Recensioni di bittersweet Mel

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Unmei no akai ito - 18/02/19, ore 18:11
Capitolo 1: Unmei no akai ito
TI DETESTO PERCHE’ L’HO LETTA SOLAMENTE ORA.
E la dedica è per me, oddio. E’ stata corta – troppo, dannazione, dammi di più- ma bellissima.
Sì, i miei Axel e Roxas, quelli portati da te, sono loro, i miei bimbi che ho adorato.
Oramai non si trova nulla di bello da leggere e sono felice che di tanto in tanto spunti fuori, piccolo fungo, con qualche piccola perla di porcino (!?)
Tutta, dall’inizio alla fine, è bella. Punto.
Non si può dire il contrario, la leggi velocemente, te la gusti, e sei lì: “ dai cazzo Roxas, sei gay e lo vuoi” e godi quando effettivamente: “ sì, sono frocio, offrimi il caffè e due dita dentro”
BELLISSIMO.
TIVIBI, mi mancano le tue storie.
Recensione alla storia Carpe Diem - 13/08/18, ore 22:18
Capitolo 1: Carpe Diem
Ciao Ella, ciao.
Insomma, oggi è l’akuroku day e mi sono detta: “ oddio, un tempo entravo qui su EFP e c’erano tante storie, oggi voglio tentare” e ovviamente il fandom è deserto, disperato, orrido, però sono scesa ugualmente, scrollando la pagina e ho visto il titolo: “ carpe diem”
Non so perché, te lo giuro, ma solo dal titolo e dalla breve descrizione sapevo di trovarti qui. Infatti poi guardò giù e guarda chi c’è: LA MIA ADORATA ELLA CON UNA AKUROKU.
Bentornata -!?- nel fandom dimenticato da dio, con una splendida pwp ( che come sempre ti escono da dio, mi mancavano tantissimo ) e mi hai dato una fine serata perfetta.
Con un bellissimo e sexy Axel, che sa farsi volere in tutto e per tutto, e il nostro patato Roxas, che tanto vuole la pannocchia e non riesce nemmeno a nasconderlo.
Voglio più storie, ti rivoglio sul fandom, mi sei mancata.

( Che recensione merdosa, ma sono dal cellulare e sicuramente avrò scritto cose di getto e insensate, ma tivibi. )

Mel
Recensione alla storia I giorni in cui ero fuori di me - 04/12/17, ore 15:12
Capitolo 1: I
Forse dovrei andare con ordine e parlare prima della trama, poi dei personaggi, della grammatica e alla fine dei miei giudizi personali, ma come faccio? COME FACCIO A NON DIRTI SUBITO CHE TI VOGLIO BENE?
Insomma, sai come comprarti il mio affetto, non c’è che dire.
Una bella akuroku, in un posto dove di akuroku non ce ne sono  ( sigh )
Quindi niente, evitiamo gli scleri random, babu.
Come ben sai la mia parte preferita è quella dove Roxas fa la scimmia sopra l’albero, perché mi piace un sacco immaginarlo ancora come un bambino, un ragazzino che se ne sta fuori casa a nascondersi, arrampicarsi, sbucciarsi le ginocchia e sporcarsi di terra.
Quindi mantieni questo carattere e ci fangirlerò sopra un bel po’.
Axel, invece … è strano, per me è stranissimo vederlo con un carattere così diverso da quello a cui sono abituata; è decisamente debole e leggermente depresso, anche menefreghista, ma non per questo non lo apprezzo.
Cioè, cioè, io sono qui per il porno ( ri-sigh ), ma anche per qualche bel bacetto e tenero e qualche rivelazione shockante.
Ta-da-da-daaaan.
Peccato che non mi stupirà niente, dovresti tenermi all’oscuro di tutta la trama e lasciare spazio alla mia cazzo di immaginazione, te ne rendi conto.
Btw, non cazzeggiare al pc e scrivi, che sto già aspettando il secondo capitolo.

