Un colpo al cuore, due battiti di troppo e un amore un po' sforzato.∞

di kimskins
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capther one - Never lose hope. ***
Capitolo 2: *** Capther two - Never mind. ***
Capitolo 3: *** Capther three - Facebook è come i ragazzi, quando li capisci, cambiano. ***
Capitolo 4: *** Capther four - Sembravi tutt'altro agli occhi altrui. ***
Capitolo 5: *** Capther five - Il migliore amico è colui che non ti abbandona mai. ***
Capitolo 6: *** Capther six - Never mind, go on. ***
Capitolo 7: *** Capther seven. ***
Capitolo 8: *** Capther eight - Don't leave me, I love you. ***
Capitolo 9: *** Capther nine. ***
Capitolo 10: *** Capther ten. ***



Capitolo 1
*** Capther one - Never lose hope. ***


CAPTHER ONE – NEVER LOSE HOPE.



"Ron, dove stai andando?"La ragazza non rispose.
"Ron, dai.. basta non arrendersi!"Il ragazzo la prese per un polso, costringendola a voltarsi verso di lui. Notò subito che gli occhi della ragazza erano cambiati. Erano scuri come la pece, che però sarebbero brillati anche alla luce del buio.
"Renier, lasciami."Era fredda.
"Odio quando mi chiami con il mio nome completo, lo sai."
"Renier."Il ragazzo la guardò e non la lasciò andare come da lei chiesto.
"Ronnie Victoria Gray, io non ti lascerò mai sola e lo sai." Strinse i denti.
"Non chiamarmi così, sai che odio il mio secondo nome."Si levo dalla sua presa in maniera brusca, ma non se ne andò.
abbassò lo sguardo solo per qualche secondo, per poi posarlo lacrimante sugli occhi del ragazzo.
"Non mi hanno accettato, di nuovo. E' la seconda volta che provo, ora che dovrei fare? Provarci ancora? Ren, la mia autostima è sotto i piedi." Il ragazzo la strinse tra le sue braccia per farla sentire al sicuro. Lei si sentiva protetta.
Era il suo migliore amico, no? Lei lo amava come un fratello che non aveva mai avuto.
 
----
 
Camminavano sorridenti per il parco di Atlanta, facendo qualche battutina squallida e qualche risata a mezz'aria.
"AHAHAH, Ren potevi risparmiartela questa!" La ragazza continuava a ridere, ridere, ridere.
"-Dove stava andando, mi scusi-?"continuava scherzando Ren. "- A fanculo, mai visitato il posto?-" Era piegata in due, lei.
Si distesero ridendo e guardarono il cielo ormai stellato.
"Non mi lascerai mai, vero Ren?"La ragazza guardò il suo migliore amico. Le sorrise.
"Siamo la coppia 'ReyRey', no? siamo migliori amici e i migliori amici non si abbandonano."Lei si accoccolò sul suo petto e lui gli accarezzò la sua lunga chioma castana.
'ReyRey' era il loro nome di ''riconoscimento''.
Era come un braccialetto dell'amicizia. Non si separavamo mai.
 
---
 
"Ren, aprila tu non ne ho il coraggio io."Si coprì il volto con una mano.
"Ne sei sicura..?"Le era appena arrivata la lettera. Si, Ren l'aveva convinta a non mollare.
"Ren, sto impazzendo."Sbirciò dalle dita e vide un espressione di delusione sul viso del suo migliore amico.
"Ti prego dimmi che.."Continuò con il fiato mozzato. Il ragazzo sorrise.
"Ti hanno presa. Ti hanno presa nella crew!" Si abbracciarono e piansero di gioia.
Lui sperava in lei, credeva nelle sue potenzialità.
Lei ringraziava l'amico infinitamente, di non averla abbandonata.
"I tuoi genitori sarebbero fieri di te, Ron." Lei sorrise, facendo scendere una lacrima di tristezza. Gli mancavano.
Avrebbe voluto abbracciarli e dirgli che ce l'aveva fatta. Era arrivata lì grazie a loro e al suo migliore amico.
 
 
- Non mollare mai, piccola mia.-
- Mamma, papà..?-
- Si, piccola. Noi ci saremo sempre. Lì nel tuo cuore. Ti aiuteremo a continuare a vivere.-
- Mi mancate tanto..-
- Non perdere la speranza, amore. ti vogliamo bene.-
 
 
 
 
 

 
 
 
 
Swaggy's space.
 
 
Yeah, baby!
Questa è la mia prima storia qui, su EFP, sono due anni che scrivo.
Ma credo che questa sia la migliore.
Che ne dite, mi lasciate qualche recensione almeno per il primo capitolo?
Non è il massimo, farò di più nei prossimi.
Qui non si capisce molto, ed è anche corto.
Ma è il massimo che ho potuto fare, avendo poco tempo.
 
 
Spero vi piaccia, è la mia vita scrivere.
Ah, chiamatemi Jes. Preferisco :)
 
 
#Jes is out, now.

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Capitolo 2
*** Capther two - Never mind. ***


CAPTHER TWO - NEVER MIND.


1 July, ore 7.00 am.

Renier era già sveglio da un po', troppo eccitato per l'amica.
Era disteso a petto nudo accanto a lei, scrutandola dormiente.Gli piaceva rimanere a guardarla, non ne sapeva il motivo. Era coaí e basta.
Poi per svegliarla le accarezzò una guancià e si avvicinò al suo orecchio.
"Ronnie, Ronnie, Ronnie. Buongiorno, piccola." La ragazza fece una smorfia e continuò a dormire.
Ren rise sotto i baffi.
Incominciò a baciargli il collo, lei lo odiava perché soffriva il solletico.
"Piccola, ti svegli?" Si sentivano delle leggere risatine provenire dalle labbra inarcate in un bel sorriso della ragazza.



Ronnie's POV.

Tenevo gli occho chiusi, mi piaceva quando mi svegliava cosí.
Per quelle poche volte che lo faceva, era per occasioni importanti.
E quel giorno che occasione importante c'era? Lo sentí alzarsi dal letto. Aprí un occhio per spiarlo e mi accorsi che era in boxer.
Aprí le tende e fece entrare la luce del sole, cosa che i miei occhi non gradirono affatto.
Mi coprí gli occhi posandoci sopra il braccio.
"Sai che odio vederti in mutande, Ren." Sussurrai. Lo sentí ridere.
Era vero, non mi piaceva affatto vedere il mio migliore amico in intimo. Insomma, ci conosciamo sin dalla culla, vivimo insieme.. Ma non riesco proprio a vederlo in mutande. Sarò anche strana, ma é cosí. 
Il letto si muoveva, stava a dire che Ren stava gattonando sopra di me. Alzai il braccio e notai che stava facendo come previsto.
Eravamo amici quasi "intimi" se non del tutto.
Hey tranquilli, essere "amici intimi" non vuol dire essere "scopamici"!
"Ron.." Sussurrò. Sentivo il suo naso strusciare sul mio ventre. Oh, come lo odiavo!
"Renier, farai una brutta fine." lo avvertí. Rise ancora. Cosa ci trovava da ridere?
"Allora alzati." Si stesr su di me a peso morto, facendomi ansimare, poi posò il viso sul mio petto stringendomi a se.
Lasciai perdere e presi ad accarezzargli quei lunghi capelli biondi.
"Ren, cosa c'é di importante oggi?" Alzò lo sguardo e mi squadrò." Che c'é?" Continuai.
"Davvero non ti ricordi cosa succede oggi? Mi prendi per il culo, Ronnie?" Risi di gusto alla sua faccia da clown. Il cellulare squillò.
Ren prese il cellulare e lesse il messaggio per me, con tono ovviamente.
"Salve Victoria, sono Alfredo. Sono uno dei ballerini e l'ho cercata per dirle che é la benvenuta nella crew. Le ricordo che il suo volo parte tra un'ora e mezza, sia pun tuale.
Io e gli altri l'aspetteremo qui, all'areoporto di Boston. Buon viaggio :)
ps. Chiamami pure Alfri, ti sto dando del lei perché é il mio capo a dirlo! Io ti considero già un'amica ;)"

Sgranai gli occhi e mi misi le mani tra i capelli.
"Boston, la crew!" Mi levai Ren-peso morto di dosso e corsi giú per le scale.
Scelta errata. Finí con il cadere sul parché all'ultimo scalino. Ren si affacciò e rise di gusto insieme a me.
"La prossima volta di al tuo gatto che quello non é il letto!" Rise sdraiato, ancora in boxer.
"Ti ha fatto cadere il mio Spike?" Disse scherzando.
Gli feci una smorfia, ancora lí a terra.
"No, mi ha solo ricordato che anche il pavimento ogno tanto ha bisogno di affetto!" Lo guardai. Era ancora lí che rideva. Pertanto in boxer!
Mi misi in piedi e incrociai le braccia.
"Ancora in mutande, stai!" Scese le scale e si mise davanti a me. 
"Se vuoi le tolgo." Lo guardai male e non gli risposi.
Sorrise sghembo e mi prese una mano. Si avvicinò al mio orecchio.
"Anzi, toglimele tu." Con la mia mano cercò di abbassarsi i boxer.
"Renier!" Mi allontanai lui rise divertito. Gli tirai un pugno leggero sul petto.
Mi prese tra le braccia e mi strinse a se, mi scansai.
"Levati, maniaco di un ragazzo in boxer!" Mi allontanai dirigendomi in bagno.
Che matto di un amico che ho, pensai.
"Corri a vestirti tu, ragazza in intimo ancora per poco!" Mi affacciai dalla porta del bagno per guardarlo male.
Che cosa stava insinuando?!
"..Perché tra poco ti vestirai." Continuò. Risi ed entrai in bagno.
"Tu e il sarcasmo andate proprio a braccetto, eh."
Mi stavo pettinando i capelli.
"Si. Proprio come te e la pazienza." 

---

Autor's POV.

"Il signor Renier, é pregato di svegliarsi, grazie." La ragazza cercava di svegliare l'amico per dirgli che erano appena atterrati a Boston.
Ren ci mise un po' prima di spalancare i suoi occhioni verdi.
Quando scesero, si diressero a prendere le loro valigie.
Non si erano portati molto, sarebbero rimasti solo tre giorni. 
Nel cercare Alfredo e gli altri, Ren fantasticava sul ragazzo per cui doveva ballare. Chi sarebbe stato?
Sentí il cellulare vibrare. 
Alfredo l'aveva già vista in foto la ragazza, mentre lei no. Quindi l'unica possibilità di riconoscimento era lei. 

- Ronnie, dirigiti fuori, dall'uscita centrale. Io ti aspetterò con il mio "capo" accanto ad un Rang Rover nero opaco. Se you later, Alfri.- Gli rispose subito.
-Crea problemi il mio amico-fratello? Non vado da nessuna parte senza di lui :)- cosí avrebbero inteso che Ren era d'obbligo trovarsi con lei.

---
Arrivarono fuori e Alfredo si avvicinò a loro, presentandosi.
Salirono in auto, alla guida c'era già un ragazzo.
Biondo, capelli un po' ribelli.
Non notò i suoi occhi, avevi gli occhiali. Notò perfettamente, però, i suoi dolci lineamenti.



Ronnie's POV.

"Quindi ci alleneremo due volte al giorno?" Continuavo a parlare con Alfredo, mentre Ren cercava di capire chi era il ragazzo alla guida.
"oh, che sbadato, non ho ancora fatto le presentazioni. Renier, lui é Justin. Justin lui é Renier."
Si sorrisero, mentre il ragazzo si tolse gli occhiali per guardare meglio Ren. Notai i suoi occhi, erano di un color miele misto al caramello.
Dallo specchietto notai Justin guardarmi. Arrivati all'albergo scendemmo tutti e quattro.
Entrammo con un po' di difficoltà, visti i troppi fotografi. Arrivati nella hall, Alfredo portò Ren a vedere la camera.
Io? Dovevo rimanere a parlare con Justin. Ebbi l'impressione di non piacergli per come mi guardava.
"Tu dovresti essere Victoria.." Perché mi chiamavano tutti cosí?!
"Ronnie é il mio primo nome, per gli amici Ron." Sforzai un sorriso, alquanto nervosa.
"Da quanto é che balli?" Sembrava non importarsene.
"Da quando avevo due anni. La danza é la mia vita."
Non ballavo la solita danza classica o moderna.
Io la parola "danza", la intendevo come movimento e divertimento, intendevo hip hop.
"Bene." Non ero per niente paziente.E io incominciavo a stufarmi dell'atteggiamento di quel ragazzo.
"Posso sapere perché sei cosí freddo nei miei confronti?"
"Non sopporto le persone che si credono alla mia altezza." Cosa?! Avevo sentito bene?
"Io non mi misuro con nessuno." Gli risposi acida. Mi guardò in cagnesco.
"Non devi e.." Notai Alfredo che lo guardava male da lontano. "..scusami, sono soltanto nervoso. Torniamo dal tuo amico e Alfredo."
Scosse la testa e mi prese per un braccio.
Sembravo una bambola per come mi trattava.
Mi scansai.
"Non importa, 'capo'. So camminare anche con le mie gambe."







Swaggy's space.

Yeah, baby!
Eccovi il secondo capitolo.
Wow, una recensione. *-*
Non credevo si notasse nemmeno, la mia storia!
Mi piace molto questa storia, perlomeno il contesto, il modo in cui scrivo è un po' ''rozzo'', come lo definisce un mio amico.
Ringrazio Mels della recenzione, te ne sono grata.
Magari se cresciamo con le recensioni, almeno di due, posto l'altro.
Che ne dite, li facciamo odiare questi due o li facciamo innamorare? **



#Jes is out, now.

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Capitolo 3
*** Capther three - Facebook è come i ragazzi, quando li capisci, cambiano. ***


CAPTHER THREE - Facebook é come i ragazzi, quando li capisci, cambiano.



Autor's POV.

I ragazzi si erano sistemati nelle loro stanze, Renier e Ronnie erano nella stessa.
Affianco c'era la stanza di Alfredo, da una parte, e dall' altra la stanza della madre di Justin, Pattie. In fondo al corridoio, c'era quella di Justin.
Avevano fatto conoscenza un po' con tutti.
Con il manager Scooter, Pattie, la guardia del corpo del ragazzo, Kenny e tanti altri.
Erano in stanza, Renier a farsi una doccia rinfrescante e Ronnie, a guardare quel panorama dal terrazzino.


Ronnie's POV.
Ero posata su quella ringhiera di quel terrazzino.
Boston di sera era proprio bella.
Eravamo a non so quale piano, di un lussuosissimo albergo.
Pensavo.
Alla mia vita, a quel panorama, a dove ero arrivata. Ripensavo ai miei.
"Non hai freddo?" Era Ren, che mi stringeva da dietro, come era suo solito fare quando capiva che c'era qualcosa che non andava.
"Sto bene cosí." Avevo soltanto una cannottiera grigia addosso e un paio di pantaloni lunghi fin sopra il ginocchio. Era estate e faceva caldo. Mi fece il solletico sulla pancia e di scatto mi voltai. Notai Justin guardarci dal suo terrazzino, era con la madre. Quando notò che lo avevo visto, tornò a guardare il panorama.
"Cosa c'é che non va?" Mi disse Ren, poi guardò nella mia stessa direzione.
Entrai dentro e lui gli lanciò un ultimo sguardo, prima di seguirmi.
Mi sedetti sul mio letto. Lui di fronte a me.
"Ho l'impressione di non piacere a quel ragazzo, mi irrita." Gli confessai nervosa. 
"Come mai?" Gli feci una smorfia.
"É stato arrogante prima. Ha paura che mi confronto con lui." Alzai lo sguardo sul ragazzo, che aveva da ridere?
"Wow, inquieti terrore allora." Mi uní a lui e poi dandomi un bacio sulla fronte, andò nell'altra stanza nel suo letto a dormire.




2 July, 8.00 am.

"Sveglia, sveglia, sveglia!" Dio, che baccano che faceva quel ragazzo.
"Renier, ho istinto omicida stai attento." Rise e se ne andò in bagno. Mi alzai con calma e mi cambiai. Verso le 9.00 ci saremmo dovuti vedere nella hall per andare a fare le prove. Ero emozionata e tesa, dovevo ammetterlo.
Mi misi un paio di leggins neri corti, una canotta rossa e le mie converse bianche. Le scarpe per ballare le avevo già nella borsa.
Mi stavo raccogliendo i capelli in una coda alta, quando Ren sbucò dal bagno con una camicia azzurra, jeans e vans nere. Si appoggiò allo stipite della porta.
"Sei sicura di non far sciogliere qualcuno conciata cosí?" Risi.
"Ad essere sinceri non me ne importa nulla. Io sto bene vestita cosí ed é cosí che ballo, punto." Mi sorrise e mi stampò un bacio sulla guancia.
"É che cosí vestita ti mette in risalto tutto quanto, soprattutto.. i tuoi bellissimi addominali." Rise ed uscí.
"Tra quanto dico che scendi?"
"Cinque minuti." Chiuse la porta e finalmente c'era silenzio.
Era sceso a fare colazione con gli altri.
Un po' di rimmel, presi la mia roba e scesi giú.
Mi uní agli altri a fare colazione.
"Buongiorno." Dissero all'unisono Alfredo e Pattie, mentre Justin.. Mi guardò e continuò a mangiare.
Lasciai perdere, dovevo fregarmene.
Ma volevo capire. Perché si comportava in quel modo con me? Che avevo fatto di male?




