Moonlights

di FediPurple
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Uno. ***
Capitolo 2: *** Capitolo Due. ***
Capitolo 3: *** Capitolo Tre. ***
Capitolo 4: *** Capitolo Quattro. ***
Capitolo 5: *** Capitolo Cinque. ***
Capitolo 6: *** Capitolo Sei. ***
Capitolo 7: *** Capitolo Sette. ***



Capitolo 1
*** Capitolo Uno. ***


 Mi chiamo Alexandra Gray, ma preferisco Lexy. Ho 17 anni e ho lunghi capelli 
lisci biondi con ciocchi biondissime e i miei occhi sono verdi e marroni ma con 
la luce del sole diventano dorati, cambiano anche in base all'umore, se sono 
felice sono verdi o color nocciola se sono triste o arrabbiata sono marroni, marroni scuro.
Vivo da poco tempo in una piccolissima città di nome Stratford, che si trova 
sulle rive del lago Ontario nella regione del Canada. 
Tutti mi credono la semplice, bella ragazza di questa piccola cittadina dall’insolito nome. 
Nessuno sa realmente chi sono … o, meglio, Cosa sono. Mi sono trasferita in questa cittadina 
da qualche settimana perché la mia famiglia è morta. Tutti tranne mio fratello che ha deciso 
che era meglio trasferirsi per evitare che ci scoprano. Ormai ho perso il conto di quante volte 
negli anni mi sono trasferita e tutto perché non potevamo dare nell’occhio. Vi starete chiedendo chi sono in realtà e beh… 
Io sono un Vampiro, e questa è la mia storia.

-Lexy siamo quasi arrivati…- mi avvertì mio fratello Damon.
-Si.- non mi andava di trasferirmi ancora… di certo non perché avrei lasciato i miei amici, 
perché non ne avevo, o meglio avevo degli amici… ma parliamo del 1864 e… o sono morti 
o sono scappati e ora sono come me o chissà che fine hanno fatto. 
-Sai è una piccola città con pochi abitanti, ma c’è una grande foresta vicina dove possiamo 
nutrirci!- già proprio così. Io non mi nutro di persone, non fraintendetemi io bevo il loro 
sangue perché mi da più forza e riesco a controllarmi di più quando sono in mezzo 
alla gente, ma mio fratello ha deciso che per noi è meglio non uccidere più gli umani per non avere guai. 
Noi andiamo a caccia di animali… qualsiasi animale va bene… purché ci tenga abbastanza in forze.
-Si lo so… ma sai che odio trasferirmi ogni volta.-
-Si. Anche io ma è necessario.-
-So anche questo Damon.- risposi un po’ annoiata dal lungo viaggio. 
-Allora come sarà la nostra “nuova” casa?-
-E’ molto grande e spaziosa come piace a te e… è davanti alla foresta. 
Così se vorrai potrai andare a fare una corsa senza che nessuno ti veda.-
-Grazie.- ho sempre amato correre con la super-velocità.
-Eccoci qui.-
Rimasi sbalordita. Era davvero fantastica. Era enorme.
-Bella vero?-
-E’ stupenda! Per una volta credo di essere contenta di essermi trasferita!-
-Hahahaha.- ridemmo insieme. Adoravo mio fratello. 
Mi proteggeva sempre e sapeva sempre cos’era meglio per me. –Su forza entriamo!-
-Possiamo?- Questo era il difetto chi mi infastidiva di più. 
Non potevamo entrare nelle case altrui se prima non eravamo stati invitati ad entrare. 
-Si. Non ci abita più nessuno da tempo e poi… ora è nostra!-sorrisi.
Scesi dalla macchina e osservai l'enorme villa.
-Dio! La adoro!-
-Si è fantastica. Vista la tua felicità mentre corri ho pensato 
che saresti stata felice di tutto questo spazio a tua disposizione.-
-Grazie.Grazie.Graziee!!!-
Lo abbracciai poi sciolsi l'abbraccio mi guardai intorno e mi 
venne in mente una cosa, guardai Damon con sguardo furbo inarcando due volte le sopracciglia.
-Ah no! No! scordatelo! Conosco quello sguardo. Io non ti rincorro!-
Rifeci la stessa mossa con le sopracciglia.
-Bye Bye Baby!- e cominciai a correre velocissima.
-Odio quando fa così.- Corse anche lui.
Sapevo che era dietro di me così salii su un albero e aspettai che si fermasse lì sotto. Eccolo!
-Lexy! Lexy dove sei?- urlò guardandosi intorno.
Io saltai giù ed atterrai proprio sopra di lui facendolo cadere.
-Hahaha sei uno stupido! Non ti ricordi mai di guardare in alto!-
-Si hai ragione.- disse alzandosi e grattandosi la testa con una mano. 
-Su torniamo a casa.- In pochi secondi eravamo davanti alla porta.
Entrammo nella nostra nuova casa, il primo passo verso la nostra nuova
vita. 

