Recensioni di Relie Diadamat

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Recensione alla storia Call you mine - 12/03/21, ore 22:50
Capitolo 1: Call you mine
Ok. Te lo avevo promesso, dunque eccomi qua.

La Lawlight è tipo droga, per me.
È difficile trovarne, al giorno d'oggi. Tu me li hai ricordati in una drabble. Li amo, punto. Trovo che quel che ci sia tra loro sia... Unico, raro e irripetibile.

Tu hai descritto un momento come altri.
Loro due incatenati... Light che è la solita prima donna e si deve lamentare... L che sa metterlo a tacere con le sue risposte.
No, non è troppo corta quella cacchio di catena. Ma proprio per niente. Per niente.
Anche se lo è. Lo è quando condividi spazio vitale con una persona scomoda, che in realtà vuoi con tutta l'anima.
L'unica persona con la quale vorresti essere incatenato.

Le drabble sono troppo sottovalutate, sai?
Possono racchiudere un mondo - a mio dire.

Ad ogni modo, questa è scritta bene. Ovviamente mi attira perché è Lawlight, ma è anche una L/light ben scritta a mio dire.
Intanto, mi è sembrato di rivederli lì, davanti a me. Intanto sono IC. Intanto, farei di tutto per avere del buon Lawlight sotto mano.

Mi son piaciuti i vari dettagli che hai voluto inserire: il modo in cui la luce cade sul volto di L, l'effetto che fa su Light... Il modo in cui lui riesce a vedere, osservare il nostro detective.
Insomma,breve,ma bella.

Brava.

Non celebrerò il compleanno di Light - non solo perché è passato del tempo, ma anche perché mi sta un po' sul cazzo.
Ma L... Loro due insieme... Solo insieme sanno completarsi. Sono perfetti, per me. Unici l'uno per l'altro. Punto.

Una drabble gradita, senz'altro.
Bandierina ross... Ehm, verde. Verde.
Good girl.
Recensione alla storia Labbra color rugiada - 28/01/21, ore 01:38
Capitolo 1: Labbra color rugiada
Allora.
Se tutto va bene, questa recensione magari riesco anche a scriverla e a terminarla, senza essere interrotta.

Allora, allora, allora.
Da dove devo partire?
Intanto, dopo aver letto tutto, mi ha fatto un po' sorridere che tu abbia suggerito questa storia. Io adesso me ne andrò per una mera considerazione personale, sensazioni personali e gusti personali, ma credo e spero che c'intenderemo.

Mi è parsa un po'... la favola della buonanotte, questa storia. Mi spiego meglio: hai presente quando metti a letto un pargoletto, raccontandogli della notte buia e tempestosa e di come alla fine si veda il Sole, alto e splendente, per farlo addormentare con un sorriso?
Il marmocchio fa bei sogni, immaginando prati in fiore, il Sole alto e tutti felici e contenti.
Ecco, questa storia lascia un po' queste sensazioni. E sì, si respira anche la primavera.
Il Dopo Guerra è una fascia temporale interessante: gli orrori sembrano terminati, ma si lasciano dietro le macerie. Bisogna combattere con quello ch'è stato. Con quello che la Guerra ha lasciato (famiglie distrutte, scuole rase al suolo, la povertà, l'essere etichettati dalla paura...).

Bisogna ritornare ad una normalità, che non è esattamente la vera normalità. O meglio, non è la normalità "del prima".
La famiglia di Mail n'è un esempio. Ciò che vediamo e sentiamo attraverso gli occhi di Mail, ne sono un esempio.
E Coso (okay, okay M E L L O) n'è un esempio.

Proverò ad essere il più dettagliata possibile.

Mello.
Si ritrova a fare un lavoro "facile", che di facile non ha proprio niente.Ma un ragazzino di diciassette anni, solo al mondo, nel Dopo Guerra... un ragazzino che è così magrolino, segnato dalla guerra, un ragazzino a cui sono state sbattute porte in faccia perché "figlio del tedesco", perché la gente ha paura, perché - in tempo di Guerra - bisogna sempre fare distinzione tra amici e nemici; un ragazzino che vive in un periodo dove nessuno dimentica, dove tutti devono rialzarsi con la gioia e la morte nel cuore... cosa può fare? A cosa può ambire?
Un ragazzino a cui nessuno ha mai riservato una carezza. Un ragazzino che si vende per sesso, un ragazzino che canticchia una canzoncina accanto al lampione e guarda male quel Mail... Come può veramente credere all'amore? Come può veramente abbandonarsi all'idea dell'amore?
Come può credere che sia tutto possibile?
La vita è quella ch'è. Sta solo provando a sopravvivere.

