Sono disposta al per sempre.

di Lexi_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno: Strano incontro ***
Capitolo 2: *** Capitolo due: Pensiero fisso. ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre:Capitolo tre: Quelli sono gli occhi dell'amore vero, altro che cappuccio misterioso. ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno: Strano incontro ***


Capitolo uno: Strano incontro.

Era Venerdi pomeriggio, erano le 14:08, il treno era in ritardo, come sempre. Ero da sola in stazione, fissavo in continuazione quel maledetto orologio, non ne potevo più di stare li seduta ad aspettare quel treno che sembrava non arrivare mai."Oh, alleluia è arrivato questo maledetto treno.. Ma che strano, è stracolmo di gente" mormorai tra me e me.

Fissavo la gente, ognuno ero perso tra i suoi pensieri tanto che, nessuno dei passeggeri badava a dove metteva i piedi, infatti urtai contro un ragazzo incappucciato, ero impossibile vedergli il viso.

"Perdonami, per sbaglio mi sono venuti addosso, non volevo urtarti con il braccio"  gli dissi così, a quel misterioso ragazzo incappucciato. 

"Tranquilla."  Mi rispose così, con una semplice parola. Eppure non so perchè ma ero in un certo senso attratta da quel misterioso ragazzo.

Finalmente scesi da quel treno, sembrava che quel viaggio, che facevo ogni giorno, non finesse più. Camminavo tranquilla e come ogni santo giorno, mi fermavo sempre a fissare quella casa bianca enorme, con quel giardino gigantesco e quel fantastico vialetto che ti accoglieva perfettamente. In tutti questi anni non ho mai capito chi ci abitasse, era sempre chiusa, solo una volta vidi un signore affacciarsi dalla finestra.

Arrivai a casa, ovviamente mia madre era al lavoro, mangiai uno yougurt di fretta e mi misi al computer. Quel giorno ero strana, o per meglio dire, avevo la testa da tutt'altra parte, continuavo a pensare a quel ragazzo misterioso.

"D, forse è il caso che la finisci.. Tanto non lo rivedrai mai più" fu la frase che mi ripetei circa 25 volte. Eppure ero così curiosa, lo sono sempre stata, una gran curiosona. 

Era sera ormai, decisi di uscire, andai nel pub del paese il mitico "BlooDrink", mi fermai giusto un'oretta per bere qualcosa in compagnia agli altri. Dopo qualche drink, decisi di tornamene a casa. Nella strada di ritorno mi fermai a comprare le sigarette e, in quel momento, mi sentii osservata, non so se era solo la mia impressione o se fosse colpa dell'acool ma c'era qualcosa che non mi quadrava, qualcuno mi stava o pedinando o semplicemente osservando da lontano. 

La mia fissazione su quel "qualcuno" che mi fissava era sempre più atroce, non avevo paura, mi dava fastidio e basta. 

Continuai per la mia strada di ritorno, finchè non sentii una mano sulla spalla. Sobbalzai dallo spavento. 

"Scusami, non volevo spaventarti. Ti ho vista prima che compravi le sigarette, me ne daresti una?" ecco la frase che mi sentii dire. Ero ancora di spalle, non avevo ancora visto con chi stessi parlando, anche se dentro me speravo che fosse quel ragazzo del treno. Mi girai e..

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Capitolo 2
*** Capitolo due: Pensiero fisso. ***


*mi girai e.. E rimasi delusa, era solo un vecchio signore con una grande voglia di fumare."Certo figurati, tenga pure. Arrivederci" . Me ne andai in fretta, camminavo veloce e sospiravo, sospiravo così forte che se in quel momento passava una macchina, il rombo del suo motore a confronto dei miei sospiri era silenzio. Ero amareggiata, mi sentivo una sciocca e, nonostante tutto, volevo e pretendevo di rivedere quel ragazzo. 

Ormai ero giunta quasi sulla porta di casa ed ebbi ancora quella strana sensazione, ero convinta che li ci fosse qualcuno ad osservarmi da lontano.

