Recensioni di Monique Namie

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Recensione alla storia Yanabayashi Miko - 04/02/16, ore 01:06
Capitolo 1: Yanabayashi Miko
Ciao! Ho letto con piacere questa tua one-shot.^^
Il testo è fluido e non ho incontrato nessun errore.
Mi ha fatto piacere che qualcuno abbia pensato di raccontare una slice-of-life dal punto di vista di Ruka Urushibara. La sua storia personale mi ha colpita molto e mi ha un po’ immalinconita: se poi penso che in un’altra linea temporale lui era veramente una lei, la situazione si fa ancora più infelice.
Credo tu abbia reso bene i pensieri e i sentimenti del protagonista. L’introspezione è curata e mette un senso di malinconia. Si avverte il tempo che passa inesorabile: la giornata inizia, il pomeriggio trascorre segnato dai consueti eventi, al monastero arrivano i soliti turisti, tutto prosegue come sempre, finché sopraggiunge il tanto atteso momento dell’arrivo di Okabe. L’amicizia tra lo scienziato e Ruka è una delle tante cose che ho apprezzato dell’anime.
In questo tuo breve testo ho percepito anche un che di poetico. Complimenti!
L’unico suggerimento che ti vorrei dare (per facilitare la lettura) è quello di numerare le note e inserire la cifra corrispondente come apice sopra la parola del testo, per esempio:
miko*
1- una miko è....

Alla prossima! :)
Monique
Recensione alla storia Di scienziati pazzi e assistenti tsundere. - 30/01/16, ore 14:22
Capitolo 3: Tsundere.
Ciao! Seguendo il tuo consiglio ho iniziato a guardarmi questo anime  e sono già arrivata al 12° episodio! ^^
Tutti e tre i capitoli si attengono fedelmente all'animazione originale: gli avvenimenti narrati nel primo corrispondono a ciò che è successo nell'episodio iniziale, con l'aggiunta dei pensieri del protagonista al riguardo.
Senza aver guardato l'anime la comprensione risulta difficile (sì, avevo cominciato a leggere ancor prima di iniziare a vedere l'animazione), ma conoscendo di base il fandom risulta piacevole cogliere tutti i vari riferimenti agli accaduti.
Il secondo capitolo riprende il momento dell'arrivo di "Christina" (adoro il modo in cui Okarin pronuncia il nome.) I continui battibecchi tra i due all'inizio mi hanno un po' disorientata. Non capivo se si odiassero davvero o per scherzo. Sono due geni con caratteri difficili ma non incompatibili, come hai reso bene con l'introspezione finale: "Nella calura di quel giorno di metà luglio, tra banagel e litigi stupidi, un nuovo membro era entrato nel loro gruppo. Il laboratorio si era allargato e, forse, anche un po' il suo cuore."
Nel terzo capitolo la compatibilità tra i due si avverte ancora di più. Il loro rapporto evolve gradualmente. Trovo bellissimo il modo in cui Okarin (mi piace chiamarlo così XD) e Christina riescano ad avere momentanei scambi di battute serie, per poi tornare improvvisamente a punzecchiarsi. Mi è piaciuto molto il riferimento alla relatività del tempo nel finale: un’istante che sembra dilatarsi all’infinito… la scienza può nascondere anche poesia.
L’unica pecca sta nell’uso di congiuntivi imperfetti laddove trovo più opportuno usare l’indicativo imperfetto.
Per esempio: “un istante prima che un tonfo sordo e un lamento di dolore annunciassero che Christina avesse stretto conoscenza con il polveroso pavimento del laboratorio.”
Secondo me è più corretto “aveva”, altrimenti sembra tutta un’ipotesi, mente lei è caduta davvero .

A presto!
M.