Poi c'è Mail.
Mail non è solo. Ha la sua famiglia. Si sta riabituando ad una nuova normalità... e nota 'sto ragazzo. (Il guardiano del lampione... lol).

Mail all'inizio mi era sembrato quello inesperto. Quello ingenuo. Poi... ho capito che lo stava un attimino sfottendo, lol.
Mihael... Non si fida del mondo.
Infatti all'inizio tenta di scacciarlo, nonostante qualcosa... lo attragga a quel ragazzino. L'idea di qualcosa che pensa di non poter avere. Qualcosa che, forse, non gli sembra nemmeno reale.

Anyway, arriviamo al baratto per il sesso.
(Bello anche il dettaglio che Mihael si vergogni nell'ammettere il suo lavoro).
Mail... Mail il baratto non lo fa mai davvero. Perché non sta veramente scambiando cibo per il sesso. No. Avrebbe potuto portargli una sola cosa. Poche cose. No, lui... Lo stava nutrendo. Lo stava compiacendo. Si stava prendendo cura di lui.

Ti ho detto che mi è piaciuta una cosa in particolare, in questa storia. Una cosa inusuale anche per me. (Ho un cattivo rapporto con il contatto fisico, ma tralasciamo).
Loro due... si innamorano... facendo l'amore.
Fa quasi ridere nel dirlo, sembra uno stupido gioco di parole... ma è così. E sì, dannazione, può succedere. Può succedere se sei abituato ad essere toccato... in altro modo. Se ti accorgi della premura che qualcuno ha nei tuoi confronti... amandoti.
Luce spenta. No, niente sesso a quattro zampe. No, ci devono essere i baci. E la voglia di stringere l'altro a sé, dopo che il rapporto è concluso... L'amore dovrebbe essere così.

Di Mello e Matt non mi è mai fregato granché, devo essere brutalmente sincera. Sì, per me sono carini, ma... non mi hanno mai ispirato emozioni forti, ad essere sincera.
Questa storia... è diversa. Te l'ho detto, sembra una favoletta della buonanotte, ma non in senso dispregiativo, attenzione: sembra lasciarti la speranza che tutto sia possibile.

Perché alla fine, quando Mail si offre di... ospitare Mihael a casa sua, dopo che Mihael si è mostrato a lui a cuore aperto, dopo che gli ha raccontato la storia della sua vita... Un sorriso sincero scappa.

Mihael si è commosso. Guardando la cesta che Mail gli ha portato. Durante il sesso. Si è commosso e all'inizio nascondeva le emozioni, ma la storia termina con un "sei un angelo sceso dal Paradiso per salvarmi?", frase che normalmente mi farebbe roteare gli occhi e annoiare a morte, ma qui ha il suo significato.
Mail... è la boccata di aria fresca.
(Tra l'altro, adoro particolarmente "La Donna Cannone" e, adesso che ci ripenso, rivedo la canzone in questa storia).
ANYWAY.
Mail non sta offrendo a Mihael una chance per pietà. Per compassione. Vuole solo stare con lui. Vuole solo questo. Come Barbara D'Urso "col cuore".

E qui devo tornare indietro al titolo: labbra color rugiada.
Quelle erano le labbra di Mello PRIMA di Matt. Non erano un qualcosa di bello. Erano un qualcosa di triste.
Infatti, alla fine, quelle labbra non sono più color rugiada. Sono vive. Sono colorate.
Ma tutto è iniziato da due labbra color rugiada.


STILE.
Allora.
Non mi è dispiaciuto. All'inizio hai offerto una buona panoramica del dopo guerra. Hai descritto la storia di Matt, ci hai introdotti nella storia.
Una cosa che sentivo mancare, però, erano le descrizioni. Non sempre, ma credo che mi sarebbe piaciuto ritrovarne alcune tra qualche dialogo. Soprattutto quando erano dialoghi importanti e ricchi di pathos.

Ho notato che alcune volte hai usato frasi molto lunghe. La punteggiatura era giusta, ma credo che qualche punto fermo ci sarebbe stato meglio. Ma sono davvero piccolezze, forse molto dettate dal mio gusto personale e dal mio ritmo di lettura. Ma credo avrebbero dato "più enfasi" a determinate frasi.
Ma, nel complesso, non ho particolari "rimproveri".
Il testo scorre. E scorre lineare. Ed è piacevole da leggere.

