La tua sabbia, la cosa più bella del mondo

di La SeRpE
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dolore ***
Capitolo 2: *** La mia direzione ***
Capitolo 3: *** Farfalle e confusione ***
Capitolo 4: *** Alba e i sigilli ***
Capitolo 5: *** La riunione ***
Capitolo 6: *** Meta raggiunta ***
Capitolo 7: *** Spionaggio completato ***
Capitolo 8: *** Vendetta! ***
Capitolo 9: *** Kyuubi! ***
Capitolo 10: *** Eterna giovinezza ***
Capitolo 11: *** 13 anni dopo... ***
Capitolo 12: *** La bellissima farfalla di tredici anni fa... ***
Capitolo 13: *** Dopo 16 anni, di nuovo insieme ***
Capitolo 14: *** Questa è la mia arte! ***
Capitolo 15: *** Ti amo ***



Capitolo 1
*** Dolore ***


 Ciao a tutti ^^
Eccomi qui con una storia d’amore e con un pizzico di azione (non vi assicuro niente di buono… non sono molto brava a scrivere certe cose).
Questa storia è dedicata a “angeldirectioners”, la quale mi sta tormentando da giorni a causa di questa storia… ed eccola qui! La mia PRIMA e ULTIMA storia d’amore ^^
Trama:
Sasori, giovane marionettista del villaggio della sabbia, incontra un’affascinante kunoichi dal potere immenso e forza devastante.
La giovane kunoichi, ragazza dalle arti magiche uniche e forza devastante, capisce di aver trovato la sua ragione di vita.
 Chissà se l’amore sarà corrisposto … è.é
La storia non parla solo del loro incontro, ma di molti altri argomenti, quali i combattimenti, amicizia, dolore, amore, morte … e bla bla bla… le solite cose.
Ovviamente farò morire qualcuno durante la storia… sapete come sono, no? Non mi accontento mai se non faccio morire qualcuno ^^.
Inoltre, descriverò tutti gli anni che passa Sasori all’interno dell’akatsuki assieme a questa kunoichi fino ai suoi trentacinque anni… e voi sapete cose gli succede a trentacinque anni, vero?! MUAHAHAHAHAH ok.
Ok, dato che voi sapete che io non vado pazza per le storie d’amore e per le trame di queste ultime, vi prego di non essere troppo crudeli nelle recensioni ^^ (sempre se recensirete…)
Adesso vi lascio alla storia… ^^
La SeRpE

La tua sabbia, la cosa più bella del mondo.

Dolore


-Ancora uno! - disse Yoh con decisione.

-Sicuro?  – dissi io perplesso.

-Si! –disse Yoh.

Con un balzo veloce mi affiancai a Yoh, il mio compagno.

Con un rapido movimento gli toccai il petto, il battito del suo cuore era molto veloce e ormai era a corto di chakra, non potevo farlo continuare… non in quelle condizioni!

Era un ragazzo di diciannove anni, proprio come me. Un ragazzo alto e ben piazzato, i capelli bruni scendevano sui lati del viso, sul quale si trovavano due occhi color miele. Un ottimo marionettista, ma purtroppo, a causa della sua malattia cardiaca riscontrata da pochi giorni, non riusciva più a sostenere un allenamento contro di me e Ayako.

-Ehi! Ma cosa fai!- gridò Yoh togliendo velocemente la mia mano dal suo petto.

-Per oggi basta… ricordati che non puoi sforzarti molto! E oggi hai già superato, anche se di poco, il limite che ti era stato imposto!- gli urlai io.

-Chi sei tu per dirmi ciò che devo, o non devo fare ?!- gridò Yoh.

-Sono il tuo compagno di squadra… e non voglio che ti succeda qualcosa!- gli dissi guardandolo negli occhi.

-… Voglio andare a casa adesso…- disse lui chinando leggermente il capo.

Lasciai che si allontanasse, prima di lasciar scendere lungo il mio viso una lacrima, una sola… non una di più… non una di meno.

Ormai avevo la certezza che non sarebbe resistito più di due mesi.

Ma per il momento, sapevo che l’unica cosa giusta da fare era cercare di fargli vivere il più felicemente possibile questi ultimi mesi.

-Ehi! Sasori! Vieni a mangiare con me oggi?- mi domandò Ayako con il sorriso dipinto sul volto.

-… Ok!- risposi io, ricambiando il sorriso.

Ayako era la mia compagna di squadra… anche lei aveva la mia stessa età, era una ragazza solare e vivace, ma dietro ogni suo sorriso si nascondeva angoscia, dolore, tristezza… anche lei aveva avuto un’infanzia difficile, come me d'altronde, anche lei perse i genitori durante l’infanzia… era l’unica in grado di capire ciò che si provava. Era una ragazza magra, alta, aveva i capelli rosso sangue e gli occhi neri come la pece.

-Dove si va?- chiese lei guardandomi con un sorriso a 32 denti.

-… Non lo so, decidi tu- le risposi io.

-Vieni con me!- urlò lei.

 

Con velocità mi afferrò per il polso e, facendomi chiudere gli occhi, iniziò a trascinarmi verso il villaggio.

 

Aprii gli occhi dopo che ci fermammo.

-Ehi! Perché ti sei fermata?- le chiesi io.

Lei fece segno di guardare il villaggio.

Era tutto distrutto. I negozi, le case, monumenti… tutto… distrutto!

Il mio primo pensiero fu di andare a vedere se Yoh era ferito.

Lei iniziò a correre verso il villaggio con l’intenzione di salvare quelle poche persone che erano rimaste in vita, mentre io iniziai a correre verso la casa in cui abitava Yoh.

Durante il tragitto vidi gente sanguinare, bambini piangere, persone urlare disperate, ninja medici che soccorrevano i malcapitati… ma io dovevo occuparmi del mio amico.

Dopo aver percorso circa trenta metri, vidi la casa di Yoh… tutta distrutta, le finestre rotte, il tetto crollato!
Spalancai la porta e gridai il suo nome.

L’unica cosa che ottenni, fu un suo lamento.

-Sto venendo! Tieni duro!- gridai io.

Tra maceria e pezzi di vetro, riuscii a raggiungerlo.

-… O mio Dio…- dissi io.

Il suo corpo fu completamente schiacciato da un masso.

-Sas… Sasori…- disse lui lentamente.

-Sta fermo! Devo portarti via di qui!- urlai piangendo.

Lui mi afferrò la mano spostandola dal masso.

-Non ce n'è bisogno… avvicinati…- disse lui facendomi segno di calarmi.

-Cosa c’è…- chiesi io lasciando che le lacrime scendessero lungo il mio volto.

-Tu… sei stato il mio primo… e vero… amico… non preoccuparti per me… adesso sono io che dovrò proteggere te… ma dall’alto…- disse lui lasciandosi scappare una lacrima ma sorridendo.

Io rimasi a bocca aperta, non mi sarei mai aspettato che Yoh mi avrebbe detto quella parola!

-No! Tu mi proteggerai anche da qui! Non ti lascerò morire tanto facilmente!- gridai io.

-Devi… lasciarmi andare… perché io sarò sempre al tuo fianco…- disse lui sorridendo.

-No! Ho perso troppe persone alle quali tenevo! E non voglio che tu muoia!- gridai io con le lacrime agli occhi e scuotendo la testa.

Un ultimo lamento.

I suoi occhi divennero bianchi e, lentamente, iniziarono a chiudersi.

Le sue labbra, sporche di sangue, iniziarono a separarsi.

Il suo viso, che da sempre aveva un’espressione di dolore, adesso sembrava essersi rilassato.

Io gridai fortissimo, con le lacrime agli occhi.

Non riuscivo a credere che il mio compagno di squadra, nonché unico amico, fosse stato ucciso.
Ma le sue parole mi riempirono il cuore di felicità.

Lui sarebbe restato sempre al mio fianco, senza abbandonarmi, proteggendomi, volendomi bene.
-Grazie…- dissi sorridendo e piangendo al tempo stesso.

In quel momento attivai la mia marionetta che, attraverso dei fili di chakra, obbedì ai miei ordini e spostò il macigno dal corpo di Yoh.

A quel punto mi asciugai le lacrime, sapevo che lui era lì con me.

Presi il corpo di Yoh e lo portai dalla sua famiglia, dopodiché mi diressi verso la magione del Kazekage.

-Dobbiamo fare qualcosa… ma cosa?- mormorò il Kazekage.

-Lasci che guidi io la ricerca ai colpevoli!- urlai io.

-Sasori… ammiro molto la tua determinazione, ma non posso lasciarti andare- disse lui.

-Ormai non ho più nulla da perdere! Io ci andrò! Con o senza la sua approvazione!- gridai io.

Uscii dalla stanza sbattendo la porta dietro di me.

 

-Io ti vendicherò Yoh!- dissi fra me e me.
-------------------------------------------
Percorsi un’ultima volta quella strada devastata dall’attacco dei nemici.

Arrivai all’uscita del villaggio della sabbia, mi girai per dare un ultimo saluto al mio amato villaggio, e poi mi diressi verso l’artefice di tutto ciò.

Cono lo sguardo rivolto verso il tramonto, iniziai a correre in quella direzione.

Seguii le impronte lasciate dai colpevoli, così, correndo sempre in quella direzione arrivai alla foresta.

Saltando di albero in albero, percorsi tutto il sentiero, fino ad arrivare nel punto centrale della foresta, dove mi fermai per un momento.

Mi sedetti su un masso lì vicino e sentii un rumore… era il regalo che mi fece Yoh quando eravamo bambini…

Le lacrime cominciavano a scendere ancora sul mio viso, facendo riaffiorare nella mia mente i ricordi dei bei momenti passati con Yoh.

-Flashback-

-Ehi Sasori!-  disse Yoh.

-Che c’è?- chiesi io.

-Guarda questa marionetta! L’ho trovata qui!- disse lui con entusiasmo.

-Wow! E’ proprio bella!- dissi io.

Quella era una marionetta alta sì e no trenta centimetri.

Una di quelle piccole.

Aveva i capelli di filo giallo, gli occhi neri e lucidi, le guance rosee e un abito lungo e nero.

-Tieni! Voglio regalartela!- disse lui, porgendomi la marionetta.

-D-davvero? Ma… l’hai trovata tu!- gli risposi io.

-Voglio che sia tu a tenerla… così quando la guarderai, ti verrò in mente io!- disse lui sorridendo.

-Grazie Yoh! E’ il regalo più bello che io abbia mai ricevuto!- dissi abbracciandolo.

- Flashback finito-

Continuai a singhiozzare, finché non sentii dei passi.

-Chi sei!- urlai io.

I passi non si fermarono, ed io iniziai ad inseguirli.

Era un ninja molto veloce, sentendo il suono dei suoi passi, era diretto verso il deserto.

Dovetti quindi tornare indietro… poteva essere il responsabile del disastro.

Continuai a correre verso l’uscita della foresta, ma all’improvviso, il flusso di chakra si moltiplicò.

Aveva forse usato delle copie?

Continuai a seguire il flusso di chakra che si trovava davanti a me.

 Un kunai mi sfiorò il viso e, una goccia di sangue si disperse nell’aria.

-Come hai osato…- dissi io fra me e me.

Attivai la mia marionetta all’istante e, tramite fili di chakra, le comandai di lanciare dei kunai impregnati di veleno.

Il nemico continuava a correre, molto probabilmente lo avevo mancato.

Lo seguii fino al deserto.

Vidi la sua figura fermarsi poche centinaia di metri rispetto alla mia posizione, non riuscii a distinguere bene la sua figura.

A un tratto riprese a correre, la sabbia ormai copriva totalmente il suo corpo, non riuscivo a vederlo.

Cominciai a inseguirlo ancora una volta, lanciando kunai in tutte le direzioni.

Senza colpirla nemmeno una volta, lei continuò a correre, fino ad arrivare all’entrata di una grotta posta sotto un cumulo di sabbia.

 

Seguii il nemico fino all’interno della grotta.

Faceva molto caldo, il tutto era molto illuminato e in vari punti, la sabbia usciva dalle pareti rocciose della grotta.
 
-E adesso posso finalmente ucciderti…- gli dissi io attivando per la seconda volta la mia marionetta.

Il nemico fece uno scatto verso di me e, sussurrò alcune parole.

-Provaci…- disse.

La sua voce era così… femminile! 



Angolino autrice^^
Hey! Che dire? Non sono mai stata brava a scrivere storie del genere... ma lo faccio per un'amica che me lo ha chiesto almeno due settimane fa e quindi mi ha "obbligata" XD! Per te Angeldirectioners ! ^^
Io penso che la storia non sia bellissima... ma non è brutta.
Non mi aspetto recensioni, ma sarebbero comunque gradite^^
Spero che se recensirete, lo farete in positivo!
Per qualsiasi chiarimento, contattatemi o recensite ^^
Ci vediamo nel prossimo capitolo!
La SeRpE

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Capitolo 2
*** La mia direzione ***


LEGGETE ASSOLUTAMENTE!! CONTIENE SPIEGAZIONI IMPORTANTISSIMISSIMISSIME! (solo la spiegazione di una tecnica suprema acquisita diversamente da Sasori.)XD

Ehilà! Grazie mille per le due recensioni lasciate per il primo capitolo! Non mi aspettavo delle recensioni ^^ Grazie a voi, oggi ho pubblicato il secondo capitolo! In questo capitolo ci sarà il combattimento fra Sasori e ^^ … (il nome non lo saprete adesso!) Come avrete capito (spero), il nostro nemico, è una ragazza ù_ù Oggi vedrete le tecniche supreme! YEEEEE! Un piccolo avvertimento: il “CAMPO FERRIFERO” di Sasori, so che ha saputo utilizzarlo nel manga e anime solo dopo aver ucciso il terzo Kazekage, ma io gliela faccio
utilizzare lo stesso ù_ù Spero vi piaccia anche questo capitolo! Adesso vi lascio leggere^^


La tua sabbia, la cosa più bella del mondo



La mia direzione 




-E adesso posso finalmente ucciderti…- gli dissi io attivando per la seconda volta la mia marionetta.

Il nemico fece uno scatto verso di me e, sussurrò alcune parole.

-Provaci…- disse.

La sua voce era così… femminile!

-Non importa che tu sia uomo o donna… ti ucciderò!- dissi io scrutandola attentamente, cercando di  individuare il suo punto debole.

Correndo, uscì dalla grotta.

Io la seguii, preparando alcuni kunai impregnati di veleno.

Uscito fuori dalla grotta, mi accorsi che la kunoichi iniziò a toccarsi i capelli, facendo passare le dita fra essi.

-Mi stai prendendo in giro? Cosa significa!?- chiesi io urlando, immobile.

-Ti lascio il privilegio di fare la prima mossa… - disse lei.

Appena mossi il braccio verso l’alto, sentii la mia schiena rabbrividire.

Aveva appena fatto scorrere un kunai lungo la mia schiena strappando la mia maglia e facendo uscire del sangue lungo la spina dorsale!

-Non ti hanno mai insegnato… che non bisogna mai abbassare la guardia in battaglia…?- disse lei ridendo alle mie spalle.

-… Hai usato una copia…- dissi io sorridendo.

-Te ne sei accorto ora? Sei proprio scarso come marionettista!- disse lei ridendo ancora una volta.

Con rapidità, abbassai il braccio e, con un kunai avvelenato, le  ferii  un fianco.

-Adesso chi ride?- dissi io sorridendole.

La kunoichi sputò del sangue sulla sabbia.

-Pensi di uccidermi con dei semplicissimi kunai impregnati di veleno?... Non sei all’altezza! Ti conviene ritirarti… finché ti lascerò vivere…- disse lei.

Si tolse il kunai dal fianco e lo buttò per terra.

-Ma come?! Perché non ha funzionato?!- mi chiesi io.

Nel mentre, la kunoichi, si morse il pollice sinistro e posò la mano sulla sabbia calda.

-Una tecnica di richiamo?-pensai.

-Ammira tutta la mia potenza… e temila!- urlò lei.

La ragazza cominciò a cantare una melodia triste e malinconica, il tutto, chiudendo gli occhi.

-Che razza di tecnica è? … cosa avrà in mente?- pensai io.

Mi accorsi che la sabbia cominciava a volare lentamente.

-Cosa stai combinando?- dissi io.

La kunoichi continuò la melodia.

Notai, inoltre, che la sabbia rallentava o accelerava a seconda del ritmo eseguito dalla kunoichi.

-Ma che…?- mi chiesi io guardando la kunoichi.

Attorno alla kunoichi, girava tutta la sabbia evocata da quest’ultima.

Rimasi a bocca aperta! Quella ragazza era riuscita a padroneggiare la sabbia attraverso il canto!

-E’ fantastico…- dissi io guardando quella sabbia meravigliosa.

-Sorpreso? … so fare questo e altro…- disse lei facendo girare con due dita la sabbia che le stava attorno.

All’improvviso, la kunoichi, spostò bruscamente le due dita contro di me, e la sabbia iniziò a dirigersi verso di me.

-Ah ah… e pensi di sconfiggermi con la sabbia?! Sei proprio ridicola!- dissi io.

-Non avresti dovuto dirlo…- disse lei con fare minaccioso.

Con movimenti veloci delle mani, pronunciò in nome di una tecnica.

All’improvviso, dalla sabbia, fuoriuscirono armi di tutti i generi… da kunai a shuriken.

-Furba…- dissi io.

Con movimenti veloci, schivai tutti i colpi.

-Sei proprio stupido… lo sai?- disse lei.

Di colpo, due kunai mi si conficcarono nelle gambe.

Uno nella gamba destra e una nella gamba sinistra.

Caddi subito a terra.

-Maledetta! – urlai io.

-Te l’ho già detto prima! Mai abbassare la guardia… non ti sei accorto della sabbia all’interno della grotta? … Ho usato anche quella per colpirti…- disse lei sorridendo.

Mi alzai di scatto e tolsi i due kunai dalle mie gambe sanguinanti.

Iniziai a correre verso la grotta… era ora di usare la MIA tecnica segreta!

-Dove pensi di scappare adesso? Se pensi di trovare riparo all’interno di quella grotta…- disse lei.

-Non è quello che ho in mente…- dissi io correndo.

Il mio piano funzionò! Riuscii ad attirarla all’interno della grotta, dove attivai la mia marionetta e preparai la mia tecnica segreta.

-Questa deve funzionare assolutamente!- dissi io fra me e me.

La kunoichi entrò all’interno della grotta e subito la sorpresi, pronunciando il nome della mia tecnica.

-Satetsu Kaihō!- urlai io.

Nell’aria iniziarono a comparire i primi aghi di sabbia e, velocissimamente, si moltiplicarono, costringendo la kunoichi a correre da una parte all’altra.

-Merda!- disse lei.

La kunoichi riuscì a schivare tutti i colpi, finché non arrivò all’uscita della grotta.

Quando me ne accorsi, feci uno scatto verso di lei e la bloccai, facendola cadere all’istante.

-Mai abbassare la guardia...- le dissi io.

-Che tecnica potente… - disse lei alzandosi lentamente.

-Già! Si tratta del mio “campo ferrifero”.- dissi io.

-Campo… ferrifero?- chiese lei.

Con un kunai puntato alla gola, la costrinsi a sedersi ancora per terra.

-L’unione di due tipi di Sabbia Ferrifera, di opposta polarità, determina un ampliamento del campo magnetico. La forza scatenata disperde la sabbia in un ampio raggio. Gli aghi di sabbia dalla traiettoria difficilmente prevedibile contengono un potente veleno. Anche una piccola ferita può risultare fatale. Se si riesce a evitare un primo attacco, si rimane comunque intrappolati, e sarebbe stata dura evitarne un secondo! Ma tu sei riuscita ad evitarli entrambi…- le spiegai io.

-Vuoi uccidermi?- chiese lei.

In quel momento, mi accorsi della bellezza del suo viso illuminato dal sole.

-Quanta bellezza…-dissi io guardandola.

I suoi capelli castani e lunghi erano identici a quelli di mia madre, i suoi occhi… color del miele…

Feci scivolare la mano fra i suoi capelli.

