Il legame infinito

di phoenix_esmeralda
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nel cuore di Kaori ***
Capitolo 2: *** Una questione di fiducia ***
Capitolo 3: *** Solo una donna ***
Capitolo 4: *** Nel cuore di Ryo ***
Capitolo 5: *** Oltreoceano ***
Capitolo 6: *** Sottile ricatto ***
Capitolo 7: *** Parole al buio ***
Capitolo 8: *** A casa nostra ***
Capitolo 9: *** Il legame infinito ***



Capitolo 1
*** Nel cuore di Kaori ***


-Ah...- sospirò Kaori, appoggiando la tazzina del caffè al bancone del bar. Era andata al "Cat's eye" per sfogarsi e per fortuna aveva trovato il bar senza clienti. ("Fortuna per chi?!?" faccina di Miki con un sorriso sbieco). L'attenzione di Miki in questo modo era tutta per lei.
-Allora Kaori - l'incitò l'amica-Che ti ha fatto questa volta Ryo?
- E...ehm - Kaori fece un sorrisino imbarazzato, arrossendo fino alla radice dei capelli. In fondo il mio è un problema stupido - si disse.
- Dai, coraggio! - insistette Miki - Adesso sono curiosa!
- Non dirmi che quel porco corre ancora dietro a tutte le ragazze!!!- s'intromise Umibozu. Stava lavando il pavimento con uno spazzettone : un orso in grembiule, con la fede al dito e l'espressione truce! (Chissà perché non ci sono clienti..? NdA) - Eppure l'avevo avvertito quel maiale!! L'avevo avvisato che doveva smetterla di andare in calore per tutte le gonne che incontrava per strada! E sembrava anche serio quando mi ha risposto che l'avrebbe smessa!! - parlando aveva continuato a passare lo spazzettone sul pavimento, facendo saltar via una mattonella.
- Ma no!! - lo difese Kaori, scuotendo le  mani aperte davanti a sé -"Non è per quello... anzi! Su quel fronte Ryo si sta impegnando molto!
- Dici sul serio????? - esclamarono Umibozu e Miki all'unisono, increduli.
- Sì - Kaori abbassò lo sguardo sul bancone, sorridendo imbarazzata - Beh... in realtà il giorno del vostro matrimonio...quando Ryo è venuto a salvarmi...mi ha anche chiesto scusa per tutte le donne a cui era corso dietro fino a quel momento. E mi ha promesso che avrebbe cercato di trattenersi...
-...e lo sta facendo veramente?!?- domandò Miki scettica. Nella sua testa aleggiava l'immagine di Ryo in versione maniaco-pervertito...la sua versione più abituale...
- Devo ammettere che si sta impegnando...- confessò Kaori, con sempre maggiore imbarazzo. La sconcertava moltissimo pensare che Ryo facesse una cosa del genere per lei. - Non è che adesso sia indifferente alle belle donne- si affrettò ad aggiungere - continua a sbavar loro dietro quando camminiamo per strada, tenta di palpare le clienti e legge ancora quelle riviste di terza categoria, però...è tutto lì. Ha smesso di andare a rimorchiare donne per la strada, non resta più fuori tutta la notte e non ha più tentato di fare visite notturne alle clienti! 
Ma non le fa neanche a me - pensò tra sé.
- Accipicchia!- commentò Miki - Non riesco ad immaginare Saeba che  non complotta più per portare le clienti in albergo!!"
- Già...- fece Kaori.
- E allora? Dov'è il problema?
Kaori chinò il capo. La mente le ritornò all'anno prima, a quando Mick era arrivato in Giappone per uccidere Ryo. Grazie al trambusto che aveva causato, Ryo era arrivato a domandarle di restare con lui per sempre. E poi, qualche mese prima... per il matrimonio di Miki, quando Ryo era corso a salvarla... Lei gli aveva chiesto se la sua voglia di abbracciarlo potesse dipendere dall'istinto di sopravvivenza della razza. E lui aveva risposto..."Sei una sciocca!", con una faccia un po' buffa, per la verità, ma che sembrava dirle "Da questo momento in poi tutto sarà diverso!" Ed era stato diverso realmente, però...
- Kaori? - Miki la guardava preoccupata. Nel mentre era entrato un cliente e  Umibozu gli si avvicinò per servirlo, esibendo il suo sorriso più smagliante. Il poveretto, vedendolo arrivare, assunse un'aria terrorizzata.
- Ecco Miki... il fatto è che io non lo capisco! Io credo che... adesso potremmo considerarci fidanzati, ed è vero che Ryo un po' è cambiato. Per i suoi soliti standard, si sta trattenendo davvero molto, ma... è tutto lì! - avvampò di colpo, sperando che Miki comprendesse senza bisogno di ulteriori approfondimenti.
Umibozu tornò al bancone con aria corrucciata - Vuoi dire che quel porco non ci ha ancora provato con te?- grugnì incredulo. Poi, accorgendosi del significato hard della sua frase, arrossì violentemente, iniziando a fare fumo.
Kaori si torse le mani nervosamente - A volte mi abbraccia - ammise- Ma... il nostro unico bacio è stato quello sulla nave di Kaibara. Da quel momento non ha più provato ad avvicinarsi a me in quel senso...Non so cosa pensare...tranne che non mi trovi abbastanza attraente! - D'altronde me l'ha sempre detto che gli sembro un uomo! - pensò tra sé.
- Eh già - sorrise Miki - Probabilmente trovava molto più attraente la bella ragazza con cui l'ho visto fare il galletto stamattina!
- Che coooosaaaaaaa???? - urlò Kaori, improvvisamente in piedi, i denti aguzzi sporgenti e un martello da 314T in mano.
-S...stavo scherzando!- l'avvertì Miki, già rintanata a metà con Umibozu nella botola dietro al bancone - Volevo solo farti tirar fuori un po' di grinta- ridacchiò giustificandosi - Mi sembravi un po' troppo giù di tono...
Kaori risistemò il martello nella borsetta (!?) e si risedette - Hai ragione, me la sto prendendo troppo!
- Quell'idiota di Ryo!- commentò Umibozu - E' passato talmente tanto tempo da quando è stato con una donna, che ora non sa più neanche come corteggiarle!
Kaori pensò ai mesi trascorsi tra la morte di Kaibara e il matrimonio di Miki... in tutti i mesi in cui lei aveva finto l'amnesia, Ryo si era comportato da dongiovanni come al solito.
- Non credo che sia trascorso poi tutto quel tempo, dall'ultima volta che è stato con una donna - commentò tranquilla. Nel suo intimo i denti aguzzi erano ricomparsi e  Ryo giaceva sotto un martello da 415T.
Miki ridacchiò - Ne sei davvero convinta? Lo sai com'è Saeba con le donne : tutto fumo e niente arrosto!
- La sua faccia da maniaco farebbe scappare chiunque! - commentò Umibozu - Non come me, che sono bello! (Era qui che voleva arrivare... NdA)
- Non è vero! - si trovò a dire Kaori - E' vero che le ragazze che Ryo tenta di abbordare inizialmente scappano, ma non appena si accorgono di cosa c'è sotto la superficie,  finiscono tutte immancabilmente per innamorarsi di lui! - Nella sua mente, il martello era passato a 550T.
- E con quante ti risulta sia andato? - le domandò Miki maliziosa.
Kaori fissò il bancone. Già... tutte le clienti che alla fine accettavano le avances di Ryo, finivano poi in un qualche modo scaricate da lui.
- Io credo che tu possa fidarti di lui! - sentenziò Miki - Sono pronta a scommettere che sono anni che sta aspettando te!
Ma io sono qua!! - pensò Kaori - Non c' è nulla da aspettare! -Risospirò - Forse fisicamente gli faccio veramente schifo...forse gli sembro veramente un uomo e non riesce a stare con me!!
In quel momento la porta del bar si spalancò ed entrarono Ryo e Mick abbracciati, barcollanti e ubriachi.
- Ehilààààà - canticchiò Mick - Che magnifica giornataaaaaaaaaa!
- Abbiamo visto tanti bei sederini!! - annunciò Ryo trionfante - WOW! Ma qua ce n'è un altro! Fatti vedere bel sederino di Miki! - si era sdraiato sul bancone, con la faccia a 2mm dal fondoschiena della barista.
-Aaaaaaaaah!!- urlò Miki, mollandogli un piatto sulla faccia e mandando Ryo a sbattere direttamente sul martello da 314T di Kaori .
- Non cambi mai, lurido pervertito!!- gli gridò lei, spiattellandolo al suolo (nel suo intimo contenta d'aver trovato una scusa per usare il martello). Fece un passo indietro per riprendere l'equilibrio e sentì il sedere sbattere contro qualcosa. Mick aveva il naso affondato nelle sue natiche. Con la supertecnica del lancio del martello all'indietro, Kaori stese anche il secondo maniaco.
- Aggiungi 4 sgabelli ai soldi che ci devono!- fece Miki a Umibozu. Lui estrasse il notes e prese a scrivere.
Miki preparò il caffè per i due nuovi arrivati, pieni di cerotti, ma con facce quasi normali.
Finalmente, dopo una decina di minuti, Kaori si decise ad alzarsi - E' ora che vada, devo preparare la cena!
- Sì, brava! Vai a preparare la cena! - approvò Ryo - Comincio ad avere una fame da lupi!
- Tu non vieni con me?- domandò lei speranzosa.
- Certo che vengo!- sorrise Ryo - Che senso avrebbe se tu preparassi la cena e io non ci fossi?
Kaori lo prese sottobraccio, salutarono e se ne andarono insieme.
I tre rimasti restarono a fissarli finché non scomparvero. Mick iniziò a bere la seconda tazza di caffè. - C'è qualcosa che non va in quella coppia!- sentenziò - Ma non capisco cosa! Ormai tra loro dovrebbe essere tutto a posto no?
-Pare che Ryo abbia ancora qualche riserva - lo informò Miki - Mi chiedo quali problemi possa ancora farsi... Povera Kaori! Innamorata persa del maniaco più maniaco del Giappone, che dopo anni di convivenza con lei non si è ancora deciso a insidiarla...
 
* * * * * * * *
 
Kaori asciugò l'ultimo piatto, poi si volse verso il divano, dove Ryo, sdraiato in maniera scomposta, guardava la TV.
- Ho incontrato una cliente stamattina - gli annunciò Kaori.
- UNA cliente???? - esclamò Ryo, sottolineando il genere femminile. Improvvisamente era inginocchiato sul divano, con le mani appoggiate allo schienale, e scodinzolava come un cane.
Kaori si ficcò le mani sui fianchi e la sua faccia si fece enorme e minacciosa (tiene tutta la vignetta, insomma) -"Una cliente, sì, e tu ti comporterai in maniera decente, capito?
- Sì, sì, capito signora! - guaì Ryo, accucciandosi a mo' di cane sgridato (CAI CAI!!) - E dimmi - fece, riprendendosi subito - Sarà una cliente con la quale mi piacerà lavorare?
Kaori vide aleggiare attorno alla testa di lui, i numerini 93, 58, 87 ( le misure con cui gli piace lavorare...NdA) e lo appiattì con un martello LA GIUSTA PUNIZIONE DEL CIELO.(217T, anche poco, ma era l'unico che aveva sotto mano!).
Ryo finalmente si sedette sul divano con un'espressione un po' più seria - Va bene... parlami di questa cliente.
- E' una modella - spiegò Kaori, ed ebbe una fugace immagine di Ryo che con un "OH!" alzava gli occhi in espressione sognante, apriva la bocca (col filo di bava da parte) e alzava i pugni uniti sotto il mento. Immagine fugace, perché fu lestissimo a tornare serio (anche lui aveva avuto un'immagine volante della GIUSTA PUNIZIONE DEL CIELO in seconda fuori uscita).
- Bene, e che cosa vuole da City Hunter questa modella? - fece serissimo (si sta sforzando).
- Beh, fra tre giorni dovrà fare un'importante sfilata e per la prima volta verrà ripresa in TV. Pare che abbia ricevuto delle lettere di minaccia, se sfilerà le accadrà qualcosa di brutto!
- E non si è rivolta alla polizia?
- Non vuole. Se si sapesse in giro che è stata minacciata, gli organizzatori della sfilata potrebbero impedirle di salire in passerella. E lei non vuole rinunciare a questa occasione!
- E quindi si è rivolta a noi... - concluse Ryo. (Sono già 3 battute che è serio, ha ormai i crampi ai muscoli facciali! NdA)
- Arriverà domattina - annunciò Kaori - Resterà ad abitare da noi fino alla fine della sfilata, spera che nel mentre tu possa scoprire qualcosa. L'accompagnerai al lavoro e la sorveglierai.
- Perché non l'hai portata subito qui? - chiese Ryo perplesso.
Kaori abbassò lo sguardo e non rispose. Perché? Lei sarebbe venuta anche subito, ma io...  Quella modella era una modella a tutti gli effetti e Kaori sospettava che non avrebbe fatto fatica ad avere successo. Se avesse dovuto ipotizzare le sue misure, Ryo sarebbe arrivato alle stelle... e poi... quei capelli lunghi corvini, quel portamento... Ryo sarebbe impazzito! E non era solo quello... dalla prima impressione che aveva avuto, Kaori sospettava che la loro nuova cliente non fosse precisamente pudica e pura. Se Ryo le avesse chiesto "Andiamo in albergo?" Kaori non si sarebbe stupita se lei avesse acconsentito! Ed era proprio per quello che aveva accettato quel lavoro. Voleva mettere alla prova Ryo. Voleva scoprire quanto c'era di vero in quello che le aveva detto il giorno del matrimonio di Miki. Ma allo stesso tempo aveva una paura folle...( e la gelosia la rodeva solo al pensiero!)...e così, al momento di stabilire le cose, le era mancato il coraggio di portarla lì subito.
Alzò gli occhi e vide Ryo in espressione sognante (sempre con bocca bavosa e occhi rivolti al cielo), e le scritte che ronzavano attorno a lui "MI FACCIO LA MODELLA!"
Presa dallo sconforto tirò fuori SEI UN PORCO E UN ANIMALE! (478T) e spalmò al suolo lui e il divano.
- Sei il solito pervertito! Non cambi mai!! - gli urlò furiosa. Sei un idiota! Un insensibile! - pensò chiudendosi in camera.
Ryo rimase steso al suolo a pancia in giù- Ma non stavo facendo niente!- si lamentò. (Ne sei sicuro? NdA)
 
 
La porta si aprì quando Kaori era già a letto da un po'. Non stava ancora dormendo, ma dava le spalle all'ingresso e per un attimo finse di essere immersa nel sonno. Sentì Ryo avvicinarsi al letto e fermarsi lì accanto.
- Kaori... - la chiamò piano.
Già... non poteva ingannare Ryo. Si voltò lentamente.
- Senti...- fece lui. Ridacchiò nervosamente portandosi una mano dietro alla testa- Non devi prendertela per quello che è successo prima! Sono un animale, è vero, e agisco d'istinto... insomma, quello che vedi è istinto!
- Perché il tuo istinto non ti porta mai da me?-si domandò Kaori - Sì, lo so - disse invece.
- Non voglio che tu sia triste  per questa cosa - le spiegò lui.
- Io non sono triste- mentì
- Kaori... - le prese piano una mano - Quello che ho detto quel giorno...per il matrimonio di Miki... è vero.
Kaori sorrise, contenta, ma non del tutto. Perché allora non mi baci? Perché mi stai distante?
-Va tutto bene Ryo - mentì di nuovo
Lui annuì - Buona notte- si alzò dal letto e se ne andò.
 
 

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Capitolo 2
*** Una questione di fiducia ***


- Ryo!! Ryo! E' arrivata la cliente!!- urlò Kaori attraverso la porta della camera.
- Un momento... - annaspò lui attraverso il muro - Sto finendo di vestirmi!!
Kaori sbuffò - Se al mattino ti alzassi appena ti chiamo, invece di aspettare l'ultimo momento, saresti pronto molto prima!!
- Posso anche uscire così come sono! - ritorse lui, la voce soffocata - Sono sicuro che la cliente apprezzerebbe!!
- Provatici soltanto!!! - ringhiò lei minacciosa.Poi si volse verso la ragazza,sforzandosi di sorriderle - Vieni, puoi mettere giù la tua roba nel frattempo!- le fece strada, accompagnandola verso la sua camera. Lì la vide esitare. La nuova cliente si fermò davanti alla porta, fissando il cartellino con la scritta "STANZA DI KAORI".
- Tu dormirai con me- spiegò Kaori a disagio. Quella donna la metteva in soggezione. Era bella, di una bellezza appariscente. Le curve prosperose, il trucco ben curato, il passo sicuro, quel tono di voce così roco...E poi gli abiti! Una gonna troppo corta, una camicetta troppo scollata e attillata e tacchi a spillo troppo alti! Almeno per i gusti di Kaori. Quando la vedrà Ryo...
- Perché dormiamo assieme? Tu non sei la donna di City Hunter? Non dormi nel suo letto?
Kaori arrossì fino alla punta dei capelli - No... veramente io...
La donna la fissò con sguardo indagatore. Kaori abbassò il capo.Non ce la faceva ancora ad ammettere di essere la fidanzata di Ryo. La cosa la imbarazzava troppo! E poi come avrebbe potuto spiegare il motivo per cui non dormiva con Ryo? Cosa avrebbe dovuto dire? Che Ryo non la vedeva come una donna?
- Beh, meglio così!- concluse la cliente- Uno sweeper libero! Ho sentito dire che è un individuo straordinario, fuori dal comune!!
- Kaori!! Dove siete?- Ryo comparve nel vano della porta trovandosi faccia a faccia con la nuova cliente. I due rimasero un istante a fissarsi in silenzio.
- Uao, che meravigliosa cliente!- gioì subito dopo Ryo. Allungò una mano verso di lei- Piacere, sono Ryo Saeba!
- Rumiko Hitenawa - si presentò la donna senza smettere di studiarlo.
Maledetta! Se lo sta mangiando con gli occhi!- pensò ferocemente Kaori.
- La mia assistente mi ha già spiegato la situazione, sarò lieto di farti da guardia del corpo e di accompagnarti ogni giorno al lavoro.
E tu smettila di atteggiarti da uomo affascinante con lei!!
Rumiko sorrise con studiata disinvoltura - Sono sicura che sarà un piacere lavorare insieme - gorgheggiò - Passeremo certamente delle giornate interessanti.
Kaori non credeva alle sue orecchie. Ci sta già provando con lui!!!
Improvvisamente si pentì di aver accettato quell'incarico, di aver deciso di mettere alla prova Ryo. Lo conosceva troppo bene per non sapere che quella donna gli avrebbe fatto perdere la ragione! Davanti a una bella donna, Ryo smetteva di ragionare con il cervello e attivava esclusivamente le connessioni delle parti basse.
Con orrore, Kaori vide Rumiko allungare una mano verso Ryo e passargli il palmo aperto sul petto e sul torace.
- Mi avevano detto che avevi un corpo atletico, ma devo ammettere che non mi aspettavo tanta prestanza.
Kaori si aspettò di vedere Ryo scodinzolare come un cagnolino e fu sorpresa d'incontrare il suo sguardo imperscrutabile.
- Ti ringrazio - disse semplicemente, con un'espressione tanto seria e immune alle adulazioni, che Kaori ne rimase commossa. Finché non abbassò lo sguardo e vide la protuberanza spuntare dai pantaloni di Ryo.
- Maledetto maniaco, e io che ti avevo quasi creduto cambiato!!- urlò, sollevando il martello da 618T. Ma subito dopo rammentò i suoi propositi e frenò il colpo appena in tempo. Ryo, che si era già abbassato coprendosi la testa con i palmi alzati, rimase interdetto - Che c'è? Che succede?
- Nulla- rispose Kaori dandogli la schiena - E' ora che andiate. Rumiko è attesa al lavoro.
- Ma...ma...tu non vieni?-domandò Ryo incredulo- Non vuoi controllare che non salti addosso alla cliente?
- Devo risistemare il salotto- fece Kaori, uscendo dalla camera -E' rimasto ancora com'era ieri, quando ti ho dato la martellata.
-Sì, ma...- Ryo la seguì, assumendo un'espressione sempre più sconvolta - E la sicurezza della cliente? Non hai paura che la porti in albergo invece di sorvegliarla?
Kaori iniziava a vedere rosso - Non m'interessa cosa fai!- sbottò -E mi sembra che questa cliente non sia particolarmente turbata dal rischio di finire a letto con te! Puoi fare quello che ne  hai voglia! Sai quanto mi frega!- si chiuse in cucina sbattendo la porta.
- Mi sembra che sia un po' gelosa...- commentò sarcasticamente Rumiko.
- Lasciamola stare- fece Ryo, dirigendosi verso la porta - E' nel suo carattere comportarsi da pazza isterica!
- Beh, per mio conto sono contenta che non ci segua- Rumiko si avvinghiò al braccio dello sweeper- La cosa potrebbe avere dei vantaggi, non credi?
La faccia di Ryo si trasformò in quella di un estasiato pervertito. E fu l'ultima espressione che vide Kaori, prima che i due si decidessero a uscire.
-Stupido Ryo! Stupido, stupido, stupido!!!
Lasciò passare un paio di minuti, poi uscì a seguirli di nascosto.
 
Doveva sapere come si comportava Ryo quando lei non poteva vederlo. Li aveva lasciati uscire da soli appositamente.Normalmente Ryo avrebbe fatto il diavolo a quattro per riuscire a restare solo con una cliente e, sbarazzatosi di Kaori, avrebbe diretto i passi della donna direttamente in un hotel.
Kaori sentiva il bisogno di scoprire se, dopo il giorno del matrimonio di Miki, le cose erano realmente cambiate.
Ryo e Rumiko camminavano fianco a fianco, troppo distanti da lei per poterne intendere le parole. Kaori si aspettava che da un momento all'altro, Ryo allungasse un braccio per circondare le spalle della cliente. Era una mossa tanto abituale, che forse Kaori gliel'avrebbe anche fatta passare liscia.
Ma Ryo non allungò la mano. Fu Rumiko piuttosto ad appendersi al suo braccio, con una disinvoltura che, in sei anni di convivenza con Ryo, Kaori non aveva mai acquisito.
Fu tanta la gelosia, che Kaori si accorse di aver lanciato il martello senza riflettere.Ci si lanciò sopra a precipizio, fermandolo appena in tempo. Né Ryo né Rumiko si voltarono a guardare cosa stesse accadendo.
-Sono troppo impegnati a tubare- si rose il fegato Kaori. Ma in cuor suo doveva ammettere che questa volta Ryo si stava comportando meglio della cliente.
Kaori dovette stupirsi per la maggior parte della giornata. Rumiko e le altre modelle stavano facendo la prova degli abiti, si cambiavano continuamente ed eseguivano un giro di prova in passerella.
Kaori si era aspettata numerosi tentativi di Ryo d'introfularsi negli spogliatoi, di saltare addosso alle ragazze, di rubare la biancheria intima. Intimamente si era autoconvinta a non lanciare alcun martello in quelle occasioni! Ma Ryo  non aveva fatto nulla di quanto si era aspettata.Se n'era stato seduto tranquillo tutto il giorno, tenendo sott'occhio la situazione. Con una faccia da maniaco in Paradiso, è vero, e con il suo "amico" perennemente alzato; tuttavia non si era mai mosso. Nonostante Rumiko lo provocasse intenzionalmente!
Kaori riusciva a intendere benissimo le intenzioni della cliente, il modo provocante in cui sfilava davanti a Ryo, le occhiate seducenti che gli lanciava, non lasciavano spazio a nessun dubbio.
Come mai Ryo non ne approfitta?- si domandava Kaori sconcertata. Sul serio non riusciva a pensare che una tale trasformazione potesse dipendere da lei! Tanto più che Ryo restava pur sempre in astinenza...
A metà pomeriggio, Kaori dovette abbandonare la postazione (ormai un gruppetto di persone insospettite la scrutava minacciosa). Doveva risistemare il divano e preparare la cena prima del rientro di Ryo e Rumiko.
Mentre cucinava non riuscì a impedirsi di tornare con la mente a quello che aveva visto nel pomeriggio. Perché? Avrebbe dovuto essere contenta...e la era in fondo al cuore, ma allo stesso tempo la situazione la disorientava.
Preparò soprappensiero l'acqua per il bagno a Ryo e il suo tempismo fu perfetto, perché subito dopo i due rientrarono.
-Ohiohiohi!- si lamentò Ryo con una faccia distrutta- Tanti bei sederi, belle gambe, belle curve... e non mi hanno lasciato toccare nulla! Ho proprio bisogno di un bel bagno per tirarmi su di morale!
- È pronto- disse Kaori lasciandogli il posto. Poi tornò in cucina a ultimare la cottura della cena.
Rumiko si era seduta sul divano e la osservava attentamente. Kaori tentò un paio di volte di avviare una conversazione, ma ricevette solo risposte secche e monosillabiche. Era certamente la cliente più difficile che le fosse mai capitato di avere in casa.
Dopo venti minuti di silenzio ininterrotto, Kaori tentò per l'ennesima volta d'introdurre un argomento.
- Allora oggi non avete subito nessun attentato?
- No- rispose Rumiko, studiandola attentamente. Fumava una sigaretta con gesti lenti e ricercati, senza mai toglierle gli occhi di dosso. - C'è qualcosa che ti disturba Kaori?- chiese a un certo punto.
- ...Cosa intendi..?- rispose lei sorpresa, mescolando il cibo sul fuoco.
- Io credo che tu sia gelosa di Saeba - affermò tranquillamente, aspirando una boccata di fumo - Gelosa di tutte le ragazze che lo attorniano e che tu non puoi eguagliare!- c'era una nota di malignità nella sua voce?
- Non è vero! Io...
- L' ho guardato sai oggi- proseguì lei- Ho visto le facce che faceva, ho capito qual è il genere di donna che lo attrae! Ryo ama i capelli lunghi sai? E le curve ben in vista! È attirato dalle movenze aggraziate e dai vestiti sofisticati! È per questo che sei gelosa vero? Tutte le altre donne hanno quello che a te manca!
Kaori rimase immobile, il cucchiai fermo nel centro della pentola, l'espressione addolorata. Perché in così poche ore quella donna aveva capito così tante cose?
- Tu non sei adatta a lui Kaori, rinunciaci! Non potrai mai competere con il suo ideale di donna!
Kaori la guardò, la faccia impietrita -Io...io...Ryo non...
- Non ti piacerebbe sapere cos'abbiamo fatto io e Ryo una volta usciti dal lavoro? Riesci a indovinare dove mi ha portato?
Una scossa elettrica attraversò il corpo di Kaori, che la fissò frastornata.
- Rumiko, credo che sia ora che tu vada a fare il bagno - fece la voce secca di Ryo all'improvviso. Entrò in cucina con  un'espressione dura.
Perché lei ha mentito o perché ha rivelato qualcosa che non voleva mi dicesse?- si chiese Kaori - Lui ha veramente..?
Rumiko scrollò le spalle e uscì lentamente dalla cucina.
Kaori si volse a fissare Ryo, che si era fermato davanti alla finestra e guardava fuori dandole le spalle.
- Ryo, quello che lei ha detto...
- Non voglio assolutamente che tu affronti più con lei discussioni di questo tipo!- la anticipò lui seccamente - E dichiaro l'argomento chiuso!
Kaori chinò il capo in segno di resa, ma il dubbio non  scomparve.
 
