Recensioni di paige95

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Sotto il cielo del Nord - 04/05/24, ore 20:12
Capitolo 32: Incubi
Ultimo mio sproloquio del giorno! ❤️

Sai quanto io adori capitoli così profondamente introspettivi e anche questo mi è piaciuto tantissimo.

La coscienza di Aleks è già abbastanza tormentata per gli anni che ha perso, non può nemmeno immaginare che per colpa delle sue scelte la sua famiglia possa pagarne le conseguenze. Spero davvero possa riabbracciare moglie e figlia sane e salve.
Vorrebbe vivere quantomeno un presente sereno al loro fianco. Ha forti rimorsi per il passato che ha speso lontano da loro, arrivando addirittura a non riconoscere nei sogni il volto del suo bambino ormai cresciuto, allevato da sua moglie da sola.
Ad impossessarsi di lui è solo il terrore di non riuscire a salvare le persone che ama e che nonostante tutto ha sempre amato. Continua a ripeterselo per il timore di aver anteposto altro all'amore per la sua famiglia, per il timore di non averli amati abbastanza e di non aver dimostrato loro abbastanza amore, teme di non riuscire a proteggerli ora che si è allontanato da loro; moglie e figlio prima di tutti avevano bisogno che qualcuno lottasse al loro fianco.

Le confessioni di Aleks a quel tenente sono, se possibile, ancora più belle che lette nella sua mente. Il suo restare in vita non era più combattere, cercare lo scontro, uccidere quanti più nemici possibile per vincere la guerra, ma sopravvivere per la sua famiglia e difendere la propria vita per non dovere più vedere soffrire moglie e figlio a causa della sua lontananza.
Trovo significativo si confessi proprio a quel tenente. È una sorta di resa nella guerra che per lui non ha più significato, una dichiarazione di lotta ma per la sua sopravvivenza e per ideali personali.
È un confronto significativo tra loro che hanno combattuto e agito per ideali opposti in guerra, ma anche dal punto di vista personale. Entrambi però sembrano aver agito come uomini d'onore e aderito con fedeltà alle proprie cause e ai propri sentimenti.

Il tenente ha votato la sua vita alla cattura del nemico, come se non avesse altri obiettivi oltre quello.
Il bivio del tenente a cui accenni identifica un uomo che in ogni caso non si sente più se stesso, sia che resti fedele all'impero e quindi forse anche alla sua sconfitta, sia che abbandoni i suoi ideali ormai privi di senso non essendo riuscito a portare a termine la missione, ma accettando l'ignoto davanti a sé. Oltre il "mondo" che aveva servito con dedizione non conosce altro.
Una nota bellissima è il rispetto reciproco che si è creato tra questi due uomini così diversi, ma anche simili.

È sempre toccante leggere le storie dei tuoi personaggi, qualunque ruolo ricoprano all'interno della storia. Non ti limiti solo a raccontare aspetti della loro vita, ma da essi traspare anche la loro personalità e l'indole con cui hanno attraversato esperienze difficili.
Non avresti potuto delineare una figura più determinata di Leena. Il suo passato ha sicuramente contribuito a temprare il suo carattere, come anche l'indifferenza verso ciò che Frans rappresenta.
Frans è senza dubbio attratto da lei. Lei ha bisogno di sentirsi protetta, oltre la tempra personale che ha sempre dimostrato. Il suo cuore riesce a scindere la figura rassicurante di Frans dal passato, ma la sua ragione non vorrebbe sentirsi così.

Mi auguro sempre che tutti loro abbiano un lieto fine, dopo quello che hanno passato entrano nel cuore del lettore. ❤️❤️❤️

A presto!
Un abbraccio grandissimo,
Vale (sempre tua affezionata lettrice)
Recensione alla storia Le Petit Prince - 07/04/24, ore 16:31
Capitolo 3: Adieu, Empereur
Ciao, carissimo Dirk!

Torno in punta di piedi e ricomincio a versare lacrime fra questi meravigliosi capitoli. ❤️

Stai affrontando la figura di Napoleone in modo eccezionale. La sua storia è ambigua e pur non snaturando questa sua ambiguità, sei stato bravissimo nell'affrontare il contesto e la sfera emotiva sua e di tutti i personaggi che gli orbitano intorno.
C'è diffidenza nei confronti di Napoleone, ma resta comunque l'idea che fosse una figura determinante per i francesi.
Lo descrivi negli ultimi anni della sua vita tormentata, nel periodo in cui è più debole e fragile. Lo splendore del suo regno è ormai un ricordo lontano.

