Renesmee e Jacob - l'Imprinting.

di greypattinson
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Era stato strano svegliarsi quella mattina avvolta nelle lenzuola fredde del lettone della mia casa. Già da un mese ormai, da quando ci eravamo fidanzati, abitavo con Jacob, e ogni mattina la prima cosa che vedevo quando aprivo gli occhi era il suo sorriso e il suo sguardo carico d'amore. D'amore per me. 'Chi non ha mai avuto un imprinting', pensai, 'non può capire cos'è l'amore vero.'
E adesso, eccomi, sotto le mani delle mie zie, davanti a una specchiera enorme, che sorridevo al volto di mia madre sullo sfondo.
'Io non posso toccarla, rovinerei tutto!', ridacchiò, non appena zia Alice le chiese di farmi i capelli. Ancora non ci credo che il mio- il nostro- giorno era arrivato.
Da stasera in poi sarei stata la signora Black. Ridacchiai tra me, pensando al titolo di signora. A soli sei anni effettivi non si può essere una signora, eppure, era giunto il momento. E il solo pensiero di dover mantenere ancora dentro quel segreto troppo grande per essere celato mi faceva scoppiare la testa. Dovevo liberarlo il prima possibile.
'Dopo la cena..' aveva detto Jake, con quel sorriso estasiato che mi sconvolgeva sempre, come la prima volta.
Tornai alla realtà, concentrandomi sulle mani delicate di zia Rose sul mio viso, che mi accarezzavano come una piuma. Quando aprii gli occhi, rimasi senza parole.
Il mio volto, incorniciato dai boccoli ramati, attraverso lo specchio appariva bello, bellissimo, quasi impossibile. Sorrisi a me stessa, e quasi scoppiai a piangere.
'Mamma vieni qua.', sussurrai, facendole cenno di avvicinarsi. Lei mi venne incontro, con quella grazia perfetta che la contraddistingueva, e quella luce negli occhi che si ha solo in giorni come questo.
'Dimmi, tesoro..', mi sorrise, emozionata. 'Gesù, la mia bimba si sposa!' 'Mamma, continui a ripeterlo da una settimana!', risi, scuotendo la testa. La abbracciai fortissimo, stringendola a me, incurante dell'acconciatura e del trucco. 'Ti voglio bene, mamma.'
'Ti voglio bene anche io, tesoro.', si schiarì la gola. Pensai che in quel momento, se fosse stata ancora un'umana, sarebbe scoppiata in singhiozzi.
Mia zia, Alice, non era molto contenta delle mie scelte per il matrimonio, forse era questo il motivo per il quale non la sentivo tanto presente. Avevo deciso che la cerimonia si sarebbe svolta sulla spiaggia di La Push, appena prima del tramonto. I vampiri non avrebbero dovuto nascondersi, nessun invitato umano, tutti sapevano i segreti di tutti, ormai.
La spiaggia mi era sembrata un'ottima scelta. Io e Jacob non volevamo una cerimonia sfarzosa, con lustrini e candele, a noi bastava essere circondati dalle persone che ci amano ed essere felici. Ma, ovviamente, mia zia non la pensava così.
Chiusi gli occhi alzandomi in piedi affinchè riuscissero ad infilarmi nel vestito di pizzo che le mie zie avevano confezionato per me.
-
'Dai.. posso vederlo?', mi sussurrò all'orecchio Jacob una sera mentre cucinavamo insieme.
'No, Jacob!', scoppiai a ridere, scuotendo la testa. 'Fa parte della tradizione.. e noi non ne abbiamo rispettato nemmeno una, fin'ora.', sorrisi, lanciandogli un'occhiata maliziosa.
Lui mi rivolse il suo solito sguardo, tipico di chi la sa lunga.
Mi abbracciò da dietro la schiena, posandomi un bacio nell'incavo del collo. 'E va bene signorina..', sospirò, mettendo quel muso che adoravo tanto.
'Ti amo.', gli sorrisi, voltandomi e baciandolo all'angolo della bocca.
-
Venni distratta da un singhiozzare commosso e aprii gli occhi. Davanti a me c'erano le mie zie, mia madre e mia nonna, Esme, la donna più dolce e amorevole che avessi mai conosciuto.