- Ti lascio tutta la stanza, io dormirò sul divano!- annunciò Kaori a Rumiko.
- Sul serio? E come mai? Te la sei presa per quello che ti ho detto stasera?- nella sua voce Kaori percepì una punta di scherno.
- Semplicemente preferisco così!- ribatté, girando sui tacchi. Se ne tornò sul divano infuriata, sprizzando scintille da tutto il corpo! Lo aveva capito subito che quella donna non le sarebbe piaciuta! E adesso c'era la possibilità che Ryo se la fosse già portata a letto! Normalmente non avrebbe esitato a crederlo, ma quel giorno li aveva seguiti...e il comportamento di Ryo, confrontato con il suo abituale atteggiamento, era stato impeccabile!
La notte ormai alle porte avrebbe rappresentato la prova del nove. Kaori aveva scelto di dormire sul divano, per lasciare a Ryo l'opportunità di fare una visita notturna a Rumiko! La cliente si sarebbe trovata sola nella camera, raggiungibile in quattro e quattr'otto, perché Kaori non aveva disseminato neppure una trappola. Questa volta no! Doveva sapere cos'avrebbe fatto Ryo!
Avrebbe vegliato tutta la notte in attesa della risposta.
 
Il rumore della porta che si apriva si fece sentire verso le due. Kaori sobbalzò e il cuore prese a tamburarle nel petto. Nel suo intimo aveva sperato che Ryo si sarebbe comportato diversamente dal solito. Solo la sera prima, le aveva assicurato di non averle mentito, quando aveva (seppur indirettamente...) detto di amarla. Ma aveva anche aggiunto che l'istinto lo portava ancora a comportamenti da libertino!
Kaori si alzò, avvicinandosi lentamente alla porta. Voleva affacciarsi sul corridoio e vedere con i suoi occhi.
Ryo, perché non riesci a trattenerti? Conto così poco per te?
Ma c'era qualcosa che non andava. I passi che sentiva in corridoio...si muovevano in direzione opposta a quella prevista!
Sconcertata Kaori sporse la testa oltre la porta e rimase pietrificata.
Era Rumiko. Rumiko stava andando da Ryo!
Si erano dati appuntamenti lì, oppure..?
Kaori trattenne il fiato. Ti prego Ryo, no! L'idea di Rumiko che s'intrufolava nel suo letto, la colmava di una furia cieca!
Calma Kaori, mantieni la calma! - si disse, ritirando i canini aguzzi.
Rumiko aprì la porta della camera di Ryo e vi sparì all'interno. Kaori percorse il corridoio in punta di piedi e infilò la testa nella fessura della porta, stando attenta a non sporgersi troppo.
Vide Rumiko di spalle, ferma nel centro della stanza.
Ryo era sdraiato a letto, con gli occhi chiusi.Fingeva certamente di dormire, Kaori non poteva credere che non si fosse accorto della presenza di qualcuno nella stanza.
- Sei sveglio vero? - domandò Rumiko. Anche lei non si era lasciata ingannare da Ryo.
Lui si alzò lentamente a sedere nel letto. Nella semioscurità, Kaori fissò la sua espressione. Era terribilmente seria, come Kaori non avrebbe mai potuto credere in un Ryo che riceveva una visita notturna da una splendida donna!
- Ti chiamano lo Stallone di Shinjuku vero? - proseguì Rumiko.
- Modestamente... - rispose Ryo con un mezzo sorriso.
Kaori sentì una stretta al cuore.
-Allora guarda un po' qui! - Rumiko allargò i lembi della vestaglia lasciandola cadere a terra. Sotto non indossava nulla.
Kaori deglutì nel vano della porta e si tirò indietro. No Ryo, non farlo ti prego! Non farmi questo! Non dopo tutto quello che mi hai detto...non dopo... Ryo ti scongiuro!
- Hai un magnifico corpo, non c'è che dire! Esattamente come l'avevo immaginato!
Le parole di lui la ferirono nel profondo. Risentì le parole di Rumiko ' Tu non sei adatta a lui!'
Si sporse nuovamente. Vide Rumiko avanzare verso Ryo e fermarsi a pochi passi da lui. Aveva un portamento fiero ed eretto anche in quella situazione.
- Che cosa ti suggerisce l'istinto ora? - chiese con voce roca e suadente, lo sguardo allusivo sul volto.
Ryo fece un mezzo sorriso, poi appoggiò i piedi per terra - Credo che tu stia prendendo freddo- fece, alzandosi - È autunno inoltrato ormai. - la oltrepassò, lasciandola immobile, di sale, e si diresse verso la porta.
Kaori si tirò indietro bruscamente, appoggiandosi al muro.
- Resta pure a dormire qui se ti va! - disse Ryo a Rumiko. Poi uscì dalla camera tirandosi dietro la porta.
Si trovò faccia a faccia con Kaori. Lei, svuotata di ogni energia, si lasciò cadere a terra, in ginocchio.
Ryo la fissò un istante, imperscrutabile, poi le tese una mano - Allora, ho superato la prova di fedeltà?- chiese - È tutto il giorno che mi segui... sei soddisfatta?
Kaori, a testa china, non riusciva neppure a comprendere cosa si agitasse in lei. Un connubio di sollievo, commozione, affetto. Alzò lo sguardo verso Ryo, sopraffatta dal sentimento che provava e si trovò faccia a faccia con il suo "amico" impennato!
Attimo di silenzio sospeso.
-Sei un maniaco!! - urlò, appiattendolo al suolo con 400T.
-Sei un'arpia!- si lamentò Ryo, da sotto il martello- Rumiko ha un corpo da favola, come faceva il mio amico a restare indifferente?
Kaori se ne tornò verso il divano che aveva abbandonato un quarto d'ora prima. Nonostante la martellata, doveva ammettere di sentirsi serena.
Ryo la seguì con le mani in tasca (stava dormendo vestito, con enorme sollievo di Kaori! NdA).
- Non avevi un briciolo di fiducia in me, ammettilo!- l'accusò lui.
- Che fiducia vuoi dare a un pervertito recidivo?- sbottò Kaori, fingendo un'indignazione che non provava.
- Beh, adesso finalmente potrai dormire sonni tranquilli! (Sono una persona seria io!! NdRyo) Io avrei un certo sonno, non so tu!- si lasciò cadere stancamente sul divano e chiuse gli occhi.
- Non vorrai... dormire qui?- domandò Kaori titubante.
- Preferisci che ritorni nella mia camera?- fece lui, gettando un'occhiata al corridoio- Chissà che starà facendo Rumiko, non è più uscita!
Kaori immaginava come dovesse essere difficile per la ragazza digerire lo smacco ricevuto.
Si sedette a sua volta sul divano, con un forte senso di soddisfazione.
- D'accordo- acconsentì- Vuol dire che ci stringeremo un po'!
Ryo stava già dormendo.
 
 
 

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Capitolo 3
*** Solo una donna ***


Arrivò l'ultimo giorno, quello della sfilata. Per Kaori fu un sollievo. Gli ultimi due giorni erano stati notevolmente pesanti da sopportare, con Rumiko che le rivolgeva appena la parola ed evitava persino di guardare in faccia Ryo.
Di attentati, a quanto pareva, non ne aveva ancora subiti. Unica cosa, era stata una lettera trovata il mattino prima sulla soglia di casa. Una lettera di minacce, battuta a macchina. "Rumiko non deve sfilare...bla bla bla..." Solite cose da lettera minatoria.
Ryo non era parso particolarmente preoccupato, Kaori sospettava che avesse già una mezza idea circa l'autore della missiva.
Quel pomeriggio ci sarebbero state le prove generali della sfilata e poi in serata... il grande debutto di Rumiko!
Ryo aveva chiesto a Kaori di accompagnarli quel pomeriggio alle prove.
- Mi serve il tuo aiuto! - si era limitato a dirle, ma per Kaori era stato più che sufficiente. Frasi come quella la facevano sentire pienamente "sua socia", e tale sensazione era una delle cose che la rendevano più felice! (Chi s'accontenta gode! NdA).
Quando arrivarono nel palazzo dove si sarebbe tenuta la sfilata, Ryo le presentò alcune delle persone che aveva conosciuto in quei due giorni: il tecnico delle luci, l'addetto alle scenografie, il cameraman... Fu presentandole l'addetto alle scenografie che Ryo cambiò tono di voce...un che d'impercettibile, ma Kaori lo notò. Che volesse metterla in guardia?
Iniziarono le ultime prove, le ragazze sfilavano una dietro l'altra cambiandosi continuamente d'abito, la musica d'accompagnamento risuonava nel salone, le luci s'alzavano e abbassavano a ritmo della melodia. Un effetto globale veramente suggestivo: Kaori ne era affascinata!
Ryo invece, seduto accanto a lei, era affascinato da tutt'altro spettacolo. Kaori poteva vederlo chiaramente mentre spogliava con gli occhi le modelle che man mano avanzavano sul palco.
Una volta, tempo addietro, anche Ryo e Kaori avevano sfilato su un palcoscenico simile. Kaori ricordava perfettamente l'emozione che aveva provato! Si era sentita bella, forse per la prima volta in vita sua! Anche se Ryo non aveva mostrato verso di lei nessun segno di apprezzamento. Verrà mai il giorno in cui guarderà me nello stesso modo in cui guarda queste modelle?
"DRIZ!"
Kaori si voltò, e vide Ryo estatico, gli occhi incollati alle donne che gli sfilavano davanti.
"DRIZ! DRIZ! SUPERDRIZ! SONO IL RE DEL DRIZ!"
Questo è troppo!!! - Ryo!!!!- ringhiò, estraendo il martellone dalla borsetta.
Lui le bloccò di colpo il braccio, stringendoglielo forte con una mano -Sssh!- la zittì - È ora! Vieni con me!
- Eh..? - sorpresa, Kaori si trovò a seguirlo fuori dalla sala e giù per una stretta scalinata. Man mano che scendevano, l'odore di chiuso e di muffa si faceva sempre più insistente.
- Ryo... stiamo andando in cantina?
- Non è una cantina- spiegò lui. Al termine delle scale si trovarono di fronte a uno stretto corridoio affiancato da pareti sporche e umide.
-Fai piano- l'ammonì Ryo - C' è qualcuno che non si deve accorgere della nostra presenza!
Arrivati a una curva, Ryo la fece appiattire contro la parete, poi sporse appena la testa. - Ok, guarda anche tu!
Kaori si sporse a sua volta e vide, in fondo al corridoio, l'addetto alle scenografie.
-Ma...quello è...
- Sssh!- la riprese lui - Non è ancora ora di farsi sentire! Se ci scopre ora, non avremo sufficienti prove per inchiodarlo!
-Ma...era lui a minacciare Rumiko? Come hai fatto a..?
Ryo le posò una mano sopra la bocca - Parli troppo socia, e ora non c'è tempo! Ascolta attentamente quello che ti sto per dire! A quanto pare il nostro amico ha utilizzato la sua abilità per organizzare questa trappola- Ryo diede un occhiata all'orologio - È quasi il momento di Rumiko, devo tornar su. Sembra una dura, ma è spaventata. Ha detto che non salirà sul palco se non mi vedrà seduto in platea a vegliare su di lei! Per questo ho bisogno di te. Vedi là in fondo, subito dopo l'uomo? C'è un bivio. Purtroppo anche quando ho scoperto questo tunnel quell'uomo era lì e non ho potuto esplorare per bene la zona.Quindi quando lui scapperà, dovrai aspettarmi e dirmi se è andato a destra o a sinistra. Hai capito? Non devi far nient'altro, solamente guardare la direzione che prenderà!
- Va bene- assentì Kaori - Farò come dici!
- Io tornerò qui subito, non metterti nei pasticci!
- Ok!- Kaori vide sparire Ryo per le scale e si dispose all'attesa.
 
Rumiko avanzava decisa sul palcoscenico, il passo aggraziato, ma deciso, un sorriso di soddisfazione sul volto. Ci stava mettendo anima e corpo, nonostante fosse solo una prova.
Lo farà adesso - pensò Ryo - Non potrà sopportare che lei stasera sfili davanti a centinaia di persone...e che altre migliaia la vedano in TV!
Iniziò il conto alla rovescia, scalando i numeri man mano che lei avanzava.
"5...4...3...2...1...ORA!!!"
La botola si aprì sotto i piedi di Rumiko, rendendola invisibile allo sguardo degli spettatori. Ryo balzò in piedi e si precipitò verso le scale. Speriamo che Kaori non si faccia vedere!
 
Kaori vide improvvisamente comparire Rumiko tra le braccia dell'uomo.
Una botola!! Beh, era ovvio, ma lei non ci aveva pensato.
Si sporse a osservare la direzione che avrebbero preso.
Sinistra! Stavano girando a sinistra!
Rumiko urlava e si dimenava, ma l'uomo, alto e grosso, sembrava non avere nessuna difficoltà a tenerla immobile mentre correva.
Kaori si mise a seguirli senza quasi accorgersene. Accidenti, dov'era finito Ryo? Quanto impiegava ad arrivare?
Accelerò la corsa per non perderli di vista. Aveva paura che quell'uomo facesse qualcosa a Rumiko: non poteva restarsene con le mani in mano!
Estrasse la pistola e continuò a seguirli rasentando i muri. Ma l'uomo si fermò quasi subito: il tunnel terminava con un muro.
-Fermati! Non hai più scampo ormai!- urlò Kaori, puntando la pistola dritto davanti a sé!
L'uomo si volse sorpreso - Maledizione! - imprecò.
-Lascia stare la ragazza!- intimò Kaori agitando l'arma - Ti conviene alzare le mani!
L'uomo scoppiò a ridere - E tu chi saresti? Mi avevi quasi fatto paura, ma ora mi accorgo che sei una dilettante! - con una mossa fulminea estrasse un coltello dalla tasca e lo avvicinò alla gola di Rumiko - Se non getti quella pistola, taglierò la gola alla ragazza che vorresti salvare!
Rumiko appariva agitata, ma non sconvolta - Non dargli retta!- urlò - Non ha intenzione di uccidermi!
- Ce l'avrò- intervenne lui - Ti assicuro che se non lasci la pistola, avrò il coraggio di uccidere chiunque!
In improvvisa carenza di idee, Kaori lasciò andare la pistola - D'accordo...- mormorò- Tanto fra poco Ryo sarà qui!
Ryo...gli aveva promesso di non mettersi nei guai, e invece non gli aveva dato retta! Lui non sarebbe stato affatto contento.
Rimase immobile, riflettendo sul da farsi. Poi improvvisamente un rumore!
Si voltò costernata, giusto in tempo per vedere un muro, sporco e scalcinato, scendere dietro di lei, separando l'angolo dove si trovavano, dal resto del tunnel.
- Questo non te l'aspettavi vero?- ghignò l'uomo.
Dietro di lei, il muro toccò terra. Per chi si fosse trovato nel tunnel, quel muro ne avrebbe segnato la fine. Se Ryo fosse riuscito ad arrivare fin lì, ad attenderlo non avrebbe trovato nient'altro che una parete.
 
Kaori non c'era.
Quella sciocca ha fatto nuovamente di testa sua! - sospirò. E lui che l'aveva piazzata lì unicamente perché gli indicasse la direzione! E invece adesso non aveva la minima idea di dove andare.
Non si è neanche premurata di mettersi la camicia con la ricetrasmittente! -imprecò. Che razza di assistente!
Arrivato al bivio prese la direzione di destra, quella che sapeva portare in strada. Non potendo esplorare il tunnel per via della presenza dell'uomo, il giorno prima Ryo aveva girato più volte intorno al palazzo per trovare lo sbocco della scappatoia. Ma aveva trovato solo quello della via di destra. Non capiva invece dove potesse condurre la strada a sinistra. Per questo aveva tirato in mezzo Kaori. Se lei gli avesse detto "destra!" , permettendogli così d'imboccare a colpo sicuro la via giusta, sarebbe riuscito a raggiungerli in un battibaleno. Ma andare a destra, (come stava facendo ora), sbagliando strada, voleva dire perdere tempo prezioso.
In strada non vide nulla di particolare. Il giorno prima aveva esplorato i dintorni per scoprire le possibili vie di fuga del rapitore e ora le percorse tutte in lungo in largo. Niente. Evidentemente la via giusta era l'altra.
Imprecò nuovamente contro Kaori.
Tornò velocemente indietro, rientrò nel tunnel e stavolta imboccò la via a sinistra. Sarebbe ancora riuscito a trovarli? Si bloccò di colpo. Quasi subito il tunnel s'interrompeva con una parete.
Tutto qui? - pensò. Se anche quella strada non era quella giusta, allora...
Si avvicinò alla parete  e porse l'orecchio. Gli parve di sentire qualcosa. Con un pugno batté lievemente contro il muro. Risuonava a vuoto.
Ryo sorrise. - Pensavi di fregarmi con questo trucchetto?- commentò. - Ormai il caso è risolto. - infilò le mani in tasca fissando la parete con aria soddisfatta - Un bel colpo di bazooka e questo muro è bello che crollato!- esclamò, con aria da figo.
Pausa riflessiva.
 ...-Eeeh...- Ryo spalancò la bocca in un'espressione poco intelligente, gli occhi rivolti verso l'alto, una grossa goccia a lato. (Non è che per caso il bazooka l'hai lasciato a casa..?)
 
