Tutti al Liceo

di Melissa_Galan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** il primo giorno di Parker ***
Capitolo 2: *** il furto ***
Capitolo 3: *** La scoperta (Prima Parte) ***
Capitolo 4: *** La scoperta (Seconda Parte) ***



Capitolo 1
*** il primo giorno di Parker ***


Capitolo 1

 

Si sentirono dei rumori di tacchi camminare per il corridoio della scuola. La ragazza entrò
nell'ufficio della preside e domandò << mi ha fatto chiamare preside >> prima di ricevere la
risposta si guardò intorno, la preside era seduta dietro la scrivania, invece dall'altra parte,
accanto a lei c'era un altra ragazza, bionda. << si signorina Devereaux, grazie per essere
venuta, le presento una nostra nuova allieva >> indicando la ragazza seduta, e Sophie le
abbozzò un sorriso, e dopo un attimo di silenzio la preside proseguì << ha sempre studiato a
casa, e non sa bene com'è fatta la scuola e le sue regole, quindi ti ho fatto chiamare perché tu
le facessi, come dire... da tutore >> poi si rivolse alla ragazza bionda << bene, quindi ora per
qualunque cosa ti potrai rivolgere alla signorina Devereaux >> poi si rivolse nuovamente a
Sophie << perché ora non le mostra la scuola? Così iniziate anche a conoscervi >> detto ciò le
ragazze uscirono dalla stanza per tornate al corridoio.

Mentre stavano camminando per il corridoio Sophie iniziò a rompere il ghiaccio << allora,
come ti chiami? >> e con voce fredda e assente la ragazza gli rispose << io mi chiamo Parker >>
<< Parker e...? >> disse Sophie aspettando che gli disse il nome << e Parker >> << ah...curioso >>.
<< da dove vieni? >> Sophie provò un altro approccio per fare conversazione
<< che vuol dire?... vengo da casa mia >> rispose ingenuamente. Sconvolta da quella risposta
Sophie gli rispose << be si, è ovvio, ma non sembri di Boston >> << neanche tu, signorina
Devereaux >> rispose Parker sulla difensiva << touche >> << e poi, perché lo vuoi sapere?
Sei una spia? >> << no, ma che. È solo per conversare, per conoscerci >> ma Parker continuò a
non capire << e perché? >> << ok, tu non hai molti amici vero!? >> ma Parker non gli rispose
e abbassò lo sguardo. Sophie si accorse che l'aveva messa a disagio e disse << poco male, io
sono in questa scuola da quattro anni e ti assicuro che ci sono molte persone che hanno pochi
amici o addirittura nessuno >> appena finì di parlare, si aprì la porta della sala informatica e
vi uscì un ragazzo, Sophie rivolgendosi a Parker disse << parli del diavolo >> << e lui chi è? >>
<< lui è Alec Hardison, fa il primo come te, un genio informatico... a proposito, aspetta un
attimo >> si girò verso Hardison e lo chiamò a se << ciao Sophie >> disse lui come se fosse
ammaliato e appena fu vicino a loro Sophie gli mise una mano sulla spalla e con voce dolce gli
chiese << hai risolto quel problemino? >> << ehm... si tranquilla ho appena finito in effetti,
modestamente sono un genio >> << grazie >> poi continuò << a, ma che maleducata, non vi ho
presentati, Hardison lei è Parker, Parker lui è Hardison >> lui gli porse la mano e disse
<< piacere Alec Hardison >> lei la strinse e disse << piacere Parker >> << Parker e? >>
<< Parker. Perché tutti la stessa domanda? >> << ma come? >> << lascia stare Hardison,
non chiedere >> gli disse Sophie << va bene. Allora, da dove vieni? >> Sophie intervenne prima
che Parker ricominciasse con la sua manfrina << ok ok, Hardison scusa, ma noi dobbiamo
continuare il giro >> << bene, sisi, ok allora alla prossima >> << ciao >> lo salutò Parker.

Mentre si allontanarono Sophie fece un sorriso << tipo simpatico, vedi? Un altro potenziale
amico >> << mmm... strano tipo >> << lui è? >> disse ironicamente a bassa voce Sophie
<< cosa? >> << che?... no niente >> << ok, senti ma cosa gli hai chiesto di fare? >> << a chi, ad
Hardison! Gli ho chiesto semplicemente di alzarmi il voto in ginnastica e in fisica, sai com'è,
devo mantenere la mia immagine >> << fico, e a accettato così? Io non ne so molto, ma non è
pericoloso? E se lo scoprivano? >> << no, è troppo bravo per farsi scoprire, e poi io ho i miei
metodi di persuasione >> << mitico >> disse Parker con un sorriso e fissando Sophie come
ammirata, poi chiese << ed ora dove andiamo? >> << ti faccio vedere la palestra, ti piacerebbe
fare la cheerleader? >> << delle ochette che muovono i loro pompon... no grazie >> << ottimo >>
disse accentuando la sua soddisfazione. Mentre si stavano avvicinando alla palestra
incrociarono un professore e Sophie lo salutò molto calorosamente << salve professor Martin >>
<< oh, signorina Devereaux, è sempre un piacere vederla >> << lo stesso vale per me
professore, le volevo presentare una nuova allieva, si chiama Parker >> Parker noto che anche
il professore era ammaliato da Sophie, allora si avvicinò di molto al professore per farsi
notare << salve >> e come caduto dalle nuvole disse << oh si, benvenuta nella nostra scuola
allora, ora scusatemi, ma devo proprio andare. Signorina Devereaux, Parker >> le salutò e si
allontanò.