"Fammi vedere qualche passo, Ron."
Ci eravamo già scaldati un po', Justin era nel suo camerino. Aveva stretto molto don Ren.
"Attacca con la musica." Mise un brano a caso.
Chiusi gli occhi e cercai di capire di che genere si trattava.L'avrei riconosciuta OVUNQUE.
'Yeah 3x', Chris Brown.
Mi scappò un sorriso e cominciai a muovermi a ritmo di musica. A fine canzone mi fermai a guardare davanti a me, sorridendo.
Seduto tra quelle tante sedie c'era un ragazzo. QUEL ragazzo.
Lo rimasi a fissare, fece un sorrisetto e se ne andò.
Ci rimasi di stucco. Era rimasto tutto il tempo a.. Guardarmi?
"Wow Ron. Sei fantastica! Hei, mi stai ascoltando?" Mi mise una mano sulla spalla, continuavo a guardate Justin andarsene.
"É rimasto tutto il tempo qui..?" Ero rimasta stupefatta, a dir poco.
"Chi?" Lo indicai e rise.
"..vedremo che dirà dopo." Lo guardai male.
"In che senso 'vedremo che dirà dopo'?" Rise per la mia faccia e lasciai perdere. Continuammo a ballare, ballare e ballare. Mi rendeva felice.
Amavo più di me stessa ballare.
Alfredo mi insegnò qualche passo, era formidabile.
"Facciamo una pausa, ti va?" Era esausto, si vedeva dai suoi occhi. Gli sorrisi e mi sedetti al bordo del palco.
"Magari ti raggiungo dopo." Acconsentì e si dileguò dietro quei tendoni neri.
Guardai davanti a me, quella stupenda Arena. Sarebbe stato il mio primo ''concerto''.
Da ballerina, ovviamente. Avevo già ballato altre volte in giro, per la strada, per musical, con amici.
E mi reputavano piuttosto brava. Soprattutto Ren. Lui credeva fossi la ballerina più brava al mondo. Sorrisi a questo pensiero e a tutte le volte che abbiamo giocato a Just Dance e a tutte le volte che lo stracciavo. Mi venne da ridere. Guardavo i miei piedi dondolare avanti e indietro, in alternanza, come un altalena.
"Non ti avevo mai vista ridere." Mi era bastato alzare lo sguardo e incontrare quegli occhi nocciola per non sorridere più. Tornai a guardarmi le scarpe.
"Perchè prima non ne avevo motivo." Dovevo pur sempre ridare la stessa moneta, no? Rimase in silenzio, quasi lo avessi spiazzato. Così ripresi a parlare.
"Da quanto tempo eri..lì?" Sorrise, almeno lo intuì perchè non ebbi la forza di guardarlo. Chissà perchè.
"Abbastanza da poterti rivalutare.. Forse." Ci pensai su, alle sue parole. Mi voltai per potergli chiedere il motivo di quelle sue parole ma.. non c'era più. L'ultima parola l'aveva sussurrata. Mi distesi e guardai quel soffitto di cavi, fili e luci.
'Chissà come sarà vivere un concerto da quassù.' pensai.



"Ren..?" Giravo per i corridoi delle quinte invano.
Avevo visto Mama Jan e Scooter, ma loro non sapevano dov'era Ren. Era stupido urlare per i corridoi, ma non avevo altra scelta se quel fottuto ragazzo non spuntava fuori!
"Renier, dove sei?" Non lo trovavo, era inutile. Finì davanti alla porta di un camerino. Casualmente il suo. La porta era accostata e da uno spiraglio si vedeva lui che si guardava allo specchio e si pettinava quel ciuffo ribelle. Bussai e lui si voltò. 
Come ho fatto a non accorgermi che è a petto nudo..?' pensai. Era irritato della mia presenza. Lo sentivo sulla pelle.
"Cosa c'è?" Ecco che tornava il ragazzo arrogante di sempre. Ci avevo sperato un po'.
"Sai dov'è Renier?"
"Non mi interessa." Si voltò e si mise una maglietta bianca e poi scansandomi, uscì.
Gli urlai dietro, ero stanca del suo comportamento.
"Grazie per la tua arroganza, mi sei di molto aiuto!" Si voltò e fece uno smorfia. Ma chi si credeva di essere?
Dopo un po' trovai Ren con Alfredo che giocavano a prendere in giro qualcuno dello staff.
"Si può sapere che state facendo?" Si voltarono e risero. Poi mi dissero di tacere. Alfredo mi prese per mano e mi potò in una stanza.
"Si può sapere dove mi stai portando, Alfri?" Gli dissi. Continuava a ridere insieme a Ren. Ma che stavano escogitando?
Potevo intuire qualcosa dal fatto che Ren era rimasto nell'altra stanza a fare da 'palo' e che mentre mi portava in un'altra stanza, notai una scritta.
'GOTCHA'. PRESO.
Che diamine state facendo voi due, si può sapere?" Mi irritava essere all'oscuro di qualcosa. Soprattutto se c'ero in mezzo io.
Alfredo mi disse di tacere e mi chiuse in uno stanzino buio. Cercai di aprire la porta, ma poi sentì dall'altra parte sussurrare qualcosa.
"Ron, stai al gioco ti prego."
"Chi è la vittima..?" Alfredo mi parlava da dietro la porta.
"Bieber." Allettante come scherzo. Incominciai a stare al gioco, anche se non avevo capito qual'era il mio scopo.
Sentì dei passi e delle voci. Saranno state Ren e Alfredo. Incominciarono ad urlare e sbraitare qualcosa del tipo "è scomparsa, non sappiamo dov'è, non la trova nessuno!"
Ecco a cosa servivo, IO.
Ero il 'traguardo', diciamo così. Sentì il cellulare vibrare, lo presi. Ero connessa a internet, chissà come mai.
'Chatlog: Jswag ti ha inviato una richiesta di chatting.'  Chi sarebbe mai stato? Chi mi avrebbe mai inviato una richiesta di chatting? Non ne feci conto e l'accettai.
Per il momento non mi rispondeva nesssuno, poi tutto d'un tratto aprirono la porta e buttarono dentro qualcuno che andò a finire su di me.
Eravamo COMPLETAMENTE appiccicati l'un l'altro.
Sentivo il cuore battere, ma non me ne capacitavo. Non riuscivo a capire chi mi fosse caduto addosso.
"Si può sapere chi sei?" dissi sussurrando.
"Ronnie..?"  Come avrei potuto rispondergli? avevo il suo fiato che ostacolava il mio battito cardiaco e il mio regolare respiro, avevo lui che continuava a tenere le sue dannate mani sui miei fianchi. 
"Justin..?" Finalmente riuscì a parlare.
"Perchè sei qui?" Sentivo le sue labbra muoversi ad un passo dalle mie. Non le toccava, quasi le sfiorava. Era come se stesse sfiorando il mio cuore, ma con delicatezza.
"Potrei farti la stessa domanda."
"Perchè siamo così dannatamente vicini, eh?"
'Oh no Bieber. No, queste domande non le accetto. Il mio cervello è ancora in tilt per il tuo corpo così vicino al mio.'
 pensavo senza freni.
Cosa avrei dovuto fare? tutto d'un tratto sentì la sua fronte posarsi contro la mia e le sue mani scivolare dietro la schiena. Aveva una voce così dannatamente sexy che.. quello che sto per dirvi sarebbe censurato!
"Senti, scusami per come mi sono comportato. è solo che..Dio, abbracciami." Mi strinse a se. Rimasi scioccata. Ma di brutto, eh.
Cosa era successo? Cosa era cambiato in lui? e questi sbalzi d'umore?
Stava di fatto che posai la testa sulla sua spalla e misi le braccia intorno al suo collo. Era dolce quel momento. Forse sarebbe stato il primo e l'ultimo.
E forse è vero.
La felicità mi colpì, come un treno su un binario.





Swaggy's space.


I'm here, baby!

Scusate, scusate, scusate.
Non ho avuto tempo di postarvi il capitolo, perchè ero MOOOOLTO impegnata.
Sono una ragazza impegnata io, eh. u.u
I'm serious, è PENOSO a dirla tutta.
SOno due ore che lo sto scrivendo e.. più lo rileggo, più vedo che non mi piace.
Non è vero, lo sto publicando senza leggerlo perchè non voglio rileggere i miei orrori >.<
Ora vado, mi aspetto almeno una vostra bellissima recensione. *-*

Un bacio, Jes.




I'm out, now.

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Capitolo 4
*** Capther four - Sembravi tutt'altro agli occhi altrui. ***


CAPTHER FOUR - Sembravi tutt'altro agli occhi altrui.





Autor's POV.

I giorni passavano, e il primo concerto per Ronnie era sempre piú vicino. Era l'8 luglio e il caldo continuava a farsi sentire sempre di piú.
Tra lei e Justin c'era sempre quell'aria di intesa e sfida, mentre tra lui e Ren, andava a gonfie vele.
Quasi si conoscessero da una vita.
Quel giorno venne la brillante idea a Pattie di andare al mare e prendersi una giornata di riposo.
Ronnie era contraria, ma dovette accettare. Preferiva stare all'aperto piuttosto che chiusa in stanza d'albergo.


Ronnie's POV.
Indossai il mio costume nero, il mio preferito ed uscí dal bagno.
'Che ci fa Justin qui?!' Quel pensiero mi fece andare nel pallone.
Nessuno si mosse, io rimasi sulla porta a guardare lui, che mi squadrava dalla testa ai piedi. Che aveva da guardare? Ah. Ero in costume.
"Ne avete ancora per molto..?" Non sapevo se farlo santo o ucciderlo in quello stesso momento, a Ren.
Gli passai davanti, quasi ad andargli incontro e feci una smorfia proprio accanto a lui.
Si voltò e prese ad urlare, piú che parlare. Con tranquillità presi i miei short di jeans e li infilai.
"Si può sapere che ti ho fatto di male?"
"Ti posso fare la stessa domanda!" Piú mi parlava, piú mi irritava quel ragazzo.
"Te l'ho chiesto prima io!" Si avvicinò bruscamente, facendo battere il suo petto contro il mio.
'Perché ho i brividi, non fa freddo.' Cosa incominciavo a pensare..?
"e allora? Sei tu che ha incominciato a mancarmi di rispetto dal primo giorno!" Gli puntai un dito contro il petto, facendolo indietreggiare. Rise sghembo. Stavamo litigando e lui rideva?
"..sei solo una bambina, se fosse stato per me, non ti avrei mai scelta!" Mi allontanai di poco. Come poteva ferirmi cosí? Ma non bastò. "..orfanella del cazzo."
Quasi lo sussurrò, la percepii come una pugnalata al cuore.
"Scusami..?" Quasi diventavo isterica. Si voltò e me lo ripeté in faccia.
"Okay, non ho problemi! Te lo ripeto quante volte vuoi! Orfana, orfana, ORFANA! sei contenta ora?!" Continuava ad urlarmi contro.
Non capiva che aveva messo una mano sul fuoco? Non capiva che cosí mi faceva scatenare? Incominciai a piangere e mi buttai su di lui.
"Non ti permettere mai piú, é chiaro?!" Continuavo a tirargli pugni sul petto, ma invano. Sembrava quasi che gli facessi il solletico. Dall'altra stanza arrivarono Ren e Pattie.
Il primo mi prese e mi allontanò da lui, ma non abbastanza per evitare che stampassi in faccia a quello sfegatato di Justin, un bello schiaffo.
Voltò il viso, poi si toccò dove lo avevo colpito.
Se lo meritava, se lo meritava tutto! Nonostante tutto io continuavo a piangere.
Lui se ne fregava.
"Basta! Victoria, cazzo, calmati!" Ren sapeva come fermarmi. Quando mi chiamavano con il mio secondo nome, cosa che odiavo, mi fermavo immediatamente. Pattie era accanto a suo figlio a vedere come stava.
Sembrava non gli avessi fatto nulla, stava quasi bene a differenza mia.
Mi sentivo ferita, rotta e frantumata dentro. Mi sentivo persa e vuota di ogni minima speranza.Sentivo che un altro colpo cosí, mi avrebbe fatto fuggire dal mondo.
"Renier, andate con Kenny e Alfredo in macchina, noi arriviamo tra un po'." Ren fece cenno con il capo e mi portò fuori da quella stanza.
Mi prese per mano e ci dirigemmo in ascensore.
Entrata lí, non versai piú lacrime.
Ren aveva sentito tutto e non aveva bisogno di spiegazioni.
Stava di fatto che entrata in auto, il mio migliore amico diede spiegazioni veloci a Kenny e Alfredo, curiosi dell'accaduto e del mio stato di dolore.
"Ronnie.." Kenny sembrava cosí premuroso nei miei confronti. "Mi dispiace tanto, ma non so darti spiegazioni. Perché non provate ad essere gentili l'un con l'altro?"
"Facile a dirsi. Basta che si scambino uno sguardo purché si scateni il putiferio!" Intervenne Alfredo con un pizzico di ironia." è dal primo giorno che vanno avanti così." continuò.
"Tu e quel ragazzo siete due mine vaganti." Disse scherzando Ren.
Mi scappò un sorriso.
Forse dovevo provare a non rispondere con tono quando mi provocava.


                                                                                                                             - - -


Eravamo arrivati in spiaggia già da un po' e stavo parlando con Pattie sotto l'ombrellone, mentre Kenny Alfredo e Justin giocavano a pallone. Era bello vederli. Sorridere.
Rimasi a scrutare Justin.
Il suo fisico non era proprio scolpito da palestrato. Però dava il suo bel vedere. Poi i suoi occhi insieme al suo dannatissimo sorriso..wow, non avevo mai visto cosa piú bella.
'Ron, perché lo stai guardando con occhi diversi?' pensai.
"Hei, ti stai per caso innamorando?" La voce della donna mi catturò.
"Eh? Pattie, ma cosa dici ti pare." Sorrise premurosa.
"Ti ho vista adesso. Come hai incominciato a 'notarlo' se si può dire." Mi alzai dal lettino e questo Justin lo notò.
Bum. Bum. Bum. Perché il mio cuore aveva accellerato il suo solito battito?
"Se andiamo a farci una passeggiata, ti racconto." Pattie accettò e si alzò anche lei.
Diedi un ultimo sguardo a Justin ancora intento a guardarmi.
Questo mi fece avvampare. Una palla gli arrivò sul petto. Mi scappò una piccola ed innocente risata. Lui lo notò. E mi sorrise dolcemente.

"Per qualsiasi cosa io ci sono, sappilo Ron. Puoi considerarmi un'amica." Mi trasmetteva tanta sicurezza, quando parlava. Era tanto premurosa e dolce, quando crudele e severa. Perfetta direi.
"Justin é strano."
"Questo lo sappiamo da molto prima di te."
Quel pizzico di ironia ci voleva per far sciogliere il ghiaccio. Non mi ero mai confidata con lei prima di quel momento. 
"Pattie, io lo guardo con occhio diverso." Sorrise alla mia affermazione. Ops.
"Lo avevo notato già. Posso chiederti una cosa?" Le sorrisi senza far trasparire quel pizzico di imbarazzo che provavo. Ero brava a far trasparire i sentimenti.
"Tutto quello che vuoi."
"Perchè litigate come cane e gatto?" Bella domanda.
"Io e Justin, intendi?" Fece cenno di si con la testa e continuai. "Beh, non lo so. Potrei porre  questa domanda a lui, peccato che non troverei risposta. E' arrogante con me. Crede voglia superarlo e non so nemmeno in cosa. Il problema è che.. non credo gli rivolgerò parola più facilmente ora dopo stamattina." Chiudemmo lì il discorso.. Diciamo.
Tornando ai nostri ombrelloni mi distesi sul lettino e chiusi gli occhi. Sentivo il mare. Il vento e quel silenzio che portano le onde. Sentivo qualcosa nell'aria, ma non capivo cosa.
Sentivo la felicità colpirmi di nuovo. O meglio, quello era Justin.
Aprì di botto gli occhi e me lo ritrovai sopra. Quella situazione era piuttosto imbarazzante.
'Perchè con te non riesco a mascherare le mie emozioni?' pensai, pensai e ripensai. Non riuscivo proprio a darmi una risposta.
Le sue labbra a due passi dalle mie, il mio cuore che.. avevo paura riuscisse a sentirlo Justin.
I suoi occhi, oh.. Mi rapivano in un modo assurdo.
Come il mare rapisce il sole al tramonto e lascia andare la luna di notte.
"Justin, lasciala perdere." Ren era molto protettivo nei miei confronti. Soprattutto dopo tutto quello che mi faceva passare quel ragazzo. Fortuna che era arrivato lui, io non avrei trovato la forza di reagire.
Rimasi lì con il suono del suo cuore sulle labbra.
'Che mi sta succedendo..?' pensai.





"Ahi, Ron  brucia." Risi e continuai a spalmargli il doposole.
"Potevi stare più attento a non bruciarti." Sorrise e dallo specchio mi strinse una mano.
Si voltò verso di me e mi guardò premuroso e con dolcezza. Cosa tramava?
"Vieni qui." Mi strinse in un abbraccio. Lo ricambiai. 
'Come faceva a sapere che avevo bisogno di un sostegno? Oh, già. è il mio migliore amico.' Mi scappò un sorriso a quel pensiero.
"Ti voglio bene Ren, e ti prego.. non abbandonarmi mai." Tenevo a quel ragazzo più che a me stessa.
"Non lo farei mai, sei un pezzo di vita. E io vado avanti ricordando e vivendomi la mia vita." sorrisi a quel pensiero e gli stampai un bacio sulla guancia.
Nell'altra stanza c'erano Justin e Alfredo. Il primo entrò e ci vide. quasi sembrava che sbiancò.
"Scusate io.." Balbettava, per caso?
"Tranquillo, ora me ne vado." Sbattei la mia spalla contro la sua, mi fermò e Ren se ne andò lasciandoci soli.
Chiuse anche la porta, wow. Mi sedetti sul letto.
"Senti io ti devo delle scu.." non lo feci parlare. Avevo finito di farmi mettere i piedi in testa.
"Si può sapere che ti passa per la testa? Cosa ti ho fatto di male? Mi tratti male da primo giorno che sono arrivata qui! Non ho ancora fatto il mio primo concerto e già ho una voglia matta di andarmene. Ma no, non lo faccio! Perchè? Perchè Alfredo me lo impedisce. Se sono ancora qui è per merito suo, dovresti ringraziarlo." Feci per andarmene, ma mi prese bruscamente e mi sbattè al muro, cosicchè me lo ritrovai come poco tempo prima in spiaggia, a due centimetri da me.
'Cuore ti prego. smettila, prima o poi esploderai.'
"Smettila di scappare, cristo. Rimani qui e ascoltami per una volta." Ne avevo davvero la forza..? Calmai il mio respiro e gli feci cenno di parlare. Si allontanò da me, per fortuna.
"Sto passando un periodo di merda, con Selena va di male in peggio e la colpa è tua!" Mia?!
"Dovrei? Dovrei centrare qualcosa tra voi due?! Siete voi la coppia, non sono la puttana che mette fine a tutto! Justin, apri gli occhi. Io non sapevo nemmeno che v-voi due.. stavate insieme." Quela notizia mi distrusse, dentro e fuori. Per poco non scoppiavo a piangere. Le gambe incominciarono a tremare. Tanto.
'Fanculo Justin. Tu e il tuo dannato fascino, mi smonti la maschera  così.' pensai.
"Se magari mi fai finire." Mi guardò male. "Selena sa che sei qui ed è gelosa. Girano voci su di me e di te che non ti puoi nemmeno immaginare! Sto cominciando a dubitare di amarla per colpa tua.." Si mise le mani tra i capelli. Mi sedetti accanto a lui.
"Dubitare di amarla..? Per colpa mia? Io adesso cosa.." Mi guardò e mi prese il viso con delicatezza, nonostante la rabbia e la tristezza che si aggirava nell'aria.
"Centri. Eccome se centri Ron." sorrisi.
Era la prima volta che chiamava così.