Non sono ferratissima sulla personalità della regina Vittoria, ma è bello che provi empatia per la moglie e il figlio di Napoleone. Cerca di stare loro accanto in un momento così difficile e non lo facca solo per apparenza, ma con viva preoccupazione per il loro dolore. Beatrice dimostra di provare grande empatia nei confronti di Eugenia, lei per prima ha provato sulla pelle cosa significa perdere un padre e vedere la madre addolorata per la perdita del marito.
Insieme a Napoleone anche Eugenia è stata messa da parte, sente la mancanza della sua posizione sociale privilegiata. Si avverte il suo desiderio di voler riscoprire gli albori della sua fortuna. Nonostante tutto Eugenia ha sempre cercato di mantenere le apparenze di una donna agiata, le sue abitudini e le frequentazioni altolocate. Ora sembra che la situazione sia precipitata e lei abbia perso la voglia di reagire, non vede davanti a sé più speranze per la sua famiglia.
La nota gioiosa è lo sguardo luminoso di Beatrice al solo pensiero di vedere Luigi.

L'introspezione che dedichi a Eugenia è bellissima. L'amore che prova per il marito è così intenso da non farle accettare la realtà che lo sta strappando a lei. Il suo dovere come moglie e donna innamorata è essergli accanto e non riuscirci la fa sentire aggiunge altro dolore nel suo cuore.

Le ultime parole di Napoleone esprimono molto bene quanto sia stato un comandante onorevole nei confronti dei suoi uomini, sacrificando anche la sua famiglia e rischiando una resa che è sembrata sintomo di vigliaccheria.
Può esserci stato rancore e delusione da parte di Eugenia e Luigi, ma l'amore non si è mai spento. Sono affezionati a lui, ai valori che si porta dietro e ai suoi tentativi di proteggere la famiglia pur senza rinnegare se stesso.

Dai voce al dolore di una madre e al dolore di un figlio. Formano una famiglia unita, prima ancora di essere imperatori, provano a farsi forza a vicenda.
Emergono tutti i sentimenti più umani e profondi che possono colpire uomini e donne di qualsiasi estrazione sociale.
Essere il figlio dell'imperatore Napoleone ha lasciato un segno nell'anima di Luigi, eppure questo giovane ha sempre cercato di essere accanto ai suoi genitori come se non ricoprissero quel ruolo così intriso di responsabilità. Per cui si rammarica per non essere stato abbastanza vicino alla madre e si rende conto - nel bene e nel male - di aver imparato molto da suo padre.
Questi primi diciassette anni di vita sono stati travagliati per Luigi e culminano nel modo più doloroso possibile con la morte di suo padre.
Ho l'impressione che Luigi senta il dovere di prendere in mano la situazione e il dolore della madre. Quando il padre smette di respirare, sente di aver perso l'età dell'innocenza.
Hai descritto molto bene questo passaggio di dolorosa crescita per Luigi e il dolore della famiglia di Napoleone, ciò che ha comportato la posizione dell'imperatore, ma anche ciò che ha provocato la sua morte.
Hai descritto gli ultimi giorni di vita di Napoleone in modo intensissimo per Luigi, la sua famiglia e per noi lettori.

Non ti ringrazierò mai abbastanza per aver scelto di scrivere questa storia. ❤️❤️❤️

A presto!
Un forte abbraccio,
Vale (sempre tua affezionata lettrice)
Recensione alla storia Sotto il cielo del Nord - 04/04/24, ore 15:14
Capitolo 31: Sangue
Ti importuno per l'ultima volta oggi ❤️

L'incipit con cui hai aperto il capitolo crea la sensazione di un tempo di attesa trepidante. Sta per verificarsi un evento rischioso, qualcosa che è molto simile ad uno scontro decisivo per ottenere un traguardo sul piano bellico.
La trepidazione dei soggetti coinvolti si avverte tutta. Sei stata bravissima, come sempre, a renderla nera su bianco.

