Never stop to dream.

di xziamisreal
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Ok, questa è la prima ff che scrivo, quindi siete liberi di dirmi tutto quello che pensate, ditemi se fa schifo, se manca qualcosa o se magari vi piace anche solo un poooochino c.c
Credo che molto presto posterò il secondo capitolo v.v
Buona lettura :33
-Marzia








Sentii mia madre chiamarmi dal piano di sotto. –Hey Piccolo, svegliati-
Sbuffai mettendomi la testa sotto il cuscino, primo, perché non volevo alzarmi per andare a scuola, secondo,odiavo quando mi chiamava ‘piccolo’, era così infantile, ormai ero cresciuto, doveva capire che non ero più il suo bambino e farsene una ragione.
Mi alzai dal letto e andai in cucina a fare colazione, presi una tazza di latte e un croissant, dopo di che andai di sopra a vestirmi, una polo rossa e un paio di jeans con le mie scarpe preferite, sistemai i capelli disordinati e presi lo zaino, pronto per andare a scuola stranamente in anticipo, di solito ci impiegavo più di un’ora soltanto per prepararmi, più che altro rimanevo a fissarmi allo specchio.
Arrivato salutai i miei amici, quei pochi che avevo, a scuola non ero molto popolare, bhè si dice pochi ma buoni ,no?
All’improvviso vidi una figura correre verso di me con le braccia aperte. Risi guardandola, era così sfacciata.
-Ehy biondino! - Mi disse la ragazza dagli occhi verdi smeraldo, stringendomi in un caloroso abbraccio,tutta sorridente.
-Ciao Lauren - Ricambiai anche io sorridendo. Ogni volta che mi parlava la vedevo sempre sorridere, era la mia migliore amica, e non l’avevo mai vista triste, chissà come faceva.
-Ma come siamo carini oggi - mi scompigliò i capelli e mi fece la linguaccia guardandomi con aria di sfida.
-Oh, grazie cretina - Risi facendo lo stesso con lei.
Andammo insieme ancora ridendo verso la nostra classe passando per il corridoio affollatissimo come al solito, mi feci spazio per arrivare al mio armadietto e riuscire a prendere i libri che mi servivano per l’ora successiva, tra tutte le persone presenti lì riusci a notare Daisy, la ragazza di cui ero innamoratissimo fin dalla prima media, ma ovviamente non mi aveva mai degnato di uno sguardo, niente.
Era una specie di ochetta sempre circondata da ragazzi, ma se mi piaceva non era mica colpa mia.
Le passai davanti per entrare in classe, mandandole uno sguardo che lei non ricambiò, ancora una volta mi ero illuso di farmi notare, non avevo proprio nessuna speranza con lei.
-Lasciala perdere Niall- Mi disse Lauren prendendo posto accanto a me, non le avevo detto niente eppure si era accorta di tutto.
-Si certo, chi ci pensa a quella- Dissi con poca convinzione, e mi sedetti accanto a lei. Era evidente che ci stavo male.
Passai tutte le ore in silenzio, cercando di stare attento alle lezioni, volevo recuperare tutti i voti, dato che ultimamente ero un po’ indietro con tutto il programma, ma sapevo che dovevo darmi da fare, putroppo.
Suonata l’ultima campana, quella che finalmente mi avrebbe permesso di uscire da quella galera e tornare al sicuro nella mia casa, mi misi le cuffie e cominciai ad ascoltare Justin Bieber, il mio cantante preferito, era come una droga per me, tante volte avevo cercato di imitarlo cantando le sue canzoni, e con la voce che avevo mi riusciva anche bene, ero bravo in queste cose.
Arrivato a casa posai lo zaino e cercai in giro, mia madre non era ancora arrivata da lavoro, meglio,così avevo a disposizione un po’ di tempo libero prima che mi chiedesse di aiutarla in qualche faccenda di casa;odiavo quando mi spingeva a far cose che non volevo.
Vivevo con lei da quando i miei si erano separati, mio padre veniva a trovarmi ogni tanto, ci sentivamo per telefono,ma mi mancava comunque.
Io e mio fratello eravamo piccoli quando è successo, quindi diciamo che lui non era stato molto presente nelle nostre vite, però gli volevo bene comunque. Era pur sempre mio padre.
Presi un pacco di patatine e un pezzo di pizza avanzato della sera prima, la adoravo, anzi adoravo mangiare, poi andai a sedermi sul divano, accendendo la televisione in cerca di qualcosa da vedere, quando i miei occhi andarono su un programma a cui non avevo mai dato tanta importanza,X-Factor Uk, lo lasciai tanto perché non c’era mai niente di interessante a quell’ora, sgranocchiai qualche patatina quando un pensiero mi venne in mente.
Si, volevo provare a partecipare a quel programma per giovani talenti, chissà magari avrei anche avuto successo,ma con tutti quei partecipanti pieni di talento,non so se avrei avuto un’occasione,ma ci volevo provare lo stesso.
Mi sarebbe piaciuto vedere ‘Niall Horan’ in tv, nelle riviste, con milioni di fan che lo adoravano,d’altronde,cantare era sempre stata la mia passione,fin da quando ero solo un bambino.
Mi girai verso la porta sentendola aprire.






