La Forza Dell'Amore

di Emmy_Nerisse
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una Giornata Malinconica E Un'Ombra Misteriosa ***
Capitolo 2: *** Il Riavvio Del Progetto Mew E Il Ritorno Degli Avversari Passati ***
Capitolo 3: *** L'Alleanza Tra Le Mew Mew E Gli Alieni ***



Capitolo 1
*** Una Giornata Malinconica E Un'Ombra Misteriosa ***


 
Capitolo I – Una Giornata Malinconica E Un'Ombra Misteriosa
 

Era agosto inoltrato e fuori pioveva a catinelle. La forte umidità si faceva sentire ed il clima era diventato insopportabile per tutta Tokyo. Andava avanti così da giorni, piovendo senza interruzioni.
E senza interruzione era il lavoro al Caffè Mew. Ogni giorno arrivavano dozzine di clienti nonostante il pessimo periodo, facendo sgobbare le povere ragazze, compresa chi solitamente amava sorseggiare in tranquillità il suo amatissimo tè.
<< Sai, Mina, era ora che iniziassi a dare una mano anche tu. Non ne potevo più di vederti seduta comodamente ad un tavolo ingozzandoti con quel tuo stupido tè! >> le disse chiaramente Strawberry mentre assieme all'amica ordinava e serviva ai tavoli.
<< Bada a come parli! Prima di tutto io non me ne stavo ad “ingozzarmi” come dici tu, stavo “prendendo”, casomai; secondo: è una questione di abitudine e puntualità, cosa che voi rozza gentaglia di ceto sociale inferiore non potete di certo comprendere, non posso farci nulla, mia cara; e terzo: ti sembra di vedere un tavolo libero qua in giro?! Persino la cucina è completamente presa d'assalto dalle torte di Kyle, non c'è neanche un angolino libero! >> le rinfacciò la risposta la giovane benestante << Quindi non ho avuto altra scelta: ho dovuto per forza abbassarmi al livello della sguattera! >>
<< Avanti, calmatevi voi due e non state lì impalate a starnazzare come due gallinelle. I clienti aspettano >> Ryan fece la sua comparsa dalla cucina del locale, poi, come se non fosse successo nulla, tornò nella stanza.
<< Ma senti chi parla! L'altro perfettino che non muove un dito e sta solo a dare ordini! Potresti dare una mano anche tu, sai? Dato che il locale è stracolmo di gente non ci farebbe di certo male! >> ora Strawberry era proprio fuori di sé e continuava a gridare a Ryan anche se questi ormai non la sentiva più.
<< Pistaa! Permesso, fatemi passare! Permessoooo!! >> A interrompere la litigata che era ripresa tra le due ragazze fu Paddy che passava camminando sul suo inseparabile pallone da circo mentre faceva roteare sui bastoncini i piatti con le pietanze da servire ai tavoli piazzati un po' ovunque: sulle mani, in testa, in equilibrio sul naso,... Il tutto aveva un aria molto instabile!
<< Paddy, torna immediatamente qui! Così farai cadere tutto di sicuro! >> alle calcagna Lory, che correva con un'aria decisamente preoccupata.
<< Sì, questo accadrà se torno indietro! Se invece vado avanti non cadrò! >> la solita sbruffoncella di una Paddy, non sarebbe mai cambiata.
Fortunatamente l'ora di chiusura non tardò ad arrivare e appena tutti i clienti uscirono dal Caffè, Strawberry si accasciò sfinita ad un tavolo.
<< Basta, basta! Non ce la faccio più...>>
<< Be', adesso posso finalmente prendere il mio tè >> aggiunse Mina accomodandosi tranquilla su una sedia, portandosi alla bocca la tazza con la bevanda all'interno.
<< Ma allora lo fai apposta per farmi imbestialire, tu! >> la ragazza dai capelli rossi la guardò con aria di sfida.
<< Strawberry, puoi venire per favore a darmi una mano a spazzare il pavimento? >> cercò di distrarla Lory per salvare la vita a Mina.
<< Sì, arrivo >> la “fragola” corse a prendere la scopa appoggiata alla parete e corse ad aiutare l'amica.
Paddy intanto stava appesa al lampadario a testa in giù mentre cercava di pulire la macchia d'uovo lasciata dall'omelette che le era saltata via dal piatto appiccicandosi al soffitto mentre faceva i suoi numeri di equilibrismo << Ehi, ragazze, avete notato che tra un'ora sarà già passato un anno? >>
<< Un anno da cosa, scusa? >> chiese Mina distogliendo lo sguardo dalla tazza da tè.
<< Come “da cosa”, Mina?! Un anno fa abbiamo vinto la guerra contro Profondo Blu! >> Paddy non riusciva a capacitarsi che Mina non si ricordasse di quell'evento.
<< Ah, già. Ma credevo che fosse una guerra contro gli invasori Alieni in generale, non solamente contro Profondo Blu!
<< No, Paddy ha ragione. In fondo in fondo, so che Pai, Quiche e Tart erano buoni, agivano per salvare il loro popolo anche se hanno commesso danni tremendi al nostro mondo. Il vero essere malvagio era solo e soltanto Profondo Blu >> Lory non poteva essere più chiara di così.
<< Sì. Quiche ha addirittura sacrificato la sua vita per salvarmi, e così anche Pai e Tart per tutti noi. Per fortuna il potere dell'Aqua Mew li ha salvati da quella fine che per me non avrebbero meritato >> concluse Strawberry.
Mina le guardò fisse una ad una. << Per me erano cattivi tutti e quattro >>
<< Oh, insomma, Mina! >>
 
Quando finirono le pulizie, ognuna si diresse verso casa propria armata di ombrello.
<< Ciao ragazze, a domani! >> le salutarono Kyle e Ryan.
<< Anche a voi! Ciao! >> ricambiarono le altre all'unisono.
Lory si avviò verso casa con la testa colma di pensieri. Entrò in casa, si tolse le scarpe e salutò la madre che stava preparando la cena.
<< Ciao, Lory cara! Allora, com'è andata oggi? >> le domandò solare la signora Midorikawa.
<< Bene, grazie ma'. Vado un secondo in camera mia, poi torno giù.>> le annunciò Lory.
<< Va bene. Ah, tra poco è pronta la cena, tesoro. >> continuò la madre di Lory, ma la ragazza era già a metà scala a chiocciola, dritta al piano superiore.
Quando arrivò nella cameretta si distese stanca sul letto, guardando il soffitto. No, aveva troppi pensieri per la testa. Doveva assolutamente buttarli fuori, o a momenti la mente le sarebbe scoppiata. Così prese il diario che teneva nascosto sotto il cuscino e cominciò a scrivere...
 