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Capitolo 2
*** Capitolo Due. ***


 Sorrisi, curiosa di vedere quella splendida casa dall'interno. Entrammo.
Era veramente grandissima e bellissima. Mentre io ero impalata sull'entrata mio fratello aveva già portato dentro tutte le valige.
-Su! Vai al piano disopra. Lì c’è la tua camera. Percorri il 
corridoio a destra, l’ultima porta a sinistra , infondo.-
-Ok.- corsi su per le scale.
-Metti a posto la tua roba che poi andiamo a fare un giro!- Mi urlò mentre salivo le scale a velocità inimmaginabile. 
Ero eccitatissima di vedere la mia camera.
-Ok!- urlai nuovamente io.
Entrai piano per non rovinare la sorpresa. Chiusi gli occhi per un momento. 
Ma quando li riaprii vidi la camera più bella che potessi immaginare.
Era bellissima. Molto spaziosa, tutta sui colori molto tenui e chiari con grandissime 
finestre che facevano da muro in una parete e nell’altra una abbastanza grande in cui 
il davanzale era un divanetto viola, del mio colore preferito, dove sarei stata quando 
pensavo e quando leggevo. Mi guardai un po’ in giro. C'era un letto matrimoniale, 
enorme, bianco e sofficissimo. Mi ci sedetti e mi guardai ancora intorno. Armadio, 
Scrivania, Divanetto e... e quella? Vidi un’altra porta. 
-Ma che diavolo è?- sussurrai.
Camminai lentamente verso l’uscio. Bianco, candido con una maniglia trasparente. 
Appoggiai la mano su di essa e girai. La porta di aprì e scoprì che dietro di essa 
c’era un bagno tutto per me, grande quasi quanto la stanza sui colori del viola, 
nero e bianco. Richiusi la porta felicissima.
Presi tutta la roba che avevo con me e la portai dentro la stanza.
-Bene. Prima la valigia con i vestiti.-
Mi guardai intorno e trovai l’armadio. Un grande armadio bianco lucido.
Lo riempì quasi tutto. Wow! Avevo portato molta roba! Ma del resto dovevo liberare tutta la vecchia casa.
-Ehi! Sei pronta?-
-Grazie Damon. È fantastica!- lo abbracciai piena di gioia.
-Volevo che fosse adatta a te visto che… rimarremo qui per moooolto tempo!-
-Che cosa?-
-Sisi! Hai capito bene!-
-Vuoi restare qui??-
-Si. Questo posto mi piace.-
-Evvai!!!!- saltai in braccio a Damon sprizzante di gioia. 
Era la prima volta che diceva di voler restare in un posto abbastanza allungo.
Di solito ogni volta che ci spostavamo non diceva quasi mai di 
voler rimanere in un posto per non deludermi, l’unica volta che 
l’ha fatto ci sono state complicazioni e ce ne siamo dovuti andare.
-Forza! Usciamo e vediamo che gente gira un questa città!-
-Si capo.-
-Hahahah.- rise contento.-Dai muoviti!-
-Sisi! Dammi dieci minuti… solo dieci, mi cambio e arrivo. Con i vestiti con cui sono arrivata fa troppo caldo.- 
Ovvio, visto che era fine estate, anche se avrei dovuto mettere dei pantaloni lunghi.
-Ok. Ma sbrigati!!!-
-Si.-
Mentre disfavo le valige avevo appoggiato sul letto un paio di 
Jeans, una canottiera blu e una giacchetta bianca con le 
maniche lunghe fino ai gomiti e delle scarpe Converse bianche.
Indossai il tutto e poi andai in bagno per rifarmi il trucco, 
un po’ di fondotinta, matita, mascara ed ero pronta.
-Ehi!! Ci sei??- mi chiese Damon appoggiato allo stipite della porta della camera.
-Si. Ecco! Prendo la borsa e ci sono.-
Presi la borsa con dentro le cose necessarie, ci misi il mio fidato Ipod, presi l’Iphon e lo infilai nelle 
tasche dei Jeans e ora era davvero pronta.
-Eccomi!-
-Perfetto! Bellissima come al solito Miss Lexy!-
-Damon vuoi tornare agli anni ‘5O in cui tutti ci chiamavano Miss e Mr. Gray??-
-No!! Assolutamente! Ho sempre odiato gli anni ’50.- rise. -Eri comunque bellissima come al solito, 
ma ammetto che quel look non ti donava.-
-Neanche a te, sinceramente. Quell'orribile taglio di capelli che avevi all'epoca... Brrr, mi vengono i brividi solo a pensarci!-
-Già. Ora sono molto meglio.-
-Haha.- sorrisi.
-Forza andiamo!-
-Si.-
Scendemmo di casa e uscimmo da quella pesante porta di legno scuro verso la nostra nuova vita. 