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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


Mia madre entrò dalla porta e posò i sacchetti della spesa sul tavolo ,cominciando a distribuire quello che aveva comprato ognuno al proprio posto.
-Niall, mi aiuteresti con la spesa?- Mi disse fermandosi un’attimo vicino al frigorifero per bere un bicchiere d’acqua.
-Certo mamma, nessun problema- Mi alzai dal mio comodo divano sbuffando, mentre cercavo le parole giuste per dirle della scelta che avevo appena fatto.
-Senti mamma...- presi un respiro profondo mentre mettevo un pacco di pasta in dispensa.
-Dimmi tutto piccolo- Mi guardò con un gran sorriso stampato sul viso.
-Secondo te, ho talento per il canto? Cioè io penso di si ma voglio anche il tuo parere, dopottutto sei mia madre, devi sapermi dare tu i giusti consigli-
Dopo qualche minuto di silenzio venne verso di me stringendomi in un abbraccio, come se gli avessi chiesto questo.
-Si che hai talento, la tua voce è stupenda come te, spero che un giorno riuscirai a mostrare quello che sei capace di fare a tutto il mondo, sono sicura che ce la farai-
-Va bene mamma, grazie- Rimasi tra le sue braccia, decidendo che sarebbe stato meglio non parlarle della mia scelta di partecipare a quel talent show , se non mi avrebbero preso ci sarebbe rimasta malissimo, forse anche più di quanto ne sarei rimasto io.

Quel pomeriggio mi ero dato appuntamento con Lauren, ci dovevamo vedere da Nando’s, il mio ristorante preferito, adoravo ogni minima cosa lì dentro, in particolar modo ogni cosa commestibile, le avevo detto che le dovevo parlare di una cosa importantissima, e lei ovviamente aveva subito accettato di venire, c’era sempre quando le chiedevo una mano.
Impiegai un’ora per prepararmi, più che altro per preparare un discorso da fare, ormai avevo ripetuto talmente tante volte quelle parole che le avevo imparate a memoria, ma sapevo che appena arrivato avrei dimenticato tutto, nemmeno dovessi dirle chissà cosa, mi facevo troppe paranoie.
-Ehilà Niall!- Lauren arrivò puntuale davanti il ristorate, con i capelli scompigliati dal vento, dei pantaloncini corti e una canottiera verde, il mio colore preferito, si intonava benissimo ai suoi occhi.
-Ciao a te Lau- Le baciai una guancia e insieme entrammo per ordinare i panini, dopo di chè andammo a sederci al tavolo.
-Allora, dimmi tutto- Mi disse prima di addentare il suo panino e guardarmi minacciosamente.
-Hai presente la mia passione per il canto, quella che ho fin da quando ero bambino?- Ma certo che lo sapeva, he domanda stupida, a volte mi meravigliavo di me stesso.
-Si ovvio, hai una voce stupenda, ogni volta riesci sempre a farmi venire i brividi, mi emoziona sentirti cantare- Non riuscì a trattenere un sorriso. Cavolo, quella ragazza sapeva sempre cosa dire per rendermi felice, solo lei ci riusciva.
-No, sei troppo tenera, davvero. Comunque oggi quando sono tornato da casa ho acceso la tv e ho guardato X-Factor uk, sai quel programma che permette ai ragazzi di riuscire ad avere successo..- Mi guardai le mani agitato.
-Si lo conosco, l’ho già visto molte volte, quindi?-Mi guardò alzando un sopracciglio, la tipica espressione che faceva quando era curiosa di sapere qualcosa.
La guardai negli occhi e feci un sospiro. –Voglio partecipare a quel talent-show, voglio mettere in mostra quello che so fare, magari potrei avere successò, chissà.
-Waaah, Si. Tu parteciperai e arriverai anche primo, e sai perché? Perché nessuno può resisterti- Si alzò in piedi e venne ad abbracciarmi, cominciando a blaterare su quello che avrei fatto se sarei diventato famoso, e ovviamente voleva una parte per lei, certo.
-Comunque non dirlo a mia mamma, lei non lo sa, voglio prima iscrivermi e fare i provini, se andrà bene allora ne parlerò con lei, non voglio illuderla-
-Certo, ti capisco, so com’è e ci starebbe davvero male se non passassi quei provini, quindi ti prometto che non le dirò niente fino a quando non ti prenderanno, ossì-
Risi e insieme a lei usci dal locale, quando in un negozio vicino vidi Daisy ‘’La ragazza della mia scuola’’ che guardava la vetrina insieme ad una sua amica, mi girai versosi lei e rimasi a fissarla.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


Ed eccola lì, più bella che mai mentre probabilmente sceglieva qualche vestito da abbinare con la sua carnagione pallida e i suoi capelli mogano, indicava qualcosa che non riuscivo a vedere, dato che ero troppo lontana da me.
-Ehy, svegliati bell’addormentato- Lauren mi sventolò una mano sul viso ridendo, dopodichè tornò seria e mi guardò. -Perché non vai da lei? Ti piace, ne sei innamorato fin dalla prima media, sarebbe anche ora di decidersi di fare il primo passo-
-Lauren, non posso farlo. Non vedi che non mi ha mai degnato di uno sguardo? E poi non so nemmeno cosa dirle, sai che sono timido.- La guardai passandomi una mano tra i miei capelli biondi.
-Si che puoi farlo, e non prendere la scusa della timidezza perché è solo una cazzata. Vedo come la guardi, in un modo in cui non hai mai guardato nessuna, quindi vai, almeno sai di averci provato, potresti vivere per tutta la vita con il rimpianto di non averlo fatto sai?- Rise piano abbassando lo sguardo per non farsi vedere, troppo tardi.
Non so perché ma quelle parole riuscirono davvero a convincermi, non volevo rimpiangere opportunità per sempre, mi ero stancato di aspettare qualcosa che sapevo non sarebbe mai arrivato se non mi fossi dato una mossa,così mi incamminai verso di lei. Le farfalle che svolazzavano nel mio stomaco,si facevano sentire abbastanza.
-Ehy ciao, io sono Niall.-Le dissi porgendole la mano, con un gran sorriso stampato sul viso.
Lei si girò subito dopo verso di me e mi guardò con i suoi bellissimi occhi neri. –Piacere di conoscerti- Mi strinse la mano e fece un finto sorriso, si notava che era forzato, poi si girò verso la sua amica e le fece cenno di andare via, come se io fossi di troppo e non volesse avermi fra i piedi.
-Io devo andare, ci si vede a scuola.- E detto questo rimasi ancora una volta a fissarla mentre andava,allontanandosi sempre più da me, mentre mi lasciava lì a fare la figura dello sfigato che si avvicinava per provarci con una che non era alla sua altezza.
Mi pentii subito di averlo fatto, dovevo immaginare come sarebbe finita.
D’altronde cosa potevo darle io?