'Sei un incanto, tesoro.', mi sussurrò, abbracciandomi dolcemente.
'E' splendida.', sorrise mia zia Alice, compiaciuta. Lo vedevo dal suo sguardo che si stava contenendo, probabilmente non era così arrabbiata come voleva farmi credere, e speravo proprio che dopo avrei trovato del tempo per parlare con lei.
Mamma e zia Rose si abbracciarono emozionate, e proprio in quel momento entrò mio padre.
Restai a bocca aperta, con gli occhi fissi sul suo viso. Era di una bellezza sconvolgente, irreale, e oggi ci somigliavamo più del solito. Sorrise a mia madre e le stampò un bacio sulle labbra, poi mi venne incontro e mi prese la mano, stringendola forte. Alzai il viso e gli sorrisi, con le lacrime agli occhi.
'Non puoi piangere, angelo.', mi sussurrò con voce morbida e vellutata.
'Sei pronta?'
Feci un grosso respiro, annuii, e tutti uscirono.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


Dopo il viaggio infinito in macchina con i miei zii e mio padre verso la riserva indiana di La Push, venni sottoposta a una seconda revisione di trucco e capelli, rinchiusa nel bagno sovraffollato di casa Clearwater. Mia zia Alice si muoveva freneticamente, sotto gli occhi increduli di Leah e Sue, che ridacchiavano divertite.
Dopo un periodo di semi-odio nei confronti di Leah, dovuto alla mia gelosia nei confronti del suo rapporto con Jacob, adesso dovevo ammettere che mi stava davvero simpatica.
Sue invece era sempre stata dolcissima con me, e questo credo fosse dovuto al fatto che fosse la mia dolce nonnina acquisita.
Passò quello che mi sembrò un periodo infinito, e finalmente mia zia sorrise soddisfatta e mi fece alzare in piedi. Scorsi una luce emozionata nei suoi occhi mentre mi guardava.
'Grazie zia. Ti voglio bene, da morire.', le sussurrai quando la abbracciai, tenendola stretta a me.
'Te ne voglio anche io, piccina. E sei una favola.. come sempre.', mormorò al mio orecchio. 'Ma che aspetti? Sono tutti la fuori che ti vogliono! Vado a chiamare Edward, e voi, uscite!', ridacchiò isterica contro Sue e la figlia.
Feci un grosso respiro e mi voltai verso lo specchio. Quando per la seconda volta vidi il mio riflesso, rimasi di sasso. Ero davvero.. sembravo una principessa. I capelli mi incorniciavano alla perfezione il viso, gli occhi risaltavano sotto il trucco leggero, le labbra erano di un rosso spettacolare, e l'abito mi fasciava il corpo come un guanto.
Jacob sarebbe impazzito, ridacchiai scuotendo la testa.
La porta si aprì ed entrò mio padre, in tutto il suo splendore.
'Ehi, principessa, abbiamo finito?', mi chiese con un sorriso angelico.
'Si. Andiamo.', gli sorrisi, quando mi prese sottobraccio e mi aggrappai a lui.

Uscimmo fuori di casa e sentii la sabbia fresca sotto I piedi nudi, zia Alice ancora non sopportava il fatto che non avessi indossato le scarpe.
Feci scorrere lo sguardo tra le file di sedie bianche e immacolate disposte ordinatamente a semicerchio davanti al gazebo ricoperto di fiori. A quello le mie non avevano potuto rinunciare.
Vidi tutti che si voltavano verso di me e sorrisi a ogni singolo volto. Sentii un miscuglio di emozioni agitarsi nel mio petto alla vista dei lupi, che mi sorridevano emozionati. Perfino Paul, che ostentava quella scorza da duro che gli piaceva tanto, aveva le lacrime agli occhi.
Sorrisi a Billy, Sue, e Charlie, mio nonno, che mi guardava con uno sguardo traboccante di orgoglio, ma vi scorsi anche una punta di preoccupazione. In fondo, stavo sempre sposando un lupo, e lui lo sapeva bene.
Il sole era calato, così tutti apparivamo normali, perfino il bagliore che scaturiva dalla mia pelle, seppur leggerissimo, adesso era scomparso.
