Occultus amor

di HakunaMatata_3
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ricordi e partenze - Come tutto ebbe inizio ***
Capitolo 2: *** Brindisi nel cuore della notte ***
Capitolo 3: *** Una notte da Obliviare ***
Capitolo 4: *** Ceneri e promesse ***
Capitolo 5: *** La relazione del secolo ***
Capitolo 6: *** Punti di vista ***
Capitolo 7: *** Rifletti prima di agire ***
Capitolo 8: *** Suoceri e margherite ***
Capitolo 9: *** Tutto e niente ***
Capitolo 10: *** Peccato ***
Capitolo 11: *** Natale in casa Weasley ***
Capitolo 12: *** Domande ***
Capitolo 13: *** Sfide ***
Capitolo 14: *** Follia ***
Capitolo 15: *** Stupida ***
Capitolo 16: *** Scontri e incontri - La prima Strillettera di Rose Weasley ***
Capitolo 17: *** L'ennesimo sbaglio del Cappello Parlante ***
Capitolo 18: *** San Valentino ***
Capitolo 19: *** Cadaveri e fondi di tè ***
Capitolo 20: *** Lucy non deve sapere - Il peggior compleanno di sempre ***
Capitolo 21: *** La Giornata Nazionale della Posta ***
Capitolo 22: *** L’ultima coppa, l’ultimo esame, l’ultima traversata ***
Capitolo 23: *** Amore nascosto ***



Capitolo 1
*** Ricordi e partenze - Come tutto ebbe inizio ***


Capitolo 1:
Ricordi e partenze - Come tutto ebbe inizio

 ***(Rose Weasley)
Chiudo la porta dello scompartimento miracolosamente vuoto che abbiamo trovato. Sistemiamo i bauli sulle reticelle e ci guardiamo negli occhi.


<< Ce l’abbiamo fatta, Al! >> dico entusiasta.
Albus mi sorride di rimando: << Insieme, come sempre. Sicura di non voler venire?
>>
Scuoto la testa: << Però pranziamo insieme. Vero? >>


Albus sorride nuovamente << Certo >> ed esce dallo scompartimento per raggiungere suo fratello e gli altri cugini. Mi siedo con la schiena contro i pannelli della porta scorrevole, le gambe incrociate sul sedile ospitano il libro che mi ha dato mia madre poco prima di uscire di casa. Ho appena aperto la prima pagina del volume, Storia di Hogwarts, che la porta dello scompartimento si apre ed entra un ragazzino seguito da un baule. Probabilmente non si è accorto della mia presenza, sono rannicchiata in un angolo dello scompartimento. Lo osservo mentre alza il baule per caricarlo sulla reticella.

<< Serve una mano?
>> chiedo, sorridendo poi all’espressione impaurita del ragazzo.
<< Non credevo fosse occupato, scusa.
>> dice il ragazzo, prendendo nuovamente il baule e trascinandolo verso la porta.
<< Puoi restare, se ti va. Sono Rose Weasley
>> dico tendendo la mano.
<< Scorpius
>> risponde lui stringendola.
<< Scorpius e poi?
>>
<< Malfoy >> dice lui a testa bassa.
<< Vuoi una cioccorana? Ne ho a vagonate
>>.

L’ho riconosciuto, ovviamente. Mio padre me l’ha indicato nemmeno mezz’ora fa alla stazione.
Cerca di batterlo in tutti gli esami. Non dargli troppa confidenza.Perché, poi?
Riapro il libro, voglio almeno scriverci il mio nome, sotto quello della mamma, lasciato lì anni prima con una grafia elegante e chiara. Apro il baule e cerco la piuma che mi ha regalato Albus. Dov’è finita? L’ho usata prima, ho lasciato un biglietto sul comodino di Hugo… Perfetto!


Mi schiarisco la voce: << Scorpius, hai una piuma? >>
<< Come? >>
<< Una piuma. Per scrivere >>
<< Oh, certo.
>>

Riapro il libro e leggo il nome di mia madre sopra quello che ho appena scritto.

Hermione Granger
Rosaline Weasley

Ecco fatto. << Grazie… Ti va di giocare a scacchi? >>.

Cosa mi è preso? Non potevo semplicemente restituirgli la piuma? Non potevo tornare al libro o mangiare una cioccorana guardando fuori del finestrino, come ha fatto il ragazzo fino a questo momento? Ma che compagna di viaggio sarei stata? Certo, non avrei mai immaginato di trascorrere il mio primo viaggio verso Hogwarts giocando a scacchi con un perfetto sconosciuto, ma l’educazione e la gentilezza vengono prima di tutto.

<< Ehm... Sì, perché no?
>>mi risponde Scorpius sorridendo.


 
***(Albus Potter)
 Avanzavo verso la metà del treno per raggiungere lo scompartimento indicatomi da James, ma non faccio altro che pensare a Rose. Al, lasciale un po’ di tempo per abituarsi all’idea. Va’ con Jamie e gli altri, se ne ha voglia verrà con te.Le parole di mia madre mi risuonarono nella testa, finché non sento una risata contagiosa e meravigliosamente familiare. Apro la porta scorrevole dello scompartimento sovraffollato dove si trovano i miei parenti: ma cugina Dominique, timida e riservata, è seduta compostamente e guarda fuori del finestrino; accanto a lei suo fratello Louis, anche lui diretto a Hogwarts per la prima volta; di fronte a loro Fred e James, Grifondoro pronti per il secondo anno come Dominique; Roxanne, sorella minore di Fred, sonnecchia appoggiata al finestrino. Sembrano tutti a loro agio, chiacchierano allegramente insieme a Lorcan e Lysander Scamandro, amici storici dei Weasley e dei Potter. Mi lascio cadere nel sedile accanto a quello di Lorcan mentre James mi chiede di Rose.
<< La raggiungo per pranzo, sta leggendo.
>>
Tutti si voltano a guardarmi, tranne Dominique, che continua a guardare il paesaggio.
Evidentemente non se lo sarebbero mai aspettato, penso. Abbandonare mia cugina, nonché mia migliore amica, nel primo viaggio verso Hogwarts, l’avventura che sogniamo da quando Teddy ci ha messo piede per la prima volta.
Scrollo le spalle e prendo a chiacchierare con i gemelli Scamandro, controllando di tanto in tanto l’orologio per non arrivare tardi all’appuntamento con Rose.




***(Scorpius Malfoy)
Studio le sue mosse, non posso farne a meno. È brava, non ha alzato gli occhi dalla scacchiera nemmeno per un secondo, dopo la disposizione dei pezzi. Mi sta letteralmente disintegrando. Osservo i capelli rossi e ricci della ragazza di fronte a me che le coprono il viso, nascondendo gli occhi che sicuramente stanno saettando da una parte all’altra della scacchiera per decidere la mossa migliore.


Dal poco che abbiamo parlato in un’ora di viaggio, ho scoperto che la ragazza, Rose, adora leggere, è simpatica e ha un rapporto speciale con suo cugino, un certo Albus, che è chi sa dove sul treno.
<< Se è il tuo migliore amico perché eri da sola qui?
>> mi era sfuggito mentre disponevamo i pezzi per la seconda partita.
<< È con i miei cugini
>> aveva risposto semplicemente lei, mangiandomi un pedone senza darmi nemmeno il tempo di riflettere sulla prima mossa da fare.


Il viso della ragazza riemerge dal groviglio disordinato che ha in testa, pianta gli occhi azzurri nei miei e sorride.
 

***(Rose Weasley)
<< Scacco matto >>
<< Prego? >>
<< Scacco matto >>
<< Impossibile >> mi risponde il ragazzo cercando una via d’uscita per il suo re, ma il mio alfiere procede minaccioso verso di lui e, senza troppe cerimonie, lo scaraventa giù dalla scacchiera.


Quante partite abbiamo giocato? Non saprei dirlo. So solo che, in quanto figlia di Ronald Weasley, non ho perso nemmeno una volta. Deve essere passato parecchio tempo, però, perché nello stesso istante in cui avviene il massacro del re di Scorpius, mio cugino entra stupito nello scompartimento.

***
(Albus Potter)
All’inizio l’avevo trovato antipatico. Avrei dovuto viaggiare con Rose, non con Rose e Scorpius. Che nome patetico, poi! Certo, il nome Albus non è migliore, ma può essere sostituito tranquillamente con “Al”. “Scorp” abbreviato, invece, è quasi peggio del nome tutto intero.

Mi sento minacciato dalla presenza di quello sconosciuto (sconosciuto per me, dato che Rose continua a chiacchierare con quel ragazzino): possibile che Rose, timida, introversa, intelligente,
mia, abbia trovato un amico prima di me? Mi avrebbe sostituito presto con lui o sarebbe stata un’amicizia occasionale, solo il tempo di arrivare a Hogwarts?

Hogwarts… con un po’ di fortuna, io e Rose saremmo stati smistati nella stessa Casa (ci speriamo da sempre) e Scorpius sarebbe finito da un’altra parte, in un altro dormitorio, con altre persone… lontano da me e da mia cugina, insomma.

Nonostante l’antipatia nei confronti del ragazzino, prendo a chiacchierare con lui e Rose, pranziamo insieme e riprendiamo a chiacchierare… È un lungo viaggio, dopotutto.

Mai avrei immaginato ciò che sarebbe accaduto appena varcata la soglia del Castello.

Mai avrei immaginato di vedere Louis, Lysander e Lorcan tra i Corvonero.
Mai avrei immaginato che Rose, insieme a Roxanne, avrebbe seduto al tavolo dei Grifondoro.
Mai avrei immaginato di guardarli con tristezza dalla destra Scorpius, seduto dall’altra parte della Sala, tra i Serpeverde.
Mai avrei immaginato che il nome di Scorpius Malfoy sarebbe figurato tante volte negli anni insieme al mio e mai avrei immaginato che Rose avrebbe iniziato, dopo due anni di scuola, a detestare cordialmente quello che sarebbe diventato il mio migliore amico...


<< Vado a cambiarmi >> dico a Rose, intenta a leggere un libro. << Scorpius dovrebbe essere già qui… >>
<< Fa’ in fretta >> mi risponde lei, girando una pagina molto rumorosamente, per sottolineare, in modo abbastanza superfluo, il fatto che non gradisce l’idea di trascorrere il viaggio verso Hogwarts (l’ultimo viaggio verso Hogwarts) in compagnia di Scorpius, come l’anno prima. E quello prima, e quello prima ancora e ancora… come tutti gli anni, insomma.
Alzo gli occhi al cielo e, divisa sotto braccio, mi avvio verso la metà del treno, dove ci sono i bagni.


***(Scorpius Malfoy)                 
Trovo Rose da sola, intenta a leggere un libro, e mi torna in mente il nostro primo incontro. È seduta esattamente come sei anni fa, le gambe incrociate sul sedile e un buon libro tra le mani.

<< Dov’è Al? >> le chiedo senza sprecarmi in inutili saluti e sorrisi che agli occhi della ragazza apparirebbero sicuramente falsi.
<< Cinque minuti e sarà qui, è andato a cambiarsi >>.
<< Tu, invece, non hai perso tempo: siamo appena partiti e sei già pronta. Vuoi sfoggiare da subito i tuoi abiti e la spilla da Caposcuola? >> chiedo prendendo posto di fronte a lei.

Non posso farci niente, è più forte di me. Devo, devo punzecchiarla, prenderla in giro ad ogni costo, in qualsiasi momento. Non posso farci niente, è più forte di me. È una specie di istinto naturale, come quando sento un rumore strano e metto subito mano all’impugnatura della bacchetta: appena vedo Rose Weasley, devo dirle qualcosa per infastidirla. Mi sento un bambino, a volte, ma scaccio subito il pensiero quando lei mi risponde per le rime.

<< Nemmeno tu, a quanto pare, avevi tanta voglia di aspettare per, com’è?... sfoggiare i tuoi abiti e la spilla da Caposcuola >> dice Rose lanciandomi una rapida occhiata per poi tornare al suo libro.

***(Rose Weasley)
L’ho promesso. Ho fatto una promessa a me stessa, mi sono impegnata per le ultime due settimane, ho immaginato le situazioni più assurde, gli insulti e le offese peggiori. Ho promesso che non avrei mai più rivolto la parola a Scorpius Malfoy per tutto l’anno scolastico, a meno che non si fosse trattato di una decisione riguardo alle ronde, o qualcosa che avrebbe riguardato comunque la scuola.
Il mio proposito è miseramente fallito.
<< Tra dieci minuti ci aspettano negli scompartimenti dei Prefetti… >> mi dice.
Annuisco.
<< …E non credo che Al tornerà qui, dopo essersi cambiato >>.
Annuisco di nuovo.
<< Oh, a proposito. Tuo cugino mi ha… >>
<< Sto cercando di leggere, Scorpius >> dico interrompendolo. Sollevo lo sguardo dal libro e mi giro verso di lui, che mi da le spalle mentre carica il baule sulla reticella.
 
<< Serve una mano? >> gli chiedo, acida. Noto che lui si è irrigidito e, mentre cerco di capire il motivo, mi ricordo del nostro primo incontro. Non posso fare a meno di scuotere la testa, sorridendo al ragazzo che ora mi guarda.
 
<< Sarà meglio andare >> mi dice ricambiando il sorriso e aprendo la porta dello scompartimento. Ripongo il libro e mi alzo per seguirlo.

***(Albus Potter)
Mentre cammino lungo il treno penso a qualche scusa plausibile da usare con Rose. Rose mi avrebbe ucciso. No, peggio. Rose mi avrebbe lanciato la Maledizione Imperius, costringendomi a fare le cose più ridicole (o le più pericolose?). Poi mi avrebbe colpito con la seconda delle Maledizioni senza perdono. Poi mi avrebbe ucciso. Ma senza magia, questa volta: a mani nude. Perché ciò che sto per fare in questo momento farebbe incazzare Rose, e far incazzare Rose Weasley non è nella lista delle cose da fare stilata da tutti quelli che desiderano una vita tranquilla. Penso alla mia lapide e rabbrividisco: “Albus Severus Potter. Morto a 17 anni per aver lasciato sua cugina e il suo migliore amico nello stesso scompartimento per tutto il viaggio verso Hogwarts”. Ma, arrivato verso la coda del treno, con la divisa di scuola ancora in mano, non posso non sorridere. Apro la porta scorrevole di uno scompartimento e, mentre la divisa cade dalle mie braccia, mentre abbraccio Christina Harris e la bacio, il pensiero di Scorpius, di Rose, della furia di quest’ultima e della mia lapide sparisce così come si è formato.

***(Scorpius Malfoy)
La ronda non è stata particolarmente faticosa: ho solo tolto cinque punti a un mio compagno di Casa (intento a far lievitare un piccoletto di Tassorosso) ed evitato di disturbare Al e Christina (molto presi dalla loro attività decisamente non verbale). Nonostante non avessi fatto nulla di impegnativo, mi stendo sui sedili dello scompartimento che condivido con la Grifondoro e chiudo gli occhi, mentre la ragazza prende posto di fronte a me e riprende la lettura interrotta poco fa.
<< Me lo presteresti? >> le chiedo, ancora con gli occhi chiusi, una punta ironica nella voce che Rose non coglie.
<< Cosa? >>
<< Il tuo libro >>
<< Perché dovrei? >>
<< Perché ormai lo sai a memoria >>
<< Quindi? >>
<< Quindi cosa? >>
<< Idiota >> borbotta Rose, girando una pagina.

***(Rose Weasley)
Il resto del viaggio è stato tranquillo. Scorpius non ha parlato più, se non per ricordarmi delle perlustrazioni o per offrirmi una cioccorana. Ha guardato fuori del finestrino mentre continuavo a leggere, finché il cielo non si è oscurato completamente e io sono stata costretta a riporre il libro nel baule, alzandomi sulle punte per evitare di doverlo togliere dalla reticella portabagagli sopra la mia testa.
La pioggia cade fitta, senza sosta, mentre il freddo si impossessa dello scompartimento. Mi alzo per prendere il mantello pesante dal baule che, oscillando sulla reticella, cade riversando tutto il suo contenuto. Il treno si è fermato alla stazione di Hogsmeade.
<< Potresti anche darmi una mano, Scorpius >> dico al ragazzo mentre raccolgo un paio di guanti e dei libri dal pavimento. Scorpius sbuffa e inizia a gettare a casaccio alcuni vestiti nel baule. Dopo qualche secondo scoppia a ridere e io, infastidita, mi giro verso il ragazzo con aria seccata, per immobilizzarmi subito dopo. Dominique Weasley la pagherà cara, poco ma sicuro.
 
***(Albus Potter)
Scendo dal treno con il baule di Christina, la accompagno a una carrozza e corro a recuperare il mio bagaglio dalle mani di un sorridente Scorpius. Al suo fianco c’è una Rose insolitamente zitta che continua a guardarsi i piedi.
<< Finalmente, Al! >> dice il mio migliore amico continuando a sorridere. Mia cugina si limita a guardarlo male passandogli accanto trascinando il suo baule. Scorpius lascia il mio bagaglio sulla piattaforma e si affretta a inseguire Rose per poterle portare il baule. Lei gli pesta il piede e si dirige verso la carrozza su cui sta salendo nostra cugina Roxanne. Scuoto la testa mentre mi avvicino a uno Scorpius che saltella sul posto maledicendo Merlino, Morgana e Circe ed entro nella carrozza dove ci aspetta Christina che ridacchia per la scena che ha appena visto.
 
<< Cosa le hai fatto? >> chiedo a Scorpius con un sorriso mentre ci dirigiamo al tavolo dei Serpeverde. Entrambi ci voltiamo verso il tavolo situato nella parte opposta della Sala Grande, dove siedono Roxanne, Rose, Hugo e Lily. La prima ride per qualcosa che Rose, arrabbiata, le sta raccontando.
<< Volevo solo essere gentile! Le erano cadute tutte le sue cose dal baule e l’ho aiutata… >>
<< Solo che? >>
<< …solo che c’era anche un… completo… e ho detto qualcosa tipo “Complimenti, Rosie” e poi… >>
<< Va bene, ho capito… Povera Rose >>. Il Serpeverde biondo ghigna per poi concentrarsi sulla cena. Viaggio con lo sguardo lungo il tavolo dei Corvonero, dove incontro lo sguardo di Christina, seduta vicino a Lysander Scamandro. Le sorrido e prendo a mangiare il pollo, pensando al mio letto e alla dormita che avrei fatto di lì a qualche minuto.
 
***(Rose Weasley)
<< E poi mi sono girata e lui stava esaminando quel maledetto completino nero che mi ha regalato Domi >> dico, mentre Roxanne di fronte a me scoppia a ridere.
<< Non è divertente >> sibilo, sgranando poi gli occhi e sorridendo a mia cugina: << Come mai Lysander sta parlando con la Harris? >> chiedo innocentemente. Roxanne alza la testa di scatto e punta gli occhi in direzione del ragazzo biondo che ride per qualcosa che la sua compagna di Casa gli sta dicendo. Con le sopracciglia leggermente inarcate, Roxy si gira verso Lily e prende a parlare con lei e Hugo. Sorrido e guardò nuovamente Lysander: è l’unico ragazzo in tutta Hogwarts a criticare il carattere di Roxanne definendolo immaturo, quando tutti la trovano simpatica e geniale. Ironia della sorte, è anche l’unico ragazzo che interessi a mia cugina, che non sa della relazione tra Albus e la Harris, di cui siamo a conoscenza solo io, Lysander e Scorpius. Al pensiero del ragazzo, il sorriso sparisce dalle mie labbra lasciando il posto a un cipiglio molto più visibile di quello di Roxanne. Senza aspettare la fine della cena, mi alzo da tavola per dirigermi alla torre dei Grifondoro e alla mia nuova stanza da Caposcuola. Appena arrivata mi getto sul letto pensando alle lezioni del giorno dopo. Chiudo gli occhi, pronta ad addormentarmi, quando mi ricordo della ronda notturna. Sospiro e mi alzo dal letto per raggiungere Scorpius e pattugliare i corridoi insieme.

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Capitolo 2
*** Brindisi nel cuore della notte ***


Capitolo 2:
Brindisi nel cuore della notte


***(Scorpius Malfoy)
La scuola è ormai iniziata da due settimane, durante le quali gli insegnanti non hanno fatto altro che parlare dei M.A.G.O..
È mercoledì e non riesco a capire come mai mi sento così affaticato. Mi volto verso la figura che dorme accanto a me coperta dal lenzuolo e capisco: è stata una notte alquanto movimentata.
Mi alzo, mi lavo e mi vesto senza più guardare Emily Keller. Esco dalla mia stanza da Caposcuola e scendo in Sala Comune, dove mio cugino, Michael Zabini, mi aspetta insieme a David Nott e Al.
<< Allora, Mike, com’è andata con Melinda? >> chiedo raggiungendoli.
<< Alla grande >> borbotta Albus << non mi hanno fatto chiudere occhio >>.
<< Andiamo, Al, l’ho fatto per farti divertire un po’! >>
<< Ti ringrazio per il pensiero, Michael, ma, sul serio, usa il Muffliato la prossima vol… >>.
<< Bla bla bla >> lo interrompe David << E tu, Scorp? >>
<< Emily Keller, Corvonero, credo. Non male, te la mando mercoledì prossimo >>. E, chiacchierando, ci avviamo in Sala Grande per la colazione.
È un bel mercoledì, il sole splende sopra il soffitto incantato della Sala Grande. Troviamo Rose ad aspettarci vicino al tavolo dei Serpeverde.
<< Buongiorno >> dicono i tre in coro, poi Michael si avvicina al tavolo e prende posto accanto a sua sorella Amber, seguito da David.
<< Andiamo? >> chiede Al indicando il tavolo e osservando preoccupato le occhiate di fuoco che sua cugina mi sta lanciando.
<< Ho già mangiato >> ribatte acida. << Ci vediamo a lezione >> e si incammina verso i sotterranei, diretta all’aula di Pozioni. Al mi guarda con una mano sul fianco e un piede che batte minacciosamente a terra.
<< Non le ho fatto niente! >> ribatto sulla difensiva ma, quando vedo il sopracciglio dell’altro inarcarsi, borbotto un “va bene, ho capito” e mi affretto a raggiungere Rose, mentre un soddisfatto Albus prende posto di fronte a Mike e Amber imburrandosi una fetta di pane.
 
***(Rose Weasley)
Mi lascio cadere su una sedia e inizio a prendere il mio materiale. Qualche secondo dopo sento la sedia accanto alla mia spostarsi e vedo Scorpius sedersi accanto a me e prendere libro, piuma e pergamena.
<< Cosa ho fatto stavolta? >> chiede con un ghigno e un tono annoiato che fa fallire, come sempre, il mio proposito di ignorarlo.
<< Cosa hai fatto? Cosa NON hai fatto! Dov’eri ieri notte? >>
Scorpius è sconvolto.
<< Nella mia stanza, in dolce compagnia di Emily Keller. Ti spiace? >>
<< Certo che no, idiota! >> dico guardandolo disgustata. Cosa crede? Io non sono una di quelle oche che si girano al suo passaggio, adoranti, cercando di farsi notare per poter poi trascorrere una nottata insieme a lui, come quell’idiota di Emily Keller o Melanie Foster o Jaquiline Stuart o tutto il resto della popolazione femminile di Hogwarts. Popolazione femminile che dal letto di Scorpius passa a quello di Michael Zabini e viceversa. Disgustoso.
<< Che ti importa, allora? >> chiede lui irritato.
<< Mi importa perché avresti dovuto pattugliare i corridoi insieme a me. Il terzo piano è tuo, miseriaccia! Sono stata pietrificata lì e nascosta dietro un’armatura da quell’idiota di Carl Jackson dopo aver tolto dieci punti a Tassorosso. Mi ha trovata Roxanne mezz’ora fa. >>
Continuo a guardarlo con aria truce, sostituendo il mio sguardo ostile con uno incuriosito quando gli sento dire << Jackson di Tassorosso? Tienimi il posto >> e lo vedo uscire dall’aula. Un quarto d’ora dopo si accosta al banco insieme ad Albus e si siede alla mia sinistra. Dopo l’ora di Pozioni mi dirigo a Trasfigurazione mentre i due ragazzi raggiungono l’aula di Incantesimi. Cerco un posto il più lontano possibile dal gruppo dei Tassorosso del settimo anno, sedendomi vicino a Roxanne e Helena Summers, nostra compagna di dormitorio. Ma Carl Jackson non si presenta né alla lezione di Trasfigurazione né a quelle successive né a pranzo. Carl Jackson sta penzolando allegramente (mica tanto) dalla Torre di Astronomia, totalmente Confuso.
 
***(Albus Potter)
 << Ti decidi a parlare o devo rubare il Veritaserum alla Byrer*? >> sbotto mentre ci sistemiamo negli ultimi banchi dell’aula di Incantesimi sotto gli sguardi adoranti delle Tassorosso.
<< Te l’ho già detto, Al: me la sono ritrovata in biancheria nella stanza, cosa avre… >>.
<< Lo so, questo me l’hai già detto >> lo interrompo. << Io parlavo di prima. Cosa ti ha detto Rose? >>
<< Be’, invece di passare la nottata con la Keller avrei dovuto passarla con tua cugina >> risponde. << Per la ronda! >> si affretta poi ad aggiungere.
<< E quindi? >> chiedo, agitando un braccio in direzione dei nostri compagni di dormitorio.
<< Andiamo, lo sai com’è fatta, no? Si è arrabbiata e mi ha urlato contro >>
<< Devi smetterla Scorp. La allontanerai soltanto >>. Non lo sto rimproverando, anzi, è un consiglio.
<< Cosa vuoi dire? >> chiede aggrottando le sopracciglia. Io mi limito ad alzare le spalle, mentre l’anziano professor Vitious prende posto dietro la cattedra e inizia a parlare con un tono stridulo e stanco.
All’ora di pranzo mangio in fretta per poi precipitarmi al primo piano e chiudermi in uno sgabuzzino. Pochi minuti dopo mi raggiunge Christina che mi sorrise prima di chiedermi: << Come stai? >>. << Bene, adesso >> rispondo, poi prendo a baciarla. Un pensiero attraversa la mia mente. So che è sbagliato, ma ci penso lo stesso…
Io e Chris stiamo insieme da tre mesi e sono in pochissimi a saperlo: Lysander, che ci ha fatto conoscere, Rose e Scorpius. È poco tempo, ma amo Christina, ne sono sicuro, così come sono sicuro di un’altra cosa… Mentre le bacio il collo porto una mano su di un fianco esercitando una certa pressione. La faccio appoggiare con la schiena contro la parete del piccolo ripostiglio e inizio a massaggiarle una coscia quando, arrivato al sedere, sono invaso dall’insicurezza. Forse è troppo presto. Forse non vuole. Christina, che ha capito le mie intenzioni, mi sorride e annuisce, per poi sfiorarmi le labbra con le sue. << Ti amo Chris >> le sussurro, mentre le alzo leggermente la gonna. << Anche io >>.
…La pausa pranzo più riuscita di sempre, mi ritrovò a pensare mentre ci dirigiamo insieme verso i sotterranei, lei per raggiungere le compagne del settimo anno per un’ora di Pozioni, io per approfittare dell’ora buca che ho con Michael e David per ripensare al momento appena trascorso.
 
***(Scorpius Malfoy)
Sto aspettando Rose fuori la Sala Grande. Quando la vedo avvicinarsi le faccio un cenno con la testa, mentre lei alza gli occhi al cielo e mi raggiunge con aria seccata: << Cosa vuoi? >>
<< Andiamo? >>
<< Dove?>> chiede aggrottando la fronte.
<< Antiche Rune >> le rispondo inarcando un sopracciglio con fare ovvio.
<< Antiche Rune >> dice Rose facendomi il verso e incamminandosi con me verso il secondo piano.
La classe di Antiche Rune del settimo anno conta cinque studenti: me, Rose, Lysander Scamandro e due sue compagne di casa, Caroline Keller, cugina di Emily Keller, e Miranda Little. L’insegnante ci mette subito al lavoro, separando i banchi e dandoci brani diversi da tradurre. Due ore più tardi, mentre Rose, Lysander, Caroline e Miranda si dirigono alle serre e io all’aula di Storia della Magia, la voce magicamente amplificata della McGranitt risuona per tutto il Castello: << I Capiscuola Malfoy, Scamandro e Weasley sono pregati di raggiungere l’Infermeria. Immediatamente >>. Salutiamo le due Corvonero e camminiamo a passo spedito verso l’Infermeria, seguiti da occhiate curiose e vari bisbigli. Varcata la soglia, troviamo la McGranitt, Madama Robins e Sarah Gorey, Caposcuola di Tassorosso, attorno a un letto. << La ringrazio, signorina Gorey >> sta dicendo l’anziana preside, << e la prego di non riferire a nessuno ciò che ha sentito. Può andare. Weasley, Malfoy, nel mio ufficio >> aggiunge furente dopo che la ragazza è uscita e allontanandosi dal letto, dove vedo Carl Jackson addormentato. Mentre una spiacevole sensazione si impossessa piano di me, sento Lysander chiedere: << E io? >>
 << Tu inizi oggi l’apprendimento. Eccoti il camice e gli orari. Per oggi salti Erbologia >> dice Madama Robins mentre la preside precede Rose e me fuori della stanza.
 
***(Rose Weasley)
La McGranitt è furiosa. Appena arrivati nel suo ufficio ci lascia sulla soglia e prende a sistemare vari fogli sulla scrivania. Dopo un po’ si volta verso Scorpius. << Dovrei toglierti la spilla, Malfoy >> dice in tono deluso. Non ci sto capendo niente e mi limito a guardare Scorpius che poggia la spilla sulla scrivania, aprendo la bocca. << Vorrei comprendere il suo ruolo in questa vicenda, signorina Weasley. Il signor Jackson ha borbottato il suo nome prima che una pozione lo facesse addormentare >> dice la preside interrompendo Scorpius, che si affretta a rispondere al posto mio: << L’ha attaccata >>. La McGranitt sembra sorpresa. << È vero, signorina Weasley? >>
<< Be’ >> inizio << Ieri notte, verso l’una, durante la ronda, ho sentito dei rumori al terzo piano e ho trovato Carl Jackson che passeggiava. Ho tolto dieci punti alla sua casa e gli ho intimato di tornare a letto. Mi sono voltata per tornare indietro e ho sentito che diceva Petrificus Totalus e poi sono caduta. Mi ha nascosta dietro un’armatura. Mi ha trovata mia cugina Roxanne stamattina >>. La McGranitt è sconvolta. Non si sa come, trova la forza per muovere la bacchetta e far apparire un foglio che legge e che porge, poi, a Scorpius. << Perché eri tu a pattugliare il terzo piano, signorina Weasley? >>

***(Scorpius Malfoy)
Il foglio che ho in mano scivola sul pavimento. Vi sono chiaramente scritti i turni stabiliti il primo giorno in treno: il mercoledì e il sabato io e Rose siamo impegnati nella perlustrazione tutta del Castello, eccezion fatta per il terzo piano, assegnato a me, e il secondo, cui avrebbe dovuto provvedere Rose.
Non mi sono presentato per il pattugliamento, ho indirettamente contribuito all’aggressione ai danni di Rose, ho Confuso e appeso uno studente a una Torre, ho ospitato una studentessa (di un’altra Casa e più piccola di un anno) nella mia stanza da Caposcuola. Come minimo dovrei essere espulso, ed è solo la seconda settimana.
<< Eravamo al terzo piano e dovevo andare in bagno. Abbiamo pensato di scambiarci i piani e Scorpius si è offerto di controllare anche il primo. Ho incontrato Jackson quando sono uscita dal bagno >>. Sgrano gli occhi in direzione di Rose, ma mi ricompongo poiché la preside ha preso ad osservare entrambi.
<< Molto bene. Cinquanta punti in meno a Serpeverde, per aggressione a uno studente e utilizzo offensivo della magia. Cinquanta punti in meno a Tassorosso per aggressione a un Caposcuola e utilizzo offensivo della magia. Punizione di un mese, signor Malfoy. Domani sera alle 20 qui. Il signor Jackson ti farà compagnia non appena uscirà dallo stato di shock in cui riversa. Signorina Weasley, dopo una notte Pietrificata dietro un’armatura è consigliabile una visita in Infermeria. Signor Malfoy, tu la accompagnerai e chiederai scusa al signor Jackson. Potete andare. >>
 
Usciti dall’ufficio della preside, Rose si incammina velocemente verso l’Infermeria, ma la raggiungo subito e mi paro davanti a lei.
<< Per quale motivo mi hai coperto? >> le chiedo.
<< È quello che vorrei sapere >>
<< Be’, potrei aver appeso Jackson per le mutande alla Torre di Astronomia… >>
<< TU COSA? >> la voce di Rose riecheggia per tutto il corridoio. << E perché l’hai fatto? >>.
Già. Perché? Avrei potuto semplicemente sedermi accanto a lei, questa mattina, o raggiungere Al per mangiare almeno un biscotto per colazione. E invece ho rischiato l’espulsione. Il motivo, però, continua a sfuggirmi.
 
O, almeno, in parte: la scorsa estate Al aveva convinto Rose ad andare in campeggio per una settimana con lui e me per le ultime vacanze che avrebbero preceduto il nostro ritorno a Hogwarts. E così, dopo aver ottenuto il primo turno in bagno e il letto matrimoniale da condividere con il cugino, Rose era partita con noi. Avevamo montato la tenda su una spiaggia, applicato i necessari incantesimi respingi Babbani… et voilà. Una delle più suggestive spiagge del sud del Regno Unito era completamente nostra. Nonostante avessi continuato a punzecchiare Rose e a prenderla in giro, avevo capito da subito che c’era qualcosa che non andava. Albus si allontanava sempre più spesso, lasciandoci soli, per comparire ore dopo, trattenersi per un’oretta e scomparire di nuovo. Sia Rose che io fummo sorpresi di trovare Albus seduto al tavolo della colazione la mattina del quarto giorno di vacanza. << Forza, stamattina ho voglia di nuotare. E non ammetto obiezioni >> aveva detto Appellando i nostri costumi da bagno e lanciandomeli. Avevo tirato un bikini nero a Rose e scrollato le spalle, mentre la ragazza lo aveva afferrato ed era entrata in bagno per cambiarsi.
Quasi soffocai con il latte alla vista di Rose, in costume, rossa di imbarazzo e… bella. Non avevo mai preso in considerazione l’idea che Rose fosse una ragazza e che, quindi, aveva qualcosa che avrei potuto apprezzare in modo particolare. Lì, però, era diverso. Con Rose lì davanti, con due pezzi di stoffa a coprire ciò che davvero mi interessava, non potei far altro che pensare che no, Rose non era solo la saccente e noiosa cugina di Albus Potter. Non più. Nel giro di una settimana, Rose Weasley era diventata la mia ossessione.
 
Mi accorgo di avere la bocca socchiusa e lo sguardo leggermente vacuo. Quando mi riscuoto dal ricordo dell’estate precedente, ci metto un po’ a ricordarmi la domanda di Rose.
<< Non ne ho idea >> rispondo incamminandomi. Lei mi segue e non dice più una parola.
 
***(Albus Potter)
<< Alle dieci da te, Scorp, devo raccontarvi una cosa. Ti ho portato il Mantello, Rosie >> sussurro sovreccitato ai miei due migliori amici. Entrati in Sala Grande Rose si limita ad annuire e raggiungere i Grifondoro per la cena mentre io e Scorp ci dirigiamo dall’altro lato della Sala per sederci con i nostri compagni di Casa.
<< Perché finiamo sempre con lo stare da me? Anche Rose ha una stanza tutta per sé, potremmo andare da lei qualche volta. E poi perché proprio stasera? >> dice Scorpius nervoso.
<< Mi spiace rovinarti la piazza stasera, amico, ma ho davvero bisogno di parlarvi >> rispondo. << E poi non andiamo da Rosie perché il Mantello è troppo piccolo per noi due, almeno lei ci sta tranquillamente senza caviglie di fuori o cose del genere. E non dimenticare l’incanto delle scale dei dormitori femminili >>.
<< Sul serio, Al, andiamo da Rosie. I dormitori dei Capiscuola non dovrebbero avere incantesimi >>.
<< Non vorrei essere io a scoprirlo. Ma ora perché non mi dici cosa voleva la McGranitt? >>.
<< Mi ha messo in punizione per la storia di Jackson. Mi ha tolto 50 punti per aggressione ai danni di uno studente e utilizzo offensivo della magia. E mi ha tolto la spilla >> dice Scorpius distogliendo lo sguardo.
<< Oh >> rispondo in tono neutro. << Be’ mi sa che dovremo davvero passare la serata da Rose >> dico alzandomi e dirigendomi verso mia cugina. Dopo averle spiegato la situazione, la vedo mordersi nervosamente un labbro. Si alza, dice << Alle dieci da Scorpius >> e si avvia fuori della Sala con passo deciso.
 
Alle dieci in punto io e Scorpius ci alziamo dal divano della Sala Comune che stiamo occupando ed entriamo nella stanza dove, pochi minuti dopo, vediamo Rose apparire da sotto al Mantello dell’Invisibilità. La ragazza lancia qualcosa a Scorpius e si siede a gambe incrociate sul suo letto: << Allora, Al, che succede? >>. Scorpius la guarda aggrottando la fronte e si stende accanto a lei.
Arrossisco e decido di non girarci troppo intorno: << Ho fatto l’amore con Christina >>.
<< Allora è una cosa seria >> commenta Scorpius, continuando a rimanere steso.
<< Sembrerebbe di sì >> concorda Rose sorridendo. << In questo caso sono felice per te, Al >>
<< Complimenti, amico >>
<< Avevate dubbi sul mio rapporto con Chris?>> chiedo leggermente irritato.
<< No >> risponde Rose << ma non avevamo nemmeno certezze. Ora che sappiamo che con la tua ragazza hai fatto l’amore e non sesso sappiamo che Chris è diversa dalle altre >>.
<< La amo >> confesso imbarazzato.
Gli occhi di Rose si illuminano ma, prima che possa dire una qualsiasi cosa, Scorpius si mette a sedere e Appella tre Burrobirre dall’armadio.
<< Al, stai diventando sdolcinato come tua cugina. Limitiamoci a brindare… Mica siete venuti qui? >> chiede Scorpius mentre porge le bottiglie a me e Rosie. Gli rispondo “sgabuzzino” e sembra più tranquillo. Si sistema meglio sul letto e dice, in tono solenne: << Al Principe Azzurro, che non esiste, e a te che ne sei la prova, Albus >>.
<< A Scorpius e a chi non proverà mai emozioni, ma solo brividi perversi >> aggiunge Rose guardando il mio amico assottigliando le palpebre.
<< All’amore >> concludo, guardando da Scorpius a Rose con un sorriso sempre più grande stampato in viso. Le bottiglie tintinnano tra loro e noi beviamo.
 
 
 
*Eva Byrer, docente di Pozioni.

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Capitolo 3
*** Una notte da Obliviare ***


Capitolo 3:
Una notte da Obliviare


***(Rose Weasley)
<< Rose, vado a prenderti i vestiti e i libri, okay? >> sussurra la voce di Albus.
<< Mmm >> rispondo ripiombando nel sonno.
 
Quando mi sveglio la prima cosa che vedo è Scorpius che esce dal bagno con i capelli bagnati e un asciugamano intorno alla vita.
<< Dormito bene, principessa? >> mi chiede con un ghigno mentre mi da la schiena e si toglie l’asciugamano per potersi vestire.
<< Santo cielo, Scorpius, sono le sette meno un quarto, non voglio star male la mattina così presto >> commento distogliendo lo sguardo dal ragazzo e arrossendo leggermente.
<< Nessuno ti ha detto di guardare  >>
<< Be’, è difficile non farlo se mi sei davanti… Dove sono i miei vestiti? >>
<< Sono irresistibile, vero ?>> risponde il ragazzo sedendosi accanto a me con i boxer e porgendomi la mia divisa.
<< Credo che andrò a vomitare >> dico e, a testa alta, mi dirigo verso il bagno con un pigiama maschile addosso e la divisa pulita in una mano.
 
***(Scorpius Malfoy)
Mi asciugo i capelli con un gesto distratto della bacchetta, finisco di vestirmi e mi getto sul letto sfatto. Poggio la testa sul guanciale dove ha dormito Rose e inspiro il suo profumo. Sa di vaniglia.
Quando sento la porta riaprirsi qualche minuto dopo, mi alzo e le chiedo, mentre le porgo il Mantello dell’Invisibilità: << Come hai fatto a riottenere la spilla? >>
<< Ho detto alla McGranitt di aver sbagliato a raccontarti l’accaduto perché una reazione da parte tua era prevedibile, infondo sarebbe dovuto capitare a te. Ho anche dovuto supplicarla, a dir la verità, e, in quanto studentessa migliore della scuola - “modesta” borbotto interrompendola – ha ceduto. Anche se mi ci è voluto un po’ >> risponde lei porgendomi il mio pigiama piegato.
<< Be’, grazie >> dico gettandole addosso il Mantello.
Con accanto una Rose invisibile, esco dal dormitorio e dalla Sala Comune dei Serpeverde, pensando a lei che dorme nel mio letto (magicamente ingrandito) insieme a me e Albus, alle chiacchiere e al brindisi della sera precedente. Sono davvero capace di provare soltanto brividi perversi?
Mi riscuoto dai miei pensieri quando mi ritrovo all’ingresso del Castello con Rose di nuovo visibile che mi tende il Mantello. Lo metto in borsa e aspetto che la ragazza entri in Sala Grande e prenda posto accanto a Helena Summers per poter entrare anch’io.
 
***(Rose Weasley)
<< Letto vuoto, nessun messaggio o avvertimento. Ci hai fatto prendere un colpo, Rose! >> dice Helena posando la tazza di latte.
<< Scusa, ma sono scesa da Al, voleva parlare con i suoi migliori amici >> rispondo alzando le spalle e mordendo una brioche.
<< E hai dormito lì? E Nott e Zabini? >>
<< Abbiamo dormito da Scorpius >>
<< COSA? >>
Tutta la Sala Grande si volta verso il tavolo dei Grifondoro, o meglio, verso Roxanne Weasley. È appena arrivata e ha un’espressione shockata dipinta sul viso.
<< Shh. Che ti prende, Roxy, sei impazzita? >> dico allarmata.
<< Dove hai dormito stanotte? >> sussurra Roxanne sedendosi.
<< Andiamo, Roxy, hai sentito. Lei e Al hanno dormito da Malfoy. Al stava in mezzo tra te e lui, vero? >>
<< Sì, El >> dico sorridendo alla mia amica.
<< Non ho detto che ha fatto qualcosa di sbagliato. Sto dicendo che avrebbe potuto avvertirmi prima. Sai quanti scherzi avrei potuto fare nella loro Sala Comune? >>.
Helena e io ci guardiamo e scuotiamo la testa, mentre un’indignata Roxanne addenta un croissant. Sta per cacciare il secondo urlo della mattinata, ma è fermata in tempo da un paio di mani che le tappano la bocca. L’arrivo provvidenziale di nostro cugino Louis ha evitato la sordità precoce di un paio di Grifondoro. Il ragazzo l’allontana dal tavolo e la porta fuori della Sala Grande. Lungo il tragitto s’imbattono Lysander Scamandro e Sarah Gorey che entrano insieme e si tengono per mano, seguiti a ruota da Albus e Christina.
 
Settembre è passato così com’è arrivato e anche ottobre sta volgendo al termine. Albus, Christina, Lysander e Sarah hanno iniziato a trascorrere molto tempo insieme: Lysander e Christina sono migliori amici, mentre Sarah è davvero simpatica (così dicono). L’avvicinamento dei quattro ragazzi ha portato Scorpius a passare sempre più tempo da solo: David sta sempre per i fatti suoi, mentre Michael sembra impegnato a consolare una delusa Emily Keller ventiquattro ore su ventiquattro. Roxanne si è chiusa in se stessa, cosa insolita per lei, e Helena e Louise fanno di tutto per farla distrarre, anche se credo che sia solo una scusa perché i due ragazzi possano vedersi.
 
Mentre ripasso Erbologia camminando per i corridoi, sento qualcuno bisbigliare il mio nome. Mi avvicino a un arazzo e mi trovo di fronte a Scorpius.
<< Cosa c’è? >> chiedo irritata: mai interrompere i miei ripassi.
<< Sabato c’è la festa di Halloween >>
<< Lo so >>
<< E oggi è giovedì >>
<< So anche questo >>
<< E Albus ci andrà con Chris, Lysander e la Gorey >>
<< Scorpius, cosa vuoi? >> chiedo toccandomi le tempie, a simulare un principio di mal di testa.
<< Una Pasticca Vomitosa >>
Non ci sto capendo niente. << Sei Caposcuola, Scorpius, non puoi fare uso dei prodotti dei Tiri Vispi Weasley >> sospiro.
<< Ma è per una buona causa! No, ascolta >> dice parandosi davanti a me, che ho ripreso a camminare. << La diamo alla Gorey. Lei starà male, non potrà venire alla festa. Con un po’ di fortuna Lysander rimarrà a farle compagnia, altrimenti ci inventeremo qualcosa al momento. Potremo passare una serata con Albus, finalmente. Devi aiutarmi Rose! >>.
Non ha tutti i torti.
<< Se ti procuro la Pasticca e ti aiuto cosa ottengo in cambio? >> chiedo assottigliando lo sguardo.
<< Un invito alla festa >>.
 
***(Scorpius Malfoy)
È un piano perfetto. Mi sarei liberato di Lysander e della sua ragazza, avrei bevuto e scherzato con il mio migliore amico e avrei passato con lui la serata. La nottata, invece, l’avrei passata con Rose. In quel mese, mentre scontavo la punizione della preside, durante le ore buca o in compagnia di altre ragazze, non avevo fatto altro che pensare a lei, al profumo di lei, a come sarebbe stato il sesso con lei. Lei che mi sta facendo impazzire. È giunto il momento di rendere realtà quello che sogno ormai da tempo.
 
Le venti e quindici del 31 ottobre sono arrivate e sto aspettando Rose sul pianerottolo della Torre dei Grifondoro. Indossa un semplice abito nero, scarpe con il tacco, non esageratamente alto, e ha i capelli raccolti. Le porgo il braccio, che lei ignora, e le chiedo se ha con sé la Pasticca Vomitosa. La ragazza annuisce, la scarta e fa Evanescere l’involucro. Chiude una mano intorno alla caramella e prende a scendere le scale nascondendo la bacchetta dietro la schiena. Io la seguo beandomi della vista del suo fondoschiena fasciato dall’abito scuro.
Albus e Christina sono un po’ sorpresi di vedere me e Rose arrivare insieme, ma non ci fanno molto caso e iniziano a chiacchierare con noi mentre aspettano l’arrivo di Sarah e Lysander. Appena li vedo arrivare faccio un cenno a Rose che si allontana con una scusa e si nasconde dietro una colonna. Con un incantesimo non verbale fa Lievitare la Pasticca e, mentre tutti ridono piegati in due per una mia battuta, la spedisce dritta nella bocca della Tassorosso.
<< Lys, non mi sento molto bene >> dice un secondo dopo. In effetti, non ha una bella cera…
<< La accompagno in Infermeria, iniziate senza di noi >> dice Lysander e prende a salire le scale sorreggendo la ragazza.
Rose mi guarda, raggiante, e spingiamo Albus e Christina nella Sala Grande già affollata.
Appena entrati Rose mi porge la propria bacchetta, che la nascondo in una tasca interna della giacca, e trascina Christina verso il tavolo delle bevande, mentre io ne approfitto per parlare con Albus del più e del meno. Sono molto felice di sentirgli dire che Sarah non è così come sembrava all’inizio e che anche Lysander medita di lasciarla.
La serata è perfetta ma sto aspettando il momento adatto per trascinare Rose lontano da sguardi indiscreti. E l’occasione si presenta quando Lysander e Sarah appaiono accanto a noi dicendo che la ragazza ora si sente bene. Mentre Albus e Christina chiacchierano con i nuovi venuti, agguanto una mano di Rose -visibilmente brilla- e la trascinò lontana dalla folla, lontana dalla Sala Grande, lontana dai suoi amici.
<< Scorp, dove andiamo? >>
<< Ti devo parlare in privato. È una cosa che mi ha detto Al >>
Imbocchiamo il corridoio che porta alla Sala Comune dei Serpeverde.
<< È grave? >>
<< Potrebbe diventarlo >>
A quelle parole, Rose si ferma per poi camminare a passo spedito verso la mia stanza.
Si siede sul letto e libera i capelli ricci dalle forcine che non ce la fanno più a trattenerli.
<< Ti ascolto >> dice.
Con gesti lenti mi tolgo la giacca e la poggio allo schienale di una sedia, le siedo vicino e rispondo. << Albus e Chris si stanno stufando della Gorey. Anche Lysander la vuole lasciare, Al ha detto che gli serve solo una scusa >>. Mi sfilo la cravatta.
<< Ma è fantastico! >> risponde Rose mentre posa le forcine sul mio comodino. << Cosa c’è che non va, allora? >>
<< C’è che è molto tardi >> rispondo sporgendomi verso di lei.
Rose sbuffa e fa per alzarsi, ma ricade sul letto tirandomi per la camicia. Poi preme le labbra sulle mie.
 
Dopo quella che può essere un’ora o un minuto, esco da Rose e mi stendo su un fianco, cingendole la vita con un braccio.
 
***(Rose Weasley)
Una, due, tre pastiglie. Niente, il mal di testa c’è ancora.
Sono nel bagno dei Prefetti e mi guardo allo specchio. Guardo i segni che lui mi ha lasciato su tutto il corpo: collo, spalle, seno, ventre sono ricoperti di morsi e succhiotti. Guardo e rabbrividisco, rabbrividisco e ricordo. Mi immergo nella vasca piena d’acqua e inizio a nuotare, cercando di non pensare. Invano.
 
<< Ehi Rose! >>
<< Che vuoi Stevens? >>
<< Offrirti una Burrobirra, ‘sta calma >>.
Dopo qualche sorso non sono più tanto convinta che si tratti solo di Burrobirra e il fatto che Mark Stevens ha quattro occhi e due nasi me lo conferma.
Non so come mi ritrovo mano nella mano con Scorpius. Però, è carino…
Sempre senza sapere come, mi ritrovo sul letto di Scorpius. Parla di qualcosa su Al, ma non afferro bene. Mormoro qualche parola a caso.
Poi mi è vicino, poi mi alzo, poi lo bacio, poi gli tolgo la camicia, lui mi sfila il vestito. È una bella sensazione, anche se il mio cervello c’è a intermittenza. Sto facendo sesso. Scorpius chiude gli occhi.
Devo aver dormito anche io, perché sono svegliata da un paio di labbra che si poggiano sulla mia spalla, poi Scorpius si ferma, guardando inorridito tra le mie gambe. Ma cosa…?
Oh. Sangue.

<< Rose. Rosie, calmati, ti prego. Ma Thomas…>> poi capisce.
Non c’è stato nessun Thomas, ho mentito a lui e ad Albus. Parlavano solo di sesso e di ragazze e io, per non sentirmi esclusa, aveva inventato quell’assurda storia: Thomas, il Babbano che abita nella casa affianco a quella dei miei nonni materni. Il Babbano con cui avevo raccontato di aver fatto sesso per la prima volta. Il Babbano frutto della mia fantasia.
<< Rose, io non lo sapevo, se l’avessi saputo non avrei mai… Aspetta! Colloportus! >>
<< Per favore >> sussurro. << Lasciami andare >>.
Con un colpo di bacchetta Scorpius fa apparire il mio vestito con la biancheria e me lo tende, poi mi apre la porta del bagno. Mentre lascio cadere il lenzuolo che ho addosso e mi vesto, lo sento borbottare Tergeo e Alohomora. Poi esco: il letto è pulito, la porta aperta, la stanza vuota. Prendo le scarpe da terra e il Mantello dell’Invisibilità e la bacchetta che Scorpius mi ha lasciato sul letto. Mi copro con il Mantello ed esco.
 
