Niente, perché, se ci fosse stato qualcosa di speciale, mio padre non mi avrebbe abbandonata a sette anni, se ero così speciale mia madre mi avrebbe dato ascolto e non avrei cambiato scuola proprio al quarto anno delle superiori, ma lei insisteva, dicendomi che sarebbe stato meglio per entrambe cambiare aria e lasciare la nostra vecchia vita alle spalle ed io ho ceduto, perché non sono capace di ribellarmi. Oltretutto ho paura di cambiare scuola e città, non credevo che sarebbe stato così difficile lasciare quelle pesti dei miei compagni di scuola, anche se non mi erano mai piaciuti fino in fondo; so che dovrebbe essere più un bene che un male ma è così difficile farsi degli amici, e se poi lì non me ne faccio nemmeno uno? Sarebbe solo peggiorata la situazione ed io ho proprio paura di questo: che le cose possano peggiorare. Per questo ho deciso che quando arriverò in California sarò una ragazza del tutto nuova.

Cambiare? Parola troppo dura e dolorosa, per alcune persone può essere bello e semplice ma per altre spiacevole e doloroso.

Nel mio caso è la seconda opzione.

. . .

 

Mia madre guidava, seria in viso. Da quando mio padre ci ha lasciato non l’ho più vista sorridere, neanche una smorfia, solo tristezza. 

Le ore di macchina sono state pesanti e io sono stata sempre a guardare il panorama. 

La pioggia era battente sulla strada, produceva una malinconica sinfonia, sembrava che rispecchiasse il suo umore. Il cielo di grigio spento, proprio come i suoi occhi, come la sua vita. Il vento sembrava parlasse, emetteva acuti sussurri, volve farsi sentire, voleva far capire al mondo intero che non è secondo a niente.

Povero vento, quanto ti capisco, molti credono di conoscerti, ma in realtà sanno molto poco di te. 

Credono che porti solo sventura e distruzione, ma non conoscono il tuo lato sensibile, di quando accarezzi le foglie e fai volare i desideri.

A volte mi chiedo: chi ci conosce davvero?

. . .

 

Arrivate in California è tutta un’altra storia, sole, aria fresca e tempo sereno. Dovrei imitare il tempo ed essere felice, non dovrei far finta di essere invisibile e far vedere a tutti che esisto, ci sono. Cambierò ...e se questo è un gioco del destino, allora eccomi pronta ad  iniziare a giocare,

Perché solo giocando si saprà chi vincerà ...

. . .

 

La casa è molto più grande di quello che si aspettava. Ha tre bagni, quattro stanze, una cucina, una sala da pranzo, due salotti, due piscine (una all’interno e una all’esterno), soffitta, e un pezzo di spiaggia tutto loro.

Al diavolo la vecchia Luce Williams, adesso c’è né un’altra: ambiziosa, sicura di se e alla moda.

- Luce, aiutami, non rimanere impalata come una mummia – 

- Si mamma scusa, vengo subito – 

Luce corse verso la madre, pronta per un nuovo inizio. La madre, al solito, la guardava seria, ma con una scintilla di compiacimento.

- Entriamo Luce, iniziamo la nostra nuova vita – la madre gli prese la mano ed entrarono nella loro nuova casa, anzi no, la loro nuova vita.

. . .

 

La camera di Luce era ancora sommersa di pacchi ma a lei già piaceva da morire, come se fosse stata fatta proprio per lei, i muri scuri con un viola spento, gli scaffali neri lucenti, un letto a due piazze, un balcone gigantesco, da dove poteva ammirare la Luna riflessa nel mare, le stelle in quel cielo spento e la meravigliosa spiaggia. 

Lei s’immedesimava in ognuna di queste cose, così diverse, ma anche così simili: 

Era come se la natura cercasse di dirle qualcosa. 

Mentre cercava di immaginarsi su quella spiaggia, stesa al sole intravide qualcuno, che cammina annoiato, o forse affascinato dalla natura che lo circondava. Una strana sensazione la percorse, come tanti serpenti striscianti sul corpo, era un misto tra piacere e dolore, una cosa che non si può descrivere solo a parole, non era solo brividi, tutto il suo corpo era attratto da lui e dopo una scintilla....

Lui la stava guardando.

 

 

 

 

 

 

Un’altra giornata noiosa, ragazze che mi circondano dalla mattina alla sera, la mia ragazza che mi assilla, mio fratello che è un rompi palle pensa solo alla vendetta.

Mi sono veramente rotto, che vita di merda, è sempre la stessa routine, l’unica cosa che amo di questo mondo è la spiaggia, sentire il vento che mi scompiglia i capelli e che mi fa desiderare di volare, di andarmene per sempre, di non pensare al futuro, le onde che s’infrangono come scaglie di vetro sulla spiaggia indifesa, la luna che riflette la sua luce sul mare blu come il cielo.

. . .

 

Prese il suo Sub nero argentato, stava per partire quando il cellulare vibrò, era suo fratello, e adesso cosa voleva? Inutile rispondere. Riattaccò il telefono.

Il cielo si stava oscurando piano e la luna sorgeva mostrando tutta la sua bellezza. Non vedeva l’ora di staccare il cervello da tutti i suoi pensieri, non vedeva l’ora di camminare a piedi scalzi sulla sabbia tiepida.

. . .

 

Arrivo sulla spiaggia privata della loro vecchia casa, bella come non mai; ma oggi aveva un non so che di strano. C’erano le luci accese, le finestre spalancate, era come se tutti i ricordi che aveva cercato invano di dimenticare tornavano a galla. 