Bella mossa! Complimenti! Complimenti davvero!- si rimproverò nuovamente Kaori. Ryo si sarebbe arrabbiato a morte con lei e per farsi perdonare avrebbe dovuto fargli da serva in casa per una settimana! (Perché, di solito cosa fai? NdA).
Il loro rapitore si era perfettamente organizzato in quell'angolino, sfruttando appieno le sue doti di scenografo. Al muro erano inficcati anelli di ferro che  aveva utilizzato per immobilizzarle. Erano sedute a terra, contro il muro, le mani sopra la testa legate agli anelli tramite delle manette.
-Bella situazione per una sweeper! Chissà cosa pensa Rumiko di me!!
Rumiko più che spaventata appariva seccata e arrabbiatissima con il loro rapitore.
-Mettiamo fine a questa sceneggiata!- gridò infatti inviperita- Shun, liberaci subito!
- Liberarvi? Tu te ne verrai via con me Rumiko! Finalmente potremo stare insieme senza impedimenti!
- Impedimenti? Ti ricordo che sei stato tu a lasciarmi!
L'uomo ridacchiò e a Kaori parve di scorgere nei suoi occhi una luce pericolosa.
- Certo, ti ho lasciato perché volevi diventare una sgualdrina! Sfilare mezza nuda davanti a tutta quella gente, farti vedere da tutti quegli uomini! Ma io ho organizzato tutto questo per salvarti da quella fine indecorosa! Staremo qui dentro finché le acque non si saranno calmate, e poi ce ne scapperemo via lontani. Finalmente solo io e te!
-Questo non ha tutte le rotelle al posto giusto!- pensò Kaori. E Ryo quanto ci metteva ad arrivare? Di certo non si sarebbe lasciato ingannare da quella finta parete! E allora perché tardava così tanto?
-Non ho nessuna intenzione di venire via con te!- strepitò Rumiko - La nostra storia è finita! Ora voglio solo diventare una modella! Non puoi impedirmelo!
-Posso eccome!- promise lui -L'unico problema è questa mocciosa che è venuta a ficcarmi i bastoni tra le ruote! Facendo così, ora mi costringe a eliminarla!
Kaori lo fissò con aria minacciosa. Se avesse avuto le mani libere...
-Quindi intendi anche macchiarti di omicidio?-lo canzonò Rumiko - Complimenti Shun! E poi rinfacci a me di essere una sgualdrina!
-Sta zitta!!- urlò lui furibondo - Tu non puoi capire quanto mi hai fatto star male! Tu non sai la gelosia che mi ha preso...Tu maledetta, con tutti quegli uomini attorno!!- Poi parve preso da un'improvvisa illuminazione. Si voltò con un sogghigno verso Kaori. (Immaginatevi lui sogghignante e Kaori con la goccia!)
-Pe...perché mi guardi a quel modo..?- balbettò lei allarmata. Che trovata gli era saltata in testa ora?
Lui si volse verso Rumiko - Ora ti farò capire cosa mi hai fatto provare! Ti farò provare gli stessi morsi della gelosia! - Iniziò ad avvicinarsi a Kaori.
- Shun, che vorresti fare?- esclamò Rumiko.
-Lui ridacchiò -Ti farò star male come tu hai fatto stare male me! Ti farò sentire cosa si prova nel vedere la persona che si ama assieme ad altri! Andrò a letto con questa ragazza davanti ai tuoi occhi Rumiko! Ti pentirai di esserti comportata da sgualdrina!
- Che cosaaaaaaaaaa?- urlò Kaori
Rumiko scoppiò a ridere - Sei uno stupido Shun! Credi che m'importi sul serio qualcosa? Tra noi è finita, non provo nessuna gelosia nei tuoi confronti, e neppure più nessuna attrazione!
- Lo vedremo! - sogghignò lui. Estrasse il coltello e si avvicinò a Kaori.
- Stammi lontano bestione schifoso!- ringhiò lei, con la sua faccia più cattiva. Ma lui continuò a sogghignare.
- Lasciala stare Shun! Non servirà a niente!
- Sul serio? E allora perché ti stai agitando così tanto?
Rumiko scosse la testa incredula- Ma non capisci proprio nulla! Non è certo per gelosia che non voglio che violenti quella ragazza!
-Non m'incanti- rispose lui. Con un unico gesto passò la lama sopra a Kaori. Lei vide il suo maglione disfarsi in due pezzi. Shun glieli tolse, lasciandola in reggiseno. Kaori arrossì violentemente. Ryo, perché cavolo non sei ancora qui?
Unì le gambe e con un calcio deciso, spinse indietro l'uomo, facendolo cadere all'indietro. - Non azzardarti a venirmi vicino!!- lo aggredì - Io sono l'assistente di City Hunter! Se mi tocchi non la passerai liscia!
- City Hunter eh? Me ne faccio un baffo di lui!- esclamò Shun - E poi... chi sarebbe? (Gocciolona generale)
Con un altro colpo ridusse a brandelli i pantaloni di Kaori. Lei scalciò e si dimenò, ma non poté far altro che rallentargli i movimenti. Ben presto, riuscì a lasciarla in slip.
- Accidenti!- pensò lei - E adesso come me la cavo?
- Shun, smettila! Per favore piantala! D'accordo, verrò via con te, lascia stare Kaori!
Kaori ringraziò Rumiko mentalmente. Forse in fondo l'aveva giudicata male!
Ma l'uomo non dava cenni di fermarsi. - Certo che verrai con me!- esclamò -Ma non prima che io te l'abbia fatta pagare per il male che mi hai fatto! Andare con questa donna davanti a te,sarà la mia vendetta!
Con queste parole vibrò una altro colpo di coltello, mandando in pezzi il reggiseno di Kaori. Lei urlò e si dimenò. Stavolta era nei guai sul serio e non sapeva come uscirne fuori. Non aveva mai provato un panico simile, una tale sensazione d'impotenza.
Ryo, ti scongiuro! Ryo, vieni, Ryo aiutami!! Ryo!!! - Vide il coltello avvicinarsi agli slip e i suoi pensieri presero voce - Ryo!! - urlò - Ryo!!!
Un rumore assordante tagliò l'aria. Per un momento Kaori non capì cosa fosse accaduto, poi vide il muro crollare. Il volto di Ryo, forte, deciso, le comparve d'innanzi. Teneva sottobraccio un bazooka e nell'altra mano la Phyton.
- Ryo! Finalmente! Quanto ci hai messo a venire?- urlò furibonda ( è molto spaventata, ma non vuole darlo a vedere! NdA)
-Se tu te ne fossi stata buona come ti avevo detto, avremmo risolto tutto in un momento!- le rinfacciò lui, senza tuttavia parlare sul serio. Abbassò lo sguardo verso di lei e rimase interdetto. (Faccia da idiota).
- Accidenti Kaori... cosa stavi facendo?
Improvvisamente lei ricordò com'era conciata e arrossì come un peperone. Avrebbe voluto coprirsi, ma aveva ancora le mani bloccate.
Ooooh, che vergogna!- pensò. Ma, irrazionalmente, in quel momento aveva trovato anche il tempo di sentirsi un po' delusa. Ryo non aveva fatto neanche un "DRIZZ"!
Shun non parve eccessivamente turbato dall'intrusione di Ryo. Nonostante l'entrata spettacolare, il suo tono scherzoso doveva averlo rassicurato.
- Tu saresti City Hunter immagino!
- Già - assentì Ryo con faccia semiseria - Sono venuto a riprendermi l'assistente e la cliente!
Shun non si scompose. Parve valutare un momento la situazione, poi esclamò --Ti propongo una cosa invece! Una trovata che un uomo della tua risma, privo di scrupoli, saprà apprezzare! Stavo per divertirmi con la tua assistente... potremmo divertirci entrambi!
Ryo fece una faccia delusa - Divertirmi..? Con Kaori..?
Se Kaori in quel momento avesse avuto le mani libere, l'avrebbe spedito all'altro mondo!
- Con Rumiko! - disse Shun - Io con la tua assistente e tu con Rumiko! (Forse non ha capito che con il muro sfondato e la polizia in giro, per lui sarebbe meglio scappare! NdA).
- Wow! Quindi posso fare a Rumiko quello che tu hai fatto a Kaori?
- Ryo!! Ti sembra questo il momento di fartelo venire duro? - gridò Kaori -Vuoi liberarmi o no? - Ora che la sensazione di panico si era attenuata, Kaori avvertiva acutamente tutto l'imbarazzo che le causava quella situazione.
Anche Rumiko non pareva entusiasta della proposta dell'ex-amante. (D'accordo farsi Ryo, ma c'è luogo e luogo! NdA)
- Sei incoerente Shun! - lo beffeggiò - Impazzisci di gelosia se sfilo su un palcoscenico e poi spingi un altro a venire a letto con me?
- Perché sei mia! - trionfò lui - E posso disporre di te come voglio! - si voltò verso Ryo - Allora City Hunter, accetti? Una scopata a testa e poi ognuno per la sua strada ! Ti restituirò anche la tua assistente... Mi pare di capire che anche voi non vogliate avere a che fare con la polizia! Vero?
Ryo si avvicinò a Rumiko, guardandola dall'alto. L' occhiata che gli lanciò lei non era spaventata... il suo sguardo era piuttosto di sfida!
- Sai - disse Ryo rivolto all'uomo - Forse ti è sfuggito un particolare! Rumiko mi ha assunto come guardia del corpo!
- Non mi è sfuggito per niente - esclamò lui - Ma per te non deve essere un problema voltarle le spalle, no?Gli uomini del tuo stampo non conoscono morale!
Ryo lanciò ancora uno sguardo impenetrabile a Rumiko, poi alzò la testa voltandosi verso Shun - Forse è vero! Probabilmente non ho una morale, ma su due cose non nutro dubbi. La prima è che se abbandono la mia cliente, posso scordarmi i soldi del pagamento, e la mia assistente potrebbe farti un resoconto dettagliato della nostra misera situazione economica! Secondo... - appoggiò la mano destra sui fianchi, sistemando meglio, con la sinistra, il bazooka - ...c'è solo una donna con la quale potrei andare adesso ... e non è Rumiko!
- Ryo...- nonostante la sua dichiarazione di qualche tempo prima e la recente prova di fedeltà, Kaori rimase sorpresa di quelle parole.
Ryo si avvicinò a Shun con faccia scura.
- Stai indietro! - disse l'uomo iniziando a perdere il sangue freddo.
Ryo sollevò il bazooka e ruotò di novanta gradi verso destra. Il bazooka andò a sbattere contro la testa di Shun, che dopo un momento di stasi, cadde a terra tramortito.
- Già finito! - commentò Ryo, iniziando a legarlo. (Ma la corda dove l' hai presa? NdA).
Gli rovistò nelle tasche, trovando le chiavi delle manette. Subito andò a liberare Rumiko.
- Un ex fidanzato un po' focoso! - la canzonò.
- Un classico errore di gioventù - commentò lei, massaggiandosi i polsi - Iniziavo a credere che tu non fossi poi quel gran fenomeno che dicevano, ma devo ammettere che ti sei riscattato!
Ryo l'aiutò ad alzarsi in piedi - Ascolta - le disse - La polizia continua a cercarti nelle vie qui intorno, c'è qualcuno  anche di sopra che sta facendo domande in giro. Corri a chiamarli, che vengano a prendere questo bel tipo! Nel mentre, io e Kaori ce la fileremo! Puoi fare il mio nome se vuoi, ma non specificare che sei mia cliente! Ci vediamo più tardi a casa!
Rumiko annuì incamminandosi. Persino in quel momento avanzava con passo lento e aggraziato.
Finalmente Ryo si dedicò a Kaori.
Passato il pericolo ed esaurita la tensione, a  lei rimaneva solo un grande imbarazzo. Per l'aspetto che aveva, ma anche per avere disobbedito agli ordini di Ryo, complicando la situazione.
Abbassò gli occhi, rossa fino alla punta dei capelli.
- Ti trovo bene Kaori! - esclamò Ryo, chinandosi per slegarla - Devo considerare di avervi interrotti sul più bello... dovevo arrivare un po' più tardi?
- Sei un deficiente! - urlò lei. Ma sapeva che la stava provocando apposta per distrarla dalla sua imbarazzante situazione.
Non appena ebbe le mani libere, si coprì il seno con le braccia.
Ryo si guardò intorno, notando i suoi abiti a pezzi.
- Accidenti che impeto! - commentò - Era proprio ansioso di darti una bella botta!
- Non hai un briciolo di sensibilità!! - gridò Kaori scarlatta, colpendolo con un 480T! (Che sollievo avere la mani libere! NdKaori)
- ... Sono sensibilissimo... - obiettò debolmente Ryo da sotto il martello - ...consideravo solo che non puoi uscire nuda per strada...
Kaori arrossì nuovamente. Che situazione orrenda! Lei ridotta a quel modo e Ryo totalmente indifferente alla cosa! Quando mai si era visto così  controllato di fronte a una donna nuda?
- Tieni, copriti con questo! - le disse lui, passandole il suo spolverino. - Ho la macchina subito qui fuori, quello ti dovrebbe bastare!
In silenzio Kaori s' infilò il soprabito, poi si sollevò in piedi. Le ginocchia le cedettero e ricadde a terra!
- Beh? Che ti prende? - fece Ryo perplesso.
- Non so... le gambe mi tremano... non mi tengono su! - Kaori era sorpresa. Non le era mai accaduto nulla di simile.
- Non c'è tempo, dobbiamo muoverci! - esclamò Ryo, alzandosi  e prendendola in braccio. Percorse, correndo, il tratto di tunnel che li separava dalla strada, e lì caricò Kaori in macchina. Una volta in auto, lei si sentì meglio. In braccio a Ryo, con indosso solo quello spolverino e le gambe che neanche la tenevano in piedi, si era sentita terribilmente vulnerabile! Ma Ryo non si era comportato diversamente dal solito. Aveva appena detto a Shun che lei era l'unica donna con la quale volesse andare, eppure il vederla seminuda non gli aveva provocato la benché minima reazione.
- Forse è davvero come sospettavo! - sospirò - Forse vorrebbe venire a letto con me perché mi vuol bene, ma non ci riesce perché non lo attraggo! - Che prospettiva umiliante per lei!
Si voltò a osservare Ryo. Guidava con aria concentrata, lo sguardo scuro. A cosa stava pensando?
Ryo parcheggiò la macchina davanti a casa, scese velocemente e venne ad aprirle la portiera. Il gesto la sorprese.
- Riesci a stare sulle tue gambe ora? - domandò, con tono semiserio.
Kaori si alzò in piedi e valutò la sua stabilità - Me la cavo da sola, grazie!
Tuttavia Ryo la prese sottobraccio e le aprì la porta di casa.
Quanta gentilezza! - si sorprese Kaori. E dire che avrebbe dovuto essere in collera con lei per la sua disobbedienza!
-Io vado a fare un bagno - gli disse dirigendosi verso la camera per prendere il ricambio - Mi sento veramente sporca!
- Lava anche il mio spolverino già che ci sei! - le intimò Ryo - Ma stavolta svuotalo prima!
- Sì, sì... - assentì Kaori arrossendo. L'ultima volta l'aveva messo in lavatrice così com'era... lavando tutta l'attrezzatura d'emergenza! Ryo s'era sorpreso che non fosse esploso nulla!
Riflettendo su ciò, chiuse dietro di sé la porta della camera.
  • Finalmente! - sospirò Ryo, sentendo il tonfo - Ormai ero al limite della resistenza! (Inquadratura di Ryo che ridacchia imbarazzato e il suo "amico" bello alzato..!)
 
 
 

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Capitolo 4
*** Nel cuore di Ryo ***


Il tramonto d'autunno inondava Shinjuku,  rendendola di un'uniforme color arancio. Un raggio dorato rischiarava Ryo e Rumiko , fermi sulla soglia di casa. Accanto a Rumiko stavano i suoi bagagli, Ryo teneva in mano una busta gonfia di soldi.
- Finalmente un po' di contante! - esclamò lui entusiasta - Kaori sarà felice! Ancora qualche giorno e ci avrebbero tolto luce e gas! - Ridacchiò divertito. (Non c'è niente da ridere... NdA).
- E Kaori dov'è? - chiese Rumiko - Avrei voluto salutarla.
-  A letto. Quando l' ho portata a casa oggi, ha fatto un bagno ed è subito andata a coricarsi. Da allora non l' ho più vista.
- Deve essere rimasta scossa - mormorò Rumiko - Dopotutto stava per essere violentata...è un'esperienza che di solito non si digerisce con tanta facilità.
Il viso di Ryo s' incupì un istante.
- Devo ringraziarti Saeba - aggiunse Rumiko - Hai fatto un ottimo lavoro.
- Beh... - fece Ryo grattandosi la testa con espressione scema.
- Non avrei mai creduto che Shun fosse così pazzo! - continuò lei - Quando mi aveva lasciata avevo avuto il sospetto che non ci fosse tutto con la testa, ma arrivare fino a questo punto...
- Posso capirlo - fece Ryo serissimo - Scoprire di punto in bianco di dover condividere le tue misure con un sacco di altra gente... - Nel mentre la sua mano le palpava il sedere.
Rumiko gli diede un pizzicotto su una mano - Mi dispiace, il tempo è scaduto! Hai avuto la tua occasione e l' hai sprecata! Io non torno mai dove sono già stata rifiutata!
- Eeeeh... accidenti! - fece Ryo grattandosi la testa.
- Come hai fatto ad accorgerti di Shun? - gli domandò lei, tornando seria.
Ryo sorrise, guardando verso l'alto - Diciamo che è stata per lo più una questione d'intuito! Mi è bastato vedere come ti guardava. Una persona normale non ti avrebbe mai guardata a quel modo. Da lì al tenerlo d'occhio, allo scoprire la trappola che aveva organizzato è stato un unico passo! Devo dire che quel tizio non ha per niente la stoffa del rapitore!
Rumiko sorrise -Beh, sei stato in gamba! E mi sarebbe piaciuto ringraziare anche Kaori...- frugò nervosamente nella borsetta estraendo un pacchetto di sigarette - Per la verità dovrei scusarmi con lei per come l' ho trattata, ma dubito che con il mio orgoglio riuscirei a farlo... - Si accese una sigaretta ed aspirò una boccata, guardando nel vuoto.
- Ti capisco - fece Ryo - Ti assomiglio in questo.
Rumiko lo guardò di sottecchi - Certo, se avessi saputo che tu e Kaori stavate insieme, non mi sarei mai comportata a quel modo! - disse maliziosamente - Nonostante possa sembrare il contrario, generalmente non insidio gli uomini impegnati...
Ryo le gettò un'occhiata, ridendo nervosamente.
- Perché non me l'avete detto? - domandò Rumiko.
- Eeeh... perché? - fece Ryo - Beh, ecco... siamo ancora in una fase sperimentale...
- Rumiko! Te ne stai andando? - Kaori sbucò in quel momento dalla camera - Mi sono svegliata appena in tempo!
- Ah, Kaori! Guarda quanti soldi!! - Ryo le sventolò la busta sotto il naso.
- Sono contenta che tu sia qui- disse Rumiko - Prima di andarmene volevo ringraziarti per quello che hai fatto oggi!
- Ah... ho fatto cosa? - disse Kaori imbarazzata - In realtà ho solo complicato le cose! Col mio comportamento impulsivo ho messo in difficoltà Ryo...!
Rumiko gettò la sigaretta oltre la soglia di casa e la pestò con il piede - Già... come assistente sei un po' imbranata - convenne - Però hai agito per cercare di salvarmi. Non dimentico facilmente questo genere di cose! Senza contare che alla fine hai trascorso veramente dei brutti momenti!
Kaori scosse la testa - Fa parte del mio lavoro! - minimizzò.
Ryo non aveva partecipato al discorso. Era rimasto silenzioso e aveva scrutato per tutto il tempo Kaori, con aria indagatrice.
- Allora stasera sfilerai? - domandò Kaori.
- Già... alla fine potrò salire in passerella. Shun è in galera e non corro più alcun pericolo. Appena venuta via di qui, dovrò correre a prepararmi! Verrete a vedermi?
Kaori non rispose. Gettò uno sguardo a Ryo che non aveva ancora smesso di fissarla. Fu lui a rispondere - Credo che Kaori sia ancora un po' scossa per quello che è successo stamattina.
Rumiko annuì - Già... immagino che vorrai tirarle su il morale..!
Il suo tono allusivo fece arrossire Kaori. Se Rumiko avesse saputo che Ryo non l'aveva praticamente mai sfiorata..! Lo stallone di Shinjuku...che magra figura!
- Tu invece non mi sembri affatto scossa! - fece Ryo, rivolgendosi a Rumiko.
- Stasera sfilerò - rispose lei di rimando - Tutto il resto al confronto scompare!
- Che donna d'acciaio! - commentò lui.
Rumiko rise, con la sua voce roca e profonda - Il mio taxi è arrivato...vado. Addio allora.
- Addio... - Kaori guardò Rumiko allontanarsi. Alla fine non poteva più dire di non sopportare quella donna. C'era del buono anche in lei!
Ryo rimase fermo sulla soglia a osservare il tramonto - Che magnifico spettacolo! - commentò.
Kaori sorrise - Oggi mi sembri stranamente malinconico...
Ryo sospirò - Tu non puoi capire... lasciar andare così una cliente tanto bella senza aver neanche provato a farmela... È una situazione che mi spezza in due... Questa faccenda della fedeltà veramente è qualcosa che... gkhjyeoz zghtts!! - concluse Ryo, dal muro dove s'era trovato inficcato,(dolcemente sospinto da un enorme mazza di ferro).
- Bene - disse Kaori riponendo l'arma - È ora di mettersi al lavoro!
- Dove stai andando? - le domandò Ryo, scrostandosi dal muro.
- A preparar la cena! - rispose sorpresa - Ormai è ora no? Oggi ero tanto stanca che me ne sono andata a letto senza pranzare! E anche tu scommetto che hai mangiato solo qualcosa rovistando a casaccio nel frigo!
- Esatto!! - confermò Ryo - Non c'era nulla di pronto! (Mi domando cosa mangiasse prima che Kaori andasse a stare con lui!! NdA)
- Appunto.Dobbiamo rifarci con una buona cena!
- Aspetta Kaori - Ryo la fermò, prendendola per un braccio.
- Cosa c'è..?
- Hai davvero voglia di metterti a cucinare?
Kaori lo guardò come se stesse vedendo un marziano - Perché..?
- Dì la verità: sei davvero riuscita a dormire oggi pomeriggio? O piuttosto te ne sei stata tutto il giorno sdraiata a fissare il soffitto?
Kaori abbassò lo sguardo arrossendo - Ryo... Non...
- Che ne dici se per stasera rinunci a cucinare? Posso portarti fuori a cena se ti va .
Kaori alzò lo sguardo esterrefatta - A cena...io e te?
- Perché no? - disse Ryo,sorridendo semiserio - Le normali coppie lo fanno no?
Kaori non riusciva a credere alle sue orecchie. Era come un appuntamento ufficiale... un appuntamento a tutti gli effetti! Lei e Ryo! In giro come due fidanzati! (Perché lo siete, Kaori, realizzalo! NdA)
- Allora... allora vado a vestirmi! - fece emozionata - Mi metto... cosa mi metto? - il primo vero appuntamento con Ryo! Dopo sette anni che vivevano insieme! Davvero non realizzava!
- Puoi farti bella se ti va - disse lui strizzandole l'occhio - Non avevi quel vestito elegante che ti aveva regalato Eriko?
Kaori arrossì vistosamente. Il vestito che aveva indossato la sera in cui era uscita con Ryo travestita! Allora era vero che lui l'aveva riconosciuta..! E ora poteva indossarlo nuovamente... uscendo insieme a Ryo... come Kaori!
- Io... non so... forse mi sentirei in imbarazzo a uscire vestita a quel modo... - avrebbe voluto aggiungere "con te", ma non lo fece. Viveva con Ryo da anni e le sembrava assurdo bardarsi e truccarsi per uscire a cena con lui. In fondo mangiavano assieme tutte le sere!!
- Vestiti come preferisci- rispose lui di rimando - Comunque non andremo in un posto elegantissimo. Non possiamo spendere subito tutti i soldi guadagnati oggi!
Kaori annuì col batticuore. Lei e Ryo. Lei e Ryo, soli fuori! Forse finalmente quella sera sarebbe successo qualcosa! Forse...
 
Alla fine Kaori si vestì con uno dei suoi soliti abiti. La facevano sentire più a suo agio in una situazione che già di per sé la agitava.
Il locale era semplice, ma molto intimo. Non poteva credere di essere lì con Ryo... di essere lì per il motivo per cui c'era! Gettò uno sguardo su Ryo, stava mangiando con fare stranamente tranquillo. Sembrava assorto in qualche pensiero personale. Ultimamente le era capitato spesso di vederlo così, anche se in genere Ryo non era consapevole di essere osservato. Ma quella sera Kaori non intendeva rovinarsi il cervello, cercando di entrare nel suo. Desiderava invece gustarsi la serata fino in fondo. Una serata che aveva dell'incredibile! Di tutti quegli anni che aveva trascorso con Ryo, solamente i primissimi erano stati accettabili. Aveva faticato, sì, nella sostituzione di Maki, nell'abituarsi ai ritmi di Ryo, nell'entrare in un mondo che fino ad allora le era stato estraneo! Ma per lo meno in principio i suoi sentimenti per Ryo erano stati vaghi, confusi, come un alone appena percettibile di contorno alla sua vita. Ma gli anni successivi erano stati per lei un massacro psicologico. Non aveva più potuto negare i suoi sentimenti, o meglio... aveva tentato di schiacciarli, fino a che Ryo non aveva aperto uno spiraglio... Quello spiraglio, quella dolcezza che le aveva mostrato a volte, l'avevano  illusa e fatta uscire allo scoperto. E a quel punto non era stato più possibile arginare nulla: né i suoi pensieri, né la sua gelosia, né la sua tristezza. Stare con Ryo riassumeva tutti i suoi desideri... ma l'atteggiamento di lui l'aveva logorata. Le apriva un istante una porta , per poi sbattergliela subito dopo in faccia. Le mostrava un momento d'affetto, per poi correre subito appresso alla prima bella donna che scorgevva. E tutto questo si tramutava in una tristezza di fondo... in una rabbia che neanche le martellate che gli dava potevano sfogare!
Eppure non se n'era mai andata. Non avrebbe mai potuto abbandonare l'uomo che aveva intravisto così tante volte sotto la scorza del maniaco, del superficiale, dell'insensibile... Non poteva lasciare quell'uomo che, lo sapeva, aveva bisogno di lei. Perché se così non fosse stato, l'avrebbe mandata via, come aveva allontanato da so tutte quelle clienti che lo volevano. Avrebbe fatto in modo di sfuggire anche a lei!
Ma Ryo l'aveva tenuta con sé, pur conoscendo i suoi sentimenti. E non lo aveva fatto per Maki. Per Maki l'avrebbe piuttosto allontanata da quella vita pericolosa!
E così Kaori era restata con lui, paziente, anno dopo anno, senza aspirare a nessun altro tipo di vita.
Poi con l'arrivo di Mick tutto era cambiato. Con l'arrivo di Mick, Ryo le aveva aperto un po' del suo cuore, le aveva chiesto essere sua assistente... per sempre. Quella notte che avevano condiviso prima di scontrarsi con Kaibara, quel bacio sulla nave... erano stati momenti in cui le era sembrato di poter entrare nell'animo di Ryo!
Quando il giorno del matrimonio di Miki lui aveva confessato di amarla, Kaori aveva pensato che finalmente tutto sarebbe cambiato.
E invece aveva ancora dovuto soffrire... per questa ulteriore indecisione di Ryo che pareva di nuovo tenerlo lontano da lei. E per Kaori era stato un nuovo assillante interrogativo: che cosa c'è ancora?!?
Ma quella sera erano lì insieme, quella sera forse finalmente Ryo avrebbe mosso un passo verso di lei.
- Kaori..? Ehi Kaori!
-Ah..?- Kaori riemerse dalle sue fantasticherie. Ryo la fissava con la bocca piena, la faccia sporca di riso e un'espressione interrogativa.
-A che cosa stai pensando?
Kaori arrossì come un peperone (A che punto erano arrivati i tuoi pensieri, Kaori..? NdA)
- Ah...eh...pensavo a com'è bello avere un po' di soldi da spendere! Di solito con i guadagni che abbiamo, io pago i debiti e tu passi le  nottate fuori a bere e divertirti! È la prima volta che anch'io mi godo un po' i soldi!
- Non dire così! - protestò Ryo - Sono già due mesi che  non passo più un'intera notte fuori! Esco solo un po' a bere con Mick... tutto lì!
- Domani andrò a controllare la lavagna! - proseguì Kaori soprappensiero.
- Di già? - la faccia di Ryo divenne una maschera di tristezza - Ma abbiamo ultimato un lavoro oggi! Non possiamo aspettare un po'?
Il viso di Kaori si fece scuro ed enorme _ Essere pigro e scansafatiche! - infuriò - I soldi che abbiamo preso ci bastano appena per coprire i debiti! Non certo per non farne di nuovi!
-Sì...sì signora, ha ragione! - Ryo si coprì il viso con il piatto - però non è giusto! La maggior parte del lavoro la svolgo sempre io! È ora che anche tu contribuisca in modo consistente alle entrate! Potresti provare a battere la strada, c'è un quartiere dove i travestiti fanno un sacco di... soldi - completò la frase con il viso schiacciato nel  piatto rotto, la testa seppellita sotto un enorme kompeito.
- Sei una donna manesca! - le disse mentre uscivano dal locale - E in più non hai spirito pratico! Abbiamo dovuto ripagare il tavolo e ora i soldi per le bollette non ci basteranno!
- È soltanto colpa tua! - gli rinfacciò lei.
Si ritrovarono in strada. L'aria di ottobre era fresca e umida, ma non abbastanza fredda da costringere a rintanarsi in casa.
- Vuoi rientrare? - chiese Ryo - Sei stanca?
Kaori non voleva che la loro uscita giungesse a termine così presto -Camminiamo un po'?
Ryo annuì e le porse il braccio, lei c'infilò sotto il proprio.
Camminarono per un bel po' in silenzio, lungo le vie affollate. Kaori stava gustando appieno quei momenti. Era proprio come quella sera in cui era uscita con lui travestita. Ryo non si guardava intorno in cerca di altre donne, come aveva fatto per sette anni di seguito! Camminava tranquillo al suo fianco tenendola sottobraccio, un'espressione assorta sul viso.
Tutta la faccenda aveva un che di miracoloso!
E poi, chissà come, si ritrovarono al porto.
Kaori non si era accorta della direzione intrapresa e vedere di colpo di fronte a sé il mare e le navi fu una sorpresa.
- Ma questo è lo stesso posto dove...
- ... dove siamo venuti l'altra volta! - terminò Ryo.
   -Ah... - Kaori fissò il suolo - Allora mi avevi davvero riconosciuta!
Ryo fissò le navi con un accenno di sorriso.
- Ryo... senti - Kaori arrossì - Ti andrebbe di abbracciarmi?
-Abbracciarti..? - Ryo fece una faccia strana - E se mi vedesse qualcuno di mia conoscenza? Se si spargesse la voce che sono diventato gay, le donne non... no, aspetta, ok, era uno scherzo di pessimo gusto! - le sue parole bloccarono il martello a pochi millimetri dal suo naso.
- Ecco, brava Kaori, metti via il martello!
Lei lo ripose con scetticismo.
- Non riesci mai a trattenerti dal dire cattiverie, vero? - rimbrottò con sarcasmo, dandogli le spalle. Ma Ryo la prese per un braccio facendola voltare.
- Accipicchia, non te la sarai mica presa! - esclamò, attirandola contro di lui - Non riesci proprio a capire il mio orgoglio da stallone! (QUALE orgoglio..?!? NdA) Non posso mostrarmi sdolcinato in giro, come se niente fosse! (tradotto: lo si può fare solo con le altre donne! NdA).
Kaori affondò il viso nella sua maglia, felice. Ricordò il momento in cui Ryo l'aveva salvata da quella situazione disperata, quando decine di fucili erano puntati contro di lei. "Sopravviverò per la persona che amo!" - aveva detto, rendendola così felice da farle scordare la paura della morte.
Voleva sentire ancora quelle parole. Voleva provare ancora l'emozione sperimentata sulla nave di Kaibara, quando i loro visi si erano avvicinati quasi senza che loro se ne rendessero conto. Quando dai loro cuori era uscito direttamente quel bacio.
Aveva ora la possibilità di replicare quel momento.
Lentamente alzò lo sguardo verso Ryo.
Ma lui non stava guardando lei. Fissava il mare di fronte a sé, con quell'espressione assorta che tanto lo aveva caratterizzato negli ultimi tempi.
- Ryo..?
Lui non abbassò il viso. Parlò senza guardarla.
- Dimmi una cosa Kaori... come ti senti?
- ...eh?
- Stavi per essere violentata. So che per una donna può essere molto traumatico.
Lei lo fissò senza capire (ha detto DONNA?!? NdKaori) - È tutto a posto Ryo! Non è stato diverso da tutte le altre volte che sono stata rapita! Sono abituata a questo tipo di situazioni, lo sai!
Invece di distendersi, il viso di Ryo si fece ancora più cupo. Kaori si sentì in dovere di dire qualcosa - Ryo... mi dispiace per stamattina. Me lo sono meritata di finire in quel pasticcio, non ho voluto ascoltare le tue indicazioni e ho fatto di testa mia!
- No - Ryo non abbassò lo sguardo - È stato mio l'errore. Sarei dovuto tornare di notte e ispezionare quel tunnel. Mi sarei subito accorto di quel muro finto e avrei capito esattamente dove andare! Invece me ne sono stato a letto tranquillo, pensando che me la sarei cavata comunque facilmente. Ho agito con leggerezza. Non come si comporterebbe City Hunter!
Kaori chiuse gli occhi ferita. Era stata colpa sua invece. L'unico errore che aveva fatto Ryo, era stato quello di fidarsi della sua assistente. Quella consapevolezza le fece molto male.
Allora Ryo non avrebbe fatto più affidamento su di lei? Come poteva fargli cambiare idea?
- Ryo... - cominciò.
- Kaori...- l'espressione di lui era molto seria e l'ammutolì - Se fossi arrivato dieci minuti dopo... Se quell'uomo fosse riuscito nel suo intento...
Lei riusciva ad avvertire tutta la sua rabbia repressa. Rabbia contro se stesso.
- Non succederà più! - esclamò - Non ti disobbedirò mai più, te lo giuro! Diventerò la migliore delle assistenti! - fece un passo indietro per guardarlo in meglio - Non dovrai più preoccuparti per me! So che pensi sempre a me come alla ragazzina che ti è stata affidata dal tuo migliore amico. Ma sono adulta Ryo, e ho il dovere di prendermi le mie responsabilità! L'errore è stato solo mio! Ti sei fidato di me, e io ti ho deluso! Ma non lo farò più. Smettila di assumerti le mie colpe e di trattarmi come una bambina!
Ryo la fissò intensamente, poi fece un mezzo sorriso. Si voltò verso il mare, a guardarlo - Stai crescendo eh? - commentò tra sé.
Kaori lo raggiunse e gli prese una mano. Ryo aveva accettato quanto gli aveva detto?
Voleva che la considerasse una socia affidabile. E una donna fedele.
Gli si strinse vicino, sperando che lui recepisse il suo messaggio e la baciasse.
Ryo parve riflettere ancora un istante, poi abbassò lo sguardo verso di lei, distendendo l'espressione.
- Che ne dici, andiamo? - si staccò da lei, cercò nelle tasche il pacchetto delle sigarette e ne accese una. Poi le diede le spalle e s'incamminò - Coraggio! Si è fatto tardi!
- ...Sì... - Kaori gli corse dietro raggiungendolo. Ma dentro, la sua tristezza era grande.
 
