All that remains

di whitemoon
(/viewuser.php?uid=132554)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1: Ciò che non andrebbe detto ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2: Realtà che feriscono ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3: Il buio che inghiotte la luce ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4: L’inizio della fine ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5: Il tramonto della fine ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6: L’alba dell’inizio ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7: Speranze e Realtà ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8: Ancora ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9: Memorie ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10: Imprevisti ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11: C’è un tempo per ogni cosa ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12: Spiegazioni ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13: Verso l’isola ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14: Sbarco ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15: Inizi ***
Capitolo 17: *** Avviso ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Era troppo tardi... 

Un grande boato squarciò il cielo all’improvviso e un raggio di luce raggiunse la terra tagliando il cielo fosco a metà.  

Non c’era alcuna possibilità di scampo...

Mi guardai intorno quasi disperata e ciò vidi fu quello che mi spinse ad agire. Non potevo lasciare che i miei compagni, la mia famiglia, fosse spazzata via da quel raggio di luce. Non potevo sopportare che quelle persone scomparissero; non loro! Non coloro che mi avevano sempre amata e aiutata e che anche ora, che non riuscivano più a muovere un muscolo, avevano la speranza che ardeva nei loro occhi! 

Fu per questo che presi la mia decisione e mi alzai proseguendo verso quella luce, nonostante gli sguardi apprensivi dei miei compagni.  Quando arrivai a circa due metri dalla colonna luminosa, allungai la mano sinistra di fronte a me e vi concentrai tutto il mio potere magico rimasto, iniziando a formulare l’incantesimo. 

Era difficile, era veramente difficile, ma ce l’avevo quasi fatta. Il mio potere era al limite, ma potevo farcela, mancava solo un ultimo comando e l’incantesimo sarebbe stato completo. 

Stavo per pronunciare quell’ultima parola quando qualcuno afferrò il mio braccio destro... 

Sapevo che sarebbe successo. 

Anche se speravo  il contrario, sapevo che lo avrebbe fatto e che questo avrebbe reso le cose molto più difficili. Quel contatto così caldo e rassicurante era una delle cose che mi rendevano più felice al mondo, ma non qui, non adesso che dovevo dirgli addio, non adesso che dovevo salutare per sempre tutto ciò a cui avevo voluto bene.



Nel momento in cui le afferrai la mano, lei iniziò a tremare leggermente. C’erano tante cose che volevo dirle, ma in quel momento l’unica cosa che riuscii a pronunciare fu solo « non andare ».  

A quelle parole il tremito che percepivo attraverso il suo braccio si fermò e lei si voltò lentamente verso di me, per tre quarti, mantenendo la mano sinistra protesa in avanti e continuando ad alimentare l’incantesimo. 

Ciò che vidi nel suo volto mi paralizzò. 

Stava piangendo, ma i suoi occhi erano sereni e la sua bocca era tirata in un sorriso. 

Non potevo lasciarla andare, non potevo lasciarla andare via per nessun motivo. Tutti sapevano cosa stava cerando di fare, che stava provando a salvare noi e con noi tutto il mondo, ma non potevo comunque lasciarglielo fare. Anche se ormai non avevo più neanche le forze per reggermi in piedi e probabilmente sarei svenuto tra pochi minuti, io l’avrei comunque salvata.

« Scusami » quell’unica parola che lei pronunciò produsse una stilettata di dolore nel mio petto.

« So che la parte dell’eroe non mi si addice, ma per quest’ unica volta penso che dovrò rubarti la scena » disse con un sorriso malinconico sulle labbra. 

« Non farlo » fu l’unica cosa che la mia gola lasciò uscire. Non riuscivo a pensare, tutto quello che stava accadendo non era reale, non poteva esserlo!

« Io lo devo fare! » replicò lei con tono risoluto « non posso lasciarvi sparire. Non riesco neanche a immaginare un mondo senza di voi... » disse addolcendo la voce, indecisa se aggiungere qualcos’alto. 
Ci fu un attimo di silenzio, ma poi continuò « grazie a Crux ho trovato un mondo disabitato e grazie al mio potere spedirò lì questa colonna di luce in modo che nessuno si faccia male » 

« Ma il tuo potere è al limite, sarai trascinata nel portale che creerai … non farlo, morirai! » la implorai. 

A quelle parole il volto di lei, che fino a un momento prima era contratto in un’espressione risoluta, si rilassò e si distese in un sorriso dolcissimo che mi fermò il cuore.

« Lo so » disse semplicemente « ma voi siete la mia famiglia, siete la cosa più importante che ho. Non lascerò che tu, Erza, Grey, Wendy, Happy, Charle e tutti gli altri, spariate semplicemente senza far niente » 

Ci vedevo sfuocato, ormai le forze mi stavano venendo meno.

« Addio Natsu. Di addio agli altri da parte mia » a quel punto, abbracciò i nostri compagni con lo sguardo e mi guardò negli occhi, strinse la mia mano con forza e poi mi spinse via voltandosi e pronunciando quell’unica parola che la avrebbe messo fine a tutto « TRADUCO! »

« LUCY, NOO!!! » gridai mentre cadevo a terra. 

No! Dovevo riafferrarla, dovevo fare qualcosa, ma le mie forze erano ormai sparite. La mia vista era ormai solo un insieme di pallini sfuocati. 

Tutto ciò che vidi fu lampo di luce e poi il niente.





_.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._

N.d.A

Ciao a tutti(o almeno spero ci sia qualcuno tra i tutti^^")... non sono nuovissima in questa sezione, ma non avevo mai pubblicato una ff! è un po' che ho in testa questa storia, perciò ho deciso che ci voglio provare^^... le cose che dovevo dire, l'ho già dette nell'introduzione alla storia, quindi adesso non mi rimane che sperare che non ci andiate troppo pesanti con le critiche xD va beh cmq, scherzi a parte, sono consapevole che devo migliorare molto, perciò ogni critica costruttiva è ben accetta^^
fatemi sapere che ne pensate^^

whitemoon

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 1: Ciò che non andrebbe detto ***



Un ragazzo passeggiava lungo le rive di un canale spaziando con lo sguardo malinconico nel cielo sereno, insieme al suo fido compagno

Improvvisamente, quasi richiamato da una forza sconosciuta, si voltò verso la fila di case che aveva alla sua sinistra, guardando una finestra a lui particolarmente cara.

Non un movimento,  né il minimo segno di vita provenivano da quella che era stata per lui come una seconda casa dopo la gilda.

Sospirò ... 

Era normale, ci aveva fatto l’abitudine, ma nonostante tutto non riusciva a sopire il dolore pungente che gli trafiggeva il cuore.

Il ragazzo, dai capelli di una tonalità rosa chiaro, sollevò nuovamente lo sguardo al cielo …

“Anche allora era una bella giornata come oggi”  pensò sospirando nuovamente, rimettendosi in cammino verso la prossima missione.

Intanto, il gatto volante accanto a lui osservava la scena con un'espressione seria ed affranta che non gli si addiceva affatto.

Il ragazzo proseguì fino all’uscita della città, dove incontrò i suoi due compagni persi nei propri pensieri.

La prima a riscuotersi fu Erza, che prontamente nascose la faccia pensierosa dietro uno smagliante sorriso.

« Forza ragazzi, iniziamo la missione. » disse, dando contemporaneamente una, forse troppo, energica pacca sulla spalla ai due ragazzi, nella speranza di riscuotere anche Gray.
« State tranquilli, non è una missione difficile … è molto vicina ... non dobbiamo neanche prendere un mezzo di trasporto »

Lo disse per incoraggiare gli amici, ma nello stesso istante in cui pronunciò quelle parole, subito si pentì di averlo fatto.  Infatti, proprio come si aspettava, Nastu replicò in tono asciutto

« Certo, proprio come un anno fa »

Detto questo, si incamminarono tutti e tre in direzione della città vicina con l’intenzione di svolgere il loro dovere, ma con un macigno sul cuore e una miriade di ricordi che riempivano le loro menti.

« Forza Natsu muoviti, dobbiamo andare verso la missione! » disse la ragazza, troppo eccitata per i suoi standard, rivolgendosi a un Natsu pallido e sconsolato. 

La prospettiva della missione lo elettrizzava, ma era praticamente certo di dover salire su qualche mezzo di trasporto … gli venivano i conati di vomito solo a pensarci … 

La ragazza, intuendo i pensieri dell’amico, intervenne 
« Dai su! Questa volta la nostra meta è la città vicina, perciò andremo a piedi, ma se non ti muovi non arriveremo mai e il mio affitto non verrà mai pagato! » disse rivelando il motivo di tutta quell’apprensione. 

Da parte sua, Natsu, sembrava rinato e, ignorando l’ultima parte del discorso della ragazza, disse eccitato « Forza Lucy, non abbiamo tempo da perdere! Happy muoviamoci! »  

« Aye!! » rispose il gatto volante. 

La sua risposta fu purtroppo inutile, visto che i due erano ormai distanti, nascosti da una nuvola di polvere.

« Nastu, fermati dobbiamo aspettare gli altriiiii … » urlò inutilmente Lucy mentre veniva trascinata via da Natsu che l’aveva presa per un polso coinvolgendola nella sua folle corsa.

La coscienza iniziò a tornare lentamente. 

Più riacquistava la padronanza dei propri sensi, più sentiva il corpo farsi pesante e i muscoli far male dalla stanchezza. 
Aprì lentamente gli occhi, per evitare di accecarsi con la luce che vedeva dietro le palpebre, ma fu del tutto inutile. 

Dopo aver sbattuto le ciglia un paio di volte, si concentrò su ciò che aveva intorno … Era in infermeria, la classica infermeria con le pareti bianche e i lettini … 

“Forse è un buon segno” pensò. 

Finalmente notò Ghery, che si era addormentato appoggiato al suo letto e che in quel momento si stava svegliando. 

Il bambino, che avrà avuto si e no 8 anni, si stava ancora stropicciando gli occhi, quando si sentì chiamare da una voce a lui familiare. 

Si girò di scatto, guardando il volto della persona che giaceva nel letto: aveva ripreso conoscenza … 

Le lacrime non poterono fare a meno di scendergli copiose e, senza nemmeno riuscire a proferire parola, gettò le braccia al collo della persona che aveva vegliato per due giorni interi, singhiozzando. 

Questa da parte sua, sorvolando sulla rudezza del gesto, sorrise, ricambiando la stretta con il braccio destro mentre volgeva la testa verso la porta che si era appena aperta. 

Sulla soglia, si trovava un ragazzo alto e slanciato, con la bocca spalancata e un espressione esterrefatta sul volto.

« Non ci posso credere, hai davvero riaperto gli occhi » disse con lo sguardo nocciola che luccicava per la scena che si era trovato davanti. 

Senza ulteriori esitazioni, il ragazzo lasciò poi cadere le cose che aveva in mano e si precipitò in ginocchio accanto al letto, unendosi all’abbraccio.

« Va tutto bene Ryan, è tutto apposto » disse l’ospitante del letto con voce comprensiva mentre con la mano destra gli accarezzava i capelli castani.

« Vedo che sei fuori pericolo » 

La voce bassa e profonda proveniva dall’ingresso della stanza, dove un uomo alto e muscoloso riempiva interamente la soglia della porta con la sua stazza.

« Ciao Brush » sentì dire l’uomo da sotto quell’intrico di braccia e lacrime. 

Sul volto abbronzato di Brush si disegnò un sorriso, che subito sfociò in un’aperta risata mentre tutta la tensione accumulata se ne andava. 

Quando ebbe finito, si ricompose e, passandosi la mano dietro la nuca rasata, disse « Sono felice che tu stia bene. Devi scusarli, ma erano molto in ansia per te. Hai passato due giorni in bilico tra la vita e la morte ... Comunque, ora che hai ripreso conoscenza, dovresti stare meglio. Ti basterà solo molto riposo per recuperare »

« Grazie Brush, ma prima di questo, dimmi cosa è successo. I miei ricordi sono veramente molto confusi e non ho idea di cosa sia successo dopo che ho perso i sensi» fece una pausa, poi aggiunse «come sta Sandy?»

Brush sospirò. 

Temeva quelle domande, perché sapeva che le risposte non sarebbero state accolte favorevolmente, anzi probabilmente avrebbero portato a dei grossi guai …



_.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._

N.d.A

Rieccomi ad annoiarvi^^ 
Per prima cosa ringrazio tutti quelli che hanno commentato il primo cap, ma anche tutti coloro che l'hanno semplicemente letto^^
X qnt riguarda il cap non c'è molto da dire, questo è più che altro un capitolo introduttivo: ho presentato  un po' di nuovi personaggi che nel corso della storia descriverò meglio ... 
So di non aver risposto a nessuna delle vostre domande, ma se avrete un po' di pazienza, già dal prossimo cap(che se ce la faccio posto lunedì) ci sarà qualche informazione in più *china il busto chiedendo scusa* ...
L'unica cosa che mi rimane da dire è che questo cap, per quanto lo guardi, non mi convice per niente xciò qualsiasi suggerimento/critica/commento è ben accetto^^ 

grz a tutti x avermi sopportato fino ad adesso, spero tnt che avrete la pazienza x continuare a seguire ank il prossimo cap xD

whitemoon

ps: so k il cap è corto, ma man mano che la storia andrà avanti i capitoli diveranno più lunghi^^

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 2: Realtà che feriscono ***


«Dovrebbe essere un incarico semplice da quello che mi hanno detto Erza e Gray. Non so i dettagli visto che la missione l’hanno scelta loro, ma se ho capito bene, dovremmo solo recuperare un qualcosa che dei ladri hanno rubato dalla città qualche giorno fa. Comunque, appena ci raggiungeranno insieme a Wendy e Charle, andremo a parlare col committente e chiariremo tutto» disse Lucy pensierosa, percorrendo con il dito il bordo del bicchiere che aveva davanti a sé.

Lei e Natsu si trovavano in una taverna della città in cui dovevano svolgere l’incarico, per un piccolo rifornimento post-corsa, mentre Happy era andato ad avvertire gli altri compagni che tutti si sarebbero trovati direttamente sul posto.

« Natsu, smetti di abbuffarti in questo modo, altrimenti tutti i soldi che guadagneremo da questo incarico serviranno soltanto a coprire il debito con questa taverna » disse la bionda con un espressione a metà tra il serio ed il divertito.

« Che ci posso fare se la corsa mi ha messo fame?! » replicò l’interessato con un cosciotto arrosto in bocca e una dozzina di piatti vuoti davanti.

La ragazza sospirò rassegnata.

« Se mi fossi stato a sentire, a quest’ora saremmo con Erza e gli altri e tu non avresti fame … » disse secca.

« Ma così è più divertente » rispose Natsu con un sorriso a trentadue denti.

Lucy sospirò di nuovo, ma stavolta sorridendo.

Era Natsu, che ci si poteva aspettare?! Dopotutto, se non fosse stato così, non sarebbe più stato lui.


Quando i due ebbero finito, pagarono il conto e si diressero verso le porte della cittadella che troneggiava su una rigogliosa collina. 
Appena superate le mura, Lucy si sdraiò su un prato poco distante, in modo da tener d’occhio la strada nel caso arrivassero i loro amici.

« Cosa fai? » le chiese Natsu in tono quasi accusatorio.

« Mi riposo » rispose quella lapidaria tenendo gli occhi chiusi « grazie a “qualcuno” siamo arrivati in anticipo »

« Ma dai, ancora con questa storia … » disse il “qualcuno”, scherzando mentre osservava i capelli biondi della ragazza ondeggiare placidamente nel vento primaverile.

« Ohi Natsu, svegliati! Non puoi addormentarti nel bel mezzo della missione! » lo rimproverò Erza stuzzicandolo con la punta del piede per farlo alzare.

Si trovavano in un prato, ai piedi delle mura di una città …

Anzi …

Si trovavano in QUEL prato, ai piedi delle mura di QUELLA città.

Natsu si era sdraiato lì subito dopo pranzo e non sembrava intenzionato ad alzarsi. 
Anche a seguito l’ammonimento di Erza, non diede segno di cedimenti, al contrario si voltò su un fianco dandole le spalle.

Erza si rabbuiò.

L’anno precedente, lei e gli altri avevano trovato Natsu e Lucy che li apettavano proprio lì, in quel prato.

Sapeva che quella città evocava tristi ricordi, era così anche per lei, ma dovevano andare avanti, era già passato un anno …

« Natsu, lo so che fa male, ma … » provò a dire.

« ma dobbiamo andare avanti. Lucy è morta per salvarci, glielo dobbiamo » concluse Gray risoluto.

Natsu, a quelle parole, strinse i pugni « Lo so che è MORTA. Non serve che me lo ricordi » replicò in tono duro alzandosi in piedi « Happy, forza, andiamo a svolgere questa missione »

Detto questo, voltò le spalle agli amici e si diresse verso la città.

Happy, che ormai conosceva bene il suo compagno, percependo immediatamente il profondo rimpianto e il senso di vuoto che si celavano dietro alle parole brusche del ragazzo, si limitò a seguirlo senza neanche rispondergli.
 

Appena ascoltata la richiesta del committente, Gray, Natsu, Happy ed Erza si diressero immediatamente verso le campagne attorno alla città. 

La richiesta, come aveva detto Erza, non era difficile ...
Dovevano soltanto far fuori una banda di delinquenti che in quel periodo stava distruggendo i campi della zona ... Sapevano persino la presunta ubicazione della base nemica ...

... Già … 

... La missione non era difficile … 

Ciò che era davvero complicato, era passare attraverso quei campi che, soltanto un anno prima, parevano una zona di guerra e che adesso, invece, erano coperti da verde erba fresca.

Tutti nel gruppo sentivano lo stesso tormento dentro al cuore. 

Il tempo aveva cancellato tutto ... 

"No, non tutto, loro ricordavano ancora. Indipendentemente da cosa sarebbe successo, loro sarebbero andati avanti ed insieme a loro anche le loro memorie. Non le avrebbero lasciate sparire!" pensò Erza, probabilmente imitata dai suoi compagni.

...

« Cosa?!? »

Brush sapeva che non doveva dirglielo, ma non era riuscito a tirarsi indietro. 

Ora sarebbero arrivati i guai.

« Devo andare … »

« Non ci pensare neanche! Riesci a malapena a muoverti! È vero che grazie ai tuoi poteri guarisci più velocemente, ma non puoi combattere! » sbottò Brush.

« Brush, ma non capisci; quel bastardo che stiamo combattendo da due anni, si sta dirigendo verso il MIO mondo! Io devo andare! »

Sapeva che l’avrebbe detto ...
Perciò adesso, lui avrebbe dovuto sfoderare il suo ultimo asso nella manica ... anche se avrebbe fatto soffrire entrambi:

« Ah, è così allora! Non ti importa niente di noi, eh?! Non ti importa se siamo stati noi a salvarti o se Sandy si è ferita gravemente per TE! Noi siamo soltanto delle pedine … quando dovevi combattere contro il Saggio, ci hai usato stando al nostro fianco e adesso che lui non è più qui, ora che è nel "tuo mondo" e noi non ti serviamo più, te ne vai senza neanche esitare. Forse ho davvero sbagliato nel giudicarti  leale ed altruista. Forse sei soltanto una persona codarda e opportunista che sa recitare bene la propria parte … » disse tutto d'un fiato in tono irato.

Ci era riuscito … 
Brush non ci poteva credere … 

Gli aveva fatto un male della malora dire tutte quelle fesserie, ma l’aveva fatto per il suo bene. 
Nessuno, nemmeno lui, sarebbe riuscito a muoversi dopo una parte del genere. 
Anche se a prezzo di un po’ di sofferenza, adesso, la persona che lui aveva imparato a conoscere e a stimare in quei due anni, sarebbe stata al sicuro.

« Lo so che probabilmente sono solo debole ed egoista, non ti chiedo di vedermi in altro modo, ma voglio almeno dirti che voi ragazzi e soprattutto Sandy siete stati la mia salvezza. Senza di voi non avrei potuto fare niente! Non sarei qui davanti a te per come sono adesso senza il vostro sostegno. Vi ho sempre considerato come una seconda famiglia … vi voglio bene … »

Brush non si aspettava quella reazione, ma sapeva che adesso tutto sarebbe finito nell’unico modo che avrebbe voluto evitare.
Anche senza sapere come si sarebbe concluso quel discorso, sapeva come sarebbe finita quella storia. 

Ormai, gli eventi si erano mossi e il destino era segnato.

« Ma c’è un “ma” a questo punto del discorso, vero? » disse rassegnato.

La persona di fronte a lui sorrise. 
Poi, in tono dolce e allo stesso tempo malinconico, disse: 

« Ma l’altra mia famiglia, che ho lasciato indietro tanto tempo fa, è in pericolo e io devo salvarla. Inoltre, se riuscirò a sconfiggere il Saggio nel mio mondo, anche questo sarà salvo e voi potrete finalmente vivere felici senza dover più combattere. Scusami Brush, ma anche se per te sarò soltanto una persona vigliacca e opportunista, io DEVO andare»

Detto questo, ignorando il dolore che provava ad ogni suo movimento, scansò le coperte e si mise in piedi, dirigendosi verso la porta con passo risoluto.

Appena Brush sentì la porta chiudersi alle sue spalle sospirò, passandosi una mano sul volto stanco. 
Quella conversazione l’aveva fatto invecchiare come minimo di trent’anni … 

In ogni caso adesso non c’era tempo da perdere: 

Doveva avvertire gli altri.



_.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._

N.d.A.

*l'autrice si nasconde*

prima di fucilarmi vi prego di lasciarmi spiegare! ... ... ...
ok, non ho scusanti di sorta, lo so: il cap è corto, scritto peggio del solito, è privo d'azione e soprattutto ho ucciso Lucy(*una folla inferocita sta per assalirla*)... 

MA se mi lasciate vivere(e se continuate a seguirmi xD) vi prometto che il proximo sarà  più lungo e ricco d'azione^^... 
mi servivano un paio di capitoli preparatori, ma dal prossimo in poi l'azione non mancherà^^

per quanto riguarda Lucy, la mia bocca è cucita! non chiedetemi cose tipo: ma è viva, vero? oppure: ma poi torna in vita, no?(domande k farei io se fossi dal lato lettore ^^") perchè non risponderò in alcun modo xP!

se avrete ancora la pazienza di seguirmi, il prossimo cap penso di postarlo giovedì o al più tardi venerdì^^...

detto questo, ringrazio chi ha letto e commentato lo scorso cap e vi prego ancora di farmi sapere cosa ne pensate della storia(ank se è solo all'inizio^^")... qualsiasi suggerimento è ben accetto^^

ora ho veramente finito di annoiarvi xD 
ciao a tutti^^

whitemoon

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 3: Il buio che inghiotte la luce ***


Natsu, Happy, Gray ed Erza avevano capito subito che qualcosa non andava man mano che si avvicinavano alla presunta base nemica.

Più avanzavano, più il giorno veniva avvolto dalle tenebre e la luce velata dall’oscurità, suscitando in loro una sensazione di disagio e terrore già provata prima.

Non stava diventando notte, semplicemente una patina di buio velava i raggi del sole, rendendo l’aria opprimente.

Quando infine arrivarono sul posto, ebbero la conferma che i loro timori erano fondati e una gelida morsa di paura attanagliò loro le membra.

Erza, Gray e Wendy, insieme a Happy e a Charle, li avevano raggiunti nel primo pomeriggio.

Dopo aver ascoltato le richieste del committente, tutti insieme si erano recati immediatamente in cerca dei ladri che avevano rubato il tesoro cittadino e si erano rifugiati nelle campagne.

Non era un lavoro difficile: erano il team più forte di Fairy Tail! 

Ciò nonostante, tutti sentivano le ossa gelarsi man mano che si addentravano nella campagna.

« Ragazzi, lo sentite anche voi, vero?! » chiese Wendy circospetta.

« Io di certo » rispose Lucy tremante.

« C’è qualcosa che non va. E’ come se stesse diventando sempre più buio nonostante il sole sia ancora alto … » disse Erza, pragmatica come al solito « e non è tutto, odio ammetterlo, ma ho i brividi che corrono lungo la schiena »

« Già, questa situazione non mi piace per niente » ribadì Gray.

Intanto Natsu, che sembrava tutt’altro che guardingo, interruppe il discorso.

« Dai ragazzi smettetela di lamentarvi! Ci basterà seguire questa brutta sensazione per trovare i cattivi e una volta lì li faremo arrosto! Ora sì che sono tutto infiammato! » esclamò eccitato.

Il resto del gruppo, visto che dovevano comunque svolgere la missione, non potendo fare altro che proseguire, gli diede retta, senza però risparmiargli un’occhiata scioccata per la sua ingenuità.

 

Quando trovarono i ladri, la luce era ormai un grigio fumo diffuso. 

D’altra parte, quella non era l’unica cosa che non tornava, anche i “ladri” che avevano davanti non sembravano per niente una banda di briganti, quanto più una qualche setta invasata.

Erano infatti un gruppo di dieci persone che vestiva mantelli completamente neri con motivi tribali grigi impressi sul cappuccio. Ciò che stavano preparando pareva un cerchio formato da pietre nere e azzurre con al centro un altare. 

« Io mi chiedo: perché noi ci imbattiamo sempre nei tipi più strambi?? » chiese Lucy sconcertata.

« andiamocene prima che ci vedano » disse, tentando di sgattaiolare via dal cespuglio dietro al quale erano nascosti.

La mossa però non le riuscì, visto che fu prontamente riacchiappata da Erza che spiegò:

« No, sono loro i "ladri". Guarda cosa ha in mano quello più a destra, con il mantello diverso »

Erza, come sempre, aveva ragione, nella mano di quel tizio c’era una pietra azzurra, simile ad un’acquamarina, grossa quanto un pugno.

Lucy sospirò: 

« Non capirò mai perché quelli più strambi toccano tutti a noi ... »

 « Quello con in mano la pietra e i motivi tribali bianchi sul cappuccio deve essere il capo» stava ragionando Erza « se attacchiamo ... »

« Arghhh … ma chi se ne importa! Andiamo lì e li facciamo fuori! » intervenne bruscamente Natsu per poi uscire dal nascondiglio e gettarsi sul nemico più vicino, seguito da Happy che rispose: 

«Aye!!»

Il resto del gruppo, visto che la copertura era ormai saltata, (come al solito) non poté fare altro che sospirare e poi seguirlo.

 

La battaglia, se così si può chiamare, durò solo pochi minuti.

Infatti, quegli uomini non erano sicuramente dei combattenti e sicuramente non avevano speranze contro il team più forte di Fairy Tail.

Al temine dello scontro, l’unico degli avversari a rimanere in piedi fu quello che Erza aveva individuato come il capo.

« Restituisci la pietra e arrenditi. Non hai scampo! » gli intimò Gray

« Ah ah ah … credete davvero di aver vinto? Che presuntuosi, non mi sconfiggerete così facilmente! Io sono Garren, servitore del grande Saggio e sono colui che vi farà fuori » rispose quello che, levandosi il mantello, si rivelò essere un ragazzo dai corti capelli blu e dagli occhi dorati.

« Ora sono tutto infiammato! » disse eccitato Natsu gettandosi contro il nemico.

 

Fu così che iniziò lo scontro ...

 

Nessuna magia sembrava funzionare su di lui: il fuoco, il ghiaccio e l’aria non lo raggiungevano, mentre le spade di Erza e gli spiriti di Lucy si smaterializzavano di fronte a lui.
Se poi questo non fosse bastato, il mago sembrava capace di formulare qualsiasi incantesimo: non c’era magia che non potesse lanciare.

I maghi di Fairy Tail, come al solito, non si fecero intimidire e si gettarono a capofitto nella battaglia.

Lo stretto scambio di colpi continuò serrato e senza esclusioni, in quella che sembrava una danza già provata migliaia di volte. 
Nonostante questo, però, la sfida non era in parità. Il ritmo dello scontro, infatti, diventò ben presto troppo opprimente per il team di maghi.

Più la battagli proseguiva, più le loro forze diminuivano, mentre Garren, da parte sua, non sembrava minimamente provato.

“c’è qualcosa che non quadra … ho una strana sensazione, ma non riesco a capite cos’è”  pensò Lucy all’ennesimo attacco di un suo spirito andato a vuoto.

 

Il team di Fairy Tail era alle corde: non poteva fare altro che tentare il tutto per tutto.

Erza e Gray provarono una combo con le spade, che però fallì, lasciando il nemico libero di contrattaccare.
Questi non perse l'occasione, investendo i due con un potente raggio di luce partito dalla sua mano destra. 

Quando Gray ed Erza atterrarono a qualche metro di distanza, Happy e Charle erano già pronti per soccorrerli: stavano “bene”, ma non potevano muoversi.

Nello stesso istante, un altro raggio di luce partì dalla mano sinistra di Garren, questa volta rivolto verso Wendy. 
La ragazza sarebbe stata spacciata se Lucy non si fosse messa in mezzo facendole da scudo.

Le due vennero sbalzate indietro, nella direzione opposta a Gray ed Erza, l’una vicina all’altra.