Lui da piccolo con suo fratello che giocavano nel giardino, mia madre in cucina che preparava i suoi buonissimi biscotti in casa e ... suo padre che leggeva il giornale ... quel ricordo gli fece male più degli altri perché sullo stesso giornale ci sarà scritta la sua morte. Quel bruttissimo giorno di fine estate, dove quel bastardo è venuto a derubarci e mettere la parola fine alle vite dei loro genitori e rovinare per sempre quella sua e di suo fratello il corpo di quel criminale non era stato ritrovato ma credevano fosse morto in un incidente stradale. Lo travolse un’ondata di odio.

Quella casa un’altra volta illuminata, un’altra volta piena di gente, di vita, non lo sopportava, non poteva tollerare che altre persone occupassero quella casa piena di ricordi e piena di significati per la sua adolescenza, ma... anche se ormai non doveva pensarci e doveva essere felice per le persone che avevano comprato la casa voleva sapere chi ci abitava adesso. In quel preciso istante dal balcone della sua vecchia camera uscì una ragazza, bellissima, una strana sensazione lo percorse, come tanti serpenti striscianti sul corpo, era un misto tra piacere e dolore, una cosa che non si può descrivere solo a parole, non era solo brividi, tutto il suo corpo era attratto da lei e dopo una scintilla...

Lei lo stava guardando ...

Non ci posso credere, non può essere lei, non deve essere lei, perché a me? Adesso si che potevo definire la mia esistenza una merda totale, un’altra ondata di odio mi percorse ma stavolta molto più violenta, ma come diavolo si permette di ritornare? E in casa mia? No, ero quasi riuscito a far smettere quel deficiente di mio fratello con i suoi pensieri di vendetta e tu ... tu ritorni? Me la pagherai. Ti odio.

Daniel voleva affrontarla, dirle di andarsene immediatamente, ma lei ovviamente non avrebbe capito. La gamba gli stava vibrando, era di nuovo il cellulare, lo prese senza staccare gli occhi da lei. Non ci riusciva.

-Amoreeeeeeeeeeeeeeee!!!!! Ma dove sei? Ti ho cercato tanto oggi, non ti sei fatto sentire, né vedere a scuola, cos’è mi stai evitando? Stai male? Oh, il mio povero cucciolo, hey ci sei? –

-S...s...scusa ...ci sono, ho solo avuto un piccolo contrattempo e... – Daniel non fece in tempo a finire la frase che la sua ragazza lo bombardò di infinite domande su ogni genere di argomento, lui rigirò gli occhi “ dio quant’è pesante a volte” pensò lui, ancora guardando quella ragazza.

- Amore, James ti cerca, dice che ti deve dirti una cosa molto importante, non ho capito bene di che cosa si tratta ma continuava a dire come un pazzo maniaco che lei è tornata ... lei chi???? SENTI DANIEL SE E’ UNA TUA EX OK , MA SE MI TRADISCI IO ... – 

Il resto della frase non la sentì. E’ vero, lei è tornata.

- Devo andare – 

_ COSAAAAA???? EH NON MI VUOI DIRE CHI E’? DANIEL, NON RIATTACCARE, DANIEL ... –

Si sentì solo il bip del cellulare, ormai lui era al colmo della collera.

Prese furiosamente le chiavi della macchina e sbatté violentemente la portiera, guidò come un ubriaco verso casa, l’unico suo pensiero era di trovare il fratello e parlarci immediatamente, forse la sua mania di vendetta non era del tutto sbagliata.

 

 

 

“è un incubo. Uno di quelli talmente reali da sembrare veri; ma ho come il presentimento che non sia solo un sogno”

James era disteso sul letto, baciato dal sole del pomeriggio, che gli illuminava il viso abbronzato, quando ebbe uno strano presentimento, un senso di rabbia e eccitazione. Spalancò ferocemente gli occhi. Gridò. 

“Non può essere lei, non deve essere lei” pensò mentre si alzò dal letto. 

Corse in salotto, si mise le scarpe e senza neanche allacciarsele uscì con la rabbia e la disperazione dipinta in faccia. Il cuore gli martellava nel petto e tante piccole spine lo trafiggevano da per tutto. Continuava a pensare:“devo chiamare Daniel, devo chiamare Daniel”.

Lo sapeva, lei è qui, anche se non l’aveva ancora vista lui era certo che lei era vicina, anche se non ci voleva ancora credere, lo voleva vedere con i suoi occhi.

Salì sulla jeep e, dopo poca strada, parcheggiò accanto alla loro vecchia casa. La vide ammirare la vecchia casa di James, insieme alla madre. 

Ripensava ai giorni in cui lui e lei erano felici insieme, erano solo all’asilo ma lui già l’amava, com’era bella. Traboccava di gioia ogni volta che erano vicini. Adesso provava tutt’altro che amore.

. . .

 

Aveva provato a chiamare Daniel quella sera, ma non aveva risposto.

James girava in torno al tavolo in preda all’ansia.

Gli occhi freddi, blu come il mare; i capelli neri sudati che gli grondavano sulla faccia e la luna e le stelle che sembrava volessero dare solo lui la loro luce, per illuminare i suoi muscoli, così belli da sembrare irreali.

Decise di chiamare Bella, era l’unica che lo potesse aiutare.

