Alla fine, nessuno, ma proprio nessuno si era presentato alla scuola che
frequentava Sakura. Shaoran era ritornato dal bagno, ed aveva proposto a Sakura
di uscire a comprare un gelato, per mostrarle cosa stesse accadendo a Tomoeda,
senza, però, spiegarle, il perché di tutto ciò. Quando uscirono dal grande
edificio scolastico, Sakura respirò l’aria primaverile della mattina. L’aria
entrò nei suoi polmoni, e la ragazza poté sentire che qualcosa non andava.
L’aria non profumava più di petali di ciliegio, non era più dolce e delicata…
l’aria sembrava quasi sporca. Macchiata da un evento tanto inspiegabile quanto
terribile. (Che fiuto, Sakura! Non sapevo che da una sola respirata si potevano
capire così tante cose! ^^ Ndio).
Sakura si voltò verso Shaoran e lo pregò, con una sola occhiata esasperata,
di raccontargli tutto quanto. Quale era il suo prossimo destino? (Whe, guarda
che Shaoran non è un indovino! Ndio). Il bruno scosse lentamente la testa,
imbarazzato da quello sguardo supplicante da parte dell’amica. Non era giusto
che Sakura si spaventasse per una cosa che forse non era quella che sembrava. Ma
ormai tutti i tasselli del puzzle si stavano unendo, formando le terribili
supposizioni degli esseri magici. Ad un tratto, Shaoran si fermò davanti ad un
chiosco del gelato e disse:- Un gelato alla fragola e uno al cioccolato, per
cortesia!-. Una donna sulla trentina si affacciò dall’interno del chiosco e con
aria vendicativa, esclamò:- I gelati sono tutti miei, capito? Andatevene,
stupidi mocciosi! Qui i poppanti come voi non possono stare! Via!-. Shaoran
rimase impassibile, mentre Sakura sobbalzò per lo spavento. Fece per dirne
quattro alla gelataia, ma il ragazzo le sbarrò la strada, poi fece un profondo
inchino alla donna.
- Ci scusi per il contrattempo! Ce ne andiamo subito via!- disse Shaoran e
portò via Sakura dal chiosco, portandola al parco del re pinguino, il quale era
completamente deserto, come al solito. Shaoran si appoggiò con la schiena contro
la quercia ombreggiante del piccolo parco e chiuse lentamente gli occhi.
Rifletté a fondo: ormai ne era certo. Mancava solo la conferma di Kero-chan. La
castana guardò spaventata Shaoran, cercando di cogliere qualche risposta dal
viso del giovane. Invece Shaoran non fece una grinza. Restò immobile, a occhi
chiusi, con le braccia conserte contro il petto e il piede accavallato
all’altro.
- Shaoran, ti prego! Ho il diritto di sapere che succede! Ho aspettato
troppo! Non ce la faccio più! Non capisci che ho paur…- esclamò Sakura,
avvicinandosi all’amico, che la interruppe, aprendo gli occhi nocciola e
puntandoli contro la castana.
- Anch’io ho paura, Sakura! Non posso dirti assolutamente niente! E’ la
regola! Non voglio smuovere le acque senza esserne perfettamente certo! Capito?
Dobbiamo solo aspettare che il peluche arrivi per la conferma, poi saprai
finalmente tutto…-. Sakura rimase immobile, leggermente ferita dal tono di voce
di Shaoran. Non proferì parola, mentre si sedette sull’altalena, sperando che
Kero-chan si sbrigasse ad avvisarli. La curiosità la stava consumando via via e
la paura di una brutta notizia le faceva battere i denti. Aveva compiuto da poco
tredici anni, ma era rimasta eternamente una bambina di dieci. Aveva ancora
paura dei fantasmi, e adorava indossare i costumi bizzarri e infantili che le
cuciva Tomoyo. Sospirò, facendo dondolare le gambe per ingannare l’attesa e
ripensò alla reazione della gelataia. Conosceva solo di vista quella donna, ma
in tutte quelle volte che l’aveva vista, non l’aveva mai notata così cattiva e
avara. Sembrava… cambiata. Sia fuori che dentro. Il carattere era completamente
diverso… freddo, crudele, vendicativo. E esteticamente la donna appariva
affaticata, con grandi occhiaie sotto gli occhi neri spenti. Le gote si
presentavano sciupate e grigiastre. Non sembrava affatto la gelataia solare ed
energica che conosceva fino a poco tempo fa. Improvvisamente, i suoi pensieri
furono destati dall’arrivo tanto bramato di Kero-chan. Il Guardiano, trafelato,
fluttuò con velocità verso Shaoran e si affiancò a lui. Poco dopo, li raggiunse
Yue, avvicinandosi ai due che parlavano animatamente. Sakura si alzò ed osservò
la scena da lontano, sperando di riuscire a leggere il labiale di Shaoran o di
Kero-chan, ma discutevano così intensamente che le loro labbra erano
indecifrabili. Si muovevano velocemente, assumendo con rapidità forme diverse.