Quando il professore fu ad una distanza di sicurezza Parker tirò fuori il portafoglio e lesse
<< Alexander Martin, nato a New York il 5 gennaio del... >> Sophie si girò e video che Parker
teneva in mano il portafoglio e la carta d'identità del professore << ma come hai fatto? >>
chiese stupita << a fare cosa, questo? È un gioco da ragazzi >> << si ok, ma vallo a rimettere
subito a posto >> << perché? >> << perché si Parker >> ma la ragazza ancora non capiva
<< ah dannazione, dammelo e aspettami qui >> Parker gli diede il portafoglio e Sophie andò dal
professore a restituirglielo.

Quando tornò vide che Parker stava parlando con un ragazzo e si avvicinò per vedere chi era.
Nel frattempo sentì Parker pronunciare il suo nome e indicarla, allora il ragazzo si girò
<< ciao Nathan >> << Sophie >> la salutò lui << cosa ci fai qui? >> chiese Sophie << ti cercavo >>
<< come al solito >> disse con un sorriso Sophie.

Stavolta l'atmosfera era strana e sia Sophie che Nathan erano ammaliati e in un certo senso
divertiti l'uno dall'altro. I due si fissarono senza parlare per un po, fino a che non apparve
una ragazza che andò dritta verso di Nathan << ehi, sei venuto a prendermi >> Nathan si girò
<< Maggie >> disse sorpreso e un po imbarazzato << certo, allora andiamo? >> fece un
sorriso a Parker e diede un occhiata a Sophie poi le salutò e si allontanarono.

<< carina >> disse Parker << si, discreta, ma niente di speciale >> Parker alzò le spalle come
per dargli ragione, poi chiese << fammi capire, tu te la fai con quell'Hardison, con il
professore e non ho capito bene, ma credo anche con Nathan!?! >> << come scusa? >> chiese
Sophie sorpresa << io non me la faccio con nessuno, e tanto meno con Nathan. Diciamo solo
che faccio credere una cosa per ottenere ciò che voglio >> << quindi li inganni...sei una
truffatrice! >> << be no... e comunque tu sei una ladra >> << si lo so, ma non ho mai detto che
è un problema >> e gli fece un sorriso << anzi, sei divertente >> << e tu sei strana >> disse
Sophie con un sorriso ironico.

Arrivarono in palestra << ecco qui la palestra della scuola. Qui è anche dove organizziamo
i balli scolastici e altre feste >> << uuu, ci sono anche le corde per arrampicarsi, io adoro
arrampicarmi >> nel frattempo stavano entrando nella palestra i giocatori di rugby << a guarda,
stanno entrando i giocatori di rugby per allenarsi, vuoi rimanere a vederli? >>
<< delle persone che si ammazzano di botte per un pallone? Ovvio che voglio vedere >>
<< ok >> disse sempre più perplessa Sophie.

I ragazzi iniziarono ad allenarsi e subito saltò agli occhi di Parker un ragazzo con una forza
incredibile che riusciva sempre a sbaragliare tutti. Sophie si accorse della curiosità della
ragazza << quel ragazzo si chiama Eliot, è il più forte della scuola >> << www e dimmi ha mai
ucciso nessuno? >> << no, ma che domande fai? >> gli disse scioccata << era tanto per
chiedere >> gli rispose un po offesa. Poi gli domandò << ma tu qui conosci tutti? >>
<< diciamo che conosco le persone utili >> e gli fece un sorriso a mezza bocca.

In palestra entrarono anche le cheerleader e Parker riconobbe subito Maggie << ma quella
non è... >> << la strega >> disse Sophie a bassa voce << chi? >> << è Maggie >> si riprese
Sophie, ma pronunciò comunque il suo nome con tono dispregiativo. Ora l'interesse di Parker
non era più per i giocatori, ma per le ragazze che si allenavano, ed in particolare per i loro
vestiti << ma come fanno ad indossare quei cosi? >> Sophie, che in quel momento era
sovrappensiero si girò verso le cheerleader << in effetti non hanno per niente gusto >>
<< no, io intendevo che con quei vestiti non ci puoi nascondere un granché >> Sophie era sempre più
stupita da quella ragazza.