Mi voltai verso l'altra mia famiglia, sorrisi ai miei nonni e agli zii, e feci una linguaccia a zio Emmett, che sghignazzava divertito. Poi rivolsi uno sguardo tutto per mia madre, le sorrisi, incoraggiandola e le lanciai un bacio.
Lasciai Jake per ultimo, in modo tale da godermi tutta insieme la sua perfezione.

Stava in piedi, accanto a Quil ed Embry, i suoi testimoni, e mi guardava con gli occhi pieni di lacrime. Alla vista del suo sorriso emozionato mi cedettero le ginocchia e mi aggrappai a mio padre, stritolando la sua giacca. Mi avvicinavo sempre più a lui, e l'unica cosa che volevo era abbracciarlo e non separarmici mai più.
Era bellissimo, il completo nero gli stava da dio, e la sua pelle del colore del bronzo quasi luccicava, insieme ai suoi occhi. Erano il suo sorriso e la sua gioia ad illuminarlo.
Finalmente arrivai di fronte a lui, mio padre mi lasciò con delicatezza e Jacob mi prese le mani. Dietro di me, lo sapevo benissimo, c'erano le mie testimoni: zia Alice e zia Rose. Smisi di pensare, concentrandomi solo sul volto dell'uomo davanti a me, l'uomo che amavo più della mia stessa vita. Sapevo che anche lui era felice quanto me, se non di più. Non aveva avuto una vita facile, e io ero lì per farlo felice per sempre, me lo diceva ogni giorno. L'avevo salvato, l'avevo riportato in vita, e con il mio amore continuavo a farlo vivere giorno dopo giorno.
Quando venne il momento delle promesse lo ascoltai attentamente, mentre con voce sicura mi prometteva il suo amore, la sua devozione, fino al giorno della nostra morte.
Quando venne il mio turno, presi un grosso respiro, sforzandomi di non piangere.
'Tutte le ragazze, da sempre sono cresciute aspettando il principe azzurro.', sussurrai con voce rotta.
'Aspettando che le venisse a prendere in sella al suo cavallo bianco. E da sempre sono state rassicurate dalla loro mamma, che diceva loro di aspettare, diceva loro che il grande amore sarebbe arrivato a tempo debito.', mi voltai a sorridere a mia madre, mentre intrecciavo le dita a quelle di Jake.
'Per me non è stato così. Io non sono mai stata una ragazza come tutte le altre, sono sempre stata un po' speciale. Infatti io non ho mai dovuto aspettare il mio principe azzurro. Perchè io l'ho sempre avuto. Fin dal giorno in cui sono nata, le braccia del mio principe mi hanno sorretta e mi hanno stretta al suo petto caldo. Fin da allora il suo sorriso mi ha sempre rassicurata, mi ha sempre protetta e mi ha aiutato a credere in me. A credere che anche in me c'era qualcosa di speciale. Ho passato ogni singolo giorno della mia vita con lui, non mi ricordo nemmeno una volta in cui sono stata un giorno intero senza vederlo. Passavamo tutte le giornate a cacciare, o a giocare, o a passeggiare nel bosco o sulla spiaggia. E' stato la mia baby sitter..' e qui si levò dal nostro pubblico una risatina collettiva e sommessa, ma io continuai con noncuranza..
'Il mio migliore amico, il mio fratello maggiore, il mio confidente. Fino a quando mi sono resa conto che, piano piano mi stavo innamorando di Lui, o forse, lo ero stata da sempre. Fin dal primo istante in cui i suoi occhi neri hanno incontrato i miei.', gli sorrisi, accarezzandogli il dorso della mano.