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Capitolo 3
*** Capitolo Tre. ***


In pochi minuti arrivammo in città.
Era un bel posto, piccolo ma accogliente, molto grazioso.
C'erano piccole casette di legno molto più piccola
della nostra. Mi guardai intorno soddisfatta, poi guardai Damon con un sorriso
di infinita gratitudine stampato in faccia.

-Lo so! Lo so! Sono un genio.- cominciò Damon sarcastico.
-Sai... questa volta hai ragione, Sei un Genio!- Sorridemmo.
-Su! Andiamo nel centro di questa piccola città.-
 Affermò deciso.-Poi potremmo anche andare in un liceo, per dare l'iscrizione...-

-Che cosa??- dissi stupita.-Veramente??-
-Certo che si!
-Ahhh! Ti adorooo!!- Gli saltai addosso colma di stima nei suoi confronti.
Il tempo di pensare a questo e mi ritrovai nel centro della città. Era davvero carino.
C'erano tanti negozzietti bellissimi, una piazzetta e accanto un parchetto.

-Wow.- dissi felice.-Adoro questo posto!-
-Dai vieni!- disse Damon prendendomi per mano.
Ci incamminammo verso il parco. Camminammo per alcuni minuti finchè arrivammo a delle panchine.

-Dai sediamoci.- disse Damon guardandosi intorno.
-Ok. Già sei stanco?- dissi ridendo.
-Certo che no. Volevo solo godermi il sole e la vista.-
-Si. Anche io adoro il sole. Grazie alla tua amica ora possiamo
camminarci senza bruciarci grazie agli amuleti.
- già. Proprio così.
Potevamo camminare al sole solo grazie a degli amuleti che tenevamo sempre con noi.
Damon aveva un vistoso anello blu ed io un grosso ciondolo blu come gli zaffiri
con dei disegnioro. Mi piaceva quel ciondolo. Lo portavo sempre con un nastro nero
al poto della catenina. 
Mi guardai il ciondolo sorridendo, poi alzai gli occhi e
notai un gruppo di ragazzi che giocavano a football.
Tutti erano molto carini ma uno di loro mi colpì di più. Era un ragazzo altro,
magro, con i capelli in una specie di caschetto color marrone chiaro che
muoveva di continuo facendo scatti con la testa da destra a
sinistra. Lo osservai per alcuni secondi da dietro ma quando si girò mi irrigidii.

-Lexy?- non risposi.-Ehi Lexy va tutto bene?-
-Damon... guarda quel ragazzo.- Indicai il ragazzo.-Assomiglia tanto a...-
-Jacob!- lo guardava a occhi spalancati.-Non può essere!-
-Infatti non è possibile. Perchè non è lui, gli occhi, sono completamente diversi.-
-Si hai ragione. Ma la somiglianza è impressionante.- sorrise guardandomi.
Stavo ancora fissando il ragazzoquando Damon interruppe i miei pensieri.

-Allora? Vuoi andare a vedere della tu nuova scuola o no?-
-Certo che si!- dissi dimenticando il ragazzo che stavo osservando prima.
-Allora andiamo!-
-Ok.- diedi un'ultima occhiata al ragazzo e me ne andai.
Ci incamminammo verso la scuola. Era davvero bella e grande.
Entrammo e in pochi minuti avevo l'iscrizione, la lista dei libri e gli orari
delle lezioni nelle mani. 
Ero davvero al settimo cielo.
La scuola sarebbe iniziata due giorni dopo la mia iscrizione. Avevo il tempo di
comprare i libri e... beh, di nutrirmi abbastanza da riuscire a stare in mezzo a tutta quella gente.

-Forza andiamo a casa.-
'Oggi e domani ci nutriremo di animali nella foresta, poi prima della scuola berrai una sacca di sangue
umano. Ok
?'