Sabato mattina, ore 06:30, uscii di casa correndo, ero gia in ritardo, dovevo essere in stazione gia da 5 minuti e invece, come sempre, ero perennemente in ritardo. Correvo, correvo come una pazza. Non ebbi neanche il tempo di fare colazione, andavo troppo di fretta. "Se perdo il treno sono fregata. Se perdo quel maledetto treno come ci vado a scuola? Ma io dico, proprio oggi dovevo svegliarmi tardi? Proprio oggi che ho l'esame. Merda!"  continuavo a correre e a ripetermi questa frase, tanto che la ripetevo non mi accorsi che fui arrivata. Il treno doveva ancora passare, l'avviso diceva che sarebbe ritardato un pò. Quella mattina mi andò bene. Mentre aspettavo il caro e amato treno, feci colazione. Caffè e sigaretta. 

Driiin.. Driiin.. Driiin.. Il rumore sfrastornante dell'insulsa campanella di avviso era odioso. 

Salii, quella mattina non c'era tanta gente, disperata e agitata per l'esame mi sedetti in prima classe, cosa che non avevo mai fatto. Quella mattina decisi di farlo perchè ero consapevole che, quel binario, era deserto. 

Dopo 5 fermate, finalmente arrivai. Mi aspettava quel stupidissimo e importantissimo esame. Ripassai un pò.. Il momento era arrivato, il professor Pitz consegnò l'esame. Passò un'ora, ero sicura di aver fatto tutto perfettamente, glielo diedi e andai subito fuori da quella scuola. Quel giorno non c'erano le lezioni, solo l'esame. Andai con calma, tanto il treno sarebbe arrivato dopo un'ora. Mentre camminavo, in testa avevo quel maledetto pensiero, quel ragazzo misterioso, era un pensiero fisso. 

Arrivai in stazione con la speranza di incontrarlo, con lasperanza di vedere chi si nascondeva dietro a quel cappuccio, ma niente, neanche l'ombra di lui. Feci passare qualche settimana, ogni santo giorno ero li, in quella stazione ad aspettarlo, as aspettare quel magnifico cappuccio così intrigante e misterioso. Passarono parecchie settimane e la mia illusione d'amore svanì. 

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Capitolo 3
*** Capitolo tre:Capitolo tre: Quelli sono gli occhi dell'amore vero, altro che cappuccio misterioso. ***


..Ormai l'illusione di quell'amore della stazione era finito, mi ero già arresa da parecchi giorni. La mia testa d'improvviso dimenticò quel cappuccio..Era l'ennesimo giorno di scuola, dopo aver superato con il massimo dei voti quel stupissimo esame, la mia vita a scuola era più tranquilla, tutto era più sereno. Ero in classe quando dalla porta entrò un ragazzo, un ragazzo mai visto prima d'ora." Questo è Paul, il vostro nuovo compagno di classe."  furono queste le parole del professor Pitz. Era la bellezza fatta in persona, non era il classico ragazzo biondo con gli occhi azzurri, non era il classico ragazzo che ogni ragazza vorrebbe, lui era diverso. Quegli occhi blu scuro, blu come la notte. Quei capelli neri come il buoi e quelle labbra carnose così meravigliose. " Però, il ragazzo nuovo è proprio bello."  continuavo a dirmi nella mia testa.

Finirono le lezioni, tra tutti gli studenti che c'erano io pretendevo di vederlo, volevo perdermi nei suoi occhi così profondi. Ma niente, non lo vidi più. Il pomeriggio decisi di stare in casa, ero stanca e dovevo prepararmi per andare al pub la sera. La notte arrivò subito, ed era gia ora di andare al pub, mi misi sulla stada, "  Ciao è. "   all'improviso era davanti a me, cazzo che occhi. Ero imbarazzata e mi uscì un semplice e inutile " C.. Cia.. Ciao" . Palando parlando decisi di invitarlo al pab, era il nuovo arrivao e volevo fargli conoscere la mia compagnia, accettò.

Arrivammo al pub, gli presentai tutta la mia compagnia, ma non mi importava più di tanto ero persa nei suoi occhi, erano stranissimi ma allo stesso tempo bellissimi.  Se ne accorse che continuavo a fissarlo. Si fece tardi, dovevo scappare. 

" Emh, io vado devo proprio scappare. Ciao a tutti.. Ciao Paul"  dissi così e me ne andai.

"  Ma un tempo, la principessa non doveva tornare a mezzanotte? Sono le 04:30, credo che mezzora in più non ti cambi la vita o no?  Era dietro di me e pronunciò quelle parole. "  Emh, si hai ragione ma devo scappare. E' tardi e domani c'è scuola, purtroppo. Ma siccome ci tieni così tanto, bè fai la strada con me se ti va. "  Mi accompagnò davanti casa, ero davanti la porta e all'improvviso..

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