'Innamorandomi di lui, ho capito cosa significa vivere per una persona, desiderare la sua felicità più di ogni altra cosa, sentirsi appartenente a Lui, e volerlo con se per il resto dei proprio giorni. Il giorno che mi ha chiesto di sposarlo, si è avverato il mio sogno più grande, essere sua moglie, stare con lui per tutta la vita. Quel giorno, non sono riuscita a dirgli niente perchè non ero in grado di ragionare lucidamente, ho buttato li le prime parole che mi sono uscite. Oggi, sempre che le lacrime non me impediscano, riuscirò finalmente a dirgli quanto lo amo, e quanto la mia vita sia bella, piena e soddisfacente insieme a Lui. Riuscirò a fargli capire che mi ha resa la ragazza più felice del mondo, riuscirò a dirgli che non ha mai sbagliato, in niente. Che è sempre stato perfetto, che mi ha fatta sempre sentire una principessa, e non può fare nient'altro per migliorarsi. Riuscirò finalmente a dirgli il 'si' che si merita.', lo guardai negli occhi, mentre una lacrima mi scivolò dagli occhi.
'Si, Jacob. Voglio sposarti, voglio essere tua moglie e voglio passare tutta la mia vita con te.'
Dal pubblico si levò un applauso emozionato e lui mi cinse la vita con le braccia, attirandomi a sé. Quando il prete finalmente ci dichiarò marito e moglie, sollevai la testa e incontrai subito le sue labbra.
Mi baciò in un modo dolcissimo, che mi lasciò senza fiato.
Scoppiai a piangere su di lui e lo strinsi a me ancora di più. Lui face scorrere le mani sulla mia schiena, accarezzandomi e cullandomi sul suo petto caldo, senza staccarsi dalle mie labbra.
Mi accorsi che ci stavamo allargando un po' troppo quando sentii in lontananza mio zio Emmett urlare insieme a Paul, Jared e zio Jazz.
'Giù le mani da mia nipote, lupo!', rise mio zio, sollevando le braccia.
Jacob sorrise sulle mie labbra e pose fine al bacio, accarezzandomi il viso.
'Ti amo da morire, Renesmee.', sussurrò, guardandomi negli occhi.
'Per sempre..', risposi, mentre mi voltavo verso la folla che ci veniva incontro.
I primi che abbracciai furono i miei genitori, che mi strinsero a loro, accarezzandomi dolcemente. Poi venne il turno dei miei zii, che non mancarono delle loro solite battute di spirito e i miei nonni, che mi abracciarono con la loro solita perfezione. Quando si avvicinò mio nonno Charlie gli corsi incontro, abbracciandolo forte.
'Ehi, piccina.. quanto siamo belle.', sussurrò, senza guardarmi negli occhi.
'Sono davvero felice di vederti nonno.. ti trovo bene.', gli sorrisi.
'Beh, si.. me la cavo.', ridacchiò, grattandosi la nuca. 'Eh.. uhm.. si, beh, promettimi che starai attenta, eh?'
Ridacchiai, scuotendo la testa divertita. 'Non ti preoccupare nonno, so quel che faccio.'
E con questo lo lasciai andare. Abbracciai uno per uno tutti i lupi, un po' imbarazzata, a nessuno mi ero mai avvicinata così.
Quando tornai da Jacob, lui parlava con Billy.
'Oh.. ecco mia moglie.', rise, cingendomi la vita con un braccio.
Risi, stringendomi a lui. Porsi la mano a Billy, che subito me la strinse, guardandomi con rispetto.
Parlammo ancora un po' con lui, fino a quando mia zia non iniziò a urlare per comunicarci che, nel giardino di casa Black, tutto era pronto.
In meno di due minuti ci ritrovammo tutti nel giardino di casa di Billy, che a stento avevo riconosciuto.
'Sì che tua zia è un mago con i matrimoni..', sussurrò meravigliato Jacob. 'Dove ha fatto finire la mia ferraglia?'
'Volevi che rimanesse?!?', risi, trascinandolo per mano verso il nostro tavolo.
'Assolutamente no, è tutto così.. perfetto.', mi sorrise, incantato.
Gli sorrisi di rimando e arrivammo al nostro tavolo. Jacob mi aveva detto di aspettare che la cena fosse finita, ma io non potevo più attendere.
Rimasi in piedi, guardando tutti che si sedevano, quando poi scese il silenzio e gli invitati si accorsero che ero ancora in piedi, ammutolirono e mi fissarono.
'Mh.. buonasera a tutti.', ridacchiai nervosa. 'Dovrei farvi un annuncio..'
Jacob mi diede un colpetto sulla gamba, fulminandomi con lo sguardo. Sapevo di cosa aveva paura.
