Recensioni di Relie Diadamat

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Recensione alla storia Sentimenti - 05/02/16, ore 20:16
Capitolo 1: Sentimenti
Non so se sia dovuto al freddo o alla lettura di questa shot, ma ho la pelle d'oca. Sul serio.
Quando ho cliccato su questa fanfiction - fiera ignorante in materia, s'intende (ovviamente) -, non sapevo cosa aspettarmi... o meglio, non credevo sarebbe stato "così"... provo a spiegarmi meglio:
Sapevo che avresti inserito Uncino in un qualche modo, che la protagonista femminile avrebbe avuto carattere, che ci sarebbero state tematiche delicate da trattare... ma non immaginavo di leggere la morte della protagonista, con la quale mi ero anche "legata".
Ipa - mi piace affibbiarle questo nome, come tu giustamente hai fatto - è una ragazza spezzata, anche se muore con un sorriso appagato sulle labbra: non si è lasciata comandare da nessuno, non ha mai permesso a nessun uomo (se così si possono chiamare) di toccarla e fingere per loro piacimento per poi farsi uccidere; Ipa ha combattuto.
Ipa si è nascosta dietro un "volto" che non era il suo, un'identità che non le apparteneva (per certi versi mi ha ricordato un po' Mulan e un po' Lady Oscar).
L'ho apprezzata davvero molto.
La storia di Ipa è sì triste, ma anche carica di messaggi: mai abbassarsi al... nemico, alle difficoltà che la vita ci propone. Come direbbe Cristina Yang: "Se la vita ti offre solo limoni, allora ti fai una limonata!"
Forse non era proprio questo il messaggio che volevi mandare con Ipa, ma io ho percepito questo.
Ovviamente è impossibile non intuire il collegamento tra la giovane Ipa e l'avvelenato Uncino, divorato dall'odio.
C'è una linea sottilissima tra ostinazione e follia, ossessione e malattia. Basta sfogliare un libro di Storia per capirlo.
Uncino è umano, come lo sono state moltissime icone del terrore, e come tale, anche se a volte sembra impensabile, possiede sentimenti e forse sono proprio quei sentimenti a spingerlo verso il baratro dell'oblio: Uncino resta lì, vivendo nella realtà che si è creato, respingendo i sentimenti che crede di non provare.
Ed Ipa in fondo non se ne dispiace: lei è LIBERA.
E' stata liberata dal proprio corpo, dalle assurde convinzioni di Uncino e da tutto ciò che era presente nella sua mente. Ipa è libera e si lascia alle spalle un Uncino vacillante nella disperazione e nella frustrazione.
Non c'è nemmeno bisogno che io ti dica che sei stata più che brava.
Sarebbe anche superfluo ripetermi, facendoti mille e più complimenti, rimarcando ancora una volta quanto adori leggerti e quanto spero di leggere qualcosa di "originale" da te. Ma, per il momento, mi vanno bene anche queste piccole perle.

Unico errore di distrazione:
"Avrebbe potuto avere davvero di meglio nella sua infanzia, nella sua intere vita" [...]

Complimenti, Nox!
Alla prossima!