La maledizione del Black Hearse

di MiaBlack
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 sul veliero ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Autore: MiaBlack
Titolo: La maledizione del Black Hearse
Personaggi principali: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy
Genere: romantico
Rating: verde
Avvertimenti: nessuno
Introduzione: La maledizione di un veliero chiama a se tutte le ragazze che soffrono per amore. La nostra dolce Lily verrà imprigionata sul veliero, e condannata a rimanerci per l'eternità.

 

Di chi sarà l'amore che tanto la fa soffrire?
Citazioni scelte:
14. Sai, tu rompi tutto quello che tocchi. Perché non costruisci qualcosa, invece?

42. -Vuoi dire Impossibile.
-No, Impassabile. Niente è impossibile. (Alice nel Paese delle Meraviglie)

 

La storia ha partecipato al contest “Disneyland” ha vinto il premio Originalità.

Spero vi piaccia. Commentata in tanti!

 

 

31 ottobre 2022

 

Una ragazza camminava per un corridoio del grande castello di Hogwarts, la scuola di magia e stregoneria.

Sarà stata lì da almeno duecento anni, pensò, eppure avrebbe potuto scommettere che nessuno dei tanti presidi passati avesse solo vagamente pensato di fare qualcosa per quei dannati spifferi…

Sì, la giovane si lamentava tra sé per il freddo che, quell'anno, era arrivato con uno strano anticipo, e l'aveva portata a trasformarsi in un ghiacciolo: strinse la sua bella sciarpa al collo per potersi coprire meglio.

Uscì in giardino e tirò un sospiro di sollievo; faceva più caldo fuori che dentro, e la cosa era allucinante… In che razza di posto era finita?

 

Camminò solitaria per il parco: le piaceva camminare, era un utile esercizio per tenersi in forma sia fisicamente che mentalmente.

Infatti, mentre passeggiava, poteva pensare in modo razionale e controllato, ma in quel momento la calma era solo un utopia che la giovane cercava.

Aveva desiderato tanto entrare in quella scuola; per anni aveva accompagnato prima un fratello, poi due e anche i cugini e tutte le volte li invidiava.

Voleva anche lei andare a scuola e vivere quella “cosa”, ma poi si era ritrovata lì e aveva scoperto che le cose non erano come pensava lei: quel posto non era magico, come le raccontava sua madre prima di addormentarsi.

In quattro anni, non era riuscita a farsi una sola amica, e questo era deprimente.

Vagava da sola come un anima in pena, sempre sotto gli occhi dei due fratelli… questo era davvero stressante, sua madre glielo aveva detto.

Anche per lei era stata la stessa cosa; Lily Luna Potter seguiva le orme di sua madre, Ginevra Weasley, in un modo quasi analogo, e questo era frustrante.

Nel suo camminare, si trovò ad incrociare un gruppo di Serpeverde che venivano nel senso opposto.

Riconobbe il “capobranco”: biondo, occhi di ghiaccio, lineamenti perfetti e aristocratici.

Scorpius Malfoy.

I racconti che sua madre le narrava avevano come protagonista il padre del ragazzo: tra loro c'era una rivalità innata, che fortunatamente non si era tramandata.

In quattro anni, non si erano mai scambiati una sola parola.

Al contrario, il rapporto che aveva con i fratelli maggiori era tutto un battibecco, e non era insolito che i tre finissero in punizione almeno una volta alla settimana.

Sospirò e proseguì per la sua strada: lei non era come sua madre, lei non avrebbe mai aggredito Malfoy in nessuna maniera, anche se la situazione nella quale si trovava in quel momento era tutta colpa sua.

Si sedette sulla sponda del lago: tra un pensiero e l'altro si era ritrovata lì, e aveva deciso di sedersi per poter lasciar sbollire meglio la rabbia.

Osservò il sole scendere all'orizzonte, e tingere tutto il panorama di un bel rosso.

- La piccola Potter! –

Sobbalzò; non si aspettava qualcuno lì, in quel momento.

La voce era fredda, ma non particolarmente malevola come era solita uscirgli quando pronunciava il suo cognome riferendosi ai fratelli.

- Malfoy! –

Rispose lei, scocciata e stranamente cattiva.

Il biondo alzò un sopracciglio sorpreso, mentre con mosse quasi calcolate si appoggiava all'albero alle spalle della rossa, il tutto per aumentare il suo fastidio.