            Caro Diario,                                                                                   15 agosto, ore 19.20
            oggi la giornata al Caffè Mew è stata davvero intensa. Non c'è stato un minuto di
            pace, sempre a servire ai tavoli di qua e di là. E poi Ryan! Mhmm, quanto rompe!
            Non so come avevo fatto a provare qualcosa per lui in passato. Lo odio con tutta
            me, ci tratta come schiave! Lo so, pensare queste cose non è da me, di solito sono
            sempre ottimista nei confronti delle persone chiuse e serie, ma per Ryan ho
            completamente perso le speranze... Vorrei tirargli un bel ceffone quando si
            appoggia comodamente al muro e ci dice cosa fare, ma cerco di non darlo a vedere.
            Per fortuna ci sono Strawberry, Paddy e Mina ad aiutarmi... be' , Mina forse non
            tanto, comunque solo loro sono in grado di tirarmi su il morale.
            Paddy però... oltre ad avermi fatto un po' innervosire con quella sua mania di fare
            la circense durante i turni al Caffè, mi ha rimesso in testa ricordi che ero riuscita
            ad archiviare lontano dal presente: loro e i nostri antichi poteri da Mew Mew.           
            Ahh, quanto vorrei averli ancora! Certo, il mio DNA è sempre fuso con quello
            della Neofocena, ma non posso più utilizzarne le capacità. Poi, questa malinconia...
             non capisco a cosa sia dovuta veramente... di certo non a Ryan! Anche perché
            non avrebbe senso, lo vedo tutti i giorni e ogni giorno è sempre più antipatico!
            Se solo Pam fosse rimasta in Giappone avrebbe potuto aiutarmi a capire meglio
            questa sensazione, ma è dovuta partire per l'Italia per girare un film molto
            importante per la sua carriera di attrice-modella-rubacuori.
           
Non so proprio che fare o a chi pensare...
                                                                                                                                  Lory Midorikawa
 
Ripose il piccolo quadernetto sotto al cuscino, appoggiò la penna al comodino e rimase a guardare il vuoto, stando a pancia in su, sempre distesa. Improvvisamente le venne in mente un piccolissimo particolare e tornò a tirar fuori il diario. Rilesse tutto daccapo e si soffermò sulle ultime parole che aveva scritto: “Non so proprio che fare o a chi pensare...”. “A chi pensare”?! Quelle parole non l'avevano nemmeno sfiorata, ma allora perché le aveva scritte?
Lasciò perdere quella probabile distrazione dovuta alla stanchezza e poggiò il diario sul letto. Si avvicinò alla finestra. I vetri erano rigati dalle gocce di pioggia che s'infrangevano ininterrotte sulla superficie liscia. Mentre seguiva un rivolo d'acqua col dito le sembrò di scorgere qualcosa sul tetto del vicino di casa, un'ombra piuttosto strana per appartenere ad un volatile. Strizzò gli occhi per cercare di capire meglio cosa fosse...
<< Tu una Mew Mew?! Non ci credo! Sei troppo fifona! >> quella vocina distrasse Lory dai suoi pensieri.
<< Uri! Ma che...! >> quando si girò vide il fratello che sfogliava tranquillamente il suo diario segreto. << Metti giù le tue zampacce da qui, canaglia! Che ci fai nella mia stanza e chi ti ha dato il permesso di entrare? >> continuò stringendo il diario tra le braccia verso il birbante che la osservava furbetto dietro le lenti degli occhiali tondi.
<< La mamma ti ha chiamato tre volte per dirti che la cena era pronta, ma dato che non rispondevi ha mandato me che ti ho detto che la cena era pronta almeno due volte ma tu non davi segni di vita, così mi sono messo a curiosare nel tuo diario che era qui sul letto, quindi non darmi la colpa di averlo rubato. >>
<< Sì, ma non avresti dovuto leggerlo comunque, anche se era lì sul letto. Comunque cos'hai sbirciato?>> ora lo guardava veramente arrabbiata, eppure non sapeva come riusciva a mantenere un tono gentile. Per abitudine, forse, anche se si trattava di quella peste di suo fratello.
<< Mah, niente. Robe riguardo alle Mew Mew, a degli strampalati Alieni con le orecchie a punta, su una guerra vinta un anno fa, un certo Profondo Blu, le tue amichette, il tizio del Caffè che mi pare per il quale tu ti sia presa una bella cotta e qualche appunto riguardo a una torta... >> la guardava trattenendo un risolino.
<< E tu questo lo chiami niente?! E' praticamente tutto quello che ho scritto! E comunque Ryan non mi piace più da un bel pezzo! >> si buttò esasperata sul letto.
<< Più che un diario segreto è un diario delle scemenze! Infatti non credo ad una sola parola di quello che hai scritto. Tu una Mew Mew, poi! Ma figurati! Tu bevi prima di scrivere! >>
<< Taci che è meglio >> poi lo riguardò dall'alto al basso << Io non ho scritto niente di nessuna torta, però. >>
<< Be', da questo lato credo che tu debba migliorare il tuo inglese, dato che “torta” si scrive “P-I-E” e non “P-A-I”. >> aggiunse il piccolo diavoletto che Lory si trovava per fratello, ridendo di gusto.
<< E chi ti ha detto che stessi parlando di torte!? Pai si scrive così ed è...! >> si bloccò sulla frase che aveva appena pronunciato. Era meglio non andare troppo nei particolari con suo fratello, avrebbe potuto spifferare tutto ai suoi e magari anche a scuola! Ma si era fermata anche perché non trovava le parole per continuare, ed era una cosa che le capitava molto di rado.
<< Lory! Uri! E' ora di cena, vi volete sbrigare!? >> la madre dei due ragazzi li chiamava dal piano inferiore, dalla cucina.
<< Sì, arriviamo! >> disse la ragazza rivolta alla madre. Poi si voltò verso suo fratello << E guai a te se spicchi parola riguardo a tutto questo >> indicò il diario.
<< D'accordo... >> il fratellino corse giù per le scale per andare a mangiare. Lory nascose il diario in un altro posto, sotto l'armadio, dove c'era un piccolo spazietto grande giusto per farvelo passare. Si alzò e guardò verso la finestra: l'ombra era scomparsa.

“Chissà dove sei adesso...”pensò. Arrossì lievemente. Ora la malinconia si era fatta più forte, ma questa volta era ricca di un sapore nuovo, dolce, che sarebbe alloggiato permanente nel suo cuore, almeno finché non sarebbe arrivato quel giorno, quel bellissimo giorno che sapeva sarebbe giunto. Il giorno del loro ritorno, del suo ritorno sulla Terra. Adesso sapeva cosa le mancava da un anno, e lei era stata così chiusa da non rendersene conto, talmente immersa nei suoi pensieri da dimenticarselo, o almeno apparentemente: non se n'era andato neanche un giorno dal suo cuore e poteva ancora ricordarsi alla perfezione i lineamenti del volto sempre serio e sicuro, che aveva visto sciogliersi in un sorriso solamente una volta e un attimo dopo era a terra, privo di vita. Era freddo come il ghiaccio. Ma era lui che le mancava da impazzire: Pai. Il suo Pai.

