Memento mori

di OriharaNyah
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Memento mori ***
Capitolo 2: *** Dance of Death ***



Capitolo 1
*** Memento mori ***


Memento mori


Memento Mori è una notte buia, in cui ti svegli e ti senti scomodo, non riesci a capire dove ti trovi. Una notte senza stelle, coperte dalle nuvole, anche se questo non ha importanza perché tu non le vedresti comunque. Quando ti alzi di scatto per capire dove sei, vedi sfuocato e ti gira la testa. Non sai niente e altrettanto ricordi, percepisci solo l'aria umida e i respiri intorno a te. Il cuore inizia a batterti molto forte, pensi di stare per svenire e in un certo senso provi un po' di sollievo, ma invece non succede niente e tu continui a stare seduto ansimante in un luogo di cui non sai nulla. Il tuo respiro è perfettamente sincronizzato con il loro. Da lontano inizi a sentire una melodia, è inquietante. La tua sudorazione aumenta, e dopo un po' cominci a sentire il sudore che scende nella schiena, nella fronte, e questo ti fa tremare, ora hai freddo. Il suono sordo dei loro respiri si fa sempre più forte e nitido fino a percepirlo come un qualcosa di estremamente vicino, e così anche quella melodia. Dall'oscurità iniziano a spuntare piccole macchioline scarlatte, aumentano fino a tingere tutta la visuale di rosso. Ti senti assalito, e a quel punto non vedi né senti più nulla. Per ora sei solo svenuto, ucciderti o lasciarti in vita è una decisione che spetta a loro. Ma qualunque cosa accada, ricordati che devi morire.  





Probabilmente ho intenzione di continuare a scriverla.

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Capitolo 2
*** Dance of Death ***


Dance of Death


Lo scenario si sposta. Non siamo più nella foresta, non c'è più quell'atmosfera cupa. Ora sei lì, sdraiata in quel letto di ospedale, sei quella ragazza. O meglio, eri. Il tuo nome era Fukaeri, e vicino a te c'era una giovane donna, bellissima. I suoi capelli avevano una lieve sfumatura rossiccia ed erano raccolti in una coda di cavallo non troppo lunga. Nel viso grazioso, gli occhi color miele sembravano inghiottire ogni cosa e un leggero strato di efelidi le copriva elegantemente il naso. Indossava un camice bianco, sul quale era attaccata una targhetta con su scritto un nome, il suo probabilmente, e dall'aspetto pareva essere un'infermiera. Stava davanti al letto e si limitava a guardare Fukaeri senza fare nulla.
Passò ancora un po' di tempo, poi la ragazza si svegliò. Aprì lentamente gli occhi, si guardò intorno, e quando provò ad alzarsi si ristese portandosi una mano alla testa.
- Non dovresti alzarti così di scatto,- disse la giovane donna.
L'altra la guardò e si limitò ad annuire lievemente.
- Ho.. sonno.. - disse debolmente Fukaeri, poi chiuse gli occhi.
- È normale, riposati. Vedrai che starai meglio,- disse la donna, e sorridendo amorevolmente le mise un panno umido sulla fronte. -Io resterò qui accanto a te, Fukaeri. Se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiedere.-
Lei annuì, e si addormentò.
Fu un sonno scomodo e senza sogni. Il tempo passò come se non fosse mai trascorso. Dormì per quasi metà giornata, e si svegliò in piena notte. Le sembrò di non aver mai dormito. Invece di sentirsi meglio, stava peggio. Ancora più stanca. Cercò di alzarsi per guardarsi intorno, ma c'era buio pesto. Lo sforzo le vece venire una fitta lancinante alla testa. Si massaggiò le tempie e si infilò le mani tra i capelli. Si ricordò di ciò che le aveva detto la giovane infermiera, quindi non vedendola cercò di chiamarla. Sforzo vano, la voce non usciva, e lei si sentiva soffocare. Nell'oscurità risaltarono due macchie scarlatte, erano degli occhi. Una figura emerse dall'abisso nero e si avvicinò al letto.
- Oh, la tua salute sembra peggiorata. Stai tranquilla, devi aver preso una banale influenza di stagione.-
Si sedette nel letto e toccò la fronte di Fukaeri con le labbra. - Sei calda. Lascia che ti guarisca.-
La avvicinò a lei afferrandola per il colletto, e iniziò a sbottonarle la camicia del pigiama. La giovane ragazza non aveva la forza per poter reagire, era sul punto di perdere i sensi. Non poteva opporsi. Nel mentre, la giovane donna cominciò a passarle le labbra sul collo, baciandolo e seguendo con la lingua la forma dell'incavo tra il collo e la spalla. Fukaeri gemeva debolmente nella sua semi-coscienza.
Poi, ad un certo punto, la giovane donna spalancò la bocca e fece sporgere i suoi canini lunghi e affilati. Fu un attimo. I suoi denti sprofondarono nella carne, e iniziò a succhiare il poco sangue rimasto. Prosciugò dal suo corpo la linfa vitale.
Fukaeri, ormai privata di ogni energia, si accasciò al letto. Chiuse gli occhi, pensando che probabilmente non avrebbe più avuto modo di riaprirli.
Cadere, sprofondare e separarsi dalla vita. Come un'oscura, terribile danza di morte



Ringrazio vivamente i miei professori per avermi fatto venire l'ispirazione giusta per poter scrivere durante le ore di lezione.

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