- Sei di pessimo umore? –

Chiese lui, incurante dello sguardo che lei gli stava lanciando.

- No Malfoy, figurati, non vedi come sono allegra e solare? Sprizzo gioia da tutti i pori! –

Esclamò lei, per poi lasciarsi scappare un mezzo sorriso: lui non avrebbe capito quel modo di dire.

- Questo deve essere un detto Babbano... –

Commentò lui, storcendo il naso.

- Dieci punti a Serpeverde, il rampollo purosangue dei Malfoy sa anche i detti Babbani! –

Commentò Lily, sorpresa.

- Sarcasmo e cattiverie gratuite... E' quasi divertente stare qui a parlare con te! –

Rispose lui, ridendo, e lasciando la ragazza a bocca aperta: non c'era un minimo di astio nella sua voce, sembrava quasi che stesse parlando sul serio.

- Come mai di umore tanto nero Principessina Potter? Posso chiamarti principessina vero? –

Chiese lui con tranquillità, prendendo a fissare tranquillo il cielo.

- No che non puoi! E comunque sappi che è colpa tua!

Solo ed esclusivamente colpa tua se sono di pessimo umore! -

- Mia? Mi sembrava tu fossi già di pessimo umore quando sei venuta qui! Io che c'entro? –

Chiese Scorpius, sorpreso e vagamente divertito dalla risposta che aveva appena ottenuto.

- Ho litigato con i miei fratelli per colpa tua! -

- Ah ora tutto è più chiaro... –

Rimasero in silenzio per un po', entrambi concentrati su alcuni barbagianni che volavano sopra le loro teste.

- Come mai? –

Chiese di punto in bianco lui.

- Come mai cosa? -

- Non credevo che i Potter parlassero di me tra loro. -

- Sono finiti di nuovo in punizione e dicono che è stata colpa tua! –

Il sogghigno che comparve sulle sue labbra le diede la prova che le serviva: i due avevano ragione, era stato lui a far esplodere il loro calderone a pozioni.

- Sei stato tu? -

- Certamente, anche se non ho fatto niente di che… i tuoi fratelli sono completamente incapaci in quella materia, eredità di famiglia suppongo, anche se tu, per ora, te la cavi con una O molto stiracchiata. -

- E io che ti avevo difeso! –

A quelle parole, l'attenzione fu rivolta interamente alla ragazza, la quale però stava raccogliendo la sua borsa e i libri sparsi a terra per potersene andare il più velocemente possibile.

- Mi hai difeso? –

Chiese sorpreso lui, fissandola.

- Aspetta Potter. –

La richiamò, visto che se ne stava andando.

Inutile: Lily non si voltò, e continuò a risalire il lato del lago.

Il biondo sospirò e la seguì.

- Andiamo fermati, non puoi essere arrabbiata con me solo perchè ho fatto esplodere la pozione dei tuoi fratelli, non è una ragione valida! A te non ho mai fatto nulla. –

A quelle parole la rossa si fermò: era vero, a lei non aveva mai fatto nulla e proprio per questo si sentiva una vera stupida.

Si era fatta fregare: il motivo per cui non la infastidiva era perché lei era troppo patetica, anche per essere infastidita, non valeva abbastanza nemmeno per essere offesa.

- Io pensavo che... Tu.. Io.. lasciamo perdere, continuiamo a ignorarci.

Tu sei il viscido Serpeverde, figlio di colui che ha provato in tutti i modi ad uccidere mio padre e ha offeso mia madre per tutti gli anni della scuola e io, beh, io sarò la patetica piccola Potter che sono da quattro anni a questa parte. -

- No invece, non lascio perdere.

Forza dimmi quello che stavi per dire! –

Le prese la mano e la strattonò verso di lui.

- NO! Mai! Addio Malfoy! –

Lily riprese la sua strada a passo deciso, lui rimase imbambolato alcuni istanti poi la seguì.

Era pur sempre un Malfoy, non si sarebbe mai lasciato abbattere da un no: se voleva qualcosa l'avrebbe ottenuta.

- Non mi scapperai! –

Le corse dietro, le afferrò un braccio e la fece girare verso di se.

Una folata di vento le scompigliò i capelli, lasciati liberi sulle spalle, e fu in quel momento che si accorse di qualcosa che non doveva esserci; fissò agghiacciata il centro del lago: non poteva essere vero, era solo una leggenda e la stanchezza di quei giorni le stava giocando un brutto scherzo.