1,2,3,4 squilli. Finalmente al quinto rispose:

- Pronto-

- Pronto, Bella. Ti devo chiedere un favore-

- Dimmi-

. . .

 

Provò a richiamare Daniel, ma era occupato. Forse Bella era riuscita a dirglielo, forse lo stava avvertendo.

Ripensando a quello che era successo gli venne uno strano brivido per tutto il corpo. Doveva smetterla di pensare a Luce.

 

 

  Ed ' eccoci ancora qui , tra un pò farò anche il secondo capitolo, bene più o meno si inizia a capire sono tutte e 3 i protagonosti che narrano la storia e il loro punto di vista. ora vi lascio che scrivo il secondo 
 

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Capitolo 3
*** capitolo 2 ***


Capitolo 2 
 
Luce stava seduta sul letto, ancora in pigiama, guardando le scatole ancora piene
 
 ammassate sul pavimento.
 
Si chiedeva quando sarebbe riuscita a mettere tutti i suoi vestiti e le sue cose nei
 
mobili nuovi. Lucidi di un nero intenso,moderni e spigolosi, con rare curve colorate di
 
viola.
 
 
Non aveva mai avuto una camera così bella, già se la immaginava pulita e ordinata,
 
con i muri pitturati di violla-lilla coordinati al mobile e i suoi mille poster.
 
Non si sarebbe mai aspettata da suo padre un tale regalo.
 
Era molto stanca. Aveva pensato tutta la notte allo sgurado del ragazzo che aveva 
 
visto sulla spiaggia, uno sguardo pieno di odio,stupore,rabbia, pieno di ricordi che
 
crederva di aver rimosso del tutto e adesso gli scorrevano davanti agli occhi come un film
 
in 3D.
 
 "Anche mamma aveva fatto lo stesso sguardo quando aveva scoperto che abitare qui
 
era l'unica decisione giusta per non finire in mezzo alla strada, da allora mi sono 
 
sempre chiesta il motivo della sua reazione,poichè qui è tutto così spettacolare e magico."
 
 
Il ragazzo ovviamente non era innamorato di lei ma Luce continuava a pensare che
 
era il più bello che avesse mai visto.
 
Con grandi occhi blu ghiaccio, con leggere sfumature di verde e di grigio; i capelli 
 
castani schiariti dal sole, tanti riflessi biondi tra le ciocche ricce, i muscoli abbastanza 
 
marcati,ma così dolci allo stesso tempo.
 
 
                                      ...
Il giorno dopo dovette andare a scuola,era il 20 febbraio e lei era agitatissima,tra la camera sottosopra,la scuola 
 
e il ragazzo sulla spiaggia. Non aveva ancora trovato un vestito adatto per il suo primo giorno di scuola
 
alla Califonia's school e svuotava tutte le valige piene di vestiti, senza risultati.Alla fine preferì un completino nero
 
con il collo a "V", dei jeans leggeri sotto e le scarpe a ballerina con un pò di tacco.
 
Doveva assolutamente comprare dei vestiti nuovi.
 
Si preparò, si sistemò i capelli in un acconciatura sexy ( legati in una coda alta e ciuffo  sbarazzino ) e uscì di casa.
 
La scuola era molto vicina quindi decise di andare a piedi. Arrivò davanti al cancello della scuola dopo neanche cinque 
 
minuti. La camminata non era servita a far diminuire l'agitazione, anzi, l'aveva aumentata passo dopo passo.
 
Già su per la collina l'aveva intravista, bella e prestigiosa , una marea di ragazzi che attraversavano il cancello sorridenti 
 
con le loro macchine super belle, le ragazze camminavano da modelle e vestivano da dive, a confronto a loro Luce non era niente,
 
si sentiva morire ma doveva affrontare questo primo giorno. 
 
Entrò e , lentamente, avanzava, facendosi strada tra i suoi nuovi compagni, tutti la guardavano , alcuni con dei sorrisi , altri diffidenti
 
e altri ancora curiosi, era la novità della scuola, la new entry , aveva tutta l'attenzione addosso, come se l'amasse.
 
Luce doveva cercare la segreteria per prendere l'orario e le aule solo che aveva un unico problema non aveva la minia idea di dove si trovasse
 
" bene primo giorno e già mi perdo, batto il record mondiale, cavolo dove sono andata a finire, le ragazze vestite come delle dive invece io ...
 
e poi odio la gente che mi fissa, capisco che sono la nuova ma dà fastidio.... oh cavolo la campanella , dove vado or.."
 
- ciao, tu sei la nuova  ? -
 
Un ragazzo alto biondino carnagione chiara e occhi marroni si avvicinò a lei 
 
- si ma...-
 
- immagino tu non sappia dove andare giusto ? - il ragazzo le sorrideva, emanava bontà e amicizia, Luce gli sorrise 
 
- già non ci capisco niente e poi ... qui fissano e basta- 
 
lui si guardò in intorno ridendo - hai proprio ragione, qui non c'è nessuno che si fà gli affari suoi , ma tanto questo è il liceo no? -
 
aveva perfettamente ragione,questo era il liceo, popolari, sfigati,bulli , ora doveva affrontare  tutto questo e iniziare a metà anno non sarà una cosa molto facile
 
-  ah si scusa se non mi sono presentato, Bill, Bill bomd- le tese la mano ancora sorridente ma adesso con un lucichio nei occhi.
 
- Lucinda Williams ma per gli amici Luce - gli prese la mano e sorrise, un'amico già il primo giorno record.
 