* * * * * * * *
 
Ryo entrò al "Cat's" Eye sbattendo la porta con energia. Era arrivato con l'intento di prendere in giro Umibozu e fare un po' il filo a Kasumi, ma dietro al bancone vide soltanto Miki.
- Miki carissima! Sei tutta sola? - esultò - Lo scimmione ti ha esiliata qui a sgobbare?
-Falco è andata a fare la spesa! - spiegò tranquillamente Miki, asciugando le tazze. (Riabilitazione, punto 35: come distinguere il caffè normale dal decaffeinato a seconda delle vibrazioni della confezione!! NdA).
- Ma beeeeene! Sono certo che non si dispiacerà se nel mentre...- Ryo, già arrampicato a metà sul bancone, venne colpito con violenza da un grosso pugno meccanico fuoriuscito dal suddetto.
-... ovviamente Falco non è uscito senza aver prima lasciato qualche trappola per te! - precisò Miki, continuando impassibile nel suo lavoro.
- Che... gentile... - biascicò Ryo dal muro.
- Ti faccio un caffè - Miki tirò fuori tazza e cucchiaino.
Lentamente Ryo si staccò dal muro e arrancò verso il bancone. Scrutò lo sgabello con diffidenza e si sedette cautamente -"Quello scimmione..!- brontolò tra sé - Non riesce mai a fidarsi di me! (Vogliamo indovinare il motivo? NdA).
- Ho saputo della vostra avventura di ieri! - gli annunciò Miki -È passata qui Kaori e mi ha raccontato tutto!
Ryo intrecciò le mani dietro la testa, dondolandosi all'indietro - Kaori ne ha fatta un'altra delle sue! - sbuffò, fissando il soffitto _ Non riuscirà mai a diventare una buona assistente se va avanti così! - si piegò in avanti all'improvviso, finendo con la faccia a un centimetro da seno di Miki - Per questo potrei accettare la tua candidatura a mia socia se ti andasse di...ah...- improvvisamente si vide sotto tiro da una pistola spuntata dal bancone alla sua destra. Si tirò indietro di scatto, appena prima che il proiettile lo centrasse!
-Ehi! Quello scimmione non ha di cervello! Potevo morire!! (Forse ci sperava... NdA).
Miki non si scompose e gli porse la tazzina del caffè - Dovresti smetterla di comportarti così! Kaori era molto giù stamattina!
- Beh, non è colpa mia se commette degli errori! - ribatté lui indifferente.
- Non è quello il problema! Perché non ti decidi a fare seriamente con lei? Mi pareva che ormai fossi sicuro dei tuoi sentimenti!
- Lo sono - confermò Ryo con indifferenza, tracannando il caffè.
- Un uomo che neppure bacia la sua donna ispira tutt'altro che sicurezza!
Ryo fece un mezzo sorriso, appoggiando la tazza al bancone - Vedo che sei ben informata circa la nostra intimità.
Miki arrossì lievemente, ma si rifiutò di farsi mettere in imbarazzo - Non c' è praticamente niente da sapere sulla vostra intimità - mormorò nervosamente.
Ryo non replicò.
Miki prese uno straccio e iniziò a pulire il bancone - Io posso capirti - disse --So che per te non è facile lasciarti andare. Anche Falco è così. Siete vissuti combattendo. Il calore e la tenerezza sono un lusso che per molto tempo non vi siete potuti permettere. Non siete avvezzi a un rapporto d'amore maturo. Ma potete imparare. Falco ci sta provando, ma tu Saeba no .
Di nuovo Ryo rimase in silenzio.
- So che stai macchinando qualcosa. Kaori mi ha detto che ultimamente ti ha visto pensieroso!
Ryo appoggiò i soldi del caffè sul bancone e si alzò in piedi.
- Saeba, aspetta! - lo fermò Miki - Dimmi cosa ti prende!
Ryo si voltò verso la porta d'ingresso e rimase immobile, dando le spalle a Miki. Lei attese che si decidesse a parlare.
- Sai che Kaori ha una sorella in America? - disse alla fine.
- Una... sorella?
Ryo si voltò annuendo e tornò a sedersi.
- Kaori non è realmente sorella di Makimura, venne adottata da piccola.
Miki lo fissò senza dire nulla.
- Kaori ha incontrato sua sorella qualche anno fa. Sayuri venne a cercarla, ma io le impedii di dirle subito chi fosse realmente. E alla fine lei se ne andò senza confessarle la verità.
- E Kaori allora non ne sa nulla?
Ryo appoggiò il gomito al bancone e il mento sulla mano aperta.
- Chi lo sa? - esclamò - Potrebbe aver intuito qualcosa, ma non mi ha mai chiesto nulla.
Miki riprese a lavare il bancone.
- E questo cosa c'entra con il tuo comportamento?
Lui spinse lo sgabello indietro appoggiandosi in avanti - Prima di... cominciare qualsiasi cosa con Kaori, vorrei che sapesse tutto del suo passato. E di sua sorella.
- E allora perché non glielo dici? Cosa stai aspettando? - Miki fu più brusca di quanto avesse voluto.
Ryo non rispose. Si limitò a fissare il bancone in silenzio.
Miki esplose - Non dirmi che hai paura che se ne vada! Non sarà sul serio per quello! Pensi che ti lascerebbe per andare a vivere con sua sorella?
Di nuovo Ryo rimase in silenzio.
- Saeba, sei uno sciocco! - Miki ripose delle tazze in uno scaffale e sbatté furiosamente l'anta - non ti facevo davvero così vigliacco! Hai fatto soffrire Kaori per sei anni a causa della tua indecisione, e poi ancora per dei mesi, per verificare i tuoi sentimenti... e adesso quest'altra cosa? Per quanto tempo ancora intendi farla star male?
Ryo si alzò in piedi di scatto, le mani appoggiate al bancone, la testa bassa.
Miki non si lasciò intimidire - Kaori è rimasta con te, anche dopo aver superato il dolore per la morte di suo fratello - disse - È rimasta quando ha scoperto ogni cosa del tuo passato, è rimasta quando ha visto che con te rischiava ogni giorno la morte... e tu pensi ancora che potrebbe andarsene? Riesci a crederlo veramente Saeba?
Lui alzò la testa, s'infilò le mani in tasca, e si voltò di lato.
- Hai ragione a dire che sono un vigliacco- disse. Aspettò un momento, poi riprese - Per anni mi sono chiesto se fosse meglio tenere con me Kaori o allontanarla. Per anni la mia codardia mi ha impedito di prendere una decisione definitiva. E quando alla fine mi sono trovata costretta a dover scegliere, ho preso la strada più comoda. Ho fatto scegliere a lei.
Miki aggrottò la fronte. Non capiva dove Saeba volesse andare a parare.
- Le ho offerto quella pistola- proseguì lui - E le ho chiesto di essere mia partner per sempre. E lei ha accettato.
- E dov'è allora il problema? - domandò Miki.
Il tono di Ryo fu amaro - Non è stata una vera scelta la sua!
Miki attese.
- Quando ho chiesto a Kaori di decidere, sapevo già perfettamente cosa avrebbe risposto. Kaori vive con me da anni, condivide da anni con me questo lavoro... non le ho chiesto nient' altro che di continuare la sua solita vita! Dov'era la scelta? Dove stava l'alternativa? Come poteva attirarla una vita diversa? Avrebbe dovuto abbandonare la sua casa e la sua quotidianità... perché mai avrebbe dovuto farlo?
- Saeba...
- Sono stato vigliacco - continuò lui - perché ho chiesto a Kaori di scegliere, ma l' ho messa in condizione di poter scegliere solo me.
Miki iniziava finalmente a capire.
- Quindi sua sorella costituirebbe... l'alternativa?
Ryo fece un mezzo sorriso - Mmh... - Restò un momento in silenzio, poi aggiunse - Voglio che abbia l'opportunità di provare a vivere normalmente. Voglio che stia per un po' con sua sorella, che sperimenti una vita diversa senza rischi, senza pericoli. Una vita normale, come quella della maggior parte delle ragazze della sua età. Solo dopo aver provato a vivere così, potrà decidere veramente che cosa vuole - per la prima volta Ryo la guardò negli occhi - Voglio offrirle una vera scelta!
- Capisco - Miki chinò la testa - Capisco che tu ti senta in dovere di farlo. Ma... - sollevò il viso a fissarlo- ...Kaori ti ama. Non cambierà niente comunque!
Ryo fissò il soffitto - Può darsi. Ma devo dirglielo comunque. Deve saperlo, prima che io mi avvicini troppo a lei.
Miki rimase scossa. Per un attimo aveva avvertito l'intensità del sentimento di Saeba - Diglielo prima possibile allora. Pensa a come sta lei.
Ryo annuì, poi la sua espressione divenne scanzonata - Adesso me ne vado! - esclamò - Che vergogna! Il grande sweeper che si confida con la donna di uno scimmione! - si voltò, dirigendosi verso la porta - Aah... non sono più l'uomo impenetrabile di una volta!- si lamentò - E per colpa dello scimmione non sono neppure riuscito a darti una palpatina! - Aprì la porta con teatrale sofferenza - Il mio amico tornerà a chiedergli il risarcimento per i danni! - alzò la mano in cenno di saluto e si richiuse la porta alle spalle.
Miki rimase immobile a fissare la porta, un'enorme gocciolona sulla testa.
 
Quando entrò in casa, trovò Kaori alle prese con i fornelli. La salutò e lei gli rispose appena. Sembrava assorta nei suoi pensieri.
Puzza di guai! - pensò Ryo. Conosceva quello sguardo di Kaori: la quiete prima della tempesta. Aveva sicuramente qualcosa in mente, era il suo tipico atteggiamento di quando stava per combinare qualcosa di grosso. Come quando s'era messa in testa di sfidare Volpe Argentata, o di battersi con Mick.
Brutta faccenda!
- Hai trovato qualcosa sulla lavagna? - le chiese, tanto per smuovere le acque.
- No - Kaori servì la cena in tavola con espressione cupa.
Il terremoto è vicino! -pensò Ryo terrorizzato.
Mangiarono in silenzio, e nonostante due o tre tentativi, Ryo non riuscì a ottenere da Kaori più di qualche monosillabo. La sua faccia era un teatrino di emozioni che si susseguivano. Kaori non era mai stata capace di nascondere pensieri e sentimenti e Ryo le vedeva passare in volto di volta in volta tristezza, dolore, decisione, rabbia e furore. (In quest'ultimo caso, la faccia di Kaori gli faceva molta paura!!! NdA)
Accipicchia, cambia la velocità con cui inghiotte il cibo, a seconda di quello che sta pensando! - rifletté Ryo intimorito. In quel momento Kaori aveva un'espressione truce e stava tracannando ogni cosa a piene mani.
Terminata la cena, Ryo si piazzò sul divano e accese la TV, lasciando a una Kaori, ora molta mogia, il compito di sistemare la cucina.
Un quarto d'ora dopo la sentì arrivare alle sue spalle.
- Potresti spegnere la televisione per favore? Dovrei parlarti! - gli disse.
Ryo si sentì accapponare la pelle. La tempesta era già scoppiata?
- Non ho nessuna voglia di spegnere! - fece ,tentando di evitare lo scontro - E poi tra un po' inizia il mio programma preferito, con quella presentatrice dalle misure eccezionali!
Attese la martellata, ma Kaori agì in maniera imprevista. Prese il telecomando e spense la TV.
- Accidenti,sei insopportabile! - esclamò, alzandosi in piedi e dirigendosi verso la finestra. Rimase a guardar fuori, dandole le spalle. Da bravo vigliacco che era, stava cercando nuovamente di fuggire - Farei meglio ad uscire questa sera!!
- Ryo, voglio che tu mi ascolti.
Lui non si volse. Se proprio doveva affrontarla, preferiva non guardarla in faccia.
- Cosa c'è?
- Ecco... - dal tono della sua voce poteva capire che era imbarazzata - Oggi ho incontrato un vecchio amico di mio fratello. Si frequentavano spesso, prima che lui si mettesse a lavorare con te. Poi lui se n'era andato in Europa. Siamo andati in un bar a bere un tè e mi ha raccontato un sacco di cose. È molto simile a mio fratello e questo incontro è stato molto piacevole.
- E con questo? - Ryo avvertì un campanello d'allarme suonargli in testa.
- Mi ha parlato del suo lavoro. Scrive racconti, ma adesso vuole  provare un libro vero... un giallo. Si è interessato moltissimo alla mia vita. Al mio lavoro. Pensa che potrei fornirgli dettagli utili per il suo libro. Mi ha chiesto di aiutarlo... di andare con lui in Europa. - fece una pausa, poi aggiunse - Credo di piacergli.
Ryo spalancò gli occhi, ma non disse niente, né si voltò.
- Io... non ho intenzione di seguirlo - proseguì lei - Non voglio andarmene da qui. Ma non ha senso per me restare se tu continui a rifiutarmi. Ryo... io non so più cosa fare con te, non ti capisco! Voglio essere la tua donna a tutti gli effetti! Ma tu mi scappi e io non so mai se tu mi vuoi veramente. Pretendo una risposta da te stasera. La voglio adesso ! Se tu stasera non mi accetti... me ne andrò. Subito. Partirò per l'Europa. Penso sia ora di fare le cose chiaramente!
Lui non si mosse.
- Ryo. Girati!
Si volse lentamente e rimase sbalordito da quel che vide.
Kaori si era tolta la maglia ed era rimasta in pantaloni e reggiseno. Dalla sua espressione comprese che avrebbe voluto spogliarsi di più, ma che la sua audacia era venuta meno al momento di agire.
- Voglio essere la tua donna! - ripeté, con un'espressione decisa che gli fece venire la pelle d'oca. (È quella associata normalmente alle martellate...NdA).
Rimase fermo a fissarla un istante, poi si mosse lentamente verso di lei. Quando le fu a un passo di distanza, la squadrò da capo a piedi. Poi le prese il viso fra le mani, piantandogli negli occhi i suoi.
Kaori smise di respirare.
Nel silenzio riuscì a percepire i battiti del suo cuore.
Ryo abbassò le mani e si girò, dirigendosi verso la porta di casa.
- Fammi solo un favore - le disse - Se vuoi andartene, aspetta almeno fino a domattina! - Aprì la porta e uscì.
Dietro di lui, Kaori crollò in ginocchio.
 
Ryo guidò tutta la notte, pensando.
Girò a vuoto per la città e continuò a riflettere.
Quando il cielo iniziò a rischiararsi, salì sul suo palazzo preferito, in terrazza, a guardare l'alba. Osservò il viola farsi blu, poi rosso, arancione, verdino e infine azzurro. Quando anche l'ultima stella scomparve, prese la decisione.
Non appena l'orario fu accettabile fece un paio di telefonate. Poi rientrò in casa.
In punta di piedi, senza farsi sentire, si diresse verso la camera di Kaori.
Aprì la porta e sbirciò dentro: lei dormiva abbracciata al suo bambolotto. Chissà di quanti pugni l'aveva massacrato, prima di crollare!
Richiuse piano e andò in cucina. Sul tavolo c'era un biglietto di Kaori.
 
"Era tutto un bluff. Non c'è nessuno che vuole portarmi in Europa. Non me ne vado da nessuna parte."
 
Ryo fece un mezzo sorriso.
- L'avevo capito, sciocca!
   A quel punto si decise ad andare a letto.
 
 
 

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Capitolo 5
*** Oltreoceano ***


- Kaori!!!! Kaori, svegliati!!
L' eco del richiamo di Ryo dissolse improvvisamente il sogno. Kaori si ritrovò con gli occhi spalancati, fissi sul soffitto, la vista ancora offuscata dal sonno.
- Kaoriiiiiiiiiii!!!
Ryo sveglio prima di me..?!? - si sorprese. Gettò un'occhiata stanca alla sveglia e rimase di stucco: quasi mezzogiorno!! Come ho fatto a dormire così tanto?!?
Sollevò stancamente le membra intorpidite e prese a spogliarsi. Rimasta in mutande e reggiseno, afferrò i vestiti della giornata.
- Kaori, insomma, ho fame!!!!! - Ryo spalancò la porta con irruenza, cogliendola nell'atto d'infilarsi i pantaloni. Ne ebbe una visione fugace, perché un martello 500T "IL BUON GIORNO SI VEDE DAL MATTINO!", gli arrivò sui denti, riscaraventandolo in cucina.
- Impara a bussare, pervertito!!!
Kaori richiuse la porta con violenza, e in quel momento gli avvenimenti della nottata appena trascorsa le ritornarono alla mente.
Avvampò dalla vergogna. Si era offerta a Ryo senza remore. Ed era stata rifiutata. Ecco perché era così stanca: aveva tempestato di pugni il suo bambolotto fino all'alba!!
Chissà se lui aveva scovato il suo biglietto in cucina? Sapeva che Ryo non le aveva creduto neppure per un istante, ma confessargli spontaneamente il bluff avrebbe salvato un briciolo in più del suo orgoglio già pesantemente calpestato!
In cucina trovò Ryo seduto sul martellone a braccia incrociate, l'espressione contrariata.
Kaori lo ignorò, per lo più per l'imbarazzo, e si mise a sfaccendare tra i fornelli.(In questa ff, Kaori continua a cucinare!! NdA)
- Prepara un pranzo veloce - l'ammonì lui - Non abbiamo molto tempo. Devi subito preparare i bagagli!
- I bagagli..? Per andar dove? - si sorprese.
Lui si alzò dal martello e si mise a gironzolare per la stanza con espressione indifferente - Prendiamo l'aereo. Alle 18. Andiamo a New York.
Kaori lo fissò a bocca aperta, cercando sul suo viso qualcosa che le indicasse che stava scherzando. Ma Ryo le parve perfettamente serio.
- A New York? Noi due?!? E cosa andiamo a fare??
- C'è una persona che ci aspetta. - rispose Ryo, senza sbilanciarsi.
- Una persona?
- Ricordi Sayuri Tachiki?
Kaori rifletté qualche istante. Il nome non le risultava nuovo, ma non riusciva a focalizzare. - È stata forse una nostra cliente?
Ryo la fissò con aria scandalizzata - Bel modo di ricambiare una persona! Non la ricordi neppure! - scosse la testa con aria di sufficienza - Sayuri... ti aveva regalato quel bel vestito... che hai indossato solo per andare a salutarla all' aeroporto!
Kaori fu colpita da una folgorazione! Ma certo, Sayuri!! Come aveva fatto a dimenticarla? Era una donna meravigliosa e Kaori in pochi giorni si era affezionata a lei, come mai le era capitato con nessun'altra cliente!
Era stata l'unica volta che Ryo le aveva permesso di proteggere una cliente! E Sayuri era così spaventata! Aveva cercato di indurla a fare un lavoro meno pericoloso, più ordinario... ma alla fine doveva aver capito. Kaori non era fatta per una vita normale. Con la normalità intratteneva un rapporto alquanto impacciato. E Sayuri pareva aver compreso. Anche se c'era stato un momento in cui aveva pensato di portarla con sé a New York. Portarla con sé in qualità di sua sorella.
A quelle parole, Kaori aveva provato un'emozione fortissima...quasi non fosse stata un'estranea a rivolgerle quella richiesta.
E per qualche istante aveva creduto che Sayuri potesse realmente essere sua sorella!
Ma poi se n'era andata,e poco alla volta la sensazione era scomparsa.
Kaori si riscosse e fissò Ryo senza comprendere.
- Ricordo Sayuri, ma... cosa andiamo a fare fino in America? Ti ha chiamato? Ha bisogno di noi?
Ryo evitò di guardarla in faccia - Saprai tutto al nostro arrivo là.
- Mi vuoi portare a New York senza spiegarmene il motivo? Ma perché? Sono la tua socia: ho il diritto di sapere ogni cosa del lavoro da svolgere nel momento stesso in cui la conosci tu!
- Ottima argomentazione socia! - approvò Ryo, dandole le spalle - Ora cucina e poi corri a fare i bagagli! - Uscì dalla stanza senza aggiungere altro.
Kaori se la prese con le carote. Iniziò ad affettarle con violenza.
- Come si permette di trattarmi a questo modo?- infuriò, e zack zack zack!! - Sono o non sono la sua assistente? - zack zack zack!!! - Sono io che dovrei occuparmi di prendere gli appuntamenti - zack zack!! - Non può decidere da solo senza consultarmi!! - zack zack zack! - E io dovrei andare fino a New York? E senza saperne il motivo? - zack zack zack zack!! - Maledetto Ryo!!
Osservò le carote ridotte a segatura, e con sguardo truce le versò nella pentola.
 
 
Kaori osservò Ryo allacciare la cintura di sicurezza. Era di un colorito cereo e gocce di sudore iniziavano ad imperlargli la fronte.
- Vorrei proprio sapere chi te lo fa fare! - lo rimproverò - Esistono buoni sweeper anche in America, senza il bisogno di dover andare noi!
Ryo non diede cenno di averla sentita. Stava dialogando a tu per tu con la sua fobia.
In quel momento l'aereo si mosse. Ryo sbiancò ulteriormente e Kaori notò il tremito delle sue mani. Come sarebbe riuscito a resistere per tante ore a quel modo? Dava l'idea di poter dar là da un momento all'altro.
Lo vide respirare a fondo, chiudere gli occhi e restare immobile, rigido. Un'immagine che le provocò un po' di angoscia.
S'impose di guardar fuori dal finestrino. Vide la terra allontanarsi sotto di lei, Tokyo farsi sempre più piccola, fino a divenire un geometrico rettangolino luminoso.
Tornò a guardare Ryo, ancora rigido e immobile, la bocca serrata, gli occhi chiusi.
Per chi è che affronti tutto questo? - si domandò silenziosamente, avvertendo una fitta di gelosia.
 