La cena era sulla tavola, pronta per essere mangiata.
<< Come mai non rispondevi, Lory? >> le chiese la madre con una punta di curiosità.
<< Ero assorta tra i miei pensieri. Scusa, mamma. >> cercò di rimanere piuttosto vaga la giovane.
<< Eh sì. Stava pensando ad un certo R... >> fratello spione! Lory gli tappò la bocca con una bella manciata di patatine prima che potesse dire una stupidaggine enorme.
<< Pensavo a Rimini, la città italiana dove è andata Pam a girare un film. Dev'essere davvero bella! >> Lory sparò la prima cavolata che le era passata per la testa, con un'espressione angelica. << Ora mettiamoci a mangiare, se no si fredda tutto. >> continuò sedendosi a tavola seguita da mamma e fratello.
Iniziarono a mangiare tranquillamente.
<< Non c'è papà, oggi? >> chiese Uri.
<< No, oggi rimarrà a lavorare fino a tardi. A proposito, Lory, adesso che tuo padre non c'è possiamo parlarne. >> la madre la fissò.
<< Parlare di cosa? >> a Lory venne un colpo, ma cercò di rimanere tranquilla.
<< Be', hai diciassette anni ormai. Non hai ancora pensato di trovarti un ragazzo? >>
<< Oh, mamma! Dobbiamo proprio parlarne davanti a Uri! Comunque no, non ci penso ancora ai ragazzi, anche se... >> anche adesso era rimasta priva di parole, due volte in meno di un'ora.
<< A Lory piace un certo R... >> la sorella gli infilzò in bocca un pezzo di carne per farlo tacere di nuovo. Be', dal canto suo almeno era un modo saporito per farlo stare zitto.
<< Non mi piace Ryan. D'accordo, in passato avevo preso una piccola cotta che ora mi è completamente passata, ma per ora non ho più intenzione di pensare ai ragazzi e tanto meno di parlarne! >> si alzò e corse di sopra, rossa in volto per la vergogna.
Era molto strano da parte sua, non era mai fuggita a certi discorsi con sua madre, cui non riuscì a comprendere la sua reazione. Anzi, in realtà non ne era mai entrata in argomento. Ma perché era scappata in camera sua? Si distese sul letto, esausta. Troppi “perché” quel giorno, ma anche troppi dubbi e sentimenti. Si stava per addormentare, era molto stanca. Un'ultima immagine le passò davanti agli occhi: il volto serio e determinato, i suoi profondi e penetranti occhi viola con la loro caratteristica pupilla acuminata che tagliava in due quelle iridi stupende, i capelli scuri e violacei scompigliati e raccolti lateralmente davanti all'orecchio sinistro in quella specie di codino lungo e aggrovigliato, le sue caratteristiche orecchie a punta che sporgevano lunghe verso l'esterno. Pai. “Peccato che tu ora non sia qui...” pensò la ragazza prima di cadere in un sonno pesante, le gote rosate al pensiero dell'Alieno.
 
Quella notte sognò tutte le battaglie passate, i litigi, le frasi che gli ripeteva cercando di convincerlo che la guerra era un'assurdità portatrice soltanto di dolore e le risposte deludenti che riceveva, che non erano mai quelle che un giorno sperava tanto che arrivassero. Poi fu bianco, tutto bianco. Scomparvero tutte le immagini che continuavano a ripetersi. C'era solo lei in mezzo ad una coltre bianca, candida e luminosa. Mentre cominciava a sentirsi perduta dentro sé stessa, una candida voce femminile si fece largo in quel bianco infinito e la chiamava.
<< Lory, Lory! >>
<< Chi sei? Che cosa vuoi? >> domandò lei spaventata con voce tremante.
<< Loro stanno tornando, anzi, sono già tornati. Tutti e tre >>
<< Loro chi? >> chiese la ragazza incuriosita ma allo stesso tempo confusa.
<< Oh, Lory. Tu sai bene chi sono. Ma non sono qui per combattere contro di voi, stavolta. Ora loro sono tornati per combattere assieme a voi. >>
<< Che vuoi dire con questo? >>
<< La Terra è in grave pericolo Lory! Voi otto dovrete salvarla dal Male che tornerà ad incombere sui vostri futuri. Ma loro vi aiuteranno. Vi aiuteranno. Dovete prepararvi: il nemico è molto potente, vuole tenere la Terra tutta per sé. Voi dovete impedirlo!
<< Oh, no! Ancora guerre! >>
<< Per ora non posso rivelarti di più perché non ho ancora idea di ciò che accadrà, dovrai sceglierlo da te, Lory! Mi raccomando, fai la scelta giusta! >>
<< Aspetta! Chi sei tu? >>
<< Lo spirito che è dentro di te, Lory, lo spirito che ti ha aiutato da quando sei diventata una Mew Mew. Sono lo spirito della tua Neofocena, Lory. >>
<< D-Davvero? Lo spirito della mia Neofocena? Ma come...? >> domandò la giovane mentre la nuvola di capelli smeraldini si agitava al lieve vento creatosi in quell'atmosfera luminosa.
<< Shh... Ora devi andare ad avvisare le altre Mew Mew. >>
<< Ma non le avrà già avvisate lo spirito dei loro animali codice rosso? >>
<< No. Solo la Neofocena ha capacità veggenti. Adesso devo andare, devo rafforzare nuovamente il tuo corpo con la mia energia. Avrei voluto raccontarti di più, ma non ne ho il tempo né so più di quanto non t'abbia già rivelato. Addio Lory, sappi che ci sarò quando mi chiamerai... >>
 
Lory si svegliò di soprassalto. Vide tutto offuscato e la camera era buia. Capì di non avere indosso gli occhiali e li cercò a tastoni sul comodino di fianco finché non li trovò e li appoggiò sul naso. Lentamente la vista mise a fuoco l'ambiente grazie alle spesse lenti. Sua madre, o suo padre, dovevano averla messa sotto le coperte, perché si ricordava bene di non essersi coricata prima di addormentarsi. Le risuonarono in mente le parole della Neofocena. Era solo un sogno, nient'altro che un sogno. Poteva anche essere stata semplicemente la sua immaginazione, senza alcuna premonizione. Spostò lo sguardo verso la finestra, fino ad allora fisso sulle lenzuola che la ricoprivano, e fu a quel punto che Lory scorse un'ombra nera, più scura della notte, sfrecciare veloce davanti alla finestra della stanza. Ma non era un uccello. Di questo ne era più che sicura. Subito dopo l'ombra tornò, ma ora si fermò sul davanzale; probabilmente la stava guardando. Era buio e Lory non riuscì a scorgerne perfettamente i contorni, ma arrivò a distinguere due lunghe sporgenze appuntite ai lati del capo e due specie di nastri sottili che ondeggiavano mossi dal vento.
La ragazza si alzò, ma sbadata com'era si inciampò nelle pantofole e quando rialzò lo sguardo l'ombra era scomparsa. Andò comunque alla finestra, aprendola, e si sporse all'esterno, scrutando l'orizzonte per assicurarsi che l'ombra non fosse andata su qualche tetto vicino, ma nulla. Eppure fu felice di accorgersi di un particolare: era la prima notte dall'inizio del mese che non pioveva. Poteva essere un buon segno. Chiuse i vetri e tornò a letto, chiudendo gli occhi e pensando, sperando, che l'ombra fosse chi lei credeva. In pochi istanti si riaddormentò, stavolta con sogni tranquilli.
 