‘Almeno sa che andiamo nella stessa scuola’ pensai tra me prima di essere interrotto da Lauren che si avvicinò a me e mi strinse in un abbraccio. –Secondo me non ti merita, puoi trovare di meglio ma ti ostini ad andare dietro a quella, io non capisco cosa ci trovi in lei,veramente.-
-Non lo so nemmeno io- Rimasi ancora incantato per un po’ a sfiorare la mano che lei aveva toccato, aveva ragione Lauren, ero proprio un caso perso, dovevo evitare di pensare alla ragazza che mi aveva rubato il cuore e che mi faceva stare così male senza nemmeno rendersene conto. –Dai, è meglio se andiamo adesso, che ne dici di andare al parco?-
Adoravo andare lì, tutto quel verde, quell’aria fresca, mi piaceva stare seduto lì e suonare la mia chitarra, mi ispirava quel posto.
-Certo, andiamo.- E detto questo ci incamminammo verso quel luogo meraviglioso che tanto amavo.

Ci eravamo seduti vicino ad un albero, Io appoggiato sul tronco, con la mia chitarra in mano mentre suonavo una canzone di Bruno Mars, altro mio cantante preferito.
Adoravo la mia chitarra, me la regalarono quando ero bambino e da allora non ho mai smesso di suonarla, la consideravo il miglior regalo che avessi mai ricevuto in tutta la mia vita e per nessun motivo al mondo me ne sarei mai separato; per me era come una sorella, si perché ero cresciuto insieme a lei.
Lauren era seduta con le gambe incrociate vicino a me, mentre batteva le mani e muoveva la testa a tempo di musica, sembrava una bambina quando faceva così.

Cominciai a canticchiare qualcosa quando Lauren mi interruppe.
-Sai già che canzone porterai a i provini? Io posso aiutarti a sceglierla se vuoi-.

Smisi immediatamente di suonare e alzai il viso per guardarla. -Cavolo non ci ho ancora pensato. Nemeno so quando ci andrò, quindi credo di avere ancora abbastanza tempo, o no? In effetti non mi sono ancora iscritto, quindi non so se lo chiedono- 
-Va bene, non preoccuparti, ci penso io.- Mi faceva paura quando diceva così, era veramente capace di fare di tutto senza nemmeno vergognarsi.
Tirò fuori dalla tasca il suo cellulare all’ultima moda, aveva tenuto da parte i risparmi di una vita per poterlo comprare, lo teneva come un gioiellino, entrò su google e scrisse ‘iscrizioni provini x-factor’ , subito le si aprirono decine di articoli riguardanti l’argomento, ma quello che cercavamo era proprio all’inizio, il primo della lista, ci cliccò sopra e cominciò a compilare gli spazi senza chiedermi nulla, mi conosceva troppo bene.
-Niall Horan, 13 settembre 1993,Mullingar,Irlanda bla bla bla, fatto. Manca solo il titolo della canzone che proporrai, quindi dimmi-
Ero davvero indeciso, dovevo fare una scelta tra le canzoni che amavo di più, quindi dovevo sceglierne una che valorizzasse la mia voce, si forse era la cosa più giusto da fare. Ci pensasi per pochi minuti che mi parvero un’eternità. –Ok, scelgo So Sick di Ne-Yo, tu che ne pensi?-
-Si è perfetta, adoro come la canti, con questa sei a posto, farai un figurone ai provini,fidati.- Ridacchiò premendo il tasto invio e girandosi per guardarmi negli occhi.
-Ok, spero che vada bene, ci tengo troppo ad arrivare almeno al bootcamp, sarebbe comunque una grandissima opportunità, ho l’ansia se penso che andrò lì.- Cominciai a mangiucchiarmi le unghia come di solito facevo quando ero nervoso.
-Ehy calma, dobbiamo ancora aspettare che ci diano la conferma, e non devi accontentarti dei bootcamp, tu lo vincerai quel talent show, promesso.- Si avvicinò e mi strinse in uno di quei calorosi abbracci che tanto amavo, e ovviamente non potei fare altro che ricambiare.


Ed ecco quà il mio terzo capitolo :3
Ci terrei a sapere cosa ne pensate,magari con una bella recensione u.u
A presto :)
-M

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


Ed eccomi quì col quarto capitolo :)
Mi farebbe piacere se qualcuno recensisse,tanto per sapere cosa ne pensa della mia fanfic... sono curiosa u.u *occhi da cucciola*
Vaaaaabbè detto questo vi lascio,buona lettura :3
-Marzia.