- Cosa diavolo fissi Pott.... Che diavolo è quella? –

Chiese Malfoy, anche lui fissando il lago alle sue spalle.

- La vedi anche tu? –

Chiese spaventata la rossa, che aveva fatto un passo indietro tirando il giovane a sé.

- Andiamo via! Subito! –

Lo strattonò per un braccio, e lo fece camminare verso la scuola.

In mezzo al lago c'era un grande veliero che, anche se distante, era ben visibile.

Un veliero nero, con le vele rovinate dal tempo, si stava dirigendo proprio verso di loro.

- Potter che succede? –

Chiese, lasciandosi trascinare da quella furia di capelli rossi.

- Come fa a essere qui? Come diavolo fa ad essere apparso. No! Non è possibile! –

Lily borbottava tra sé e si lamentava per la sciagura che le era capitata: non era lì per lei, non era possibile che fosse lì per lei.

- Potter! –

Fece lui, fermandosi e fermando anche lei in modo che l'attenzione di Lily tornasse su di lui.

- Sei scemo? Cammina, andiamocene da qui! -

- Mi spieghi cosa succede? –

Ma la rossa non fece in tempo a rispondere: il vento si era alzato improvvisamente, tanto forte da ferirle gli occhi, costringendola a chiuderli.

- Malfoy! –

Strillò spaventata allungando le braccia verso di lui: la paura sul suo volto fece reagire d'impulso il ragazzo, che le strinse le braccia.

- Non azzardarti a mollare la presa Potter! –

Esclamò lui, l'aveva afferrata per il braccio mentre una strana nebbia la stava avvolgendo e facendo dissolvere.

- Sto scomparendo! –

Esclamò lei, spaventata: le mani iniziarono a diventare incorporee e la presa ferrea del ragazzo divenne inutile.

- POTTER! –

Esclamò lui, mentre l'immagine ormai sbiadita della ragazza si dissolse del tutto.

 

Quando riaprì gli occhi non si trovava più sulla sponda del lago, sotto i suoi piedi non c'era più la terra solida, ma assi di legno marce che scricchiolavano in modo sinistro, la nebbia continuava ad avvolgerla e le rendeva impossibile vedere ad un palmo dal suo naso.

- Malfoy? - lo chiamò lei spaventata, sapeva perfettamente che lui non era davanti a lei.

La nebbia piano piano si dissolse, Lily si trovava sul veliero, un vecchio muffoso e decadente veliero che navigava chissà dove e che la stava portando in un posto senza la possibilità di tornare indietro, la vita le aveva riservato un destino pessimo. La sua vita era finita, il Black Hearse l'aveva presa e presto niente avrebbe avuto importanza li.

 

Continua...

E' la priva volta che scrivo su questa coppia spero vi piaccia come storia!
Aspetto tanti commenti!!
baci MiaBlack

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Capitolo 2
*** capitolo 2 sul veliero ***


Capitolo 2

 

 

Tutti sul veliero

 

- POTTER! –

L'urlo di Malfoy si perse nel vento; si guardò attorno per cercarla, ma di lei non c'era nemmeno l'ombra: sfoderò la bacchetta, cercando di farsi venire in mente un incantesimo che potesse riportarla indietro.

- Cosa pensi di fare con quella bacchetta? Riportare indietro una persona persa sul Black Hearse? Che sciocco ragazzo! – A quelle parole il biondo si fermò e tornò a guardarsi attorno, ma nessuno era nelle vicinanze: c'erano solo gli alberi e il vento.

Quella voce doveva essere frutto della sua immaginazione.

Chiuse gli occhi e si concentrò: forse con un po' di fortuna con l'incantesimo d'appello sarebbe riuscito a riportarla indietro.

- Insisti? Allora sei proprio testardo! O forse solo stupido! – Commentò la stessa voce che aveva parlato prima.

- Chi c'è? -

- Allora mi senti! -

- Si può sapere dove sei? –

- Sono qui! Ai tuoi piedi! – Scorpius abbassò lo sguardo e si trovò a fissare una piccola gatta: il pelo dorato brillava alla luce del sole che se ne stava andando. L'animale era ben visibile nella penombra della sera.

- Un gatto? -

- Sono una gatta e il mio nome è Nex. – Rispose, piccata dal commento.