 
Kaori si sporse verso Ryo e gli allacciò la cintura di sicurezza. Finalmente stavano per atterrare.
Ryo dormiva profondamente. Qualche ora prima l'aereo aveva ondeggiato a causa di un vuoto d'aria. Ryo, già teso come una corda di violino, aveva gettato un urlo agghiacciante ed era crollato in braccio a Kaori.(Il che non dona alla sua immagine di eroe, ma vi assicuro che con le fobie c'è poco da controllarsi!! Ndpsicologa!)  Il suo svenimento, per fortuna, si era ben presto convertito in un sonno ristoratore. Kaori invece aveva dormito poco. Il mistero che si celava sotto la loro improvvisa partenza per l'America la innervosiva. Non era mai capitato di dover andare all'estero per lavoro e il fatto che Ryo non le avesse ancora dato nessuna spiegazione, rendeva ancora più allarmante l'intera faccenda. Aveva dormito a spezzoni, svegliandosi spesso. Il viaggio era durato undici ore, ma le pareva di non aver mai visto il sole. Erano partiti alle 18 del giorno prima, e ora arrivavano alle 19 della sera dopo!! (Grazie Tatina per l'informazione!!! Senza di te, non so cosa avrei fatto!! NdA). In teoria avrebbero dovuto essere le cinque del mattino...Il fuso orario era qualcosa di sconcertante!!
Quando l'aereo toccò terra,Kaori svegliò Ryo. Per un attimo non si rese conto di quanto stesse accadendo, ma quando riconobbe il posto sbiancò d'improvviso
- Uaaaaarggh!! - urlò, attaccandosi a Kaori. Tutti i passeggeri si voltarono a scrutarlo (non per la prima volta)  e Kaori sprofondò nella poltroncina.
- Sta buono, siamo arrivati! -sibilò, poi con un sorriso agli altri passeggeri -Eh eh...ha fatto un incubo...
Ryo non si staccò dal suo braccio finché non ebbero sceso gli scalini dell'aereo.
- Che figure mi fai sempre fare!! - brontolò Kaori, trascinandoselo dietro.
- Eh...ma l'aereo mi fa paura! -si giustificò Ryo, massaggiandosi la nuca con espressione scema.
Recuperati i bagagli, iniziarono a guardarsi intorno.
- Aveva detto che sarebbe venuta a prenderci!- disse Ryo con perplessità.
- Saebaaaaaaaa!
Ryo si volse e vide Sayuri correre verso di loro con slancio. Assunse un'espressione da cagnolino "Sta arrivando la scatoletta di pappa" e allargò le braccia con un "ARF!".
Sayuri lo oltrepassò correndo e saltò al collo di Kaori, lasciandolo con l'espressione corrente DELUSO-IDIOTA.
Quando si fu ripreso (ma ci hai creduto davvero che corresse da te..?!? NdA), si volse in tempo per vedere Sayuri, avvinghiata strettamente a una confusa ed imbarazzata Kaori.
- Ah...Ryo...- fece quest'ultima, lanciandogli un'occhiata spersa.
- Ehm...- Ryo si schiarì la voce - Sayuri... Kaori non sa ancora perché siamo qui...
Lei si staccò all'improvviso - Ah...no? Beh, c'è tempo! Sono felice di avervi qui! E voglio presentarvi...- si voltò all'indietro e solo allora notarono un uomo sui trentacinque anni, biondo e altissimo - ...Steven, mio marito.
A Ryo cadde la mascella. (Sta pensando che con il marito in casa, non riuscirà a provarci con Sayuri. NdA).
- Ti sei sposata?- domandò invece Kaori, felice.
- Sì, l'anno scorso. Abbiamo appena comprato una casa abbastanza grossa, con quella di prima non avremmo saputo dove mettervi!!
Ryo si riprese e salutò Steven in inglese. A quel punto Kaori comprese che non sarebbe stato semplice per lei dipanarsi nel mondo americano. Molto tristemente doveva ammettere di conoscere solamente il giapponese!
- Felice di conoscerti, Kaori! - la salutò invece Steven, in giapponese.
Sorpresa, Kaori gli strinse la mano.
- Sto insegnando a Steven la mia lingua .- spiegò Sayuri - Ogni tanto torno in Giappone a trovare gli amici e Steve mi accompagna. Non sa fare grandi discorsi, ma per le cose più semplici riesce a farsi capire!
Kaori annuì sollevata. Si era già vista a cena con tre individui persi in una fitta conversazione in inglese. Si sarebbe sentita irrimediabilmente tagliata fuori!
- Andiamo alla macchina?- propose Sayuri.
 
 
Kaori, seduta su una poltrona, fissava il pavimento con aria spersa. Le persone sedute nel salotto accanto a lei, le stavano raccontando una storia che aveva dell'incredibile.
L'arrivo era andato bene. Ryo era stato sistemato nella stanza degli ospiti, mentre lei in quella del futuro bambino che, Sayuri e Steven speravano, sarebbe arrivato presto.Anche la cena era stata ottima! Sayuri aveva preparato un sacco di delizie e la conversazione era stata animata da Steven, che li aveva fatti ridere tutti, con i suoi strafalcioni in giapponese!
Ma adesso l'atmosfera era di colpo cambiata. Tutti si erano fatti improvvisamente seri, si erano seduti con aria grave su quelle poltrone e avevano iniziato a dirle che lei non era davvero sorella di Makimura. Era sorella di Sayuri. Kaori lo sapeva già. Sapeva che era stata adottata, che fra lei e Hideyuki non esisteva un effettivo legame di sangue. Ma molti tasselli mancavano al completamento della storia. E ora le avevano raccontato tutto dall'inizio. Kaori iniziava solo ora a comprendere cosa significassero realmente quelle parole.
Per tutto il tempo Ryo se ne era stato a braccia conserte a fissare il soffitto. Aveva mugugnato qualcosa solo quando Sayuri, di tanto in tanto, gli aveva chiesto conferma di quanto stava dicendo. Steven annuiva serissimo, ben informato anche lui di tutta la questione.
Kaori, in fondo al cuore, si sentiva profondamente irritata. Perché tutti erano al corrente di quella storia che la riguardava tanto da vicino... tutti...meno lei?
- Perché non me l' hai detto quando ci hai assunto per proteggerti? - domandò d'improvviso a Sayuri - Avevi provato a dirmi qualcosa, me lo ricordo. Ma poi te ne sei andata via senza spiegarmi nulla! Io... io avevo sentito che c'era qualcosa di vero nei tuoi sentimenti, quando mi chiamavi sorella... Perché non mi hai detto subito la verità?
Sayuri lanciò un'occhiata fugace a Ryo.
- È stata colpa mia - disse allora lui freddamente, senza guardare nessuno - Ho impedito io a Sayuri di dirti la verità!
Kaori lo fissò sorpresa.
- No... - intervenne Sayuri - Non è andata proprio così. Saeba mi ha chiesto solo all'inizio di non dirti niente. Voleva che valutassi se fosse il caso o meno di dirti tutto. Sono stata io alla fine a decidere di mantenere il segreto. Mi sembrava che tu fossi più felice così... con Saeba e con il ricordo di tuo fratello.
- Avresti dovuto dirmelo invece! Cosa c'entri tu con Ryo e con mio fratello?  Credi che non possa voler bene a più di due persone alla volta?
Sayuri si alzò verso la credenza  e aprì un cassetto - Quando mi hai fatto vedere l'anello che ti aveva lasciato tuo fratello, ho capito il valore che aveva per te - estrasse un cofanetto e lo aprì. Kaori vide un anello esattamente identico al suo
- Mi sembrava crudele distruggere così quel ricordo.
Kaori parve scossa - Quell'anello...
- Era un regalo di nostro padre - spiegò Sayuri.
Ryo incrociò la  braccia dietro la testa, si era acceso una sigaretta e la teneva in bocca - Il giorno in cui Makimura morì, voleva darti quell'anello e spiegarti ogni cosa - disse (con la sigaretta in bocca, senza farla cadere. Prodezza da City Hunter!! NdA).
Kaori rimase un istante in silenzio, poi esclamò - Non è l'anello ad avere importanza! Hideyuki nel mio cuore è comunque mio fratello e anche se l'anello non è suo, avrò i ricordi di tutti i momenti che abbiamo trascorso insieme! E se proprio avessi bisogno di un oggetto per ricordarmi di lui... ho sempre la sua pistola! Quella almeno sono sicura che gli sia appartenuta... Sayuri, io... sono contenta davvero... È che ho bisogno di un po' di tempo per schiarirmi le idee.
Sayuri annuì - Certo, ti capisco.
- Sai che Kaori ha imparato a sparare molto bene? - la voce di Ryo risuonò fredda nella stanza.
Kaori si volse verso di lui. Perché Ryo all'improvviso saltava fuori con quella storia?
- Sayuri sapeva della tua pistola modificata! - disse lui, in risposta al suo sguardo. Ma la sua voce era sempre gelida.
- Adesso... lo sai anche tu? - chiese Sayuri, l'espressione allarmata.
Kaori non comprese il perché di tutta quella tensione - Qualcuno me l' ha fatto notare - rispose imbarazzata. Ridacchiò nervosamente - Ammetto di non essermene mai accorta in tanti anni... che stupida vero?
- E quindi... adesso?
- Adesso sono la socia di Ryo a tutti gli effetti! - rispose fieramente - Ha risistemato la mia pistola... e tante volte riesco a fare centro!! - persa nella sua autoesaltazione, non si accorse dell'occhiata che Sayuri scoccò in direzione di Ryo.
In quel momento un orologio da qualche parte batté la mezzanotte.
Sayuri si alzò in piedi - Andiamocene a letto per ora. Domani vedremo le cose sotto una luce migliore!
Steven si alzò a sua volta - Giusto. Me ne vada in bagno. Vi do la buona notte.
Anche Kaori si alzò e silenziosamente si diresse verso la sua camera.
Sayuri e Ryo rimasero soli nel salotto, a guardarsi in faccia.
- Spiegami questa storia! - esclamò alla fine Sayuri - Avevi detto che volevi che Kaori restasse pulita. Che sarebbe potuta tornare a condurre una vita normale in qualsiasi momento!
- Kaori è pulita - confermò lui - Può ancora essere una ragazza normale.
- Ma perché lei hai insegnato a sparare? - insistette Sayuri, ormai agitata.
Ryo si volse di lato, evitando di guardarla - Non sono stato io. Ma prima o poi avrei comunque dovuto farlo. Kaori ha scelto di essere la mia assistente, lasciarle in mano una pistola innocua avrebbe potuto ritorcerlesi contro!
- Saeba...
- Cerco di evitare che Kaori uccida qualcuno, ma non posso assicurarti che funzionerà per sempre. Il nostro mondo è pericoloso e imprevedibile, non puoi mai sapere cosa accadrà...
Si volse verso Sayuri e notò nei suoi occhi un lampo d'orrore.
- Se vuoi salvare Kaori da questo tipo di vita, datti da fare. Non ti darò molto tempo per riportarla a un'esistenza normale. - Senza darle il tempo di ribattere, le volse le spalle - Buona notte!- esclamò, uscendo dalla stanza.
 
Ryo appoggiò la mano sulla maniglia della porta, intenzionato a entrare in camera sua. Ma dalla stanza accanto sbucò Kaori.
- Non dormi ancora? - le chiese, indifferente.
- E come faccio a dormire? - ribatté lei - Lo sai che in Giappone ora sono le dieci del mattino?!?
Ryo rimase gelato sulla soglia - Ah...- commentò. (Non ci aveva pensato!! Avete presente le galline che se infilate loro la testa sotto l'ala, vedono scuro e dormono, perché pensano che sia notte? In questo momento, Ryo si sente così... NdA).
- In aereo non hai dormito quasi niente! Non sei stanca? - tentò di rimediare.
- Sono troppo agitata - ammise lei -Sono successe tante cose!
Lui rimase in silenzio e lei aggiunse - Possiamo parlare un po'?
Ryo le diede le spalle e aprì la porta della camera - Al contrario di te, io sono stanco, voglio dormire!
- Ryyoooooo! - sentì ululare pericolosamente dietro di sé. Un martello dal peso  non specificato si abbatté su di lui, spalmandolo al suolo.
- Mi trascini qui all'improvviso! - ringhiò Kaori - Mi fai attraversare mezzo mondo senza darmi nessuna spiegazione, mi sbatti in faccia d'improvviso una realtà inaspettata, e non vuoi neanche parlare un po' con me?!?
Dal martello emerse una mano di Ryo - N...no, no... - balbettò agitandola -...parliamo pure!!
La fece entrare in camera sua e si sedette silenziosamente sul letto.
Kaori avvertiva chiaramente la tensione nell'aria, ciò che non comprendeva era la causa che ne stava alla base.
- Allora...di cosa volevi parlare? - disse infine Ryo senza guardarla. Sembrava sempre più distante da lei, e Kaori se ne rattristò.
- Ryo... se hai mantenuto questo segreto fino ad adesso, perché ora hai voluto dirmi la verità? C'è un motivo particolare che ti ha spinto a farlo?
Per un attimo nella stanza calò il silenzio. Ryo continuava a fissare il soffitto. Alla fine le lanciò un'occhiata, ma invece di risponderle, le rivolse a sua volta una domanda.
- Come ti senti?
Prima di parlare, Kaori dovette riflettere.
- Non lo so... emozionata credo. Sai... tu eri l'unico a conoscenza del fatto che io sapessi la verità su mio fratello. Non l' hai detto neppure a Sayuri vedo. Eppure... questa storia riesce ugualmente a confondermi. Forse dentro di me mi ero convinta che Hideyuki fosse davvero mio fratello... che sciocca vero? - fece una pausa e Ryo non commentò. Era seduto sul letto, con i gomiti appoggiati alle gambe, e fissava un punto indefinito di fronte a sé.
- Però... - proseguì Kaori - ...se penso all'idea di avere una sorella... una sorella ancora in vita... nel momento in cui lo realizzo mi sento felice!
Kaori allargò le braccia e alzò lo sguardo verso il soffitto - Ho una sorella sposata e quindi ho anche un cognato! Un cognato vero!! - man mano che parlava il suo tono si faceva sempre più enfatico e  il suo sguardo sempre più luminoso -... e a quel che dice Sayuri, presto potrò avere... dei nipotini! Nipotini io! Sarò zia!! - Kaori alzò un pugno verso l'alto e assunse un'espressione sostenuta - La zia Kaori! Ci pensi? Credevo di non avere più una famiglia e ora di punto in bianco ne scopro  una nuova di zecca! Io che non avevo avuto nessun altro che mio fratello! - si guardò intorno con gioia - Sai, più ci penso, più mi rendo conto di quanto questo mi renda felice!
L'esuberanza di Kaori non le permise di vedere l'ombra scura che attraversò il volto di Ryo alle sue parole.
- Ryo...- proseguì lei - Dicevi sul serio prima? Quando hai detto che ora sparo bene?
L'espressione di lui divenne incredula - Ci avevi creduto? - borbottò.
- Ma... come! - protestò Kaori, sentendosi piombare in testa un'incudine (figurativamente parlando! NdA) - Non trovi che sia migliorata? Al poligono di tiro non manco quasi mai il bersaglio...!
- Dovresti prenderlo nel centro - disse Ryo, alzandosi in piedi. Il tono era distaccato, lontano - Sempre.
- Ma... nemmeno Miki fa sempre centro! - balbettò lei, presa in contropiede.
- Ma io sì! - fece lui - E tu sei la MIA assistente. Continuo a credere che tu non sia tagliata per questo lavoro Kaori - andò ad aprirle la porta - Se tu volessi decidere di smettere con questo mestiere, sarei d'accordo.
Kaori rimase paralizzata.
- Buona notte - fece lui.
Lei corse fuori a testa bassa.
 
A letto, Kaori impiegò ore ad addormentarsi.
Perché quell'improvvisa freddezza di Ryo? Non stavano andando bene le cose tra loro?
Lui l'amava, non l'aveva tradita con Rumiko, aveva affermato con Shun di voler andare solo con lei...l'aveva addirittura invitata fuori a cena!! Cos'aveva combinato per scatenare in lui una simile reazione? Era stata forse colpa del suo tentativo d'approccio di due sere prima?
Rifletté a lungo sulla loro conversazione. Le era parso che il tono di Ryo si fosse fatto più freddo dopo che lei gli aveva espresso i propri sentimenti riguardo alla sua nuova famiglia. Ripensò a quanto gli aveva detto... e di colpo ebbe un'illuminazione.
Ricordò il momento in cui lui le aveva chiesto di essere la sua famiglia. Al di là del fatto che non poteva sposarla, Kaori era rimasta comunque molto felice a quella richiesta. "Famiglia" aveva un che di definitivo, che cementava il loro rapporto in un legame senza fine. Essere la sua famiglia, anche se solo la "sorella" di Ryo, significava essere legati per sempre. Perché non solo Ryo non aveva che Kaori, ma anche Kaori non aveva che Ryo.
Ma lei adesso aveva nuovamente una famiglia. Risentì le parole che poco prima aveva detto a Ryo "Io che non avevo avuto nessun altro che mio fratello!"
Povero Ryo! - pensò - Avrà creduto che non considerassi minimamente la sua presenza?
Pensava che lei sarebbe  rimasta in America con la sua nuova famiglia?
O forse era proprio per quello che l'aveva portata fino a lì?
Era per quello che non l'aveva ancora toccata, nonostante la sua dichiarazione e il cambiamento di certi suoi comportamenti? Che avesse avuto un ulteriore ultimo scrupolo, prima di legarla a lui per sempre?
Stupido Ryo!! - pensò. Possibile che un uomo capace come lui di afferrare le situazioni più complicate, non riuscisse a entrare nella testa della sua assistente?
Poco male! - si disse -Non resteremo qui per sempre! Una volta a casa le cose si sistemeranno!
 
 
 

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Capitolo 6
*** Sottile ricatto ***


Nei due giorni successivi, Kaori si divertì un mondo. Sayuri e Steven la portarono a spasso per New York mostrandole tutto quello che c'era da vedere! Steven aveva con sé una macchina fotografica professionale e ad ogni angolo appena appena decente, faceva mettere in posa le due sorelle.
- Così inizierete a costruire i vostri ricordi insieme! - L'aveva detto in inglese, il suo giapponese non arrivava a frasi così complesse, ma quando Sayuri le aveva tradotto la frase, Kaori aveva avvertito un nodo di commozione in fondo alla gola. Quei due giorni non li avrebbe scordati molto facilmente!
Ryo non  si era mai unito a loro. Con la scusa del fuso orario, se ne stava in casa a dormire tutto il giorno. Kaori sospettava che in realtà volesse lasciarla da sola con la "sua nuova famiglia". E non vedeva motivo perché anche Ryo non potesse entrarvi a farne parte. Certo, ricordava quando le aveva spiegato che non avrebbe potuto difendere una famiglia da tutti i suoi nemici. Ma Sayuri e Steven vivevano in America!
Si era comunque ripromessa di  non dire niente a Ryo, finché non avesse sollevato lui stesso l'argomento.
- Stasera a cena c'è un ospite! - annunciò  Sayuri, mentre rientravano in casa.
- Un ospite? Chi è?
- Johnny. È il fratello di Steven. Ti piacerà sicuramente, è una persona straordinaria. E brillantissima! E poi... - le strizzò l'occhio - Parla giapponese!
- Sul serio? Come mai?
- Johnny è un giornalista - spiegò Steven.
- Sì - annuì Sayuri - E viaggia moltissimo. Conosce praticamente una decina di lingue e sembra apprenderle senza fatica! Purtroppo per via del suo lavoro è sempre in viaggio, ma le volte che torna a New York lo invitiamo a cena più che possiamo! È una compagnia piacevolissima!
- Sono ansiosa di conoscerlo! - fece Kaori - E tu Ryo non sei curioso?
Lui stava entrando in quel momento in salotto, uscendo dalla sua camera.
- Come si può essere curiosi di conoscere un uomo? - si lamentò - Senti Steven, non è che per caso hai anche una sorella? Una giovane e bella sorella?
Steven sbatté le palpebre confuso - Ma non hai già Kaori di giovane e bella? - chiese perplesso.
Kaori estrasse il martello, preparata alla rispostaccia di Ryo. Lui osservò l'oggetto con timore.
- Hai ragione - rispose serissimo - Perché cercare altrove, quando ho qui tutto quello che desidero?
Sconvolta, Kaori abbassò l'arma, senza accorgersi della mano di Ryo protesa verso il posteriore di Sayuri.
- Sayuri, sei tu la donna della mia vita!! - esclamò Ryo, saltando con slancio verso di lei - Kaori è riuscita male, ma il primo tentativo, alla vostra mamma, è venuto proprio bene!!
Il suo salto fu interrotto a metà dal martello di Kaori, che lo rispedì al suolo - Lo sapevo che avresti detto qualcosa del genere!!! - ringhiò.
- S...sono così prevedibile...? - biascicò lui dal pavimento
 - Sei un caso penoso! - fece lei, furiosa.
Sayuri si mosse verso la cucina - Mentre tu tieni occupato Saeba, io inizio a preparare la cena. Johnny sarà qui alle otto!
- Oh... ti aiuto! - disse Kaori seguendola.
Il fantomatico Johnny arrivò alle otto in punto. Sulla trentina.Alto un metro e ottanta, capelli castano chiaro lunghi, raccolti in un codino, occhi grigio chiaro, glaciali. Snello, con la camminata felina. Vedendolo, Kaori provò un'inquietante sensazione. Una sensazione simile al pericolo!
Non appena Sayuri lo ebbe fatto entrare, Ryo arrivò dal bagno. I due rimasero un istante a fissarsi in silenzio.
- Saeba..? - esclamò Johnny sorpreso.
Riavutosi dallo stupore, Ryo gli disse qualcosa in inglese. Johnny gli rispose nella stessa lingua.
- Che succede? - domandò Kaori.
- Pare che si conoscano già! - spiegò Sayuri, sorpresa quanto lei.
Ryo disse nuovamente qualcosa in inglese, il tono suonava leggermente sarcastico.
- Mi pare di notare una certa tensione tra di loro! - disse Sayuri, aggrottando la fronte - Le frasi che si scambiano sono amichevoli, ma... non so...
Finalmente Johnny si voltò verso Kaori.
- E questa è la sorellina di Sayuri? Incantevole! - esclamò in giapponese, esibendosi in un perfetto baciamano.
- Disgustoso! - borbottò Ryo tra sé - Come si può chiamare incantevole un uomo violento come Kaori?
- Tu devi sempre intervenire? - sbraitò lei, rompendogli in testa la sedia. Poi, accorgendosi dello sguardo sorpreso di Johnny, arrossì. Lui scoppiò a ridere.
Sayuri li osservò sorridendo. Inutile dire che non le sarebbe spiaciuta una relazione fra Kaori e Johnny. Lui era un'ottima persona e stava guardando Kaori in un modo particolare.
Era strano che Johnny s'interessasse alle donne, non lo aveva mai visto uscire con nessuna! Il suo lavoro lo affascinava molto più di qualsiasi appuntamento con una ragazza!
Ma a Kaori aveva già lanciato due occhiate abbastanza significative!
Osservò Saeba. Lui non pareva essersi accorto di  nulla. Anche Saeba era un'ottima persona, di questo Sayuri non avrebbe mia più dubitato, ma la faccenda della pistola non le era andata giù.
Saeba non voleva perdere Kaori, e tuttavia le stava offrendo un' occasione per portargliela via. Lei sapeva che Kaori non avrebbe mai potuto abbandonarlo, e , nonostante le sue paure, non le avrebbe fatto pressioni. Forzarla non sarebbe servito.
Ma se adesso Johnny si fosse messo a farla un po' la corte? Se a Kaori la cosa avesse iniziato a interessare?
Johnny era forte di carattere, deciso. Caratteristiche che a Kaori sarebbero piaciute, considerando il temperamento di Saeba. C'era qualche possibilità...?
Sayuri, pensierosa, li guidò alla tavola e iniziò a servire la cena. Lo scambio di battute fra Johnny e Saeba si era fatto bonario e la tensione si era alleggerita. Ogni tanto Johnny lanciava uno sguardo penetrante a Kaori, facendola arrossire.
- Resterai ancora tanto in America? - gli domandò Ryo.
- Non ho in progetto di ripartire subito, sono tornato dall'Europa solamente ieri.
Kaori dovette convenire che Sayuri aveva ragione. Correva una strana tensione tra quei due. Qualcosa che non riusciva a definire con precisione. Dubitava che Ryo e Johnny si trovassero simpatici!
L'amicizia tra sweeper, ormai l'aveva capito, era qualcosa di estremamente particolare! Ma, tralasciando le stranezze, fra Mick e Ryo, Kaori riusciva a percepire qualcosa di simile all'affetto... al cameratismo! Nonostante il loro modo di essere amici, che esulava dai normali canoni affettivi, Kaori sentiva tra loro un legame! E questo rapporto, questa strana tensione che correva ora fra Ryo e Johnny, non corrispondeva affatto a quel tipo di legame.
Ma forse mi sto sbagliando! - pensò, dubbiosa.
Ryo domandò a Johnny delle ragazze europee e lui ne diede una breve descrizione. Certo non pareva interessato all'argomento come lo sarebbe stato Mick! Forse Johnny non va troppo d'accordo con Ryo, perché non è un maniaco come lui!! - rifletté.
Alla fine della cena, Johnny propose un brindisi. Steven corse ad aprire un'altra bottiglia di vino e la portò in tavola.
- Festeggiamo! - esultò.
Johnny e Ryo, felici, allungarono i bicchieri.
- Dai, bevete anche voi! - esclamò Steven, rivolto a Sayuri e Kaori.
- Non so se sia una buona idea... - protestò Kaori.
- Ma sì, perché no? - Sayuri allungò il bicchiere e se lo fece riempire - Bisogna festeggiare la nostra riunione! Ci siamo ritrovate dopo tanti anni! E poi io reggo benissimo l'alcool, ed essendo tu mia sorella, la cosa varrà sicuramente anche per te!
Kaori porse a sua volta il bicchiere a Steven - Ok, festeggiamo!!
In breve, Steven finì con l'aggiungere altre bottiglie a quella già stappata e Kaori le vide svuotarsi velocemente una dietro l'altra.
Dopo i primi due bicchieri, Sayuri crollò addormentata sul divano. Steven, Ryo e Johnny invece, iniziarono ad intonare canzoni sboccate, ballando sulle sedie.
Sembrano così allegri! - pensò. Lei invece iniziava a sentirsi un po' giù. Forse è il vino che li rende così contenti! - animata da questo pensiero, si versò l' ennesimo bicchiere.
Ryo crollò su una poltrona, sdraiato in maniera scomposta - Forrrza inseguiaaaamooo queeella donnnaaaaa....Lalla lallàààà, forza porrtiamocelaaaa allettooooo.... - canticchiò sguaiatamente.
-Questa me la devi insegnare!! - fece Steven, barcollando verso di lui - Dove l' hai sentita?
- Ehi, questa bottiglia è finita! - saltò su Johnny con disappunto.
- Era l'ultima - annunciò tristemente Steven.
- Accidenti! - esclamò Ryo, tirandosi faticosamente a sedere - Quindi i festeggiamenti sono già finiti?
- Mi dispiace - si scusò Steven, con voce lievemente impastata - Domani farò la scorta.
- Guardate quelle là! - disse all'improvviso Johnny. Entrambi si voltarono a guardare Sayuri che russava rumorosamente sulla poltrona. Kaori invece, seduta al tavolo, aveva la testa china e un bicchiere pieno ancora stretto nel pugno.
- Sayuri si vanta di reggere l'alcool - rise Steven - Ma non va mai oltre il secondo bicchiere!
Kaori li fissò con aria confusa. Stavano parlando in inglese e non riusciva a capire nulla.
- Porto Sayuri a letto! - concluse Steven.
- Che fortuna sfacciata! - proruppe Ryo - Portare a letto una donna così bella!
- Dubito che stasera potrà anche solo pensare di farci qualcosa... - commentò Johnny,  mentre Steven usciva dalla stanza portandola in braccio.
- Datemi da bereeeeee !!!!!!!!!!!
Ryo e Johnny si voltarono contemporaneamente all'esclamazione di Kaori. Si era alzata in piedi e agitava il bicchiere vuoto - Vollio bere ancoora...
- Ah... - enorme gocciolona su Ryo - È ubriaca fradicia...
- Chi sciarebbre ubriaca?- fece lei,con una vena aggressiva nella voce.
Johnny e Ryo si guardarono in faccia.
- Il problema è tuo! - lo sbolognò Johnny - È la tua donna!!
- Non dire scempiaggini! È soltanto la mia assistente!!
Johnny scoppiò a ridere - A chi vuoi darla a bere? - lo guardò divertito - Ammettilo Saeba, hai paura che le faccia qualcosa, vero? Vuoi proteggerla da me?
- Kaori sa proteggersi benissimo da sola - fece lui con noncuranza - È una donna violenta e manesca!
- Chi è violenta?!??! - un martello 319T lo colpì in pieno - Io sciono una donna scenscibile e delicata...
Sul fatto del sapersi difendere da sola, non mentiva!! - pensò Johnny allibito.
- Scei tu Ryo che non mi capisci!!!
- Io ti... ti capisco benissimo invece!! - balbettò lui, parandosi la faccia con le braccia incrociate - Su Kaori, da brava, metti giù quel martello. È ora di dormire...
- Tu non mi conscideri affatto!! - ruggì lei, volteggiando il martello - E corri scempre dietro alle altre donne!!!
- Accidenti!! Lo sapevo!! - esclamò Ryo, schivando i colpi di martello - Le persone normali, quando sono ubriache ridono o piangono. Tu invece diventi ancora più aggressiva!!
- Tu volevi abbandonarmi qui, vero? - sbraitò Kaori, cercando di colpirlo - Tu vuoi tornare a casa scenza di me!!! Scei un deficiente!!!
- Ma... ma no Kaori... - si trovò chiuso nell'angolo, e il martello lo prese nuovamente in pieno.
Johnny, vedendolo schiacciato al suolo, cominciò a ridere - Però, che temperamento!! È davvero una donna interessante, Saeba!!
A quelle parole, Kaori si volse verso di lui - E tu cosa vuoi? - urlò (con i denti aguzzi in fuori!! NdA) - Devo scistemare anche te?
Johnny (con gocciolone e sguardo terrorizzato) - No... grazie... Prosegui pure con lui. Io me ne sto andando. A presto Saeba! - lo salutò, vedendolo ancora sotto il  martello - Non ho bisogno di dirti che ci rivedremo fra breve! - Si defilò dalla porta, prima che Kaori potesse raggiungerlo.
Ryo si alzò in piedi - Ascolta Kaori, potremmo andare a dormire, che ne dici?
- Dormire? - ripeté lei - Tu non dormi mai con me!!
- Ah......eh eh...  (Ryo è senza parole. NdA).
- Non mi hai dato gnemmeno un bacio! - riprese in mano il martello, ricominciando a rotearlo - Tu mi scappi scempre! Perché fai così? - tentò di colpire Ryo, ma lui fu lesto a tirarsi indietro.
- Kaori, non è il momento di...
- Anche quando ero mezza nuda, non ti è vegnuto duro neanche un momento!! - ruggì, la faccia nera - Con me non ci provi mai!!
- Ma...
- Stupido Ryo!! - gridò - roteando il martello verso di lui - Neanche un bacio! Neppure uno piccolo!!
Ryo slittava col sedere per terra all'indietro,cercando di evitare i colpi.
- Perché non mi baci? - urlò lei - Perché non mi baci mai?
Sembrava una furia scatenata. Ryo si alzò in piedi con sguardo perplesso.
- Io volevo sciolo un bacio!!! - sbraitò ancora una volta Kaori, brandendo il martello.
Ryo schivò i colpi con agilità e le si fece vicino - Va bene. Sta calma - disse. Le appoggiò una mano dietro la schiena, tirandola verso di sé e la baciò.
Kaori s'immobilizzò di colpo.
Ryo si staccò - Va bene così?
Kaori si accasciò tra le sue braccia e il martello cadde a terra. Ryo la sostenne. Se Kaori potesse vedersi lucidamente in questo momento, si scaverebbe la fossa da sola!! - pensò.
- Me ne dai un altro? - le sentì dire, a conferma del suo pensiero.
Ryo la fissò con un mezzo sorriso - Che donna insaziabile! - esclamò - Chi l'avrebbe mai detto?
 Kaori restò tra le sue braccia, il viso rivolto verso di lui.
- Ora ce ne andiamo a letto! - le disse ignorandola.
- Letto... - ripeté Kaori, più tranquilla. Ryo la prese in braccio e la condusse in camera.
- E ora vedi di dormire! - per sicurezza le nascose il martello sotto il letto.
- È ora che tu la smetta con tutte quelle donne... - mormorò lei, chiudendo gli occhi - Ci penso io a prendermi cura di te...
Ryo la guardò perplesso. (Si chiede se il suo modo di prendersi cura di lui, sia  distruggerlo a furia di martellate!!! NdA).
- Ryo... - mormorò ancora lei, prendendogli una mano - Resta qui. Dormi con me stanotte...
Lui rimase un istante a fissarla ( con quello sguardo caloroso che ha sempre quando Kaori non lo vede. NdA). Poi si sedette sulla sponda del letto - Resto qui un po'- convenne - Ma solo perché domattina non ti ricorderai niente di tutto questo.
Kaori richiuse gli occhi con un sorriso di soddisfazione.
 