Dall'altra parte della palestra si aprì la porta ed entrò Nathan, che appena vide seduta sugli
spalti Sophie si incamminò verso di lei. Nel frattempo Parker lo vide entrare << Sophie hai
visto? È appena entrato Nathan >> << cosa? A già >> disse con indifferenza, ma in realtà
l'aveva già visto entrare e anche che si stava avvicinando a loro. << ehi, ci si rivede >> disse
con un sorriso Nathan, poi si girò verso Sophie << come mai qui? >> << è un paese libero mi
sembra >> disse altezzosa << si si, ma rimane il fatto che è strano >> disse lui divertito << è
colpa mia, sono voluta rimanere io qui >> intervenne Parker.

Si sentì un forte rumore provenire da dove si stavano allenando le cheerleader << Maggie è
caduta. È meglio che vai a vedere, forze si è fatta male >> commentò Sophie falsamente
preoccupata, Nathan si girò per dare un occhiata e appena vide Maggie dolorante per terra
andò subito da lei << uuu, secondo te si sarà fatta male!? >> disse Parker con un misto di
entusiasmo << lo spero >> fu la risposta fredda di Sophie. Persino Parker la guardò in modo
torvo, quasi perplessa << AAA >> urlò alla fine soddisfatta per aver capito << ti piace Nathan >>
<< ma cosa... no, cioè, cos...perché? >> cercò goffamente di svincolare Sophie << ehi, stai
tranquilla. Non lo dico a nessuno >> disse divertita. Videro il resto della partita in silenzio, ma
Sophie più che della partita era interessata alla coppia sugli spalti << dagli un pugno >>
Sophie si girò lentamente verso Parker << be, si è fatta male, non è difficile stenderla >>
quando si accorse che la ragazza era seria disse << Parker no, ma cosa ti viene in mente!? >>.

La partita finì poco dopo e le due si alzarono per tornare in corridoio. Dall'altra parte degli
spalti anche Nathan e Maggie si alzarono, ma lo sguardo di lui era rivolto non alla ragazza,
ma bensì a Sophie e la seguì con lo sguardo andare via.

<< Sophie Devereaux, Sophie Devereaux >> continuava a ripetere Parker << quindi sei
francese? >> << no, sono Londinese, Sophie è solo il mio nome d'arte >> << www bello >>
rimase per un momento zitta e poi << Parkernella!?! >> disse con la sua solita aria che
sembrava una ragazzina << no >> << Parkertina? >> << no! Parker va benissimo >> << ok >>
disse soddisfatta.

Suonò la campanella che avvertiva che erano finite tutte le lezioni extra scolastiche e le due
uscirono dalla scuola << bene, è ufficialmente finita la scuola,per oggi >> precisò Sophie,
perché vide che il viso di Parker divenne improvvisamente troppo gioioso << a, quindi ci
vediamo domani !?! >> << si, vuoi un passaggio a casa? >> << è, no grazie, vado a piedi >> gli
fece un sorriso e si incamminò dall'altra parte.

<< bella, sembra pazza, ma bella >> disse una voce dietro Sophie << già, hai ragione Hardison >>
lui si avvicinò a lei e gli porse una pennetta << eccolo qui, ma in cambio voglio un favore >>
<< cosa? >> << voglio sapere tutto su quella ragazza >> Sophie gli prese la pennetta << le
cose te le devi conquistare, altrimenti non hanno nessun valore >> detto questo si allontanò,
montò in macchina e se ne andò mentre Hardison gli urlò << ehi, ma non vale >> e si ripeté,
ma stavolta a voce più bassa << non vale >>.

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Capitolo 2
*** il furto ***


Capitolo 2

 

Nathan arrivò prima a scuola, come al solito, e si aggirò nel corridoio per controllare se era
tutto al posto giusto, era un po' seccato di dover venire ogni giorno a scuola prima delle
lezioni, ma la preside gli aveva dato il compito del vigilante della scuola, perché riponeva in lui
molta fiducia e poiché a lui non sfuggiva mai nulla e quest'idea che le persone avevano su di
lui un po gli piaceva.

Dall'altra parte, nel corridoio accanto si sentirono dei tacchi battere sul pavimento e chiudere
una porta, in quel corridoio c'era solo l'ufficio della preside e Nathan sapeva per certo che a
quell'ora c'era solo lui a scuola, allora con tutta fretta andò nell'altro corridoio e prima che la
ragazza poté uscire dalla scuola e sparire fece per chiamarla, ma si bloccò all'improvviso. La
riconobbe, era inconfondibile, per come camminava, e per il profumo che emanava. L'unica
cosa che in quel momento gli veniva in mente era cosa ci faceva lei li. Perché era venuta a
scuola così presto? E perché era andata nell'ufficio della preside?. La ragazza usci dalla
scuola non accorgendosi che Nathan era proprio dietro di lei, appena chiuse l'enorme porta
lui quasi sussurrando disse il suo nome << Sophie >>.

Ormai era ora di entrare a scuola e i corridoi si riempirono piano piano di ragazzi e ragazze
assonnati e poco volenterosi di andare in classe.