Rosie, calmati… le parole di Scorpius mi rimbombano nella testa, mentre mi fermo vicino al bordo della vasca, dove poggio la fronte. Inspiro profondamente per calmarmi, ma l’effetto non è quello sperato. Inizio a singhiozzare nell’acqua che sta diventando ormai fredda. Ma che mi è venuto in mente?
<< Rosie, cos’hai? >> mi sento chiamare e alzo lo sguardo. Vedo Lysander accovacciato vicino al bordo della vasca, vicino a me con un accappatoio in mano.
<< È tutto okay, Lys, sto bene >> abbozzo un sorriso mentre il ragazzo mi guarda poco convinto e si gira per uscire.
<< Aspetta, ho finito >> dico.
Uscita dal bagno vedo Lysander che mi aspetta.
<< Sicura che vada tutto bene? >>
<< Non preoccuparti Lys. Grazie >> gli do un bacio sulla guancia e mi dirigo verso il mio dormitorio mentre rifletto.
Non l’avrei detto a nessuno.
 
***(Albus Potter)
Mi guardo intorno alla ricerca di Scorpius, ma non lo vedo da nessuna parte. Vedo entrare in Sala Grande Lysander e Sarah e nascondo un sorriso: stanno litigando.
Sarah mi era sembrata davvero simpatica, ma si era rivelata volgare ed egoista… niente male per una Tassorosso. Lysander sembrava non volersene accorgere, così io e Christina avevamo preso a ronzargli sempre intorno. Ieri sera, però, mi sono accorto di una cosa: ho completamente trascurato i miei migliori amici. Rose ha anche Roxanne e Helena ma Scorpius… sì, ha altri amici, ma non gli piace stare sempre con le stesse persone, anzi, è un miracolo che la nostra amicizia duri da così tanto, così come il rapporto amore-odio che ha con Rose.
<< NON È STATA ROXANNE, NON C’ERA NEMMENO AL BALLO IERI. ERA MALATA, PER MERLINO! >>.
L’intera Sala Grande si gira verso Lysander. Lysander Scamandro che urla? Lysander Scamandro che prende le difese di Roxanne Weasley?
Esatto.
<< COSA NE SAI TU? SEI ANDATO A CONTROLLARE NEL SUO DORMITORIO? PER QUESTO NON HAI VOLUTO VENIRE NEL MIO, PER LEI? >> urla di rimando Sarah. Fortuna che gli insegnanti stanno risolvendo un problema al campo da Quidditch: se fossero stati qui li avrebbero espulsi seduta stante.
<< Sei egoista, paranoica e gelosa. Ti lascio, Gorey >> risponde freddo Lysander. Si volta e si avvicina a suo fratello Lorcan e a Louis. Quest’ultimo gli sussurra qualcosa all’orecchio e si becca uno scappellotto per poi ricevere un sorriso e un gesto d’assenso con il capo, non prima che Lys sia arrossito.
Mi alzo dal tavolo dei Serpeverde per andare incontro a Christina e raccontarle la novità, quando subito dietro la mia ragazza spunta Scorpius che si guarda intorno, fermo sulla soglia, alla ricerca di qualcuno. Si avvicina al tavolo dei Grifondoro e bussa con l’indice la spalla di Rose. Non appena si accorge di Scorpius, Rose s’irrigidisce, si alza e corre fuori della Sala Grande, seguita a ruota da Scorpius. Tutti sono ancora presi a commentare la rottura tra Lysander e Sarah e nessuno, a parte me e Chris, sembra essersi accorto di Scorpius che corre dietro a Rose. Sto per dire qualcosa a Rose, che mi sta venendo incontro, ma mi fermo di botto quando vedo le condizioni di mia cugina: viso pallido e spaventato, occhi rossi e gonfi con delle occhiaie da far spavento. Rose mi supera senza degnarmi di uno sguardo, cosa che fa anche Scorpius. Mi giro verso Christina, che mi prende per mano e mi trascina verso Lysander, che ci sta facendo segno di avvicinarci con una strana espressione dipinta in volto.
 
***(Scorpius Malfoy)
<< Rose. Rose! ROSALINE WEASLEY, FERMATI! >>. Sono preoccupato, sconvolto, arrabbiato con lei e con me stesso.
<< Dannazione, Rosie! Impedimenta! >>
Rose rimane ferma sul posto, incapace di muoversi.
<< Bene, Scorpius, adesso cosa vuoi? Vuoi trascinarmi di nuovo nella tua stanza? O preferisci qualcosa di più celere prima dell’inizio delle lezioni? C’è uno stanzino proprio qui vicino >>
Sono sbalordito. Rose ha gli occhi gonfi, una faccia cadaverica che mi fa accartocciare lo stomaco e mi fa provare un disprezzo per me stesso che non avrei mai immaginato di poter provare. Abbasso lo sguardo e mi frugo nelle tasche. Prendo una piccola fialetta e gliela metto in mano.
<< Non era protetto >> le dico semplicemente.
<< Cosa? >> chiede Rose aggrottando le sopracciglia.
<< Finite >> borbotto liberandola dal mio incantesimo. << Quello che ho fatto. Non ho preso… precauzioni >> rispondo, vedendo Rose impallidire. << È una pozione contracc… >>
<< Zitto >> sussurra Rose interrompendomi << non dirlo nemmeno per scherzo >> e guarda preoccupata la fialetta, prima di berne il contenuto.
<< Oh, Rose, mi dispiace >> dico, non del tutto sincero, abbracciandola. La verità è che Rose mi ha donato i “brividi perversi” più… perversi che abbia mai provato.
Mi sento spingere via dal corpo di Rose, poi la vedo con gli occhi velati di lacrime.
<< Avevi ragione. Il principe azzurro non esiste >> mi dice. Si incammina lungo il corridoio, poi si volta di scatto.
<< Ah, Scorpius… >> mi dice con un sorriso dolce sulle labbra. Lunatica, la ragazza.
<< Sì? >> le sorrido di rimando. Stava fingendo prima e in realtà mi ha già perdonato? Possibile?
Per niente.
Vedo il sorriso dolce di Rose farsi sadico e folle.
<< Stupeficium >>
Poi cado al suolo.

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Capitolo 4
*** Ceneri e promesse ***


Capitolo 4:
Ceneri e promesse


***(Scorpius Malfoy)
Ho passato l’ultima settimana in Infermeria, dopo essere stato Schiantato da Rose e aver battuto la testa sul piedistallo di un’armatura.
In questo momento sto svolgendo i compiti di Antiche Rune portati da Lysander, che mi guarda un po’ nervoso.
<< Dovrei chiederti un favore, Scorpius >>. Mi volto verso il ragazzo seduto accanto al mio letto con uno sguardo interrogativo.
<< Dimmi >>
<< Potremmo cambiare i turni per le ronde? So che non è molto professionale, ma le ronde con Sarah mi stressano >>
<< Potremmo fare dei turni misti >> rispondo pensieroso. << Tu ne avrai uno con me e uno con Sarah, io uno con te e uno con Rose, Rose uno con me e uno con Sarah. Così la McGranitt non si arrabbierà. In effetti non è molto professionale, ma così non dovresti avere problemi >>
<< Bene, vado subito a comunicarlo alla preside, allora. Grazie, Scorpius >> e, prendendo i libri, si allontana dall’Infermeria.
Ho pensato per tutta la settimana alla possibilità di non avere più ronde in comune con Rose, ma l’idea non mi entusiasma molto.
Guardò il testo su cui sto lavorando e riprendo a tradurre. Dopo qualche minuto chiudo il dizionario e il libro, prendo una pergamena pulita e inizio a scrivere febbrilmente, incurante della traduzione lasciata a metà.

***(Albus Potter)
Quando metto piede in Infermeria mi venne quasi un colpo. Lysander sta sistemando il letto dove avrebbe dovuto esserci Scorpius, per poi passare a somministrare una pozione a una piccoletta di Serpeverde in preda a un eccesso di tosse da far paura.
<< Che ci fai qui, Lys? >> chiedo sedendomi su un letto, osservando la bambina che ha smesso di tossire assumere uno strano colorito viola. La bambina, spaventata dal mio sguardo, prende uno specchietto dalla sua borsa e si lascia sfuggire un grido.
<< Non preoccuparti, un quarto d’ora e il viola svanirà. Puoi andare >> le risponde il Corvonero sorridendo. Poi si volta verso di me e dice, semplicemente << Apprendimento con Madama Robins >>.
<< Capito. Scorpius? >>
<< L’abbiamo dimesso stamattina. Novità su Rose? >>
Nel preciso istante in cui Rose, la settimana prima, aveva Schiantato Scorpius, io, Chris, Lorcan e Louis stavamo ascoltando attentamente le parole di Lysander. Il ragazzo aveva sentito e visto Rose piangere nel bagno dei Prefetti e le aveva visto strani segni sul collo. Avevamo subito iniziato a indagare, coinvolgendo anche Roxanne e Helena Summers. In una settimana non avevamo fatto progressi e, fra le varie congetture, l’unica cosa su cui tutti eravamo d’accordo fu che Rose era nei guai. Avevamo preso a pedinarla di nascosto, io la controllavo sempre con la Mappa del Malandrino lasciatami da James, Roxanne e Helena non la lasciavano un secondo da sola ma non eravamo riusciti a cavare un ragno dal buco.
<< Nessuna. Secondo me, l’unico che può fare qualcosa è Louis >>
<< Inizio a pensarlo anche io. Gli parlo stasera. Oh, Lorcan è riuscito a convincere il Capitano dei Grifondoro ad allenarsi con loro, avrò notizie tra un paio d’ore>> risponde Lysander guardando l’orologio. << Dovrebbero iniziare l’allenamento adesso. Ora scusami Al, ma devo pulire. Ti mando un gufo appena so qualcosa >>
<< D’accordo, grazie Lys >> dico voltando le spalle al mio amico e allontanandomi dall’Infermeria per cercare Scorpius.
Lo trovo nella sua stanza da Caposcuola, steso sul letto mentre legge una lettera.
<< Ehi, Scorp >> lo saluto atono.
<< Ehi >> risponde lui mentre piega la lettera e la infila in una busta.
<< Perché non hai detto che è stata Rose a Schiantarti? >>. Ero presente quando la McGranitt aveva chiesto a Scorpius il nome del suo aggressore, ma il ragazzo aveva detto di non averlo riconosciuto. Sia io che Christina, però, avevamo visto Rose uscire dalla Sala Grande seguita da Scorpius e nessuno di noi due aveva dubbi sull’identità dell’aggressore del Serpeverde. Ne avevamo parlato anche con gli altri, che mi avevano subito detto di parlare con Scorpius dell’accaduto. Cosa che non avevo ancora fatto. Fino ad ora.
<< Perché non è stata lei >> mi risponde asciutto Scorpius, alzandosi dal letto.
<< Io e Chris ti abbiamo visto correre dietro a Rose uscendo dalla Sala Grande. Cinque minuti dopo Amber ti trova Schiantato in corridoio. So fare due più due, Scorp >>
<< Cosa vuoi che ti dica? È stata Rose, e allora? Non l’ho detto alla McGranitt perché l’avrebbe punita e Rose non avrebbe usato un semplice Schiantesimo per farmela pagare. Contento? >>
<< Abbastanza. Ma perché l’hai seguita? E perché ha dovuto Schiantarti? >>

***(Scorpius Malfoy)
E ora che gli racconto? penso sedendomi nuovamente sul letto.
<< Le avevo chiesto di… confrontare… la traduzione di Antiche Rune. Ma lei si è alzata e non mi ha risposto. Così l’ho seguita. Doveva essere parecchio arrabbiata, però, perché mi ha Schiantato. Dopo averla presa un po’ in giro >> meglio prendermi più colpe possibili.
<< È un po’ che Rose è strana e l’hanno notato anche altri. Stiamo cercando di capire cos’ha, ma non ne abbiamo idea >>.
Merda.
<< Magari è sotto stress per gli esami. Abbiamo i M.A.G.O. e sai com’è fatta Rose. Il ripasso per i G.U.F.O. lo iniziò a gennaio, ma gli esami di quest’anno sono più importanti >>.
Mi sto arrampicando sugli specchi e me ne rendo conto solo dopo aver parlato.
<< Scusa, Al, ma ora devo proprio andare >> dico uscendo di corsa dalla mia camera da letto.

Qualche minuto dopo mi siedo sul pavimento di pietra della Guferia e aggiungo un post scritto alla lettera che ho scritto in Infermeria. Tendo il braccio e il mio gufo reale nero vi si poggia sopra con eleganza. Gli lego la lettera alla zampa e, dopo avergli detto << Dalla a Rose >>, lo vedo volare fuori della Guferia. Rimango lì ancora un po’a guardare il sole tramontare, ignaro del fatto che, se mi fossi voltato, avrei visto Louis Weasley allontanarsi silenziosamente di lì.

***(Rose Weasley)
<< Che ci fanno qui i Corvonero? >> chiede Hugo.
<< Si allenano >> gli risponde Simon Gordon, Capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro.
<< Sì, ma perché si allenano con noi? >> intervengo affiancando il Capitano e mio fratello.
<< Perché così abbiamo deciso io e Scamandro. Ora tutti in sella alle scope, forza >>.
Vedo Simon librarsi in aria seguito dai nostri compagni. Inforco il mio manico e li seguo, dirigendomi subito verso gli anelli che avrei dovuto difendere. In lontananza, vedo Christina Harris fare lo stesso. La partita di allenamento inizia e sono deconcentrata come mai lo sono stata. Avverto uno strano dolore allo stomaco, dolore che aumenta quando scatto per difendere uno degli anelli. La Pluffa di Lorcan lo attraversa nello stesso istante in cui il dolore diventa così forte da stordirmi. Riesco a tenere la scopa sotto controllo mentre scendo in picchiata ma, a tre metri da terra, non ce la faccio più. Mi lascio cadere e inghiottire dal buio.

***(Lysander Scamandro)
<< In effetti, non è stata una bella caduta, per fortuna c’era tuo fratello >> mi dice Madama Robins mentre mi porge una pomata. Inizio a spalmarla sul braccio di Rose mentre Hugo e Roxanne, ancora con le divise dei Grifondoro, guardarono il viso della ragazza senza dire una parola.
<< Dovrebbe riprendersi tra qualche minuto, poi Madama Robins si accerterà sulle cause della caduta >> dico loro in tono professionale, per poi aggiungere a bassa voce << Non dovrei farlo, ma appena mi dirà qualcosa al riguardo vi aggiornerò. Anche perché sono sicuro che abbia a che fare con tutto il resto >>.

***(Roxanne Weasley)
Guardo Lysander sparire nell’ufficio di Madama Robins, dove ha una scrivania tutta per sé.
<< Che vuol dire ‘tutto il resto’, Roxy? >> mi chiede Hugo.
Appena finisco di raccontare tutto a mio cugino, corro incontro ad Albus che, mano nella mano con Christina, ha appena varcato la soglia dell’Infermeria.
<< Chris mi ha appena detto della caduta. Si sa qualcosa? >> mi chiede il nuovo arrivato.
<< No, ma Lys ha detto che ci aggiornerà al più presto. Hai parlato con Scorpius? >>
<< Ha detto che non sa niente e che Rose potrebbe essere sotto stress per i M.A.G.O.. Ma siamo solo a novembre e per quanto Rosie ami studiare io non me la bevo. Ah, le ha inviato una lettera una decina di minuti fa. L’ha visto Louis >>
<< Una lettera? >> chiede Christina. << Perché? >>
Proprio in quel momento si sente un debole lamento seguito da un fruscio d’ali. Il gufo di Scorpius Malfoy atterra ai piedi del letto di Rose, che si sta riprendendo in fretta.
Entro nello studio di Madama Robins e ne esco seguita dall’Infermiera e dal suo apprendista.
<< C’è troppa gente qui >> dice Lysander e subito Christina dà un bacio ad Albus e si avvia verso l’uscita.
<< Veniamo anche noi >> dico tirando Albus per una manica.

***(Lysander Scamandro)
Hugo, che è stato in silenzio per tutto il tempo, stinge forte la mano della sorella, che gli sorride dolcemente.
<< Va’ a cambiarti, Hughie >> gli dice.
<< Come stai? Hai fame? >>
<< Per niente >>
<< Sicura? Ah, è arrivata questa >>. Hugo le porge una lettera studiando l’espressione della sorella.
<< Grazie. E va’ a cambiarti >> gli dice lei mentre vediamo Hugo uscire dall’Infermeria.
<< Passerai la notte qui >> le dico. << Di chi è? >> chiedo poi indicando la lettera.
<< Non ne ho idea. Stai andando in Sala Grande, Lys? Potresti dire a Roxanne che dormo qui? >>
<< Certo. Madama Robins è nel suo ufficio, per qualsiasi cosa chiedi a lei >> dico, per poi uscire dall’Infermeria.

***(Rose Weasley)
Apro la lettera e leggo ad alta voce “Rose, io” poi mi fermo, riconoscendo la calligrafia.
<< Rose, io un cavolo >> dico arrabbiata. << Incendio >> e la lettera prende fuoco, proprio mentre il suo autore entra piano in Infermeria con un vassoio pieno di tutto ciò che gli elfi domestici di Hogwarts sono riusciti a metterci sopra.
<< Come stai? >> mi chiede Scorpius avvicinandosi. Io sgrano gli occhi e mi copro fino alla punta del naso con il lenzuolo.
<< Cosa vuoi? >>
<< Muffliato >> dice il ragazzo puntando la bacchetta contro l’ufficio di Madama Robins. << Ti porto la cena. Al mi ha detto della caduta. È stata sicuramente la pozione che ti ho dato la settimana scorsa. Ho dimenticato di dirti di stare una settimana a riposo. Dev’essere stato lo sforzo degli allenamenti >>.
Deve averla consigliata spesso, il ragazzo.
<< Bene, ora puoi andartene >> dico atona.
<< Non hai letto la lettera >> osserva Scorpius indicando la cenere sul comodino affianco al mio letto.
<< Perché avrei dovuto farlo? >>
<< Perché sto provando a chiederti scusa in tutti i modi, Rose, ma tu non vuoi ascoltarmi. Sono imperdonabile, lo so, ma almeno lasciami parlare >>
<< È quello che sto facendo >> rispondo seccata. Si siede sul mio letto e riprende a parlare.
<< Non ho pensato a quello che avrebbe dovuto implicare ciò che abbiamo fatto, anche perché ero convinto che fossi stata con quel Thomas, quindi non mi sono fatto tanti problemi. Ti giuro che se l’avessi anche solo immaginato non ti avrei fatto una cosa del genere, Rose. Ti chiedo scusa >>
Scorpius sospira, passandosi una mano tra i capelli. Poi si gira e punta i suoi occhi nei miei. Vi leggo una sincerità e un dispiacere che va oltre mille parole, oltre mille lettere. Distolgo lo sguardo e fisso la missiva ora ridotta in cenere. Cosa risponderò quando qualcuno mi chiederà della mia prima volta? Cosa dirò al mio futuro ragazzo, al mio futuro marito? Cosa dirò ai miei figli? Non ne ho idea. So solo che il Principe Azzurro che da sempre sto cercando, nonostante non sia una ragazza particolarmente romantica, non esiste. E Scorpius Malfoy ne è la prova vivente.
<< D’accordo >> dico pratica. << Promettimi che non lo dirai mai a nessuno >>.

***(Scorpius Malfoy)
Sorrido raggiante. Mi ha perdonato. Stavolta non mi Schianterà, glielo leggo negli occhi.
<< Te lo prometto >> le rispondo.
<< Anche io non dirò niente. Te lo prometto >> mi porge la mano perché io la stringa, ma la ignoro. Le circondo il corpo con le braccia, stringendola con dolcezza. Sta per allontanarmi quando la porta dell’ufficio di Madama Robins si apre e sono io ad allontanarmi da lei.
L’Infermiera fa andare il suo sguardo da me a Rose, poi guarda di nuovo me, facendo diventare gli occhi due fessure minacciose.
<< Ho analizzato le cause del tuo malore, signorina Weasley. Quale infermiera del Castello ho la necessità di essere a conoscenza di tutto ciò che pensi possa averti procurato tale malore e confido che tu sappia che sono tenuta al segreto professionale… Ma credo che siano inutili altre domande. Il signor Malfoy ti accompagnerà qui dopodomani mattina, rimarrai in osservazione per tutta la giornata. E passa questa pomata sui segni che ti ha fatto, ce ne sono un bel po’. Domani saranno violacei, ma spariranno verso sera. Portala alla Torre, signor Malfoy >>
Fissiamo entrambi Madama Robins a bocca aperta. Ha detto tutto questo senza prendere fiato, fissando Rose negli occhi senza sbattere le palpebre. Le ha mollato un tubetto di crema blu in mano e se n’è andata borbottando qualcosa tipo “giovani incoscienti”.
Mi alzo dal suo letto e le tendo la mano. Lei si alza con la divisa da Quidditch ancora addosso e si infila le scarpe. Durante il tragitto fino alla Torre dei Grifondoro non diciamo nulla. Arrivati fuori alla sua Sala Comune mi augura la buonanotte e sparisce dietro il ritratto della Signora Grassa. Sussurro “Buonanotte” al pavimento e mi incammino verso i Sotterranei.

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Capitolo 5
*** La relazione del secolo ***


Capitolo 5:
La relazione del secolo




*** (Scorpius Malfoy)
La riappacificazione con Rose di ieri mi ha lasciato uno strano senso di vuoto. Ho finito tutti i compiti assegnati, anche quelli per i prossimi giorni, di ronde non ne ho per questa settimana, così come di allenamenti di Quidditch. Ho bisogno di distrarmi.
Sono nel corridoio del sesto piano, punto la mia preda e mi preparo a colpire. Helena Summers, Grifondoro allo stesso anno di Rose. Ha i capelli neri lisci a caschetto con qualche ciocca viola (ah, i Nati Babbani…). Gli occhi credo siano marroni, la frangetta li copre, ma non mi importa più di tanto. Il fisico è nella norma, anche se non è molto alta. Non è particolarmente carina, ma ha ciò che mi serve. Si avvicina all’angolo dietro il quale sono nascosto, vedo la sua immagine riflessa nell’armatura ingrandirsi. La mia mano sta per scattare, pronta ad afferrare il polso della Summers, quando la sento parlare e mi accorgo che non è da sola. Mi appiattisco contro il muro, scivolo veloce verso l’aula aperta e vuota accanto a me. Sento la Summers parlare fitto con un’altra ragazza. Quando passano davanti all’aula riconosco Roxanne Weasley, seria come non lo è mai stata in tutta la sua vita.
<< Ti supplico El, non dirle niente. Lo dirà a Lysander e sarà la fine. Per favore >>. La Summers cammina spedita e Roxanne la afferra per il polso, fermandola a pochi passi dal mio nascondiglio.
<< Tu sei pazza, Roxy. Rose è tua cugina, è mia amica. Sta male per quello che le ha fatto Malfoy, è distratta e triste, evita tutto e tutti. Noi sappiamo cosa le è successo e non vuoi far niente per aiutarla. Pensi di più al giudizio di Lysander che a tua cugina, ma io non sono come te >>.
Una delle due, sicuramente la Summers, si allontana correndo, seguita a ruota dall’altra che le urla di fermarsi. Non sento più i loro passi, non sento più le loro voci. Se ne sono andate, dovrei farlo anche io. Ma non posso, non ci riesco. Sono immobilizzato, il sangue mi pulsa nelle tempie. Madama Robins mi ha tradito. Ha detto a Lysander di me e Rose e lui l’ha detto a Roxanne. E ora lo sa anche la Summers. E vuole parlarne con Rose. Le gambe agiscono da sole, dopo istanti di torpore e immobilità, e corrono fuori dell’aula, giù per le scale, corridoio dopo corridoio, non so nemmeno io dove mi stanno portando. Poi capisco. Mi fermo fuori la pesante porta di legno, la apro e entro in Biblioteca. Povera Summers, vuoi parlarne con Rose. Peccato, sono arrivato prima io.

***(Rose Weasley)
Sospiro mentre chiudo senza tante cerimonie il libro di Storia della Magia. Mi appoggio allo schienale e chiudo gli occhi. Possibile che i miei genitori, i miei zii, il mondo magico tutto sia stato vicino alla completa distruzione per opera di un folle? La risposta è sì.
Voglio andare da zio Neville. Non è proprio mio zio, ma l’ho sempre chiamato così. Voglio che mi racconti di nuovo della Resistenza. Apro gli occhi, sto per alzarmi, quando lo vedo. Li chiudo di nuovo, forte e li apro nuovamente. No, non è un incubo. È Scorpius in carne e ossa. Raccolgo i miei libri e le pergamene ignorandolo. Storia della Magia, Trasfigurazione, Aritmanzia, Pozioni, il tema per Rüf e quello per zio Neville, gli schemi di Aritmanzia… C’è tutto. O quasi: la mia piuma ce l’ha Scorpius. Sta seduto e mi guarda rigirandosela tra le mani.
<< Abbiamo un problema >> mi dice tendendomela.
<< Tu sei il mio problema >> ribatto mettendo la piuma in borsa e allontanandomi dal tavolo. Mi dirigo velocemente verso l’uscita della Biblioteca e mi avvio alla Torre. Sono al quarto piano, deserto come al solito, quando sento uno strano rumore. Mi guardo intorno, inutilmente. Sono sola. Sento una mano attorno al mio polso, ma non c’è nessuno. Non vedo nessuno. Colta dalla sorpresa, non riesco a divincolarmi e mi ritrovo in un’aula tappezzata di cartelloni raffiguranti telefoni, automobili e televisioni. La porta dell’aula di Babbanologia si chiude, sfodero la bacchetta, e tendo le orecchie. Il mio strumento di attacco (e di difesa) vola via dalle mie mani, rimane fermo a mezz’aria a pochi passi da me. Lentamente, la sagoma di Scorpius appare davanti ai miei occhi. Maledetto incantesimo di Disillusione.
<< Abbiamo un problema >> mi dice come poco fa. << Madama Robins ha parlato con Lysander e lui con tua cugina Roxanne. E lei l’ha detto alla Summers >>.
No, non è possibile. Devo aver capito male.
<< Detto cosa? >>
<< Andiamo, Rosie, sei intelligente, dovresti arrivarci da sola. Posso rinfrescarti la memoria, se vuoi >> prova a scherzare, ma non ci riesce. E io capisco.
Il mondo mi crolla addosso. Madama Robins ci ha traditi. Lys l’avrà sicuramente detto anche a Christina e se arriva tutto alle orecchie di Al…
<< Dobbiamo dire la verità >> dice sedendosi su di un banco. << NO! >> urlo interrompendolo. << Non mi rovinerai anche la reputazione. Io non bevo Whiskey Incendiario, io non mi ubriaco, io non finisco a letto con te per sbaglio: io non sono una delle tue bamboline >>.
<< Spiacente, Rose, ma è quello che è successo >>.
Passiamo dieci minuti in silenzio, io seduta su di un banco, lui a camminare avanti e indietro di fronte a me. Mi alzo per andarmene, sono vicina alla porta e sento la mano di Scorpius chiudersi attorno al mio polso: << Rose, diventa la mia ragazza >>.
Scoppio a ridere, non riesco a trattenermi.
Rido per la sua faccia seria e offesa, rido per l’assurdità della sua frase, rido perché è ora di cena e siamo spariti entrambi e chissà cos’altro penseranno di noi adesso.
<< Pensaci bene >> mi dice Scorpius quando smetto di ridere. << Ormai sanno quello che è successo, negare non serve a niente. E ciò che è successo è una cosa da una notte e via o da fidanzati. Possiamo dire che stiamo insieme da quest’estate. Al ci ha lasciati soli praticamente per tutta la vacanza, potrebbe tranquillamente essere successo >> conclude lasciandomi il polso.
Penso a ogni scappatoia possibile, ma non ne trovo. Per salvare il mio orgoglio e tener fede alla promessa fatta a Scorpius non c’è altro modo.
<< Ci lasceremo tra due settimane >> dico allontanandolo da me. Apro la porta ma la sua mano la richiude. << Tre settimane e ti lascio in pace fino ai M.A.G.O. >>.
Spalanco gli occhi, incredula, e sorrido: << Affare fatto. Ma saranno gli altri a chiederci qualcosa per primi, non saremo noi a dare spiegazioni se non ci chiedono niente >>.
Scorpius annuisce: << D’accordo, tesoro >>. Apre la porta e mi precede fuori dell’aula. Sospiro ed esco anche io diretta in Sala Grande, pronta per la cena e le domande dei miei amici.

***(Scorpius Malfoy)
Ce l’ho fatta. L’ho convinta. Tre settimane, tre settimane da trascorrere come fidanzati: baci rubati tra una lezione e un’altra, la visita a Hogsmeade di dicembre io e lei, in Biblioteca io e lei, sulle rive del Lago ghiacciato io e lei. Insieme. I pensieri si fanno immagini che passano davanti ai miei occhi, finché non mi siedo accanto ad Al in Sala Grande. Mangio con gli occhi puntati sulla schiena di Rose e sui suoi capelli sciolti per coprire le macchie viola che ha sul collo, merito mio e della pomata di Madama Robins. Mangio con gli occhi puntati sulla schiena di Rose e penso che ho tre settimane per farla innamorare di me.
Al mi distrae dai miei pensieri parlando per la prima volta dall’inizio della cena: << Voglio parlare con te e Rose, ci vediamo alle undici da te >>. Mi consegna una borsa con dentro il Mantello dell’Invisibilità e la Mappa del Malandrino, poi si alza e, con un cenno della mano a Christina, sparisce fuori le porte della Sala Grande. Mi alzo anche io e raggiungo Rose. << Devo parlarti >> dico mostrandole la borsa. Capisce e si alza, mentre Helena Summers quasi soffoca con il suo succo di zucca e Roxanne Weasley ci segue con lo sguardo. Anche Hugo, il fratello di Rose, si gira per guardarci, ma non dice niente. Fuori della Sala Grande le do la borsa e le dico di venire da me alle undici meno dieci perché Al vuole parlarci. Annuisce e sale le scale per raggiungere la Torre mentre io scendo nei Sotterranei.

Rose si presenta alle undici meno cinque, con i capelli scompigliati e il fiatone. Mi lancia il Mantello e la Mappa e si getta sul letto: << Scusa, ma ho incontrato Lysander, la Gorey e Vesper >>. Sgrano gli occhi al nome del custode: strano che non l’abbia scoperta. Mi siedo sul letto accanto a lei: << Al sarà qui a momenti. Ho pensato a tutto, basta che mi assecondi >>
<< Ah, sì? E perché dovrei? >>
<< Perché sta arrivando >> dico indicando la Mappa. << Siediti e guardami negli occhi >>
<< Cosa? >>
<< Fa’ come ti dico Rose >>. Riluttante, lei esegue. Porto una mano al suo collo e faccio combaciare le nostre fronti. Rose mi guarda preoccupata, ma le sorrido.
La vedo arrossire e la porta si apre.

***(Albus Potter)
<< Scusa il ritar-… Scorp, cosa stai…? Rose, tu…? >>. Sto per svenire. Scorpius accarezza il collo di Rose facendo scivolare la mano su quella di lei, che si guarda le gambe.
<< Al, io e Rosie dobbiamo dirti una cosa >> mi dice il mio migliore amico guardandomi negli occhi. Annuisco, anche se ormai è tutto così chiaro che lo capirebbe anche un troll.
<< È da quest’estate che io e Rose stiamo insieme >>.
Sorrido urlando << Finalmente! >>. Gli corro incontro e mi getto sul letto accanto a loro. Poi mi faccio serio: << Ho saputo che avete già… >>.
<< Al! >> mi rimprovera Rose. << Non sono affari tuoi >> dice sempre più rossa.
<< Lo prendo come un sì, allora >> dico tornando a sorridere. Questo, però, mi ricorda qualcosa. Mi giro verso Scorpius e gli vedo fare l’occhiolino a Rose. Lei sorride e scuote la testa. Ho sempre saputo che si sarebbero messi insieme, prima o poi, ma mi ricordo della notte di fuoco di Scorp con la Keller. << Scorpius, devo parlarti >> dico. Rose sembra allarmata, forse pensa che non voglia che loro due stiano insieme. Scorpius mi guarda, indecifrabile, e mi precede fuori della stanza. In un angolo della Sala Comune gli chiedo della Keller.
<< Avevo lasciato Rose credendo che fosse come le altre. Ma mi sbagliavo >>
<< Lei lo sa? >>
<< Tempo un mese e glielo dirò >>
Un mese. Un mese di menzogne. Scorpius è il mio migliore amico, il fratello che James non è mai stato per me, l’unico Serpeverde ad avermi accettato da subito. E io sono stato lo stesso per lui.
Ma Rose è Rose. È la mia cugina preferita, è la mia migliore amica, è l’unica che mi è accanto sin da quando sono nato. Senza Rose sono perso, siamo un’anima sola in due corpi divisi. E io non posso farle questo.
<< No, Scorp, devi dirglielo adesso >>. Sgrana gli occhi e non serve essere un abile Legilimens per sapere cosa sta pensando in questo momento: merda.

***(Rose Weasley)
Fino ad ora sta andando tutto bene. La Mappa è ancora aperta sul letto di Scorpius e non sembra che i due si stiano scannando o altro. Mi accoccolo sullo stesso letto dove la settimana scorsa giacevo senza vestiti. Un brivido mi attraversa la schiena e cerco di pensare alle notti insonni in cui mi sono ripetuta che mille o più Schiantesimi e un oceano di lacrime non potranno farmi riottenere ciò che ho perso. La porta si apre e vedo Al fermo sulla soglia, mentre Scorpius si avvicina e siede con le spalle rivolte a mio cugino. Ammicca e capisco che dobbiamo fingere. << Rosie, quando ti ho lasciata all’inizio del semestre pensavo che fossi come tutte le altre ragazze. Ma mi sbagliavo. Non volevo tornare da te con la coda tra le gambe e credevo che per dimenticarti bastasse sostituirti. E io… sono andato a letto con la Keller. La sera in cui Jackson ti ha aggredita. Ti prego, perdonami >>
Ha uno sguardo così convincente che, se non sapessi che sta mentendo, gli crederei senza indugiare. Mi fa un piccolo cenno con la testa, vuol dire che devo perdonarlo.
Prima, però, gli mollo un ceffone. Devo avere anche io le mie soddisfazioni, no?
Scorpius mi guarda basito e si porta la mano alla guancia, Albus, se è possibile, è più sconvolto del suo amico. Abbraccio Scorpius e, sussurrando in modo udibile, gli dico: << Ti perdono >>.
Lui ricambia l’abbraccio, poi lo scioglie e poggia le sue labbra sulle mie. È un bacio tenero, quasi vero. Al si avvicina al letto e prende la Mappa e il Mantello. << Vi lascio in pace piccioncini. E ricordatevi di insonorizzare la stanza, i primini sono facilmente impressionabili >> dice scompigliandomi i capelli prima di uscire.

***(Scorpius Malfoy)
Al esce e io mi alzo dal letto. Sono furioso.
<< Perché mi hai dato uno schiaffo, sei impazzita? >>
Lei mi guarda innocentemente e sbatte le palpebre. La rabbia defluisce in un secondo, quegli occhi azzurri hanno il potere di farmi stare bene. Mi avvicino all’armadio e prendo un pigiama pulito. Glielo tiro e poi prendo il mio da sotto il cuscino. << Chi va in bagno per primo? >> le chiedo. Rose sgrana gli occhi. << Che vuoi dire? >> domanda incerta.
<< Voglio dire che Al ha con sé la Mappa e può controllarci. Ci ha praticamente autorizzati a fare sesso. Perché, da bravi fidanzatini ancora più innamorati dopo una riappacificazione, dovremmo dormire dalle due parti opposte del Castello avendo una camera a nostra disposizione? >>.
Rose sbatte di nuovo le palpebre per circa ottocento volte, nel tentativo di capire la situazione.
Poi sembra riuscirci, perché si alza e si sfila la gonna per mettersi il pantalone del pigiama che le ho dato.
Questa volta sono io a sgranare gli occhi e a sbattere le palpebre come un idiota. Gli slip rossi le fasciano il sedere e non perdo tempo a fantasticare su cosa farei in questo momento. Le immagini si susseguono nella mia testa, ma riesco a rimanere concentrato su quello che non devo fare. Be', più o meno.
<< R-Rose, cosa stai…? >>
<< Mi hai vista anche senza biancheria, Scorpius, i falsi pudori sono inutili. E chiudi la bocca, sembri un pesce lesso >>.
Non ci posso credere. Prima piange, poi non mi parla, prima mi evita, poi mi ignora, prima mi Schianta, poi si toglie la gonna davanti a me. E ora mi risponde così. È ritornata a essere la solita Rose, mi parla in tono glaciale e sprezzante, pieno di sarcasmo e…
<< E di’ al tuo amico laggiù di calmarsi, non è necessaria tanta agitazione >>… e mi prende in giro. Abbasso lo sguardo verso “il mio amico laggiù” e sento le guancie leggermente accaldate. << Scusa >> mormoro fiondandomi in bagno con il pigiama.
Quando esco la trovo sotto le coperte intenta a fissare il baldacchino. Mi infilo sotto le lenzuola, accanto a lei. Siamo in due nel mio letto a una piazza e mezza e da settembre a ora non mi è mai sembrato tanto grande. Mi avvicino e le do un bacio sulla fronte, mi metto su un fianco dandole le spalle e chiudo gli occhi.

***(Rose Weasley)
Chiudo gli occhi e mi sfioro la fronte con le dita. Dove due secondi fa c’erano le labbra di Scorpius sento la pelle bruciare. Mi metto su un fianco, dandogli le spalle e provo ad addormentarmi.

Sento i miei capelli allontanarsi dal viso, poi sento una voce che mi chiede piano di svegliarmi. Mi rigiro tra le coperte e la ignoro. Faccio così per altre due volte, poi la voce minaccia di far saltare in aria i Sotterranei se non mi alzo subito. Un paio di mani mi afferra per le spalle e mi scuote, apro gli occhi e mi trovo a fissare le iridi grigie di Scorpius.
<< Al ha lasciato sulla soglia la tua borsa dei libri e lo spazzolino, più la biancheria pulita. È tutto sul comodino, ti aspetto in Sala Comune >>.
Mi alzo dal letto controvoglia e inizio a vestirmi. Piego il pigiama e lo poggio sul letto che ho appena rifatto. Entro in bagno e mi guardo allo specchio: ho i capelli più gonfi del solito, apro i mobiletti del bagno per cercare una spazzola o un pettine. Non trovo niente, così mi accontento del codino che ho sempre attorno al polso e mi lego i capelli. Mi lavo e, dopo averla trovata in borsa, mi passo la matita sugli occhi. Borsa in spalla, cerco di camminare nella Sala Comune dei Serpeverde come se fosse la mia, ma gli occhi di tutti i presenti sono puntati su di me, sui miei capelli rossi e la mia cravatta Grifondoro. Scorpius mi viene incontro e mi prende la mano, mi sorride e usciamo da quello che mio cugino James negli anni passati ha sempre chiamato “covo di Serpi”.
<< Perché ci guardavano tutti? Non sono abituati a vederti “accompagnato”? >> gli chiedo quando l’ingresso della Sala Comune dei Serpeverde si chiude alle nostre spalle.
<< Be’, sono abituati a vedere le ragazze uscire dalla mia stanza, ma non mi vedono mai aspettarle o prenderle per mano. Pronta per essere la protagonista della relazione del secolo? >>.
<< Per niente >> rispondo. Camminiamo in silenzio tenendoci per mano fino alla Sala Grande. Entriamo e tutti tacciono. Mi fisso i piedi, rossa in volto, ma Scorpius mi porta su il mento con la mano che non stringe la mia. Lo guardo negli occhi e mi sistema una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
<< Vai al tuo tavolo >> mi sussurra prima di sfiorarmi le labbra con le sue, girarsi e andarsene verso il suo tavolo.
Mi avvicino a quello dei Grifondoro ostentando una tranquillità che in realtà non provo mentre lo sguardo di mezza Sala mi segue (l’altra metà è concentrata su Scorpius). Nello stesso istante in cui mi siedo sento esplodere la Sala in mormorii scettici e sorpresi. Scorpius, dall’altro lato della Sala, mi sorride e io faccio lo stesso, sotto lo sguardo incredulo di Roxanne, Helena, Hugo e l’altra mia cugina Lily. Faccio finta di niente e mi siedo accanto a Helena che riprende a fare colazione. Roxy e Hugo fanno lo stesso, ma Lily inizia a chiedermi da quanto stiamo insieme io e Scorpius e quando avevo intenzione di dirglielo. Sospiro e rispondo come ho concordato con Scorpius: << Stiamo insieme dall’estate scorsa, ma non ero sicura che sarebbe durata. Ve l’avrei detto ieri sera ma… be’, non ci sono stata >> concludo con uno sguardo allusivo. Hugo arrossisce in zona orecchie e trascina via Lily borbottando qualcosa riguardo Divinazione. Li seguo con lo sguardo finché non escono dalla Sala Grande e trovo gli occhi di Roxy ed El che mi fissano.
<< Quando è stata la prima volta? >> mi chiede Helena senza mezzi termini.
<< Ehm… a Halloween… >>
<< Non dovremmo confidarti più niente >> risponde lei ammiccando. << Ti basti sapere che a Halloween non sei stata l’unica >>.

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Capitolo 6
*** Punti di vista ***


Capitolo 6:
Punti di vista




***(Rose Weasley)
<< Ti basti sapere che a Halloween non sei stata l’unica >> dice El prima di alzarsi, fare un cenno a Lorcan Scamandro e avviarsi fuori della Sala. Guardo Roxanne che è pallida come un lenzuolo. << Chi è? >> le chiedo con un sorriso.
<< Lysander >> risponde sospirando. << Ma da quando è successo mi ha parlato solo quando eri in Infermeria >>
<< Raccontami >>
<< La sera di Halloween mi ero addormentata in Sala Comune e non ero scesa alla festa. Mi stavo vestendo in fretta per potervi raggiungere, erano circa le dieci, quando la porta della Sala Comune si era aperta per richiudersi alle spalle di Lysander. Mi guarda e inizia a urlarmi contro, dicendo che avevo dato una Pasticca Vomitosa alla sua ragazza, che non avevo rispetto per lui e per le sue scelte, che ero invidiosa di chi sa cosa. Io allora gli ho detto che ero stata lì per tutto il tempo e che sarei scesa a momenti e che non avevo dato io la pasticca alla Gorey. Ho iniziato a urlare anche io, dicendo che non aveva il diritto di presentarsi lì dopo essersi messo con la Gorey nonostante sapesse che quello che provava per me era corrisposto. Lui mi dice che fino a quel momento non avevo fatto niente per dimostrarlo, così mi avvicino e lo bacio >>.
Roxanne ha le lacrime agli occhi, ma non piange. Sospira e finisce il racconto: << Ha ricambiato il bacio e mi ha stretta a sé. Ha incantato le scale del dormitorio, mi ha fatta indietreggiare fino al letto e… Mi ha detto di amarmi, mi ha fatta sentire speciale, ha detto che avrebbe lasciato la Gorey. E io gli ho creduto, Rose. La Gorey l’ha lasciata il giorno dopo, ma non mi ha cercata più, non mi ha degnata più di uno sguardo. E io non so cosa fare, sono a pezzi >>.

Gli occhi marroni di Roxanne non riescono più a trattenere le lacrime, scorrono sulle guance scure della ragazza e la abbraccio. Cerco con lo sguardo Lysander e vedo che anche lui ha gli occhi puntati su di noi. Christina, seduta accanto a lui, gli dà una gomitata e lui si alza e si avvicina. << Rox, vorrei parlarti >>. Mia cugina sussulta al suono della sua voce e si stringe ancora di più a me. << Affrontalo Roxy. Sei una Battitirice, una Grifondoro e una Weasley. Forza! >> le sussurro. Roxy tira su col naso e annuisce contro la mia spalla. Si alza e lo fronteggia, non nasconde le lacrime. Lui la prende per mano e la trascina fuori della Sala Grande. Mi prendo la testa tra le mani e provo a pensare alla verifica di Aritmanzia della prima ora. Sento un corpo contro la mia schiena, delle braccia che mi cingono da dietro. Alzo la testa e Scorpius mi stampa un bacio sulla fronte. << Andiamo? >> mi chiede.
Sto per prendere la bacchetta e Schiantarlo, ma chi si crede di essere?
Ah, già, lui è il mio ragazzo… Annuisco e mi alzo seguita dagli occhi di tutti che guardano le nostre dita intrecciate.
<< Cos’è successo con le tue amiche? >>
Sono sicura che il corridoio sia vuoto, così gli lascio la mano e rispondo << Non sono affari tuoi, Scorpius >> parandomi davanti a lui. Poi la vedo.
 
***(Roxanne Weasley)
Camminiamo per i corridoi con le dita intrecciate. Quanto mi è mancata quella mano!
Mi trascina su per le scale, poi apre una porta sussurrando qualcosa: il bagno dei Prefetti.
Si siede su una panca e io mi accomodo accanto a lui. Senza sapere come mi trovo stesa lì, schiacciata dal suo peso, con le sue mani che viaggiano su di me e le sue labbra sulle mie. Lo allontano contro la mia volontà e lui mi guarda confuso.
<< Mi sei mancata >> sussurra.
<< Anche tu. Ma non capisco >>.
Lui sospira e si mette a sedere, si passa una mano tra i capelli: << Ho paura. Credevo che rompendo con Sarah sarebbe stato tutto più facile tra noi, ma ho paura che possa finire >>.
Guardo Lysander e sorrido. Non è giusto nei confronti di me stessa, ma poco importa. La campanella della prima ora ci raggiunge.
<< Vieni da me dopo la partita >> sussurro. Gli bacio la guancia ed esco.
Non credo che sarò molto concentrata, a Babbanologia.
 
***(Scorpius Malfoy)
<< Cos’è successo con le tue amiche? >>
Non sono sicuro che il corridoio sia vuoto, ma lei mi lascia la mano e risponde << Non sono affari tuoi, Scorpius >> parandosi davanti a me. Assume un’espressione sorpresa, ma è questione di un secondo. << Scherzavo, sciocco >> mi dice sorridendo prima di saltarmi al collo e baciarmi.
Non ci sto capendo niente, ma poco importa. Le labbra di Rose sono sulle mie, simulano un bacio appassionato. Capisco che c’è qualcuno e cerco di approfittarne. Schiudo le labbra e forzo le sue con la lingua. Non può respingermi davanti a uno studente, così la sento ricambiare con decisione al bacio: le nostre lingue si inseguono, si accarezzano seguendo il ritmo frenetico di una folle danza che non dura più di qualche secondo. Sento un indice picchiettarmi la spalla e, di malavoglia, mi allontano dalla bocca di Rose.
<< Ehi, piccioncini. Aritmanzia salta, il professor Wedy sta male >>
Guardo Christina come se fosse un’apparizione: << Niente verifica, quindi? >>
<< Niente verifica >> conferma lei con un sorriso. << Ah, prima che mi dimentichi… Sono felice che vi siate messi insieme >>. Io e Rose le sorridiamo di rimando, ringraziandola. Chiacchieriamo per un altro po’ insieme a lei dirigendoci in Sala Grande per trascorrere l’ora buca di Aritmanzia con Lorcan e David.
<< Allora >> inizia Lorcan. << Da quanto state insieme? >>
Guardo Rose teneramente e le sistemo una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
<< Da agosto. Tre mesi >> risponde Rose abbracciandomi.
<< Com’è successo? >> mi chiede David. Maledizione.
Non ci eravamo soffermati tanto su quel particolare, avevamo deciso che avremmo inventato al momento, ma ora non so cosa dire. Guardo la ragazza che mi sta ancora abbracciando e capisco che anche lei non sa cosa inventarsi.
<< Oh, ehm… è una storia buffa, vero Scorp? >>. Perfetto, e ora cosa faccio?
<< Dai, Rosie, non mi sembra il momento >> dico con voce lamentosa sorridendo.
<< Solo perché eri ridicolo… >>. Maledetta Grifondoro. Tutti pendono dalle sue labbra, curiosi di sapere come Scorpius Malfoy ha messo da parte l’orgoglio per dichiararsi a Rose Weasley.
<< Su, tesoro, per favore >> la supplico con un finto broncio.
<< Prova a convincermi >>
<< E se… >> inizio avvicinandomi al suo orecchio per poi sussurrarle: << Negherò tutto, sappilo. Squagliamocela >>
<< Be’, se la metti così… >> sorride Rose maliziosa. << Ragazzi, noi andia… >>
Un gufo marroncino è appena entrato dalla finestra tubando allegro.
<< Joel? >> chiede Rose guardando incredula e sorridente il gufo, che le molla una lettera in mano e sparisce fuori della finestra così com’è arrivato.
<< È di Domi >> sussurra Rose. << Vi spiace se…? >>
<< Ti accompagno >>. Salvato da un volatile.
Siamo diretti alla Torre dei Grifondoro, saliamo le scale mentre lei legge la lettera. Al quarto piano le lascio la mano, lei non sembra accorgersene. Cammina per inerzia fino al ritratto della Signora Grassa, sussurra la parola d’ordine e cammina verso la sua stanza.
È una stanzetta davvero carina, i colori del Grifondoro esplodono ovunque. Su una sedia è piegata la divisa da Quidditch che porta il suo nome, mentre sulla piccola scrivania sono impilati ordinatamente i libri di testo. Non c’è una singola cosa fuori posto, è tutto perfetto. Non ho il tempo di soffermarmi a lungo sulle foto magiche attaccate all’armadio che la sento sospirare e mi giro.
Rose si getta di peso sul letto e chiude gli occhi, borbottando all’infinito sempre le stesse parole, “Siamo morti”.
<< Che succede, Rosie? >> chiedo prendendo posto accanto a lei. Mi porge la lettera e inizio a leggerla.
 
 

Villa Conchiglia, 10 novembre

Cara Rose,
come stai? È un po’ che non ci sentiamo, aspettavo che accadesse qualcosa per scriverti, ma è passato davvero troppo tempo. Il corso di preparazione procede a meraviglia, dovrò sostenere a giorni la prima prova per poter accedere quello successivo. Ancora un paio d’anni di gavetta e sarò una giornalista. Intanto mi godo qualche giorno di riposo a casa.
Hogwarts mi manca molto, così come te, Roxy e tutti gli altri. Ci sono novità? So che Albus si è fidanzato con una compagna di Casa di Louis e che Lysander è diventato l’assistente di Madama Robins. Tu cosa mi racconti? So che sei stata un po’ giù ultimamente e mi sono chiesta perché tu non mi abbia scritto. Mi spiace che tu non abbia voluto confidarti con me: sappi che, anche a chilometri di distanza, ti sono sempre vicina e ti voglio sempre bene.
Ma non condivido la scelta che hai fatto.
Cosa ti è saltato in mente, Rose? Metterti con Scorpius Malfoy, andare a letto con lui… hai idea di quello che dirà tuo padre appena lo saprà? Perché se non glielo dirai tu sarò io a farlo. Malfoy verrà anche da noi a Natale, come pensi che reagiranno tuo padre e la nonna? Devi prepararli alla bomba. Tempo una settimana o lo farò io. Con un abbraccio e tanto affetto,

Dominique
 

 
Sollevo lo sguardo dalla grafia elegante di Dominique Weasley, mi stendo sul letto come Rose e chiudo gli occhi.
<< Siamo morti >> sussurro lasciando cadere la lettera a terra.
 
***(Albus Potter)
<< Siamo morti >> sussurro lasciando cadere la piuma sul banco: verifica a sorpresa di Divinazione dopo una notte trascorsa con Chris. Michael siede accanto a me e annuisce convinto alle mie parole. La professoressa Brown distribuisce delle pergamene con le domande, leggo le prime due e penso che, per evitare troll in Divinazione, non posso far altro che prendere a testate la sfera di cristallo che ho davanti. Sbircio la pergamena di Mike e vedo che le domande sono diverse. Merda.
 