Sopra il tetto di casa Midorikawa c'era l'ombra, affacciata verso il basso e comodamente seduta sul camino. << Lory... Mi dispiace... >> farfugliò a tono quasi impercettibile, cosa che avrebbe reso quelle parole incomprensibili se qualcuno fosse stato lì per udirle. Tornò alla finestra per un'ultima volta e la vide dormire serena. Appoggiò una mano al vetro freddo mentre veniva illuminata dai raggi candidi della luna che si stava facendo largo tra le nubi che la ricoprivano. Quando il piccolo satellite naturale di un colore candido e grigiastro vinse la battaglia, rischiarò l'intera figura alta e snella, le orecchie lunghe e a punta che sporgevano, la codina laterale che ondeggiava mossa dalla brezza e i capelli violacei scompigliati. I profondi occhi viola osservavano la ragazza dormiente, i capelli smeraldini che le ricadevano sul viso e sul cuscino, mentre le lunghe treccine si abbandonavano sotto l'esile corpicino della ragazza, facendo capolino con le loro estremità ornate dai piccoli fiocchetti celesti. Abbassò lo sguardo. << Mi dispiace tanto... >> Scomparve nel nulla così com'era venuto a farle visita.



Eccomi qui con il primo capitolo della mia prima FanFiction. Mi auguro che vi sia piaciuto, ragazzi^^ Se potete, e se volete, recensite, per favore. Non importa se positivamente, neutralmente o negativamente. Mi basterebbe sapere solo un vostro parere.
Grazie per la lettura, ragazzi^^

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Capitolo 2
*** Il Riavvio Del Progetto Mew E Il Ritorno Degli Avversari Passati ***


 Capitolo II – Il Riavvio Del Progetto Mew E Il Ritorno Degli Avversari Passati

  Il mattino seguente era finalmente sereno dopo giorni di piogge incessanti.
Stranamente, Strawberry era arrivata molto presto, addirittura prima di Mina, e fu Lory a prendere il suo posto come ritardataria. Tutta colpa degli incubi che aveva avuto dopo la piccola tregua che seguiva la “visita” dello spirito della Neofocena. Aveva dormito veramente poco e quando finalmente era riuscita a riprendere sonno si era svegliata mezz'ora dopo l'orario di apertura del locale.
<< Lory! Non è da te arrivare in ritardo. Cos'è capitato stanotte? Parla, di' la verità. >> Paddy si era momentaneamente travestita da Sherlock Holmes e stava indagando sul suo ritardo. La ragazza dai capelli verdi stava per risponderle, ancora col fiatone, quando Paddy spostò la sua attenzione su Strawberry. << Strawberry! Non è da te arrivare in anticipo. Cos'è capitato stanotte? Parla, di' la verità. >> non diede il tempo nemmeno a lei di formulare qualche parola che si gettò su Kyle, appena uscito dalla cucina. << Kyle! Non è da te presentarti la mattina senza una torta in mano. Cos'è capitato stanotte? Parla, di' la verità. >>
Kyle guardò la “Paddy Holmes” che si ritrovava davanti, con tanto di lente d'ingrandimento, berretto, impermeabile e pipa vuota, con faccia stranita << Ma che diamine stai dicendo, Paddy? Guarda che la torta è già pronta in cucina. >> continuò lui sornione.

<< Davvero? >> chiese Paddy con sguardo indagatore guardandolo attraverso la lente, poi si catapultò in cucina a controllare: la torta era sul tavolo. Si leccò i baffi << Buonaaa! Bene, mistero risolto >>.
Dalla porta di ingresso, spuntò una Pam sorridente e indossante abiti sportivi ed eleganti che non ebbe neppure il tempo di salutare le amiche che Paddy Holmes le saltò al collo. << Pam! Non dovresti essere in Italia a girare un film? Cos'è capitato stanotte? Parla, di' la verità. >>
<< Oh insomma! La vuoi piantare, Paddy!?! >> le sbraitò contro Mina.
<< Mi dispiace, ma Pam non è mica una pianta. >> Paddy la guardò interrogativa.
<< Ma io, cara Paddy, intendevo dire... LA VUOI SMETTERE DI FARE L'INVESTIGATRICE!?! >> ora si era inferocita a tal punto che persino Ryan era dovuto intervenire per fermarla altrimenti avrebbe di sicuro spennato viva la cinesina.
<< D'accordo, la smetto. Ah, ciao Pam! Com'è andata in Italia? >> riprese la bimba come se poco prima non avesse fatto niente.
<< Bene Paddy, grazie. Ryan e Kyle mi hanno richiamata qui dall'Italia, ma non ho capito perché. >> rispose Pam con un bel sorriso naturale e le labbra coperte da un leggero velo di gloss, poi lanciò un'occhiata ai due ragazzi come per chiedere delle informazioni in più riguardo alla loro richiesta di farla tornare con urgenza in Giappone.
Lory stava andando ad aprire il locale, ma fu fermata da Kyle. << No, oggi non apriamo >>
La ragazza lo guardò stupita << Perché? >>
A quel punto, Ryan e Kyle erano al centro dell'attenzione di tutti. Fu Ryan a parlare per primo: << Tutti in cantina, subito. >>
 
Arrivarono nell'enorme stanza-laboratorio segreta, illuminata dai giganteschi monitor dei computer.
<< Allora, Ryan. Perché ci hai fatto venire qui? >> chiese Strawberry.
<< Perché abbiamo brutte notizie. >> Ryan le guardò una ad una << La Terra è di nuovo in pericolo >>
Paddy lo guardò con un misto di preoccupazione e di speranza << Ancora gli Alieni? >>
Questa volta fu Kyle a rispondere << No. Questa volta non sono loro. Ora a mettere in pericolo l'intero Pianeta sono un gruppo di terroristi pazzi... e sono esseri umani. >> tutte le ragazze rimasero col fiato sospeso. Umani? No, non poteva essere.
<< Uffaaa!! Avrei nettamente preferito se fossero tornati gli Alieni! Così avrei rivisto il mio Tart! >> esclamò Paddy decisamente delusa.
Ryan continuò ignorando la bimba << Si fanno chiamare “A.D.T.-C.R.A.Z.Y.”, ovvero “Associazione Del Terrore”, mentre C.R.A.Z.Y. non sappiamo per cosa voglia stare. E' un'altra sigla, questo è sicuro, ma non sappiamo altro. Nemmeno il loro scopo. >>
<< Quindi che facciamo? >> domandò Pam.
<< Per ora possiamo solo aspettare altre notizie. A proposito, i vostri poteri da Mew Mew si sono riattivati. >> alle parole di Kyle si buttarono tutte a controllare i propri segni: erano riapparsi.
<< Oh mamma! Allora quello che mi ha detto la Neofocena stanotte era vero! >> Lory lo gridò talmente forte che la sentirono tutti. La fissarono con gli occhi sgranati, cosa che trasformò la “lattuga” in un peperone. << Ma che avete tutti da fissarmi? Che ho detto?!? >>
<< Come sarebbe a dire che una Neofocena ti ha parlato stanotte? >> Kyle la guardò incuriosito.
<< Già, Lory. Ci potresti spiegare un po' meglio? >> anche Mina era sorpresa da quello che aveva appena gridato l'amica.
Senza via di scampo, Lory abbassò lo sguardo << E va bene, vi racconterò tutto... >>
 
