Recensioni di Jailer

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Recensione alla storia Niente pił pallottole - 01/02/12, ore 10:49
Capitolo 1: //
Ma che cosa pornosa! *w*
Sul serio, è bellissima e non so che altro dire.
Nonostante io preferisca il BadoxHeine, questa storia è stata veramente una piacevole sorpresa. è bella, forte, aggressiva, rapida e dolorosa come solo Dogs sa essere, è uno specchio perfetto della realtà di cui parla.
Mi è piaciuto in particolar modo il punto in cui hai parlato del dissidio interiore di Giovanni: egli può, deve uccidere Heine ma non lo fa. Non lo fa perchè il passato è un legame ben più forte di quanto si possa credere.
E perchè in fondo così è Giovanni.
Lo hai reso quasi morboso, proprio come deve essere. Giovanni non reciderà mai il rapporto con Heine, per quanto dolore questo possa suscitare in lui.
Ancora, mi è piaciuta l'espressione "niente più pallottole" ripetuta più volte nel testo della storia. Credo -ma forse questa è una segamentalizzazione mia- che segni bene il valico che c'è fra quella guerra e quell'amore che c'è fra i due. Quella frase è un armistizio e, anche se per un attimo soltanto, la fine di una guerra. E' il baratro, e un nuovo inizio, un primo passo.
La pistola è svuotata, sul finale. Così come l'anima di Giovanni e Heine, così come lo si è ad un nuovo inizio. Liberi persino dall'odio.
Ti giuro, mi hai reso una pozzanghera di fianco al PC dopo questa storia.
Io ti adoro, seriamente. <3

Recensione alla storia Ferite - 06/01/12, ore 16:58
Capitolo 1: Blade Maiden
Suppongo di essere un po' in ritardo per recensire... E mi scuso per questo, ma la storia mi sfuggiva sempre da sotto gli occhi per dio solo sa quale motivo.
Ma adesso sono qui -ecchecculo, dirai.
La prima cosa ad avermi attirato è stato senz'altro il fatto che questa FF fosse su Naoto, uno dei miei personaggi preferiti di Dogs. Il secondo, il fatto che tratta del rapporto particolarissimo con Fuyumine.
Mi è piaciuta questa storia, davvero tanto. è ben scritta, con uno stile asciutto e immediato che ben si adatta a Dogs. Ed è ben descritto anche il rapporto senza nome che lega Naoto a suo padre.
Quel vedere in lui una divinità per poi trovarlo un giorno morto. Quell'amore di figlia, fatto di gratitudine e odio radicale con cui è cresciuta.
Mi è piaciuto in particolar modo l'ultimo pezzo, quello della "promessa".
La promessa di vivere, e farlo senza vendetta, conservando la katana e la vecchia giacca. La contrapposizione tra un futuro che si spalanca innanzi a Naoto e il legame con il vecchio e il passato. La memoria e la dimenticanza, poi l'inaspettato.
Insomma, la smetto di sproloquiare. La Naoto che hai descritto è proprio lei, meravigliosa come sempre.
Complimenti vivissimi. :D