Dal punto di vista grammaticale, invece, ho notato solo un refuso:

- Per fortuna erano passate già due mesi

Questo, invece, è un po' un mio dubbio:

- [...] forse avvicinandolo e parlandoci Mail avrebbe smesso di pensarci [credo ci stia meglio "di pensare" visto che dopo specifichi a cosa] in continuazione al ragazzo sulla strada


Detto questo... Davvero non credo di aver espresso bene quello che penso, se non si fosse capito: la storia mi è piaciuta. Davvero. E probabilmente non ho detto tutto, mi verranno altre cose in mente, ma... davvero, mi è piaciuta. Mi è piaciuto il messaggio che mi è arrivato. Mi son piaciute le sensazioni che ho provato. Mi è piaciuta la storia d'amore che hai deciso di raccontare. Mi son piaciute le immagini che ho visto, attraverso le parole, attraverso i paragrafi, mi son piaciute le immagini che la storia ha evocato nella mia mente.

Ordunque, non ti meravigliare, ma la storia finisce nelle ricordate.
Recensione alla storia Dolore. - 15/10/20, ore 12:59
Capitolo 1: Dolore.
Ciao.
Erano davvero secoli che non scrivevo una recensione... Ad ogni modo, la vita è troppo breve per privarsene, no?

Mentre leggevo, pensavo ad una canzone che mi risuona spesso nella testa. "Il tempo passa ma non mette a posto niente, se non lo fai tu".
E credo sia la triste verità.

Il tempo... Il tempo è solo scandito dalle nostre emozioni, non il contrario. E il narratore di questa storia lo sa. Sa che ogni giorno sarà peggiore del precedente. Sa che sarà solo. Sa che dovrà convivere con le conseguenze delle sue azioni per molto, molto tempo.

C'è rabbia. C'è vergogna. C'è impotenza. C'è rancore verso qualcosa che poteva essere... Ma che non è più. C'è disperazione. C'è la solitudine. C'è il terrore e la realizzazione di aver buttato nella spazzatura l'essenziale. C'è la disperazione. C'è dolore. C'è tristezza. C'è vuoto.

Ti senti morto dentro, quando perdi l'unica persona che vuoi, che ami veramente. Ti senti sporco. Inca***to nero con te stesso, col mondo, con l'altro e di nuovo con te stesso.
Ma hai sbagliato. Hai sbagliato perché non meriti una persona così. Hai sbagliato perché la pizza non tornerà più e non avrà più senso.

Mihael lo lascia andare. E ripensa a tutto. Ripensa a com'è finita. A tutto quello che ha appena perso. Lo immagina fermo, in auto e non ha il coraggio di inseguirlo. Perché potrebbe non ritrovarlo. Perché potrebbe comprendere al 100% cosa ha appena fatto. Quindi meglio lasciare le cose così, no?
Restare fermi, non muoversi. Incollarsi al pavimento e disperarsi. Restare tra le macerie. Tornare nell'oscurità, nello schifo che la sua vita è sempre stata e lasciare a Mail la possibilità di salvarsi, di essere felice, un giorno. Di tornare a splendere.
Di non sotterrarlo tra le macerie, ma di farlo scappare via. Metterlo in salvo.

Perché probabilmente Mihael si è convinto di non meritare e di non saper convivere con la luce. Ma di sporcarla e rovinarla sempre con la sua oscurità. Con la sua natura.

In genere non sono una grande fan della prima persona, ma direi che qui funziona.

Come ti ho sempre detto, inoltre, è facile riconoscere la tua "impronta". I tuoi personaggi vedono le cose con occhi... Molto profondi. Sono quasi poetici. Sensibili. Di altri tempi.
Vedono un mondo tutto loro. Malinconico. Appassionato.
Te l'ho già detto, mi ricorda tanto lo stile di alcuni autori dell'Ottocento. Però sei anche diretta. Descrivi le cose in un modo tutto tuo.

Leggendo questa one shot... Ti vien voglia di andare da Mihael e abbracciarlo (sì, l'ho scritto davvero), ma sai che lui vorrebbe soltanto ritrovare le braccia di Mail. Anche se al tempo stesso non vorrebbe. Adesso cosa è rimasto, dopotutto? La cenere e la puzza delle sigarette e una barretta sciolta di cioccolato.