Natsu, che si trovava di fronte al nemico, assistette alla scena impotente: tutto era stato troppo veloce.

Si precipitò dalle ragazze, urlando disperatamente il nome di Lucy, che era rimasta a terra.

Quando arrivò dalle compagne, Wendy si era già portata accanto alla maga per costatarne le condizioni.

« Come sta? » chiese Natsu apprensivo.

« Ha una brutta ustione sulla schiena più varie ferite superficiali. Devo ancora controllare se ha lesioni interne, anche se non credo … starà sicuramente bene » disse quella sollevata.

In tutta risposta, Lucy tossì e aprì gli occhi ...

« Mhm … che è successo? Come sta Wendy? » chiese con voce impastata.

« Non ti preoccupare, va tutto bene. Wendy è qui e sta bene. Ora riposati, ok? Al resto ci penso io » disse premurosamente Natsu, come se stesse cercando di rassicurare un bambino. 

Poi si rivolse a Wendy:

« Wendy, per favore, prenditi cura di lei ... »

Quando il Dragon Slayer ricevette la risposta affermativa della ragazzina, si voltò verso Garren che stava sorridendo sornione. 
Senza accennar parola gli si avventò contro, furioso come mai in vita sua.

 

Al primo assalto del ragazzo, il nemico rispose schivando e lanciando una variante delle lance di ghiaccio di Gray che colpì l'avversario alla schiena.

Ciò nonostante, Natsu, che ormai aveva perso ogni barlume di lucidità, si rialzò incurante delle ferite, continuando lo scontro.


 “Come fa ad annullare i nostri attacchi? C’è qualcosa che mi sfugge … ogni volta che vanifica una magia sento una sensazione familiare, ma non riesco a capire cos’è e da dove viene. Devo stare calma e ragionare” pensava Lucy mentre guardava apprensiva quello scontro.


Natsu saltò in aria cercando di assestare un calcio infuocato sulla testa dell’avversario, ma questi vanificò il tentativo: fece scomparire il fuoco, afferrò la caviglia dell’avversario e con una forza sovrumana lo lanciò dietro di sé.


“Non può essere né un campo, né un sigillo che impedisce le magie, perché adesso Wendy mi sta curando …”


Il Dragon Slayer atterrò sulla schiena, ma non si diede per vinto tornando a caricare il nemico con il pugno infiammato.


“Non sta neanche sta assorbendo le nostre magie, perché non è diventato più forte …”


Senza neanche cercare di spegnerne le fiamme, Garren afferrò con la mano destra il pugno dell'avversario. 
Il nemico ghignò e con l’arto libero diede un sinistro a mano aperta nello stomaco del ragazzo. 

Una potente raffica di vento, partita dal palmo dell'avversario, fece volare via Natsu che cadde a distanza di parecchi metri.


“L’unica cosa che rimane è che stia deviando i nostri incantesimi da qualche altra parte, ma dove?


Natsu si rialzò barcollando. Guardò un momento in direzione di Lucy e Wendy e poi si scagliò di nuovo all’attacco.


“Non certo qui intorno … e allora dove … dove!? E perché ho questa strana sensazione!?”


Stava per sfoderare il suo ultimo asso …

« Karyu no Hoko!  »

Una potente fiammata partì dalla bocca del Dragon Slayer, ma il nemico non si scompose minimamente.

« Explodi! »

Garren annullò la magia di Natsu un attimo dopo aver lanciato la propria così che il raggio, partito dalla sua mano destra, colpisse in pieno l’avversario.

Senza aver avuto nemmeno la minima possibilità di schivare, il mago di Fairy Tail fu investito dal fascio luminoso, che lo scaraventò a qualche metro di distanza.

Il ragazzo si tirò faticosamente in ginocchio sputando sangue. 

Guardò il suo avversario, che sogghignava esultante: non aveva il minimo danno.

Era una situazione disperata, ma non si sarebbe arreso. 

Doveva proteggere Lucy e tutti gli altri e lo avrebbe fatto a qualsiasi costo.


“Ma certo!
Come ho fatto a non pensarci?!
Che stupida … devo dirlo immediatamente agli altri! ...

… ADESSO POSSIAMO BATTERLO!” 


Nel momento in cui Lucy realizzò il segreto dietro la supposta invincibilità del loro nemico, si voltò e rivolgendosi a Wendy che era ancora concentrata nel curala.

« Wendy, ho bisogno che tu mi faccia un favore … »



_.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._

N.d.A.

Questo capitolo è stato lungo e sofferto^^" non mi convince affatto e non sono per niente sicura di aver reso decentemente la dinamica dello scontro... cmq a parte tutto adesso si inizia ad intravedere meglio "l'inizio della fine" xD

a parte i sentiti ringraziamenti per chi ha letto e chi ha commentato e la richiesta di consigli circa lo stile e la sintassi, oggi vorrei chiedervi un ulteriore parere: andando avanti nel descrivere la battaglia mi sono accorta che le frasi che vegono prima/dopo un discorso diretto/pensiero(es. disse Natsu/Lucy pensò) rallentano parecchio la narrazione. 
Per questo mi chiedevo se aveste qualche buone idea che mi permettesse di evitarle ... tipo: ho pensato di mettere il nome di chi dice la battuta prima della stessa cm in un copione (es. Natsu: «  … »), ma non mi ispira ... oppure ho pensato di assegnare ad ogni personaggio un colore così da riconoscere le sue battute da quello (es. se Natsu è l'arancione poi sapreste che questa battuta "« … »" è di Natsu anche se non lo specifico), ma forse poi diventa un po'infantile ... che dite!? avete qlk bella idea??

cmq a parte qst vi comunico che, se avrete ancora voglia di seguire questa storia, il prossimo cap sarà lunedi/martedì ^^

grz 1000 di tt ank^^

whitemoon

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 4: L’inizio della fine ***


Quando Lucy ebbe finito di spiegare la situazione a Wendy, le due si separarono: Wendy andò in aiuto di Erza e Gray, che sembravano ancora provati dall’attacco precedente, mentre Lucy si diresse verso Natsu invocando Crux.

Il Dragon Slayer, intanto, se la stava passando tutt’altro che bene; ogni suo attacco, sia magico, che fisico andava rispettivamente, o disperso, o respinto da qualche altro tipo di incantesimo. Se questo non fosse bastato, ormai era a corto, sia di potere magico, sia di energia ed era coperto di ferite dalla testa ai piedi. 

Il ragazzo stava per lanciarsi in un ultimo attacco kamikaze, quando sentì Lucy chiamarlo.

Schivò l’ennesimo colpo dell'avversario e si ritrovò accanto la ragazza.

« I feriti non dovrebbero rimanere in panchina?! » scherzò lui.

« Senti chi parla! » gli urlò lei divertita di rimando. 

La faccia di Lucy si fece improvvisamente seria.

«Natsu, so come sconfiggerlo, ma devi fidarti di me … devi concentrare tutto il tuo potere rimasto, in un ultimo attacco mirato alla pietra che ha in mano quel tizio » disse lei.

Natsu era contrariato ...

« Ma la magia … » iniziò a dire, ma lei lo stoppò.

« Ti prego, fidati di me » disse supplice.

Lui la guardò negli occhi per un momento.

« Bene, facciamolo fuori!» affermò, poi, con aria decisa.

I due, si diedero il cinque e partirono all’attacco caricando il nemico frontalmente.

Quando arrivarono a circa quattro metri dall’avversario, Lucy si fermò, protendendo le braccia in avanti, mentre Natsu proseguì la sua corsa con i pugni infiammat..

Garren ghignò vedendo quegli inutili vermi tentare ancora. 

Allungò la mano con cui teneva la pietra davanti a sé e parlò.

« Va bene, adesso basta! Sono stanco di giocare, con questo attacco metterò fine a tutto! » disse in tono malvagio.

Ciò che successe dopo sconvolse tutti tranne Lucy che, invece, sorrideva trionfante. 

Infatti, nonostante Garren avesse evidentemente cercato di annullare il fuoco di Natsu e di investirlo con una magia, non era successo niente: Natsu aveva ancora le braccia infiammate e nessun’altra magia era stata invocata.

Il Dragon Slayer, dopo lo shock momentaneo, si riprese immediatamente e, memore delle parole di Lucy, colpì con tutte le sue forze il pugno alzato di Garren.

« Karyu no tekken! » urlò, mandando in frantumi la pietra custodita nella mano dell’avversario.

Nell’esatto istante in cui il nemico fu sbalzato all’indietro dal pugno, Natsu si vide superare da Erza, nella sua Tenrin no Yoroi e  da Gray, circondato da lance di ghiaccio.

I due si erano tenuti pronti ad attaccare al momento giusto sotto comando di Wendy e adesso stavano per infliggere il colpo di grazia all'avversario.

Gray ed Erza lanciarono un potente attacco combinato a distanza che si schiantò contro il nemico mandandolo al tappeto privo di sensi.

 

Era finita ...

 

Nell’esatto istante in cui Garren cadde, Lucy si inginocchiò per terra ansimante e quasi priva di potere magico.

Il resto del gruppo, anche se evidentemente provato e forse in condizioni peggiori di lei, raggiunse subito la ragazza che sembrava aver corso la maratona.

«Lucy, tutto ok? Come hai fatto, anzi cosa hai fatto?» chiese Erza apprensiva.

Lucy, che intanto stava riprendendo a respirare più normalmente, sorrise ed iniziò a spiegare

« Era dall’inizio dello scontro, che sentivo che c’era qualcosa che non andava. Ogni volta che Garren vanificava una magia, sentivo una sensazione familiare, ma non riuscivo a capire cosa fosse. Quando alla fine mi sono fermata a ragionare, ho capito. Era la stessa sensazione che si prova, quando si apre la porta di un altro mondo. Lui non stava vanificando le nostre magie, le stava letteralmente mandando in un altro universo. Il "tesoro cittadino", con tutta probabilità, non era altro che una pietra magica proveniente da un altro pianeta, grazie alla quale riusciva ad aprire una via d'accesso a quel mondo. Questo spiegherebbe anche il fatto che potesse lanciare ogni tipo di magia; infatti, se quel cristallo fosse davvero pura magia condensata, non sarebbe un problema attingere a qualunque genere di incantesimo. Quando ho capito come faceva, ho semplicemente pensato: perché non fare lo stesso? Dopotutto aprire le porte è la mia specialità! Quindi, grazie a Crux, ho trovato un mondo disabitato e ho spedito lì le sue magie, mentre per le vostre ho fatto in modo che rimanessero qui »

Quando la ragazza ebbe finito la spiegazione, i suoi compagni la stavano fissando con gli occhi spalancati.

« che avete da guardare?! Sì, lo so potevo arrivarci prima, ma non mi è proprio venuto in mente ... mi dispiace ...» 

A quella replica, gli altri non poterono fare a meno di ridere.

Come poteva aver capito quel piano contorto e aver formulato un incantesimo così complesso durante la battaglia, se adesso non riusciva neanche a capire perché la stavano fissando?

A esplicitare il dubbio di tutti fu Happy.

« Lucy è strana! »

« Non è vero! » rispose l’interessata.

« Sì che è vero! » ribatté il gatto azzurro.

Nel bel mezzo allo stupore generale a motivo del tracollo che aveva fatto Lucy nel giro di cinque secondi, i due sarebbero probabilmente andati avanti all’infinito se non fosse intervenuto Natsu.

« Ma chi se ne importa, l’abbiamo sconfitto, siii!!! » disse saltando e trascinando con sé tutto il gruppo.

 

« Credete davvero che sia finita? Che illusi! Congratulazioni, avete appena firmato la vostra condanna a morte. La colonna della distruzione spazzerà via voi e con voi tutto il vostro mondo. Non c’è modo di fermare questo incantesimo, si allargherà sempre più velocemente finché non avrà disintegrato ogni cosa! Questo non sarebbe proprio il suo scopo, ma suppongo che vada comunque bene. Se non possiamo conquistarvi, allora vi distruggeremo! » disse Garret sogghignando mentre si alzava malamente in piedi congelando gli animi di tutti.

Prima che alcuno potesse fare qualcosa, era ormai troppo tardi.

Il nemico aveva già pronunciato l’incantesimo


« EVERSIONIS COLUMNA! »


Quello fu l’inizio della fine.


Al suo comando, un lampo squarciò l’oscurità del cielo, toccando terra a pochi centimetri a lui. 

Come emersa dal terreno stesso, una colonna di luce, di circa sei metri di diametro e alta fino al cielo, si materializzò là dove la saetta si era schiantata, generando una forte onda d’urto.

Di Garret e di tutto ciò che si trovava nei pressi del punto di impatto non rimaneva niente ... 

La colonna di luce che adesso si trovava al loro posto, sembrava averli disintegrati.

Gli animi dei maghi, che adesso si trovavano stesi a terra per colpa del contraccolpo, erano congelati. 

Non c’era nessuno che riuscisse a rompere l'immobilità che regnava: sembrava che il solo respirare potesse infrangere la quiete prima della tempesta.

« Dobbiamo fare qualcosa, la colonna si sta allargando sempre più velocemente »

Fu Erza a recidere il silenzio: non potevano in alcun modo rimanere lì senza far niente.

« Già, ma io non riesco neanche ad alzarmi in piedi! Inoltre, cosa possiamo fare?! » disse Gray in tono neutro. Non si stava arrendendo, era solo una costatazione.

« Anche io non riesco neanche a muovermi » si unì Wendy.

« Accidenti!! » urlò Natsu infuriato battendo un pugno a terra.

« Odio ammetterlo, ma anche io sono nelle stesse condizioni. Questo però, non cambia il fatto che dobbiamo fare qualcosa. Siamo il team più forte di Fairy Tail, no? » disse Erza alleggerendo l’atmosfera.

A quella battuta, tutti assentirono, ridendo; tutti tranne Lucy.

Aveva assistito a quello scambio di battute con un macigno sul cuore.

Non poteva mandare quella magia in un altro mondo così facilmente come aveva fatto con le altre. 
Quello, purtroppo, era un incantesimo esponenzialmente più potente ed ormai fuori controllo, ma forse c’era qualcos’altro che poteva fare.

Tra i libri che aveva letto qualche giorno prima, ce n’era uno che conteneva una magia assai antica e singolare. 
Quando aveva letto quella formula per la prima volta, non aveva capito a cosa servisse; l’aveva considerata soltanto una magia perduta, ma ora ne capiva il significato anche troppo bene.

Era una formula vecchissima: non sapeva né se avrebbe funzionato, né se l’avrebbe ricordata tutta. 
L’unica cosa che sapeva era che doveva fare qualcosa.

Non poteva lasciare che i suoi amici morissero ...

Lei ce l’avrebbe fatta, avrebbe fatto funzionare quella dannata formula e li avrebbe salvati! 

Sapeva che probabilmente, visto il poco potere rimastole e viste le sue condizioni fisiche, sarebbe stata trascinata dalla sua stessa magia, ma ormai la sua decisione era già stata presa …

 

Quando Lucy sparì insieme a quella colonna di luce, tutto ciò che rimase sul terreno, fu un cerchio di roccia nera come la pece, largo circa otto metri, venato da spaccature profonde …

 

 

Natsu e i suoi compagni erano arrivati alla base nemica. 

Ciò che si trovarono davanti, gelò loro il sangue, mentre uno scomodo senso di déjà vu li trascinava al di fuori dalla realtà.

La base nemica era un cerchio di roccia nera venato da profonde spaccature, all’interno delle quali sembrava esser stato sciolto e poi solidificato un minerale azzurro. 
Nel centro del primo cerchio, ve ne era un altro concentrico ad esso delimitato da rocce blu e nere, in mezzo al quale sorgeva un altare su cui troneggiava un pietra somigliante all’acquamarina.

Se questo non fosse bastato, le persone che stavano presidiando il posto, indossavano lunghi mantelli neri, con il cappuccio decorato da motivi tribali grigi tirato sulla faccia.

 

La situazione era in stallo: da un lato i maghi di Fairy Tail non riuscivano nemmeno a staccare gli occhi dalla scena che si presentava loro davanti, mentre, dall'altro, gli incappucciati non li avevano ancora notati.

“Erano nello stesso posto di un anno prima, si trovavano davanti una scena praticamente uguale ad un anno prima, ma Lucy non era con loro e non lo sarebbe più stata; e tutto per colpa di quei tizi che gliela avevano portata via!”

Dopo aver formulato un pensiero di questo tipo, Natsu non ci vide più dalla rabbia e si gettò contro i nemici, seguito dai suoi compagni che probabilmente avevano elaborato pensieri simili.



_.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._

N.d.A.

Bene, adesso si dovrebbe essere capito, più o meno, come siamo arrivati al sacrificio di Lucy^^ rimangono cmq aperte parecchie altre domande del tipo: dove è finita? e perchè Natsu e co. si ritrovano in una situazione simile?

se avrete pazienza(cn me^^") ogni domanda avrà la sua risposta^^ 

non ho molto altro da dire ... il prossimo cap sarà cm al solito o giovedì o venerdì al max^^ 

a questo punto ringrazio quanti hanno letto finora e faccio ank un ringraziamento speciale a chi ha commentato fino ad adesso^^ grz 1000 xD vi prego di continuare a farmi sapere cs ne pensate^^

detto questo vi ringrazio ank e vi saluto^^

whitemoon

ps: W Happy!!! io amo qnd dice "Lucy è strana" oppure(ma qui non c'è^^") "ti piiiaaaceee"! W quel gatto!!

pps: non è k nn confidi nella vostra intelligenza, ma voglio specificare(visto che io non l'avrei capito ed avrei provato a cliccare all'infinito^^") che per visualizzare i link basta tenervi sopra il mouse per qlk secondo^^ grz della pazienza^^

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 5: Il tramonto della fine ***


Niente era cambiato.

Quello doveva essere per forza un tiro mancino del destino... non era possibile che ad un anno di distanza fossero costretti a rivivere quella situazione.

Con un ultimo barlume di lucidità mentale, Erza aveva mandato Happy a fare rapporto alla Gilda, ma adesso tutto era di nuovo come allora.

In ogni movimento, i maghi di Fairy Tail rivedevano ciò che avevano compiuto un anno addietro.


Esattamente come 365 giorni prima, quegli uomini incappucciati furono sbaragliati in pochi minuti : non ebbero alcuna possibilità di vittoria contro il fuoco che, dal profondo degli animi dei ragazzi di Fairy Tail, chiedeva a gran voce di esplodere.

 

Quando anche l’ultimo dei nemici fu al tappeto, Natsu e i suoi compagni rimasero immobili; non avevano neanche il coraggio di guardarsi negli occhi.

Sapevano ciò che avrebbero scorto e non volevano vederlo.

Nel loro sguardo, in quel momento, c’era soltanto un profondo senso di vuoto che, in alcun modo, ricordava il rogo che li aveva accesi pochi attimi prima.

Ormai, un gelido senso di impotenza li aveva paralizzati.

«Dannazione!»  

Quell’unico grido di Natsu e il pugno che tirò alla terra furono le uniche cose che ruppero quella calma surreale.

Dopo di esse, l’immobilità ridiscese su tutti.

Era tutto pronto per partire.

Aveva fatto i bagagli, aveva salutato Sandy che stava ancora dormendo nella sua stanza e aveva ripassato l’incantesimo.

In quel momento, stava passando per i corridoi ben illuminati di quella che sembrava a tutti gli effetti una base sotterranea. 

La sua meta era la stanza del “cerchio everso”.

Doveva sbrigarsi: Brush avrebbe sicuramente fatto qualcosa.

“Già … Brush … mi dispiace ...”

Scosse violentemente la testa, come per eliminare quel pensiero.

Non era il momento per i rimpianti, adesso doveva agire.

 

La stanza del “cerchio everso” non era altro che una stanza circolare, larga circa una dozzina di metri, con il soffitto a cupola scavato nella terra stessa. 
L’unica particolarità di quella stanza risiedeva al suo centro; Infatti esattamente nel mezzo della stanza si trovava un cerchio di roccia nera, di circa sei metri, venato da spaccature profonde e circondato da pietre blu e nere. Nelle venature della roccia, era solidificato un minerale azzurro, lo stesso che troneggiava sull’altare nel cuore del cerchio sottoforma di pietra grezza.

Dopo aver superato le pesanti porte in legno che conducevano alla stanza, si diresse immediatamente verso il suo centro. 
Quando fu davanti all’altare, si voltò in modo da dargli le spalle e si sedette con il volto rivolto verso l’entrata.

Incrociò le gambe, vi pose sopra le mani ed infine chiuse gli occhi.

Doveva concentrarsi ...

Doveva raccogliere anche i più piccoli brandelli di potere magico rimasto: quell'incantesimo il avrebbe richiesti tutti.
Sarebbe già stata una magia impegnativa, se i suoi poteri non fossero stati consumati dal combattimento di tre giorni prima, ma adesso era quasi impossibile.

Fu difficile, ma dopo circa dieci minuti, completò i preparativi per l'incantesimo e rilasciò il proprio potere magico in un’esplosione di energia che circondò il suo corpo sottoforma di alone dorato. 

Tutto era pronto ...

Si alzò in piedi e aprì gli occhi.

Ciò che si trovò davanti fece perdere un battito al suo cuore. 

Di fronte alle porte della sala, erano radunati tutti i suoi compagni, tutti quelli che erano stati la sua famiglia negli ultimi due anni. 
Avevano in mano un enorme striscione con soscritto “ADDIO”, mentre alla loro testa c’era Brush, che faceva l’occhiolino tenendo in alto il pollice della mano destra.
 La maggior parte di loro stava piangendo a dirotto nonostante tutti stessero cercando di sorridere … era un addio e quell'ultimo saluto andava fatto con un sorriso sulle labbra.

 

Senza che se ne accorgesse, le lacrime stavano già scendendo copiose lungo le sue guance.

Loro erano lì, erano dalla sua parte, li aveva al suo fianco anche adesso che li stava abbandonando.

Non poteva correre da loro, non poteva abbracciarli un’ultima volta come avrebbe desiderato, eppure loro erano lì.

Se avesse perso ancora un altro minuto i suoi poteri probabilmente non sarebbero bastati e loro lo sapevano ...

Per questo erano entrati di proposito quando ormai la magia eragià attiva: non avrebbero interferito con sua decisione per quanto folle fosse ...

Con il poco autocontrollo che ancora aveva, sorrise loro; un sorriso ampio e rilassato che trasmetteva tutta la forza dei sentimenti che stava provando in quel momento: il sorriso che si riserva soltanto alla famiglia e agli amici più stretti.

“Vi voglio bene ragazzi …” pensò.

Poi, senza darsi il tempo di ripensarci, si voltò e iniziò l’incantesimo.

« Ma bene, vedo che qualcuno si sta divertendo ad intralciarmi … ancora. Deve essere di moda! … Ora vediamo, cosa abbiamo qua? Mmm … le vostre facce mi sono familiari ... Ci siamo già incontrati? »

La voce proveniva da un ragazzo di circa 19 anni, alto e biondo con gli occhi azzurri.

Non fu però il suo angelico aspetto che scioccò i componenti del team di Fairy Tail; Infatti, nonostante quel ragazzo adesso si trovasse a pochi metri da loro, nessuno lo aveva notato prima che questi avesse parlato.

« Che vi succede? Non sapete che è buona educazione rispondere quando qualcuno vi fa una domanda? Oh beh, penso non ci sia niente da fare … tanto sareste comunque tutti morti per aver osato intralciarmi»

« Explodi! »

Senza muovere neanche un muscolo, l’estraneo proiettò sugli avversari un fascio di potere oscuro come il più nero degli abissi.

Nessuno di loro poté fare niente ...

Erza, Natsu e Gray furono investiti in pieno da quell’ondata e furono sbalzati indietro di qualche metro.

« Che tristezza, speravo almeno di divertirmi un po’ » sospirò deluso il ragazzo mentre si stava voltando per andarsene.

Con le mani protese in avanti in direzione della pietra, chiuse gli occhi e si concentrò.

« Quattuor caelestis sidera, coalescite! »

«Chi sei tu?»

Fu Erza a parlare: anche se duramente provati, lei e suoi compagni stavano “bene” e adesso stavano cercando di rialzarsi.

« Ah, vedo che siete ancora vivi … devo farvi i miei complimenti, non tutti riescono a resistere al mio attacco! Ma che maleducato che sono, non mi sono neanche presentato. La gente mi chiama in molti modi, ma ormai il mio vero nome è andato perduto già da tempo … suppongo che voi possiate chiamarmi il Saggio »

A quella parola, qualcosa nell’animo di Erza si mosse, un ricordo nella sua mente premeva per uscire ...

« Oh, dalla tua espressione, signorina, vedo che ci siamo davvero già incontrati. Ma come mai mi riconosci solo adesso? Forse mi hai solo sentito nominare? Oh beh, poco importa, mi verrà in mente! »

Detto questo il ragazzo si scagliò nuovamente sui suoi nemici, che però questa volta erano preparati.

Quando il Saggio si smaterializzò, comparendo sopra le loro teste, i maghi schivarono il calcio dall’alto tuffandosi in tre direzioni differenti, pronti a contrattaccare.

Lo scontro era iniziato, ma nuovamente non era in parità.

Dopo una serie di rapidi scambi, tutto ciò che rimase sul terreno erano soltanto innumerevoli buche e i ragazzi del team malridotti e con il fiato grosso.

Dall’altro lato, invece, il Saggio non aveva nemmeno il respiro leggermente accelerato.

Il bagliore che circondava il suo corpo stava aumentando progressivamente.

« Unus ex octo quae fuistis fite! »

Erza si guardò intorno cercando un’idea per sconfiggerlo, ma vide soltanto Natsu e Gray a terra che non riuscivano a rialzarsi.

Doveva fare qualcosa altrimenti sarebbero stati sconfitti.
« Kanso: Hisho no Yoroi! » 

« Capisco, intendi combattermi in velocità, è così? Credi davvero di farcela!? Bene, provaci se vuoi … sarà eccitante! »

 L’aria stava diventando sempre più satura di potere magico.

« Immensum in finitum, … »

Anche con la Hisho no Yoroi equipaggiata, Erza non era ancora all’altezza del nemico, ma grazie a quella, in qualche modo, riusciva a seguirlo. 

Anche se la sua mente stava lavorando febbrilmente in cerca di una strategia, continuava ad essere distratta da un ricordo sull’orlo di mostrarsi. 

Si deconcentrò per un attimo di troppo, tentando un affondo frontale mentre entrambi erano a mezz’aria. 

Il nemico, senza il minimo sforzo, schivò nonostante non avesse alcun appoggio e … rimase fermo!?

Erza, che non si aspettava una contromossa del genere, cadde in avanti attirata inesorabilmente dalla forza di gravità mentre il Saggio, che invece aveva già previsto tutto, non si lasciò sfuggire l’occasione.

« Flabrum! » 

Una spirale di vento colpì in pieno le spalle della ragazza che rovinò malamente sul cerchio di pietra nero, sbattendo la schiena contro l’altare situato nel suo centro. 

Erza cadde a terra prona senza riuscire a rialzarsi.

Il caldo aumentava di minuto in minuto.

« … fieri non potest in quod fieri potest, mutate! »

Non ce la faceva più neanche a muoversi. 

Sentiva in bocca il sapore metallico del sangue e i muscoli si rifiutavano di obbedirle.

Si puntellò sulle braccia e guardò in direzione dei suoi compagni: erano nella sua stessa situazione.

Rivolse lo sguardo al nemico: il suo volto era indecifrabile, ma stava aspettando.

Stava aspettando che lei si rimettesse in piedi … lui stava solo giocando.

Distolse lo sguardo da lui e chiuse gli occhi volgendo il volto verso terra per fermare le vertigini che l’avevano colta. 

Aspettò qualche secondo e riaprì gli occhi decisa ... avrebbe protetto i suoi compagni.

Un’intuizione improvvisa la fulminò.

Passò le mani sgraffiate su quel cerchio di terra nera che si era trovata davanti agli occhi.

“ma certo, il cerchio, Lucy, Garret … come ho potuto non ricordare …

 « Io sono Garren, servitore del grande Saggio … »”

« Tu sei il capo di Garret … » mormorò incredula Erza dopo quell’improvvisa rivelazione.

Non poteva crederci, era esterrefatta.

« Garret?! Chi?! Ah forse ti riferisci a quell’inutile perdente che a fallito nel connettere questo mondo e che poi è impazzito? Che fallito! Nella mia armata non c’è mai stato … » il Saggio si interruppe bruscamente.
« Un momento, come fai a conoscere Garret? »

Nell’istante stesso in cui pronunciava quelle parole, però, parve realizzare qualcosa e un ghigno malvagio gli si dipinse in volto.

« Adesso capisco tutto ... ecco perché mi pareva di avervi già visto! Voi siete i compagni di quella biondina … Se è così, scusate, ma adesso credo proprio di dovervi uccidere » sentenziò con una luce sinistra che gli infiammava lo sguardo.