Al suono della campanella che preannunciava l'inizio della seconda ora vi susseguì la voce
della preside che proveniva dall'altoparlante << ragazzi, è la vostra preside che vi parla,
volevo annunciarvi che la scuola ha appena acquistato un dipinto di Costable. Essendo la
scuola non solo un edificio dove voi ragazzi venite per imparare, ma dove vi potiate anche
immergere nell'arte così da rendere più piacevole il vostro soggiorno in questa meravigliosa
scuola. Il dipinto è custodito nel mio ufficio, ma oggi sarà esposto nel corridoio principale così
che tutti potranno ammirarlo. Bene, ho detto quello che dovevo dire quindi ora vi lascio ai
vostri studi >>.

Nathan stava girando nei corridoi perché non voleva tornare in classe a seguire la lezione di
filosofia non sopportava quella professoressa, ma Mitchel o come la chiamavano tutti, la noiosel.

Si stava avvicinando all'ufficio della preside, dove qualche ora prima aveva visto Sophie, ma
quel piacevole ricordo venne interrotto dalle urla che uscivano dall'ufficio della preside.
Accelerò il passo e busso alla porta dell'ufficio.

La porta si aprì e davanti a lui non c'era la preside, ma bensì il professor Martin che lo fece
entrare. La presideera appoggiata alla cattedra, la vicepreside invece era seduta su una sedia
e la bidella era in piedi accanto alla finestra, che era situata proprio davanti alla porta.

Sembravano tutte e tre in fila, ma anche se erano in punti della stanza differenti, fissavano
tutte e tre un muro vuoto davanti a loro. A terra c'era un telo, e anche se Nathan credeva
d'aver già capito cos'era successo chiese comunque alla preside << scusi, ma cos'è successo? >>
<< un disastro, non lo vedi? >> stavolta la preside non era dolce e amorevole come pochi
minuti prima quando l'aveva ascoltata all'altoparlante.

Non trovando risposta dalle parole della preside si voltò verso il professore che gli spiegò
<< come ha detto la preside, ha acquistato un quadro di Costable, lo stavamo venendo a prendere
per esporlo, ma purtroppo come puoi vedere... >> e si girò verso il muro vuoto << è stato tolto >>
<< non è stato tolto, è stato rubato >> aggiunse la preside << sarà meglio chiamare la
polizia >> disse la vicepreside. La preside si riprese << no, aspettiamo a chiamare la polizia >>
e si girò verso Nathan << ci penserai tu, questa è la tua possibilità di dimostrare di che
pasta, ritrova il quadro, e se non ci riuscirai chiameremo l'assicurazione >> << ok, ci penserò
io >> detto ciò Nathan uscì dalla stanza.

Subito si ricordò di aver visto Sophie uscire dall'ufficio della preside, la sua prima tappa
investigativa sarebbe stata proprio lei.

La cercò da dappertutto ma niente, non riusciva a trovarla, si imbatte in Parker che stava
amabilmente conversando con Hardison, il quale sembrava molto contento di ciò << ehi
Parker! Hai per caso visto Sophie? >> << no, è dall'inizio della prima ora che non la vedo!
Come mai la cerchi? >> concluse con voce molto curiosa << no, niente di importante, ma se la
vedi non dirgli che la sto cercando ok >> << ok, ma perché? >> disse sempre più insistente
<< emm Parker, scusa ma non sono affari tuoi >> e fece per andarsene quando intervenne anche
Hardison << no, non l'ho vista neanche io >> Nathan si girò verso di lui e gli chiese << scusa
ma tu sei? >> << Alec, Alec Hardison >> e fece per dargli la mano << a, lo smanettone >> e se
ne andò << non sono uno smanettone >> disse indispettito.

Chiese in giro se l'avevano vista, andò a cercarla nelle aule, in corridoio e in mensa, ma niente,
sembrava sparita nel nulla, ma almeno grazie a Parker aveva la certezza che era a scuola.

Alla fine decise di andare sulla terrazza della scuola, non sapeva neanche lui perché, ma
comunque ci andò.

Salì le scale, aprì la porta e dritto davanti a lui c'era Sophie appoggiata sullo corrimano che
guardava il panorama con in mano la stessa pennetta che gli aveva dato Hardison il giorno
prima << perché mi stai cercando? >> chiese senza girarsi << te l'ha detto Parker? >> gli disse
mentre si avvicinò a lei. Sophie a quel punto si girò, sorpresa di vedere Nathan così vicino a lei.

I due erano ad un palmo di distanza, per un attimo non parlarono. C'era un atmosfera
romantica nell'aria, spezzata dalla domanda di Sophie che fu percepita da Nathan come un
sussurro << allora, perché mi cercavi? >> in quel momento Nathan si dimenticò del perché la
stava cercando, ma si riprese subito e si allontanò di un passo da quella presunta ladra
<< è stato rubato il quadro dall'ufficio della preside >> << e tu sei qui per? >> ma lui non rispose
a quella domanda, era venuto per accusarla, ma in cuor suo sapeva che non era stata lei o
almeno lo sperava. << tu credi veramente che sia stata io? Assurdo >> << be, non così tanto
assurdo. Ti ricordi due anni fa? >> il volto di Sophie passò dall'offeso al nostalgico in poco tempo
ricordando quello che era successo due anni fa << il nostro primo incontro, al museo di Londra,
mi aiutasti a portare via un souvenir >> accentuando l'ultima parola << ti aiutai? Non lo
sapevo neanche >> << oh, ma non fare il santerello, eri troppo intelligente per non averlo capito >>.