Swaggy's space.

Ho poco tempo e devo andare.
Aspetto una vostra recensione, davvero tanto.
Jes vi ama.


I'm out, now.

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Capitolo 5
*** Capther five - Il migliore amico è colui che non ti abbandona mai. ***


CAPTHER FIVE - Il migliore amico é colui che non ti abbandona mai.






Autor's POV.

Avete presente quando tutte le cose sono confuse?
Quando credi o pensi sia una determinata cosa, invece se ne dimostra un'altra.
Ronnie si sentiva esattamente cosí.
Con un dolore dentro.
Quando Justin le aveva preso il viso tra le sue mani lei se ne andò.
Per volontà e per istinto. 
Uscita fuori incontrò Renier, che la invitò a salire sulla terrazza all'ultimo piano.
Accettò, e con tutto l'autocontrollo possibile lo seguí.







Ronnie's POV.

Che bel panorama che c'era da lassú.
Non ci ero mai salita in quel lasso di tempo. Mi posai sulla ringhiera e Ren fece lo stesso, guardando entrambi il tramonto.
C'era silenzio, e nessuno dei due voleva aprire bocca.
Cosí ruppi quella quiete.
"Pensare che dovevamo rimanere solo tre giorni." Sorrisi sghemba.
"Già. Ma solo perché il concerto é stato spostato." Volevo tornare alla mia solita vita per qualche giorno.
"Quando torniamo a casa?" Sbuffò alla mia domanda.
"Credo di prenotare il volo per il giorno dopo il concerto." Lo guardai con occhi sognanti e mi feci spazio tra le sue braccia. Mi accolse dolcemente, il mio Ren.
"Perché sei cosí dannatamente.." Lo guardai e interruppi.
"..bella?" Rise.
"Stupida e testarda?" Mi accarezzò i capelli per poi lasciarmi un bacio sulla guancia.
"Ho preso dal mio fratellone acquisito." Ridemmo insieme.
Mi era mancato fare gli stupidi insieme.
"Vi avevo dato per dispersi!" Pattie batteva la fiacca, sembrava avesse fatto cinque piani a piedi e di corsa.
"Troppe scale?" Disse Ren.
"Hei Don Giovanni, piuttosto che sfottere vai giú da Justin che ti vuole parlare." Ren mi guardò e gli feci cenno che andava bene.
Mi strinse a se per poi andare via.
Rimasi lí con Pattie, di nuovo.
"Di cosa devono parlare?" Pattie si avvicinò e mi parlò guardando il panorama.
"Un po' di tutto. Sai, ormai Justin considera Ren un amico fidato. Si trova bene con lui. Ma il problema sei tu." Sbuffai rumorosamente.
"Cos'ho che non va per quel ragazzo?" Dissi irritata.
"Per QUELLA ragazza, semmai."
"Parli di Selena?" Mi si formò un nodo in gola al solo pronunciare il suo nome.
"Non gli piaci. Nel senso, é solo gelosa. Ha notato una rivista con una foto tua e di Justin in copertina, allora si é insospettita."
Deglutii.
"Mia e di J-justin?" Sorrise abbastanza tranquilla.
Cosa che io non ero affatto.
"Tranquilla, Ron. Hai presente le prove che avete fatto tempo fa? La coreografia di 'Boyfriend'." Cercava il mio sguardo.
"Ho presente, sí."
"Un fotografo é scappato alle grinfie di Kenny e vi ha fotografato per un po'." Mi misi una mano davanti gli occhi. Non ci potevo credere.
"Non mi dire che é entrato quando Ren e Alfredo hanno avuto la brillante idea di far ballare me e Justin sulle note di quella canzone."
Rise di gusto e io lasciai perdere la serietà unendomi alla sua dolce risata.
"Colti sul fatto." La guardai e mi sorrise allegramente.
"Che foto c'era in copertina?" Gli chiesi curiosa.
"Quando quel pinguino di mio figlio sembrava volesse baciare la sua pinguina, talmente eravate appiccicati."
Risi per non piangere. Ero piegata in due e devo dire che quella donna era proprio simpatica!
"No ti prego, non ci credo! che cosa umiliante!" Continuava a ridere anche lei.
"Ronnie devi accettare la crudele verità." mi sorrise teneramente.








Justin's POV.

"Ren, non fare una parola con Ronnie della nostra chiaccherata, okay?" Non mi rispose. C'era qualcosa che non mi voleva dire.
"Ren..?" Parlò. Finalmente si decise ad aprire bocca.
"Non riesco a nasconderle le cose, lo sai. É come una sorella per me." Quasi balbettava. Feci un respiro e gli sorrisi.
"Okay, so per certo che ti chiederà di cosa abbiamo parlato. Vai tranquillo, ma non entrare troppo nei dettagli." Sentimmo delle voci provenire dal corridoio. Accompagnai Ren alla porta.
Erano mamma e Ron. 


<<"Smettila di scappare, cristo. Rimani qui e ascoltami per una volta." Ne avevo davvero la forza..? Calmai il mio respiro e gli feci cenno di parlare. Si allontanò da me, per fortuna.
"Sto passando un periodo di merda, con Selena va di male in peggio e la colpa è tua!" Mia?!
"Dovrei? Dovrei centrare qualcosa tra voi due?! Siete voi la coppia, non sono la puttana che mette fine a tutto! Justin, apri gli occhi. Io non sapevo nemmeno che v-voi due.. stavate insieme." Quela notizia mi distrusse, dentro e fuori. Per poco non scoppiavo a piangere. Le gambe incominciarono a tremare. Tanto.
'Fanculo Justin. Tu e il tuo dannato fascino, mi smonti la maschera  così.' pensai.
"Se magari mi fai finire." Mi guardò male. "Selena sa che sei qui ed è gelosa. Girano voci su di me e di te che non ti puoi nemmeno immaginare! Sto cominciando a dubitare di amarla per colpa tua.." Si mise le mani tra i capelli. Mi sedetti accanto a lui.
"Dubitare di amarla..? Per colpa mia? Io adesso cosa.." Mi guardò e mi prese il viso con delicatezza, nonostante la rabbia e la tristezza che si aggirava nell'aria.
"Centri. Eccome se centri Ron.">>



Ancora non capisco perché ho fatto quell'affermazione, non dovevo proprio. So solo combinare casini, io.
Ron mi notò, quasi avevo voglia di toglierla dal mondo.
"Sforzati un po', dai Justin." Lo ascoltai e le feci un mezzo sorriso.
Lei mi guardò male poi entrò in stanza.
"La vedi? Mi istiga cosí. Non la sopporto piú!" Mi batté una mano sulla spalla e mi sorrise.
"Dai, ora vado. Ci vediamo dopo a cena." Fece per andarsene.
"Scende dopo Ron?" Chiesi speranzoso del contrario. Che domanda del cazzo.
"Credo di si." Lo guardai distrutto e scoppiò a ridere come non mai.
"Ah, Ren." Si girò verso di me.
"Hai ancora da rompermi?" Risi.
"Stasera arriva Selena e.. Non vorrei ci fosse Ron. Convincila a non venire." Mi guardò furbo.
"Le dirò di mettersi il suo bel vestitino nero corto corto  attillatissimo, con dei tacchi vertiginosi per farti eccitare fino a dover tornare in camera tua, pechè avrà risvegliato troppo il tuo carissimo 'Jerry'."
C'era da piangere, ma risi. 
"Jerry starà al suo posto, tranquillo. E poi a me non interessa Ronnie." Rise ed entrò nella sua stanza.
Chiusi la porta e mi buttai sul letto.
Mi era arrivato un messaggio.

-Amore, tra una mezz'ora sarò da te. Se non vuoi che combino casini, fammi conoscere la tua amichetta. A dopo, ti amo.- 
Chi poteva essere se non Selena?
Stavo incominciando a pensare che forse la dovevo lasciare.
Ma era una ragazza talmente dolce e premurosa che.. Forse a lei sarebbe piaciuta Ronnie. Magari se se la portava in tour con lei non avrebbe rotto a me!
Però c'era da dire che Ronnie era una ragazza proprio carina. Aveva degli occhi.. Strani.
Insomma, lo notai quanche giorno prima, quando ero sopra di lei.

Il cuore batteva, batteva forte ma non ne sapevo il perché.
Non ne avevo la minima idea.
Ero contento di rivedere Sel.
Tornava da un viaggio in Florida.
Mi misi un paio di pantaloni neri, con una camicia bianca.
Sistemai quel ciuffo ribelle, mettendo un po' di gel.

'Chissà se quella ragazza mi salterà addosso, appena mi vedrà.' Sorridendo, pensai.





Ronnie's POV.

"Renier Wilson, lasciami immediatamente!" Continuava a ridere.
Ero scalza, mezza nuda, e quello stupido di un migliore amico mi portava avanti e indietro per i corridoi. Avevo soltanto una sua maglietta che a malapena mi copriva il sedere!
Gli parevo per caso un sacco di patate?! Cercando di fare la seria, fui contagiata purtroppo. 
Mi misi una mano sul collo, non sentí piú il ciondolo.
"Ren, ren, ren!" Tiravo pugni sua sua schiena e scalciavo, ma era tutto invano.
"Renier, dannazione, fermati!" Si fermò di colpo, avendomi sentito alzare la voce di 8 toni. Mi mise giú e mi sitemai la maglietta, senza curarmi del fatto che ero in mutande nel corridoio di un albergo.
Mi misi a gattonare sul pavimento.
"Che diavolo st.." Mi voltai verso di lui.
"Il ciondolo, Ren." Si mise una mano tra i capelli poi corse.
"Vado a cercarlo nell'altro corridoio, tu cerca qui." Gli urlai un "okay" visto che ormai era andato.
Non lo trovavo. Davanti al tavolino.. Niente.
Forse dietro la poltrona? Niente di niente. Passai davanti a tutte le porte, ancora era andata a finire sotto qualcuna di esse.
Ero davanti ad una porta e guarda caso, di chi era la stanza?
"Dovrebbero ingaggiarti come spia, sai?" Alzai lo sguardo e rimasi folgorata.
Era..a petto nudo. Si stava abbottonando la camicia. Scossi la testa.
'Ronnie, calma gli ormoni dannazione.' ripetei a me stessa.
Mi alzai in piedi e rimasi a guardarlo.

Quanto cazzo era bello?! Okay, forse questi pensieri nascosti dovevano rimanere tali.
"Sta-vo cercando una cosa." Non riuscivo a parlare.

'Stupidi ormoni, mi state mandando su di giri!' pensai.
Rise sulla porta e si lasciò quella camicia semi-aperta, talmente aderente che quasi sembrava non ce l'avesse addosso.
"Cosa hai perso?" Sembrava sincero.
'Da quando il signorino Bieber é gentile? O meglio..aspetta. Bieber e la gentilezza non si conosco nemmeno!' Che pesiero alquanto veritiero.
"Qualcosa di mio." Sorrisi beffarda e me ne tornai a gattonare per i corridoi.
Justin era tornato in stanza sentendo il cellulare squillare. Credevo fosse Selena, poiché aveva detto "ciao amore".
A meno che non chiamasse 'amore' chiunque lo chiamasse.
Continuai la mia ricerca lungo il corridoio. Niente di niente.
L'agitazione continuava a salirmi letteralmente, fino ad arrivare al midollo. Tornai indietro sempre gattonando e ri-passai davanti la stanza di Justin.
CASUALMENTE aveva lasciato la porta aperta.
Continuavo a gattonare e lo sentí parlare al telefono.
"No, no Ryan é tutta tua se vuoi conoscerla. Io ho Selena, sai com'é." e poi una risata che quasi non finiva piú. Tornai di poco indietro e lo guardai.
Aveva chiuso la chiamata e mi guardava piegato in due.
Mi fermai sulla soglia della porta e mi sedetti sulle mie stesse gambe.(?)
"Cos'hai da ridere, Drew?" Mi piaceva istigarlo, anche perché odiava essere chiamato con il suo secondo nome. Come me daltronde.
"Ma..-rise e poi si riprese.- ti sei vista?" Mi guardai e.. Ops.
Allungai la maglia fino alle ginocchia e diventai paonazza dall'imbarazzo.
"smettila." Guardavo la moquette per non ridere.
Lo guardai di sfuggita e venne da ridere anche a me. 
La sua risata era..
Una melodia. Di quelle che ascolteresti sempre.







Spazio alle cazzate.


Come state? domanda alquanto insignificante.
Mi perdonerete mai? :/
Ho avuto problemi con la scuola e.. capitemi, come punizione niente computer .-.
Mi sono potuta collegare soltanto con il cellulare, di nascosto dalla mia mommie :3
TORNANDO A NOOOOOOOOOI..
Mi scuso INFINITAMENTE di non averlo postato prima.
ringrazio tanto chi ha recensito e chi leggerà e chi recensirà ancora. (?)
Da oggi vi premetto una cosa: OGNI venerdì o sabato vi posterò il capitolo. SE posso anche due alla settimana, ma devo vedere come vanno le cose.
Il capitolo mi fa ABBASTANZA schifo, anzi è rivoltante.
Avrei potuto fare di meglio, l'ho riletto e riletto, correstto e ri-corretto ma sempre una schifezza è.
Si insomma, lascio a voi i commenti. v.v
Bye girls! Luv ya so much ;)






#I'm out, now.




Un bacio, Jes.

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Capitolo 6
*** Capther six - Never mind, go on. ***


Capther six - Never mind, go on.





Autor's POV.

Ronnie, quella sera scese giú a mangiare anche se non ne aveva molta voglia.
Si sistemò i capelli in una semplice coda, jeans e una maglietta nera. Non sapeva dell'arrivo di Selena.
A lei non le era mai andata molto a genio, sin da bambina.
Scesa giú, trovò il suo posto occupato da una ragazza, era di spalle. 





Ronnie's POV.

"Scusami, quello é il mio posto." Dissi abbastanza tranquilla.
La ragazza si voltò e per quanta memoria fotografica potessi avere, quella doveva essere Selena.
Mi si formò un nodo alla gola quando lei si alzò. Mi sorrise.
Sembrava falsa a primo impatto. 
Pantaloni a tre quarti bianchi, scarpe col tacco e maglietta abbastanza larga. I capelli? Sembravano fatti a mano.
"Tu devi essere Ronnie, piacere." Mi allungò una mano che io strinsi, le sorrisi.
"Piacere mio, tu devi essere Selena."
Sentí Justin sbuffare e guardarci con disprezzo.
"Smettila di fare la leccaculo, lo sai benissimò chi é, Ronnie." Selena si girò e fece una risata abbastanza nervosa. 
Io, come sempre, gli risposi a modo.
"Scusami se volevo essere gentile con la tua ragazza." Mi fece una smorfia.
"Scusami se ho preso il tuo posto, io.." La interruppí.
"Tranquilla, vado a prendermi un'altra sedia." Mi sorrise e si risedette al suo posto.

'Che diavolo ci fa quella qui?!'
Uscí dal ristorante abbastanza alterata e andai verso Kenny che era seduto nella hall.
"Kenny che diavolo.." Alzò una mano per farmi tacere, e io lo guardai male.
Mi guardò e scoppiò a ridere sicuramente per la mia faccia, ma non mi fece continuare.
"Stai tranquilla, Ron. É una ragazza dolcissima e simpatica. le piacerai." Mi buttai di fianco a lui.
"Perché non sei a tavola con gli altri?" Lo guardai smanettare con il suo i-phone.
"Non avevo molta fame, siediti tu al mio posto se vuoi."
"Sinceramente, la fame ormai é passata!" Sbuffai. "perché kenny..?" Feci finta di lagnarmi.
"Smettila di fare la bambina, in fondo Justin ti vuole bene." Mi sorrise.
"Ma non mi importa un fico secco di quel pinguino ritardato, chiedo perché lei qui."
L'omone scoppiò a ridere, mentre io attendevo una sua risposta.
Mi voltai a guardarlo ed era piegato in due.
"Mi rispondi?" Cercai di smuoverlo, ma non la voleva smettere!
Arrivarono Ren e Alfredo che mi videro per terra a schiaffeggiare Kenny che non ne voleva sapere di smetterla. 
"Ron, si può sapere che cosa sta succedendo?" Mi voltai verso il mio migliore amico con una faccia distrutta.
"Non lo so, ho detto una cosa e lui é scoppiato a ridere."
I due si avvicinarono, Ren mi lasciò un bacio sulla guancia e si sedette dietro di me, per farmi poggiare su di lui. Alfredo invece, si sedette accanto a Kenny che si era rimesso composto.. Ma ancora non la smetteva di ridere!Avrei voluto sapere tanto il perché.
"Allora Kenny, si può sapere perché ridi cosí tanto?" Chiese Alfri.
"Si stava lagnando e ad un certo punto ha chiamato Justin.." Rise e poi continuò. "Pinguino ritardato!"
Risero anche Alfredo e Ren, ma era una risata normale!
"Oddio kenny, e tu stavi ridendo perché gli ho dato del pinguino ritardato?" Lo guardai cosí: -.-
E Alfri sorrise.
"Kenny ha la risata facile, devi saperlo." Smise e poi riprese il suo cellulare.
"Non centra nulla, ma guarda wui. Guardando questo e sentendo Ron fare quella affermazione.." Riprese a ridere come un matto.
Io gli staccai il cellulare dalle mani e vidi insieme a Ren il perché della sua risata.