- Va bene come vuoi, gatta. Dimmi come fare per farla tornare qui! -

- E' la tua ragazza? – Chiese l'animale, facendosi prendere in braccio: le sue dimensioni erano così ridotte che stava facilmente nella mano del giovane.

- Io non starei mai con una Potter! Mio padre morirebbe di crepacuore e poi! Che schifo è una Potter! Suo padre ha il complesso del super eroe, proprio come i suoi fratelli, non mi mischierei mai a tanta feccia! – Rispose lui arricciando il naso.

- Allora perchè cercavi di riaverla indietro? -

- Io... La vecchiaccia darà sicuramente la colpa a me! E anche i suoi fratelli.-

- Certo... – Se la gatta avesse potuto sorridere l'avrebbe fatto più che volentieri: quella era una scusa bella e buona, e lo dimostrava il fatto che anche lui avesse visto il veliero.

- Non riuscirai mai a portare via la tua amica dal Black Hearse con la tua magia, è impassabile. -

- Impossibile vuoi dire? -

- No, no è impassabile, nulla è impossibile! Devi andare tu da lei! – Rispose saggiamente Nex.

- Come faccio? -

- Devi salire sul Black Hearse e strapparla a quel luogo. -

- Mi vuoi spiegare che diavolo è il Black Hearse? – La piccola gatta si sorprese.

- Allora non sei sciocco! Sei proprio stupido!

Tu non sai neanche cosa sia il Veliero Black Hearse, non hai idea dei pericoli che devi affrontare una volta salito sul veliero. Che tu ci sia salito perchè lui ti ha chiamato o perché l'hai voluto è quasi impossibile scendere. La tua amica è condannata a rimanere sul veliero per sempre. -

- DIMMI CHE DIAVOLO E'? – Urlò Scorpius, spazientito e molto preoccupato.

- E' un antica maledizione che nessuno può spezzare! – Spiegò Nex.

- Devo riportarla indietro subito! Come faccio a salirci...? -

- Chiudi gli occhi, concentrati su di lei: immaginati il suo viso, i suoi occhi, il suo sorriso.

Focalizza tutta la tua attenzione su qualcosa che ti piace di lei... -

- Non mi piace nulla di lei! – Rispose ostinato lui.

Nex sbuffò, come se stesse ridendo per quello che il giovane aveva appena detto, poi balzò sulla sua spalla mentre anche lui iniziava a dissolversi in una densa nebbia.

 

Lily si fece coraggio: doveva trovare un modo per uscire da quella situazione.

Iniziò a camminare per il veliero guardandosi attorno.

Ad ogni rumore sobbalzava terrorizzata, e di rumori ce ne erano molti: ad ogni passo le assi scricchiolavano in modo sinistro, come se dovessero cedere da un momento all'altro.

Continuò a camminare per il ponte senza trovare nessuno: quello era davvero un vascello fantasma. Finalmente sentì una voce in lontananza; per un attimo fu contenta, e corse in quella direzione.

Lui era lì e la stava cercando, era venuto a prenderla per portarla a scuola: mai avrebbe pensato di essere così felice di tornare in quella fredda e puzzolente scuola.

Corse con tutte le sue forze per raggiungerlo.
- Scorpius dove sei? –

Si guardò attorno; sentiva la sua voce che la chiamava, ma purtroppo non riusciva a vederlo, era finita in un banco di nebbia che le impediva di vedere a due centimetri dal suo naso. Improvvisamente eccolo, il suo volto con il solito sorriso beffardo, cosi irritante che lei gliel’ avrebbe tolto volentieri a forza di schiaffi, ma in quel momento lo trovava adorabile e molto rassicurante.

Gli si gettò tra le braccia, finalmente sollevata, ma dopo appena un istante Scorpius la scacciò in malo modo, facendola finire a terra, e rise.
- Che fai pezzente? Non mi toccare, potresti infettarmi con il tuo sangue da accattona! –

Quelle parole così cattive la ferirono profondamente: non che il biondo fosse mai stato un santo o un ragazzo gentile, ma in quel momento era stato davvero cattivo e maleducato nei suoi confronti. Gli occhi grigi brillarono di una luce di perfidia pura, e Lily indietreggiò spaventata.
- Tu non sei Scorpius!-

Esclamò; una parte di lei le diceva che lui non era davvero lui, e infatti la figura scomparve, tornando quello che era in realtà: nebbia.

La nebbia sparì rivelandole finalmente la verità su quel veliero.