-
'Non lo vorrai mica dire prima della cena, vero?! Tu padre mi farà fuori! All'istante! Mi farà a pezzetti! E la festa sarà rovinata..', sospirò angosciato.
Al che, io scoppiai a ridere. 'Jake! Mio padre lo accetterà, I primi due minuti.. poi ne sarà felice, vedrai!', lo incoraggiai con un sorriso e gli stampai un bacio sulle labbra.
-
Vidi decine e decine di paia di occhi fissarsi su me e Jacob a ripetizione, compresi quelli di mio padre, che digrignava I denti. Già aveva visto tutto.
Presi un respiro e posai la mano sulla spalla del mio nuovo marito.
'Sono incinta.', dissi, guardando dritta verso ognuno degli invitati.

Intorno a noi aleggiava un silenzio tombale. L'unico rumore che udii fu lo strisciare delle sedie dei miei genitori, che si avvicinavano a noi, senza guardarmi. Avevano gli occhi puntati su Jacob.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


Vedevo gli occhi dei miei genitori ardere, con una luce nello sguardo che non avevo mai visto prima, che non riuscivo a capire. Annullarono la distanza che ci separava in mezzo nanosecondo, Jacob si alzò in piedi e si piazzò davanti a me, intrecciando la mano alla mia. Sapevo che sarebbe stato pronto a difendermi, ma i miei genitori non mi avrebbero mai fatto del male, mai.
Mia madre lo scostò bruscalmente e mi abbracciò così velocemente che non riuscii a capacitarmene. Sciolse l'abbraccio quasi subito e mi posò una mano sulla pancia. 'E tu come stai? Stai bene?! Siediti, Renesmee.', disse tanto veloce da mangiarsi le parole.
Mi voltai e vidi mio padre nell'esatto momento in cui posava una mano sulla spalla di Jacob, gli sorrise fugace e si abbracciarono virilmente. Quando mio padre si scostò per venire da me, Jacob mi guardò.
Aveva un'espressione sconvolta, spiazzata. Mi sorrise trionfante, ed emozionato, ma non feci in tempo a rispondergli, perchè le braccia di mio padre mi strinsero e mi tirarono su, sollevandomi.
Ridacchiai e lo strinsi, sospirando sollevata.
'La mia bambina..', mi sussurrò tra i capelli.
Sciolsi l'abbraccio e guardai gli invitati, sorridendo e alzando le spalle. La folla scoppiò in una risata clamorosa, sollevata, ringraziai il cielo che tutto fosse andato nel modo giusto. 'Mi sembra doveroso un brindisi per mia figlia e il suo sposo..', cominciò mio padre, con la sua voce d'angelo.
Tutti si sedettero di nuovo e mio padre afferrò il microfono. 'Fin da piccola questa piccolina qui mi ha regalato ogni gioia possibile dell'essere padre. Da quando è nata, ha colorato le mie giornate, illuminandole, ha dato loro gioia e allegria. Fino a oggi..', fece un sorriso a me e Jacob, che intanto ci eravamo seduti e avevamo le mani allacciate, posate sul mio ventre. '.. è stato oggi il culmine dell'orgoglio e della felicità che avesse mai potuto regalarmi. Oggi, che è diventata una moglie, e ha annunciato che presto diventerà una madre, mi ha reso l'uomo più fortunato e felice del mondo. Grazie tesoro mio..', mi sorrise, dolce. '..sei il dono più bello che io e tua madre avremmo potuto desiderare.'
Sorrisi a lui e a mia madre, che sapevo non avrebbe mai fatto un discorso davanti a tutti. Lei era più una che ti faceva piangere in privato, non al tuo matrimonio davanti a decine di persone.
Da quel momento in poi, ognuno fece il suo piccolo discorso, incluso il 'Jacob, hai fatto centro!' divertito di mio zio Emmett, che non si servì nemmeno del microfono.
La cena procedeva regolarmente, mentre i lupi facevano fuori tutto.
Jacob mi posò un bacio sulla spalla, strofinando le labbra sulla mia pelle. 'Uhm.. ti ho già detto quanto sei splendida stasera? ', sussurrò, guardandomi.