L'idea che Emil incontrasse il figlio della donna che ha amato - e che continua ad amare - mi è piaciuta molto fin dall'inizio. All'interno di quell'esercito è l'unico che può vedere in Jari oltre la divisa e oltre i suoi gradi di comandante anche il ragazzo che è; riesce a scorgere la sua giovane età dietro l'apparenza austera, rivedendo i tratti delicati della madre. La stima da parte di Emil è dovuta alla conoscenza di Helena, in lui rivede sicuramente le qualità della donna.
Questa fiducia reciproca tra i due - la reciprocità che hai creato è bellissima - può solo che giovare sul campo di battaglia. È bello che Jari stimi quell'uomo quasi a sensazione, considerando che è del tutto all'oscuro dei legami affettivi che li legano.
Per Emil, Helena resta un grande rimpianto, un amore che il tempo, nonostante la lontananza e nonostante lei abbia scelto un altro uomo con cui formare una famiglia, non ha mai sfiorito.
Da quando Emil ha ammesso il desiderio di essere il padre del figlio della donna amata, la narrazione ha assunto ancora più dolcezza.
Emil tenta di proteggere Jari attraverso la persuasione, facendo leva sul suo ruolo di comandante (forse solo così avrebbe potuto convincerlo a desistere) ed infine facendo scudo con il proprio corpo.
Far apprezzare così tanto due rivali in amore non è facile, ma tu sei stata bravissima e delicatissima nell'affrontare la tematica.

Non avresti potuto scegliere un titolo migliore per il capitolo.
Anche Verner intorno a sé non vede altro che morte. Questo accomuna Jari, Verner e tutti i protagonisti di questa storia, indipendentemente dalla fazione per cui stanno combattendo. Però nessuno di loro cede, lottano con il supporto dei loro compagni.
L'intraprendenza e le ideologie guidano i passi di Verner, ma il pensiero resta sempre un passo indietro sui suoi affetti. La preoccupazione per le sorti del fratello lo devasta. Mentre spara non può fare a meno di rivolgere un pensiero anche a Jari, ha il timore di doverlo affrontare sul campo di battaglia e per lui non può rappresentare un nemico qualunque.
La morte di Jussi assume un valore molto significativo per Verner. Con lui si frantumano anche i sogni che l'amico incarnava e per i quali Verner si faceva forza nella sofferenza, seguendolo e affiancandolo nella battaglia.

Nemmeno gli uomini e le donne che conosciamo più da vicino sono esenti dalla morte. C'è estremo realismo in questo. Forse sarà un riferimento sbagliato, ma rivedo alcune sfumature di Verga nella tue storie.

Sai ormai da tempo quanto Yrjö mi sia nel cuore. Non smentisce mai l'impegno che ha assunto in guerra, non solo per dovere ma per vocazione, rischiando anche la vita sotto una pioggia di proiettili.
Yrjö non cura solo nel fisico, ma anche nell'anima, sia i feriti sia i compagni al loro fianco che hanno altrettanto bisogno di supporto.
In questo frangente emergono le fragilità più umane. I feriti temono di essere un peso per i compagni e coloro che sono accanto ad essi si sentono impotenti davanti alla sofferenza. Lo stesso Yrjö, nonostante le sue competenze, si sente impotente davanti alla morte e a causa della mancanza di mezzi adeguati. Le bugie che racconta agli altri, le racconta forse anche a se stesso per darsi forza e speranza.
L'amore e il pensiero di poterlo esprimere gli offre la spinta per non arrendersi e tornare a vivere una vita di pace e serenità, lontana dall'orrore della guerra.

Mi è piaciuta tantissimo anche l'introspezione di Lauri e la consapevolezza che ha maturato a questo punto della sua esperienza in guerra. Davanti a Lauri c'è uno scenario di morte che si consuma su uno scenario di morte più antico. Mostra coraggio e abilità, non si fa fermare dalla paura. Benché sia nel mezzo di un conflitto a fuoco, il sogno di un futuro accanto alla sua famiglia gli scalda il fuoco, un futuro impegnato a mantenere ordine e sicurezza nella società in cui vivranno. Spero davvero si possa salvare dalle ferite, merita davvero che i suoi sogni e quelli di sua moglie si realizzino.