Attorno a lei c'erano centinaia di ragazze: tutte parlavano da sole, ma i loro visi erano sereni e pieni di felicità; alcune ridevano e civettavano come oche innamorate, altre ballavano con un cavaliere immaginario, ma qualunque cosa facessero erano felici.

Le guardò tutte una ad una, cercando di capire cosa succedesse, e nel voltarsi andò a battere contro una ragazza che ballava.
- Oddio scusi, non l'avevo vista! –

Esclamò, cercando di aiutarla ad alzarsi, ma quella non la degnò di uno sguardo, si alzò e ridacchiando imbarazzata disse, rivolgendosi al suo inesistente cavaliere:
- Sono proprio imbranata! -
Lily si allontanò da quella baraonda e si sedette a terra, piangendo.

Lacrime amare rigavano il suo viso: il Black Hearse l'aveva presa, e lei non sarebbe più scesa da quel veliero maledetto.

Nel frattempo Scorpius era riuscito ad arrivare con Nex sul veliero: la nebbia li avvolgeva come una seconda pelle.
- Non vedo nulla! – Esclamò il ragazzo, spazientito dalla situazione.
- Dove diavolo siamo? – Chiese poi, facendo un passo avanti; il legno scricchiolò sotto il suo peso.
- Direi che siamo sul veliero! –

La nebbia iniziò a dissolversi, e anche il ragazzo poté vedere il desolante spettacolo che lo circondava.

La sponda del lago era ormai un puntino lontano, quasi invisibile, e attorno a loro una barca in decadenza.
- Troviamo Lily e andiamocene, questo posto mette i brividi! – Commentò, iniziando a camminare per l'imbarcazione.
- Non sarà un impresa facile: solo per trovarla potresti impiegare anche cent'anni, e poi dovrai convincerla a venire via con te! -
- Solo un pazzo vorrebbe restare qui! -
- E' anche chiamato il veliero dell'illusione: ognuno vede qualcosa di diverso.

Per te è questo, per lei potrebbe essere un castello con il suo unico vero amore; in quel caso non spezzerai mai l'incantesimo! -
- Se devi essere tanto incoraggiante, potevi anche non venire! –
- Nervosetto! –

Sibilò tra i denti Nex, cercando di non ridere: a lui non interessava minimamente la ragazza, era proprio palese.

Non era preoccupato per la sua sorte, macché, era solo terrorizzato che le potesse essere successo qualcosa.
- Dove potrebbe essere? – Chiese il ragazzo, scrutando attentamente attorno a se, cercando di individuare Lily.
- Se rimaniamo qui non la troveremo mai. –

Scorpius e Nex niziarono a cercarla.

Percorsero un bel tratto, senza incontrare o sentire alcun rumore.
- Questo posto mette i brividi... –

Commentò Scorpius, accelerando il passo nella speranza di trovarla al più presto.
- Non lo chiamerebbero veliero fantasma se fosse una nave da crociera... –

Fece ironica Nex, scendendo dalle spalle del ragazzo e rimanendo qualche passo davanti a lui.
- Se non troviamo alla svelta la tua amica rimarremo intrappolati qui anche noi, per il resto della vita nelle nostre illusioni! -
- Io non capisco cosa stai dicendo, cosa succede di preciso su questo maledetto veliero? -
- Sei proprio ottuso! Possibile che tu non abbia ancora capito?

Te l'avrò spiegato almeno un centinaio volte. – Rispose Nex; la piccola micia camminava sulla balaustra della nave: le assi marce non facevano il minimo rumore al suo passaggio, al contrario del frastuono che facevano quando era il biondo a passarci.
- Non l'hai spiegato cento volte e comunque non sei stata chiara, dici le cose a pezzi! – Si lamentò Scorpius.
Camminarono silenziosi, per quanto lo potessero essere su quel legnaccio.

La luna piena era appena visibile attraverso la nebbia, che presto sarebbe scesa e avrebbe reso quasi impossibile vedere qualcosa a pochi centimetri dal proprio naso.

Entrarono in alcune cabine per assicurarsi che Lily non si fosse nascosta da qualche parte lì dentro, ma niente: della giovane non vi era traccia.
Dopo molto tempo arrivarono a poppa della nave e trovarono anche loro le ragazze che ballavano e parlavano da sole.
- Che diavolo succede? Ehy! Ehy! –

Fece il biondo, scuotendo una ragazza in cerca di spiegazioni.