'Tu.. sei perfetto.', gli sorrisi, posandogli una mano sul viso, avvicinandolo al mio per baciarlo.
Mi baciò dolcemente, premendo le sue labbra morbide sulle mie, mentre con una mano mi accarezzava il collo, piano. 'Ti amo, signora Black.', mi sorrise, ponendo fine al bacio. Risi, divertita, e mi concentrai sulle persone davanti a me. Le persone che da sempre, mi avevano riempito la vita. Lupi e vampiri, che ancora una volta, stavano insieme lì, per farmi felice.
Oramai tutti facevano parte della famiglia, un'enorme famiglia allargata. Scorsi i visi di tutti, sorridendo emozionata.
'Preparati, andiamo a ballare.', mi disse Jacob, alzandosi in piedi mentre si sistemava i pantaloni.
'E' proprio necessario?', risi, facendo una smorfia.
'Non dirlo a me, Nessie. Muoviti!', rise, prendendomi per mano.
Mia zia aveva dato il via alla musica, e toccava agli sposi il primo ballo. Jacob mi portò al centro della pista da ballo, le luci si abbassarono e mi strinse a sé. Poggiai delicatamente il viso sul suo petto, all'altezza del suo cuore. Mi cullò dolcemente, sussurrandomi all'orecchio che mi amava. Quando la canzone finì, dovetti staccarmi a malincuore, cedendo Jacob a mia madre, con una risatina, e aggrappandomi alle spalle di mio padre.
'Sei davvero bella, angelo mio.', mi sorrise, accarezzandomi il volto.
Arrossii e gli sorrisi, scuotendo la testa. 'Papà.. tu sei sempre l'uomo della mia vita. Io sarò ancora la tua bambina.. per sempre.', sussurrai con le lacrime agli occhi. 'Non ti sentire vecchio solo perchè diventerai nonno.. pensa a nonno Carlisle e nonno Charlie, che diventano bisnonni!', risi, mentre continuavamo a volteggiare per la pista.
Quando vidi che Jacob prese Leah per la vita, ridendo, costringendola a ballare, capii che il secondo ballo era finito e allora ballai insieme a zio Emmett, poi venne il turno di zio Jasper, dei nonni e degli amici lupi di Jacob, che continuavano a raccontarmi aneddoti idioti sul suo conto.
'Quindi, non cambierai proprio idea?', rise Embry, mentre ballavo con lui. 'Io sono più carino, Nessie! Jacob sarà pure il capo in seconda, ma vuoi mettere i miei capelli con i suoi?' Scoppiai a ridere, scuotendo la testa. Era tipico di Embry, giocare a farmi la corte.
'Molto divertente Embry, sul serio.', la smorfia di Jacob mi fece voltare in un lampo, preoccupata. Quando poi vidi il sorriso smagliante sul suo viso, mi sciolsi, rilassandomi.
'Mi dispiace Embry, ti presenteremo una nuova ragazza..', risi, rifugiandomi tra le braccia di Jacob, che mi strinse e mi baciò la fronte.

'Quel testone di Embry dovrà tenere la bocca chiusa, in mia presenza, d'ora in poi.', inarcò un sopracciglio, accarezzandomi la schiena.
'Mh.. che vi siete detti tu e Leah?', gli chiesi con una smorfia.
Aggrottò le sopracciglia. 'Cosa?', chiese, guardandomi incuriosito.
'Vi ho visto.. ho visto come vi divertivate mentre ballavi con lei. E.. come ti stringeva.', feci una smorfia disgustata.
'Renesmee.. ', mi sollevò il viso con un dito. 'Non ci pensare nemmeno. Ti amo.', e mi fece tacere, baciandomi dolcemente sulle labbra.
Troppo, presto, il volume della musica si abbassò gradualmente, zia Alice prese il microfono e ci annunciò che dovevamo partire.
Il viaggio di nozze era stato organizzato da me e lei, e tutti sapevano dove dovevamo andare, tranne Jacob, che si rodeva il fegato da mesi.
Salutai tutti, dispensando baci e abbracci qua e la. Zio Emmett mi strinse forte, 'Ricorda dolcezza: troppo movimento fa male al piccolo..', mi sussurrò all'orecchio, ridendo.