Erano passate già alcune settimane da quando mi ero iscitto a quel talent show e ormai ci avevo quasi perso le speranze.
Sobbalzai di scatto sentendo mia madre che dal piano di sotto mi urlava di svegliarmi, mi alzai in piedi ancora con gli occhi socchiusi e scesi di sotto a fare colazione; solita routine, andai a lavarmi e a vestirmi, sistemai i capelli arruffati e presi lo zaino,ero in anticipo di quasi venti minuti, e non volevo arrivare in anticipo, odiavo stare davanti la scuola a non fare niente, così accesi il mio pc e controllai la posta elettronica : 4 messaggi.
Aprii ansioso di leggere, i primi tre erano tutti riguardanti inutili pubblicità, e lì infondo c’era quello che aspettavo da settimane, lo aprì immediatamente picchiando sul mouse, stupida connesione lenta.

“Congratulazioni Niall Horan, sei stato accettato per i provini che si terranno il 4 Maggio a Croke Park,a Dublino.
Speriamo che il tuo talento ci colpisca.
Distinti Saluti. 
The x-Factor UK’’


Oddio, non riuscivo ancora a crederci, cominciai a tremare senza rendermi conto,le lacrime  sfioravano il mio viso, avevo la possibilità di partecipare al provino, era davvero una cosa stupenda.
Mi precipitai subito fuori di casa e arrivai giusto in tempo a prendere l’autobus che mi avrebbe portato a scuola, non vedevo l’ora di dirlo a Lauren, ne sarebbe stata davvero contenta.
Adoravo vederla sorridere, in particolar modo quando lo facevamo insieme.
L’autobus ci impiegò più del previsto, ma finalmente arrivò a destinazione, scesi di colpo andando verso Lauren che stava seduta su una panchina, sicuramente mi stava aspettando.

Le saltai addosso stringendola fortissimo a me, mentre altre lacrime scendevano sul mio viso.
-No, ti hanno preso- Aveva già capito tutto senza nemmeno una parola. Si liberò dall’abbraccio solo per cominciare a saltellare sul posto e per darmi baci sulla testa.
–Ti hanno preso, ti hanno preso, ti hanno preso!- Iniziò a ripetere senza mai fermarsi, poi mi guardò sorridendo –Te lo sei proprio meritato mio piccolo Horan-

-Grazie Lau, ti adoro, e oggi pomeriggio vieni a casa mia e mi aiuti a fare la valigia.  I provini sono tra una settimana, e ho ancora tantissime cose da fare-
-Ma certo che ti aiuto, e anche io ti adoro.- D’un tratto vidi spostare il suo sguardo su qualcosa dietro di me e sbuffò, mi girai per capire il perché di quella reazione, e vidi lei, si sempre lei, Daisy stava venendo verso di me.
Daisy stava venendo verso di me? Ma che storia era mai questa? Forse era solo uno di quei sogni che spesso facevo, da cui presto mi sarei svegliato e mi sarei reso conto che era tutta un’illusione.
-Ciao Niall, ho sentito che parteciperai ad x-factor, volevo farti i comlimenti, spero tanto che riuscirai a vincere. – Di nuovo un sorriso falso sul suo viso, non riuscivo a capire perché. 
-C-c-ciao Daisy- Balbettai nervoso e cominciai a mangiucchiarmi le unghia, quando sentii il suono della campana, merda proprio adesso che lei si era avvicinata. 
-Ok, io vado, ci si vede Horan- E detto questo mi lasciò un bacio sulla guancia facendomi arrossire e venire le farfalle allo stomaco.
-Certo, ciao- Dissi sorridendo mentre la guardavo allontanarsi, dovevo ammettere che le conversazioni con lei non erano molto lunghe, ma stavamo facendo progressi, credo.
Sentii nuovamente sbuffare Lauren e mi girai a guardarla. –Che c’è?- la guardai confuso.
-C’è che si intromette in cose che non le riguardano, e poi penso che adesso vorrebbe avvicinarsi a te perché sa che potresti diventare famoso, non la sopporto-
-No, non lo farebbe mai, non è così.- Dissi convinto delle mie parole.
-Cosa? Non lo farebbe mai? Ma se nemmeno la conosci come fai a dirlo? Non ti riconosco più.-Alzò il tono di voce, non l’aveva mai fatto con me.
-Certo, tu invece la conosci e puoi decidere per me con quale ragazze devo parlare o no.-
La vidi trattenersi le lacrime mentre andava via correndo. Perché dovevo sempre rovinare tutto? Era la mia migliore amica e stavo discutendo con lei per una ragazza, in fondo lei mi aveva detto quelle cose solo per il mio bene, ero uno stupido.
Andai a cercarla ma non la trovai da nessuna parte, poi entrai in classe convinto di trovarla lì, seduta accanto a me che mi sorrideva dicendomi che era tutto apposto, ma lei non c’era,doveva essere tornata a casa,non c’era altra spiegazione, d’altronde doveva esserci rimasta davvero male e io non avevo nemmeno provato nemmeno a fermarla mentre la vedevo andare via.