Il tempo non cura le ferite. Il tempo non è un Dottore. Col tempo sanguinano. Mihael lo sa. Ma sa che sopravviverà con questo vuoto, onnipresente, nell'anima. Ma il tempo, a volte, serve anche a respirare e a schiarirsi la mente.

Un rapporto come quello tra Mihael e Mail non finisce mai, mai per davvero. Anche quando sembra tutto finito, ci sono amori che non si ridimensionano. Sono solo impalliditi dalle macerie.
Si torna sempre dove si è stati felici, e si muore sempre dove vorresti essere felice.

Anyway, ho apprezzato. Ho avvertito la sofferenza.
Una lettura idonea ad una giornata grigia.
Recensione alla storia Broken Together - 31/03/20, ore 05:41
Capitolo 2: #.2
Ok.
Visto che non riesco proprio a dormire, eccomi qua. Non sono dal mio adorato pc, come vorrei, ma ho deciso lo stesso di lasciarti il mio parere.
Intanto, sappi che ho riletto questa Lawlight diverse volte. Ad ogni rilettura, sentivo di apprezzarla di più.

Devo dire che, inizialmente, mi aspettavo di peggio. Poi mi sono convinta che, di peggio, forse, c'è ben poco.
L e Light si sono lasciati. Nessuno dei due è passato a miglior vita. Si sono semplicemente lasciati - e rivisti a un funerale, giusto perché quella nota non deve mai mancare.
E cosa c'è di peggio del vedere la persona che più ami al mondo con qualcun altro? La persona che più ami al mondo andare avanti. La persona che più ami al mondo che al tempo stesso non è abbastanza.

L e Light, per me, sono perfetti. Diversi, ma uguali. Simili. Compatibili.
Ma L ha un carattere particolare. Ecco, credo sia molto nella sua natura sentirsi "non adeguato". Avere qualcuno - finalmente - al suo fianco... Ma non saper esprimere il proprio affetto. Light è diverso, sotto questo punto di vista.

La prima frase - quella con cui apri la shot - mi ha colpito molto. Perché non è del tutto vera, perché viene smentita subito dopo. Perché se ami qualcuno non lo dimentichi. Il dolore resta lì, e si riaccende tutte le volte che rivedi quel qualcuno.
E tu ci hai mostrato un L a pezzi. Arrabbiato, in un modo tutto suo. Arrabbiato con se stesso, per la fine della loro relazione, per come ha gestito le cose... E per il fatto che, forse, Light non abbia insistito abbastanza. O per niente. E che sia andato avanti. Che abbia trovato qualcun altro. E completamente diverso da lui.

Poi ci sono quelle frasi in corsivo, frasi di un passato che resterà per sempre tale, che da un lato ci sottolineano la fine. Ciò che ha portato alla conclusione della loro storia. E fanno davvero male.

Perché superare una separazione, l'uscita di una persona così importante della tua vita, è un po' come un funerale. È un po' un lutto.

Conoscendo l'animo pazzo di Light - per non dire psicopatico - pensavo che sarebbe stato lui, quello arrabbiato. E invece no.
È L.
Ma L ha un carattere molto singolare. Credo che tu l'abbia gestito davvero bene. Sentivo persino la sua voce. Era lui, ed era arrabbiato.
Era arrabbiato mentre rimbeccava Light per la domanda assurda. Era arrabbiato mentre ritraeva la mano, mentre lo spiava dall'auto, capendo la sua decisione.
Insomma... Sei stata brava.

Poi hai usato quella canzone. Non hai idea di quanti ricordi...
E credo sia perfetta per loro, ma soprattutto è perfetta per la situazione, per lo stato d'animo di L. Perfetta, davvero.

Sei stata cattiva anche questa volta, tirando le somme. Sai farti odiare, per farla breve. E non è giusto che tu debba far soffrire sempre L. Sempre in questo modo. Cosa ti ha fatto? DAGLI UNA GIOIA. TI PREGO.

Passando alla parte "tecnica" :

- [...] E lui (lo ometterei), se n'era quasi dimenticato, di lui, [...]

Vuoi dare un ritmo ben preciso al testo, ma ricorda di non separare mai il soggetto dal predicato con una virgola.

Per il resto, nulla da ridire.
Il tuo pugno si sente. In ogni riga. E la narrazione funziona. Funziona il modo in cui hai scelto di raccontare il tutto. Funzionano le frasi in corsivo. E il messaggio arriva. E arriva fin troppo bene.