Mi trasmise il suo pensiero nella mente per non fare sentire alle persone intorno a noi.
Già, un altro potere di noi vampiri. Era una buona cosa potersi parlare telepaticamente,
così potevamo evitare di parlare di questioni di vampiri in pubblico.

'Ok. Perfetto.'
Cominciammo ad incamminarci verso la nostra casa.
Quando arrivammo andammo subito nella foresta per nutrirci.
Non mangiavamo da un giorno intero, quindi rimanemmo nella foresta per un ora circa.
Poi tornammo a casa.




Mi scusa per il ritado... ho avuto dei problemi... 
Spero che questo capitolo vi piaccia... :D

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Capitolo 4
*** Capitolo Quattro. ***


Quando arrivammo a casa era ormai tarda sera.
Così decisi di farmi una bella doccia. Ci stetti circa una mezz'oretta,
quando uscii mi asciugai i capelli mi lavai i denti e andai in camera.

Una volta lì tirai fuori dalla borsa un piccolo libricino viola e una penna nera.
Il mio Diario. Presi anche l'Ipod e mi andai a sedere sul divanetto-davanzale della finestra.
Accesi l'Ipod e cominciai a scrivere...


"Caro Diario,
Oggi sono Felice. Veramente Felice. Damon mi sta facendo diventare la vita bellissima.
Oggi è tornata quell'emozione che non sentivo da tanto, la Felicità.
Non mi ero mai azzardata a essere felice,neanche per un secondo per non rimanere delusa.
Ma oggi... oggi mi sono concessa questa libertà, sento che ora le cose vanno bene.
Ma non mi esalto troppo per evitare future delusioni che non potrò sopportare.
Inoltre oggi ho visto un ragazzo molto strano. Ero al parco con Damon
e ho notato un ragazzo uguale a Jacob, il mio migliore amico.
Io e Damon eravamo sbalorditi perchè non poteva essere vero, non poteva essere reale.
Infatti poi mi accorsi che i suoi occhi erano completamente diversi, quelli di Jacob
erano verdi smeraldo mentre gli occhi di quel ragazzo erano color nocciola.
Quella visione mi ha un po' scosso. Poi oggi siamo andati ad ottenere
la mia iscrizione al liceo di questa città. Domani andrò a comprare i libri
e tutto il necessario. Devo andare a scuola! Se non volgiamo sospetti su di
noi devo fare tutto quello che fanno gli adolescenti della mia età, e frequentare
un liceo...è una di quelle.

Ora vado a dormire, domani sarà una giornata lunga.
A presto.


Luv Ya. Lexy."

Chiusi il mio piccolo diario e lo misi nel secondo cassetto della scrivania.
Poi mi andai a stendere sul letto sotto quelle immense coperte caldissime,
ripensando a quel ragazzo. Mi addormentai in pochi minuti.


La mattina mi risvegliai tutta sudata e con il sole che mi arrivava dritto in faccia.
Ma che diavolo era successo?Ah già, avevo fatto un incubo quella notte,
c'era Jacob e poi quel ragazzo, Damon moriva e... Dio che confusione!
Quello stupido umano mi sta letteralmente facendo uscire di testa.
Mi misi a sedere frastornata, guardai l'orologio. Le 1O.OO??

Dio sono in ritardo!!! E ora con quel cavolo di incubo dovrò farmi
anche una doccia visto che sono tutta sudata. Feci una doccia veloce, mi vestii, mi truccai e scesi velocemente le scale.

-Ehi! Dormito bene?- mi chiese Damon sorseggiando una tazza
di caffè e porgendomene un'altra.
Noi beviamo caffè per riscaldare il nostro corpo così non è freddo al tatto.

-Grazie. Veramente no... ho fatto un incubo... quel ragazzo mi sta facendo diventare matta... anche gli incubi ora!- dissi bevendo il caffè.
-Quel ragazzo di ieri?- chiese lui.
-Si. Quello che assomigliava a Jake.- dissi sedendomi sfinita.
-Oggi devo andare a prendere i libri, mi accompagni?-
-Certo!- disse mettendo la tazza nel lavandino.-Io sono pronto prendo le chiavi e andiamo.-
-Ok.- dissi appoggiando la testa al bancone della cucina.
Uscimmo di casa e ci dirigemmo verso il negozio di libri.
Arrivati in centro continuammo per un piccolo vicolo e trovammo il negozio.
Entrammo e dopo circa una mezz'ora uscii con tutto il necessario per l'inizio della scuola :
Zaino nero, astucci, libri e quaderni.