Alla fine dell’ora, con un po’ di fortuna e la collaborazione di una Tassorosso cotta di Mike, ho consegnato un compito che non può valere più di uno Scadente, ma non m’importa più di tanto. Parlando con Mike mi dirigo a Storia della Magia, dove mi attendono due ore di sonno ristoratore. Rüf inizia a parlare della Prima Guerra Magica e mi appoggio sul banco, chiudendo gli occhi. Prima di addormentarmi, però, mi guardo intorno alla ricerca di Scorpius e Rose. Non ci sono.
 
***(Rose Weasley)
Scorpius si alza dal letto e cammina avanti e indietro per la stanza, torcendosi le mani: << Com’è possibile che lo sappia già? >>
<< È stato sicuramente Al… ricordami di ammazzarlo, più tardi >> dico fissando il baldacchino del mio letto.
<< Ammazzarlo non risolverà il nostro problema >> sospira lui tornando a sedersi accanto a me. << Dovevamo dire che stiamo insieme da più di tre mesi, non avresti potuto finire a letto con il tuo ragazzo dopo soli tre mesi >> continua prendendosi la testa tra le mani.
<< Perché no? >> chiedo mettendomi anch’io seduta.
<< Perché è così e basta >> dice arrossendo.
Scorpius è arrossito. Le gote si ricoprono di un leggero rossore che contrasta con il pallore della sua pelle. È un rosso delicato, non forte come quello che si impossessa del suo volto quando ci urliamo contro o duelliamo.
<< Anche il fatto che stiamo insieme è surreale e poi non possiamo cambiare la nostra versione. Ormai lo saprà tutta la scuola >> sospiro ricadendo pesantemente sul letto.
<< Mi dispiace, è tutta colpa mia >> mormora a testa bassa e io sgrano gli occhi, incredula. Ma che gli prende? Gli dispiace, cerca soluzioni, si scusa, arrossisce…
La campanella suona ma non mi muovo da lì. Scorpius si stende accanto a me e chiude gli occhi.
<< Abbiamo voluto la scopa, ora voliamo >> dico sorridendo.
Lui annuisce e rimaniamo così, campanella dopo campanella, senza sapere a quanti pettegolezzi stiamo dando adito.
 
***(Scorpius Malfoy)
Abbiamo mangiato Cioccorane e Zuccotti di Zucca per pranzo seduti sul letto a gambe incrociate, parlandoci e raccontandoci come veri amici. Sono le quattro e Rose si alza e inizia a togliersi il maglioncino, la cravatta e la camicia. Mi dà le spalle e non posso fare a meno di guardare la sua schiena bianca costellata di nei. Una maglia scarlatta cala su di essa e la scritta dorata Weasley risplende orgogliosa e fiera come la sua proprietaria. Sta per togliersi anche la gonna ma la fermo.
<< Non sono falsi pudori, ti aspetto fuori >> le dico prima di chiudermi la porta alle spalle. Dopo qualche minuto esce con indosso la divisa e in mano la scopa e il casco. Le prendo la scopa mentre i Grifondoro sbalorditi ci guardano attraversare la loro Sala Comune tenendoci per mano. Scendiamo le scale diretti al campo di Quidditch quando sentiamo una voce affannata alle nostre spalle.
<< Rose! Malfoy! >>. Ci fermiamo e ci giriamo di scatto: Roxanne Weasley corre verso di noi con uno stivale in mano e il mantello di traverso. Mi molla la mazza da Battitore in mano e si infila lo stivale.
<< Avete visto El? >> chiede. Mi guardo intorno in cerca di Helena Summers ma non c’è da nessuna parte. Scuoto la testa, le riconsegno la mazza e ci avviamo al campo. Saluto le sue cugine e mi siedo sugli spalti vicino ad Al che mi chiede dove sono sparito per tutta la mattina.
<< Sono stato con Rose >> rispondo semplicemente. Sta per ribattere ma una voce lo precede.
<< Benvenuti alla prima partita di Quidditch della stagione >> dice un’imbarazzatissima Helena Summers dal posto del commentatore. << Qui Helena Summers, pronta ad accogliere le squadre di Grifondoro e Corvonero che daranno il via al nuovo campionato scolastico. Ecco la formazione del Grifondoro: la prima e entrare in campo è il Portiere, Rose Weasley, seguita dai due Battitori, Roxanne Weasley e Hugo Weasley, ultimo acquisto della squadra. Dietro di loro ecco i Cacciatori Alice Thomas, Morgan Shell e Simon Gordon. Ultimo è il Cercatore Kevin Garrison, un altro acquisto recente del Grifondoro. I giocatori Rosso-Oro fanno un giro di campo ed ecco che fa il suo ingresso Christina Harris, portiere del Corvonero, seguita dai Battitori Justin Karey ed Elisa Jones. I Cacciatori Louis Weasley, Violet Roll e Lorcan Scamandro precedono l’entrata del Cacciatore Paul Hill. Giro di campo anche per loro. Tutti i giocatori sono ora a terra, stretta di mano tra i Capitani Gordon e Scamandro, mentre i Portieri volano verso i rispettivi anelli. Bolidi e Boccino vengono liberati e i giocatori si librano in aria. L’arbitro, la professoressa Byrer, lancia in aria la Pluffa e fischia: la partita ha inizio >>.
 
***(Louis Weasley)
Dopo un’ora Paul stringe in mano il Boccino d’Oro. Sorrido e corro incontro ai miei compagni di squadra mentre sento Helena annunciare la nostra vittoria: Grifondoro 130, Corvonero 310. Abbraccio Paul e Lorcan, e ci dirigiamo verso gli spogliatoi, non prima di aver fatto i complimenti ai miei cugini, in particolare a Hugo che mi ha fatto perdere la Pluffa non meno di dodici volte con i suoi dannati Bolidi.
 
Sono nei corridoi del Castello, ancora sorridente dopo la vittoria, quando sento la voce di Helena. Potrei chiederglielo adesso. Mi sono concentrato per vincere e poterglielo chiedere, perché non farlo ora? Helena fa i complimenti a qualcuno e capisco che è un mio compagno di squadra, sicuramente Christina. Sto per svoltare l’angolo da dove proviene la voce di Helena quando mi immobilizzo.
<< Helena, ti va di venire a Hogsmeade con me sabato? >>.
Non è Chris.
 
***(Helena Summers)
<< Helena, ti va di venire a Hogsmeade con me sabato? >>.
Il cuore perde un battito.
Un’uscita a Hogsmeade. Un appuntamento. Con lui.
<< M-mi dispiace, Lorcan >> balbetto a disagio. << Non posso >>
<< Perché? >> mi chiede lui contrariato. << Ti ho aiutato a diventare Commentatrice, ti ho detto come parlare, ti ho dato consigli. Tu mi piaci, Helena. Perché no? >>
Perché? Perché lui è arrogante. Carino, certo, non lo metto in dubbio, ma è arrogante. E mi spaventa. Aggrotta le sopracciglia e mi guarda in attesa di una risposta.
<< Perché… >> che mi invento, adesso? << Perché… >>
<< Perché l’ho già invitata io >> dice una voce alle mie spalle.
La sua voce. Sento il viso andare a fuoco mentre una mano si poggia sulla mia spalla. Lorcan mi chiede se è vero, annuisco e se ne va torvo dopo aver mormorato un “bene”.
Louis mi guarda e mi sorride e io non posso fare a meno di ricambiare il sorriso.
<< Messere, mi avete salvato la vita. Come potrò mai ringraziarvi? >> chiedo con fare melodrammatico, indecisa sul da farsi e in totale imbarazzo.
<< Potreste farmi compagnia a Hogsmeade questo sabato >> mi dice con lo sguardo fisso a terra.
Il cuore perde un battito.
Un’uscita a Hogsmeade. Un appuntamento. Con lui.
<< Volentieri, messere >> dico mentre il mio sorriso si allarga ancora di più.
<< Vi aspetto alle nove fuori la vostra Sala Comune, allora >> mi dice tornando a guardarmi negli occhi. Sembra più incredulo di me.
Annuisco e mi fa il baciamano: << A presto madamigella >>. Lo guardo allontanarsi ancora con il sorriso sulle labbra.
Gira l’angolo e mi incammino verso la mia Sala Comune, saltellando come una perfetta idiota.
O come la ragazza più felice di tutta Hogwarts. Dipende dai punti di vista.

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Capitolo 7
*** Rifletti prima di agire ***


Capitolo 7:
Rifletti prima di agire



***(Albus Potter)
Sono appena tornato da Hogsmeade dopo una giornata trascorsa con Chris. Mi stendo sul letto e chiudo gli occhi pensando alla giornata trascorsa.
 
Camminiamo mano nella mano per Hogsmeade diretti ai Tre Manici di Scopa. Salutiamo Rose e Scorpius seduti a un tavolino al centro, sotto gli sguardi di tutti, e ci dirigiamo al bancone. Saluto zia Hannah e le presento Chris, poi usciamo dal locale e andiamo da Mielandia. Vicino allo scaffale del cioccolato vediamo Helena Summers, l’amica di Rose e Roxy. Le rivolgiamo un cenno di saluto prima di uscire dal negozio carichi di sacchetti. La prendo per mano e la porto da Madama Piediburro.
<< So che non ti piace particolarmente, ma voglio fare qualcosa di romantico e mi hanno detto che è il posto giusto >>.
Romantico… è un’agonia.
È tutto rosa, ci sono ragazzi disgustati e ragazze esaltate. Prendiamo posto vicino alla porta, pronti a scappare in qualsiasi momento. Beviamo un tè molto buono mentre prendiamo in giro tutte le coppie presenti qui dentro. Le critichiamo, ridiamo di loro. Siamo nel luogo che ridicolizza l’amore, ma sento che quello che provo per Chris è tutt’altro che ridicolo.
 
Scendo in Sala Grande per la cena e vedo parecchie facce sorridenti. Prima fra tutte quella di Scorpius. Mi racconta della sua uscita con Rose e sgrano gli occhi quando arriva alla parte delle fragole.
<< Scorp, posso parlarti? >>. David appare alle nostre spalle e, senza aspettare una risposta, si trascina Scorpius fuori della Sala.
 
***(Louis Weasley)
Sono appena tornato da Hogsmeade dopo una giornata con Helena, mi stendo sul letto e sorrido masticando una gomma Bolle Bollenti.
 
Sono le nove meno un quarto e sono già fuori la Sala Comune del Grifondoro. Rose, ancora assonnata e arrabbiata per la sconfitta di due giorni fa, esce dalla Sala Comune. Borbotta “ciao Lou” con voce impastata e scende le scale. Altri Grifondoro mi sfilano davanti guardandomi confusi (i ragazzi) e sorridenti (le ragazze).
Poi esce.
Indossa una gonna a balze bianca e una camicetta viola che richiama il colore dei suoi capelli. Si torce le mani e accenna un sorriso, le guance si imporporano quando le bacio la mano come l’altra sera. Camminiamo chiacchierando ed entriamo da Mielandia. Vediamo dentro anche Albus e Chris e ci separiamo. Quando mio cugino e Christina escono Helena si avvicina con le braccia piene di dolci.
<< Devi sfamare un esercito? >> chiedo sgranando gli occhi.
<< Sono per mio fratello >> mi dice a testa bassa. << ha nove anni e non credo sia un mago, io sono l’unica in famiglia ad avere poteri magici. Mi manca >> sussurra alla fine.
Le prendo tutti i dolci che ha tra le braccia e li porto alla cassa. Mentre la commessa li mette nei sacchetti chiedo a Helena come si chiama suo fratello.
<< Gregory >> mi dice prendendo il portafogli.
<< No >>. Dico deciso. << Offro io >>
Scuote la testa con vigore. << Non se ne parla >>
<< Sono sei Galeoni e tre Falci >> si intromette la strega al bancone.
<< Tenga >> le dico dandole sette Galeoni e trascinando Helena fuori del negozio con i sacchetti che fluttuano alle nostre spalle.
<< Ufficio Postale? >> chiedo lasciandole il braccio quando siamo abbastanza lontani da Mielandia. Lei annuisce ed Evoca una scatola dove sistemiamo i dolci.
<< Quante gomme Bolle Bollenti gli hai preso? >> le chiedo preoccupato per i denti di Gregory Summers.
<< Non sono tutte per lui, sciocco >> risponde sorridendomi e prendendo cinque confezioni di gomme per metterle in borsa.
Camminiamo fino alla Stamberga Strillante e ci sediamo su una panchina. Poggio piano la mia mano sulla sua e la stringo leggermente. Lei ruota la mano e ricambia la stretta. Restiamo in silenzio, mano nella mano, non so per quanto prima di alzarci e incamminarci alla Testa di Porco.
<< È l’unico luogo che gli studenti non frequentano >> le sussurro sull’uscio.
<< Non è male >> sussurra lei di rimando per poi rabbrividire disgustata: << so che Lorcan aveva intenzione di portarmi da Madama Piediburro>>. Ci sediamo e ordino una Burrobirra mentre Helena chiede un’Acqua Viola.
<< L’hai fatto per salvarmi da Lorcan? >> mi chiede all’improvviso.
<< In che senso? >> domando confuso.
<< Questo. Siamo qui perché Lorcan non mi lasciava in pace, vero? >>
C’è una punta di amarezza nella sua voce e mi affretto a negare. << No, Helena, non l’ho fatto perché Lorcan ti stava tormentando. Be’, non solo... >>
Mi sorride e mi porge un pacchetto di Bolle Bollenti. << Per ringraziarti >> mi dice.
 
Ci siamo solo tenuti la mano su una panchina di legno consumata. Non l’ho baciata e lei non mi ha baciato, non abbiamo avuto nessun altro tipo di contatto. Ma è come se ci fosse stato. Mastico la mia gomma e sorrido. Sto bene.
 
***(Scorpius Malfoy)
Intingo la piuma nell’inchiostro rosso e disegno una fragola, ci aggiungo la fogliolina verde in cima e scrivo “buonanotte” sotto il disegno. Aspetto che si asciughi e lego la piccola pergamena alla zampa del gufo di David. Il volatile plana fuori della finestra, diretto alla stanza di Rose. Sorrido e decido che le fragole sono il cibo che preferisco.
 
Camminiamo abbracciati per le strade di Hogsmeade controllati a vista da tutti gli studenti di Hogwarts.
<< Non ce la faccio più >> sussurra Rose. << Ci fissano da giorni, non c’è studente che non ci guardi commentando. È estenuante >>
<< Be’, possiamo rendere questa storia divertente >> dico grattandomi il mento.
<< E come, di grazia? >>. Le scocco un bacio sulla fronte.
<< Sbrigati o i posti migliori finiranno >>.
 
Entriamo ai Tre Manici di Scopa dove ci accoglie Madama Abbott, la moglie del professor Paciock.
<< Zia Hannah! >> esclama Rose andando incontro alla donna per salutarla. Dopo le presentazioni, indico a Rose il tavolino al centro del locale e lei si siede, mentre io ordino da bere e un cestino di fragole con la panna.
<< Fragole con la panna? >> mi chiede Madama Abbott.
<< La prego… >> la sto praticamente implorando e dopo un po’ borbotta chiedendosi dove potrebbe rimediarle.
Il locale si riempie di studenti e i camerieri viaggiano avanti e indietro chiedendo e portando le ordinazioni.
<< Fragole con la panna? >> chiede Rose sgranando gli occhi.
Ne prendo una, la intingo per bene nella panna e la avvicino alla sua bocca. Lei capisce e sorride, mordendo il frutto. Tutti tacciono per poi bisbigliare indicandoci. Continuiamo così finché non finiscono le fragole. Ci incamminiamo fuori dai Tre Manici di Scopa e, appena la porta si chiude alle nostre spalle, scoppiamo a ridere.
 
***(Lysander Scamandro)
Sono tutti a Hogsmeade, al Castello sono rimasti solo gli studenti dei primi due anni. E noi. Siamo nella mia stanza, abbracciati sotto le coperte.
<< Ti amo >> le sussurro.
Lei si mette a sedere di scatto tenendosi il lenzuolo sopra il seno.
<< L’ultima volta che me l’hai detto mi hai evitata per una settimana >>
<< L’ultima volta sono stato un idiota. Ti amo Rox, credimi >>
<< Ti credo Lys >> mi risponde sospirando e stendendosi di nuovo al mio fianco. La stringo forte a me e sento qualcosa risvegliarsi lì sotto.
<< Credo che si debba fare qualcosa >> mormora Roxanne iniziando a baciarmi il petto.
<< Sono d’accordo >> annuisco con vigore. La faccio scivolare sotto di me e la bacio a lungo…
 
Lego il biglietto alla zampa del gufo di Lorcan e lo faccio volare fuori della finestra. La risposta di Rox arriva qualche minuto dopo.

Dormi con me...

A dopo
 
***(Scorpius Malfoy)
<< Okay, le hai mandato la buonanotte >> sospira David appena chiudo la finestra. << Ma io ti conosco, Scorp. Al è accecato dalla felicità e Mike passa il tempo a farsi mangiare la faccia dalla Keller, ma io ho capito che c’è qualcosa che non va. Non voglio sapere i fatti tuoi, voglio solo che ti rendi conto di ciò che sta succedendo >>. Perfetto. E ora cosa faccio? Pondero velocemente le mie possibilità: negare, negare tutto fino alla morte (no, non esageriamo), dire che va tutto bene; raccontargli ogni singola cosa, renderlo partecipe del nostro inganno e dei miei timori. Potrebbe reggermi il gioco e aiutarmi allo stesso tempo, David è sempre stato un ragazzo attento e misurato, non ha mai rivelato le poche cose che ho confidato solo a lui. È un amico fidato e non vedo dove sia il problema.
<< È complicato >> rispondo prendendomi la testa tra le mani e sedendomi sul letto.
<< Lo sospettavo >> sorride. << Ripeto, sei consapevole e convinto di ciò che fai? >>
<< Credo di non esserlo mai stato così tanto >> ammetto.
David annuisce, dà le spalle ed esce dalla stanza. Mi passo una mano tra i capelli e chiudo gli occhi sospirando.
Sì, ne sono davvero convinto: Rose sarà mia.
 
***(???)
Non ho la minima idea di cosa fare. Vorrei parlargli, ma non trovo il coraggio. Sono da sempre una persona tranquilla, pacata, mi piace la calma, adoro il silenzio. Rifletti prima di agire, mi dico sempre: nel Quidditch, quando calcolo la traiettoria di un Bolide; in classe, quando non ricordo bene le formule degli incantesimi; a casa, per evitare che i miei, litigando, finiscano per Schiantasi a vicenda.
Ecco che entra in Sala.
Rifletti prima di agire.
Cosa faccio?
Si siede al tavolo della sua Casa e inizia a parlare con Michael Zabini.
Rifletti prima di agire.
Scorpius Malfoy alza la testa e incrocia il mio sguardo. Mi fa un cenno di saluto con il capo e io faccio lo stesso. Mi do una settimana per parlargli, intanto mi gusto l'ennesima fetta di roast beef che ho davanti.
 
***(Roxanne Weasley)
Helena ascolta annuendo e sorridendo il racconto di Rose. Mia cugina e il suo fidanzato hanno trascorso una romanticissima giornata a mangiarsi la faccia e a fare cose sdolcinate e rivoltanti davanti a tutti. Come l’episodio delle fragole. Arriccio il naso, disgustata, e apro la finestra al gufo che sta bussando con il becco. Porgo la pergamena a Rose, poi mi infilo sotto le coperte. La cena sembrava non finire più ed è già mezz’ora che stanno parlando.
<< Oh, che carino! >> esclama El con un tono che non le ho mai sentito. Sollevo lo sguardo, curiosa e seccata. La pergamena Levita davanti a me e vedo il disegno di una fragola con scritto un elegante “buonanotte”. Sbuffo sonoramente e spengo le candele con la bacchetta.
<< Io vado >> dice Rose diretta alla sua stanza. Helena si mette a letto e dopo poco sento il suo respiro farsi regolare. Mi alzo e, giunta in Sala Comune, uso l’incantesimo di Disillusione. Esco dal quadro e mi dirigo alla Torre dei Corvonero, dove mi aspettano Lysander e una lunga notte…

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Capitolo 8
*** Suoceri e margherite ***


Capitolo 8:
Suoceri e margherite



***(Scorpius Malfoy)
Il tempo scivola via, si allontana da noi. Sono passate due settimane da quando io e Rose “stiamo insieme”. Tra una settimana dovremo lasciarci.
E io sto male.
Ho sempre preso in giro le ragazzine che mi stavano dietro, quando mi si concedevano non ce n’era una che non avesse sperato di trascorrere con me più di una notte.
Prima ne ridevo con Al e Mike, mentre ora mi dispiace per loro. Sono in una situazione analoga: tutto quello che c’è tra me e Rose è finto, è un castello di carte che il vento demolirà tra una settimana.
E io sto male.
Non è da me, sono vittima di un incantesimo, ne sono certo, e non ho dubbi su chi me l’abbia scagliato.
È solo un incantesimo.
Ma fa male.
Colei che mi ha stregato mi viene incontro e mi abbraccia. La incateno a me e mi guardo intorno: l’ingresso è gremito di studenti. Sospiro e penso che voglio spezzare l’incantesimo che hai creato, Rose. Come non lo so, ci penserò poi.
Per il momento mi godo il sapore delle tue labbra sulle mie.
E sto meglio.
 
Mi prende per mano e mi trascina per i corridoi. Mi lascio guidare finché non sento il calore della sua mano lasciarmi: siamo soli. La guardo camminare a pochi passi da me lungo il corridoio del quarto piano. La saluto sulla soglia dell’aula di Incantesimi e mi dirigo a Pozioni. Mi siedo vicino ad Albus allo stesso tavolo con i gemelli Scamandro. Lysander mi saluta con un cenno del capo e uno sbadiglio, ha delle occhiaie da far spavento. Lorcan si limita a guardarmi per poi tornare a rivolgere l’attenzione altrove. Louis Weasley si avvicina a noi. Ci saluta con un sorriso che va da un orecchio a un altro e prende il posto di Lorcan, che si alza dopo avergli scoccato un’occhiata truce e risentita e si siede accanto a Elisa Jones. La professoressa Byrer inizia a parlare e mi perdo nella spiegazione, dimentico, almeno per un’ora, di Rose.
 
***(Rose Weasley)
Cara Dominique,
grazie per la tua lettera. Scusa se non ti ho risposto prima ma ho avuto tanto da fare. La settimana scorsa c’è stata la prima partita di Quidditch della stagione, iniziata tardi a causa del maltempo. Purtroppo Paul Hill ha afferrato il Boccino prima di Simon e tuo fratello mi ha segnato un sacco di volte. I Corvonero hanno vinto, ma noi Grifondoro saremo più agguerriti questo sabato contro i Serpeverde… Albus, inizia a tremare!
A proposito di Al… Lui e Christina Harris sono davvero felici, cosa che non si può dire di me e Scorpius.

 
<< Quanto scrivi, Rose! Muoviti, ci stiamo perdendo il pranzo>>
<< Zitto, Scorpius. Dov’ero? Ah, sì >>
 
…cosa che non si può dire di me e di Scorpius.
Scusa se non te ne ho parlato prima, Domi, ma volevo delle certezze. E ora le ho.
Credevo mi piacesse ma mi sbagliavo. È appiccicoso, vanitoso, antipatico. E bacia anche male. Avevo già deciso di lasciarlo, cosa che farò la settimana prossima, non voglio rovinarmi la partita. Ti prego solo di non dire niente a casa, non voglio che si arrabbino inutilmente.
Detto questo ti saluto, spero di vederti presto.
Con affetto,
                                   Rose

<< Remus! >> esclamo chiamando il gufo che ha comprato mamma l’anno scorso. Remus plana elegantemente davanti a noi e tende la zampetta.
<< Portala a Dominique. In fretta >> dico prendendo la lettera da mano a Scorpius e legandola alla zampa del mio gufo. Mi avvio fuori della Guferia, pronta per le due ore di Artimanzia, quando mi volto e vedo che Scorpius è rimasto lì impalato, vicino al finestrone dal quale è appena uscito Remus.
<< Scorpius? Scorp? Stai bene? >> Chiedo preoccupata.
<< Lo pensi davvero? Sono davvero vanitoso e appiccicoso e antipatico? Bacio davvero male? >> mi chiede a voce bassa posando lo sguardo sulla mia borsa. Scuoto la testa sorridendo.
<< No, Scorp, non lo penso davvero. Non tutto. Un po’ vanitoso, forse, lo sei, ma non sei antipatico, tutt’altro. E… >> le mie orecchie scottano, nascoste dai capelli, le mie gote s’imporporano << non baci tanto male >>. Lui sorride e mi prende per mano << Andiamo >>.
Lo seguo giù per le scale della Torre, giù fino al terzo piano, nell’aula di Aritmanzia.
Stiamo “insieme” da due settimane, ormai. Siamo l’uno l’ombra dell’altro, studiamo insieme, trascorriamo insieme le ore buca, dormiamo insieme. Ci ho fatto l’abitudine, è una presenza costante nelle mie giornate. Roxy mi viene incontro e mi saluta, fa un cenno a Scorpius e si allontana allegra. Non ho la minima idea di cosa stia succedendo, so solo che mia cugina è felice. Non parliamo più tanto, sta sempre per i fatti suoi, così come El. Entrambe spariscono per ore, compaiono per due minuti e si eclissano nuovamente. Scorpius, invece, è sempre qui. Una settimana e sarò libera. Una settimana. Sorrido al pensiero mentre entriamo in aula. Bacio Scorpius sulla guancia e mi siedo vicino a Lysander.
<< Lys, è un po’ che Roxy è strana. Sai cosa le succede? >> gli chiedo mentre prendo dalla borsa la penna, l’inchiostro, la pergamena e il libro.
<< N-no, non ho notato niente di strano. Sembra normale. No? >> mi risponde. Scrollo le spalle mentre l’insegnante entra in aula e inizia a parlare.
<< Oggi analizzeremo i Numeri del Coraggio. Weasley, ti va di illustrarci la procedura? >>
Io e Louis ci alziamo contemporaneamente facendo ridere il professore Wedy e i compagni.
<< Louis Weasley >> precisa lui e io torno a sedermi dando una gomitata a Lysander che non la smette di sghignazzare.
<< Tanto l’ho capito che tu e Roxy state insieme >> sussurro confrontando i miei appunti con quello che intanto sta dicendo Lou.
Lysander sbianca e smette di ridere di botto, mentre sorrido e ricontrollo gli esercizi svolti.
1 a 0 per Weasley.
 
***(Hugo Weasley)
<< Weasley, sei a lezione non nella tua Sala Comune. Quando imparerai a sederti composto? >>
Questo all’inizio della lezione.
<< Weasley, sul tuo tema c’è una macchia di succo di zucca. Sai bere come un mago normale?>>
Questo dieci minuti fa.
<< Weasley, distribuisci le tazze. Almeno smetterai di parlare per qualche secondo con Potter >>
Questo ora. Mi alzo dal pouf sul quale siedo e mi avvicino alla credenza.
<< Quando inciamperai nella cartella di Potter cerca di rompere la tazza verde, se non ti spiace >> mi dice la Brown acida.
Perché, perché, perché Divinazione è la mia materia preferita e la Brown deve farmela odiare? Due ore, due ore a farsi rimproverare per non so quale miseriaccia di motivo. Sospiro e mi giro verso Lily, seduta in fondo all’aula. Come facevo a parlare con lei se io sono al primo banco e lei all’ultimo? Sono due anni che ci sediamo lontani di proposito, a Divinazione. Dopo aver distribuito le tazze mi risiedo al mio posto, sotto lo sguardo truce della Brown che mi rimprovera silenziosamente per non essere caduto.
<< Bene, sapete cosa fare. Dopo la lettura dei fondi di tè passerete alla lettura della mano. In seguito all’analisi della Sfera. A fine lezione prenderemo qualcuno degli esercizi assegnati per oggi e li correggeremo. Giusto, Weasley? >>
<< Sì, professoressa Brown >>
<< Ottimo >>
 
Le due ore sono trascorse lentamente e, appena suona la campanella, volo giù per le scale. Settimo, sesto, quinto, quarto piano. Rallento sull’ultima rampa che mi porta al terzo piano e imbocco il primo corridoio. Eccoli.
Mia sorella e Malfoy escono mano nella mano dall’aula di Aritmanzia.
<< Hugo, che ci fai qui? >> mi chiede Rose sorpresa.
<< Credevo di aver dimenticato il libro in aula, ma mi sono appena ricordato di averlo lasciato in dormitorio >> potrei fare come quei Babbani in tv. L’attore, ecco. << Come va? >>
<< Bene, ma devo scappare. Vitiuos non perdona i ritardatari >>
Mi scompiglia i capelli, da un leggero bacio a Malfoy e corre al quinto piano.
<< Tutti i tuoi parenti ci hanno dato un parere sulla nostra relazione >> inizia a dire Malfoy mentre, dopo un tacito accordo, iniziamo a camminare. << È da quando sai che sto con tua sorella che non la smetti di seguirci con lo sguardo. Ti dà fastidio? >>
Gli apro la porta di un bagno e lo invito a entrare. Lui scrolla le spalle ed esegue.
Con un incantesimo non verbale (non smetterò mai di ringraziare Rosie per avermeli insegnati con un anno di anticipo) mi accerto che siamo soli.
<< Non mi dà fastidio >> rispondo poggiandomi al muro. << Voglio solo che tu sappia che se solo oserai pensare di fare del male a mia sorella non ti si potranno aprire gli occhi dal gonfiore >>. Come ho già detto, sono una persona pacata e tranquilla, ma toccatemi Rosie ed è la fine.
Rifletti prima di agire, certo, ma è pur sempre mia sorella.
<< Mi sembra giusto >> dice lui annuendo seriamente.
<< Bene. Ah, un’altra cosa: quest’anno a Natale ci sarà anche Teddy >>.
 
***(Scorpius Malfoy)
Annuisco di nuovo, non capisco dove vuole andare a parare.
<< Trascorrerai le vacanze da noi >>
Ora ho capito. Un turbinio di pensieri mi confonde le idee e mi concentro sulla prima cosa che mi passa per la testa.
<< Al mi ha parlato delle regole di tua madre… >> dico preoccupato. Trascorrerò le vacanze natalizie sotto lo stesso tetto della severissima Hermione Granger. E di suo marito. Deglutisco al pensiero.
<< Vedrò di convincere mamma a non sottoporti alle regole. Ma non garantisco niente >>
<< Non importa, penso di poter sopravvivere. Grazie, comunque >>
Weasley scrolla le spalle e mi tende la mano. La stringo con forza e sorrido.
<< Ma tu non dovresti essere a lezione? >> chiedo inarcando le sopracciglia mentre usciamo dal bagno. Il corridoio è deserto.
<< Non sono il solo ad avere un’ora buca, Mal… Scorpius. E non è necessario che ti preoccupi per me. Sono tuo cognato, non tuo figlio >>. Si allontana con un cenno del capo e un sorriso.
E realizzo solo in quel momento: ho un cognato.
Ho un cognato. E dei suoceri. Che impressione ho fatto a Wea… Hugo durante tutti questi anni? E ai signori Weasley? E se non volessero che io e Rose stiamo insieme?
Certo che non lo vogliono, idiota. E poi non stiamo davvero insieme. Cammino a testa bassa verso la Sala Comune dove trovo Amber.
<< Ehi cuginetta. Cos’hai? >> chiedo notando il suo sguardo.
<< L’ho capito, sai? La Weasley è solo una copertura >>
Come cavolo l’ha scoperto?
<< Che vuoi dire, Amber? >>
<< Voglio dire che ti ho visto entrare in bagno con suo fratello >>
Scoppio a ridere di gusto e inizio a solleticarle il collo.
Ridiamo insieme fino alle lacrime, poi le rispondo.
<< Uno: quella di oggi è stata la prima conversazione con Hugo Weasley da quando lo conosco.
Due: è più piccolo di me di due anni. Tre: non mi piacciono i maschi, Amber. Io amo Rose >>
L’ho detto. Prima avevo qualche dubbio, ma ora che queste parole sono uscite dalle mie labbra sento che è vero. Amber mi abbraccia. Stritolo di rimando la mia cugina preferita (anche perché è l’unica…) e le do un bacio tra i capelli.
<< Hai visto Dave? >> le chiedo quando ci stacchiamo.
<< No, so che doveva parlare con Jackson >>
Jackson? Il Tassorosso che ha schiantato Rose a inizio anno?
<< D’accordo, grazie Amb >>
Esco dalla Sala Comune e mi dirigo sulle sponde del Lago. Guardo l’orologio e sospiro. Ancora un quarto d’ora per la lezione sul campo con il professor Paciock.
Avanzo verso la riva e vedo due teste. Mi nascondo dietro un cespuglio quando vedo un ragazzo castano girarsi. Scuoto la testa, incredulo, e mi avvio alle Serre. Raggiungerò il Lago al suono della campanella.
 
***(Helena Summers)
Si sta benissimo qui. La superficie dell’acqua si muove appena per il leggero vento che soffia oggi, il sole fa capolino ogni tanto, lasciando, però, posto alle nuvole cariche di pioggia. Louis s’irrigidisce e si gira, mi lascia la mano. Rimango immobile. Ci hanno scoperti.
<< Chi è? >> sussurro.
<< Nessuno >> sorride stringendomi di nuovo la mano. È una settimana che non facciamo altro. Stiamo ore e ore sulle rive del Lago Nero a tenerci per mano, in silenzio. Può sembrare noioso, ma non lo è, giuro che non lo è.
<< Helena >> mormora piano. Non ha mai usato un diminutivo, mi chiama sempre Helena. Quando gli ho chiesto il perché, l’altro ieri, mi ha detto che il mio nome sembra musica. E se prima non mi piaceva tanto, ora lo adoro.
<< Louis >> sussurro anche io, girandomi per guardarlo. Gli scoppio a ridere in faccia, è più forte di me. In effetti non è tanto divertente, ma andiamo… ha una margherita tra le labbra e l’angolo della bocca sporco di terreno. Sembra che l’abbia mangiata.
Mi lascia di nuovo la mano e si toglie il fiore di bocca. Stacca la parte finale del gambo, quella che prima era tra le sue labbra, e mi infila la margherita tra i capelli. Mi carezza la guancia e mi riprende la mano. Porto la mano al suo viso e con l’indice gli tolgo il terreno dalla faccia.
<< Terreno >> sussurro per giustificarmi.
Lui annuisce e si avvicina un po’. La mia mano è ancora sulla sua guancia, siamo a pochi centimetri di distanza.
Lo bacio. O e lui a farlo, non lo so. Ci siamo mossi contemporaneamente, non saprei dirlo. L’unica cosa che so è che ci stiamo baciando. È qualcosa di meraviglioso. Gli alberi e l’erba sotto e intorno a noi, la margherita tra i miei capelli, il Lago Nero e le montagne sullo sfondo, la pioggia che ci avvolge come un abbraccio…
La pioggia? Sgrano gli occhi e Louis si stacca da me.
Peccato che sia già finito. Non ho nemmeno il tempo di pensare queste cinque parole che subito le mie labbra vengono catturate di nuovo da Louis, dopo avergli sentito mormorare Impervius.

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Capitolo 9
*** Tutto e niente ***


Capitolo 9:
Tutto e niente



***(Hugo Weasley)
Ciao tesoro, come stai?
Tu e Rose ci mancate tanto, io e papà non vediamo l’ora di riavervi a casa.
Ieri siamo andati a fare gli acquisti di Natale a Diagon Alley, affollata più che mai. Il Ministero ha vietato le Materializzazioni lì durante il periodo natalizio… Al Paiolo Magico non abbiamo mai visto così tante persone. Se tuo padre non avesse mostrato il distintivo (e pagato una sanzione legislativa per abuso di potere) staremmo ancora in fila per poter attraversare il muro nel retro del locale.
Come ogni anno, nonna Molly ci aspetta alla Tana e, come già saprai, ci sarà Teddy a occupare l’altra camera a casa di zio Harry e zia Ginny. Inoltre ieri è arrivato il gufo di zio Charlie: ha assunto un assistente che baderà ai draghi durante le vacanze e pensava di fermarsi in Inghilterra per un paio di settimane.
Tesoro, so che con Scorpius non hai un grande rapporto, ma quest’anno ospiteremo tutti i parenti possibili. Ci sarà anche zia Muriel alla Tana e zio Charlie dormirà nella nostra camera degli ospiti. Non voglio caricare la nonna ancora di più, deve cucinare per ventisette persone e zia Muriel non è un’ospite facile da accogliere. Non è bello far dormire un tuo compagno di scuola sul divano del salotto, quindi avevo pensato che tu e Scorpius potreste condividere la camera. Non preoccuparti, sono sicura che non ci saranno problemi. Infondo Scorpius è un ragazzo gentile ed educato, silenzioso e rispettoso ed è…

 
Ed è mio cognato. Sospiro mentre continuo a leggere tutte le qualità del fidanzato (puah!) di mia sorella.
 
Vi aspettiamo come al solito al Binario 5 per non dare troppo nell’occhio, la sicurezza è aumentata in modo vertiginoso questo Natale.
Con amore, mamma e papà

 
Mastico un altro biscotto e passo la lettera a Rose, che quasi soffoca con il succo di zucca mentre legge.
<< Scorpius a casa nostra? >> chiede sconvolta.
Annuisco e prendo un altro biscotto
<< No. No, no, no, NO! È uno scherzo, vero? >>
Scrollo le spalle e prendo un altro biscotto.
<< Vero Hughie? >>
Sospiro seccato: io non parlo mai a prima mattina.
<< Hugo? Hugo? Stai bene? >>
<< Sì, Rose: Scorpius verrà a casa nostra per Natale; no, Rose: non è uno scherzo; sì, Rose: sto bene, grazie. Merlino, sai leggere, no? Posso finire la mia colazione? >> sbotto irritato.
<< Ma che cavolo ti prende in questo periodo, Hugo Weasley? >> urla lei di rimando alzandosi dalla panca tirandomi una pergamena appallottolata in fronte. La vedo uscire dalla Sala Grande, poi spiego la pergamena. È la lettera di mamma.
 
***(Scorpius Malfoy)
<< Quindi le scarichiamo da qualche parte e andiamo a comprare i loro regali >> spiega Albus serio agitando un cucchiaino da tè.
<< Fammi capire… Tu vuoi che lasci Rose da qualche parte a Hogsmeade per raggiungerti alla Stamberga, nasconderci sotto il Mantello e andare a comprare a lei e Chris un regalo per Natale, mentre loro si incontrano, scaricate in zone vicine, e ci cercano per tutto il villaggio con le bacchette sguainate e pronte a colpire per averle abbandonate durante la gita di dicembre? >> chiedo lanciando uno sguardo preoccupato a Rose, intenta a leggere una pergamena. << Ottimo piano davvero, amico >> concludo ironico.
<< Be’, non mi sembra che tu abbia un’idea migliore, o sbaglio? >>
Ops…
<< In effetti no, ma… >>
<< Allora è deciso. Io lascio Chris davanti a Mielandia alle undici, tu lascia Rose alla stessa ora da Madama Piediburro >>
<< Madama Piediburro? E come ce la porto Rose da Madama Piediburro? >> chiedo sgranando gli occhi. Mi giro di nuovo verso Rose e la vedo urlare contro suo fratello, poi esce a passo svelto dalla Sala Grande.
<< Be’, potresti… >> inizia Al, ma non lo ascolto. Mi alzo e inseguo Rose, che sta risalendo al suo Dormitorio.
 
È un venerdì freddo e umido, è da ieri sera che non smette di nevicare e le piante delle serre sono gelate a tal punto che il professor Paciock ha chiesto agli studenti di dargli una mano durante le ore libere. È lì che dovrei essere insieme a Rose, ora, e non a rincorrerla per i corridoi.
<< Rose, ti vuoi fermare? >>
<< Che vuoi? >>
<< Perché hai litigato con Hugo? >>
<< Perché non ti fai i fatti tuoi? >>
È già finita la nostra ultima settimana? Guardo l’orologio che ho al polso: è il penultimo giorno, poi il disastro. E allora perché finge di non volermi parlare?
Forse perché davveronon vuole parlarti, no? Mi suggerisce la mia testa.
<< Hai ragione, scusa >> Quando la smetterò di scusarmi con lei? Sono un Serpeverde, certo, ma anche io ho un orgoglio da difendere!
<< No, scusami tu >> sorride Rose per poi prendermi la mano. << È solo che ormai la messinscena sta per finire e -mi rendo conto che non voglio che sia così, io voglio stare con te, Scorp. E non per finta. Voglio stare con te sul serio-*. Scorpius? Ehi, sono qui! >>. Sono ufficialmente impazzito.
Rose sventola una mano davanti ai miei occhi, persi a contemplare la parete.
<< Ehm, sì lo so. Dicevi? >>
<< Dicevo che ormai la messinscena sta per finire e sto sentendo solo ora il peso di tutte le difficoltà affrontate per tenerla in piedi. Tutte le bugie ai nostri migliori amici, ai nostri parenti. E sono anche preoccupata per Hugo. È sempre distratto ultimamente, ho chiesto a Lily ma ha detto di lasciar perdere >>.
<< Non immaginavo di essere fonte di così tanti problemi >> dico abbracciandola. Lei mi stringe di rimando, sento il suo odore di vaniglia avvolgermi come ogni volta che stiamo insieme. Poggio il mento sulla sua testa, chiudo gli occhi e inspiro a fondo. È l’odore più puro del mondo. Sento dei passi provenire dalla nostra destra. Guardo Rose e lei sospira stanca prima di baciarmi.
Quel gesto mi distrugge, sento il cuore andare in mille pezzi.
Ha sbuffato prima di baciarmi.
Resto immobile, con la bocca schiusa e gli occhi aperti, mentre le labbra di Rose premono contro le mie.
<< Ehm… Caposcuola Weasley? Caposcuola Weasley? >> balbetta un piccoletto imbarazzato.
Rose si stacca da me e guarda interrogativa il ragazzino.
<< Io… mi hanno detto di portare questa pergamena al professor Paciock, ma io, ehm, avrei lezione e mi hanno detto di chiedere a te >>
<< Ti ringrazio >> sorride Rose.
Il suo tono premuroso è qualcosa di sublime e mi appunto mentalmente di fare tesoro di tutto ciò che dirà oggi e domani, per poter ricordare al meglio la sua voce.
Tre settimane e ti lascerò in pace fino ai M.A.G.O..
Un suicidio.
<< Corri a lezione, alla pergamena ci penso io >>.
Il ragazzino arrossisce, annuisce e molla la pergamena in mano a Rose. Poi corre via a gambe levate. Iniziamo a ridere, sempre tenendoci per mano. Quando smettiamo, Rose si fa pensierosa.
<< Tutto okay? >> le chiedo cauto.
<< Sì, ho solo la sensazione che dovrei essere da qualche parte… Abbiamo un’ora buca, vero? >>
<< Sì, ma dovevamo aiutare tuo zio con le piante e… >>
<< Merda! >> urla Rose iniziando a correre per il corridoio e poi giù per le scale, trascinandomi con sé. Poi si ferma di botto.
<< Ho davvero detto una parolaccia? >> mi chiede guardandomi sconvolta.
<< Be’, sì… >>
Rose sembra pensarci su, poi scrolla le spalle e riprende a correre, sempre trascinandomi dietro.
È ufficiale: la amo.
 
***(Albus Potter)
Scorpius corre a gambe levate dietro a Rose, lasciandomi come un idiota a parlare con il mio cucchiaino. Sospiro mentre sposto lo sguardo dalla porta a Hugo. Sta spiegando un foglio di pergamena, mentre Lily lo osserva per un paio di minuti. Iniziano a parlare sussurrando, Hugo sembra molto deciso mentre Lily sta iniziando a incazzarsi. Deglutisco ricordando le poche volte che ho fatto arrabbiare mia sorella: quando, a sette anni, avevo dimenticato il suo compleanno, mi aveva rincorso per tutta casa con la torta glassata di rosa in mano; a dodici anni, quando non le avevo permesso di farle cavalcare la mia scopa, l’aveva sabotata e mi ero ritrovato sul castagno di casa a testa in giù; a tredici anni, quando avevo scambiato il suo diario segreto per il quaderno di Astronomia che dovevo portare a Hugo e che avevo avuto la brillante idea di leggere, mi ero trovato la faccia ricoperta di pustole arancioni che scoppiavano una ogni minuto emanando un odore rivoltante mentre espellevano un liquido blu…
Sbatto le palpebre riemergendo dai ricordi più traumatizzanti della mia infanzia appena in tempo per vedere Hugo alzarsi da tavola urlando a Lily di farsi << gli affari tuoi, tanto a sguazzare nella cacca di drago sono io, non tu >>. Lily tace, di fronte a una metafora così eloquente e ben costruita, e lo lascia andare senza dire niente. Si siede di nuovo, sconsolata, e fissa il suo piatto. Guardo l’orologio e mi alzo per andare a Divinazione.
 
<< Divinazione? Andiamo, Al, come puoi scegliere una materia tanto idiota? Vieni ad Aritmanzia con me. E Antiche Rune, Al. Devi assolutamente frequentare Antiche Rune! >> dice mia cugina fissando il vuoto estatica, un’espressione beata sul volto.
<< Non se ne parla, Rosie. Voglio materie semplici, non mi va di impegnarmi >>
<< Le materie più semplici sono anche le più inutili. E la Divinazione è inutile >>. Scorpius da manforte a Rose.
<< Ma è la stessa cosa di Aritmanzia! >> dico stanco per la millesima volta.
<< Certo che no! La Divinazione è una disciplina campata per aria; l’Aritmanzia, invece… >> inizia Rose.
<< … Si basa sui numeri. La matematica. Cosa c’è di più preciso e perfetto della matematica? >> conclude Scorpius. I due si battono il cinque e penso che, se continuano così, sono disposto a frequentare meno corsi possibili in loro compagnia.
 
La mia scelta risale a cinque anni fa, quando Scorpius e Rose ancora erano amici. E questo, dopo tanti anni, è ancora un’incognita: per cos’hanno litigato?
Prima glielo chiedevo spesso, ma Scorpius si limitava a scuotere il capo e Rose mi urlava contro che avevo scelto l’amico peggiore del mondo. Ora, invece, non glielo domando più. Mike mi raggiunge e ci dirigiamo insieme alla soffitta della Brown dove, di lì a poco, prenderò un’altra “E”.
 
***(Lilian Potter)
<< Scusami per stamattina, Lily. Ma davvero non ce la faccio più. Zio Neville mi ha detto che voleva mandare un gufo a casa >>
<< E l’ha fatto? >>
È ora di cena dopo un altro devastante venerdì di scuola. E di Divinazione. Hugo è uscito dall’aula a pezzi, ha saltato Incantesimi rimanendo a contemplare il Lago per tutto il tempo. Ora siamo a cena e sul suo viso non accenna a nascere un’espressione diversa, non sbatte le palpebre da un paio di minuti, continua a fissare la fiamma della torcia che balla sulla parete di fronte, proiettando un’ombra alquanto inquietante.
<< Non ne ho idea >> sospira.
<< Comunque… stamattina scherzavi, vero? >> chiedo speranzosa, anche se so qual è la risposta.
<< No, Lily. Ho deciso, è per dopo Natale. Tanto è inutile >>.
Annuisco e cambio argomento. << Pronto per domenica? >>
<< Oh, sì! >> sorride Hugo. << Non ci lasceremo battere, non stavolta. Simon ci sta facendo allenare come pazzi, potremmo competere contro le Holyhead Harpyes >>
<< Certo, Hugo, certo >> annuisco scettica dandogli delle pacche leggere sulla spalla.
<< Stai dubitando delle capacità della tua Casa? >> mi chiede Hugo offeso.
<< Non della Casa, dei giocatori >> rispondo facendogli la linguaccia. Gli arrosti di carne sulla tavola lasciano posto ai dolci e tutta la Sala Grande esplode in un sorriso.
Qualche fetta di torta al cioccolato più tardi io e Hugo ci alziamo da tavola per andare nella nostra Sala Comune.
<< Nove? >> mi chiede Hugo.
Annuisco e gli auguro la buonanotte prima di salire le scale del dormitorio.
Mi butto sul letto e aggrotto la fronte: come cavolo faccio a dirgli che domani ho un appuntamento?
 
***(Scorpius Malfoy)
<< Domani sveglia alle otto, Rosie >>
<< Così presto? >> mi chiede prendendo il suo pigiama da sotto al cuscino.
<< Cosa c’è più bello di una romantica visitina a Hogsmeade il giorno prima della fine? >> chiedo ironico.
<< Niente >> risponde lei in tono piatto prima di chiudersi la porta del bagno alle spalle.
Scuoto la testa in segno di diniego. << “Tutto” >> sussurro. << La risposta corretta è “tutto” >>
 
 
 
*Film mentale di Scorpius, se non si era capito

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Capitolo 10
*** Peccato ***


Capitolo 10:
Peccato

***(Scorpius Malfoy)
<< Sveglia, dormiglione! Si va a Hogsmeade! >>
La voce sovreccitata di Rose -e una cuscinata in pieno viso- mi strappa dal mondo dei sogni.
<< Cosa? >> chiedo con la voce impastata dal sonno riemergendo dal groviglio di coperte che mi avvolge.
<< C’è la gita a Hogsmeade! Forza, alzati! >>
 
Sono le otto e mezza e c’è davvero pochissima gente in piedi a quest’ora. Rose saltella allegra al mio fianco tenendomi per mano.
<< Perché sei così felice? >> le chiedo sulla soglia della Sala Grande.
<< Perché manca solo un giorno, no? >> sussurra dandomi un bacio sula guancia per poi raggiungere il suo tavolo.
Certo, è ovvio. Manca solo un giorno, no? Mi lascio cadere accanto a David mormorando un saluto. Non ricevo risposta e mi giro per guardarlo. Sta incenerendo con lo sguardo Carl Jackson e mi affretto a chiedergli cosa gli ha fatto.
<< A me niente, ma appena lo saprà Albus gli verrà un colpo >> risponde scrollando le spalle. << Esce oggi con Lilian >>.
Sgrano gli occhi e subito mi giro verso Lilian Potter che confabula sottovoce con suo cugino.
Hugo Weasley si alza e viene verso di me. Mi fa un cenno con il capo e lo guardo con curiosità.
<< Ehi cognatino. Ce l’hai un minuto? >>.
Annuisco alzandomi e lo seguo fuori la Sala Grande. Si ferma sulla soglia e aggrotta le sopracciglia.
<< Lily mi ha dato buca. Cosa dico a Violet per chiederle di uscire? >>
<< Chi è Violet? >>
<< Violet Roll. La Cacciatrice >>
Ah.
<< Ehm… Vi conoscete? >>
<< Certo, giochiamo entrambi a Quidditch! >>
Ah.
<< Be’, vai lì e le dici “Ciao, Violet, Come stai? Mi chiedevo se ti va di fare un giro a Hogsmeade più tardi. Magari possiamo vederci dopo pranzo”. Così non la spaventi con una cosa che può sembrare troppo impegnativa >>.
Hugo mi regala un sorriso prima di darmi una pacca sulla spalla e tornare da sua cugina per finire la colazione. Rientro in Sala e subito Amber mi chiede cosa mi ha detto Hugo.
<< Problemi di cuore >>
<< E da quando dispensi consigli in materia? >> ridacchia Amber. << Credo che regalerò una piuma a Mike per Natale. Tu che ne dici? >>
Annuisco mentre mi ricordo del “fantastico” piano di Al per comprare i regali a Rose e Chris.
<< Amb, io vado. Ci vediamo in giro >> dico a mia cugina. Sto per alzarmi quando Helena Summers corre in lacrime fuori della Sala Grande. Un secondo dopo mi ritrovo a urlare qualcosa a Louis Weasley.
 