'Ora capisco' mi venne da ridere.
Alfri si avvicinò e si sporse sul cellulare incuriosito.
Dopo quello, avrei riso anche io in quel modo.. E cosí feci.
Era una gif, dove Justin era da Ellen e si tirava su i pantaloni, camminava da pinguino e poi correva verso l'uscita sbagliata.
Anche Ren e Alfredo furono contagiati.
"Questa dobbiamo dirla a Millor!" Disse Alfri, che trascinò Ren con se.
Kenny si era ripreso dal suo stato di ridarella e mi disse di sedermi accanto a lui.
"Cosa c'é che non va?" Cercava di rassicurarmi.
"Ho paura per il concerto." Lo guardai.
"Non devi preoccuparti, sarai bravissima e poi sarà soltanto domani." Finí la frase con una leggera risata.
"Grazie per il conforto, Kenny!" Ridemmo ancora, ma la mia fu interrotta al solo vedere Justin e Selena uscire mano per mano dalla sala ristorante. Ridevano.
Poi lui mi vide e.. Mirò dritto portandosi dietro Sel. Perché si comportava in quel modo?
"Andiamo Kenny." Selena mi guardava e poi riguardava Justin.
"Perché non la portiamo con noi?"
"Selena, non dire stupidaggini." Lei si fermò e lo guardò seria.
"Justin, smettila. Lei verrà con noi." La vidi avvicinarsi a me e sorridermi calorosamente.

Tutti quei sorrisi mi mettevano un po' di paura.
"forza, dai.. Vieni con noi." Le sorrisi scuotendo il capo. Non avevo voglia di fare il terzo in comodo.
"Non voglio creare disturbo, e poi vorrei passare un po di tempo con Ren." Le sorrisi, sperando che se la bevesse.
Fece un sospiro, sembrava ci fosse rimasta veramente male.
"Oh.. Capisco." guardò Justin e poi mi salutò.
"Rimane fino al concerto, vuole vederti ballare." Ren mi fece saltare, non sapevo fosse tornato.
"ah.. Aspetta, cosa?!" Lo guardai male male male male.
"Smettila di fare la stupida hai capito bene!" Rise e mi abbracciò.
"Ti lascio con il tuo affetto, vado in camera." Mi alzai, ma mi fermò per un polso.
"Non vai a salutare gli altri? Digli almeno che non mangi."
In effetti quella sera non avevo toccato cibo. gli sorrisi e andai nella sala ristorante.
Mi poggiai con le mani sulla sedia di Pattie e Scooter.
"Come procede la cena?" Gli dissi mostrandogli il mio sorriso migliore.
"Senza di te, Renier, Justin e Selena." smorzai una risata.
"Ero passata soltanto per un saluto, torno su in camera." Guardai Alfredo ed era proprio buffo. Si stava strafogando con un piatto di pasta. Mentre me ne andavo gli dissi "Cerca di non ingozzarti troppo, mi servi domani sera!" Gli feci un occhiolino e lo sentí parlare.
"Tu cerca di sculettare meno, che ti parte un anca!" Gli feci la linguaccia e salí in camera.
Mi cambiai e mi misi un pantalone della tuta e una felpa non molto pesante. Quella sera faceva abbastanza freddo. Sentí il cellulare vibrare. Un messaggio dal chatlog.

'hei c:' era un certo j_swag, lo ricordavo. Tempo prima mi aveva cercata ma.. Chi era?
'hei, per caso ci conosciamo?'
'potremmo conoscerci meglio c:' avevo capito bene?
'sei per caso un..maniaco?'
'ahahah, divertente la ragazza! Sono soltanto un semplice diciottenne c:'
'wowo, fermi tutti devo sentirmi onorata! ;)' gli risposi per giocare.
'Qual'é il nome di questa splendida creatura?'
'Chiamami Alaska :) il tuo, splendida anima?' Mi divertiva quel ragazzo.
'James, James Bond :P'
'hahah, intraprendente il ragazzo :)'
'Divertente la creatura :) ora vado, sono con.. amici in giro. Ci si sente.. Alaska ;)'

'vai di già? :(( buona serata a te James.' Chiusi il collegamento.
Uscí sul terrazzino con il cellulare in mano. Pensai.
James.. Sembrava tanto il nome di James Bond.
Perché avevo mentito? Perché semplicemente non ci si può fidare di estranei. Insomma, se quello mi conosceva veramente e mi sarebbe venuto a cercare? Su ragazze, capitemi. u.u
Me ne andai a dormire, nonostante non ne avessi la ben che minima voglia.




5 July, 4.56 pm.

"Justin!" Ero per l'ennesima volta con il sedere per terra.
Cosa aveva di tanto sbagliato quel ragazzo, per farmi finire sempre male?! Mi allungò la mano che io strinsi, per poi alzarmi. 
Sbuffò, io a mia volta.
"Scusami é che.. Non riesco a concentrarmi." Si mise una mano tra i capelli e se ne andò diretto verso il suo camerino.
A capirlo quel ragazzo. Ripresi da sola le mie prove, in quell'enorme stadio c'eravamo solo noi, gli altri sarebbero arrivati mezz'oretta dopo per finire i preparativi del concerto.
L'ansia saliva sempre di piú e la paura di sbagliare qualche passo.. Mi perseguitava.
Ma ripresi a danzare senza di lui, per sentirmi sicura, cosa che con lui non ero mai. Quando la canzone finí, sentí il cellulare squillare per due volte. Bloccai la musica e lo presi, per poi sedermi sul bordo del palco.

'Alaska!' Era J_swag! Mi spuntò un sorriso.
'Jey!.. Posso chiamarti cosí?'
'Puoi tutto, spendida creatura ;)' che dolce che era quel ragazzo, non potete nemmeno immaginare quanto!
'Come stai?' 
'Chiuso in una stupida stanza, innervosito piú che mai. Tu?'
Povero.
'Stanca e ansiosa.' Bella risposta, ron.
'Ansiosa di cosa?'
'Ballo. E stasera dovrei esibirmi..'
'Oh, andrai alla grande! Anche se non ti ho mai vista ballare, ma sorvoliamo.'
Risi e sentí dei passi. 
Mi voltai ed era Justin che smanettava con il suo cellulare.

'Lo spero, Jey. É la prima volta per me..' Mi rispose subito.
'Dove ti esibirai?'
'A boston. Perché?'
'Ma sono lí anche io! **' Il cuore incominciò a pulpitare.
'*-* allora un giorno ci incontreremo :)'
'É una promessa.' Sorrisi e mi voltai verso Justin che mi fissava con il cellulare in mano.
"Hai intenzione di rimanere ancora per molto lí?" Cavolo, mi ero appena calmata!
"Se vuoi che balli con te non mi irritare.. e poi fino a due secondi fa c'eri anche tu a smanettare quel coso." L'avrei strangolato, si lo avrei fatto con molto piacere!
"Dettagli, ora alzati e ricominciamo." Mi tese la mano, ma non la presi. Mi alzai con i miei piedi e con il mio culo.
Andai a far ripartire la musica. Mi misi di corsa davanti a Justin e lui dietro di me. Toccava ripetere e ripetere quel pezzo in coppia che non ci riusciva molto bene.
"Ferma, ferma, ferma!" e boom, uno sopra l'altro. Di nuovo, per l'ennesima volta.
Cavolo se mi sarei levata di lì, se ne avessi avuto la forza. Avevo perso il controllo del mio corpo, non ero in me!
"Ti avevo detto di fermarti.." mi sussurrò a due passi dalle mie labbra. Poi da quelle labbra carnose uscì una lieve risata che mi contagiò come un freddo gelido.
"Scusami." Risi e posai la testa sul suo petto. Sentivo il suo cuore battere. "Perchè batte così forte?" prese a battere ancora di più.
"Stiamo ballando da più di mezz'ora senza pause, vuoi che non batta proprio?" era credibile come scusa. Ma gli credetti, in fondo era vero.
"Che ne dici se cambiamo qualche passo?" alzai di colpo la testa con un'idea che balenava da una parte all'altra di quel minuscolo cervello che avevo.
"Quali?" Non capiva. Mi alzai e gli tesi la mano.
"Quelli coppia. Guarda.. Potremmo levare il salto, oppure quando mi fai girare perchè dopo non ci capisco più niente." Rise e si mi affiancò.
"Forza stupiscimi." Strano da dire, ma in quel momento stavamo andando d'accordo. un passo avanti.
Fece partire la musica e io chiusi gli occhi facendomi trasportare dal momento e dalla fantasia.
 Mancava poco all'inizio del concerto, ed
era una follia fare certi cambiamenti all'ultimo minuto.
Presi a fare una slide da una parte, poi dall'altra.
"Forza prova a seguirmi." Continuai a fare altri tre quattro slide, in modo che mi potesse seguire.
Poi cominciai lentamente a fare qualche movimento ben messo con le braccia e le gambe, con lui a fianco.
Poi presi dall'iniziativa, qualche scambio di posto. Poi girammo di scatto la testa entrambi e ci sorridemmo.
"Sei un fottuto genio Ron, ma non basta." Sorrisi abbassando la testa.
'Guance, state avvampando solo per un sorriso..?wow.'
"Come intendi complicare le cose..?" lo sentì ridere e poi due mani scivolarono sui miei fianchi, finendo poi sulla pancia. alzai lo sguardo verso gli spalti vuoti.
"Lasciati andare." Prese ad ondeggiare per un po', poi mi prese e mi alzò in aria facendomi girare. Allargai le braccia ed allungai le gambe.
"Brava così." Mi sussurrò sotto il suono della musica che lo sovrastava. Poi mi lasciò e io feci qualche salto allontanandomi da lui.
"Prendimi." Corsi verso di lui, preso alla sprovvista, e misi le mani sulle sue spalle mentre mi alzava in aria. Lo guardavo, o meglio,
ci guardavamo.
Sembravamo essere in sintonia con il ballo. Mi fece girare in aria mentre feci una spaccata. andò bene. Poi mi mise giù.
Sul finire della canzone, fece come per farmi cadere, ma alla fine mi prese come in un caschè [non so come si scrive, sorry ç_ç].
Era a due passi da me, avevamo i respiri affannati, i cuori che si sovrastavamo e..
un sorriso che poche ore dopo avrebbe illuminato un intero stadio.








6.47 pm.

Dov'era, dov'era, dov'era? Non lo trovavo, non lo trovavo più!
- Ren, urgente. Chiama Pattie, è sparita la mia truccatrice.- Non entravo immediatamente sul palco, sarei entrata alla canzone prima di Boyfriend.
- Pattie è impegnata a cercare Justin. La cerco io!- Mancavamo pochi minuti all'inizio e non si trovava nessuno.
- Fanculo Ren, me la sbrigo da sola.- Non amavo molto il trucco, ma dovevo pur conciarmi per bene.






6.57 pm.

Il trucco era finito, mi mancava un po' di lucida labbra.
"Ron, sai dov'è Justin?" Erano Alfredo e Millor, avevano il fiatone.
"Ancora non si trova?!" Mi voltai di scatto, lasciai il lucida labbra e lo andai a cercare. "Dove lo avete cercato?" Mi seguivano per i corridoi, l'ansia era tanta. Si sentivano già le urla da fuori, il dj aveva già attaccato con la musica per il countdown.
"Dappertutto! Nei bagni, nei camerini,  siamo tornati anche in albergo!" Ma.. mi venne un'idea. Ci stavamo dirigendo in posti già visti.

- meno un minuto per il countdown! - cazzo, no.
"Tour bus?" Presi a correre verso l'uscita.
"Tour bus? Millor, ti avevo detto di cercare lì, l'hai fatto?" Millor gli rispose di no e incominciarono a litigare proprio come due bambini.
"Smettetela e andate a mantere calme le fan, Pattie e Scooter, vi prego! Io vado a cercare Justin." Aprì la porta e uscì fuori.
C'era ancora il sole. Ero vestita come per andare sul palco.
Corsi verso il tour bus, nonostante i tacchi. Gli odiavo, ufficialmente.
Aprì lo sportello e incominciai ad alzare le tendine dei letti.
"Justin..?" sentì muoversi, così saltai. Poi vidi una tendina spostarsi, l'aprì del tutto. Scoppiai a ridere.
"Che ti ridi?" Lo feci scendere e lo presi per mano.
"Corri non c'è tempo." Era frastornato, cercava di tornare indietro ma lo trascinai dentro.
"Aspetta ho dimenticato il cellulare!" Lo portai nel suo camerino, era troppo frastornato per capire qualcosa. Lo feci sedere su quel divanetto rosso fuoco. Si mise una mano tra i capelli.
"Ron, perchè siamo.." La sua voce fu interrotta, come il mio respiro.

- Meno di un minuto al countdown, fatevi sentire! - Sentì le ragazze urlare come non mai. Justin si alzò.
"IL CONCERTO!" Gli lanciai i vestiti e prese a levarsi la maglia. Rimasi.. impietrita. Si mise la maglietta bianca e viola. Si sistemò al volo il ciuffo allo specchio mentre io lo guardavo dal riflesso.
Era..
spettacolare.
"Allora? mi dai quei pantaloni?!" Si voltò.
"Scusami, tieni." Glieli lanciai. Mi guardò. io mi voltai.
"volevo che uscissi, ma fa nulla." lo sentì dire. La mia faccia, oh dovevate vederla. Ero paonazza in viso al solo pensiero di avere Bieber dietro di me in boxer.
Ero abituata a vedere Ren che non mi ascoltava mai in boxer, ma lui mi faceva uno strano effetto.
Sentì le sue mani sui miei fianchi. Mi voltai. Me lo trovai già vestito e messo apposto. Era stupendo. Aveva ancora il viso assonnato e per questo mi lasciai scappare una leggera risata.
"ron, proviamo un'ultima volta il salto?" Annuì e lo trascinai fuori nel corridoio più grande, che portava verso il palco.
Mentre correvo un po' lontano da lui, vidi Alfredo e Millor correre verso di me. Gli feci cenno che lo avevo trovato.
"Justin.. corri!" Gli dissero. Lui gli fece cenno con la mano di stare fermi.
"Non muovetemi, il tempo di un salto." Lo guardai e sorrisi, lui mi fece un cenno con il capo.
Corsi verso di lui e facemmo quel salto. Lo guardai e lui mi fece atterrare perfettamente. Millor e Alfredo ci guardarono stupiti.
"Da quando litigate così dolcemente?" Li guardammo e ridemmo. Un flash mi colpì gli occhi, quando li riaprì vidi Ren con il suo i-phone in mano.

- 10, 9, 8.. - Lo guardai.
"CORRI!" Prese a correre come un matto tenendomi la mano. Ma io non dovevo andare con lui!
"Ti rallento, Justin!" 

- 7,6,5..- Arrivammo sotto il palco, lui salì sulla pedana. Gli presi il viso tra le mani e lo avvicinai al mio.
"Spacca tutto lassù." Mi sorrise e mi baciò la mano.
"Lo farò soltanto quando arriverai tu e Sel vedrà quanto sei brava."

- 4,3.. - Gli sorrisi e gli stampai un bacio sonoro sulla guancia.
"e.. se sbaglio qualche passo? Se mi prende il panico e.." Incomiciai a gesticolare e lui mi fermò prendendomi le mani.
"Non importa Ron. Va avanti, e non ti fermare." Mi lasciò lì con un occhiolino e si girò. Voltò il capo e
mi disse una cosa che soltanto il mio cuore avrebbe potuto sentire.
"Stasera sei uno schianto."
- 2,1,0.. - il delirio più totale.











LOOK AT ME NOW, BITCHES!


Losssso, ci ho messo più del previsto a postare..
Ma è un papiiiiro, anzi due e forze maggiori non mi hanno permesso di stare qui.
Spero sia di vostro gradimento, scusate gli errori non ho avuto il tempo di rivedere.
he ne dite, me la lasciate una recensione? *-*
Vi ringrazio, voi che recensite e anche chi legge soltanto.





Un bacio, Jes.




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Capitolo 7
*** Capther seven. ***


Capther seven - Oh please, don't pretend like you actually care.




Ronnie's POV.