La magia stava diventando sempre più opprimente e i suoi poteri stavano iniziando a scarseggiare, ma non poteva mollare adesso che ce l’aveva quasi fatta ...

« Tertius decimus cancellorum duodecim et septem reserate, quorum septuagesimus sextus mundus rex fuit. »

« Quindi è colpa TUA se Lucy  è morta … »

Natsu, che si era trattenuto a stento dall’urlare quella frase, si rialzò senza il minimo sforzo, imitato dai suoi compagni.

Non potevano semplicemente rimanere sdraiati dopo una rivelazione del genere.

« Io!? Uccidere la biondina!? Quando? Purtroppo non ci sono mai riuscito, ma credimi, mi sarebbe piaciuto » rispose il nemico con un sorriso angelico sul volto, ma ormai era troppo tardi.

Tutti e tre i maghi, infatti, si erano già scagliati su di lui invasi da una furia ceca.

« Mpf … non avete ancora capito che è tutto inutile!? » sospirò il ragazzo.

Non fece però in tempo a finire la frase, che dovette evitare un calcio infuocato di Natsu.

Schivò, per poi portarsi dietro di lui con l’intenzione di prenderlo alle spalle, ma Gray lo anticipò.

« Ice-Make: Geyser!  »

Il saggio fu costretto a smaterializzarsi per evitare il geyser ghiacciato del mago, materializzandosi nuovamente poco lontano.

« Sei prevedibile … »

Erza piombò su di lui con un fendente a due lame.

Il ragazzo, anche se alle strette, riuscì a parare il colpo con la mano destra senza farsi neanche un graffio, ma ormai si era distratto.

Natsu con tutto il potere che gli era rimasto si lanciò sul nemico con il braccio infiammato.

« Karyu no tekken! »

Ce l’avevano fatta, il nemico era spacciato … o così credevano ...

Ancora poco ...

« Decem leges ob vicesimus secundus provocationem infringite. »

« Ah, ah, ah, ah! Non per niente siete i compagni della biondina, non avrei dovuto sottovalutarvi ... » disse con aria divertita il Saggio.
« scusate, è colpa mia per non avervi preso sul serio. Adesso non mi tratterò più! »

Proferite quelle parole, annullò immediatamente tutte le magie dei tre maghi e rilasciò un’ondata di potere  che da lui si irradiò in ogni direzione.

Natsu, Gray ed Erza, che non si aspettavano quella reazione, furono sbalzati indietro in tre direzioni diverse.

Non aveva più forze, ma ce l’aveva praticamente fatta ...

Mancava solo l’ultima frase ...

« Transitum mihi oro vos quem mundos conectit … »

Il Saggio si portò davanti a Natsu, che era disteso prono, su un lato del disco di roccia nera.

« Suppongo che inizierò da te … » disse ferocemente mentre nella mano stava preparando un raggio oscuro.

Il Dragon Slayer sollevò lo sguardo sul suo nemico provando ad alzarsi.

Non ci riusciva ...

Non solo sarebbe morto, ma non avrebbe neanche vendicato Lucy pensò con rabbia.

Diede una rapida occhiata di sbieco alla propria famiglia, si calò il cappuccio del mantello sul volto e si mise la sacca in spalla.

“Addio ragazzi” pensò amaramente mentre pronunciava quell’ultima parola.

« … perrumpite! » 

Il calore e la luce si fecero improvvisamente insopportabili.

 

Tutto quello che i suoi compagni videro, fu un lampo abbagliante di luce che spariva verso il cielo e poi il niente : li aveva lasciati ...

« Explodi! » tuonò il nemico.

In quel momento accaddero tre cose contemporaneamente:

Un raggio letale di potere oscuro partì dalla mano del Saggio in direzione di Natsu che, sebbene non riuscì a spostarsi, ne uscì illeso.

A salvarlo fu un lampo di luce dorata che si schiantò al suolo frapponendosi tra i due mentre nell'aria si udì una voce limpida e cristallina gridare « Reverbera! ».

La magia del Saggio venne rispedita al mittente da un enorme cerchio magico così che questi fu costretto a deviarla a terra sollevando un'immensa nuvola di polvere.

Quando la nube si fu diradata, tutti, compreso il Saggio, rimasero più scioccati di prima ...

A circa ad un metro da Natsu e a quattro dal Saggio, esattamente al limitare del cerchio di roccia, dove il lampo aveva colpito il terreno, c’era una persona che indossava un pesante mantello nero con il cappuccio tirato sulla faccia e una sacca sulla spalla ...



_.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._

N.d.A.

Come prima cosa che nn c'entra nnt voglio dire: siamo in vacanza ... sììì^^!!!! 

ok, detto questo, torno seria(^^") dicendo che sn finalmente riuscita a finire qst cap ... è stato veramente un parto xD 

x prima cosa mi scuso se ho usato x due volte di fila la tecnica che intreccia ciò che succede contemporaneamente in due mondi(l'altra volta l'ho usata x i pensieri di Lucy), so che appesantisce la narrazione, ma ho pensato che fosse cmq la cosa migliore x esprimere la dinamica degli eventi^^"(in più l'altra volta non avevo preventivato di usarla, ma mi è venuta fuori uguale ^^") ... scusate veramente^^"

cm seconda cosa volevo parlarvi delle note ... visto k il mio cervello ha tirato fuori parecchie nuove magie, x facilitarne la comprensione ho pensato di spiegare telegraficamente i loro effetti nelle note(k si visualizzano lasciando il mouse sopra la parola sottolineata^^) ... in qst modo chi già sa cosa fa una determinata magia può tirare avanti mentre chi nn lo sa può decidere se guardare la nota o meno ... in ogni caso, nel testo della storia, saranno comunque accennati gli effetti della magia, quindi le note saranno sl un optional aggiuntivo^^ (ovviamente la spiegazione in nota arriverà soltanto dalla seconda volta in cui la nuova magia è comparsa altrimenti k suspance ci sarebbe^^!?) fatemi sapere k ne pensate pls^^ (so k sn noiosa, ma ogni tnt mi vengono fuori qst dubbi esistenziali xD)

ok, detto qst ringrazio nuovamente chi ha letto e soprattutto chi ha recensito fino a qui ... grz nn riuscirei a continuare snz di voi^^!!

il prossimo cap sarà cm al solito lunedì(o martedì), intanto vi saluto e vi chiedo di farmi sapere la vostra opinione sulla storia fino ad ora e sul cap(bastano tre parole non servono poemi^^, ank se i poemi sn cmq ben accetti^^") 

grz 1000, alla prossima^^

whitemoon

ps: per la curiosità di chi volesse sapere cosa dice l'incantesimo pronunciato dallo sconosciuto, riporto qui una traduzione/spiegazione^^, ma prima mi scuso per il mio pessimo latino^^" 
okke, ecco a voi:
"Quattuor caelestis sidera, coalescite! Unus ex octo quae fuistis fite,  immensum in finitum, fieri non potest in quod fieri potest mutate! Tertius decimus cancellorum duodecim et septem reserate quorum septuagesimus sextus mundus rex fuit . Decem leges ob vicesimus secundus provocationem infringite. Transitum mihi oro vos quem mundos conectit perrumpite." 

significa(o meglio dovrebbe significare^^"):
"Oh 4 costellazioni celesti, unitevi! Diventate uno da 8 che foste. Trasformate l’infinito in finito e l’impossibile in possibile! Aprite il 13esimo dei 12 e 7 cancelli su cui regna sovrano il 76esimo mondo.  Rompete le 10 leggi in virtù dell’82esimo appello. Aprite per me, vi prego, il passaggio che connette i mondi!"
non mi sn tirata fuori dalla mente qst numeri a caso ... ho la mente contorta ma nn così tnt^^"... significano: 4= moto infinito e principio di tutto; 1= principio; 8= infinito; 13= rottura armonia; 12= armonia; 7= equilibrio; 76= sapienza universale; 10= perfezione, unità e dissolvimento di tutte le cose; 82= pace;

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 6: L’alba dell’inizio ***


I ragazzi del team di Fairy Tail erano scioccati.

Era avvenuto tutto così velocemente, che non erano riusciti neanche a seguire la dinamica degli eventi.

Chi era quello sconosciuto che adesso si frapponeva tra Natsu ed il Saggio? Era un alleato o un nuovo nemico?

 
Senza che nessuno potesse dire niente, il Saggio prese in mano la situazione.

« Vedo che sei già in piedi … non pensavo di rivederti così presto, ma a quanto pare non sei proprio al massimo della forma … cosa farai? Intendi davvero combattermi in quelle condizioni? »

A quella domanda lo sconosciuto si voltò leggermente in direzione delle Fate, senza che però nessuno riuscisse a vederlo in volto.

Quell’occhiata durò solo un attimo, perché subito dopo si mise in posizione d’attacco rivolto verso il nemico.

« Ah, ah, ah, dovevo aspettarmelo. Infondo loro sono i tuoi compagni … » sghignazzò il Saggio.

“Compagni!?” pensarono all’unisono i ragazzi del team mentre una strana emozione riempiva loro i cuori.

Lo sconosciuto però non lasciò spazio ad ulteriori commenti e si scagliò contro l’avversario.
Lo caricò saltando, con un pugno dall’alto, ma questi parò con il braccio sinistro e provò un affondo a mano tesa con il destro.
L’incappucciato non si fece trovare impreparato e con una torsione completa del busto schivò il colpo a mezz’aria e calciò il fianco del rivale con la sinistra.
Il Saggio, che non riuscì a schivare, venne scaraventato di lato sotto gli sguardi stupiti dei maghi.

 
« Non te la cavi male nonostante tutto. Ti faccio i miei complimenti. Contro chiunque altro avresti vinto, ma con me non hai scampo»  disse il nemico ghignando mentre mostrava la mano destra sporca di sangue non suo.

 
I maghi di Fairy Tail si voltarono ad osservare la figura incappucciata con un misto di apprensione e speranza.

Lo sconosciuto, senza dire una parola, si girò leggermente verso di loro, portandosi contemporaneamente la mano sinistra al fianco destro: li osservò per qualche secondo, poi sembrò decidersi.

Si voltò in direzione dell’avversario, prese un profondo respiro, scrollò le spalle e si mise in posizione d’attacco pronto a sostenere l'assalto nemico.

 
Le labbra leggermente insanguinate del Saggio si incresparono in un sorriso.

« Oh, hai deciso di rischiare il tutto per tutto, eh!? Bene allora, facciamo sul serio!» 

Detto questo, anche lui, per la prima volta, si mise in posizione d’attacco.

 
Nessuno fece la prima mossa … entrambi si limitavano a studiarsi ...

Passarono quelli che, ai ragazzi di Fairy Tail, sembrarono dei minuti interminabili e solo quando ormai la tensione si era fatta insopportabile per chiunque, l’incappucciato prese l’iniziativa scagliandosi contro l’avversario.

« Explodi! » rispose il Saggio.

La figura misteriosa, senza fermare la sua corsa, scartò, inclinando il busto di circa 30° e evitando per un soffio il raggio oscuro dell’avversario.

«Tellus extollere! » gridò il nemico quando l’altro era ormai a circa due metri da lui.

L’incappucciato svoltò bruscamente verso l’esterno per schivare il pilastro di roccia che venne fuori dalla terra e, arrivato in prossimità del nemico, si abbassò eseguendo una spazzata.
Il Saggio non si fece prendere di sorpresa: saltò in aria.

« Fulgur! » un fulmine colpì il terreno dove pochi secondi prima si trovava l’incappucciato, che però aveva già schivato e contrattaccato:

« Fulgur! » e questa volta fu il Saggio a dover evitare il fulmine del nemico.

Schivò, gettandosi in avanti con l’intenzione di colpire con un pugno l’avversario, che però si buttò di lato evitando il colpo.
Il Saggio non si diede per vinto e continuò l’assalto lanciando una palla di fuoco contro l’incappucciato.

« Globus igneus! »

« Reverbera! »

La palla di fuoco venne rimandata al mittente che subito la annullò.

 
I due contendenti si fermarono.

Si studiarono per un breve momento, poi ripresero sotto gli sguardi scioccati del gruppo di Fairy Tail.

 
Non solo entrambi gli avversari potevano usare più tipi di magia, ma potevano anche usare gli stessi incantesimi.
Cosa significava? Che un tempo i due erano alleati? Ma allora come faceva l’incappucciato ad essere loro compagno? Ma soprattutto, chi era quella figura misteriosa che li stava difendendo?

Tutte queste domande stavano frullando nella mente di Erza e di Gray, mentre il Dragon Slayer stava semplicemente osservando quell’incontro a dir poco incredibile con una strana sensazione alla bocca dello stomaco.

 
« Globus obscurus! »

Improvvisamente una palla d’ombra venne scagliata dal Saggio in direzione di Natsu ancora disteso a terra.

L’incappucciato, anche se non si aspettava quella mossa da parte del nemico, intervenne immediatamente, portandosi sulla traiettoria dell’incantesimo.

« Presidium! »

La palla oscura si scontrò contro un muro semicircolare d’aria invisibile, esplodendo in un grande boato.

 
« Sapevo che avresti reagito così biondina … i tuoi compagni sono i tuoi punti deboli! » sghignazzò il Saggio.

« I miei compagni non sono i miei punti deboli ... » sentenziò l’incappucciato ancora in posizione di difesa con le braccia fasciate incrociate davanti al volto.
« ... loro sono la mia forza » esclamò caricando l’avversario.

A quelle parole, Natsu fu scosso da un brivido.
Se, infatti, quella conversazione era sfuggita a Erza e Gray, che si trovavano lontani ed erano ancora mezzi assordati dall’esplosione, sicuramente non era sfuggita al Dragon Slayer, che era a pochi metri e aveva un udito eccezionale.

 Il ragazzo era impietrito.

 Era da un po’ che aveva una strana sensazione allo stomaco, ma aveva dato la colpa alla fame ...
Quando però aveva sentito la parola “biondina” e quando l’incappucciato aveva parlato, il suo cuore aveva perso un battito.

“non può essere lei …” pensava ossessivamente mentre il suo cuore sperava l’opposto.
“non è possibile …”

 

Lo scontro stava proseguendo, ma era chiaro chi sarebbe stato il vincitore.

Il Saggio stava ormai dominando la situazione ...

Senza neanche provare a difendersi, l’incappucciato ricevette l’ennesimo calcio in pieno addome, che lo catapultò all’indietro di parecchi metri.
Era allo strenuo delle forze: tutto quello che riuscì a fare, fu mettersi a malapena in ginocchio sputando sangue.

« Ah, ah, ah, ah! Te l’avevo detto che non avevi speranza! Hai solo voluto prolungare la tua sofferenza e quella di questi ragazzi … adesso basta, sei senza magia e non riesci più neanche a muoverti! … È da tanto che aspetto questo giorno: da circa DUE anni. Prima farò fuori te e poi ucciderò i tuoi amichetti! Dovevi darmi retta quando ne hai avuta la possibilità: gli amici e gli affetti sono solo un peso! » disse trionfante mentre avanzava verso l’avversario ormai sconfitto.

 

La battaglia era finita: avevano perso.

 

O almeno questo, fu quello che pensarono tutti; tutti tranne l’incappucciato, che sotto il mantello sorrise impercettibilmente ed urlò:

« Frangere! »

In un istante, scariche elettriche percorsero il terreno, disegnando un stella a sedici punte larga circa otto metri.

Il Saggio, che si trovava esattamente nel centro dell’incantesimo, capendo all’istante la situazione, tentò di scattare in direzione del nemico, ma non ne ebbe il tempo.

« Tellus extollere! »

Gli  spuntoni di roccia lo imprigionarono nel cuore della stella mentre l’elettricità diventava sempre più forte ...

Ormai era veramente finita.

In un attimo, tutta l’energia accumulata si concentrò sul Saggio e una forte scarica elettrica gli attraversò il corpo facendolo gridare di dolore.

Si udì soltanto un urlo e poi niente: il nemico era caduto a terra privo di sensi.

 
Dall’altro lato lo sconosciuto, che intanto si era rialzato, prese un respiro di sollievo, osservando la scena che aveva davanti a sé. Ci aveva messo un po’a piazzare la trappola, ma dopo quell’ultimo calcio aveva finalmente raggiunto l’ultima punta della stella.

Sinceramente non credeva che avrebbe funzionato, ma per una volta era felice di sbagliarsi!

 
La battaglia era finita: lo sconosciuto ce l’aveva fatta e in qualche modo aveva vinto ... ora potevano rilassarsi ...

“no, non è ancora il momento per lasciarsi andare. Non sappiamo ancora chi è questo tipo e che intenzioni ha” pensò Erza tornando a concentrarsi sulla realtà.

 

« Lucy … » disse Natsu a mezza voce.

 

Quell’unica invocazione sconvolse gli animi dei presenti.

 

Gray ed Erza si voltarono in direzione del ragazzo senza capire cosa stesse succedendo, poi, seguendo il suo sguardo, guardarono lo sconosciuto.

Niente si mosse, solo l’ondeggiare dei vestiti agitati dal vento riusciva spezzare quell’attimo di surreale immobilità.

In quell’infinito istante, le menti di tutti i presenti smisero di ragionare: tutto quello che rimaneva loro, era un cuore dilaniato dalla speranza.  

Sapevano che Lucy non c’era più, che non ci sarebbe più stata e che quella figura era completamente diversa da lei, ma non potevano fare altro che assecondare quell’irrazionale chimera.



_.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._

N.d.A.

Vi prego, non uccidetemi, so che vi aspettavate un toccante incontro, ma c'era ancora il piccolo problemino del Saggio di mezzo xD  

chiedo scusa della scrittura un po'più confusa e pesante del solito, ma vengo da una notte insonne e da una giornata passata a correre a destra e a manca... so k non è una scusa, ma non sono nel pieno possesso della mie facoltà mentali ^^" scusate ;_;

detto qst vi ringrazio per aver letto fin qui e ringrazio in particolar modo coloro che hanno commentato e che mi hanno sempre sostenuto: non ce la farei senza di voi... grazie davvero!

bene, penso di aver finito ... ah, già ... il prossimo cap sarà giovedì(o venerdì) cm sempre^^ 

grz 1000 ancora^^ se potete, pls, commentate numerosi, mi fa piacere sapere che ne pensate^^

whitemoon

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 7: Speranze e Realtà ***


Mini N.d.A.
Allora premetto k qst cap sarà lungo e noioso e che ho cambiato il punto di vista. qst cap è più simile al prologo che ai precedenti e qst probabilmente ha appesantito parecchio la narrazione. cmq volevo troppo farlo in qst modo e quindi nn ho resistito^^ abbiate pietà di me, pls^^"


_.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._


Ero paralizzato.

Il mio cuore aveva smesso di battere da quando avevo sentito la parola “biondina”.

Era lei …

Non potevo sbagliarmi ...

Quell’odore, quella voce, persino quei capelli che avevo intravisto mentre schivava un attacco … erano suoi. 

Quella figura era Lucy …

Sapevo che era assurdo, sapevo che non esisteva alcuna possibilità che lei fosse viva e sapevo anche che usava un tipo di magia totalmente differente dalla Sua; eppure l’avevo chiamata.

Senza nemmeno accorgermene, avevo pronunciato il suo nome in mezzo agli sguardi basiti dei miei compagni.

È vero:

… Era impossibile …

… Era al di fuori di ogni logica …

Ma il mio cuore non poteva fare a meno di gridarmi l’opposto.

Anche in quel silenzio, così carico di aspettative, ancora non riuscivo a mettere a tacere quella disperata invocazione:

Illogico o irrazionale che fosse, io NON CE LA FACEVO a smettere di sperare che fosse lei.

Perché quella era lei, DOVEVA essere lei.

Nel momento in cui lo sentii gridare quel nome, il mio cuore perse un battito ...

Il momento della verità era finalmente giunto.

Non potevo farcela …

Una paura viscerale mi attanagliò le membra: non riuscivo nemmeno a muovermi.

Il mio cuore era diviso a metà.

Sotto gli sguardi così pieni di speranza dei miei compagni, il mio corpo pareva paralizzato.

Una gioia profonda, unita ad un senso di sollievo, si scontravano con una paura folle: li avrei delusi …

Tremai.

Non avevo molto tempo, stavo perdendo troppo sangue, dovevo girarmi e SUBITO altrimenti non ce l’avrei fatta … ma non ci riuscivo …

Io li avevo ABBANDONATI!

«Tu sei Lucy, non è vero!?» ripeté Natsu alzandosi in piedi.

Il tono speranzoso e così pieno di calore con cui Natsu rinnovò la sua domanda, produsse una stilettata di dolore nel mio petto che spezzò definitivamente il muro della mia incertezza.

Presi un respiro profondo.

Avevo la mente vuota e tutto quello che sentivo era il martellare del mio cuore nelle orecchie … forse stavo veramente perdendo troppo sangue …

Mi voltai lentamente in direzione dei ex compagni e afferrai il cappuccio con entrambe le mani.

Un lampo di incertezza mista a speranza  attraversò i loro occhi. 

Esitai, ma DOVEVO farlo.

Presi coraggio: ormai era tardi per pentirsi.

Abbassai il cappuccio.

Nel momento in cui abbassò il cappuccio, la gola mi si chiuse e un profondo senso di gioia mi invase il cuore. Le gambe, che fino ad un momento prima mi sorreggevano perfettamente, iniziarono a tremarmi senza che io riuscissi fermarle. 

Ero gelato …

Con la coda dell’occhio, vidi Erza, immobile, seduta per terra con gli occhi spalancati in un’espressione incredula, mentre le lacrime le scorrevano copiose lungo le guance. 

Dall’altro lato, Gray era inginocchiato con entrambe le mani a terra e la faccia rivolta verso il basso: non riuscivo a vedere il suo volto, ma potevo vedere chiaramente le goccie che cadevano da esso.

In quel momento, quando aveva abbassato il cappuccio, probabilmente avevamo pensato tutti la stessa cosa:

“Non è possibile ...”

Nonostante lo avessi sperato così tanto, adesso che lei era lì, a due metri da me, non potevo crederci.

Un lieve pizzicore mi stuzzicò gli angoli degli occhi, ma non gli diedi peso.

«Lucy, sei veramente tu …»  mormorai invaso da una sensazione di sollievo e felicità che non avevo mai provato prima.

Lei, che fino ad un momento prima teneva lo sguardo fisso a terra, mi guardò dritto negli occhi con un espressione dolce e malinconica.

Mi sorrise.

In quel sorriso tutta la malinconia che aveva pochi attimi prima nello sguardo, era sparita.

Era rimasta soltanto la dolcezza.

Quella dolcezza che lavò via tutte le mie angosce e preoccupazioni.

Era il sorriso che non vedevo da un anno intero: il sorriso di Lucy.

« Tadaima …» disse lei con le lacrime agli occhi.

Era troppo bello, non poteva essere vero …

« Okaeri … » le risposi io senza riuscire a dire altro.

Ci fu un momento eterno in cui il tempo si fermò.

La guardai in volto e in quell’attimo infinito, rimasi ad ammirare quel sorriso così luminoso, incorniciato dai capelli biondi agitati dal vento primaverile.

Nel momento in cui guardai negli occhi increduli di Natsu, il senso di colpa, i rimpianti e la tristezza che avevo provato poco prima scomparvero di colpo, sostituiti da una profonda gioia.

Gli sorrisi.

« Tadaima …» gli dissi con le lacrime che non volevano smettere di scendere.

« Okaeri … » mi rispose lui.

Ero tornata, ero stata via così tanto, ma adesso ero lì.

Ero lì con quella che era stata la mia famiglia e che adesso stava piangendo per me.

“Erza, Gray, Natsu … vi voglio bene …”

In quell’esatto istante, tutta l’adrenalina che mi aveva tenuta in piedi fino a quel momento, defluì dai miei muscoli, sostituita da un senso d’intorpidimento diffuso … avevo perso troppo sangue …

Un capogiro mi colse all’improvviso e sarei probabilmente caduta in avanti se qualcuno non mi avesse afferrato.

Alzai lo sguardo.

« Natsu … »

Nell'istante in cui l’avevo vista cadere, avevo agito di riflesso, scattando in avanti e afferrandola per le spalle.

Era estremamente fredda e tremava leggermente.

Mi guardò cercando di mettermi a fuoco.

«Natsu …»

Stava cercando di dirmi qualcosa, ma in quel momento una voce familiare ed agghiacciante interruppe la scena.

« Oh, ma che scena toccante! Mi dispiace interrompervi, ma ho degli impegni importanti, perciò vi dispiacerebbe farvi uccidere per favore!? Non avrete mica pensato che sarebbe bastata una scossettina del genere per battermi, vero!? Prima farò fuori te biondina e poi i tuoi amichetti! »

A qualche metro da noi il Saggio, anche se messo male, si era rialzato in piedi e adesso stava sogghignando soddisfatto.

Lo guardai impietrito.

Come aveva fatto a rialzarsi!?

Sentii Lucy tremare sotto le mie mani mentre spalancava gli occhi rivolti a terra, ma ci mise un attimo a riprendersi dallo stupore iniziale: probabilmente se lo aspettava.

Cercò di riprendere l’equilibrio, poggiando le mani sul mio petto per staccarsi da me …

Voleva combattere!? In quelle condizioni!?

No, io non glielo avrei permesso!

La afferrai per la vita e la tenni stretta a me continuando a guardare il nemico.

Non l’avrei lasciata andare un’altra volta!

La sentii irrigidirsi di colpo, ma poi si arrese, abbandonandosi a quella stretta.

« Ah, ah, ah, che carini, sembrate proprio una coppietta! Biondina a quanto pare avevi davvero degli ottimi compagni, mi dispiace, ma devo farli fuori » disse il Saggio rivolto verso di noi.

Lucy non disse niente, non si mosse … 

Meglio così, perchè non le avrei permesso di fare neanche un passo verso quel mostro.

Nel momento in cui sentii la voce del Saggio, tutti i miei timori presero forma e un gelido brivido di terrore mi corse lungo la schiena.

Eravamo nei guai …

Se il Saggio era ancora lì davanti a noi, significava che aveva ancora il potere per sconfiggerci.

Gli altri non avrebbero potuto fare niente contro il suo “deflexus”, mentre io ormai non ero neanche lontanamente in grado di combattere.

No, non era il momento di avere paura, dovevo riprendere l’equilibrio e provare a far scappare almeno i miei compagni.

Cercai di mettere a fuoco la vista e di staccarmi da Natsu con l’intenzione di fronteggiare il Saggio ...

Non ci riuscii.

Natsu mi afferrò per la vita impedendomi di andare.

Era così caldo e rassicurante … chiusi gli occhi, appoggiando la fronte al suo petto: era così piacevole ...

« Ah, ah, ah, che carini, sembrate proprio una coppietta! Biondina a quanto pare avevi davvero degli ottimi compagni, mi dispiace, ma devo farli fuori » disse il Saggio rivolto verso di noi, ma ormai la parte razionale del mio cervello se ne era andata e un lieve senso di torpore mi aveva cinto le membra.

Non reagii, tra quelle braccia che mi stringevano, mi sentivo in pace. Tutta l’angoscia, la paura e la tensione accumulata in quei due anni erano svaniti.

Ok probabilmente stavo per svenire e al momento deliravo: non era buon segno.

Natsu si mosse: mi cinse la vita con il braccio sinistro e  infiammò il destro tenendolo lungo il fianco.

Guardai le fiamme … perché erano sfuocate?

Quella domanda non rimase allungo nella mia testa, perchè ben presto fu sostituita con un altro timore ben più profondo.

“ no, Natsu non puoi andare! Morirai … no, io devo …”

Prima che potessi finire di pensare a qualsiasi cosa, una lieve percezione mi attraversò il corpo e il mio cervello agì per me.

“Natsu ti prego, aiutami!”

Chiusi gli occhi, concentrando il poco potere magico rimastomi e afferrai la mano destra di Natsu che spense prontamente le fiamme.

Il mago, da prima sconvolto, sembrò poi capire le mie intenzioni liberando tutti i poteri che aveva.

Sotto gli sguardi allucinati di Gray ed Erza fummo avvolti da una calda luce dorata.

Tutto si consumò nel giro di pochi secondi …

La terra tremò, mentre un forte vento si sostituì alla gentile brezza primaverile. 

Improvvisamente un lampo oscuro fendette il cielo accompagnato da un potente boato.

« Presidium! »

Il Saggio fece appena in tempo a difendersi che un fulmine oscuro lo colpì in pieno alzando una coltre di polvere.

Era finita, adesso era veramente finita …

«Mpf, sembra che stiano arrivando i rinforzi ... » disse il Saggio mentre la nuvola di polvere si diradava.
« ... pare proprio che ci incontreremo ancora, eh biondina? » aggiunse – sollevato!?- mentre se ne andava.

Sospirai sciogliendo l’incantesimo.

Non riuscivo più neanche a reggermi in piedi, la vista era appannata e oscurata da grosse macchie nere. La testa si era fatta leggera e il senso di torpore mi aveva ormai avvolto completamente. Le ginocchia cedettero mentre gli occhi mi si chiudevano.