***(Louis Weasley)
Scorpius e Hugo rientrano in Sala Grande e mi giro per guardare Helena. Indossa una felpa nera e un paio di jeans babbani: è già pronta. Anche lei si gira verso di me e sorride, poi beve un sorso di latte. Mi lecco il labbro superiore per farle capire che le è rimasto un paio di baffi bianchi, ma lei scrolla le spalle e continua a bere. In quel momento i gufi entrano dalle finestre, ma sono davvero pochi: tra una settimana saremo a casa. Vedo Helena prendere una lettera dalle zampe di un gufo marrone spelacchiato e subito la sua espressione si fa seria. Continuo a osservarla finché le lacrime non iniziano a rigare il suo viso, poi si alza e corre via. Mi alzo anche io proprio mentre una voce alle mie spalle sovrasta i borbottii dell’aula urlando: << Louis Weasley, posso parlarti? >>.
Ora che ho una scusa per uscire me ne serve una per allontanarmi da Malfoy e raggiungere Helena. Siamo fuori la Sala e, mentre penso a una bugia convincente da rifilargli, vedo Malfoy che mi fissa con un sopracciglio inarcato.
<< Vai, no? >> mi dice prima di scendere nei Sotterranei. Non me lo faccio ripetere due volte e volo su per le scale, finché non sento dei singhiozzi al secondo piano. Mi chiudo la porta del bagno alle spalle e busso piano a quella di un cubicolo.
<< Helena? >> sussurro.
La porta si apre con uno scricchiolio, poi mi ritrovo con Helena che mi piange tra le braccia. Non l’ho mai vista piangere e questo mi fa sentire strano.
<< Helena, che succede? >> le chiedo con cautela. La prendo in braccio e la faccio sedere piano sulla sedia che ho appena Evocato.
<< Gregory… >>
<< Cosa? Cosa gli è successo? >>
Ha tenuto fino a ora la testa bassa e non posso far altro che sorprendermi quando, alzandole il capo, la vedo sorridere tra le lacrime, i baffi di latte ancora al loro posto.
<< Ieri ha fatto esplodere il suo banco a scuola… Mio fratello ha fatto la sua prima magia! >>
 
***(Scorpius Malfoy)
<< Mantello >>
<< C’è >>
<< Sciarpa >>
<< C’è >>
<< Soldi >>
<< Eccoli >>
<< Scarpe comode >>
<< Scarpe comode? >>
<< Nel caso Rose ti rincorra per tutta Hogsmeade >>.
Saggio consiglio, Mike.
Controllo ancora una volta di avere tutto con me, poi esco dal dormitorio. Incontro Rose all’ingresso e subito ci dirigiamo verso il villaggio, con le mani infilate nei guanti e i volti nascosti dalle pesanti sciarpe tessute con i colori delle nostre Case.
Entriamo da Scrivenshaft e ci avviciniamo ai quaderni. Rose ne analizza uno e me lo porge.
<< Che ne pensi? >>. Lo apro e sfioro la pergamena pregiata che compone le sue pagine. Lo chiudo e lo esamino in tutte le sue angolature. Il cuoio della copertina emana un buon odore.
<< È molto bello. Sicura che possa piacere a tua madre? >>.
Rose annuisce sicura e ci mettiamo in fila per poter pagare.
<< Albus vuole che lo accompagni a comprare il regalo di Natale per Christina, mi ha chiesto di scaricarti con una scusa fuori da Madama Piediburro >>.
Al solo sentire quel posto, il naso di Rose si arriccia ma annuisce.
Passiamo al commesso il quaderno di cuoio che regalerò a sua madre e due piume molto belle che Rose ha preso per suo fratello e Al, poi usciamo tra la folla e la neve.
 
Passiamo la mattinata tra baci e acquisti, poi mi dirigo verso la Stamberga Strillante mentre Rose percorre High Street diretta da Madama Piediburro.
Io e Al passiamo un’ora a girare per i negozi e i vicoli più strani di Hogsmeade, alcuni dei quali non abbiamo mai visto prima, finché un piccolo bagliore alla fine dell’ennesimo vicolo non attira la nostra attenzione. L’insegna dorata ed elegante ci informa che si tratta di una gioielleria. Al scrolla le spalle e spinge la porta del negozio. Un anziano signore ci viene incontro allegro e ci chiede subito che genere di gioiello cerchiamo: Albus opta per un braccialetto con le loro iniziali, mentre io do uno sguardo ai ciondoli. È questione di un secondo, poi decido che è perfetto. È un piccolo ciondolo circolare d’argento, un po’ spesso, con incastonato quello che sembra uno smeraldo, ma l’anziano signore mi dice essere vetro. Annuisco e chiedo il prezzo.
Cinque minuti e dieci galeoni dopo, io e Albus arranchiamo di nuovo lungo High Street in cerca di Rose e Chris.
 
***(Rose Weasley)
Appena Scorpius si allontana vedo Christina venirmi incontro.
<< Ciao Chris >>
<< Ehi Rose! Burrobirra? >>.
Zia Hannah ci serve subito e così, tra il calore della mia bevanda e il piacevole mormorio di fondo, cominciamo a parlare. Di vacanze. Poi di scuola. Poi di Albus e Scorpius. Non posso sperare in un’occasione migliore, quindi ne approfitto.
<< Ho intenzione di rompere con Scorpius, domani >>
<< Tu e Scorp siete davvero una bella coppia >>.
Parliamo contemporaneamente, contemporaneamente ci guardiamo stupite e contemporaneamente scoppiamo a ridere. Mentre rido penso alle parole di Chris e un po’ mi dispiace, abbiamo ingannato davvero tante persone. Be’, cosa avremmo potuto fare, altrimenti? Continuiamo a sorseggiare le nostre bibite e, dopo un’altra oretta, ci immergiamo di nuovo nella neve, finché non incontriamo i nostri fidanzati. Non vedo l’ora che finisca la partita.



<< Benvenuti alla terza partita di Quidditch della stagione! Qui Helena Summers, pronta ad accogliere le squadre di Serpeverde e Grifondoro che si affronteranno nel loro primo incontro diretto. Entrambe le squadre hanno riportato una pesante sconfitta nei primi due incontri e la domanda sorge spontanea: chi sarà il vincitore?
Ecco che entrano in campo David Nott, Portiere dei Serpeverde, seguito dai due Battitori, Michael Zabini e Amber Zabini. Subito dietro di loro compaiono i Cacciatori Scorpius Malfoy, Liam Cutter e Matthew Stainer. Chiude la formazione il Cercatore, Albus Potter. Giro di campo per i Serpeverde.
Rosaline Weasley, Portiere dei Grifondoro, fa il suo ingresso in campo, seguita dai Battitori Hugo Weasley e Roxanne Weasley, dai Cacciatori, Simon Gordon, Morgan Shell e Alice Thomas. Ultimo è il Cercatore Kevin Garrison. I Capitani delle squadre, Nott e Gordon, si stringono la mano. I Bolidi e il Boccino vengono liberati mentre Nott vola velocemente verso gli anelli delle porte. Weasley, dall’altra parte del campo, fa lo stesso. Il professor Vitious, arbitro di questa partita, libera la Pluffa. L’incontro ha inizio >>.
 
Li stiamo massacrando. Dieci a zero. Venti a zero. Trenta a zero. Quara…
<< Settanta a zero per i Grifondoro, terza rete per Alice Thomas >>.
Alice mi vola incontro e mi abbraccia.
<< Bravissima, Allie >> le sussurro ricambiando la stretta. Poi torna al centro del campo e il gioco riprende. La voce di Helena continua a commentare la partita, ma non la sento più: Scorpius mi viene incontro con la Pluffa scarlatta stretta sotto il braccio, scortato da Amber Zabini, detta anche La Solitaria; sta sempre per i fatti suoi e, tra i Serpeverde, è l’unica ragazza in squadra.
Un Bolide mi viene incontro insieme a loro e non so che fare: lascio segnare Scorpius o dico addio al mio setto nasale? Per fortuna la scelta mi viene risparmiata dalla mazza di Amber, che scaglia il Bolide lontano da me. Sono così stupita che non muovo nemmeno un muscolo quando percepisco qualcosa di rosso sfiorarmi la tempia.
Le tribune esplodono in un lamento.
<< Settanta a dieci per i Grifondoro. Malfoy riesce ad approfittare di un momento di distrazione di Weasley e scaglia senza indugio la Pluffa nell’anello più indifeso. Malfoy torna al centro e il gioco riprende >>.
Le parole di Helena mi fanno male. Mi viene in mente la notte di Halloween e avverto un pugno all’altezza dello stomaco. Boccheggio sospesa per aria e mi guardo intorno: sono sola. Per il momento. Liam Cutter viene verso di me con la Pluffa, ma non mi lascio intimidire. Paro il suo tiro e poi quello di Matthew Stainer, poi un altro di Liam.
<< Kavin Garrison prende il Boccino d’Oro. Grifondoro vince per duecentoventi a dieci >>.
Non me n’ero nemmeno resa conto. Scendo in picchiata verso i miei compagni. Cerco con lo sguardo Albus, ma, al posto dei suoi occhi verdi, trovo quelli grigi di Scorpius. Ha uno sguardo triste e dispiaciuto e non so che fare. Scuoto la testa, come a dire di lasciar perdere, mentre sorrido mesta. Gli do le spalle e vado a festeggiare negli spogliatoi.
 
***
Nessuno sa com’è successo, fatto sta che è accaduto. Si vocifera che lui l’abbia lasciata da sola a Hogsmeade per l’intera mattinata, che l’abbia tradita a inizio anno, che lei non gli abbia comprato niente per Natale, che avesse già intenzione di lasciarlo, che era tutta una farsa. Non so cosa sia vero e cosa sia falso, fatto sta che Scorpius Malfoy e Rosaline Weasley non si parlano da tre giorni, subito dopo la fine della partita. O meglio, sono tre giorni che non si parlano civilmente. Ieri, infatti, li ho visti entrare in Sala Grande insieme, con un forte rossore in volto.
<< Avranno fatto pace >> sussurra il mio vicino. Sto per rispondergli, quando sento un urlo.
<< Senti, io sono fatto così, se non ti sta bene pazienza >>
<< Sai che ti dico? Mi hai stufata, Malfoy. Chiamami quando avrai trovato il modo di Appellare un cervello >>.
Nessuno sa com’è successo, fatto sta che è accaduto. Si vocifera che lui l’abbia lasciata da sola a Hogsmeade per l’intera mattinata, che l’abbia tradita a inizio anno, che lei non gli abbia comprato niente per Natale, che avesse già intenzione di lasciarlo, che era tutta una farsa. Non so cosa sia vero e cosa sia falso, fatto sta che Scorpius Malfoy e Rosaline Weasley si sono lasciati.
Peccato, era una bella coppia.
 

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Capitolo 11
*** Natale in casa Weasley ***


Capitolo 11:
Natale in casa Weasley


***(Roxanne Weasley)
Il treno sfreccia lungo le campagne inglesi a grande velocità. Tra i corridoi c’è il caos: primini felici di tornare a casa dopo il primo trimestre a scuola; primini Nati Babbani che non vedono l’ora di raccontare tutto di Hogwarts ai loro genitori; fidanzati che camminano mano nella mano per i corridoi alla ricerca di uno scompartimento libero; ragazzi che si inseguono facendosi scherzi…
Se si fosse trattato dell’anno scorso, anche io sarei tra loro, a quest’ora. Cosa c’è di meglio di uno scherzo per inaugurare le vacanze di Natale?
La porta dello scompartimento si apre per lasciar entrare Violet Roll, Cacciatrice di Corvonero, mano nella mano con Hugo. Inarco un sopracciglio e i due, capendo che non mi muoverò molto facilmente da qui, hanno il buon senso di arrossire e richiudersi la porta alle spalle.
Dicevo? Ah, sì…
Cosa c’è di meglio di uno scherzo per inaugurare le vacanze di Natale?
Lui, no?
Lysander entra nello scompartimento e Oscura il vetro della porta, mentre io mormoro Colloportus per sigillarla. Ci guardiamo negli occhi e subito il mio umore migliora. Gli sorrido e prendo un pacco dalla mia borsa. Lui si fruga nelle tasche ed estrae una scatolina. Apriamo i nostri regali insieme, ma, prima di concentrarmi sul mio, vedo i suoi occhi brillare davanti a un’Enciclopedia Medica babbana. Sorrido e mi concentro sul paio di orecchini che mi ha regalato. Sono delle semplici stelline, ma mi riempiono il cuore. Le indosso senza pensarci due volte, poi gli salto al collo. Un tonfo e un mugolio sommesso mi fanno capire che aveva il libro ancora in mano. Lysander saltella su un piede solo e non posso fare a meno di ridere.
<< Chissà… >> dico tra le risate, << forse in quel Manuale c’è scritto qualcosa al riguardo >>.
 
***(Helena Summers)
<< Scrivimi >> mi da un bacio. << Pensami >> glielo restituisco. << Non voglio lascarti >>. Non lo voglio nemmeno io. Gli sorrido mentre mi poggia la testa in grembo.
<< È solo per Natale. Perché è solo per Natale, vero? >> chiedo allarmata.
<< Come puoi dubitarne, sciocca? >> risponde fintamente offeso.
<< Sciocca? A me? >>
<< Be’, il Corvonero qui sono io >>. Certo, come no mormoro prima di baciargli la punta del naso. Louis prende ad accarezzarmi il ventre e, senza pensarci, dico: << Non sognare, Corvonero. Io non avrò mai figli >>. Lui mi guarda scettico: << È presto per dirlo >>. Scuoto la testa, sicura.
Mi perdo nel suo sguardo azzurro cielo e l’unica cosa che voglio, in questo momento e spiccare il volo per raggiungerlo. Anche lui precipita nel pozzo senza fono dei miei occhi scuri.
<< Mi piaci da impazzire, Helena >>
<< Anche tu, Louis. Anche tu >>.
Ci baciamo a lungo, poi il treno si ferma.
<< Ti scriverò >> gli do un bacio. << Ti penserò >> me lo restituisce. Un ultimo sorriso, un’ultima carezza, poi ci confondiamo e ci perdiamo tra gli altri studenti. Roxanne mi viene incontro e mi saluta con un sorriso tirato. Siamo nella stessa Casa, condividiamo il dormitorio, è la mia migliore amica. Eppure non ci parliamo da tre giorni. Ricambio il suo sorriso con uno altrettanto tirato e ci guardiamo negli occhi, finché Rose non ci raggiunge saltellando.
<< Forza, si torna a casa! >> dice raggiante trascinandoci verso lo scompartimento che occupavamo tutte e tre prima che Roxanne e io uscissimo.
Il baule si incastra tra le porte dell’Espresso e non posso far altro che cercare mio padre con lo sguardo per farmi aiutare o sperare nell’arrivo provvidenziale di uno studente.
Ho appena visto mio padre, quando sento la maniglia del baule allontanarsi dalle mie mani. Il mio bagaglio giace abbandonato a terra, così come il mio sguardo. Louis si allontana da me sfiorandomi la mano con la sua, poi lo sento urlare << Maman! >> mentre si allontana da me. Sospiro e prendo il baule, che cade prontamente a terra non appena Gregory mi salta in braccio.
<< Ellie! Andrò alla tua scuola! Ho fatto una magia, proprio come te >>. Sorrido a mio fratello e lo stringo forte. I miei genitori si uniscono al nostro abbraccio, poi ci incamminiamo all’auto mentre mio padre solleva il baule e ci segue al di là del muro. Davanti al binario 5 scorgo Rose, Hugo e Scorpius. Non ho il tempo di chiedermi cosa ci faccia Scorpius insieme a loro, che subito il mio sguardo viene catturato da un gruppo di tre persone. Louis e i suoi genitori ci superano e, nonostante sia davanti a me, sento già la sua mancanza.

***(Scorpius Malfoy)
<< Mamma! >> un piccolo Corvonero ci supera di corsa abbandonando il baule a terra. La madre lo abbraccia stretto, poi prendono a sussurrare. Guardo Rose di sottecchi e sorrido nel vederla intenerita da quella scena. Il suo sorriso accennato e nascosto si tramuta in un vero sorriso quando scorge la madre e il padre venirci incontro. La signora Weasley mi abbraccia e mi bacia come ha appena finito di fare con i suoi figli e penso subito che mi troverò bene a casa loro. Il signor Weasley mi tende serio la mano.
<< Buongiorno, signor Weasley >> lo saluto ricambiando la stretta. << Vorrei ancora ringraziare lei e sua moglie per la vostra ospitalità >> dico tendendo un sacchetto di carta. Il signor Weasley osserva l’Idromele Barricato che è contenuto nella busta e sorride.
<< Sei davvero gentile, ragazzo. E chiamami pure Ron >>.
Rose e sua madre sgranano gli occhi, mentre Hugo sorride vittorioso. Annuisco una, due, trenta volte, ancora confuso, mentre la signora Weasley dà un bacio al marito. Mano nella mano si avviano al parcheggio e scopro di voler fare lo stesso con Rose. Impongo alla mia mano di stare ferma e continuo a camminare mentre penso alla mia famiglia. Mio padre non avrebbe mai sorriso ad Albus dicendogli di chiamarlo Draco nemmeno davanti al Ministro in persona. La signora Weasley mi distoglie dai miei pensieri chiedendomi se ho mai viaggiato su di un’automobile babbana.
<< No, signora >> rispondo scuotendo la testa.
<< Allora reggiti forte. E chiamami Hermione >>.
 
Viaggiare in automobile è bellissimo. Certo, non è al pari delle scope, ma almeno ti godi il viaggio e non ti senti male (cosa che accadde con la mia prima Passaporta). Il paesaggio scorre sotto i miei occhi increduli e non posso fare a meno di pensare che, nonostante non abbiamo la minima idea di cosa sia la magia, questi Babbani non se la cavano affatto male.. siedo al centro tra Rose e Hugo, che canta un motivetto babbano che danno alla radio. Al ritornello della canzone ci uniamo a lui e non posso non ricambiare il sorriso dolce di Hermione.
 
Il viaggio dura non so quante ore ed è ormai pomeriggio quando arriviamo a casa Weasley. L’ingresso non è molto grande, vi sono un portaombrelli, un appendiabiti a muro posto sopra una panca di legno e un tavolino con un bel vaso di fiori e un vuota tasche dove Ron lascia le chiavi della macchina e quelle di casa. Hugo e Rose poggiano le loro bacchette lì vicino e spariscono dietro una porta. Faccio per seguirli, ma Hermione mi chiama.
<< Scorpius, posso parlarti? >>. Annuisco e un senso di inquietudine di si impossessa di me. Forse non mi vogliono qui. Forse dovrò tornare a casa. Forse mi allontaneranno da Rose.
<< Certo >>
<< Non so se i ragazzi ti hanno parlato delle… regole di questa casa. Sappi che non sei tenuto a rispettarle, ma vorrei che non coinvolgessi Rose e Hugo >>. Non vogliono che vada via: mi stanno spiegando come restare. Sorrido come un idiota e mi sfilo la bacchetta dalla tasca.
<< Assolutamente >> rispondo porgendogliela. Lei annuisce stupita ed esce con le tre bacchette in mano.
<< Scorp, dove sei? Vieni, ti mostro la stanza >>. L’urlo di Hugo mi raggiunge e mi affretto a trascinarmi dietro il baule.
<< Cosa voleva mamma? >> mi domanda una volta chiusa la porta della sua stanza.
<< Dirmi che sono esonerato dalle regole >>. Hugo sgrana gli occhi.
<< Davvero? >>. Scrollo le spalle.
<< Sì. Ma le ho consegnato lo stesso la bacchetta >>.
 
***(Rose Weasley)
Non va bene. Non va affatto bene. La radiosveglia sul comodino mi informa che sono le due del mattino e che sono sveglia da diciannove ore. Non va per niente bene. Mi gratto una guancia: potrei prepararmi una pozione Soporifera, ma mi manca il muco di Vermicoli*; potrei usare l’Incantesimo del Sonno*, ma è mamma ad avere la mia bacchetta. Perché, poi? Sono maggiorenne, posso fare tutte le magie che voglio. Non mi importa di imparare a vivere come i Babbani: io sono una strega, una strega assonnata!
Scalcio le coperte da dosso, prendo un libro dallo scaffale e scendo le scale. Mi fermo sulla soglia della cucina aggrottando un sopracciglio: Scorpius è fermo davanti al frigorifero, lo studia in tutti i suoi particolari. Si sofferma su un paio di calamite, le gira e le sposta. Poi tira la maniglia così forte che ho paura che il frigorifero gli possa cadere addosso.
<< Merlino, vuoi aprirti? >>.
Resto a guardarlo altri dieci minuti soffocando le risate, poi mi decido ad aiutarlo. Entro in cucina come se niente fosse, apro il frigorifero e prendo il latte. Dalla credenza prendo due bicchieri e ne porgo uno pieno a Scorpius.
<< Devi abbassare la maniglia, non tirarla >>.
Scorpius annuisce a testa bassa e vuota il bicchiere. Lo posa nel lavello e fa per uscire, ma io lo fermo prendendolo per mano. Lo conduco in salotto e lo faccio sedere accanto a me sul divano.
<< So che hai giurato di non parlarmi fino alla fine dei M.A.G.O., ma non m'importa. Mi piaceva parlare con te e passare il tempo in tua compagnia >>.
<< Anche a me. Ma l’ho promesso >>. Scorpius si alza lasciandomi da sola sul divano, lasciandomi la mano. Sospiro, apro il cassettino del mobiletto accanto al divano ed estraggo i miei occhiali. Li inforco e accendo la TV togliendo il volume. Le immagini attraversano le lenti e raggiungono la mia retina, ma scivolano sulle pareti della memoria prima ancora di imprimersi. Stringo forte il pugno della mano destra, quella che prima stringeva quella di Scorpius, fino a conficcare le unghie nella carne. Non parlo con Scorpius da quando gli ho urlato contro in Sala Grande, la settimana scorsa. È una settimana che non mi parla e non mi guarda in faccia. Prima non l’avevo capito, ma ora è tutto chiaro. Perché quando ho urlato contro Scorpius in Sala Grande, ho sentito una specie di vuoto dentro e non capivo cosa l’avesse causato. Questa sensazione di vuoto l’ho provata fino ad ora, o meglio, fino a che non ho sentito la mano di Scorpius di nuovo legata alla mia. Spengo la TV, poso gli occhiali e torno in camera lasciando il libro in cucina e il bicchiere sul tavolino del salotto. Mi infilo sotto le coperte, consapevole del fatto che non riuscirò a dormire. E che Scorpius mi manca.
 
***(Albus Potter)
Vengo svegliato di soprassalto da un trillo acuto e familiare. Mi precipito in corridoio e alzo il ricevitore.
 
<< E ci ha anche proibito di usare i gufi. Da domani solo il telefono >>
<< E che cos’è? >>
<< Una cosa babbana che serve a sentire la voce delle persone e parlare con loro in tempo reale. È quello che uso con i nonni >>
<< Be’, bisogna sperare che mamma acconsenta a comprarmene uno >>
<< Già. Magari per il compleanno… >>.
 
<< Pronto? Casa Potter >> dico soffocando uno sbadiglio.
<< Smettila di rispondere così, Al! Sono sempre io, chi potrebbe telefonarti? >> risponde la voce stizzita di Rose.
<< Be’, magari Scorpius, visto che è da voi. Oppure Chris >>
<< Ma Scorpius non sa usare ancora bene il telefono e con Chris scambi lettere dolci e zuccherose circa ogni minuto. Ad ogni modo, buona Vigilia. Pronto per dopo? Zio Charlie mi ha dato dei consigli niente male e… ARRIVO MAMMA!... Devo andare, Al. Ti passo Scorpius >>.
Sento dei passi che rimbombano sul pavimento, poi silenzio. Dopo cinque minuti sento l’uro di Scorpius.
<< CIAO, AL! COME STAI? >>
<< Scorp, non c’è bisogno di urlare: fa’ finta di avermi di fronte. Sto bene, tu? >>
<< Alla grande >> risponde depresso.
<< Come mai? >>
<< Rose >>
<< Rose… cos’hai intenzione di fare con il suo regalo? >>
<< Glielo lascio sul cuscino >>. Sospira. << Che dice Chris? >>
<< Il solito. Dovremmo riuscire a vederci dopodomani, ma la sento strana. Forse è perché non sono abituato alle lettere >>. Dopo qualche altro scambio di battute, conveniamo che è meglio riagganciare… non è una buona idea deprimersi il giorno della Vigilia.
<< Albus, va’ a vestirti. Tra un’ora abbiamo la Passaporta >>. Mia madre mi raggiunge e mi carezza la guancia. Annuisco e vado in camera a prepararmi.
 
***(Scorpius Malfoy)
<< Avete la Passaporta tra cinque minuti, siete pronti? >>. Annuiamo come tre soldati. << Bene. Io e papà iniziamo a portare i regali alla Tana. Ci vediamo lì >>. Hermione e Ron si Smaterializzano con un pop lasciando me, Rose e Hugo nel salotto. Tossicchio e salgo le scale verso il piano superiore.
<< Dove vai? Partiamo a momenti >> mi chiede Hugo.
<< Bagno >> borbotto con sguardo eloquente.
Sento Hugo e Rose che parlano da basso e, in silenzio, apro la porta della camera di Rose. È colorata e ampia, una leggera tenda fa filtrare i raggi di sole dalla finestra. Una parete è interamente occupata da un grosso scaffale dove vi sono libri di ogni genere: libri di studio e testi integrativi, letture di piacere, volumi babbani e non. Una copertina blu poggiata sul suo comodino cattura la mia attenzione. Lo prendo e leggo attentamente il titolo, prima di posare un pacchetto sul guanciale di Rose, poi volo giù per le scale: sta per partire la Passaporta.
 
<< Perché sei… Ciao, zia Muriel… perché sei salito di sopra appena mamma e… Ehi, Louis!... papà sono andati via? >> sussurra Hugo tra un saluto e un altro.
<< Be’, avevo fatto un… Buonasera, signor Weasley… regalo a Rose, e, anche se non stiamo più… Ciao, Lilian… insieme, gliel’ho lasciato sul cuscino. È comunque per lei, io non me ne farei niente. Salve, signora Weasley, grazie per l’invito >>. La nonna di Hugo, Rose, Al, Lilian e… tutti gli altri ci raggiunge sorridente.
<< Figurati, caro. Come stai? Ti tratta bene mio figlio? >> chiede ammonendo Ron, lì vicino, con lo sguardo.
<< Oh, non si preoccupi. Ron è davvero gentile >>
<< Davvero? Però… >> borbotta prima di allontanarsi per abbracciare non so quali dei tanti signori esignore Weasley che ci sono qui.
Hugo ridacchia: << Dai, andiamo in giardino. Sta per cominciare la partita >>
<< Partita? Quale partita? >>
<< La partita di Natale dei Weasley. Be’, logicamente giocherai anche tu. Sbrigati, credo stiano per iniziare le estrazioni >>.
 
<< Bene >> tuona –quello che credo sia- William Weasley. << I Portieri, come ogni anno, sono Ron e Rose >>. Alle sue parole i due escono dal gruppo di parenti e si mettono uno alla sua destra, l’altro alla sua sinistra.
<< Perché Rose e tuo padre? >> sussurro a Hugo mentre William porge un bicchiere a Ron, che ne estrae una pergamena appallottolata.
<< Sono gli unici Portieri in famiglia >> mi risponde prima che suo zio lo chiami quale Battitore della squadra del padre.
<< Roxanne, Battitore per Rose >>. Roxanne batte il cinque alla cugina, poi riprendono le estrazioni.
Le squadre, alla fine, non sono molto bilanciate: la mia (con Rose in porta, Roxanne e suo padre alla battuta, Louis, Lucy e me come Cacciatori e Al come Cercatore) è in netto svantaggio rispetto all’altra, composta da Ron come Portiere, Hugo e Victorie Battitori, Fred, Ginevra e Angelina come Cacciatori e Harry in qualità di Cercatore. Dopo neanche cinque minuti, il padre di Al prende il Boccino e la partita finisce 200 a 60.
<< Sei un abile Cacciatore, Scorpius >> mi dice Angelina, madre di Fred e Roxanne, e subito Ginevra annuisce al suo fianco. Un’ex giocatrice delle Holyhead Harpies e una sua attuale componente hanno appena detto che gioco bene. Merlino, se lo sapesse Mike!
Le ringrazio arrossendo come poche volte ho fatto in vita mia (tutte legate a Rose) ed entro in casa con gli altri per darci una ripulita, mentre la signora Weasley*, dall’alto dei suoi tremila e passa anni, borbotta con disappunto “sporcizia”.
 
***(Louis Weasley)
L’antipasto e il primo sono deliziosi: la nonna, in cucina, non la batte nessuno. Stiamo per attaccare il magnifico stufato che la mamma fa Levitare avanti a lei, quando la porta del salotto si spalanca con un colpo secco, lasciando entrare un vento gelido.
<< Perdonate il ritardo, gente. E buona Vigilia! >>
<< Jamieee >> urla Lily alzandosi da tavola e saltandogli al collo. Ha quindici anni, ma a volte ne dimostra tre. Jamie indietreggia per la spinta ricevuta e quasi butta all’aria mia sorella, arrivata insieme a lui.
<< Sedetevi. Sedetevi, forza! >> dice la nonna dopo averli abbracciati a lungo. << I miei gioielli… Sedetevi, vi ho conservato il brodo >>.
James e Domi si tolgono i cappotti e, tra una cucchiaiata di brodo e un’altra, vengono assaliti dalle domande di tutti i parenti.
<< Quando finirà lo stage, Dominique? >> << A febbraio >>
<< Ti hanno preso, James? >> << Forse >>
<< Ça va, petite? >> << Oui, maman >>
<< Che vuol dire “forse”? >> chiede zia Ginny, ricevendo in cambio un’alzata di spalle da parte del figlio.
 
Come ogni anno, alle undici iniziamo a scartare i regali. Ricevo una sciarpa firmata dalle mie sorelle, un nuovo manico di scopa da mamma e papà, un libro sui draghi da zio Charlie, altri libri da zio Harry, zia Ginny, zio Ron e zia Hermione. Zio George regala a tutti una scorta di Tiri Vispi Weasley (Per sopravvivere alla noia da M.A.G.O., testuali parole) e zia Angelina distribuisce le sue maglie con l’autografo di tutte le Harpies. Jamie fa lo stesso con una maglia azzurro chiaro: vuol dire che il Tutshill Tornados l’ha preso! Ci congratuliamo con lui mentre la nonna passa a ognuno di noi l’ennesimo maglione fatto a mano, compresi Scorpius e zia Muriel, che non riceve altri regali e non ne distribuisce nessuno. È quasi mezzanotte, quando un gufo familiare bussa alla finestra. Sbianco immediatamente e deglutisco, nonostante la bocca sia secca.
<< Ehi, ma è il gufo di Helena! >> urla Roxy contenta. Tende il braccio verso il volatile, che la ignora completamente e si dirige verso di me.
<< Non credo sia di Helena, è di mia cugina Amber. Louis, mi accompagneresti a prendere una piuma e dell’inchiostro? Vorrei risponderle subito >>.
Scorpius si alza e mi segue fuori della stanza, mentre un crack leggero e un suono alla porta ci avvisano che Teddy è tornato dal suo turno di notte.
<< È la seconda volta che mi copri. Chi te l’ha detto? >> chiedo a Scorpius dopo essermi chiuso la porta della cucina alle spalle.
<< Vi ho visti in riva al Lago >> risponde lui scrollando le spalle e tendendomi la lettera.
<< Lo sa qualcun altro? >>
<< So tenere un segreto e odio mettere in giro voci che non mi riguardano >>.
Annuisco, intasco la lettera e mi dirigo verso la porta.
<< Grazie >>.

***(Rose Weasley)
Ammiro Teddy. È qui da cinque minuti e non ha smesso di sorridere e chiacchierare, nonostante non chiuda occhio e pattugli il Ministero dalle sei di stamattina. Si avvicina a Viky e le sorride, poi, quando ritornano Louis e Scorpius, tenta inutilmente di attirare l’attenzione di tutti i presenti. Dopo vari tentativi, Victorie urla di essere incinta. Tacciamo all’istante.
<< Quoi? >> chiede zia Fleur con gli occhi fuori dalle orbite, mentre zio Bill sbianca e le sue cicatrici diventano più evidenti. Dominique è pietrificata, così come tutti noi. Solo Louis sembra aver capito la situazione, e subito abbraccia la sorella e il suo fidanzato.
<< Oh, non è splendido? Vivrò abbastanza a lungo per conoscere il mio primo pronipote! >> esclama la nonna.
<< Per questo svolgi il doppio dei turni >> dice zio Harry più a se stesso che a Ted, mentre zia Muriel non si cura di abbassare il tono di voce mentre definisce Ted un giovane incosciente e sua nipote una donna scarlatta.
<< Insomma… >> urla come se la notizia di un bambino fosse un’offesa alla sua persona. << William… un bambino prima del matrimonio? >>
<< Non ci sarà nessun matrimonio >> chiarisce Viky, poi, sotto lo sguardo sconvolto di tutti, Appella dei bicchierini dalla credenza e del Whiskey Incendiario. I bicchieri pieni sono di fronte a ognuno di noi ed è sempre Louis a fare la prima mossa.
<< A mia sorella, a Ted e al loro bambino >> dice sollevando il bicchiere. Lo seguiamo a ruota, poi Viky e Ted alzano i loro.
<< A Remus Arthur Lupin >> dice mia cugina, poi si bagna appena le labbra con il liquore. Gli occhi di mia nonna si velano di lacrime a sentire il secondo nome del bambino.
<< Arthur… >> sussurra stritolando Teddy e Viky. Cala il silenzio dove tutti pensano al nonno che abbiamo perso da poco, poi i festeggiamenti riprendono.
<< Non importa che non la sposi >> dice zia Fleur a zio Percy, scandalizzato per la notizia. << C’est l’amour qui compte >>. Poi si allontana, scrollando le spalle e lasciando uno sguardo interrogativo sul volto di zio Percy: non ci ha mai capito niente, di francese.

È stato un Natale piuttosto movimentato. Dopo il Quidditch, la cena della Vigilia, la notizia di Victorie e qualche partita a scacchi (io e papà siamo imbattibili) è giunta l’ora di tornare a casa. La nonna fa apparire le Passaporte e, una ad una, una parte della famiglia se ne va.
<< Ci vediamo la settimana prossima! >> esclama papà prima di sparire nel nulla insieme alla mamma e a zio Charlie. Io, Hugo e Scorpius salutiamo la nonna, zia Muriel, zio George e zia Angelina, Fred e Roxanne, poi la nostra Passaporta si illumina. Piombiamo nel salotto di casa, giusto in tempo per la buonanotte di zio Charlie, già in pigiama. Auguro la buonanotte ai miei genitori, a mio fratello e a Scorpius, poi mi chiudo in camera mia. Non ho neanche la forza di svestirmi, così mi getto di peso sul letto. Pessima idea. Qualcosa di duro urta la mia testa, mi alzo di scatto e tasto il cuscino. Accendo il lumino, sollevo le coperte e trovo un pacchetto. Lo apro e trovo un ciondolo, sotto il quale è incastrato un bigliettino. Lo prendo e riconosco la grafia di Scorpius. Serro gli occhi e crollo nuovamente sul letto. Un’altra fitta. Non alla testa, però: è il cuore che esplode.
 
Affinché una parte di me sia sempre con te. Buon Natale.



*Per tutti gli incantesimi e gli ingredienti delle pozioni mi sono informata sul portale Potterpedia.
*La signora Weasley: allude a zia Muriel (logicamente Scorpius non può chiamare i parenti ultracentenari altrui come se fossero i propri. Cosa che vale anche per Ginny e Bill)

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Capitolo 12
*** Domande ***


Capitolo 12:
Domande

***(Scorpius Malfoy)
Ho seriamente temuto la reazione di Rose alla vista del ciondolo, ma dopo tre giorni sono convinto che non mi tirerà conto nessun bicchiere o libro, o che non mi torturerà in alcun modo.
<< SCORPIUS HYPERION MALFOY, SEI IMPAZZITO? >>.
Mi fermo. Sono immobile, il cuore che batte all’impazzata. Potrebbe schizzarmi fuori dal petto e andare a ripararsi in camera da letto. O strisciare ai suoi piedi.
Sento i passi di Rose che mi raggiungono. Sono poggiato al corrimano delle scale, una gamba alzata pronta a poggiare il piede sul primo gradino.
 
Sono le nove del mattino del 27 dicembre, e non c’è nessuno in casa, a parte Hugo che dorme con le cuffie di un walkman babbano nelle orecchie. Ron e Hermione sono al lavoro, mentre Charles, uno dei fratelli di Ron, è andato a trovare non so quali parenti. Forse i Weasley-Johnson.
Rose mi strattona con violenza la spalla per farmi girare e rischio di perdere l’equilibrio. Poggio le spalle al muro che si trova alla mia destra e vedo Rose che si scioglie i capelli, come fa ultimamente quando si trova con me. Poi inizia l’attacco.
<< Perché mi hai regalato quel ciondolo? E non m’importa se hai promesso di non parlarmi, io pretendo una spiegazione. Adesso >>.
<< Be’… >> inizio schiarendomi la voce. << Ho accompagnato Al a comprare il regalo per Christina, no? Siamo entrati in una gioielleria e c’era questo ciondolo. Non c’è un motivo, te l’ho comprato e basta >> mento.
<< Che vuole dire che una parte di te sarà sempre con me? >>
<< I colori di Serpeverde… >> rispondo a bassa voce indicando con il dito il ciondolo che Rose porta al collo. La vedo annuire, poi sento qualcosa che mi riscalda il corpo e l’anima.
Rose mi abbraccia. All’improvviso, senza un perché. Mi da un bacio leggero sulla guancia e poi vola su per le scale.
Faccio lo stesso con gesti meccanici e distratti, prendo i vestiti e vado in bagno per cambiarmi. Quando esco non ho nemmeno il tempo di richiudermi la porta alle spalle che mi ritrovo steso a terra. Mi tiro su confuso e mi giro verso la porta del bagno, ai suoi piedi c’è l’oggetto che mi ha fatto inciampare.
È un bel libro. Enorme. Lo apro e vado all’ultima pagina. L’ultima di 1030. Sgrano gli occhi: chi ha cercato di farmi rompere i denti con un libro di 1030 pagine? Lo chiudo e guardo la copertina. Rose. L’ho visto sul suo comodino, non può che essere stata lei. Continuo a rigirarmelo tra le mani, cercando di capire qualcosa della copertina. Strane linee e curve si uniscono in armoniose figure. Poggio il libro sul mio letto e poi mi butto su quello di Hugo, svegliandolo. Quando riemerge dal groviglio di coperte ha le cuffie di traverso, i capelli scompigliati e la maglietta del pigiama umida di saliva.
<< Ricomponiti, tua sorella  ci aspetta per la colazione >>.
 
Il pasto si svolge in silenzio. Rose e Hugo spazzolano via tre cornetti al cioccolato a testa, mentre io mastico piano e con cura i biscotti che sono arrivati stamattina dalla Tana.
<< Un po’ di TV? >> chiede Hugo entusiasta correndo in salone. Rose scuote la testa e sorride mentre si alza. Io faccio lo stesso e inizio a raccogliere le tazze e poggiarle nel lavandino.
<< Faccio io, non preoccuparti >> mi dice Rose bloccandomi il polso con la mano. La vedo arrossire, poi si volta e rimette il latte in frigorifero.
<< Scusa se ho lasciato lì il libro, non volevo farti inciampare >> sussurra guardando fuori la finestra.
<< Non importa. Comunque grazie >>
<< È per Natale. Anche se con un po’ di ritardo >> dice accennando un sorriso.
<< Non avresti dovuto >>
<< Be’, nemmeno tu >>. Annuisco, poi decido di chiederglielo: << Non… non credo di aver capito bene di cosa tratta il libro >>.
Rose alza lo sguardo verso di me, poi sorride.
<< Filosofia babbana >>
<< Oh, filosofia. Sicuro >> le rispondo dirigendomi in salotto per raggiungere Hugo. Una domanda si fa strada nella mia mente.
Filosoche?

***(Louis Weasley)
<< Ho un piano >>
Ancora.
<< No, Scorpius >>
<< Almeno ascoltami! >>
<< Taci, Scorp! >> dico tirandogli un cuscino in faccia.
<< Oh, andia… >>
Qualcuno bussa forte alla porta della camera di Hugo e interrompe Scorpius. Finalmente!
<< Chi è? >>
<< Veramente dovrei essere io a chiederlo >> ribatte Hugo seccato.
<< Entra pure >> sbuffa Scorpius.
Hugo si butta sul letto accanto a me e inizia a fissare il soffitto. Lo odio quando fa così!
<< Sveglia, Hugo! >> dico spintonandolo. Mio cugino mi guarda storto. Sta per rispondere in malo modo, quando il campanello di casa suona.
<< ROSIE, VAI TU? >> le urla. Scorpius coglie la palla al balzo.
<< Si starà confessando con Dominique. Sarà meglio che vada tu >>.
Hugo si alza rumorosamente e si chiude la porta alle spalle.
<< Dicevo… >>
<< Basta, Scorpius. Abbi pietà! >> imploro.
<< DIAGON ALLEY! >> urla lui, senza darmi ascolto.
Mi arrendo.
<< Che vuol dire “DIAGON ALLEY”? >> lo scimmiotto.
<< Vuol dire che farai finta che ti serva qualcosa a Diagon Alley e ti vedi con Helena >>. È stupido o cosa?
<< Però, non ci avevo pensato >> rispondo ironico. << Si potrebbe fare, solo che, sai… Mia sorella ci lavora, a Diagon Alley. E sta sempre in giro a ficcanasare. Per il suo “scoop da prima pagina”. Senza contare che sono quasi al verde, quindi dovrei ritirare qualcosa alla Gringott, dove, guarda un po’, lavora l’altra mia sorella >>.
<< Be’, allora fatti portare nella Londra babbana, Louis >> risponde lui con fare ovvio, senza preoccuparsi troppo del mio tono ironico. << Nessuno ti conosce, lì >>.
<< Non posso chiedere a Helena di portarmi a spasso per la Londra dei Babbani! >> esclamo. Poi ci rifletto. << O forse sì? >>.
Scorpius mi regala un sorriso e si alza per tirarmi una pergamena arrotolata e una piuma. L’inchiostro, per fortuna, decide di porgermelo.
<< Non macchiare il copriletto >> mi avvisa. Annuisco, ma penso al altro.
Cosa posso scriverle?
 
***(Helena Summers)
Mia cara Helena, come stai?
Mi manchi. Sei sempre nei miei sogni, ma svegliarmi in camera mia spezza la magia della notte. Vorrei vederti prima del rientro a Hogwarts. Potremmo trascorrere una mattinata insieme, mangiare qualcosa e girare un po’ per i negozi. Come una gita a Hogsmeade. Nella Londra babbana, magari. Lì non ci conoscono e poi ho sempre desiderato vederla.
Spero accetterai la mia proposta. In attesa di sapere quando ci vedremo, aspetterò stanotte per bearmi della tua compagnia.
Tuo Louis.
 
Oh, no. Oh, no. Oh, no.
<< Gregory! >>.
Busso alla porta della nostra camera. Busso a quella di mamma e papà. Provo in bagno, in cucina, in salone. Nello studio e nel ripostiglio. Scendo in cantina, sapendo che non lo troverò lì. Inciampo in una cassa e rimango stesa a terra, non so per quanto. Forse un bel po’: quando Gregory mi ha portato la lettera, aperta e con il viso rigato di lacrime, avevo appena finito la colazione. Ora sento mamma che torna per il pranzo.
<< Elly! Greg! Sono a ca-… quante volte ti ho detto di non entrare in cantina? >> inizia mia madre.
<< Ci sono scatoloni ovunque, e tu sei allergica alla polvere, Elly >> concludo per lei. << Giocavo a nascondino con Greg, per questo sono qui. Non riesco a trovarlo >> mento. Sono diventata brava a mentire, da quando sto con Louis.
<< Sarà in soffitta >> suggerisce distrattamente poggiando la valigetta a terra.
<< Probabile, sì >> le rispondo salendo le scale.
<< Greg >> sussurro colpevole. È seduto a gambe incrociate sul pavimento e guarda fuori mentre una mano muove avanti e indietro un trenino giocattolo. Mi siedo dietro di lui.
<< L’avevi promesso >>.
Lo abbraccio.
<< Greg, lo so, però… >>
<< Perché non mi hai detto che hai un fidanzato? >>
<< Non lo so. Ehi, magari potresti venire con noi >>
Gregory si gira verso di me. Ha il viso ancora rigato di lacrime, ma gli occhi gli si illuminano dietro la montatura rettangolare degli occhiali e sorride.
<< Davvero? >>
<< Certo. Anzi, vado subito a rispondere a Louis. Quando vogliamo vederlo? >> rispondo abbassando la voce.
<< Possiamo domani? >> sussurra di rimando. Ha capito che è un segreto, e lui adora sapere di essere l’unico al corrente di qualcosa.
<< Si può, sì >> sorrido. Poi parte il solletico.
 
Sono sulle rive del Lago Nero insieme a Louis. Il vento soffia dolcemente, un cespuglio ci nasconde alla vista degli altri studenti. La piovra gigante fa emergere uno dei suoi tentacoli e increspa la superficie dell’acqua. Chiudo gli occhi: potrei restare così per sempre. Uno strano scricchiolio mi fa aprire gli occhi. Il sole viene coperto dalle nuvole, l’acqua del Lago si ritira, Louis non c’è più. Un animale mi ronza nell’orecchio, qualcosa mi scuote. Il cespuglio ha dei rovi che mi intrappolano le gambe.
<< HELENA! >> urla qualcuno. Poi mi ritrovo a terra.
Apro gli occhi e intravedo la figura di Gregory. Non era un animale, era mio fratello che sussurrava il mio nome per svegliarmi. La stanza è al buio, e questo spiega le nuvole improvvise del mio sogno. Ma i rovi? Mi guardo le gambe e scuoto la testa. Mi ci vuole un bel po’ per districarle dalle coperte, poi mi sollevo piano da terra, mentre mi massaggio il sedere. Spero sarà una bella giornata.
<< Elly, mamma è uscita da poco >> sussurra. << Papà è ancora qui >>. Annuisco e scendiamo in cucina senza più fiatare: la mattina è avida di parole.*
<< Frittelle in arrivo! >>. Mio padre ci accoglie sempre così il sabato. Io e Greg sorridiamo e ci sediamo in attesa di essere serviti.
<< Papi, io e Elly non ci siamo a pranzo >> esordisce mio fratello con la bocca piena e cosparsa di sciroppo. << Siamo in missione >> sussurra poi.
<< El? >>
<< Gliel’avevo promesso a settembre. È tanto che non usciamo un po’ da soli >>
<< D’accordo >> sospira mio padre. << A patto che non spuntiate dal nulla quando tornate >>
<< Non ci Materializzeremo >> prometto, anche perché non ho la certificazione. << Però ho bisogno di soldi… mi sono rimasti solo Galeoni >>.

<< È lui? >>
<< No >>
<< È lui? >>
<< No >>. Andiamo avanti così per circa cinque minuti. Di Louis nemmeno l’ombra.
<< È lui? >>
<< Sì >>
<< Davvero? >>
<< No >>
<< È lui? >>
<< No >>
<< È lui? >>
<< Sì >> sussurra una voce alle mie spalle. Non ho bisogno di nessun altro indizio per gettarmi tra le sue braccia.
<< Non hai la minima idea di quanto tu mi sia mancata >> mormora stringendomi forte.
<< Posso immaginarlo >>. Un bacio. Un altro e un altro ancora. Poi mi ricordo di Greg. Mi giro e vedo che, con molto tatto, sta osservando i piccioni che beccano il pane a qualche metro da noi. Lo raggiungiamo e subito si presenta.
<< Ciao, io sono Gregory >>
<< Tanto piacere, Gregory. Io sono Louis >>. Poi mio fratello attacca con la sua interminabile parlantina.
Mi concedo di alzare lo sguardo al cielo e sorridere al magnifico sole che c’è stamattina e penso che sì, sarà una bella giornata.
<< Elly. Elly! >> sobbalzo quando Greg mi riporta alla realtà. << Elly, tu lo sapevi? >>
<< Cosa? >>
<< Che Lou può apparire e sparire >>. LOU?
<< Che vuol dire che può apparire e sparire? >>
<< Che posso Materializzarmi, Elly >>
Elly?
 


*“La mattina è avida di parole”: frase di non mi ricordo quale libro, ma mi sembra adatta per Helena.

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Capitolo 13
*** Sfide ***


Capitolo 13:
Sfide


***(Rose Weasley)
Stringo forte il ciondolo tra le mani mentre guardo la neve che cade fuori dal finestrino. Chiudo gli occhi accecata da tutto il bianco che c’è fuori. La voce della signora del carrello giunge alle mie orecchie, ovattata e lontana, nonostante sia fuori al mio scompartimento. Scuoto la testa, continuando a tenere gli occhi chiusi. Senza volerlo, immagini confuse di queste vacanze mi tempestano la mente. Il libro aperto sul comodino; Roxanne e Lysander che si guardano sbalorditi e silenziosi subito dopo la visita a sorpresa di mia cugina, durante l’invasione di zio Rolf e zia Luna a casa nostra; Scorpius che parla fitto fitto con Louis nella nostra stanza degli ospiti; la mia testa che urta la scatolina che conteneva il ciondolo; il biglietto di Scorpius; io che scendo nella cantina di Villa Conchiglia per prendere delle spezie a zia Fleur, le labbra di James e Dominique che si staccano e pronunciano, rispettivamente, Silencio e Incarceramus, poi fanno uscire le suppliche e i lamenti sommessi e sussurrano i controincantesimi che mi liberano, dopo che ho fatto cenno con il capo che sì, manterrò il segreto e no, non lo dirò a nessuno, nemmeno a Helena e Roxanne. Perché, poi, avrei dovuto dirlo a loro? Loro non parlano più di niente, con me.
<< Andiamo, Rose! Io ho fame! >>. La voce di Louis mi riporta alla realtà. Mio cugino si alza per correre dietro alla signora del carrello, lasciandomi sola con Lysander.
<< Rosie, io vado da Rox >> sussurra prima di uscire e chiudersi la porta dello scompartimento alle spalle.
Sospiro di sollievo: dopo giorni e giorni circondata da parenti e amici, sono finalmente sola.
<< Calmati, Albus! >>
Sola, eh? mi chiedo ironica.
Albus fa irruzione nello scompartimento e si siede di fronte a me a braccia conserte.
<< Al… >> inizia Scorpius, poi mi scorge e si irrigidisce, ma entra lo stesso e si siede accanto ad Al.
<< Cos’è successo? >> chiedo a mio cugino. Scorpius mi guarda allarmato e scuote la testa, un tacito ordine di non fare domande.
Troppo tardi. Albus si agita sul sedile per un po’, poi esplode:
<< Non è possibile! Non con lui! Lo stava baciando in mezzo al corridoio e… oh, lo ucciderò, quel Carl Jackson! >>. Un brivido mi percorre la schiena quando sento quel nome. Scorpius sembra accorgersene perché si acciglia, ma non fa più di tanto.
Carl Jackson e chi? Christina Harris? Che si baciano?
Guardo Scorpius interrogativa, ma lui si limita a scrollare le spalle, ancora accigliato, poi la porta si apre (ancora!) lasciando entrare Christina. Contro ogni logica, Albus le va incontro e l’abbraccia.
<< Andiamo, tesoro, non è niente di grave >> sussurra lei. Niente di grave? Sta scherzando, spero!
<< Lo so, ma… insomma, è Carl Jackson! >> le risponde mio cugino eloquente.
Non ci sto capendo niente.
<< Lilian >> mi soffia Scorpius all’orecchio. Non mi ero nemmeno resa conto che ora si trova accanto a me. La sua mano si chiude sulla mia e mi ritrovo fuori dallo scompartimento.
<< Cosa c’entra Lily? E perché siamo usciti? >> gli chiedo inarcando le sopraciglia e sciogliendo la coda che mi lega i capelli per coprire le mie orecchie, rosse da quando le nostre dita si sono intrecciate.
<< È tua cugina che sta con Jackson >>. Sgrano gli occhi alla notizia.
<< Oh. Ma perché siamo usciti? >>.
Scorpius mi fa un cenno con la testa e io mi volto a guardare nello scompartimento: Albus e Chris si contorcono come due anguille. Scuoto la testa sorridendo e faccio per voltarmi, quando uno strano freddo mi investe. Scorpius non c’è più, le mie dita non sono più tra le sue.
 