-I tuoi capelli… sono identici a quelli che aveva mia madre…- dissi io assumendo un’espressione malinconica.

*flashback*

-Sasori!- disse mia madre sorridendo.

-Arrivo mamma!- le risposi io.

-Ecco, tieni- disse lei porgendomi un pacchetto.

Aprii il pacchetto e, al suo interno, c’erano degli utensili.

-Cosa sono?- le chiesi io perplesso.

-Ti serviranno quando sarai più grande. Sono sicura che tu sarai un bravo marionettista!- disse lei accarezzandomi.


-Grazie mamma!- le risposi io sorridendo.

*fine flashback*

-E’ con quelli che ho costruito i miei genitori…- dissi io fra me e me.

-Hai… “costruito” i tuoi genitori…?- chiese lei perplessa.

-… Dopo la loro morte, costruii delle marionette per alleviare la solitudine… tu… mi ricordi mia madre...- risposi io.

Rimasi a fissarla per pochi secondi, per poi lasciarla andare.

Tolsi, dunque, il kunai dalla sua gola e, afferrandole un polso, la avvicinai a me.

-Perché hai distrutto il villaggio?!- dissi io arrabbiato.

-Io…-disse lei.

-Hai ucciso Yoh! Non te lo perdonerò mai!- urlai io.

Sotto tutta quella rabbia però, sentivo che si muoveva qualcosa dentro di me… una sensazione mai provata prima!

Quella kunoichi era incredibilmente bella… ma non potevo certo innamorarmi dell’assassina di Yoh!

-Io non ho ucciso nessuno! Non ho distrutto niente! E’ vero, sono una nukenin, ma non nutro risentimento verso il mio ex villaggio!- disse lei piangendo.

Girò di scatto il volto dall’altro lato, per non incontrare il mio sguardo.


Piangeva silenziosamente.

Non so perché, ma mi venne istintivo… abbracciarla.

Stringerla forte a me era il mio unico desiderio.

-Lo hanno ucciso… lo hanno ucciso!-urlai io piangendo.

Lei mi abbracciò, appoggiando il capo sulla mia spalla.

-Perdonami…-sussurrò lei.


Io la strinsi ancora più forte, avevo bisogno di una persona che mi stesse affianco, una persona con cui sfogare tutta la mia collera.

-Vieni con me…- disse lei guardandomi.

-Cosa? Tu sei una nukenin del villaggio! E poi Sandaime…-dissi io asciugando le lacrime.

-Non importa! Ci vendicheremo! Anche a me hanno ucciso una persona a me cara… potremo vendicarci!- disse lei guardandomi negli occhi.

-Io…-dissi io guardando la sabbia del deserto.

Cosa dovevo fare?

A cosa dovevo rinunciare?

Dovevo abbandonare il villaggio e scappare con una nukenin, per poi seguire la via della vendetta… o dovevo forse uccidere la kunoichi e tornare al villaggio della Sabbia senza vendicare Yoh?

Presi la mia decisione… quella più ovvia.

Se il colpevole non era lei… allora i colpevoli dovevano essere loro! I superstiti del villaggio!


-Accetto!- dissi io porgendole la mano.


-Piacere Misaki- disse lei stringendomi la mano.

-…Sasori…- dissi io, incantato nel vedere tanta bellezza.

Da quel momento, decisi che la direzione giusta da seguire era quella della vendetta!

 
 
 
 
 
Ciau^^

Come vi è sembrato questo capitolo? Spero che sia venuto bene^^

Sinceramente tutto ciò mi è venuto in mente grazie a delle canzoni deprimenti… e direi che sono un ottimo stimolo XD

Purtroppo non aggiornerò prima del 5 Aprile a causa della gita.

Ma spero di trovare il tempo necessario per aggiornare le mie storie ancora in aggiornamento.

Purtroppo il campo ferrifero, come già ho accennato prima, Sasori è in grado di utilizzarlo anche prima della morte di Sandaime ^^ Tutto sto casino era solo per farli avvicinare è.é

E detto questo, vi invito a seguire le mie storie^^ (non sto qui a scrivere i titoli, perché potrei finire domani mattina… e io in questo momento dovrei studiare geografia ù_ù).

Le recensioni non sono obbligatorie, ma ripeto:

QUALORA VOI VORRESTE FARMI SAPERE COSA NE PENSATE, LE RECENSIONI SONO GRADITE^^

Grazie alle uniche due persone che hanno recensito^^ (speriamo che man mano non diminuiranno come nelle altre storie -_-“)

GRAZIE A TUTTI <3

Ciau^^ 

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Capitolo 3
*** Farfalle e confusione ***


Ciau a tutti^^
Ecco il terzo capitolo!
Siamo già alla fine! SCHERZETTO! Purtroppo-per me- non è ancora finita… anzi! E’ ancora all’inizio T_T ! Beh, però non è talmente brutto scrivere storie d’amore ^^ Però voi sapete che prima o poi qualcuno farà BOOM!! Beh… veniamo al riassuntino del capitolo: Sasori e Misaki partono, durante il tragitto succederà una cosuccia caruccia caruccia è.é. (In questo capitolo inizieranno i POV SASORI e POV MISAKI). Vedremo una ragazza innamorata, e un ragazzo molto confuso. In questo capitolo ci saranno molti pensieri di entrambi i nostri neo piccioncini^^ Ora vi lascio! Ciao^^

 
 La tua sabbia, la cosa più bella del mondo

Farfalle e confusione

 

 

POV MISAKI
 


Non appena gli strinsi la mano, il suo sguardo mi fece venire una strana sensazione allo stomaco.

Era un ragazzo molto affascinante, i capelli rossi, gli occhi così caldi, la pelle bianca… quella fu la prima volta in cui provai quella sensazione.

Sentivo qualcosa che si muoveva all’interno del mio stomaco… ogni volta che lo guardavo,  sentivo quella stranissima sensazione.

Quella tecnica che utilizzò qualche minuto prima, mi lasciò a bocca aperta.

-Sasori… com’è il villaggio della sabbia ora?- chiesi io.

-Vorresti dire… com’era il villaggio della sabbia…- rispose lui.

-Si- dissi io.

-Era bellissimo, la sabbia era caldissima, le persone allegre e  una pace bellissima!- disse lui sorridendo.

Era da molto tempo che non mettevo piede nel villaggio e, immaginarmelo felice e spensierato, mi faceva stare malissimo.

Odiavo quel villaggio.

Le persone felici, quelle che potevano permettersi una famiglia… le volevo tutte morte!

Mi chiedevo se ero la sola al mondo, a patire tante sofferenze ma, ascoltando le parole di quel ragazzo, mi accorsi finalmente che non ero sola.

Stare accanto a lui mi faceva stare bene.

Non mi sentivo una nukenin… ma solo una ragazza innamorata.

-Anche io non ho una famiglia…- dissi io chinando il capo.

-Da quando?- chiese lui.

-Beh… da sempre, penso- risposi io.

-…E’ per questo che oggi sei una nukenin?- chiese ancora lui.

-Si. Volevo uccidere tutte le persone del villaggio… nessuno riusciva a comprendermi davvero!- dissi io.

-Ti capisco… io, dopo la morte dei miei genitori, restai con mia nonna Chiyo… ma non sono mai riuscito a trovare in lei, una persona  che potesse volermi davvero bene.- disse lui.

-Almeno tu hai una nonna… io sono sola- dissi io.

-Da oggi non più! Seguiremo la via della vendetta insieme!- disse lui guardandomi.

-Grazie...- dissi io sorridendo.

Il suo sorriso mi riempiva il cuore di gioia! E sapere che sarebbe restato con me, mi fece scoppiare in lacrime di gioia!

Era bello sapere che non ero sola al mondo.

Quando mi paragonò a sua madre, sentii il cuore stringersi talmente tanto da farmi star male.

Pensai di aver trovato la persona giusta… la persona con la quale avrei volto passare il resto della mia vita.

-Anche io… resterò per sempre al tuo fianco, Sasori- mormorai io.





 

POV SASORI

 

La sua mano… così calda e morbida, mi fece riportare a galla il volto di Ayako.

Ayako… avevo fatto la scelta giusta?

Avevo fatto bene a lasciarla da sola al villaggio?

Avevo fatto bene a seguire quella nukenin di cui non so niente, per seguire la via della vendetta?

Chissà… magari era la scelta giusta.

Mi dispiaceva molto lasciare Ayako al villaggio… era la mia unica amica e… a volte speravo in qualcosa di più.

Però dovevo fare di tutto pur di vendicare Yoh!

Non dovevo pensare a nient’altro!

Non doveva esserci amore.

Né pena.

Né amicizia.

Solo vendetta!

--Sasori… com’è il villaggio della sabbia ora?- chiese lei.

-Vorresti dire… com’era il villaggio della sabbia…- risposi io.

-Si- disse lei.

-Era bellissimo, la sabbia era caldissima, le persone allegre e  una pace bellissima!- dissi io sorridendo.

Già… era.

Chissà adesso cosa stavano facendo gli abitanti del villaggio…

Chissà cosa stava facendo Ayako…

Mentre saltavo da un albero all’altro, sentii qualcosa di gelido sulla mia guancia.

Era Yoh?

Chissà se voleva vendetta…

Ero molto confuso.

Ormai ero solo!

Non c’era più nessuno che  mi volesse bene.

In fondo, quella ragazza era sola… decisi di rimanere per sempre con lei.

Era la persona più bella che io abbia mai visto… e se un giorno dovesse lasciarmi, ne farei una marionetta.

Sarebbe stata un’ottima marionetta.

Per diventare una marionetta però, dovevo ucciderla.

Non potevo certo uccidere una ragazza così bella!

Eh già… mi innamorai di quella kunoichi.

I suoi occhi mi scioglievano il cuore, mi intenerivo ogni volta che i nostri occhi si incontravano.

-Anche io non ho una famiglia…- disse lei chinando il capo.

-Da quando?- chiesi io.

-Beh… da sempre, penso- rispose lei.

-…E’ per questo che oggi sei una nukenin?- chiesi ancora io.

-Si. Volevo uccidere tutte le persone del villaggio… nessuno riusciva a comprendermi davvero!- disse lei.

-Ti capisco… io, dopo la morte dei miei genitori, restai con mia nonna Chiyo… ma non sono mai riuscito a trovare in lei, una persona  che potesse volermi davvero bene.- dissi io.

-Almeno tu hai una nonna… io sono sola- disse lei.

-Da oggi non più! Seguiremo la via della vendetta insieme!- dissi io guardandola.

-Grazie...- disse lei sorridendo.

Ormai ne ero certo.

Quel sentimento che provavo per lei era l’amore.

Chissà se sarebbe durato…

-Anche io… resterò per sempre al tuo fianco, Sasori- mormorò lei.

-Ti amo!- le dissi io.

Il suo sguardo era perso nel vuoto.

Rimase a bocca aperta.

Poi finalmente parlò.

-Anch’io… No! Cioè… si!- disse lei imbarazzata.

Ci fermammo.

Sorridendole, presi il suo viso fra le mani e lo portai verso il mio.

-E’ per questo che non ti lascerò mai…- le dissi io chiudendo gli occhi.

La baciai.

Un bacio caldo.

Le sue labbra tremavano, i suoi occhi spalancati, le guance rosse, il corpo paralizzato.

Era bellissima.

Lentamente, allontanai le nostre labbra.

-Scusa…- disse lei.

-Di cosa?- chiesi io.

-Perché questo bacio all’improvviso?- disse lei.

-Perché io ti amo!- risposi io.

-Come fai a innamorarti di una ragazza in poche ore?!- disse lei.

-Se è così, aspetterò che tu ti innamori di me per darti un altro bacio!- dissi io guardandola negli occhi.

Con decisione, la guardai e le dissi quelle parole.

Non le avrei dato neanche un bacio, finché lei non si sarebbe innamorata di me.

-Mi aspetterai davvero?- disse lei.

-Ti aspetterò anche per tutta la vita se sarà necessario! Finché tu non ti innamorerai di me, io non ti bacerò! Questa è una promessa… e io mantengo le promesse- dissi io.

-Grazie…- disse lei chinando il capo.

-Basta ringraziarmi adesso…- dissi io tirandole su il capo.

-Conosco una persona che fa parte di un’organizzazione di criminali… chiamata “akatsuki”… potremo entrare a far parte di quell’organizzazione per il momento, almeno finché non ci vendicheremo…- disse lei cambiando discorso.

-Ne ho sentito parlare… dicono che i membri, siano tutti ninja di rango S. E pare che si nascondano al Paese del Fiume attualmente… anche se, credo che non sarà una passeggiata arrivare al loro covo- dissi io.

-Non ci sono problemi… devo incontrare un loro membro… esattamente fra un paio d’ore- disse lei.

-Ok… ti seguo- dissi io.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ehilà!

Ed ecco qui il terzo capitolo.


Com’è?? Sinceramente… non mi piace molto il sistema dei POV… però mi sembrava la scelta più ovvia in questo caso^^
Che dire… la storia del bacio così presto… la capirete meglio verso la fine^^
Pensate un po’… mentre scrivevo il capitolo, ascoltavo del “brutal” ù_ù
E poi c’è chi dice che il brutal non serve a niente ù_ù
Nel prossimo capitolo… l’incontro con il nostro misterioso membro di alba ^^
Chissà chi è ^^ (no dico sul serio… non lo so nemmeno io -_-“)

Adesso vi devo lasciare perché devo guardare Naruto ^/.\^

Un grazie grande come il duomo di Milano, alle due persone che seguono la ff ^/.\^



Bacioni,

La SeRpE  

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Capitolo 4
*** Alba e i sigilli ***


Salve salvino ragazzi!

Ringrazio tutte le persone che hanno recensito! Devo dire che sono soddisfatta di questa storia! Penso che non finirà ai trentacinque anni di Sasori… ma potrei anche farla andare oltre!^^
Purtroppo, sono costretta a non mettere il pov Misaki… il motivo è semplicissimo.
Volevo farvi vedere un Sasori geloso, quindi, ho in mente di dedicare un pov a capitolo… giusto per non scrivere le stesse cose due volte, potrebbe risultare noioso a volte.
Spero che questo capitolo vi piaccia come i precedenti!
Non ho molte cose da dire… solo che in questo capitolo, i membri di alba, saranno di meno rispetto a quelli di Naruto Shippuden… in quanto la mia storia è ambientata prima della prima serie di Naruto.
Vedremo un membro di alba alle prese con una sua vecchia allieva… (forse avrete già capito di chi si tratta)
Nel caso in cui voi non aveste capito di chi si tratta… leggete^^






La tua sabbia, la cosa più bella del mondo
 
Alba e i sigilli


 

POV SASORI

 

-Ti aspetterò anche per tutta la vita se sarà necessario! Finché tu non t'innamorerai di me, io non ti bacerò! Questa è una promessa… ed io mantengo le promesse- dissi io.

-Grazie…- disse lei chinando il capo.

-Basta ringraziarmi adesso…- dissi io tirandole su il capo.

-Conosco una persona che fa parte di un’organizzazione di criminali… chiamata “akatsuki”… potremo entrare a far parte di quell’organizzazione per il momento, almeno finché non ci vendicheremo…- disse lei cambiando discorso.

-Ne ho sentito parlare… dicono che i membri, siano tutti ninja di rango S. E pare che si nascondano al Paese del Fiume attualmente… anche se, credo che non sarà una passeggiata arrivare al loro covo- dissi io.

-Non ci sono problemi… devo incontrare un loro membro… esattamente fra un paio d’ore- disse lei.

-Ok… ti seguo- dissi io.

Riprendemmo il viaggio.

Saltando di albero in albero, mi sentii osservato.

Percepivo altre persone all’interno della foresta.

Per essere sicuri, tirai alcuni kunai nell’area circostante.

-Perché hai lanciato quei kunai?- chiese Misaki.

-Non siamo soli- dissi io.

-In che senso?- chiese lei.

-... Qualcuno ci sta seguendo- dissi io.

Durante il tragitto, notai che su ogni albero, si trovava almeno un serpente.

E il bello è che… erano tutti uguali!

-Non sono normali quei serpenti… sta attenta!- dissi io.

All’improvviso, uno di questi, si mise in posizione intimidatoria.

Subito attaccò.

Tentò di mordere il mio braccio, ma lo uccisi con un kunai.

Sentii del vento gelido passarmi accanto e, subito, qualcuno mi puntò un kunai alla gola.

-Come hai osato?!- (?)

-Fermati! Lui è con me!- disse Misaki.

-Perché lo hai portato? Pensavo venissi da sola!- (?)

-E io pensavo che ci saremo incontrati fra due ore! Comunque...io e lui vogliamo unirci ad alba!- disse lei.

-… Non posso far entrare chiunque! E poi… non è il posto adatto ad una ragazzina carina come te…- (?)

-Smettila Orochimaru! Non sono più una tua allieva! Ormai non puoi farmi nulla!- urlò lei.

-…In questi anni, hai sviluppato un bel caratterino...- disse Orochimaru lasciando il kunai.

-Lui è Sasori… Sasori, lui è Orochimaru, il mio vecchio senpai…- disse lei chinando il capo.

Quella faccia non m'ispirava niente di buono.

Era un uomo alto e piuttosto magro, la pelle bianchissima, occhi gialli e contornati di viola, i capelli lunghi e neri cadevano sulla tunica nera con delle nuvole rosse.

-Tu sei membro di alba?- domandai io.

-Esattamente… sono Orochimaru!- disse lui porgendomi la mano.

-Portaci ad alba- dissi io guardandolo.

-Non posso far entrare chiunque… come ho detto prima-disse lui ritirando la mano.

-Ti prego Orochimaru! – disse Misaki.

-Oh beh… se sei tu a chiedermelo, ti accontenterò subito…- disse lui accarezzandole la guancia.

Con rapidità, tolsi la sua lurida mano dal viso di Misaki.

Non doveva assolutamente toccarla! Era solo mia!

-Ehi tu! Abbi più rispetto per i tuoi superiori!- disse lui.

-Io porto rispetto solo a chi se lo merita!- dissi io.

Con velocità, mi afferrò un polso.

-Che problema hai, marmocchio!?- disse lui.

-Non toccarla mai più…- dissi io.

-Se la tocco, cosa mi fai? Ahahahahahah- ridacchiò lui.

Con rapidità, mi liberai dalla sua presa e tirai fuori un kunai.

Però, mentre tentai di colpirlo, Misaki mise la sua mano davanti al volto di Orochimaru, facendosi ferire dal mio kunai.

-Cosa?!- pensai io.

-Se lo uccidi, non potrà portarci al covo di alba!- disse lei.

Rimasi a bocca aperta.

Come mai quel comportamento? Perché tante premure per un tizio così?

-Va bene… ma noi staremo dietro di te!- dissi io.

-Hai paura di imbatterti in un altro dei miei amichetti? Ahahahahahahah- disse lui portandosi la mano sulla faccia.

Dalla manica della maglia, uscì un serpente viola.

Lui tirò fuori la lingua e leccò la parte superiore della testa del serpente.

Era lunghissima!

-Che schifo… sei un essere rivoltante!- dissi io.

-Smettila di trattarlo così! Cosa ti ha fatto?!- disse Misaki.

-… Non mi piace quel tizio! E… a te?- dissi io chinando il capo.

-Cosa? Lui è il mio vecchio senpai! E ha trentotto anni! Ahahahahahahah sei davvero divertente!- disse lei accarezzando la mia guancia.

Ogni volta che i nostri occhi si incrociavano, sentivo il cuore a mille!

-Va tu avanti… ti seguiamo!- dissi io guardando Orochimaru.

Quell’essere schifoso!

Iniziammo il viaggio, guidati da quel lurido ninja.

-Sasori…- disse Misaki.

-Sì?- dissi io guardando davanti a me.

-… no niente- disse lei sorridendo.

Ricambiai quel meraviglioso sorriso.

Nel frattempo, attraversammo tutta la foresta, avvicinandoci sempre di più alla meta.

-Ehi voi due! Datevi una mossa! Non posso aspettarvi ogni volta!- urlò Orochimaru.

-Quanto manca?- chiese Misaki.

-Poco! Ma se continuiamo così, arriveremo domani!- urlò lui.