Non seguì nemmeno una delle lezioni, preso dall’entusiasmo per x.factor e dalla delusione per quello che era successo con Lauren, avevo un misto di emozioni dentro lo stomaco, avevo quasi voglia di vomitare.
Aspettai con ansia la fine delle lezioni e quando finalmente l’ultima campana suonò mi sentii sollevato. Mi sedetti vicino il cancello della scuola aspettando che arrivasse, ma lei non c’era,di nuovo.
-Horan- Sentii una voce familiare venire da dietro di me e mi girai sorridendo, la ragazza dagli occhi neri come il carbone stava venendo ancora una volta verso di me, forse Lauren aveva ragione e mi stava usando per arrivare al successo, ma non poteva essere, non ci credevo. Mi diede ancora un bacio sulla guancia. – Ti serve un passaggio a casa? Ti posso accompagnare io se vuoi.-
Diventai rosso in viso e annuii sempre col sorriso da ebete stampato sul viso. –Mi farebbe davvero piacere Daisy.- 
Con un gesto quasi automatico aprì lo sportello della sua macchina nera, chissà quanto aveva speso per comprarla.
Mi sedetti sul posto davanti, quello vicino a lei e si diresse verso casa mia. Accese la radio in cerca di qualcosa da ascoltare, e proprio in una stazione c’era il mio idolo in live.
-Justin! Oddio non cambiare ti prego!- Cominciai ad urlare preso dalla felicità, mi faceva sempre quest’effetto ascoltare il mio idolo, e poco mi importava se ero in macchina con la ragazza che amavo, in quel momento non c’era niente che potessi desiderare di più.
-Cosa? Ascolti Justin Bieber? Ma è uno sfigato, è un bambino e non sa nemmeno cantare.- Cambiò la stazione metteno una musica fastidiosissima, una specie di ‘tunz tunz’, e sembrava che le piacesse anche.
-Si, ascolto Justin, è il mio idolo e non m’importa cosa pensi tu, io non cambio idea.- Odiavo quando qualcuno parlava male dei miei cantanti preferiti, e succedeva spesso soprattutto con lui. Cercai di trattenermi dalla voglia di scendere da quella macchina e andare a piedi.
-Siamo arrivati.- Frenò di scatto fermandosi proprio vicino casa mia e si girò a guardarmi negli occhi,quasi mi scioglievo in quello sguardo.
-Bene, allora ci si vede, non credo che questa settimana verrò a scuola, devo ancora preparare tutto, quindi.. - Ero talmente in imbarazzo che non sapevo più cosa dire.
-Oh, allora qui c’è il mio numero.- Mi alzò la manica della felpa e mi scrisse il suo numero con un pennarello preso dal cruscotto.
-Perfetto, ti chiamo allora. Ci vediamo.- E questa volta fui io a stamparle un bacio sulla guancia prima di scendere dalla macchina ed entrare in casa.




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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


POV. LAUREN.
Erano passati già alcuni giorni dalla volta in cui io e Niall avevamo litigato per quella cretinata, anzi no, non era una cretinata, infondo ero solo gelosa del fatto che quell'occhetta fosse arrivata da nulla e si portasse via il mio Niall, il mio migliore amico, il ragazzo di cui ero segretamente innamorata, ma lui fortunatamente non lo sapeva e nemmeno lo sospettava, meglio così, non avrei mai messo a rischio la nostra amicizia per questo.
Mi faceva male vedere il suo nome comparire sullo schermo del mio cellulare quasi venti volte al giorno e non poter rispondere, non che non avessi voglia di rispondere ma volevo tempo per pensare.
Dopo x-factor lui avrebbe avuto successo, sarebbe partito per chissà quali meravigliosi posti e io sarei rimasta qui, da sola ad aspettare il suo arrivo, se mai fosse arrivato, immaginavo che sarebbe andata così, era successo anche ad altre persone famose in fondo.
Mi avvicinai al calendario solo per vedere che giorno era, ormai avevo perso la cognizione del tempo.
2 maggio, mi resi conto solo alcuni minuti dopo che il giorno dopo Niall sarebbe partito, e io non avevo fatto niente per farmi perdonare, ma che stavo combinando? Stavo rovinando un bellissimo rapporto d’amicizia che mai con nessun altro avevo mai avuto, si ero proprio una stupida e dovevo rimediare ai miei errori.

Mi vestii velocemente, una canottiera bianca e un paio di pantaloncini, le mie solite converse e una felpa blu, non ne avevo bisogno ma stava bene con i vestiti che avevo scelto.
Presi la borsa e uscii da casa diretta verso quella del biondo,il biondo dagli occhi azzurri che tanto adoravo.

POV. NIALL.
Guardai lo schermo del cellulare e provai a chiamare Lauren un’alta volta, ma ancora una volta lei non rispondeva,mi stava totalmente ignorando e io non sopportavo questa situazione. Non ero mai rimasto più di un giorno senza sentirla ed erano passati alcuni giorni ormai, forse la mia migliore amica si stava dimenticando di me o aveva già trovato qualcuno con cui rimpiazzarmi, e ovviamente chi ci stava male ero io.
Nemmeno Daisy mi aveva più richiamato dall’ultima volta che lo avevo fatto io, ma avevo troppi impegni e troppi pensieri, e di certo lei era l’ultimo,anche se morivo dalla voglia di sentire la sua voce, anche solo per dirmi 'Ciao.'
Avevo passato questa settimana a provare la canzone,a scegliere i vestiti da mettere e a preparare la valigia.
A mia madre avevo detto che era uno stage formativo, uno di quelli in cui si va con la scuola, con cui si fanno esperienze sul lavoro futuro, e lei ovviamente mi aveva creduto senza esitazioni. Era raro che le mentivo e se lo facevo era per una giusta causa, e questa lo era per davvero.
Era tutto pronto per il giorno dopo, ogni minima cosa era al posto giusto, tutto tranne una cosa.
Pensai di fare una visita a casa sua giusto per sapere come stava, non volevo partire senza nemmeno salutarla, poi un’idea migliore mi venne in mente.
Avevo preso un biglietto del treno solo per me e mi erano avanzati ancora un po’ di soldi, volevo comprarne uno anche per lei, così non sarei rimasto lontano da lei e poi era perfetto per farmi perdonare.
Presi i miei soliti vestiti e uscii immediatamente da casa senza nessun ripensamento.
Pochi passi e fui alla fermata dell’autobus che stranamente passò in orario, avevo avuto fortuna stavolta, di solito stavo tantissimo tempo a fare la muffa alla fermata.
Mi sedetti in uno degli ultimi posti, misi le cuffie alle orecchie e feci partire la mia playlist guardando fuori dal finestrino.
Arrivai alla stazione dei treni e mi misi in coda per fare il biglietto, questa volta per Lauren.
C’erano parecchie persone ma alla fine, dopo aver aspettato un paio di minuti riuscii a prendere il biglietto per Dublino, non vedevo l’ora di arrivare e partecipare a quel talent show, e magari anche vincerlo.
Aspettai nuovamente l’arrivo dell’autobus con il sorriso stampato sulle labbra, mentre canticchiavo le note della canzone che avrei presentato ai giudici.
Arrivai a casa dopo quasi mezz’ora e trovai Lauren seduta sui gradini davanti casa mia con la testa tra le mani. Che ci faceva li?
Mi avvicinai piano e lei alzò lentamente il viso per vedermi prendere posto accanto a lei.