***(Helena Summers)
<< Due Zuccotti di Zucca e due Cioccorane. E un pacchetto di Bolle Bollenti >>
<< Tre Falci >>.
Io odio la signora del carrello. Ricordo che ci andai a sbattere contro la prima volta che misi piede al Paiolo Magico. La prima volta che presi l’Espresso per Hogwarts dovetti rincorrerla per poter chiederle una tavoletta di cioccolato alle nocciole e farmi guardare male perché “non esiste questa roba, nel mondo magico. Sicura di essere una strega?”. Quando, l’anno scorso, mi sono presentata con alcune ciocche di capelli viola, mi ha riso in faccia, scuotendo il capo come se fossi matta.
Le do i soldi e ignoro il suo “buona giornata”, poi mi avvio verso il mio scompartimento. Mi arresto sulla soglia: la porta è aperta. Entro con cautela e subito una mano preme sulla mia bocca per non farmi parlare, l’altra mi blocca i polsi.
<< Ti sono mancato? >> sussurra una voce dolce al mio orecchio. Un brivido mi attraversa la spina dorsale: non è Louis.

***(Hugo Weasley)
Scorpius crolla sul sedile di fronte al mio e si prende la testa tra le mani.
<< Sono un idiota >> sospira.
<< Non è una novità. Quindi… >> inizia Michel Zabini.
<< …perché siamo qui? >> conclude sua sorella.
<< Dave, ti spiace? >> dice Scorpius a David Nott, seduto accanto a me.
<< Scorpius è cotto di Rose >>
<< Ma lei lo ha lasciato >> dice Amber incrociando le gambe sul sedile.
<< E non cambierà facilmente idea >> aggiungo io: conosco bene mia sorella.
<< Proprio per questo Scorpius ha bisogno di un aiuto >> continua David.
<< Be’, l’ha trovato: siamo un esercito! >>
<< Ehi, Scorp! Potresti venire un secondo? Ciao Hugo!>>. Tutti si girano sorpresi verso mio cugino, chiedendosi cosa può volere da Scorpius.
<< Ciao Lou >> rispondo muovendo il capo.
Scorpius lo segue fuori e l’unica parola che riesco a capire è “sparita”. Nemmeno il tempo di battere le ciglia, e già corrono per i corridoi del treno.

***(Louis Weasley)
<< Cosa vuol dire che era sparita? >>
<< Vuol dire che dovevamo vederci di fronte al bagno, ma non c’era. Ho cercato un po’ per il treno e l’ho trovata nel suo scompartimento >>. Scorpius si acciglia. << Perché era lì? >> mi chiede.
<< Ha detto che non vuole più stare con me >>.
Siamo fermi fuori lo scompartimento di Helena. So già che Scorpius sta per chiedermene il motivo e spero che lei senta tutto quello che dirò.
<< Perché? >>
<< Lorcan l’ha baciata >>. Scorpius sgrana gli occhi, incredulo come me quando Helena me l’ha detto.
<< Perché? >> ripete ancora lui. La domanda si fa strada dentro di me. Perché l’ha fatto? Non ne ho idea. Appena Helena mi ha detto di non voler più stare con me, perché sentiva di avermi tradito, il mio primo pensiero è stato quello di correre dal mio migliore amico. Stavo già andando da lui quando me ne sono ricordato: è Lorcan il mio migliore amico.
<< Non lo so. So solo che non voglio che Helena mi lasci, perché non voglio stare senza di lei. Stiamo insieme da poco, è vero, ma… io ne sono innamorato, Scorp >>.
Scorpius mi ascolta accigliato, poi la sua espressione diventa indecifrabile. Forse sta pensando a Rose. Non riesco a capirlo.
Una mano afferra il cappuccio della mia felpa e mi tira indietro. Helena, dopo due settimane senza vederci, preme le sue labbra contro le mie.
E continuo a non capire niente.

***(Lysander Scamandro)
<< Smamma, Roxanne. Devo parlare con mio fratello >>.
Rox guarda accigliata il suo interlocutore, mentre sul suo viso si legge una domanda che so che non porrà mai: come può essere così uguale e così diverso da me?
<< La gentilezza dov’è, a casa a dormire? >> gli chiede prima di uscire dallo scompartimento sbattendo la porta.
<< Finalmente! >> esclama Lorcan sedendosi di fronte a me.
<< Che vuoi, Lorc? >>
<< Sapere da che parte stai >>. Il suo tono serio mi fa ghiacciare il sangue nelle vene, la serietà della domanda e quello che comporta mi colpiscono come un pugno.
Da che parte sto? I compleanni insieme, i regali condivisi, gli esami truccati, le punizioni evitate…
Da che parte sto? Le corse sulle rive del Lago Nero, il campeggio d’estate tutti e quattro insieme, Christina che dorme di nascosto nel nostro dormitorio.
Dove siamo finiti? Dov’è il legame speciale che ci unisce dal primo anno? Dove sono finite le fotografie insieme? Dov’è quella dove io faccio il solletico a Chris, che si agita sul prato di casa sua come un’ossessa, mentre Lorcan poggia il braccio sulla spalla di Louis e sorridono entrambi all’obbiettivo? Dov’è quella scattata dopo i G.U.F.O., che ci ritrae seduti sotto un albero (sotto il nostro albero), esausti ma sorridenti?
Io le ho sul comodino, sulla parete, nell’album che Louis ci regalò il primo Natale a Hogwarts, quello con le nostre iniziali sopra.
Dove sono le loro fotografie?
<< Lysander? >>
<< Sì >>
<< Da che parte stai? >>
<< È il nostro migliore amico, Lorc… >> mormoro per cercare di dissuaderlo.
<< Da che parte stai? >>
<< Dalla tua. Sei mio fratello. Sto con te >>. Me ne pento subito e il ghigno di Lorcan non contribuisce a farmi sentire meglio.
<< Bene >> dice alzandosi. Apre la porta dello scompartimento e si ferma sulla soglia.
<< Sarai tu il mio secondo >>.
No.
È l’unica cosa in cui Louis non riesce e lui lo sa. Non può farlo. Non posso farlo.
<< Imparziale! >> dichiaro a Lorcan. Ma è troppo tardi. Mio fratello scuote la testa.
<< È per domani sera. Vado a informare Louis. E a cercare un arbitro >>.
Non ci vuole un genio per capirlo: è la fine.
 
***(Helena Summers)
<< Roxy, cosa succede? >>
<< Niente >>
<< Non sembra proprio, sai? >>
<< Ho detto niente! E comunque neanche tu sembri tanto felice >>.
Lorcan mi ha baciata. Sarebbe così facile dirglielo! Lorcan mi ha baciata e ha sfidato Louis, il mio ragazzo, a duello. Solo che Louis è una frana, e sta cercando disperatamente un secondo.
È per questo che Roxanne mi ha trovata da sola, dopo che Lorcan è venuto a sfidare Louis.
<< Ehi, ragazze! >>. Rose entra nello scompartimento con un sorriso spento. Cosa succede alle mie migliori amiche? Non lo so. So solo che voglio condividere con loro quello che con Louis ho deciso di non nascondere più.
<< Io e Louis stiamo insieme. E ora, scusatemi, ma devo andare a cercarlo >>.
 
***(Scorpius Malfoy)
<< Sco-… >>
<< So tutto, non preoccuparti >>.
<< Puoi essere il mio secondo? Io… io sono una frana, e lui lo sa, ma mi ha sfidato lo stesso. Chris è bravissima, ma sarà l’arbitro e io non sapevo a chi chiedere… Sarà meglio che mi sieda >>.
Louis è pallido come un lenzuolo e trema così tanto che, se non sapessi il motivo, non esiterei a chiamare un Guaritore. Helena spalanca la porta del mio scompartimento e corre ad abbracciare Louis.
<< Andrà tutto bene. Capito Louis? Andrà tutto bene >>.
La fa facile Helena, non è lei che si deve battere contro Lorcan.
<< Louis, io devo parlare un attimo con Scorpius. Torniamo subito, d’accordo? >> sussurra con tono premuroso all’orecchio di Louis. Lui annuisce e noi usciamo.
<< Chiederò a Roxanne un Pasticcetto Mutevole*, tu procurati un suo capello >> mi ordina Helena.
<< Stai scherzando, vero? >>
<< No. Mi batterò io al posto di Louis >>
 
***(Roxanne Weasley)
Il rientro a scuola e la cena sono andati come al solito, ma è da quando Helena ci ha detto che sta insieme a Louis che sono arrabbiata.
Prendo per mano lei e Rose, che si lamenta perché ha la ronda da fare, e le trascino su al primo piano, poi al secondo, dietro un arazzo e il quadro del Poeta Solitario*. Spuntiamo fuori alla nostra Sala Comune, ringhio la parola d’ordine e faccio irruzione nella stanza di Rose, la più isolata di tutto il Dormitorio.
<< Perché non ce l’hai detto prima? >> attacco Helena. << Siamo le tue migliori amiche! >>
<< E fai la paternale a lei? Be’, nemmeno tu ci hai detto che stai con Lysander >> sputa fuori Rose. Come fa a saperlo?
<< Tu COSA? >> chiede Helena incredula.
<< E tu Rosie? Anche tu ci nascondi qualcosa. Hai lasciato Scorpius, ma si vede che gli muori dietro >> sibilo irata. Rose accusa il colpo e arrossisce, mentre Helena si mette in mezzo.
<< Ora basta. Non dovremmo fare così. Siamo amiche… >>
<< Bel modo di dimostrarlo >> la interrompo uscendo dalla stanza. Mi sbatto la porta alle spalle e schizzo giù per le scale, fuori la Sala Comune. Le lacrime mi pungono gli occhi e vado a sbattere contro Lysander. Piango nel suo cuscino, stesa insieme a lui nel suo letto. Non faremo l’amore, stanotte.
 
***(Helena Summers)
Le lacrime mi rigano il volto mentre frugo nel suo baule. È ingiusto il modo in cui lei mi ha accusata, quando è stata lei la prima a nascondere una cosa così importante. Trovo nella sua borsa un vero arsenale di dolcetti dai vari colori, leggo le etichette, ma non sembra esserci quello che voglio. Poi lo vedo. Il Pasticcetto Mutevole ha un orribile colore giallo. Leggo le istruzioni.
Per uno scherzo coi fiocchi, provate il nuovo Pasticcetto Mutevoledei Tiri Vispi Weasley. Basterà tagliare a metà il Pasticcetto, far fondere nella crema il capello della persona in cui desiderate trasformarvi, riavvicinare le due metà e masticare per bene e per intero. L’effetto è immediato e dura un paio d’ore.
Liberamente ispirato alla
Pozione Polisucco. I Tiri Vispi Weasleynon sono responsabili dell’alluce che potreste ritrovarvi al posto del naso.
Rimetto tutto a posto e chiudo con forza il baule, poi mi accascio sul letto. Mi addormento con il Pasticcetto stretto in mano e la divisa ancora addosso. I miei sogni vengono popolato da Lorcan che mi punta contro la bacchetta dalla quale escono i capelli di Louis che mi soffocano. Christina annuncia la mia sconfitta mentre muoio e sento che Scorpius prende il mio posto. Soffoca anche lui, mentre Lorcan ride chiamando il mio nome. Poi esco dal corpo di Louis e sono all’altare. Christina celebra le mie nozze e mentre mi volto per baciare Louis, il viso di Lorcan prende il suo posto.
Mi sveglio in una pozza di sudore all’alba.
Mi lavo e penso a Louis.
Penso a stasera.
A noi due, Lorcan Scamandro.
 
 
 
 





*Pasticcetti Mutevoli: non ho la minima idea se esistano o no, ma suppongo che George li abbia inventati. Io l’avrei fatto ^-^

*Quadro del Poeta Solitario: anche questa è farina del mio sacco.

Vorrei precisare che odio il clichè di James e Dominique e non volevo inserirlo, ma serve ai fini deli film mentali di Rose (vedrete nel prossimo capitolo...)

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Capitolo 14
*** Follia ***


Capitolo 14:
Follia


***(Helena Summers)
Sbatto le palpebre più e più volte, ma il buio non accenna a scomparire. Sento qualcosa che si muove alla mia destra, poi, quando sento i singhiozzi sommessi, mi accorgo che è una persona. Ai singhiozzi si uniscono dei sussurri, poi avverto dei gemiti provenire dalla mia sinistra. Passi veloci accorrono a placare le sofferenze di non so quale poverino e, mentre mi convinco che è tutto un sogno, nonostante il dolore che sento dappertutto sia abbastanza reale, una porta si spalanca e illumina la stanza che mi ospita. Mi metto a sedere di scatto e scopro che ero stesa. Che ci faccio in Infermeria?
La testa mi gira così veloce che non vedo più madama Robins di fronte a me, ma solo una sfera bianca che gira, gira e gira ancora. Qualcuno mi prende la mano e me la stringe forte.
Una voce femminile, sicuramente quella di madama Robins, mi ordina di stendermi. Qualcosa di freddo mi cala con violenza sulla fronte e rabbrividisco mentre l’acqua ghiacciata mi scivola tra i capelli. La mia bocca viene spalancata e una pasticca viene spinta dentro. La ingoio e subito la stanza torna a fuoco.
<< Rimanga stesa >> mi abbaia l’infermiera, poi sparisce dalla mia visuale.
La voce alla mia sinistra implora di alzarsi dicendo che si sente meglio.
<< Ti prego Michelle! >> chiede Lysander a madama Robins.
Lysander?
Se io sono stesa a letto, ridotta peggio dello straccio che mi sta in fronte e continua a perdere acqua, e se anche Lysander è a letto… Allora Scorpius…
Scatto di nuovo a sedere e questa volta la testa non mi gira, anzi, vedo parecchie cose.
Prima Louis, che mi lascia la mano per spingermi di nuovo sul letto. Ha il viso rigato di lacrime. Era lui a piangere, prima.
Subito dopo vedo di fronte a me un letto, dove Lorcan si agita in preda a un sudore freddo, ma non emette nessun suono. Con cosa l’avrà colpito Scorpius?
Vedo il Serpeverde accanto a Louis, mentre sento Christina al capezzale di Lysander.
Sposto di nuovo il mio sguardo, carico di odio, su Lorcan, quando la visuale viene interrotta di nuovo da qualcosa di bianco. Ma la testa non gira. Sollevo lo sguardo e il cipiglio di madama Robins non ammette repliche. Sto per stendermi, quando inizia a urlare.
<< Signorina Summers! >> poi mi fa ingoiare un’altra pillola.
E il buio prende il posto del bianco accecante che c’era prima.
 
***(Rose Weasley)
<< Cosa… ti… è…saltato… in... mente? >> accolgo Scorpius così, all’ingresso della Sala Grande, ogni parola scandita da un pugno al suo petto. Tutti gli studenti sono voltati verso di noi, ma non mi importa.
<< Rose, calmati… >> borbotta spazientito bloccandomi i polsi. Sono troppo sconvolta per arrossire in questo momento, l’unica cosa a cui penso è Helena che viene attaccata da Lorcan fino allo sfinimento. Non arrossisco, non lo prendo a calci, non gli urlo contro. Non faccio niente di quello che vorrei fare. Scoppio a piangere e lui mi stringe a sé, mi fa poggiare alla stessa roccia che prima stavo tempestando di pugni.
<< Ti accompagno da lei? >> mi chiede dolcemente. Annuisco e ci incamminiamo verso l’Infermeria.
Helena è lì, con un braccio ingessato e il naso fasciato. Louis le dà da mangiare una specie di crema marrone, che già al secondo boccone le fa assumere un colorito verdognolo, poi afferra un secchio e lei ci vomita dentro una roba bianca. Un’occhiata più da vicino mi informa che è mista a sangue. Mi precipito vicino al letto e Helena mi sorride.
<< Ehilà! >> saluta allegra. Louis la rimprovera con lo sguardo, io sono inorridita. L’unico che non riesce a trattenersi è Scorpius.
<< Sei stata una bomba ieri sera, Helena >> sussurra. << Peccato che l’odio di Lorcan sia stato più forte >>.
La mia amica mi guarda colpevole, ma mi affretto a dirle che Scorpius mi ha spiegato tutto. Louis le porge un’altra cucchiaiata di quella crema, che lei vomita dopo qualche altro minuto. Quando ormai espelle solo roba bianca, Helena è libera di mangiare un croissant.
<< Allora? >> le chiedo.
<< Le lesioni interne sono a posto. Qui, invece, c’è una frattura scomposta >> dice indicando con un cenno del capo il braccio ingessato.
<< E il naso? >>
<< Le era spuntato un alluce al suo posto >> risponde Louis. Poi scoppiamo a ridere.
<< Qual è la punizione? >> chiedo ritornando seria: un duello in piena notte in un’aula che dovrebbe essere sigillata, con due Caposcuola coinvolti… Sono troppo ottimista se spero che possano solo espellerli.
<< Madama Robins ha già parlato con la Preside >> spiega Scorpius. << Non vuole perdere un valido assistente, così ha detto che Helena si è sentita male mentre vagavano per i corridoi e Lorcan si è offerto di aiutarla ad arrivare qua. Poi sono caduti dalle scale. Non è molto credibile, ma la McGranitt non ha detto niente >>
<< E Lysander? >>
<< Oh, lui sta benone. È andato KO con uno Stupeficium, si è ripreso subito. Ora è a lezione >>.
Lezione?
<< Dovrei andare anche io >> sospiro. << Torno qui a ora di pra-… >>
<< CAPOSCUOLA WEASLEY >> tuona madama Robins quando mi scorge.
<< Buongiorno >> pigolo.
<< Voglio che stabilisca una punizione per questi incoscienti. Anche se la Preside non sa quello che è realmente accaduto, io ne sono al corrente. E non accetto che due Caposcuola si lascino coinvolgere in faccende così gravi >>. Certo. Due Caposcuola o il suo assistente?
<< Ehm >> non so che dire. << Lorcan potrebbe… pulire… le cucine. Sì, le cucine. Senza magia >> inizio guardando il letto di fronte a me, dove Lorcan giace ancora profondamente addormentato.
<< Lysander… >>
<< Di Lysander me ne occupo io >> interviene glaciale l’infermiera.
<< Oh, bene. Helena potrebbe occuparsi degli spogliatoi e del campo di Quidditch. Mentre Scorpius potrebbe… rifare l’inventario della Biblioteca. Quello attuale non è molto aggiornato >>.
 
***(Scorpius Malfoy)
Folle. Questa è la prima parola che mi viene in mente quando sento la richiesta di Rose. La guardo sgranando gli occhi, come se avesse un Plimpo d’acqua dolce che le balla in testa. È una richiesta folle. Rose è folle. Ci saranno migliaia di volumi in Biblioteca, tutti coperti di strati su strati di polvere. Sto per chiederle se è uno scherzo, quando ci penso.
La Biblioteca.
Rose passa la maggior parte del suo tempo lì. Sarei autorizzato a stare con lei. Annuisco alla sua richiesta, che non mi sembra più tanto assurda.
<< Mi sembra giusto >> commento. Ora il pazzo sembro essere io.
Mi allontano sotto gli sguardi increduli di tutti, proprio mentre sento Lorcan che si risveglia.
È troppo tardi ormai per la lezione di Trasfigurazione, così torno nella mia stanza. Mi stendo sul letto e cerco di pensare a qualsiasi cosa che non sia il duello di ieri sera. Non che i miei tentativi vadano a buon fine.
 
<< A mezzanotte nella vecchia aula di Storia della Magia >> bisbiglia Helena.
<< Quella con il soffitto crollato? >>
<< Esatto >>.
In realtà il soffitto non è crollato davvero, c’è solo qualche asse mancante, ma “crollato” è molto più veloce da dire, e fa anche più effetto.
A mezzanotte sono dentro, insieme a Christina, che farà da arbitro, Helena, con le sembianze di Louis, e Lysander. Helena si avvicina e si para davanti a me dandomi le spalle. Lorcan arriva e imita Helena, dando le spalle al gemello. Christina, con una voce da funerale, dà il via al duello. Chissà com’è vedere i propri migliori amici che combattono tra di loro, mi chiedo.
Helena è una combattente abilissima e vedo che anche Lorcan, Lysander e Chris sono impreparati e sconvolti della sua bravura. Louis deve essere una vera frana. Mi trattengo dallo strangolare Lorcan quando riesce a disarmare Helena e continua a infierire su di lei. Dopo non so quanto, le dà pace con uno Stupeficium.Faccio un passo avanti mentre Lorcan mi guarda con aria di sfida e Chris soccorre Helena. Tocca a me.
Dopo circa dieci minuti Lorcan è al tappeto, grazie anche agli attacchi sferrati in precedenza da Helena.
Lysander mi viene incontro e lascia cadere la bacchetta ai miei piedi.
<< Mi arrendo. Colpiscimi con qualcosa di leggero. Chris, non dirlo a Lorcan, ti prego >>.
Faccio un taglio sul braccio di Lysander, poco profondo per essere pericoloso, abbastanza perché sanguini. Ci lanciamo a turno degli incantesimi di Disillusione e prendo in braccio Helena, mentre precedo Chris e Lysander, che trascinano Lorcan. Per fortuna l’Infermeria è a pochi corridoi di distanza da qui.
 
Mi giro sul fianco e fisso il libro che mi ha regalato Rose per Natale. L’ho finito quasi subito e mi ha lasciato dentro una confusione che nessun libro mi aveva mai fatto provare prima. Torno a fissare il soffitto e vedo il titolo, “Approccio alla filosofia" galleggiare sospeso in aria davanti ai miei occhi. Li chiudo con forza e quelle parole sono ancora lì, più nitide di prima. “Approccio alla filosofia”. I miei colloqui con la Byrer, direttrice della mia Casa, al quinto anno. Mio padre. Il Ministero. Tutto vortica nella mia testa, si fonde e non lascia scampo. Mi alzo dal letto come un sonnambulo e mi avvicino alla mia scrivania. La mia domanda per i corsi di Magisprudenza giace lì, compilata in tutte le sue parti. La copia dello Statuto di Segretezza che mi ha regalato mio padre è lì vicino. Provo a ricordare il primo articolo dello Statuto, ma non mi viene in mente. E non mi importa più di tanto. Straccio la domanda e ripongo lo Statuto nell’ultimo cassetto dell’armadio. La campanella suona e corro a Erbologia con il cuore più leggero.
 
***(Lysander Scamandro)
Helena dovrebbe essere ancora convalescente, ma il tempo oggi è davvero bello e, nonostante sia metà gennaio, c’è il sole. Michelle mi permette di farla uscire per un’oretta nel parco, così ci accomodiamo su una panchina in attesa di Louis.
<< Non sapevo fossi tu >> le dico guardando l’albero di fronte a noi.
<< Lo sapeva solo Scorpius >>
<< Non ne era al corrente nemmeno Louis? >>
<< Credi che me l’avrebbe lasciato fare, Lysander? >>
<< No, non credo >>
<< Come va con Roxy? >>
<< Oh, ehm… Be’, immagino tu sappia tutto, quindi… Non lo so >> sono parecchio confuso, a dire il vero. << Non la vedo da ieri. So che avete avuto una discussione >>. Helena annuisce e non aggiunge altro.
Dopo qualche minuto di silenzio vediamo Louis correre verso di noi insieme a… Roxanne?
Mi alzo per andarle incontro e mi trovo steso a terra con lei sopra.
<< Perché non me l’hai detto? >> urla. Poi mi bacia.
Quando ci alziamo da terra Louis e Helena si abbracciano stretti, mentre lui le sussurra qualcosa.
Ci sediamo tutti e quattro sulla panchina, e penso che sia giusto chiedere scusa a Louis per non essermi dichiarato prima imparziale e per avergli nascosto di me e Rox.
Sto per aprire bocca, ma subito Louis si rabbuia e stringe Helena a sé.
<< Helena! >>. Ci giriamo tutti verso la voce alle nostre spalle, tranne la diretta interessata, che si stringe ancora di più a Louis.
<< Va’ via, Lorcan >> gli dice Louis in tono pacato. Mio fratello lo ignora.
<< Helena, non sapevo fossi tu, perdonami >>
<< Vattene, Lorcan >> si intromette Roxanne.
<< Non era per te. Era per lui. E lui ha lasciato che soffrissi così >>
<< Lorcan, vattene >> ripeto. Ma lui continua.
<< Helena, è colpa sua se ti ho fatto del male >>. Louis allenta la presa su Helena, come per lasciarla andare, ma lei lo attira di nuovo a sé.
<< Vattene >> dice rivolta a Lorcan. << VA’ VIA >>.
Quando mio fratello se ne va, Helena scoppia a piangere. È più fragile di quanto sembri. Roxanne le lascia un bacio sulla guancia, poi mi prende per mano e si allontana, mentre sento Louis mormorare qualcosa.
<< Helena è stata sciocca >> dico a Roxanne mentre rientriamo nel Castello.
<< No. Io per te l’avrei fatto >> ribatte subito.
Sorrido e la bacio, mentre tutti ci guardano.
<< Dovranno abituarsi all’idea >> mi dice.
<< Sono d’accordo >> rispondo baciandola di nuovo.
 
***(Albus Potter)
<< Quindi Roxanne e Lysander stanno insieme >>
<< Sì >>
<< E anche Helena e Louis >>
<< Esatto >>
<< E anche Hugo e Violet Roll >>
<< Così dicono >>
<< E Lily e… >>
<< Ti prego, Chris. Non me lo ricordare. Non l’ho mai sopportato, quel Jackson >>.
Christina scoppia a ridere. << Dovrai farci l’abitudine, Potter >> sogghigna.
<< Be’, io invece, se fossi in te, non mi abituerei al fatto che Scorp ci presti la sua stanza >> ora sono io a sorridere mentre lei sbuffa.
<< Se avessi saputo che diventare Caposcuola avrebbe comportato una stanza singola avrei studiato di più sin dal primo anno >> borbotta.
<< L’importante è saper rimediare >> minimizzo io. Pessima mossa.
<< Sono stanca, voglio dormire >> risponde stizzita.
<< Ma come? E io… >>
<< L’importante è saper rimediare, no? >> mi punzecchia. Poi mi bacia.
 
***(Rose Weasley)
Complotto. Congiura. Tradimento. Alto tradimento. Brutto schifoso voltagabbana. Impostore. Traditore.
Sfoglio il mio vocabolario mentale alla ricerca di sinonimi peggiori, ma la parola cui fare riferimento ogni volta che le mani di lui si posano sui fianchi di lei è quella: traditore.
Sono le sette del mattino, è domenica, e non c’è quasi nessuno a colazione. O meglio, ci sono io, i Tassorosso che hanno allenamento, tutti i Corvonero del settimo e Scorpius. Che fa il solletico a sua cugina Amber. Il solletico. Sui fianchi. A sua cugina. Il ciondolo che ho al collo mi da improvvisamente fastidio e lo getto in borsa, mentre l’immagine di Dominique e James che si baciano tra le spezie e i vini riaffiora alla mente. Corro fuori la Sala Grande e mi imbatto in Al.
<< Ciao Rosie >> mi sorride.
<< Ciao >> rispondo sgarbatamente. Volo su per le scale fino allo studio di zio Neville.
<< Allora, Rose, partiamo dalle Giunchiglie Strombazzanti >>.
Inizia così il mio ripasso di Erbologia, ma non sono molto concentrata. Zio Neville se ne accorge e mi congeda dopo mezz’ora.
Sono nel parco quando la voce di Scorpius mi raggiunge.
<< Rose >>
<< Che vuoi? >>
<< Quando inizia la punizione in Biblioteca? >>
<< Quando vuoi >> rispondo più pungente del Pugnacio* di cui mi ricordo solo ora le proprietà. Maledetto Serpeverde.
<< Va bene oggi? >>
<< Quando vuoi >> ripeto spazientita.
<< Allora ci vediamo più tardi. Così iniziamo la ronda da lì >>.
La ronda?!
 
 
 

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Capitolo 15
*** Stupida ***


 

Capitolo 15:
Stupida

***(Louis Weasley)
La neve scende in un turbinio lento. Si deposita sui merli e sui tetti del Castello, imbianca gli alberi e il prato. Continuo a guardarla finché non si deposita tutta, poi capovolgo di nuovo la sfera di vetro con cui sto giocando da circa mezz’ora. La neve finta torna sul fondo della sfera, poi imbianca nuovamente la miniatura di Hogwarts. Me l’ha regalata Helena per Natale. Giro e rigiro, giro e rigiro, finché Helena non mi raggiunge nello spogliatoio.
<< Devo scappare >> dice abbracciandomi. << Buona fortuna >>
<< Ne avrò bisogno >> sospiro.
<< Louis. Louis, guardami >> ordina piantando i suoi occhi nei miei. << Sei un Battitore. Sei abile, forse il migliore che Corvonero abbia mai avuto. Concentrati solo sul gioco. E controlla che Lorcan non sia nell’aria di tiro dei tuoi Bolidi, o ti accuserà di tradimento o roba simile. Chiaro? >>. Annuisco. Mi lascia un bacio veloce sulla guancia. Sbatte la porta.
Dopo dieci minuti, tutta la squadra è nello spogliatoio. Indossiamo le divise, carichi di tensione.
<< Questo è il nostro penultimo incontro prima del ritorno>> inizia Lorcan, guardando tutti nostri compagni tranne me. << I Tassorosso hanno perso contro i Grifondoro e vinto contro i Serpeverde. Questa partita sarà utile, se non necessaria, per la Coppa. E io voglio quella Coppa. Quindi non vi distraete, pensate solo al gioco. Justin, Paul e Violet, l’anno prossimo sarà uno di voi tre il Capitano. Voglio vedervi all’opera per capire in mano a chi lascerò le redini della squadra. E ora andiamo >>. Lorcan si incammina nello stretto corridoio che conduce al campo, poi lascia passare Christina, Elisa e me per la precedenza all’ingresso.
Sento i suoi occhi puntati dietro la mia nuca e stringo la mazza al petto, nel caso gli venisse in mente di strapparmela dalle mani e aggredirmi. Chris ci fa l’occhiolino, come sempre prima di una partita, poi la voce di Helena ci raggiunge.
 
<< Qui Helena Summers, pronta per commentare il penultimo incontro del girone di andata della Coppa del Quidditch. I Tassorosso e i Corvonero hanno entrambi riportato ottimi risultati nelle precedenti partite e quello di oggi potrà essere decisivo per l’assegnazione della Coppa. Ecco i Tassorosso che scendono in campo: Carl Jackson è il primo a fare la sua comparsa, in qualità di Portiere, seguito dai Battitori Madison York e Jonathan Call. Dietro di loro i Cacciatori, Mark Miller, Allison McMillan e Samantha Shell. Il Cercatore Adam Bern chiude la formazione. Giro di campo per i Tassorosso >>.
Una tribuna esplode in urla e applausi, mentre Christina finge un conato di vomito, per poi ricomporsi quando Helena annuncia la nostra entrata in campo.
<< E ora assistiamo all’ingresso in campo dei Corvonero. In porta Christina Harris. Elisa Jones e Louis Weasley alla battuta. I Cacciatori Lorcan Scamandro, Violet Roll e Justin Karey entrano seguiti dal Cercatore Paul Hill. Giro di campo anche per i Corvonero >>. L’aria gelida della prima domenica di febbraio mi schiaffeggia il viso mentre volo per il campo. Mi posiziono nella nostra area di gioco mentre Helena annuncia la stretta di mano tra Lorcan e Carl Jackson. Entrambi riprendono posto e la partita ha inizio.
 
***(Rose Weasley)
<< VAI, LOUIS! >>
<< DAI DAI, CHRIS! >>
<< FORZA, VIOLET! >>
<< VAI, CARL! >>
Io, Scorpius, Al, Lysander, Roxanne e Hugo guardiamo increduli Lily.
<< Prego? >> chiede Albus.
<< “Vai, Carl”. Tu fai il tifo per la tua ragazza, io lo faccio per il mio >>
<< Lily, non starai dicendo… >>
<< Roll segna, 10 a 0 per Corvonero >>
Esultiamo mentre Violet vola veloce da noi per dare un bacio a Hugo. Lily ci manda a quel paese e si allontana.
<< È peggiorata >> dico ad Al, che annuisce.
<< È solo innamorata, Rose >> mi risponde Scorpius guardandomi.
<< Lily non si innamora >> ribatto distogliendo lo sguardo da quello di Scorpius e coprendomi le orecchie con i capelli. Di tutti i lati Weasley, questo è quello che dà più problemi, ultimamente.
Sento gli occhi di Scorpius ancora addosso e piano piano il freddo che sentivo prima mi abbandona. Mi tolgo i guanti, mentre Helena annuncia un altro punto di Violet.
 
<< Adam Bern afferra il Boccino d’Oro, ma la partita viene vinta dai Corvonero per 300 a 170 >>.
Esultiamo, anche se Corvonero è un osso duro e una sconfitta avrebbe giovato alla nostra squadra. Ci incamminiamo verso il Castello, guidati da Roxanne e Lysander che si tengono per mano.
Sono cambiate parecchie cose, nel giro di due settimane. Helena e Louis sono inseparabili da quando lei è stata dimessa dall’Infermeria. Le cose per Roxanne e Lysander sono andate un po’ più a rilento, ma ora sembra tutto a posto. Albus e Christina stanno insieme come sempre, anche se ora lei si divide tra mio cugino e Lorcan, chiuso in un mutismo solitario da quando ha scoperto che era Helena, e non Louis, la vittima del suo odio. Tra mio fratello e Violet Roll le cose procedono bene, ma è la relazione di Lily con il suo “piccolino” (piccolino, pff) a preoccuparmi. Michael Zabini e la Keller si sono lasciati. Ci sono coppie che scoppiano e coppie che resistono.
E poi ci siamo io e Scorpius. O meglio, io e la mia gelosia per Scorpius. Passa sempre più tempo in compagnia di sua cugina, mentre io tempesto di lettere Dominique e James per sapere come si sono messi insieme, quando hanno capito di piacersi eccetera. Il risultato? Dominique non mi risponde. James, se si degna di mandarmi due righe, sottintende pesanti minacce. Che poi loro non sono proprio nella posizione ideale per dettar legge, è un altro paio di maniche.
<< Oh, assolutamente. Non è vero, Rosie? >>
La punizione di Scorpius continua, ma non sono quasi mai passata in Biblioteca.
<< Vero, Rose? >>
Il che è un grosso errore. Gli esami sono tra quattro mesi, e devo prepararmi al meglio.
<< Rose? >>
Anche perché non ho…
<< ROSALINE WEASLEY! >>
<< Non ho recuperato Erbologia >>
<< Cosa? >>
Cosa “cosa”?
Siamo all’ingresso. I miei cugini e mio fratello scoppiano a ridere, Lysander e Scorpius mi guardano preoccupati.
<< Riflettevo >> mi giustifico arrossendo. Il chiacchiericcio dei miei amici riprende, ma un tocco leggero sul gomito mi distrae di nuovo dai miei pensieri.
<< Va tutto bene, Rose? >> chiede una voce dolce e gentile.
<< Lasciami in pace, Scorpius >> sbotto, poi volo per le scale.
Il suo sguardo ferito e un’eco nella mia testa mi accompagnano per ogni gradino che salgo, per ogni corridoio che attraverso, per ogni piano che supero. Stupida, stupida, stupida…
 
***(Scorpius Malfoy)
<< Rose è una stupida, ma capirà, vedrai >>
<< Capirà cosa, Hugo? >>
<< Che le piaci >>
<< Non cambierà comunque niente >>
<< Io dico di sì >>.
Hugo mi sorride maligno, poi si allontana alla ricerca di Violet.
<< Ecco i campioni! >> urla Al rivolto al parco. I Corvonero fanno il loro ingresso a scuola, seguiti dai Tassorosso furibondi. Do una pacca sulla spalla a Louis.
<< Lou, la situazione mi sta sfuggendo di mano >> gli mormoro. Annuisce.
<< Tra un’ora nel corridoio parallelo all’Infermeria >> sussurra, poi si allontana mano nella mano con Helena.
Cosa darei per entrare a scuola, trionfante dopo una partita di Quidditch, mano nella mano con Rose!
<< Andiamo? >> Albus mi distoglie dai miei pensieri. Annuisco e scendiamo nei Sotterranei.
<< Corno di Bicorno >> ordina Al alla parete, poi entriamo. Sto per salutarlo, quando mi accorgo che mi segue nella mia stanza. Mi butto sul letto e lo ignoro.
<< Anche Rose l’ha letto >> osserva Al.
<< Cosa? >>
<< Questo libro >>.
Certo che l’ha letto, è suo!
<< Non lo sapevo >> mento.
<< Scorp, c’è scritto il nome di mia cugina, dentro! >>
Merlino, e ora?
<< Me l’ha prestato >>
<< Perché hai detto di non sapere che anche Rose l’ha letto, allora? >>
<< Perché, be’, immagino che tra ex i rapporti siano o civili o nulli. E io con Rose non so che rapporto ho, adesso >>. Mi sto arrampicando sugli specchi e sono sicuro che Al se n’è accorto.
<< D’accordo. Ho capito. Bene >>.
La sua voce arrabbiata e ferita mi fa capire che ho ragione. Vorrei alzarmi e corrergli dietro, spiegargli tutto. Di Halloween, di quest’estate, dell’inizio. Ma non ho la forza di muovermi.
 
Sono le cinque e mezza e dovrei essere all’appuntamento con Louis. Continuo a fissare il baldacchino del mio letto, quando delle voci allegre fanno irruzione nella mia stanza. Non riesco a vedere nessuno, così tiro un cuscino in direzione di una delle voci.
<< Ahia, Scorp! >> esclama Louis. << Finite >> borbotta poi per Illudere* di nuovo se stesso, Hugo e… Helena Summers?
<< Ci serve un piano >> esordisce Hugo buttandosi sul letto accanto a me. Helena si siede sulla scrivania e Louis inizia a camminare avanti e indietro per la stanza.
<< Ci serve un piano per cosa, esattamente? >> chiedo stizzito.
<< Per farti tornare insieme a Rose >> risponde Hugo con fare ovvio, mentre Louis mi fa atterrare in pieno viso il cuscino che gli ho lanciato prima.
<< Al lavoro! >> esclama la Summers saltando giù dalla scrivania.
Merlino, salvami!
 
***(Rose Weasley)
Merlino, aiutami!
<< Quindi puoi chiedergli scusa. Così ti vedrà di buon occhio e tornerete insieme >> conclude Roxanne con la sua “logica infallibile”.
<< Secondo me abbiamo bisogno di un piano un po’ più elaborato >> interviene Lysander grattandosi una guancia.
<< Sono d’accordo con Lysander >>.
Mi va bene che Roxanne sia qui, è mia cugina ed è una delle mie migliori amiche.
Mi va bene che Lysander sia qui, lo conosco da quando siamo piccoli ed è un buon amico…
Ma che ci fa qui Violet? Non dovrebbe esserci Helena al posto suo?
In realtà non dovrebbe esserci proprio nessuno, però…
<< Ma andiamo! Tra sei mesi abbiamo i M.A.G.O., e se Rose vuole ritornare con Scorpius abbiamo bisogno di agire subito! >> esclama mia cugina.
<< Io non voglio ritornare con Scorpius, Roxanne >> mento. << E poi i M.A.G.O. sono tra quattro mesi, non sei >>.
Mia cugina sbianca, presa alla sprovvista dalla notizia.
<< Qu-quattro? >>
Annuisco.
<< Be’, in questo caso dovrai cavartela da sola >> dice Roxanne. Poi esce dalla mia stanza, seguita a ruota da Lysander.
<< Non volevano che te lo dicessi… >> sussurra Violet. << Ma in questo momento anche Louis, Helena e Hugo stanno provando a convincere Scorpius. Tutti vogliono che ritorniate insieme. Ma se non vuoi, posso darti una mano a uscire da questa situazione >>.
Violet mi stampa un bacio sulla guancia ed esce dalla mia stanza.
Tienitela stretta, Hugo, tienitela stretta penso mentre mi addormento.
I miei sogni sono popolati dalla cena che ho saltato.
 
***(Roxanne Weasley)
<< Buongiorno, ragazzi >>
<< Buongiorno, professoressa Byrer >> rispondiamo in coro.
<< Come anticipato a inizio anno, inizieremo già da ora la fase di preparazione ai M.A.G.O.. Per prima cosa, vorrei che Malfoy mi illustrasse cos’è la Bevanda della Pace e in cosa consiste la sua preparazione >>.
Scorpius si alza dal suo posto e si avvicina alla lavagna. Inizia a scrivere gli ingredienti della pozione mentre descrive le sue caratteristiche.
La Byrer continua a fargli domande su domande, finché, dopo mezz’ora, non si dice soddisfatta.
<< Weasley? >> chiede poi mentre sistema delle carte sulla scrivania. Sobbalzo, pensando che abbia chiamato me, ma è Rose ad alzarsi con l’aria di una condannata a morte e rispondere a tutto ciò che le chiede l’insegnante. Dopo un’altra mezz’ora, va a posto anche lei.
<< Continueremo con la preparazione del filtro richiesto dal professor Paciock e che troverete a pagina 170 del libro. Buon lavoro >>.
Il fruscio delle pagine dei libri si diffonde nell’aula e leggo gli ingredienti del filtro Doxicida.
Al ha fatto proprio bene a rimanere in dormitorio, stamattina.
Non sono nemmeno a metà del mio filtro che la Byrer dice che la lezione è finita. Guardo l’orologio: sono le undici meno un quarto. Ci guardiamo confusi e iniziamo a preparare le nostre borse.
<< Roxanne, voglio la pozione finita per mercoledì >> mi dice la professoressa, poi prende quella ultimata di Helena.
<< Grazie, Summers, puoi andare. Scorpius e Rosaline, vorrei scambiare due parole con voi >>.
Io e Helena usciamo e ci incamminiamo verso l’aula di Erbologia mentre ci chiediamo di cosa mai vorrà parlare la Byrer con Scorpius e Rose.
 
***(Rose Weasley)
Michael si chiude la porta alle spalle e la Byrer ci da uno strano fascicolo.
<< Vi lascio qualche minuto per leggerlo e discuterne insieme >> dice avviandosi alla porta.
Iniziamo a leggerlo e i dubbi che avevo da quando ci ha consegnato il plico svaniscono all’improvviso. La stessa cosa non si può dire di Scorpius.
<< Direi che ha giocato le sue carte davvero bene, non trovi? >> gli chiedo.
<< Non saprei… >>.
Mi giro verso di lui inarcando un sopracciglio con aria scettica. Sono decisa a mantenere un comportamento altezzoso e distaccato, ma è da tanto che i miei occhi non incontrano i suoi a una distanza così ridotta. Mi perdo nel ghiaccio e dimentico il mio proposito.
Siamo seduti allo stesso banco, le teste vicine per leggere l’unica copia del fascicolo lasciatoci dalla Byrer. Continuo a guardarlo mentre poggio una mano sul fascicolo. O meglio, sulla sua. Sono paralizzata. La pelle mi brucia a contatto con la sua, sento le orecchie diventare scarlatte. Ho i capelli legati e lui può vederle. Non mi importa.
Il ghiaccio continua a perdersi nell’oceano, l’oceano si fonde con il ghiaccio. Schiudo le labbra per dire qualcosa, ma le richiudo, deglutisco e provo di nuovo. Tutto ciò che riesco a pronunciare, con voce bassa e stranamente roca, è il suo nome.
<< Scorpius… >> sussurro.
Qualcosa di caldo mi incendia il corpo, il cuore, l’anima, annebbia la vista e annulla i sensi: il respiro caldo di Scorpius si unisce al mio, le sue labbra sfiorano piano le mie, poi se ne impossessano. Sento la sua lingua forzare piano le mie labbra. Lo lascio fare.
Il cuore mi batte così forte che potrebbe uscire dal corpo. La mano che ho poggiato per sbaglio su quella di Scorpius si intreccia alla sua. Mi carezza la guancia, poi il collo, mentre le mie dita vagano tra i suoi capelli. Sento qualcosa muoversi fuori dell’aula e spingo via Scorpius. Le nostre labbra si allontanano con uno schiocco.
La Byrer entra e ci guarda. << Allora? >> chiede.
<< Accetto >> dichiaro senza pensarci.
<< Malfoy? >>
<< A-accetto, sì >> risponde incerto.
<< Bene. Domattina alle dieci nel mio ufficio. Manderò una richiesta di permesso a…? >>
<< Vitious >> rispondo scorrendo mentalmente l’orario di domani.
<< Paciock >> risponde Scorpius.
La Byrer annuisce e ci fa cenno di uscire dall’aula. La campanella suona.
Stiamo risalendo i Sotterranei, diretti a pranzo, quando Scorpius mi prende la mano. Gliela stringo, poi mi viene in mente lui che si presenta mano nella mano con la cugina in Sala Grande ogni mattina. Mi monta la rabbia.
<< Perché mi hai baciata, Malfoy, sei impazzito? >> urlo spingendolo contro la parete di pietra.
<< R-rose? >>
<< Non chiamarmi Rose. Perché l’hai fatto? >>
<< I-io… non lo so. Cioè, lo so, ma… >> deglutisce. << T-tu mi pia… >>
SCIAFFF.
La mia mano lo interrompe, poi volo su per le scale. La fugace visione di Scorpius che si tiene la guancia si fa spazio nella mia mente.
Per la seconda volta in due giorni scappo via da lui.
Per la seconda volta in due giorni me ne pento.
Per la seconda volta in due giorni salto il pasto.
Per la seconda volta in due giorni mi do della stupida.
 
 
 
 
 
 
 
 
*Illudere: non ho la minima idea di come si chiami il controincantesimo dell’incantesimo di Disillusione.

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Capitolo 16
*** Scontri e incontri - La prima Strillettera di Rose Weasley ***


Capitolo 16:
Scontri e incontri - La prima Strillettera di Rose Weasley

***(Rose Weasley)
<< El? >>
<< Scusami, Rose, ma… mi vedo con Louis, sai… >>
<< Oh, giusto. Hugo? >>
<< Aggiuggo opo, osse >> risponde mio fratello a bocca piena.
<< Che ha detto? >> mi chiede Helena disgustata.
<< Che forse mi raggiunge dopo. Ma a questo punto credo che rimarrò al Castello >>
<< Sei impazzita? >> si intromette Roxanne. << Perché? >>
Inarco un sopracciglio nella sua direzione. Lei sbuffa e si alza da tavola per raggiungere Lysander.
<< Ci vediamo dopo >> trilla Lily.
<< Lily? Dove vai? >> chiedo alla mia ultima speranza.
<< In giro con Carl >>
Ah.
<< Rose… io credo che dovresti uscire comunque >> inizia Helena. << Potresti fermarti da Scrivenshaft e pranzare insieme a tutti noi. Ci diamo appuntamento ai Tre Manici di Scopa >>
<< Non preoccuparti, El. Scrivenshaft è un’ottima idea, ma torno al Castello per pranzo >> le sorrido e le scompiglio i capelli, poi mi avvio al dormitorio attraverso i passaggi segreti che conosco, ormai, come le mie tasche.
<< Palla di pelo >> dico alla Signora Grassa, poi mi chiudo in camera.
Prendo una borsa e vi metto dentro la giacca, il portamonete Mokessino che mi ha regalato zio Harry non so quanto Natali fa e la bacchetta. Mi guardo allo specchio: anonima come sempre.
Appunto la Spilla da Caposcuola al maglione (la McGranitt vuole che la portiamo sempre) e mi lego i capelli. Sono pronta per uscire, ma guardo il letto con desiderio.
Che senso ha uscire da sola? Tutti i miei parenti e amici sono in coppia, tanto vale che resti qui.
Ma Scrivenshaft è una valida alternativa alla noia di un 10 febbraio da trascorrere tra i corridoi del Castello. Potrei trovare qualche testo integrativo di Pozioni per organizzare la mia prima lezione. O meglio, la nostra prima lezione, dato che la Byrer ha, da lunedì scorso, due assistenti.
Lunedì scorso… Cinque giorni fa, Scorpius mi ha baciata.
Credevo fosse frutto della mia fantasia, un sogno, magari. Ma il martedì a colazione, Scorpius aveva ancora le mie dita stampate sulla guancia.
Decisamente, non si era trattato di un sogno. La cosa peggiore, però, è questa: sogno o realtà che sia, non ho la minima idea di cosa abbia voluto dire.
<< Perché mi hai baciata, Malfoy, sei impazzito? >> urlo spingendolo contro la parete di pietra.
<< R-Rose? >>
<< Non chiamarmi Rose. Perché l’hai fatto? >>
<< I-io… non lo so. Cioè, lo so, ma… >> deglutisce. << T-tu mi pia… >>
SCIAFFF.
Il suono del mio schiaffo mi rimbomba nelle orecchie e mi scuote da quel ricordo.
Gli piaccio.Io gli piaccio. Io, Rose, piaccio a lui, Scorpius.
Ma non può essere vero. Io gli piaccio, o meglio, piacevo per finta. Quando dovevamo stare insieme per non dire agli altri quello che era successo.
E allora perché non si è limitato a leggere quello stupido fascicolo?
Forse perché qualcuno -mi suggerisce la mia testa- è stato per due minuti buoni a guardarlo prima di sussurrare il suo nome.
<< Non ha comunque senso! >> urlo frustrata alla mia immagine riflessa allo specchio.
Mi guardo negli occhi, infuriata, per non so quanto tempo.
Joel, il gufo di Dominique, mi riporta alla realtà. Mi tende una lettera dove Rose Weasley, torre Grifondoro, Hogwarts è scritto con la calligrafia di James. Chissà dove si sono rifugiati penso mentre osservo vagamente il colore rosso della busta che contiene la missiva. La apro e una voce esplode nella mia camera.
<< Rose Weasley, hai superato il limite. Ho degli allenamenti cui sottopormi io, mentre lei ha un articolo da preparare. È quasi un mese che mandi Remus avanti e indietro… Sembra un segugio, non un uccello, per Merlino! Questa è l’ultima lettera che ti mando, Rose. Non sto scherzando, lasciaci in pace. Stiamo insieme, e allora? Non sono affari tuoi, limitati a mantenere il segreto. E a lasciare quel pennuto su alla Guferia >>.
Guardo sbalordita la Strillettera di mio cugino (la mia prima Strillettera) che prende fuoco davanti ai miei occhi.
Joel schiocca il becco e mi affretto a dargli qualche Biscottino Gufico che ho nel cassetto della scrivania. Prima che parta di nuovo, gli lego alla zampa un pezzetto di pergamena con su scritto semplicemente scusa.
 
