Recensioni di DK in a Madow

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Grantchester Meadows - 06/08/13, ore 23:58
Capitolo 1: Grantchester Meadows
Come al solito mi collego prima qui che su Facebook, quindi immagino che appena entrerò, troverò il tuo messaggio in chat con il link della storia.
Almeno credo! ^^'
Ad ogni modo, mi do una mossa con la recensione. :3

Beh, che dire? Io mi sono "fermata" su un punto in cui la storia era ancora a rating verde prato e ora mi ritrovo davanti al rosso fuoco acceso nel fienile.
Gnà!
Piccole goccioline d’acqua cominciarono a scivolargli lungo il petto, cadendo dalle punte dei suoi capelli, rendendo luminosa la sua candida pelle.
Carità divina, tu non puoi scrivere 'ste cose! *Q*
Lo so, scrivere di Syd può essere bello, struggente e commovente, ma cazzarola, David che da prova di come si è dato da fare a concepire sette figli, non è altrettanto commovente? *^*
E poi Grantchester Meadows; già la canzone è un capolavoro, ma la descrizione che ne hai dato all'inizio dava la sensazione di trovarsi lì, tra quei prati che profumano di fiori. Si vede proprio che ti piace l'Impressionismo, perché tu con le parole dipingi scenari interi senza annoiare, bensì stupendo.
David che corre sotto la pioggia insieme a lei, mi ha fatto rivedere lui stesso che corre sulle pendici del Vesuvio con quell'orribile borsetta a tracolla! :'D
Anche se, in questo caso, con la pioggia che bagnava entrambi, la scena era tutt'altro che ironica. Correre sotto la pioggia con Dave. E' normale che va a finire a paglia e fuoco (?).
E' bellissima questa storia Ire ed è un peccato che a volte questo tipo di storie vengano considerate poco in questa sezione. Spero che tu possa avere più fortuna rispetto a me, davvero. ^^
Indovina? E' nelle preferite! :3
Un abbraccio, caVa.

Frà
Recensione alla storia Ai piedi del Muro - 29/07/13, ore 23:22
Capitolo 1: Ai piedi del Muro
Gnà, non devi ringraziarmi. :3
Ad ogni modo, sono io che devo ringraziarti con questo piccolo "diario" mi hai aperto una finestrella sulla serata di ieri, e Dio solo sa quanto avrei voluto essere lì.
Quindi niente, sapere che lo zio è in forma, che parla italiano e che a settant'anni circa spacca ancora i culi, è qualcosa di favoloso e bellissimo.
Ti rende felice, ecco.
Io su Mother, Hey, You, Nobody Home e Comfortably Numb avrei pianto come una fontana e sull'ultima avrei pregato che spuntasse Dave da sopra il muro, ma a quanto pare sarà un sogno che non si realizzerà più, se non a Londra per l'ennesima volta.
Questo è tutto, caVa.
Spero davvero che non facciano storie per questa flash, perché qualcosa più sincera di questa sarebbe impossibile trovarla.
Grazie ancora a te, Ire.

Frà
Recensione alla storia Oh, by the way, which one's Pink? - 04/07/13, ore 23:02
Capitolo 13: Megalomania
Ciao! ^^
Da quanto aspettavo un tuo aggiornamento! :'3
Anche io ho letto degli scontri tra Roger, Parker e Scarfe e credo che ci fosse da aspettarselo. Tre menti così geniali, ma soprattutto da leader, non possono andare d'accordo. Prima o poi arriva la rottura.
Però, effettivamente, non sapevo che Roger avesse fatto davvero questo striscione. E chissà perché, ma la cosa mi fa sorridere, anche se lui era sicuramente incazzato nero in quel momento.
Mi è piaciuta tanto questa drabble, come quelle precedenti, e anche l'idea del pugnale ricamato sulle spalle della giacca mi ha colpito particolarmente.
Ad ogni modo, anche io credo che The Wall sia un capolavoro, anche grazie all'interpretazione geniale di Geldof (a proposito, mi viene in mente la storia raccontata da David, di quando si trovarono nel suo studio di registrazione per registrare In The Flesh, e Bob si mise a urlare come un pazzo davanti al microfono e solo dopo un tempo interminabile, si decise a cantarla decentemente, con l'esasperazione e lo spavento di Gilmour che sfociò in un "Bastardo" detto col sorriso) e credo che alla fine, nonostante tutti i conflitti, ne sia valsa la pena.
I miei complimenti come sempre e attendo la prossima drabble con ansia.
A presto,
Franny
Recensione alla storia Oh, by the way, which one's Pink? - 28/04/13, ore 18:36
Capitolo 12: Logica
Perché non ti piace? E' tanto caruccia! 
Oh, Richard, credo fosse più una cosa giocosa questa! O almeno spero! :D
M'immagino Dave che si sente dire di no su "Coming Back To Life". Fossi stata in lui avrei scatenato la terza guerra mondiale, perché è troppo bella quella canzone.
La logica di Nick non fa una piega, semplicemente geniale! ^^
Mi è piaciuta tanto, davvero! 
Spero di leggere presto altre drabble. 
Un abbraccio,

Franny
Recensione alla storia Our Streams, our Times - 09/04/13, ore 01:38
Capitolo 1: Our Streams, our Time
(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)

Dio santissimo!