 
La luce che entrava dalla finestra le fece bruciare gli occhi e le procurò una fastidiosa fitta al capo. Kaori si rintanò sotto le coperte spaesata. Era raro che avesse mal di testa! Come mai le era venuto così all'improvviso, nel sonno?
Impiegò più tempo del solito a schiarirsi le idee, i pensieri le arrivavano lenti, confusi.
Forse ho dormito troppo poco! - rifletté. Cercò di mettere a fuoco l'orario a cui, presumibilmente, si era coricata la sera prima.
Nebbia.
Sono così rintronata? - Ricordava Johnny, la cena, il brindisi... Sayuri che insisteva per bere.
Avrò bevuto troppo? - si chiese. E se era così, a letto come ci era arrivata?
Decise di alzarsi a domandare delucidazioni. La testa le parve terribilmente pesante e le gambe molli. I primi passi le causarono un intenso attacco di nausea. Poi, lentamente, il malessere si fece più lieve.
In cucina il silenzio era assoluto. Il week-end era finito e probabilmente sia Steven che Sayuri erano già andati a lavorare.
Kaori armeggiò per prepararsi un caffè. Lo stava versando nella tazzina, quando Ryo entrò in cucina. Dallo sguardo spento e dai ripetuti sbadigli, Kaori comprese che doveva essersi appena alzato.
- Ti sei ripresa? - le chiese, sedendosi al tavolo. Poi, senza attendere risposta - Prepara un caffè forte anche a me!
Kaori ubbidì automaticamente.
- Senti Ryo - si decise a domandare dopo un po' - Ieri sera ho bevuto troppo vino? Non ricordo nulla dopo che Sayuri si è addormentata sul divano!
- Non mi stupisce - fece lui con voce annoiata - Eri ubriaca fradicia! L'alcool ha scatenato in pieno la tua violenza!
- Eh..?- Kaori lo fissò senza capire.
- Hai estratto il martello - proseguì lui, col tono di chi racconta un fatto drammatico - E mi hai inseguito per tutta la casa, cercando di colpirmi!
- Da...davvero? - fece, sorpresa.
Ryo le prese il caffè dalla mani - È stato tremendo! Eri una furia scatenata!!
Kaori rimase immobile a fissarlo (Espressione tonta e passaggio di corvo alle sue spalle. NdA).
- Senza contare che per poco non hai tentato di colpire anche Johnny!
- Aaah! - esclamò Kaori - Dici davvero? Ma è terribile!!
- Terribile? - protestò lui - Quello è terribile? Guarda che me mi hai colpito più di una volta!!
- Devo assolutamente scusarmi con Johnny! -  proseguì lei, senza prestargli attenzione - Che figura ho fatto!!
- Guarda che a lui non hai mica fatto male!!!!!
Ma Kaori non lo stava più ascoltando, persa nella poco attraente prospettiva della sua figuraccia.
Se solo riuscissi a ricordare!!!!
Sayuri pranzò al lavoro, ma alle dodici e trenta Steven rientrò per un pasto volante. Kaori ne approfittò per chiedergli l'indirizzo di Johnny. Aveva deciso di fare un salto da lui per scusarsi.
- Perché non gli telefoni? - le chiese Ryo, con voce annoiata.
- È sempre meglio scusarsi di persona - rispose lei, di tutto punto - E poi non abita lontano!
Andò da lui nel primo pomeriggio.Non conosceva gli orari dei giornalisti, ma confidava di trovarlo in casa. E infatti Johnny le aprì dopo il primo squillo di campanello.
- Kaori! Che sorpresa!! - esclamò vedendola - Entra!!
La guidò fino al salotto, indicandole una poltrona dove sedersi.
- Ti trovo meglio di quanto credessi! Con quello che hai bevuto ieri, pensavo non saresti riuscita a stare in piedi neanche oggi! 
- Ah... - Kaori arrossì - È proprio per quello che sono venuta...
- Vuoi qualcosa da bere? - domandò lui - Una coca? Un caffè? O un tè caldo? In Giappone bevete il tè di solito, vero?
- È lo stesso! - esclamò lei, scuotendo le mani davanti alla faccia - Mi trattengo pochissimo! Sono solo venuta a scusarmi per ieri!
- E  per che cosa? - fece lui, sedendosi sulla poltrona di fronte alla sua.
- Ryo mi ha detto che sono stata un po'... aggressiva. E che volevo prendere a martellate anche te! Mi dispiace veramente tanto!! - disse, chinandosi per rendere più veritiere le sue scuse .
Johnny scoppiò a ridere - Scherzi? Mi sono divertito moltissimo! Sei davvero un tipo fortissimo Kaori!! E non ho mai visto Saeba farsela sotto a quel modo! Non so come, ma lo terrorizzi!!
Kaori si fece bordeaux - Beh, sono contenta che tu non te la sia presa. So di essere mascolina, rozza e parecchio violenta, Ryo me lo rinfaccia sempre...
Di nuovo, Johnny ridacchiò - Stavolta Saeba ha trovato pane per i suoi denti!
- Lo conosci bene? - gli domandò lei a bruciapelo. Ogni cosa riguardante il passato di Ryo la incuriosiva.
- Sì e no - rispose lui, vago.
- Se devo essere sincera, ieri, sia io che Sayuri abbiano percepito una certa tensione tra di voi... Ci siamo chieste se non ci fosse in realtà qualche vecchia ostilità di mezzo.
- In effetti c'è - confermò sorprendentemente lui - Anche se forse più da parte mia.
Kaori attese, sperando che Johnny approfondisse l' argomento. Dubitava che Ryo le avrebbe mai raccontato qualcosa. Non parlava mai del suo passato, a meno che non fosse strettamente necessario.
- Sai una cosa Kaori? - esclamò Johnny all'improvviso - In realtà fare giornalismo è per me soltanto una copertura. Sono  uno sweeper, né più né meno di City Hunter!
La rivelazione sorprese Kaori - È tramite il tuo lavoro che hai conosciuto Ryo allora?
- Già... - Johnny fece una pausa, poi riprese - Ero io il numero 1 prima che comparisse Saeba. (Mick non lo considera per niente!! ^^ NdA). Ma il suo arrivo ha gettato in ombra il mio nome. L' ho sfidato la prima volta qui a New York. Io dovevo uccidere una donna, lui difenderla. Mi ha battuto. La seconda volta è stato in Giappone. Stessa situazione, stesso esito. La cosa non mi è mai andata giù!
- Quindi... ce l' hai ancora con Ryo per questa storia? - per quanto si sforzasse, Kaori non riusciva a comprendere queste faccende d'onore fra sweepers. Johnny rise.
- Diciamo che è per questo che ieri sera, durante il brindisi, ho infilato nel bicchiere di Saeba un oggettino molto speciale, che resterà nel suo organismo per qualche giorno...
- Cosa..? - Kaori lo fissò allibita.
 - Oh, è un oggettino molto piccolo... ma se schiaccio il pulsante di un certo telecomando di cui sono in possesso, produce un bel botto...
Kaori impallidì all'improvviso - Stai...scherzando vero?
- Per niente! - fece lui tranquillamente, alzando le spalle.
Kaori iniziava ad arrabbiarsi - Fammi capire - riepilogò, con tono tutt'altro che amichevole - Per quella stupida faccenda delle sfide, vorresti ora uccidere Ryo?
- ...o andare a letto con la sua donna! - precisò lui - Sinceramente devo ancora decidere. Togliere di mezzo Saeba mi verrebbe comodo, ma in questo modo non potrei prendermi su di lui nessuna rivincita. Andare a letto con la sua donna invece, sarebbe per lui decisamente più umiliante... - lanciò un'occhiata significativa a Kaori - Devo ancora riflettere su quale sia la soluzione migliore...
Kaori rimase senza parole.
- Su, non fare quella faccia. Se decidessi per la seconda soluzione, con me ti divertiresti! - Si alzò, indicando che la conversazione per il momento era conclusa - Mi prenderò ancora una giornata per rifletterci. Nel frattempo ti consiglio di non rivelare nulla a Saeba. Se scopro che conosce ogni cosa, lo faccio saltare in aria senza porre tempo in mezzo! - sorrise in maniera accattivante a Kaori - Ma sono sicuro che queste cose tu le capisca al volo...
 
 
Uscendo dalla casa di Johnny, Kaori incrociò Ryo.
- Ma pensa! Abita qui quel tizio? - fece lui, con (finta) sorpresa - Che coincidenza! Stavo proprio facendo due passi da queste parti!
Kaori non gli credette neppure un momento. Era evidente che Ryo si era preoccupato per il suo incontro con Johnny ed era venuto ad accertarsi che tutto andasse bene. Kaori però, non era dell'umore adatto per apprezzare il gesto. Migliaia di idee le frullavano vorticosamente in testa. Doveva studiare al più presto qualcosa per salvare Ryo e se stessa da quell'uomo!
Per tutto il giorno le parole di Johnny continuarono a frullarle in testa, gettandola in uno stato di agitazione costante. Per la prima volta la situazione si era ribaltata ed era lei a dover fare qualcosa per Ryo, qualcosa per salvarlo. Ma non aveva nessuna intenzione di andare a letto con quell'uomo!!
Si ritrovò dopo cena sdraiata sul letto, a fissare il soffitto. L'unica soluzione che le veniva in mente si concretizzava nel correre da Johnny e sfidarlo. Ma non era l' idea migliore, lo sapeva. Ricordava perfettamente cos'era accaduto quando si era messa in testa di battere Mick. Era stata sconfitta in pochi minuti, nonostante il territorio fosse a suo vantaggio.
Ma devo fare qualcosa per aiutare Ryo! Sono la sua socia!!
Devo avere quel telecomando!
Alla fine si decise. Sarebbe tornata il giorno dopo da Johnny, l'avrebbe colto di sorpresa e minacciandolo con la sua pistola si sarebbe fatta consegnare il telecomando. Tutto stava nel riuscire a coglierlo di sorpresa!
Coraggio Kaori, sei la socia di Ryo, puoi farcela!!
Solo su questo pensiero riuscì ad addormentarsi.
 
 
Fu nervosa per tutta la mattina. Ed ebbe la certezza che Ryo se ne fosse accorto. Ma lui non le chiese niente e lei si guardò  bene dal fare il nome di Johnny.
Dopo pranzo si preparò per uscire.
- Dove vai? - domandò Ryo, senza troppo interesse.
- Esco a far due passi per digerire. - e infilò la porta, prima che lui potesse approfondire la cosa.
Adesso Kaori devi solo stare calma!!
Sentiva la consistenza della pistola sotto la giacca. Rapidità. Avrebbe dovuto essere molto rapida!
Di fronte alla porta di casa di Johnny, tirò un bel respiro. Estrasse la pistola. Suonò il campanello.
Non appena avvertì i passi avvicinarsi alla porta tolse la sicura.
Poi tutto accadde velocemente. Johnny spalancò la porta e le fu addosso, diede un colpo alla sua pistola,disarmandola e  la spinse contro il muro. Con le mani le bloccò i polsi contro la parete. Poi la fissò sorpreso - Kaori..? Sei tu?
Kaori ansimò per lo spavento. Avrebbe dovuto essere lei a prenderlo di sorpresa!!
- Allora... si può sapere cos'avevi intenzione di fare? - le domandò, senza lasciare la presa.
- Come... come hai fatto a scoprirmi? - chiese lei di rimando.
- Hai tolto la sicura alla pistola mentre ero ormai vicino alla porta. Credi forse che non ne riconosca il rumore? Sarei già morto cento volte se non fossi in grado di accorgermi di questi dettagli!!
Kaori strinse i denti. Aveva commesso un altro stupidissimo errore!!!
- Voglio quel telecomando! - esclamò, imprimendo nella voce tutta la sua grinta.
Johnny le strinse i polsi con forza maggiore - Eri venuta per questo? Volevi minacciarmi?
- Posso sapere cosa sta succedendo qui?
Entrambi si voltarono verso Ryo. Li stava fissando con sguardo interrogativo.
- Perché stai importunando la mia socia?
Johnny fece un mezzo sorrisetto - Importunando? - esclamò - La tua socia oggi è venuta a sfidarmi. Ieri le ho spiegato cosa c'è stato tra noi in passato e ha creduto di vedere in me un pericolo. Così per proteggerti è venuta a sfidarmi!
Ryo aggrottò la fronte - La mia socia fa spesso cose stupide! - disse. Ma nonostante l'espressione neutra, il tono era pericolosamente serio. Si voltò a fissare Kaori - Se non sbaglio ti avevo già detto di non fare cose così pericolose!
Kaori lo fissò confusa. Johnny non stava raccontando la verità.
- Non sai ancora tutto - continuò Johnny - Ho accettato la sfida della tua socia a una condizione. Un combattimento mi annoia se non c'è sul piatto qualcosa di appetibile...
Kaori spalancò gli occhi. Non stava veramente per dire...
- Abbiamo scommesso che se la tua socia avesse perso, sarebbe venuta a letto con me!
Lo sguardo di Ryo si fece duro. Johnny fissò Kaori negli occhi e lei nei suoi lesse il ricatto. Un sottilissimo, perfido ricatto. Parla e lo faccio saltare in aria.
Il suo corpo in cambio della vita di Ryo. Johnny aveva deciso. Kaori deglutì.
- Lasciala andare! - esclamò Ryo, la voce ferma, dura - Ho già sentito abbastanza stupidaggini per oggi!
- Sbaglio Saeba, o ti stai scaldando?
- Ti ho detto di lasciarla!
- No. - la voce di Kaori tagliò l'aria. Ryo la fissò sorpreso.
Kaori cercò di render ferma la propria voce - Farò quello che dice lui. Ha ragione. Avevamo scommesso e ho perso.
- Kaori..!! - Ryo sembrava stupito...e furioso.
- Ho deciso. Devo tener fede ai patti.
Johnny sorrise e la lasciò andare - La ragazza ha del fegato - disse - O forse ha solo voglia di una scopatina fatta bene... Che ne dici Saeba? Da quel che urlava l'altra sera, direi che tu l' hai un pochino trascurata...
Ryo lo fissò senza dire nulla. Kaori non l'aveva mai visto così colmo di rabbia trattenuta.
- Per il dolce aspetterò fino a stanotte - continuò Johnny, prendendosi gioco di lui - Ma credo che ora mi prenderò comunque un assaggio! - si chinò su Kaori e la baciò. Un bacio sufficientemente lun0go da toglierle il fiato.
Kaori rimase immobile, attonita. Ma quando si voltò a guardare Ryo impietrì.
Incontrò occhi di ghiaccio. La trafisse con uno sguardo gelido, glaciale. Poi le diede le spalle e se ne andò.
A Kaori parve che con quel gesto, Ryo l'avesse rinnegata, come assistente e come donna.
 
 

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Capitolo 7
*** Parole al buio ***


