Recensioni di fenice64

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Une nouvelle vie - 28/04/24, ore 15:26
Capitolo 19: Après Saint Antoine (parte 2)
Altro capitolo, cara Selene, che attendevamo con ansia per vedere quale sviluppo avrebbe avuto l’incontro tra le due donne a bordo della nave: colei che aveva ripreso in mano le redini dell’imbarcazione e del restante equipaggio, e la donna pirata che tanto filo da torcere aveva dato causando danni materiali, fisici e morali. Non c’è tempo per molte formalità: è importante venire a conoscenza per chi Milady lavori e, soprattutto, la motivazione dell’attacco che aveva portato a quelle sciagurate conseguenze. Milady è una donna astuta, ha osservato tutto e tutti, ha elaborato nella sua mente le informazioni che aveva ricevuto su quello specifico comandante della nave e ora, proprio davanti ad Oscar, stava traendo le sue considerazioni. Era una donna sveglia e attenta il capitano dell’Heros e aveva anche qualcosa in più che, persino, quella donna, pur nella foga dell’arrembaggio e del conseguente combattimento, aveva notato: Oscar aveva accanto a sé qualcuno di importante, quasi un angelo custode che sembrava volerla preservare da ogni male. Milady ha compreso la profonda intesa esistente fra il marinaio catturato, André, ed Oscar, e non si perita di non farglielo notare. Ma più di questo che, alla fin fine, è un fattore solo personale, quello che preme alla donna pirata è venire in possesso di qualcosa che è nelle mani del capitano della nave, ossia le carte di navigazione che sono base essenziale per chi svolge la professione del pirata, al fine di sapere con certezza quali siano le rotte percorse dalle navi che trasportano beni di cui entrare in possesso.
Terminato il colloquio, Oscar avrebbe desiderato poter restare per qualche attimo da sola a ripensare e riflettere sulle parole che il pirata le aveva rivolto, ma il compito di un capitano è quello di esserci sempre e comunque, in qualsiasi situazione e, anche se la febbre aveva ricominciato a salire, lei doveva incontrare gli ostaggi che erano stati trasferiti a bordo. Prima però riesce ad avere un abboccamento con André: aveva pensato a lui e quest’ultimo si era palesato al suo fianco. Questa volta però reca notizie relative al giovane Philippe, morto in seguito all’attacco: torna in evidenza la lettera che proprio André, su suggerimento della stessa Oscar, lo aveva aiutato a scrivere alla sua bella. La promessa fatta da André che quella missiva sarebbe stata recapitata, ora riguarda sia lui che Oscar, i quali sono soliti mantenere fede alle promesse fatte, anche se in questa occasione potrebbe essere più complicato del previsto, dato che non conoscono il nome della ragazza amata da Philippe. Forse André potrebbe consultarsi con Alain e insieme giungere a capo di qualcosa che li possa aiutare ad espletare quel compito così delicato.
Intanto gli ostaggi di Milady vengono fatti portare in cabina per essere interrogati e sapere come mai si trovassero sulla fregata, da dove fossero partiti e da quanto tempo erano stati presi prigionieri dai pirati, ma soprattutto quanti fossero. Uno di loro, parlando un po’ in spagnolo e un po’ in francese racconta l’odissea che hanno vissuto in quei cinque giorni di prigionia, della fine fatta dagli altri compagni di viaggio che erano stati buttati in mare mentre a loro era toccata la sorte dell’ostaggio poiché ai pirati servivano. Oscar li avrebbe pertanto portati con loro, sperando potessero riprendersi prima di affrontare l’alto comando, quali superstiti dei loro prigionieri, dove avrebbero potuto raccontare lo svolgimento degli eventi e avvalorare il resoconto che lei stessa avrebbe fatto.
Un nuovo bel passaggio nel quale si evidenzia sempre di più il legame esistente fra Oscar e André, che non riesce a passare sotto traccia nemmeno di una perfetta estranea come Milady, la quale con la sua perspicacia aveva messo il dito nella piaga, rivelando, una volta di più, ad Oscar l’importanza di André nella sua vita.
Un caro saluto e sempre complimenti.
Recensione alla storia Storie semiserie di amori improbabili - 27/04/24, ore 15:56
Capitolo 10: Un amore infelice per Fersen
E’ stato davvero un piacere, cara Ninfea Blu, ritrovare te e la tua scrittura dopo tanto tempo, e sono lieta tu abbia voglia di dare una conclusione a questa serie di racconti, rimasta in sospeso, circa gli amori semi seri che i personaggi dell’universo di VnB avrebbero potuto vivere.