Ogni tanto interveniva Yue, poi ritornava enigmatico ad ascoltare la
conversazione. Qualche volta, Sakura era sottoposta a velocissime occhiate
indagatrici da parte di Shaoran, poi ritornava alla discussione. Improvvisamente
le sue labbra (sbav, sbav… Ndio) si arrestarono, increspandosi in un’espressione
poco raccomandabile. Qualcosa che annunciava cattive notizie per la Cattura
Carte. Essa li scrutò ansiosa, nella speranza di scorgere un sorriso da parte
dei tre esseri magici. Magari era tutto uno scherzo. Forse la sua prossima
missione sarebbe stata più facile del previsto. Oppure non sarebbe toccato a lei
compiere l’impresa. Niente. Trattenne il respiro e incrociò fra di loro le sue
mani, portandole all’altezza del cuore, mentre osservava l’amico cinese che si
avvicinava a lei con passo lento, con il viso rivolto in basso e lo sguardo
chino a terra.
- A… allora?- mormorò spaventata Sakura. Shaoran alzò lo sguardo e fissò con
insistenza le iridi smeraldine dell’amica. Le lesse negli occhi la sua paura di
dover compiere un compito terribile. Sospirò ed iniziò a parlare.
- Sakura, ora ne abbiamo la conferma. Sì, tutto quello che sta accadendo a
Tomoeda è opera di alcune carte. Cinque carte pericolosissime. Siediti, la
storia è molto lunga-. Sakura gli obbedì e si sedette sull’altalena, mentre
Shaoran si appoggiava a quella accanto e i due Guardiani ne restarono in
disparte.
- Dunque… tutto iniziò molti e molti anni fa (sembra l’inizio della storia
dei tre porcellini… -_-
Ndio), quando un Cattura Carte malvagio riuscì a trovare il libro che
conteneva le Carte di Clow ed a capire il sistema per aprirlo. Quest’uomo usò
per scopi crudeli le Carte, Clow decise di imprigionare le emozioni negative del
Cattura Carte: l’Odio, la Vendetta, la Gelosia, l’Indifferenza e l’Egoismo. Le
rinchiuse dentro una palazzo di cristallo nel passato, in un luogo dimenticato
dal mondo. Quando l’uomo malvagio morì, la sua anima riuscì a eludere la
sorveglianza al palazzo di cristallo e a liberare le sue emozioni negative. In
sé non erano molto potenti, così decise, entrando nel laboratorio del signor
Clow Reed ed utilizzando i suoi strumenti, di trasformare le emozioni in Carte
di Clow e riuscì anche a potenziarle. Poi le liberò e le Carte Mortali, così
chiamate, presero il sopravento del carattere di tutte le persone del passato.
Così il mondo cessò di esistere, perché i sentimenti crudeli e infidi non
possono regnare in eterno sulla Terra. Clow cercò ancora una volta di sigillare
le nuove Carte e dopo ardue battaglie riuscì nel suo intento. Ma ora queste
Carte si sono risvegliate. E si sono abbattute su Tomoeda. Fra non molto
s’insinueranno in tutto il mondo… e sarà la fine! Bisogna intervenire. Dobbiamo
tornare indietro nel tempo per impedire che le Carte si risveglino una nuova
volta. E non sarà una passeggiata. Mi dispiace, Sakura… ma bisogna!- raccontò
con tristezza Shaoran. Sakura sbarrò gli occhi, poi si alzò di scatto
dall’altalena.