L'ansia saliva, eccome se saliva.
Era alle stelle, ormai stava oltrepassando galassie sconosciute all'occhio umano.
"Si può sapere cos'era quel salto di prima?" Mi scrollò le spalle Ren, mentre io ero concentrata sui passi da eseguire.
"Boyfriend." Tenevo gli occhi chiusi, seduta dentro quel camerino lontana, anche se non molto, dalla musica.
"Cosa..?" Lo guardai dallo specchio.
Era poggiato contro il muro.
"Boyfriend, la coreografia." Si mise una mano tra i capelli.
Per un momento rimasi impassibile, erano già troppe le emozioni in lista.
"Ron, dimmi che non l'hai fatto." Continuai a guardarlo.
"Non l'ho fatto." Gli sorrisi furba.
"Quindi é un no?" Mi guardò.
"No." Allargai ancora di piú il mio sorriso.
"Ron, non prendermi per il culo!" Si avvivinò e si mise dietro di me, rimanendo in piedi.
Risi e lo guardai sbuffare dallo specchio.
"Le tue folli iniziative risparmiale per esibizioni da cabaret, non per concerti di artisti di fama mondiale!" Si stava alterando, anche abbastanza.
Ma ero abituata alle sue ramazine, quindi rimasi tranquilla.
Continuava a sbraitare, mentre io ripensavo a quel ragazzo che si era appena trasformato in popstar da concerto.
Mancava poco al mio ingresso, ed era nuova come cosa per le fan, essendo l'unica ragazza nel corpo di ballo.
Mi misi in piedi, stanca di Ren ed uscí da quel camerino con non chalance.
Passai davanti a tutti, ero diretta verso Millor e Alfredo che mi avrebbero aiutato.
O meglio, io avrei aiutato loro con i cambiamenti.
"Ron!" Mi abbracciò quest'ultimo.
"ascoltatemi bene, sto per stupirvi." Presi a raccontargli ogni minimo dettaglio della coreografia.
Rimasero stupiti ma la presero molto meglio di Ren. 
"Ragazzi, due minuti e tocca a voi!" Ecco la voce di Tom, parte dello staff, che irruppe nella nostra, chiamiamola cosí, quiete.
Gli sorridemmo e aspettammo che Justin scendesse dal palco per sistemarsi.
Alfri, Millor, Mama Jan e Ryan gli andarono incontro congratulandosi con lui e facendolo risistemare. Lui non mi aveva neanche vista, e questo mi fece venire un nodo alla gola.
Non ne so il motivo, ma mi aveva deluso il fatto che non si sia accorto della mia presenza.
Tutti andarono dov'erano collocati prima, mentre io rimasi lí in piedi, Justin si era seduto con un asciugamano intorno al collo.
Non mi ero accorta che avesse soltanto una cannottiera nera indosso.Era cosí maledettamente sexy.
Aveva lo sguardo basso, mentre si passava l'asciugamano tra i capelli.
"Pronta per far urlare migliaia di ragazzine?" Alzai lo sguardo e notai il suo puntato su di me.
Lui si era accorto di me.
"Sono le tue Beliebers, non sono ragazzine." Mi andai a sedere accanto a lui, mentre il suo sguardo mi era addosso.
Seguiva ogni mio movimento, fino a quando non fui accanto a lui.
Sorrise.
"Era per giocare, loro sono mie e di nessun altro. Nessun altro cantante me le può portare via." Era serio e guardava avanti a se, tornò a guardarmi negli occhi.
"Prima dicevo sul serio." Non capivo.
"Cosa intendi dire?" Mi strinse la mano e continuò a sorridermi.
Il mio cuore non lo sentivo piú, talmente era veloce e forte il battito.
Era pazzesco il modo in quel ragazzo, con un solo gesto, riuscisse a farmi impazzire.
"Quando ti ho detto che er.." Vidi soltanto le sue labbra muoversi, non capivo nulla.
Il nostro carissimo dj stava annunciando l'inizio del mio incubo piú desiderato.

Boyfriend.
Ci alzammo entrambi, Justin corse un attimo nel suo camerino per fare non so cosa.
Si stava comportando in modo strano.. 
Nel senso, da quando mi aveva trattata cosí bene? Ve lo sareste mai immaginato?
"Ron, sul palco forza. Sei la prima ad entrare." Guardai Millor e gli sorrisi.
Mi diressi verso quei teloni neri che poi avrei spalancato.
Chiusi gli occhi, cercando di mantenere la calma.
Ma era impossibile, già tremavo di mio, pensate su quei tacchi assurdi.
Misi l'auricolare da cui Ryan e Mama Jan mi avrebbero parlato in caso di bisogno.
Le luci si abbassarono. Aprí quei teli e camminai facendo rumore con i tacchi.
Mi avviai verso il centro del palco, mentre le miglioni di fan urlavano.
Mi fermai e una luce si puntò su di me.
Guardai lo stadio.
ragazze che piangevano, urlavano. 
Mi scappò un sorriso e feci i mei quattro passi di apertura.
Tacco, tacco, slide, salto e bom, che lo spettacolo abbia inizio.






Justin's POV.

"Justin, dannazione!" Mancava poco, perché non si muoveva quello stupido cellulare! -Messaggio inviato.-
"Eccomi." Uscí dal mio camerino e corsi vero il palco.
"Ron é già entrata." Cosa? Me la sono persa!
Mi andai a sistemare dietro il tendone, da dove lei era entrata prima. La intravedevo.
Si muoveva a ritmo, insieme a tutti gli altri ballerini.
La base di 'Boyfriend' partí, incominciai a cantare da dietro quel telo.
Era brava, c'era da ammetterlo.
Ma fin dall'inizio avevo pensato che volesse sentirsi superiore a me, Alfredo e Millor. Quindi ho dovuto essere freddo e acido.
Non mi stava neanche a genio, non che adesso sia cambiato qualcosa, però scoprí che il ballo era l'unica cosa in cui eravamo in sintonia. In quel momento mi stava simpatica, ma solo perché stavamo ballando.
Per il resto, era come sempre, mi irritava il suo solo parlare.
"Justin, amore.." Cosa..?
"Sel..?"
"Volevo dirti che ti amo tanto e che.." Non sentí piú niente, perché Ren venne da me e mi disse di entrare.
Era il momento di.. Cavolo, come si muoveva.
Andava a ritmo in un modo assurdo, sembrava una libellula.
Si muoveva sinuosa, credevo che volasse.
Mi avvinai a lei e le misi le mani sui fianchi.
Sotto il palco doveva esserci.. Cavolo, Sel non sapeva niente.
Di nessun cambiamento, niente di niente!
Incominciai a tremare.
Ron si voltò e le sorrisi preoccupato. Mi fece segno che il
"nostro" passo, il nostro cambiamento stava per prendere spazio tra i ballerini sul palco.
I ballerini rimasero ai lati, non sapedo cosa fare.
Lei si allontanò e prese la rincorsa.
Gli sorrisi di nuovo, invitandola a correre verso di me.
Credetemi, correre su quei tacchi, vederla correre su quei tacchi..
Non lo so, ma stavo iniziando a cambiare velocemente idea su di lei.
Amica, sconosciuta o conoscente.. Mi sarebbe andata bene la prima.
Per ora.





Ronnie's POV.


Avevo paura, paura di sbagliare e cadere.
Una figuradi merda, in poche parole.
Poggiai le mani sulle sue spalle e alzai le gambe, come dovevo.
Chiusi gli occhi per un momento, per poi riaprirli e incontrare i suoi occhi colmi di sicurezza e coraggio.
Quel ragazzo aveva una grinta che, se anche fosse finito il mondo, lui non si sarebbe arreso. mai.
Mi sorrideva felice mentre cantava.
Mi mise giú e quasi cadetti.
Mi resse, quasi che cadde anche lui.
Ma rimanemmo in equilibrio sul finale della canzone.
Avevo sentito le mie labbra sfiorarsi come un petalo contro le sue. Subito dopo quel contatto, mi morsi il labbrò inferiore.
Strabuzzò gli occhi e il fiato di entrambi era al limite.
Mi voltai verso le fan e gli sorrisi timidamente, cercando di far trasparire quel velo di paura che avevo.
Mi alzò delicatamente, mentre io e alcuni dei ballerini tornammo dietro le quinte.
Smisi di sorridere, tutto d'un botto.
Me ne andai sparata vero il camerino, facendo un casino assurdo con quei tacchi.
Li odiavo piú di quanto lo facessi già!
Sentí il cellulare vibrare.

'Sto per esibirmi, ho bisogno del tuo conforto! James.' Sorrisi teneramente, era un messaggio del Chatlog.
"Ron, torna che tocca a te." Sentí qualcuno parlarmi nel microfono, non capí bene chi fosse.

'Non mi avevi detto che ti saresti esibito! Avrei preparato un lungo discorso :3 buona fortuna Jey, sarai splendido!' -Inviato- Bene.
Mi guardai allo specchio.
Ero rossa in viso.
Lo ero tanto.
'Perché ron? Non mi é successo nulla, calmati.' Mi ripetei.
Ma il cuore nom stava ad ascoltare, batteva fortissimo.
Me ne tornai sul palco, ma prima vidi la scena piú brutta della mia vita.
Selena. Piangeva. Mi guardava distrutta. Le andai incontro, ripensando che lei aveva visto tutto.
Prese a correre, mentre il mio cuore prese un colpo lancinante che mi fece piegare in due.
Odiavo i miei attacchi di cuore, eccome se li odiavo.
Arrivavano nei momenti meno opportuni.
"Selena, aspetta!" Le urlai ancora piegata in due.

'Non piangere, non gemere dal dolore. Lei non deve notarlo.' Mi guardò e poi prese a piangere piú forte.
Mi sentí le guance bagnate.
'Cosa dovevi fare tu..?'
"Ron, dov'é Selena?" Era Pattie dietro le mie spalle. Mi alzai e mi asciugai le lacrime, non volevo notasse il mio lato debole.
Le indicai la parte dove era andata e corsi sul palco.
Vedevo Justin, mentre ballavo, che cercava Selena con lo sguardo.
Mi venne un colpo al cuore.
Come se mi sentissi in colpa, come se la causa di tutto fossi io. Solamente io.
Di quel pianto improvviso, di quel pianto di dolore e di quelle mie stesse lancinanti fitte al cuore.
Non riuscivo a trattenermi dal piangere.. perchè? Forse perchè sentivo di aver deluso una ragazza che si meritava il meglio.
Arrivò il pezzo dove io mi sarei dovuta avvicinare lentamente a Justin.
Cercavo il suo sguardo, non ne so ancora spiegare il motivo.
Era come se..
avessi bisogno di lui.
Mi ignorava. Quelle poche volte che mi aveva guardata dritta negli occhi mi aveva fulminata.
e fu in quei pochi momenti che mi sentì una completa merda.







"Hai fame?"
"No Ren, stasera non scendo." Mi buttai sul letto, mentre il ragazzo si sedette su di esso.
"Dai, è l'ultima sera che li vedi.." Mi girai dall'altro lato, le sue ramanzine per quella sera me le sarei volute risparmiare.
"Li saluterò domani mattina." Lo sentì sbuffare ed uscire dalla stanza.
Ero stanca dopo quel concerto, senza contare i pianti di Selena, le sfuriate di Justin, le riprese di Alfredo, Ren che quasi si ammazzava nello scendere le scale, era andato bene.
Sbuffai, quando sentì il mio cellulare vibrare.
- Ronnie! Quando tornate? Mancate da morire qui! xx- Indovinate un po' chi era? La mamma di Ren, Claire.
Non capivo il perchè mandasse messaggi a me piuttosto che a suo figlio. Forse perchè il suo cellulare era praticamente una sagoma di cartone, non lo usava mai, se non per cercare me o i suoi amici.
Sentì bussare alla porta, e senza avere una minima idea di chi potesse essere, ladro o maniaco che sia, dissi un "avanti" tanto per.
Quando mi voltai per vedere chi fosse, pensai che quelle parole erano state buttate al vento, visto che sarebbe entrato comunque.
Si avvicinò al letto e mi guardò dall'alto.
"Sei venuto qui per farmi qualche altra ramanzina?" Lo guardai abbastanza stufa e stanca.
"Non dovevi farlo, Ronnie." Se Justin riprendeva a chiamarmi con il mio nome voleva dire che era serio. O almeno ci provava.
"Oh, ma dai! Sono scivolata e tu nel prendermi anche! Non è colpa di nesusno, e NESSUNO lo ha fatto apposta." Mi misi seduta sul letto e calcai molto la parola 'nessuno'.
"Davvero? come mai lei è scoppiata a piangere? Perchè ora è arrabbiata con me se non per colpa tua?!" Ormai ero in piedi e il ragazzo che mi fronteggiava aveva preso l'abitudine di puntarmi il dito contro.
"Oh ma per favore! quel pianto era soltanto uno sfogo, vedrai che si calmerà. Lo hanno visto tutti che è stato un incidente e.." Non mi fece parlare che mi spinse contro il muro.
Mi fece perdere il fiato,
talmente era vicino. Sembrava volesse prendere parte di me, volesse respirare la mia stessa aria.
"I mass-media non credo proprio. Ne faranno uno scandalo, e per chi? Per colpa della Gray, un applauso!" Battè le mani in modo sarcastico,  a quel punto non ci vidi più e lo spinsi.
Lui cadde sul letto, mentre io mi avvicinai pericolosamente a lui, puntandogli un dito contro.
"Credi sia facile per me? Le tue fan mi odiano, e mi odieranno ancora di più per questo. Mi daranno della escort per non dire di peggio. Credi che solo la tua reputazione vada a puttane? Non esisti solo tu, non esiste solo Justin Bieber al mondo! Apri gli occhi Bieber, anche gli altri hanno dei sentimenti e una reputazione da portare avanti! Nessuno gira intorno a te, nessuno ti lecca il culo se non quelle migliaia di bimbeminchia che hai ai piedi." Si alzò e mi prese per le spalle con forza. Faceva male. Sia fuori che dentro.
"Le mie beliebers non le devi toccare, hai capito?!" Mi spinse facendomi cadere. I giornali non facevano sembrare quel ragazzo così.. agressivo.
"Non stavo parlando di loro, ma delle fan che ti leccano il culo, venendoti dietro solo per il tuo fascino! Ma cosa cazzo ti passa per la testa?" Avevamo preso ad urlare e litigata peggiore di quella fino a quel momento non ce n'erano state. Insomma, non eravamo mai arrivati a metterci le mani addosso.
Sarò anche un maschiaccio a volte, ma sono pur sempre una donna, e una donna non si tocca nemmeno con un fiore.
"Beh.. sappi che se ora Selena non mi vuole più parlare è colpa tua! Stronza.." Sussurrò l'ultima parola a denti stretti, prima di passarmi affianco.
Lo presi per la caviglia, per bloccarlo. Daltronde ero ancora a terra.
"Bieber,  hai paura ad affrontarmi?" Alzai le sopracciglia e lui scrollò le spalle.
"Sparisci dalla mia vita!" Mi urlò prima di voltarsi.
"Viviamo sotto lo stesso cielo!" Sbattè la porta e io scoppiai in una risata isterica.
Senza motivo, senza rifletterci, senza pensare.
Ero distesa su quella moquet arancione a ridere dopo una litigata peggio di quella di Ronnie e Mike di Jersey Shore.
Almeno lui non aveva dato una capocciata contro il muro procurandosi un trauma cranico per la paura di affrontarmi.
Insomma, chi si era mai azzardato a spingermi soltanto? Ero talmente presa dai miei stupidi pensieri che presi a fare una cosa stupida.
Chiusi la porta della stanza a chiave, mi cambiai e mi vestì così [http://weheartit.com/entry/30208667].
Aprì il cassetto del mio comodino e tirai fuori le mie
Malboro.
Presi l'accendino ed uscì fuori dal balcone. Fumavo.
Si, fumavo. 
Non spesso, almeno non quando non ero stressata.
Sapevo di rovinarmi i polmoni e tutti quei problemi che i dottori ti mettono in testa, ma non mi importava.
La Malboro era l'unica mia compagna di vita, che ti rilassa e manda a puttane i problemi, facendoli scomparire per un secondo dalla tua mente.
Fuori faceva caldo, così raccolsi i miei capelli nel mio solito chinion ( non so come si scrive! :P) trasandato.
Forse prima non era mai capitato, ma quelle mie Malboro mi erano mancate.
Non fumavo da quando  ero andata lì a Boston, cioè.. quasi 10 giorni, un'eternità!
Fumare mi induceva a pensare. Alle cose più stupide, oppure ragionare su fatti o sentimenti mai pensati.
Così pensai
a Justin.
Come l'immagine che gli davano le sue fan fosse così perfetta e sovrannaturale, mentre lui dentro fosse la più perfetta imperfezione.
Dice sempre alle sue fan di seguire i suoi sogni e bla bla bla. Non pensa mai di mettersi nei loro panni. MAI.
Gli ha insegnato a sognare troppo, troppo in grande fino a stravolgere la loro vita con la più innaturale fantasia.
Gli esseri umani sono ambiziosi. Passiamo così tanto tempo a desiderare, ad inseguire, a sperare.
Nella maggior parte dei casi, va bene.
L'ambizione è una cosa positiva. Inseguire i propri sogni con integrità è giusto.
Sognare.
Purché la ricerca non sminuisca quello che abbiamo già.
La bontà che diamo per scontata, le persone che diamo per scontate.
La vita è bella, ma lui gliel'ha resa un sogno.







THAT'S ME!

Non ci crederete mai, ho aggiornato la storia! AHAHAHAHAHAH seriously.
Scusatemi, ma ho avuto molto da recuperare e da fare ç_ç
La scuola ora l'ho mandata a farsi fottere e con lei tutti i suoi compiti :')
Da quanto è che non aggiorno.. tre settimane? due?
scusate non ho controllato, ho il culo che pesa :'3

ANIWAYS.
Me la lasciate una recensione? Ditemi cosa vi aspettate nel prossimo, magari anche cosa vorreste u.u
Mi dileguo, vi sto scartavetrando qualcosa di innominabile.(?)



ps. Scusate se è PESSIMO, ma ho perso la pratica nello scrivere.(?)
ps del ps. Amo soltanto la parte finale, pare una sviolinata :')




Un bacio, Jes.






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Capitolo 8
*** Capther eight - Don't leave me, I love you. ***


Capther eight – Don't leave me, I love you.


Prima di incominciare, vorrei ringraziare chiunque legga la storia.
Anche per sbaglio, vi ringrazio.
Mi fate felice, leggere le vostre recensioni mi fa star bene e andare avanti.
Vi lascio ad un Justin sconsolato e amareggiato e ad una Ron triste e testarda.

 

 







Ronnie's POV.