“No, devo rimanere sveglia …” pensai cercando di tenerli aperti.

Il mondo mi vorticò intorno, ma Natsu mi sorresse per la vita con entrambe le braccia prima che potessi cadere.

Strinsi gli occhi: quello fu un errore madornale.

Tentai invano di riaprirli, ma ormai l’oscurità aveva vinto.

Natsu mi chiamò, ma non riuscii a rispondergli …

Tutto quello che sentii prima di piombare in quell’invitante oblio furono le voci di Happy e Charle che in lontananza gridavano i nomi di Gray, Natsu ed Erza.

“Charle!?” pensai in un ultimo barlume di lucidità prima di svenire.

Non sapevo cosa era appena successo, non sapevo da dove era venuto quel fulmine e perché adesso il Saggio si stesse ritirando.

Tutto quello che sapevo era che, nel momento stesso in cui il Saggio se n’era andato, Lucy aveva rischiato di cadere a terra.

La presi per la vita, sorreggendola con entrambe le braccia da sotto il mantello.

La chiamai, ma non mi rispose.

Solo in quel momento sentii un liquido caldo bagnarmi le braccia.

Il mio cuore si fermò.

Spostai il peso di Lucy sul braccio destro e mi portai la mano sinistra davanti agli occhi.

Era sporca di sangue …

Le scostai il mantello in preda al panico: era ferita …

“No …”

Non poteva essere, non poteva … lei era finalmente tornata …

“No! Devo stare calmo! Andrà tutto bene!”

Scivolai lentamente verso il basso mentre continuavo a sorreggere Lucy e la sdraiai delicatamente a terra.

« Lucy! » continuai a chiamarla, ma invano …

Erza e Gray, che avevano assistito a quella scena dalle mie spalle, mi raggiunsero per capire cosa fosse successo.

 Appena videro la situazione sbiancarono, ma si ripresero quasi subito.

« È una ferita profonda e sembra che abbia perso parecchio sangue. Dobbiamo portarla subito alla Gilda, sperando che ci arrivi … se soltanto Wendy fosse qui … » disse Erza analizzando la situazione con occhio esperto.

« È colpa mia ... Non sono riuscito a proteggerla … di nuovo » dissi in tono neutro.

In quel momento il mio cuore era soltanto un buco vuoto: ero davvero così inutile?

Anche se le avevo detto che eravamo un team alla fine non ero riuscito a fare niente …

«Natsuuu, Grayyy, Erzaaa! Ragazziii! »

Le voci di Happy e Charle furono come una doccia fresca in piena estate: mi riportarono alla realtà con un barlume di speranza nel cuore.

« Questi sono Happy e Charle! » disse Gray.

« E se c’è Charle probabilmente ci sarà anche Wendy » completò la frase Erza.

Mi voltai a guardare dietro di me.

« Stanno arrivando Happy e Charle accompagnati da Wendy e Mira in versione Satan Soul. Stanno volando verso di noi a tutta velocità» dissi sollevato.

« Adesso si spiega tutto, ecco di chi era quel fulmine e chi erano i “rinforzi” di cui parlava il Saggio » commentò Gray.

« Bene, Happy ha trovato gli aiuti giusti » esclamò Erza orgogliosa.

Lucy socchiuse gli occhi.

« Lucy come stai? Non preoccuparti, sta arrivando Wendy, starai bene, stai tranquilla … » dissi più a me stesso che a lei.

Sembrò capire, ma richiuse gli occhi.

Avevo la testa pesante e sembrava che qualcuno si divertisse ad accendere e spegnere le mie percezioni, ma anche avendo capito poco o nulla dello scambio di battute tra i miei compagni,  avevo sentito distintamente l’ultima frase di Natsu …

“no, Wendy, non posso! Altrimenti …”

Un altro blackout mi colse alla sprovvista …

In quell’esatto istante arrivarono Mira e Wendy seguiti da Happy e Charle che atterrarono poco dietro di noi.

«Ragazzi che succede!? Vi abbiamo visto … » inizio a dire Mira avvicinandosi, ma improvvisamente si stoppò quando vide chi era la ragazza distesa a terra.

« Lucy-san!? » esclamò Wendy esterrefatta.

I nuovi arrivati erano sconcertati, probabilmente, come anche noi, non ci potevano credere.

« Come è possibile!? » disse Mira con le lacrime agli occhi e le mani davanti alla bocca «io credevo … »

« Non c’è tempo da perdere: è ferita! Wendy, ti prego puoi curarla? » la interruppe Erza tempestiva.

« Certo, farò del mio meglio! » asserì l’interpellata avvicinandosi alla ragazza che aprì lentamente gli occhi.

 …

Quando mi risvegliai mi trovai davanti il volto preoccupato di Wendy … la ragazzina era accovacciata proprio accanto a me.

“Accidenti! Lo capirà …” inveii mentalmente.

« Lucy-san, stai tranquilla adesso ci penso io, andrà tutto bene »

Perché tutti mi dicevano che sarebbe andato tutto bene!? Non andava per niente bene e se continuava così sarebbe andata ancora peggio! Dovevo parlare con Wendy, dovevo parlarle, altrimenti sarei stata nei guai …

Con le ultime forze che mi erano rimaste, mi voltai su un fianco, in direzione di Wendy, toccandole una mano.

“Ti prego Wendy, non dire niente …”

Fatto questo svenni definitivamente sperando che il mio messaggio mentale le fosse arrivato. 



_.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._

N.d.A.

cm avete potuto vedere il riprendere gli eventi da due punti di vista ha reso la narrazione lunga e forse un po' noiosa, ma non me la sentivo di liquidare il famigerato ricongiungimento descrivendolo da una sola "angolatura"... l'ho fatto per pura testardaggine personale quindi sn pronta a subire ogni sorta di critica^^"

cmq arrivando al contenuto del cap ... forse vi ho lasciato qlk domandina, eh!?(il bello è k lo specifico ank^^" cm sn perfida xD ... *i suoi personaggi la guardano* « convinta te T_T ... » ...^^")

ok, dopo qst sclero(k vi prego di far finta di nn aver letto^^") vi annuncio k il prossimo cap sarà lunedì o martedì(qst volta nn so ql dei due xk sn fuori tt il gg sia sabato k domenica e quindi nn avrò un secondo x scrivere... ;_; )

infine ringrazio tt qll k mi hanno sostenuto fino ad ora e vi chiedo di nuovo la vostra opinione sul cap(sn noiosa lo so^^") 

grz 1000 di aver letto fin qui^^

whitemoon

ps: all'inizio non volevo mettere gli onorifici(san, chan ...) ma per alcuni personaggi mi ispirano troppo(es. Levy-chan) e quindi per quelli li metterò(ma nn x tt^^") ... quindi mi scuso x l'incoerenza^^"

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 8: Ancora ***


Aprì gli occhi di scatto prima ancora di aver realizzato dove fosse: soffitto bianco, odore di disinfettante e un letto immacolato sul quale era stesa.

Era in infermeria … di nuovo …

“Perché da due anni a questa parte mi sveglio più in infermeria che nel mio letto? Cosa ho fatto di male per farmi adorare da questa stanza?” pensò Lucy sconsolata.

Sospirò … non ci si poteva far niente …

Si tirò lentamente a sedere sul letto, attenta a non fare mosse false che sarebbero risultate dolorose e, sorvolando sulla stanza circostante, guardò direttamente fuori dalla finestra che si trovava alla sua destra.

In quel momento, la consapevolezza di cosa fosse successo in precedenza piombò su di lei come un macigno: era a casa, in Earthland e più precisamente nell’infermeria di Fairy Tail …

Nell'istante stesso in cui lo realizzò, il suo cuore rischiò quasi di scoppiare e prendere il volo, ma sul fondo, rimase comunque una nota stonata ...

Era felice di essere tornata a casa, ma, dentro di lei, uno scomodo senso di disagio non voleva abbandonarla.

Sorrise amaramente.

Per la seconda volta aveva lasciato i suoi compagni …

Li aveva abbandonati e già le mancavano; le mancavano da morire.

Si diede della stupida inchiodando lo sguardo sul paesaggio esterno, mentre un vago formicolio le stuzzicava gli angoli delle palpebre: forse era impazzita visto che con la coda dell’occhio, le era quasi sembrato di vedere Ghery addormentato accanto al suo letto … 

Già, Ghery... tra loro era sempre stato così … fin dal loro primo incontro ... ogni volta che lei finiva in infermeria, il piccolo la vegliava.

Sospirò tristemente.

Ora non ci sarebbe più stato …

Anche se lei adesso era a casa, aveva comunque lasciato un’altra famiglia dietro di sé ...

Di nuovo …

Continuò ostinatamente a fissare la finestra: era consapevole di non avere il coraggio di guardare accanto a sé;

Non voleva voltarsi, non voleva distruggere definitivamente le sue futili, ma dolci illusioni …

Non voleva che constatare che Ghery non era lì al suo fianco.

Sospirò di nuovo scuotendo la testa.

No, doveva farsi forza, i suoi compagni avevano bisogno di lei, non poteva lasciarsi andare in quel modo proprio ora…

Sapeva dall'inizio quali sarebbero state le conseguenze e le aveva accettate; adesso che era lì, non si sarebbe di certo tirata indietro: avrebbe fatto in tempo e tutti sarebbero vissuti felici!

In qualche modo riuscì a riacquistare coraggio, ma, nonostante tutto, la tristezza che celava infondo al suo cuore rimase …

Prese un respiro profondo racimolando il proprio coraggio e si voltò, pronta a sentire il proprio cuore andare in frantumi... 

... non fu così ...

Lì accanto a lei c’era Natsu, addormentato al lato del letto: il ragazzo le era probabilmente rimasto vicino tutta la notte e alla fine si era assopito …

“Natsu … mi sei mancato …” pensò la bionda invasa da un avvolgente tepore mentre, con cautela, allungava una mano per accarezzare i capelli del Dragon Slayer.

«Vedo che ti sei svegliata» disse una voce ferma a lei familiare.

Lucy, che era stata presa alla sprovvista, sussultò, girandosi di scatto a sinistra in direzione del suono: Erza era a qualche metro da lei, davanti ad un separé bianco che impediva alla bionda di vedere il resto della stanza.

«Già … grazie per avermi portato qui ed avermi curato … io …» rispose la maga "degli spiriti stellari" non sapendo che dire.

« Lucy ho bisogno di chiederti una cosa … ti prego, rispondimi sinceramente … » la interruppe Erza facendo una breve pausa « ... sei veramente tu?» le chiese infine in tono solenne.

Lucy sospirò: il momento delle spiegazioni era arrivato ... 

Sapeva fin da subito che sarebbe giunto; era preparata, anche se non del tutto pronta ...

La bionda, per l'ennesima volta, prese coraggio e guardò Erza negli occhi.

«Sì, sono io: sono Lucy » asserì con tono deciso.

Erza la scrutò per un attimo, in silenzio; poi, senza preavviso, espirò come per scaricare tutta la tensione accumulata e distese il volto in un sorriso.

« Meno male, perché altrimenti sarei stata nei guai ... » affermò soddisfatta sotto gli occhi stupiti di Lucy «… avrei dovuto ordinare loro di mandare tutto a monte … e non sarebbe stato un compito facile!» sghignazzò divertita mentre apriva la tendina dietro di lei, rivelando una massa di maghi che si gettarono sulla bionda.

Osservando quella scena felice, Erza non potè fare a meno di sorridere.

« ... bentornata …» disse la maga delle armature a bassa voce mentre i maghi sovrastavano la ragazza appena resuscitata, abbracciandola e baciandola.

Erza capiva il perché dello sguardo stupito di Lucy qualche attimo prima; la ragazza non si aspettava che lei le credesse così facilmente, o perlomeno pensava di dover dare una lunga e dettagliata spiegazione prima di essere creduta.

Sorrise dentro di sé: era da quando aveva visto il volto della bionda che non riusciva darsi pace, non riusciva a capire se poteva fidarsi o no. Infondo quella ragazza usava una magia completamente diversa da quella della maga "degli spiriti stellari" e tutta quella storia poteva anche soltanto essere una trappola del nemico …

Non riusciva a decidersi; era da un giorno intero che il dubbio la tormentava e ancora non era giunta ad una conclusione, ma tutto era cambiato un attimo prima.

Quando aveva visto lo sguardo dolce che la ragazza aveva rivolto a Natsu, i suoi dubbi si erano volatilizzati.

Per un attimo, il tempo si era fermato e lei aveva pensato involontariamente “Lucy”.

Nessun nemico sarebbe stato capace si guardare l’avversario i quel modo; il sorriso che le si era dipinto sul volto, la sua espressione quando aveva visto il ragazzo ... non erano decisamente quelli di un nemico ... 

Erza conosceva solo una persona che sapesse sorridere così … era lei.

Per questo la maga delle armature aveva deciso che qualunque fosse stata la risposta della ragazza, lei le avrebbe creduto senza il minimo dubbio.

Erza sorrise nuovamente, fermando il corso dei propri pensieri:

Lucy era viva ed era tornata a casa, questo era quello che contava …

« Uaaaa … Happy, guarda, Lucy è viva!!! » gridò Natsu svegliato dal trambusto.

«Aye!» rispose il gatto alato spuntato da chissà dove, gettandosi in faccia alla bionda che, dopo esserselo staccato di dosso, rise di gusto.

In quel momento tutta l’angoscia che Erza aveva letto sul volto di Lucy era sparita: circondata nuovamente da quella chiassosa e stupenda Gilda, la maga “degli spiriti stellari” aveva temporaneamente dimenticato tutte le sue preoccupazioni ed era tornata a sorridere come una volta.

Era vero, aveva lasciato una famiglia dietro di sé, ma aveva anche ritrovato i suoi vecchi compagni ... quelli che una volta erano stati la sua famiglia ...

Le erano mancati così tanto; c'erano stati giorni in cui aveva pensato di non farcela senza rivederli; eppure, nonostante tutto, in mezzo a quella confusione a lei così familiare, il suo cuore sì spaccò in due: poteva davvero essere felice mentre un parte di lei non riusciva ancora a perdonarsi per aver lasciato i suoi compagni?

Il sorriso che le illuminava il volto si incrinò soltanto per un secondo, ma fu abbastanza perché Erza, che stava osservando la scena, se ne accorgesse.

«Va bene ragazzi, ora basta! Lucy è ancora convalescente e voi non l’aiutate di certo con tutto questo casino! Forza, adesso lasciamola riposare» disse decisa la maga delle armature attirando su di sé una massa di sguardi irati.

Le Fate non rimasero molto convinte dal monito della rossa, ma non potevano di certo contraddirla ... sarebbe stato spaventoso ...

Nel momento in cui immaginarono la scena, un brivido percorse loro la schiena ... impensabile ...

L'unica opzione rimasta era giocare l'asso: chiamare in causa l'interessata. 

Fu così che una massa di sguardi imploranti raggiunse Lucy, che si ritrovò al centro dell'attenzione, nel più totale silenzio.

«Ragazzi vi ringrazio … sono successe così tante cose e mi siete mancati così tanto … rivedervi è stato bellissimo e non vorrei lasciarvi più, ma …» disse Lucy di cuore con voce imbarazzata.

« Lu-chan, non serve che tu dica altro, lo sappiamo. Ci siamo fatti un po’prendere la mano perché anche tu ci sei mancata molto. Siamo contenti che di averti di nuovo qui con noi. » la interruppe Levy avvicinandosi al letto; abbracciò la maga e continuò il suo discorso.

«Questa è la chiave del tuo appartamento, abbiamo parlato con la proprietaria e ha detto che l’appartamento è ancora tuo a patto che tu le ridia gli arretrati. Ma non preoccuparti Lu-chan, la signora era veramente felice quando le abbiamo detto che eri viva, sono sicura che ti tratterà bene e se ti dovesse servire qualsiasi cosa noi siamo con te … bentornata Lu-chan!» disse Levy sorridendole mentre le porgeva la chiave con le lacrime agli occhi.

«Levy-chan, ragazzi … io … non so davvero come ringraziarvi … siete fantastici ... vi voglio bene … » disse Lucy commossa mentre sorrideva loro.

I membri della Gilda le sorrisero a loro volta, l’abbracciarono e poi lasciarono la stanza chiassosi come erano entrati lasciando la ragazza finalmente tranquilla. Lucy li guardò uscire dall'infermeria con un sorriso dolce sulle labbra che però, ben presto, prese una piega fin troppo malinconica.

« Lucy, tutto bene? » le chiese Erza diretta, con una sfumatura preoccupata nella voce.

Nella stanza erano rimaste solo loro due, Gray, Natsu ed Happy, ma questi ultimi due erano al momento indisponibili in quanto erano stati tramortiti dai loro compagni.

Lucy sospirò e scosse violentemente la testa.

«Non è niente, ma devo parlare subito con il master. Siamo in grave pericolo e in questo momento lui più di tutti … » disse mentre si passava una mano sul volto stanco.

Alla richiesta seria della ragazza, a Gray ed Erza si gelò il sangue nelle vene.

«Il master è partito ieri per un convegno improvviso che raduna i più grandi maghi di tutto il mondo … » scandì la rossa assalita da un brutto presentimento.

Lucy la guardò, terrea in viso.

« Oh no, accidenti non ho fatto in tempo! Devo muovermi, forse non è ancora troppo tardi!» esclamò la bionda tentando di alzarsi dal letto.

Non ci riuscì: dopo aver fatto qualche passo, le forze le vennero meno e solo grazie ad Erza che la sostenne non cadde in avanti.

« Lucy sta calma, non puoi ancora camminare e non è il momento di farsi prendere dal panico. Dopotutto stiamo parlando del Master, è un mago di prim’ordine … Adesso raccontaci tutto DALL'INIZIO e vedremo cosa fare ... » disse la maga delle armature che ormai aveva ripreso il controllo di sé.

Lucy sospirò rassegnata e si fece placidamente ricondurre a letto.

« È una storia lunga … in questo periodo sono successe talmente tante cose, che non so da dove iniziare … vediamo … dall'inizio, eh? ... allora; dopo che avevo trasportato la colonna di luce in un’altra dimensione, pensavo veramente di morire, ma i miei spiriti stellari mi hanno protetto infrangendo la legge: mi hanno trasportato nel loro mondo e da lì in un altro, ma purtroppo, non hanno potuto scegliere la destinazione. Così mi sono ritrovata in un altro mondo semi desertico, dove però sono stata salvata da una banda di ribelli. Il loro nemico era il Saggio, colui che vuole aprire un varco tra tutti i mondi … »

A quel nome uno sguardo stupito si dipinse sui volti dei presenti.

« Ma scusa, non è un bene unire tutti i mondi? » chiese ingenuamente Natsu che intanto si era ripreso.

« No. Non so bene i dettagli, ma so che ci ha già provato ed oggi come allora, il suo intento è di unire tutti i mondi per conquistarli. Vuole formare un unico immenso impero ai suoi comandi » rispose Lucy.

« Hai detto che ci ha già provato, ma nessuno di noi se lo ricorda … quanti anni dovrebbe avere?! … » asserì Gray scioccato.

« Circa duemila. Sembra solo un ragazzo, ma in realtà non lo è. È vissuto prima ancora che le lost magic andassero perse ... deve essergli successo qualcosa che gli ha permesso di vivere fino ad ora, ma non ho idea di cosa » completò la maga "degli spiriti stellari".

Ci fu un momento di stupore generale in cui tutti cercarono mi metabolizzare ciò che aveva rivelato la ragazza.

« Perché lo fa? » chiese infine Erza.

« Non lo so … non credo sia solo per sete di potere. Ho provato a chiederglielo molte volte, ma non mi ha mai risposto … » rispose l'altra, frustrata.

A quel punto mancava solo una domanda da porre, ma nessuno riusciva a farla. Fu Happy, che non aveva capito niente della conversazione precedente, a trarli d’impaccio.

« Lucy, perché il master è in pericolo? Lui è sicuramente più forte dell’altro vecchietto! » disse ingenuamente.

Gli altri trattennero a stento una risata a quell’appellativo, ma subito tornarono seri.

« La prima cosa che fa il Saggio per conquistare un mondo è eliminare tutti coloro che potrebbero intralciarlo. Con i più forti fuori dai piedi, è libero di disseminare il panico nelle città più importanti, in modo da far perdere alla gente la fiducia nelle istituzioni. A questo punto, non gli resta che presentarsi come il salvatore e vedere come reagisce la gente. Ci sono due strade possibili: se la gente non si fida, procede con una guerra che probabilmente dilanierà il paese, oppure, se le masse si fidano e lo accettano come re, potrebbe esserci una conquista pacifica. Anche in questo caso però, è comunque probabile che si formino bande di ribelli come nel mondo in cui sono finita e questo fatto porta inevitabilmente di nuovo alla guerra. Qui, adesso Lui sta compiendo il primo passo: chi potrebbe ostacolarlo meglio dei maghi più grandi del regno? » spiegò Lucy.

« Ma come può far fuori dei maghi così potenti tutti in una volta?» chiese Gray perspicace.

«Per lui non sarà un problema, il Saggio e i suoi ufficiali riescono a controllare le porte dei mondi. Possono annullare le magie semplicemente spedendole altrove ... ma visto che questo tipo di magia, “deflexus”, è simile al potere che uso per invocare gli spiriti stellari, anche io riesco a richiamarla abbastanza naturalmente e quindi posso fermarli; posso impedir loro di aprire le porte dei mondi e a seconda del loro potere posso anche deflettere  le loro magie … ecco perché devo raggiungere il master. Probabilmente, visto che è rimasto ferito durante il nostro scontro, il Saggio invierà i suoi ufficiali ad attaccare, sfruttando la nostra attuale debolezza. Nonostante i Master siano forti, se non possono usare alcuna magia, la situazione potrebbe diventare critica. Ecco perché devo andare lì, per impedire agli uomini del Saggio di usare “deflexus”» concluse la bionda intenta a rialzarsi ancora.

« Lucy aspetta, ragiona … » disse Erza mentre le impediva di sollevare le coperte.

« … con oggi compreso la riunione durerà ancora per quattro giorni e alcuni dei maghi più importanti arriveranno solamente l’ultimo giorno. Se quello che hai detto è vero, quasi sicuramente, il Saggio agirà all’ultimo, quando i maghi saranno tutti riuniti. Quindi, per adesso, ci conviene riposarci il più possibile per essere al massimo durante la battaglia … non servirebbe a nulla se non riuscissimo neanche a camminare!»

Lucy la guardò sorpresa: di tutto quello che le aveva detto Erza era riuscita ad estrapolare solo le parti utili …

Tipico di lei, avrebbe dovuto saperlo che Erza era così ...

Stava quasi per mettersi a ridere dopo aver formulato quel pensiero, ma si trattenne e sospirò rassegnata.

«Hai ragione, avrei dovuto pensarci anche io. Mi sono lasciata accecare dalla fretta. Grazie Erza, la prossima volta non commetterò lo stesso errore! Dove si tiene il raduno?» chiese Lucy seria.

La maga delle armature, che non si aspettava quella reazione da parte della ragazza, rispose solo dopo un’iniziale stupore.

« In una fortezza nelle campagne dell’entroterra a circa mezza giornata di viaggio … » disse mentre pensava tristemente “Lucy che ti è successo!?”

« Ok, allora credo che la cosa migliore sia partire tra due giorni. Che ne dite?» asserì la bionda tirando le conclusioni.

« Sì, penso anche io» disse Gray.

«Sono d’accordo» annuì Erza.

« Bene, sono tutto infiammato» esclamò Natsu.

...

Scoccata la mezzanotte nell’infermeria deserta, Lucy aprì gli occhi.

Aveva dovuto insistere molto perché non rimanesse nessuno con lei quella sera, ma c’era una cosa che doveva fare ad ogni costo …

Doveva parlare con Wendy.

Indossò il proprio mantello e piano, per quanto le sue condizioni glielo permettessero, uscì fuori dalla Gilda, sgattaiolando all’interno del Fairy Hills.

Arrivata davanti alla stanza di Wendy, aprì con cautela la porta della sua camera, richiudendosela alle spalle attenta a non fare rumore.

La sua attenzione non bastò, infatti, da una stanza vicina, qualcuno aveva assistito a tutta la scena con un’espressione preoccupata sul volto, ma, quando Lucy sparì nella camera della ragazzina, anche l’altra porta si richiuse.

  
« Wendy, sono Lucy, devo parlarti … » sussurrò la maga scuotendo il corpo della ragazzina che stava dormendo nel proprio letto.

Wendy si svegliò di soprassalto, senza capire chi la stesse chiamando, ma, nel momento stesso in cui mise a fuoco la faccia della bionda, trattenne a stento un urlo per lo spavento.

Lucy sorrise amaramente guardando altrove.

« So di averti affidato un segreto orribile … se fosse stato possibile non avrei mai permesso che tu lo scoprissi, ma non ci sono riuscita … mi dispiace … Se non vorrai più vedermi ti capirò, ma ti prego non dire niente agli altri … io … non riuscirei più a guardarli in faccia … » disse la bionda afferrandosi il braccio. «ti prego ... io ...»

A quella confessione, Wendy, che dall'altro lato aveva essunto un'espressione scioccata, cercò inutilmente di trattenere le lacrime e senza alcun preavviso si gettò addosso a Lucy abbracciandola.

« Lucy-san io … io … » disse la ragazzina tra i singhiozzi.

L’espressione stupita di Lucy, a quelle parole, si tramutò in un sorriso comprensivo, mentre un caldo senso di sollievo la riscaldava.

« Lo so Wendy … lo so … è tutto a posto … va tutto bene … » disse Lucy mentre con la mano accarezzava i capelli di Wendy tentando di consolarla. 



_.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._

N.d.A.

come prima cosa voglio ringraziare perticolarmente coloro che commentano in modo assiduo^^  RougeAmarantus, KREAYTESSYA, Saralasse, Ambra_the_witch,Happy_, blulove, MissAnimeLover99, lollipoppy, Lucy_ Heartphilia,rafxsulfusxsempre ,Ystava, Krizia: Grazie senza di voi non ce la farei^^ dopo ciò ringrazio anche chi legge soltanto e invito(ancora^^"... qnt rompo^^") tt a farmi sapere che ne pensate^^ va bn tt, ank critiche se costruttive xD

okke detto questo passo a scusarmi per il cap ed a elencare le solite scuse(k però sn assolutamente vere purtroppo^^"): ho sonno, ho dormito 10 ore in due giorni durante i quali sn stata sballottata da un posto ad un altro snz sosta. infine oggi, k credevo di potermi rilassare, ho sostenuto due interrogazioni(di cui una l'ho scavolata tt) e poi, nel pome, mi sn fatta la doccia per strada visto che ho incontrato un "simpatico" temporale mentre passeggiavo "tranquilla" senza ombrello. morale della favola: ho sonno, freddo, forse ho la febbre(spero di no^^") e non so cosa ho scritto in qst cap^^"

mi disp veramente tnt: scusate se è un po'più incasinato del solito, ma al momento nn ho la testa per aggiustarlo... vi prometto che mi rifarò...

cmq in fin dei conti qst cap(cm il prossimo) è sl di passaggio, serve ad introdurre un altro arco narrativo, quindi nn c'è molto da dire...^^"

okke ora la smetto di lamentarmi e vi ringrazio ank x la pazienza k avete cn me^^ grz 1000^^

whitemoon

ps: prossimo cap: giovedì/venerdì(spero^^")^^

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 9: Memorie ***


Si svegliò di soprassalto nel suo letto, della sua casa. 

Il giorno dopo aver chiarito con Wendy, Lucy aveva parlato con Erza e, con molte suppliche e rassicurazioni, era riuscita a convincerla: poteva tornare nel proprio appartamento.

Dopo due anni era stato così nostalgico rimettere piede lì dentro …

Aveva invocato Plue e aveva cenato rileggendo buona parte delle lettere che aveva scritto a sua madre. 

Adesso che le rileggeva le parevano così distanti e al tempo stesso molto vicine ... era come se la persona che le aveva scritte non fosse più lei, ma contemporaneamente sapeva e ricordava alla perfezione cosa aveva provato in quei momenti. 

Sorrise: nonostante tutte le difficoltà, quelli erano stati anni davvero spensierati; forse i più belli della sua vita.

Nel rievocare i ricordi del passato, un pensiero le saettò in mente a tradimento.

 “Papà … chissà se sta bene? Chissà se gli sono mancata … ”

Scosse la testa come per liberarsi di quella domanda.

“no, non è il momento di farsi prendere da sentimentalismi … non c’è tempo da perdere: dobbiamo sconfiggere il Saggio … e poi … non sarebbe giusto illuderlo … forse è davvero meglio così …”  pensò con espressione malinconica.

«Puu pueee» 

Lo strano cane ai suoi piedi, le aveva afferrato il fondo dei pantaloni con aria preoccupata.

«Hai ragione Plue, mi dispiace di averti fatto preoccupare. Che ne dici se ci facciamo una bella doccia?» gli rispose la bionda prendendolo in braccio.