Sopra il tetto del Caffè Mew, una figura alta, molto magra e forte se ne stava a volteggiare con lo sguardo ambrato perso nel vuoto, immerso in chissà quali pensieri. I capelli verde scuro raccolti nelle due solite codine laterali mosse ritmicamente dal vento mentre ciuffi scomposti gli ricadevano sul viso.
<< Cosa diavolo ci fai qui? >> la voce di un bimbo lo distrasse.
<< Ah, ciao. >> lo salutò l'altro con noncuranza.
<< Non hai ancora risposto alla mia domanda! Che ci fai qui? >> il bimbo si stava innervosendo un po'.
<< La sento, la mia Micetta è qui >> sorrise il ragazzo dai capelli verdi mentre si sedeva sul tetto, ora osservando l'entrata del Caffè.
<< E lascia stare la Vecchia Befana, Quiche. Ti ricordo che siamo tornati qui per un altro motivo, non di certo per vederti tutto il giorno qui a sognare. >>
<< Da quando parli come Pai? >> Quiche gli rivolse un sorrisino furbo.
<< Da quando non ti sopporto >> fu la risposta secca di Tart.
<< Da sempre, quindi? >> ora Quiche lo stava prendendo in giro e Tart se n'era accorto.
<< Oh insomma! Adesso abbiamo altri problemi a cui pensare, e ben più seri dei tuoi problemi d'amore con quella tua Gattaccia! >>
Quiche si girò di scatto e lo afferrò per la casacchina rossa.
<< Come l'hai chiamata, scusa?! Strawberry non è una “Vecchia Befana” e tanto meno una “Gattaccia”! >> lo sguardo pieno d'odio dell'Alieno dagli occhi ambrati si poteva mettere a confronto con uno di quelli agghiaccianti e viola di Pai. Ma di sicuro avrebbe perso...
Dopo aver mollato il fratello, Quiche concentrò nuovamente la sua attenzione verso l'orizzonte.
<< Ehi, guarda là! C'è la tua scimmietta! >> disse Quiche girandosi verso Tart e indicando con la mano un punto sulla strada.
<< Dov'è, dov'è? >> chiese il giovane Alieno sporgendosi dal tetto per osservare dove aveva puntato il dito Quiche. Ma quando si accorse che Paddy non c'era capì l'enorme errore che aveva fatto.
<< Ahahahah!! Avresti dovuto vederti, Tart! >> il fratellastro gli tirò uno scappellotto sul fondo schiena e gli fece perdere l'equilibrio facendolo scivolare giù. << Ci sei cascato in pieno! Quindi vuol dire che anche tu in fondo in fondo sei cotto per quella Mew Mew! >>
<< Senti chi parla! E comunque non è vero che mi piace, no no, assolutamente no! E' solo simpatica, punto e basta >> cercò di rimanere il più impassibile possibile, ma il colorito delle sue guance testimoniava il contrario. Dopo la loro partenza, Tart sentiva terribilmente la mancanza di Paddy perché si era reso conto di provare per lei qualcosa di più di una semplice amicizia. Era riuscito a tenere duro fino a quel momento, ma sapeva di essere appena stato smascherato. << E va bene, è vero. Ma sta' zitto con Pai, altrimenti quello sai cosa mi fa se scopre che pure io mi sono innamorato di un'umana...>>
<< D'accordo, sarò muto. Ma perché si dovrebbe arrabbiare solo con te e non con me? >>  continuò l'Alieno dai capelli verdi alzando un sopracciglio.
<< Perché tu sei un caso a parte: sei un pervertito amoroso e questo lui lo sa, tutto qui. >> rispose Tart accennando ad un ghigno.
<< Non è vero che sono un pervertito! >> fece la faccia da arrabbiato, ma poi scoppiarono a ridere entrambi.
<< Comunque, cambiando argomento, mi è sorto un dubbio... Perché siamo venuti a difendere la Terra? >> azzardò Quiche.
<< Boh, Pai ha detto che è minacciata da una certa Associazione Terroristica. >> la buttò lì il bimbo.
<< Sì, ma... Perché? Insomma, ora che il nostro Pianeta si è ristabilito che motivo c'era di tornare sulla Terra e mettere il naso nei suoi problemi? >>
<< E chi lo sa? Dovresti chiederlo a Pai... >> i due fratelli si guardarono negli occhi. Gli era brillato lo stesso lampo, nello stesso istante.
<< Pai! >> esclamarono all'unisono. Risero sotto i baffi, poi si smaterializzarono.
 