Quanto odiavo quel verme…

Volevo conficcargli un kunai dritto nel petto!

-Dobbiamo arrivare al paese dei fiumi… e da lì, ve la dovrete cavare da soli con i sigilli!- urlò lui.

-Sigilli? Quanti ce ne sono?- dissi io.

-Cinque in tutto- disse lui.

-Dove si trovano?- chiesi io.

-Adesso vado lì e li tolgo tutti! Non posso rivelarlo!- disse lui sarcastico.

Cinque sigilli, tutti e cinque per entrare definitivamente nell’organizzazione.















-Ecco fatto. Io cambierò strada… ho del lavoro da svolgere. Voi avete dei sigilli da togliere se non mi sbaglio… buon lavoro!- disse lui ridendo.

Orochimaru cambiò direzione.

Noi dovevamo trovare quei sigilli… ma non sapevamo da dove partire.

Sapevamo solo che il primo doveva essere in prossimità del ponte Tenchi.

-Io so come trovarli…-disse Misaki.

-Ah sì? Allora illuminami!- dissi io sorridendo.

Misaki, mise le mani in posizione.

All’improvviso, divenne tutto nero.

-Arti illusorie?- dissi io sbalordito.

-No- rispose lei.

-E co-come hai…- dissi io ancora più sbalordito da quella risposta.

-E’ una tecnica segreta che mi insegnò Orochimaru- disse lei sorridendo e portandosi l’indice sulla guancia.

Era sbalorditivo!

Se non era arte illusoria cosa mai poteva essere?

Quella ragazza mi sorprendeva sempre di più.

-Bene… e ora come troviamo il sigillo?- chiesi io.

-Semplice… il sigillo sarà l’unica cosa bianca che vedrai!- disse lei.

Iniziammo a guardarci intorno.

-Ed eccolo lì…- disse lei.

-Come hai fatto a vederlo?! E’ lontanissimo!- dissi io.

-Se ti ho detto che è l’unica cosa bianca, vuol dire che quel puntino bianco che vedi lì, è il primo sigillo!- disse lei.

-Oh… giusto- dissi io.

-Prego… a te l’onore- disse lei.

Corsi per raggiungere il sigillo.

Arrivato lì, mi accorsi che si trovava sul ponte Tenchi.

Preparai tutte le posizioni delle mani per prepararmi.

Appoggiai una mano sul sigillo e l’altra la misi davanti a me.

Subito, il sigillo scomparve.

-Meno uno… ce ne rimangono quattro!- disse lei.

-Uff… chissà il prossimo sigillo dove si trova!- dissi io con aria scocciata.

-Io penso che dovremo prima attraversare il ponte!- disse lei.

Con rapidità, iniziammo a dirigerci verso la fine del ponte.

Il primo sigillo era stato tolto.

Ne mancavano quattro.
 
 
 
 
 
 
 
 





 
Hola!
Non mi ucciderete vero?! Purtroppo, come ho già accennato in alto, cercherò di fare un pov a capitolo... però, qualche volta, li metterò tutti e due.
Finalmente il primo sigillo! Ne mancano quattro T_T
Allora… prima di tutto, vorrei precisare che: ai diciannove anni di Sasori, l’organizzazione non c’era… dato che Yahiko, Nagato e Konan, sono ancora piccoli… Però, nella mia storia, darò a Yahiko, Nagato e Konan, una maggiore età, penso… dato che ne hanno ventinove nello Shippuden, ne avranno molti di più nella mia storia^^
Poi... dopo quattro conti (non è vero, ne avrò fatti un migliaio) per scoprire l'età di Orochimaru in quegli anni, sono arrivata alla conclusione che, il nostro caro serpentino, aveva 38 anni! Che giovanotto eh?! E dire che muore a 54 anni T_T Riposa in pace Orcomario!
Che dire… povero Orochimaru!

Mi è costato molto, farlo sembrare un verme.
Vi lascio andare! Ho un'altra storia da aggiornare e... devo ancora iniziare il capitolo T_T
Grazie mille alle persone che hanno letto o recensito le mie storie!

La SeRpE
 

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Capitolo 5
*** La riunione ***


Ciao a tutti! Grazie mille per le recensioni! Anche se sono poche, riescono a farmi andare avanti! Allora, in questo capitolo, in cui ci sarà solo il pov Misaki, i due giovani dovranno cercare e disattivare il secondo e il terzo sigillo. Durante il tragitto incontreranno un personaggio alquanto strano… adesso però vi lascio leggere^^ Buona lettura!  

 

  
 
 

La tua sabbia, la cosa più bella del mondo.

 
La riunione 


POV MISAKI

 
 
Appoggiò una mano sul sigillo e l’altra la mise davanti a se.

Subito, il sigillo scomparve.

-Meno uno… ce ne rimangono quattro!- dissi io.

-Uff… chissà dove si trova il prossimo sigillo!- disse lui con aria scocciata.

-Io penso che dovremo prima attraversare il ponte!- dissi io.

Con rapidità, iniziammo a dirigerci verso la fine del ponte.

Il primo sigillo era stato tolto.

Ne mancavano quattro.

Ormai erano ore che correvamo senza un punto ben preciso.

-Dove siamo diretti?- chiese Sasori.

-Foresta del lento movimento!- dissi io.

-Cosa?! Così ci allontaneremo dal ponte!- urlò lui.

-E’ proprio ciò che vogliono…Non farci arrivare al secondo sigillo, costringendoci a vagare nel vuoto, ma io so dove si trova il prossimo sigillo e quello dopo ancora- dissi io.

-Ne sei sicura?- chiese lui.

Non sapevo assolutamente la posizione dei sigilli, ma sapevo che eravamo nella direzione giusta!

-Sì, oltre la foresta del lento movimento, dovremo trovare gli ultimi due sigilli e poi il covo- spiegai io.

-…Ok… lo spero per te!- disse lui preoccupato.

Saltando di albero in albero, sentii una strana sensazione…

Come se qualcuno mi stesse osservando.

Mi girai più volte, per controllare che non ci fosse nessuno dietro di noi e, infatti, non c’era nessuno.

Non poteva essere Sasori, lui era concentrato sul percorso e guardava davanti a se.

-Non ti senti osservato?- chiesi io.

-Cosa? Non ti preoccupare… sarà ancora Orochimaru che cerca di sviarci!- disse lui sarcastico.

-Non mi sento affatto tranquilla Sasori…- dissi io preoccupata.

-Vuoi fermarti?- chiese lui.

-No! Prima togliamo questi sigilli, prima ce ne andremo da questo posto!- dissi io.

La foresta era un misto di colori, arancio, rosso, giallo… erano i caldi colori del tramonto.

Il fruscio degli alberi mossi dal vento, il dolce profumo dei fiori, cinguettio degli uccelli.

Era tutto bellissimo, per una volta, mi scordai di essere una nukenin.

Stare accanto a lui, mi faceva sentire ancora più a mio agio.

Quei capelli rossi, quello sguardo triste ma caldo, mi facevano una strana sensazione.

-Nella foresta ci sono i due sigilli successivi, tieniti pronto!- dissi io.

-Due nello stesso posto?- chiese lui.

-Sì! Sono distanti fra loro…- spiegai io.

-Beh ma tu sai dove si trovano…-disse lui.

-No… ma sono facilmente visibili! Saranno pure ninja di rango S, ma sono anche un po’ stupidi!- dissi io.

-Perché mettere i sigilli in bella vista?- disse lui.

-Te l’ho detto! Sono stupidi!- dissi io.

All’improvviso, sentii una strana risata.

-Ahahahahah… ma dico, li hai sentiti?! Zitto cretino! Ti sentiranno!- (?).

Io e Sasori restammo immobili.

Lui mi guardò e fece segno di continuare.

-Ci ha appena chiamati stupidi! Sai cosa ci faccio con quelli?! Li ho sentiti… ma non dobbiamo urlare! Devi fare silenzio!- (?).

-Chi siete?!- urlai io guardandomi attorno.

-Visto cretino?! Ci ha sentiti! Sei un buono a nulla! Cretino! Ehi ora basta! La colpa è tua! Dovevamo ucciderli prima!- (?).

Mi guardai più volte attorno, ma non c’erano forme di vita.

-Chi siete?!- urlai ancora.

All’improvviso, dal ramo di un albero, spuntò una specie di pianta carnivora.

-Ma che…?- disse Sasori.

La pianta iniziò ad aprirsi.

Al suo interno, una persona strana, bianca e nera, occhi color oro e capelli verdi.

-Cosa sei?!- chiesi io puntando un kunai su di lui.

-Piacere! Io sono Zetsu bianco e lui è Zetsu nero! Cretino! Non devi rivelare la nostra identità!- disse Zetsu.

-Vi ho già visti da qualche parte…- disse lui.

-Cosa? Li conosci?!- dissi io.

-Voi siete sull’elenco dei ricercati! Appartenete all’akatsuki!- urlò Sasori.
 

-A quanto pare siamo stati scoperti… Sei un cretino! Adesso siamo costretti a farli fuori! – disse Zetsu.
 


-Non penso che ci riuscirai tanto facilmente!- dissi io.

-Abbiamo anche la cena oggi! Siamo stati proprio fortunati! Eh eh… io prendo la ragazza! E io prenderò lui… -Disse Zetsu.

-C-cosa?!- dissi io.

-A quanto pare vogliono mangiarci…- disse Sasori ridendo.

-Arrivo!- disse Zetsu.

All’improvviso, la pianta carnivora, uscì dal ramo e si gettò su Sasori.

-Fermo!- urlai io.

Subito, Zetsu, si fiondò sul braccio di Sasori e lo addentò.

Sasori urlò a squarcia gola per il dolore e intanto Zetsu si staccò.

Il sangue scendeva lungo il suo braccio, le sue urla rimbombavano nell’eco della foresta.

-Merda! La pelle! Mi ha staccato un pezzo di pelle!- urlò lui guardandosi il braccio.

-Sasori!- urlai io.

Sasori si accasciò a terra e strinse i denti.

-Adesso ti faccio vedere io!- disse lui.

Subito, la marionetta che Sasori si portava dietro, si mosse, lanciando del veleno a Zetsu.

-Merda! Ci ha avvelenati! - disse Zetsu.

Zetsu scomparve nel nulla.

-Sasori!- urlai io.

-Niente… sto bene!- disse lui sorridendomi.

-Ma il tuo braccio sta perdendo sangue!- urlai io.

-Non ti preoccupare… allora, cerchiamo questo sigillo!- disse lui alzandosi.

-O-ok!- dissi io.

Sasori iniziò a guardarsi attorno.

-Eccone uno!- disse lui indicando un albero.

-Ah già! Eccolo lì! Vuoi che lo tolga io?- chiesi.

-No! Ce la faccio!- disse lui.

Mentre lui disattivò il secondo sigillo, io iniziai a cercare il terzo.

Guardandomi attorno, notai che eravamo circondati da alcuni paletti di legno.

-Io cerco il terzo sigillo… tu riposati!- dissi io.

-Uff… come vuoi!- disse lui, medicandosi la ferita.

-Allora… dovrebbe essere qui da qualche parte!- dissi io.

Iniziai a girare attorno ad ogni paletto di legno presente in quel luogo, ma non trovai nulla.

-Uff… qui non c’è! – dissi io scocciata.

-Ehi! Fai presto! Io odio dover aspettare!- urlò lui seccato.

Mi guardai un po’ attorno e notai subito il sigillo su una roccia.

-Trovato! Però non so disattivarlo…- dissi io arrossendo.

-Cosa?! Sei una kunoichi e non sai disattivare un sigillo?! O santo cielo… spostati va’! Me ne occupo io!- disse lui ancora più seccato di prima.

-Ok…- dissi io chinando il capo.

Subito posizionò le mani e tolse il sigillo.

-Prima o poi te lo insegnerò… ora muoviamoci!- disse lui.

-Grazie!- dissi io sorridendo.

Dopo aver tolto i due sigilli, iniziammo a correre verso l’uscita della foresta.
 
 
 
FINE POV  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Nel paese dei fiumi intanto...  
-Quindi stanno per arrivare due nuove reclute… o mi sbaglio?-(?).

-Sì noi li abbiamo visti! Ci siamo anche presentati! Cretino! Almeno non dirlo al capo! Sei uno sciocco! – disse Zetsu.

-… Se non si presenteranno, li faremo subito fuori… dobbiamo rimanere nascosti nell’ombra…- (?).

-Sì Pain! Sei un allocco! Chi ti ha autorizzato a chiamarlo per nome?! E’ forse tuo fratello?! – disse Zetsu
-Basta così! Zetsu!- disse Pain.

-Capo… Io conosco perfettamente uno di loro… potrei ucciderli in ogni momento!- disse Orochimaru.

-Se non vado errato… la nukenin, era una delle tue allieve, Orochimaru… potrebbe tornarci utile il tuo Fuin Justu un giorno…- disse Pain.

-Utilissimo…- disse Orochimaru.

-A quanto pare, sono già riusciti a togliere tre sigilli… sono diretti al dirupo!- (?).

-Grazie Kakuzu… Konan!- disse Pain.

-Sì Pain?- disse Konan.

-Tienili d’occhio…- disse Pain.

-Sì!-disse Konan.

-La riunione è terminata. Potete tornare alle vostre missioni… parleremo dopo dei vostri obbiettivi…- disse Pain.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 




 
 
 
 
Ciao a tutti!

Ecco il quinto capitolo!

Spero sia venuto bene! Recensioni gradite^^

Ho alcune cose da dire:

Le battute in blu sono quelle dello Zetsu nero!! 

  • Il Fuin Justu è la tecnica del segno maledetto di Orochimaru.

  • Nella mia storia, la personalità di Sasori, si modificherà pian piano.

  • So che la barriera dei cinque sigilli, può essere disattivata solo se si tolgono contemporaneamente tutti i sigilli, ma per necessità, io li disattivo uno alla volta.

  • Molti dei personaggi che ci sono nella serie di Naruto, nella mia storia si presenteranno dopo.

  • I miei sigilli, non sono negli stessi luoghi dell’anime e manga.

Detto questo, vi auguro una buona settimana^^
La SeRpE 

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Capitolo 6
*** Meta raggiunta ***


 

Ciao a tutti! Grazie a voi, oggi sono riuscita a scrivere il sesto capitolo! Grazie per tutti i consigli e i complimenti! In questo capitolo, ci saranno gli ultimi due sigilli e un incontro importante. Spero di non deludervi!  Grazie mille alle persone che seguono la storia! Buona lettura^^
 
La tua sabbia, la cosa più bella del mondo
 

 

Meta raggiunta
 


 

POV SASORI



 
-Trovato! Però non so disattivarlo…- disse lei arrossendo.

-Cosa?! Sei una kunoichi e non sai disattivare un sigillo?! O santo cielo… spostati va’! Me ne occupo io!- dissi io ancora più seccato di prima.

-Ok…- disse lei chinando il capo.

Subito posizionai le mani e tolsi il sigillo.

-Prima o poi te lo insegnerò… ora muoviamoci!- dissi io.

-Grazie!- disse lei sorridendo.

Dopo aver tolto i due sigilli, iniziammo a correre verso l’uscita della foresta.

Ormai era quasi notte, il sole stava calando.

Quel tramonto pieno di colori, mi fece subito pensare a quello stesso tramonto che vedevo dal villaggio… come marionettista della sabbia, invece, in quel momento, lo vidi con gli occhi di un marionettista traditore della sabbia.

-Sasori, il tuo braccio perde molto sangue… io po- disse lei.

-Sto benissimo! Dobbiamo continuare a correre, o non arriveremo mai più!- la interruppi io.

-Ma sta perdendo sangue! Non puoi ignorare per sempre il dolore!- urlò lei.

-Ho detto che per il momento, non possiamo permetterci una pausa!- dissi io.

Lei mi afferrò per i capelli e, tirandomi a se, mi fece cadere a terra.

-Ehi! Ti sembra una cosa logica?!- urlai io.

-Stà zitto! Hai bisogno di cure! Sei fortunato, ho studiato medicina al villaggio…- disse lei sedendosi accanto a me.

-Mh… non è molto profonda, vediamo…- disse lei.

Sulle sue mani, si formarono dei bisturi di chakra.

-Cosa?! Vuoi operare senza anestesia?!- dissi io sconcertato.

-Tanto tu dici di non patire il dolore!- disse lei cominciando ad operare.

-Cosa?!- urlai io guardando il braccio.

*Inizio flashback*

-Mamma! Papà!- urlai io piangendo.

-Sasori… la mamma e il papà sono in un mondo migliore adesso, non piangere…- cercò di consolarmi mia nonna.

-No! Non è vero! Loro si sveglieranno! Ne sono certo!- urlai io.

-…Sasori… loro non torneranno mai più…- disse mia nonna.

-Non è vero! Sei una bugiarda! Loro mi volevano bene! Non mi avrebbero mai lasciato da solo!- urlai io.

-Loro non ti lasceranno mai solo… loro saranno sempre al tuo fianco…- disse mia nonna accarezzandomi il capo.

*Fine flashback*

Mi svegliai di soprassalto in preda al panico.

-Finalmente ti sei svegliato! Pensavo fossi davvero morto!- disse Misaki ridendo.

-Cosa… cosa mi è successo?- chiesi io guardando il braccio.

-Quando hai visto il bisturi sei svenuto! Una scena bellissima! Avresti dovuto vedere la tua faccia!- disse lei trattenendo le risate.

-Sono svenuto?! E adesso dove siamo?!- chiesi io alzandomi di scatto.

Ad un certo punto, iniziò a girare tutto attorno a me.

Mi portai una mano alla fronte e chiusi gli occhi con l’intento di calmarmi.

-Ehi… calmo, siediti… siamo fuori dalla foresta!- disse lei facendomi sedere.

-Ho fatto un sogno bruttissimo…-dissi io.

-Cosa hai sognato?- chiese lei.

-Ho sognato mia nonna… tutto ciò che le ho detto dopo la morte dei miei genitori… è stato bruttissimo rivivere quei momenti…-dissi io.

-Capisco… beh, almeno tu hai dormito!- disse lei strofinandosi gli occhi.

-Dai… adesso dobbiamo trovare gli ultimi due sigilli!- dissi io alzandomi lentamente.

-Già trovati! Uno è su quell’enorme macigno e un altro è su quell’albero!- disse lei indicando i sigilli.

-Ah… non li avevo notati…- dissi io toccandomi la fronte.

Il paesaggio era alquanto sorprendente.

Un’enorme macigno chiudeva l’entrata di una grotta, l’acqua circondava le rocce e davanti all’entrata c’era un grande arco rosso.

-Ok, fatti da parte!- dissi io.

Con molta forza, spostai Misaki con un braccio e disattivai i due sigilli.

Subito, il grande macigno che bloccava l’ingresso della grotta, si frantumò.

Dall’ingresso, fuoriuscirono degli origami di carta.

 

-Che bravi…- (?).

-Chi ha parlato?-chiesi io.

-Io sono Konan- rispose.

-Lei deve essere un membro dell’akatsuki allora… io e lei siamo qui per unirci a voi!-dissi io.

-Lo so… adesso, seguitemi…-disse Konan.

-Dove ci porterai?- chiesi io.

-Dal capo… sarà lui a decidere-disse lei.

Konan ci piombò davanti, nascosta da una serie di foglietti di carta.

Subito si notarono i suoi capelli di un blu opaco e quel fiore fra i capelli.

Anche lei indossava l’abito tipico dell’organizzazione, con un motivo a nuvole rosse su uno sfondo nero.

Subito, ci fece entrare all’interno dell’enorme grotta.

Appena entrammo, notai una gigantesca statua, rappresentante il Decacoda.

-Perché quella statua rappresenta il Decacoda?- chiese Misaki.

-Non posso dirlo al momento… lo saprete quando ce ne sarà la necessità- rispose lei camminando.

Konan mise la mano sul muro e questo si divise in due.

Subito si vide un lungo corridoio cupo, illuminato da sole tre torce.

-Seguitemi… per di qua-disse Konan indicando il corridoio.

-Perché è così buio?- chiese Misaki.