Nathan cercò di tornare alla storia del dipinto rubato << quindi sei stata tu >> Sophie
aggrottò la fronte << questa, caro Nathan, non sembrava affatto una domanda >>
<< e dimmi, ho bisogno di una risposta? >> stavolta quella che si avvicinò fu lei << guardami
negli occhi Nate e dimmi se ti sto mentendo >> era ovvio che non lo stava facendo e improvvisamente
si sentì in colpa solo per averlo pensato anche se non lo diede a vedere << no >> Sophie si
avvicinò sempre di più fino ad arrivare vicinissimo alle sue labbra, Nathan non si scansò,
anzi si inclinò come se stesse aspettando il suo bacio, poté sentire il suo respiro sulla pelle,
ma improvvisamente lei si allontanò << mi sono ricordata che devo andare a rubare
buckingham palace >> e fece per andarsene, aveva appena aperto la porta quando
Nathan la bloccò mettendo la mano sulla maniglia, dove era appoggiata la mano di Sophie,
costringendola a girarsi, i due erano di nuovo vicini << allora aiutami a ritrovarlo >> ci pensò
un attimo << allora ci stai? >> << e mi perderei tutto questo, ma non accusarmi più senza
avere prima le prove >> << ok >> gli fece un sorriso e rientrarono tutti e due nella scuola.

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Capitolo 3
*** La scoperta (Prima Parte) ***


Capitolo 3

 

<< da dove iniziamo le ricerche? >> chiese Sophie scendendo le scale che dalla terrazza
portavano all'interno della scuola. << be, ci servirebbe un ladro per trovarne un altro, ma ci
accontenteremo, anche perché io non ne conosco nessuno >>. Sophie ci pensò un attimo poi
disse << una ladra va bene ugualmente!? >> e aumentò il passo, costringendo Nathan a fare lo
stesso << chi hai in mente? E dove stiamo andando? >> Nathan non sopportava di non sapere
le cose, non era nella sua natura, diceva lui. << per quanto io voglia indagare sula con te... >>
girò il capo verso di lui per vedere se aveva afferrato il senso della sua frase << hai detto tu
che c'è bisogno di una ladra per trovarne un altro, quindi stiamo andando a reclutarne uno >>.
Non era soddisfatto di quella risposta, anche perché in realtà non gli aveva detto nulla.

Stavano camminando nel corridoi della scuola, Sophie davanti e Nathan la seguiva subito
dopo, poi si avvicinò a lei << vuoi dirmi dove stiamo andando? >> Sophie si fermò di scatto
davanti alla porta della classe di matematica, costringendo Nathan ad inchiodare, poi girò il
capo verso di lui << fidati per una volta >> fece per aprire la porta, ma si fermò << aspettami
qui ok >> ed entrò nella classe. Nathan aspettò solo pochi minuti fuori dalla porta.

Quando si riaprì uscirono Sophie e Parker << Parker? >> disse sorpreso, poi prese Sophie da
parte << mi spieghi cosa centra Parker? Ci ho parlato per soli due minuti ma mi sono bastati
per capire che è una pazza >> << ti fidi di me? >> ma senza aspettare la risposta tornò vicino
a Parker e lo stesso fece lui.

<< allora, cosa c'è Sophie? >> << ti ho chiamata per una domanda che riguarda le tue doti >>
<< le sue doti? >> << le mie doti? >> dissero insieme Parker e Nathan perplessi, poi Parker
capi << AAA, le mie doti >> e gli fece un occhiolino ben visibile da tutti. Nathan era stufo di
girarsi intorno ed andò subito al sodo << hai rubato tu il quadro? >> << Nathan >> lo
rimproverò Sophie << che c'è >> << ma il quadro quello della scuola? >> questa volta gli
rispose Sophie << si Parker, scusaci se te lo chiediamo, ma vedi... >> << comunque no, non
vado pazza per i quadri, preferisco i diamanti >> Nathan l'osservo, ma sembrava sincera
<< ok! Ci voleva tanto Sophie? >> lei lo guardò offesa ma lui non gli diede peso e continuò
<< ok grazie >> guardò Sophie come per dirgli di andare e si incamminarono << ed ora dove
andiamo? >> disse una voce dietro Nathan, lui si girò e vide che Parker li stava seguendo
<< cosa vuoi Parker? Torna in classe >> << no, io vengo con voi. Voglio aiutarvi >>, Nathan cercò
un supporto da Sophie, che ovviamente non trovò << be, hai detto tu che c'è bisogno di una
ladra >>. erano due contro uno, ed era meglio non mettersi contro di loro, quindi accettò,
Parker fece un salto di gioia << quindi...ora dove andiamo?... ci servirebbe una base >> disse
sopraeccitata, << ci sarebbe un posto dove potremmo stare tranquilli >> li informò Sophie,
mentre stavano camminando, Nathan si avvicinò a Sophie << Quindi Parker è una ladra >>
<< si >> disse lei semplicemente << ottimo >> aggiunse sarcastico Nathan.