Riapparvero nel covo improvvisato che avevano allestito al loro arrivo, circa tre giorni prima, in una fitta pineta vicino alla spiaggia, in un punto impenetrabile circondato da rovi e arbusti spinosi. In realtà la tana non era altro che la loro navicella, piuttosto piccola, ma grande abbastanza per permettere a tutti a ognuno di avere il proprio spazio. Non avendo porta,  l'unico modo per entrarvi era teletrasportarvisi all'interno per far si che solo i tre Alieni potessero avervi accesso. Un efficace sistema di sicurezza realizzato dal genio del gruppo.
Pai si stava dando da fare cercando di scoprirne di più sull'Associazione Terroristica di cui era venuto a conoscenza la settimana prima e, dopo aver avvisato i fratelli della situazione, avevano deciso di tornare sul Pianeta Azzurro. Ma metà dei suoi pensieri erano rivolti ad altro...
<< Ehi, cervellone! >> la voce squillante di Tart lo distrasse dai suoi pensieri facendolo sussultare. Era talmente immerso nei suoi pensieri che non si era nemmeno accorto del loro arrivo.
<< Ma sei impazzito?! Che diavolo vuoi ora? >> quella era una precauzione che il piccolo Alieno si era dimenticato di prendere. Era la regola numero uno che lui e Quiche avevano stabilito nel loro regolamento immaginario ancora da quando erano più piccolini: mai spaventare Pai mentre è indaffarato, altrimenti le pene dell'Inferno non sarebbero state nulla in confronto.
<< Allora? Cosa cavolo c'è?! >> il maggiore dei tre Ikisatashi era furibondo.
<< Volevamo chiederti, Pai... Perché siamo tornati qui sulla Terra? >> questa volta fu Quiche a parlare.
<< Perché voglio studiarla meglio. Ci sono alcuni aspetti che mi sono ancora sconosciuti e che voglio approfondire il prima possibile. Poi, ho scoperto che c'era questa A.D.T. e ho preferito tornare qui per capire meglio in cosa consistesse: potrebbe essere un qualcosa di molto pericoloso anche per il nostro Pianeta, più avanti. Te l'ho ripetuto almeno venti volte, Quiche, e con questa siamo a ventuno >> spiegò Pai cercando di calmarsi.
<< Poi??? >> Tart e Quiche lo guardavano con occhi furbi.
<< “Poi” cosa? >> domandò l'Alieno dai capelli viola scuro non capendo dove volessero arrivare.
<< Oh, avanti Pai, a noi puoi dircelo >> Quiche fece una smorfia molto somigliante ad un ghigno di sfida.
<< Dirvi cosa? >> Pai stava ricominciando a infastidirsi.
<< Che ti sei innamorato di una delle cinque Mew Mew >> fu Tart a versare la goccia che fece traboccare il vaso...
<< MA CHE INSULSERIE VI PASSANO PER LA TESTA!?!?!?!?!?!?! POSSIBILE CHE VOI DOBBIATE SEMPRE FARVI GLI AFFARI DEGLI ALTRI?! >> sbraitò Pai più inferocito che mai.
<< Avanti, rilassati. Che male c'è anche se una delle cinque ha fatto centro sul sasso che ti ritrovi al posto del cuore? Basta guardare me e Tart. >> a sentire il suo nome, Tart lo fulminò con lo sguardo sapendo che sarebbe arrivato il rimprovero di Pai. Ma questi non sembrò farci caso.
<< Io non sono tipo da fare il cascamorto pervertito con le ragazze come te. Tanto meno con le nostre ex-nemiche, che sono delle tipe odiabili. >> sapeva di stare mentendo a se stesso, ma doveva mantenere salda la barriera.
<< Allora perché sei rosso? >> Quiche se la stava ridendo di gusto.
Solo dopo che il fratellastro gliel'aveva fatto notare, Pai si era accorto del calore che gli aveva invaso le guance che aumentava man mano che sentiva le risate dei fratelli. Si sentiva così umiliato!
<< Perché non ne posso più di sentire le vostre scemenze!! Adesso o filate fuori di qui con i vostri sederi o ve li fulmino tutti e due! >> li minacciò facendo comparire il suo Ventaglio.
I fratelli smisero di ridergli dietro, ma Quiche tornò a parlare << D'accordo. Comunque, seriamente, Pai. Non c'è nulla di male ad essere innamorati. >> adesso era serio veramente, ma Pai continuava a vederlo come un insulto. E quando perdeva sul serio le staffe rischiava sempre di uscirgli qualcosa di troppo, piccolo difetto che non era mai riuscito a tenere a bada. Stava cercando di trattenersi il più possibile dal ribattere sull'affermazione di Quiche, ma non ci riuscì.
<< Oh, basta così, adesso! Vi ho detto che non mi sono innamorato di nessuna, tanto meno di Lory! >> se ne accorse troppo tardi. Perché non era stato zitto?! Sapeva di essere arrossito fino alla punta delle orecchie a punta perché le sentiva in fiamme e si arrabbiò ancora di più, con se stesso, però.
<< Allora è vero che ti piace una di loro! >> Tart stava ridacchiando sotto i baffi, ma quando si ritrovò il Ventaglio di Pai a un millimetro o forse meno dal naso smise immediatamente.
<< Non-aprire-quella-tua-maledetta-boccaccia, Nanetto >> Pai lo congelò con il suo sguardo ferreo e terribilmente agghiacciante mentre scandiva lentamente le parole.
Tart si smaterializzò subito dopo per evitare conseguenze più gravi. Quiche invece rimase lì, fermo, a fissarlo.
<< Vattene anche tu. Ora. >> l'Alieno maggiore si girò verso i monitor per non incontrare le sicure risate del fratellastro. Ma stranamente non arrivarono.
<< Pai... E' per lei che hai voluto tornare, non è vero? >> gli domandò Quiche serio come non lo era mai stato. Il diciannovenne non rispose, ma Quiche continuò << Non credevamo che ti fossi veramente innamorato, volevamo prenderti solo in giro un pochino... >>
<< Lasciami solo. E comunque non mi sono innamorato, per niente. >> disse con voce ferma e sicura, ma con una nota di imbarazzo. Quella era una tremendissima bugia, ma avrebbe dovuto resistere almeno finché Quiche non se ne fosse andato.
Un increspamento dell'aria dietro di sé gli fece capire che il ragazzo se n'era andato. Si lasciò cadere sulla sedia tenendosi la testa tra le palme delle mani.
“Mi dispiace, Lory... Se ti avessi ascoltato sin da subito quella sciocca guerra l'avremmo potuta evitare veramente, ma non volevo darti retta. Credevo che combattere sarebbe stato il modo migliore e più rapido per riportare la speranza di vita al mio popolo, ma se avessimo collaborato, magari avremmo risolto ancora prima e senza spargimento di sangue... E d'ora in avanti ogni volta che penserai a me lo farai ricordandoti un nemico, sempre che tu pensi a me...”  si trovava in una vera e propria crisi interiore. Da un certo lato voleva cancellarla dalla sua vita, mentre dall'altro voleva almeno riuscire a chiederle scusa... e qualcosa di più, lo doveva ammettere almeno a se stesso. Quella ragazza lo aveva riempito di dubbi e sensazioni che non aveva mai provato: una specie di solitudine e paura verso i suoi confronti, ma non quella paura. Era diversa, era timore nel parlare, nell'esprimersi con lei, una sorta di timidezza estranea a lui. E anche un qualcosa di simile a una gioia sofferta, che creava una crepa nel muro di ghiaccio attorno a lui, che gli faceva formicolare la pancia ogni volta che riportava alla mente il ricordo dei suoi occhi blu oceano. Cosa poteva essere tutto quello? Amore? Una specie di amore triste e infondato, perché sapeva che lei non lo avrebbe mai ricambiato. Ma in fondo a sé continuava a sperare, a pregare, che un qualcosa nel cuore di lei si fosse acceso verso di lui; ma la realtà crudele che lo aveva circondato sin da bambino gli faceva capire duramente che non vi era la minima possibilità per quel sentimento.
 
<< E questo è tutto... Lo so, è una cosa molto strana, ma vi posso giurare che è la verità! >> Lory aveva appena terminato di raccontare alla Squadra Mew Mew il sogno avvenuto la sera precedente, lasciando tutti di sasso.
<< Ti crediamo, Lory. O almeno per me è così. Non ci si dovrebbe meravigliare più di tanto poi: pur Strawberry riesce a trasformarsi in un gatto e a comprendere i felini e anche Mina riesce a parlare il linguaggio degli uccelli, quindi può essere un effetto collaterale dovuto al DNA della Neofocena. >> le spiegò con dolcezza Ryan.
<< Ma vi rendete conto?! Se quello che ha sognato Lory fosse vero, significherebbe che Tart è tornato! E anche Quiche e Pai! >> esultò raggiante la piccola Paddy.
<< NOOO!!! >> urlò Strawberry facendo sussultare tutti quanti << Vuol dire che il Maniaco Alieno è tornato! Ora non mi lascerà in pace con Mark nemmeno un nano secondo!! E il Nanetto continuerà a chiamarmi “Vecchia Befana” e il Signor Iceberg starà sempre fermo lì come una statua a guardare tutti con quello sguardo di agghiacciante! >> continuò la ragazza dai capelli rossi sbattendo la testa contro il muro.
<< Be', almeno non rompe più di tanto le scatole, a parte farti sentire osservato sempre >> contestualizzò Mina.
<< Già... >> mormorò assente Lory. Con tutto quel chiacchiericcio stava tornando a rifletterci sopra. Se si fossero rincontrati, cosa avrebbero pensato di loro? Cosa avrebbe pensato di lei? Amiche o nemiche? Amica o nemica?
<< E se gli chiedessimo di allearsi con noi? >> domandò Pam << Insomma, non sappiamo come sarà questo nuovo nemico, potrebbe essere molto potente e se gli Alieni sono tornati sulla terra per il motivo che ha detto la Neofocena a Lory, perché non provare? >> il suo ragionamento non faceva una piega.
Dopo un attimo di silenzio, Ryan si alzò dalla sedia su cui stava seduto << Si può fare, sempre che loro siano d'accordo. >>
<< Sììì! Io sono d'accordissimo! >> Paddy iniziò a saltellare raggiante intorno a Ryan.
<< Intendevo dire se sono d'accordo gli Alieni, Paddy. Non noi. >> spiegò meglio il biondo.
<< Ma scusa, ci può essere anche chi non è d'accordo tra di noi. Io per esempio. >> irruppe Mina << Perché dovremmo fidarci di loro? Volevano distruggere la Terra! Ve lo siete già scordato?! >>
Kyle si alzò << Chi è a favore di un'alleanza? >>
Alzarono la mano lui, Ryan, Pam, Paddy, Lory e Strawberry. Mina invece rimase immobile.
<< Be', la maggioranza vince. Ora resta solo da entrare in contatto con loro... >> continuò Ryan.
<< Nessun problema, li ho già localizzati: si trovano al centro di una fitta pineta sulla spiaggia, verso est. Possiamo metterci in comunicazione con loro quando vogliamo. >> affermò Kyle con un bel sorriso stampato in faccia.
<< Allora facciamolo ora >> disse decisa Strawberry, puntando un dito contro il computer principale.