-Ti stavo aspettando- Mi disse con la voce spezzata, come se avesse appena finito di piangere, gli occhi gonfi e rossi ne davano la conferma.
-Adesso sono qui tranquilla-Dissi accennando un sorriso mentre con una mano le asciugavo le ultime lacrime rimaste sul suo viso, era così bella.
-Sono stata una stupida a dirti quelle cose, non avrei dovuto ma ero solo.. –La vidi prendere fiato poi continuò a parlare.-gelosa, si. Temevo che lei ti portasse via da me e che i non avrei potuto fare niente per fermare tutto questo. Niall ho paura..- Mi guardò con i suoi occhioni verdi che ricominciarono a riempirsi di lacrime.
-Ehy,non devi piangere. Di cosa hai paura? Sai che non devi averne.- Mi gettai automaticamente fra le sue braccia e la strinsi in un caloroso abbraccio che sembrò calmarla.
-Sei il solito tenerone.-Fece un sorriso prima di stringermi ancora di più a se e continuare a parlare - Ho paura che il successo potrebbe darti alla testa, ho paura che tu potresti dimenticarti di me, perché io non lo farei mai con te, non ti lascerei mai solo, quindi ti prego, non farlo nemmeno tu.-
-Come potrei dimenticarmi del tuo viso, dei tuoi occhi verdi come il prato, del tuo sorriso che riesce ad illuminare le mie giornate? Non potrei mai farlo, e nemmeno potrei lasciarti sola. Guarda,ho qualcosa per te.-
Sorrisi prendendo il biglietto che avevo accuratamente impacchettato,da dentro i miei jeans e glielo porsi guardandola. –Ho pensato che era la cosa migliore da fare, spero ne sarei contenta quanto lo sono anche io.-
Prese il pacchettino dalle mie mani e lo aprì lentamente, vidi sul suo viso aprirsi in un sorriso a trentadue denti che subito coinvolse anche me.
-Oh dio mio, mi hai comprato un biglietto per il treno?- Si alzò in piedi e cominciò a saltellare come di solito faceva quando era felice.
-Si, partirai con me domani, mi accompagnerai a fare i provini. E se mia madre te lo chiede,stiamo facendo uno stage eh.- Risi guardandola, avevo fatto la scelta giusta decidendo di farla partire con me, non potevo fare niente che la rendesse più felice di così.
Mi strinse in uno dei suoi soliti abbracci che sciolse dopo alcuni minuti, si vedeva che era felice.
-Adesso vieni a casa mia e mi aiuti a fare le valigie, ho ancora tantissime cose da preparare Horan.- E detto questo mi prese per un braccio e mi trascinò verso casa sua.




Ok, scusate se vi ho fatti aspettare ma non sono riuscita proprio a scrivere in questi giorni ç.ç

Vi prego, recensite, voglio sapere cosa ne pensate :)

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Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***


Quella mattina mi svegliai presto a causa della vibrazione continua del cellulare, era Lauren che non smetteva di mandarmi messaggi per incoraggiarmi e dirmi quanto era felice della nostra partenza, era sempre la solita.
Come d’abitudine andai in bagno a fare una doccia, ci impiegai più del dovuto perché volevo avere del tempo in più per rilassarmi,  i giorni seguenti lontani da casa sarebbero stati davvero pesanti.
Uscito dalla doccia mi asciugai per bene e indossai un paio di jeans, stavo per mettere anche la felpa ma fui interrotto dal suono del campanello, mi precipitai subito davanti alla porta e la aprì sorridendo alla ragazza davanti a me, che sembrava quasi in imbarazzo.
-Horan ma che ti salta in mente di venire ad aprirmi a petto nudo! Non che mi dispiaccia ma cerca di controllarti eh.-Entrò ridendo mentre mi mettevo la mia felpa.
-Scusa, mi stavo vestendo e quando hai suonato non ho fatto in tempo a finire,  è tutta colpa tua cretina.- Mi diede una spinta scherzosa e risi insieme a lei.
-Allora, sei pronto per partire? Che domanda stupida, certo che non lo sei. Meno male che ci sono io qui a darti una mano, cosa faresti senza di me?- Mi scompigliò i capelli e si diresse subito verso la mia stanza per controllare la mia valigia, ovviamente credeva che avessi dimenticato qualcosa, mi conosceva troppo bene.
Mi asciugai i capelli velocemente e andai subito da lei, mancava meno di un’ora dalla partenza ed eravamo decisamente in ritardo.
-Ok siamo pronti, vai a salutare tua mamma e andiamo, non vedo l’ora.- Mi abbracciò talmente forte che per un attimo non riuscì a respirare, poi scesi di sotto e andai verso mia madre che mi guardava con gli occhi lucidi,la solita esagerata.
-Stai attento, segui quello che ti dicono i professori e soprattutto chiamami ogni giorno, sentirò tanto la tua mancanza.- Mi abbracciò piangendo, si commuoveva per ogni minimo motivo, ma la cosa che mi faceva più sentire in colpa era che non sapeva dove stessi veramente andando, era convintissima che stavo andando a fare a fare uno stage con la scuola.
-Certo mamma, ti chiamerò ogni giorno e stai tranquilla andrà tutto bene, e poi starò via solo tre giorni, non sono poi così tanti, ti voglio bene.- La guardai sorridendo e asciugai le lacrime che scendevano dai suoi occhi, mi dispiaceva vederla piangere.
-Lo so, ma la casa sarà così vuota senza di te, ti voglio bene anche io.- Sciolsi quel bellissimo abbraccio e mi diressi verso la porta, Lauren era già salita sul taxi con le nostre valigie, mia madre aveva insistito per non farci andare in autobus o avremmo fatto tardi.
-Ciao mamma.- Uscì di casa e salì sul taxi diretto verso la stazione ferroviaria.