Konan rimase in silenzio e continuò ad avanzare verso quella che dava tutta l’aria di essere un’enorme arco.

-Ecco… una volta entrati qui dentro, il capo deciderà se farvi entrare o no- disse lei.

-Dovremo fare qualcosa di particolare?- chiesi io.

-Il capo non sono io… è lui che decide tutto- rispose lei.

Entrammo in silenzio all’interno della stanza.

Non era molto grande, Era scura e illuminata da alcune torce.

-Grazie, Konan…- (?).

La donna, si limitò a fare un cenno con il capo.

L’uomo si alzò dal masso sul quale era seduto e iniziò a scrutarci attentamente.

-Io sono il Dio Pain- disse.

Un uomo piuttosto giovane, pieno di pearcing sul viso, capelli color arancio e occhi misteriosi... il rinnegan!

-Pain… lei è il leader di alba?- chiesi io.

-Esattamente… e voi siete?- disse Pain.

-Sasori della sabbia rossa e Misaki, nukenin del villaggio della sabbia- risposi io.

-Villaggio della sabbia eh? Bene… sono proprio curioso di scoprire quali siano le vostre capacità…- disse lui.

-Dovremo fare qualcosa per entrare nell’organizzazione alba?- chiese Misaki.

-No… vi ho osservati durante il tragitto, siete validi shinobi…- disse lui.

-Non dovremo fare niente?! Nessun combattimento, nessun test, niente di niente?!- chiesi io.

-Niente di niente- rispose lui.

Intanto, fece segno a Konan di raggiungerci.

-Sì, Pain- rispose la donna.

Konan portò due tuniche nere con dei motivi a nuvola rossa.

-Queste sono vostre… andate nella vostra stanza e dopo vi assegneremo i partner-disse lui porgendoci le divise.

-Seguitemi… la vostra camera è da questa parte- disse Konan.

Cominciammo a seguire Konan verso un altro corridoio cupo.

Subito, la donna di fermò davanti a una porta di legno.

-Eccola… fra mezz’ora nella sala di prima- disse lei.

Aprii la porta di legno e vidi due letti e un armadio nella stanza cupa e spoglia.

-Wow… che bella…- disse Misaki disgustata.

-Cosa ti aspettavi? Una suite con tanto di lampadine?- dissi io.

-Non c’è nemmeno una misera torcia!- disse lei.

-Ringrazia il fatto che ci siano già i letti… io non me lo sarei mai aspettato!- dissi io ridendo.

-Già! E’ vero che siamo nukenin… ma siamo esseri umani! Non possiamo vivere in queste condizioni!- disse lei seccata.

-Dai, vestiti!- dissi io ridendo.

La sua espressione era bellissima, quando si arrabbiava arricciava sempre il naso e metteva le braccia conserte.

-Ehi, guarda lì!- disse lei indicando una porta di legno.

-Quella non è l’entrata?- chiesi io infilando il braccio nella manica della tunica.

Misaki si avvicinò e la aprì lentamente.

-Si! Ecco una cosa che mi piace moltissimo!- disse lei saltellando.

-Cos’è?- chiesi io non riuscendo a vedere.

-Il bagno! Guarda quella doccia! E’ fantastico!- urlò lei.

-Shh! Non fare chiasso!- dissi io a bassa voce.

-Ok!- disse lei.

-Hai messo la tunica?- chiesi io.

-Si… però…- disse lei.

-Però?- dissi.

-Però è larga! Guarda qua! – disse lei facendomi vedere le maniche.

-Basta piegarla leggermente Misaki! E’ mai possibile che tu non sappia fare niente?!- dissi io.

Dopo aver messo le tuniche, Konan ci portò nella sala in cui c’era tutta alba riunita.

Dopo aver oltrepassato la porta che portava alla sala, vidi uomini alti e silenziosi riuniti in cerchio.

-Ecco i nostri nuovi membri, oggi cambieremo i partner di qualcuno!- disse Pain.

Tutti i membri di alba si girarono verso di noi.

-Immagino che voi non conosciate nessuno di loro… - disse lui.

-No… infatti- dissi io.

Tutti quegli uomini cupi erano inquietanti… e Pain stava per farmi fare coppia con uno di loro…

 
 
 
 
 
Ciao a tutti!

Grazie mille per aver letto anche questo capitolo!

Non penso sia molto carino questo, ma lo considero come un capitolo di passaggio XD

Per chi non lo sapesse:

Il Decacoda è il cercoterio originale, contenuto all’interno dell’eremita delle sei vie della trasmigrazione che, prima della sua morte, divise il chakra del Decacoda in nove parti, gli attuali cercoteri!

Recensioni sempre gradite!^^

Ringrazio tutte le persone che seguono e recensiscono le mie storie!

La SeRpE 

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Capitolo 7
*** Spionaggio completato ***


Eccoci qui, il settimo capitolo *_* Ragazzi, questa è la storia più lunga che io abbia fatto! Mi sono superata ù_ù Bene, in questo capitolo vedremo i membri di akatsuki^^ Non so dirvi nient’altro, buona lettura!
 
La tua sabbia, la cosa più bella del mondo


Spionaggio completato

 
POV MISAKI

 
 
  
-Hai messo la tunica?- chiese Sasori.

-Si… però…- risposi io.

-Però?- disse.

-Però è larga! Guarda qua! – dissi io facendogli vedere le maniche.

-Basta piegarla leggermente Misaki! E’ mai possibile che tu non sappia fare niente?!- disse lui ridendo.

Dopo aver messo le tuniche, Konan ci portò nella sala in cui c’era tutta alba riunita.

Dopo aver oltrepassato la porta che portava alla sala, vidi uomini alti e silenziosi riuniti in cerchio.

-Ecco i nostri nuovi membri, oggi cambieremo i partner di qualcuno!- disse Pain.

Tutti i membri di alba si girarono verso di noi.

-Immagino che voi non conosciate nessuno di loro… - disse Pain indicandoli.

-No… infatti- disse Sasori con aria perplessa.

Orochimaru si girò e mi lanciò un’occhiata minacciosa.

-Se non sbaglio però… Orochimaru era il tuo maestro, Misaki… non è vero?- disse Pain indicando Orochimaru.

-…Sì, infatti…- risposi io chinando il capo.

-Bene… Orochimaru, tu farai coppia con Sasori! E tu Misaki, con Zetsu! Kakuzu, tu per il momento resterai da solo, per evitare altre perdite. Konan, tu resterai con me- disse Pain indicandoci.

-Chiedo scusa… devo proprio fare coppia con lui?- disse Sasori guardando Orochimaru con disprezzo.

-Se ci saranno inconvenienti, ti assegnerò a Kakuzu- disse Pain camminando verso un tavolo.

Mentre Pain scriveva qualcosa su alcuni fogli, mi accorsi che Konan avanzava verso di noi con delle scatole.

-Prendete…dovrete portarli sempre al dito!-disse Konan aprendo le scatole.

Sasori, mise un anello con il simbolo 玉, Gyoku, sul pollice sinistro.

A me, capitò l’anello con il simbolo 西, Nishi, che misi sull’indice destro.

-Bene, ora vi assegnerò gli incarichi da svolgere-disse Pain girandosi lentamente.

-Incarichi?-chiesi io.

-Allora, Misaki e Zetsu, saranno le spie dell’organizzazione! Kakuzu, tu rimarrai il tesoriere dell’organizzazione! Sasori e Orochimaru, voi due dovrete dare la caccia al Tasso monocoda! Tutto chiaro?- disse Pain indicandoci uno per uno.

-Il Tasso monocoda? Che cosa sarebbe?- chiese Sasori.

-L’obiettivo di Alba è raccogliere tutti i cercoteri e sigillarli nella statua del Decacoda… quella sarà la nostra arma segreta per far tornare la pace nel mondo… solo conoscendo il dolore, si può fare la pace!-spiegò Pain ad alta voce.

-Conoscendo il dolore… si può fare la pace?- chiesi io.

-Esattamente! La gente deve soffrire quanto noi! Io, il Dio Pain, porterò la pace nel mondo!- urlò lui alzando le braccia.

-Capo, quando potremo andare in missione?- chiese Orochimaru con un lieve sorriso dipinto sul viso.

-Immediatamente…-rispose guardandolo negli occhi.

-Sì!- disse Orochimaru.

A quel punto, Sasori, Orochimaru, Kakuzu, Pain e Konan, uscirono dal covo e si divisero per compiere i loro doveri.

All’improvviso, sentii qualcosa che mi tirava la manica della tunica.

-Vieni con noi! Dobbiamo andare a spiare nei dintorni, ricordi? – disse Zetsu.

-Oh, sei tu… mentre andiamo, potresti spiegarmi come mai Pain ha certe idee sulla pace?- chiesi io incuriosita dalle parole di Pain.

-Ok! Ahhhh… e va bene!- disse Zetsu.

Dopo essere usciti dal covo, cominciammo a girare per la foresta del lento movimento, in cerca d'informazioni su ninja e villaggi.

-Possiamo fermarci un po’? Da qui si può vedere tutto! Non corriamoalcun pericolo!- implorai.

-Sì, va bene! Uff… per poco però, non possiamo permetterci delle pause!-disse Zetsu.

-Bene, così puoi dirmi tutto!- dissi io sorridendogli.

-Ahhhh chiedi a lui, io non ci capisco niente! Ok… allora, tutto iniziò quando il villaggio della foglia attaccò il villaggio della pioggia… a quell’epoca, Yahiko, Konan e Nagato, erano molto piccoli. Alcuni ninja della foglia uccisero i loro genitori in una gelida notte e per di più, davanti ai loro occhi! Da quell’istante, i tre aspiranti ninja, iniziarono a pensare che il dolore è l’unica chiave per aprire le porte alla pace… per loro, il mondo deve soffrire quanto loro… perché l’odio fa crescere le persone…-disse Zetsu.

-Yahiko… Nagato… chi sono?- chiesi io incuriosita.

-Ohhhh non farci caso…-rispose.

-Ehm… ok!-dissi io ancora più incuriosita.

Quegli ideali così strani… quei nomi misteriosi… mi lasciarono una sensazione di tristezza addosso.

Per arrivare a pensare certe cose, una persona avrebbe dovuto subire un trauma gravissimo…

-Ehi, e quelli chi sono?-chiesi io.

-Sono nostre copie!- rispose Zetsu sorridendo.

-Io sono pronta per partire… andiamo?- chiesi io guardando le  due copie.

-Per prima cosa, dovremo dirigerci verso il villaggio della foglia… dobbiamo cercare alcune informazioni sull’alleanza ninja- disse Zetsu indicando con il dito a nord.

-L’alleanza ninja fra Senju e Uchiha?- chiesi io.

-Già… a quanto pare il capo degli Uchiha, Madara, e il capo dei Senju, Hashirama, hanno firmato un patto… prima erano due clan che lottavano per il potere, oggi la guerra è cessata… ma potrebbero comunque attaccarsi una seconda volta… a quanto pare, il capo degli Uchiha non è contento della carica dell’hokage affidata ai Senju…- spiegò Zetsu alzandosi.

-Capisco… temete quindi in un'eventuale guerra che possa farvi uscire allo scoperto?- chiesi io facendo un riassunto.

-Esattamente! Inoltre, non siamo tanto lontani dal villaggio… potrebbero scoprirci subito! Se dei ninja del villaggio verranno a rifugiarsi da queste parti, per noi sarà la fine…- disse Zetsu preoccupato.

-Beh… allora cosa dobbiamo spiare del villaggio?- chiesi io.

-I rapporti fatti all’hokage, i rapporti fra i due clan… un po’ di tutto!- rispose.

-Sarà interessante… - dissi io toccandomi il mento.

Subito, partimmo.

Il villaggio della foglia si trovava a nord, non era tanto lontano.

Saltando di albero in albero, mi accorsi che Zetsu si era ormai diviso in due parti.

La parte nera, correva alla mia destra.

La parte bianca, alla mia sinistra.

-Così non correrai il rischio di essere attaccata…-disse lo Zetsu nero.

-Ahhhh io non darei tanta importanza alla sua protezione… è un ninja no? Dovrebbe saper combattere come tale-disse lo Zetsu bianco sbuffando.

-Beh, ha ragione… posso cavarmela anche da sola!- dissi io chinando il capo.

-Correremmo dei grossi rischi se ti scoprissero!-disse lo Zetsu nero alzando notevolmente il tono di voce.

Dopo qualche minuto, ci ritrovammo davanti alle porte del villaggio della foglia.

-E’ questo?- chiesi io guardando la maestosa porta.

-Già!- rispose lo Zetsu bianco.

-Ora ci recheremo alla magione dell’hokage-disse lo Zetsu nero guardando l’altro bianco.

-E cosa dovremo fare?- chiesi io guardandolo con aria perplessa.

-Dobbiamo raccogliere informazioni… mi pare di avertelo spiegato prima!-rispose lo Zetsu nero.

-Mh… va bene!-dissi io avviandomi verso la magione.

Cominciammo a saltare sui tetti delle case.

Davanti a noi, si levava una parete rocciosa con il viso di un uomo.

-Quello è Hashirama Senju, l’attuale hokage!- spiegò lo Zetsu nero vedendomi interessata.

-… Che strana tradizione quella di scolpire i loro visi su una roccia…- dissi io.

-Ci sono diverse tradizioni… questa è la loro- disse lo Zetsu nero alzando le spalle.

Dopo aver raggiunto la magione dell’hokage, dando un’occhiata all’interno e non avendo trovato niente, tornammo al Paese dei fiumi.

La prima missione di spionaggio si era ormai conclusa…

Tornati ad alba, trovammo solo Pain e Konan nella sala grande.

-Novità?- chiese Pain.

-Nessuna, non abbiamo trovato niente!- disse Zetsu dopo essere tornato a essere uno solo.

-E lei com'è andata? Ha dato problemi?- chiese Pain lanciandomi un’occhiata gelida.

-Nessun tipo di problema, signore… ha collaborato alla perfezione!-disse Zetsu guardandomi.

-Bene… domani resterete al covo, la vostra giornata libera- spiegò Pain.

-Sì Pain! Cretino! Quante volte te lo devo dire che lui è il tuo capo?! Soffri di Alzheimer per caso?! –sbraitò Zetsu.

-Andate nelle vostre camere… vi chiamerò più tardi-disse Pain indicandoci la porta.

Per tutta la giornata, non feci altro che pensare a Sasori con Orochimaru… non sarebbero sicuramente andati d’accordo loro due!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ecco il settimo capitolo!

Spero che il finale non sia stato troppo frettoloso… perché dovevo rispettare l’aggiornamento ù_ù

Che dire… per chi non sapesse il significato delle parole Gyoku e Nishi:

-Gyoku: Sfera.

-Nishi: Ovest.

Poi… Qui siamo nell’anno in cui la volpe a nove code attacca il villaggio della foglia… tenetevi pronti per i prossimi capitoli^^.

Metterò una piccola parte per il combattimento fra Hashirama e Madara, poichè si parla dell’attacco della volpe, ma la storia non parla di questo, bensì di Sasori e Misaki ù_ù
Il capitolo è cortissimo, ma spero di aver spiegato "quasi" tutto sui pensieri di Pain! Detto questo, se avete dei consigli o dei chiarimenti da chiedere, recensite^^.

La SeRpE 

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Capitolo 8
*** Vendetta! ***


Ciao a tutti^^ L’ottavo capitolo sta per iniziare! Volevo dire solo una cosa, tra non molto, succederà una cosa a Orochimaru… penso che tutti sappiate di cosa sto parlando!
Però, Sasori a quel punto dovrà rimanere senza un partner… chissà! Spero che questo capitolo vi piaccia!


Buona lettura
 
La tua sabbia, la cosa più bella del mondo.

Vendetta!

 
 
POV SASORI

 
E così, alla fine, finii con Orochimaru.

Sinceramente, mi faceva schifo fare coppia con un serpente viscido e sporco come lui.

-Ehi! Adesso devo dirti una cosa… prova a darmi problemi e finirai come quello lì!- disse Orochimaru indicando un ninja trafitto da una katana e “appeso” al tronco dell’albero.

-Prima che tu possa farlo, ti ucciderò e ti smembrerò! Potresti essere un’ottima cavia per il mio esperimento…- risposi io accennando un ghigno sul viso.

-O… ma davvero? E che genere di esperimento sarebbe?- chiese lui iniziando a correre.

-Perché dovrei dirtelo? Tanto mi servi morto…- dissi io iniziando a seguirlo.

Lui si limitò a ridacchiare.

-Dove si trova questo demone?- chiesi io.

-Suna… - rispose ridendo.

-Perché ridi?- chiesi io infastidito dalla sua risata.

-Adesso non posso neanche ridere?- disse lui continuando a ridere.

-Sei un criminale… io non ci trovo nulla di divertente nell’esserlo!- dissi io urtato dalle sue parole.

-Perché hai deciso di diventare un criminale? – chiese lui tornando serio.

-Dammi una ragione valida per il quale dovrei dirtelo!- dissi io.

-Dal momento che sono il leader fra i due, devi rispondere a tutto ciò che ti chiedo senza fare storie!- disse lui ridendo.

-… Devo uccidere una persona…- dissi io a bassa voce.

-Chi sarebbe questa persona?- chiese lui interessandosi.

-Sandaime Kazekage…- dissi io.

-Vorresti uccidere un Kazekage? Santo cielo… novellino, lascia che dia un consiglio. Quello è un ninja di grado superiore al tuo… ti farebbe fuori all’istante! E io non voglio finire in coppia con quell’assassino di Kakuzu!- urlò lui ridacchiando.

-Non ti preoccupare… quando avrò ultimato la mia invenzione… sarò indistruttibile!- dissi io deciso.

-E quale sarebbe questa tua… invenzione?- chiese lui.

-…- rimasi in silenzio.

Non potevo svelare il mio piano… era troppo rischioso!

Faceva troppe domande!

Avrei voluto stritolarlo, ma purtroppo non potevo…

-Ehi! Non ti mangio se me lo dici…- disse lui accarezzandomi il volto.

Subito tolsi la sua mano dal mio volto.

Era fredda, pallida… assomigliava alla mano di un cadavere.

-Verme schifoso! Non provare a toccarmi! – urlai io dandogli un pugno in faccia.

-… Eccoci a Suna… il deserto e poi il Villaggio!- disse lui guardando il tramonto.

-Come faremo a scoprire dove si nasconde il demone?- chiesi io.

-Oggi, non cattureremo il demone… ti ho portato qui per uccidere il Kazekage- disse lui.

-Cosa?! Non sono preparato! Dovevo allenarmi! E poi… perché tanto interesse?!- chiesi io perplesso.

-Beh, sei un membro di alba… e così potremo andare d’accordo per un po’! Non amo discutere con i mocciosi come te che sono bravi solo a fare casino!- disse lui afferrandomi il polso.

La stretta era fortissima, sembrava che mi stesse per sgretolare il polso.

-Mollami! Io non andrò mai d’accordo con te!- dissi io strattonandolo.

Cercai di liberarmi dalla sua presa, ma tutti i tentativi erano inutili.

Dalle maniche, uscirono dei serpenti violacei, i quali mi avvolsero i polsi e la vita.

-Ecco fatto! Così non potrai scappare!- disse lui ghignando.

-Cosa vuoi farmi?!- chiesi io spaventato.

-Non voglio farti niente, tranquillo!- disse lui ridendo.

-Ah n- non mi fece nemmeno finire la frase che subito mi sollevò e iniziò a correre verso il deserto.

-Mettimi giù! Che bisogno c’è di tenermi legato?!- Urlai io.

-Se non stai zitto ti chiudo la bocca con un altro dei miei serpenti!- disse a bassa voce.

Intanto, era diventato tutto buio e ci fermammo alle porte del villaggio.

-Adesso mi fai sce-

-Porca miseria! Vuoi fare silenzio?! Dobbiamo infiltrarci senza farci vedere!- bisbigliò Orochimaru.

-Se mi sleghi magari!- urlai io.

-Shh!- disse Orochimaru portatosi un dito sulle labbra.

-Uffa! Perché non ti ho ucciso quando ci siamo incontrati la prima volta?!- dissi io seccato.