-Che si fa ora?- chiesi a Damon.
-Ti va di fare Shopping?- chiese lui speranzoso.
Strabuzzai gli occhi.-Sul serio?- chiesi incredula. Lui odiava fare shopping!
Del resto come tutti i maschi.

-Si! Ti compro dei nuovi vestiti e, qualcosa di nuovo per me!-
-Ok.- dissi stranita da quella strana richiesta.
In poco tempo trovammo un enorme centro commerciale dove comprai un sacco di cose.
Jeans, Magliette, Cappelli, Scarpe nuove, guanti senza dita fino ai gomiti e trucchi nuovi. 

-Damon mi hai rifatto il guardaroba!- dissi felice tenendo in mano una trentina di buste.
-Si! Anche io ho comprato parecchie cose...- disse guardandomi e sorridendo.
-Che ti succede? Prima prima odiavi fare shopping!- dissi sospettosa.
-Si. Ma avevo bisogno di cose nuove. In più sta rivedendo il sorriso sul tuo viso.
Una cosa che non vedevo da troppo tempo ormai.
-

Di fatto aveva ragione. Era molto tempo che non mi sentivo così.
-Andiamo a casa?- chiesi io.
-Si. Dobbiamo nutrirci per bene questa sera. Domani abbiamo la scuola.-
-Abbiamo?- dissi facendo una faccia strana.
-Si comincio anche io la scuola. Ma sarò due classi avanti a te.-
-Grande!- dissi saltellando felice.
Arrivammo a casa, appoggiammo le buste e... 
Via a Caccia.

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Capitolo 5
*** Capitolo Cinque. ***


Quando tornai dalla caccia andai subito a dormire e la mattina mi sveglia piena di energie.
Mi svegliai presto visto che dovevo fare un paio di cose mooolto importanti.
La prima era sicuramente bere sangue umano.

Andai di sotto a cercare Damon ma non lo trovai. Strano.
E' ancora a letto?!?! Andai in camera sua e... era ancora sommerso dalle coperte.

-Damon.- dissi ma lui non rispose.
-Damon svegliati dobbiamo andare a scuola!- dissi alzando la voce.

-Mmmm.- disse lui assonnato.
-Damon!!!!!! Alzatiiiii!!!!!- lo scrullai urlando.
-Ehi! Ma che diavolo fai? Non ho voglia di andare a scuola!-
-Bene! Il primo giorno e già non hai voglia. Come arriverai alla fine dell'anno?!-
chiesi mettendo le mani sui fianchi.

-Mmmm. Adesso mi alzo!-
-Si infatti alzati!- dissi prima scoprendolo completamente e
poi aprendo le tende facendo entrare la luce che gli arrivò dritta in faccia.

-Noooo!! Il sole nooo!!- disse girandosi dall'altra parte.
-Su dai che ti aspetta una bella sacca di sangue e una tazza di caffè fumante di sotto.-
-Mi avevi già convinto quando hai detto sacca di sangue...- disse alzandosi molto velocemente.
-Hahahahaha.- sorrisi scendendo le scale con un cadavere ambulante affianco a me.
Quando arrivammo in cucina gli porsi la tazza di caffè e me lo versai anche a me.

-Grazie.- disse sbadigliando.
-Non c'è di chè.- dissi sorridendo felice.
-Mi spieghi come fai ad essere così di buon umore la mattina alle 6.15?-
-Non lo so! Oggi mi sento in forma. Mi sento benissimo!-
-Lo vedo!- disse ridendo.
Finii velocemente il caffè, mentre Damon lo bevve lentamente per svegliarsi per benino,
ed intanto appoggiai i gomiti sul bancone e le mani sotto il mento e
lo guardavo con un piccolo sorriso stampato in faccia.
Lui mi guardò stranito.

-Vado a prendere il sangue così magari la smetti di fissarmi e pensi a mangiare.-
disse alzandosi.

-Che ci posso fare se mi rendi così tanto felice e sei figo?-
Urlai per farmi sentire visto che era già arrivato nell'altra stanza.

Appoggiai la schiena al bancone aspettando che Damon tornasse di sopra.
Tenevamo il sangue in cantina perchè lì era più freddo e
in più era un posto in cui andavamo poco.