Io e Lauren arrivammo giusto in tempo a prendere il treno, e dopo qualche ora eravamo già arrivati a Dublino.
Passammo il restante della giornata a visitare la città, non eravamo mai stati lì quindi ne approfittammo per guardare un po’ quella bellissima città, e lei non poté  rinunciare a  fare un pòdi shopping.
Andammo a cenare in un ristorantino vicino, e verso le nove di sera ci dirigemmo in Hotel.
Entrai e chiesi al tizio della reception la stanza che avevo prenotato per due persone, prese la chiave e ci accompagnò fino alla nostra stanza, a primo impatto era bellissima, molto luminosa e con una finestra immensa che dava su una grande strada illuminata dalle luci sui bordi della strada e dalla luna piena che brillava alta in cielo, era tutto bellissimo.
Ma il mio sguardo andò su una cosa che non avevo notato quando ero entrato, c’era solo un letto matrimoniale, diventai rosso in viso e guardai Lauren che invece non se n’era nemmeno resa conto.
Non avevo mai dormito nello stesso letto con la mia migliore amica, e a dire la verità un po’ m’imbarazzava, anche se la conoscevo da una vita.
Non le dissi niente e andai in bagno a mettere il pigiama, dovevo andare a dormire subito perché il giorno dopo mi sarei dovuto svegliare molto presto, e non volevo sembrare uno zombie assonnacchiato ai provini.
Uscì dal bagno e mi sdraiai sul letto, lei mi guardò diventando rossa quasi come il colore dei suoi capelli.
-Niall..C’è un solo letto, non ti da fastidio se per stanotte dormiamo insieme vero?- Sorrisi vedendola guardarsi le unghia delle mani, ed io che pensavo di essere esagerato, lei era anche più nervosa di me, come se dovessimo fare chissà cosa.
-No Lau, non mi da fastidio, sarà la prima volta che dormiamo insieme, non sarà poi così tanto male.- Lei alzò il viso mostrando un ampio sorriso.
-Bene, speravo che lo dicessi.-Prese la rincorsa e si scaraventò verso la parte di letto vuota ridendo come una bambina ed io mi unì alla sua risata.- Buona notte scemo, a domani.- Si mise sotto le coperte e si addormentò immediatamente, anche lei era stanchissima come me.
-Buona notte a te.- Ne approfittai per prendere il cellulare e mandare un messaggio a Daisy. ‘Ehi come stai? Sono a Dublino, domani andrò a fare il provino, spero che vada tutto bene, buona notte <3
Rimasi sveglio per altri dieci minuti aspettando che rispondesse ma come al solito non lo fece, c’era da aspettarselo da una come lei, posai il cellulare sul comodino e  subito mi addormentai.

Sentì la sveglia suonare e guardai l’orologio, due e mezza del mattino perfetto, avevo talmente sonno che non riuscivo nemmeno ad alzarmi, rimasi ancora a letto pronto a riaddormentarmi quando Lauren mi urlò all’orecchio. –Svegliati, non puoi pretendere di dormire proprio il giorno del provino, non ti capiterà più quest’occasione, quindi alzati e vatti a vestire, avrai tempo per dormire quando tornerai a casa.-
-Va bene capo- dissi ancora con la voce impastata dal sonno mentre mi incamminavo verso il bagno per fare una doccia veloce.
Dopo che fui uscito indossai una camicia a quadri rossi, un paio di jeans strappati e le mie solite scarpe.
-Sono pronto- Esclamai uscendo dal bagno, Lauren mi guardò seria. –No aspetta- Prese un barattolo di gel dalla mia valigia, che chiaramente non avevo messo io e mi sistemò i capelli che di solito erano scompigliati.
-Adesso sei pronto, aspettami- Entrò in bagno per lavarsi, e mente la aspettavo provai la canzone che avrei cantato al provino, mi sentivo davvero sicuro di me, il che era strano perché non succedeva spesso.
-Sei bravissimo, ora andiamo che è già tardi.- Lauren mi prese per mano e mi portò con sé fuori dall’hotel, il nostro taxi era già fuori che ci aspettava, e dopo meno di mezz’ora arrivai al luogo del provino.
C’era una grande fila lunga quasi un chilometro, tantissime persone accampate, altre che provavano, altre invece che andavano avanti e indietro prese dal panico, scesi dal taxi e insieme a Lauren andai anche io a fare parte di quella fila, erano appena le quattro di mattina.
D’un tratto tutta la sicurezza che avevo prima di uscire da quell’hotel si dileguò alla vista di tutte quelle numerose persone desiderose di vincere tanto quanto me.
-Lauren non credo di farcela, forse sarebbe meglio tornare a casa, non ho speranze.- Lei si girò verso di me e mi guardò con un’espressione che non le avevo mai visto fare, era quasi arrabbiata, anzi no era sicuramente arrabbiata.
-Niall James Horan, siamo venuti da Mullingar fin qui per farti partecipare a questo provino, quindi cerca di non farti tutti questi complessi, sì più sicuro di te stesso e fai vedere a tutto quello che sai fare su quel palco,so quanto ci tieni e non puoi rinunciare solo perché ti senti inferiore agli altri.-
-Va bene.
- Si, Lauren aveva ragione, ero arrivato fin qui, tanto valeva provarci non avevo niente da perdere , e poi era quello che volevo,quelle parole mi avevano trasmetto tutta la sicurezza di cui avevo bisogno. –Grazie-
-Di niente biondino- Mi abbracciò per qualche minuto poi lasciò la presa.