Si sente tutto il risentimento, il rimpianto e la malinconia di L, tra le righe. Si sente, e io l'ho provata. Quindi brava. Cattiva, ma brava.

Continuo a ripetere che tutto ciò non è giusto, che un po' di fluff ci vuole, ma ho adorato il modo in cui hai mosso L. Come hai gestito la sua rabbia.
E l'ultima frase... Il male. Punto.

Mi eclisso. Però... Bel lavoro!
Recensione alla storia Death Eraser - 09/03/20, ore 20:21
Capitolo 10: Sono io, la Giustizia
Ciao!
Dopo averti rotto per così tanto tempo... Eccoci qua.
Mi fa veramente strano vedere questa storia conclusa. L'avevo iniziata in un periodo della mia vita completamente diverso, e adesso...

Non mi aspettavo questo finale. Hai ragione: non è un vero lieto fine, ma finché c'è vita, c'è speranza. Giusto?

Perché sei stata davvero brillante. L'idea di un nome cancellato dal death note è brillante. Sarebbe il desiderio di tutti, no? Avere l'opportunità di cancellare un nome. Riportare in vita qualcuno...

Anyway, fin dall'inizio, ho pensato che sarebbe servito per L. Ma questo non me l'aspettavo.
Non avevo messo in conto i sentimenti di Light, come avrebbero potuto influenzarlo.
Ho sempre pensato che se quei due zucconi fossero stati sinceri - almeno una volta nella loro vita - le cose, magri, sarebbero andate in maniera diversa.
E tu lo hai dimostrato.

Light sapeva di essere amato, ma soprattutto aveva capito di non poter perdere L. E anche in questo caso... Rem ci ha rimesso le penne xD
(Ma quanto mi dispiace? Ma proprio tanto, eh. Tanto, tanto. E comunque, quell'essere bianco non mi frega. Era innamorata di Misa. Punto. Certo, c'è di mezzo anche il codice d'onore degli shinigami ma... Suvvia. Rem aveva il suo tallone d'Achille. E quello era Misa. Ma grazie A TE, L non ha dovuto pagarne le conseguenze).


Non hai idea quanto la tua storia mi abbia fatto compagnia. Quando era ancora ferma ai primi capitoli, non facevo altro che rileggerla, provando a trovare il coraggio di scriverti xD.
Resterà nel mio cuore. E nella mia mente.
Non la dimenticherò.
Le storie hanno questo potere strano: ti fanno dimenticare la tua vita, i tuoi periodi neri, ti prendono per mano e ti raccontano altro.
La tua ha fatto questo.
In due fasi del tutto diverse della mia vita. E sono felice che tu sia giunta alla conclusione.
Sono felice di aver letto di un L tutto in tiro, per le strade di Parigi - un'immagine alquanto Sherlockiana, non trovi? Eheh -, con un Light che lo guarda da lontano...

Tutti e due vivi. Basta questo.
Perché essere innamorati di qualcuno vuol dire anche voler il bene dell'altro, anche se quella persona non starà più al tuo fianco.
Basta sapere l'altro vivo. Basta anche perdere, e non vincere. La vera vittoria è sapere che l'altro respira ancora.

E poi c'è Watari... ANCHE LUI VIVO. AH. GRAZIE.
L che non voleva morire dinanzi ai suoi occhi... Mi ha leggermente fatto male. Ma grazie per non averlo fatto accadere xD


E HAI PARLATO DI CROSSOVER.
Io so.
E so anche che ti adorerò fino alla fine dei miei giorni, se lo scriverai. Che dico? DEVI SCRIVERLO. NE HO BISOGNO.

E ti confesso: comprendo perfettamente il tuo disagio nel fandom, il tuo non sentirti "a casa". I feel you. Ma spero tornerai qui - PER QUEL CROSSOVER e per altre storie. Perché anche io sono innamorata di L, e vorrei solo leggere di lui dalla mattina alla sera.

La tua storia è stato un bel viaggio. Una bella distrazione. E come il resto delle cose... È finita.
Mi ha lasciato un sorriso stampato sul volto. Ed è tanto, per me. Davvero tanto.
Preferisco finali come questi alle solite e scontate tragedie.
Finali così sono dolceamari. Ti lasciano una speranza. La possibilità di immaginare altro. La possibilità di pensare al meglio. Nonostante tutto.

Bel lavoro.
E grazie per averla conclusa, nonostante gli intoppi.