-Eccomi.- disse entrando dalla porta della cucina.
-L'ultima cosa... mi incanto sempre quando ti guardo perchè mi piacciono i tuoi occhi fratellone!- dissi fissandolo di nuovo.
-Sisi come vuoi!- disse facendo scivolare la sacca di sangue sul bancone, verso di me.
-Grazie. E comunque è vero!- dissi guardando la sacca tra le mie mani.
-Ehi! Tutto bene?- disse fissandomi.
-Sisi scusa ma questa cosa del sangue umano mi mette un po' in agitazione.-
dissi preoccupata.

-Hai paura di perdere il controllo?- 
-Si.- dissi guardandolo.- Ma è necessario, quindi... a noi due!- dissi guardando il sangue.
Aprii la sacca e cominciai a bere come mio fratello.
Sentii il sangue invadermi la bocca e poi la gola. All'inizio ero un po' titubante ma poi quando sentii il mio corpo e la mia mente sciogliersi mi lasciai andare.
Finii tutto il sangue in pochi minuti.

-Va meglio?- chiese mio fratello che lo aveva già finito da un po'.
-Si.- dissi più tranquilla ed energica.
-Forza andiamo a vestirci che sono le 7.OO.- disse guardando l'orologio
appeso alla parete e poi confrontandolo con quello da polso.

-Si andiamo.- mi diressi in camera ed aprii l'armadio.
-Ed ecco che si fa avanti l'indecisione!- dissi triste.
Sentii mio fratello ridacchiare.

-Non ridere idiota!- dissi ridendo anche io.
Alla fine scelsi un paio di Jeans blu chiaro, una maglietta bianca a maniche corte
con un orsetto azzurro e una scritta glitterata nera, guanti lunghi fino ai gomiti grigio scuro, converse americane con le borchie su un fianco (queste :
http://www.google.it/
imgres?q=converse+american+con+borchie&hl=it&sa=X&biw=1024&bih=667&tbm=isch&prmd=imvns&tbnid=z1IAZFL-CfqVMM%3A&imgrefurl=http%3A%2F%2Fwww.block60.it%2F&docid=7g05IcNnQEpVAM&imgurl=http%3A%2F%2Fwww.block60.it%2Fsites%2Fdefault%2Ffiles%2Fimagecache%2Fbig%2Ffango%2FIMG_1998.JPG&w=900&h=672&ei=Oh4CT9KVF8z24QTHz72NCA&zoom=1) e cappello marroncino chiaro.
Mi lavai, mi truccai, preparai lo zaino ed ero pronta.
- Ehi! Io ci sono!- urlai a mio fratello.

-Anche io!!- urlò lui. Uscimmo contemporaneamente dalle porte delle rispettive camere
e tutti e due esclamammo un :

-Wow!- a occhi spalancati.
-Lexy... se non fossi tuo fratello ti verrei dietro!- disse stupito.
-Si anche io!- dissi con la stessa sua faccia.-Forse è meglio se andiamo
altrimenti arriviamo in ritardo.-

-Si. Forse hai ragione.- dissi tornando alla realtà.
Uscimmo di casa, prendemmo la Porche rossa fiammante e decappottabile di Damon e ci preparammo per un' intensa giornata di studio.

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Capitolo 6
*** Capitolo Sei. ***


Arrivammo a scuola alle 7.5O.
-1O minuti all'inizio della tortura!- disse mio fratello.
-Dai! Magari sarà divertente!- ma poi pensandoci mi accorsi dell'enorme
cazzata che avevo appenda detto.

-No!- disse lui deciso.
-Si hai ragione.- dissi io subito dopo, convinta.
Driiiiin.
-Eccoci qui.- dissi io.
-Dobbiamo proprio?- disse Damon annoiato.
-Dai!!- dissi tirandolo per un braccio.
Quando stavo per entrare notai un gruppetto di ragazzi a me familiari.
No ti prego fa che non siano loro! pensai speranzosa.

-Allora... la mia classe è di qua, mentre la tua... è questa qui!- disse mio fratello indicandomi la classe.
-Ok... non sono ancora così sicura di volerlo fare.-
-Dai muoviti altrimenti non trovi più i posti!-
-Si vado.- dissi un po' spaventata.
-Buona fortuna!- disse lui.
-Anche a te.- dissi. Poi entrai in classe.
Mi diressi subito verso l'ultimo banco attaccato alla finestra,
sperando di non avere nessuno accanto a me.

-Posso?- chiese una voce maschile affianco a me.
Alzai gli occhi per vedere chi era e... era Lui! Quel ragazzino che assomigliava a Jake.
Ma che fortuna! Pensai sarcastica.

