Recensioni di Astrasi

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Flipping through the worn out pages - 01/02/15, ore 16:40
Capitolo 1: Flipping through the worn out pages
Era da tanto tanto tanto tempo che non leggevo una storia tua, ed è un male, perché le tue storie mi fanno sempre tanto tanto tanto bene. Per prima cosa potrei non smettere mai di complimentarmi per il modo pulito, chiaro e delicato in cui scrivi: ricordo di essere rimasta sbalordita dalla storia su Jeff Buckley, ma ti sei sempre riconfermata un'ottima narratrice anche in quelle successive. Poi c'è la tua sensibilità che è talmente.. sensibile, da farmi sempre venire gli occhi alle lacrime. Il contrario, scusa.
Sei talmente innamorata - e si vede - di coloro sui quali scrivi che sembra di leggere le parole di una vecchia amica, o di un vecchio diario che ha deciso di rendere note a tutti le emozioni del suo proprietario. E' tanto tanto bello.
Questa storia è talmente luminosa che si vede la polvere dei quaderni, attraverso i fasci di luce che li illuminano. E sarà che io sono una grande fan della nostalgia, e dei flashback, e dei compleanni (e di Eddie), ma questa è seriamente una delle mie preferite.
Tanto affetto, e un abbraccio!
C.
Recensione alla storia Bakvið skýjaból vaknar sól úr dvala - 08/07/13, ore 09:51
Capitolo 1: Bakvið skýjaból vaknar sól úr dvala
Tu avevi paura a pubblicare questa storia, io ho letteralmente paura a scriverti una recensione, sapendo che qualsiasi cosa io scriverò non sarà mai all'altezza di quello che mi hai fatto provare con questa storia.
Le altre morti, quella di Jeff, quella di Tim.. Sono in qualche modo accettabili - passami il termine, sono rimasta letteralmente senza parole - per quanto una morte non naturale lo possa essere. Queste, invece, non si possono accettare. Gli stessi Pearl Jam ci hanno impiegato 13 anni, per tornare nel luogo della tragedia.
La tua storia è quindi carica di tutte quelle emozioni contrastanti e grigie e terribilmente forti che permettimi di non nominare, perché non saprei come fare. Quello che voglio dire è che in questa storia non ci sono solo parole, ma anche tutto un complicato intreccio di meccanismi segreti, nascosti, ai quali si accostano sentimenti dimenticati, abbandonati, ritrovati.
Riot Act è uno dei miei album preferiti, uno di quelli che porterei sull'isola deserta, per farti capire. Sentirlo collegato così, a questa storia, alla storia di questa tragedia, mi ha aperto letteralmente in due, strappato il cuore e pugnalato tutto quello che c'era da pugnalare.
Scusami l'immagine violenta.
In ogni caso, come sempre, grazie.
Inizierò a leggere tutto quello che hai scritto, sappilo.
Complimenti, i più sentiti. Hai un cuore grande, e tanto talento.
un bacio, A.
(Recensione modificata il 08/07/2013 - 10:29 pm)