«Puuee» 

All'approvazione entusiasta dell'esserino, i due si diressero verso il bagno; Lucy sperando che l'acqua calda le schiarisse le idee, Plue ansioso di fare il bagno con la padrona.

La doccia fu breve, ma rilassante ed in effetti servì a placare l'animo della bionda che, ancora stordita dal calore del bagno, si coricò a letto e si addormentò quasi subito.

Purtroppo per Lucy però, il mattino fu svelto ad arrivare ed insieme a lui anche le preoccupazioni che continuavano ad assillarla; adesso la ragazza era stesa supina nel suo letto che fissava cocciutamente il soffitto tentando di eliminare l’inquietudine che dal profondo tentava di paralizzarla.

 “ … illudere papà … ma non è quello che sto facendo con tutti? ...” pensò appoggiando il dorso della mano destra sulla fronte “ lo sto facendo persino con me stessa …” a quel pensiero quasi sorrise per la propria stupidità.
“no, va bene così, sapevo le conseguenze ed ho accettato! Non mi tirerò indietro adesso!”
si ripeté, cercando con lo sguardo il panorama fuori dalla finestra.

Non riuscì a portare a termine il suo proposito ...

Il suo sguardo venne inesorabilmente attirato dalla persona che si trovava accanto a lei:

Lì, disteso al suo fianco, c’era Natsu, che la osservava con un’espressione seria, mentre dietro di lui si intravedeva una coda azzurra con il cima bianco fluttuare morbidamente nell’aria ...

Probabilmente i due si erano intrufolati in casa sua la notte precedente, quando ormai lei già dormiva ...

Stranamente quella consapevolezza non suscitò alcuna reazione nella maga ... 

In quel momento surreale ed ambiguo, i due ragazzi si limitarono ad osservarsi stupiti l’uno dello sguardo dell’altro; solo dopo qualche secondo, fu Lucy a rompere l’immobilità sorridendo sotto i baffi, come illuminata da un’idea improvvisa.

Al sorriso che le balenò in volto, Natsu rispose con uno sguardo interrogativo, ma non fece in tempo a chiedere spiegazioni, perché la ragazza lo afferrò per la sciarpa e lo scaraventò insieme ad Happy fuori dalle coperte, contro la parete alla destra del letto.  

Il ragazzo quanto mai scosso dalla strana reazione di Lucy, si ritrovò per terra con la schiena contro la parete ad osservare la bionda comodamente seduta con le gambe fuori dal letto che lo guardava sorridendo divertita.

«Lucy … » disse Happy con voce assonnata mentre si stropicciava un occhio.

Una piacevole sensazione di familiarità riempì lentamente i ragazzi: quella era una scena così abituale prima che Lucy se ne andasse ...  

Sembrava quasi che tutto fosse tornato come prima …

Come coordinati da chissà quale orologio, Natsu e Lucy non poterono fare a meno di iniziare a ridere di gusto, crogiolandosi in quel piacevole tepore.

«Ohi, Natsu! Che succede!? Perché ridete?» chiese disperatamente Happy che non aveva capito cosa era successo.

Vedendo che il Dragon Slayer continuava a ridere senza prestargli attenzione, il gatto tornò a rivolgersi alla bionda, sperando nella sua comprensione.

«Luucyyy!!! Natsu è cattivo!! » disse con i lucciconi agli occhi piombandole addosso.

La ragazza però non si fece trovare impreparata e lo parò prontamente con il cuscino: Happy si ritrovò nuovamente steso a terra ai piedi del letto con la faccia rivolta al soffitto.

Ci fu un attimo di silenzio, in cui i presenti condivisero uno sguardo d'intesa, poi, l’intero gruppo, iniziò a ridere più sonoramente di prima ricordando i vecchi tempi.

Sembrava davvero di essere tornati indietro ...

All’improvviso, un attacco di tosse colse Lucy alla sprovvista, spezzandole la risata. 

La ragazza si piegò in avanti portandosi contemporaneamente la mano sinistra al fianco ferito, mentre Natsu fu subito pronto a sostenerla prendendola per le spalle.

«Lucy … » disse Happy svolazzandole intorno con aria preoccupata.

La ragazza, che fino a quel momento aveva il capo chino, sollevò il volto in direzione del gatto poggiando la mano libera sul braccio destro di Natsu.

«Tutto bene, scusate, credo di aver riso troppo» disse divertita con due lucciconi agli angoli degli occhi.

Happy e Natsu tirarono un respiro di sollievo, riprendendosi dallo spavento che la ragazza aveva fatto prendere loro.

«Lucy è strana!» esclamò Happy sogghignando sornione.

«Non è vero!» si difese la maga mentre Natsu se la spassava osservando quella discussione così nostalgica.

“Certe cose non cambiano mai, eh?” pensò felicemente guardando la bionda.

 
Quella mattina stessa, i maghi partirono alla volta di Deliveri, il luogo del raduno: un palazzo costruito di recente per occasioni come quella, che si trovava sulle colline dell’entroterra.

Poiché la meta era abbastanza distante da Magnolia, per le Fate vi era un solo modo per raggiungerla: via treno.

Per arrivarvi infatti, avrebbero dovuto prendere due convogli diversi e una coincidenze alquanto stretta, visto che il posto non era ancora molto conosciuto.

Così, in tarda mattinata, il gruppo composto da Erza, Gray, Natsu, Lucy ed Happy prese il primo treno seguito da Wendy e Charle che insistettero molto per venire. Il resto delle Fate venne lasciato a guardia della Gilda.

Il programma era questo: il team di “recupero” avrebbe viaggiato tutto il pomeriggio e sarebbe arrivato a destinazione in tarda serata, pronto per sostenere l’attacco del giorno successivo.

Lucy si trovava seduta sul treno tra Natsu e il finestrino, ma, mentre il primo non era un bello spettacolo, il secondo non riusciva proprio a guardarlo ... 

Non era più abituata a vedere quei paesaggi lussureggianti ancora traboccanti di vita, le facevano uno strano effetto.

«Erza, chiudo gli occhi per un po’, potresti svegliarmi alla prossima coincidenza?» chiese Lucy con aria assonnata alla rossa.

«Certo non preoccuparti» rispose tranquilla la maga delle armature.

Quibdi, consapevole di dover recuperare più potere magico possibile e del fatto che dormire era la miglior cosa per allontanare i pensieri, Lucy si lasciò cullare dallo sciabordio ritmico del treno verso il mondo dei sogni.

 
Quello fu l'inizio della missione che di lì a poco sarebbe diventata una vera e propria corsa contro il tempo.

La prima cosa che percepì fu lo scuotersi tipico di un treno o di un carro. 

Dove era? 

Non riusciva a ricordare niente di quello che era successo prima , le sue memorie si fermavano a quando i suoi spiriti stellari l’avevano salvata trasportandola in quello che le era parso un deserto. 

Da lì, il niente.

Aprì gli occhi lentamente, tentando di ignorare il cerchio alla testa e il torpore che sentiva diffuso in tutto il corpo.

«Si sta svegliando, presto vieni!» disse la vocina di un bambino alla sua destra.

Tentò di voltarsi verso di lui e mettere a fuoco, ma quell’ultima azione le risultò particolarmente difficile.

Sentì dei rumori sordi provenire da oltre il fondo del letto ... nonostante le sembrasse di stare in mezzo all’ovatta, l’udito funzionava ancora! … forse era buon segno ...

Provò a sollevarsi sui gomiti, in direzione dei rumori, ma due mani gentili la presero per le spalle e la fecero rimanere distesa.

«Aspetta, sta tranquilla, non alzarti. Hai la febbre alta e sei debole, non puoi ancora muoverti. Io sono Sandy e lui è Ghery ... » disse indicando il bambino al suo fianco « ... ti ho trovata svenuta nel deserto quasi due giorni fa. Ora siamo sul mio carro, tra qualche giorno saremo a casa mia. Mi hai fatto preoccupare parecchio: non sembravi intenzionata a svegliarti più! ... » le sorrise « ... comunque ora che sei sveglia dovrebbe andare meglio. Non preoccuparti, mi occuperò io di te. Come ti chiami?» le chiese con voce rassicurante.

Quella ragazza aveva un tono davvero gentile, ma la maga "degli spiriti stellari" ormai la sentiva troppo distante per udirla chiaramente.

«Lucy … » le rispose a stento con le sue ultime forze; poi, come afferrata da una mano invisibile, la bionda fu trascinata nell'oscurità.

Sandy sorrise comprensiva.

«Va bene ... adesso riposati Lucy ... » mormorò con tono sommesso poggiandole sulla fronte una pezza umida.

 
I successivi due giorni furono un vero e proprio inferno, passato tra il delirio della febbre alta e crisi di vomito. 

Gli unici istanti di tranquillità sembravano i momenti in cui Lucy era incosciente, ma nonostante tutto Ghery e Sandy le rimasero accanto: il primo la vegliava quando dormiva, l’ultima le stava dietro quando era sveglia.

Nonostante la situazione difficile, la maga si era ormai abituata a quelle due presenze rassicuranti e ben presto iniziò a fidarsi di loro; erano entrambi molto gentili e le dicevano in continuazione di non preoccuparsi, anche se alla bionda sembrava comunque di essere un peso per loro. 

La maga si trovava spesso a pensare ai suoi compagni persi, ma ogni volta che le venivano in mente, la voragine che sentiva nel suo cuore si allargava ... era ironico adesso riusciva quasi a comprendere come stava Natsu sui mezzi di trasporto ...

Doveva distrarsi! Altrimenti sarebbe impazzita; fu così che iniziò ad osservare i suoi salvatori.

Notò che Sandy era veramente una bella ragazza, ma non lo dava a vedere, nascondendosi in abiti sempre troppo grandi per lei; aveva occhi marroni e portava i lunghi e mossi capelli castani sempre raccolti in una morbida treccia, che le scendeva sulla spalla, mentre in quanto a corporatura, poteva benissimo rivaleggiare con Mira. In quel viaggio, Sandy era quella che si occupava di tutto; dal condurre i cavalli a preparare da mangiare. L'impressione che ne ebbe Lucy fu quella di una persona molto gentile, ma allo stesso tempo molto forte.

L'altro occupante del carro era Ghery. Il piccolo era un bambino di circa otto anni ed era la copia quasi identica di Sandy, tanto che potevano essere scambiati per fratelli: anche lui aveva occhi marroni e corti capelli castani. Per quanto avesse potuto vedere la bionda, era un ragazzino normale, l'unica sua particolarità era che indossava sempre un buffo cappello troppo grande rispetto alla sua testa. 

 

Dopo due giorni che le parvero mesi, Lucy iniziò finalmente a stare meglio: la febbre stava scendendo e il vomito era cessato.

Il quarto giorno riuscì finalmente a rimettersi in piedi, anche se barcollante ed aiutata da Sandy,  mentre il quinto giorno fece la sua prima apparizione fuori dal carro. 

Ciò che si trovò davanti fu quello che si ricordava: un deserto di sabbia infinito, spazzato da un forte vento caldo che alzava immense nuvole di polvere.

I giorni continuarono a passare e finalmente, man mano che si riprendeva, Lucy riuscì a scambiare qualche parola in più con i ragazzi che l'avevano salvata. 

Con sua somma sorpresa, la bionda scoprì che i due facevano parte di un gruppo chiamato “Astris”, in lotta contro un certo tiranno di cui non le dissero il nome, mentre, dall'altro lato, loro non rimasero minimamente colpiti dalla sua provenienza. 

Le spiegarono che nel loro mondo, persone da altri universi non erano insolite e che i sintomi che aveva avuto in quei giorni erano tipici dei viaggi interdimensionali involontari. 

Purtroppo alla domanda di Lucy, come si torna indietro, non seppero rispondere … le dissero soltanto che solo uno ci riusciva: il loro nemico.

La maga rimase davvero scioccata da quella sincera rivelazione; era preparata a non rivedere i suoi amici, ma anche se adesso aveva un barlume di speranza non poteva comunque alimentarla ... infondo colui che riusciva a viaggiare tra le dimensioni era un tiranno spietato a detta di Sandy.

«Non preoccuparti troppo Lucy. Anche noi stiamo studiando un metodo per viaggiare tra i mondi, abbiamo vari libri in merito. Vedrai che presto verremo a capo di qualcosa» la rassicurò la ragazza sorridendole. 

Sandy non sapeva perché, ma nonostante non la conoscesse affatto, quella sconosciuta le ispirava fiducia ... avevano probabilmente la stessa età e in qualche modo sentiva che loro due erano simili ... anche se non avrebbe saputo dire in cosa.

Dopo una settimana di viaggio, Lucy si era ormai quasi ripresa e riusciva a svolgere almeno una piccola parte dei lavoretti che andavano fatti sul carro. 

Sandy era contraria, ma la bionda stava bene e non voleva essere di peso più di quanto non fosse. In più la maga aveva bisogno di qualcosa da fare, perché stando ferma i ricordi e la tristezza la assalivano ... per questo Sandy le lasciava svolgere i lavoretti meno pesanti, sempre sotto la stretta sorveglianza di Ghery. 

In quella settimana di convivenza, le due ragazze erano ormai diventate amiche e anche il piccolo sembrava aver preso la bionda in simpatia nonostante attorno al passato di Lucy aleggiasse ancora un alone di mistero che la maga non si era decisa a svelare ... non era ancora pronta per parlarne e Sandy in qualche modo lo capiva.

I guai arrivarono l’ottavo giorno.

A metà mattinata, una tempesta di sabbia costrinse il gruppo a fermarsi. 

Attesero fino all’ora di pranzo e mangiarono sul carro con il rumore del vento e della sabbia che frustavano la stoffa delle pareti. 

Sembravano al sicuro, ma Sandy era sempre più inquieta e questo Lucy lo capiva benissimo; perciò attese che Ghery si addormentasse dopo aver mangiato e si avvicinò alla ragazza che si trovava in cima al carro. 

Nel momento in cui un’asse del pavimento scricchiolò sotto il peso della bionda, Sandy si alzò di scatto voltandosi in direzione del rumore.

«Scusa … devo essere ingrassata ... » disse Lucy scherzando, che non si aspettava quella reazione.

Sandy tirò un sospiro di sollievo e tornò a sedersi, sbirciando all’esterno da un piccolo foro nella stoffa delle pareti.

«Mi dispiace Lucy, è che sono un po’nervosa ... » si scusò la ragazza continuando a guardare fuori.

«Sandy ... che succede!? Non ti conosco da molto, ma non mi sembri il tipo da agitarsi in questo modo per una semplice tempesta … infondo hai posto uno scudo intorno al carro, no?» chiese Lucy preoccupata per la ragazza.

Sandy la guardò stranita.

«Come fai a sapere che ho messo una barriera intorno al carro? … » le chiese tutto d’un fiato.

Non ebbe tempo di continuare: un’esplosione scosse il carro in cui si trovavano; la barriera aveva funzionato, il mezzo era intatto, ma avevano comunque sentito l’onda d’urto e il boato della detonazione.

Sandy guardò per un attimo Lucy e poi di nuovo fuori, indecisa sul da farsi, ma dopo un ultimo sguardo al bambino che dormiva dietro alla bionda sembrò decidersi.

«Va bene, non c’è tempo per le spiegazioni: ci stanno attaccando e non so se riuscirò a sconfiggerli ... se le cose dovessero mettersi male, prendi il carro e cerca di allontanarti più che puoi nonostante la tempesta di sabbia ... ti prego, prenditi cura di Ghery ...  » disse la ragazza scendendo dal carro. 

Lucy era scioccata, ma prima che potesse replicare alcunché Sandy si era già lanciata addosso all’avversario. 



_.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._

N.d.A.

Rieccomi a rompere xD cm sempre ringrazio coloro che mi sostengono con le loro recensioni e ank coloro che leggono e basta^^ gli special thanks di gg vanno a: RougeAmarantus, Happy_, KREAYTESSYA, MissAnimeLover99, lollipoppy, rafxsulfusxsempre, Ambra_the_witch e Saralasse^^ grz 1000^^

detto questo, chiedo di nuovo e a chiunque abbia la pazienza di concedermi due secondi(rompo vero xD!?), di commentare e farmi sapere la sua opinione^^ 

tornando al cap... nn c'é molto da dire, vale lo stesso discorso che ho fatto nel precedente^^" l'unica cosa nuova è che si inzia a intravedere il passato di Lucy. a qst proposito volevo dire due cose:
1_ nn mi diverto a torturare Lucy a caso; c'è uno scopo a tt ... più o meno^^"
2_ nn so se l'avete notato, ma nn ci sn errori cn i tempi della storia: è intenzionale! (NB: se nn avete capito di che parlo nn vi preoccupate, presto capirete xD)

ora cm ho promesso spiego meglio il termine Astris: ovviamente è dal latino astrum, astri che significa astro, stella, corpo celeste, costellazione, (al plur.) cielo. io l'ho messo al plurare e in dativo così da formare (sperando k si possa fare in qst caso... io sn una capra in latino^^") un dativo di vantaggio. la traduzione dovrebbe essere quindi: a favore(/per) degli astri/ delle stelle/ dei corpi celesti/ delle costellazioni/ dei cieli^^

 okke ho finito^^ vi ringrazio ank per essere arrivati fin qui^^ alla prossima se ci sarete xD

whitemoon

ps: l'esperanto che ho menzionato in nota è è una lingua pianificata con lo scopo di far dialogare vari popoli^^ nn ne so molto quindi poterei averne sbagliato la grammatica... nel qual caso mi scuso^^"

pps: so k sn andata OOC in maniera esorbitante... mi scuso^^"

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo 10: Imprevisti ***


Lucy si svegliò lentamente, immersa nei caldi raggi arancioni del sole con la sensazione di aver dormito per anni.

Si guardò intorno, ancora mezza addormentata: i suoi compagni dormivano placidamente.

Spostò lo sguardo sul finestrino alla sua sinistra: il mare.

“Com’è bello il mare al tramonto …" pensò serena, intenta ad addentrarsi di nuovo nei meandri del sonno...... eh?!?! … il mare!?!? Al tramonto!?!? Non dovevamo andare nell’entroterra!?” la folgorò il dubbio svegliandola completamente.

Si voltò nuovamente verso i suoi compagni, in preda al panico: Erza dormiva serenamente, con la testa leggermente inclinata di lato.

« Ahhhhhh!!!!!! » Lucy urlò, mettendosi le mani nei capelli e balzando contemporaneamente giù dal seggiolino.

Quel grido ebbe due effetti: il primo fu svegliare i suoi compagni, il secondo fu attirare gli sguardi di tutti i passeggeri ancora a bordo della carrozza.

« Lucy perché gridi? » biasciò Happy con la faccia ancora assonnata.

La bionda non fece in tempo a rispondere perché in quel momento una scioccata Erza iniziò a balbettare qualcosa.

« Io … io … mi sono addormentata … … … sono pronta ad accettare qualsiasi punizione! » disse con crescente enfasi materializzando una spada che si puntò alla gola.

« Kyaaaa!!! » la bionda, ancora più agitata di prima, si precipitò a disarmare la spadaccina.

« Non è il momento di farci prendere dal panico va tutto bene …  tutto … bene … bene » disse Lucy con un aria sempre meno convinta.

« Giusto! … adesso … adesso dobbiamo scendere dal treno! » affermò Erza con gli occhi spalancati, dirigendosi al freno di  emergenza.

« Ma …» Gray sembrava intenzionato ad obbiettare, ma non fece in tempo a finire la frase, che la maga delle armature lo afferrò per il colletto della giacca e tirò il freno.

« Non è il momento per i rimpianti! » proclamò stoica la rossa, per poi correre verso il fondo del treno trascinando con sé Gray ed il povero Natsu i procinto di vomitare.

Superato lo shock iniziale per aver assistito a quella scena, i maghi furono seguiti anche da Happy, Lucy, Charle e Wendy che arrivarono giusto in tempo per vedere Erza gettare, prima Gray e Natsu fuoribordo e poi seguirli lei stessa.

Wendy e Lucy optarono per un atterraggio più semplice, facendosi aiutare dai loro amici alati.

Sceso dal mezzo, il gruppo tornò indietro, dirigendosi verso il villaggio più vicino. Da lì presero un treno fino alla città in cui avrebbero dovuto cambiare, questa volta rimanendo tutti molto attenti a dove scendere; tutti tranne Natsu che ovviamente stava male.

Arrivati alla stazione dove dovevano effettuare lo scambio, controllarono gli orari delle partenze: chiaramente avevano perso la coincidenza, ma ci sarebbe stato un altro treno nel giro di un’ora. Con quello sarebbero arrivati a Deliveri nella tarda mattinata del giorno seguente … considerato che avevano perso inutilmente mezza giornata di viaggio, non era andata loro così male.

Una volta sistemati sul treno, Lucy guardò fuori dal finestrino.  

Si ricordava fin troppo bene cosa aveva sognato prima di risvegliarsi e sapeva anche perfettamente come sarebbe continuato.

Sospirò, cercando di scacciare quei ricordi dalla sua mente che la ferivano con la loro lontananza, ma fu tutto inutile.

In quella quiete, spezzata soltanto dagli scossoni ritmici del treno che sembravano costringerla a ricordare, Lucy si immerse nuovamente nel mare di un passato nostalgico.

Il nemico che Sandy si trovava davanti era un ragazzo moro di sì e no trent’anni che vestiva completamente in nero.  

Lucy capiva perfettamente che c’era qualcosa che non andava … 

Nell’anno che aveva trascorso a Fairy Tail aveva accumulato una certa esperienza in battaglia; certo, era comunque una dilettante nell’arte del combattimento, ma nonostante questo riusciva comunque a percepire una nota storta nel comportamento della sua salvatrice. I muscoli tesi allo spasmo, l’espressione nervosa ed all’erta: Sandy era visibilmente irrequieta e non soltanto per l’imminente scontro … la ragazza era in svantaggio e lo sapeva; lo si percepiva in ogni suo movimento.

« Tellus extollere! »

Sandy diede inizio alla battaglia tentando di anticipare l’avversario, ma gli spunzoni di roccia che richiamò  trafissero soltanto l’aria; il nemico aveva già evitato l’attacco e con uno scatto inumano si era portato dietro di lei pronto al contrattacco.

La ragazza lo percepì in tempo, un attimo prima che fosse troppo tardi e, buttandosi di lato, evitò il calcio dall’alto che, affondando nel terreno, sollevò una nuvola di sabbia.

Sandy era stata fortunata, quella era l’occasione che aspettava:

« Ignis! » gridò.

Un turbine di fuoco si materializzò improvvisamente dalle mani della ragazza in direzione del nemico e, senza che questi potesse fare niente, fu investito dal getto infuocato che perforò la nube di sabbia.

Lucy, che non riusciva a capire cosa fosse successo, aguzzò inutilmente la vista cercando di penetrare quel muro di polvere, ma fu solo quando la nube si fu diradata che poté capire appieno il piano di Sandy: la sabbia, con il fuoco, si era trasformata in vetro.

Adesso il nemico era custodito in una prigione trasparente e luminosa simile a ghiaccio, dalle forme strane e sinuose.

«Sandy cosa sta succedendo?»

Quella domanda, in tono più che mai assonnato, proveniva da Ghery che, ancora mezzo addormentato, era sceso dal carro stropicciandosi un occhio.

« Niente, va tutto bene, è tutto finito … » gli rispose Sandy incredula ancora con il fiato grosso: non credeva che sarebbe bastato quello per sconfiggerlo; infondo il nemico era un subordinato del Saggio …

Lucy, che dalla balaustra esterna del carro che serviva da posto di guida, aveva osservato tutto lo scontro, guardò la scena sollevata.

Stava quasi per lasciare un sospiro di sollievo, ma il respiro le morì in gola: una strana sensazione le saettò attraverso il corpo.

“Non è possibile …”

La bionda non fece neanche in tempo a formulare quel pensiero, che le sue paure divennero realtà.

« Sarmenta! » urlò una voce sconosciuta nello stesso istante in cui Lucy cercò di avvertire l’amica.

« Sandy attenta! » gridò; ma era troppo tardi.

Una fitta rete di liane, radicata nel terreno, aveva già costretto Sandy ad inginocchiarsi a terra soggiogandola con la sua morsa.

« Ah, ah, ah ... che ragazza ingenua, non avrai pensato che solo perché evitato il tuo primo attacco, non riuscissi deflettere gli incantesimi!? Che sciocca, adesso ne pagherai le conseguenze!» disse il nemico rivolgendo una mano in direzione di Ghery.

Sandy sbiancò, intuendo il piano del ragazzo e con tutte le proprie forze provò a liberarsi dalla prigione impostale, ma fallì.

« Globus igneus! »

« No!! Ghery …» urlò la ragazza pronta a sentire il proprio cuore spezzarsi quando quel colpo avrebbe raggiunto il bambino.

A nulla servirono le grida disperate di Sandy; la palla di fuoco invocata dal nemico arrivò in prossimità del bersaglio ed esplose inesorabilmente alzando un enorme nuvola di fumo.

“Ghery … no … no … non può essere successo …” pensava ossessivamente la ragazza. 

Davanti a quel pennacchio nero che si innalzava nel cielo, tutta l’energia che l’aveva sostenuta fino ad adesso sembrava scomparsa e Sandy non poté fare altro che abbandonarsi alla sua prigionia: che senso aveva provare a scappare se ormai era tardi? Non aveva saputo proteggere Ghery, a quel punto non importava più niente

«Saaandyy!» le gridò una voce accorata e familiare.

“… eh … cosa?? …” pensò Sandy con l'impressione di non riuscire a risalire dall'abisso in cui stava sprofondando.

Qualcuno la stava chiamando … 

Non riusciva a capire chi fosse perché ormai le pareva di stare in mezzo all’ovatta, ma qualcuno la stava definitivamente chiamando! 

Perché la disturbavano adesso? Non vedevano che lei ormai era inutile!? Non potevano lasciarla in pace almeno adesso?

Sandy alzò la testa quasi meccanicamente, senza veramente osservare ciò che la circondava, guidata da chissà quale forza.

“Non può essere …” pensò la ragazza spalancando gli occhi.

Dopo l’iniziale stupore, Sandy fu invasa da un profondo senso di sollievo, quando tra il fumo nero intravide Ghery sano e salvo nascosto tra le braccia di Lucy: la bionda in qualche modo aveva bloccato quel colpo.

« Saaandyy, ascoltami attentamente: non mi rimane molto potere magico … durerò all’incirca un minuto … credo … mi dispiace, non sono di molto aiuto, eh!? Comunque sia, so che è poco tempo, ma cerca di fargli perdere i sensi con i tuoi incantesimi più potenti, mentre mi rimane ancora un poco di potere magico!» le urlò la maga "degli spiriti stellari".

« Aspetta Lucy tu non capisci …» tentò di replicare Sandy, ma la bionda la interruppe:

« No, capisco perfettamente! So che è difficile, ma, ti prego, fidati di me!» 

Sandy la guardò indecisa: Lucy la stava supplicando con un'espressione seria in volto.

Prolungò lo sguardo ancora per qualche secondo, poi, stranamente, si fidò.

 «Va bene allora, facciamo a modo tuo» le disse sorridendo decisa.

«Signorine!? Non vi pare di esservi scordate di qualcuno!?  … » sogghignò il nemico che fino a quel momento non aveva interferito: si era solo limitato a portarsi in mezzo alle due godendosi la scena, ma ora era il momento di concludere la storia.

« … direi che adesso è ora di finirla! » disse sprezzante, allargando le braccia.

« Ignis! »

Un turbine di fuoco partì da ciascuna delle sue mani, in direzione delle ragazze, ma, a metà del percorso, entrambi sparirono come le liane che immobilizzavano Sandy.

Il ragazzo si voltò sorpreso verso Lucy, che era in piedi, davanti a Ghery, con la mano destra protesa in avanti.

« Tu puoi … » iniziò a dire scioccato.

« Inflamma! »

Il nemico fu interrotto dal pugno infuocato di Sandy, che lo prese in pieno sulla guancia sinistra e lo scaraventò in aria.

Il ragazzo fu sbalzato all’indietro di qualche metro, ma la maga non fermò il suo assalto: doveva finirlo in fretta.

Lo caricò, mentre ancora era a mezz’aria, e lo fece piombare a terra con un calcio dall’alto.

« Tellus extollere! »

Gli spunzoni di roccia questa volta lo presero, imprigionandolo al suolo senza che potesse reagire.

« Fulgur! »

Il fulmine della ragazza concluse lo scontro: raggiunse inesorabilmente il nemico facendogli perdere i sensi.

Ce l’avevano fatta … adesso ce l'avevano davvero fatta ...

Sandy si voltò in direzione di Lucy e Ghery con espressione stupita, incredula di ciò che era appena avvenuto, ma ben presto la sorpresa si mutò in apprensione.

Fece soltanto in tempo a vedere Lucy cadere in avanti, che con uno scatto fulmineo, di cui non si credeva capace, arrivò dalla ragazza facendola scivolare morbidamente in ginocchio.