- bene dai ti accompagno io in segreteria sono gli occhi e le orecchie di questa scuola, e non scherzo-
 
- sul serio mi accompagneresti ? - Luce era sorpresa, non era tanto facile trovare un ragazzo e sottolineo ragazzo che il primo giorno ti si avvicini e ti aiuti , è ...dolce
 
-ma certo dai andiamo- 
 
Bill l'ha portò con se , gli fece il giro turistico un pò della scuola, spiegando le varie aule e i professori, dato che lui la prima ora non aveva lezione e neanche lei
 
scherzarono, gli fece vedere la palestra , c'era una piscina all'esterno , mille attrezzi ,e una pista d'atletica, il professore sbraitava con una ragazza che non faceva un'esercizio per bene,
 
il professore si chiamava martelli, marcello martelli, alto robusto, si poteva dire che era un'insegnate di ginnastica.
 
 
Vide l'auditorium, assomigliava più ad'una città, era immenso e c'era anche un teatro, Luce era contentissima perchè amava il teatro
 
-sai io frequento questo corso insieme a i miei amici, Bella è la più talentuosa è molto brava ma Emily riesce a tenerli testa, io invece devo competere con i due frattelli
 
i grigori, i più popolari qui dentro , sono matti-
 
-wow hai tanti amici - 
 
- e saranno anche i tuoi dato che ora sei mia amica- gli prese la mano amichevolmente ,,lei gli sorrise - ora è meglio che ti accompagni alla segreteria che tra un pò inizia la seconda ora 
 
e se non mi presento in classe in orario babbo natale se l'ha prende con me -
 
- babbo natale ? - Bill scoppiò a ridere e Luce era più confusa di prima - babbo natale è il professore di biologia, si chiama enzo mancini anche lui come il prof di ginnastica a origini italiane
 
ma lui assomiglia a babbo natale e invece di parlare urla , lo conoscerai presto , ora andiamo-
 
Uscirono dall'auditorium e andarono alla segreteria, era affolatissima, c'erano una marea di studenti con dei fogli in mano e altri davanti alla presidenza imbronciati, Luce fece un passo indietro ma Bill la fermò
 
- tranquilla ci penso io - 
 
si avvicinò ad'una donna bruna, aveva un'aria simpatica, era paffutella ma molto bella, gli occhi grigi che gli si sporgevano in quel trato minuto, Bill le fece segno di avvicinarsi 
 
- Cussy lei è la nuova arrivata, già gli ho fatto fare il giro turistico , ma ora devo scappare sennò babbo natale mi accoltella-
 
la donna lo guardò male a sentire babbo natale ma poi sorrise 
 
- te l'affido , trattala bene mi raccomando Cussy - fece l'occhiolino a lei, Luce era sbalordita, questo ragazzo conosceva tutto e tutti e non aveva vergogna e nè paura era sempre a suo agio 
 
si avvicinò a Luce - a te invece ci vediamo alla pausa pranzo intesi? , ciao ragazze - Luce non fece neanche in tempo a rispondergli che si dilleguò subito 
 
- è sempre così mia cara non cambierà mai, apparte i convenevoli, piacere io sono Cussy mcland, e tu sei Lucidna Williams , bene mia cara ora compila questo modulo, 
 
ecco le tue classi e alla fine delle lezioni devi ritornare qui a consegnare questo foglio-
 
Luce guardava quello che Cussy gli aveva appogiato fra le mani, era una marea di documenti, tutti da compilare e registrare, il mondo della scuola , tutto pieno di carta.
 
- bene sei apposto ora corri a fisica, siete in laboratorio , l'aula c'è l'hai scritta lì, ma comunque è l'ha 230 , corri corri sennò farai tardi -
 
- grazie - le sorrise e uscì dalla porta scorrevole 
 
"ok ora dove diavolo devo andare? aula 230, ok, come se fosse facile a trovarla, grandioso ritardo il primo giorno di scuola , sarò sicuramente uno studente modello, devo chiedere informazioni sennò addio  "
 
Luce vagava disperatamente in cerca di qualcuno o qualcosa che l'aiutasse a trovare la sua aula , trovò una ragazza castana bassettina, davanti ad'un'armadietto
 
- scusa, sai dove si trova l'aula 230 ? - la ragazza si voltò , la fissò un'attimo e poi le sorrise.
 
- tu sei la nuova arrivata non è così ? piacere Emily e la 230 è l'aula dove devo andare anche io , tranquilla andiamo insieme - Luce le sorrise, erano già in due a fargli quel sorriso sincero pieno di bontà
 
- grazie infinite , comunque io sono Lu....-
 
- Luce non è così? -
 
- come fai a saperlo ? - 
 
- faccio parte del giornalino della scuola, del gossip in teoria e devo sapere tutto di tutti anche delle New entry , tranquilla non entrerò nella tua privacy-
 
sorridendo gli prese la mano e si diressero nella loro aula.
 
Il laboratorio di fisica era immenso, c'erano vari esperimenti fisici, cartelloni appesi e molti ragazzi in giro, il professore aspettava sulla cattedra, appena  vide Luce le  sorrise e le prese il modulo per firmarlo.
 
Luce si accomodò vicino ad Emily e per tutta la lezione non feccero altro che commentare l'abbigliamento del prof e i dubbi di Luce al riguardo il piano di studio.
 
La mattinata era stata serena, la maggior parte dei corsi era insieme ad Emily e nè era contenta , pure di armadietto erano vicine.
 
