Recensioni di IndianaJones25

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Recensione alla storia Anche solo per mezz'ora - 22/02/18, ore 14:24
Capitolo 1: Anche solo per mezz'ora
Ciao Francine! Sono stato davvero molto felice di imbattermi subito in questo racconto, che ho trovato davvero molto malinconico e profondo; premetto che adoro tutto ciò che è introspettivo e che vada a scavare nella mente dei personaggi e a sviscerarne dolori e passioni, quindi questa storia è capitata davvero a proposito.
Tutto passa, sembra volerci dire questa amara riflessione, soprattutto le cose belle, destinate a durare sempre meno del previsto, come il viaggio sulla fantastica isola dei Bambini Perduti, oppure come un sogno d’amore solamente accennato e mai realizzato. Bisogna presto abbandonare il mondo della fantasia e ritornare in quello della realtà quotidiana, mai semplice come la vorremmo. Peter ha presto capito che Wendy non sarebbe potuta essere solo una mamma arrivata sull’Isola Che Non C’è per raccontargli delle favole della buonanotte, ma qualcosa di più, qualcosa che non ha saputo esprimere neppure lui e che, per questo motivo, ha cercato di racchiudere in quel suo bacio rubato sul davanzale della finestra, prima di fuggire di nuovo tra le stelle, lontano dalle responsabilità che avrebbero potuto distruggere la sua eterna infanzia, incapace di strapparsi a quel mondo di fantasia in cui ha deciso di relegarsi. È fuggito di fronte alle responsabilità della vita e, soprattutto, davanti all’amore, come molti altri prima e dopo di lui, e si è lasciato dietro le spalle una ragazza incerta, che lo attenderà per sempre, perché è proprio vero: il primo amore non si scorda mai e continua a vivere nei ricordi e nei sogni, anche dopo tanti anni. Mi viene in mente una vecchia canzone milanese, che dice che quando tutto ciò in cui si credeva di più ormai è passato, si rimane “soli come un pirla col primo amore”.
Sono rimasto veramente molto colpito anche dal tuo stile di scrittura, che è tanto delicato - non saprei come altro definirlo, altrimenti - davvero perfetto per insinuarsi dolcemente nella mente della povera Wendy e scoprirne i segreti, e così armonioso nelle descrizioni della fragile natura di questa ragazza non più bambina rimasta sola con i propri rimpianti ed i propri sogni. Con le tue parole, riesci davvero ad emozionare il lettore, a trasportarlo all’interno della vicenda; oltretutto, ho trovato davvero geniale il fatto che, nonostante si tratti quasi di una riflessione in seconda persona della stessa Wendy, i suoi pensieri diretti si insinuino ugualmente qua e là, come sovrapponendosi gli uni agli altri.
Quindi davvero complimenti per tutto e a presto!