« Lucy … ohi Lucy … tutto bene!? Che ti succede? » le chiese in tono preoccupato: la bionda era madida di sudore e faceva fatica a respirare.

« È … tutto a posto, … è solo che … non mi sono ancora abituata … a questo tipo di incantesimo … ed in più … il mio potere magico … è al limite … » spiegò Lucy a fatica con il fiatone che le spezzava le frasi « ... grazie per avermi creduto» disse infine prima di svenire sulla spalla di Sandy.

La ragazza la guardò per un attimo, sorpresa.

« Grazie a te per averci salvato » disse poi con tono carico di gratitudine mettendole una mano sul capo con fare protettivo.

Lucy sorrise tristemente guardando fuori dal finestrino senza realmente vedere il panorama che le scorreva accanto …

Era di lì che il suo tradimento aveva preso avvio, anche se quello non sarebbe stato veramente l'inizio di tutto ... 



_.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._

N.d.A.

eccomi di nuovo qua cn qst sudato capitolo xD ma ci pensate che sn già arrivata al cap 10(o 11 contando il prologo)... wow e fin qui nn ho raccontato nnt O.o... cavoli cm sn prolissa xD qst cap ne è la prova: ho rimandato ank lo scontro^^" cmq nel prossimo si svolgerà la battaglia, nn vi preoccupate xD

intanto ringrazio dinuovo coloro che hanno commentato lo scorso cap^^:  RougeAmarantus, Ambra_the_witch, KREAYTESSYA, Happy_, MissAnimeLover99, Saralasse. Grazie davvero^^ grz ank a coloro k leggono e basta^^ e cm ultima cosa vi invito di nuovo tutti a dirmi k ne pensate^^

il prossimo cap spero di postarlo cm sempre o giovedì o venerdì^^ dtt qst vi saluto^^ alla prossima se avrete la pazienza di sopportarmi ank xD

whitemoon

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo 11: C’è un tempo per ogni cosa ***


Nella tarda mattinata del fatidico giorno, erano finalmente riusciti a scendere dal treno nella stazione più vicina alla fortezza di Deliveri.

Inutile dire che erano in ritardo sulla tabella di marcia e che erano stanchi morti visto che nessuno aveva chiuso occhio per paura di passare la fermata a cui dovevano scendere.

L’unica eccezione era, ovviamente, Natsu, che però in quel momento pareva una gelatina strutta sul pavimento, per colpa del suo solito "rapporto contrastato" con i mezzi di trasporto.

Quindi, in totale, il gruppo non era un bello spettacolo; solo Erza, che in quel momento osservava in direzione della meta, pareva non aver risentito della nottata insonne.

“Perfetto; almeno uno di noi sembra stare bene” pensò Lucy, ancora intorpidita dal viaggio, probabilmente imitata dai propri compagni ... o almeno, da quelli che non sembravano gelatine sciolte per terra …

« Va bene ragazzi! Avete visto? Ce l’abbiamo fatta! Non c’è nessun segno che faccia pensare che l’attacco sia già iniziato! Siamo in perfetto orario!» annunciò soddisfatta Erza volandosi verso i suoi alleati.

In quell’istante accaddero due cose per cui le Fate rimasero scioccate: un’assordante esplosione riempì il cielo di fumo nero alle spalle della rossa e, cosa ben più grave, il team notò le profonde occhiaie e il tono ai limiti dell’isterico della maga delle armature.

“Siamo rovinati …” pensò Lucy assecondata dal sospiro esasperato di Gray.

 
Dopo l’esplosione, noleggiarono in tutta fretta un veicolo magico e, anche grazie alla guida spericolata di Erza, coprirono il breve tratto tra la stazione e Deliveri in pochi minuti.

Arrivati sul posto, si trovarono davanti una fortezza in pietra, rialzata da terra da un basamento a tre scalini, sperduta nel mezzo ad un prato verde. 

Era un edificio di pianta quadrata, composto da un corpo centrale che sovrastava di almeno un terzo le torri angolari, fortemente rastremate verso l’alto nella metà inferiore, che contribuivano a slanciare la struttura che altrimenti sarebbe risultata rozza. In aggiunta a ciò, il movimento era dato dalla cornice aggettante, che divideva in due la facciata della fortezza e che, nella parte centrale, prendeva le forme di un arco, modellandosi sulla parte superiore del monumentale portone di ingresso. Esattamente sopra alla  porta, alla metà del blocco principale, era collocato uno stendardo raffigurante l’araldica dei proprietari del castello, sovrastato da tre enormi fiaccole spente disposte a quarantacinque gradi l’una dall’altra. La parte superiore delle torri e del blocco centrale, se pur a diverse altezze, era costruita nello stesso modo: percorsa da beccatelli e caditoie e coperta da un tetto spiovente. In totale la facciata era punteggiata da feritoie strette e lunghe nella parte alta dell’edificio mentre, mentre ai lati delle torce, nel blocco centrale, si aprivano due ampie finestre rinascimentali, circondate da due colonnine sormontate da un arco trilobo. 

L’edificio in sé era insolito: non era progettato per la difesa né quantomeno per l’attacco, ma esprimeva al meglio l'idea della monumentalità.

In quel momento, dalla parte destra della costruzione, saliva verso il cielo una nube nera, probabilmente frutto dell’esplosione.

 
Appena entrato, il gruppo si trovò di fronte una situazione abbastanza critica: in mezzo all’assordante rumore della battaglia, i Master stavano ancora resistendo ai conquistatori, ma erano ormai allo strenuo delle forze. 

I nemici al piano terra erano in molti, ma solo un paio parevano essere abbastanza forti; la maggior parte di loro si avvantaggiavano del fatto che i Master non potessero usare la magia.

A quella vista, nell’istante in cui misero piede nella sala, le Fate non ci videro più dalla furia e senza pensarci due volte si lanciarono contro i nemici.

“Per fortuna che avevo già applicato su di loro il sigillo che annulla deflexus” ringraziò Lucy mentalmente. 

Al contrario del resto del gruppo, lei, Wendy e Charle si erano fermate sulla porta guardandosi intorno.

« Io ho contato dieci feriti lievi e cinque gravi. Voi?» chiese Lucy assalita da una brutta sensazione che non sapeva spiegarsi.

« Sì, anche io »rispose Wendy.

« Anche per me» acconsentì Charle.

« Bene allora. Wendy puoi occuparti tu dei feriti? Io intanto mi occupo di “chiudere le porte”… » disse Lucy seria.

Ad un cenno d’assenso della ragazzina, la maga "degli spiriti stellari" chiuse gli occhi e si rilassò: doveva fare in modo che nell’intera area del castello i nemici non potessero usare deflexus.

Lucy concentrò il proprio potere in un unico punto dentro di sé e iniziò ad accumularlo, respirando a fondo; quando ne ebbe abbastanza, lo rilasciò per intero con  un unico obiettivo in mente: chiudere le vie aperte per gli altri mondi.

« Claudere! » gridò in tono solenne.

La bionda aprì gli occhi di scatto: non aveva funzionato; o almeno non del tutto … c’era ancora una persona all’interno dell’edificio capace di deflettere ed era al piano di sopra.

«Lucy-san, ragazzi, abbiamo un problema! Presto venite!»

Wendy, che si stava occupando di uno dei feriti gravi chiamò i compagni: il mago stava cercando di dire qualcosa di importante.

« Era una trappola … la magia … non … funziona … Makarov … di sopra … salvatelo … » disse a fatica il mago poggiando la mano sul marchio della Gilda di Lucy prima di svenire.

La bionda rimase di sasso; adesso capiva il senso della brutta sensazione che aveva avuto: Makarov non era al piano terra, era di sopra, insieme a colui che le aveva impedito di concludere l’incantesimo.

La maga "degli spiriti stellari" si guardò intorno: i nemici rimasti non erano molti, ma non sembravano comunque intenzionati ad arrendersi e anche i feriti da curare erano troppi … 

Non potevano correre immediatamente al piano di sopra ...

L'unica strada era dividersi, ma qualcosa dentro di lei le diceva di non farlo.

« Lucy, prendi Natsu e Gray e andate di sopra a salvare il Master, qua sotto ci pensiamo io e Wendy»  ordinò perentoriamente Erza che era arrivata appena in tempo per sentire le parole del mago, lasciando la battaglia a Gray e Natsu.

Lucy la guardò per qualche attimo, combattuta sul da farsi, ma poi sembrò decidersi: non c’era altra scelta e con Erza lì non sarebbe potuto succedere niente di irreparabile.

« D’accordo. Erza, Wendy, Charle, mi affido a voi … » affermò la bionda decisa, correndo a recuperare Natsu e Gray.

 
Il Dragon Slayer e il mago del ghiaccio stavano combattendo ai due angoli superiori della sala.

“Tipico di loro ... ma non potevano combattere almeno vicini!?” pensò Lucy stizzita mentre cercava un modo per afferrare velocemente quei due.

Decise per il mago del ghiaccio e in un istante scattò in direzione di Gray tirando fuori la sua Fleuve d'étoiles: non era ancora il momento di usare la magia.

« Graaayy ... prendi Natsu; adiamo di sopra! Qua ci pensano Erza e Wendy! » gridò la bionda in direzione del ragazzo mentre faceva volteggiare la frusta per allontanare i nemici che l'avevano circondata.

Il mago le diede una breve occhiata d’assenso ed urlò l’incantesimo:

« Ice-Make: Geyser! »

La magia non aveva spazzato via tutti i nemici, ma Gray aveva comunque raggiunto il suo scopo: si era allontanato dagli avversari e adesso poteva recuperare quell’inutile fiammifero.

« Lucy, prendi Happy e sali le scale! A Natsu ci penso io!» gridò il ragazzo in direzione della maga.

La bionda lo guardò, facendogli segno d'aver capito e chiamò:

« Happy!! ... Si sale!!»

Il gatto alato non si fece attendere: in un secondo afferrò la mano che la maga gli aveva teso e la trasportò in cima alle maestose scale dietro alle spalle di Natsu.

Quando Gray vide che tutto stava andando per il verso giusto, non si soffermò oltre a guardare la scena ed agì:

« Attento fiammifero!! ... Ice-Make: Floor! »

« Cos … !? Uaaa!!! Sei stato tuuuu!! Stupido ghiacciolooooo » gli urlò di rimando Natsu quando, insieme ai suoi nemici, perse l’equilibrio per colpa del ghiaccio, proprio nel bel mezzo di un attacco.

« Scusa fiammifero ... » sogghignò Gray in tono per niente pentito.

 « Ok, stai pronto, adesso si vola! Ice-Make: Grappling Hook! »gridò poi il mago del ghiaccio afferrando, Natsu con un rampino, mentre con l’altro si era agganciato alle travi del tetto sopra le scale.

Con uno sforzo che sembrò nullo, Gray lanciò prima il Dragon Slayer accanto al Lucy ed Happy e poi lo seguì lui stesso.

« Ahhhh stupido ghiacciolooo!! Come ti sei permesso di … » iniziò a inveire Natsu, ma fu fermato da un colpo a mano aperta di Lucy che lo raggiunse in testa.

« Non è il momento adesso. Dobbiamo andare al piano di sopra a salvare il Master; ci penseranno Erza e Wendy a sistemare le cose qui » sentenziò la bionda in tono deciso.

La conversazione era finita, non c’era bisogno di repliche.

Il gruppo si diresse velocemente alla maestosa porta, che si trovava a metà della balaustra che connetteva le due ampie scalinate che permettevano l’accesso al primo piano, e l’aprirono senza pensarci due volte.

Entrarono in quella che pareva una grande sala da ballo, giusto in tempo per vedere il Master cadere a terra fumante, folgorato dall’attacco avversario.

Dopo aver visto Makarov cadere a terra, i maghi ci misero un attimo a sollevare lo sguardo per vedere chi fosse il loro nemico.

« Tareq … Tu!? » disse Lucy furiosa al ragazzo dai capelli castani che si trovarono davanti.

« Oh, salve biondina, vedo che sei tornata, eh? Non potevi più resistere ai sensi di colpa? Infondo, tu sei solo una traditrice … » la salutò il nemico con voce suadente.

A quelle parole, la bionda venne trafitta da un ricordo doloroso.

“«Puoi davvero abbandonarli?» le chiese Brush in tono comprensivo.

Lucy lo guardò determinata.

«Sì, anche se questo significherà tradirli, ormai la mia vita è qui! » gli rispose la bionda decisa, ma con un abisso al posto del cuore.”

Per un attimo sentì il petto di nuovo, ma dopo l'iniziale momento di sgomento, Lucy si riprese, tornando a guardare il nemico con astio: era lui che aveva dato inizio a tutto; quel ragazzo, tra tutti quelli che aveva conosciuto, era probabilmente l’unica persona che la bionda fosse mai giunta ad odiare.

 
« Cosa hai fatto al vecchietto!? » disse Natsu spezzando il filo dei pensieri della maga.

Il Dragon Slayer, da quando aveva visto il proprio Master cadere, aveva smesso di ascoltare qualsiasi cosa; aveva solo sentito un’enorme rabbia crescere dentro di sé ed adesso non riusciva più a contenerla.

Dopo aver pronunciato quelle parole, la sua pazienza era finita e senza esitazioni, il ragazzo si lanciò addosso al nemico con i pugni infiammati.

« Lucy, tu occupati del Master; qui ci pensiamo noi! » disse Gray alla bionda, prima di correre dietro a quella testa calda di Natsu.

« Karyu no tekken! »

L’avversario schivò brillantemente il colpo, senza neanche provare a defletterle, ma presto fu costretto a spostarsi ancora, per evitare l’attacco di Gray.

« Ice-Make: Death Scythe! »

La falce del mago del ghiaccio tagliò soltanto l’aria, ma il nemico pareva comunque in difficoltà.

Lucy guardò la scena per qualche secondo: i suoi compagni non avrebbero avuto problemi con il deflexus di Tareq ... è vero che l'avversario aveva resistito al suo incantesimo di prima, ma lei aveva comunque lanciato un potente sigillo su ogni componente del team; il nemico non sarebbe riuscito a romperlo, ma nonostante quello non poteva comunque staccare gli occhi dallo scontro ... 

Non riusciva a smettere di preoccuparsi per i suoi amici ... non riusciva a placare l’impulso di unirsi alla battaglia per far fuori Tareq ... non poteva neanche stare lì a guardare: la sua anima era divisa.

Lucy raccolse tutta la propria forza di volontà e abbassò lo sguardo, stringendo convulsamente i pugni: non era il momento di essere accecati né dall’ira, né dalla paura ... lei aveva fede nei suoi compagni.

Presa questa decisione, si voltò alla sua sinistra e si diresse verso il lato della sala dove giaceva ferito il Master.

« Sana! » disse in tono solenne la bionda, ponendo le mani sulla fronte e sullo stomaco di Makarov.

Una calda luce dalle tonalità smeraldine le uscì dai palmi; chiuse gli occhi e il suo lavoro ebbe inizio: non era molto pratica nel curare, ma in ogni caso doveva fare il possibile ...

 
Dall’altro lato della stanza, la battaglia imperversava ancora. 

Se inizialmente era sembrato che il nemico fosse in svantaggio, adesso lo scontro pareva in perfetto equilibrio.

« Karyu no Hoko! »

Il ruggito infuocato sfiorò il nemico che però lo schivò, gridando:

« Aqua! »

Un turbine di acqua partì dalle mani dell’avversario in direzione di Natsu, ma non fece in tempo a travolgerlo.

« Ice-Make: Freeze! » urlò Gray, congelando l’acqua, che bloccò le mani al nemico e lo sbilanciò in avanti per l’eccessivo peso.

L’avversario era spacciato; mancava solo un ultimo attacco e Natsu era già pronto a scagliarlo.

« Karyu no Koen! »

Il nemico fu liberato dal ghiaccio che lo teneva imprigionato, ma non ebbe comunque scampo: fu investito in pieno dalla palla infuocata di Natsu che lo mandò al tappeto fumante.

« Yahhaaa!! Hai visto vecchietto!? È stato facile!» gridò Natsu saltellando.

«Aye!» rincarò Happy spuntato da chissà dove.

« Ora calmati fiammifero » sentenziò Gray dando un colpo in testa al Dragon Slayer.

« Gray … ora che ci ripenso ... anche prima, tu ... testa a ghiacciolo …» iniziò a dire Natsu irato, sotto lo sguardo indifferente del mago del ghiaccio.

« Ragazzi smettetela! Il Master si sta riprendendo, venite qua, non credo che sia la cosa migliore che veda me per prima … » 

Lucy non fece in tempo al finire la frase che Makarov aprì gli occhi di scatto.

« Lucy!? » gridò il master scioccato; poi il suo morale si abbassò drasticamente « sono morto … » disse in tono depresso con qualcosa di simile ad un'anima che gli usciva dalla bocca.

« Master! », « Vecchietto! » gridarono quasi in contemporanea Gray e Natsu che stavano correndo in soccorso della bionda che non sapeva cosa replicare.

Makarov alzò la testa, come se fosse stato resuscitato di colpo.

« Gray, Natsu … devo essere all’inferno … » disse poi tornando al suo stato precedente.

« Vecchietto!! Svegliaaa!! Non sei all’inferno! Sei vivo e anche Lucy è viva! È tornata » gli urlò il Dragon Slayer di rimando, scuotendolo per le spalle.

« Kyaaaa!! »

Lucy gridò e, vedendo l’anima di Makarov particolarmente vicina lasciare definitivamente il corpo, intervenne per evitare la morte del Master: si buttò di peso tra i due, separandoli, e rivolse uno sguardo spaventoso a Natsu che sembrò rimpicciolire.

Inutile dire che il Master era svenuto di nuovo.

« Ragazzi, come va? Giù è tutto a posto, sono arrivati i maghi del consiglio che hanno chiamato dalla Gilda ... si stanno occupando dei feriti. Voi … »

Quella che stava parlando era Erza, che insieme a Wendy e Charle si trovava sulla soglia della porta, ma qualcosa andò storto e non riuscì a concludere la frase: sotto i loro piedi, un enorme cerchio magico si attivò, schiacciandole al suolo in mezzo a una forte luce dorata.

Prima che qualcuno potesse solo capire cosa fosse successo, Tareq gridò:

« Celeritas! » e con uno scatto fulmineo attraversò la sala fino ad arrivare davanti la porta.

« Tareq … tu … » urlò Lucy adirata.

« Mi dispiace biondina, è troppo tardi - come sempre - ma puoi stare tranquilla … queste tre non faranno subito la fine di Kyle … ti aspetto alla torre dell’aria, nell’isola di Renraku … infondo abbiamo ancora un conto in sospeso io e te e sai bene che succederà loro se non ti farai vedere entro una settimana » disse il nemico compiaciuto.

« Bastardo! » gli gridò la bionda provando a scattare inutilmente in avanti: ormai Tareq era già scomparso in un lampo di luce dorata insieme a Erza, Wendy e Charle.

Lucy, che il vide scomparire con il cuore pieno di angoscia e ira, fermò la sua corsa, lasciando ricadere le braccia sui fianchi e per un po’continuò a fissare il punto in cui erano scomparse le amiche.

« Andiamo alla gilda. Il Master ha bisogno di cure e noi dobbiamo riorganizzarci » disse infine la bionda in tono neutro.

« Ma ... Erza e … » iniziò a dire Natsu sconcertato.

« No, non ancora! Conosco quel ragazzo, non farà loro niente finché non sarà scaduto l’ultimatum. Tareq ama uccidere, non torturare ed anche se è accecato dalla sete di vendetta, non rischierà mai di perdere gli ostaggi. Adesso dobbiamo tornare alla Gilda e preparare un piano per salvare Erza e le altre » affermò Lucy in tono duro, stringendo i pugni con forza: anche a lei costava parecchio sforzo mantenere la calma e non correre sull’isola di Renraku, in quella situazione, ma doveva farlo.

Dopo quel discorso non ci furono ulteriori obiezioni. 

I maghi si diressero al veicolo magico con cui erano arrivati e con quello, al primo ospedale che trovarono. 

Prestato il primo soccorso al Master, il gruppo si diresse immediatamente alla Gilda con il primo treno che trovarono: l’ora delle spiegazioni era finalmente arrivata.



_.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._

N.d.A.

ed ecco un altro capitolo^^ cm promesso in questo si è finalmente visto lo scontro per salvare Makarov, ma in ogni caso non è stato niente di particolare ... i veri scontri devono ank arrivare xD 

come sempre ringrazio tutti i lettori e in particolar modo chi recensisce^^ mi fa veramente piacere sapere che ne pensate del capitolo e ad ogni modo mi aiuta a migliorare(spero xD)^^ gli special thanks x aver recensito l'ultimo cap vanno a: Ambra_the_witch, lollipoppy, RougeAmarantus, KREAYTESSYA, Happy_ e Saralasse ... grz 1000^^ in ogni caso, chiunque abbia da dire qualcosa sul cap/sulla storia sarà felicemente ascoltato^^

il prossimo cap sarà cm sempre tra lunedì e martedì ^^ se avrete la pazienza di seguirmi, alla prossima xD

whitemoon

ps: Renraku è una parola giapponese che significa connessione/connettere ... cmq non conoscendo bene la lingua( ho usato il traduttore di google^^") potrei aver tirato un'enorme cavolata; in tal caso, mi scuso^^"

pps: adesso arriviamo a una questione per me spinosa ... qnd ank stavo rimuginando su qst storia ho fatto qlk schizzo dei personaggi e dei luoghi k mi sn immaginata ... sn indecisa se postarli xk:
1_ fanno schifo(oltretutto lo stile cn cui disegno è completamente diverso da qll di Mashima e quindi mi c'è voluto un po'x adattarmi e non so neanche se ci sn riuscita^^")
2_ potrei aver immaginato i personaggi in modo completamente diverso da voi

cmq in ogni caso lascio a voi la scelta^^ ditemi se postarli o no^^ 

ps del pps: se dite di no tranquilli nn mi offendo xD ho chiesto apposta xD

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Capitolo 12: Spiegazioni ***


Sandy si girò un momento verso di lei, che si trovava qualche passo più indietro con lo sguardo stupito e il naso all’insù. 

Si trovavano in un  corridoio che di per sé non aveva niente di speciale, sembrava solo un normale corridoio da base dell’esercito ... ciò che era davvero singolare era il luogo in cui questo era costruito. 

Lucy quella mattina, dopo un giorno intero di riposo dalla battaglia nel deserto, si era finalmente risvegliata e, ancora intontita per la mancanza di poteri magici, era stata trascinata sul posto di guida da una Sandy tutta eccitata: erano arrivate.

La “casa” di Sandy era nientemeno che una base sotterranea gigantesca, nonché base dei ribelli ...

Chissà perché Lucy non si stupì; fu quasi rincuorata nel vedere che il suo destino non era cambiato: i tipi/le tipe strane le trovava tutte lei …

In superficie la base si presentava come un ammasso di tendoni che, come le spiegò Sandy, avevano diverse funzioni, ma l’accesso vero e proprio alla sede si trovava in un hangar poco lontano: è lì che si stavano dirigendo. 

Una volta arrivate, Sandy lasciò il carro in custodia a un ragazzo abbronzato, spedì Ghery a casa e presa Lucy, la trascinò con sé in un ascensore a gabbia metallica in un angolo della stanza ...

Ecco come erano finite in quel corridoio bianco illuminato al neon ...

« Lucy mi ascolti? » disse Sandy, vagamente scocciata, facendo precipitare la bionda dalle nuvole.

« Scusa Sandy … stavi dicendo? » rispose la ragazza mortificata.

Sandy sospirò: non ci si poteva fare niente; in fin dei conti, per Lucy era tutto nuovo lì dentro, era ovvio che si sentisse spaesata.

« Adesso stiamo andando da Brush; non è il vero e proprio capo della resistenza, ma molti lo considerano come tale. La mia missione era trovare e trasportare alcuni beni di prima necessità e delle armi qui alla base e ora devo andare a fargli rapporto, ma voglio che ci sia anche tu. Ti dobbiamo qualche spiegazione e infondo tu ci hai salvato ... credo che lui possa darti una mano per tornare a casa ... » spiegò Sandy riprendendo a camminare al fianco della bionda.

« Grazie Sandy, anche io credo di dovervi come minimo qualche spiegazione … » le confessò  sinceramente Lucy.

Sandy sorrise.

« Ah, quasi dimenticavo, Brush è un uomo imponente, ma non preoccuparti, nonostante le maniere a volte un po’ brusche, è gentile e farà di tutto per aiutarti» disse la ragazza fermandosi davanti a una porta scorrevole chiusa.

Lucy la guardò per un attimo preoccupata, ma nell'istante in cui la porta automatica si aprì, l’ansia si trasformò in stupore...

Quella che si trovarono davanti era una stanza di medie dimensioni alquanto singolare, attrezzata per metà a palestra e per metà a studio, ma ciò che in realtà colpì Lucy non era la camera in sé, ma l’uomo a petto nudo che in quel momento si stava esercitando con i pesi al centro di essa. 

Il termine armadio a due ante, per lui, non sarebbe stato opportuno, l’idea che dava era più quella di una torre possente: era alto all’incirca due metri, forse anche di più, aveva un fisico muscoloso e scolpito per la battaglia, come testimoniavano le cicatrici che in qua e in là risaltavano in confronto con la pelle abbronzata. 

Appena l'uomo vide Sandy sulla porta, l’espressione dura che aveva sul voltò, si sciolse leggermente.

« Sandy! Sei tornata! Avevo sentito dire che ti eri scontrata con uno dei soldati di quel bastardo, ma sono contento di vedere che stai bene. Come hai fatto? Non poteva usare deflexus? » chiese in tono serio ma con gli occhi neri che gli luccicavano: era evidentemente molto felice che la ragazza fosse tornata a casa sana e salva.

« No Brush, quel ragazzo sapeva usare deflexus perfettamente, io e Ghery ce la siamo vista veramente brutta! » gli rispose Sandy compiaciuta appoggiandosi allo stipite della porta.

« Ma allora …» obiettò Brush.

« Siamo stati salvati da lei » disse Sandy trascinando Lucy davanti alla porta « l’ho trovata nel mezzo al deserto una settimana e mezzo fa all’incirca. Viene da un altro mondo e in qualche modo sembra poter bloccare deflexus. Le serve una mano per tornare a casa ... » concluse la ragazza.

Brush sospirò passandosi una mano sul volto: a quanto pareva, c'erano complicazioni in vista.

« Va bene vado a cambiarmi, intanto entrate: dobbiamo parlare ... » disse infine in tono rassegnato.

«Lu-chan!?» le chiese Levy preoccupata.

Lucy sobbalzò, riscuotendosi dai propri pensieri.

« Ah, sì, è tutto ok Levy-chan, ero solo un po’ distratta ... » le rispose la bionda sorridendo.

Lucy tornò a guardare davanti a sé: una porta chiusa era l’unica cosa che la separava dal mare di spiegazioni che avrebbe dovuto dare.

Per un attimo la maga si sentì di nuovo come allora, davanti alla stanza di Brush. 

Anche se la situazione era completamente diversa, oggi come allora, quella porta chiusa stava incarnando le sue aspettative, ma anche le sue paure.

Lucy sorrise; chissà perché proprio adesso le stava tornando in mente il suo primo incontro con Brush … mah, probabilmente perché molte delle spiegazioni che avrebbe dovuto dare, le aveva ricevute da lui ...

La bionda scosse la testa e sospirò, sapendo di non poter rimandare oltre quel momento: doveva entrare in quella stanza e spiegare la situazione al Master e ai suoi compagni. 

Ormai era deciso ...

Lucy inspirò profondamente e aprì con decisione la porta che portava nello studio del Master.

« Va bene, prima di tutto mi presento, io sono Brush e sono uno dei generali che dirige i ribelli. Tu hai detto di chiamarti Lucy giusto!? » chiese Brush serio.

« Sì » rispose Lucy agitata.

« Bene, allora Lucy hai tutta la mia gratitudine per aver salvato Sandy e Ghery. Credo di doverti almeno qualche spiegazione … Sandy ti avrà già sicuramente spiegato che noi siamo un gruppo chiamato Astris che sta combattendo un tiranno che tormenta il nostro mondo da ormai dieci anni. Giusto? » le chiese Brush comprensivo.

« Sì » rispose la bionda, stavolta con più calma.

« Perfetto! Il ragazzo che avete combattuto tu e Sandy nel deserto era uno degli scagnozzi del nostro nemico. Devi sapere che i nostri avversari non conoscono di preciso la nostra posizione, ma sanno per quali vie passiamo per rifornirci. Ultimamente i nostri carri di rifornimento sono stati tutti distrutti, ecco perché Sandy si è offerta di andare per una nuova via insieme a Ghery. Ho pensato che potesse funzionare ... infondo un carro con a bordo una ragazza e un bambino, che si muove su una strada diversa dalle nostre, non è sospetto di questi tempi, ma mi sbagliavo ... Quella tempesta di sabbia che hai visto, è il modo più facile che ha il nemico per immobilizzare i nostri carri. È impossibile avanzare in mezzo alle tempeste e quindi è anche impossibile scappare ... » spiegò Brush

« Ecco perché ero così agitata quel giorno sul carro. Ogni volta che il nemico sta per attaccare, di solito, la prima cosa che fa è creare una tempesta di sabbia » completò Sandy.