Arrivò la pausa pranzo e si doveva vedere con Bill
 
- hey Luce  vieni a sederti con me al tavolo - Emily l'ha chiamava sorridendo
 
- eh no mia cara ci sono io - Bill si avvicinò a Luce da dietro 
 
- ma Bill se siamo tutti insieme nello stsso tavolo, che  cavolo dici ? - 
 
- si ma ce l'ha devo portare io dato che sono stato il primo a conoscerla- 
 
- bambino - Emily rigirò gli occhi e si mise a sedere 
 
- lo so tesoro , andiamo Luce ? - gli prese la mano 
 
Erano tutti al tavolo , Luce non si aspettava che i suoi due primi amici si conoscessero, parlavano della mattinata, di Luce  e le cavolate di Bill
 
- lui è un bambino , un bambino impertinente- Emily lo stuzzicava malignamente ma sempre scherzando 
 
- si è vero e nè sono fiero - Bill la guardava di sottecchi e si metteva a ridere 
 
- contento te mio caro Bill - 
 
una ragazza bionda si stava avvicinando a loro e pareva proprio che si conoscessero,era proprio bellissima, aveva i capelli sciolti luminosi , i suoi boccoli cadevano perfettamente nelle sue spalle, aveva un top rosa
 
 una giachettina rossa, jeans attilattisimi e degli stivali neri che gli arrivavano al ginocchio.
 
- Bella , vieni , ci hai messo di tempo , sempre a trucarti eh ? -
 
- eh tu Bill sempre a rimorchiare vero ? - fissò Luce , come se nè fosse disgustata, ma alla fine le sorrise - piacere Bella Febrey
 
Luce le sorrise timidamente -piacere mio, Lucinda Williams- Bella ricambiò ancora il sorriso e si voltò verso Emily
 
- Daniel e James non si uniscono a noi , hanno gli allenamenti anche nella pausa pranzo - 
 
- pazienza , li vedrò dopo quei mascarzoni , anche tu Luce sono quelli di cui ti ho parlato prima -
 
- ah si - la presenza di Bella non l'ha metteva più a suo agio, anzi era come se una padrona fosse arrivata e i suoi schiavi dovevano portagli rispetto e non degnarla di uno sguardo
 
il bello era che dopo essersi presentate Bella non gli riferiva  più la  parola, e Luce si chiuse in se stessa ascoltando le chiachiere dei suoi nuovi amici , e chiedendosi chi fossero questi misteriosi Grigori .
 
La campanella suonò ed'era ora di ricominciare le lezioni.
 
- dove devi andare ora Luce ? - le chiese Emily prendendo gli avanzi del suo pranzo, Luce prese il suo orario - vediamo un pò ... a confezzioni- 
 
- oh anche io , siamo compagne- Bella si alzò e gli andò vicino amichevolmente, - Bill, Emily voi andate , l'accompagno io , siamo compagne di corso - 
 
.- ok te l'affidiamo , io e il bambino ora abbiamo ginnastica, ci vediamo all'uscita- 
 
- a dopo - Bella gli sorrideva, prese Luce sottobraccio e andarono in corridoio
 
- bene, bene , tu sei la nuova arrivata , vedo che ti sei già ambientata e sopprattutto socialmente - lo sguardo di Bella era molto freddo anche se il suo atteggiamento era amichevole
 
- in che senso socialmente ? - 
 
 
- nel senso che già al tuo primo giorno di scuola ti sei seduta nel tavolo dei più popolari- 
 
- più popolari ? -
 
- certamente, non è da tutte sai , sei stata fortunata - le sorrise , ma Luce avvertiva invidia e gelosia in quei gesti buoni 
 
- comunque sia ,belli i tuoi vestiti -
 
- ah grazie - 
 
- prego , sono molto belli per essere di seconda mano - le lasciò il braccio ed'entrò dentra alla classe, Luce rimase immobile " seconda mano ? ".
 
Le ultime quatro ore sono state infernali , era sempre con Bella che non faceva altro che fargli complimenti ma allo stesso tempo l'ha insultava ,i professori erano tutti simpatici ma era molto tesa.
 
Al suono della campanella uscì dall'aula 
 
- Luce , non venire con noi sennò farai tardi alla segreteria,spiegherò io la tua assenza agli altri , ciao -
 
Bella varcò il corridoio da grande modella, mentre lei sfigata li impalata, sentiva alcuni ragazzi ridere di lei , abbassò la testa e andò alla segreteria.
 
- oh cara com'è andato il primo giorno di scuola ? - 
 
Luce teneva ancora la testa abbassata, - bene - 
 
Cussy la studiò un pò ma lasciò perdere dopo .
 
Uscì dalla segreteria , percorrendo il corridoio semideserto, l'umore appezzi solo perchè una ragazza l'aveva derisa davanti a tutti, forse gli avrà parlato anche dietro , prese i suoi libri e iniziò a correre per andarsene
 
" mancano solo altri 364 giorni " corse fino all'uscita e lì si scontrò con un ragazzo .
 
- oddio scusa, scusa , non ti avevo visto , volevo andare via scusa- era accosciata a terra a prendere i libri , si meravigliò che anche lui la stava aiutando
 
-scusami tu non ti avevo visto che stavi correndo - la sua voce era bella intensa ,armoniosa , semplicemtente splendida.
 