La vide bloccarsi per una manciata di secondi, per poi voltarsi lentamente verso di lui, come se si stesse appena risvegliando da un sogno.

- Chi sei? Tu chi sei? Dove... Dove mi trovo? –

Chiese la ragazza, indietreggiando spaventata poi, proprio come si era risvegliata, tornò prigioniera del veliero.

- Hai visto? – Chiese Nex, saltandogli nuovamente in braccio.

- No, cosa dovevo vedere? -

- Guarda la nebbia.

Quando l'hai afferrata, la nebbia attorno a lei si era dissolta, e ora è tornata! -

- Vuoi dire che l'incantesimo è colpa della nebbia? -

- Probabile, non lo so con esattezza. Andiamo. –

I due ripresero a camminare, cercando tra la folla la giovane rossa, sperando che nebbia non l'avesse già avvolta nella sua rete di illusione e malefici.

 

Continua...

 

Lily ha avuto il suo primo assaggio del potere del veliero e non le è piaciuto per nulla, paura che quello fosse davvero Scorpius? XD

comunque a parte questo che ne pensate? Ora passo ai ringraziamenti

 

ringrazio di CUORE le quattro persone che hanno “sprecato” due minuti del loro tempo per lasciarmi una recensione! Vi ringrazio di cuore siete state gentilissime e spero che lascerete un commento anche a questo capitolo.

Grazie infinitamente a:

Queen Malfy Slytherin

amberhale

danyazzurra 

Skull_Mistress

 

Ringrazio le tre persone che l'hanno messa tra i preferiti:

Ghe
Queen Malfy Slytherin
theblackuniverse

 

 

Ringrazio le sei persone che l'anno messa tra le seguite:

Aylas
danyazzurra
paperottamartina
PichuS
prettyvitto
Scorpioncina

 

 

Bene ringrazio anche chi ha solo letto.. anche se un po' mi dispiace. Chiedo scusa per i caratteri minuscoli del primo capitolo ma ha fatto tutto il programma che uso per Html..

Un bacio alla prossima settimana.

MiaBlack

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


capitolo 3

 

 

 

- Eccola! – Esclamò Scorpius, vedendola rannicchiata contro il parapetto della nave.

- Potter! Potter! –

La chiamò lui, correndole incontro e inginocchiandosi davanti a lei.

- Potter? Ehy? –

La guardò attentamente: il volto era appoggiato sulle ginocchia, e le braccia le stringevano in modo spasmodico al petto; le spalle si alzavano e si abbassavano, era chiaro che stesse piangendo.

- Potter? Sono io! Andiamo alzati. –

Continuò lui; la preoccupazione che aveva cercato in tutti i modi di nascondere alla dolce gattina era uscita come un fiume in piena: la sua voce era dolce e delicata, e il suo viso crucciato dalla preoccupazione.

- No, ancora tu no! Vai via! Io non ti voglio vedere! Ti odio! –

Disse Lily con un filo di voce, roca e spezzata dalle lacrime che, incessanti, rigavano il suo volto.

- Che stai dicendo? Andiamo Potter, alzati e andiamocene! Su ti aiuto io ad alzarti –

Insistette lui, allungando una mano per farla alzare.

- Adesso mi vuoi toccare? Non hai paura che ti possa infettare con i miei germi da pezzente? - Chiese lei, cercando di suonare cattiva.

- Che stai dicendo? –

Chiese lui sorpreso, ma fu Nex a intervenire.

- Deve essere stata l'illusione, sicuramente ti ha visto trattarla male!

Dovrai convincerla che tu non eri lui. Muoviti, sta tornando la nebbia! –

La nebbia era scesa su di loro: Scorpius afferrò la ragazza per le spalle e la costrinse ad alzare il viso.

- Guardami! Potter per la miseria guardami! -

- NO! –

Urlò lei, alzando il viso ma serrando gli occhi: vederlo le faceva male al cuore.

Averlo lì davanti a sé ed essere consapevole di non poterlo avere era un dolore troppo straziante, che non sarebbe stata in grado di gestire.

- Potter, se non mi guardi giuro che inizierò a perseguitarti come con i tuoi fratelli e non ti darò pace per il resto della tua vita! Quindi ora alzati! Per la morte di Voldemort! TI VUOI MUOVERE? VUOI RIMANERE QUI IN ETERNO? –

Urlò lui; a quelle parole, la giovane lo guardò: l'espressione era vagamente spazientita, ma qualcosa in fondo agli occhi di ghiaccio brillava di felicità repressa.