***(Scorpius Malfoy)
<< Io odio l’uscita prima di San Valentino >> sbotta Amber incrociando le braccia al petto. << Tutti che corrono di qua e di là per comprare regali e altre sciocchezze... >>
<< La odii solo perché non hai nessuno a cui fare “regali e altre sciocchezze” >> ribatte David irritato.
<< San Valentino è solo un’occasione per sperperare Galeoni. Non ci tengo né a ricevere né a fare alcun tipo di regalo >>. David sta per ribattere, ma viene interrotto da Mike.
<< Dave, dalle tregua. Amb, nessuno ti obbliga a uscire. Scorp, hai programmi? >>
<< Vado da Scrivenshaft >> dico cercando di suonare tranquillo.
<< Ottimo. Ho finito l’inchio-… >>
<< No, Mike. Io vado da Scrivenshaft. Posso prendertelo io, l’inchiostro >> mi affretto a rispondere. Mike mi guarda interrogativo, così come David e Amber. Sento i loro occhi puntati su di me mentre esco dalla Sala Grande.
<< Ehi, Scorp! >> urla una voce allegra alle mie spalle. La stessa voce che sto cercando di evitare da cinque giorni.
<< Ciao, Lou >> saluto depresso: tanto non riuscirò a nasconderglielo ancora per molto.
<< Cos’hai? >> chiede sospettoso. Gli indico con il capo le scale alla mia sinistra. Lui annuisce e ci avviamo verso i Sotterranei.
<< Corno di Bicorno >> sussurro alla lastra di pietra. Questa si fa da parte per lasciarci passare e subito punto alla mia stanza.
<< Mi fa sempre strano venire qui>> dice Louis. << Non l’avrei mai immaginata così… >>
<< Così…? >>
<< Così normale >> ghigna. Sorrido di rimando, poi mi getto di peso sul letto. Louis si siede sulla scrivania e incrocia le braccia al petto.
<< Allora? >> mi chiede.
<< Ho accettato di fare da assistente alla Byrer, lunedì scorso >> sospiro. << Dopo aver baciato Rose >>.
Chiudo gli occhi e li tengo serrati così forte che potrebbero rientrarmi nel cranio. Dopo un paio di minuti di silenzio azzardo un’occhiata alla scrivania.
Louis è ancora seduto lì, la bocca spalanca in una perfetta “O”, gli occhi sgranati, le braccia molli lungo i fianchi. Mi alzo e gli agito una mano davanti agli occhi, sembra riprendersi. Scende con cautela dalla scrivania e si siede sul letto.
<< E lei? >> chiede con una voce da piccola Tassorosso tredicenne in vena di confidenze con l’amica.
<< E lei ha ricambiato! >> esclamo frustrato. << L’ho baciata e ha ricambiato! Per i corridoi le ho preso la mano. Ha iniziato a urlare isterica chiedendomi perché l’ho fatto. Stavo per dirle che mi piace, ma lei mi interrompe e SCIAFF, mi da uno schiaffo >>.
Mi siedo sul letto prendendomi la testa fra le mani >>
<< Si è lasciata baciare? >>
<< Sei sordo, Louis? SÌ! >> lo attacco. Lui mi ignora.
<< Be’, allora vuol dire che è confusa >> risponde scrollando le spalle. << Ne parlo con Helena, ti va? Così riusciamo a capire cos'ha mia cugina in testa >>
<< Di certo non il cervello che tutti gli insegnanti decantano >> borbotto.
 
***(Albus Potter)
<< Ho preso appuntamento con Lysander per una Burrobirra ai Tre Manici di Scopa con lui e Roxanne. Ti spiace? >>
<< No >> rispondo leggermente irritato. << È tanto che non vedo mia cugina >>
<< Al, la metà degli studenti di Hogwarts della nostra età è imparentata con te >> dice pazientemente Christina.
<< Lo so, ma potremmo vederci con qualcun altro >>
<< Ad esempio? >> chiede scettica.
<< Ad esempio Mike, o David, o… CARL JACKSON, GIÙ LE MANI DA MIA SORELLA! >>.
Sento Christina che sbuffa battendosi la fronte con una mano, tutti gli studenti che passeggiano per High Street sono voltati verso di me. Lily mi fissa con sguardo omicida mentre Jackson sogghigna.
<< Fatti gli affari tuoi, Al >> mi intima mia sorella.
<< Ti stava baciando! >> esclamo. Sento che non sarà una semplice lite alla Potter.
<< È questo che fanno i fidanzati, oltre a passeggiare mano nella mano, sai? >> ribatte indicando le mie dita intrecciate a quelle di Chris.
<< Andiamo Lily, non ne vale la pena >> dice Jackson poggiando una mano alla base del collo di mia sorella, il sorriso beffardo ancora al suo posto.
<< GIÙ LE MANI DA MIA SORELLA! >> ripeto di nuovo.
<< Altrimenti, Potter? >> mi chiede.
<< Altrimenti ti ritrovi un Vermicolo nei pantaloni >> dico estraendo la bacchetta.
<< Albus >> sussurra Christina << ci sono i Prefe-… >>
<< POTTER >> tuona una voce familiare. << Cosa stai facendo? Trenta punti in meno per Serpeverde. E voialtri circolate. Lo spettacolo è finito >>
<< Ma Rose… Perché a lui non hai tolto neanche un punto? >>. Sono scandalizzato.
<< Perché, tecnicamente, non ti ha fatto niente. Tu, Al, hai urlato come un matto rendendo partecipe tutta Hogsmeade della tua disapprovazione per Carl Jackson, hai fatto infuriare Lily e stavi per trasfigurare in un Vermicolo l’aggeggio del suo fidanza-… >>
<< Non… dirlo… >> sibilo.
<< Be’, le cose stanno così. Nemmeno io sopporto Jackson, Al, ma la devi lasciare in pace. Non puoi strepitare nel bel mezzo di Hogsmeade, e dire che ti ho sentito dalla soglia di Scrivenshaft. Ora devo anche riempire quelle dannate scartoffie >>
<< Quali scartoffie? >> mi informo.
<< La McGranitt vuole che le vengano segnalati al momento tutti i comportamenti impropri al di fuori delle mura del Castello >>
<< N-non puoi, Rose! Mi punirà e… >>
<< E farà bene >> interviene Chris, che ha taciuto fino a questo momento. << Scusaci, Rose. Andiamo >>.
Lo sguardo desolato di Rose mi accompagna per tutta High Street finché, trascinato da Christina, non mi chiudo la porta di Mondomago alle spalle.

***(Rose Weasley)
<< Buongiorno, in cosa posso esserle utile? >> mi chiede un’impiegata sorridente.
<< Rapporto alla Preside >> le dico indicandomi la spilla da Caposcuola.
<< Prego >> mi porge un blocco di fogli. << Può usare un gufo espresso per sette Falci >>
<< La ringrazio >> rispondo avvilita.
Mi poggio a uno dei tavolini a muro e inizio a compilare in tutte le loro parti non so quanti fogli. Un quarto d’ora e sette Falci dopo esco dall’Ufficio Postale. Mi incammino verso Scrivenshaft quando Scorpius mi passa d’avanti senza nemmeno guardarmi. Mi giro di scatto, continuando a camminare, e mi rendo conto che non è lui, ma solo una biondina Corvonero. Poi vado a sbattere contro qualcuno.
<< Oh, mi scusi io… >>
<< Santo cielo, Rosie, sta’ più attenta! >>
<< Papà? >>
<< Chi ti sembro, Merlino? >>
<< Merlino si sarebbe scusato >> bofonchio abbracciandolo. << Che ci fai qui? È successo qualcosa? >>
<< No, non preoccuparti. Sai dov’è Hugo? >>
<< Non ne ho idea. È successo qualcosa? >> ripeto.
<< No, Rose >> ripete paziente. << Sarà meglio che vada, ho un appuntamento con la McGranitt >>
<< Oh. Anche la mamma è qui? >>
<< La… la mamma? Certo che no, no. Anzi >> sembra a disagio. << sarebbe meglio che non le dicessi che sono venuto qui >>
<< Papà! >>
<< Oh, andiamo Rosie. Sono cose private. Ti vengo a salutare dopo, ok? >>
Guardo mio padre che si dirige verso il Castello e non posso fare a meno di chiedermi cosa ci faccia qui. Scrollo le spalle e mi incammino verso Scrivenshaft, sperando vivamente di evitare altri contrattempi.
 
Scorro con l’indice i titoli del reparto Pozioni. Ne ho già trovato qualcuno interessante (Intrugli e brodaglie e Come evitare che le vostre miscele si rivelino veleni), ma non riesco a trovare un libro che mi spieghi come affrontare una classe vera che pende dalle mie labbra.
Guida pratica all’aspirante pozionista… promette bene.
Mi avvio alla cassa con i libri sotto braccio, ma non c’è ombra di un commesso. Da sotto la tenda tirata dietro il bancone filtra la luce tremula di una candela. Mi avvicino per scostare il pesante tendaggio color cremisi, quando una voce fa fermare la mia mano a mezz’aria.
<< Questo sono gli unici libri babbani sull’argomento che abbiamo trovato, signor Malfoy >> cinguetta una voce femminile.
<< Cos’è questo? >> chiede Scorpius. << Non ci sono cenni sulla filosofia >>
<< Oh. Be’, ecco… io… >> balbetta la strega.
<< Non importa >> taglia corto lui. Sento i loro passi venire verso di me, così mi affretto a mettermi davanti al bancone.
<< Buongiorno >> mi saluta la strega in uniforme.
<< R-Rose… che ci fai qui? >>
<< Compro, Scorpius. E anche tu, a quanto pare >>
<< Ventisette Galeoni, sedici Falci e nove Zellini >> si intromette la commessa.
Le porgo i soldi e riprendo i libri. Mi avvio alla soglia, ma Scorpius mi ferma.
<< Rose, ti va una Burrobirra? >>. Mi giro verso di lui. È arrossito e fissa insistentemente una delle sue scarpe. La commessa tossisce, vistosamente irritata.
<< Trentasei Galeoni e quindici Falci, signor Malfoy >>
<< Oh, prendo anche questa >> dice indicando una boccetta d’inchiostro.
<< Trentasei Galeoni e venti Falci >>
Usciamo insieme nel vento.
<< Vieni >>
<< Scorp, e gli altri? Penserebbero che ci stiamo riprovando >>
<< Perché no? >>.
Hai appena posto una domanda da un milione di Galeoni, “signor Malfoy”.
 
***(Louis Weasley)
<< La so, giuro che la so! >>. Qual’era?
<< Il punto è che non dovresti saperla, Louis >>
<< Non dovrei, appunto. Sei dalla mia o no, El? >>
<< Sì, sì, ma sbrigati. La cena sta per finire >>
<< Ehm, allora… Oh, sicuro! Corno di Bicorno >>. La parete di pietra della Sala Comune dei Serpeverde scivola sotto i nostri occhi.
Una vocina nella mia testa continua a ripetere Non dovrei essere qui.
<< Sbrigati, Lou. Credo di aver sentito qualcosa fuori >>. Non dovrei assolutamente essere qui.
La parete di pietra scorre di nuovo, le dita di Helena si intrecciano alle mie mentre mi trascina giù ai dormitori dei ragazzi, infondo al corridoio, nella camera di Scorpius.
<< Sei una lumaca >> afferma sostenuta, poi un cuscino mi piove in faccia.
<< Ehi! >> esclamo indignato. Rendo imperturbabile la porta, poi rispondo all’attacco. Qualche minuto dopo, la porta si apre. Scorpius è sulla soglia con un’espressione incredula.
<< Scusate… devo aver aperto la porta sul passato* >>. Entra nella stanza e si getta di peso sul letto, come questa mattina.
<< Ho fatto come mi hai detto, El >> inizia.
<< Splendido. E lei? >> chiedo curioso.
<< Ha detto di riflettere sul fatto che, vedendoci insieme, qualcuno avrebbe potuto pensare che ci stessimo riprovando >> sospira. << Quindi io le chiedo “Perché no?” >>.
Helena continua a guardare Scorpius con così tanta intensità che inizio a infastidirmi.
<< Non ha accettato, vero? >> chiede. Scorp scuote la testa.
<< Be’, io vado a letto >>. Helena si alza e si incammina furiosa verso la porta. Sembra ricordarsi di me perché torna indietro, mi lascia un bacio sulle labbra e se ne va.
<< Che le prende? >>
<< Non ne ho idea. Ad ogni modo, Scorp, posso chiederti una cosa? >>
<< Spara >>
<< Cosa farai dopo Hogwarts? >>
<< P-perché? >> mi chiede agitato.
<< Poniamo il caso che tu e Rose torniate insieme. Se la tua futura professione ti impedisse di stare con lei, cosa faresti? >>
<< Impedisse come? >>
<< Costringendovi a… stare lontani >>
<< Quanto lontani? >>
<< Non lo so >>
<< Louis, dove vai? >> domanda allarmato.
<< Vorrei diventare Indicibile, mi hanno mandato una domanda per un colloquio in Francia >>
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
*Scusate… devo aver aperto la porta sul passato: chiaramente riferita al comportamento infantile di Louis e Helena. L’ho letta da qualche parte, ma non ricordo dove.

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Capitolo 17
*** L'ennesimo sbaglio del Cappello Parlante ***


Capitolo 17:
L'ennesimo sbaglio del Cappello Parlante

***(Albus Potter)
<< “La McGranitt vuole che le vengano segnalati al momento tutti i comportamenti impropri al di fuori delle mura del Castello”. Grazie tante, Rose >> borbotto furente.
<< Al, non è colpa sua. Non avresti dovuto lasciarti trascinare. Carl Jackson è un idiota, si sa >>
<< Sì, ma intanto la punizione l’ho avuta io >>
<< Quando? >>
<< Tutte le sere della settimana… >>
<< Be’, siamo a mercoledì… >>
<< E tutto domani >>
<< DOMANI? >> urla Chris facendo sghignazzare Pix.
<< Oooh, il nostro Albie non avrà la sua giornata romantica? Poverino… >>
<< M-ma domani è san Valentino >> riprende Chris ignorando il Poltergeist.
<< Lo so >> sospiro. << Sarà meglio che vada. Ci vediamo a colazio-… >>
<< LASCIAMI IN PACE, LILY >>
<< Sei infantile, Hugo. Devi risolvere questa situazione >>
<< COSÌ NON MI AIUTI >>
<< Weasley, Potter, venti punti in meno per Grifondoro. Al, la McGranitt ti cerca. Ciao, Chris >>
<< Grazie Lysander >> rispondo atono. Salgo le scale fino all’ufficio della preside dopo aver salutato a metà strada Lysander e Christina. In lontananza, sento risuonare di nuovo le urla di Hugo e Lily.
 
***(Helena Summers)
<< Lily, Hugo… Owell vi sta cercando, è parecchio arrabbiato >>
<< Cosa? Perché? >> mi chiede Lily.
<< Forse perché state urlando fuori la Sala Grande >>
<< Ma è lui a urlare, non io! >>
<< In ogni caso vuole entrambi >>
<< Ma Helena… >>
<< Entrambi, Lily >> ripeto prima di salire i gradini due alla volta. Primo… secondo… terzo… settimo piano. Mi frugo in tasca per cercare il bigliettino di Louis.
<< “Il muro di fronte all’arazzo di Barnaba il Babbeo bastonato dai troll” >> mormoro leggendolo.
Qualche passo e il ritratto di due troll con delle clave appare ai miei occhi. I troll continuano a brandire i bastoni mentre chiudo gli occhi e penso: Voglio che diventi il posto in cui Louis ha chiesto di vedermi. Sono Helena Summers e ho bisogno del posto in cui Louis Weasley vuole incontrarmi. Sfreccio a occhi chiusi d’avanti al muro per tre volte, poi azzardo una sbirciatina. Dove prima non c’era niente, è apparsa una pesante porta di mogano. La spingo piano ed entro in una stanza dal soffitto alto, con un’ampia finestra che fa riflettere l’ultimo raggio di sole della giornata sul libro di Divinazione che Louis, disteso su un letto, sta leggendo. Mi giro verso la porta e la vedo scomparire. Noto un comodino accanto al letto e un’altra porta chiusa alla mia sinistra.
<< Non credo che la capirò mai, sai? >> esordisco.
<< Cosa? >> chiede continuando a leggere.
<< La Divinazione. Affascinante e tutto il resto, certo, ma preferisco qualcosa di più concreto >>
<< Come l’Aritmanzia? >>.
Annuisco.
<< E a cosa ti servirà il M.A.G.O. in Aritmanzia? >>.
Ha finalmente posato il libro sul comodino accanto al letto. Mi guarda accigliato.
<< Non a molto, in effetti, ma… >>>
<< Siediti >> ordina gelido indicando il letto. Cosa sta succedendo?
Ignoro il suo gesto e mi accomodo sulla sedia che ho appena Evocato.
Stringe in un pugno la mano che indicava il letto, poi la rilassa.
<< Cosa faremo domani? >> mi chiede.
<< È san Valentino. Credo… io… Andremo a Hogsmeade >> balbetto.
<< Chi l’ha deciso? >>
<< N-nessuno >>
<< Come fai a sapere che ti aspetterò a mezzogiorno all’ingresso, allora? >>
<< È… l’abbiamo sempre fatto e… >>
<< Cosa faremo la settimana prossima? >> mi interrompe. Lotto contro le lacrime.
<< Andremo a lezione. Ci saranno i pasti in Sala Grande. C-commenterò la partita c-che tu giocherai >>
<< Cosa farai l’anno prossimo? >> chiede ancora. Ha smesso di guardarmi negli occhi.
<< C-cosa farò? Io… >> non so che dire. Perché “farò”? Perché c’è il singolare?
<< Io ho parlato molto con i miei: l'Ufficio Misteri sta finanziando delle missioni all'estero e hanno bisogno di nuovi elementi. Il fatto che sono in parte francofono mi avvantaggerebbe, oltre alla media che ho... Credo che farò domanda per rientrare in una di queste missioni subito dopo il tirocinio >>.
Poche parole fanno presa sul mio cervello: Ufficio Misteri; elementi; francofonk; media; estero. Elementi; francofono; estero. Estero. Estero.
Cosa farai l’anno prossimo?
<< Molto bene, Louis >> mi alzo, risoluta. << È molto… È stato… Be’, grazie di tutto >>
<< Helena, dove vai? >> chiede preoccupato.
<< A dormire >>
<< Ma stavamo parlando >>. Davvero? Mi volto inarcando un sopraciglio.
<< Direi che non c’è più niente da dire >>
<< Ma che... ma… >> sembra spiazzato, poi il suo volto si fa comprensivo. << Helena, sei impazzita? N-non ti sto lasciando >>.
Le sue parole mi inchiodano qui. Ho la mano tesa verso la maniglia che prende forma di fronte a me.
<< Ah, no? >> chiedo con voce rotta. Le lacrime solcano il mio viso. Un rumore di molle, un paio di secondi e Louis mi stringe da dietro.
<< No che non ti lascio >> sussurra. << Mi Materializzerò ogni sera a casa tua. O al Paiolo Magico o dove vuoi. Se vuoi >>.
Annuisco tirando su col naso, poi sento il pavimento allontanarsi dai miei piedi: Louis mi prende in braccio e cammina verso il letto.
<< La sedia >> mormoro prima che ci inciampi.
Troppo tardi. Mi ritrovo a terra, il peso di Louis che mi schiaccia. Scoppiamo a ridere.
<< L-Louis… mi stai soffocando >>. Si alza e tende una mano per aiutarmi. Quando siamo di nuovo in piedi, scoppiamo di nuovo a ridere. Lo abbraccio.
<< Non lasciarmi mai >> mormoro.
<< No che non ti lascio. Non lo farei nemmeno sotto tortura >>. Continuiamo a restare abbracciati, anche quando Louis si accomoda sul letto con me in braccio. Mi alzo e mi inginocchio di fronte a lui, i nostri volti vicini. Tra un bacio e un altro mormora: << Dormi con me >>.
 
***(Hugo Weasley)
<< Bene, Weasley. Potresti ripetere d’avanti alla Preside quello che hai appena detto a me? >> mi chiede Alexander Owell, professore di Trasfigurazione e direttore della mia casa.
<< I-io… >> lo sguardo della McGranitt mi attraversa da parte a parte. Deglutisco. << Lily non c’entra, professoressa >>
<< Eravate in due a dare spettacolo giù all’ingresso, se non erro, signor Weasley >> ribatte lei gelida.
<< Mi dispiace, io… >>
<< L’altro giorno ho parlato con tuo padre, signor Weasley >> mi interrompe.
<< Cosa? >> chiede Lily al mio fianco.
<< Signorina Potter, potresti aspettare fuori? >>
<< La lasci restare. La prego >>
<< Molto bene, Potter. Dicevo, signor Weasley, che tre giorni fa è venuto tuo padre per parlare con me di una lettera speditagli dalla professoressa Brown sul tuo rendimento scolastico >>
<< Cosa? >> ripete Lily.
<< Eri a conoscenza di questa lettera? >> riprende la McGranitt ignorandola.
<< No >> rispondo con voce roca.
<< Sai perché l’ha inviata? >>
<< S-suppongo per i miei Troll >> mormoro.
<< Hugo non merita nemmeno uno dei Troll che ha ricevuto dalla Brown >> sbotta Lily.
<< Lil, sta’ zitta >> sussurro.
<< La professoressa Brown adotta criteri di valutazione che… >>
<< La professoressa Brown lo odia >> la interrompe mia cugina. La McGranitt le lancia uno sguardo furente.
<< Signorina Potter! >> interviene Owell.
<< Perché mai la professoressa Brown dovrebbe odiarti, signor Weasley? >>
<< Non ne ho idea >>
<< Ma lei gli crede, vero? >> interviene di nuovo Lily.
<< La professoressa Brown è sempre stata un’insegnante degna di questo titolo. I sospetti infondati di due studenti non getteranno fango sulla sua reputazione >>
<< Allora non avrà niente in contrario nel Disilludersi per prendere parte a una delle nostre lezioni con la Brown >>
<< No, Potter. Niente in contrario >> risponde la McGranitt acida. << E spero che neanche lei abbia qualcosa in contrario nello scontare una punizione domani. Insieme a suo fratello, magari >>
<< No, professoressa. Niente in contrario >>.
 
***(Louis Weasley)
Devo essere impazzito. Completamente impazzito. Helena si stacca da me e mi guarda negli occhi. Sono un idiota. Come mi è saltato in mente?
<< Vado a prendere il pigiama >> sussurra baciandomi la punta del naso.
<< N-non ce n’è bisogno >> sorrido.
Ho bisogno di un pigiama maschile e di uno femminile penso. Non ho ancora finito di pensarlo, che subito appaiono, ripiegati con cura sul letto, un pantalone del pigiama blu e una corta camicia da notte a giromanica lilla.
<< C’è il bagno >> dico indicandole una porta chiusa. Dopo che Helena è sparita, veloce come non mai, mi levo cravatta, maglione, camicia, scarpe, calze e pantalone. Sono in mutande, una mano tesa verso il pigiama, quando penso: e se si aspettasse qualcosa? No, impossibile. Mi rispondo. Scuoto energicamente la testa e infilo i pantaloni. Un colpo di bacchetta e i vestiti sparsi sul pavimento si piegano. Li faccio Levitare sulla sedia di Helena. E se si aspettasse davvero qualcos’altro? Mi guardo intorno: le pareti della stanza sono spoglie, la pietra trasuda freddezza; la porta del bagno è di legno scuro, anonima; il letto a una piazza e mezza, su cui siedo a gambe incrociate, è sgualcito. Avrei bisogno di un altro comodino penso. Questo appare nello stesso momento in cui Helena esce dal bagno. È a piedi nudi, con la divisa in grembo e i capelli raccolti in due codini bassi. Poggia i suoi vestiti sul comodino, poi lo osserva.
<< Non c’era prima, vero? >>
<< Cercavo di rendere la stanza un po’ più accogliente >> rispondo pensando a un bel camino scoppiettante.
<< Basti tu >> mormora lei osservando le fiamme che danzano nel focolare come se fossero accese da ore. Faccio per alzarmi, ma è lei a stendersi sul letto accanto a me. La imito. I minuti si susseguono lentamente. L’atmosfera è opprimente, l’aria è così densa che ho paura di sfiorarla solo sbattendo le palpebre, la tensione è palpabile. Non ho la minima idea di quello che devo fare.
Che intenzioni hai? mi chiedo.Perché l’hai voluta qui?
Voglio starle accanto
mi rispondo.
I miei sensi scattano come molle. Mi rotolo su un fianco e la osservo, poi allungo una mano.
<< Scusami. È che non sono molto bravo in queste cose >> confesso mentre percorro il suo profilo con l’indice.
<< Per niente bravo >> sorride, poi stampa un bacio sul mio polpastrello. Scendo fino al mento, poi compio il percorso al contrario.
<< Neanche tu lo sei >> rispondo. Helena, con un inquietante sorriso sulle labbra, scatta a sedere.
<< Ripetilo >>. Mi siedo anche io.
<< Neanche tu sei tanto brava >>. Helena inizia a gattonare verso di me. Ha i capelli in disordine e la camicia da notte è un po’ scollata. Qualcosa si anima. Imbarazzato come mai lo sono stato, prima che se ne accorga, la faccio stendere di nuovo, divarico le gambe sopra di lei, le inchiodo i polsi al cuscino. Le bacio ogni centimetro del viso, eccezion fatta per le labbra.
<< Sei… davvero… carina… in… pigiama, sai? >> mormoro tra un bacio e un altro.
<< Davvero? Di solito indosso una vecchia maglia dei Beatles e un pantalone con i Boccini >>. Scoppio a ridere. Non ho la minima idea di chi siano i Bitoss, ma il pantalone con i Boccini parla da solo.
<< E tu? Indossi una maglia o anche Lorcan gode di questa visione? >> chiese passando la mano sui miei addominali inesistenti. Un brivido mi attraversa la schiena.
<< No >> sussurro. << È un’esclusiva solo tua >>
<< Devo ritenermi fortunata, allora >>. Le bacio il collo.
<< Assolutamente >>.

***(Rose Weasley)
<< Ho parlato con… Mark! Dieci punti in meno al Grifondoro. Fila a letto >>
<< Rose, ti stavo cercando. Volevo… >>
<< Altri cinque punti in meno. Fila-a-letto! >>
<< Ma Rose! >>
<< Hai già perso quindici punti, Stevens. Vattene, se non vuoi che diventino cinquanta >> ringhia Scorpius.
Sono le undici di sera e la ronda è finita da un pezzo. Mark Stevens, del mio anno, mi guarda stranito, fulmina Scorpius e alza i tacchi.
<< Sono due giorni che lo evito >> mormoro più a me stessa che a Scorpius.
<< Perché? >>
<< Roxanne mi ha detto che vuole invitarmi domani >>
<< E tu? >> chiede fissando la torcia sopra la mia spalla.
<< Non voglio >>
<< Cosa… Davvero? >> domanda con lo stesso tono incredulo di Roxanne. Perché non mi credono? È così strano che non provi più niente nei confronti del ragazzo che mi piace da secoli? Certo che è strano suggerisce lo sguardo di Scorpius.
Riprendiamo a camminare in silenzio, poi mi ricordo del discordo lasciato a metà.
<< Dicevo: ho parlato con Violet, la ragazza di Hugo. Sono davvero indietro con il programma, hanno appena finito quello dell’anno scorso >>
<< Sì, me l’ha accennato Amber >>. Gliel’ha accennato Amber lo scimmiotta una voce nella mia testa.
<< Ho -ehm- fatto una lista con il programma del sesto >> riprende. << Ho messo una ics accanto a quello che si può evitare. Magari possiamo proporre un corso intensivo nei fine settimana liberi da Hogsmeade e dalle partite, infondo si preparano ai M.A.G.O. e per noi varrà come ripasso e… >>.
E non sento più una parola. Scorro con l’indice la lista che mi ha dato, ma la sua calligrafia mi distrae dal contenuto. Annuisco ogni tanto per far vedere che sto ascoltando, ma mi concentro solo sulla sua voce. Quando finisce di parlare gli restituisco la lista.
<< Possiamo partire con la Pozione Polisucco e fargli preparare la Bevanda della Pace. Come primo giorno direi di evitare il Distillato della Morte Vivente >> ragiono. Lui annuisce, poi aggiunge: << L’Amortentia. La Byrer l’ha pronta già da un po’. Potrebbe scadere >> mormora poco convinto.
<< E Amortentia sia >> concedo sbadigliando.
<< Va’ a letto >> sorride. Sono davvero stanca e Scorpius insiste per accompagnarmi.
<< Nel caso ci sia ancora Stevens in giro >> si giustifica.
Continuiamo a camminare fino alla Sala Comune. Quello che vedo, o meglio, quello che non vedo, mi fa gelare il sangue.
 
***(Scorpius Malfoy)
Non è lì. Non c’è. Non c’è! Come ha promesso Roxanne! Roxanne… chissà se è dietro l’arazzo.
<< Non… non è possibile >> boccheggia Rose.
<< Cosa? >> chiedo fingendo di non essermi accorto di niente.
 
<< Deve poter sempre contare su di te >> mormora con fare ovvio Roxanne. << A proposito… non posso proprio lasciare qualche Caccabomba? >>
<< No, Roxy >>
<< Un Detonatore Abbindolante? >>
<< No, Roxanne! >>

<< Chi vuoi che faccia sparire la Signora Grassa? >>
<< Chi vuoi che non ti incontri accidentalmente tutte le volte che… sbaglitorre*? >>
<< D’accordo, d’accordo. Sei una vera serpe, Malfoy >>
<< Lieto di esserti utile >> sorrido. << Ma ora vai, deve venire a bussarmi David e non voglio che la Weasley sbagliata sia accusata di intrattenersi nei miei alloggi >>. Annuisce.

<< Metti questo sul pigiama che le farai indossare >> dice consegnandomi un flacone che ha appena Evocato.
<< Che roba è? Sembra… i pini nel mio giardino… che senso ha? >>

<< Lo scoprirai quando Rose parlerà dell’Amortentia. Disilludimi, sento dei passi >>.
Le punto la bacchetta al centro del capo.
<< Roxanne… UNA Caccabomba. La prima porta sulla sinistra che incontri >>.
Il sorriso di Roxanne sparisce insieme a lei.
 
<< La Signora Grassa… Non è qui… SIGNORA GRASSA! SIGNORA GRASSA? >>
<< Shh… Rose, sei impazzita? Sono le undici e mezza, è tardissimo: potremmo essere sospesi, è abuso di potere! Rose… ROSE! >>.
Roxanne mi aveva avvertito di una reazione esagerata, ma urlare il nome di ogni singolo Grifondoro prendendo a pugni il quadro vuoto…
<< Rose, non ti sentirà nessuno! >>
<< Dove diavolo è Helena? Doveva aspettarmi! >>
<< È con Louis nella Stanza delle Necessità >>
<< COSA? E io dove… I Corvonero! Posso dormire con Lorcan. Se Louis non c’è posso usare il suo letto. Andiamo! >>.
Inorridisco al pensiero di Rose nella stessa stanza di Lorcan. Com’è possibile che Roxanne non abbia pensato ai Corvonero?
<< Fattezze umane non presento, ma sono paragone di persona abile.
Non son principessa, ma il mio titolo è altrettanto nobile* >> cinguetta il corvo di bronzo all’ingresso della Sala Comune dei Corvonero. È finita. Il piano di Roxanne fallisce per uno stupido indovinello da troll.
<< Il suo titolo è nobile come quello di una principessa. Ma non è una principessa. Che vuol dire? >> sbotta Rose frustrata.
Sto per dirle la soluzione, ma una voce simile a quella di Roxanne mi dice di lasciar perdere e di proseguire con il piano.
<< Non ne ho idea, Rose. Vieni con me >>. La prendo per mano e la guido, arazzo dopo arazzo, direttamente fuori il muro della mia Sala Comune. È solo quando mormoro la parola d’ordine che Rose si riscuote.
<< Io dormo qui, non preoccuparti >> le dico indicando il divanetto di fronte al camino acceso. << Ti do un pigiama pulito, vieni >>.
La guido nella mia stanza, poi prendo il pigiama pieno di profumo dal cassetto.
<< Tieni >> le dico, poi apro la porta del bagno. Indosso in fretta il mio pigiama e prendo un libro a caso dalla scrivania.
<< E se ti vedessero? >> chiede Rose uscendo dal bagno.
<< Dirò di aver dimenticato un libro in Sala e di essermi addormentato lì >>
<< Scorpius, io… >> sospira. << Grazie >>.
Annuisco e lascio la stanza. Non doveva andare così. Non secondo Roxanne: Rose dovrebbe sentirsi in colpa, non semplicemente ringraziarmi. Dovrebbe proporre di dormire insieme.
Mi accomodo sul divano e apro uno dei libri che ho preso da Scrivenshaft.
“Introduzione alla filosofia” recita il primo capitolo.
“Sin dalla sua comparsa su questo pianeta…”
<< Scorpius? >>
<< Rose! Qualcosa non va? >>
<< No. Cioè, sì. Non voglio che tu dorma qui a causa mia, quindi… >>
<< Ti ringrazio, Rose, davvero, ma i ragazzi stanno dormendo, non voglio disturbarli >>
<< No, certo che no. Ma abbiamo dormito insieme tante volte, quindi… una volta in più non fa molta differenza >>
<< Suppongo di no, ma… >>
<< Niente “ma”. Starei ancora prendendo a pugni l’ingresso se non fosse per te. È il minimo che possa fare.
Mi fingo restio, poi annuisco.
<< A proposito, questo pigiama ha davvero un ottimo odore >>
<< Sono i pini che circondano la Villa, tutto il bucato ha questo odore. Anche se non so perché si senta tanto quello del pigiama >> mento. Rose si annusa una manica: inspira a fondo, ha gli occhi chiusi e le labbra piegate in un sorriso.
Il Cappello Parlante avrebbe dovuto mandare Roxanne tra i Corvonero. Ma, mentre mi sdraio accanto a Rose, non posso non ringraziarlo per il suo sbaglio.

***(Ginny Potter)
<< A domani, allora >> saluta Ron.
<< A domani >> gli fa eco Harry.
Li abbracciamo, li baciamo, gli facciamo le solite raccomandazioni. Sono eroi di guerra, certo, ma quando escono di notte noi, le mogli, le compagne di vita, le madri dei loro figli, non chiudiamo occhio. Hermione lo sa bene, ed è per questo che ora sono nel salotto di casa sua.
<< Domani ho una trasferta >> le dico mentre entriamo in cucina per preparare il te.
<< Davvero? Dove? >>
<< Romania. James gioca contro una squadra locale e devo preparare l’articolo. Mi ospita Charlie >>
<< Oh, bene >>
<< Tu non vai a lavoro domani, no? Perché non mi accompagni? >> le chiedo mentre Tornado, il gufo di Al e Lily, plana nella stanza. Allungo una mano, ma lui vola da Hermione. << È di Hugo >> sorride. Ma il sorriso scompare a ogni parola che legge. Quando ha finito la lettera me la porge.
 
Papà, oggi io e Lily abbiamo parlato con la Preside. Ha detto che tre giorni fa sei venuto qui a scuola per parlare con la Brown dei miei voti in Divinazione. È vero? Hai davveroparlato con lei? Perché l’hai fatto? ho deciso di mollare, ormai è inutile. È evidente che mi odia: con lei ho tutti Troll e Desolante, ma a ogni esame ho avuto E. So che ho i G.U.F.O.*, ma non ce la faccio più. Mi piace Divinazione e so che cerchi di aiutarmi, ma ti prego, lascia perdere. Salutami la mamma.
 
Quando finisco di leggere alzo gli occhi su Hermione. È fumante di rabbia.
<< Non credo che verrò con te, Ginny >> mi dice tranquilla dopo un po’. << Domani sarò ad Azkaban per l’omicidio di Lavanda Brown >>.
 
 
 
*<< Chi vuoi che non ti incontri accidentalmente tutte le volte che… sbaglitorre? >>: per andare da Lysander.
*La soluzione all'indovinello è "Aquila reale" (la mia mente non è riuscita a partorire altro)
*So che ho i G.U.F.O.: Violet ha un anno in più di Hugo.

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Capitolo 18
*** San Valentino ***


Capitolo 18:
San Valentino



 *** (Helena Summers)
Sbatto piano le palpebre, poi sbadiglio. Non riconosco subito la stanza, so solo che ho le gambe scoperte e le maniche della maglia sono troppo corte. Avverto un peso addosso, sollevo la testa e sorrido. Louis sta dormendo ancora, una mano sulla mia pancia e la testa nella scollatura della mia camicia da notte. Vorrei restare così per sempre, ma tra due ore abbiamo lezione.
<< Louis >> mormoro accarezzandogli i capelli. << Louis, svegliati >>
Lo vedo socchiudere gli occhi mentre mi tasta la pancia.  Solleva lo sguardo su di me, poi si rifugia di nuovo nella mia scollatura, le braccia più serrate attorno a me.
<< Louis? >>
<< Maman, lasciami dormire >>.
Maman?
Trattengo a stento le risate.
<< Sono Helena, Louis, non tua madre >>
<< Non è vero >>
<< Sì che è vero, tesoro >>.
A quest’ultima parola Louis apre gli occhi, si solleva e mi guarda.
<< Non è un sogno >> mormora incredulo.
<< No >> sorrido.
<< Allora sono morto e sono in Rapadiso. Quel posto dove i Babbani sono sempre felici >> spiega quando lo guardo interrogativa. Scoppio a ridere.
<< Non sei in Paradiso. Sei solo con me >>.
Louis mi bacia. << Questo vale molto più del Paradiso >>
Inizia a ridere. Non una risata cattiva o di scherno. È una risata sincera, felice.
Mi bacia il collo, scende fino al seno, che gli ha fatto da cuscino fino a pochi minuti fa. Lo bacia attraverso la stoffa, poi mi fa rotolare sopra di lui.
<< Buon san Valentino, Louis >> mormoro abbracciandolo. Gli bacio il naso, le labbra, il collo, il petto, la pancia, scendo fino all’ombelico. Qualcosa urta contro il mio petto e mi blocco per poi riprendere come se niente fosse. Louis mi spinge via, scende dal letto e si chiude in bagno sbattendo la porta. Lo seguo e provo ad entrare, ma la porta si apre di poco e si richiude di colpo: Louis vi si è poggiato.
<< Tesoro... >> inizio.
<< Io… era solo un bacio… sono un maiale >> mormora mortificato.
<< Non sei un maiale, Louis. Sei solo un diciassettenne nella Stanza delle Necessità con la tua ragazza. Ora apri >> ordino.
Un mormorio sommesso e la porta si spalanca. Louis mi da le spalle.
<< Tesoro, guardami >>.
Appena si gira, la prima cosa che noto sono il viso rosso e le mani che si tormentano cercando di nascondere un rigonfiamento… Avvampo anche io, ma muovo un passo verso di lui.
<< Helena, mi dispiace. Non volevo, non… >>
<< Shh >> lo interrompo. Gli prendo le mani e le allontano tra loro.
<< È un… problema… facilmente risolvibile >> deglutisco prima di avvicinare la mano al suo inguine…
<< No. Credo che… Faccio una doccia, okay? T-tu mi aspetti, no? >>
Annuisco e mi giro pronta a uscire. Sento Louis che si abbassa i pantaloni e mi chiudo la porta alle spalle. Non so come, mi ritrovo sul letto con Louis in mutande sopra di me.
<< Scusami. Sono un idiota >>. Annuisco di nuovo, sorridendo.
<< Il mio idiota >> concedo prima di baciarlo.
 
*** (Scorpius Malfoy)
La sveglia segna le sette meno dieci. Sono in ritardo. Siamo in ritardo.
Mi giro verso Rose che dorme accanto a me. Mi avvicino piano a lei, passo un braccio dietro la sua schiena, poi, con una calma estenuante e il cuore a mille, me la faccio rotolare addosso. Resto immobile con la paura che si sia svegliata, ma non è così.
<< Rose… Rose >> mormoro scuotendola leggermente.
<< Smettila, Al! >> implora lei con voce impastata e lamentosa. Scoppio a ridere e lei apre gli occhi.
<< Buongiorno >> saluto. Rose mi guarda come se avessi una mazza da Battitore nel naso.
<< Scorpius? >> mi chiede, poi sembra ricordare. << Scorpius! >>.
Mi guarda sbattendo le palpebre, con la matita colata che le incornicia gli occhi. Sembra un panda, ma è bella anche così. Abbassando lo sguardo, nota le sue braccia strette attorno a me. Il rosso che ha sul viso si fonde con quello dei suoi capelli e si affretta ad allontanarsi.
<< Scusami >> mormora. << E grazie >>
<< Figurati. Ma sbrighiamoci, è tardi >>. Rose annuisce ed entra in bagno.
Ne esce vestita, i capelli legati e il trucco a posto. Quando sono io ad uscire dal bagno la trovo seduta sul letto ad aspettarmi. Si alza e mi aggiusta la cravatta, come faceva due mesi fa. Tutto mi ricorda le notti che passavamo insieme quando tutta la scuola credeva che fossimo fidanzati. I miei pensieri devono essere gli stessi di Rose, perché si allontana e mi chiede di Disilluderla.
Eseguo e usciamo.
 
*** (Rose Weasley)
<< Benvenuti alla prima delle lezioni di Pozioni che seguirete con noi. Sicuramente la professoressa Byrer vi ha parlato dell’iniziativa da lei intrapresa, quindi ritengo inutile ripetere il motivo della nostra presenza. Io sono Rose Weasley. Settimo anno, Grifondoro. Caposcuola >> dico senza prendere fiato. Sono nervosissima. Guardo Scorpius e lui fa un passo avanti.
<< Scorpius Malfoy. Settimo anno, Serpeverde. Caposcuola >> annuncia tranquillo come se non dicesse altro dalla mattina alla sera.
<< Bene, se non ci sono domande, propongo di incominciare. Siete molto indietro con il programma, e abbiamo ritenuto opportuno fare una selezione degli argomenti e delle pozioni da trattare. La prima delle due pozioni che vi mostreremo oggi è la Pozione Polisucco. Chi sa dirmi qualcosa al riguardo? >> chiedo ai Serpeverde e ai Corvonero del sesto che ho davanti. Violet alza la mano.
<< Sì, Roll? >>
<< Serve a far assumere a qualcuno l’aspetto di un’altra persona tramite, in genere, i capelli. È una delle pozioni più complicate da eseguire, un minimo errore può essere fatale. L’unica persona al di sotto dei sessant’anni che l’abbia mai preparata è stata Hermione Weasley, a tredici anni >>
<< Dodici >> tossicchio correggendola.
<< Ottimo, Roll. Dieci punti a Corvonero >> dichiara Scorpius. << Ora, la Pozione Polisucco assume un colore e un sapore diverso a seconda di chi vogliamo impersonare. Ad esempio… Rose, dammi un capello >>
<< Cosa? >> deglutisco. Non mi ha accennato di voler fare dimostrazioni pratiche su alcune pozioni.
<< Un capello, Rosie >>
<< Oh. Ehm, sicuro… Tieni >>
<< Grazie >>. Qualcuno sghignazza agli ultimi banchi. Prende un bicchiere, ci poggia il capello rosso e verso un po’ di Pozione.
<< Come potete vedere >> riprende << il capello di Rose ha fatto assumere alla Pozione un colore blu. Per quanto riguarda il sapore, non ci tengo a trasformarmi, quindi rimarrà un mistero. Un mio capello, invece, fa diventare la Pozione… dorata? Interessante. Comunque, per la prossima volta voglio trenta centimetri di pergamena sulla Pozione Polisucco e quale colore, secondo voi, assumerebbe con un vostro capello dentro e perché >>. La classe inizia a lamentarsi e non nasconde il proprio disappunto.
<< Non abbiamo mai avuto trenta centimetri di pergamena, in pozioni! >> si lagna qualcuno.
<< Be’, direi che è il momento >> intervengo. << Siete in ritardo di cinque mesi con il programma, abbiamo bisogno di collaborazione anche da parte vostra. La prossima pozione che vi presenteremo prima dell’esercitazione pratica è una pozione molto pericolosa. Ha una preparazione assai complicata, e per anni si è discusso se eliminarla dal programma o meno >> con un colpo di bacchetta faccio svanire il velo dal paiolo che copre l’Amortentia, mentre Scorpius fa Evanescere tutta la Polisucco presente in aula.
Le ragazze annusano l’aria estasiate, mentre i ragazzi arricciano il naso.
<< Questa è l’Amortentia >> dichiaro annoiata, nonostante il prurito al naso: sto respirando con la bocca. << L’Amortentia è il filtro d’amore più potente e più pericoloso che sia mai stato creato, nonostante sia solo una pallida imitazione dell’amore stesso. Non fa nascere nessun sentimento, crea solo una forte ossessione. La follia è uno degli ultimi stadi dell’abuso di Amortentia. Ora, questo filtro ha un caratteristico fumo che sale creando piccole e perfette spirali, come potete vedere, e anche il suo colore è caratteristico. L’unica cosa che rende questa pozione diversa per me e per il ragazzo là giù che sta appiccicando una Bolle Bollenti sotto il banco è l’odore >>. Serro gli occhi, il cuore accelera, le mani si stringono in due pugni. Respiro profondamente con il naso e le parole escono prima che posa pensarci.
<< Io sento odore di fragole e… pino e… e… >>
<< Come ha detto Rose, l’odore cambia da persona a persona >> interviene Scorpius. << Io sento vaniglia, cioccolato* e… ehm… cacca di Knarl… >>. La classe scoppia a ridere, mentre io arrossisco ancora di più.
 
<< Sei un idiota, Scorpius! >>
<< Andiamo, Rose, era un semplice scherzo >>
<< Adesso basta, smettetela! >> interviene Albus.
<< Uno scherzo? Farmi trovare un ragno nella tazza della colazione ti sembra divertente? >> urlo a pieni polmoni mentre la professoressa di Cura delle Creature Magiche ci passa accanto con un sacco pieno di concime.
<< Wingardium Leviosa! >> puntando la bacchetta contro il sacco. Questo si vuota su Scorpius mentre scappo via inseguita da Albus.
 
<< Zabini, cosa senti? >> chiede Scorpius irritato. Amber inizia a elencare gli odori che sente e vedo Scorpius sorridere. La sua vendetta continua ancora per un po’, poi fa Evanescere anche questa pozione, mentre io parlo della Bevanda della Pace, segno il procedimento alla lavagna e faccio iniziare la preparazione di questa pozione. Quando la campanella suona, raccogliamo i campioni dagli studenti e ci prepariamo per la lezione di Aritmanzia, quando qualcuno tossicchia.
Mi giro e Amber Zabini inizia a parlare.
<< È stata una lezione fantastica, sul serio! Soprattutto la parte sulla Pozione Polisucco. A proposito, Scorp, quello dell’Amortentia è stato un brutto tiro, davvero >>. Non credo di averla sentita parlare così tanto. E anche Scorpius è abbastanza sorpreso.
<< Comunque indovina, Scorp? David mi ha chiesto di uscire. Andiamo a Hogsmeade oggi! Non è meraviglioso? >> chiede abbracciandoci. << Ci vediamo a cena >>. Guardiamo Amber correre via dall’aula e scoppiamo a ridere.
<< Che c’è di tanto speciale in oggi? >> chiedo.
<< Oggi è san Valentino, Rose >>.
Oh.
 
***(Scorpius Malfoy)
È mezzogiorno e l’ingresso è gremito di studenti irrequieti. Tutte le ragazze sono eccitate, mentre i ragazzi che le accompagnano si mettono in mostra sorridenti.
<< Sicuro che non ti dia fastidio? >> mi chiede per l’ottava volta David.
<< Sicuro >> rispondo cercando con lo sguardo una chioma castana.
<< Nessun rancore, allora? >>. Interrompo la mia ricerca sbuffando. Guardo negli occhi David e gli ripeto che non ci sono problemi, che Amber può fare quello che vuole e che, se proprio deve chiedere il permesso, deve parlare con Mike.
Mia cugina ci viene incontro sorridendo e mi allontano. Intravedo Louis e mi affretto a raggiungerlo.
<< Quindi? >> domando al mio amico. << Cosa vuol dire che “è successo un casino”? >>
<< Hai ricevuto il biglietto, allora! >>
<< Mentre andavo ad Aritmanzia. Quindi? >> ripeto.
<< Be’, ci siamo svegliati e sembrava andare tutto bene. Solo che io… ecco, vedi… era mattina e… >> balbetta Louis. Rido sotto i baffi e annuisco, per dirgli che ho capito.
<< Ho reagito da idiota! Sono corso in bagno e… >>
<< Helena >>
<< Helena ha detto… >>
<< No. Helena. Sta arrivando >>.
<< Ehi, Scorp! >> saluta la ragazza dopo averci raggiunto.  Scambia con Louis un leggero bacio, poi riprende a guardarmi.
<< Roxanne mi ha detto tutto. Allora? >> chiede abbassando la voce.
<< Tutto secondo i piani. Quella ragazza è un genio, dico davvero! >>
<< Bene, ci dirai tutto strada facendo >> sorride Helena entusiasta.
Una cascata di ricci rossi sparisce dentro la Sala Grande.
<< Non verrò a Hogsmeade >> dico pensando a una scusa per passare la giornata con Rose.
<< Cosa?! >> chiede Louis. << Ma non rimarrà nessuno al Castello… >>.
Una ragazzina con la sciarpa giallo-nera mi passa davanti. E ho la scusa pronta.
<< Devo preparare la verifica di pozioni per i Tassorosso del secondo >> mormoro allontanandomi.
 
***(Albus Potter)
<< Bene, Potter. In vista del comportamento da te tenuto tre giorni fa a Hogsmeade, ho chiesto alla professoressa Byrer, direttrice della tua casa, di sottoporti a un’adeguata punizione. La collega ha parlato con il professor Paciock, che ti attende alla setta numero uno >> mi ha detto la McGranitt stamattina. Alla serra numero uno, però, zio Neville non c’è. C’è solo un suo messaggio alla lavagna.
Ragazzi, la professoressa Byrer e il professor Owell mi hanno avvertito del castigo. Vorrei che riordinaste le serre e innaffiaste le piante. Le istruzioni sono all’ingresso delle varie serre. A stasera, Neville”.
Non sono sicuro di aver capito bene… Insomma, le serre sono nove! E ho tre giorni per sistemarle. Anzi, abbiamo. La McGranitt non mi ha detto che avrei diviso la punizione con qualcuno. E se è stata data da Owell  si tratta di un Grifondoro. Sto pensando a quale dei miei parenti possa essere (se non fosse uno dei miei cugini o uno degli Scamandro lo zio non si sarebbe firmato “Neville”) quando mia sorella compare sull’uscio della serra.
<< Allora? >> chiede annoiata.
<< L-Lily? >>. Sono sbalordito. E arrabbiato. Sono qui a causa sua (e di Rose e di Jackson) e l’unica cosa che fa è arrotolarsi i capelli attorno al dito.
<< Che c’è? Ti ha stordito una Mandragora? >> domanda ancora.
<< Che ci fai qui? >>
<< Mmm… innaffio, suppongo >> risponde staccando gli occhi dalla lavagna. Agita la bacchetta in aria e mormora Aguamenti. Subito una pianta di Puffagiolo inizia a contorcersi per la troppa acqua.
<< Lily, così farai annegare i fagioli >> le faccio notare. Mia sorella sbuffa.
<< Allora? >> chiedo ancora. << Che ci fai qui? >>
<< Ho urlato contro la McGranitt >> sospira abbassando gli occhi.
<< Hai urlato contro… Lily! >>. Di tutti gli insegnanti che abbiamo qui, lo zio Neville e la preside sono quelli che per mamma e papà hanno rappresentato di più. E mia sorella cosa fa?! Urla contro la McGranitt e si fa mettere in punizione da zio Neville… Almeno io ho evitato di far arrabbiare la preside… No?
<< Sta’ zitto, Al, e dammi una mano >> sbuffa di nuovo Lily. Mi guardo intorno scuotendo la testa. Sarà una lunga giornata.
 
***(Rose Weasley)
Sono anni che non passo al castello il giorno di san Valentino. È strano immaginare i Cuori Dirigibili al triplosuper caramello di Mielandia e non comprarli insieme a Roxanne e Helena. Mi siedo al mio tavolo insieme ai primini e a quelli del secondo anno. Patetico.
<< Ehi, Rosie >> saluta una voce dolce. << Vuoi compagnia? >>. Anche questo è patetico.
Ma la cosa ancora più patetica è che annuisco.
Mia cugina Lucy prende posto accanto a me e inizia a mangiare.
<< Allora? >> chiede. << Come mai qui? >>.
Fisso gli occhi verdi di Lucy. Dopo Roxanne e Albus è la cugina che preferisco e nonostante i cinque anni di differenza mi confido spesso con lei.
<< Helena sta con Louis, Roxanne con Lysander, Albus è in punizione con Lily e Merlino solo sa se riusciranno a non Schiantarsi a vicenda >> sospiro.
<< Posso chiederti un’altra cosa? >>
<< Certo >>
<< Perché l’amico di Al ti mangia con gli occhi? >> domanda prima di alzarsi e andare verso i suoi compagni del secondo.
L’amico di Al?
Quale amico di Al? Sento la presenza di Scorpius sempre più vicina senza nemmeno alzare gli occhi. Sospiro proprio mentre prende posto di fronte a me.
<< I Tassorosso del secondo hanno la verifica di Pozioni la settimana prossima. La Byrer vuole che prepariamo 20 domande >> esordisce avvicinandosi il piatto della frutta.
<< Quattro e mezza in Biblioteca? >> chiedo.
<< Mmm… in realtà pensavo di andarci subito dopo pranzo, se non ci sono problemi >>
<< No, va bene >> rispondo scuotendo la testa. << Vado a posare i libri >>.
Mi incammino sapendo già che mi aspetterà fuori la Sala Comune.
 