Stavano raccogliendo i libri insieme , anche se ancora non aveva avuto il coraggio di alzare la testa e vederlo si sentiva strana, anzi si sentiva bene in sua presenza, l'ultimo libro matematica, lo prese ma non si accorse che anche lui e le loro mani si toccarono
 
alzò il capo e lo vide.... restò senza fiato , i suoi occhi , di un verde con sfumature celestine, capelli biondi, bellissimo , lui appena la guardò sgranò gli occhi , come se l'ha conoscesse da tempo, nel suo sguardo percepì la stessa sensazione che percepì
 
dal ragazzo della spiaggia.
 
. em grazie , scusa ancora- le loro mani ancora non si erano staccate e continuavano a fissarsi 
 
-ciao - disse lui ancora con quel tono sensuale ma adesso con più sentimento
 
-ciao- Rispose Luce un pocchino imbarazzata.
 
- Sei nuova ? -
 
-Si, sono arrivata ieri in califorinia- 
 
si fissavano ancora , lui accenò ad'un sorriso - wow, ok. Io sono James Grigori. e tu ...?
 
"oh cavolo e quindi è lui uno dei due fratelli grigori , cavolo avevano ragione Emily e Bella a dire che erano uno schianto , per lo meno James dato che ho conoscoiuto lui ora, cavolo mi sento stranissima , che mi succede? i suoi occhi , mi pare tanto di conoscerlo ...oddio gli devo dire il mio nome
 
ancora che stupida "
 
- Sone Lucinda Williams ma per gli amici Luce.- si ristrinsero la mano e lei sentì ora  tutto il calore della pelle di lui inondare la sua.
 
-bene io devo andare che c'è mio fratello che mi aspetta , è stato un piacere conoscerti Luce -
 
- il piacere tutto mio - 
 
si lasciarono piano piano la mano e lui se nè andò , il cuore di Luce batteva così forte che stava per morire.
 
 
 
                                                                 ...
 
" ma dove diavolo è andato mio fratello , che palle sempre ad'aspettarlo , e sopportare i suoi schizzi isterici, ieri poi... dopo averla vista volevo... volevo ... cazzo "
 
- fratello - 
 
- alleluia ma dove cazzo eri ? -
 
- non immagineresti mai chi ho incontrato ...- 





ed'ecco il secondo capitolo la storia si stà sviluppando olè hahahahaah spero che vi piaccia tra un pò scriverò il terzo 

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Capitolo 4
*** capitolo 3 ***


James sedeva al posto del passeggero,mentre suo fratello guidava come un pazzo a casa.
- quindi vi siete visti ? cosa vi siete detti ?, mi devi raccontare tutto ... James ci sei ? -
Il fratello sventolava le mani sulla faccia di James, ma lui non né voleva sapere di muoversi.
" Non ci credo, le sue mani, la sua  pelle, quei occhi così innocenti e allo stesso tempo così pericolosi, perché mi devo sentire così? non ci devo pensare basta ".
Si mise le mani sulla testa 
- James pronto ? -
- si Daniel, ci siamo salutati, tutto qui -
Si massaggiò le tempie, ancora più confuso e frustrato di prima. 
Si sentì una frenata violenta, James guardò il fratello confuso.
-Ma che diavolo stai facendo ? -
-A me non pare tutto qui, tu ... -
James aprì la portiera perché non voleva ascoltare più le parole del fratello, non voleva ascoltare quelle parole, parole che sono vere, parole che potrebbero ucciderlo.
                                        ... 
 
Luce tornò a casa a pezzi, ripensare al suo primo giorno di scuola, a Emily e Bill la rendevano felice, a Bella la rendevano triste e a James. Quei occhi, quello sguardo, erano così intensi, poi il contatto con la sua pelle era stato così..così...
- Luce , bentornata, com'è andato il primo giorno?-
Si sentiva profumino di pollo arrosto.
- Bene mamma, ho già fatto un po di amicizia - 
- dai sul serio ? sono contenta -  il sorriso della madre era splendido, gli trasferiva protezione ogni volta. Luce notò che era più serena, in pace con se stessa. " vivere qui è stata una bellissima idea".
-Vieni a tavola tesoro, ho fatto uno dei tuoi piatti preferiti-
Andò verso il forno e prese il pollo con le pattatine fritte sopra. Luce sgranò gli occhi e si mise subito a sedere.
- Sono felice mamma- 
- ah si ? come mai ?- appoggiò il vassoio dolcemente
- perché stiamo bene qui, tu stai bene -
- la madre fece un sorriso radioso - che dolce amore, dai ora raccontami tutto dal primo all'ultimo-
Luce si sistemò, prese il primo boccone e lo addentò , raccontò della conoscenza di Bill e di quanto era stato carino a sopportarla, di Emily , pensava che sarebbero diventate grandi amiche e infine di Bella e la sua presunzione.
- Ma chi si crede di essere questa ? -
- ma mamma è il suo carattere, lasciamola stare - 
la madre fece una smorfia - ok ma ... domani shopping -
Luce sgranò gli occhi ? - cosa ? -
- si, si , signorina e poi .. - si alzò prendendo il suo piatto - ti ho messo dei vestiti per domani - 
- cosa ? sul serio ? corro subito in camera allora -  prese il suo piatto, lo appoggiò sopra al lavandino, corse di sopra aprendo la sua nuova camera. 
" oh cavolo che belli 2 un top rosso, una giacchetta di pelle nera, dei jeans attillatissimi nero-blu  e degli stivali uguali a quelli di Bella.
-Grazie mamma - 
- di niente tesoro ora a dormire- 
Luce fissò il suo regalo e alla fine si buttò pesantemente sul letto 
" non gli ho raccontato di James ... non so se né sarebbe tanto ... non so"
Chiuse gli occhi ...
 