- NO! No! Tutto tranne questo! No! Ho combattuto contro ogni Carta
immaginabile senza che io volessi, le ho trasformate in Carte di Sakura… e
adesso mi dite che devo affrontare una nuova avventura! No! Adesso basta! Sono
stufa! Non ce la faccio più! E quando finirà il mio compito di Cattura Carte?
Quando avrò i reumatismi? (Ha fatto la battuta… <__< Ndio) Andateci voi!
Vi prego…- esclamò Sakura. Shaoran la imitò e si fronteggiò a lei, scrollandola
per le spalle.
- Sakura, mi dispiace dirtelo, ma devi andare! Non sarai sola. Ci sono io, il
peluche e Yue. Non puoi farci questo. Abbiamo bisogno di te e delle tue Carte.
Altrimenti il mondo cesserà di esistere… voi questo dalla vita?- ribatté il
cinese. Sakura si morse il labbro inferiore, per non far scappare un singhiozzo
da pianto. Chiuse gli occhi, cercando di trovare un lato buono della cosa. Ma
non ci riusciva. Aveva paura di non uscire viva dall’avventura. Dopo quello che
aveva passato, quello che l’attendeva non era per niente piacevole, di
sicuro.
- Mi dispiace, ma non me la sento. Sono stanca. Non ho chiesto io di fare la
Cattura Carte, e penso di aver messo a termine il mio compit…-.
- SAKURA, SMETTILA DI FAR LA BAMBINA CAPRICCIOSA! Non capisci che il mondo è
in pericolo? Non capisci che dopo ci rimetterai anche te? Non capisci che così
fai il male delle persone che ami? Apri gli occhi, Sakura! E’ questo che vuoi?
Allora rimani a casa! Di certo non abbiamo bisogno di una mocciosa capricciosa e
viziata!- esplose Kero-chan, irritato dal comportamento della Padrona. Sakura,
in quel momento, ricordò le parole malvagie della gelataia: "I gelati sono tutti
miei, capito? Andatevene, stupidi mocciosi! Qui i poppanti come voi non possono
stare! Via!". Se non avesse agito subito, chi l’avrebbe sempre rifornita di
gelati? Riaprì gli occhi improvvisamente e sentenziò:- Ho preso una decisione!
Avete ragione! Se non vengo con voi nel passato, la gelataia sarà sempre
scorbutica con me, e dopo chi mi darà ancora gelati? Partiamo subito!-. Yue,
indeciso se prendere sul serio o meno le parole di Sakura, la osservò con un
sopracciglio alzato, Kero-chan annuì sognante, facendo capire di essere
pienamente d’accordo, mentre Shaoran sfoggiava un mezzo sorriso, divertito
dall’affermazione insensata della giapponese, ma anche leggermente irritato
dall’ironia in quel momento cruciale.
- Siamo d’accordo, allora. Sakura, usa la Carta del Passato per tornare
indietro nel tempo, nel Medioevo, e la Carta del Tempo, per bloccare il tempo
che trascorre nel presente. Così nessuno si accorgerà della nostra assenza-
spiegò lentamente Yue. Sakura annuì, poi domandò:- Cosa devo portarmi per il
nostro viaggio nel passato?-. Kero-chan e Yue assunsero un’aria pensierosa, poi
il Guardiano del Sole replicò:- Bè, portati dietro il minimo indispensabile per
rimanere alcuni giorni nel passato… ma soprattutto porta i dolci!-. Sakura e
Shaoran sbuffarono, scuotendo la testa, e sentenziarono:- Noi andiamo a
prepararci i bagagli. Ci vediamo fra una ventina di minuti in questo punto
preciso! A dopo!- e scomparvero alla vista dei due Guardiani.
- Cerberus, mi sembra che tu stia prendendo troppo poco sul serio la
missione. Ti rendi conto che se Sakura fa una mossa sbagliata, il Mondo sarà
ricoperto di odio?- disse improvvisamente Yue con aria da rimprovero. Kero-chan
lo guardò storto.
- Sakura è troppo spaventata per il futuro esito del suo nuovo compito.