La nebbia li aveva avvolti, e stava diventando fitta: più essa diventava fitta più la presa del ragazzo sulle sue spalle diventava salda.

- Scorpius? Sei davvero tu? -

- Oh Merlino grazie! Si sono io! Alzati prima che la nebbia ti porti nuovamente via e io debba venire nuovamente a salvarti! –

La presa sulle spalle si allentò, e le mani scivolarono giù fino ad arrivare a fermarsi sulle mani: con un colpo secco la fece alzare, tirandola verso sé.

- Forza, e ora come ce ne andiamo da qua? –

Chiese Scorpius, rivolto alla piccola micia che guardava compiaciuta i due ragazzi che si tenevano ancora per mano.

Lily era vagamente sorpresa e stordita dalla situazione, ma profondamente felice che lui fosse li.

- Dobbiamo trovare la porta magica che ci permetterà di scendere dal veliero. -

- E dove diavolo si trova questa maledetta porta? -

- Non si sa, se fosse così facile trovarla non ci sarebbe tutta questa gente qui sopra, non credi? -

- Okay, allora muoviamoci, cerchiamola. TU non ti allontanare! Non ho intenzione di mettermi a cercarti nuovamente! –

Brontolò lui, tenendola per mano e iniziando a camminare per la nave alla ricerca di quella benedetta porta.

- Ora Nex vuoi spiegarci? -

- Il Black Hearse come già sai è un veliero fantasma, ora vi racconto la leggenda che lo circonda:

 

Molto tempo fa, ormai secoli e secoli fa, una giovane ragazza di rara bellezza fissava il tramonto sulla scogliera: la sua pelle scura brillava come oro alla luce del sole, e i lunghi capelli ebano danzavano al soffio del vento.

La giovane fissava felice le barche che si iniziavano a intravedere all'orizzonte; il suo amato stava tornando da un lungo viaggio, e ora si sarebbero amati per sempre, ora avevano tutta la vita davanti da passare assieme.

Si alzò e scese velocemente il sentiero che l'avrebbe portata al porto, dove ormai la barca stava attraccando.

Arrivò al pontile ridendo come una bambina e saltellando dalla felicità: il suo unico grande amore era tornato e l'avrebbe sposata.

Ma tutti i suoi sogni andarono in frantumi quando lo vide scendere dalla nave per la mano con una giovane ragazza esotica.

- Congratulazioni, auguriamo tanta felicità ai neo-sposi! –

A quelle parole, il cuore della giovane si spaccò in un milione di pezzi: il dolore fu così forte che quasi cadde a terra, se non fosse stato per un uomo che la sostenne; scappò via lontano da lui e da lei, lontano da quella visione così dolorosa.

Corse su per il promontorio, piangendo tutto il suo dolore e la sua disperazione, e corse a perdifiato fino a che il sole non scomparve, lasciando il posto a una splendida luna che con il suo chiarore illuminava il mare.

- IO MALEDICO L'AMORE! CHE NESSUNA RAGAZZA DEBBE MAI SOFFRIRE IN QUEL MODO PER UN UOMO! CHE IL MARE CI PRENDA, CI SALVI UNA NEBBIA DI ILLUSIONI! - Quell'incantesimo, fatto con tanto odio al chiarore della luna piena, diede un potere immenso a quelle parole, trasformando un semplice incantesimo in una maledizione millenaria.

Seguendo le sue stesse parole, la giovane si buttò dalla scogliera, lasciando solo le sue scarpe sul bordo a testimoniare la sua dipartita.

Quella stessa sera gli abitanti del villaggio videro per la prima volta il grande veliero nero, il Black Hearse, iniziare a navigare alla ricerca di giovani donne da salvare.

 

- Questa è la leggenda che si racconta sulla sua nascita... -

- Quindi è la nebbia che ci imprigiona qui? -

- Sì. Dobbiamo solo stare attenti: non perdetevi mai, tu continua a tenere a mente cosa ti ha portato qui e tu mia giovane ragazza non pensare neppure per un attimo che tutto sia perduto... –

I due annuirono, stringendosi la mano per paura che la nebbia li dividesse ancora.

Vagarono per tutta la nave, da poppa a prua, dalla stiva alle cabine, ma della porta non c'era traccia.