Tutti i tuoi personaggi sognano pace e libertà, in questa loro speranza infondono grande pace anche al lettore. ❤️❤️❤️

A presto!
Un abbraccio grandissimo,
Vale (sempre tua affezionata lettrice)
Recensione alla storia Sotto il cielo del Nord - 16/03/24, ore 16:09
Capitolo 30: La lepre
Ed eccomi anche qui, dopo aver versato più di una lacrima.
Questo capitolo dedicato a pensieri e sentimenti di Hjalmar mi è piaciuto tantissimo. È stato bellissimo approfondire la personalità e l'indole di questo giovanissimo soldato. ❤️

Hjalmar è animato da grande determinazione nel voler combattere, come se non avesse più niente da perdere e questa fosse l'unica cosa giusta da fare, anche guidato dall'esempio del padre che è morto nel tentativo di offrire un futuro migliore alla famiglia e del fratello che non ha smesso di lottare. Quando gli viene data la possibilità di fare la sua parte, non ci pensa due volte e si fa avanti.
Tanti elementi ricordano quanto Hjalmar stia diventando un uomo sulla scia di questa esperienza di guerra. Un esempio è imparare a fumare ed è significativo il fatto che lo abbia insegnato a lui un estraneo, una persona che non fa parte della sua famiglia; in questa sua esperienza (purtroppo non lieta) inizia a gettare uno sguardo sul mondo, conosce persone che non appartengono alla sua famiglia o alla sua cerchia abituale di conoscenze. Questa guerra è la sua prima esperienza lontano da casa.

L'ultima conversazione con il fratello Verner è una stilettata al cuore per l'intimità familiare e la malinconia attraverso cui si svolge.
Nella loro conversazione hai equilibrato bene la questione che riguarda la causa per cui combattono e le questioni che invece riguardano gli affetti personali e familiari. In qualche modo i due argomenti si intrecciano, ma spetta a Verner l'arduo compito di mantenere ordine, non lasciando che una causa per lui giusta si trasformi in un'ennesima catastrofe per la sua famiglia.
La posizione di Verner è tutt'altro che facile e da un'esperienza così dura emotivamente e fisicamente - se il cielo vorrà preservarlo - potrà solo che uscire più maturo nello spirito, prendendo ufficialmente il posto del padre e dello zio all'interno della famiglia.
I sentimenti contrastanti del fratello più giovane racchiudono molto bene i sentimenti di entrambi.
Anche da parte di Hjalmar noto un atteggiamento maturo, ovviamente desidera rivedere Verner ma anche essere considerato un suo pari e non un famigliare indifeso da proteggere.

L'azione si fa sempre più incalzante per Hjalmar.
Questo giovanissimo soldato inesperto non esita in un atto di coraggio, sfida quell'inferno di fiamme e nemici pur di concludere con successo la missione assegnata da un suo superiore. Lotta persino contro la sua stessa paura, affinché non gli suggerisca di arrendersi. Non si lascia impressionare da nulla, nemmeno da quell'incontro faccia a faccia con la morte di un nemico.

Eskola si lascia guidare da un moto di emotività nel rivedere Hjalmar ancora sul campo di battaglia.
In una scena così drammatica emerge molto bene la determinazione di Eskola e il rimpianto di condividere quel tragico destino con Hjalmar.
L'addio tra Eskola e Hjalmar mi ha commossa, anche se io spero sempre che quegli spari siano partiti in qualche modo da Eskola recuperando un'altra arma e non dal nemico.
Nella corsa di Hjalmar per avere salva la vita si avverte angoscia, forza d'animo e fisica, speranza che ricerca nella sua unica compagnia - il cielo - e nell'immagine delle persone a lui care.
Hjalmar è pienamente in grado di sopravvivere a condizioni estreme contando sulle sue forze, ha risorse che nemmeno lui è pienamente consapevole di possedere.

Torno da te il prima possibile, questa storia è sempre bellissima e ricca di emozioni! ❤️❤️❤️❤️

Un forte abbraccio,
Vale (sempre tua affezionata lettrice)
Recensione alla storia Sotto il cielo del Nord - 18/02/24, ore 18:05
Capitolo 29: Cinque donne
Rieccomi finalmente qui!

Il titolo che hai deciso per questo capitolo mi ha intrigata fin da subito. Conoscendo l'attenzione che poni sul ruolo delle donne nel periodo storico che narri, non mi ha affatto stupito questo spazio dedicato interamente a loro e a ciò che provano.