Questa volta ti sei divertita nel prendere in giro il nostro affascinante e bello svedese, il Conte di Fersen, del quale ci hai raccontato le gesta di amatore dal mitico tocco che aveva dispensato gioie alle donne incontrate a tutte le latitudini da lui visitate, sia durante il suo grand tour che dopo.
Quello che non ci saremmo aspettate è che avesse delle mire su un personaggio che ha sempre dimostrato il suo carattere docile e il suo animo gentile: la Contessa Marguerite nonché madre di Oscar, colei che lui considerava il suo migliore amico.
Per l’indole delicata di Madame Marguerite le attenzioni del giovane conte dapprima sono apparse quasi normali poi, però, hanno cominciato a diventare ingombranti e inopportune tanto da avere il timore che potessero giungere alle orecchie del marito.
Fersen aveva preso davvero una sbandata coi fiocchi, tanto da voler concretizzare questo sentimento che ardeva dentro di lui, anche facendo uso di un profumo, a quanto si diceva, dai poteri particolari come particolare era il suo creatore. Chissà per quale arcano quella boccetta, che non ha mai raggiunto la sua destinataria originaria, ha compiuto comunque la sua prodezza, quando André, la sera nel portare la solita cioccolata in camera di Oscar, e avendo ancora le mani impregnate del famoso profumo, la cui boccetta si era frantumata in terra dopo averla sfilata dalle sue tasche, si è trovato a godere delle avances di Oscar, facendo trascorrere così una intera ed intensa notte di passione ai Nostri.
Dopo tutto non sempre il male viene per nuocere e almeno per una volta è stato André a beneficiare nel vero e pieno senso della parola del due di picche rifilato al conte di Fersen da Madame.
Irriverente ritratto nei confronti del povero Fersen ma sempre narrato con la consueta verve.
Ancora ben tornata e restiamo in attesa dell’ultimo capitolo di questa raccolta decisamente sui generis.
Un caro saluto e a presto!
Recensione alla storia La soglia - 27/04/24, ore 10:50
Capitolo 4: Capitolo III°
Davvero incredibile questo passaggio con Oscar e André che si sono trovati messi all’angolo, niente meno che dal Duca di Germaine, il quale ora, avendoli sotto tiro, può prendersi la rivincita su di loro e finalmente riuscire ad ucciderli per vendicarsi di entrambi ma soprattutto di Oscar. Dal momento del duello con Oscar tanti anni prima, la sua vita era divenuta un inferno poiché scacciato dalla corte e scaricato persino dal suo sostenitore, il Duca d’Orleans, che pareva aver abbracciato, almeno come facciata, la causa liberale del popolo.
Germaine è ancora pieno di rabbia e odio e non si è mai pentito dei misfatti compiuti, e di cui i Nostri erano al corrente, ma in particolare rammentavano il dolore per la morte ingiusta del piccolo Pierre a cui il duca aveva sparato alle spalle. Un essere così doveva ricevere il suo castigo e, come se i pensieri si fossero concretizzati, un lampo toglie di mano la pistola al duca che appare disorientato ma ancora più convinto di volersi liberare una volta per tutte di coloro che lo hanno fatto cadere in disgrazia. Ma ecco che dal cielo un secondo lampo lo riduce in cenere che, però, subito svanisce e si dissolve, come se un intervento divino fosse avvenuto rimettendo in ordine le cose. Oscar e André osservano straniti ma non comprendono cosa sia accaduto, anche se sono grati per quell’intervento che ha tolto di mezzo una persona che non meritava di stare al mondo. Intanto, Oscar comunica ad André che è sempre più decisa a cercare di parlare con i sovrani, motivo per cui dopo essersi ripresi e calmati si avviano verso Versailles, dove sulla strada li attende un’altra scena a dir poco scioccante: una carrozza è stata assalita dalla popolazione e il corpo di un uomo sta subendo tutta la rabbia repressa di quella gente. Sangue scorre sotto i loro piedi per i tanti colpi inferti a quel corpo che scoprono, con sorpresa, essere nuovamente il duca di Germaine: e così giustizia era stata fatta ancora una volta e in maniera definitiva, poiché del duca più nulla era rimasto, alimentando la considerazione nella loro mente circa l’aumento dei misteri a cui stavano assistendo e di cui loro sembravano essere parte integrante.
Intanto la nostra restauratrice ha cominciato a cercare notizie sui fatti di sangue avvenuti nella zona, in quanto continua ad avvertire una presenza che la inquieta e dalla quale percepisce un carico di rabbia e dolore.