"Mi mancherai anche tu, splendore." La strinsi il piú forte possibile. 
Lasciare tutti, in quel momento, mi aveva messo inquietudine.
Avvertivo una sensazione di tristezza e di dolore. Mi ero affezionata a quelle persone. Anche a quella testa di cazzo di Justin.
In fondo, anche se mi faceva dannare, almeno io gli volevo bene.
Passai a salutare Alfredo, con uno dei miei abbracci da koala che lo fece ridere.
Sembravano tutti un po' giú di morale, infondo lo ero anche io.
Fino a quel momento avevo pensato di andarmene il prima possibile per stare lontana da Justin e le sue incredibili provocazioni, ma non avevo portato la mia attenzione sul resto della crew. Forse per non star male come in quel momento.
Forse per alleggerire i sensi di colpa.
"Stammi bene Ron." Mi lasciò un tenero bacio sulla guancia e poi gli sorrisi.
"E il tuo uomo preferito non lo saluti?" Mi voltai e vidi Ryan. Il mio Ryan Good. 
Quanto potevo amarlo? esattamente, era il mio uomo.
Mi aveva protetta e fatta ridere quando non riuscivo nemmeno ad inarcare le labbra in un sorriso sforzato.
Allyson aveva ragione. Quell'uomo sprizzava felicità da tutti i pori.
Mi fece voltare in aria e dopo poco mi rimise giú.
"Tieni, leggila dopo, quando sei in aereo." Mi allontanai tanto da guardarlo bene in volto e presi quel foglietto.
Aveva una bella calligrafia. Era chiusa ma sopra c'era scritto 'Ronnie'. Niente di piú, niente di meno.
"Perché dopo?" Mi sorrise calorosamente.
"Vorrei, o meglio, vorrebbe che ci pensassi su e che ne parlassi con Ren e i suoi genitori. Ci ha pensato anche lui, e non credo sia molto d'accordo su questo fatto e se accetterai rispetterà la tua decisione." Annuí e con Kenny, ci dirigemmo all'auto.
"..ma Justin?" Esordí Ren.
Vidi Ryan un po' confuso e poi parlò.
"Deve ancora smaltire la rabbia e ha preferito rimanere in camera, cerco di raggiungervi all'aereoporto con lui." Mi sorrise e corse verso gli ascensori.
Mi sentivo.. Vuota. Avevo un vuoto che non riuscivo a capire.
Mi sentivo delusa, addolorata e triste piú di quanto lo ero già.
Salutai tutti, continuavo a sorridere a quelle mani che sventolavano, alle battute di Alfredo sul mio conto, ma una mi colpí in particolare.
"Quando torni cerca di essere il meno attraente e sexy possibile, non vorrei che Justin ricascasse nella stessa trappola!" Ci risi su inizialmente ma poi mi portò a pensare.
Quei suoi sbalzi d'umore erano dovuti a qualche sostanza stupefacente o a.. me?
"Le coreografie le sai Ron e piuttosto bene. Visti i tuoi impegni e l'organizzazione che dobbiamo ancora mettere apposto, per due settimane ti riposerai, ma manterrai il giusto costante allenamento." Quando c'era da discutere o mettere in chiaro delle cose riguardo ai concerti, Scoot non poteva essere piú severo e sicuro di quel momento. "Se poi accetterai quella proposta, allora non sarà nemmeno una settimana di riposo.." Lo interruppi.
"Si può sapere cos'é questa proposta di cui tutti quanti parlate?" Kenny si voltò verso Scooter che annuí come se la mia domanda fosse stata irrilevante.
"Il 4 agosto ci sarà un concerto a LA, quindi ci raggiungerai lí il 28 luglio. Le modifiche che avete apportato ad una coreografia vanno riviste. Tu e Justin avete mandato in confusione tutti i ballerini e questo non va bene."
Mi sotterrai nel sedile, sentendomi terribilmente in colpa. Ren mi strinse una mano per incoraggiarmi mentre Scooter continuò con le sue raccomandazioni e i suoi aggiornamenti.
"Dopo la vostra geniale idea di cambiare alcuni passi -
'sarcasmo alle stelle, colpo basso mio caro Scoot' - nelle seguenti coreografie sembravate entrambi dei pezzi di legno. Ma che diavolo vi era preso?!" Si voltò verso di me che guardavo distratta la mia mano intrecciata in quella di Ren.
Sembrava che nessuno si fosse accorto di quel "bacio", chiamiamolo cosí.
Peccato che da lí a poco, tutti i paparazzi ci avrebbero sommerso fino al gate con domande e flash a non finire e che da lí a poco chi non sapeva di quel tocco di labbra avvenuto tra le mie e quelle di Justin, lo avrebbe scoperto con qualche rivista o sito internet.
"Niente scoot, scusaci." Ero indifferente alla sua arrabbiatura, ne avevo passate di peggiori.
"Tra te e Justin deve esserci una certa alchimia nei movimenti e.."
Lo bloccai guardandolo male e accennandogli una battutaccia.
"Una volta non era Nick il coreografo che coordinava i passi e le coreografie?"
'Uno a zero per la Gray!' Sbuffò e si uní alla risata di Kenny che, diciamocelo, era contagiosa.
"Scherzi a parte, se preferisci te lo farò dire da Nick in persona. Approposito, durante la settimana ti raggiungerà ad Atlanta il prima possibile per coordinarti nelle coreografie."
'Rimonta da parte di Brown, gente' Se non fosse stato per l'aria talmente tesa da poterla tagliare anche con un cucchiaino, il mio umore sarebbe stato alle stelle.
Arrivati all'aereoporto, come previsto, ci assalirono paparazzi su paparazzi.
"Signorina come si chiama?"
"C'é qualcosa tra lei e il signorino Bieber?"
"Quel bacio al concerto di ieri era previsto?" Scoot e Kenny si voltarono verso di me alibiti.
Continuavo a non rispondere alle loro domande, come mi era stato detto precedentemente.
"Lei é l'amante misteriosa, lo sfogo di Justin mentre la Gomez é via?"
Guardai malissimo quel paparazzo e gli risposi a dovere.
"Mi dispiace per lei, ma io non sono lo sfogo, per di piú amante di nessuno. Quella ragazza va rispettata piú di chiunque altro, anche lei ha dei sentimenti." Mi trattenni dal prenderli a sberle e con gli occhi sorpresi di tutti dalla mia risposta e dal mio tono di voce, entrammo dentro l'aereoporto.
Scoot mi fermò.
"Che diavolo é la storia del bacio? Che é successo tra te e.."
Ren venne in mia difesa, fortuna che c'era lui altrimenti sarei esplosa.
"Scoot calmati non é successo nulla di male. É stato un incidente. Durante Boyfriend Ron era scivolata durante il suo casquet (non ricordo come si scrive, scusate!) e Justin per riprenderla anche. C'é stato un tocco di labbra, niente di piú!"
Quanto potevo amare il mio fratellone adottivo?
"Ma non avete notato nulla di nulla?" Gli dissi con tranquillità.
"No, eravamo tutti quanti piuttosto occupati a risolvere i problemi tecnici che si stavano creando." Ecco il perché delle luci.
Kenny mi abbracciò calorosamente, ormai il mio volo era stato chiamato.
Avevo perso le speranze in un arrivo di Justin e Ryan, quando li vidi arrivare con tranquillità insieme ad una compagnia da me non molto gradita.
"Metti da parte la rabbia e saluta il tuo coglione su!" Ren si avvicinò ad abbracciare Justin mentre lo faceva sorridere. Selena mi guardava di sottecchi un po' triste e dolorante.. Mi dispiaceva un sacco vederla cosí.
La causa del suo dolore ero io infondo e questo mi fece incupire ancora di piú.
"Ho il tempo di una chiaccherata veloce con Ronnie?" La voce tranquilla di Sel mi fece irrigidire.
La guardai e annuí seguendola lontana dagli altri.
"Senti io.." Cercai di incominciare ma fui bloccata dal suo abbraccio.
Un gesto improvviso, che da lei non mi sarei mai aspettata.
"Scusami tu. Ho parlato con Pattie e mi ha spiegato tutta la faccenda, dicendomi che non era colpa tua.
Poi ho parlato con Justin e.."
La bloccai.
"E ha urlato sbraitando senza motivo." Rise.
"é il suo modo di mettersi sulle difensive." Venne da ridere anche a me. Chiamarono un'ultima volta il nostro volo e fui costretta a salutarla. Mi abbracciò di nuovo, stavolta ricambiai il gesto.
"Justin ha detto che non era colpa tua se eri scivolata, che é stato un incidente e che gli é dispiaciuto per te, perché quel gesto ti ha messa in cattiva luce con le sue fan."
Rimasi di stucco. E chi se l'aspettava una cosa del genere da Justin? Mi venne da sorridere ripensando alla nostra litigata la sera prima.
Era talmente orgoglioso che mi sembrava impossibile avesse detto una cosa del genere.
Tornammo dagli altri e rimasimo a guardarci dritti negli occhi, pieni di tristezza entrambi. Con la piccola differenza che Justin nascondeva tutto con il suo orgoglio.
D'istino lo abbracciai, lasciandolo un po' interdetto.
"Grazie." Gli sussurrai e poi mi strinse a se.
"Era il minimo." Sentirlo sussurrare al mio orecchio, era una cosa che mi mandava in tilt.
Completamente.
Sentire che si addolciva cosí, tutto d'un tratto, mi faceva venire i sensi di colpa peggiori di quelli che avevo nel pensare di lasciare la crew per un po'. 
Con lui ero riuscita a stare bene, nonostante la miriade di provocazioni e litigate.
Con il ballo, ero riuscita a sentirmi completa. Totalmente completa.
Ora lasciavo lí la mia felicità, con lui, tra le sue mani. Ma ne avrei ripreso il possesso soltanto due settimane dopo.
Diretti verso l'aereo mi ero voltata un'ultima volta e lí lo vidi. 
Sorridere veramente, sorridere a me, la causa delle sue provocazioni. Attaccata al suo braccio c'era Selena che mi sorrideva a sua volta.
Quel quadretto era talemente bello e perfetto da distruggermi dentro. Distruggermi cuore e anima. 






Autor's POV.
Ronnie e Justin. Justin e Ronnie.
Chi dei due avrebbe fatto il primo passo verso il cambiamento?
Erano due ragazzi completamente diversi, ma con quelle diversità, capaci di completarsi.
L'unica cosa ad unirli era il ballo.
Oh, quanto amavano farlo. Ballare insieme era una lussuria per entrambi.
Justin era troppo orgoglioso per ammettere a Ronnie il torto marcio che aveva nell'aver litigato con lei, nell'essersi rivolto in cosí malo modo.
Ronnie era troppo forte e sicura di se per cedere per prima, per cedere alle sue continue provocazioni che la mandavano in estasi.
Ogni suo piccolo gesto, ogni suo piccolo respiro, sguardo o sorriso che le rivolgeva la mandavano in tilt.
Il cuore batteva troppo forte per definire un vero e proprio battito, il respiro accelerava per il normale tocco del ragazzo.
Che si fosse per caso innamorata di un ragazzo impossibile..?





Ronnie's POV.
"Renier continuerò a ripetertelo fino a che non ti arrenderai: NO."
"Dai su, c'é troppo feeling tra di voi!"
Continuava a stuzzicarmi con domande piccanti e inappropiate a volte, sul fatto che io mi fossi innamorata di Justin.
Che fosse vero era impossibile.. Gli volevo bene.
"Ren mi lascerai mai in pace?" Lo guardai posando il capo sulla sua spalla, mentre lui vi depositava un leggero bacio sulla nuca.
"No mia donzella, siete il mio pasto piú succulento da addentare e sottoporre a torture." Sbuffai e lui rise, per l'enorme stupidaggine che aveva appena detto.
Lui e le sue uscite settecentesche erano all'ordine del giorno.
Dopo un lungo sonno sull'aereo a casa nostra, perché ormai facevo parte di quella famiglia da tempo, mi ricordai del foglio.
Lasciai tutti nel salotto e salí su in camera a prenderlo.
Scesi e andai in cucina.
La aprí e incominciai a leggerla.

'Salve signorina Gray. No, non é da me chiamarti cosí ed essere cosí formale nelle lettere. 
Ti ricordi il concerto di ieri sera? Sei stata formidabile. Davvero, non mento!
Selena, nonostante tutto, ha visto come hai ballato e il cuore che ci metti nel danzare.
Inizialmente era titubante su quest'idea, ma poi ha preso una decisione.
Vorrebbe che tu andassi con lei in tour, per un po'. 
Quest'idea l'aveva fin dapprima di arrivare qui a Boston, gli avevo parlato di te.
Gli avevo detto che ti muovevi benissimo e che mentre danzavi ci mettevi l'anima.
Insomma ci avevo messo la mia buona parola!
Credo che Kenny o Scoot o qualcun altro ti abbia detto della mia assenza giù nella hall di stamattina.
Stavo scrivendo questa lettera per te, a voce non ero capace, avremmo finito per litigare, come sempre.
Tra una settimana, se accetterai, Sel è ad Atlanta con il resto della sua crew.
Vorrebbe insegnarti lei stessa le nuove coreografie, che ne dici? Dovresti metterti in contatto con lei il prima possibile se riesci.
Giusto, tu non hai il suo numero.. Beh, il mio sì però.
Okay, non avrei dovuto prendere il tuo cellulare di nascosto l'altra sera, ma sapendo della notizia e non trovando mai il modo di dirtela ho scritto il mio numero sul tuo cellulare.
Chiamami quando avrai preso una decisione, okay?
Buon ritorno a casa Ron, mi mancherà ballare con te :)
Justin.'




Si spiegava tutto. O quasi.
La sua assenza quella mattina nella hall, il commento di Scoot in autoquando aveva detto che non aveva accettato quest'idea.
Gli sarei mancata? Il mio cuore scalpitava come un dannato, manco gli avessero prelevato il sangue!
Sorridevo come un ebete, quando mi sentì abbracciare da dietro.
“Cos'è?” Mi voltai e mi trovai il viso di Ren intento a cercare di capire cos'era quella lettera.
“Me l'ha scritta Justin. Dobbiamo parlarne ai tuoi.” La prese tra le mani e la lesse.
Io continuavo a ripensare a quelle parole.
Aveva dato una buona parola su di me. Aveva detto che gli sarei mancata.
Dopo un po' mi sentì osservata e vidi che Ren stava facendo esattamente quello. Mi sorrise malizioso, mentre io mi sentivo in imbarazzo.
“Ti piace, eh?” si avvicinò e mi abbracciò.
Mi.. piaceva? Mi interessava veramente Justin?
“Sto aspettando.” Lui attendeva una risposta quando non sapevo rispondere nemmeno a me stessa.
“Non.. lo so.” Ecco. Era quello che pensavo. Non lo sapevo, o meglio, non riuscivo a capirolo.
“Stai bene con lui, nonostante le litigate?” Si era staccato per guardarmi e io gli feci cenno di si con il capo. Troppe emozioni per poter parlare.
“Senti i brividi quando ti tocca?” Un altro cenno del capo.
“Hai sentito le farfalle ieri sera sul palco?” Sapevo a cosa si riferiva. Abbassai il capo e gli sibilai un si.
“Okay, sei innamorata.” Lo guardai stupita e non trovai le parole per rispondergli.
“Chi tace acconsente.” rise e io gli tirai un pugno sulla spalla.
Andammo nel salotto dove ci attendevano una Claire e un Nicholas (i genitori di Ren) intenti a guardare un programma televisivo.
“Vi possiamo parlare?” Gli dissi. Spensero la televisione. Ren si sedette sulla poltrona, io sul bracciolo accanto a lui.
“Certo, diteci pure.” Tentennavo un po' nel parlare.
“Sapete che ieri sera ho avuto il mio primo concerto, no?” dovevo incominciare in qualche modo, ma non sapevo da dove. Ero confusa.
“Approposito, come è andata?” Intervenne Claire.
“Benissimo, grazie. Comunque.. La ragazza di Justin, Selena, mi avrebbe vista e vorrebbe che mi dividessi nei due tour. Nel suo e quello di Justin. Quest'ultimo mi ha informata che dovrei chiamarlo il prima possibile per fargli sapere la mia decisione, perchè tra una settimana Selena e la sua Crew saranno qui ad Atlanta.” Rimasero in silenzio, poi Nicholas parlò.
“Tu cosa hai deciso di fare?”
“Veramente non lo so, è una bella opportunità, potrei.. provare.”
“Allora domani chiama Justin e faglielo sapere, no?” Mi prese in braccio Ren e mi strinse a se.
“Ren, tu che farai?” Disse Claire.
“In che senso, mamma?” 
“Non credo potrai seguirla in capo al mondo per tutta la vita.” Non avevo mai pensato di separarmi da lui. Era come separarmi da mio fratello e questo mi fece pensare molto.
“Ma mamma..” cercò di replicare, ma lo fermò.
“Renier, ascoltami. Non potrai seguirla ovunque, anche tu hai una vita. Ormai hai finito gli studi e hai trovato anche un bel lavoro. Ti sei preso un permesso per otto giorni, approfittandoti del tuo capo. Sai quanto è premurosa quella donna e quanto ci tiene a te, essendo un bravo giornalista.
Non credo ti dia permessi a vita, ha bisogno di te in redazione.
Ogni tanto cercherà di tornare Ron, non andrà via per semre. Vero piccola?”
La guardai e le sorrisi calorosamente facendogli un cenno con la testa.
Ren mi alzò bruscamernte e salì le scale andandosene in camera sua.
Mi sentì in colpa.
Ero cresciuta con quel ragazzo e abbandonarlo mi faceva sentire vuota.
“Ron, non devi sentirti triste. Lo capirà, lo sai, è fatto così. Stai inseguendo il tuo sogno, devi continuare a viverlo. Ora va da lui e cerca di stargli accanto, okay?” Le sorrisi e salì le scale.
La porta era chiusa, mi venne un groppo alla gola.
La aprì piano e lo trovai disteso sul suo letto a pancia in sotto.
Aveva la testa girata dalla parte opposta, verso la finestra. Non aveva mosso un muscolo quando ero entrata.
Mi sedetti sul bordo del letto e gli accarezzai i capelli.
“Vattene Ron.” Lo sentì singhiozzare. Faceva così. Mandava via tutti quando era debole, non voleva avere a che fare con nessuno.
“Ren, ti prego..”
“Vattene.” Si mise seduto accanto a me, e lo guardai bene negli occhi.
Erano lucidi non rossi e gonfi, significava che aveva iniziato a piangere da poco.
“Perchè fai così..?” Gli accarezzai una guancia.
“Perchè io voglio seguirti, non me ne frega niente di quello che dice mamma io.. voglio starti accanto.” Lo abbracciai di scatto e lo strinsi a me.
Mi morsi il labbro per tenere le lacrime al loro posto.
Dovevo consolarlo, non sembrare debole anche io. Aveva bisogno di me e io ero lì con lui.
“Tua madre ha ragione, Ren. Tornerò il più spesso possibile e..” Si staccò e si alzò.
“Sei una bugiarda! Tu ti dimenticherai di avere una famiglia, di avere un fratello a casa che ti aspetta, ti dimenticherai che..” lo bloccai. Aveva appena detto di essere mio.. fratello? Che lui era la mia famiglia? Mi sentì gli occhi pungere. Sapevo apprezzare il fatto che si ritenesse mio fratello, ma che sostituisse i miei genitori no.
“Non dirlo mai più.” Mi guardò disperato e mi abbracciò forte, alzandomi da quel letto.
“Scusami ron, sono preso dalla rabbia. Non voglio ti dimentichi di me..” Mi sussurrò.
“Non l'ho fatto fin ora e non lo farò mai Ren. Sei la mia vita, mi hai cresciuta, perchè non continuare a crescere insieme?” Lo sentì sorridere sul mio collo e lasciarmi un bacio sulla guancia.
Amavo il suo modo di rapportarsi con me. Non era troppo esplicito nemmeno troppo chiuso.
Era giusto così, era il mio migliore amico. Era perfetto.
A volte era troppo bambinone, un po' come Louis Tomlinson, si sarebbero dovuti conoscere, erano praticamente uguali!
“Ti voglio bene sorellina, davvero tanto.” sorrisi. Era da tanto che non mi chiamava così.
L'ultima volta era stato quando avevamo tre anni e giocavamo nel giardino di casa sua, facevamo finta di essere fratello e sorella e picchiarci come tali.
Era stupido lo so, ma ci divertavamo.
“te ne voglio anche io fratellone. E ricorda: non mi togli dalle scatole così facilmente.”