Kaori non rientrò a casa fino all'ora di cena. Vagò  per la città frastornata, senza una meta.
Gli occhi gelidi di Ryo erano stampati dentro ai suoi. Continuava a trovarseli di fronte, qualunque cosa guardasse, a concretizzare una realtà che non poteva accettare.
Lui non l'avrebbe più voluta con sé.
Dopo quella notte, Ryo se ne sarebbe tornato in Giappone senza di lei.
Fu quasi tentata di raccontargli la verità, di spiegargli ogni cosa.
 Ma sapeva che se l'avesse fatto, non le avrebbe permesso di andare da Johnny. Si sarebbe recato da solo a regolare i conti con lui ... e con quel marchingegno in corpo, non avrebbe avuto speranze!
Johnny era abile quasi quanto Ryo, Kaori ne aveva avuto la dimostrazione soltanto poco prima.
Ma andare a letto con Johnny...
Kaori deglutì. L'idea le ripugnava. Si toccò la bocca titubante, ricordando il bacio che le aveva dato. Il suo primo bacio. Non era stato neanche lontanamente vicino a quello che aveva tanto immaginato.
E solo lei poteva sapere quante migliaia di volte l'aveva immaginato con Ryo. E invece era stato Johnny a prenderglielo.
Ricordò il bacio che aveva dato a Ryo sulla nave di Kaibara. Maledisse il vetro che li aveva separati quella volta. Eppure...
Si fermò un istante in mezzo alla strada, aggrottando le sopracciglia.
Aveva baciato Ryo attraverso il vetro, ma... aveva il ricordo di un bacio diverso... Le sembrava di conoscere il calore delle labbra di Ryo, ricordava un contatto molto più nitido con la sua bocca. Come se... come se quel vetro fra di loro non ci fosse stato.
Come se avesse baciato Ryo sul serio.
Strinse gli occhi, cercando di focalizzare. Era come un' immagine che le sfrecciasse davanti agli occhi a una velocità troppo elevata. Sapeva che c'era qualcosa da vedere, ma la sensazione scompariva prima che riuscisse a metterla a fuoco.
Sei una sciocca! - si rimproverò. Non aveva mai baciato realmente Ryo. L'aveva solamente immaginato tante di quelle volte, da confondere ormai il desiderio con la realtà.  Una realtà ben diversa.
Quella notte Johnny l'aspettava per mezzanotte. Non voleva che gli altri la vedessero uscire, per non insospettire il fratello e la cognata.
Ora devi essere forte Kaori. Devi essere veramente forte!!
A cena Sayuri e Steven furono allegri come al solito. Kaori cercò di comportarsi il più normalmente possibile, ma sentiva pesare accanto a sé la presenza di Ryo. Lo vide ridere e scherzare con gli altri, ma mai le rivolse uno sguardo, una parola.
Ma forse così sarà più facile! - si disse.
Dopo cena, Sayuri la portò in camera sua e le mostrò le foto di quando era piccola. Per la prima volta  Kaori vide sua madre e l'emozione che  provò fu fortissima. Per un istante velò persino la preoccupazione per la notte imminente. Ma alle 23.15 Sayuri e Steven decisero di andare a dormire. E per Kaori fu tempo di prepararsi.
Andando alla sua camera, attraversò il salotto, dove Ryo,seduto sul divano, stava guardando la televisione. Si fermò un istante a fissarlo, ma lui non distolse mai lo sguardo dallo schermo.
Mi lascerà andare così...senza più una parola? Cos' avrebbe dato per conoscere i pensieri che passavano nella sua testa! Ma in tanti anni di convivenza, non era mai riuscita  a penetrare nella mente di Ryo!
Entrò in camera e si vestì. Si accorse di tremare. Dov'era finita tutta la sua baldanza? Il coraggio per cui tanti l'avevano spesso lodata?
S'infilò le scarpe e uscì dalla camera. Ryo era ancora fermo davanti alla TV.
Kaori lo guardò un istante.
- Ryo...
Lui si volse a fissarla. Kaori avvertì la tensione tra loro, una corda tesa al limite.
-  Cosa c'è?
- Mi dispiace...
- E perché mai? - fece lui, distante - Sei tu che devi vedertela con quel tipo.
Kaori distolse lo sguardo, ferita, e si diresse verso la porta.
- Kaori...
Si girò verso di lui.
Di nuovo quella tensione estrema, come se l'aria potesse spezzarsi in due da un momento all'altro.
Ryo la guardò un momento, indeciso, poi scosse la testa - No, niente.
Kaori si volse, fece ancora due passi e appoggiò la mano sulla maniglia della porta. Era finita?
- Kaori... - stavolta la voce era più vicina.
Nuovamente si voltò. Ryo era in piedi dietro di lei. - Non andare.
- Ryo... - per un attimo Kaori fu tentata di dargli retta.
- Tu non devi andare! - esclamò lui, e suonò come un imperativo.
-  Ryo, tu non capisci. Devo rispettare i patti! Lasciami andare, voglio farla finita! Poi se vuoi dimenticheremo tutta questa storia, e ce ne torneremo a casa. Sarà tutto come prima!
 - A casa..?- ripeté Ryo, e per un attimo parve sorpreso.
Kaori annuì. Poi si girò di scatto e afferrò la maniglia. Doveva correre via finché era ancora in grado di farlo!
Ma si sentì afferrare per un braccio. Ryo la tenne strettamente,costringendola a voltarsi - Tu sei la mia donna - disse improvvisamente - E non voglio che tu vada a letto con nessun altro che con me!
Per un attimo quelle parole le tolsero il fiato.Non cedere Kaori!!
- Ti prego, Ryo!
- Sono io che prego te! - esclamò lui. Kaori rabbrividì. Quel tono...era lo stesso che aveva usato sulla nave di Kaibara, per convincerla a salvarsi, quando invece voleva restare a morire con lui.
- Vuoi spiegarmi cosa succede? - disse - Non crederai veramente che mi sia bevuto la storiella di quel tizio! Perché vuoi andare a letto con quel tipo Kaori? Cosa ha fatto per convincerti?
Kaori si sentì sconfitta. La presa di Ryo era salda sul suo braccio. E i suoi occhi parlavano chiaro: "Non ti lascerò mai andare da lui!!"
Se adesso non gli avesse detto la verità, non sarebbe mai arrivata da Johnny.
- Ryo, devi lasciarmi andare - disse - o Johnny ti ucciderà!
Lui le lasciò il braccio, fissandola allibito - Dì... stai scherzando vero? Restare ucciso da quell'individuo?
- Ha messo qualcosa nel tuo bicchiere l'altra sera... qualcosa di esplosivo! Se non faccio quello che dice, ti farà saltare in aria!
Lo sguardo attonito di Ryo bruciò su di lei per qualche istante. Poi lo vide spalancare la bocca, in un'espressione scemo-divertita - Ah... ... ...ah...- Scoppiò a ridere e si rotolò a terra spanciandosi.
Kaori rimase immobile a fissarlo e un corvo passò gracidando alle sue spalle.
- Non ci posso credere..!!! - ansimò lui, senza smettere di ridere.
Lo sguardo di Kaori si fece scuro e una certa ira iniziò a segnarle il volto. Alla fine esplose - Mi spieghi cosa ci trovi di tanto divertente, razza di un cretino?!?- - urlò, scaricandogli in testa un martello da 423T.
- Scusa... - giunse la voce soffocata dall'oggetto contundente.
Ryo riemerse dal martello e cercò di darsi un contegno - Mi stupisco di te Kaori! - esclamò con tono sapiente - Credere che qualcuno possa farmi inghiottire una bomba senza che me ne accorga!
Kaori non realizzò nell'immediato il significato delle parole di Ryo. Rimase immobile a fissarlo con espressione inebetita.
- Johnny ha infilato davvero qualcosa nel mio bicchiere! - spiegò Ryo - Ma me ne sono accorto subito e l' ho tolto prima di bere. E sicuramente questo Johnny lo sa!
Kaori iniziò a sentirsi stupida - Vuoi dire...
- ... che ti ha preso in giro - terminò lui - D'altronde sei un bersaglio facile!
La prima reazione di Kaori fu di immaginabile sollievo. La seconda di rabbia crescente. La terza di furia incontrollabile.
Si voltò verso la porta fumando, la rabbia la rendeva rigida e minacciosa - Devo andare da quel maniaco a cantargliene quattro!! - ringhiò.
Ma di nuovo, Ryo la fermò - Lascia andare me.
- No, questa è una faccenda che riguarda solo me! - ribatté lei, imperterrita.
Con un gesto fluido, Ryo si frappose fra Kaori e la porta - Riguarda me invece. Sicuramente a Johnny non sarebbe dispiaciuto portarti a letto, ma era me che voleva ferire con questa trovata. Ho proprio voglia di andare a sistemare questa faccenda!!
- Ryo... - stavolta sguardo e tono di Kaori erano preoccupati.
Lui sorrise e le appoggiò una mano sulla spalla - Non temere. Non ho nessuna intenzione di sfidarlo! Non farò nulla di pericoloso, voglio solo parlargli.
A malincuore, Kaori si arrese - Va bene, ma portami almeno con te!
L'idea non parve andargli a genio - Lascia che vada da solo- D'un tratto sembrava imbarazzato - Tu aspettami in camera mia... quando tornerò dovremo parlare.
Kaori annuì, ancora piuttosto confusa.
Ryo s'infilò lo spolverino e aprì la porta - Vedi di non addormentarti!
Poi uscì.
 
 
Al suono del campanello, Johnny corse ad aprire la porta e si trovò faccia a faccia con Ryo.
- Ah...- borbottò schifato - Temevo che saresti arrivato tu. Kaori ti ha raccontato tutto,vero?
- Stavi quasi per farcela - lo sguardo di Ryo era piuttosto duro.
- Ti sei scelto un'assistente troppo ingenua! - lo canzonò lui, dirigendosi verso il divano - Quando lavoravi qui a New York ne avevi una più in gamba. Era abile e piuttosto sveglia!
Ryo non commentò.
- Per tenerti Kaori devi proprio essere innamorato! - proseguì Johnny - È una cara ragazza, ma è un po' troppo candida per il nostro mondo. Scommetto che non ha mai ucciso nessuno!
Di nuovo Ryo rimase zitto. Al contrario di Johnny era rimasto in piedi, la sua espressione era tutt'altro che amichevole.
- Te la sei proprio presa vero? - ridacchiò Johnny - Non ti è andata proprio giù che volessi portarmi a letto Kaori!!
Ryo lo fissò cupo.
- Che sguardo tagliente! - commentò Johnny - Cosa vuoi fare? Batterti?
Si alzò in piedi e lentamente estrasse una pistola dalla maglia. Ci soffiò sopra per eliminare un'ipotetica traccia di polvere.
- Non ho intenzione di battermi - lo contraddisse Ryo - Ho promesso a Kaori che non ti avrei fatto niente.
Johnny rinfoderò cautamente la pistola - Col caratterino della tua assistente, mi stupisco che non sia venuta lei stessa a farsi giustizia! - replicò.
- Sarebbe venuta. Gliel' ho impedito io, volevo parlarti a quattr'occhi.
- Per dirmi che? - esclamò divertito - Di girare al largo da Kaori?
- Non sto scherzando! - replicò duro, Ryo - Ti conviene veramente starle distante! Non sei il solo a disporre di certi oggettini esplosivi...
Johnny non lo prese sul serio - Cosa vorresti fare, minacciarmi con le mie stesse armi?
- Non è solo una minaccia - fece lui.
- Cosa intendi dire?
- C'è già un oggettino esplosivo nel tuo corpo. La sera in cui hai cercato di infilarlo nel mio bicchiere, io ne ho messo uno nel tuo. Molto più piccolo, tanto che neppure uno sweeper professionista si sarebbe  accorto della sua presenza...
Johnny lo fissò a occhi sgranati, interdetto - Non stai dicendo sul serio...
Finalmente Ryo sorrise - Avvicinati ancora una volta a Kaori e potrai scoprirlo di persona.
Johnny non trovò alcuna battuta scherzosa con cui replicare.
 
 
Seduta al buio sul letto di Ryo, Kaori sentì battere l'una.
Nonostante la promessa di Ryo si sentiva inquieta. Anche se lui aveva promesso di non fare nulla di pericoloso, Johnny avrebbe potuto attaccarlo comunque.
Ma Ryo è più forte di Johnny!
Non le andava molto a genio che Ryo l'avesse piantata lì, avrebbe preferito mille volte accompagnarlo. Anche se in realtà non sentiva alcun bisogno di rivedere Johnny.
Avvertì il rumore della porta d'ingresso che si apriva, poi il suono familiare dei passi di Ryo. Il sollievo la invase. E quasi subito la figura massiccia di lui si stagliò sulla soglia della porta.
La stanza era rischiarata solamente dalla luce dei lampioni in strada. La sagoma di Ryo non era che un'ombra nera nel vano della porta. Kaori lo fissò senza respirare e pur non vedendo il viso di lui, seppe che la stava ricambiando.
- Ryo... - mormorò per spezzare la tensione - Com'è andata..?
Lui si avvicinò lentamente e sedette sul letto accanto a lei - È tutto a posto - rispose vago.
 
Scena di Johnny sul water che spinge fino a diventare viola - Esci!! Uscirai se m'impegno!!!
 
- È bastato che m'inventassi una storiella, per metterlo fuori combattimento! - concluse Ryo.
Kaori rimase con un punto interrogativo sopra la testa per qualche istante, ma non approfondì.
- Di cosa volevi parlarmi? - domandò invece. In quell'ultima ora, la curiosità era stata grande.
Lui rimase in silenzio, fissando il pavimento.
- Ryo..?
- Senti Kaori... prima hai detto che volevi tornare in Giappone con me...
- Sì... - convenne lei, senza voltarsi a guardarlo.
- Ne sei sicura?
- Lo sapevo che volevi andare a parare qui! - esclamò lei - Hai voluto farmi incontrare mia sorella per un altro tuo scrupolo vero? Proprio non vuoi che rimanga a lavorare con te?
Ryo continuò a fissare il pavimento, il volto imperscrutabile.
- Non fraintendermi - disse - Volevo solo che tu avessi idea di quello a cui stai rinunciando. Mi sei sembrata molto felice qui, in questi giorni.
Kaori rimase in silenzio un momento, poi mormorò - Sono stata felice Ryo...è stato bello scoprire di avere una famiglia... ma questa non è la mia vita. Io sono la tua assistente, non vedo nessun'altra strada per me! Ryo, se tu non mi volessi più...io non saprei cosa fare.
Lui non si voltò a fissarla - Sayuri non sarà felice. Non è contenta del fatto che tu abbia imparato a sparare. Sono quasi sicuro che sperasse t'innamorassi di Johnny.
- Eh..? - Kaori arrossì.
- Sei davvero sicura della tua scelta?
Kaori si voltò verso di lui e appoggiò una mano sulla sua - Io sono anni che so cosa voglio Ryo. Sei sempre stato tu quello indeciso.
Finalmente anche lui si volse a guardarla - Già...
Kaori trasse un lungo respiro - Ryo... so che sai già cosa provo per te. Ma vorrei dirtelo ugualmente. Vorrei che me lo sentissi dire.
Lui aspettò in silenzio.
- Ti amo Ryo. - disse piano - Amo il tuo cuore. Il tuo carattere complesso e tutto il passato che ti porti dietro, con il suo carico di dolore. Amo quello che riesci a dare alle persone...e quello che dai a me. E amo già tutto quello che sarai in futuro o che potrai diventare. Non potrei essere felice da nessun'altra parte che vicino a te.
Ryo guardò fisso di fronte a sé, serio, assorto.
- Ho conosciuto moltissime persone nella mia vita - disse - e la maggior parte di esse mi hanno odiato. Altre erano persone che credevo amiche e mi hanno tradito. E poi ci sono state donne che mi hanno amato, ma solo perché vedevano in me l'eroe che non sono. Le nostre clienti, le donne che ho conosciuto in passato, avevano di me l'immagine idealizzata di un eroe. Vedevano la mia forza, la mia abilità e si lasciavano affascinare. Vedevano la mia paura di amare e la scambiavano per rispetto nei loro confronti. Donne che se avessero visto l'effettiva realtà del mio cuore, sarebbero fuggite urlando.
Ho avuto anche qualche amico vero, persone leali, ma tutte simili a me. Persone sporche, abituate a combattere e a vedere la morte in faccia... persone con un animo nero come il mio!
- Tu non sei sporco! - protestò concitatamente Kaori e d'istinto gli appoggiò una mano sopra il cuore.
Ryo scosse la testa e le abbassò la mano - Tu sei diversa da tutti Kaori. Sei pulita. Pulita dentro. Hai vissuto con me per sette anni e per sette anni hai fatto il mio stesso lavoro. E tuttavia sei sempre rimasta trasparente come l'aria. Niente è stato in grado di sporcarti. E il fatto che una persona come te possa amarmi mi sconcerta. Il fatto che tu possa accettarmi con tutti quei difetti che conosci così bene, con il passato che ho e che è spaventoso, con la mia vita e il mio futuro così precari... fino ad arrivare a sacrificarti per me, come avresti fatto stanotte... è per me davvero incredibile. È qualcosa che non sono in grado di comprendere Kaori... è qualcosa che sfugge alla mia logica. L'unica cosa che capisco è... - le strinse forte la mano che ancora teneva nella sua - ... che non mi sono mai sentito amato così.
- Ryo... - Kaori si sentiva soffocare. Era la prima volta che le apriva incondizionatamente una parte di sé. Si sentì in dovere di ricambiare, di spiegare. - Ryo io... se non mi sono mai sporcata è stato solo merito tuo. Io... non ti ho mai visto odiare nessuno, né vendicarti, né uccidere intenzionalmente  nessuno. Con te Ryo, io ho solo visto dei sentimenti belli. Neanche tu sei nero.
Di scatto lui l'afferrò per un braccio, attirandola verso di sé. Kaori si trovò con il viso sprofondato nella sua maglia.
- Sono così felice - disse, senza osare muoversi.
Ryo rimase in silenzio a lungo, alla fine mormorò - Anch'io.
- Ryo... - Kaori era ancora con la fronte contro il suo petto - ... adesso cambierà tutto vero?
Lui fissò lontano, dietro di lei.
- Sì.
- Allora... adesso proverai... a baciarmi?
Il silenzio  gravò nella stanza per qualche istante. Poi qualcosa nella posizione di Ryo cambiò. Kaori sentì la sua mano posarle sulla guancia e sollevarle il viso.
Si guardarono in faccia per un momento.
Poi Kaori arrossì - Mi... mi sembra incredibile che tu voglia baciare me... proprio me e non una qualsiasi altra ragazza che sta passando ora per strada! (A quell'ora di notte, m'immagino che tipo di ragazze ci siano per strada... NdA) È... è incredibile che tu voglia baciare davvero me... - disse nervosamente, visibilmente emozionata.
Ryo fece un mezzo sorriso - Sciocca. - esclamò. Poi si chinò a baciarla.
L'emozione per poco non uccise Kaori. Ma quasi subito una strana sensazione la invase e lentamente si staccò da lui - Non è la prima volta che mi baci! - esclamò - Ne sono sicura!
Ryo la fissò nervosamente - Ah...eh... (faccia piuttosto spaventata).
E poi Kaori ricordò - È stato quando ero ubriaca! - gridò trionfante. Poi rifletté su quanto aveva scoperto - Quindi significa che ti sei approfittato di me, mentre non ero cosciente delle mia azioni!
Con terrore crescente, Ryo notò  come Kaori stesse iniziando a scaldarsi.
- Dì un po' - fece lei, ora piuttosto accesa - Che altro mi hai fatto, mentre non ero in grado di difendermi?
- Non... non iniziare a fraintendere!!! - si difese Ryo slittando all'indietro sul letto - Sei stata tu a volere che ti baciassi!! Mi hai inseguito con un martello per tutta la casa, dicendo che non volevo baciarti! L' ho fatto solo per calmarti!
- Non inventare scuse!! - ruggì lei  e Ryo la vide estrarre un martello formato famiglia da sotto il letto ("Cosa ci fa quell'affare sotto il mio letto?!"- si sta chiedendo lui) - Hai approfittato del fatto che non mi sarei ricordata nulla, per fare i tuoi comodi senza assumertene la responsabilità!!.
Ryo s'inginocchiò sul letto piegandosi completamente in avanti - Scusa!! Scusa!! Non lo faccio più!! Prometto!!
- Scusarsi adesso non serve! - gridò Kaori (Chissà come dormiranno bene Sayuri e Steven! NdA). Prese lo slancio per colpirlo, ma mentre si trovava sul punto di calare il martello, fu presa da un pensiero improvviso e si bloccò.
Allora il mio prima bacio non me lo ha dato Johnny!!
Improvvisamente sorrise e rinfoderò il martello. - Va bene, per questa volta ti perdono!
Ryo sollevò la testa dal letto, spaesato - Eh..? Dici sul serio?
Vide sul suo volto uno sguardo compiaciuto e rimase sconcertato. E chi la capisce questa qui?
- Per stasera ho già avuto troppe emozioni! - concluse lei - Ho bisogno di dormire!
- Ah... - esclamò Ryo, indicandole il letto.
Kaori non diede segno di averlo notato - Buona notte! - disse uscendo dalla camera.
Ryo rimase immobile, in ginocchio sul letto, il braccio teso a indicare il cuscino e uno sguardo ebete sul viso.
- Ah ah - ridacchiò - Sette anni di attesa e niente bottarella nemmeno stanotte! - fissò il letto vuoto attorno a lui - Sigh! - sospirò, infilandosi da solo sotto le coperte.

 

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Capitolo 8
*** A casa nostra ***


- Kaori mi ha detto che domattina tornate a casa.
Ryo alzò lo sguardo dal giornale che stava sfogliando (piuttosto annoiato, perché ora non può più leggere riviste porno e non trova nient'altro che lo interessi. NdA) e guardò Sayuri con espressione confusa.
- A me non l'aveva detto.
- Non l'avete deciso insieme? - chiese lei stupita.
Ryo fece spallucce riprendendo in mano il giornale - Eravamo d'accordo che avrebbe deciso lei il giorno del rientro.
Sayuri incrociò le braccia e sorrise - Siete strani voi due. È da ieri mattina che siete davvero molto strani...più del solito intendo.
- Mmh?
- È successo qualcosa vero? Ti sei deciso a prenderti le tue responsabilità finalmente?
Ryo appoggiò il giornale accanto a sé. Sembrava sulla difensiva.
- Ti avevo detto di cercare di tenertela qui.
Sayuri si sedette di fianco a lui - Lo so. Ma non me la sono sentita di forzarla. Se avesse deciso lei spontaneamente di restare sarei stata davvero felice... ma evidentemente Kaori ha altri progetti!
- Io non ti capisco! - sbuffò lui, incrociando le braccia sotto alla testa - L'ultima volta non eri affatto contenta della vita che Kaori conduceva con me!
- Lo so. - ammise lei - Anche ora rabbrividisco al pensiero del lavoro pericoloso che fate. Ma Kaori è felice così. Credo che nessuno riuscirebbe ad allontanarla da te. - lo fissò negli occhi per alcuni istanti - E anch'io mi fido di te, Saeba. So che non la farai più soffrire. La sposerai vero?
- Di che parlate con quelle facce serie? - domandò Kaori, entrando in salotto.
Entrambi sobbalzarono sul divano, colti alla sprovvista.
- Dicevamo che stasera si deve festeggiare! - improvvisò Sayuri, alzandosi in piedi e dirigendosi verso di lei - Andremo nel ristorante migliore di New York, vi resterà un ottimo ricordo questa città.
- Mi resterà senz'altro! - convenne Kaori, gettando un'occhiata a Ryo.
Ma lui aveva ripreso in mano il giornale e vi si era immerso con eccessivo interesse.
 
 
- Hanno annunciato adesso il vostro volo! - gridò Steven - Dovete andare Kaori! - lui e Ryo erano dieci metri più avanti.
Di slancio Kaori abbracciò Sayuri - Sono contenta - disse - Venire qui e trovarti è stato meraviglioso. Mi mancherai Sayuri.
- A Natale tornerò in Giappone a trovare degli amici - la rassicurò lei - Tu sarai la prima della lista!
- Ci conto!
Kaori si sciolse dall'abbraccio, ma Sayuri la strinse nuovamente - Avrei voluto tenerti qui con me.
- Sayuri...
- Sì, lo so - la prevenne lei - Devi stare con Saeba. È giusto così. Anche lui ha bisogno di te.
Kaori assunse una tinta peperone maturo.
- Ehi, Kaori!!!! Allora!! - Ryo si stava sbracciando, scalpitante.
- A presto, sorella.
Kaori si volse e prese a correre verso Ryo. Quando lo raggiunse, lui le afferrò la mano e iniziò a correre trascinandosela dietro - Partirà senza di noi!! - ansimò.
Kaori sorrise stringendo più forte la sua mano - Tu ne saresti solo contento. - gridò di rimando, volando letteralmente. E quando l'aereo si parò di fronte a loro, il suo sorriso si accentuò. Ora sapeva per chi Ryo aveva affrontato quel mostro spaventoso...
 
 
- Senti Ryo, perché devo portare io tutt'e due le valigie? - Kaori arrancò sotto il peso dei borsoni. Si sentiva un mulo.
Ryo avanti a lei camminava curvo, il volto verdognolo, le gambe instabili - Io sto troppo male! - si lamentò - Non mi reggo nemmeno in piedi.
- Andiamo!! - protestò lei, arrancando per raggiungerlo - Mi sembra che tu te la sia cavata molto bene! Undici ore di volo ti hanno fatto da terapia d'urto!
- Come farò a salire tutte queste scale? - fece lui lamentoso ignorando il suo commento. Poi s'incamminò traballante.
- Ehi Ryo! Ma mi pianti qui con le borse? Non riesco a fare tutto da sola!
- Ci riesci, ci riesci. - disse la sua voce dall'alto - Con la tua forza erculea, nulla ti è impossibile.
- Hai ragione! - si esaltò Kaori, ergendosi in tutta la sua altezza e facendo il pugno - Sono una donna King-Kong! - Poi rimase immobile a riflettere sul significato delle sue parole - Eh...
- Che intendi con forza erculea?!? - sbraitò - Che non sono femminile? - Nello stesso istante una valigia arrivò in testa a Ryo, già in cima alla scala e con la porta aperta, e lo scagliò direttamente sul divano.
- Sei l'immagine della femminilità... - biascicò lui, con la testa nello schienale.
Quando riuscì a disincastrarsi, si voltò, sdraiandosi sui cuscini. In quel momento Kaori entrò, tirandosi dietro l'altra valigia.
- Che bello essere di nuovo qui!!- commentò, guardandosi intorno. - Siamo mancati solo una settimana, ma mi sembrano mesi!
- Kaori mi fai da mangiare? - chiese Ryo, per tutta risposta.
Lei guardò l'orologio. Segnava mezzogiorno.
- Non so...abbiamo fatto un pasto completo sull'aereo tre ore fa!
- L' hai fatto tu il pasto completo! - precisò Ryo - Io non sono riuscito a mandare giù niente! E adesso sto morendo di fame!!
- Va bene, va bene... - si arrese lei. Lo vide distendersi sul divano sornione, uno sguardo soddisfatto in viso. Dalla notte in cui avevano parlato, non l'aveva più baciata.
- Dì un po' - fece, piantandosi di fronte al divano con i pugni sui fianchi - Non è che hai intenzione di ricominciare come prima vero? Insulti alla sottoscritta, riviste porno e belle ragazze?
Ryo appoggiò un dito alla bocca, guardando verso l'alto - Mmh...beh, in effetti...
S'interruppe sentendo un tuono.
- Cos'è? - chiese, e subito ebbe la visione di Kaori tempestosa, martello del giudizio alla mano.
- Ah... Ma io stavo scherzando! - corse ai ripari , genuflettendosi ripetutamente sul divano - Sei l'unica donna della mia vita!!!
- Lo spero bene!! - commentò Kaori, nervosa, avviandosi verso la cucina.
Ma subito dopo si sentì afferrare per un braccio e tirare all'indietro. Fece un paio di passi cercando di mantenere l'equilibrio, ma dietro di sé incontrò lo schienale del divano, e si ribaltò all'indietro, sui cuscini.
- Ryo!!! - urlò spaventata.
Lui la schiacciò sotto di sé, sentì la sua bocca vicino al suo viso .
- Se non vuoi che vada a cercare altre donne, devi tenere a bada tu i miei istinti! - l'ammonì libidinoso.
Subito dopo avvertì le sue mani su di lei. Velocissime, le tolsero la giacca che ancora non si era sfilata.
- Ry...Ryo aspetta!! - gridò lei, dimenandosi. In un attimo fu in piedi accanto al divano.
- Su vieni qui! - fece lui, allargando le braccia con faccia da maniaco - Sei la mia donna adesso, no? Dobbiamo fare come le api e i fiorellini!! - Con un gesto rapidissimo, le sfilò il maglione dall'alto, lasciandola in reggiseno.
- Ryo...n...no!!! - Kaori lanciò un martello davanti a sé, voltando la testa indietro, imbarazzata. Poi corse verso la sua camera, entrò e si appoggiò di schiena contro la porta. (Ryo nel mentre ha il martello in faccia! NdA).
Kaori ansimò, il cuore le batteva all'impazzata.
- Calmati! - si disse - Non fare la sciocca! Hai quasi ventotto anni Kaori, vivi con Ryo da più di sette e sono anni che sogni un' occasione! È arrivato il momento che anche tu ti dia una svegliata. Non c'è niente per cui avere paura!
Ma dopo anni di attesa, le pareva che ora accadesse tutto troppo in fretta. Se Ryo fosse stato almeno un po' romantico, invece di saltarle addosso con la sua solita espressione da pervertito...
Ma non si può avere tutto dalla vita.
- Kaori..? Perché  ti sei chiusa lì dentro? - la voce di Ryo giungeva soffocata. Kaori vide una camicia abbandonata sul letto dalla settimana precedente e se la infilò.
Poi si decise ad aprire la porta.
-  Senti Ryo... - mormorò, infilando la testa nella fessura.
Ma non vide nessuno.
- Sono qui - fece una voce dal basso.
Lui se ne stava seduto per terra a gambe e braccia incrociate.
- Ascolta Kaori - disse compunto - Ti va di sposarmi?
Lei rimase pietrificata e non riuscì a proferire parola.
- Sì, lo so - fece Ryo, annuendo con decisione - Le dichiarazioni andrebbero fatte in ginocchio e con un anello in mano. Ma dopo il viaggio in America, non ci è rimasto  un soldo e in più in ginocchio mi sarei sentito stupido!
Kaori si sforzò di ritrovare la voce -Avevi detto che non potevi sposarti!
Ryo ridacchiò, passandosi una mano dietro la nuca - Ah ah... è vero! Infatti non potremo fare come Miki e Umibozu! Ma da oggi in poi potremmo comunque farci passare come marito e moglie, anche se non lo siamo legalmente!!
Kaori lo fissò esterrefatta, senza più voce.
- Pensi che sia una cosa stupida? - Ryo slittò in avanti su una gamba, finendo in ginocchio - O credi che si possa fare?
Attonita, Kaori si lasciò cadere in ginocchio di fronte a lui. Appoggiò la fronte sul suo petto, ricacciando indietro le lacrime che minacciavano di sfuggirle. Non c'era nulla per cui piangere.
- Ryo... - mormorò - Questo vuol dire che dovrai rinunciare definitivamente a fare lo stupido con tutte le altre donne... Vuol dire che d'ora in poi sarai...solo mio...
Lui le circondò il collo con un braccio tirandosela più vicino.
- Già... - rispose piano.
E Kaori non riuscì più a fermare le lacrime.
 