   ...
- Luce! Luce ! vieni da me, Luce ! vieni da me,liberami Luce - 
Una voce fredda nella notte l'ha stava chiamando, era una voce rocca, chiedeva aiuto di seguirla e di liberarla.
Luce aprì gli occhi e si ritrovò in un paesaggio deserto, con solo una casa abbandonata. 
Era buio e freddo, l'aria era tetra e morta,Luce non sapeva perché diavolo era finita in quel posto. Si alzò dal prato gelido e perlustrò l'ambiente, era tutto morto come se la vita l'avesse abbandonato.
Luce si incamminò per raggiungere la casa abbandonata per capire dove si trovava, si accorse appena del suo strano vestito, era lungo, bianco, molto luminoso.
- Che strano, mi sento strana, ma che razza di posto è questo adesso ? -
- Luce !, Luce ! stai attenta Luce ! -
- attenta a cosa ? - 
Uno schianto provenire dalla casa si udì.
lei si avvicinò sempre di più, sentendo lo scricchiolio dei suoi propri passi.
Aprì la porta d'ingresso e quello che vide la fece scappare, sangue, sangue, nella penombra sdraiato a terra un cadavere .
....
 
- AAAAAAAHHHHHHHHHH - 
- Luce, tesoro, cos'è successo ? - Luce era fradicia di sudore, i capelli tutti bagnati come i suoi vestiti.
- Niente mamma solo un brutto sogno - fece lei per tranquillizzare la madre 
- eh che sogno, ora vai a dormire - le prese la fronte l'accarezzo e se né andò.
Luce si distese nel letto, ripensando a quello che aveva appena passato e a quel cadavere, non era riuscita a vederlo meglio ma ...
 
 
                                           ...
Il giorno dopo Luce si svegliò senza incubi, si sistemò nei nuovi vestiti e si preparò per partire.
- oggi ti accompagno io tesoro -
- no mamma tranquilla posso andare da sola -
- sicura ? -
- sicurissima, ora scappo - e così prese le suo ultime cose e uscì di casa.
Fuori era una splendida giornata, il sole era alto nel cielo, tipico della California, tanti uccellini che cinguettavano e la gente con il sorriso sulle labbra.
Luce era proprio felice.
- Hey Luce- una voce famigliare si stava avvicinando sempre di più a lei.
 Hey Luce aspetta, andiamo insieme -  era Emily che l'ha  stava raggiungendo con un sorriso sulle labbra-
- ciao Emily come stai ? - 
- magnificamente come sempre tu ? -
- non c'è male - Emily le sorrise, anche se si conoscevano da poco Luce adorava il suo calore e l'energia di Emily erano vita per lei.
- Come mai ieri non sei venuta con noi ? -  
Luce ripensò alla giornata precedente e a Bella, a quel pensiero gli venne un crampo allo stomaco  " e se anche oggi inizia a fare la stronza ? ma chi se né frega che lo facesse pure "
- Wow Luce solo ora noto i tuoi vestiti , ti stanno d'incanto - lei si guardò i vestiti e sorrise " grazie mamma " 
- Andiamo a scuola ? - 
- ma certo Lucy - e si incamminarono insieme, sorridendo e scherzando 
                                
                                   ...
Daniel si svegliò di soprassalto, era stanco ormai di sognarla sempre, di desiderarla così ardentemente. L'ultima volta che l'aveva vista era stato due giorno fa e adesso l'ha pensa di continuo.
- Daniel, andiamo sennò faremo tardi e io non ci conto a ritardare oggi - 
"che rompi coglioni che sei " scivolò giù dal letto pesantemente, si scelse i primi vestiti che gli capitò a tiro e scese giù di sotto dove ad'aspettarlo c'era James.
- Oggi guido io - con arroganza scherzosa, James prese le chiavi della GIP nera ed entrò nello spazio del guidatore.
- allora ? muoviti - Daniel aprì la portiera ed entrò.
Ci furono alcuni istanti di silenzio, nessuno dei due dava alcun segno di movimento, erano impassibili.
- tu credi che l'ha incontreremo ? - a rompere il ghiaccio fu James.
Daniel a sentir parlare di lei gli venne una rabbia all'interno.
- Penso proprio di si fratello - James lo guardò un istante poi ritornò a guardare la strada.
- tu hai la mia stessa sensazione vero Dan ? -
Daniel non voleva ammetterlo ma era proprio così, e non poteva farci niente, ma il suo destino e quello di suo fratello non sono legati a lei. 
 