E poi la scoperta finale che lascia lei e noi lettori ancora una volta in sospeso. Cosa avrà letto circa la storia del nobile che l’ha tanto sconvolta? A presto per saperne di più.
Recensione alla storia Il mattino ha l'oro in bocca - 25/04/24, ore 11:39
Capitolo 1: Il mattino ha l'oro in bocca
È sempre un grande piacere ritrovare te, cara Dorabella, in compagnia della tua penna e della tua fantasia e che insieme riuscite a creare piccoli momenti tutti da assaporare, come quello che ci hai appena regalato, dopo la tua “media lunga assenza” che spero non sia stata per gravi problemi e che auspico siano stati superati o quanto meno siano in via di risoluzione.
Mi sono completamente immersa nell’atmosfera di Palazzo Jarjayes in quell’alba frizzante, seguendo nonna Marie come un’ombra. Ho partecipato al suo disorientamento sul perché non fosse in grado di dormire, mentre tutto il resto degli abitanti della casa potevano ancora godersi il tepore di un letto caldo e un sonno ristoratore.
Subito i suoi pensieri si sono rivolti alla giornata che tra poche ore avrebbe reso Palazzo Jarjayes brulicante di vita: c’era molto da fare in vista della cena di gala che il Generale e Madame la Comtesse avrebbero dato proprio quella sera e, pertanto, i lavori a cui sovrintendere erano molti.
Come di consueto, apprezzo sempre molto che, all’interno della scena che vai descrivendo, tu includa l’ambientazione in cui si svolge, con tutta quella serie di piccoli grandi particolari che fanno vivere anche al lettore quanto sta avvenendo e avendo, persino, l’impressione di poter toccare gli oggetti che la tua penna va enumerando: una chicca quella tovaglia in prezioso ed etereo pizzo di Burano donata alla contessa Marguerite da un ambasciatore veneziano, come anche tutto ciò che sarà parte della cena dal punto di vista gastronomico.
Ma, sempre dietro a Marie, che si muove come un’ombra silenziosa nei corridoi di quel luogo che conosce e governa con amore e rigore, ecco l’inaspettato: la porta degli alloggi di Madamigella Oscar è socchiusa e la figura di un uomo ne sta uscendo. Un primo colpo al cuore per l’anziana governante, la quale però è in grado di capire che non si può soffocare per l’eternità la natura umana e Oscar è una donna divenuta bellissima con esigenze e sentimenti da esprimere. Ma il secondo colpo giunge diretto come una fucilata quando comprende che l’uomo che sta lasciando la stanza sia suo nipote André, riconoscibile anche a quella fioca luce della candela che ha in mano: spalle e fisico prestanti e poi quella chioma corvina sciolta sono inconfondibili per lei.
Subito i suoi pensieri trasformano la sorpresa di quanto scoperto in rabbia per ciò che mai avrebbe dovuto succedere, soprattutto tra suo nipote e la padrona, poiché c’erano una infinità di cose che li dividevano, prima fra tutte la questione del rango e dell’onore del casato. Poi, però, vedere la mano bianca e delicata di Oscar sporgersi per dare un’ultima carezza a quel volto tanto amato e abbandonarsi ad un ultimo bacio, che contiene tutta la passione vissuta in quella manciata di ore notturne che si sono concessi, stringe il cuore di Marie, poiché anche lei rammenta quanto forte era il sentimento che la legava al nonno di André e che le riempiva il cuore e l’animo: perché togliere ai suoi ragazzi quella felicità, ancorché rubata, che aveva visto negli occhi di Oscar, mentre salutava suo nipote, e prima di riprendere la finzione di una vita dove ognuno dei due doveva mantenere il posto assegnatogli. Era solo questione di tempo, lei lo aveva sempre saputo e temuto: impossibile che André non si innamorasse di una donna eccezionale come Oscar e che lei non si accorgesse dei tanti piccoli gesti, degli sguardi colmi di una luce del tutto particolare con cui André la osservava, accarezzandone la figura e che racchiudevano il suo amore e di conseguenza il suo mondo. Una piccola gioia che condividevano quando nessuno poteva vedere quel loro amore esprimersi e che nascondeva anche il dolore di non aver l’opportunità di esternarlo alla luce del sole.
Queste riflessioni, condite da altrettanti timori, Marie le cela e le conserva dentro il suo cuore colmo di amore per quei due giovani che osserva con più attenzione del solito e che alla mattina sono costretti a compiere, chissà da quanto tempo, il solito rito che li vede rivestire ognuno il proprio ruolo, anche se Oscar si concede un intermezzo transitando nelle cucine di palazzo per passare qualche momento insieme a Marie e per dare la facoltà ad André di discorrere con sua nonna prima di intraprendere quella che sarà una lunga giornata di lavoro.