Ciao a tutti, sono tornata con il secondo capitolo! ^^ Non sono andata molto avanti, ve ne sarete accorti, ma ho cercato di sviluppare lo svolgimento in modo un po' più lento per evitare di saltare subito da un estremo all'altro.
Spero vi sia piaciuto e recensite, per favore, non importa con che valutazione. Ho bisogno di sapere il vostro parere! ^^

Ringrazio molto Toshira_Chan, Danya, black rose92, _Slashe_ e Selene Krystal per aver commentato il capitolo precedente. Grazie mille, ragazze e continuate a recensire!^^
E grazie anche a chi si limita a leggere^^

 Ciao ciao
    Emmy_Nerisse 

 

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Capitolo 3
*** L'Alleanza Tra Le Mew Mew E Gli Alieni ***


 Capitolo III – L'Alleanza Tra Le Mew Mew E Gli Alieni

Kyle si era messo a manipolare con la tastiera del computer principale, in attesa di trovare il contatto che gli avrebbe permesso di comunicare con gli Alieni.
<< Perfetto, l'ho trovato. Ma c'è un piccolo problemino... >> Kyle si girò verso Ryan << Non c'è campo. >> terminò la frase per lui il ragazzo biondo.
<< Quindi niente alleanza, giusto? >> domandò Mina inarcando un sopracciglio.
<< Mina, sempre a fare la guastafeste, tu! >> Paddy le fece la linguaccia.
<< Ryan... >> il ragazzo si voltò al sentire il suo nome << Vuol dire che dobbiamo andare di persona, giusto? >> Lory lo osservò sperando in una risposta negativa.
<< Già. Immagino che dovrete andarci voi... Quindi andate, subito. >> disse serio lanciando ad ogni ragazza la propria spilla.
Dopo essersi trasformate tutte e cinque cominciarono a correre verso la pineta seguendo dei tunnel sotterranei che conducevano fuori dalla città di Tokyo, in modo da non essere osservate.
<< Cosa faremo quando li incontreremo? >> chiese Mew Berry.
<< Non lo so. Proviamo a comportarci il più naturale possibile in modo da non sembrare delle nemiche, come se non fossimo trasformate. >> propose Mew Pam.
Uscirono dallo stretto e tenebroso cunicolo sotterraneo e dopo un po' raggiunsero la pineta e vennero accolte dalla parete di rovi.
<< E ora? >> Mew Paddy stava bene indietro per evitare di pungersi.
<< E ora non vi muovete di qui. >> una voce squillante fece capolino da sopra ad un albero. I codini ramati mossi dalla brezzolina.
<< Tart! >> Paddy cominciò a saltare di gioia, ma il piccolo Alieno si smaterializzò. La ragazzina smise di agitarsi << Ma... >> non ebbe il tempo di continuare la frase che da dietro sentì qualcuno tirarle la coda da scimmietta.
<< E' una mia impressione o si è un tantino allungata? >> Tart non riuscì a volatilizzarsi di nuovo perché Paddy gli saltò al collo. << Oh, Tart! Mi sei mancato così tanto, tu non lo puoi nemmeno immaginare! >>
<< Piano Paddy! Così mi soffochi! >> alle parole del ragazzino Paddy allentò un po' la presa, ma continuò a stringerlo forte << Oh insomma, se è quello che vuoi sentire, mi sei mancata anche tu! >> si lasciò andare Tart alla fine.
Paddy non credeva alle sue orecchie pelose << Davvero? >> domandò speranzosa.
<< No. >> ma il sorrisino sulla faccina furbetta dell'Alieno dagli occhi color legno chiaro annunciava pienamente il contrario. Così si misero a ridere assieme, cosa che non avevano mai fatto.
Strawberry sentì un dito premerle a intervalli sulla spalla nuda, così si voltòesausta di sentir punzecchiare. Probabilmente era Mina che voleva spettegolare qualcosa... Ebbe soltanto il tempo di rendersi conto di avere delle labbra premute contro le sue e degli occhi ambrati che la fissavano. Si staccò all'istante col la faccia disgustata. << Oh, ricominci?! Sai, non sei cambiato per nulla, pervertito di un Alieno! >> Mew Berry mise il muso e si voltò per non rincontrare lo sguardo di Quiche.
<< Tu invece sei ancora più saporita, sai, Micetta? >> l'Alieno la guardò con il suo solito sorrisino in faccia.
<< Maniaco! >> Mew Berry gli fece la linguaccia, arrossendo un po'.
<< Uff... Non mi hai nemmeno salutato >> Quiche si girò di spalle.
<< Se è per questo nessuno di voi due ha salutato noi. >> puntualizzò Mina, sempre precisa.
<< Oh, buongiorno a tutte, allora. >> salutò l'Alieno dai capelli verde scuro scendendo a terra come se fosse appena arrivato << Volete entrare a bere un tè? >> continuò poi con un inchino.
<< Ora sei ridicolo! >> fece Tart ridendo assieme a Mew Paddy e alle altre Mew Mew.
<< E come mi devo comportare allora? Devo imitare Pai?! >> domandò Quiche esasperato.
<< Tzh... Voglio ben vedere se uno pazzo come te ci riuscirebbe >> Tart ridacchiò più forte di quanto non stesse già facendo. Quanto gli piaceva prendere in giro i suoi fratelli!
<< D'accordo, d'accordo. Non siamo venute qui per assistere ad uno spettacolo di mimo. Ciao Quiche, ciao Tart. Come state? Spero bene. Okay, vogliamo arrivare al sodo? >> tutti guardarono Strawberry stupiti da quel suo comportamento così bizzarro e sbrigativo.
<< Va bene, noi stavamo solo giocando un po’. >> fece Quiche con la faccia da bambino bastonato << Ne parliamo dentro? >> continuò indicando l’astronave alle sue spalle.
Quando i due Alieni teletrasportarono le cinque Mew Mew all’interno dell’astronave, le ragazze vennero accolte da un fresco piacevole. Nonostante avesse piovuto per lungo tempo, all’aria aperta c’era un’afa insopportabile.
Non avevano neanche avuto il tempo di fare due passi che un suono simile allo scoppio di un fulmine fece sobbalzare tutti. Quiche e Tart si guardarono: << Scusate un attimo, torniamo subito… >> dissero prima di smaterializzarsi.
<< Che maniere, ci fanno entrare e ci lasciano qui! Villani… >> disse Mew Mina riordinandosi i guanti di velluto azzurro.
<< Avanti Mina, avranno avuto un piccolo problema. Vedrai che torneranno subito >> cercò di calmarla Mew Lory, appoggiandole una mano sulla spalla. Lo avrebbe riconosciuto ovunque quel suono, ma diversamente da come si aspettava, ebbe un tremito di paura.
 