Erano passate più di dieci ore e ormai non ce la facevo quasi più a stare in quella dannata fila, ormai era quasi il mio turno e dietro di me c’era ancora quella fila chilometrica, incredibile quante persone abbiano deciso di partecipare.
Niall Horan’ Sentì gridare dal tizio davanti la porta, era finalmente venuto il mio turno.
-Eccomi.-Camminai lentamente vicino Lauren, mi tremavano le gambe per l’ansia.
Il ragazzo davanti la porta mi fece entrare e subito mi diedero un numero da attaccare sulla camicia, poi mi fecero sedere nel backstage, dove mi fecero una breve intervista, le solite domande che si fanno per conoscere una persona ‘come ti chiami, quanti anni hai, dove vivi, cosa faresti se vincessi il reality’.
Come prima intervista non era andata per niente male, e mi ero anche divertito.
-Niall è il tuo turno, vai.- Mi disse il solito ragazzo che era stato con me fin da quando ero entrato.
Lauren venne verso di me abbracciandomi.-Ce la puoi fare, sono qui con te ricordalo, ti voglio bene.-
-Ti voglio bene anche io Lau, sono pronto tranquilla.-
Passai per il corridoio che mi portò sopra il palco, ero agitatissimo. Il  mio sguardo andò subito sui giudici, c’erano Simon Cowell, Katy Perry, Cheryl Cole e Louis Walsh.
-Ciao- Mi disse Louis sorridendomi.-Come ti chiami?
-Sono Niall..Niall Horan.- Dissi col sorriso sulle labbra
-Perché sei qui oggi?- Mi disse guardandomi, era simpatico.
-Sono qui per diventare il miglior artista del mondo.-Risposi senza esitazioni, cercavo di pensare positivo.
-Ok, facci vedere come canti- a parlare questa volta fu Katy Perry, era una cantante famosissima e adesso era lì per giudicare il mio modo di cantare, oddio.
Presi il microfono in mano e iniziai a cantare la prima strofa di So Sick  ,con gli occhi lucidi mentre sentivo il pubblico applaudire per me.
Appena finito sospirai, adesso veniva la parte peggiore, il giudizio dei giudici. Li guardai negli occhi uno per uno mentre aspettavo che  mi dicessero quello che pensavano di me.
-Penso che tu sia adorabile e che abbia carisma, ma credo che tu debba lavorare di più, cioè hai solo sedici anni.-La prima a parlare fu Katy Perry. Bene, dovevo lavorare di più.
-Io credo tu non sia preparato,penso tu sia venuto con la canzone sbagliata,tu non sei bravo come pensavo che fossi. Ma mi piaci ancora quindi è si.- Disse Simon sistemando una pila di fogli vicino a lui.
-Si, tu sei adorabile,hai molto fascino per avere solo sedici anni ma per me è no. - Cheryl mi guardò come fosse dispiaciuta, ma cercai di non abbattermi,anche se avevo gli occhi lucidi ormai.
-Niall, credo tu abbia qualcosa che piace alla gente, sei simpatico,quindi io dico si.- Disse Louis convinto di se, poi si rivolse a Katy. -Ha bisogno di tre si, dagli un’opportunità.-
-Io sono d’accordo con Cheryl,  deve lavorare di più. E in ogni caso essere simpatico con ti farà vincere più dischi. Ma naturalmente rimani in gara.-Katy fu l’ultima a parlare.
Si, ce l’avevo fatta, avevo passato il primo provino, non ci credevo ancora, cominciai a saltare e urlare per il palco.
-Ci vediamo la prossima settimana al bootcamp ok?-Simon mi guardò, sembrava contento della sua decisione.
-Va bene, grazie mille.- Uscì dal palco correndo e andai ad abbracciare Lauren.-Ce l’ho fatta, ce l’ho fatta.-
Cominciai a piangere e lei insieme a me, poi gli altri ragazzi nel backstage vennero a congratularsi con me, mi sentivo importante.
-Devo dirlo ai miei genitori.- Presi il cellulare e composi il numero di mia madre che rispose dopo due squilli.
Ciao Niall come va lo stage?’Mamma nono sono andato a fare lo stage, sono andato a fare i provini per x-factor  e mi hanno preso- Mi resi conto che stavo urlando quando uno dei tecnici mi disse di abbassare la voce, anche mia madre urlò da casa, e quasi mi assordò un orecchio.
Davvero? Potevi dirmelo prima, sarei venuta con te, sono felice figlio mio’
-Grazie mamma, la settimana prossima andiamo a Manchester a partecipare al bootcamp, quindi tu e Lauren venite ancora con me ok?
‘Certo, non vedo l’ora che torni a casa, sono tanto fiera di te, ti voglio bene.’ 

-Anche io, ah e dillo tu a papà.- Chiusi il telefono e cominciai a saltellare dappertutto, poi insieme a Lauren tornammo in hotel.

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