Gli diedi un pugno sul braccio e mi allontanai, salutando tutti con la mano, mentre Jacob aveva già preso la macchina e mi aspettava, con lo sportello spalancato.
Salii nell'auto, ancora con l'abito da sposa, e prima di chiudere salutammo ancora una volta i nostri amici. Io mi voltai verso i miei genitori e mandai loro un bacio, sorridendogli dolcemente.
Chiusi lo sportello e Jacob mi guardò. 'Via con le indicazioni, capo.' Rise.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


'Un'ora di macchina per salire sulla montagna dietro casa dei tuoi nonni?', rise Jacob, spegnendo il motore dell'auto.
'Io sono la sposa, e io decido la destinazione e il percorso.', risi, facendogli una linguaccia.
Lui sorrise e scese dall'auto, venendo ad aprire il mio sportello. Misi un piede fuori, e non feci a tempo a posarlo a terra, che lui già mi aveva presa in braccio, tenendomi stretta al suo petto.
'Ehi..', sussurrai, a mezzo centimetro dal suo viso.
'Mia moglie.', mormorò con un sorriso, prima di baciarmi.
Chiusi gli occhi e mi abbandonai a quel bacio, stretta contro il suo corpo caldo. Gli strinsi le braccia attorno al collo mentre gli accarezzavo i capelli sulla nuca. Lui mi sorreggeva senza alcuno sforzo, fece passare una mano tra i miei capelli, attirandomi a sé con un gemito.
Se c'era una cosa che aspettavo di fare, era unirmi a lui ancora, come marito e moglie d'ora in poi. Perciò posi fine al bacio, accarezzandogli il viso.
'Non mi hai detto se ti piace..', sussurrai sulle sue labbra. 'Se mi piace cosa?', aggrottò le sopracciglia, sporgendosi su di me per baciarmi ancora..
'La nostra casetta!', risi, indicandogli il piccolo cottage sotto gli abeti davanti a noi.
'E'.. quella è nostra?!?!?', mi guardò sgranando gli occhi, emozionato.
'Mh mh..', sorrisi. 'Vuoi vederla o no?'.
Non feci in tempo a terminare la frase che mi ritrovai dentro casa, mentre varcavo la soglia in braccio a Jacob. Si guardò intorno, con gli che gli brillavano, lo vedevo bene quanto gli piaceva e quanto era felice.
'Iniziamo dalla cucina?', gli chiesi, baciandolo sulla mascella.
'Magari domani, mh?', sussurrò con la voce arrochita dall'eccitazione, mordendomi una spalla.
Ridacchiai; avevo capito bene da dove voleva iniziare. 'La camera da letto è la porta in fondo, a destra.', sorrisi, sfilandomi le scarpe con i piedi, lasciandole cadere sul pavimento.
'Molto bene, Cullen.', rise, spalancando la porta, ancora con me tra le braccia.
Quello che ci ritrovammo davanti ci spiazzò. Mi ricordavo di aver lasciato la camera immacolata, bianca e perfetta. Ma zia Alice doveva averci messo il suo zampino.
La stanza era invasa da almeno un centinaio di candele, bianche e rosse. Ce n'erano ovunque: sul pavimento, sui comodini, sulla mensola del camino.
Le lenzuola del letto erano state cambiate, dal semplice cotone bianco, ora erano in raso, color panna e rosse; e nel caminetto c'erano ancora i rimasugli di un fuoco acceso la mattina, sicuramente.
Jake rimase un attimo sorpreso, poi chiuse la porta con un calcio e mi fece scendere.
Non avevo paura, non era la prima volta che facevamo l'amore. Quello che provavo dentro.. era più 'emozione'. Lui era mio marito, adesso. Eravamo più uniti di quanto lo eravamo mai stati prima, ci appartenevamo.
Mi prese per fianchi, facendomi aderire al suo corpo perfetto. Sentii le sue mani scivolare sulla mia schiena, fino al collo. Mi abbassò la zip del vestito, lentamente, con delicatezza.