Lucy la guardò sorpresa: finalmente stava iniziando a capirci qualcosa.

« Lucy, ti ringrazio veramente di cuore per aver salvato i miei ragazzi, ma se non è troppo, vorresti per favore dirci come sapevi che tipo di magia usava quel ragazzo nel deserto e in che modo sei riuscita a bloccarla? Molti di noi sono morti perché non abbiamo modo di bloccare deflexus … ti prego, sarebbe veramente importante, potresti salvare molte vite » la pregò Brush stringendo i pugni e chinando il capo.

Lucy sospirò.

Era ormai un quarto d’ora da che la riunione era iniziata e per adesso erano soltanto riusciti a chiarire al Master quanto era successo in quegli ultimi giorni grazie al resoconto dettagliato di Gray.

I presenti nella stanza erano Levy, Gajeel, Cana, Macao, Wakaba, i Raijinshu, Elfman, Lisanna, Mira e ovviamente  Lucy, Natsu, Gray e il Master.

« Bene io ho finito … Se non ci sono altre domande, tocca a te Lucy » disse infine Gray.

Non ci furono obiezioni, perciò Lucy prese un respiro profondo e iniziò la spiegazione:

« Va bene, è un affare un po’complicato, mi sono serviti mesi di studio per capirlo completamente, ma proverò a sintetizzarlo al massimo. Nell’universo, sappiamo già che ci sono diversi mondi, ognuno diverso dagli altri, giusto? Ciò che non sappiamo è come raggiungerli. Questo succede perché lo scorrere del tempo e persino lo spazio stesso, nell’universo, non sono lineari … faccio un esempio: quanto tempo è passato, per voi, da quando io sono sparita nella colonna di luce? » chiese la bionda.

« Un anno » rispose Elfman sicuro.

« Per me ne sono passati due … » terminò Lucy seria.

La bionda aveva appena finito di raccontare a Sandy e Brush della battaglia contro Garren e di come fosse finita in quel mondo e quindi, di conseguenza, anche del tipo di magia che utilizzava lei e in cosa consisteva in realtà deflexus.

« Questo cambia parecchie cose … » disse Brush dopo un attimo di silenzio « credo che adesso dovrai starmi a sentire molto attentamente ... il nostro nemico è lo stesso … il cerchio nero che hai visto in terra ne è la prova … »

« Luucyyy » piagnucolò Happy.

La ragazza sospirò esasperata, si era aspettata che quella rivelazione avrebbe suscitato parecchio scalpore, ma non poteva certo immaginarsi quella reazione …

Natsu e Happy si erano messi a saltellare, o svolazzare nel caso del secondo, per la stanza rinfacciandole il fatto che adesso lei era un anno più grande …

Sinceramente avrebbe voluto seppellirli seduta stante: tra tutte le osservazioni che potevano fare, quella non le pareva certo la più logica.

« Va bene, adesso basta! » gridò il Master irritato quanto lei, spiaccicando quei due a terra con un pugno.

« Lucy, va avanti per cortesia … » disse infine rivolto verso la ragazza, cercando di contenere la rabbia.

« D’accordo … come si è già detto, l’obiettivo del nostro nemico, del Saggio, è quello di sottomettere tutti i mondi sotto il suo dominio e, per far questo, deve prima connetterli. Se si trattasse di far passare soltanto qualche persona da un mondo all’altro, non ci sarebbero problemi, potrebbe semplicemente aprire temporaneamente una porta, come faccio io per gli spiriti stellari. Il problema è che il Saggio vuole stabilire un grande impero e perciò ha bisogno di unire i mondi in modo permanente. A questo scopo usa i cerchi eversi … » iniziò Lucy a spiegare, pervasa da una strana sensazione di dejà-vu.

« … un cerchio everso, in pratica, non fa altro che denaturare una parte del mondo: se vogliamo, lo spazio racchiuso nel cerchio diventa una sorta di spazio neutro. Se però, al suo interno viene posta una grande quantità di potere magico puro, il cerchio, sfruttando l’energia magica, può diventare una sorta di “passaggio” che permette a coloro che sanno usarlo, di viaggiare tra le dimensioni. Ci sono tre tipi di cerchi eversi, uno per ognuno degli elementi che compongono i mondi: terra, aria ed etere o, se vogliamo, la magia stessa. Quando su un mondo sono stati stabiliti tutti e tre questi cerchi, allora il mondo può dirsi connesso completamente all’impero del Saggio o, in altre parole, quel mondo viene conquistato … per quanto riguarda noi, il Saggio ha già connesso completamente questo mondo, ma noi siamo riusciti a riconquistare almeno il cerchio della terra e quindi possiamo ancora resistergli … » continuò Brush.

« … nel nostro caso la conquista del Saggio è appena iniziata. Il Saggio è riuscito a stabilire il cerchio della terra, cioè il cerchio nero con le venature azzurre di cui ha parlato Gray, ma il nostro mondo non è ancora completamente connesso … perciò, visto che i cerchi devono per forza essere stabiliti nell’ordine con cui li ho elencati prima, questo ci porta al secondo cerchio, quello dell’aria … a detta di Tareq, il secondo cerchio verrà stabilito nell’isola di Renraku nel giro di una settimana. Dobbiamo assolutamente impedire che ciò avvenga … ho visto come il Saggio riduce le terre che conquista e, credetemi, non è un bello spettacolo … non importa come, ma dobbiamo evitarlo » concluse Lucy decisa.

« … so che non posso chiederti di rimanere qui con noi, anche se l’avete respinto una volta, il Saggio tornerà presto ad attaccare il tuo mondo … farò il possibile per farti tornare a casa, ti do libero accesso a tutti i nostri archivi e potrai girare a tuo piacimento per la nostra base … da quello che ho capito usi una magia molto simile a quella del Saggio, quindi credo proprio che riuscirai a tornare a casa molto presto, non preoccuparti ... » le disse infine Brush a conclusione della spiegazione.

« Non so davvero come ringraziarvi, non sono ancora molto pratica nel bloccare deflexus, ma farò il possibile per aiutarvi finché starò qui … » gli rispose Lucy seria: come poteva non aiutarli dopo tutto quello che avevano fatto per lei!?

« Bene sono felice di averti temporaneamente tra i nostri allora, benvenuta! » esclamò soddisfatto Brush che si alzò e batté, forse troppo violentemente, la mano sulla spalla della bionda, sotto lo sguardo sorridente di Sandy.

« Lucy è da un po’che volevo chiedertelo, ma dove sono finiti i tuoi spiriti stellari e che tipo di magia è quella che usi? » chiese Gray per pura curiosità.

« Dopo che gli spiriti stellari mi hanno salvato la vita portandomi nel loro mondo e poi in un altro, non ho più potuto invocarli per circa un anno … già dall'inizio avevo intuito che probabilmente si trattava di una sorta di punizione per aver infranto le regole, ma poi Virgo me l’ha confermato quando sono finalmente riuscita a rincontrarla: gli era stato impedito di lasciare il mondo degli spiriti stellari per un anno. Non è stata una pena severa, di solito si rischia la morte per una cosa del genere … il Re degli spiriti stellari è stato davvero generoso in questo caso … » ammise Lucy grata.

« ... Nell’anno in cui non ho potuto invocare gli spiriti stellari mi sono dovuta un po’arrangiare … il mondo dove mi trovavo era in guerra e il gruppo che mi aveva salvata non aveva nessuno che sapesse bloccare deflexus: se non avessero trovato qualcuno al più presto sarebbero stati sconfitti e io potevo aiutarli; l'unico problema era che scendere in campo senza alcuna magia era un suicidio ... ecco perché ho imparato la loro ... è una magia completamente diversa dalla nostra, diciamo che è più simile alla “Prima magia”: non è diversificata, ognuno può usare qualsiasi tipo di incantesimo semplicemente creando un collegamento col mondo … so non è facile da capire, ma in ogni caso il principio base è che: la magia pervade tutto il mondo, sia gli esseri viventi, che gli oggetti; per usarla non si deve far altro che connettersi con essa, attingerla da noi stessi e da ciò che ci circonda e “rimodellarla” secondo la propria volontà. In confronto alla nostra magia, che si basa soltanto sul potere magico personale, è completamente opposta; anche se molto lontanamente, è più simile alla Metsuryu Maho dei Dragon Slayer, che possono recuperare potere mangiando il proprio elemento … » spiegò Lucy « … inoltre, c’è un altro motivo per cui, lottando contro il Saggio, continuo a non usare la magia degli spiriti stellari, anche ora che posso: per bloccare deflexus devo chiudere le porte dei mondi. Questo significa che, se il nemico è abbastanza debole, come era Garren, riesco a tenere aperte alcune porte ed a chiuderne altre contemporaneamente, ma se il nemico è forte non posso fare altro che chiudere tutti gli accessi agli altri mondi, compreso quello degli spiriti stellari … contro il Saggio ed alcuni dei suoi generali non posso usare la magia degli spiriti stellari, ecco perché sono stata costretta ad imparare un altro tipo di magia … » concluse la ragazza con naturalezza sotto gli sguardi preoccupati dei suoi compagni: Lucy poteva averlo detto come se fosse la cosa più facile del mondo, ma tutti capivano che non era così.

Imparare un altro tipo di magia, completamente diversa da quella che si usa solitamente, è un’impresa estremamente difficile, perché significa distruggere tutto quello per cui ci si è allenati e ricostruire da zero. 

Poter addirittura usare due tipi di magia, completamente diversi fra loro, contemporaneamente, era quasi impossibile … significava sacrificare ore e ore ad allenamenti estenuanti …

Levy guardò la bionda accanto a sé con espressione triste: Lucy in quei due anni si era data veramente da fare per fermare il nemico che voleva conquistare il loro pianeta  … aveva combattuto duramente e questo lo dimostravano le bende che ancora le fasciavano le braccia … e loro che avevano fatto!? Niente … avevano continuato a vivere come sempre, cercando di tirare avanti, senza farsi schiacciare dal peso della morte dell’amica … 

In qualche modo, tutto ciò a Levy pareva estremamente ingiusto e sicuramente non era l'unica a pensarlo: Natsu, in un angolo della stanza, aveva un'espressione terrificante sul volto e molti dei presenti nello studio sembravano aver letto i pensieri della ragazza.

« Va bene ... quindi, all’inizio hai detto che adesso il Saggio tenterà di stabilire il cerchio everso dell’aria, giusto? e da quello che ha detto Gray, mi è sembrato di capire che è lì che si trovano anche Erza, Charle e Wendy. Ho capito bene? »

Era stato il Master a troncare quel silenzio carico di parole non dette e rimpianti e riportare il discorso al presente: adesso c’era bisogno di trovare un piano per impedire al Saggio di vincere ... anche se prima non avevano potuto sostenere Lucy nella lotta contro quel bastardo, adesso sarebbero stati al suo fianco ad aiutarla …

« Sì, è giusto. Tareq è uno dei generali del Saggio e probabilmente ha l’incarico di stabilire il cerchio dell’aria … io … beh … in realtà ... vi devo delle scuse ... è colpa mia se Erza, Wendy e Charle sono state rapite … diciamo che ho una specie di conto in sospeso con Tareq, è per questo che le ha prese … probabilmente vuole solo costringermi a saldare i conti … mi dispiace ... » disse Lucy in tono affranto stringendo i pugni.

« Lu-chan, non preoccuparti, non è colpa tua … grazie a quello che è successo, adesso sappiamo dove cercheranno di stabilire il cerchio dell’aria e inoltre Erza e le altre non sono certo così deboli da farsi spaventare da una situazione come questa. Stai tranquilla andrà tutto bene, le salveremo » le disse Levy in tono comprensivo mettendo una mano su quelle della bionda.

Lucy alzò lo sguardo prima sull’amica, poi sul resto dei suoi compagni: stavano sorridendo …

« Levy-chan, ragazzi … io … avete ragione … grazie … » rispose la bionda commossa: era stata via così tanto … aveva anche pensato di non poterli più rivedere … in quel momento era così felice di averli di nuovo al suo fianco che non era riuscita a trattenere le lacrime.

I suoi compagni avevano ragione, era inutile sentirsi in colpa, adesso tutto quello che importava era salvare Erza, Charle e Wendy e impedire a Tareq di stabilire il secondo cerchio.

Dopo qualche secondo di silenzio, Lucy, si asciugò le lacrime e disse con decisione:

 « Va bene , dobbiamo trovare un piano d’attacco! Quindi adesso è il caso che vi spieghi in cosa consista il cerchio everso dell’aria … » 



_.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._

N.d.A.

Saalve ... intanto vi chiedo scusa per il capitolo: è veramente più incasinato del solito ... appena ho un po'di tempo lo sistemo^^" in qst gg sn parecchio impegnata quindi nn ce la faccio proprio a scrivere ... mi disp^^" ... per lo stesso motivo il prossimo cap sarà lunedì o martedì della prox settimana ... scusate ma paradossalmente sn più impegnata qnd ci sn le vacanze k qnd nn ci sn O.o ...

finite le scuse passo ai ringraziamenti^^ grz a tt coloro che leggono e a qll k commentano, in particolare grz a Happy_, lollipoppy, Miyuri, Lucy_ Heartphilia, Ambra_the_witch, RougeAmarantus e Saralasse che hanno recensito l'ultimo cap^^: un grz infinito^^

vi avevo chiesto se pubblicare o no i disegni e voi avete detto sì^^ sn molto onorata(e terrorizzata^^") della vostra risposta, ma inizierò a postarli dalla prossima volta xk al momento lo scanner è fuori uso ;_; ... prometto k al proximo cap, dovesse crollare il mondo, allegherò uno dei miei schizzi xD

okke detto questo, vi ringrazio di nuovo e vi invito a commentare numerosi xD alla prossima^^

whitemoon

ps: cm sempre c'è un ps e cm sempre ho una domanda^^" ... mi rivolgo a voi perchè devo capire se si è capito(scusate il gioco di parole^^") cosa è deflexus ... perchè se nn si capisce qll è un casino capire il resto ...

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Capitolo 13: Verso l’isola ***


“Il mare … di là non c’era il mare …” pensò Lucy “... è così bello … sono sicura che a Ghery, Sandy e Ryan piacerebbe molto … spero che prima o poi possano tornare a vederlo …”

La bionda sospirò; si trovava appoggiata al parapetto della nave, che di lì a  qualche giorno li avrebbe portati all’isola di Renraku.

Le forze di Fairy Tail, vista la situazione, erano state divise così: Lisanna, Cana, Macao, Wakaba e il Master, che era ancora convalescente, erano stati lasciati a guardia della Gilda; 

Levy , Gajeel e Pantherlily, nonostante le possibilità di attacco nemico fossero poche, avevano il compito sorvegliare il cerchio everso della terra; 

Mentre il team composto dai Raijinshu, Elfman, Mira, Juvia, Gray, Happy, Natsu e Lucy si stava dirigendo verso l’isola di Renraku, con la missione di salvare Erza, Charle e Wendy e di impedire a Tareq di stabilire il cerchio everso dell’aria.

 
Era inutile ...

Per quanto Lucy provasse a distrarsi, le immagini del paesaggio desertico del mondo di Sandy continuavano a sovrapporsi al blu scintillante dell’oceano, quasi a monito di un possibile fallimento.

“No! Non possiamo fallire … non potrei sopportare di vedere questo mondo trasformato dalla guerra! Non voglio vedere ancora la terra consumarsi e le persone morire di fame … dobbiamo vincere … non importa come, dobbiamo vincere! Tareq non è un avversario potente; contro di lui potrei persino riuscire ad invocare uno spirito stellare se usassi abbastanza potere magico … l’unico problema è che Tareq è furbo … avrà sicuramente architettato qualcosa, perciò devo solo stare attenta a non farmi ingannare!” pensò la maga con decisione.

« Hugh … »

Lucy sobbalzò. Era talmente persa nei propri pensieri, che non si era accorta che Natsu le si era avvicinato.

Era ormai da un giorno e mezzo che il mago si trascinava da una parte all’altra del ponte della nave, in cerca di un punto in cui si sentisse meno l’ondeggiare dell’acqua, ma purtroppo per lui la ricerca non aveva dato buon esito. Al povero Natsu non era rimasto altro da fare, che sopportare il mal di mare; rigorosamente vicino ad una balaustra in caso di “necessità”.

Lucy sorrise guardando il ragazzo: non era per niente cambiato …

Già ... 

Lui era sempre lo stesso ... 

Ma lei no … 

Anche adesso che Natsu sembrava un cencio vecchio appeso al parapetto, lei … lei ...

No! Non era il momento di pensare a certe cose … aveva una missione e doveva muoversi a terminarla!

La bionda fece per girarsi nuovamente verso il mare, ma improvvisamene si fermò a guardare di nuovo il ragazzo, indecisa.

“Beh, suppongo che nonostante tutto, possa ancora fare almeno questo …” pensò la maga sorridendo e ponendo una mano sul capo di Natsu.

Una calda luce verde le riscaldò il palmo e in breve tempo il Dragon Slayer smise di lamentarsi e sembrò assopirsi appoggiato alla balaustra.

Non c’era pericolo che il ragazzo cadesse e visto che aveva un’espressione così tranquilla, Lucy non se la sentì di spostarlo; i due rimasero lì appoggiati al parapetto della nave, mentre la lieve brezza che spostava l’imbarcazione scompigliava loro i capelli.

 
 Juvia era sul ponte della nave alla ricerca del SUO Gray-sama, quando notò Lucy insieme a Natsu appoggiati alla balaustra poco distante. 

La maga si fermò per un attimo a guardare quei due: non poteva ancora credere che la bionda fosse veramente lì. 

Certo, è vero che la sua “rivale in amore” era tornata, ma Juvia era comunque molto felice di aver ritrovato la compagna. Nonostante non si conoscessero così bene, ormai, dopo l’esperienza alla torre del paradiso, la maga dell’acqua e quella degli spiriti stellari si consideravano ottime amiche. 

A Juvia era dispiaciuto parecchio non essere stata presente alla riunione di qualche giorno prima … purtroppo la febbre viene sempre nei momenti più inopportuni, ma in questo modo era riuscita a farsi fare da Gray un sunto di ciò che era stato detto nello studio del Master. 

Anche se, a quanto sapeva, erano stati il resto dei suoi compagni a chiedere al ragazzo di informarla, poco le importava: Gray-sama era stato nella sua stanza ed era persino andato a comprarle le medicine visto che lei non poteva muoversi da casa … Juvia era al settimo cielo.

« Il capitano dice che arriveremo nella mattinata di dopodomani » disse la voce di Gray in lontananza.

« Gray-sama! » esclamò Juvia girando la testa di scatto nella direzione da cui proveniva la voce che l’aveva strappata dalle sue fantasie.

Inutile dire che ormai, tutta l’attenzione della maga era concentrata sul possessore di quella voce ... perciò, senza pensarci due volte, Juvia abbandonò definitivamente i pensieri relativi alla ritrovata amica, che comunque erano già stati messi da parte, e fluttuò letteralmente dal suo principe azzurro.

 
Se il capitano aveva ragione, dovevano passare ancora due giorni prima che il gruppo arrivasse a destinazione; due giorni che si presentavano alquanto turbolenti ... 

Infatti, ad eccezione di Natsu che si trascinava da una parte all’altra della nave nella sua versione gelatina, prontamente seguito da Lucy che era preoccupata per lui, il resto dei componenti del team era più che attivo. 

Se da un lato del ponte Mira e Freed erano gli unici a intrattenere una conversazione decente, dall’altro, Elfman alternava conversazioni “da uomo” con Bickslow, con discussioni accese con Evergreen per le più stupide banalità.

Se questo non fosse bastato a far cadere il ponte della nave nel panico, Gray sembrava giocare ad un involontario guardie e ladri con Juvia, che lo seguiva ovunque ...

In definitiva, tra il team di maghi casinisti e la ciurma indaffarata a eseguire gli ordini del comandante, la nave era una vera e propria gabbia di matti.

Lucy sospirò sorridendo, quasi sollevata da quella vista:

“Certe cose non cambiano davvero mai, eh?”

«State comode ragazze?» chiese una voce viscida e divertita in direzione delle parete di fronte a sé.

Erza guardò il ragazzo che le stava davanti con aria di sufficienza: non poteva sopportarlo, non riusciva a capire cosa gli passava per la testa … sembrava quasi ... pazzo.

Erano già sei giorni che lei, Wendy e Charle erano state catturate e per tutto il tempo che erano state in quella specie di torre, Tareq, o come cavolo si chiamava, si era preso “cura” di loro. 

Erza scosse la testa; doveva riconoscere che nonostante fossero state soltanto in prigione, in quei sei giorni, lei, Wendy e Charle non erano state sfiorante neanche con un dito e i pasti e il posto dove erano rinchiuse non erano poi così male. L’unica nota negativa, insieme all’essere prigioniere s’intende, era che non potevano usare la magia … sembrava che Tareq, in qualche modo, fosse riuscito a vanificare il sigillo che Lucy aveva imposto loro.

 
Dopo quasi una settimana, la situazione di stallo in cui si trovavano le ragazze, era cambiata quella mattina presto; infatti Tareq, dopo aver portato loro la colazione, le aveva ammanettate, condotte in una sala in pietra vicina alla cima della torre e le aveva incatenate appese alla parete, con braccia e gambe divaricate.

« Ormai siamo al sesto giorno … non è che i vostri compagni vi hanno abbandonato? » chiese ancora Tareq, che le stava osservando dal davanti, con voce suadente.

« Impossibile! », « Impossibile! » gridarono insieme Wendy e Charle.

« Già il fatto che tu ci abbia portato qui significa che qualcosa è cambiato » affermò Erza sicura.

« Ah, ah, ah ... » Tareq scoppiò in una risata liberatoria « ... siete proprio sicure di voi ragazze, eh? » disse cercando di calmarsi; si asciugò le lacrime agli angoli degli occhi.

« Eppure, io non so proprio come fate a fidarvi ancora di quella traditrice … quella biondina non è più una di voi … come potete darle ancora retta?» chiese infine in tono vagamente divertito.

« No! Lucy non … lei … »

Wendy si fermò improvvisamente dal continuare; guardò Erza e poi di nuovo il ragazzo che avevano di fronte.

« … Lucy non ci ha traditi! » asserì infine la ragazzina in tono deciso, in direzione di Tareq, sotto lo sguardo interrogativo di Erza.

« Ah, ah, ah … » il ragazzo si lanciò in un’altra risata sfrenata « ... lo sai ragazzina che sei davvero carina con quell’espressione decisa … comunque, mi dispiace per voi, ma io non vi sto mentendo … quella biondina, Lucy, vi ha davvero traditi … chiedetelo a lei se non mi credete, ma poi non lamentatevi con della risposta che riceverete … io vi avevo avvertite! » disse Tareq sogghignando.

Wendy fece per rispondere, ma un’enorme esplosione fece tremare l’aria spezzando la conversazione.

« Sembra che per adesso abbiate ragione voi ragazze, i vostri amici sono arrivati … vediamo se riusciranno ad arrivare fino da noi … ho preparato per loro qualche sorpresa lungo la strada … anzi, dovrebbero già aver incontrato la prima a giudicare dai rumori … » affermò il ragazzo sghignazzando in mezzo al clamore lontano della battaglia.

Nell’istante in cui i maghi di Fairy Tail erano arrivati abbastanza vicini all’isola di Renraku, erano rimasti sconvolti.

La prima cosa per cui furono sorpresi fu la torre. 

Lucy li aveva avvertiti che probabilmente avrebbe avuto un’architettura "singolare" visto i gusti del Saggio, ma non si erano immaginati niente del genere ...

Era un edificio completamente coperto da piante rampicanti, dalla grande base squadrata, ma che nel proseguire in altezza si restringeva e si riallargava secondo forme geometriche strane e contorte. 

Quasi sulla cima della torre, seminascosto dalle nuvole, spiccava quello che Lucy aveva descritto loro come il cerchio everso dell’aria:  in uno spazio contenuto in una sfera perfetta, era posto a ruotare un meccanismo composto da due cerchi concentrici, che a loro volta contenevano altre due circonferenze più piccole, decentrate rispetto ai primi. 

Come aveva suggerito loro la maga "degli spiriti stellari", i ragazzi aguzzando la vista, quando ormai erano arrivati in prossimità della torre, poterono identificarli come due enormi orologi astronomici dai simboli azzurri, che intersecandosi tra loro creavano sempre nuove geometrie. 

I due orologi, apparentemente sospesi nel vuoto, ruotavano attorno ad un unico centro: una pietra azzurra sfavillante grossa quanto un pugno.

 
Quando infine gli occupanti della nave abbassarono gli occhi da quella costruzione singolare e maestosa, rimasero scioccati una seconda volta: ad attenderli sulla spiaggia c’era un esercito di persone vestite in nero.

« Ok, state tranquilli, è vero che probabilmente sono tutti maghi, ma molti di loro non sono potenti. Tareq vuole soltanto stancarci e rallentarci … non dobbiamo usare il nostro pieno potere qui, altrimenti non ce la faremo a salire in cima … dobbiamo pensare ad un modo per passare attraverso quell’esercito  ed inoltre, non possiamo mettere in pericolo l’equipaggio della nave … ci serve un piano … » affermò Lucy, da prima tranquilla, poi pensierosa; non era preoccupata per l’esercito che si trovava fuori dalla torre, sapeva per esperienza che avrebbero potuto batterlo, ma non riusciva a levarsi dalla testa che Tareq stesse tendendo loro qualche trappola.

« Va bene allora ci conviene dividerci … una parte di noi rimane qui a bloccare l’esercito … » iniziò Mira.

« e intanto gli altri entrano nella torre » completò Freed.

« Ovviamente il team che finisce prima va in aiuto dell’altro … che ve ne pare? Mi sembra la soluzione migliore ed inoltre per quanto riguarda il proteggere la nave: tu Freed puoi fare qualcosa? » continuò l'albina.

« Posso tracciare un incantesimo protettivo con le mie rune, ma vista la superficie della nave probabilmente non reggerà a colpi troppo potenti … comunque, visto che tu, Lucy, hai detto che questi tizi non sono un gran che come maghi, potrebbe funzionare … » rispose Freed.

« Che ne dite? » chiese compiaciuta Mira.

Tutti sembrarono d’accordo con la proposta della ragazza; tutti tranne Lucy che rimase in silenzio, pensierosa.

« Lucy, tutto ok? » si accertò Mira

La bionda sospirò.

« Sì, penso che sia la soluzione migliore, anche se non mi piace il fatto di doverci separare. Va bene … come dividiamo le squadre? » rispose Lucy rassegnata.

« Io è meglio che stia nel gruppo che rimane alla spiaggia, in modo da essere più vicino alla nave in caso le rune si danneggino » disse Freed in tono neutro.

« Se rimane Freed, contate anche me in quel gruppo! » esclamò Bickslow.

« Allora anche io, dopotutto siamo i Raijinshu … » affermò Evergreen.

« Se non ci sono problemi, anche io preferirei rimanere fuori, in modo da dare supporto dall’alto. All’interno della torre il mio potenziale sarebbe relativamente minore … » ammise Mira.

« Anche io rimango fuori » asserì Elfman senza aggiungere altre spiegazioni.

« Va bene, allora: Freed, Bickslow, Evergreen, Elfman e Mira rimarranno fuori, mentre io, Juvia, Lucy, Natsu e Happy entreremo nella torre. Siamo tutti d’accordo? » chiese Gray riassumendo il discorso.

Dopo la risposta affermativa di tutto il gruppo, Lucy proseguì:

« Dobbiamo aprirci la strada fino all’ingresso della torre … » iniziò a dire la ragazza.

« Non preoccuparti di quello, ci pensiamo noi … voi pensate solo a correre in direzione della porta» la interruppe Freed.

« Va bene, grazie. Allora: Happy puoi portare tu Natsu? Non mi sembra in grado di camminare … » disse Lucy, guardando scettica il ragazzo pallido che si trovava vicino a lei.

« Aye! » esclamò candidamente il gatto azzurro.

« Inutile fiammifero … » borbottò Gray.

« Adesso basta Gray … Mira, Freed, Evergreen, sappiate che probabilmente qualcuno dei maghi alla spiaggia saprà volare, perciò state attenti, ok? » li avvertì Lucy.

« Certo, a quelli ci penseremo noi » affermò Mira.

« Bene … prepariamoci, siamo quasi arrivati … »  disse infine, decisa, la bionda.

 
Da che i ragazzi si furono disposti a prua della nave, passarono circa cinque minuti, nei quali Freed finì appena di scrivere le rune, poi, l’imbarcazione toccò terra.

Nell’esatto istante in cui lo scafo incontrò la sabbia, la battaglia scoppiò e il ruggito di un’esplosione riempì l'aria: Mira, in versione Satan Soul, aveva dato inizio alle danze ed ormai nessuno poteva più fermarle.