Dobbiamo cercare di farle capire che la missione che sta per compiere è molto
difficile, ma con un grande ottimismo. Sakura ha paura, perché non vuole essere
la persona dalla quale dipende il destino del mondo. Si sente inadeguata, e teme
che possa compiere gesti sbagliati. Capisci, Yue? Cerca di capirla… è solo una
ragazzina! Catapultarla nel mondo della magia a dieci anni è stato un duro
impatto, per lei…- esclamò l’animaletto giallo. Il Guardiano della Luna rimase
in silenzio, poi riprese:- Hai ragione: Sakura è ancora una ragazzina. Dobbiamo
dimostrare che siamo un appoggio per lei. Va bene. Cercherò di capirla. Spero
solo che riesca ad essere all’altezza del compito che le è stato affidato…-.
Kero-chan sorrise, felice di aver fatto ragionare l’amico.
Poco dopo, i due ragazzi raggiunsero gli esseri magici al parco, portando
sulle spalle uno zainetto ciascuno.
- Eccoci qui. Siamo pronti a partire- esordì Shaoran, estraendo (da chissà
dove) la propria spada. Sakura inspirò forte, pronta per la missione, poi
recitò:- CHIAVE CHE POSSIEDI IL POTERE DELLA STELLA, RIVELAMI IL TUO VERO
ASPETTO E AIUTAMI A SCONFIGGERE IL MALE! RELASE! RESCISSIONE DEL SIGILLO!- e fra
le sue mani, apparve lo scettro della stella. Dopo tirò fuori dalla tasca due
Carte di Clow, le lanciò davanti a sé ed esclamò:- The Time! Ferma il tempo nel
presente! Relase!- e colpì la prima Carta, poi spostò lo sguardo sulla seconda
Carta e continuò:- The Return! Portaci nel passato, nel Medioevo! Relase!- e
colpì anche la seconda Carta. La ragazza fu avvolta da tante spire colorate, che
alcune andarono ad insediarsi per tutta Tomoeda, e altre circondarono Shaoran,
Kero-chan, il quale era tornato alla sua forma originaria, e Yue.
Improvvisamente, i quattro scomparvero dal parco del Re Pinguino, da Tomoeda,
dal tempo. In meno di un secondo, furono catapultati nel Medioevo. I quattro
viaggiatori si trovarono distesi sopra un enorme distesa d’erba, Shaoran caduto
sopra Sakura e Cerberus dentro una grande e profonda pozzanghera. Solo Yue era
atterrato con stile sull’erba bagnata dalla rugiada.
- Shaoran, non ti dispiacerebbe alzarti dal mio corpo?- chiese ironica
Sakura, cercando di respirare, schiacciata dal peso di Shaoran. (Che situazione!
0.0 Ndio). Il cinese arrossì di botto, poi si alzò immediatamente, aiutando
l’amica a fare lo stesso.
- AAAH! QUALCUNO MI AIUTA? NON SO NUOTARE!- ruggì disperato Cerberus. Sakura
e Shaoran, divertiti dalla situazione, si avvicinarono alla pozzanghera, poi il
castano esclamò:- Peluche, guarda che puoi toccare il fondo senza problemi!-.
Cerberus si arrestò, smettendola di agitarsi nell’acqua sporca, e toccò con le
grandi zampe da felino il suolo. Il leone assunse un’espressione imbarazzata,
poi risalì la fossa con agilità. Appena ne fu fuori, si scrollò l’acqua di
dosso, bagnando da capo a piedi la povera Padrona.
- Cerberus! Guarda come mi hai ridotta!- strillò, ma Yue la interruppe:-
Smettetela di litigare e guardate! Siamo arrivati nel Giappone del 1482!-.
- Wow! Davvero?- esclamò Shaoran raggiante.
- Sì! Dai, sbrighiamoci. Troviamo al più presto il palazzo di cristallo,
sigilliamo le Carte Mortali e torniamocene a casa!- disse con irruenza Sakura,
poi afferrò lo scettro della stella e scese il pendio della collina su cui erano
capitati. I tre la seguirono, incuranti che una figura misteriosa, nascosta
dall’ombra tenebrosa di un cipresso, li stava spiando silenziosamente.