Arrivarono davanti ad una grande porta e Sophie l'aprì, ma era tutto buio << aspettate qui >>
e si addentrò nella stanza che apparentemente sembrava molto grande.

Si accese la luce e l'impressione di Parker era giusta << un teatro! >> Sophie era sopra il
palcoscenico, e i due la raggiunsero << e il corso di teatro? >> chiese Nathan da sotto il palco
<< ha chiuso, non ci disturberà nessuno >> disse dispiaciuta Sophie, che dopo lo raggiunse di
sotto per andarsi a mettere seduta sulle poltrone rigorosamente rosse, mentre Parker stava
correndo da una parte all'altra del palco.

Sophie, seduta sulla poltrona, si rivolse a Nathan << ora ci vuoi dire cos'è successo? >>
<< si giusto >>e si andò a sedere vicino a Sophie << sappiamo solo che... >> ma si interruppe per
colpa del frastuono che stava causando Parker << ecooo...ecooo >> continuava ad urlare da
sopra il palco << Parker! >> gli disse Nathan, allora lei si azzittì, scese dal palco e si andò a
sedere vicino a loro. Nathan cominciò << so solo che il quadro è stato rubato tra ieri sera e
questa mattina e se siamo fortunati l'hanno rubato questa mattina >> << e perché saremmo
fortunati? >> chiese Parker << perché con molta probabilità vuol dire che il quadro si trova
ancora nell'edificio >> spiegò Sophie. << a proposito, se non eri nell'ufficio della preside per il
quadro, perché eri lì? >> chiese curioso Nathan. Sophie lo guardò un po' imbarazzata
<< niente che ti riguardi >> << le telecamere >> li interruppe Parker << cosa? >> dissero in coro
<< o scusate, non volevo interrompervi >> << no no, continua Parker, cosa volevi dire? >> la
incitò Sophie << la scuola è piena di telecamere, ce ne sarà una anche nell'ufficio della preside >>
gli spiegò << giusto >> disse Nathan << ottimo Parker >> concluse Sophie.

Nathan si alzò e si incamminò verso la porta, le due lo guardarono perplesse << che facciamo,
lo dobbiamo seguire? >> domandò Parker << credo di si >> si alzarono e lo seguirono.

Si trovarono tutti e tre davanti all'ufficio della preside, Nathan bussò, si sentì uno strano
rumore, ma poi una voce gli disse di entrare, si aprì la porta ed entrarono. << Ford, cos'è
successo?... hai già trovato qualche indizio? >> << no preside, ma siamo venuti qui per
chiederle se anche in questa stanza c'erano delle telecamere >> << tu e? Ti sei fatto una
squadra Ford? >> << si! Quindi preside? Ha delle telecamere anche qui dentro? >>
<< temo che in questa stanza non ci siano, ora se non vi dispiace avrei un po' di lavoro da svolgere >>
detto ciò la ringraziarono ed uscirono.

<< siamo al punto di partenza maledizione >> disse Sophie, ma Parker gli tirò su il morale
<< non credo proprio >> << cosa? >> << nell'ufficio c'è una telecamera >> << e dove? >> chiese
stupita Sophie << è nascosta ma c'è >> << ne sei sicura? >> chiese Nathan << sicurissima >>
<< bene, visto che la preside non ci vuole aiutare, faremo da soli >> << e come? per accedere
alle telecamere c'è bisogno di una password >> << e tu come lo sai? >> domandò Nathan
girandosi verso Sophie, ma Parker, senza saperlo la salvò << io conosco una persona che ci
può aiutare >> << chi è? >> chiese Nathan << lo vado a chiamare >> e senza rispondere alla
domanda di Nathan sparì.

Mentre aspettavano che Parker tornasse, Nathan si girò verso Sophie << allora? >> << allora
cosa? >> << come fai a sapere che c'è una password? >> << ci deve essere per forza... per la
sicurezza >> suppose falsamente Sophie << poco fa eri sicura che ci fosse >> finita la frase si
avvicinò di molto a lei.

<< Nathan? >> disse una voce dall'altra parte del corridoio e i due si allontanarono
contemporaneamente l'uno dall'altro, poi Nathan si girò verso la fonte della voce << Maggie!
Cosa ci fai qui? >> la ragazza si avvicinò << io? Io stavo andando al bagno, e tu perché sei
qui? >> << hanno rubato il quadro di Costable e sono stato incaricato di ritrovarlo >> a
questo punto Maggie guardò Sophie in modo torvo, e rivolgendosi a Nathan disse << con lei? >>
<< anche >> << cioè? Non siete solo voi due? >> << perché? Ti darebbe fastidio? >>
intervenne Sophie con voce maliziosa, ma Nathan, senza dare il tempo a Maggie di rispondere
a l'attacco che gli aveva sferrato Sophie disse << si perch... >> << e dove sono? Io non li vedo >>.
fortunatamente in quel momento tornò Parker << eccoci di ritorno >> << ecco il resto della squadra >>
disse sollevato Nathan << ok! Ora sarà meglio che vada, sono stata gia troppo tempo fuori >> gli
diede un bacio in modo che Sophie lo potesse vedere bene e se ne andò.