- E' colpa tua se siamo finiti sopra questo coso maledetto! –

Esplose Scorpius frustrato quando si fermarono per riposare un po'.

- Ehy e io che centro? -

- Sei tu che sei sparita qui sopra: io non ci sarei certo salito se non fosse stato per venire a riprendere te! E ora mi ritrovo bloccato su questo dannato veliero Black qualcosa per il resto della mia vita! -

- Comodo dare la colpa a me vero! Sai, tu rompi tutto quello che tocchi. Perché non costruisci qualcosa, invece? Sei sempre pronto a demolire tutto e tutti! Applicati e fai qualcosa di costruttivo! –

Lo aggredì lei, furiosa.

- Senti chi parla! Tu hai passato quattro anni e continui a passare anche questo anno come un essere inesistente! Combatti per quello che vuoi! -

- Io combatto! Ma non ho intenzione di combattere per qualcosa che finirà male in partenza! NON VOGLIO MORIRE DAL DOLORE NE’ ESSERE LO ZIMBELLO DELLA SCUOLA! –

Fu un secondo: la nebbia si fece densa attorno a lei, ma Scorpius l'afferrò.

- Non lasciarmi! –

Esclamò Lily, spaventata.

- Non ti lascio, stai tranquilla! -

- Scorpius ho paura! -

- Nex aiutaci! Nex? –

Il ragazzo si guardò attorno, ma la gatta era scomparsa nel nulla.

- NEX! -

- Scorpius, sto scomparendo di nuovo! –

Commentò lei, sentendo la presa del ragazzo indebolirsi.

- NEX! -

- Scorpius devo dirti una cosa... –

Il ragazzo si voltò: gli occhi cioccolato erano pieni di lacrime mal represse.

- Ti amo. –

Lui la guardò sorpreso, mentre il suo volto scompariva nella nebbia per la seconda volta.

Una folata di vento riportò alle orecchie la voce della gatta “CHE NESSUNA RAGAZZA DEBBE MAI SOFFRIRE IN QUEL MODO PER UN UOMO!”; era lui l'uomo che la stava facendo soffrire, era colpa sua e della sua paura se lei stava per rimanere per sempre prigioniera di quel veliero.

- Non ti lascio qui! Non rinunciare! Dobbiamo almeno provarci! –

Una folata di vento spazzò via la nebbia , liberando Lily e lasciandola esattamente dov’era.

- Sei serio? -

- Si, al diavolo tutto il resto. –

Si baciarono sotto la luce della luna, spezzando così l'incantesimo che li aveva imprigionati.

 

 

Si ritrovarono esattamente dove erano prima che il Black Hearse li prendesse.

- Siamo ritornati? -

- Sì, siete tornati, avete trovato la porta per tornare. –

I due si voltarono, riconoscendo la voce come quella di Nex, ma davanti a loro non c'era la piccola gatta, bensì una ragazza: capelli scuri, pelle dorata, un sorriso felice e lo sguardo sognante.

- Siete riusciti a spezzare la maledizione della nebbia: siete stati i primi che ci sono riusciti, e sono felice per voi.

Il vostro amore vivrà in eterno, se sarete capaci di combattere insieme ed essere sempre sinceri l'uno con l'altra. -

- Tu sei Nex? -

- Sì. sono io. -

- Tu sei la giovane del racconto! Sei la strega che ha creato il veliero. -

- Quando ho lanciato l'incantesimo non credevo che sarebbe successo tutto questo, ma forse il Black Hearse non è una maledizione così spiacevole per alcune.

Tu sei fortunata, lui ti ama, non dimenticarlo mai. Addio ragazzi. -

Nex scomparve, avvolta dalla nebbia, lasciandoli abbracciati a fissare il veliero scomparire.

- E adesso? –

Chiese Lily, senza staccarsi da lui.

- Non lo so. Ma non ti lascerò: dovessi salire nuovamente su quel dannato veliero starò sempre al tuo fianco. –

Si presero per mano e si avviarono al castello.

- Scorpius, sai, io... Ho sempre sperato che tu ed io.. potessimo fare un noi. –

Lily sorrise e l'abbracciò.

 

Fine.

 

 

Che ne pensate??

 

Commenti commenti commenti!!! Vi prego commentate!!

 

Un ringraziamento speciale a: Danyazzurra che è stata l'unica a commentare il secondo capitolo. Grazie infinite

 

Un bacione a tutti!

MiaBlack

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