 
Recensione alla storia Zweisamkeit - 14/08/16, ore 15:37
Capitolo 1: Zweisamkeit
Ciao e finalmente, finalmente, trovo un’Akuroku in giro.
Perfino per l’akuroku day, che pare essere una specie di giorni dimenticato da tutti. Non da me e da te, grazie jesus!
Comunque, a parte questa breve intro, inizio la vera e propria recensione perché davvero, questa storia mi è piaciuta incredibilmente.
Il titolo innanzitutto, già andando a leggere quel che significa – perché non so il tedesco, ahimé- mi ha fatto venire una gran voglia di leggere la storia.
E non me ne sono affatto pentita, tutt’altro.
Solitamente non sono una grande fan della prima persona – anzi, faccio abbastanza la razzista e normalmente non me le leggo nemmeno-, ma in questo caso mi ha preso da impazzire.
“Preso” è un pessimo termine, scusamelo e perdonamelo, ma sono dal cellulare e ho poca voglia di premermi troppo le meningi per spiegarti quanto mi sono immedesimata in Axel e nei suoi pensieri.
Probabilmente in questo tipo di storia ci sta e basta, dove lui è solo, un sopravvissuto, e racconta con i suoi occhi quello che sta vivendo.
Poi c’è Roxas, invece, che spunta fuori all’improvviso e già ti fa venir voglia di afferrarlo e tenerlo lì.
“ Che diavolo corri via? Avanti, vieni qui e fammi compagnia, diavolo!”, una cosa del genere, ecco.
Sproloqui a parte il finale è stato bellissimo, tutta l’ultima parte mi ha lasciato lì con gli occhi attaccati allo schermo e sta voglia di proseguire veloce che praticamente mi sono mangiata le parole.
E va assolutamente tra i preferiti, subito.
Grazie per aver pubblicato la storia, poi, non ne leggo mai di belle qui in italiano. SIGH.
Mel.
 
Recensione alla storia Eterno come il tramonto - 25/03/16, ore 20:50
Capitolo 1: parte I
 
 
Allora, donna, davvero, cristo.
Avevi ragione, è proprio una bella storia e fai bene ad esserne fiera.
Non ho letto quella di Demyx e Zexion ( e no, proprio ancora non mi piacciono, non ho mai letto niente, sigh ), ma direi che questa  me la sono concessa ugualmente, visto che si può leggere anche a parte.
E niente, parto già dalle prime righe e vedo com’è scritta, cazzo, ed è perfetta: si capisce subito Axel, con quel perfetto paragone del pantalone che mi ha messo addosso subito l’idea perfetta su come si sente una persona fuori posto.
“ Io ci sto qui, ma non ci sto bene, ci calzo nei pantaloni, ma al tempo stesso mi stanno stretti.”
Insomma, Axel lì non ci sta bene, ma c’è Roxas.
Roxas, come un folletto, dio, ti giuro, mai paragone fu più azzeccato per quel ragazzino sfuggente; già da questo, dalla polvere che ti scaglia addosso ed è capace di baciarti e per un anno smettere di farlo, ti fa capire quanto sia difficile avere a che fare con lui.
Ma Axel no, ci piace per questo, ci fa fangirlare, ovviamente.
Anche perché, avanti, sembra così difficile decifrare Roxas, come dice Axel: “ nelle regole a codice cifrato di Roxas”.
E fin qui niente, sono stata lì a gingillarmi su quanto fossero belli insieme, dolci, carini, bordello o meno, ma poi arrivo verso la fine, e ora cito, per dovere di cose:
Axel si chiedeva davvero se Roxas si fosse mai sentito libero anche una sola volta nella sua vita, dimenticandosi che inevitabilmente nascere in quel posto ti marchiasse a vita, che non si sarebbe mai liberato del suo lavoro, che era nato e cresciuto e probabilmente sarebbe morto nelle stesse quattro mura, si chiese se il fantasma di sua madre lo stesse ancora inseguendo, o se fosse dentro di lui. “
Grazie, mi hai fatto strizzare le budella, mi hai straziato per un secondo il cuore, mi hai fatto boccheggiare tra un po’.
Davvero, “si chiese se il fantasma di sua madre lo stesso ancora inseguendo, o se fosse dentro di lui.”
Addio, mi ha fatto più male ancora del “ nella prossima vita.”
Ora aspetto il seguito, ovviamente.


Mel, che ti torna a pedinare ( come se avesse mai smesso, btw. )