_.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._

N.d.A.

Saalve^^ (la doppia "a" è intenzionale^^") ... so k ora probabilmente mi direte: "dp un'intera settimana qst è tt qll k hai tirato fuori!?" ebbene sì^^"... mi disp^^"... qst ultimi gg di scuola(manca ank un mese^^") sn ingrippata di compiti ;_;...

cmq ringrazio tt coloro k pazientemente continuano a leggere qst storia e soprattutto continuano a commentare^^ grz davvero^^ in particolare ringrazio MissAnimeLover99, RougeAmarantus, KREAYTESSYA, Saralasse, lollipoppy, Happy_, Konan-chan, Lucy_ Heartphilia e Ambra_the_witch per aver commentato lo scorso capitolo: cm farei senza di voi!?^^

per la questione disegni cm promesso ve ne posto uno... volevo metterne due ma lo scanner ha ank problemi e quindi qll k ho messo è l'unico k si vede decentemente ... qst è ank l'unico disegno tra qll k riguardano qst storia a essere ripassato(avevo appena comprato il pennarellino x i disegni di arte e lo provavo su tt^^")... cmq ank se nn somiglia dovrebbe essere Lucy qnd dp essere tornata e aver affrontato il Saggio saluta Natsu gli altri... cmq in ogni caso: nn siate troppo crudeli^^" ecco il link http://i48.tinypic.com/2v29ms4.jpg

dopo aver pregato per la vostra clemenza, vi chiedo nuovamente di recensire(se potete ovviamente^^) e vi comunico che per un po'aggiornerò sl una volta a settimana o lunedì o martedì... scusate ma altrimenti la media cola a picco e visto k già nn è così alta vorrei evitare di studiare in estate xD 

detto qst, vi ringrazio ank x essere arrivati fin qui^^ alla prossima^^

whitemoon

ps: Un orologio astronomico è un orologio con particolari meccanismi e quadranti che mostrano informazioni relative alla posizione del Sole e della Luna rispetto allo Zodiaco. Altri meccanismi possono permettergli talvolta di indicare la data esatta, la posizione dei pianeti maggiori o le fasi lunari. degno di particolare nota è l'orologio astronomico di Praga. 

Se volete approfondire ecco il link a wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Orologio_astronomico (qll di praga: http://it.wikipedia.org/wiki/Orologio_astronomico_di_Praga)^^

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Capitolo 14: Sbarco ***


Gray guardò Juvia negli occhi incontrando uno sguardo tanto deciso quanto il suo: erano della stessa idea.

« Lucy, Natsu, Happy, qui ci pensiamo noi; voi andate a cercare Tareq! Appena avremo finito vi raggiungeremo! » urlò il ragazzo in direzione delle macerie di fronte a lui.

« Ok, state attenti» gli rispose la voce della bionda al di là dei massi.

« Bene, adesso sembra che possiamo dedicarci ai nostri ospiti »disse infine Gray voltandosi in direzione dei maghi che stavano arrivando dal fondo del corridoio in pietra.

Il portone della torre si era chiuso dietro di loro nell’istante in cui una seconda esplosione aveva squarciato l’aria, accompagnata dai suoni della battaglia.

Ce l’avevano fatta; entrambi i gruppi in cui i ragazzi si erano divisi avevano completato i propri ruoli: Freed, Bickslow, Evergreen, Elfman e Mira erano riusciti ad aprire un varco tra nemici che li attendevano alla spiaggia e avevano permesso a Gray,  Juvia, Lucy, Natsu e Happy di entrare nella torre.

Da quel momento i ragazzi all’interno dell’edificio non avevano fatto altro che salire scale su scale, mentre quelli all’esterno erano ancora occupati a combattere come testimoniavano i rumori che giungevano da fuori.

Era strano; dentro la torre non c’era nessuno: né una guardia, né un residente; tutto era semplicemente deserto: una scala a chiocciola infinita che si arrampicava sulle, stranamente rette, pareti interne della torre. La pietra di cui era fatto l’edificio era l’elemento dominante.

I ragazzi erano arrivati a circa 110 metri di altezza quando tutto questo cambiò improvvisamente e si ritrovarono di fronte un’enorme porta in legno scuro con rifiniture in ferro.

« Va bene … aspettiamo … di esserci ripresi … prima di aprire … la porta … » disse Lucy con il fiato spezzato per colpa delle scale fatte.

« Sì … sono … d’accordo … » acconsentì Gray altrettanto stanco.

« Che ... c’è … ghiacciolo? … stanco … per così poco? » lo punzecchiò Natsu che però non sembrava stare meglio.

« Vuoi … guerra … fiammifero? » rispose l’interessato.

« Basta! ... Non … » intervenne la bionda che però non fece in tempo a concludere la frase.

« Una porta! … » gridò Happy felice, minimamente provato dalla salita grazie alle sue ali  « … chissà che c’è dietro? » domandò ingenuamente il gatto spingendo la porta mentre Lucy si lanciò inutilmente per fermarlo.

L’imponente portone si aprì e la mal capitata maga ed il gatto, che aveva appena afferrato, finirono col cadere in avanti sbattendo la faccia a terra.

Se fosse stato soltanto questo il problema, nessuno avrebbe avuto da ridire sul gesto di Happy, tranne forse la bionda che si era presa una testata sul pavimento, ma la questione era che ad aspettarli nella stanza successiva vi era un folto gruppo di maghi dalla faccia “poco amichevole”.

« Happy … » disse Lucy con una nota alquanto indignata nella voce.

« Yaho, finalmente una rissa! » esclamò felicemente Natsu che sembrava essere rinato di colpo.

« Sta zitto fiammifero! Ice-Make: Geyser! » urlò Gray prendendo il Dragon Slayer per la collottola e trascinandolo via mentre i nemici erano stati colti di sorpresa.

Il mago del fuoco aveva avuto non poche lamentele circa il trattamento a qui era stato sottoposto, ma la zuffa fu miracolosamente evitata da Lucy che ricordò al ragazzo che dovevano salvare Erza, Wendy e Charle: non avevano tempo per fermarsi.

Dopo quell’episodio, i ragazzi erano riusciti a fuggire indisturbati continuando a scalare la torre di altri 55 metri circa, passando attraverso saloni, scale e ancora saloni.

L’unico problema era che i nemici continuavano a tallonarli da vicino: dovevano trovare un modo per fermarli, altrimenti rischiavano di essere raggiunti nel caso i ragazzi avessero sbagliato strada o avessero incontrato qualcun altro.

Fu quello che successe.

All’incirca al sessantesimo piano della torre, infondo ad un’ampia sala, si trovarono ad un bivio e semplicemente scelsero la strada sbagliata ritrovandosi ad un vicolo cieco.

Fortunatamente i maghi avevano staccato abbastanza gli avversari da riuscire a ripercorrere all’indietro la strada fatta, ma, nell’istante in cui imboccarono il secondo passaggio, i nemici erano a metà della sala: li avevano praticamente raggiunti.

« Flabrum! »

La voce che gridò alle loro spalle fu immediatamente seguita da un sibilo sinistrò, che riecheggiò nell’aria, a malapena coperto dalla voce di Lucy, che gridò:

« A terra! »

Un istante dopo, un turbine di vento passò sopra di loro, colpendo il soffitto in pietra dello stretto passaggio che, dopo un attimo di silenzio, crollò inesorabilmente sui maghi che fecero appena in tempo a scansarsi.

Purtroppo per i ragazzi di Fairy Tail, il crollo li divise: se Gray e Juvia erano rimasti dietro alle macerie, Lucy Natsu e Happy erano dall'altro lato.

Gray guardò per un attimo la frana che li divideva dal resto del gruppo: era grossa e sarebbe stato difficile passare.

In un certo qual modo era perfetta, adesso i loro compagni sarebbero potuti andare avanti senza doversi preoccupare di distanziare i nemici... 

Al mago di ghiaccio non dispiaceva più di tanto fare da esca, ma doveva comunque vedere che ne pensava Juvia, dopotutto erano nella stessa situazione.

Nell’instante in cui la guardò negli occhi, scorse nello sguardo della maga la sua stessa determinazione; probabilmente avevano avuto la stessa idea.

I due si sorrisero, forti della loro decisione, e si prepararono alla battaglia, sicuri che i loro compagni ce l’avrebbero fatta anche per loro.

Era ormai da una mezz’ora che combattevano ed la stanchezza stava iniziando a farsi sentire. 

Come aveva detto Lucy, i maghi all’esterno non erano forti, ma erano comunque numerosi e i ragazzi di Fairy Tail erano costretti a muoversi continuamente per non farsi accerchiare; era sfibrante e anche coloro che, come Mira, Freed ed Evergreen, potevano volare non erano messi molto meglio, visto che anche in aria la battaglia era dura tanto quanto a terra.

« Ahhh!! »

Un urlo rimbombò nel cielo, sovrastato da un’esplosione.

« Ever! » gridò Elfman, riconoscendone la voce e precipitandosi verso lei.

La maga stava cadendo in mezzo ad una nuvola nera quando il mago, in versione Beast Soul, saltò verso l’alto e la prese al volo.

« Ever! Ohi Ever! Resisti! » gridò Elfman in direzione della ragazza che non dava segni di vita.

Passarono i secondi che al mago parvero i più lunghi della sua esistenza, ma poi poté prendere un sospiro di sollievo.

« Quante volte devo dirti che possono chiamarmi così solo i Raijinshu e Laxus … moho!! …  sei rumoroso! » gli inveì contro la maga che, nonostante tutto, era davvero contenta di vederlo.

« Uff... spensierati come sempre … » sospirò Mira in tono sollevato riportando lo sguardo davanti a sé.

« Già, meglio così » le rispose Freed che si trovava alle sue spalle.

I due maghi erano entrambi in volo, schiena contro schiena, accerchiati dai nemici; stavano per tornare a combattere, quando, dal basso, un’esplosione riempì l’aria di fuliggine, nello stesso punto in cui Evergreen ed Elfman erano atterrati.

« Elfman! », «Evergreen! » gridarono rispettivamente Mira e Freed.

Il fumo impediva la vista e i due ragazzi, anche dall’alto, non riuscivano a capire cosa fosse successo.

Quando infine l’ansia minacciò di ucciderli, finalmente il fumo si diradò, strappando loro un sospiro di sollievo: grazie all’intervento di Bickslow, Evergreen ed Elfman stavano bene.

« Ehi piccioncini! Concentratevi sulla battaglia invece di litigare come una vecchia coppia! » li punzecchiò Bickslow.

« Non è vero! » esclamarono all’unisono Evergreen ed Elfman, riferendosi a solo loro sanno cosa.

Dall’alto Mira tirò un sospiro di sollievo … per la seconda volta …

« Per fortuna stanno be… » iniziò a dire l’albina.

« Attenta! Yami no Ekurityuru: Kyozetsu! » gridò Freed prendendo il posto della ragazza.

I proiettili magici che erano stati lanciati verso di loro furono rimandati al mittente, che però prontamente li schivò.

Freed indurì lo sguardo in direzione degli avversari che li circondavano.

« Direi che per il momento è meglio se ci preoccupiamo per noi … » disse il ragazzo in tono serio.

« Già … grazie per prima » gli rispose Mira sulla stessa linea.

« Yami no Ekurityuru… »; « Soul … »

« ...  Metsu! »; « ... Extinction! »

Gridarono in contemporanea i due  gettandosi a capofitto in una battaglia che si preannunciava quanto mai difficile.



_.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._

N.d.A.

eccomi, scusate il ritardo(ank se l'avevo detto che sarebbe stato lunedì o martedì^^")... in ogni caso scusate ;_; in qst gg nn ho proprio tempo e qst cap ne è la prova ... è corto e, se devo dirlo, inutile^^" è sl k voglio descrivere a modo la battaglia ma ora cm ora nn ho tempo e la sto rimandando^^" sorry ;_; x lo stesso motivo( più o meno) nn allego alcun disegno al cap( lo scanner nn funge gran k e nn ho tempo da perderci ;_;) ... se nn si è capito: sorry ;_;

dtt qst ringrazio tt qll k ank mi sopportano^^, in particolare grz a MissAnimeLover99, lollipoppy, Happy_, Lucy_Heartphilia, RougeAmarantus, Saralasse, Ambra_the_witch e KREAYTESSYA: nn finirò mai di dirvi grz xD

il prossimo cap sarà lunedì o martedì prossimo(spero di avere un po' più tempo di adesso^^")... grz x essere arrivati fin qui^^ se potete, pls commentate^^

whitemoon

ps: vi succede mai di dover scrivere qlk k sapete cm dire in altre lingue(per me giapponese e inglese) ma nn sapete cm esprimere in italiano? a me succede T_T... si vede dalle note vero^^"!? è frustrante ^^"

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Capitolo 15: Inizi ***


Da quand’era che la schiena di Lucy era di fronte a lui? 

Nell’istante in cui Natsu aveva rivisto la maga, qualche settimana prima, tutta la tristezza e i rimorsi dell’anno precedente erano come svaniti di colpo. 

Era come se la bionda, con il suo sorriso, fosse riuscita a colmare l’abisso che si era creato in lui quando se ne era andata e quindi il ragazzo non se ne era ancora reso conto; eppure, adesso che la vedeva di fronte a sé, a litigare con Happy come ai vecchi tempi, sentiva che c’era qualcosa di diverso in lei.

“Da quanto non è più al mio fianco?” pensò il ragazzo chinando il volto in modo da nascondersi dietro ai capelli.

Il Dragon Slayer, fino all’anno prima, era così abituato ad avere Lucy accanto o dietro di sé, che adesso vederla davanti gli sembrava in qualche modo strano: sembrava distante.

Il ragazzo fece per alzare la mano, per afferrare quella della compagna, per colmare quello che nella sua mente stava diventando un divario sempre più ampio, ma si bloccò, o meglio fu bloccato.

« Ohi, Natsu! » esclamò Lucy voltandosi verso di lui « mi stai ascoltando? »

Perfetto; probabilmente la maga gli aveva detto qualcosa mentre lui stava pensando a tutt’altro ed adesso pretendeva una risposta. 

Natsu sospirò; non ci si poteva fare niente: non aveva idea di cosa gli avesse detto la bionda e l’unica opzione che aveva era prendersi una partaccia per non aver ascoltato.

Il ragazzo strinse gli occhi, spostò il peso da un piede all’altro, si portò la mano ai capelli evidentemente imbarazzato e si preparò ad affrontare le ire della bionda.

Stava giusto per tirare su la testa, quando la faccia di Lucy gli comparve davanti al volto: la ragazza si era chinata per guardarlo negli occhi.

« Tutto bene? » chiese la maga corrugando le sopracciglia «non è da te essere così silenzioso … magari stai male … »

Lucy allungò la mano destra a toccare la fronte del ragazzo e stette ferma qualche secondo, ma non sembrava soddisfatta.

«Mmm … » guardò verso l’alto e toccò la propria fronte con la sinistra; niente.

« Non credo che tu abbia la febbre » disse infine la bionda incrociando le braccia davanti al petto « ma … » lo guardò fisso negli occhi con aria evidentemente preoccupata « Natsu … tutto bene? »

Il mago sgranò gli occhi: non si aspettava quel tipo di reazione, credeva che avrebbe visto Lucy in versione Medusa, con lo sguardo rosso e i capelli serpeggianti che volteggiavano nell’aria. Eppure adesso si ritrovava davanti il volto preoccupato della ragazza che, non sapeva bene perché, riapriva l’abisso che il suo stesso sorriso aveva chiuso. 

Natsu trattenne un sospiro: in ogni caso doveva darsi una mossa a rispondere; non poteva rimanere lì con lo sguardo nascosto nei capelli per sempre e forse aveva anche trovato la scusa perfetta.

Guuurgleeee.

Lucy spalancò la bocca, esterrefatta, nel sentire quell’enorme brontolio di stomaco che, chissà perché, non presentiva niente di buono, o meglio niente di sensato.

« Eh eh » il Dragon Slayer alzò il volto « ma voi ragazzi non avete fame? » disse candidamente.

Guuurgleeee.

Lo stomaco Happy parve rispondere.

« Natsu io voglio un pesce » piagnucolò il gatto alato come se quel rumore non fosse venuto da lui.

La bionda sospirò «e dire che mi ero pure preoccupata » si portò una mano al volto « comunque, stavo dicendo che siamo già quasi all’ottantacinquesimo piano della torre, se non ho sbagliato a contare » guardò i propri compagni: stavano discutendo …

« Già, un bel pesce arrosto non sarebbe male » esclamò il ragazzo.

« Ma io lo voglio crudo! » piagnucolò Happy.

Lucy sentì che questa volta li avrebbe uccisi …

La maga si avvicinò ai due, che erano poco dietro di lei, lentamente e a capo chino.

« Natsu, Happy » disse in un fil di voce.

Il Dragon Slayer e il gatto, sentendosi come richiamare dall’oltre tomba, si voltarono verso la ragazza, che stava avanzando verso di loro con un sorriso sinistro sulle labbra.

« Lucy … aspetta … noi … » balbettò Natsu quasi si stesse rivolgendo a Erza.

« Lucy è strana! » esclamò candidamente il gatto a fianco del Dragon Slayer, ignaro della situazione in cui erano.

La  ragazza a quell’affermazione si bloccò di colpo con gli occhi sgranati: ... Happy era sempre il solito ...

Lucy prese un profondo respiro e rilasciò l’aria lentamente.

« Non è il momento per queste cose » disse infine la bionda recuperata la calma « a qualche piano di distanza c’è parecchia magia accumulata, così tanta che riesco a sentirla anche da qui. Penso che una massa di maghi ci stia aspettando più avanti. Probabilmente Tareq si troverà in cima alla torre, ma non credo che riusciremo a passare attraverso quello sbarramento senza combattere … »

« bene! Finalmente si combatte! Ora sono tutto infiammato! » esclamò Natsu nel mentre un pugno della ragazza calava sulla sua testa.

« ... ciò non toglie che dobbiamo muoverci ad arrivare in cima; Tareq potrebbe finire il cerchio dell’aria da un momento all’altro. Combatteremo, sì, ma solo lo stretto indispensabile per passare » la bionda fissò intensamente il Dragon Slayer « ok? »

« ‘kkey … » rispose Natsu risentito voltando lo sguardo altrove.

« Perché Lucy sente la magia? » chiese ingenuamente Happy.

La ragazza si portò la mano alla fronte « possibile che tu abbia capito solo questo di tutto quello che ho detto? » sospirò « credo non ci si possa fare niente » 

Lucy scosse leggermente la testa ed infine spiegò « da quando ho imparato la magia che usano nell’altro mondo, mi è divenuto ancora più facile percepire ciò che mi circonda; in ogni caso, c’è talmente tanto potere accumulato ai piani di sopra, che se ti concentri un attimo puoi sentirlo anche tu »

Il gatto guardò spaesato al soffitto « perché c’è tutta quella magia lassù? » chiese infine con aria innocente.

Lucy chinò bruscamente il capo incurvando le spalle, come schiacciata dal senso di sconfitta che, chissà per colpa di chi, la opprimeva dal profondo.

La bionda inspirò profondamente «Andiamo, di sopra ci aspetta una battaglia » disse con aria rassegnata avviandosi verso il piano successivo con Happy al seguito.

Natsu la guardò ancora per un attimo. 

“Già, quand’è che mi hai superato? … Lucy …” pensò il ragazzo prima di seguirla.

« Freed alle spalle! » esclamò Mira « Demon Blast! »

I nemici che si stavano preparando ad attaccare il ragazzo da dietro furono investiti da un’onda di potere oscuro.

« Darkness Breath! »

Mira si girò di scatto: gli avversari che la stavano assalendo mentre era impegnata ad aiutare Freed erano stati spazzati via dal ragazzo, che adesso era accanto a lei.

I due si sorrisero complici, ma non poterono rilassarsi; schivarono contemporaneamente un calcio diretto al petto: Mira volò sopra l’avversario, Freed si abbassò.

Il primo ad attaccare fu il ragazzo.

«Darkness Flare Bomb! »

Il nemico venne scaraventato verso la maga.

«Evil Spark! »

L’avversario fu percorso da una scossa ad alto voltaggio e la ragazza, tenendolo per il petto, lo fece precipitare a terra insieme a lei.

« Inflamma! »

Mira fece appena in tempo a vedere un barlume in mezzo alla nube sollevata dall’impatto, che dovette schivare il pugno infuocato dell’avversario; ma non era finita.

« Flabrum! »

Un nemico alle sue spalle aveva invocato una spirale di vento che, unita alla polvere nell’aria, si era trasformata in un vero e proprio tornado di sabbia.

La ragazza sgranò gli occhi: non sarebbe riuscita a evitare l’attacco.

« Uomo! »

Esclamando ciò, Elfman si frappose fra la sorella e l’attacco e grazie al Take Over completo parò il colpo senza praticamente ricevere danni.

« Cosa volevi fare a mia sorella? » urlò il mago infuriato, in direzione del ragazzo poco lontano che aveva lanciato l’attacco « Beast Arm: Jet Black Sword! »

Elfman, nell’istante in cui il suo corpo stava tornando normale, si precipitò in avanti, con il braccio che iniziava a trasformarsi, e colpì il nemico con tutta la propria forza mandandolo al tappeto.

Il ragazzo si voltò in direzione della sorella « Tutto bene nee-chan? »

« Sì » sorrise « grazie » disse Mira riaprendo gli occhi.

La ragazza si lanciò in avanti, verso il fratello, prima ancora di gridare disperatamente « Attento! »

« Ahh » urlò rabbiosa Evergreen in direzione di Elfman « Non distrarti mentre combatti: sei inutile! Fairy Machine Gun: Leprechaun! »

I nemici che, da dietro al ragazzo, stavano per attaccarlo alle spalle furono spazzati via dall’intervento della maga, che sogghignò soddisfatta « È normale che debba fare tutto io? Sei impossibile! »

Elfman era evidentemente irritato « A chi dato dell’impossibile? » gridò il ragazzo « e tu che saresti? »

« Una fata » rispose soddisfatta la maga « che altro? Tu piuttosto che dovresti essere? » chiese pentendosi subito della domanda.

Infatti …

« Un uomo! » affermò sicuro il ragazzo.

Evergreen sospirò: la colpa era sua per averlo chiesto.

« Ohi! Non vi avevo detto di smetterla con queste discussioni da coppia sposata? » gridò Bickslow balzando nella loro direzione « Cavoli! Non vi accorgete neanche di essere circondati! » ridacchiò « Forza babies eliminateli tutti! »

Le bambole eseguirono: tutti i nemici che avevano circondato i ragazzi furono eliminati dai loro raggi laser.

Bickslow rise ancora « Così babies! » gridò portandosi di fronte ai maghi « scatenate un inferno! »

Era nel suo massimo momento di gloria, quando un pugno in testa lo fece rinsavire.

« Bickslow! » urlò Evergreen arrabbiata « se continui così friggerai anche noi! »

La discussione stava per degenerare, ma Mira intervenne, riportando l'attenzione di tutti allo scontro.

« Ragazzi, la battaglia! » gridò la ragazza poco lontana; non aveva ancora ripreso il volo e stava fronteggiando un gruppo di nemici decisamente troppo numeroso: tutto quello che poteva fare era schivare indietreggiando verso l’acqua.

« Nee-chan! » ; «Mira » urlarono insieme i suoi compagni.

« Sono troppi! » gridò l’albina « Levatevi di lì! »

La frase non aveva apparentemente senso, ma i ragazzi non esitarono a seguire il consiglio.

« Evil Explosion! »

L’acqua del mare roteò vorticosamente intorno alla maga, colpendo gli avversari vicini, fino a trasformarsi in un potente tornado che spazzò via tutti i nemici che poco prima stavano per attaccare Elfman e gli altri.

Mira ansimò: era un attacco devastante che in circostanze normali avrebbe lanciato senza difficoltà, ma adesso iniziava ad essere a corto di potere e di fiato.

Freed osservò un attimo la scena dall’alto: erano messi male. 

È vero che i loro nemici erano deboli, ma erano troppi; dovevano riuscire a farne fuori parecchi in poco tempo altrimenti non ce l’avrebbero fatta.

« Ignis! »

Il mago, nonostante stesse osservando cosa succedeva in basso, non si fece cogliere impreparato.

« Yami no Ekurityuru: Kyozetsu! »

Il fuoco fu rispedito al mittente, che si schiantò al suolo, e il mago tornò a concentrasi sulla battaglia cercando un modo per farla finita.

Il silenzio regnava sovrano già da un po’di tempo. 

A parte le poche parole che la ragazza aveva provato a scambiare con il Dragon Slayer e che si erano scontrate contro un freddo muro di monosillabi, la quiete l’aveva fatta da padrone.

Levy e Gajeel erano seduti sul cerchio everso della terra ad aspettare un eventuale attacco nemico, che si prospettava alquanto improbabile. Lily era andato a dare un’occhiata in giro.

Era una stupenda giornata di primavera: il sole splendeva alto nel cielo, stemperato soltanto dal vento fresco che agitava l’erba verde del campo.

Sì, era una bellissima giornata, ma, non sapevano spiegarsi il perché, a Gajeel e Levy, l’aria non era mai parsa così pesante.

La ragazza sospirò.

« Sembra che non attaccherà nessuno » costatò la maga.

« Già » disse Gajeel aggiungendo l’ennesimo monosillabo alla sua, già lunga, collezione.

Levy sospirò di nuovo: sapeva che il ragazzo non era noto per essere un gran chiacchierone, ma insomma, avrebbe potuto sforzarsi anche un po’di più! Quel silenzio la esasperava! Come faceva Gajeel a essere così calmo?

La ragazza corrugò le sopracciglia; lei non …

« Levy » bisbigliò il Dragon Slayer.

Quell’unica parola la riportò bruscamente alla realtà; si voltò e guardò il ragazzo, che fino a un minuto prima era muto come un pesce, con aria stranita: era contenta che avesse parlato, ma perché bisbigliare? La ragazza aveva una brutta sensazione.

« Levy! » sussurrò di nuovo Gajeel con tono più autoritario « ci sei? »

La maga annuì poco convinta.

« Due persone si stanno avvicinando a noi » disse serio il ragazzo « è da un po’che sono nei dintorni, ma adesso il loro odore è più forte: si stanno avvicinando »

Levy fece l’ennesimo sospiro della giornata. Chissà perché, se lo sentiva che il ragazzo non si era rivolto a lei solo per una piacevole conversazione.

« Lily dov’è? » chiese la ragazza.

« Non lo so » fece Gajeel indeciso «non sento il suo odore … »

« Probabilmente si è solo allontanato troppo » cercò di rassicurarlo Levy. 

La maga stava quasi per ridere al pensiero di lei che consolava il Dragon Slayer, ma si trattenne e chiese « Da dove vengono i nemici? »

Gajeel annuì « Da dietro » disse puntuale «probabilmente vogliono prenderci alle spalle. Quando te lo dico stai pronta a schivare, ok? »

« Ok » asserì decisa la maga. 

Non riusciva a percepire i nemici, tutto quello che poteva fare era confidare nel ragazzo; e non sapeva perché, ma nonostante tutto, non poteva fare a meno di credere in lui.



_.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._

N.d.A.

salve^^" scusate ank il ritardo^^" prometto k dp qst settimana andrà meglio^^(o almeno spero^^")

cmq ... per prima cosa: Grazie a tutti quelli che seguono e a quelli che commentano; in particolar modo grazie a Lucy_ Heartphilia, lollipoppy, KREAYTESSYA, Saralasse, Konan-chan, Ambra_the_witch e Happy_ per aver commentato lo scorso cap^^ grz 1000 :D

in ogni caso chiedo la vostra pietà(cm sempre^^") e vi invito a commentare(se potete^^): qualsiasi commento è accetto^^

il prossimo cap sarà lunedì/martedì prossimo^^ x ora vi lascio xD

whitemoon

ps: scusate tt gli incantesimi menzionati; so k rendano meno scorrevole la narrazione, ma mi piace troppo chiamarli per nome^^"

pps: x i disegni vale lo stesso discorso dello scorso cap... susate^^"

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Avviso ***


Vi prego non uccidetemi, so che sono secoli che non pubblico, ma vi garantisco k nn è per colpa mia ;_; mio papà mi ha fulminato il pc(lasciamo perdere cm ha ftt k mi prende il nervoso solo a pensarci T_T) ;_; sembrava k si potesse riaggiustare nel giro di poco, ma ormai sono già due settimane k qll del negozio dv l'ho portato dicono di tornare tra 7 gg T_T nn so qnd potrò riavere il mio amato pc e quindi nn so neanke qnd potrò pubblicare(ora sto scrivendo dal pc di una amica) ;_; scusate davvero, ma, cm potete immaginare, ank io preferirei k il mio computer fosse ank intatto... scusate ;_; spero di riaverlo la settimana prossima, ma vi avverto k è da 2 settimane k ho qst speranza ;_; sorry ank
whitemoon

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=995995