-Certo.- risposi non molto convinta.
-Scusa. Ma gli altri posti sono tutti occupati.- disse lui.
-Non preoccuparti.- dissi io più convinta.
-Grazie.- Lo guardai. In effetti era molto carino.
Indossava dei Jeans neri che teneva molto bassi, una maglietta a maniche corte nera,
cappello della NY viola, Supra alte con strappi viola e zaino nero come il mio
con scritto Juss in viola. Si sedette.

In quel momento entrò la prof. Ci alzammo e dicemmo 'buon giorno'.
Sentii il ragazzo accanto a me sussurrare un 'brutta vecchiaccia' rivolto alla signora seduta alla cattedra. Ci sedemmo tutti.
Vidi che il bel ragazzo accanto a me apriva un quaderno e iniziava a scrivere. Ma che cavolo faceva?
'Ciao sono Justin.' lessi quella calligrafia ordinata.
'Si. L'avevo intuito dalla scritta sullo zaino. Comunque io sono Lexy.'
'Lexy? o.O'
'Si... Bhè in realtà mi chiamo Alexandra ma odio il mio nome quindi... Si! Lexy!'
'Ok Lexy :)'
'Ok.' 
'Hahaha. Allora sei nuova di qui?'
'Si. Si nota molto?'
'No... Insomma è che non ti ha mai visto nessuno qui.'
'Sono arrivata due giorni fa.'
'Ieri è possibile che ti ho visto al parchetto?'
'Si... anche io ti ho visto.'
'Sul serio?'
'Si... Stavi giocando con quei deficenti dei tuoi amici che ci stanno fissando da mezz'ora... -.-"'
Justin alzò la testa e guardò i suoi due amici girati verso di noi.
-Che volete?- sussurro guardandoli male e alzando leggermente le mani.
-Niente.Niente!- dissero ridacchiando. Sorrisi anche io.
-Somers! Bieber! Grey!- sentimmo la signora con gli occhiali scandire i nostri cognomi.
Allora è così che si chiamava di cognome. Bieber! Carino!

-Che sta succedendo lì?- chiese lei.
-Niente Prof.- rispose il ragazzo con il cognome Somers.
-No infatti Prof. stavo solo chiedendo a Chaz se.... poteva aprire la finestra perchè... perchè ho caldo!- rispose Justin cercando una scusa per non farci finire tutti nei guai.
-E il signor Somers è stato girato per 15 minuti solo per una richiesta così banale? Signor Butler che succede?- Decisi di intervenire altrimenti sarebbero finiti tutti e tre male.
-Scusi prof. ma sono nuova e ho chiesto hai ragazzi che lezione è questa, mi scusi ancora è colpa mia. D'ora in poi ascolteremo la lezione con molta attenzione.- dissi con l mia voce piatta e convincente soggiogando la prof. per non farci rimette a quei tre.
Ah già! Noi vampiri possiamo soggiogare gli umani, sarebbe a dire che guardandoli fissi negli occhi possiamo fargli fare c'ho che vogliamo, posiamo fargli provare c'ho che vogliamo.

-Ok. Ma adesso state attenti.- disse lei.
Justin mi guardò sbalordito, a bocca aperta.
-Cavolo! Sei stata... convincente. Ma come diavolo hai fatto? Quella prof.
è una stronza non si lascia intenerire così facilmente!
- disse ancora sorpreso.

-Sai.... quando voglio so essere molto convincente.- mentii.
Questo lo odiavo da morire. MENTIRE. Dovevamo sempre mentire.

-Si. L'ho notato.- disse poi cominciando ad ascoltare la lezione.
Driiiin. Ed un'ora è passata. Mi preparai mentalmente per un'altra ora di tortura.

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Capitolo 7
*** Capitolo Sette. ***


Le cinque ora passarono in fretta. Mi ero divertita molto con Justin.
Era un ragazzo molto simpatico, divertente e mi faceva tanto ridere.

Mentre passavo per i corridoi della scuola ripensando alla giornata trascorsa
mi si affiancò mio fratello interrompendo i miei ragionamenti.