 
Kaori chiuse il rubinetto della doccia e afferrò un asciugamano. Si diede una strigliata energica e quando fu asciutta infilò il pigiama che aveva appoggiato a una sedia.
Erano solamente le sei di sera, ma era stanca morta.
Quando erano arrivati a casa quel mattino era mezzogiorno, in America erano invece le due di notte. A conti fatti, erano ventisei ore che non dormiva.
Ora me ne vado spedita a letto e fino a domattina non ammetterò nessuna interruzione!!
Ma varcando la soglia della sua camera, rimase sgomenta.
Ryo era sul suo letto e stava sistemando un altro cuscino accanto al suo.
Vedendola così sorpresa, lui ebbe un moto d'ansia- Preferivi che andassimo in camera mia?       
- Ah... - una grossa goccia le solcò la guancia - N...no.
D'altronde quel pomeriggio avevano deciso di considerarsi sposati. E quella sarebbe stata... la loro prima notte di nozze?
- Eh eh... aiuto...
Kaori si voltò in ritirata, ma la voce di Ryo la gelò sul posto.
- Dove stai andando?
Sembrava perplesso.
Kaori si girò a guardarlo, agitatissima - Io...eh... sto solo chiudendo la porta...
Così dicendo la serrò. E non le rimase via di fuga.
E perché dovresti fuggire Kaori? Lui è Ryo, questa è la tua grande occasione!
Più baldanzosa ( e rigida come un manico di scopa! NdA) si diresse verso il letto, sedendosi di fianco a Ryo. Poi, con un rapido gesto s'infilò sotto le coperte.
Ryo le venne vicino e la sentì rigida, tesa come una corda di violino.
- Ehi... non avrai paura di me vero? - domandò, prendendola in giro.
- Assolutamente no!!! - si difese lei, con enfasi.
Ryo le si accostò . La baciò lentamente, la sua mano si allungò a slacciarle i bottoni del pigiama.
- Kaori... -disse, con sguardo serio, intensissimo.
- Sì..? - mormorò lei, in tensione.
- Bisogna proprio tenerli lì quegli affari?
Lei si voltò in direzione del suo sguardo e vide la sua collezione di martelli, in piedi contro il muro. Erano ordinatamente allineati dal più leggero (100T) al più pesante.
- Mi rendono nervoso! - disse, con sguardo preoccupato.
- Non ne hai motivo! - lo rassicurò lei, tesa, e con un gesto veloce nascose sotto il letto il martello 378T che aveva tenuto fino a quel momento sotto il cuscino.
Nel mentre, Ryo aveva ripreso la scalata ai bottoni e in un attimo ebbe slacciato il pigiama fino al seno.
Kaori avvampò e si voltò su di un fianco dandogli la schiena.
Ryo sorrise, un sorriso incredibilmente tenero, e lentamente si avvicinò fino ad abbracciarla da dietro.
Sei una stupida Kaori!! - s'insultò lei, odiando il suo imbarazzo. Si girò verso Ryo e spontaneamente si tolse la maglia del pigiama.
Ryo sorrise e con un gesto gentile le sfilò i pantaloni, lasciandola in mutande e reggiseno. Poi si alzò in ginocchio sul letto, per togliersi a sua volta la maglia.
Kaori si tirò a sedere, abbracciandosi le ginocchia con le braccia.
Si guardò intorno confusa. Era davvero la sua camera quella, ma quasi non la riconosceva. Ryo, nel suo letto, la rendeva estranea.
- È strano - disse piano - È così strano essere qui così! Sono più di sette anni che viviamo insieme, ma non abbiamo mai dormito nello stesso letto. Stare in due camere separate era come vivere... in due appartamenti diversi. Mi rendo conto solo ora della distanza che c'era tra noi. E adesso essere qui così, vicini, mezzi nudi sullo stesso letto... mi sembra quasi assurdo.
Ryo appoggiò le braccia dietro di sé, tenendosi sollevato a quel modo. Fissò il soffitto pensieroso.
- Beh, possiamo anche non farlo. - disse alla fine, serio - Lo sai vero, che possiamo vivere come vogliamo? Se non te la senti, possiamo semplicemente tornare a vivere come prima.
Le parole di Ryo evocarono a Kaori alcune immagini del "vivere come prima". Subito vide davanti ai suoi occhi l'espressione bavosa di Ryo, a caccia di donne. Il pensiero la fece infuriare. Si erse diritta sul letto, avvolta dalle fiamme - Non voglio assolutamente tornare indietro!!!- strepitò, con un martello in mano - Farò l'amore con te fino a sfinirti!!
Ryo la fissò terrorizzato, e cautamente le sfilò il martello dalle mani. Eliminata l'arma, si mostrò baldanzoso - Allora inizia pure a sfinirmi! - disse. Di scatto, con una mossa felina, le tolse il reggiseno. (Mossa alla City Hunter. NdA).
Kaori si paralizzò, arrossì e prese a fumare. Poi, in ginocchio, si buttò a faccia in giù sul letto iniziando a scavare con le mani.
Ryo la fissò esasperato - Ma se continui a nasconderti, come faccio a farmelo diventare duro? - sbottò.
Kaori restò immobile a faccia in giù nel letto - Mi dispiace di non fartelo venire duro! - esclamò - Ma mi hai detto talmente tante volte che sembro un uomo, che non ho il coraggio di farmi vedere. Mi vergogno. Lo so che ho le tette piccole e la vita larga!
A quelle parole lo sguardo di Ryo cambiò. Si fece improvvisamente serio, dolce.
- Kaori, vieni qui. - le fece alzare il viso  e le fece cenno di raggiungerlo sul lato destro del letto. Lei timorosamente si avvicinò, tenendo le braccia incrociate sul seno. Ryo la prese facendola voltare verso la parete dove si trovava uno specchio a figura intera. Rimase dietro di lei ed entrambi si osservarono riflessi nello specchio.
- Sono molti anni che viviamo insieme Kaori - osservò lui - Non hai notato quanto  è cambiato il tuo aspetto in questo tempo?
Lei si osservò in silenzio. Lo specchio le rimandava l'immagine che vedeva davanti a sé ogni giorno. Era abituata alla sua faccia, alla sua figura. Non era in grado di valutarsi.
- Kaori... più nessuno adesso ti scambierebbe per un uomo -  disse Ryo con gentilezza. Delicatamente le abbassò le braccia dal seno.
Lei voltò la testa a guardarlo - Ryo... - chiese titubante - io... ti piaccio?
Per risposta, l'abbracciò, circondandola completamente con le sue braccia. La trascinò all'indietro con sé e Kaori non ebbe più alcuna riserva.
 
 
Ryo venne svegliato da una serie di rumori brevi e secchi. Aprì gli occhi a fatica, borbottando. La luce l'accecò e per un attimo non vide nulla. Con il braccio cercò il corpo di Kaori accanto al suo, ma non trovò nulla. Finalmente gli occhi si abituarono alla luce.
Kaori era nella camera, in pantaloni e camicia e teneva tra le braccia una decina di martelli.
- Buon giorno! - gli disse, vedendolo sveglio.
- Che accidenti stai facendo? - sbottò lui.
- Trasferisco la mia roba da te. È più pratico. Così questa potrà diventare esclusivamente la stanza dei clienti!
Con quella spiegazione, se ne uscì fuori, trasportando i martelli.
- Ma che necessità vedi di portarti di là anche quelli?!? - le urlò dietro lui - Potremmo portarli direttamente alla discarica!
Kaori rientrò nella camera a mani vuote - Non se ne parla neppure!
- E poi perché accidenti di sei rivestita? - protestò - Sono solo le otto del mattino!
- Volevo sbrigare questa faccenda il più presto possibile! - fece lei, arrossendo.
- Mmmh... - Ryo la studiò con attenzione - Non ti credo! - disse, prendendola in giro - Secondo me ti vergognavi semplicemente al pensiero che io mi svegliassi e ti trovassi nuda nel letto con me!
Kaori avvampò, ma non disse nulla. Si chinò a raccogliere altri martelli.
- Dì la verità - fece lui - Sei alquanto imbarazzata dall'avere fatto conoscenza con il mio "amico", vero?
- Non è assolutamente così!!! - urlò lei, indispettita. I dieci martelli che teneva in mano, piombarono all'unisono sullo stomaco di Ryo.
- Uaargh!! - Ryo stramazzò sotto il colpo e cercando di liberarsi, fece saltar via anche il lenzuolo. La sua figura si mostrò completamente nuda agli occhi di Kaori.
- Aaaaaaaah!! - urlò lei spaventata.
- Ma che hai da urlare? - fece lui indispettito, massaggiandosi lo stomaco - Dopo stanotte pensi che potrei credere a un tuo accesso di pudore? Hai detto che avremmo recuperato tutti gli scorsi sette anni!
Kaori lo fissò sgomenta. L'aveva detto veramente?
Velocemente raccolse i martelli e si affrettò verso la porta.
- Dove vai? - chiese Ryo - Torna a letto! Il mio amico ha le sua esigenze del mattino!!
- Dì al tuo amico di fare da solo! - borbottò nervosamente Kaori, uscendo dalla stanza - Se ti alzi, ti preparo la colazione.
Terminò di sistemare i martelli nella camera di Ryo, poi si avviò pensierosa verso la cucina.
Ryo la conosceva meglio di quanto credesse. Era vero, si era alzata per non affrontare l'imbarazzo di trovarsi nuda nel letto con lui alla luce del giorno. Aveva bisogno di tempo per abituarsi, per riflettere su quanto era accaduto, per comprendere quella nuova vita cui stava andando incontro.
Ryo era sempre stato quello che guardava ogni ragazza tranne lei. Aveva tentato regolarmente una visita notturna con ogni donna avesse dormito nella loro casa, eccetto lei. Ryo era quello cui l' "amico" veniva duro con ogni donna guardabile...lei esclusa. Era quello che prodigava complimenti a tutti... meno che a lei. Ryo desiderava baci, abbracci e notti di sesso  con tutte le clienti. Da lei invece si aspettava martellate, notti appeso fuori dalla finestra avvolto in un tappeto, urla isteriche e litigate.
E adesso le chiedeva di cambiare ruolo. Era ciò che Kaori desiderava da anni. Ma vederlo avverato dalla sera al mattino la intimidiva.
Svegliarsi nuda accanto a Ryo, dopo una notte trascorsa a far l'amore con lui era più di quanto potesse emotivamente reggere. Doveva digerire un po'alla volta quella situazione così bizzarra. E nel suo intimo sapeva che Ryo non le avrebbe fatto pressioni.
Appoggiò i piatti per la colazione in tavola e chiuse gli occhi, ripensando alla notte appena trascorsa. Riavvertì il calore, la sensazione delle mani di Ryo su di lei ed ebbe un tuffo al cuore. Lo stomaco le si strinse per l'emozione. Era avvenuto veramente? Era stata davvero fisicamente così vicina a Ryo?
In quel momento lui entrò in cucina. Indossava i jeans e una maglia piuttosto aderente.
Kaori vide il suo petto muscoloso e avvertì un groppo in gola.
Da anni viveva con Ryo e giorno dopo giorno l'aveva visto vestito nei modi più svariati. E migliaia di volte l'aveva visto a dorso nudo. Ma solamente ora era cosciente del corpo di lui. Solamente ora, la vista della sua figura la faceva arrossire... le faceva accelerare improvvisamente il battito cardiaco!
Ryo la fissò perplesso - Che ti prende? Hai una faccia strana...
- Non è niente! - fece lei, affrettandosi verso il lavandino. Fingendo di lavare qualcosa, s'intimò di calmarsi. Poi ritornò al tavolo con il cibo, porgendo a Ryo la colazione.
Lui si mise a mangiare con appetito. Sembrava un mattino qualsiasi.
Ma per lui è normale - pensò Kaori - Svegliarsi dopo aver trascorso la notte a fare l'amore. Chissà quante volte gli è già capitato!
E fu presa dalla fitta di gelosia più intensa che le fosse mai capitata in quei sette anni  di convivenza. Ebbe una visione consapevole di Ryo a letto con altre donne. Lo immaginò fare con loro quello che aveva fatto con lei quella notte. Quegli stessi sguardi, gli stessi gesti, lo stesso calore.
Sedendosi a tavola, si rabbuiò in viso.
- Posso sapere a cosa stai pensando? - le chiese lui, a bocca piena.
- Mi chiedevo quante sono state le donne con cui ho dovuto dividerti - mormorò lei, mogia.
Lui rimase immobile, la ciotola in una mano, i bastoncini nell'altra, un'espressione ebete sul viso - Ah ah... Che importanza può avere..? - balbettò a disagio.
- No... nessuna... hai ragione. - disse lei, tristemente.
Ryo rimase immobile a fissarla.  Kaori era a testa china, gli occhi persi nella ciotola di cibo che non vedeva e non toccava. Lo sguardo di lui si fece serio.
- Kaori... - disse piano - C'è differenza tra il fare sesso... per fare sesso, e fare sesso... perché si è innamorati di qualcuno.
Lei alzò lo sguardo sorpresa - Ryo...
- Non farti problemi assurdi - borbottò lui, riprendendo in mano la ciotola con aria indifferente - Ormai siamo sposati no? Quante donne credi che abbia sposato nella mia vita?
Kaori giocherellò nervosamente con la ciotola - Ryo... perché hai impiegato così tanto a deciderti? Che cosa ti fermava?
Lui si strozzò con il cibo. - Non  puoi chiedermi cose come questa! - disse spaventato - E poi ne avevamo già parlato no? - si difese. Ricordava il lungo discorso che le aveva fatto l'anno precedente in presenza di Mick. Gli era costato parecchio e non gli andava che ora Kaori pretendesse una replica.
- Ti prego Ryo! Ho il diritto di sapere per bene come stavano le cose!
Lui appoggiò la fronte sul palmo della mano - Sta per venirmi il mal di testa!! - si lamentò. Ma subito vide lo sguardo ansioso di Kaori, percepì la sua urgenza di sapere. Improvvisamente si fece serio.
- Non è semplice da spiegare - disse piano. Rimase un attimo in silenzio, meditabondo, prima di continuare - Sono cresciuto in mezzo alla morte. Fin da quando ho memoria, le persone intorno a me, amiche o nemiche, sono morte come mosche. Quando cresci in questo modo, impari presto che affezionarsi agli esseri umani è sciocco. Se ne vanno prima ancora che tu possa aver goduto della loro presenza. - Ryo sorrise amaramente, fissando il piatto - Mi avrai creduto insensibile più di una volta in questi anni. Quando è morto tuo fratello... o quando pensavamo che Mick non fosse sopravvissuto all'esplosione dell'aereo...so di non aver mostrato particolari emozioni. Ma per me era la regola. Le persone ci sono, e poi non ci sono più. È stato così... da sempre. Si può provare ammirazione per una persona, rispetto, fiducia... lealtà. Ma non ci si può mai affezionare. Non bisogna creare legami. I legami portano a sofferenza inutile. E la sofferenza spesso rende vulnerabili. In questo lavoro non lo si può permettere.
Fece una pausa e alzò lo sguardo verso Kaori. Lei lo fissava in silenzio, aspettando che continuasse.
- Tu sei stata il mio primo vero problema Kaori - ammise - Ti volevo con me e non ti volevo. Ti ho tenuta per lealtà verso tuo fratello, con l'idea di lasciarti tornare presto a una vita migliore, non appena ti fosse ripresa. Ma poi le cose hanno preso una piega diversa. Tu volevi restare con me e io non riuscivo a mandarti via. Non sapevo cosa fare, che cosa fosse meglio. E mentre mi dibattevo nell'indecisione, comprendevo che cosa provavi per me. E mi ribellavo al pensiero. Ti trattavo male, per non ammettere con me stesso quello che  stava succedendo. Dovevo tenerti distante, altrimenti avrei permesso al nostro legame di cementarsi. Era una battaglia persa in partenza, e pur sapendolo mi ostinavo a tenere gli occhi chiusi. Per paura, per vigliaccheria... per istinto. Ma non potevo andare avanti così per sempre. Per difendere me, facevo del male a te. Alla fine mi sono scontrato con la verità.
Kaori abbassò gli occhi sul tavolo. Tremava leggermente sotto il peso delle parole di Ryo. Riusciva a vederlo adesso, riusciva a percepirlo. L'uomo che Ryo era stato, l'uomo che nel tempo stava diventando.
- Hai paura... anche adesso?
Ryo si alzò in piedi senza rispondere. Si diresse verso la finestra e guardò fuori. La giornata era nebbiosa, grigia.
Kaori lo fissò un istante. - Con la morte di mio fratello ho capito una cosa - disse piano - Forse... forse perché io non ho mai visto morire la gente come te Ryo... e mi sono sempre affezionata alle persone. Ma quando Hideyuki è morto, mi sono accorta che il legame con le persone che ami, non si spezza con la loro morte. Cambia solamente. E forse diventa più profondo.
Ryo si voltò a fissarla, sorpreso.
Kaori sorrise imbarazzata - Lo penso veramente. Quando una persona è morta, quando diventa spirito... può leggere direttamente nella tua anima e conoscerti realmente nel più profondo del cuore. E anche tu riesci a parlare con lei in modo diverso... più sincero... riesci a scusarti e a dire cose che non le avresti mai detto vedendola di fronte a te in carne ed ossa.
- Kaori... - Ryo continuava a fissarla, uno sguardo stupito sul viso.
Lei si alzò e gli andò vicino - Ryo... io non so chi di noi due morirà per primo. Rischiamo entrambi la vita ogni giorno... e anch' io devo fare i conti con il terrore. Ogni volta che combatti con qualcuno il mio cuore si ferma. Ma è sciocco stare male fin dall'inizio, anche per quel tempo che invece potremmo vivere insieme.
Ryo stese le braccia e la prese per le spalle. Kaori si appoggiò con il viso al suo petto e chiuse gli occhi. Lui strinse l'abbraccio. In quel momento, entrambi seppero che avrebbero vissuto insieme tutto il tempo che avevano ancora a loro disposizione.
 
 
 
THE END 1
 
 
 
La storia finisce qui , per tutti quelli che desiderano un lieto fine alle vicende di Ryo e Kaori (io mi annovero tra questi... il seguito non lo condivido affatto!). Per chi invece possiede dentro sé una vena masochistica, esiste il capitolo successivo.. l'effettivo ultimo capitolo!! Nel prossimo capitolo il cerchio si chiude, il ponte con AH si completa e Kaori ci lascia..
A voi allora la scelta se continuare o chiudere qui la vicenda..
 
 
 

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Capitolo 9
*** Il legame infinito ***


Nonostante tutto il suo impegno, Kaori non riusciva ad aumentare la sua velocità. Il vento le batteva contro e la pioggia rallentava i suoi passi.

- Accidenti! Perché deve piovere in un giorno così importante? - sbottò, raddrizzando l'ombrello. Era in ritardo e quel clima non faceva che peggiorare la situazione. Ma nonostante tutto, si sentiva felice.

Erano ormai tre mesi che lei e Ryo erano "sposati", e quel giorno avrebbero concretizzato in una prova tangibile quell'incredibile avvenimento. Ryo aveva accettato di fare delle foto ricordo vestiti da sposi!

Non era stato semplice convincerlo, per Ryo indossare lo smoking era indice di profondo disonore! Per giorni Kaori aveva creduto che quel suo desiderio non sarebbe mai stato realizzato. E proprio quando aveva iniziato a farsene una ragione, Ryo aveva spontaneamente cambiato idea. Tutt'altro che felicemente, certo, però aveva compreso quanto per Kaori, quel piccolo segno fosse importante!

Indosserò un vestito da sposa! - pensò incredula - Un vestito da sposa accanto Ryo!! Ryo... in smoking!

Ridacchiò divertita. Probabilmente lui la stava aspettando... chissà se si era già cambiato?

 

Ryo, di fronte agli abiti, ebbe un attacco di panico. Una battaglia all'ultimo sangue con un terribile nemico non era peggio dell'indossare un abito stupido ed impersonale come uno smoking!

- No! No! No! - si lamentò teatralmente, in mezzo alla stanza - Non avrei mai dovuto accettare!!

 

Finalmente Kaori raggiunse la meta, ma mentre stava per entrare, si accorse di un bambino fermo in mezzo alla strada, sotto la pioggia. Il vento gli spingeva l'ombrello contro il viso, impedendogli di vedere la strada. Non si accorse del veicolo che sopraggiungeva a velocità decisamente elevata.

Kaori si mosse verso di lui - Attenzione!! - urlò, pur sapendo che l'avvertimento sarebbe arrivato troppo tardi.

Fu un momento. Lasciò cadere a terra l'ombrello e si gettò sul bambino, spingendolo fuori dalla traiettoria del veicolo.

L'impatto fu terribile.

Kaori urlò. Il suo corpo venne trafitto da un dolore lancinante. Era strano. Non avrebbe dovuto avvertire dolore subito dopo l'impatto. Invece si sentiva lacerare, il suo intero corpo era devastato. Per un istante le mancò il respiro. Poi, lentamente il dolore diminuì, cedendo gradatamente il passo al torpore.

Attraverso un insano dormiveglia, Kaori si sentì sollevare. Le sue orecchie percepirono confusamente una voce.

A fatica aprì gli occhi. Era in braccio a Ryo, vestito completamente di bianco.

Uno... smoking...

Era l'abito... l'abito per la foto. Ryo l'aveva indossato per lei.

Lui la stava fissando con occhi terribili. Stava... stava dicendo qualcosa.

Kaori si sforzò di ascoltare, di concentrarsi sui suoni.

Ryo la fissò con angoscia e la strinse a sé.

- Non morire! - urlò - Vivi! Fallo per noi!

Kaori allora seppe che stava morendo. Ryo aveva vissuto sempre a contatto con la morte. La sapeva riconoscere al primo sguardo. E ora la stava vedendo in lei.

Kaori non si spaventò. Non aveva più forza per pensare, per capire, per muoversi. Il torpore era acqua che le arrivava alla gola. Presto sarebbe stata completamente sommersa.

Fissò Ryo attraverso un velo di nebbia. Senza rendersene conto, alzò una mano ad accarezzare il suo viso bagnato di pioggia. Ma quando la ritrasse, la trovò umida di lacrime.

Ryo stava piangendo.

Sbalordita, Kaori lo fissò, e vide quello che su Ryo non aveva mai visto.

Disperazione.

Totale disperazione.

E comprese che sarebbe morto anche lui. Come tante volte lei si era offerta di morire insieme a lui.

Ma Kaori sentiva di doverglielo impedire.

Con uno sforzo sovrumano si ribellò al torpore. Si dibatté per liberarsi e per un attimo le parve di riemergere dalle acque. Il dolore tornò.

- Ryo... - Non riconobbe quasi la sua voce.

Sentì la pressione delle mani di lui aumentare, vide quel volto stravolto da un dolore senza respiro.

Quel viso distrutto le provocò dall'interno una fitta lancinante al cuore. Allora Kaori seppe che il suo cuore era ancora vivo. Che tutto di lei sarebbe morto, ma non il cuore.

- Ryo... - ripeté con uno sforzo - Ti ricordi vero quello che ti avevo detto... sui legami che... non si... rompono?

Lui annuì senza parlare.

- Saremo... ancora più vicini di prima.

- Kaori... non...

Lei gli appoggiò stancamente due dita sulle labbra.

- Ryo... io... il mio cuore andrà a qualcuno... e io... sarò con lui.

Adesso Ryo non piangeva più. La fissava con quello sguardo bruciante che le aveva rivolto così spesso negli ultimi tre mesi.

Lei si sforzò ancora una volta di parlare - Ryo... promettimi che vivrai ancora... Per ritrovarmi.

Lui annuì.

- Promettilo.

- ...Te lo prometto.

Il dolore scomparve un'altra volta. Kaori si accorse nuovamente di sprofondare e comprese che questa volta non sarebbe riemersa.

- Baciami... - disse con l'ultimo filo di voce.

Ryo si chinò verso di lei, verso la sua bocca. Ma Kaori scosse la testa.

- No... non lì... non sono più io... quella...

Allora lui si risollevò e lentamente, con infinita gentilezza, le posò un bacio sul cuore.

Kaori chiuse gli occhi.

 

THE END 2

(Che depressione...)

 

 

 

 

 

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