Nathan si girò verso Parker per vedere con chi fosse tornata << lui? >> << si bello! Vuoi un genio
informatico? Io sono il migliore >> gli disse Hardison << Parker mi ha già detto tutto, quando lo
vogliamo fare? >> << questa sera >> disse convinto Nathan. Suonò la campanella e tutti si dispersero.

Scese la sera, si diedero tutti appuntamento nella scuola, ed entrarono ognuno a modo loro.

Hardison hackerò il codice di sicurezza della porta secondaria della scuola, Parker salì fino al tetto
per poi scassinare la porta del terrazzo, Nathan entrò dalla porta principale dicendo semplicemente
al sorvegliante che era li per controllare una cosa, e poco dopo anche Sophie entrò dalla porta
principale, ma lei entrò raggirando il sorvegliante, che gli diede anche le chiavi della scuola.

Sophie stava andando verso l'ufficio della preside, quando sentì dei rumori, ma non sapeva da dove
provenissero. Molto incuriosita si avvicinò alla fonte di quel rumore, sembrava il rumore di un sacco
preso a pugni, era quasi arrivata in palestra, quando una figura dietro di lei la prese e la sbatté di peso
addosso la muro, gli strinse le mani alle sue spalle per tenerla ferma, gli fece male e gli uscì un grido,
era troppo spaventata per reagire e la figura iniziò a parlare << cosa stavi facendo nell'ufficio della preside? >>
<< cosa? >> non riusciva a capire chi fosse e cercò di prendere tempo, ma lui era più tosto seccato e
alla fine della domanda di Sophie la prese e la sbatte di nuovo addosso la muro e ripeté più arrabbiato
<< cosa stavi facendo nell'ufficio della preside? >> << lasciala andare >> disse una voce non molto
distante da loro, ma la figura non l'ascoltò << lasciala andare Jim >> al sentir pronunciare il suo
nome Sterling lasciò andare Sophie e si voltò verso l'altro ragazzo << Eliot vattene, non sono
affari tuoi >> ma Eliot non si mosse, allora Jim lo caricò, si avvicinava sempre di più, ma Eliot
non si mosse, era pronto per dargli un pugno, ma improvvisamente Eliot si scansò e gli diede
un pugno sulla bocca dello stomaco, Jim cadde a terra, ma imperterrito si rialzò a stento e
cercò di dargli un pugno, ma anche stavolta Eliot lo evitò e gli diede un altro pugno che
stavolta lo stese.

Sophie era immobile, Eliot si avvicinò a lei << tutto bene? >> era ancora scossa, ma gli rispose
<< si! Grazie Eliot >> lui gli fece un cenno con la testa, poi tornando in se gli chiese << ma cosa
ci fai ancora a scuola? >> << potrei farti la stessa domanda >> fu la sua risposta un po brusca.
Sophie allora si incamminò, ma vedendo che Eliot era fermo a guardarla si girò << allora? >>
<< allora cosa? >> << non mi accompagni? >> Eliot fece un sorrisetto e la seguì.

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Capitolo 4
*** La scoperta (Seconda Parte) ***


Seconda parte

 

<< ma dove diamine è Sophie? >> chiese spazientito Nathan << calmati, starà arrivando >>
gli rispose Parker. Erano tutti e tre in un mezzo cerchio davanti alla porta della preside.
Parker sembrava molto rilassata, mentre Hardison era eccitato per la situazione. Nathan era
sempre più agitato anche se non lo dava a vedere.

<< eccola! >> affermò Hardison, dunque Nathan si girò per vederla, ma accanto a lei vide un
altra persona, che non distinse fino a che non si avvicinarono del tutto << e lui che diavolo ci
fa qui? >> chiese sorpreso Hardison, che anticipò Nathan << hei Nerd attento >> rispose Eliot
quasi ringhiando << mi ha salvato da Sterling >> << e cosa voleva Sterling da te? >> domandò
preoccupato Nathan avvicinandosi a Sophie << ragazzi, e se spostassimo la conversazione
all'interno dell'ufficio? >> << ha ragione Hardison, tieni, quando sono entrata ho preso le
chiavi al custode >>Sophie le porse a Nathan, ma quando si girò per aprirla, la porta era gia
spalancata da Parker che ora era dentro la stanza << ma come? >> chiese Nathan con ancora
le chiavi in mano.

L'ultimo ad entrare fu Eliot che chiuse la porta dietro di se, poi si girò e davanti a lui c'era
Parker che lo fissava << io sono Parker >> << piacere Parker >>. lei lo continuava a fissare e
lui si innervosì << piantala di fissarmi, sei inquietante >>.