THAT'S ME!

Eccomi, dopo 1245365343 anni, I'M BACK!
Avete visto? Sono stata puntuale con l'aggiornamento, oggi è sabato! *-*
Okay, non è nulla di speciale, ma era per far capire un po' la situazione.
Ren che non vuole staccarsi dalla ''sorella'' e che sprona quest'ultima a confessargli i suoi sentimenti.
Ron che cercherà una decisione, ma che alla fine non sarà definitiva, non per decisione sua! u.u
Justin che.. come vi sembra? Nel senso, secondo voi ci tiene a Ron? E con Selena?
Sta a voi scegliere il continuo di questa storia! ;)

Grazie, grazie, grazieee!
A chi legge, a chi recensisce e a chi clicca soltanto 'mi piace'.
Il vostro interesse per la mia storia mi fa sentire felice.
Vi voglio bene, davvero!





Un bacio, Jes.

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Capitolo 9
*** Capther nine. ***


Capther nine - Nice to meet you. 



A week later..

Ronnie's POV.
"Fai qualcosa, per Dio!" Era piú di mezz'ora che sbraitavo con Ren, invano naturalmente.
"Stare sul divano e guardare la televisione é fare qualcosa." 
Era in boxer oltretutto - ribadisco, cosa che odiavo- e la casa era un disastro.
Il genietto che stava stravaccato sul divano, aveva avuto la brillante idea di dare una festa la s
era prima, visto che Claire e Nicholas sarebbero stati fuori per lavoro per due giorni.
Il casino aveva promesso che l'avrebbe ripulito lui mentre io ero ad allenarmi, ma mai fidarsi di un uomo.. Soprattutto se quell'uomo é Ren.
Presi la mia borsa e le chiavi della sua auto.
"Io prendo la tua auto, muovi il culo e metti apposto questo casino!" Feci in tempo a vedere la sua faccia alibita quando gli avevo annunciato che avrei preso la sua auto, che poi mi catapultai in quest'ultima, prima che Ren uscisse a rincorrermi non curante del fatto che fosse in mutande.
Partí e andai verso la palestra, dove ero cresciuta.






"Salve Ronnie."
"Salve Catherine." Salutai la mia insegnante. Tra me e lei c'era sempre stata questa forma di rispetto nel linguaggio, alle volte però si addolciva e diventava comprensiva, quasi come un'amica. Mentre sistemavo la mia borsa accanto alla panca e mi mettevo a piedi nudi, Catherine parlava con fermezza.
"Come sta andando con il tuo lavoro?" Sbuffai.
"Bene, il primo concerto é andato-" mi interruppe mentre io rimanevo con il body.
"Non mentirmi. Girano le voci, sai?" La guardai, si stava allungando sulla sbarra.
"Nonostante quell'incidente -precisai- é andato bene."
Alzò l'altra gamba e io mi alzai affiancandomi a lei.
"Quando ripartirai?" La seguí con il riscaldamento.
"Non lo so. Mi hanno proposto di unirmi anche ad un'altro tour." Era abbastanza titubante se questa notizia.
Lei non aveva mai accettato questa mia scelta, credeva mi potessi perdere in sentimenti e sciocchezze e non considerare la danza con la dovuta importanza.
Infatti, per ripicca credo, chiamava quello che definivo 'arte dell'anima' "lavoro" con tono duro e pacato, come di colei che vuole sembrare indifferente.
"Quanto starai via?"
"Non dovrebbe essere una cosa duratura." Mi guardò seria in volto, prima di allontanarsi.
"Stai soltanto sprecando il tuo tempo Victoria." Non era per niente amichevole e non c'era niente di dolce in lei quando usava il mio secondo nome. Anzi.
"Quello é crearsi un futuro Catherine." Sviò immediatamente il discorso.
Si avvicinò a me e fece partire 'wide awake' di Katy Perry.
Odiavo il "pre-ballo".
Era un riscaldamento che avveniva,ballando la danza classica.
Che poi quella canzone di classico non aveva nulla, anzi, ti metteva una carica da farti venire la pelle d'oca.
Ma in fondo ci avevo fatto l'abitudine, talmente era imprevedibile e sorprendente quella donna.
"Muovi quelle braccia, falle volare!" Mi urlò mentre si muoveva con me.
Danzare con lei era un puro strazio. Ma mi era servito per arrivare fino a lí.
Quando la musica partiva, non ci doveva essere nulla ad intralciare me e lei. Dovevamo essere in sintonia, altrimenti, secondo Catherine, ero fottuta in poche parole.
Finita la canzone e il riscaldamento, andai a prendere un sorso d'acqua.
"Fammi vedere una coreografia."
Quasi mi strozzai al sentirle pronunciare quelle parole. La guardai confusa dallo specchio.
Lei aspettava un mio movimento, cosí posai la bottiglietta e mi misi al centro della sala.
Fece partire 'Beauty and Beat'.
La guardai, era la coreografia che sapevo fare di meno. Guardò il suo orologio e sbuffò, credetti che ce l'avesse con me, cosí iniziai.
Come faceva a sapere la mia coreografia debole?
Nel senso, era diventata una vegente tutt'un tratto?
"Okay, va piuttosto bene. Ora segui me e memorizza i passi." In questo, se ero attenta, ero brava. Nel memorizzare i passi, intendo.
Lo ripetemmo per tre volte. Era una nuova coreografia.
Mentre ballavamo sentí la porta aprirsi e vidi entrare due ragazze.
Una la conoscevo bene. Oh se la conoscevo bene.
"Finalmente! Briannah, dove diavolo eri finita?" Era piuttosto tranquilla e sorrise calorosamente a Catherine.
Per caso non sapeva chi aveva davanti? Quando si alterava diventava il diavolo in persona!
"Non trovavamo la palestra, scusaci." Catherine sorrise e..Sorrise?!
Se fossi stata al suo posto mi avrebbe fatto una sfuriata, come minimo.
Continuavo a guardare la ragazza mora che si presentò poi a Catherine.
"Ron, provate la coreografia per due volte, io e Briannah andiamo un attimo fuori." Mi sorrise.
Che quella ragazza, Briannah, la mettesse di buon umore? Mistero della fede, andate in pace. Amen.
"Ci si rivede Ron." La guardai allo specchio e accesi lo stereo.
"Bella sorpresa Sel." Mi guardò e partimmo con la coreografia.
Un passo, un salto e un cuore che fa scintille.
Mi bloccai fino al punto dove Catherine mi aveva insegnato poco prima.
"Ora prova a seguirmi." Ballare con lei sarebbe stato facile. Facilissimo.
Soltanto se quell'incidente non fosse capitato e quella paura di fare un passo falso mi assaliva.
Tra Justin e lei non so chi mi aveva scombussolato di piú.
Ripartimmo da dove ci eravamo fermate.
"Forza Ron, stai andando alla grande!" Le sorrisi come lei stava facendo con me.
Mi guardai allo specchio.
Sorridevo. Io e lei eravamo in sintonia.
Come lo ero con Justin.
'No okay Ron. Quel puffo biondo ti balza troppo alla testa.'
Scossi la testa e ripetemmo la coreografia.




"Come va la mia Ron?" Mi sentí una mano sulla spalla e alzai lo sguardo. Catherine era tornata insieme a.. Briannah? Credevo si chiamasse cosí.
Ci eravamo appena sedute sulla panca per riposare un po'.
Fino a quel momento tutto andava bene. Poi sentí il cellulare squillare.
Era di Selena. La guardai con la mia bottiglietta in mano e rispose alzandosi.
"Amore.." Un colpo al cuore.
Potevo immaginare chi era. Non detti molta retta alle parole che si scambiavano i due piccioncini e mi concentrai su Catherine.
"Cosa hai deciso di fare?" Era tornata quella di sempre.
Quella che non mascherava emozioni e che ti mostrava tutto il disprezzo possibile.
"Devo ancora parlarne con lei." La indicai e sentí che pronunciò il mio nome al telefono.
"Ron é incredibile, non capisco proprio perché tu voglia che me la porti in giro con me. -ci fu una pausa e la vidi sbuffare- lo so, lo so. Te ne pentirai quando prenderà la sua scelta." 
Si accorse del mio sguardo e mi sorrise, poi continuò a parlare con Justin.
Che fottuto bastardo.
Aveva addossato la responsabilità a Selena del fatto che lei mi voleva con se nella sua crew, quando invece era stato lui a convincerla.
Alla faccia della buona parola che ci aveva messo.
Alla faccia dei sentimenti e della mancanza.
Lui era un fottuto doppiogiochista e con me non l'avrebbe fatta franca.
Mi ero innervosita al sentir quell'affermazione e ad aver bisbigliato.
"Ron, tutto bene?" Mi ero paralizzata fissando un punto indefinito.
"Oh sisi. Ricominciamo." Mi alzai e mi posizionai in mezzo alla sala.
Davanti a noi due si mise Briannah.
Ci insegnò altre due nuove.coreografie che non sapeva nemmeno Selena.
Bene!




Two day later..

Passeggiavo per le strade del centro di Atlanta con 'My dilemma' nelle orecchie, ero insieme a Selena. Lei era al telefono, chissà con chi. Potevo soltanto immaginare.
Dovevo memorizzare bene il ritmo e i passi, altrimenti sarebbe stato un disastro.
Avevo occhi puntati addosso ovunque andavo.
Non ci avevo fatto ancora l'abitudine, non ci avrei mai fatto l'abitudin. Era una cosa abbastanza fastidiosa, poi chissà cosa dicevano sul mio conto.
Stavo raggiungendo Ren in redazione, avevo da parlare con lui.
Bloccai la musica e misi in borsa le cuffie.
"Forza vai!" Sentí bisbigliare.
Mi voltai e vidi un ragazzo venirmi incontro, o meglio, andare incontro a Sel. E che bel pezzo di ragazzo.
Alto, moro e occhi verdi.
Rimasi stupita dal bagliore di quei due smeraldi. Erano a dir poco splendidi.
Era imbarazzato, lo percepivo dal suo modo di fare.
Notai una bambina dietro di lui.
Aveva i capelli leggermente piú chiari e dei boccoli da far invidia a chiunque. Per non parlare dei suoi occhi. Di un verde chiarissimo.
Rimasi a guardarla, era carinissima con la sua timidezza.
Lei guardava Sel e il ragazzo si mise una mano dietro la testa e parlò.
"Sei Selena Gomez giusto?" Disse rivolgendosi a lei. Non sembrava tanto 'gasato'.
Ogni tanto mi lanciava qualche sguardo che sinceramente mi metteva in imbarazzo. Incrociai le braccia al petto e rimasi lí.
"Certo, é per te?" Lui sorrise imbarazzato evidentemente e io parlai per lui.
"Credo sia per lei." Mi guardò.
Che cazzo di occhi ragazzo, sono fantastici.
Sorrise e annuí Selena si abbassò da lei e la piccola si coprí il volto con la gamba del fratello.
"Hei piccina come ti chiami?" La piccola sussurrò qualcosa del tipo 'Destiny' ma non capí bene.
La piccola non aveva intenzione di staccarsi da lí e piú Selena si avvicinava, piú lei indietreggiava.
Cosí intervenni io. Selena si rimise in piedi e io in ginocchio per essere all'altezza di Destiny.
"Sei Destiny giusto?" La piccola mi guardò e annuí.
Alzai un attimo lo sguardo e vidi il ragazzo guardarmi sorpreso.
"Me la stringi la mano?" Le allungai la mano e lei me la strinse, ma poi la tirò via.

"Non ti faccio del male, ti prometto che se lo farò tuo fratello mi picchierà. Giusto.." Lo invitai a dirmi il suo nome.
"James - persi aria per un attimo. - Des, stai tranquilla puoi fidarti di lei." Si abbassò anche lui e io gli sorrisi timidamente.
Mi vennero mille pensieri e dubbi per la testa.
Che fosse lui il 'James' della chatlog? Che fosse lui quel ragazzo cosí dannatamente dolce che quasi me ne innamorai?
Era meglio non pensarci.
La piccola si avvicinò a me e gli chiesi una cosa.
"Vuoi venire in braccio che ti porto da Selena?" Fece di no con la testa e io sorrisi.
"E se ti do questa?" Le tirai fuori una caramella e le si illuminarono gli occhi.
La presi in braccio e la diedi a Selena.
Parlava con la piccola mentre il ragazzo si avvicinò.
"Con lei le caramelle funzionano sempre." Sorrisi guardando la piccoletta. Selena ci sapeva fare.
"Non solo con i bambini." Sorrisi ripensando a quante volte avevo visto Pattie e Kenny dare delle caramelle a Justin quando non voleva fare qualche cosa.
"Sei una golosona anche tu?" Lo guardai.
"Non in particolare." Mi sorrise divertito e ricambiai.
"Qual é il tuo nome?" Mi disse.
"Mi chiamo Ronnie, ma chiamami pure Ron." 
"Ron sa tanto da maschiaccio." La buttò sul ridere e ci riuscí.
"Ron ci avviamo che é tardi?" Guardai selena e la piccola non voleva staccarsi.
"No io voglio rimanere con te!" Destiny si aggrappò al collo di Sel facendole recitare un soffocamento.
Dovevo ammettere che le riusciva molto bene la parte dell'attrice.
"Se per tuo fratello non é un problema rimanere alle prove.."
Vidi il ragazzo dubbioso sul da farsi.
"Dai ci sarà anche il mio ragazzo!" Selena sorrise mentre io mi sotterrai a quell'affermazione.
Chi c'era?!
"Ma non era ancora a Boston?" La vidi incamminarsi. L'aveva preso per un si.
"Oh piccola Ron sono cambiati tutti i programmi, anche i miei e dobbiamo sbrigarci altrimenti si altera!"  Dopo un po' arrivammo alla palestra. Mi andai a cambiare, non avevo voglia di incontrare Justin.
Che diavolo ci faceva lí? Mi metteva pressione, ansia la sua presenza.
Presi un paio di culotte e canotta bianca larga. Infilai le scarpe adatte ed uscí dal camerino.
Chiusi la porta e quando mi voltai quasi saltai per lo spavento.
"Scusami non volevo spaventarti." Era James.
"Come mai sei qui?" Lo vidi guardarmi dal basso verso l'alto e farmi una bella radiografia.
Non poteva andare peggio.
"Stavo cercando il bagno e.." Lo fermai perché vidi Justin dietro le sue spalle in lontananza. Mi venne un balzo al cuore.
"Vieni con me." Lo presi per mano, ma lui lo scambiò per un altro tipo di gesto e l'intreccio alla mia. Sbuffai.
"Passiamo di qua per entrare alla palestra, non vorrei avere incontri spiacevoli."
"Stai parlando di Bieber?" Lo guardai sorpresa.
"Sei perspicace."
"É stato lui a dirmi che eri lí, ti aveva vista entrare." Mi bloccai e lo guardai furba.
"Ma tu non stavi cercando il bagno?"
Mi sentí prendere da dietro e farmi voltare in aria.
"Piccolina!" Chi non altro se il mio amato rompipalle di Ren?
"Mettimi giú che mi soffochi!" Mi mise giú e mi avvicinai a James.
"Ren lui é James, James lui é Ren."
Si strinsero la mano e poi Ren gli diede una pacca sulla spalla.
Io intanto mi dirigevo verso la palestra con loro due dietro.
"Te la sei scelto bene amico, proprio bene." Ren e i suoi commenti piccanti.
"Sei venuto qui per distrarmi dalle prove o perché sei in pausa?"
"Un po' tutt'e due." Mi voltai e vidi James ridere con Ren che mi fece l'occhiolino.
Sei insopportabile caro mio.






"Ron alza quella gamba, il salto altrimenti non riesce!"
Sbagli di qua, sbagli di la.. Non ne potevo piú!
Catherine poteva anche avere la sua età, ma a volte risultava davvero irritante.
Sbuffai e mi rimisi al lato.
"Uno, due e.. non ci siamo, riprova!" Tornai indietro e vidi Justin guardarmi. Deglutii.
Perché non guarda sel? perchè guarda me?
"Catherine abbi pietà di me!" Gli chiesi implorante.
Rifeci il salto e ci riuscí perché mi sorrise.
"Abbiamo finito per oggi." Sel si affiancò a me.
"Davvero? Possiamo scogliere le righe?" Selena sorrise e prese un sorso d'acqua.
"Si Ronnie, potete andare." Mi buttai sul parquet e mi trovai con il viso ai piedi di Justin.
Avrei preferito rimandare quello spiacevole incontro a mai.
Ebbi un colpo al cuore, due battiti di troppo e un amore un po' sforzato.




THAT'S ME!