                                                ...
Luce ed Emily erano arrivate a scuola, avevano parlato molto fra loro, Luce gli aveva raccontato com'era stare nella sua vecchia scuola, invece Emily gli aveva spiegato un pò le classi sociali della scuola.
- quindi tu sei la più popolare della scuola insieme hai fratelli Grigori , Bella e Bill, ma ... non dovresti essere stronza o altre robe di questo genere ? - 
Emily si volta per guardarla e la manda a quel paese.
- sono diversa, anzi siamo di una nuova generazione - l'ha spinge e si mettono a ridere.
- Hey ragazze qui - Bill agitava la mano, era insieme a Bella e nel vederla Luce si rabbuiò.
- Hey come state ? tu piccola Luce ? secondo giorno ehehehe !!!! - Bill l'abbraccia come se si conoscessero da tanto tempo, a Luce quel gesto meravigliò, ma allo stesso tempo né era felice.
- bene che cosa avete voi adesso ? - 
Bill si guardava intorno in cerca di qualcosa
- che cosa cerci Bill ? - Luce era curiosa per il comportamento dell'amico 
- niente, cerco i fratelli Grigori, è da ieri che non li sento, Bella tu hai notizie ? - 
la bella ragazza interruppe il suo maneggiare con il cellulare e diede la sua attenzione a Bill 
- sai neanche io, cerco di chiamare Daniel ma niente, mi sto preoccupando - e si vedeva che era preoccupata.
- ma dai , avranno avuto da fare ma oggi li rivedremmo dai - Emily prese Bill e Luce sotto braccio, lasciando una Bella impalata con gli occhi pieni di odio.
 
Luce alle prima tre ore aveva biochimica, una materia di cui lei andava pazza, l'aula era la 116
- bene Lucy tu sei arrivata, io e il bambino andiamo a fare spagnolo -
- El spagnol - Bill fa un gesto da corrida e Emily lo trascina via. " che fuori di testa " 
Luce entrò dentro all'aula, era ormai piena ed'erano solo le 08:05, entrò il professore. 
- Buongiorno a tutti voi, sempre mattinieri, mamma mia, ma dormite un po pure voi - 
un coro di risate si scatenò dentro all'aula.
- bene iniziamo ... ops tu sei ? -
Luce si avvicina al professore, era alto all'incirca aveva 30 anni , magro con i capelli biondi e occhi azzurri, proprio un bel uomo, ora capiva il perché di tante presenze femminili .
- mi chiamo Lucinda Williams e sono nuova -
il professore si avvicina a lei 
- benvenuta, io sono il professor Alec e per te coordinatore - 
Luce sgranò gli occhi " che cosa aveva detto ? coordinatore ? " il professore si accorse della confusione negli occhi della ragazza. 
- sarò il tuo coordinatore di studi, questa è la tua classe legittima, il tuo indirizzo -  Luce sorrise - grazie - 
il professore ricambiò - trovati un posto ... vicino a Grigori è libero vai laggiù - 
" Grigori ?" il cuore di Luce iniziò a battere a 360 all'ora , alzò il cspo e lo vide, James, più bello, più sorridente e ... più vicino a lei. 
- vai cara che non ho tutto il tempo del mondo- 
Luce prese le sue cose e si incamminò verso il banco dove si trovava lui, aveva i capelli più pettinati e il biondo più luminoso, la maglietta aderente lasciava trasparire i suoi addominali scolpiti, e il suo sorriso era più luminoso. 
Si sedette accanto a lui ancora pietrificata.
- Ciao - la sua voce era rimasta sempre la stessa, sempre così sensuale. Luce si girò e gli sorrise . 
- sei stata fortunata sai ? , non è da tutti farsi trattare bene da lui -
- cosa intendi dire ? a me pare tanto simpatico - 
James rise, la sua risata era armoniosa, dolce. 
- lo è infatti ma per i nuovi non lo è tanto - 
- Hey voi laggiù, ho capito che state flirtando ma lasciatemi lavorare - 
Un'altro coro di risate 
James si avvicinò ancora di più a lei, Luce a sentirlo così vicino si paralizzò.
- Missa che diventerai la sua cocca sai ?-
- perché lo pensi ? - le loro voci erano un bisbiglio ma chiare solo a loro 
- così, ti ho visto insieme a Emily e Bill - La mano di lui sfiorò la sua nel tentar di prendere una penna, un brivido percorse il corpo di lei, la sua vicinanza gli metteva sotto pressione, agitazione e ... serenità 
- Grigori tuo fratello ? -
- ha avuto un contrattempo con la segreteria - 
" anche suo fratello nella mia stessa classe ? "
James andò vicino all'orecchio 
- saranno 3 lunghe ore ma ... con te vicino spero di no - e detto questo prese una boccetta e né verso una sostanza 
 
 
La mattinata fu serena , Luce imparò un pò di cose da James, nei corridoi chi li vedeva insieme  era subito invidioso, specialmente le ragazze. 
- pranzo insieme ? - Luce a quella proposta sorrise immediatamente e lo seguì.
Nel loro tavolo ad'aspettarli c'erano già Emily e Bill.
- Hey ragazzi - James diede una pacca a Bill e un bacio sulla guancia a Emily 
- ma dove cavolo sei andato a finire ieri ? - Bill lo prese per il braccio e incominciarono a spingersi.
- vedo che tu e Luce vi siete conosciuti - Emily guardava maliziosamente sia James che Luce . 
- hey non pensare male, io e lei siamo solo amici - 
- per la scuola no mio caro ehehe !!! - 
A luce non gli importava delle voci , anzi  che parlassero pure, aveva trascorso una bella mattinata con lui.
- hey ragazzi guardate un pò chi c'è ? ho trovato il mio amore - 
Bella si stava avvicinando piano piano al loro tavolo insieme ad un ragazzo, Luce cercò di focalizzare il ragazzo e stava quasi per morire quando lo riconobbe 
- Daniel - Bill si alzò e gli saltò addosso .
" non può essere , lui, lui .....



ed'ecco il terzo capitlo spero che vi piaccia tra un pò farò anche il 4 , visto il colpo di scena più o meno hahahahaha e poi voi mi dovrete dire chi vi piace di più tra daniel e James che lotta hahahahhahhaa

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