Sapevo che stava facendo di tutto per far sì che questa notte fosse indimenticabile, quello che non sapeva lui, era che per me lo sarebbe stata comunque. Gli sorrisi, sentendo l'aria calda della stanza sfiorarmi la schiena nuda. Mi alzai sulle punte e lo baciai sulle labbra, prendendole tra le mie. Cominciai a disfare il nodo della sua cravatta, e quando ci riuscii, la lasciai cadere a terra, dove nel frattempo era finito anche il mio vestito.
Lui continuava ad accarezzarmi, passando le dita sul morbido pizzo della mia biancheria. Io indietreggiai fino al letto, e lui mi fece stendere, posandosi su di me, con un sorriso malizioso sulle labbra. Si alzò dal mio petto e si sbottonò freneticamente la camicia, facendo saltar via qualche bottone. In un secondo si liberò delle sue scarpe, dei calzini e dei pantaloni.
'Non costringermi mai più a indossare tutta questa roba.', rise, chinandosi di nuovo su di me, mentre mi sfilava le mutandine.
Ridacchiai, mentre annuivo, già rapita da lui e dal suo corpo. In un attimo ci ritrovammo nudi, sotto le lenzuola, mentre lui mi baciava, teneramente, ma allo stesso tempo trasudante di desiderio. Intrecciai le gambe dietro la sua schiena e in un attimo fu in me. Quella era l'unione più perfetta che conoscessi.
Io e Jacob eravamo nati per stare insieme.
Mentre si muoveva su di me, mi stringeva la mano, mi baciava, mi sussurrava parole dolci all'orecchio, e pian piano cominciava a perdere la delicatezza, lasciando spazio alla passione che aveva trattenuto fin'ora. Mi inarcai sotto di lui, gemendo, sentendo i nostri corpi sudati scivolare uno sull'altro.
Si liberò delle lenzuola che ci coprivano e si staccò dalle mie labbra, guardandomi.
'Sei bellissima.', sussurrò, facendo scorrere un dito sulle mie labbra, poi giù per il collo, fino a sfiorarmi un seno con le dita. Gli sorrisi estasiata, lasciandomi coccolare dalle sue carezze. Giunto al culmine del piacere lo vidi flettere ogni muscolo, gettare la testa indietro e gridare il mio nome.
Crollò sul mio petto poco dopo, mentre io gli accarezzavo i capelli.
'Ti amo..', sussurrò, mentre mi posava un bacio nell'incavo della spalla.
'Ti amo anche io, Jacob. Più della mia stessa vita.', sorrisi, stringendolo a me, desiderando che quei momenti non finissero mai.
Lui continuava ad accarezzare ogni centimetro della mia pelle, lasciandomi piccoli baci e morsi ovunque. Si fermò sul mio ventre, baciandolo.
'Ehi piccolina..', sussurrò. 'Ti amo tanto.', sorrise, mentre continuava ad accarezzarmi la pancia.
Parlava sempre col piccolo dentro di me, fin dal giorno in cui gli avevo detto che pensavo di essere incinta. Lo amava, e sarebbe uscito fuori di testa per lui – o lei, come affermava. Jacob era convinto che fosse una bambina, me lo diceva sempre.
-
'Spero proprio che sia una femminuccia.', mi disse, il giorno in cui gli annunciai la notizia. 'Una bella bambina, tutta come la sua mamma, con gli occhioni color cioccolato e i capelli rossi.', sorrise, senza smettere di stringermi la mano.
'E se fosse un maschietto?', lo guardai, posandomi un dito sul ventre.
'Beh, in quel caso dovrà essere bello e muscoloso come il papà.', rise.
Scoppiai a ridere, affondando il viso nel suo collo. 'Sarà in ogni caso bello o bella come il papà, che sia un bambino o una bambina.'
'La mia bambina..', sussurrò lui, posandomi una mano sulla pancia, prima di baciarmi.
-
Passammo ancora alcuni istanti così, abbracciati uno sull'altra, coccolandoci; poi Jacob mi baciò ancora sulle labbra e si spostò dalla sua parte del letto, attirandomi a sé per un fianco.
'Buonanotte cucciola.' sorrise, posandomi un bacio sulla fronte.
'Buonanotte.. ti amo, amore mio.', sussurrai, prima di crollare in un sonno profondo, stretta all'uomo della mia vita.

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