Nella sala comandi dell’astronave, Pai se ne stava seduto al computer.
<< Pai, va tutto bene? >> Quiche gli si mise accanto.
<< Perché dovrei star male? >> gli rispose seccato il maggiore. << Mi stavo solo sfogando… >> continuò guardando in un angolo della stanza: la parete grigiastra dell'astronave era diventata sul color carbone e delle evidenti spaccature ne alteravano l'uniformità. Poi prese un respiro << Sono qui, giusto? >> domandò al fratellastro.
<< Già, ma dovresti esserne felice, no? La rivedrai dopo un anno! >> fece allegro Tart.
<< Sta’ zitto. E se fossero qui per combatterci? >> domandò Pai sempre più serio.
<< Ma insomma, Pai, che ti succede? Non è da te farti tutti queste domande. Di solito sei sempre sicuro! >> notò Quiche.
<< Non lo so… Sono molto confuso, scombussolato da cima a fondo. >> finì alzandosi in piedi.
<< Che sia l’amore? >> suppose malizioso l’Alieno dai capelli verdi.
<< Basta con queste sciocchezze. Andiamo da loro se è quello che tenete tanto fare. >> terminò l’Alieno più grande teletrasportandosi immediatamente fuori dalla stanza. Non voleva che i fratelli notassero quel velo di timore nei suoi occhi.
Gli altri due gli andarono dietro. Riapparvero tutti insieme dove le Mew Mew li stavano aspettando. Mew Berry si preparò, pronta a parlare, ma il tono cupo e freddo di Pai le fece perdere tutta la determinazione che fino a prima aveva avuto.
<< Allora, che volete? >> chiese con fermezza e con poca delicatezza l’Alieno più grande.
<< Be’… ecco, noi… >> perché non riusciva ad andare avanti? Forse perché Pai era più raggelante di quanto non ricordasse.
<< Volevamo proporvi un’alleanza. >> Lory non seppe dove trovò tutto quel coraggio per rispondere al posto della Mew Gatto. << Immagino che siate a conoscenza della A.D.T. –C.R.A.Z.Y., no? >>
Pai fu preso da un calore strano: era più bella di quanto rammentava. Era stupenda in tutto, sembrava più matura nonostante fosse passato solo un anno.
Si accorse che la sua espressione ferrea stava leggermente mutando e si affrettò a correggerla << Già. L’Associazione Del Terrore – Caridon. Risems. Arietiku. Zien. Yakiril., quella banda di pazzoidi… Quindi un’alleanza per cosa? >> chiese poi.
<< Mi sembra ovvio, per riuscire a contrastarli. Da quanto ci hanno riferito Kyle e Ryan sono molto forti e temiamo di non riuscire a farcela da sole. >> questa volta fu Mew Berry a parlare, lasciando il maggiore leggermente deluso: voleva ancora sentire la voce della ragazza che lo aveva convinto dell’ingiustizia della guerra…
<< Non avete abbastanza fiducia in voi. Se siete riuscite a sconfiggere noi, riuscirete a battere anche loro. Non abbiamo bisogno di un alleanza, ognuno può andare per la propria strada >> si girò dando le spalle al gruppetto di ragazze, lasciandole stupite dalle parole che aveva detto il ragazzo con i capelli viola e anche i suoi fratelli rimasero sorpresi. Loro non avrebbero esitato un attimo ad accettare.
<< Ma noi non vi abbiamo sconfitti. Siete stati voi, ci avete aiutato alla fine. Quindi era una vittoria a pari. Non eravamo abbastanza forti come non lo siamo ora. Quest’alleanza è più una precauzione, se combattiamo uniti forse riusciremo a bloccare l’Associazione prima che semini il panico sulla Terra. Pensateci, per favore. >> aveva cercato di far riflettere la ragazza dai capelli smeraldini.
Lory… riusciva sempre a far centro. Riusciva sempre a scioglierlo nel punto che cercava di tenere più protetto. Pai sapeva che la ragazza avrebbe risposto così, voleva solo avere la certezza che non fosse cambiata in carattere così come in aspetto. L’Alieno abbassò il capo, continuando a rivolgere le spalle alle cinque.
Passò un minuto, forse due. << Se è quello che credete migliore… Si può fare. >> si decise finalmente a dire.
Le Mew Mew saltarono felici, abbracciandosi tra loro. A parte Mina… ma lei si sa com’è fatta e andò lo stesso a “festeggiare” con le altre.
Quiche e Tart si guardarono, segretamente entusiasti della scelta del maggiore. Istintivamente si voltarono verso il fratello.
Stava sorridendo. Ma sapevano bene che quel sorriso era destinato ad una persona sola. Se non avesse parlato lei, se avesse parlato Mew Berry al posto di Lory, non avrebbe mai accettato di stringere quell’alleanza.
Quiche si avvicinò al fratellino << E’ cotto… >> gli sussurrò sarcasticamente all’orecchio per evitare che il maggiore lo sentisse. Ma probabilmente lo aveva fatto: aveva alzato la testa e li guardava con sguardo minaccioso. I due minori temevano chissà cosa, ma non si sarebbero mai aspettati un sorriso più aperto e sincero del precedente, accompagnato da un velo di rossore sulle gote.

 

 Rieccomi con il terzo capitolo dopo una piccola interruzione dovuta a dei problemi con il Pc...^^Come capitolo non mi sembra granché, ed è anche cortino rispetto agli altri, un po' ripetitivo e confuso, forse, ma l'ho scritto alle nove di sera quindi spero che sia comprensibile almeno un pochino^^ E che vi sia piaciuto, ovviamente. 

Ringrazio chi sta continuando a recensire, ovvero Toshira_ChanDanya,   black rose92   e   _Slashe_, Selene Krystal , ma anche i nuovi aggiunti come    mobo    e     Gely_9_5  .  Vi ringrazio tantissimo!^^
Ringrazio anche chi si limita a leggere e vi invito a recensire come volete (Positivo - Neutro - Negativo), ho bisogno del vostro parere per sapere se vado bene o no, se continuare la FF o meno...

Grazie ancora a tutti e, di nuovo xD, spero vi sia piaciuto anche questo chappy.
 Al prossimo!

    Emmy_Nerisse

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