L’animo di Marie è tutto votato al bene di quei giovani, e la consueta raccomandazione ”Siate prudenti” racchiude in quella mattina, che ha assunto un aspetto del tutto particolare, molto di più della semplice preoccupazione per i compiti che li attendono al di fuori della mura domestiche, quanto la maggiore attenzione da prestare quando saranno in casa. Ora sa che ciò a cui ha assistito, quale involontaria testimone, è un amore che supera qualsiasi confine imposto, capace di creare tutto un preludio fatto di gesti e atteggiamenti che si scioglierà e ritroverà la sua vera essenza nel buio della notte che trascorreranno insieme.
Davvero emozionante questa one shot che ha nobilitato il personaggio di Nonna Marie, forse un po’ bistrattato rendendolo talvolta una macchietta , ma che ha un suo spessore e persino una sua tragicità; come ha scritto un recensore prima di me, potrebbe benissimo essere un prologo per qualcosa di veramente coinvolgente, quando viene dipinto, al pari di un quadro, dalla abilità narrativa a cui ci hai abituato.
Mi complimento pertanto con te per questo racconto, che diviene dono per sognare ancora un pochino, e mi scuso per essermi lasciata prendere la mano dilungandomi oltre misura; auspicando che le varie situazioni abbiano preso la via della definizione, ti auguro una piacevole Festa della Liberazione.
Un caro saluto e a risentirci prossimamente!
Recensione alla storia ALAIN UNA STORIA D AMORE - 24/04/24, ore 17:33
Capitolo 9: Cap.9 LA VISITA
Care Autrici, con questo passaggio ci siamo davvero addentrati nelle vicende personali che toccano il nostro soldatone e la sua bella Ester.
Alain, da Oscar, ha ricevuto il permesso di recarsi a prendere Ester per accompagnarla a casa, sapendo che l’ indomani sarebbe dovuta partire per andare a trovare i suoi. I momenti che trascorrono insieme, anche se pochi, sono, per entrambi, preziosi istanti da coltivare nel privato dei loro cuori. E’ evidente l’innamoramento di tutti e due e, anche se solo per pochi giorni, quella breve vacanza mette in subbuglio i cuori di ambedue. Alain è preoccupato di non poter piacere ai genitori di Ester, la quale ha un desiderio pressante di raccontare quanto quel giovane e avvenente soldato la faccia sentire bene e al sicuro e quanto le voglia bene. Alain, da qualche tempo, sta maturando un proposito che esterna ad Ester proprio quando è in procinto di partire, affinché durante il viaggio abbia qualcosa che glielo faccia avvertire come se fosse accanto a lei: lui desidererebbe sposarla e la giovane, tra una lacrima, una carezza, e un bacio dapprima lieve e poi sempre più appassionato, conferma che sarebbe la donna più felice del mondo qualora si sposassero. Per questi due giovani sta per aprirsi un’idea di un futuro realizzabile, anche se i tempi sono piuttosto turbolenti.
Alain si confida con il suo amico André, che condivide l’entusiasmo e la gioia di un tale progetto, sperando forse in cuor suo di poter fare altrettanto un giorno con la sua Oscar.
Ester, arrivata dai suoi genitori, dopo averli salutati e sorpresi per l’improvvisata che nessuno dei due si attendeva, parla di come si svolge la sua vita a Parigi e che ha incontrato un giovane che le fa la corte, da lei ricambiata, poiché è un uomo capace di infondere serenità e sicurezza. Un bel viatico per ciò che potrà avvenire nel prossimo futuro, mettendo anche i genitori in condizioni di non doversi preoccupare per l’avvenire della figlia, avendo già loro stessi parecchi problemi sia di salute sia economici.
Per il ritorno di Ester, Alain è andato a prenderla alla stazione di posta, con un po’ di malcelata trepidazione per il responso, che lo ha tenuto in quella manciata di giorni con il fiato sospeso: ma quando Ester gli annuncia quanto siano felici i suoi genitori e desiderosi di conoscerlo al più presto, tutta l’inquietudine si smorza e i due possono abbracciarsi sognando il loro futuro.
Bel capitolo tutto incentrato sui sentimenti, ora evidenti, di Alain ed Ester, con Oscar e André sullo sfondo a fare da cornice alla loro felicità che pare a portata di mano.
Un caro saluto e alla prossima!