***(Christina Harris)
Non ho mai visto un Elfo Domestico e devo dire che ne sono davvero sorpresa. Mi zampettano felici tutt’attorno e non fanno altro che inchinarsi. “Cosa desidera la signorina?” continuano a chiedere.
<< Un vassoio di cibo. Vorrei portarlo alle serre >> rispondo.
Un quarto d’ora dopo, trasporto un enorme vassoio d’argento per i prati del Castello.
Sento delle voci provenire dalla serra uno e mi avvicino piano. Se mi scoprisse qualcuno farei perdere come minimo venti punti a Corvonero.
<< SEI UN IMMATURO, AL. TI COMPORTI COME SE AVESSI CINQUE ANNI. E IO NON HO CINQUE ANNI! >> urla la voce di Lily.
Cosa ci fa lì?
<< NON SONO IMMATURO, LILY. LO FACCIO PER TE >> risponde altrettanto ad alta voce Al. Capisco che stanno ancora parlando di Carl Jackson e mi allontano piano.
 
Busso con calma alla porta marrone che ho di fronte.
<< Sono io >> sussurro. << Ti ho portato qualcosa da mangiare >>.
<< Non hai bisogno del permesso di entrare >> mormora la voce dentro la stanza. Apro piano la porta e mi stendo sul letto accanto a un ragazzo dai capelli biondo cenere.
<< Come mai sei qui? >> mi chiede Lorcan rotolando su un fianco per guardarmi.
<< Al sta ancora discutendo con la sorella >>
<< E a te che importa? >>
<< Mi dà fastidio. Insomma, dovrei essere a Hogsmeade con lui >>
<< Ma non ci sei >> osserva. << Quindi… >>
<< No, Lorcan >> mi lamento sorridendo.
<< Andiamo, perché no? >> sorride mettendosi a sedere.
Perché no? Non lo so. So solo che non mi dispiacerebbe.
<< Solo un’altra volta, poi basta >> rispondo risoluta.
<< Come vuole lei, signorina Harris >> sogghigna Lorcan prima di baciarmi il collo. Mi allenta la cravatta e, con molta calma, mi slaccia la camicia.
<< Non dirmi che stai pensando ad Albus… >>
<< Non potrei nemmeno per sbaglio >> ammetto. Chiudo gli occhi e il senso di colpa mi abbandona poco a poco.
 
***(Roxanne Weasley)
Hogsmeade risplende di mille luci e colori e dei sorrisi di tutti gli studenti. Fino a qualche mese fa avrei deriso tutta questa felicità, ora me ne sento un po’ parte.
In tutte le vetrine dei negozi ci sono cuori, ovunque mi giro ragazzi che si tengono per mano. Abbasso lo sguardo sulle mie dita che si intrecciano con quelle di Lysander. Lo trascino da Mielandia, dove troviamo anche Helena e Louis. Mi avvicino alla mia migliore amica e contempliamo in silenzio lo scaffale dei Cuori Dirigibili al triplosuper caramello.
<< È strano… >> mormora. << Essere qui senza Rose. È… anormale >>.
Annuisco convinta, poi sospiro.
<< El, mi spiace. Per tutto questo tempo mi sono comportata da idiota >> dico e prendo tre Cuori Dirigibili dallo scaffale.
<< Non preoccuparti >> sorride prendendo anche lei tre Cuori. La guardo interrogativa.
<< Dobbiamo farci perdonare come si deve >> risponde semplicemente.
Usciamo da Mielandia sotto braccio, Louis e Lysander che ci seguono sorridendo.
Forse non è cambiato molto. Forse è cambiato tutto.
<< Tuo cugino probabilmente andrà in Francia >> mi sussurra Helena.
<< Lo so. Che ne pensi? >>
<< Penso di poter studiare anche da lì. E andare a Londra per gli esami >>
<< Elly, ma è una cosa importante… >>
<< Anche Louis lo è. Non preoccuparti, Roxy, la settimana prima degli esami ho un colloquio al Ministero, chiarirò questo punto >>.
Il buonumore di Helena è inattaccabile e non ho il coraggio di replicare, anche perché, a pensarci bene, farei lo stesso con Lysander. Afferro la mia migliore amica per il braccio e ci avviamo tutti e quattro lungo High Street.
 
***(Rose Weasley)
<< Mmm… Scorp? >>
<< Sì? >>
<< “Elenca almeno sette dei dodici impieghi del sangue di drago in miscele e misture e almeno tre in campo medicinale”? >>
<< Perfetto. Quante ne sono? >>
<< Mmm… Diciotto >> sospiro sfinita. Altre due domande e la verifica sarà pronta.
<< Okay, scrivi >> ordina Scorpius. << “In qualità di pozione plurivalente…” >>.
Scorpius tace. Alzo lo sguardo dalla pergamena e guardo i suoi occhi ridotti in due fessure. Si porta un dito alle labbra, poi mima qualcuno che cammina con l’altra mano. Il dito che prima era sulle labbra ora punta all’orecchio. Mi concentro e lo sento anche io: c’è qualcuno.
Prendo il rotolo del permesso per mostrarlo in caso si tratti di un insegnante. Estraggo la bacchetta, in caso sia qualcun altro. Chi vorrebbe poter entrare in biblioteca il giorno di san Valentino? Non c’è nemmeno la bibliotecaria.
I miei piedi si muovono da soli verso il corridoio di incantesimi, che da una visuale migliore sulla porta. Spiamo dagli scaffali e quasi mi scappa un urlo. Scorpius mi copre la bocca con una mano, ma vedo che è sconvolto quasi quanto me.
La donna che vediamo, intanto, ha lo sguardo commosso e non sembra minimamente accorgersi di noi. Si avvicina a uno scaffale e accarezza il dorso dei libri. Sospira e ne prende uno.
<< Guarda guarda. Vengo qui per la preside e invece trovo te. O ho aperto la porta sul passato? >>. Io, Scorpius e la mamma trasaliamo al suono di quella voce. Mi è del tutto sconosciuta, ma la mamma deve conoscerla, perché si irrigidisce e si gira di scatto.
<< Smettila di torturare mio figlio >> sibila.
Torturare? Ma Hugo non ha mai…
<< Sei qui per questo, Hermione? Io non torturo tuo figlio, lo valuto >> risponde la donna.
<< Tu non lo valuti! Tu lo umili, ti prendi gioco di lui davanti ai suoi compagni. Mio figlio non vale neanche una di quelle T che ha >>
<< Anche se è tuo figlio, non vuol dire che abbia una media esemplare. Eva Byrer lo ritiene un alunno molto distratto. Passa tutto il tempo a parlottare con sua cugina >>
<< Stiamo parlando di Divinazione, Lavanda >> ribatte mia madre. << e quello che pensa Eva mi importa poco. Voglio solo che mio figlio sia valutato correttamente e non per l’antipatia che provi nei miei confronti. E voglio che lasci in pace mio marito >>
<< Sono sposata, cosa vuoi che mi importi di tuo marito? >>
<< NON LO SO, VORREI CHE ME LO DICESSI >> urla la mamma. O almeno, è quello che capisco prima che una voce si sovrapponga alla sua.
<< GRANGER! BROWN! QUESTO NON È UN POLLAIO. COSA STA SUCCEDENDO? >> urla a sua volta la McGranitt. La mamma e la Brown aprono la bocca per spiegare, ma la preside le zittisce con un’alzata di mano.
<< Lavanda, lei è sospesa dall’insegnamento, eccezion fatta per gli studenti del settimo e del terzo. Il professor Burfle prenderà il suo posto. Hugo Weasley ripeterà le verifiche svolte nel corso dell’anno alla presenza del professor Burfle e della sottoscritta. Hermione, la sua irruzione nel Castello mi lascia sconvolta, tuttavia desideravo incontrarla: la prego, mi segua nel mio ufficio. Weasley e Malfoy, uscite a godervi il poco sole che c’è fuori, parlerò io con la professoressa Byrer >>.
Deglutisco a quelle parole. Cos’ha fatto la Brown a mio fratello per essere sospesa? Cosa vuole la preside dalla mamma? Ma soprattutto, come fa a sapere che siamo qui?
Evidentemente sembro una statua, perché Scorpius sussurra Rose, muoviti e mi trascina per mano.
La mamma è sconvolta, la Brown furente. La McGranitt sembra un drago.
<< Ci scusi, professoressa >> dice Scorpius. << Abbiamo il permesso della Byrer, dovevamo scrivere la verifica per il secondo anno. Quando abbiamo sentito la porta che si apriva pensavamo fosse uno studente non autorizzato >>
<< Va bene, Malfoy. Potete andare >>. Scorpius annuisce e mi porta fuori dopo aver fatto un cenno alla mamma.
Mi accorgo di essere sotto il nostro albero (nostro e di Al) solo quando sento l’erba fresca sotto la mano.
<< Sono le tre e mezza >> dice Scorpius, seduto accanto a me. << Siamo ancora in tempo per Hogsmeade >>.
Ha uno sguardo colpevole e si tortura l’interno della guancia, come se le parole gli fossero sfuggite senza volerlo. Non come stamattina, quando mi ha detto delle domande per la verifica. So che era una bugia. Questa, invece, è una richiesta vera.
<< Mi piacerebbe >> dico. E anche questo è vero.
 
***(Scorpius Malfoy)
Sono un maledetto idiota. E il bello è che ho anche fortuna.
Rose si mette in piedi e mi tende la mano. È ancora visibilmente sconvolta per quello che è successo nemmeno dieci minuti fa, ma almeno sorride. Accetto l’aiuto ad alzarmi e ci dirigiamo verso il villaggio.
<< Entiamo qui? >> chiede Rose puntando l’indice contro la vetrina di Mielandia. Annuisco e la precedo nel negozio. La seguo per gli scaffali ma non sembra trovare quello che cerca, così chiede a un commesso dove sono esposti i Cuori Dirigibili al triplosuper caramello. Il commesso dice che sono finiti. Rose sembra rimaneci davvero male, ma scrolla le spalle e prende due Pallotti Cioccocremosi giganteschi. Ovviamente anche questi sono a forma di cuore.
 
La panchina di fronte alla Stamberga Strillante è il posto più tranquillo in cui siamo riusciti a rifugiarci dagli sguardi degli altri studenti. Addento il mio Pallotto e guardo Rose.
<< A che pensi? >> le chiedo. Lei scoppia a ridere.
<< Sembri zia Audray >>
<< Quella che lavora con i Babbani? >> chiedo interessato. Lei annuisce.
<< È una Nata Babbana? >>
<< Oh, no. È una Purosangue. Era. I suo genitori sono molto conservatori, hanno ritirato il certificato di nascita. Ha conosciuto zio Percy facendo ricorso al Ministero per questo >> spiega Rose.
<< S-si possono ritirare i certificati di nascita? >> chiedo sbalordito.
<< La mamma sostiene che non possono farlo, soprattutto se il motivo è così futile. E poi siamo ancora negli anni del dopo guerra, sarebbe stupido fare dichiarazioni del genere fino alla fine del secolo. Ma perché me lo chiedi? >>.
Il Pallotto Cioccocremoso mi va di traverso.
<< Ho… Ho bruciato il libro di Magisprudenza che mi ha comprato mio padre. Non voglio lavorare al Ministero >>.
Sembra che abbia lanciato un Immobilus su Rose e non mi spiace quando veniamo scoperti. Nientemeno che da Amber e David. Mia cugina è paonazza e Rose la prende sottobraccio. Io e David le seguiamo in giro per le strade, mentre mia cugina e la ragazza che mi piace da impazzire parlottano amabilmente. Sorrido e mi guardo le mani. Sono sporche di cioccolato*.
 
 
 
 
*Scorpius sente il cioccolato nell’Amortentia. Più che altro è un caso che giustificherò come “intuizione”.

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Capitolo 19
*** Cadaveri e fondi di tè ***


Capitolo 19:
Cadaveri e fondi di tè

 ***(Christina Harris)
Senso di colpa. È una stretta allo stomaco, un pugno sul braccio, una fitta al petto. È un’ombra che mi segue ovunque da due settimane. È l’eco delle parole di Albus che mi rimbomba nella testa mentre vado a Divinazione.
<< Oggi c’è molta energia negativa… Jackson, controlla la sfera di Moltoy. Potter e Zabini ai tarocchi. Fondi di tè per Harris, Scamandro e Dollen. Weasley, Weasley e Stevens: mappa e cristalli. Oggi iniziamo con il ripasso pre-esami >>.
Nessuno sa come, ma tutta la scuola è venuta a sapere della parziale sospensione della Brown, che continua a insegnare a noi del settimo per avere continuità in vista dei M.A.G.O. e a quelli del terzo per non farli destabilizzare troppo.
<< Chris, vuoi bere questo tè? >> mi chiede Mary Dollen inarcando un sopracciglio. Annuisco e bevo, poi passo la mia tazza a Lorcan.
<< Pronti, Corvonero? >> chiede la Brown. Annuisco di nuovo ed esamino la tazza di Mary.
<< C’è una nuvola >> inizio sicura. << E un cerchio. Tutto sta andando al proprio posto, ma le cose potrebbero presto cambiare >> interpreto. La Brown annuisce assente e poggia una mano sulla spalla di Lorcan.
<< È tutto molto confuso. Ci sono una linea storta e tanti puntini. Quindi… Va’ dritta per la tua strada e attenta a quello che ti lasci dietro >>.
La Brown chiede a Mary il responso della tazza di Lorcan, ma non ascolto più. Guardo Albus e anche lui mi fissa.
Mi giro di nuovo. È lui che mi sto lasciando dietro.

***(Scorpius Malfoy)
<< Ecco i rotoli di pergamena corretti. More, Danley e Sullivan, la Byrer vuole vedervi nel suo ufficio alle 17. Weasley e McDall ottimo lavoro >>.
Rose passa tra i banchi consegnando i temi corretti. Lucinda Weasley e George McDall sorridono; lo stesso non si può dire di John Danley.
<< “Weasley ottimo lavoro”. Logico, è sua sorella >> borbotta infatti. Rose non sembra aver sentito e io fingo lo stesso.
<< Già. Anche io avrei tutte E in pozioni, se mia sorella fosse qui a rompere le scatole >> annuisce Amanda More.
<< Peccato che tua sorella passi più tempo in punizione che in aula, More. E Lucy è mia cugina, non mia sorella >> interviene Rose dal fondo dell’aula.
Danley sta per rispondere, ma decido di intervenire.
<< Okay, gente. A me occhi e orecchie, prego >> dico alzandomi dalla sedia.
<< Oh, se fosse per me gli darei ben altro… >> sussurra in maniera udibile una ragazzina al primo banco.
Sono sconvolto: insomma, è del secondo anno!
Anche Rose, dal colorito che sta assumendo, sembra del mio stesso avviso... Mi ricredo quando mi rendo conto che sta trattenendo le risate.
<< Dicevo… >> riprendo dopo aver lanciato un’occhiataccia alla mia compagna, << La pozione che prepareremo oggi è la Pozione Sgonfiotto*. Chi sa dirmi qualcosa al riguardo? Sì, McDall? >>
<< La Pozione Sgonfiotto fa sì che ogni cosa gonfiata con la magia ritorni al proprio stato originario >>
<< Molto bene. Qualcosa da aggiungere? >>
<< Si contrappone alla Pozione Dilatante, della quale funge come antidoto >>
<< Esatto, Danley. Vedi che se ragioni puoi riuscire? >> interviene Rose. << Adesso vorrei che tagliaste a metà il cuore di pesce palla. Una metà va subito nel calderone, il resto la useremo dopo. Poi sminuzzate tre foglie di Dragoncello e mettete nel calderone due piume di grifone >>. Sediamo entrambi dietro la cattedra, il libro aperto per evitare di saltare qualche passaggio.
<< Perché hai accettato? >> chiedo. Tutti i ragazzi sono concentrati sull’orribile rumore che fanno le foglie di Dragoncello.
<< Accettato cosa? >>
<< Questo >>. Indico con il palmo della mano rivolto verso il soffitto tutti gli studenti che ci sono di fronte.
<< Aggiungete il resto del cuore di pesce palla tagliato in piccoli pezzi >> urla alla classe, poi si avvicina al mio orecchio. << Non è il luogo adatto per parlarne >>.

Un’ora e mezza dopo ci sono venti pozioni giallo ocra (qualcuna più qualcuna meno) nei paioli dei Grifondoro e dei Corvonero del secondo.
<< Bene, ora uno di voi sarà chiamato alla cattedra con un campione della sua pozione. Voglio farvi vedere una cosa >> annuncio sorridente mentre un mormorio si diffonde per tutta la classe. Io e Rose insegniamo da un mese (la Byrer si fa vedere solo alle lezioni con i ragazzi del sesto, mentre segue da sola noi e quelli che hanno i G.U.F.O.), ma non abbiamo mai corretto qualcosa con quelli del secondo. Be’, c’è sempre una prima volta.
<< Iniziamo con la pozione di Collins >> dico indicando uno dei Corvonero. Kevin Collins si alza e mi porge una fiala. La sua pozione è del colore corretto, ma preferisco verificare sullo scarafaggio che io e Rose abbiamo Ingigantito l’altro giorno. Solo quando mi sono accertato che lo scarafaggio è in perfette condizioni, tendo la mano a Rose per aiutarla a salire sulla cattedra.
Punto la bacchetta contro di lei e penso Engorgio. Subito Rose diventa più alta, mentre la classe scoppia a ridere.
<< La prossima volta la cavia la fai tu >> sbuffa Rose, che ormai arriva al soffitto.
Poggio la fialetta con l’antidoto nella sua mega-mano. Pochi secondi e torna com’era prima tra gli applausi dei ragazzi.
<< Molto bene, Collins. Dieci punti a Corvonero. Per la prossima volta voglio che studiate da pagina 105 a 115 del libro, più trenta centimetri di pergamena su quello che abbiamo appena finito di vedere >>.
<< Le mutande della Weasley, quindi? >> sghignazzano dall’ultimo banco. La campanella suona.
<< VENTI PUNTI IN MENO A GRIFONDORO >> ruggisco prima di afferrare Rose per il braccio e trascinarla verso Aritmanzia.

***(Albus Potter)
Batto la suola della scarpa sul pavimento per cinque volte, poi passo d’avanti alla porta che non vuole saperne di aprirsi. Guardo l’orologio. Insomma, non mi sono finto malato per niente!
Riprendo a battere il piede per terra, poi la campanella suona. Finalmente!
Roxanne esce dall’aula di Babbanologia e mi saluta, ma non ho tempo di fermarmi a chiacchierare con lei. La liquido con poche battute, poi vedo Christina e la raggiungo.
<< Non chiedermi di lasciarti in pace, Chris, perché sai che non lo farò >> inizio. Dopo due settimane senza rivolgermi la parola, Christina mi chiede cosa voglio da lei.
<< Voglio sapere perché. Perché non mi parli più? Perché scappi via ogni volta che mi incontri nei corridoi? >>. Ho paura della sua risposta, ma non so più cosa pensare.
<< È difficile… Tu… Tu pensi solo a tua sorella! >> esplode. << Il giorno di san Valentino sono venuta alle serre. C’era lei e litigavate ancora. Quando stiamo insieme non fai che parlare di lei e di quanto odii Carl Jackson. Non parli che di Scorpius e del fatto che sia tanto amico di tuo cugino. Non fai altro che pensare a Rose. Per un mese ci siamo visti solo a lezione. Le uniche occasioni che avevamo per stare insieme te le sei bruciate per colpa di Jackson. Sono due mesi che non stiamo…insieme. Io… io ti lascio, Al. Ora ho lezione, scusami >>.
Non l’ho interrotta nemmeno per un attimo. Non l’ho interrotta per smentirla, per chiederle di cosa stesse parlando, perché dentro di me so che è vero: Lily, Scorpius e Rose sono il mio pallino da… due mesi.
Cammino per  i corridoi e sbianco al pensiero che sono due mesi che non sto con Chris.
<< Al, ti sto cercando ovunque >> dice qualcuno alla mia destra. << Vitious ha detto che devi presentarti subito nel  suo studio o sarà costretto a scrivere a tua madre >>.
Mi giro verso Louis e lo guardo con odio. Mi sta portando via Scorpius e mi intima di andare a Incantesimi, lezione che salto da tre giorni. Sembra in attesa di una risposta e, senza pensarci, gliela do.
<< Non faccio sesso da due mesi >>. Subito mi pento di averlo confidato a lui. La cosa che mi lascia ancora più di stucco è che mi da una pacca sulla spalla, poi sussurra << Io l’ho fatto ieri >> prima di ammiccare.

***(Rose Weasley)
<< Ahia, mi vuoi lasciare? Mi stai facendo male! >> dico a Scorpius per la quinta volta... Il ragazzo è un po’ duro d’orecchi. Si decide a lasciare il mio povero polso solo d’avanti all’aula di Aritmanzia, poi entra. Faccio lo stesso e mi guardo intorno: l’aula è vuota, eccezion fatta per noi due. Mi siedo vicino a lui e inizio a prendere le mie cose.
<< Si può sapere che ti è preso? >> chiedo senza guardarlo.
Lui si limita a scrollare le spalle. << David e Lysander arriveranno a momenti >> dice.
<< Non m’importa, si metteranno vicini >> rispondo. << Voglio sapere perché hai tentato di strapparmi il braccio trascinandomi dai sotterranei al quarto piano. Adesso >>.
Sento il cervello di Scorpius che lavora frenetico alla ricerca di una risposta.
<< Credevo fossimo in ritardo >> mente. L’aula si riempie pian piano. Snobbo il mio solito compagno di banco e sussurro a Scorpius un “Ne parliamo dopo”. La lezione comincia, ma qualcosa mi distrae quasi subito.
Il professor Wedy ha iniziato a parlare della teoria numerologica di Bridget Wenlock*, cosa che ha fatto anche ieri. Ricontrollo i miei appunti per assicurarmi di non aver tralasciato niente, ma non riesco a pensare ad altro che alle dita di Scorpius che giocano con i miei capelli. Ho il cervello in tilt e le orecchie che ronzano, anche se forse questo è il mormorio dei nostri compagni che si aggiunge alla voce di Wedy. Inconsapevolmente (inconsapevolmente, lo giuro!) sposto la sedia un po’ più a sinistra, più vicina a Scorpius. Sott’occhio lo vedo sorridere. Alzo gli occhi al soffitto e sorrido di rimando. La voce di Wedy si affievolisce sempre più mentre mi perdo nei miei pensieri.
Ritorno brutalmente alla realtà quando non avverto più le dita di Scorpius. Mi giro di scatto verso di lui, chiedendogli silenziosamente perché abbia smesso, ma lui non mi degna di uno sguardo.
<< Signorina Weasley, io sono qui >> sbuffa Wedy dalla cattedra.
<< Lo so, professore >> rispondo girandomi verso di lui.
<< Potrei allora sapere perché Bridget Wenlock attribuiva poteri straordinari al numero da lei studiato? >>.
Ah.
<< Beh, il numero sette è uno dei numeri che gli studiosi di numerologia hanno trattato con maggiore frequenza e attenzione >> comincio. Accanto a me Scorpius si rilassa. Sorrido mentre continuo a parlare.
<< Non eri molto attenta a lezione >> mi rimbecca Lysander sorridendo sornione.
<< C-cosa? Certo che ero attenta! >> balbetto mentre sento le mie orecchie surriscaldarsi.
È ora di pranzo e stiamo per entrare in Sala Grande. Veniamo raggiunti da Louis proprio mentre Lysander dice di essersi accorto che io e Scorpius ci siamo rimessi insieme.
<< COSA? >> urla mio cugino. << Sul serio? Ma Scorpius non mi ha detto niente! >>
<< Certo che non ti ha detto niente, non c’è niente da dire: non stiamo insieme. Passo molto tempo in sua compagnia, questo è vero, ma è solo per motivi didattici… insomma, insegniamo più della Byrer stessa! >> dico spazientita. Louis mi accarezza con fare comprensivo un braccio, mentre Lysander mormora un “certo, come no”.
Sbuffo sonoramente e mi incammino verso il mio tavolo senza più degnarli di uno sguardo e mi siedo accanto a Lucy, che mi ha fatto segno di avvicinarmi.
<< Malfoy se l’è presa molto, vero? >> chiede passandomi la carne.
<< Di cosa parli? >>
<< Di quando Jason ha detto che avremmo dovuto scrivere… beh, di quello che hai sotto la gonna >>. Certo che Scorpius se l’è presa per quello. Ha senso. Più o meno.
<< Non credo che se la sia presa tanto. Forse era un po’ infastidito, ma andiamo! Anche io avrei tolto dieci punti per una battuta del genere >>
<< Venti >> mi corregge Lucy.
<< Venti? Venti punti? >>. Mia cugina annuisce.
<< Andiamo Rose! Chiedigli di vedervi oggi. Sono sicura che tu gli piaccia  e che lui piaccia a te. Quello che è successo ad Aritmanzia ne è la prova >>
<< “Quello che è successo…” Cosa ne sai tu, Lucy? >>
<< Mmm. Allora… Oh, sicuro: David Nott l’ha detto alla sua ragazza, Amber, che l’ha detto a una sua amica, Violet… hai presente la ragazza di Hugo? L’ho sentita mentre lo diceva a tuo fratello >>
Sono finita.
<< Lucy… >>
<< Sì? >>
<< Sotterra il mio cadavere vicino al Lago Nero >> imploro sbattendo la testa contro il legno del tavolo.



*Pozione Sgonfiotto: definizione e ingredienti sul portale Potterpedia.
*Bridget Wenlock: scoprì le proprietà del numero 7 (da Potterpedia).



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Capitolo 20
*** Lucy non deve sapere - Il peggior compleanno di sempre ***


Premetto che non è un bel capitolo da dedicare, ma è l'unico modo che ho per dire grazie a Rose98 per aver segnalato la mia storia tra le Scelte del sito... Grazie ancora di cuore.

Capitolo 20:
Lucy non deve sapere - Il peggior compleanno di sempre


*** (Scorpius Malfoy)
<< Cosa ti ricorda il veleno di Lobalug*? >> chiedo.
<< La pelle del Tebo*, anch’essa classificata come Materiale Commerciabile di classe B >>
<< Mmm… >> mormoro controllando gli appunti spari sull’erba. << Esatto. Cosa sai dirmi sul Nundu*, invece? >>
<< Dai Scorp, abbi pietà! Sono tre ore che ripetiamo >>.
Sono senza parole.
<< Cosa? Ma Rose! Gli esami sono tra tre mesi e abbiamo finito solo Erbologia, Incantesimi, Difesa e Aritmanzia >>
<< Il Nundu è originario dell'Africa orientale ed è forse la creatura più pericolosa al mondo. È un leopardo gigantesco che riesce a muoversi veloce e silenzioso nonostante la mole. Il suo fiato provoca una violenta malattia, simile all'Ebola babbana. E abbiamo finito anche con Cura delle Creature magiche, contento? >> dice Rose in tono lamentoso spuntando “Cura delle Creature magiche” dalla lista che abbiamo stilato.
<< Sì, lo sono >> sorrido per mascherare l’ansia. Febbraio è passato in un batter d’occhio e anche marzo volge al termine. Osservo Rose mentre si stende sull’erba del prato guardando il cielo.
<< Secondo me è uno Knarl >> dice puntando il dito contro una nuvola. Scoppio a ridere.
<< Secondo me è meglio rientrare >> dico dopo essermi ripreso. Sono le cinque del pomeriggio di un venerdì stranamente soleggiato… Siamo pur sempre a marzo.
<< Ma c’è il sole! >> protesta Rose. << Ti va di giocare? >>
<< Assolutamente no, Rosie. Ho promesso a tuo cugino che l’avrei aiutato a ripassare Astronomia >> dico fermamente.

<< PARATA! >> urla Rose trionfante. Inutile dire che, alla fine, mi sono lasciato convincere.
Afferro la Pluffa che mi lancia Rose e faccio un giro di campo. Rose mi raggiunge per marcarmi.
<< Il sole sta calando >> dice girandomi intorno. << Mi sa che è meglio tornare. Abbiamo anche la ronda >>
<< Oh, la ronda. Sicuro >> rispondo ricordandomene solo ora.
Chiacchieriamo del più e del meno fino all’Ingresso dove, con una terrorizzante espressione alla Hermione, ci aspetta Albus.
<< Insomma! >> esordisce tirandoci per il mantello. << Sono due ore che vi cerco ovunque… Scorp, dovevi aiutarmi in Astronomia! >>
<< Lo so, Al, scusa. Ma c’era il sole e… >>
<< Sì, sì. Ho capito. Ti accompagno a cambiarti, vorrei parlarti. Rose ci vediamo a cena >>.
Non ho nemmeno il tempo di salutare Rose che già Albus mi trascina giù per le scale.
<< Sai che non ho assolutamente niente in contrario >> dice chiudendosi la porta della mia stanza alle spalle. << Ma vorrei sapere esattamente cosa cavolo sta succedendo tra te e mia cugina. Adesso >>.

***(Rose Weasley)
<< Allora, un’altra festa col botto? >> chiede Mark Stevens sedendosi accanto a me.
<< Come? >> chiedo sfogliando il Sillabario dei Sortilegi: ho organizzato con Scorpius un ripasso di Antiche Rune per domani.
<< Una festa col botto. Come quella dell’anno scorso >> spiega Simon Gordon.
<< Oh, no. L’anno scorso l’avevano organizzata James e Frank per i diciassette. Quest’anno niente >>
<< Niente cosa? >> chiede Roxanne avvicinandosi a noi insieme a Helena.
<< Martedì niente festa >> sbuffo.
<< Ma Rose! Martedì compirai diciotto anni! >>
<< Lo so, El, ma non voglio nessuna festa, così come non voglio dover togliere cinquanta punti per schiamazzi notturni e feste illegali. Sono Caposcuola, non posso tener sveglia tutta la casata senza una conseguenza >>.
Sono le otto di sera e la Sala Comune è piena di Grifondoro intenti a studiare, Grifondoro che vorrebbero studiare e Grifondoro che non hanno niente da fare se non distrarre i Grifondoro chi vorrebbe studiare. È evidente che appartengo al secondo gruppo.
<< Andiamo, Rose! Questo sarà il tuo ultimo compleanno a Hogwarts. Dall’anno prossimo in poi festeggerai seguendo i corsi preparatori al Ministero e… >>
<< Io non lavorerò al Ministero, volete mettervelo in testa? Ora scusate, ma ho un Castello da pattugliare >> sbotto alzandomi dalla poltrona per correre fuori della Sala Comune.
<< Stai bene, cara? >> mi chiede la Signora Grassa mentre scivolo lungo la parete accanto al suo ritratto.
<< Sì, grazie >> rispondo stancamente prima di chiudere gli occhi e appuntare mentalmente di chiedere scusa a Roxanne.

<< Bene, ora puoi parlarne, no? >> sussurra Scorpius.
<< Credevo fosse il tuo turno >> rispondo prendendo “
Teoria magica difensiva, volume settimo” da uno degli scaffali della Biblioteca.
<< Non parlo di Difesa. Non mi hai ancora detto perché hai accettato di fare da assistente alla Byrer. Credevo volessi entrare al Ministero >>.
Distolgo lo sguardo dal libro e lo fisso nei suoi occhi.
<< Io non entrerò al Ministero. Mi piacerebbe insegnare a Hogwarts e Pozioni è una bella materia >> rispondo semplicemente.
<< Pozioni è la tua materia preferita >> ribatte Scorpius. << Me lo ricordo bene >>.

Annuisco e rivolto la domanda.
<< E tu? Perché le fai da assistente? >>.
La risposta dev’essere piuttosto spinosa, perché Scorpius interrompe il contatto visivo e prende il libro di Difesa dalle mia mani.
<< Ho bruciato i moduli di Magisprudenza e tutti i libri che mi ha mandato mio padre, te l'ho detto >> inizia sfogliando con calma le pagine.
Annuisco di nuovo e mi siedo sul nostro tavolo, le gambe penzoloni.
<< Quando ho accettato di aiutare la Byrer sapevo solo che la Magisprudenza non mi interessava, ma non avevo un’alternativa. Volevo sondare un po’ il terreno, capisci? Poi sono andato da Scrivenshaft, il mese scorso, e ho comprato dei libri di filosofia… >>
<< Come sei arrivato alla filosofia? >> mi lascio sfuggire.
<< Sai, il libro che mi hai regalato a Natale… Mj sono appassionato davvero tanto all'argomento e la McGranitt mi porterà con sé a Londra la settimana prossima. In un’Università >>
<< Wow >> sussurro ammirata. << E i tuoi? >>.
Scorpius scoppia a ridere. La bibliotecaria ci guarda torva.
<< Loro non lo sanno. Ma suppongo lo scopriranno presto. Sono anni che papà ha versato la quota al Ministero, si accorgeranno che manca la mia iscrizione. Sarà meglio andare, madama Wallen rischia una crisi isterica >>.


Riemergo dal ricordo di quella conversazione con Scorpius quando una mano sventola davanti al mio sguardo vacuo. Alzo il viso e i miei occhi  incontrano quelli del mio compagno di ronda.
Scorpius mi tende la mano e mi aiuta ad alzarmi. Dopo un’ora di silenzio mi chiede cos’ho.
<< Credo di aver urlato contro mezza Sala Comune >>
<< Come mai? >>
<< Vogliono che organizzi una “festa col botto” per il mio compleanno >> rispondo alzando gli occhi al cielo. << Ma io non voglio nessuna festa. Le detesto, in effetti >>
<< Sì, me lo ricordo >> risponde. Passa un’altro po’ di tempo, poi sono a chiedergli come mai è giù di morale.
<< Be’, ho parlato con Al. Ce l’ha ancora con Christina perché l’ha lasciato e… >> esita. << Mi ha chiesto di noi due >>.
Mi fermo in mezzo al corridoio del quinto piano.
<< Voi due? >> chiedo aggrottando le sopracciglia. Scorpius si ferma di fronte a me.
<< Noi due, Rose. Io e te >>
Sei un’idiota, Rose  dice una vocina nella mia testa, tremendamente simile a quella di Lucy.
<< Ah. E tu cosa gli hai risposto? >>
<< Gli ho detto che non c’è niente da sapere >> risponde amareggiato.
<< Hai ragione >> dico.
Con la mano destra tiro Scorpius per la cravatta fino a che i nostri visi non sono a pochi centimetri. Lo guardo negli occhi.
Lo sto baciando.
<< Ora c’è >> sussurro dopo un po’, quando ci separiamo.
<< Cosa? >> chiede ansimante Scorpius.
<< Qualcosa da sapere >>.
Le labbra di Scorpius si piegano in un sorriso, poi escono dalla mia visuale. In compenso, le sento di nuovo sulle mie.

***(Louis Weasley)
<< Non ci credo! >> esclamo con gli occhi sgranati. << No, non è possibile >>
<< Ti dico che è così >> sbuffa il ragazzo biondo steso sul mio letto.
Continuo a camminare avanti e indietro per la stanza mentre penso a quello che ho appena saputo.
<< Vi siete baciati? >> chiedo per la terza volta.
<< Sì >> risponde Lorcan.
<< E siete stati insieme? >>
<< Sì >>
<< Tu e Christina >>
<< Sì >>
<< E QUANDO AVEVI INTENZIONE DI DIRMELO? >> urlo.
Lorcan si mette seduto e mi fissa.
<< Avevamo litigato. Ti avevo sfidato a duello. Non… non sapevo se i nostri rapporti avrebbero potuto tornare come quelli di prima >>
<< Non importa quello che è successo. Non ne hai parlato nemmeno con tuo fratello? >>.
Lorcan scuote la testa e si alza. Mi tende la mano.
<< Scusa Lou. Per tutto >>. Sorrido e gliela stringo.
<< Mi sei mancato >> ammetto.
Ci incamminiamo verso la stanza di Lysander, pronti a una serata “vecchio stile”, quando un indice picchietta contro la mia spalla.
<< Te l’ha detto? >> chiede Christina.
<< Sì >> le rispondo prima di abbracciarla. Lorcan si unisce a noi ed è così che ci trova Lysander. Stacco un braccio da Christina per permettergli di raggiungerci.
<<  È da tanto che non lo facciamo >> osserva Lys.
Siamo tutti d’accordo.
I pezzi stanno ritornando ognuno al proprio posto.

***(Scorpius Malfoy)
Sono nervoso, insicuro, agitato. E se la mia preparazione non bastasse? È una scuola babbana, cosa ne possono sapere loro di Pozioni e Aritmanzia? La McGranitt continua a dire di non preoccuparmi, ma mi riesce difficile.
<< Hai mai viaggiato con una Materializzazione Congiunta, Malfoy? >> mi chiede la Preside.
<< No, signora >> rispondo ancora più preoccupato.
La McGranitt sembra smuovere l’aria con un complicato movimento della bacchetta, poi mi tende il braccio.
<< Reggiti forte, Malfoy >> ordina.
Pieno di imbarazzo, le afferro il braccio. Avverto una strana morsa allo stomaco; tempo un secondo, e l’ufficio della Preside diventa un vicolo babbano maleodorante. Siamo a Londra.

Abbiamo camminato per un po’, stretti nei nostri cappotti e abiti babbani. La McGranitt era stata chiara: alla scuola babbana ci si comporta come babbani, vestiti inclusi.
È strano vedere la Preside con camicia, gonna lunga e giacca a vento al posto della sua solita tunica. La stretta crocchia è rimasta, invece, al suo posto.
<< Ricorda tutto quello che ti ho detto, Malfoy, soprattutto riguardo la tua istruzione >> mi raccomanda la McGranitt quando siamo fuori i battenti di un imponente edificio. Suoniamo al campanello e il portone si spalanca.
<< Professoressa, io… Grazie >> le dico sinceramente. La vedo sorridere impercettibilmente, poi veniamo inghiottiti dall’enorme portone.

Il colloquio dura due ore. Il rettore dell’università, il signor Eagle, ha richiesto tutte le mie certificazioni scolastiche, attestato di nascita e una cosa chiamata “Carta d’identità”. La McGranitt, senza batter ciglio, estrae da una borsa (che non ricordo di aver visto fino a ora) una cartellina. Il mio attestato di nascita, i certificati delle scuole che non ho mai frequentato e la Carta d’identità che non ho mai posseduto vengono lasciate sulla scrivania del rettore.
<< La certificazione del diploma le arriverà per posta non appena il ragazzo avrà superato l’esame >> dice la McGranitt.
Eagle annuisce e prende in rassegna tutti i documenti che la McGranitt gli ha dato.
<< Tra le materie studiate dal ragazzo non vedo la filosofia >> dice pacato il rettore.
<< Ha studiato con tutor privati davvero competenti. Può metterlo alla prova, se vuole >> replica la McGranitt.
Ahi. La preside mi aveva avvertito dell’eventualità di una verifica, ma non che l’avrebbe addirittura suggerita lei.
Mi trattengo dal guardare nella sua direzione e mi limito ad annuire al rettore, che mi sta fissando in modo un po’ preoccupante.
<< Domani alle 10 nell’aula sette, signor Malloy >> annuncia il rettore storpiandomi il cognome. Sto per annuire nuovamente al suo indirizzo, quando la McGranitt scuote la testa.
<< Come l’ho già informata, Donald, il regolamento dell’istituto frequentato dal ragazzo vieta agli studenti di trattenersi per più di un pomeriggio al mese fuori della sede scolastica. Mi chiedevo se… >>

Quando la porta dell’aula sette si chiude alle mie spalle, mi chiedo se la McGranitt non sia completamente impazzita e questo rimane il mio chiodo fisso anche mentre rispondo alla sfilza di domande poste dal rettore Donald M. Eagle.
Dopo quello che mi sembra un giorno intero, mi alzo un po’ indolenzito dalla sedia che ho occupato sino ad ora, stringo la mano al rettore e esco al seguito della McGranitt.
A cena, in Sala Grande, resto stranamente silenzioso. Albus rispetta la mia decisione, anche se continua a lanciarmi strane occhiate. Non ho preso appuntamento con Louis nel bagno dei Prefetti, come facciamo di solito a fine giornata. Ho chiesto a Sarah di sostituirmi nel turno con Lysander. Ho solo dato un veloce bacio sulle labbra di Rose quando l’ho incrociata davanti all’ingresso.
Mi chiudo a chiave nella mia stanza, solo Amber, nelle due ore che hanno seguito la cena, è venuta a cercarmi, per poi arrendersi davanti al mio mutismo.
Sono ormai le tre di notte quando riesco a prendere finalmente sonno. Prima di addormentarmi, tre pensieri mi sfiorano la mente: primo, domani è domenica; secondo, non ho comprato il regalo di compleanno a Rose; terzo, il “Benvenuto a bordo” pronunciato dal rettore dell’università al mio congedo.

***(Rose Weasley)
<< Non possiamo festeggiare nemmeno io e te? >> chiede Scorpius sussurrando, la voce coperta dal terzo monologo del professor Rüf sulla Resistenza della Prima Guerra Magica.
<< No, Scorp, non mi va >> sospiro.
<< Non posso nemmeno consegnarti il regalo in modo carino? >> insiste.
<< Be’, se c’è un regalo… >> ridacchio per poi alzare gli occhi al cielo.
Passiamo così tutto il resto della lezione, poi Helena e Roxanne vengono a prendermi per l’ora buca.
<< Ora che hai diciotto anni >> inizia Roxanne. << Puoi fare tutto ciò che vuoi, secondo il tuo giudizio >>
<< Veramente è dall’anno scorso che… >> la interrompo.
<< Shh! Non avevo un discorso pronto, quindi accontentati di quello dei diciassette con qualche modifica >>
<< Io direi di lasciar perdere, Roxy >> ride El prima di Appellare una meravigliosa torta con tanto di Candeline Canterine e tutto il resto. La scritta “Buon compleanno Rose” cambia colore ogni due secondi.
<< Oh, ragazze è… >>
<< Meravigliosa? >>
<< Fenomenale? >>
<< È al limone! Io… io sono allergica al limone >> protesto, ma scoppiamo a ridere tutte e tre.
Nell’arco della mezz’ora successiva la torta è stata spazzolata via da Roxanne e Helena (sono riuscita a salvarne una fetta per Scorpius) e ho dovuto ripiegare su uno Zuccotto di Zucca, ma non mi importa.
Da mamma e papà è arrivata una lettera un po’ strana, la calligrafia è tremula e si sono alternati in alcuni punti. Le lettere di auguri degli altri zii sono distaccate e fredde, come se non fossi una loro parente.
Il calore dei miei cugini, invece, è tutta un’altra cosa: nonostante avessi espressamente chiesto di essere lasciata in pace, a ora di pranzo tutti (contando sul fatto che gli insegnanti non ci sono) applaudono il mio ingresso in Sala Grande, capeggiati da Roxanne e Hugo, in piedi al nostro tavolo. Ricevo gufi a destra e a manca, i compagni di squadra continuano a cantare il nostro inno e Louis, Albus e i gemelli Scamandro siedono al nostro tavolo.
Lucy è di fronte a me e ride per una battuta di Louis, quando mi piomba d’avanti un gufo che non vedo da un bel po’. Srotolo la pergamena che è legata alla sua zampa e inizio a leggere.
Rosie, è una lettera difficile, ma rimandare non serve a nulla. Sono appena tornata a casa dal San Mungo e nessuno voleva che ti scrivessi, ma non lo trovo giusto. Stamattina la nonna è caduta dalle scale. L’ha trovata papà stesa a terra, d’avanti alla porta di casa. L’ha portata subito dai Guaritori, ma era caduta da tanto. Non c’è stato niente da fare. Vorrei che lo dicessi agli altri, ma ti prego, ti prego, non dirlo a mia sorella: Lucy non lo deve sapere.
Ti voglio bene, cucciola, verrò al più presto a trovarvi.
Tua Molly

Questa lettera non è distante, non è fredda, ma fa male come un coltello. Leggo e rileggo le parole di Molly (la sua firma è tutta tremante) finché non acquistano un senso.
La nonna non c’è più.
Niente più maglioni a Natale, niente più crostata alla melassa al compleanno di zio Harry, niente coppa Weasley a Natale o d’estate, niente più Tana. Non vivrà abbastanza a lungo per conoscere il suo primo pronipote*.
La nonna non c’è più.
Le lacrime mi rigano le guance prima che possa nasconderle, così mi alzo di scatto e corro fuori.
<< È di mamma >> mento prima di allontanarmi, attenta a non farmi sentire da Helena e Roxanne, che erano presenti quando ho letto la lettera dei miei.
Quando sono sulla soglia vado a sbattere contro qualcuno di molto alto.
<< Rosie, stai bene? >> mi sussurra dolcemente accarezzandomi i capelli.
<< La nonna… >>. Non riesco a finire.
<< Oh, tesoro, mi ha avvertito zia Ginny >> dice Neville stringendomi ancora di più. << Come l’hai saputo? >>
<< M-Molly >>
<< Vuoi che sia io a dirlo agli altri? >> mi chiede ancora.
Mi riaffiora alla mente la prima lettera che ebbi a Hogwarts. Era proprio della nonna, che si diceva orgogliosa di me e della mia casa. La seconda era di mamma e papà, anche loro fieri. Ricordo anche che, in fondo alla pagina, scrissero le tre virtù fondamentali per un vero Grifondoro.
Audacia, fegato, cavalleria.
Al diavolo.
Annuisco a zio Neville, ma gli chiedo di non dire niente a Lucy. Non so come, mi ritrovo nella mia stanza.

La prima cosa a cui penso appena mi sveglio è che ho un forte mal di testa. Mi metto a sedere piano sul letto e quasi lancio un urlo non appena vedo il bicchiere di vetro infranto sulla moquette e varie fiale sparse sulla scrivania. Prometto a me stessa che non farò mai più uso di una Pozione Soporifera.
In Sala Comune mi aspettano Lily, Hugo e Roxanne. Scendiamo tutti e quattro insieme, tenendoci per mano.
Nessun accenno alla dinamica dei fatti, all’ingiustizia dell’accaduto, non cerchiamo di darci una spiegazione. Ci limitiamo a farci forza tra di noi. Al primo piano si uniscono alla nostra catena anche Louis e Al. Violet, Lysander, Lorcan, Scorpius e Helena aspettano un po’ in disparte, poi si uniscono al nostro dolore.
Ma quello che sentiamo ora è niente, niente rispetto all’urlo straziante che proviene dalla Sala Grande.
Il sangue mi si ghiaccia nelle vene mentre Lucy urla contro la prima pagina del Profeta.

Molly Prewett in Weasley, nota per l’uccisione del luogotenente di Lord Voldemort, Bellatrix Lestrange, durante la Battaglia di Hogwarts, è morta a seguito di un incidente domestico.

Lucy l’ha saputo.







*Lobalug, Tebo e Nundu: Creature magiche con classificazione ministeriale, rispettivamente, XXX, XXXX e XXXXX (“Gli Animali Fantastici, dove trovarli”).
*Non vivrà abbastanza a lungo per conoscere il suo primo pronipote: ultimo POV del Capitolo 11.

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Capitolo 21
*** La Giornata Nazionale della Posta ***


Capitolo 21:
La Giornata Nazionale della Posta

 ***(Louis Weasley)
Delle voci in lontananza mi avvertono, prima che lo faccia la campanella, che tutte le lezioni del venerdì sono finite. I miei sospetti vengono confermati dalla fila di ragazzi che dalle serre punta al Castello ridendo a gran voce. Una delle figure si stacca dal gruppo e si avvicina piano all’albero sotto il quale sono seduto. Lascio che Scorpius scivoli contro il tronco affianco a me prima di parlare.
<< Ho un’orribile sensazione per oggi >> gli dico.
Scorpius annuisce e sventola una mano in aria per richiamare qualcuno.
<< Me l’hai già detto >> risponde assente.
<< Lo so, ma ho comunque un brutto presentimento >> ripeto spostando la tracolla per far posto ad Albus, Rose e Helena.
<< Ciao >> esordisce mia cugina sedendosi accanto a Scorpius. Domani sarà un mese che stanno insieme, anche se a saperlo siamo solo in cinque (io, Albus, Lysander, Helena e Roxanne).
<< Ci siamo tutti? >> chiede Scorpius. Albus annuisce. << D’accordo. Uhm… >>
<< Perché siamo qui? >> chiede Helena.
<< Io… Vorrei dirvi una cosa >> inizia Scorpius.
Rose si sistema meglio sull’erba, Albus si sporge leggermente in avanti. Helena inarca semplicemente le sopracciglia. Faccio un cenno a Scorpius, che mi sta guardando, e lui parla.
<< Ho fatto richiesta di entrare in un’Università di filosofia babbana. Mi hanno preso >>.
Le parole ci mettono un po’ a fare presa su tutti. Rose si porta una mano alla bocca, poi lo abbraccia. Albus sgrana gli occhi e si unisce a loro. Helena sorride e mi stringe la mano.
<< Tu non dici niente, Louis? >> mi chiede Albus da sopra la spalla di Rose. Questo è il motivo per cui avevo sconsigliato a Scorpius la mia presenza.
<< Lo sapeva già >> risponde Scorp al posto mio.
Mio cugino aggrotta le sopracciglia. Sta per ribattere, quando una voce ci distrae.
<< SCORPIUS! >> urla una ragazza.
Ci giriamo verso la voce e vediamo tre figure che si avvicinano a noi correndo a perdifiato.
Quando distano un paio di metri da noi le identifico: Michel e Amber Zabini e David Nott.
<< Scorp… >> ansima Amber tirandolo per una manica. << Scorp, che cavolo ci fai qui? Non… Non puoi stare con loro! >>. Sono così indignato che non faccio caso alla moltitudine di persone che si riversa nel parco del castello, simile alle onde che si infrangono sulla scogliera di fronte casa.
<< Loro, Amb, sono amici miei >> ribatte Scorpius stizzito e sorpreso allo stesso tempo.
<< Lo sappiamo, Scorpius, ma non c’è tempo, vieni con noi. Non puoi farti vedere con loro, non adesso >> interviene David dando manforte alla fidanzata.
<< Ma che succede? >> chiede Albus alzandosi con le braccia incrociate all’altezza del petto, chiaro segno di sfida ai suoi compagni di Casa.
<< Oh, andiamo! >> sbotta Michael. << Tuo padre è al Castello e sembra furioso >>.
Rose scatta in piedi seguita a ruota da Helena e me.
<< Dove andate? >> chiede Scorpius, lo sguardo fisso su studenti e professori che si avvicinano a noi capeggiato da una figura vestita completamente di nero. Non ho bisogno che si avvicini di più per capire che si tratta di Draco Malfoy.
<< Non c’è tempo per andare >> sussurra Amber, poi si siede di botto vicino al cugino. << Forza! >> incita tirando giù David per la manica.
Ritorniamo tutti a sedere e Albus inizia un isterico tentativo di conversazione. Fingiamo tutti di ridere, quando Albus sussurra che il signor Malfoy è vicino.
<< Però, non l’avrei mai… Zio? >> chiede Michel fingendosi sorpreso.
Ci giriamo tutti verso il padre di Scorpius e penso che “furioso” è poca cosa rispetto a quello che lascia trasparire l’espressione sul suo volto.
È livido di rabbia, gli occhi sgranati e i denti serrati tra di loro.
<< Buongiorno Michel. Amber >> saluta con una voce sottile e fredda come la lama di un coltello. << Vedo che godi di ottima compagnia, Scorpius >> continua ironico.
<< Ottima >> ribatte Scorpius serio. Rose gli dà una gomitata, cosa che non passa inosservata agli occhi del signor Malfoy.
<< Una dei Weasley, suppongo >> dice senza interesse.
<< Due >> ribatte ancora Scorpius indicandomi.
Il signor Malfoy mi fissa, poi lascia scivolare lo sguardo su Albus e David.
<< E tu sei…? >> chiede soffermandosi si Helena.
<< Helena Summers >> risponde El guardandolo negli occhi. << Nata Babbana >> aggiunge quando il padre di Scorpius aggrotta la fronte. Un lampo di comprensione gli balena sul viso, poi torna a rivolgesi al figlio.
<< Credo che i tuoi amichetti sappiano della tua… propensione accademica filobabbana >> riprende il signor Malfoy più tagliente di prima. << E credo che interessi loro sapere che il Ministero ha accettato la tua richiesta  per il corso di Magisprudenza >>
<< Io non frequenterò quel corso >> afferma Scorpius alzandosi in piedi per fronteggiare il padre.