-Beh, magari perché quel fiorellino della tua amichetta, tiene tanto al suo ex senpai…- disse lui ridendo.

-Non ti azzardare a parlare di lei in mia presenza hai capito?!- dissi io puntandogli il dito addosso.

-Io parlo di chi voglio, quando voglio e come voglio… intesi?- disse lui.

Orochimaru, ordinò ai serpenti di slegarmi.

Liberatomi di quegli esseri striscianti, mi diressi verso l’ingresso del villaggio.

Diedi la tunica a Orochimaru e gli chiesi di aspettare.

-Tieni questa e aspettami qui… non ci metterò molto, odio far aspettare- dissi io girandomi verso di lui.

-Cosa?! Ma dico… sei impazzito?! Torna qui!- bisbigliò Orochimaru.

-Non ti preoccupare… loro non sanno che mi sono unito ad alba!- dissi io sorridendo.

Cominciai a camminare verso il lungo “corridoio” che separa il villaggio dal deserto.

Davanti a me, infinità di shinobi.

-Fermo lì! Dicci chi sei!- urlò uno di loro.

-Sasori… Akasuna no Sasori!- dissi io continuando a camminare.

-Sasori! Finalmente sei tornato al villaggio! Eravamo tutti in pensiero per te!- disse uno shinobi.

Subito vennero attorno a me.

Quello era il momento buono per colpire!

-O… sapete… è stata dura, ma alla fine… ce l’ho fatta!- dissi io sorridendo.

Mentre feci per abbracciarli, preparai degli aghi impregnati nel mio nuovo veleno e li misi sulle mie braccia e sulle mani.

Quando li abbracciai, gli infilai gli aghi nei punti in cui scorre maggiormente il nostro chakra.

Dopo alcuni secondi, caddero tutti al suolo.

Il veleno li avrebbe uccisi all’istante.

Dopo aver controllato che non ci fossero altre guardie nei dintorni, mi avviai verso la magione del Kazekage.

-Bene… adesso si che metterò la parola fine a questa faccenda!- pensai.

Mentre camminavo, i vecchi ricordi vennero a galla, e inondarono la mia mente facendomi quasi impazzire!
 
-Sasori! Vieni con noi a mangiare oggi?-

-Bravi! La vostra prima missione! Congratulazioni! Adesso dite chees! -

-Bene ragazzi! Da oggi, siete ufficialmente dei genin! Congratulazione Sasori, Yoh e Ayako!-

-Guarda questa marionetta! L’ho trovata qui!-

-Tieni, voglio regalartela!-

-Chi sei tu per dirmi ciò che devo, o non devo fare?!-


Dopo essermi ripreso da quel momento di debolezza, mi morsi i denti per non sbottare un urlo.

-… Augh! … Accidenti!- dissi.

Dovevo sbrigarmi!

Dopo essermi messo ancora in cammino, dovetti uccidere moltissime guardie con i miei aghi velenosi, dovevo risparmiarne un po’ per la battaglia con il Kazekage!

-Bene, eccomi qui… adesso, è tutto in discesa!- dissi io sorridendo e guardando l’edificio in cui alloggiava il Kazekage.

Due guardie all’ingresso, due all’entrata della camera del Kazekage… questo era il solito schema di sicurezza del villaggio.

-Bene, all’entrata ecco i primi due- dissi io.

Lanciai due aghi ai due shinobi, i quali caddero ansimando.

-Fuori i primi due- dissi.

-T-tu sei… Akasuna no Sas-Sasori!- disse uno di loro.

-Già… ma non ti importa in questo momento… tanto sarai morto entro pochi minuti con il mio nuovo veleno!- dissi io ridacchiando.

Entrando nella magione, percorsi tutta la salita fino al corridoio in cui alloggiava il Kazekage.

-Chi s!... anf…-

-Ehi tu! Ferm!... anf…-

Le due guardie si accasciarono al pavimento ansimando dopo essere state colpite dai miei aghi.

-Bene… ora manca solo lui!- dissi io.

Aprii lentamente la porta della camera e vidi il terzo Kazekage nel letto di legno pregiato, le lenzuola bianche e pulite… ma ancora per poco…

-Adesso soffrirai come ho sofferto io!- dissi io attivando la marionetta.

Con dei fili di chakra, ordinai alla marionetta di buttare una bomba di veleno X sul letto del Kazekage.

Io, tappandomi bocca e naso, uscii dalla stanza.

Chiudendola a chiave, divenne una vera e propria trappola mortale!

-Bene, adesso non mi resta che portare via il corpo e togliere tutti gli organi…- dissi io.

Aprii ancora la camera tappandomi naso e bocca.

Il corpo del Kazekage era sul letto, esanime.

La sua mano penzolava nel vuoto.

La mia vendetta si era compiuta!

-Bene!- dissi io posizionando le mani pronto per andare da Orochimaru.

Lasciai la magione all’istante, per poi comparire davanti a Orochimaru all’improvviso, facendolo sobbalzare.

-Ehi! Tu! Ma che…?- chiese Orochimaru sbalordito.

-Stava dormendo… così ne ho approfittato!- dissi io con aria seria.

-E perché lo hai portato con te?- chiese lui guardando il cadavere.

-Vieni… dammi un kunai!- dissi io  posando il cadavere sulla sabbia fredda.

-Cosa ci devi fare? E’ già morto!- disse lui.

-Devo svuotarlo- dissi io togliendo i vestiti al Kazekage.

-Vuoi… svuotarlo?!- disse lui allarmandosi.

-Sì, c’è qualche problema? Adesso dammi il kunai!- dissi io.

-Sì! Ecco, tieni!- disse lui iniziando a sorridere.

Cominciai ad aprire il torace del Kazekage, togliendo tutto ciò che incontravo, cuore, polmoni, intestino, ossa…

Quando lo “svuotai” tutto, estrassi un rotolo dalla mia tasca.

Con una tecnica di richiamo, feci apparire armi e veleni di qualsiasi tipo e grandezza.

-Perfetto… adesso lo riempiamo!- dissi io mettendo tutte le armi all’interno del Kazekage.

-Tutto qui?!- chiese Orochimaru accennando a un sorrisino amaro.

-Esatto, ecco la mia prima marionetta umana! La proverò domani al covo… adesso andiamocene, prima che qualcuno ci veda!- dissi io guardandomi attorno.

-Mi aspettavo qualcosa di più entusiasmante…- disse Orochimaru.

-Questa è arte… e la mia arte, è eterna!- dissi io.

-Contento te!- disse lui sbuffando.

Dopo aver messo la mia marionetta sulle spalle, cominciai a correre verso est.

Quando arrivammo alla foresta del lento movimento, Orochimaru si fermò e disse che Pain ci stava aspettando al covo per una riunione.

-Bene! Andiamo allora!- dissi io.

Dopo alcuni minuti, arrivammo al dirupo della barriera.

-Spostati!- disse Orochimaru strattonandomi.

-Ehi! Sii un po’ più delicato!- urlai io.

-Vieni, entra!- disse Orochimaru.

Ci ritrovammo entrambi nella sala grande, in cui ci aspettava Pain e tutta alba.

-Bene, eccovi qui finalmente!- disse Pain.

-Abbiamo dovuto far fuori qualcuno…- disse Orochimaru.

-Com’è andata la prima giornata di lavoro con i membri di alba?- chiese Pain a me e Misaki.

Misaki… non mi ero accorto che fosse lì!

-Bene… molto bene, grazie capo!- disse Misaki sorridendo.

-Benissimo, allora farai coppia fissa con Zetsu! E tu Sasori?- chiese.

-Alla meraviglia! Ho anche ottenuto un premio!- dissi io mostrando la mia nuova marionetta.

-Ok! Domani giornata libera per tutti, tranne per te, Kakuzu!- disse Pain indicandolo.

-Sì, capo…- disse Kakuzu.

-Tu, resterai nel mio ufficio a contare i soldi guadagnati sulle taglie dei ricercati!- disse Pain.

-Bene, adesso potete andare nelle vostre stanze…- disse Konan indicandoci la porta.

Mi affrettai a raggiungere Misaki, desideravo tanto parlarle, ma non so perché, non ne avevo la forza.

-Ehi, Sasori! Sbrigati, se no rimani fuori!- disse Misaki.

Entrato nella stanza, misi la marionetta sotto il mio letto e mi ci stesi su.

-Com’è andata oggi?- chiese Misaki togliendosi i vestiti.

-In che senso?- Le risposi.

-Beh, com’è stato lavorare un giorno con Orochimaru?- chiese ancora.

-…Non ha dato troppi problemi! Sono riuscito anche a vendicarmi…- dissi io.

-O… già, la tua vendetta…- disse lei.

-Ho costruito la mia prima marionetta umana!- dissi io entusiasta.

-M-marionetta… umana?!- chiese lei.

-Sì! Il progetto a cui sto lavorando da tempo, finalmente sta dando i suoi frutti! E questa è solo la prima!- dissi io eccitato.

-ehm… già! Potresti passarmi quei vestiti?!- chiese intimorita.

-Sì! Ecco, tieni! … Perché sei così spaventata?- le chiesi dandole i vestiti.

-…Beh, ecco… uccidere persone per… costruire marionette… è raccapricciante, non credi?- disse lei.

-… Sarà anche raccapricciante, ma sono utili!- dissi io.

-Sì, non c’è dubbio! Ma…- disse lei chinando il capo.

-Ma…?- chiesi io alzandomi e prendendo il suo volto fra le mani.

-Ma… pensi di trasformare anche me in… in una di quelle marionette?- disse lei girando il capo per non incontrare i miei occhi.

-No! Non lo farei mai! Non ne sarei capace…- dissi io sorridendo e stringendola forte al mio petto.

Non potevo desiderare di meglio, stringerla forte, in quel momento, era il mio unico pensiero.

Non l’avrei mai trasformata in una delle mie marionette, mai!

-Grazie… Sasori…- disse lei ricambiando la stretta.

-Tu per me sei speciale, non farai mai quella fine! Non posso vivere senza di te!- dissi io prima di staccarmi da lei.

Misaki cadde sul letto e chiuse gli occhi.

-Da oggi… prometti di non lasciarmi mai?- chiese lei chiudendo gli occhi.

-Te l’ho già promesso…- dissi io.

Dopo qualche minuto di silenzio, si addormentò e, sul suo viso, si dipinse un sorriso meraviglioso.

Quella promessa, mi avrebbe legato a lei per sempre.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ecco terminato l’ottavo capitolo!

Devo dire che ne sono soddisfatta! Un ottimo risultato, a parer mio!

Come al solito, piccoli chiarimenti per chi non sapesse cosa vogliono dire alcuni termini:

-Suna è il Villaggio della Sabbia (spiegato terra terra XD)

-Akasuna no Sasori significa: Sasori della Sabbia Rossa.

-Sandaime Kazekage è il terzo Kazekage.

Detto questo, voglio dirvi che aggiorno così presto, perché durante la settimana sono piena di verifiche e studio.

Inoltre, gli esami si avvicinano! (se verrò ammessa).

Però, non tarderò negli aggiornamenti!

Promesso!

Vi adoro! E un grazie quanto tutta la via lattea a tutte le persone che recensiscono le mie storie, in particolare:
deidara_love_artist  ,  angel_directioner  e  Pazzerella98!!

By La SeRpE <3 

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Capitolo 9
*** Kyuubi! ***


Buon giorno a tutti!

Dopo 5 in matematica e 9 in grammatica, eccomi qui con il nono capitolo, tutto per voi! In questo capitolo, la tanta attesa volpe! Non mi soffermerò tanto sulla battaglia fra Madara e Hashirama, quanto sugli eventi importanti e i personaggi principali, ovvero Yondaime, Naruto, Kushina e logicamente alba! Il capitolo riprenderà dal pezzo in cui Misaki chiama Sasori!


Detto questo, vi auguro buona lettura!

La tua sabbia, la cosa più bella del mondo.

Kyuubi!


POV MISAKI


-Ehi, Sasori! Sbrigati, se no rimani fuori!- dissi io.

Appena entrò nella stanza posò la sua nuova marionetta e si mise sul letto a guardare il soffitto.

-Com’è andata oggi?- gli chiesi io togliendomi i vestiti sporchi di terriccio.

-In che senso?- mi rispose.

-Beh, com’è stato lavorare un giorno con Orochimaru?- gli chiesi ancora.

-…Non ha dato troppi problemi! Sono riuscito anche a vendicarmi…- disse lui.

-O… già, la tua vendetta…- osservai io.

-Ho costruito la mia prima marionetta umana!- disse lui entusiasta.

-M-marionetta… umana?!- chiesi io impaurita.

-Sì! Il progetto a cui sto lavorando da tempo, finalmente sta dando i suoi frutti! E questa è solo la prima!-  disse eccitato.

-ehm… già! Potresti passarmi quei vestiti?!- chiesi intimorita.

-Sì! Ecco, tieni! … Perché sei così spaventata?- mi chiese dandomi i vestiti che gli avevo chiesto.

-…Beh, ecco… uccidere persone per… costruire marionette… è raccapricciante, non credi?- osservai io.

-… Sarà anche raccapricciante, ma sono utili!- disse lui.

-Sì, non c’è dubbio! Ma…- dissi io chinando il capo.

Il problema era che avevo paura di lui, di quello che stava diventando… un mostro ossessionato dalla sete di vendetta.

-Ma…?- chiese lui alzandosi e prendendo il mio volto fra le mani.

-Ma… pensi di trasformare anche me in… in una di quelle marionette?- dissi io girando il capo per non incontrare i suoi occhi.

-No! Non lo farei mai! Non ne sarei capace…- disse lui sorridendo e stringendomi forte al suo petto.

Quella sua stretta, così forte e calda, mi diede una sensazione di protezione da parte sua.

-Grazie… Sasori…- dissi io ricambiando la stretta.

-Tu per me sei speciale, non farai mai quella fine! Non posso vivere senza di te!- disse lui prima di staccarsi da me.

Dopo quella frase, mi gettai sul letto, stanca per la faticosa giornata.

-Da oggi… prometti di non lasciarmi mai?- chiesi io chiudendo gli occhi.

-Te l’ho già promesso…- rispose lui accarezzandomi il capo.

Fra le sue dolci mani, mi addormentai subito.

-Ti amo-

-E’ per questo che non ti lascerò mai…-

-Oh beh… se sei tu a chiedermelo…-

-Non toccarla mai più!-

-Come fai a innamorarti di una ragazza in poche ore?!-

-Se è così, aspetterò che tu ti innamori di me per darti un altro bacio!-

-Mi aspetterai davvero?-

-Ti aspetterò anche per tutta la vita se sarà necessario! Finché tu non ti innamorerai di me, io non ti bacerò! Questa è una promessa… e io mantengo le promesse-

-Grazie…-

 
Sobbalzai quando, per qualche motivo, Sasori iniziò a urlare il mio nome.

-Misaki! Misaki! Su svegliati!- urlò Sasori battendo sulle mie gambe.

Di malavoglia mi alzai dal letto strofinandomi gli occhi per vedere che ore fossero.

-Cosa?! Sono ancora le due di notte! Cosa vuoi?!- urlai io cercando di ripararmi dalla luce emanata dalla lampada.

All’improvviso, sentii una specie di ruggito.

Quel ruggito fu così potente da far tremare la terra.

-Ecco perché!- disse lui.

-Ma che cavolo è?!- chiesi io catapultandomi giù dal letto.

-Non lo so, Pain ha dato l’ordine di ritrovarci tutti nella sala grande, ora!- disse lui uscendo dalla camera.

Sasori uscì dalla stanza, io lo raggiunsi poco dopo.

Nella sala grande, alba riunita.

-Signori, calma… un cercoterio ha appena attaccato un villaggio vicino, ora, tutti insieme, andremo a vedere cosa sta succedendo, fate attenzione… ci saranno shinobi e capi villaggio sparsi per tutto il territorio!- disse Pain.

Tutti i membri di alba erano irrequieti, chi parlava con  il proprio compagno, chi urlava, chi chiedeva spiegazioni…

-Avete sentito il capo?!- urlò Konan sbattendo la mano sul tavolo.

-Scusi… ma cosa dovremo fare?!-chiesi io.

-Dovremo solo osservare…- rispose Pain.

-Tutto chiaro?!- urlò Konan.

-Sì!- risposero gli uomini.

Subito, partimmo per cercare il misterioso cercoterio.

-Nubi a nord! Seguitemi!- urlò Pain correndo.

-A nord… il Villaggio della foglia, giusto?- chiesi a Sasori.

-Esattamente!- urlò lui.

Il rumore ci diresse proprio al villaggio della foglia.

-O santo cielo!- dissi io guardando la bestia.

Era una volpe gigantesca!

Una volpe rossa colossale! Le sue nove lunghe code si muovevano continuamente, abbattendo edifici, uccidendo giovani shinobi, uccidendo innocenti civili!

I suoi occhi, rossi e grandi, erano la testimonianza di quanto odio provava in quel momento!

-Sta venendo da questa parte! Spostatevi tutti a destra!- urlò Pain indicando la volpe.

Sasori mi afferrò per un polso e mi trascinò sul lato destro della foresta.

In quel momento, vidi una delle sue code gigantesche sfiorarmi.

-Zetsu! Misaki! Venite qui!- urlò Pain.

-Sì, Pain! Cretino! Sei uno stupido cretino!-urlò Zetsu.

Subito, mi spostai con Zetsu.

-Sì?- chiesi io ad alta voce a causa del forte rumore.

-Zetsu! Non ti avevo mica chiesto di spiare la situazione qui al villaggio?!- urlò Pain scuotendo Zetsu avanti e indietro.

-M-ma Pain, oggi era tutto così tranquillo!- cercò di giustificarsi Zetsu.

-Guarda lì! Imbecille!- urlò Pain girandolo per fargli guardare la scena.

Due shinobi stavano combattendo sulla volpe.

-Ma quelli sono…!- disse Zetsu spalancando gli occhi.

-Già, imbecille! Sono Madara Uchiha e Hashirama Senju! I due fondatori del villaggio che si scontrano!-urlò Pain.

-Che forza mostruosa…- mormorai io.

-Sta facendo una strage, capo! Dovremo ritirarci!-urlò Kakuzu.

-E’ tutta colpa di Zetsu! Doveva avvertirci!- urlò Orochimaru.

-Ehi! Non è tutta colpa sua!- urlai io puntandogli il dito contro.

-Già! E’ tutta colpa sua!- urlò Zetsu indicandomi.

-Zetsu! E’ anche colpa tua!- urlai io sconcertata.

-No! Io non ho fatto niente!- cerco di giustificarsi lui.

-Si è visto! Lo so che non hai fatto niente tutto il giorno!- gli urlò Pain.

-La colpa non è di Misaki! Era la sua prima missione con noi! Non è un’esperta in spionaggio! Dovevi controllare bene!- urlò Konan.

-Dopo faremo i conti io e te…- dissi a Zetsu con uno sguardo minaccioso.

-Adesso ci infiltreremo nel villaggio! Ci divideremo per cercare informazioni utili! E Zetsu verrà con me! Ritroviamoci qui fra un’ora!- urlò Pain prima di sparire fra gli alberi.

Io presi la mia direzione, ero diretta al campo di battaglia… ero curiosa di vedere ciò che c’era ai piedi della volpe!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Arrivata al campo di battaglia, vidi tutto ciò che era rimasto sotto i piedi della volpe.

Il nulla.

Sentii delle urla, poco lontane da lì.

Erano urla fortissime, di una donna.

Iniziai a cercare all’interno delle case, dei negozi… e infine sentii che le urla provenivano da una casa poco distante.

-Minato!- Urlò la donna.

-Non c’è altra soluzione Kushina… devo farlo- rispose un uomo.

Quando mi avvicinai alla piccola finestra dell’edificio vidi due giovani.

L’uomo, dai capelli biondi, sorrideva mentre accarezzava il volto della donna, dai capelli lunghi e rossi.

Sul pavimento, un cerchio di candele accese che racchiudevano un piccolo neonato biondo.

Le urla del neonato fecero scoppiare in lacrime la donna.

A quel punto, l’uomo, si chinò verso il neonato e mise la mano destra sulla pancia del piccolo.