-Allora come è andata?- disse lui felice.
-Bene. Ho conosciuto quatto ragazzi molto simpatici.- dissi sorridendo.
-A te come è andata?-

-Benissimo! Ho conosciuto un ragazzo non chè mio compagno di banco...- si fermò un secondo per salutare un ragazzo.-Ehi Ronnie!-
-Ciao Dam!- dissero facendo pugno contro pugno.
-Lui, insomma.- disse ridendo.-Ed una ragazza F-A-V-O-L-O-S-A!-
-Oddio no Damon ti prego! Non voglio una ragazza mezza nuda che mi gira per casa!- dissi io conoscendo i precedenti.
-Noo! Non è così lei, per ora è solo un'amica.- disse lui convinto.
-E ti prego fai che resti tale!- sussurrai io.
-Ti ho sentito Mocciosetta!
-Mocciosetta a chi brutto....-
Iniziammo a correre verso l'uscita. Una volta arrivati alla macchina ci mettemmo a ridere.
-Hahaha basta Damon! Il primo giorno di scuola e già abbiamo
fatto una marea di figuracce!
-

-Si forse hai ragione!- disse lui. Ridemmo ancora.
Iniziammo a caricare gli zaini nel portabagagli dell'auto quando...

-Ciao Lexy!- sentii una voce dietro di me. Mi girai di scatto.
-Ehii Justin!- dissi felice.- Damon lui è il mio compagno di banco, Justin.
Justin, lui è mio fratello Damon.
- dissi presentandoli.

-Piacere.- disse Juss.
-Il piacere è tutto mio, visto come sorride mia sorella il merito dovrebbe essere il tuo.- disse porgendgli la mano.
-Si... beh... ci siamo divertiti 'sta mattina.- ribattè lui guardandomi e sorridendo.
Sorrisi anche io.

-Senti... Io e i deficenti adiamo a pranzo fuori e mi chiedevo....- disse facendo una pausa.-Più che altro mi hanno spinto a forze a venirtelo a chiedere...- disse arrossendo. Sorrisi per incoraggiarlo.
-Vuoi venire a pranzo con noi?- disse lui tutto d'un fiato.
-Si... cioè... non lo so....- guardai Damon.
-Si, vai pure tanto io dopo devo uscire presto.-
-E dove devi andare?- chiesi io sorpresa.
-Hai presente la ragazza che ti ho detto prima?-
-Si ho presente.- dissi sbuffando e riprendendo dal portabagagli il mio zaino.
Justin mi guardò stranito, io gli feci cenno con la mano come per dire 'Ti spiego tutto dopo....'.

-Si ecco! Devo uscire con lei.- disse con aria sognante.
-Ehi Romeo possiamo tornare alla realtà così io vado a mangiare e magari non penso a quello che potreste fare voi due da soli??- dissi.
Sentii Justin ridacchiare. Sorrisi anche io per la sua risatina.

-Si scusa.-
-Ok Justin penso che possiamo andare...-
-Si. A che ora devo riportarla a casa?- chiese rivolgendosi a mio fratello.
-Può tornare quando vuole visto che anche io sono fuori
e non voglio che resta a casa da sola.
-

-Damon so badare a me stessa, o ti sei già dimenticato
di quello che è successo dopo che Mamma e Papà sono...
- mi fermai di colpo.

Non era un gran tasto da toccare.
Damon ancora soffriva molto per la morte dei nostri genitori.- Comunque... io vado.-

Mi avvicinai a lui lo abbracciai e gli sussurrai un 'Ti voglio bene.' all'orecchio per poi dargli un bacino sulla guancia.
-Anche io ti voglio bene Mocciosetta!- rispose lui poi ci mettemmo a ridere.
-Ok Justin... possiamo andare ufficialmente ora!- Mi diressi verso di lui.
Solo in quel momento mi accorsi della nostra diversità di altezza.
Lui era molto piu' alto di me, neanche con dei tacchi lo avrei raggiunto.

-Andiamo!- disse lui cominciando a camminare.
-Allora dove si va a mangiare?- dissi io eccitata.
-In un posto che fa panini deliziosi!-
-Ma con cosa ci arriviamo in questo posto??-
-Con il mio motorino!!- rispose indicando un motorino nero
con affianco i deficenti già in sella dei loro.

-Tranquilla ho un casco anche per te!- disse lui porgendomi un casco viola,
mentre lui ne mise uno nero.

Salimmo in sella al motorino nero di Justin.
-Sei pronta?- chiese lui impaziente.
-Devo fidarmi di te?-dissi con voce preoccupata.
-Si! Stai tranquilla ti divertirai un mondo con noi.-
-Oh beh! Allora comincerò a fidarmi ciecamente dei tuoi amichetti qui di fianco a noi!- dissi io sarcastica.
-Beh... di loro puoi anche non fidarti... ma di me si!- disse lui sorridendomi.
-Ok... allora andiamo!- dissi stingendomi forte a lui.
Partii verso una splendida giornata con uno splendido ragazzo e i suoi non-così-splendidi amici.

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