Appena entrati Nathan andò verso Sophie << cosa voleva Sterling da te? >> Sophie si girò e
aprì la bocca per parlare, ma prima che potesse rispondere intervenne Hardison << ragazzi,
allora! Possiamo prima finire il lavoro!? >> mentre Hardison stava accendendo il computer
Parker stava facendo su e giù per la stanza e guardava in aria << la puoi smettere >> gli disse
Eliot in cagnesco lei si fermò e si girò verso gli altri << vedete >> ed indicò un quadro in alto
nella parete davanti alla cattedra. Sophie lo fissò per qualche secondo e poi si girò verso
Parker << bel quadro, è fatto molto bene, ma è un falso >> << e che ne sai? >> chiese scettico
Hardison << è molto evidente, guarda i colori, sono troppo accesi, per non parlare degli
occhi della ragazza, ma per favore >> << ma come? L'hai visto per soli cinque secondi >>
disse sbalordito.

<< no, non il quadro >> Parker si avvicinò al quadro e lo rimosse, rivelando una telecamera
nascosta << l'avevo detto che c'era una telecamera >> << e brava Parker >> disse Eliot.

Hardison finalmente riuscì ad accendere il computer ed inserire una chiavetta usb, armeggiò
un po' con il computer e poi disse soddisfatto << ecco ragazzi, ho fatto >> tutti si avvicinarono
al computer per vedere il video.

La registrazione partì, ma Hardison mandò il video avanti velocemente, poiché si vedeva solo
la preside e alcune volte dei professori, la vice preside ecc...

il video scorreva, e finalmente scese la notte e la preside se ne andò, ma ancora niente. Poi la
porta si aprì ed entrò Sophie, quando gli altri la videro nello schermo si girarono e Hardison
riportò il video alla velocità normale << sei stata tu! Affermò sorpreso Eliot, Sophie lo guardò
in modo torvo << no! >> << e allora cosa ci fai li? >> << ragazzi, ragazzi! Calmatevi >>
intervenne Nathan, poiché la situazione si stava animando troppo, poi intervenne Hardison
<< ecco guardate >>. il video riportava le immagini di Sophie che accendeva il computer della
preside, inserì due pennette poi si alzò dalla scrivania e andò verso il quadro, l'osservò per
qualche minuto, poi tornò alla scrivania, riprese le due chiavette, spense il computer e uscì.

Sophie si girò verso Eliot e soddisfatta disse << aspetto le tue scuse >> << ok, forse non sei
stata tu >> << forse? Ma se l'hai appena visto >> << Eliot, scusati con Sophie e andiamo
avanti per favore >> intervenne Nathan. Eliot le fece un cenno con il capo , ma nulla di più.

Hardison mandò avanti il video. << aspetta >> lo bloccò Nathan << cos'hai visto? >> chiese
Parker << torna indietro di qualche minuto... ecco vedete? Il video salta >> << è vero, è stato
cancellato! Datemi un attimo e vi recupero i dati >> << ma come fai se è stato cancellato? >>
<< vedi Eliot, nel computer nulla si cancella completamente, i file cancellati rimangono nel
computer per alcuni giorni, se non settimane, prima di essere eliminate completamente >> gli
rispose Hardison con voce da saputello.

<< ecco fatto >> << ok mandalo >> gli ordinò Nathan. Il video era strano, c'era la preside che
faceva su e giù per l'ufficio, sembrava molto in ansia, chissà perché? Si domandarono tutti.
Dopo un po' entrò il professor Martin, che si avvicinò alla preside, le appoggiò le mani sulle
spalle e gli disse qualcosa che la tranquillizzò << ma cosa gli ha detto? >> chiese Parker
<< non lo so, non so leggere le labbra >> gli rispose Hardison << e perché non c'è l'audio?
<< domandò invece Eliot << perché la telecamera non ha il microfono >> rispose sempre più
seccato Hardison.

Il video scorreva, e stavolta il professore fece una cosa inconfondibile, la baciò in modo
appassionato, stavolta fu Hardison a fare una domanda rivolta a Sophie << ma non se la
faceva con te il prof?! >> << già >> aggiunse Eliot, ma Sophie li guardò scandalizzata e un po'
offesa << sul serio credevate che stavo con il professore? >> << be, fai sempre tutta la carina >>
gli rispose Eliot << è una tattica >> intervenne Parker << per fargli fare ciò che vuole >>
aggiunse.

Nathan non era molto attento alla conversazione, ma al video.

Dopo l'appassionato bacio si vide il professore prendere il quadro e portarlo via insieme alla
preside.

Hardison bloccò il video, era rimasto scioccato, come tutti del resto, ma fu il primo che parlò
<< ma che diavolo vuol dire? >> << che ci stanno fregando >> gli rispose Parker << no, un
momento! Non ha senso tutto questo, perché dovrebbe rubare un quadro appena comprato >>
disse Sophie. Ci fu un attimo di silenzio smorzato dalle parole di Nathan << per i soldi
dell'assicurazione >> << ma perché? >> chiese Hardison, e Nathan gli rispose pensieroso
<< lo scopriremo >>

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