-Fuuin Jutsu: Shiki Fuujin!- urlò l’uomo.

Sulla pancia del neonato comparvero strani simboli… poi l’uomo chiamò il nome di un altro sigillo.

-Hakke no Fuuin Shiki!- urlò ancora l’uomo versando alcune lacrime.

La donna urlò a squarcia gola un nome... un nome pieno di speranza.

-Naruto!- urlò la donna piangendo.

-Scusa… Naruto…- disse l’uomo lasciando il neonato e avvicinandosi alla donna.

-Kushina… è arrivata l’ora…- disse l’uomo cercando di portarla via.

La donna continuò a ribellarsi urlando e piangendo, ma l’uomo non le permetteva di avvicinarsi.

Quando uscirono dall’edificio, vennero uccisi brutalmente dalla forza della volpe a nove code dopo una lunga lotta fra volpe e rospi giganti…

Il volto dell’uomo era pieno di sangue, di lacrime… ma era comunque sorridente…

-Diventa grande figliolo… io credo in te…- disse l'uomo chiudendo gli occhi e sorridendo.
 

Quelle sue lacrime, forse… erano lacrime di gioia, di speranza…

Queste furono le parole dell’uomo, prima di abbracciare la donna che si trovava davanti a lui…

Il volto della donna era pieno di sangue, pieno di lacrime e una smorfia di dolore e tristezza si dipinse sul suo candido volto.

Quando mi allontanai dal campo di battaglia, mi diressi verso l’edificio in cui si trovava il bambino.

Arrivata lì, trovai il bambino, ancora per terra con le candele spente ai lati.

-Devo portarlo via di qui…- dissi io prendendolo fra le braccia.

Era così piccolo… così innocente…

Ad un certo punto, si sentì un altro boato.

Il sigillo che si trovava sulla pancia del piccolo, si illuminò di rosso…

-Ma cosa…?- mi chiesi io leggermente scossa.

Un altro boato e poi il silenzio totale.

Sembrava che tutto fosse finito…

Uscendo dall’edificio, ormai in rovina, mi diressi verso il campo di battaglia.

La volpe era scomparsa!

-Cosa?!- mi chiesi io guardando l’enorme nube di polvere.

-Ehi! Misaki!- Sasori fece uno scatto verso di me e poi parlò.

-Sasori! Aspettami qui!- dissi io voltandomi.

Lui mi afferrò la spalla, facendomi fermare.

-Cos’hai fra le braccia?- chiese lui facendomi voltare lentamente.

-E’ un bambino… devo metterlo al riparo!- gli dissi io sorridendo.

-Un bambino… adesso ci occupiamo dei bambini?- mi chiese lui prendendo il neonato.

-…Ti prego Sasori… almeno lontano da qui!- gli dissi io lasciando che prendesse il bambino.

-Va bene, ma lo porterò io in braccio… distratta come sei, potresti cadere…- disse lui sorridendomi.

-Sì, io ti seguo- risposi ricambiandolo.

Cominciammo a correre fra le vie devastate dall’attacco della volpe, tutto era in rovina, ora.

Quando finalmente vedemmo la magione dell’hokage, mi avvicinai a Sasori.

-Naruto…-mormorai io.

-Come?- chiese Sasori.

-Naruto… il bambino si chiama Naruto-risposi io indicandolo.

-Gli hai dato anche un nome?- chiese lui portandosi la mano sulla fronte.

-No… ho sentito prima un giovane che lo chiamava così… forse era il padre…- osservai io.

Prima che Sasori mettesse giù il bambino, lo fermai per dargli un piccolo bacio sulla fronte.

-Bene, Naruto… forse ci rivedremo…- dissi io accarezzandogli la piccola testolina bionda.

Dopo aver lasciato il bimbo davanti alla porta della magione, ci dirigemmo verso il punto di ritrovo.

-Bene, ora che siamo tutti qui, ce ne andremo al nostro covo. Fate molta attenzione… potrebbero esserci ninja che si nascondono dalla volpe- disse Pain.

-Sì!- rispondemmo tutti all’unisono.

Cominciammo a correre, fin quando non arrivammo al covo.

-Ottimo lavoro ragazzi. Dormite adesso, domani è la vostra giornata libera…- disse Pain.

Andammo tutti a riposare, una seconda volta, nelle nostre camere, ma la paura ci assaliva ancora.

Io e Sasori andammo a dormire, ognuno nel proprio letto.

-Misaki… sei ancora sveglia?- chiese Sasori poco dopo.

-…sì…- risposi leggermente assonnata.

-… Niente… buona notte- rispose lui mettendosi subito sul lato.

Io mi alzai e, lentamente, mi avvicinai al letto di Sasori.

Quando alzai le coperte, mi misi nel suo letto e lo abbracciai forte.

-M-Misaki?!- disse lui girando il capo verso la mia figura.

-Buona notte…- dissi io sorridendo e chiudendo gli occhi.

A quel punto, Sasori mi sorrise e spense la luce per poi chiudere gli occhi.

In quel momento, volevo solo sentirlo vicino a me… lo desideravo più di ogni altra cosa al mondo.
 
 
 
 
 
 
 
BUON GIORGIO!
Bene, il capitolo, lo avevo messo ieri sera verso le 23. 08… poi, quando mi sono accorta che il sonno faceva brutti scherzi, l’ho tolto e l’ho messo oggi…
Ok, adesso i chiarimenti!
Yondaime è il quarto Hokage, appunto Minato Namikaze.
Kushina Uzumaki è la moglie di Yondaime.
Fuuin Jutsu: Shiki Fuujin: è la tecnica di confinamento del sigillo del diavolo usato da Minato per sigillare parte del chakra della volpe all’interno del figlio.
Hakke no Fuuin Shiki: è il sigillo ottagonale utilizzato da Minato per sigillare parte del suo chakra all’interno del figlio.
Il combattimento fra Hashirama e il sommo Madara, non l’ho descritto… dato che non centra niente con il resto della nostra storia.
Il sigillo dell’enneacoda me lo sono inventato in parte, dato che non volevo copiare del tutto il manga.
Bene! Con questo, credo di aver finito!
Un grazie enorme, a tutti quelli che recensiscono le mie storie e che mi hanno messa fra le preferite!
L.S 

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Capitolo 10
*** Eterna giovinezza ***


Buon giorno a tutti!

Eccomi qui, con il decimo capitolo!

Bene, in questo capitolo vedrete Sasori alle prese con il suo braccio.

Da questo capitolo, Sasori non sarà tanto OOC ma avrà quel caratterino caratteristico del grande Sasori-sama! <3

Buona lettura^^

La tua sabbia, la cosa più bella del mondo

Eterna giovinezza




POV SASORI



-Cos’hai fra le braccia?- chiesi io facendola voltale lentamente

-E’ un bambino… devo metterlo al riparo!- mi disse sorridendo.

-Un bambino… adesso ci occupiamo dei bambini?- le chiesi io prendendo il neonato.

-…Ti prego Sasori… almeno lontano da qui!- mi disse lei lasciando che prendessi il bambino.

-Va bene, ma lo porterò io in braccio… distratta come sei, potresti cadere…- dissi io sorridendole.

-Sì, io ti seguo- rispose ricambiando.

Cominciammo a correre fra le vie devastate dall’attacco della volpe, tutto era in rovina, ora.

Quando finalmente vedemmo la magione dell’hokage, Misaki si avvicinò a me.

-Naruto…-mormorò lei.

-Come?- chiesi io.

-Naruto… il bambino si chiama Naruto-rispose lei indicandolo.

-Gli hai dato anche un nome?- chiesi io portandomi la mano sulla fronte.

-No… ho sentito prima un giovane che lo chiamava così… forse era il padre…- osservò lei.

Prima che mettessi  giù il bambino, mi fermò per dargli un piccolo bacio sulla fronte.

-Bene, Naruto… forse ci rivedremo…- disse lei accarezzandogli la piccola testolina bionda.

Dopo aver lasciato il bimbo davanti alla porta della magione, ci dirigemmo verso il punto di ritrovo.

-Bene, ora che siamo tutti qui, ce ne andremo al nostro covo. Fate molta attenzione… potrebbero esserci ninja che si nascondono dalla volpe- disse Pain.

-Sì!- rispondemmo tutti all’unisono.

Cominciammo a correre, fin quando non arrivammo al covo.

-Ottimo lavoro ragazzi. Dormite adesso, domani è la vostra giornata libera…- disse Pain.

Andammo tutti a riposare, una seconda volta, nelle nostre camere, ma la paura ci assaliva ancora.

Io e Misaki andammo a dormire, ognuno nel proprio letto.

-Misaki… sei ancora sveglia?- le chiesi io poco dopo.

-…sì…- rispose leggermente assonnata.

Volevo chiederle ancora un’ultima volta, se mi amava… ma non ci riuscii.

-… Niente… buona notte- risposi girandomi subito sul lato.

Lei si alzò, sentii dei piccoli passi e, poco dopo, me la ritrovai nel letto.

Quando alzò le coperte, si mise nel mio letto e mi abbracciò forte.

-M-Misaki?!- dissi io girando il capo verso la sua figura.

-Buona notte…- disse lei  sorridendo e chiudendo gli occhi.

A quel punto, le sorrisi e spensi la luce per poi chiudere gli occhi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 








Dopo poche ore, mi svegliai ancora.

Le braccia si Misaki si trovavano ancora attorno alla mia vita, il suo viso ancora sul mio petto.

Con delicatezza, le passai una mano fra i capelli, cercando di non svegliarla.

Poi, lentamente, tolsi le sue braccia dal mio corpo prima di alzarmi.

Il braccio mi faceva malissimo, le fitte erano fortissime.

Tolsi la benda che copriva la profonda ferita e notai una strana macchia verdognola che si estendeva per tutto il braccio.

-Santo cielo… sta marcendo!- bisbigliai io.

Velocemente, mi recai fuori dalla stanza, in cerca di qualcosa che potesse essermi utile.

Non trovando niente, mi diressi verso l’uscita.

Fuori c’erano molti alberi, acqua... tutto ciò che mi serviva.

Mi feci venire un’idea al volo.

Decisi di trasformare il mio braccio, in un braccio da marionetta.

Presi alcune erbe cresciute lì vicino e iniziai a macinarle con il pugno.

Volevo creare del veleno da utilizzare nelle battaglie tramite il braccio.

Lo avrei riempito di armi da fuoco, kunai, veleno mortale.

Sarebbe diventato una vera arma devastante.

C
ominciai ad iniettare del veleno nella ferita, per poi usare una tecnica segreta per trasformare il braccio in un contenitore per armi.

Sarebbe stata la mia più grande invenzione!

Un’opera d’arte eterna!

Trasformando il mio corpo in una marionetta invincibile, sarei diventato immortale e l’opera d’arte più bella del mondo!

-Devo solo sopportare il dolore… devo solo sopportarlo…- mi rassicurai io cercando di mantenere la calma.

Con delle posizioni delle mani, trasformai il mio braccio umano in quello di una marionetta.

Tutto legno… era fantastico!

Possedeva varie aperture.

Una sul palmo della mano, nel quale inserii delle armi in grado di cacciare fuoco.

Altre aperture, le usai per metterci dentro alcuni aghi e del veleno.

Il primo pezzo della mia opera d’arte era completo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Completato il primo pezzo dell’opera, cercai di entrare nel covo.

-Sasori?... Cosa ci fai qua fuori?- chiese Misaki strofinandosi gli occhi.

-Niente! Dai, torniamo dentro!- dissi io correndo verso di lei.

-M-ma Sasori… cos’è quel sangue sull’erba?- chiese facendosi trascinare all’interno del covo.

Entrati dentro, chiusi il macigno con il sigillo.

-Sasori… mi rispondi?- ribadì lei.

-Eh? Oh! Il sangue?- chiesi io nervosamente.

-Sì, il sangue! Cosa hai fatto?- chiese battendo il piede per terra più volte.

-Il sangue era di un serpente… aveva preso del veleno dal mio borsello… quindi l’ho ucciso- dissi cercando di essere convincente.

-…Un serpente che ha cercato di fregarti del veleno?... Va bene… per questa volta lascio passare…-disse lei appoggiandomi il dito sul petto.

Per fortuna, non si era accorta del braccio, coperto dalla manica della maglia.

Lei indossava un vestitino beige… in perfetta sintonia con il colore della sua pelle e i suoi occhi…

Nonostante fosse una nukenin, i suoi occhi la rendevano dolce e affettuosa…

Era stupenda…

Ma una kunoichi come lei, non avrebbe mai preso in considerazione un mostro come me…

-Sasori… dobbiamo andare… la colazione!- disse Misaki.

-Ah! Eh? La colazione?- chiesi io distrattamente.

Entrammo all’interno della sala grande e vedemmo tutti i membri di alba senza mantelli seduti sui cuscinetti disposti attorno al tavolo basso sul quale c’era solo della frutta.

-Sasori, Misaki… dove eravate?-chiese Pain.

-Ero fuori… a rincorrere un serpente…-dissi io nervosamente.

-…Un serpente? E perché lo stavi rincorrendo?-chiese ancora incuriosito.

-…Aveva preso del veleno…- risposi ancora più nervoso.

-… Va bene… e tu Misaki?- disse guardando Misaki.

-Ero andata a chiamarlo…-disse sorridendo.

-Oggi avrete tutti la giornata libera… tranne Kakuzu-ribadì Pain.

-Vado immediatamente a svolgere il mio compito…-disse Kakuzu.

Erano tutti uomini alti e cupi… solo quel giorno, riuscii a vedere meglio i loro volti.

Kakuzu aveva varie parti del corpo cucite… a volte, le braccia e le gambe cominciavano muoversi, come se avesse qualcosa sotto la pelle. I suoi occhi erano strani, l’iride era rossa e il colore degli occhi era un verde acido. I suoi capelli  erano lunghi e bruni, dalla maglia, si intravedevano degli oggetti sulla sua schiena… non sapevo cosa fossero.
Orochimaru aveva la pelle bianca e, sul viso, delle fossette molto evidenti. I suoi occhi erano identici a quelli di un serpente, con un contorno viola che scendeva fino alla punta del naso. I suoi capelli erano lunghi e neri… dai vestiti, continuavano ad uscire dei serpenti viola, i quali venivano “coccolati” dal padrone.

Zetsu era sempre chiuso in quella pianta gigante, non parlava quasi mai e, quelle poche volte in cui parlava, litigava con se stesso.

-Bene, signori. Domani ritornerete alle vostre missioni… oggi, potete fare qualsiasi cosa… ma dovrete allenarvi!- ribadì Pain.

Mi alzai e mi diressi verso la porta della mia stanza.

Dovevo provare sia la marionetta che il mio nuovo braccio.

Presi la marionetta e uscii fuori dal covo.

Lì, passai l’intera giornata ad allenarmi con la marionetta del Kazekage e a perfezionare il mio braccio.

-Sasori… ma che…?- disse Misaki portandosi le mani sulla bocca.

-…Misaki…!-dissi io girandomi.

Aveva visto il mio braccio.

-Cosa… cos’è quella cosa?!-disse lei avvicinandosi.

-…Il braccio umano cominciava a dare problemi… così, ho preferito trasformarlo in un braccio di legno…-spiegai io.

Misaki si avvicinò e si mise in posizione d’attacco.

-Cosa stai facendo?!-chiesi io confuso.

-Voglio mettere alla prova il tuo braccio… se perdo io, mi trasformerai in una marionetta umana, se perdi tu, ti fermerai e non trasformerai più nessuno… neanche te stesso-disse lei.

-Smettila! Ormai non posso più tornare indietro! Per raggiungere l’immortalità, la bellezza assoluta, l’eterna giovinezza, trasformerò il mio intero corpo in una marionetta! Non sarai certo tu a fermarmi!-urlai io in preda all’ira.

-Se non combatti, io me ne andrò-disse lei chinando il capo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEED Eccomi qua!!

Fratelli e sorelle… sto studiando alla grandissima per gli esami… una cosa mostruosa!!

Non so quando ci sarà il prossimo aggiornamento… dato che il 12 si iniziano gli esami…

Inoltre, sto giocando a un gioco fichissimo!!

Silent Hill: Downpour… Strafantastico! Fratelli, ve lo consiglio!!

Quindi… non so se aggiornerò entro il 20 giugno miei cari… T_T Però scriverò qualche riga ogni sera, promesso !!

Vi lascio carissimi!! Devo uccidere una bastarda in Silent Hill!!

Stima totale!!

La SeRpE 

 

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Capitolo 11
*** 13 anni dopo... ***


Fratelli e sorelle, eccomi qui, più riposata che mai!

Ho promesso a un amico che avrei pubblicato il capitolo questa sera,  28.06.12, solo se l'Italia sarebbe arrivata alle finali... e devo dire che sono stati mitici!


Gli esami sono finalmente finiti e ho sempre più  tempo da dedicare alle mie storie!

Ci eravamo lasciati a Misaki che vuole combattere e bla bla bla…

Chiedo scusa in anticipo per i tredici anni passati in una sola riga, ma devo far arrivare alcune parti importantissime!

Molti di voi, si staranno ancora chiedendo “Il bacio quando arriva?!”

Non vi preoccupate, fra pochi capitoli dovrebbe arrivare… e sarà il capitolo più bello della storia!

Bene, ora vi lascio al capitolo^^

Buona lettura!

La tua sabbia, la cosa più bella del mondo

13 anni dopo...