Sono davvero una pessima scrittrice.
no sul serio, sono sparita per tre mesi, o meglio dire quattro e passa!
mi perdonerete mai? *si va a nascondere*
magari non sarete più quelle di prima, magari non leggerete nemmeno questo (lol) ma aniway..
MI DISPIACE UN SACCO!
avete presente il blocco dello scrittore? ecco, ha colpito proprio me :c
beh, ora ho ripreso e sono tornata con un capitolo più lungo del solito e devo dire anche uno dei più importanti.
E' entrato un altro personaggio, visto? Ho cercato di lasciare un po' di suspance sul personaggio di James, se fosse davvero lui o no.
Ron è ancora incerta sui suoi sentimenti, soprattutto ora che si è rivelato un certo James che gli sembra quello del chatlog.
per voi chi è? James o..? si, vi ho fatto già capire un po' (troppo) lo so AHAHAHAH.
perdonatemi u.u 
Justin deve parlare a ronnie, chissà cosa dovrà dirle! Perchè è lì? perchè guardava lei e non selena?

VI ANTICIPO UNA COSUCCIA, UCCIA, UCCIA lol.
Succederanno un paio di cosucce.
James si rivelerà una persona che seguirà Ron durante il tour, poi capirete quale e perchè.
Justin sembra confuso e sembra che piano piano riesce a capire i suoi sentimenti verso una persona.
Selena si innamorerà ancora.. di chi?


Ora mi dileguo, che ho detto DAVVERO troppo!
ah, mettete la storia tra le preferite o le seguite? così quando aggiorno, vi arriva automaticamente, senza che io vi avvisi volta per volta :)

VI AMO TAAAAAAAAAANTO.




Un bacio, Jes.

 

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Capitolo 10
*** Capther ten. ***


Capther ten - Shine bright like a diamond.








Ronnie's POV.
Momento, momento, momento.
il mio cuore dove era andato a finire? e la ragione? Parlo sul serio.
Avrei voluto evitare con tutta me stessa quell'incontro. Avrei voluto non poterlo vedere per un po', pensare a me stessa e al mio futuro.
Hai scelto tu di andare in tour con lui, ti è sfuggito?
Ho scelto di andare in tour, non ho pensato con chi, me ne fottevo altamente perchè credevo che non andasse a finire così.
Così come?

Quel ragazzo mi aveva talmente fatta uscire pazza che ormai parlavo anche da sola. Bene.
Davvero
cool come cosa.
Ero di spalle, guardavo il mio esile corpo allo specchio pur di non vedere il suo.
Non gli avevo nemmeno risposto, mi ero alzata e mi ero diretta verso il mio camerino senza proferire parola ed era stato meglio così.
Sentì la porta chiudersi e capì che era lui, l'avevo lasciata aperta apposta.
Abbassai lo sguardo e vidi le mie mani posate su quel ripiano, chiamiamolo così.
C'era silenzio, io non avrei parlato per prima, non avrei fatto la prima mossa, non ero stata io la  prima a sbagliare.
Ero stata la prima a soffrire, per causa sua, per quello stupido orgoglio che deve sempre mostrare davanti a tutti.
Vidi le sue mani posarsi accanto alle mie, non le toccava però.

Attenta Ron, non lo vedi?
Cosa dovrei vedere?
Sta facendo tremare il tuo cuore, non ci era riuscito nessuno prima d'ora a parte..
..papà e mamma.

Non mi azzardai nemmeno ad alzare lo sguardo, talmente ero in imbarazzo e avevo timore che notasse il mio rossore accentuato sulle guance.
Tremavo, ma non lo davo a vedere. Come sempre, ero brava solo a far trasparire alcune emozioni, ma non tutte.
Sentì il suo corpo vicino al mio, sentivo il suo calore, il suo profumo di fresco e di menta, il suo battito cardiaco.

Perchè batte così forte?
Batte per te.
Cazzate, tutte cazzate.
Perchè non dai ascolto al tuo cuore ogni tanto?
Perchè ogni volta che lo faccio va a finire sempre male.

Con delicatezza e con la paura quasi di farmi male, sfiorava la mia spalla nuda con le sue labbra.
Dio mio, quasi gli svenivo tra le braccia.
Cercai di rimanere  calma, intatta e ragionevole.

"Justin.." sussurrai, ma preferì non continuare, visto che non ebbi tanto successo quanto credetti.
Lo sentì sorridere vicino al mio orecchio,
quasi lo odiavo.
Quasi perchè era un estasi, sul serio, non riuscivo a muovermi, mi aveva letteralmente paralizzata.
Un passo sbagliato e mi sarei sciolta come un budino.
"Scusami Ronnie."  quelle parole mi fecero trasalire.
Lui? Che si scusava? Un'altra delle sue cazzate.
Rimasi rigida e non ebbi più nessun emozione per ogni suo tocco. O almeno era quello che cercavo di dare a vedere.

"Smettila." finalmente riuscì a parlare. 
La sua mano prese a salire lungo il mio braccio e ad accarezzarlo dolcemente.
Come facevo a resistergli? ancora non me lo spiego.

"di fare cosa?" Mi baciò la spalla, poi vicino all'orecchio.
Non ci vidi più, mi sentì tremendamente il colpa. Davvero.

Come poteva giocare con me in quel modo? Se ci avrebbero visti, non so cosa avrebbero pensato, cosa avrebbero detto in giro e..
Basta farti pippe mentali e ragiona.
Mi stai pompando troppo sangue caro cuore.
Zitto e continua a battere, idiota.

Me lo scollai e mi spostai dalla sua presa che si era fatta salda sui miei fianchi.
“Dove credi di andare?” Rise e mi riavvicinò a se, con un semplice gesto che mi fece trasalire.
“Smettila di prenderti gioco di me.” Rise di nuovo. Incominciava ad irritarmi, parecchio pure.
Oltre ai suoi sbalzi d'umore ci metteva anche il suo sarcasmo da mercatino dell'usato.
Avevo un cuore (a pezzi) anche io, cosa credeva!

“Non mi sto prendendo gioco di te.” Intrecciò le sue mani sul mio ventre e attirò il mio corpo contro il suo.
Se non fosse stato per il cuore a mille e il fiato corto, avrei avuto maggiore autocontrollo.

se non ne fossi stata innamorata.
Smettila di sparare cazzate.
Tu smettila di non accettare la realtà, stupido cervello.

Presi tutte quelle forze che ero capace di raccogliere e mi staccai con un gesto brusco da lui.
“Allora perchè fai così? Perchè continui a toccarmi in quel modo?” Lo guardai con le lacrime agli occhi.
Pungevano e bruciavano, ma dovevo essere forte, forte dentro e fuori, ma con lui ogni fottutissimo gesto e intenzione andava a farsi benedire.

“Ne avevo voglia, tutto qui.” Che bel quadretto.
Io sul punto di piangere e ad urlargli contro mentre lui, menefreghista e tranquillo con le braccia incrociate al petto.
Non capiva che anche io avevo dei sentimenti? Che provavo qualcosa per lui?

Uno a zero per me, cervello mio bello.
Smettila di pompare tutto quel sangue, poi non ragiono più.
Stai incominciando ad accettare la realtà invece.
Fottutissimo cuore, io ti odio.

Lo spinsi ma pareva non essere sorpreso.
Quel ragazzo era lunatico. Tutta la rabbia repressa, le lacrime, il dolore sgorgarono fuori.
E scatenai il tutto su di lui, come un mix perfetto.

“Sei un fottutissimo stronzo, strafottente, lunatico e incosciente. Smettila di prenderti gioco di me!” Mi strinse i polsi, mentre io mi dimenai per liberarmi dalla sua presa.
Ma era salda, lui era forte ed io ero debole.
Non mi rimaneva che arrendermi.

“Io sono responsabile delle mie parole, non delle tue libere interpretazioni.” Ora si metteva a fare anche i giochi di parole? Era mai possibile che doveva farmi arrabbiare sempre di più!?
Finalmente lasciò la mia presa e io lo guardai piangendo, il più lontano possibile da lui.

“Vattene.” Sembrò un sussurro.
Si avvicinò e mi guardò con disprezzo.

“Ma ti sei vista? Non andrai da nessuna parte con il fisico che ti ritrovi. Sei una fottutissima cicciona, senza pudore e rispetto per nessuno. Non ne hai mai avuto per me, stronza. Non vedi l'opportunità che ti ho regalato e porto su un piatto d'argento? Se ora sei arrivata qui è grazie a me, eppure io un ringraziamento da parte tua non l'ho mai ricevuto.”
Mi si contorse lo stomaco, mi sentivo distrutta, amareggiata, una nullità.
Davanti a lui, quel bel ragazzo che credevo di amare, mi sentivo fuori dal mondo.
Volevo sotterrarmi ma allo stesso tempo stringere i denti e ucciderlo con le mie stesse mani.
Teoricamente parlando.
Era vicinissimo, il che comprometteva ancora di più il mio stato d'animo.

“Sei una delusione per tutti, Victoria. Lo sei sempre stata anche per i tuoi genitori.” Lo disse a denti stretti, fissandomi in modo cruciale, da trafiggermi dentro.
Per l'ennesima volta aveva nominato i miei genitori, sapendo che loro erano l'anello mancate della mia felicità e della mia vita.
Urlai e lo spinsi lontano da me.

“Ho preso la mia decisione.” Mentre parlavo vidi Ren entrare preoccupato. Evidentemente ci aveva sentito litigare per l'ennesima volta.
Justin mi guardava spaesato come se fosse appena cascato dalle nuvole.
Era patetico ed odioso oltretutto. Continuai a parlare e come previsto, lo spiazzai.

“Avevo deciso di venire anche con te in tour, perchè è grazie a te se ho cominciato a vivere il mio sogno e avevo intenzione di continuare insieme a te. Ma il tuo continuo trattarmi di merda mi ha fatto cambiare idea. Continuerò solo con Selena, mai più con te.” Vidi Ren avvicinarsi, forse per confortarmi, ma in quel momento avevo solo bisogno di smetterla di piangere anche se non ci riuscivo, ma di farlo da sola.
Mi guardò con aria spaesata, distrutta, di chi avesse appena incassato un colpo.

“N-non mi importa..” Non era sincero, lo capivo, ma ormai tutto era andato perduto.
“Non ero io la ballerina che ammiravi, quella con cui eri in sincronia? Non ero io quella che ti dispiaceva se ne andasse? Quella che avevi paura di perdere e che.. ti mancava?” Lo vidi stringere i denti e voltarsi verso la sua destra. Strinse i pugni e le nocche gli diventarono bianche per la forza che ci metteva.
Non rispondeva. Avevo perso anche l'ultima speranza che cambiasse nei miei confronti, avevo perso tutto, anche la più stupida speranza che potesse migliorare per se stesso ed essere quello che dimostrava di essere davanti alle sue beliebers.

“Justin cosa le hai fatto?” Strinsi un braccio a Ren, prima che partisse in quarta e rovinasse il volto di Justin.
Quest'ultimo non proferiva parola, non aveva intenzione di voltarsi, di parlare, di ribattere.. niente di niente. Poi tutto d'un tratto , senza voltarsi, parlò.

“Vai fuori Ren.” Era calmo. Altra cosa che mi fece irritare.
“Io non me ne vado fino a che non-” Justin lo interruppe di nuovo.
“Per favore Ren.”
“Ron, ti aspetto in macchina.” Annuì, mi lascio un bacio sulla guancia e mi sussurrò di stare tranquilla.
Ma io di tranquillità in quella stanza non ne vedevo la minima traccia.
Ren uscì, e io continuavo a guardare Justin triste e sconsolata, debole e con il viso stanco e pieno di dolore.
Non parlava, mi guardava soltanto. Sembrava distrutto, non piangeva, ma lo vedevo dal suo modo di guardarmi. Sembrava essersi addolcito.
Ma ormai non gli credevo più. Erano state talmente tante le volte che mi aveva presa in giro, che aveva giocato con me che non gli credetti.
Guardai per terra sperando in un ultimo suo sospiro.

“Mi dispiace sul serio.” Avevo sentito bene?
“Perchè mi tratti così? Cosa ti ho fatto di male?” Lo guardai triste e come se fossi un fantasma, che non aveva posto in quel mondo.
Si sedette sul divanetto e incominciò a raccontare.

“Io e Selena ci siamo lasciati.” Lo guardai torva e confusa.
“Cosa? Ma se..” Mi guardò e mi interruppe.
“No Ron. E' tutta una messa inscena.” Posò i gomiti sulle ginocchia e fissò il vuoto. Ci fu un attimo di silenzio.
“Perchè?” Sussurrai. Mi fece segno di sedermi accanto a lui, ma non mi mossi e non lo avrei fatto. Mi avvicinai soltanto.
Capendo le mie intenzioni mi guardò e sbuffò, io incrociai soltanto le braccia e mi sedetti sulla moquette di fronte a lui.

“Pensavo di amarla e così credevo facesse anche lei. Non sai quanto fa male sapere che.. il proprio amore non è corrisposto.” Non poteva nemmeno immaginare quanto potessi capirlo.
Siamo due a zero, ti sto stracciando.
Io piango rammendi e tu ti prendi gioco di me?
Sto solo puntualizzando ciò che tu non hai mai voluto capire.
Spiegati, che sei incomprensibile.
Lo ami.

“Quanto tempo va avanti questa storia?” azzardai a chiedergli.
“Non ha importanza.Fingevamo solo per far contenta la madre, voleva che sua figlia avesse più successo del dovuto. Mia madre ha sempre capito tutto, anche se non me lo ha mai detto, ma i suoi silenzi parlano più di quando apre bocca.” Ci fu un momento di silenzio.
Mi guardò, non avevo notato che lo sguardo che mi porgeva fosse così.. veritiero.
Non mentiva, in quel momento si stava aprendo a me come non aveva mai fatto.

“Ho riversato tutto il dolore represso su di te, trasformandolo in rabbia. Eri così tremendamente perfetta quando ballavi o semplicemente sorridevi che mi trasalivo, mi faceva male vederti felice. Volevo che soffrissi come stavo facendo io.”
“Io non ero felice Justin. Quella era soltanto una maschera. Non lo sono mai stata da quando..” Lasciai la frase in sospeso, non avevo la forza di continuare e nemmeno di mentenere il suo sguardo. Mi cadde l'ennesima lacrima.
Soltanto che una mano, calda e morbida precedette la mia e mi asciugò la lacrima, per poi alzarmi il volto.
Era lì a due passi da me e il mio cuore aveva ricominciato a battere e a tremare.
Perchè a me? Perchè? Mi faceva male vederlo soffrire così, sul serio.

“Da quando ti ho vista ho sempre avuto un certo senso di invidia nei tuoi confronti. Con il ballo riuscivi a.. ad essere felice, spensierata, mettevi da parte tutti i tuoi problemi per dedicarti a ciò che ami di più.” Era tremendamente vicino, il suo e il mio sguardo si alternavano dalle labbra agli occhi.
Era un gioco di sguardi, di tocchi e di parole che mi fecero sussultare.

“Eri così te stessa che non riuscivo a smettere di ammirarti da lontano. Brillavi come un diamante.” Lo lasciai parlare, non trovavo nemmeno le forze di reagire, togliermelo di dosso.
“Justin..” Provai ma non riuscì a dire altro.
Era in ginocchio sopra di me, sentivo il suo cuore battere forte.

“Ormai ho preso la mia decisione, mi dispiace.” buttai fuori tutto d'un tratto.
Non avrei cambiato idea per pietà nei suoi confronti. Non lo avrei fatto.

“Non voglio che questo cambi le cose tra noi, okay?” Non capivo, a cosa si riferiva?
Sentì il mio cuore sussultare,
ero in... paradiso.
Le sue morbide labbra si erano dolcemente posate sulle mie, per finire in una danza che avrei voluto durasse una vita intera.
Era in quel momento che non mi sentì più un fantasma, era in quel momento che mi sentì stringere tra le sue braccia, nonostante la scomoda posizione.
Lo lasciai fare facendomi cullare dalle sue carezze vellutate e dalle sue labbra che non avevano intenizione di staccarsi dalle mie.







THAT'S ME!

beeeh? Che ne pensate di questo colpo di scena? SBEM, mi sono letteralmente superata.
Mi stavo emozionando scrivendo a scena finale AHAHAHAHAH.
Scommetto che nessuno se lo aspettava........... sinceramente nemmeno io lol.
Posso pure pensare una cosa, ma quando scrivo mi faccio trascinnare dal momento, quindi non so MAI come andrà a finire e potrei anche dirvi adesso come andrà a finire la storia ma statene pur certe che finirà diversamente da come vi avrei detto AHAHAHAH.
Sono fatta così, un po strana ecco.
Scusate il giorno di ritardo ma, wow, mi sono superata sul serio, questo è il secondo capitolo che mi soffidsfa.
Che ne dite, cosa ne pensate? Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, cosa succederà dopo secondo voi e cosa ne pensate di questo Justin un po' pazzo :)
CALM DOWN, c'è un aticipo anche qui!
Questo capitolo è scritto da Ronnie ma nei prossimi farò parlare anche Ren e Justin, magari ci sarà anche James, chi lo sa!
I colpi di scena possono capitare ovunque c:
Tornando al capitolo Justin nasconde di non essere contento della sua scelta, ma alla fine si svela e.. viene trasportato dal momento, poi capirete il perchè di questa affermazione.
Nei prossimi capitoli Justin e Ronnie non si incontreranno, ma ne soffriranno entrambe.
James sembra rivelarsi il ragazzo del chatlog, anche se lei non gliene ha parlato direttamente, ma pensa che sia così, o almeno si illude che lo sia. (capirete anche questa di affermazione prossimamente AHAHAH)
Ren si sentirà di nascosto con Sel, ecco il perchè dei capitoli raccontati da Ren.


Basta, ho già svelato troppo lol.
Un a massive thank you  a tutte coloro che leggono in silenzio, chi aggiunge tra le preferite e chi recensisce, non potete immaginare quanto mi faccia piacere.
Alla settimana prossima, stavolta sarò puntuale, pubblicherò il capitolo sabato, anche perchè il capitolo è già nella zona 'work in progress' lol.
ps. Ogni tanto ci saranno delle affermazione 'LIKE THAT' in inglese, mi piacciono particolarmente lol.
Alla prossima bellezze, un besos.






Un bacio, Jes.

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