L'amore può essere compreso davvero solo da chi lo ha provato o lo prova o da chi ha la sensibilità di leggerlo negli occhi altrui. Sofiya è l'emblema di questo amore dato e ricevuto. È facile comprendere l'amore che Aleks prova per la sua famiglia, dopo aver conosciuto il cuore di sua moglie.
Sofiya non riesce nemmeno a contemplare l'idea di avere accanto un altro uomo. La convinzione che il loro amore sia reciproco la guida nelle scelte, questo sentimento è di supporto per entrambi per sopravvivere ad una situazione così ardua.
Occhi esterni, per quanto siano vicini a lei e al figlio, non possono comprendere quanto la speranza di questa donna la renda forte e non debole, le fa sopportare l'attesa e le dà il coraggio di crescere un figlio da sola.
Sofiya ha l'importante compito di crescere una nuova generazione in un mondo più giusto, non può abbandonare nemmeno lei gli ideali per cui il marito lotta e in cui crede. Deve continuare a credere che per il mondo e la sua famiglia possa ancora esiste un futuro sereno.

Le confidenze reciproche tra Irina e Kaija creano un momento molto ricco per entrambe. Le due appartengono a due generazioni diverse, il loro rapporto colma mancanze nella vita di entrambe (che sia la mancanza di una madre perduta prematuramente oppure una figlia desiderata e mai avuta), eppure nella sofferenza di questo periodo storico così tormentato si trovano sullo stesso piano. Hanno bisogno di conforto per riuscire a sopportare il timore di perdere componenti importanti della loro famiglia.
Per queste due donne è un po' come essere in prima persona sul campo di battaglia, loro per prime escono vittime da quello scontro. È come se si trovassero al fianco di figli, fratelli e amori nel dramma della guerra che stanno vivendo.
È emozionante pensare che i consigli che Irina rivolge alla ragazza sarebbero gli stessi della madre di Kaija, sua cara amica. Anche i ricordi più malinconici sono condivisi da entrambe le famiglie ed è bello pensare che non sia solo il legame tra Verner e Jari ad unirle, ma ci siano anche altro.
Kaija dimostra di avere un indiscusso buon cuore, teme che i suoi sentimenti possano ferire coloro che ama.

L'introspezione di Marja è straziante, anche perché il futuro accanto a Lauri è profondamente incerto. I suoi sono tutti pensieri dettati dal cuore e solo un cuore innamorato può cogliere il cambiamento dell'amato dai gesti più intimi e affettuosi. Lei non è solo una donna che attende a casa il marito reduce dalla guerra sano e salvo, lei lo rivuole anche integro nell'animo e nel cuore.
Ci hai sempre narrato la loro storia d'amore attraverso la prospettiva di Lauri e abbiamo imparato quanto il suo amore sia sincero, è stato bello viverla anche attraverso gli occhi di Marja. Dai l'opportunità di conoscere meglio Lauri e infondi la speranza che l'orrore della guerra non abbia del tutto cancellato il giovane che è stato in passato.

Il coraggio di Leena traspare sempre. È una donna che ha fatto della sofferenza lo stimolo per combattere. Dalla sua personale visione adempiere ai compiti femminili a quei tempi è pressoché inutile, l'azione è la soluzione per prendere parte agli eventi e riscrivere la storia.
Il rapporto tra Verner e Leena mi è piaciuto fin da subito. È bello il modo in cui lui la tratta come una sua pari e affida a lei le sorti del fratello, fidandosi delle sue abilità. Questo può accadere anche grazie e soprattutto alla personalità di Verner, che accoglie e non soffoca le caratteristiche di questa donna rare ma non uniche ai tempi.
Leena non indugia ad accoglie la richiesta di aiuto di Verner e questo è merito della sensibilità femminile che le consente di comprendere il forte legame tra Verner e il fratello.
È una donna forte che però non riesce a non cedere agli incubi dell'orrore che ha vissuto in passato. La diffidenza di Leena accanto a quel soldato è assolutamente comprensibile, i vissuti terribili l'hanno umanamente segnata, però voglio sperare scopra che non tutte le Guardie sono malvage come quelle che hanno ucciso la sua famiglia e l'hanno aggredita.

Ti disturbo ancora un'ultima volta oggi, ho proseguito anche la lettura su Billy. ❤️❤️❤️

Un forte abbraccio,
Vale (sempre tua affezionata lettrice)