POV MISAKI


 

-Sasori… ma che…?- dissi io portandomi le mani sulla bocca.
-…Misaki…!-disse Sasori girandosi.
Vidi un braccio di legno al posto del suo braccio ferito.
-Cosa… cos’è quella cosa?!-dissi avvicinandomi.
-…Il braccio umano cominciava a dare problemi… così, ho preferito trasformarlo in un braccio di legno…-spiegò.
Mi avvicinai a lui e mi misi in posizione di attacco.
-Cosa stai facendo?!-chiese confuso.
-Voglio mettere alla prova il tuo braccio… se perdo io, mi trasformerai in una marionetta umana, se perdi tu, ti fermerai e non trasformerai più nessuno… neanche te stesso-dissi io chinando il capo.
-Smettila! Ormai non posso più tornare indietro! Per raggiungere l’immortalità, la bellezza assoluta, l’eterna giovinezza, trasformerò il mio intero corpo in una marionetta! Non sarai certo tu a fermarmi!-urlò lui in preda all’ira.
-Se non combatti, io me ne andrò-continuai.
Lui rimase per un po’ in silenzio, poi parlò.
-No, non voglio trasformarti in una marionetta, ne tanto meno lottare contro di te… per favore, non te ne andare-disse lui.
-No, una promessa è una promessa-dissi io seria.
Quando feci per andarmene, lui mi afferrò il polso con molta forza.
-Ti prego…-disse ancora lui.
Non volevo andarmene, ma dovevo mantenere la promessa.
-Misaki… ti prego…-ripeté.
Io tolsi le sue mani dal mio polso e cominciai a correre verso la foresta del lento movimento.
All’improvviso, sentii una mano sul collo.
Mi strinse e mi alzò dal terreno.
-Dove stai andando…Misaki?-chiese Pain minaccioso.
Io rimasi in silenzio cercando di liberarmi dalla presa di Pain.
-Torna al covo, Misaki…-mi ordinò lui.
Lentamente, mi posò per terra.
-Sì Pain…-risposi io.
Quando tornai indietro, vidi Sasori correre verso di me.
Per non vederlo, entrai subito nel covo, non volevo parlargli, non volevo ascoltarlo più, mi aveva delusa.
Continuò per giorni, mesi… anni.
Non parlavo con lui da 13 anni ormai, stavamo in stanze differenti e non ci vedevamo mai, neanche a tavola… nel frattempo, lui aveva sostituito altre parti del corpo con pezzi di legno e armi devastanti.
Durante tutti questi anni ci furono molti cambiamenti.
Pain rafforzò la barriera dei cinque sigilli e mise delle regole sull’entrata di nuovi membri.
Entrarono nuovi membri e ne venne cacciato uno.
Per tutto questo tempo, Sasori non si fece vedere, rimaneva chiuso nella sua stanza a costruire marionette o pezzi per se stesso, usciva solo se c’erano nuovi arrivati.
Non riuscii mai a dargli quel bacio che attendeva da tempo, non riuscii mai a dirgli ciò che provavo per lui.
Perché, in quei 13 anni, non smisi un solo attimo di amarlo con tutto il cuore.
Orochimaru era stato cacciato a causa del suo tradimento.
Itachi Uchiha era diventato un membro di Alba insieme a Kisame Hoshigaki e Deidara.
Itachi Uchiha si unì ad Alba a soli 14 anni, diventando nukenin della Foglia per aver sterminato il suo clan, il clan Uchiha.
Kisame Hoshigaki un giovane sui 20 anni, si unì ad Alba dopo essere diventato un nukenin della Nebbia e per  aver  ucciso tutti i suoi compagni prima di rubare la Samehada a uno dei sette spadaccini della Nebbia.
Deidara, invece, venne costretto ad unirsi ad Alba diventando nukenin della Roccia.
Il giorno in cui Orochimaru venne cacciato, Sasori rimase solo, senza un partner.
Quando Deidara si scontrò con Itachi Uchiha, Sasori lo volle come suo partner, così ne approfittai.
-Deidara… io sono Misaki!-dissi io sorridendo al giovane biondo.
-… Hai bisogno di qualcosa?-chiese lui.
-Voglio solo sapere come sta Sasori, niente di più…-dissi io chinando il capo.
-Te lo farò sapere-rispose lui entrando nella camera.
Riuscendo a vedere l’interno della camera, vidi un’enorme cassa di legno e vari attrezzi accanto a questo.
Deidara chiuse subito la porta, lasciando me al di fuori.
Ero in pensiero per Sasori, non sapevo che fare, non sapevo cosa dire.
Tornai nella mia camera e vidi Zetsu.
-Misaki, una nuova missione dal capo-disse Zetsu.
-Dove dobbiamo andare?- chiesi io.
-Non lo so, dobbiamo andare nella sala grande-disse Zetsu.
Cominciai a camminare verso la porta, quando vidi Itachi Uchiha e Kisame Hoshigaki.
-Kisame, tu sei nuovo vero?-chiesi io sorridendo.
-Sì, sono uno dei nuovi-rispose lui ricambiando il sorriso.
-Spero ti troverai bene qui da noi!-dissi io.
-Siamo criminali, ci troveremo bene solo dopo la morte…-disse Itachi.
-A ognuno di noi viene data una seconda possibilità…-risposi io.
Itachi si avvicinò a me.
-Tu non hai mai ucciso un essere umano…-disse Itachi guardandomi negli occhi.
-No, è vero. Non ne ho mai ucciso uno… per questo mi è stata data una seconda opportunità… e sai io cosa ho fatto?! L’ho sprecata unendomi a un gruppo di criminali! Ecco cosa ho fatto della mia seconda opportunità!-urlai io.
-… Io ho sterminato un intero clan a soli tredici anni… eppure, nessuno mi ha dato una seconda opportunità, ma se ne avessi avuta una, l’avrei sprecata per uccidere altre persone e aumentare la mia potenza-disse lui.
Io rimasi sbalordita da quella risposta, mai nessuno mi aveva detto cose del genere in un modo così naturale.
Itachi e Kisame se ne andarono e io li seguii con Zetsu verso la porta.
Una volta entrati, vedemmo Pain e Konan.
-Zetsu, Misaki... la vostra missione fissa, sarà tenere sotto controllo la Foglia. Itachi, Kisame, voi vi occuperete nell’enneacoda, quindi andrete alla Foglia anche voi-disse Pain.
-Scusi… io cosa dovrei fare?-chiese Deidara.
-Tu e Sasori penserete a costruire armi efficienti, è tutto-continuò Pain.
Io e Zetsu uscimmo dal covo insieme a Itachi e Kisame.
-E’ da molto che non facciamo visita alla Foglia, vero Misaki??-disse Zetsu ironicamente.
-Già, dall’attacco dell’enneacoda…-dissi io ricordando il volto di Sasori.
-Mh… non ricordo bene la strada… Cretino! Come si fa a scordare una cosa del genere?!- urlò Zetsu.
-Seguitemi-disse Itachi prima di iniziare a correre.
Cominciammo a seguire Itachi, finché arrivammo al villaggio.
-Da qui dobbiamo andare avanti da soli. Noi daremo la caccia al cercoterio e voi spierete il villaggio- disse Itachi.
Quando Itachi aprì l’occhio, il grosso muro davanti a noi cominciò a bruciare fra fiamme nere.
Aveva lo sharingan, proprio come Madara Uchiha in quella notte di tredici anni fa.
-Come hai fatto a ingannare la barriera…?-chiesi io incredula.
-Ho lavorato per la sicurezza della Foglia… so come disattivare la barriera-disse Itachi infiltrandosi nel villaggio.
-Noi resteremo qua per qualche giorno…-disse Zetsu.
-Dove andiamo…?-chiesi io sbuffando.
-Dobbiamo cercare informazioni su qualsiasi cosa, sono appena finiti gli esami di selezione dei chunin… il Terzo Hokage è stato ucciso e noi dobbiamo scoprire chi è stato… potrebbe aver già portato via l’enneacoda-spiegò Zetsu.
-Bene, non ci resta altra scelta… tu cercherai dall’alto, io chiederò in giro-dissi io sorridendo.
-Chiederai in giro?! Hahaha questa è bella… se ti fai vedere andiamo nei casini!-disse Zetsu allarmandosi.
-Tranquillo, nessuno sa che sono di Alba-dissi io togliendomi la veste nera e rossa.
-Fa come vuoi…-disse Zetsu prima di inglobarsi nel terreno e scomparire.
Continuavo a pensare alla notte in cui vidi Naruto… non seppi più nulla di lui.
Non sapevo se era vivo o morto, non sapevo quanto era cresciuto, non sapevo cosa gli fecero quella notte.
Continuammo a girare per il villaggio da giorni.
Scoprii che a uccidere il Terzo, fu uno shinobi molto forte.
Per ucciderlo doveva conoscere tutti i punti deboli del Terzo… chi, se non i suoi ex allievi, poteva saperlo?
I suoi ultimi allievi furono i tre Sennin, ovvero… la nipote del Primo Hokage, Tsunade.
 L’eremita dei rospi, Jiraya.
Il serpente bianco, Orochimaru.
Infiltrandomi nell’edificio in cui si trovavano gli esaminatori dell’esame, riconobbi una ragazza, la quale fu una delle allieve di Orochimaru.
Parlava di un certo Sasuke Uchiha e del segno maledetto di Orochimaru.
Non c’erano dubbi, fu Orochimaru ad attaccare il villaggio della Foglia e a uccidere il Terzo Hokage.
Itachi e Kisame non riuscirono a catturare l’enneacoda, imprigionata nel corpo di un ragazzino.
Quel ragazzino era proprio Naruto.
Volevo avvicinarmi, volevo parlargli… ma preferii scappare.
Ero un membro di alba, non potevo avvicinarmi e parlargli normalmente.
Così lo seguii per molti giorni, seguii i suoi spostamenti, vidi le persone con il quale parlava, tutti i guai che combinava… era proprio cresciuto.
 
 
-Diventa grande figliolo… io credo in te…-
 
 
Quelle parole non le scordai mai.
Erano parole piene di fiducia, per un mondo così buio e accecato dalla voglia di potere.
Credevo nella pace e credevo in lui, riposi tutta la mia fiducia in quel bambino, nel bambino che avrebbe portato la pace.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Buon dì!

Chiedo umilmente scusa per l’aggiornamento ritardato T_T

Bene, non a tutti farà piacere il fatto che siano passati già 13 anni, ma devo arrivare a una scena fondamentale per non perdere la trama.

Spero che le recensioni siano positive come al solito =)

Non penso ci siano dei chiarimenti da fare…

A presto!

L.S 

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Capitolo 12
*** La bellissima farfalla di tredici anni fa... ***


Ciauuuuu^^

Il dodicesimo capitolo ragazzi… sono commossa ç.ç

Chiedo ancora scusa per i 13 anni passati in una sola riga!

In questo capitolo, ci sarà il POV SASORI… non è una cosa tanto lunga o carina XD

Purtroppo sono riuscita ad aggiornare solo ora a causa delle vacanze e delle varie uscite serali… quindi… non ho fatto un cavolo per moltissime settimane piene.

Però, vi prometto che ora scriverò in continuazione!

Buona lettura^^

La tua sabbia, la cosa più bella del mondo

La bellissima farfalla di tredici anni fa

POV SASORI


Ormai mancava poco alla mia immortalità.

Però, in quegli anni, un solo pensiero mi tormentava.

Misaki.

Per 13 anni ho continuato a guardarla senza che lei se ne accorgesse.

Era diventata una priorità.

Molti nostri compagni se ne andarono, alcuni uccisi da Kakuzu e altri banditi.

Orochimaru se ne era andato per sempre dall’organizzazione Alba e Deidara prese il suo posto.

Non appena Orochimaru fu cacciato, io ordinai a una mia spia di tenerlo sotto controllo…

Non mi sono mai fidato di un essere così viscido.

Di quei tempi non vedevo più nessuno, solo Deidara.

Non andavamo tanto d’accordo… avendo lavorato con dell’argilla, lui si sentiva un artista.

Continuava a ripetere che l’arte era un’esplosione… ma l’arte è eternità, è bellezza.

Un giovane moccioso come lui non poteva capire il significato di quella parola.

Criticava le mie marionette, me e la mia creazione.

Nessuno conosceva il mio nuovo aspetto, ma tutti sapevano che mi nascondevo all’interno della mia marionetta preferita… Hiruko.

Hiruko era la mia nuova creazione… una marionetta umana, come tutte le altre.

Era diventato il mio scudo, il mezzo con il quale mi spostavo e dal quale osservavo ciò che succedeva al di fuori della mia marionetta.

Misaki non mi vide più dal giorno in cui le feci vedere il braccio.

Passarono 13 anni da quel giorno.

Da allora non andai più in missione, ma passai il resto del mio tempo a progettare, costruire, inventare…

-Ehi Sasori! Hai finito di fare baccano?!-urlò Deidara tappandosi le orecchie.

-No Deidara. Devo finire il progetto entro domani-spiegai io assemblando varie armi.

-Ah già, quelle cose mostruose che chiami arte…-disse Deidara ridendo.

-L’arte è eterna bellezza… ora finiscila e stà zitto!-dissi io irritato.

-Ah certo… a proposito, poco fa ho incontrato quella Misaki. Voleva sapere come stavi-Disse lui ridacchiando.

-Cosa?! Misaki ti ha chiesto di me?!-dissi io sbalordito con lo sguardo perso nel vuoto.

-Sai una cosa?-disse Deidara dubbioso.

-Cosa vuoi?-dissi io ancora sbalordito.

-Non ho mai visto il tuo vero aspetto fisico… quanti anni hai? Devi essere molto brutto se ti nascondi in un pezzo di legno pieno di stracci!-disse Deidara ridendo.

-…Ho molti più anni di tè, moccioso… porta rispetto a chi è più anziano-risposi io tornando a lavorare.

-Mh… fammici pensare… sui sessanta? –continuò Deidara ridendo.

-Finiscila ho detto…-dissi io.

-Ah! Ci sono! Settantaquattro! Li dimostri tutti!-continuò Deidara senza ascoltarmi.

-Ne ho trentadue! Basta! Lasciami lavorare in santa pace!-gridai io.

Quel ragazzo mi faceva salire la pressione in un modo impressionante, però era un ottimo ninja.

Certo, diverso da quelli che arrivarono prima di lui… era stato obbligato ad entrare a far parte della nostra organizzazione.

-Ora che ci penso… come fai a conoscere quella Misaki anche se non esci mai di qui?!-Chiese Deidara curioso.

-… Non sono fatti tuoi… ora lasciami lavorare-dissi io calmandomi.

-Prima o poi lo scoprirò. Io esco a controllare che non ci sia nessuno nei dintorni… torno subito-disse.

Quando Deidara uscì dalla porta, ne approfittai per dare un’occhiata fuori.

Il corridoio era libero, nessuno poteva vedermi.

Uscii dalla mia stanza e mi diressi in quella di Misaki.

-Dovrebbe essere questa… non ricordo bene…-dissi fra me e me.

Presi il coraggio per la mano ed entrai nella camera.

Era tutto buio, si intravedevano diverse ombre di alcuni oggetti.

Mi sdraiai sul suo letto ed annusai il cuscino soffice di Misaki.

C’era ancora il suo profumo, era da tanto che non lo sentivo…

Il suo profumo era così intenso che mi fece riflettere su tutte le opportunità che persi tanti anni prima.

-Misaki… quanto mi manchi…-dissi io piangendo.

Decisi di scriverle una lettera… doveva vedere me e la mia trasformazione.

Presi carta e penna e cominciai a scrivere.

“Cara Misaki,

Non so che parole utilizzare per descrivere tutto ciò che ho tenuto nascosto dentro di me per tutti questi anni.

Per tredici, lunghissimi anni, ho continuato a guardarti da lontano.

Non ho mai avuto il coraggio di parlarti faccia a faccia, di farti vedere ciò che sono diventato.

Ti prego, non scappare da me come l’ultima volta…

Ho bisogno di te perché ti amo…

Sasori.”

Appena finii di scrivere accartocciai il foglio e lo infilai in un piccolo foro del muro.

Sentendo dei passi, uscii dalla camera e mi diressi verso la sala grande.

Ma svoltando l’angolo vidi Misaki camminare a testa bassa mentre parlava con Zetsu.

Lei mi guardò per qualche secondo, ma non mi riconobbe affatto.

Provai una sensazione strana, simile alla tristezza… ma era qualcosa di più.

I tredici anni non la cambiarono per niente,  sempre bella come la sabbia alle prime luci dell’alba… fantastica.

Vederla dopo così tanti anni e così all’improvviso mi fece star male al punto che piansi in silenzio per un tempo lunghissimo.

Il suo sguardo era diventato più freddo del solito… mi si strinse il cuore quando la guardai negli occhi.

Quello sguardo caldo e tenero di tredici anni prima si era tramutato in uno sguardo freddo e distaccato dal resto del mondo.







Bella fratelliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Bene, so che sono in ritardo… MOLTO ritardo…

Per quei pochi che se seguono la storia mi scuso per la mia mancanza in questi mesi, ho avuto e sto avendo parecchi problemi di salute, inoltre ho cominciato il liceo… però mi sono fatta una tabella nella quale specifico le ore da dedicare alle mie storie XD

Bene… Questo capitolo è moooooooooooooolto corto perché avevo bisogno di aggiornare il più presto possibile.

Un bacione e… a MOLTO presto XD

Vi amooooooo e continuate assolutamente a seguire le mie storie!!!

<3  

 

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Capitolo 13
*** Dopo 16 anni, di nuovo insieme ***


La tua sabbia, la cosa più bella del mondo

Dopo 16 anni, di nuovo insieme

POV MISAKI

-Zetsu, dobbiamo tornare al covo- dissi irritata io.
-ahhhhh quanto scocciate voi donne! – rispose lui passandosi la mano destra fra i capelli.
Avevo fretta, una tremenda fretta.
Erano passati altri tre anni e di Sasori nessuna notizia.
Per sei mesi escogitai un piano efficace per riuscire a guardare in faccia Sasori… o il mostro che era diventato.
 
 Arrivammo al covo e mi precipitai nella mia stanza.
Mi stesi sul letto per riposarmi e chiusi gli occhi per qualche secondo.
-E’ arrivato il momento di affrontarti una volta per tutte…- sospirai.
Mi voltai sul fianco e cominciai a fissare un piccolo buco sulla parete.
-Ma cosa…?- dissi fra me e me.
Notai un pezzo di carta nel piccolo buco.
Mi alzai velocemente e lo presi.
“Cara Misaki,
Non so che parole utilizzare per descrivere tutto ciò che ho tenuto nascosto dentro di me per tutti questi anni.
Per tredici, lunghissimi anni, ho continuato a guardarti da lontano.
Non ho mai avuto il coraggio di parlarti faccia a faccia, di farti vedere ciò che sono diventato.
Ti prego, non scappare da me come l’ultima volta…
Ho bisogno di te perché ti amo…
Sasori.”
-… Sa-Sasori!- dissi a bassa voce scoppiando a piangere.
Dopo pochi minuti di pianti uscii furiosa dalla mia camera, decisa.
Camminando velocemente, attraversai il corridoio e vidi Deidara aprire la porta della sua camera.
Lo afferrai per il collo e lo spinsi contro una parete.
Entrai furente nella camera e trovai un’enorme marionetta, la quale di girò di scatto e sbarrò gli occhi pronunciando il mio nome.
-Dov’è Sasori?!- urlai io.
Lui non rispose, allora mi avvicinai minacciosa ripetendo la domanda.
-Dov’è… Sasori?!- ripetei.
-… Sono io… Misaki- disse lui sbarazzandosi del corpo della marionetta.
Lo osservai shockata per qualche secondo prima di colpirlo con un pugno ben  assestato sulla guancia destra.
-Tu… sei un mostro! Per sedici anni ho immaginato un tuo possibile cambiamento, ma non avrei mai potuto pensare una cosa del genere!- urlai io.
-Misaki…- sussurrò portandosi una mano sulla guancia.
-E dire che ci ero cascata in pieno! Mi ero innamorata di te! Sono stata una cretina!-urlai io piangendo.
Gli tirai la sua lettera addosso e me ne andai.
Deidara, furente, mi prese per i capelli e mi fece sbattere la testa più volte sulla parete del corridoio.
-Fermo Deidara!- urlò Sasori.
-Puttana! Come hai osato colpirmi in quel modo?!- disse furente Deidara.
Con rapidi movimenti delle mani richiamai la mia preziosa sabbia per fermarlo e attaccarlo.
Intervennero anche Sasori e Itachi al mio fianco.
-Deidara… finiscila…- disse Itachi con aria scocciata.
Deidara cominciò a lanciare piccole bombe, ma Itachi lo sorprese e lo paralizzò con il tsukuyomi permettendo a Sasori di colpirlo più volte.
-Ti sei calmato ora?- chiese Itachi.
-Sporco Uchiha!- disse Deidara sputando sugli abiti dell’Uchiha.
-Perfetto- rispose Itachi lasciandolo libero.
Deidara se ne tornò in camera fulminandomi con lo sguardo.
-Misaki… tutto bene?- chiese Itachi.
-Si grazie!- risposi sorridendo.
Negli ultimi mesi instaurai un bel rapporto con Itachi e Kisame, erano due ragazzi gentilissimi!
Venni a sapere della malattia devastante di Itachi e del passato di Kisame, ebbero due vite difficili.
-Misaki, non essere così violenta con Deidara… è un soggetto che si altera molto facilmente- disse Itachi.
-Starò più attenta-dissi io.
Itachi mi diede una pacca sulla spalla e se ne tornò nella sua camera lasciando me e Sasori soli.
-Misaki… ascoltami, ti prego!- disse Sasori afferrandomi un polso.
-… Non penso di volerlo fare-risposi io.
-Ti prego!- implorò lui.
-Voglio sapere una sola cosa da te-dissi io.
-Cosa?-rispose lui.
-Ami più il tuo corpo o me…?- chiesi io guardandolo negli occhi.
Lui fece di tutto per non incrociare il mio sguardo.
Mi liberai dalla sua presa e me andai in camera mia.
Piansi tutta la notte, ricordando il Sasori di una volta…
Riuscii ad addormentarmi solo la mattina seguente.
Sentendo un leggero pianto, mi svegliai.
-Scusa Misaki…- disse Sasori fra una lacrima e l’altra.
Subito si fiondò su di me abbracciandomi e piangendo.
-Scusa… scusa!- ripeté.
-S-Sasori… cosa ci fai qui?!-  dissi io incredula.
-Scusa, io ti amo… scusa!- continuò lui.
Ero paralizzata.
Immobile su quel letto.
Mi sembrava tutto così irreale, ero felice e infuriata allo stesso tempo.
Presi il coraggio sulle spalle e lo strinsi forte a me.
-Scusa… per tutti questi anni io…- disse staccandosi lentamente.
-Sono passati sedici anni… ormai tutta questa storia appartiene al passato- dissi io sorridendogli.
-Misaki… sei ancora più bella di sedici anni fa…- disse lui accarezzandomi.
-Dove sei stato nascosto per tutto questo tempo…?- mi chiesi io ad alta voce.
-Non lo so amore… non lo so…- rispose.
Rimanemmo abbracciati per tutta la mattinata su quel letto, spensierati e in silenzio.
-Devo partire per una missione…- disse Sasori con voce triste.
-Che missione?- chiesi.
-il monocoda… vogliono che lo catturi- mi rispose lui.
-Torna al più presto…- dissi io baciandogli la fronte.
-Certo…- rispose sorridendo.
Si chiuse la porta alle spalle e partì.
Fu la mattina più bella dopo sedici anni di tristezza e di pianti.
Dopo sedici anni… di nuovo insieme…
 
 
 
YO FRATELLI!
Allora… scusate ancora per l’enorme ritardo dei miei aggiornamenti… è che sono messa maluccio con la scuola e devo studiare senò mio padre mi manda a zappare la terra T_T
Ok, questo è uno dei capitoli finali… penso di completare fra due o tre capitoli al massimo.
Dopo questa ff ne comincerò una romantica su Itachi e un nuovo personaggio inventato da me, vi invito a seguirla!!
Detto questo comincio a ringraziare tutte le persone che hanno o non hanno apprezzato la storia, sono soddisfatta di questa storia… forse è l’unica decente che ho scritto XD
Grazie mille a tutti e al prossimo capitolo!
La Serpe  

 

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Capitolo 14
*** Questa è la mia arte! ***


La tua sabbia, la cosa più bella del mondo

Questa… è la mia arte!