***(Scorpius Malfoy)
<< Tutti gli studenti sono pregati di ritornare nelle loro Sale Comuni. Immediatamente >> tuona la preside con la bacchetta puntata alla gola. Sott’occhio vedo Helena dare un bacio sulla guancia a Louis per poi allontanarsi insieme a Roxanne, David, Mike e Amber.
Rose, Albus e Louis, invece, mi affiancano.
<< Ripetilo >> sibila mio padre mentre la McGranitt ci viene incontro insieme al professor Paciock.
<< Signor Malfoy, ora basta! >> interviene la preside.
<< Io non frequenterò quel corso >> ripeto a voce più alta.
<< Draco, vorrei parlarti >> dice pacato il professor Paciock.
<< Taci, Paciock >> ribatte mio padre. La McGranitt è furente, ma qualcuno la anticipa.
<< Come si permette? >> sbotta Rose indignata.
<< Rosie… >> tenta Al.
<< Chi ti credi di essere, ragazzina? >> urla mio padre facendo un passo verso di noi.
<< Non prendertela con lei! >> urlo di rimando.
<< Sono Rose Weasley e lei non ha il diritto di parlare così a un insegnante >>
<< Weasley! >> tuona la preside. << Dieci punti in meno al Grifondoro >>.
Rose continua a protestare, Albus e Louis cercano di calmarla, il professor Paciock urla contro mio padre, che minaccia di cacciarmi di casa, e la preside continua a togliere punti. Lysander e Sarah, i Caposcuola non impegnati in questa discussione, si danno da fare per far tornare gli studenti tra le mura del castello.
<< ADESSO BASTA! >> urlo a pieni polmoni. << Papà io non voglio entrare al Ministero: non mi interessa la Magisprudenza e so che sono anni che mi presenti membri più importanti del Ministero e so cosa significherebbe per te e la mamma, ma condurrei una vita che non sentirei mai mia davvero. Mi hanno accettato all’università babbana ed è quella che ho intenzione di frequentare. Andiamo, Rosie >>.
Afferro la mano della mia ragazza e siamo a pochi passi da mio padre quando lo sento chiedere cosa vuol dire “andiamo, Rosie”.
Albus sgrana gli occhi allarmato, Rose scuote la testa, Louis annuisce.
<< Vuol dire che stiamo insieme >> dico guardando mio padre negli occhi.
<< COSA? DI NUOVO? >>.
Ringrazio la linguaccia di Sarah Gorey mentre mi allontano da solo da mio padre che si accascia al suolo.

***(Helena Summers)
<< Louis, hai mai pensato di dichiararti Veggente e metterti a fare Profezie? >> chiede Scorpius sorridendo.
Sono passate circa due ore da quando Lysander, sotto stretta sorveglianza di madama Robins, ha fatto riprendere dallo svenimento il padre di Scorpius. La McGranitt ha vietato a Rose le prossime tre visite a Hogsmeade, ma è innegabilmente soddisfatta per la sconfitta del signor Malfoy. Abbiamo avuto il permesso di uscire di nuovo nel parco e questo pomeriggio di fine aprile trascorre lento tra una battuta e l’altra. Spesso  Louis urla ai nostri compagni di scuola di girare al largo quando si fermano a guardare Rose e Scorpius  abbracciati sotto il nostro albero. Inutile dire che finiamo col ridere tutti e tre mentre Louis si finge indignato e offeso. È proprio durante uno di questi momenti (che si ripetono con regolarità circa ogni sette minuti) che un gufo si avvicina a noi. È grosso e ha l’aria ufficiale. Deve pensarlo anche Rose, perché lo indica dicendo che è del Ministero. Louis sembra dello stesso avviso, ma Scorpius scuote la testa e tende il braccio destro, sul quale il gufo atterra elegantemente. Scioglie con calma il nodo che lega la lettera alla zampa dell’animale, poi apre la busta. Un frullo d’ali e uno schiocco ci avvertono che il gufo è sparito così come è comparso, ma i nostri occhi sono fissi su Scorpius. Appare appena un po’ più pallido del solito, ma emette un mezzo sbuffo irriverente quando ci porge la lettera per farcela leggere. Sia Louis che Rose esitano, così sono io ad afferrare la lettera e a leggerla.
Il tono del signor Malfoy è deluso, l’amarezza e il risentimento sono evidenti. Leggo episodi e aneddoti senza capirli, appartengono a un mondo che è solo di Scorpius e di suo padre. Ogni tanto viene nominata anche la signora Malfoy. L’indignazione di Rose sale alle stelle quando leggo l’ultimatum del signor Malfoy: entrare a Magisprudenza o essere sbattuto fuori casa.
<< Non può farlo, sei suo figlio! >> protesta la mia amica.
<< Tecnicamente può, Scorpius è maggiorenne >> rispondo pensando ai miei libri di Diritto.
<< Be’, e cosa dovrebbe fare allora? Vivere “sotto i ponti con i Babbani” come gli consiglia il padre? >> mi aggredisce Rose.
<< Ehi, la legge non l’ho di certo scritta io! >> protesto.
<< Viene a villa Conchiglia >> si intromette Louis. Ci giriamo verso di lui, ma i suoi occhi sono puntati in quelli di Scorpius. Sta per ribattere, è evidente, ma qualcosa lo interrompe.

***(Rose Weasley)
Un fruscio d’ali. Un altro fruscio d’ali. Poi altri tre. E altri due.
<< Cos’è, la Giornata Nazionale della Posta? >> chiede Louis mentre un gufo gli atterra davanti.
<< Non sono di Hogwarts? >> chiede Helena perplessa indicando il piccolo stemma della scuola che i gufi portano al collo.
<< Questo grigio sì, ma gli altri due… Solo io ho avuto più di una lettera? >> domando guardando i miei amici.
<< No, io ne ho due >> risponde Scorpius. << Ma una è per Al. Chissà perché l’hanno mandata a me >>.
La risposta appare subito alle nostre spalle: mio cugino ci raggiunge a passo di marcia e si siede tra Scorpius e Louis.
<< Perché non mi hai detto che eravate qui? >> chiede Al a nessuno in particolare.
 << È arrivata questa >> mi intrometto strappando la lettera da mano di Scorpius e porgendola a mio cugino.
Con un colpo secco io e Helena apriamo la lettera di Owell, Albus quella della Byrer e Louis quella di Vitious.
Contengono il calendario delle prove d’esame e le date delle sessioni individuali.
Sto per chiedere perché, dopo aver posato le lettere nelle tasche della gonna e dei pantaloni, mi stiano guardando tutti e quattro come in attesa di qualcosa, poi mi ricordo che ho altre due lettere da aprire.
Prendo la prima, che è di Molly ed è indirizzata a me e mio fratello. Leggo ad alta voce le poche righe che mi dedica, poi la metto da parte per far leggere a Hugo la parte che riguarda lui e Lucy.

La nonna è morta da quasi un mese e, nonostante le fossimo tutti molto legati, quelli di noi per cui la nonna stravedeva erano Victorie, la sua prima nipote, James, il primo nipote maschio, e Lucy, la più piccola.
Se noi siamo distrutti non oso immaginare quanto lo siano loro tre, che ricambiavano l’affetto della nonna più di chiunque altro tra noi nipoti. Non so come se la stiano passando Vic e James, ma so per certo che per Lucy è qualcosa di insopportabile: lei è la più piccola di tutti noi, che abbiamo più o meno la stessa età, quindi è inevitabile che spesso si sentisse esclusa da qualche situazione… Ma la nonna non gliel’ha mai fatto pesare, anzi, con Lucy tornava sempre bambina.
L’unica persona che ora riesce ad avvicinarsi a Lucy è mio fratello, ed è per questo che ora Molly gli scrive spesso, per chiedergli della sorella o per riferirle qualcosa, dato che so che non apre nessuna delle lettere che le arrivano da casa.

Riemergo dai miei pensieri quando, senza nemmeno leggere il mittente, apro l’ultima busta.
La calligrafia disordinata di mio padre mi informa che sarà tra gli Auror guardiani ai M.A.G.O. e che quindi controllerà lo svolgimento degli esami. Non mi sembra l’abbia mai fatto prima.
La mamma ha avuto un nuovo aumento e zio George ha lanciato un nuovo prodotto che ha dovuto sequestrare subito. Mi lascio sfuggire un sorriso pensando allo zio che prega in ginocchio mia madre.
La lettera si conclude con un abbraccio da parte di entrambi e la promessa di spezzare le gambe a Scorpius alla babbana qualora mi facesse soffrire.

***(Albus Potter)
Quando Rose legge l’ultima parte della lettera, ridere è inevitabile. L’unico a rimanere serio è Scorpius, mentre Rose lo consola dicendo che lo zio Ron non farebbe mai una cosa del genere finché c’è zia Hermione a impedirlo. Questo sembra rincuorarlo un po’.
<< Credi che gliel’abbia detto mio padre? >> chiede Scorpius.
<< È possibile >> conferma Rose. << Comunque tra poco più di un mese saremo a casa… Come pensi di sistemarti? Una camera al Paiolo o… >>
<< Scorpius viene da me, c’è la camera di Vic libera >> la interrompe Louis.
Credo di essermi perso qualcosa.
<< Cosa vogliono dire “sistemarti”, “camera al Paiolo” e “camera di Vic”? >> chiedo.
Louis sembra preoccupato, Helena guarda altrove, Rose si morde l’interno della guancia.
<< Qui c’è scritto che devo convocare il nostro elfo, ha lui tutta la roba che ho lasciato alla Villa >> dice Scorpius leggendo una lettera.
<< Non mi ignorare! >> insisto.
Scorpius continua a fissare la lettera.
<< Mi hanno cacciato di casa >> risponde, poi fa il nome del suo elfo domestico.
<< Padroncino Malfoy, cattivo padroncino Malfoy! Fa piangere la padrona e urlare il padrone, Crelly non servirà più padroncino Malfoy se non ora >> dice l’elfo tutto d’un fiato, poi borbotta: << Oooh, Crelly vuole bene a padroncino Malfoy, povero padroncino e povero Crelly, Crelly non vuole insultare, ma deve. Povero Crelly, povero padroncino Malfoy >>.
Non riesco ancora a capire bene cosa succede, quindi osservo con distacco i due bauli con le iniziali di Scorpius che giacciono sul prato. Louis scrive una frettolosa lettera che consegna a Crelly, poi l’elfo scompare con l’ordine di ritornare da Scorpius.
<< Potrei ospitarti anche io, lo sai >> sputo fuori. Sono invidioso. Invidioso dell’amicizia tra mio cugino e il mio migliore amico. Louis me lo sta portando via e so che non è colpa sua, ma solo mia, perché me lo sono lasciato scivolare dalle mani. Ero troppo concentrato su Chris e ora ho perso entrambi. << Sono il tuo migliore amico >> insisto.
<< Lo siete entrambi >> chiarisce Scorpius. << E poi si tratta di rimanere fino a settembre, poi prenderò una camera vicino all’Università >>. Non mi importa se è per quattro mesi o un’ora, io rivoglio il mio amico.
<< Molto bene >> dico alzandomi da terra. Sappiamo tutti e cinque che, se Scorpius mi lascia andare ora, le cose potrebbero non essere più le stesse. Me ne vado senza essere fermato, poi qualcuno alle mie spalle scoppia a piangere.
Spero con tutto me stesso che si tratti di Scorpius, ma la mia testa mi ricorda che Scorpius non piange mai di fronte agli altri, a stento lo fece d’avanti a me, al suo primo anno, quando seppe che sua nonna era morta. Mi giro nella sua direzione e subito me ne pento. Rose sorride commossa, Helena e Louis si abbracciano. Nessuno nota la mia uscita di scena. Il protagonista di questo soleggiato pomeriggio di fine aprile è lui: Crelly urla e piange mentre abbraccia Scorpius come se volesse stritolarlo. Nel pugno chiuso stringe una cravatta verde-argento.



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Capitolo 22
*** L’ultima coppa, l’ultimo esame, l’ultima traversata ***


Capitolo 22:
L’ultima coppa, l’ultimo esame, l’ultima traversata

***(Scorpius Malfoy)
Un bacio a Rose, una stretta di mano a Lorcan, Violet e Justin, una pacca sulla spalla e un “in bocca al drago” a Louis, il cambio in spogliatoio e il discorso alla squadra: questo è il mio pre-partita.
<< Come ben sapete, questa è la nostra ultima partita >> inizio guardando negli occhi Amber. Non so perché, mi sento tranquillo a pronunciare il mio discorso guardando solo lei.  << Per me, Mike e Al sarà l’ultima volta che giocheremo da Serpeverde. Vi chiedo di dare il massimo, stamattina, per concludere al meglio questi anni insieme. E soprattutto, facciamolo per David >> termino voltandomi verso Sky Creeper. Creeper annuisce e mi concentro sui consigli individuali.
<< Mike, voglio che tu sorvegli gli anelli; Amb, a te la difesa dei Cacciatori. Liam, Matt, voglio vedervi come in allenamento: voglio il terzo posto, non l’ultimo, d’accordo? Cerchiamo di salvare il salvabile. Albus… Non farti distrarre >>.
I miei compagni annuiscono, poi vanno a prendere mazze, guantoni e caschi. Inforchiamo le scope.
<< Potevi essere più delicato >> mi rimprovera glaciale Al, affiancandomi.
<< Non distogliere la tua attenzione dal Boccino, voglio una partita breve e dal risultato positivo >> ribadisco allacciandomi il casco.
<< Sei gentile a fare frecciatine su me e Christina prima di una partita a Quidditch >>
<< Stiamo per uscire, vai al tuo posto >> sospiro. Conti fino a dieci per evitare di spaccargli il naso e mi aggiusto sulla scopa. La voce di Helena esplode in tutto il campo per dare il benvenuto agli spettatori della…
<< Penultima partita di Quidditch della stagione che vedrà i Corvonero di Scamandro e i Serpeverde di Malfoy contendersi il quarto e il terzo posto in classifica. Fa il suo ingresso in campo Christina Harris, Portiere del Corvonero, seguita dai Battitori -Elisa Jones e Louis Weasley- e dai Cacciatori, Lorcan Scamandro, Violet Roll e Justin Karey. Chiude la formazione il Cercatore Paul Hill. Giro di campo per loro. Sky Creeper è il primo Serpeverde a entrare in campo, in qualità di Portiere al posto dell’infortunato David Nott, che ha consegnato la spilla da Capitano a Scorpius Malfoy. A Creeper seguono i Battitori Amber e Michael Zabini, poi i Cacciatori Malfoy, Liam Cutter e Matthew Stainer. In coda, il Cercatore Albus Potter. Giro di campo anche per i Serpeverde. Scamandro e Malfoy si stringono le mani mentre i loro compagni prendono posto. I capitani li raggiungono e il professor Paciock, arbitro della partita, libera Bolidi e Boccino d’oro. La Pluffa viene lanciata in aria. Che la lotta per gli ultimi due posti abbia inizio >>.
Per i primi trenta secondi mi tengo fuori dal gioco per controllare che tutti coprano le zone assegnate: Mike copre Creeper agli anelli e ha già deviato un tiro con il suo Bolide. Amber vola in cerchio sopra Liam, che in questo momento si dirige verso gli anelli difesi da Christina. Liam passa a Matthew che rilancia lungo indietro. Afferro la Pluffa al volo e mi avvicino alle porte non prima di aver visto Albus fare infiniti giri su e giù per il campo. Un Bolide mi sfiora la testa e mi giro verso Louis, che finge di lamentarsi per la mancata occasione. Scuoto la testa divertito e riprendo a volare verso gli anelli. Questa volta è il Bolide della Jones a raggiungermi, ma Amber lo intercetta e lo spedisce addosso a Lorcan, che mi viene incontro. Ne approfitto per passare la Pluffa a Liam. Quando tira, non ho il coraggio di guardare.
<< Cutter segna! Dieci a zero per il Serpeverde! >>

***(Louis Weasley)
<< Duecentotrenta a centocinquanta! Corvonero vince e conquista il terzo posto in classifica! >>.
Ci sono molti tipi diversi di sguardi: trasognato, come quello di Paul che stringe il Boccino d’Oro; incredulo, come quello di Helena, che lascia il podio del cronista per riversarsi in campo insieme ai miei compagni di casa; rassegnato, come quello di Scorpius mentre mi da una pacca sulla spalla. Quello di Albus è rabbioso; quello di Lorcan, Christina e gli altri è felice. Helena mi travolge e mi allontano con lei per festeggiare. Non ci tratteniamo molto, però, perché c’è l’altra partita da commentare…

E infatti siamo in ritardo.
Helena corre su per le scale della torretta del commentatore mentre io mi catapulto sulla gradinata ovest, dove mi aspettano Scorpius, Albus e Lysander.
<< Hai cambiato Casa? >> mi chiede Lysander sghignazzando.
<< Cosa? >>
<< La cravatta… >>
<< Dannazione… >>.
Sollevo lo sguardo dal pezzo di stoffa rosso-oro che mi pende dal collo e lo punto sui miei amici. Lysander si lascia completamente sopraffare dalle risate e anche Scorpius sta perdendo ogni ritegno. Persino Albus sorride.
<< Puoi sempre confidare nel fatto che non se ne accorgano gli insegnanti >> dice Scorpius.
<< Oh, non credo sia possibile a questo punto >> interviene Albus continuando a sorridere.
Giriamo di scatto la testa verso il podio del cronista giusto in tempo per vedere la McGranitt che trasfigura la mia cravatta Corvonero al collo di Helena in una con i colori del Grifondoro. La preside sembra furibonda, mentre Helena, quando inizia a parlare, ha un tono imbarazzato e sommesso.
<< Benvenuti all’ultima partita di Quidditch di questo anno scolastico. La precedente sfida ha visto classificarsi la squadra di Serpeverde al quarto posto, con quattrocentoventitre punti. Al terzo posto abbiamo Corvonero, con quattrocentosettantadue punti. Alla pari è il punteggio di Tassorosso e Grifondoro, con cinquecentosette punti. La partita di oggi determinerà i primi due posti della classifica. Fanno ora il loro ingresso in campo i Tassorosso, capitanati dal portiere Carl Jackson. Seguono i Battitori Madison York e Jonathan Call; e i Cacciatori Mark Miller, Allison McMillan e Samantha Shell. Chiude la formazione il Cercatore Adam Bern. Giro di campo per i Tassorosso >>. Un’ovazione esplode dalla curva nord dello stadio e, la più forte, da quella sud: Lily urla e si dimena con uno striscione animato e lo agita in direzione di Jackson. Albus borbotta qualcosa di molto simile a “uccidere”, ma non ci faccio molto caso. Scorpius sussulta e mi concentro di nuovo sulle parole di Helena, che annuncia…
<< L’ingresso in campo dei Grifondoro. In porta Rose Weasley, alla battuta Roxanne e Hugo Weasley. Seguono i Cacciatori Alice Thomas, Morgan Shell e Simon Gordon. Chiude la formazione il Cercatore Kevin Garrison. Giro di campo anche per loro. I Capitani, Jackson e Gordon, si stringono la mano mentre la professoressa Byrer libera i Bolidi e il Boccino d’Oro. La Pluffa viene lanciata in aria e la partita inizia con il possesso dei Grifondoro! >>.

***(Rose Weasley)
Sole! Tanto, troppo sole! E io non vedo niente, nemmeno la Pluffa che mi passa sotto il braccio teso in avanti. Ma siamo in testa, possiamo recuperare. Mogan si impossessa della Pluffa e lo vedo volare in avanti come non l’ho mai visto fare, poi inizia una specie di balletto in aria… Cosa sta facendo? Gira e rigira intorno a un giocatore dalla divisa gialla. Continuo a chiedermi cosa faccia finché non leggo il cognome dietro la divisa dell’avversario: Shell. È sua sorella Samantha. I due iniziano uno strano…
<< …Testa a testa. Samantha non perde di vista suo fratello, è determinato a non farlo entrare in aria di tiro e… Ci riesce! Samantha Shell in possesso Pluffa, tenta un Woollongong Shimmy* decisamente ben riuscito ed è sola d’avanti gli anelli difesi da Rose Weasley >>.
Cosa? Metto meglio a fuoco e mi ritrovo la Pluffa scagliata sulla destra a gran velocità. Tento il tutto e per tutto e mi lancio. Ottima idea. Urlo un “complimenti, Shell” in direzione della bionda Tassorosso mentre rilancio la Pluffa. Simon la afferra e mi fa l’occhiolino prima di volare verso le porte di Jackson.
Mi concedo un attimo di distrazione per guardare verso le tribune: Scorpius urla “FORZA FORZA GRIFONDORO” con tutta l’anima. Se lo vedesse suo padre in questo momento… Ed è proprio quello che accade. Draco Malfoy siede in tribuna con Helena, la preside e tutti i professori. Mi concentro di nuovo sul gioco quando sento che Jackson ha parato il tiro di Alice. Ora è Allison McMillan a venire verso di me con la Pluffa, ma Hugo la ferma con un Bolide. Gli batto il cinque e prego che il Boccino venga preso subito: il sole è davvero troppo forte.
Pochi minuti e Merlino esaudisce le mie preghiere.
<< Adam Bern afferra il Boccino d’Oro dopo un testa a testa con Kevin Garrison. Tassorosso vince la partita ed è al primo posto in classifica con cinquecentosettantotto punti. Grifondoro guadagna il secondo posto con cinquecentoquarantacinque punti >>.
Scuoto le spalle e scivolo lungo il palo centrale della porta. Arrivata a terra mi siedo lì e poggio la schiena contro il palo. La mia scopa giace a terra insieme ai guantoni e al casco. Roxanne e Simon mi raggiungono.
<< Mi spiace >> dico a Simon. Lui scuote la testa.
<< Dite addio al campo? >> chiede Madison York avvicinandosi piano, la mazza da Battitore stretta al petto. << Posso unirmi a voi? >>. Ha l’aria triste. Le facciamo spazio, poi scoppia a piangere senza ritegno. << Vorrei non dovermene andare >> dice tra le lacrime.
<< Almeno avete vinto >> osserva Roxy.
<< È la stessa cosa >> risponde offesa la York.
<< Possiamo semplicemente dire addio al Quidditch? >> chiede Simon interrompendo un nascente battibecco. Smetto di ascoltare e mi limito a dire addio al campo che mi ha vista con la pioggia e con il sole (come oggi), trionfante e sconfitta. Resto qui altri cinque minuti, poi vado negli spogliatoi a cambiarmi. Helena mi raggiunge e mi dice che tutti i giocatori del settimo sono convocati di nuovo qui domenica prossima, il giorno prima dell’inizio dei M.A.G.O.. La ringrazio, ma non ci do molto peso. Mi preparo, invece, ad affrontare la mia ultima settimana da studentessa della Scuola di Magia e Stragoneria di Hogwarts.
*
Helena e tutti i giocatori del settimo anno di tutte le Case sono seduti sull’erba come me. La McGranitt, il padre di Scorpius e un uomo che non ho mai visto avanzano verso di noi.
Una mano stringe la mia e mi ritrovo Scorpius seduto vicino. Ricambio la stretta e mi concentro sulle parole che pronuncia lo sconosciuto.
<< Per prima cosa vorrei fare i miei complimenti a tutte le squadre, anche se un riconoscimento particolare va dato ai Tassorosso >> inizia. << In secondo luogo, mi presento: sono Thomas Cobber e sono a capo del Dipartimento per i Giochi e gli Sport Magici. Ora leggerò alcuni nomi: quelli che risultano in elenco sono pregati di rimanere seduti, gli altri di andar via. Bene: Bern Adam, Call Jonathan, Gordon Simon, Jones Elisa, Malfoy Scorpius, Weasley Rose, York Madison, Zabini Michael. Infine la signorina Summers Helena >>. Albus si allontana insieme a Lorcan, Louis e gli altri che non sono nella lista del signor Cobber. Sono preoccupata. Ma non dovrei: il signor Cobber rilegge i nomi da capo, insieme al ruolo che ricopriamo e a quello di… No. I nomi si susseguono e io sgrano gli occhi sempre di più. Arriva quello di Scorpius, poi il mio. “Weasley Rose, Portiere” dice il signor Cobber. Alzo la mano come hanno fatto tutti quelli che mi hanno preceduto. Lui mi individua, borbotta due parole e poi va avanti con gli altri. Va avanti come se non mi avesse appena rivoluzionato la vita, come se non avesse appena rovinato tutti i miei piani futuri. Come se i Ballycastle Bats non mi avessero appena offerto un contratto.

***(Helena Summers)
Riserva nel Tutshill Tornados. Continuo a leggere la pergamena che Simon mi ha porto con un sorriso, ma qualcosa mi distrae.
<< Quanto l’ha pagata? >> chiede Scorpius disgustato. Il signor Cobber sembra in difficoltà.
<< Non capisco a cosa si stia riferendo >>. E invece lo capisce bene, si vede.
<< Scorpius… >> azzarda Rose.
<< Scorpius niente. Io non voglio giocare a Quidditch, nemmeno con i Falcons >>. I Falcons?! Un mormorio si diffonde tra i presenti. Nessuno deve aver avuto un contratto importante come quello di Scorpius. E mi è chiaro il perché.
<< Io studierò con i Babbani. BAB-BA-NI >> scandisce Scorpius, poi si alza e se ne va. Rose lo segue. Vorrei farlo anche io, ma il signor Cobber congeda tutti tranne me.
<< C’è bisogno di qualcuno che commenti la serie C regionale. I commentatori usciti da Hogwarts gli anni scorsi sono troppo impegnati con i corsi al Ministero e simili. Può rispondermi entro e non oltre la fine del mese >> mi dice tendendomi una pergamena. Ringrazio e corro via, sulla scia di Scorpius e Rose.

Continuo a correre ma non trovo nessuno. Il signor Cobber spunta ovunque, dicendo di non essere stato corrotto dal denaro di Malfoy e che c’è una partita da commentare. I giocatori salgono su dei tappeti volanti e io mi lamento dicendo che non voglio commentare le partite del campionato orientale. Un Impedimenta mi tiene ferma dove sono e commento una partita dopo l’altra. Ogni tanto vengo interrotta dalla Byrer e da Owell che mi chiedono antidoti e controfatture. Mi sveglio un’ora prima del dovuto, ma non mi importa. Scuoto anche Roxanne, che si lamenta dicendomi che le metto ansia, e mi incammino verso la stanza di Rose. Apro piano la porta e la vedo immersa in un ripasso di Aritmanzia.
<< Rose, hai almeno dormito? >> le chiedo avvicinandomi.
<< Io? Oh, certo… >> mente.
<< ROSE! Non puoi affrontare gli esami con una notte in bianco alle spalle. Devi ottenere il massimo dei voti se vuoi accedere ai corsi preparatori per l’insegnamento. E se non vuoi dare a tuo padre un motivo in più per pensare che Scorpius ti “distragga” o roba simile >>. Mi accorgo che non mi sta seguendo, così le tolgo il libro di mano e le intimo di vestirsi. Vado a fare lo stesso.
A colazione sembra che sia morto qualcuno: la Sala Grande è silenziosa e gli unici studenti presenti siamo noi dell’ultimo anno. Rose fissa il suo solito succo di zucca; Roxanne blatera a non finire di tutto quello che le passa per la testa, dagli ingredienti per la Pozione Polisucco al fatto che ha una calza bucata; Simon, Mark e Morgan sono gli unici tranquilli al nostro tavolo. Beati loro. Agli altri tavoli la situazione non è differente, ma non ho moto tempo per soffermarmici. La McGranitt, affiancata da due Auror (uno dei quali è il padre di Rose), chiama ognuno di noi per farci uscire dalla Sala. Quando siamo tutti fuori, le porte della Sala si chiudono per riaprirsi quasi subito. La McGranitt fa di nuovo i nostri nomi e gli Auror ci scortano dentro uno per uno. I miei M.A.G.O. hanno inizio.

***(Albus Potter)
Questa è senza dubbio la settimana più intensa di tutta la mia vita.
Non credo di aver mai avuto tanta paura, nemmeno quando James e Roxanne (rispettivamente a tredici e dodici anni) si misero d’accordo per utilizzarmi come cavia per un incantesimo di Trasfigurazione avanzata. Inutile dire che passai tre settimane in Infermeria con Rose e Scorpius che litigavano anche al mio capezzale.
Per fortuna, tra sveglie all’alba per il ripasso teorico delle materie, esami, pranzi, ripassi pratici e ancora esami, il tempo passa in fretta. Storia della Magia, Divinazione, Cura delle Creature Magiche sono andate. Due giorni e sarò libero. Due giorni e i miei libri passeranno a Lily, due giorni e dovrò preoccuparmi solo di non addormentarmi sul prato, perché Vesper, il custode, odia chi perde tempo nel parco. Forse perché lui non può farlo, chissà.
Scorpius passa insieme a Louis vicino alla finestra sulla quale sono appollaiato. È dal giorno della partita che non parliamo, escludendo l’ “in bocca al drago” che ci siamo scambiati il primo giorno di esami. Vedo le loro teste sparire tra la fiumana di studenti che si riversa per i corridoi, poi mi incammino verso la Sala Grande: come dice zio Ron, devo avere ben chiare le mie priorità. Che, in questo momento, sono i miei penultimi esami.
Trasfigurazione e Incantesimi. Le prime dieci domande di Trasfigurazione sono semplici, le altre mi creano qualche difficoltà. Con Incantesimi fila tutto liscio.
Lo stesso non si può dire per gli orali del pomeriggio. Mi chiamano, come gli altri giorni, insieme a Jason Puncher, Wendy Rogers e Krista Roll, la cugina di Violet. Mi accomodo di fronte a uno dei quattro esaminatori e inizio a rispondere alle domande, a Trasfigurare banchi e me stesso. Mi hanno appena chiesto di eseguire un incantesimo Scudo, quando Wendy scoppia in lacrime. Ci vuole un po’ per calmarla e farle capire che non ha combinato niente di grave Schiantando l’esaminatore su sua richiesta, poi l’esame prosegue.
<< Bene, Potter. Forse non sai che ho avuto in esame tuo fratello l’anno scorso e tua madre prima ancora di voi due. Tua madre aveva un ottimo potenziale e tuo fratello una capacità di attenzione paria a quella di un Vermicolo. Ma tu hai qualcosa di diverso… Cosa vuoi fare dopo il diploma? >>.

***(Rose Weasley)
<< Voglio diventare docente di Pozioni >>
<< Sei molto sicura, signorina Weasley >> dice stupita la mia esaminatrice. So che papà è a pochi passi da noi e voglio che senta bene tutto quello che dico.
<< Sono sicura che mio padre e mio zio vorrebbero che qualcun altro oltre mia cugina Molly* seguisse le loro orme, ma so che insegnare è quello che mi interessa. Anche se… >>
Questa donna non avrà più di quarant’anni, è la mia esaminatrice di Pozioni ed Erbologia ai M.A.G.O. e non ho idea del perché stia confidando a lei i miei dubbi riguardo al futuro.
<< Anche se? >> incalza lei. Mio padre si ferma a qualche passo da noi.
<< Ho un provino per una squadra di Quidditch. E mi piacerebbe davvero poter giocare a livello agonistico, ma prima o poi dovrei ritirarmi o potrei farmi male, e non avrei nessun… piano di riserva >>.
Sospiro, poi mi rendo conto che queste cose non dovrebbero minimamente far parte del mio esame.
<< Mi scusi... Suppongo che il mio colloquio sia finito >>. L’esaminatrice mi stringe la mano e mi augura di fare una buona scelta.
Mi incammino fuori della Sala Grande, ma vengo raggiunta da mio padre.
<< Sei stata bravissima >> mormora << ma questo già lo sai. Ora ascoltami bene: voglio che tu faccia quel provino. Voglio che ti alleni con i Ballycastle Bats –certo che lo so, sono al Ministero, no?. Potresti seguire i corsi al Ministero  prima degli allenamenti, ma se non dovessi farcela hai tutto il tempo per recuperare in futuro. A quarant’anni puoi diventare insegnante, ma i Ballycastle non ti prenderebbero più. Non negarti la possibilità di seguire entrambe le tue passioni >>.

Ci sono tutti. Ma tutti davvero. Zio Neville mi abbraccia e dice di essere orgoglioso di me, il professor Owell mi fa i suoi complimenti e tesse le mie lodi d’avanti a un Vitious  in lacrime. Il vociare degli insegnanti e degli studenti che stanno per lasciare Hogwarts sovrasta le parole di congedo della McGranitt. È assurdo pensare che ieri sera eravamo riuniti qui per festeggiare i Corvonero e i Tassorosso (per la Coppa delle Case e quella del Quidditch), mentre ora…
Mi sento tirare per il braccio e mi trovo faccia a faccia con la Byrer.
<< Il mio ufficio e le mie classi sono sempre aperte per te. Mi aspetto di vederti spesso, Rose >> mi dice, poi si allontana per salutare quelli che ormai sono i suoi ex Serpeverde.
Un’ora dopo arranchiamo per il prato dietro la figura alta di Vesper. Il sole che ci investe in pieno in un giorno tanto triste conferisce un’aria ancora più strana a questa giornata.
<< Salite sulle barche >> urla Vesper a pieni polmoni una volta arrivati alla vecchia rimessa.
Come se ci fossimo messi d’accordo, io, Albus, Scorpius e Mike ci dirigiamo verso la stessa barca. Roxanne, Louis, Carl Jackson e Christina salgono su quella accanto alla nostra; seguono Lorcan, Lysander, Madison York e Simon. Prendiamo tutti posto esattamente come la sera del nostro arrivo qui, sette anni fa. Vesper sembra soddisfatto. Batte le mani tre volte e si lascia scappare un saluto e una piccola lacrima. Le barche iniziano a muoversi e, mentre fisso il Castello che si allontana sempre di più, penso che mi mancherà persino l’antipatico e borioso custode.



*Woollongong Shimmy: movimento a zigzag ad alta velocità allo scopo di seminare i Cacciatori avversari (“Il Quidditch attraverso i secoli”)
*Molly Weasley un’Auror? Esatto. Insomma, perché questa povera ragazza finisce sempre con l’essere la fotocopia del padre?




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Capitolo 23
*** Amore nascosto ***


Capitolo 23:
Amore nascosto

Minuscola premessa: non ho la minima idea di come funzioni, nel mondo magico, quello che per noi è il sistema universitario, quindi non me ne vogliate se ho inventato di sana pianta ^.^

***(Rose Weasley)
Travolgo un paio di studenti mentre corro per raggiungere il cortile interno, il borsone nero e rosso che mi urta il fianco. Mi ero ripromessa di arrivare in orario, ma mi rendo conto solo ora di essere in anticipo.
Mi lascio cadere su una panca di pietra e aspetto.
<< Mi chiamo Claire. Sei del primo anno? >>.
Una ragazza dai capelli neri si siede accanto a me con un libro enorme in mano.
<< Rose. Sto… sto aspettando una persona >>
<< Anche io aspetto una persona e… Wow, sembra ufficiale! Cos’è “BB”? >> chiede indicando il mio borsone.
<< La mia… squadra di calcio >>
<< Sul serio? Io sono nelle regionali di tennis! >>

Un quarto d’ora dopo, Claire, che non ha fatto altro che chiacchierare ininterrottamente di tutto, sobbalza.
<< È lui! >> bisbiglia indicando qualcuno tra gli studenti che escono dalle aule.
Annuisco distrattamente mentre vedo Scorpius.
<< Non è fantastico? È al primo anno, viene da non so dove. Anche se credo sia… insomma, non credo gli piacciano le ragazze. Spesso lo viene a prendere un tipo davvero, davvero carino e se ne vanno non so dove. Oh! V-viene qui! >>.
Mi concentro meglio su Claire, che sembra rischiare l’infarto. Seguo il suo sguardo e vedo Scorpius. Trattengo a stento le risate e mi alzo per andare incontro al mio ragazzo.
<< T-tu lo conosci? >> sussurra Claire alzandosi insieme a me.
<< Più o meno… >>. Il sorriso mi si congela appena vedo la fronte corrugata si Scorpius.
<< Merlino, che fai qui, Rose? >> mi chiede.
<< I-io… Credevo ti facesse piacere… >>
<< Certo che mi fa piacere, ma hai la tua prima partita da Portiere ufficiale. Vuoi arrivare in ritardo? >>
<< Non sapevo giocassi in porta >> interviene Claire ammiccando in direzione di Scorpius.
Lui la guarda con un sopracciglio inarcato e l’aria scettica e si affretta a mettermi un braccio attorno alle spalle.
<< Sì, la mia Rosie è un portiere eccezionale >>.
Claire arrossisce e si allontana borbottando parole sconnesse.
<< “La tua Rosie” ha un biglietto per la partita di oggi >> gli dico spingendogli un piccolo rettangolo viola contro il petto. Mi allontano arrabbiata dal cortile dell’università ed entro nel primo vicoletto che trovo. Mi Smaterializzo direttamente allo Stadio, dove sento i primi tifosi che si sistemano sugli spalti.
Il panico mi assale.

***(Albus Potter)
<< Come sta il nostro futuro membro del Wizengamot? >>. Sta scherzando?
<< Mi ci vuole ancora un bel po’ di lavoro prima del Wizengamot >>
<< Davvero? Tipo? >>
<< Tipo la laurea in Magisprudenza, il tirocinio, il mio primo ufficio, le cause vinte, le nomine speciali per servizi resi al Ministero, la nomina a membro del Wizengamot. Non è una partita a Quidditch, la mia, James >>.
Mio fratello si allontana scuotendo la testa per andare incontro a Lily. Gli sento chiedere come sono andati i G.U.F.O..
<< I G.U.F.O. li ho dati a giugno. Siamo a ottobre, potevi interessartene prima >> strepita Lily.
<< Povero Jamie, non è la sua giornata >> sghignazza Louis sedendosi accanto a me.
<< Già… Non che lo sia mai stata >>. Scoppiamo a ridere. << Scorp? >>
<< Viene insieme a papà, stava finendo di studiare non so quale teoria strampalata >>.
Annuisco e mi guardo intorno. Per il debutto di Rose nei Ballycastle Bats ci siamo davvero tutti, la mamma e zia Audrey sono andate persino a scuola a prendere Hugo, Lily e Lucy. Victorie e Teddy hanno preso un paio d’ore di permesso, mentre Helena si Materializzerà di qui a poco. Zio Ron continua a camminare avanti e indietro sulla gradinata mentre zia Hermione lo rimprovera, ma si vede che è più agitata di lui.
<< Scusate il ritardo >> sospira stanco Lysander accasciandosi sul sedile. << Essendo stato assistente di Michelle mi hanno dato più lezioni da seguire e oggi c’era la prova pratica al San Mungo >> dice mostrandoci un camice bianco con delle chiazze blu e verdi.
<< Vomito e pus di un tipo dell’Ufficio Misteri >> dice guardando Louis con preoccupazione.
<< Smettila, Lys, sono il primo del mio corso e le prove pratiche non le vedrò nemmeno per sbaglio fino al terzo anno >>
<< Be’, ritieniti fortunato, allora. Non vorrei… >>.
Smetto di ascoltarli. Anche perché mi è sembrato di aver sentito una voce familiare urlare i nomi di Louis e Lysander.
Lorcan si siede accanto a me, mentre Christina si pianta di fronte agli altri suoi amici.
<< Vi rendete conto? Il Quidditch a Hogwarts sarà sospeso da gennaio a maggio a causa del Torneo Tremaghi. Proprio quando noi usciamo da scuola >>.
<< QUEST’ANNO? Io sapevo tra altri due anni… Insomma, loro cugina ha vinto due anni fa. Perché si ripete dopo tre anni e non cinque? >>
<< Guarda che Molly è uscita da scuola da un pezzo, era ora che fosse istituito di nuovo, ma… >>
<< Scusate il ritardo >> mi interrompe Helena con il fiatone. << La partita non finiva più… West Sussex contro Hampshire. Una tortura! >> e giù a raccontare la partita, intervallando le descrizioni delle azioni scorrette di un battitore di Test Valley con sproloqui senza fine sul Diritto Feudale.
Zio George si presenta a due ragazzi della fila dietro alla nostra e ne approfitta per pubblicizzare un nuovo scherzo; zia Angelina gli dà una gomitata e, insieme alla mamma e a James, inizia a urlare qualcosa.
Ero così assorto dalle varie conversazioni che non mi ero reso conto che Marcus Gold, storico commentatore, ha richiamato gli spettatori all’attenzione.
Tra applausi, cori e urla, la partita ha inizio.

***(Helena Summers)
Dopo la doccia, Rose mi raggiunge al parco.
È stranamente taciturna, nonostante i Ballycastle abbiano recuperato a un passo dalla sconfitta.
<< Okay, voglio una cosa veloce, l'articolo deve uscire già domani >> dice Dominique Weasley brandendo un blocchetto pieno di brillantini e una Penna Prendiappunti gialla.
<< Ancora non capisco perché ci sia una giornalista di moda a intervistarmi e non una sportiva >> protesta Rose aggiustandosi la gonna di jeans mentre si siede.
<< Perché zia Ginny aveva da fare >> taglia corto Dominique. << Pronta? >>.
Rose annuisce e la tortura ha inizio.
<< Bene, Rose. È stato un esordio singolare, il tuo. Buona tecnica e tattica di gioco esemplare, nonostante l’ottima capacità della squadra avversaria. Cosa stava per portarvi alla sconfitta? >>.
Rose assottiglia gli occhi.Bastarda è il pensiero di entrambe.
<< Sicuramente il fatto di non giocare in casa ha contribuito al lento adattamento della squadra alla situazione di gioco. Personalmente, non avevo mai giocato sulla vetta di una montagna: il mio fisico ne ha risentito, all’inizio, ma credo di essermi adattata abbastanza in fretta >>
<< Due goal subiti a dieci minuti dall’inizio non mi sembra “abbastanza in fretta” >>
<< L’importante è lo stacco di 170 punti che abbiamo dalle Vespe di Winbourne >> afferma Rose guardando sprezzante la cugina.
<< Sicuramente >> sorride quella con condiscendenza. << Ma ora dimmi, cosa ti ha portato a essere portiere dei Ballycaslte Bats? >>
<< È da qualche anno che il responsabile dell’Ufficio per i Giochi e gli Sport Magici opera una selezione tra i giocatori dell’ultimo anno a Hogwarts in base alla richiesta delle squadre. Gli è stato detto che ai Ballycastle serviva un portiere e mi ha fissato un provino >>
<< So che ci sono stati degli imbrogli per quanto riguarda i criteri di selezione. Cosa mi sai dire al riguardo? >>
<< È stata pagata una somma in Galeoni affinché uno studente venisse ingaggiato in una squadra di alto prestigio, ma ha rifiutato appena ha capito l’imbroglio. Si è sentito umiliato e ferito, infondo sono stati i genitori a organizzare tutto solo perché avevano pareri divergenti sul suo futuro >>
<< Sembri saperne molto al riguardo… Ci nascondi qualcosa, Rose? >>.
Rose risponde con tranquillità all’insinuazione di Dominique, ma io noto una scritta al lato del blocco: Weasley D. – S. G..
Spazio Gossip?
Sgrano gli occhi e sto per parlare, ma Dominique mi zittisce.
<< Non nascondo niente. Sono stata indicata per un provino, l’ho sostenuto e passato. Se non fossi stata all’altezza non mi avrebbero presa, anche perché c’erano altri candidati >>
<< Complimenti, allora. Parlando d’altro… Sei appena uscita da Hogwarts con ottimi voti e ruoli da Prefetto e Caposcuola, una promettente carriera da Portiere e un bel fidanzato. Dicci tutto >>
<< Ho sempre tenuto ai miei successi scolastici, che mi hanno portata a diventare Caposcuola di Grifondoro durante lo scorso anno. Non sono l’unica ad essersi fidanzata a Hogwarts. Per quanto riguarda la carriera da Portiere, non voglio fare previsioni prima del tempo >>
<< Il Quidditch è imprevedibile come sport e lo è ancora di più giocato ad alti livelli, come hai appena iniziato a fare tu. In caso (Merlino non voglia) di un grave infortunio, oppure giunta al termine della tua carriera, sai già cosa farai? >>
<< Prima che mi venisse proposto il provino avevo intenzione di seguire al Ministero dei corsi per l’abilitazione all’insegnamento in Pozioni. Continua a restare la mia alternativa >>
<< Tornando alle questioni di cuore… È dall’estate scorsa che intrattieni un rapporto che va al di là della semplice amicizia niente meno che con il ricco rampollo di casa Malfoy, Scorpius. Avete rotto per un certo periodo di tempo per poi rimettervi insieme alla fine dell’anno scolastico. Nostalgia dei bei regali? >>.

Quando è troppo è troppo.
<< Non rispondere, Rosie, andiamo via >> scatto in piedi. Dominique sembra contenta.
<< Oooh, abbiamo il futuro avvocato Helena Summers, che si paga i corsi per Magisprudenza commentando le partite regionali. Come ci si sente a essere la migliore ed eclissata amica di Rose Weasley? >>
<< Come ci si sente a dover fare a pezzi un membro della propria famiglia pur di veder pubblicata un’intervista? >> sibilo.
<< Cos’è, risentimento? Hai forse qualche rimpianto? >>
<< Rimpiango di aver consigliato a Rose di accettare di vederti >>
<< Invidia tra migliori amiche… Vuoi un’intervista anche tu? >>
<< Questa non è un’intervista, è solo un malsano  e mercenario gossip >>
<< GOSSIP? >> chiede Rose sconvolta. << Evanesco!  >>
<< IL MIO TACCUINO! C’ERA L’INTERVISTA ALLA MOGLIE DEL SOTTOSEGRETARIO ANZIANO DEL MINISTERO DOPO IL TORMENTATO DIVORZIO! >>.
Rose la fulmina con lo sguardo, fa apparire di nuovo il blocchetto e lo lancia ai suoi piedi.
<< L’unico regalo che Scorpius mi abbia mai fatto, oltre a quello di compleanno, è stato un ciondolo per Natale. Io gli regalai un libro e stamattina gli ho portato un biglietto per la partita >>
<< Non l’ho visto >> ribatte fredda Dominique.
<< Era con tuo padre, c’era >>
<< In ogni caso, adesso dov’è? >>. Sia io che Rose realizziamo che Dominique ha ragione.
<< Eccoci! >> urla una voce maschile. Dominique sbianca alla vista di suo fratello.

***(Louis Weasley)
<< C-che ci fai tu qui? >> mi chiede mia sorella non appena mi vede.
<< Volevo presentarti Helena >>
<< So chi è >>
<< Sì, ma non sai che stiamo insieme >>.
“Effetto bomba”, come direbbero i Babbani.
Helena si morde il labbro, Rose sgrana gli occhi e scuote la testa, Scorpius è perplesso. Dominique è furiosa.
<< Be’, di’ alla tua fidanzata di portarmi rispetto. Sono una giornalista, sono sua cognata e sono più grande di lei >>.
Mia sorella lancia un’ultima occhiata a Rose, poi si Smaterializza.
<< TRADITRICE! >> urla Rose, poi scoppia a piangere. Scorpius le corre subito incontro.
<< Cosa è successo? >> chiede stringendola forte.
<< Era… Era gossip, non sport! Mi ha dipinta come una corrotta avida dei tuoi soldi. È… è mia cugina e venderà la verità distorta per qualche Galeone >>.

Un’ora e una cioccolata calda dopo, la situazione sembra essersi ristabilita. La Londra babbana è più caotica di come la ricordavo dalla precedente visita: sembra risalire a ieri l’incontro con Helena e suo fratello dell’anno scorso e continuano a esserci passanti che camminano spediti verso le loro case. Gli unici apparentemente tranquilli siamo noi.
<< Ma no, Scorp! Credeva che stessi con Al. L’ha detto chiaramente >> sghignazza Rose raccontando della ragazza che ha conosciuto stamattina mentre aspettava Scorpius. Lancio un’occhiata alla mano di Helena
<< Perché proprio con Al? >>
<< Ha detto “un tipo davvero, davvero carino” >>
<< E non potrei essere io? >> chiedo fingendomi indignato.
<< Louis, hai sangue veela nelle vene! “Davvero, davvero carino” è riduttivo >>.
Annuisco a questo ragionamento, mentre gli altri scoppiano a ridere. Azzardo un’altra occhiata alla mano.
<< Siete solo invidiosi >> affermo mentre sventolo un braccio in direzione di Roxanne e Lysander.
Entriamo in un parco e ci avviciniamo a una panchina.
<< Credo di essere di troppo >> sussurra Albus a Rose.
<< Non dire idiozie >> mi intrometto mentre il mio sguardo torna sulla mano di El. Lei ammicca e sbadiglia rumorosamente, coprendosi la bocca con la mano sinistra. Roxanne la guarda a bocca aperta, poi scatta in piedi.
<< Non ci credo! >> esclama, poi stritola me e Helena in un abbraccio.
<< Finalmente, qualcuno se n’è accorto! >> scherza El ricambiando la stretta.
Un lampo di comprensione brilla negli occhi di Al e Rose, che si affrettano a spiegare a Lys e Scorpius cosa sta succedendo.
<< Si sposano >>

***(Scorpius Malfoy)
<< E credo che dovremmo comprar un nuovo armadio, i vestiti di Scorpius non sci stanno più >>
<< Mi sposo >>
<< E vorrei cambiare anche… prego? >>. Rimprovero Louis con lo sguardo: mai dare notizie a sua madre durante la cena, è la prima cosa che ho imparato appena mi sono trasferito a Villa Conchiglia.
<< Mi sposo >>
<< Louis, sto dicendo sul serio: dobbiamo changer le tende del bagno, sono vecchie >>
<< Mamma, tra due mesi mi sposo >>
<< Mon Dieu >>.

Far riprendere la madre di Louis dallo svenimento non è uno scherzo, anche perché ogni volta che riprende conoscenza la perde di nuovo. Dopo un po’ la sento sussurrare al marito.
<< Una filia che aspetta un enfant e che non si sposa, una filia che va via di casa e non si fa vedere o sentire, un filio che si sposa a diciotto anni… Non capisco, Bill, non capisco >>
<< Fleur, i tempi cambiano e Victorie e Louis sanno quello che fanno. Dominique ha solo bisogno di tempo. Andrà tutto bene, vedrai >>
<< Lo so, ma quando? >>.
Mi allontano piano dalla cucina e salgo in camera di Louis.
<< Lo sai che non devi dare notizie durante la cena, tua madre è sconvolta >>. Louis scoppia a ridere.
<< Be’, almeno l’ha presa bene >>. Sorrido di rimando.
<< Non ne sarei così sicuro. Le tue sorelle lo sanno? >>
<< Vic mi ha appena mandato un gufo: non vede l’ora di conoscere Helena. Credo che lei e Teddy vengano a trovarci domani >>
<< E Dominique? >>. Louis scrolla le spalle, ma si è rabbuiato. Gli auguro la buonanotte e vado in camera di Victorie. In camera mia.
Mi stendo sul letto e rileggo l’ultimo capitolo spiegato in aula, ma non riesco a concentrarmi. Chiudo il libro e mi chiedo se anche Rose si aspetti una proposta di matrimonio.
Scuoto la testa. Rose non si sposerebbe mai prima di una laurea e io nemmeno. Cinque anni passano in fretta, se si pensa che per innamorarmi di lei ce ne sono voluti sei.
Come mi sono innamorato di Rose?
Non lo so. So solo che il nostro è sempre stato un amore nascosto.
Per fortuna, ha deciso di saltar fuori.






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