POV SASORI

 

  -Deidara… fa presto, odio aspettare!- dissi lentamente a Deidara.
Decisi di mandare Deidara in campo, io lo avrei aspettato nel deserto.
**
Passarono ore dalla sua partenza e di lui neanche l’ombra finchè non vidi un enorme volatile bianco sulla mia testa.
-Finalmente…- dissi io sbuffando.
-Scusa, una forza non prevista… abbiamo il monocoda, possiamo tornare alla base- disse lui  sorridendo soddisfatto.
Arrivammo alla barriera dei cinque sigilli ed entrammo nella grotta che costudiva la grande statua del Decacoda.
Cominciò il rituale secondo il quale il jinchuuriki  veniva estratto dal corpo della forza portante, uccidendola.
-Ehi tu!- (?)
Mi girai di scatto e vidi l’enneacoda, o meglio… Naruto Uzumaki.
Con lui c’erano anche Kakashi Hatake, Sakura Haruno e… la vecchia Chiyo.
-…Ma guarda un po’…- dissi io sorridendo.
-Restituiscici Gaara!- disse Naruto con uno sguardo minaccioso.
Deidara fece uscire Gaara dalla bocca del suo volatile bianco.
-Eccolo qui- disse Deidara con un ghigno malefico sul volto.
-Tu! Come hai osato?!- urlò Naruto.
-Due in uno… il capo sarà felicissimo! Io mi occupo dell’enneacoda e tu di queste due!- disse Deidara volando al di fuori della grotta sulle spalle del suo animale d’argilla.
-Sakura, stà indietro e non temere… me la sbrigo da sola! Sou Shuu Jin!- disse Chiyo lanciando contro di me dei kunai.
Fermai l’attacco con la mia coda d’acciaio, ma alcuni kunai mi strapparono la veste.
-Se ti ribelli, allora non avrò scelta… farai parte anche tu della mia collezione di marionette, nonna Chiyo!- urlai io liberandomi della veste tipica dell’akatsuki.
Farfugliarono qualcosa mentre mi preparavo all’attacco.
-Chiyo, riconoscete quel burattino?- chiese Sakura.
-Certo che la conosco… -rispose nonna Chiyo.
Le squadrai attentamente per cercare di capire le loro parole… stavano discutendo del mio corpo e delle tecniche utili per aggirare i miei attacchi.
-Sapete come aggiungo pezzi alla mia collezione? Prima strappo tutti gli organi dal corpo… dopo averlo lavato per bene dreno tutto il sangue… e dopo essermi assicurato che il corpo non marcirà, lo imbottisco di trappole e armi… come ti ha ben spiegato quella vecchiaccia, Hiruko fa parte della mia collezione e con voi due, la mia collezione aumenterà e avrò trecento marionette!- spiegai io lentamente.
Feci una pausa per ammirare il terrore che si nascondeva dietro i loro occhi.
-Questa… è la mia arte!- urlai io.
Le due donne si guardarono e la vecchia Chiyo cominciò a spiegarle la mia vita da marionettista… cominciavo a stufarmi di starle a sentire.
-Quando era ancora al villaggio della sabbia, tutti lo consideravano un genio per le sue creazioni straordinarie… ma lui considerava arte la trasformazione degli esseri umani in marionette… anche Hiruko era uno shinobi, Sasori lo ha trasformato in un’arma micidiale…-Spiegò la vecchia Chiyo.
-E tu diventerai come lui…- dissi io.
Subito dopo, cominciarono ad escogitare un piano per battermi, analizzando tutti gli aspetti della mia marionetta.
Volevano distruggere prima Hiruko per far uscire me allo scoperto… poi mi avrebbero ucciso.
-Sakura… io non ho abbastanza forza… tu invece potresti batterlo, ma a una condizione- disse Chiyo.
-… sì?- rispose la giovane rosa.
-Devi schivare tutti i suoi attacchi… proprio tutti- continuò chiyo.
La giovane fece un’espressione preoccupata.
-Lo so… è avvelenato- disse Sakura.
-Esattamente… ma non mi considerare come una vecchia incapace… ci vuole qualcuno abile in battaglia per schivare tutti quegli attacchi! E’ per questo che sono qui… per regolare i conti una volta per tutte!-disse decisa la vecchia .
Non riuscivo a sentire più nulla, mi ero allontanato da loro.
-Allora! Nonna Chiyo, sai che odio aspettare!- urlai io.
-Stà calmo… presto ti annienteremo!- disse Chiyo scattando contemporaneamente con Sakura, la quale aveva tirato fuori un kunai.
Si dirigevano veloci verso di me mentre io feci spalancare la bocca della marionetta dalla quale fuoriuscirono piccoli aghi velenosi che Sakura e Chiyo evitarono con molta agilità.
Ci fermammo, loro fecero un balzo indietro e io preparai il mio braccio.
-Siete riuscite a vederli!- dissi io.
Feci partire il mio braccio dalla quale uscirono miliardi di piccoli aghi velenosi quasi invisibili, i quali si aprivano e lanciavano altri piccoli aghi letali.
Scansarono anche quelli.
Come facevano a scansare tutti quei piccoli aghi invisibili?!
La nonna sapeva tutti i miei trucchi ed era normale ma… la mocciosa!? Come faceva a schivarli con tanta facilità!?
Mentre Sakura correva verso di me mossi la coda d’acciaio e cercai di attaccarla, ma lei si fermò di colpo.
-Ora è chiaro! Nonna!- urlai io.
-Ora Sakura!- urlò Chiyo.
Sakura obbedì ai comandi e mi diede un pugno fortissimo riducendo in mille pezzi Hiruko.
Saltai fuori dalla marionetta e mi feci vedere nella mia vera forma.
-Voltati, voglio guardare in faccia il tuo volto… è da circa sedici anni che non ti vedo- disse la vecchia Chiyo.
Con piccoli movimenti delle dita, feci innalzare la testa della mia marionetta distrutta e cominciò a sparare tanti piccoli aghi.
Come gli attacchi precedenti, Sakura li schivò con molta maestria… mentre mia nonna restò ferma.
-Proprio come pensavo… me lo sarei dovuto aspettare da mia nonna. Inoltre hai trasferito un flusso di chakra sulla mia coda per controllarla… l’ho capito nell’istante in cui sono stato incapace di muovere la mia coda- spiegai io.
-Impressionante… avevo lavorato il flusso affinchè diventasse invisibile- disse lei.
-Dopo tutto… sei tu che mi hai insegnato l’arte del mestiere… a giocare con le mie creazioni- dissi io levandomi lentamente il cappuccio che mi copriva il volto.
-Oggi i giochi avranno fine una volta per tutte!- disse Chiyo.
-E’ proprio questo… il mio piano!- urlai io.
Mi sfilai il cappuccio completamente e vidi le loro facce shockate.
-Credi che sia così semplice battermi…Nonna Chiyo?- dissi io guardandola dritto negli occhi.
-Cosa significa tutto ciò? Sono passati sedici dalla tua fuga e non sei cambiato per niente…?- disse Chiyo con aria sbalordita.
Rimase immobile, a bocca aperta, senza parlare.
-Cosa c’è nonna Chiyo… va tutto bene, è il nostro primo colloquio dopo sedici anni…vuoi vedere cos’ho nella manica? Potrebbe essere ancora più shockante. E’ stato uno dei più difficili da uccidere e aggiungere alla collezione a causa della sua forza… ma è questo che lo rende il mio preferito- dissi io.
Una nube bianca mi circondava mentre la mia marionetta entrava in battaglia in tutto il suo splendore.
-N-Non può essere! Q-Quello è… Sandaime Kazekage!- disse Chiyo restando a bocca aperta.
-Chiyo… voi riconoscete Sandaime Kazekage…?- chiese Sakura.
-E’ un atto terribile! Scomparse più di sedici anni fa… lo cercammo ovunque senza mai trovarlo e invece… sei stato tu, Sasori!- urlò la vecchia.
-E allora? Mi stai dicendo che una vecchia come te che sta per morire vuole vendicarlo?!- chiesi io ridendo.
-So di essere sul punto di morte… ma non posso cancellare ciò che è stato! Tu hai ucciso tre Kazekage! Il terzo, il quarto e ora Gaara! So che c’erano dietro i tuoi compagni dell’akatsuki, mio nipote è diventato un criminale… forse è ora di rimboccarsi le maniche e regolare i conti una volta per tutte!- urlò la vecchia.
-Ehi ehi, è vero che io e Orochimaru siamo stati partner e abbiamo ucciso molte persone insieme… ma non c’entro nulla con Yondaime Kazekage!- dissi io.
-Tu! Dovresti sapere tutto su Orochimaru… devi rispondere a un po’ di domande su di lui!- urlò Sakura con un tono minaccioso.
-Spiacente signorina… ora devo solo catturare quel jinchuuriki e finire voi due… ora, facciamolo! Odio dover aspettare- dissi io sbuffando.
Misi in posizione Sandaime e lo feci partire velocemente preparando i suoi artigli impregnati di veleno.
-Muori!- urlai a Sakura.
Subito la nonna tirò indietro la giovane ragazza facendole schivare tutti i miei colpi con l’aiuto della mia coda che ora controllava lei.
Le mie lame ruppero la coda e Sakura indietreggiò.
-Non riuscirai ad evitare anche questi…- dissi io facendo aprire il braccio della mia marionetta.
Il braccio si moltiplicò fino ad arrivare a un migliaio di braccia che si dirigevano verso la vecchia e Sakura.
Una nuvola di fumo nascondeva la triste verità: Sakura si era posizionata in mezzo alle braccia con molta facilità senza essere colpita.
Arrivai alla conclusione che per tutto il tempo in cui Sakura sarebbe stata controllata da mia nonna, non avrei potuto nemmeno sfiorarla.
Così liberai il gas tossico per avvelenarla.
La nonna tirò indietro Sakura dicendole di trattenere il respiro, ma venne colpita ugualmente dal mio veleno.
-Sakura!- urlò Chiyo.
Sakura era a terra con gli occhi chiusi, sembrava morta.
La nonna si avvicinò e cominciò a far uscire del suo chakra per curarla.
-Non ce la farai… non puoi distruggere il veleno con delle semplici arti mediche!- dissi io ridendo.
-Non sono arti mediche… è una tecnica creata da me che permette di riportare in vita le persone a costo della propria…-disse la nonna.
-Quindi morirai!- dissi io sorridendo.
-Non esattamente… tua nonna è ancora forte e viva, la tecnica prende solo metà della mia vita- disse lei sorridendo.
Srotolò due rotoli molto lunghi e applicò la tecnica del richiamo per due marionette.
Svanita la nube di fumo intravidi due figure molto familiari, le mie prime due marionette.
-Mamma, Papà… pensi di farmi tenerezza così?- dissi io ridacchiando.
Dopo alcuni attacchi cominciai a stufarmi.
-Temo di non avere scelta… è da un bel po’ che non lo uso-dissi io.
Dalla bocca della mia marionetta, cominciò a fuoriuscire la sabbia ferrifera.
-Satetsu Shigure!- urlai io creando piccole armi letali con la sabbia ferrifera.
Subito Chiyo ordinò a Haha di proteggere Sakura mentre lei si protesse con lo scudo di chakra.
-Ora vi finirò entrambe…-dissi io.
Creai delle armi appuntite sopra le loro teste… solo una poteva rimanere in vita.
-Hai trasformato il tuo corpo in una marionetta… ah ah… sai che questa tecnica deve essere evitata e non bloccata-dissi io sorridendo.
Sia Sakura che Chiyo erano vive, Sakura protetta da Haha e Chiyo dal suo scudo di chakra.
La sabbia ferrifera entrò nel corpo della nonna, paralizzandole il braccio.
Passarono alcuni minuti prima di ricominciare a combattere.
Chiyo si liberò del braccio non funzionante e cominciò a controllare di nuovo Sakura mentre io preparai grossi blocchi di sabbia sospesi in aria.
Sakura cominciò a correre e distrusse i due blocchi di sabbia con un solo pugno.
La sabbia si espandeva sempre si più, fino ad uscire al di fuori della caverna.
Usai la tecnica del campo ferrifero, una tecnica che non usavo da sedici anni circa.
-Morirai ora, questa tecnica non lascia via di scampo. Puoi farla franca una volta, ma la seconda di prende!- dissi io.
Gli enormi aghi cominciarono a formarsi nell’aria e subito si gettarono sulla ragazza che, con molta bravura, li evitò tutti.
Quando si fermò feci partire la mia marionetta, la quale venne distrutta da Sakura con molta facilità, a quel punto avevo una sola possibilità.
-Devo ammetterlo, siete brave… è la prima volta che uso il mio corpo in battaglia-dissi io appoggiandomi sulla corda fuoriuscita dalla mia pancia.
-Sasori… tu!- disse la nonna sbalordita.
-Ecco perché sei così giovane!- disse Sakura.
-Il mio cavallo di battaglia, la mia opera d’arte, la bellezza eterna!- urlai io. 





Ehi amici belli <3

Manca un solo capitolo alla fine.
Sono orgogliosa di me stessa *^* non avrei mai immaginato che questa storia sarebbe durata talmente tanto!
Ho cominciato a scrivere una storia romantica con Itachi... spero seguirete anche quella!
Ci vediamo al prossimo capitolo!!
L.S


  

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Capitolo 15
*** Ti amo ***


La tua sabbia, la cosa più bella del mondo
Ti amo

POV MISAKI

-Avrebbero dovuto già essere di ritorno… hanno già sigillato il monocoda!-dissi allarmata.
-Ci hanno detto che stanno lottando con l’enneacoda… fra poco saranno qui- disse Zetsu.
Mi misi a sedere, ma ero comunque preoccupata per Sasori.
-Misaki, puoi andare se vuoi- disse Itachi con il suo solito tono severo.
-Dici sul serio?!- dissi io alzandomi di scatto.
Lui si limitò a fare un lieve cenno con il capo mentre io uscivo dal covo e mi dirigevo verso la barriera dei cinque sigilli.
Arrivata vidi subito la sagoma di Sasori inginocchiata con due marionette al suo fianco e due donne che uscivano dal nascondiglio.
-S…Sasori…- dissi con le lacrime agli occhi.
Corsi subito verso di lui mentre esalava i suoi ultimi respiri.
-Misaki… sei qui, per me…- disse lui con lo sguardo perso nel vuoto.
-Sì amore mio, sì!- risposi facendolo stendere per terra.
Lui strinse il mio polso e farfugliò qualcosa.
-Come…?- chiesi avvicinandomi.
-Ormai non c’è più niente che puoi fare-mi disse accarezzandomi.
-No Sasori! Non posso stare a guardarti mentre soffri così tanto!- dissi piangendo .
-Vieni… avvicinati…-disse.
Mi mise una mano dietro il capo e mi avvicinò al suo volto lentamente.
-Sono felice di averti conosciuta… sei stata la mia salvezza-continuò subito.
Io lo baciai immediatamente, il nostro primo, vero, bacio.
Durò qualche secondo fin quando lui si staccò e ricominciò a parlare.
-Sai… lo aspettavo da tanto…- disse sorridendomi.
-Anch’io tesoro… anch’io- dissi strizzando gli occhi per far cadere le lacrime.
-Ti… amo- disse lui andandosene per sempre.
-S-Sasori…- dissi spalancando gli occhi.
Non potevo lasciarlo andare così.
-Sasori!- continuai a urlare.
Restai per qualche minuto sul suo petto a piangere la sua morte.
Dopo di che mi alzai e cominciai a cercare le boccette di veleno all’interno delle sue armi.
Il terreno era ricoperto da marionette, armi rotte, sangue ecc… ma finalmente le trovai.
Una dose di veleno letale che mi avrebbe uccisa in pochi minuti.
Tornai velocemente da Sasori, ormai esanime.
-Staremo insieme… per sempre, amore mio-dissi io bevendo tutto il veleno contenuto nella boccetta.
Mi avvicinai al suo viso e baciai le sue fredde labbra.
Cominciavo a provare dolore, non riuscivo a muovermi velocemente e mi spostai accanto a lui, appoggiando la mia testa sul suo petto.
-Manca poco… Sasori- dissi io facendo scendere le mie ultime lacrime di gioia e dolore.
La vista cominciava ad offuscarsi, mi mancava il respiro, i muscoli erano paralizzati.
Il veleno era entrato velocemente in circolo.
Nemmeno il dolore riusciva a contrastare il pensiero che dopo qualche minuto mi sarei ritrovata al suo fianco per tutta l’eternità.
Tutti i momenti più belli della mia vita passata accanto a lui riaffiorarono nella mia mente.
 
 
-Anche io… resterò per sempre al tuo fianco, Sasori-
-Tu per me sei speciale, non farai mai quella fine! Non posso vivere senza di te!-
-Da oggi… prometti di non lasciarmi mai?-
-Te l’ho già promesso…-
 -Ti amo-
-E’ per questo che non ti lascerò mai…-
-Se è così, aspetterò che tu ti innamori di me per darti un altro bacio!-
-Mi aspetterai davvero?-
-Ti aspetterò anche per tutta la vita se sarà necessario! Finché tu non ti innamorerai di me, io non ti bacerò! Questa è una promessa… e io mantengo le promesse-
-Grazie…-

 
-Ti amo anch’io…- dissi  piangendo.
Rimasi con gli occhi chiusi per tutto il tempo aspettando pazientemente la mia ora, ripensando a quella promessa sempre mantenuta da Sasori.
-Alla fine mi hai aspettata davvero…- dissi a bassa voce.
Sentivo il cuore stringersi, pochi secondi e avrei incontrato il mio amore.
-Grazie- continuai sorridendo .
Mi spensi per sempre, al fianco dell’uomo che diede un senso alla mia vita.
 
 
 
 

-FINE- 




 

Ed eccoci alla fine di questa storia...
Volevo chiarire alcune cose:
- Le frasi in azzurro, quelle del flashback, non sono legate fra di loro perchè le ho prese da vari capitoli.
- Ho deciso di farla finire prima della guerra perchè la sto già usando in un'altra storia che pubblicherò a breve, quindi mi sembrava ripetitivo e poco originale.
Ok, ora che ho chiarito tutto volevo ringraziare tutti i lettori che hanno recensito, messo tra le preferite, seguite, ricordate e che hanno solo letto senza fare nulla.
Grazie mille ragazzi, vi adoro!
Alla prossima storia!
L.S

 

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