E ora? Chi mi riporta sulla terra dopo questo capolavoro? Ma che dico capolavoro. Arte? Magia? Devo trovare il termine adatto ma sono certa di non esserne capace.
Solitamente provo a scrivere le recensioni in base alle emozioni e alle sensazioni che provo, ma in questo caso l'impresa è ardua perchè ho provato mille emozioni diverse e tutte così terribilmente terrene.
Un misto tra malinconia, commozione, esaltazione e le miriadi di sfumature che ci possono essere in mezzo a queste tre emozioni.
Ti giuro, però, che non riesco a descriverle.
Ho provato quella profonda malinconia che fa colpo sul cuore ogni volta che leggo il nome di Syd, così candido ed essenziale proprio come lo hai descritto.
Credo sia inutile commentare il sogno. Ogni volta che si parla di Syd, mi viene quasi il dubbio se sia esistito veramente, se lui non fosse la prova concreta di ciò che aveva detto Shakespeare, della nostra Sostanza uguale a quella dei Sogni.
L'esperienza onirica di Rick è dettata dalla paura, da tante paure: quella d'impazzire, di morire e anche quella di dover abbandonare le persone che ama, di doverle lasciare al dolore per la sua assenza. La paura, infine, di aver ucciso Syd, con quella freddezza di cui (credo proprio di sì) si sia sentito colpevole per tutta la vita, così come gli altri.
Comunque, già di mio, amo Rick e quella sua espressione così dolce, lieve, innocente; poi arrivi tu, donna, e mi scrivi queste storie. Io ho un cuore di pietra, sì, ma ho rischiato l'infarto.
E l'infarto arriva con Dave. Rick che si risveglia e incontra il blu degli occhi di David.
Posso piangere? Sì! Perchè credo che il risveglio del tastierista che si ritrova subito davanti alla presenza rassicurante di Gilmour sia il riassunto di tutta quanta la storia. In un certo senso, è come se la storia si sia intrecciata attorno a un cerchio, dove alla fine ci si ritrova al punto di partenza.
Rick e le sue insicurezze, quella dannata quiet disperation, che lo lega ai ricordi e gl'impedisce di esternare il dolore, alla paura della morte, a una tristezza che lo circonda come un'aurea e lo stacca dalla terra e dal tempo per lasciarlo sospeso "in alto".
Dave, invece, è molto più terreno, concreto, quasi carnale, molto meno platonico rispetto a Rick (forse, questa differenza è "dettata" dal fatto che erano così diversi anche fisicamente, con Rick più mingherlino e Dave più robusto, che gli dava quell'aria più "resistente"), anch'esso spaventato, ma dai propri desideri, sentimenti e voglie. Così bisognoso di contatto che fa tenerezza, quella disperata ricerca del corpo di Rick non per possederlo, ma per essere certo che non sia un'illusione.
In fondo, è come se avessero le stesse paure; uno di perdersi, l'altro di perderlo.
La commozione, invece, è arrivata con Hellen e Frankie (a proposito, non voglio essere la solita maliziosa, ma io adoro le persone che utilizzano questo nome nelle storie, perché mi ritorna in mente sempre il caro buon Tim Curry e, quindi, Frank'n Furter). I due nanetti mi hanno ricordato lo stesso Rick e Syd. Hellen così certa nella sua conoscenza delle canzoni dei Beatles, così pronta a mettersi in gioco, mentre Frankie, più incerto e timido, che quasi rimane nell'ombra. E qui, ritorna Dave, che fotografa nella mente l'immagine di Richard felice, spensierato, lontano dal passato e dalla tristezza.
La bellissima immagine dei due che camminano sotto la pioggia incuranti della gente che cerca rifugio, mi ha fatto quasi sentire le note di Us and Them, e ti ringrazio per questo. Anzi, a fine recensione dovrò ringraziarti di parecchie cose.
L'entrata in studio. L'immagine di Rog mi ha fatto paura. Mi è sembrato di vedere il Roger futuro, quello che sarebbe stato risucchiato dalla maschera di Pink. La sua ricerca delle parole, il capo chino, la perdita di contatto con la realtà. Nel momento in cui si rivolge ai due è come se il problema non fosse il ritardo, ma il fatto che Dave e Rick non partecipassero a quella sua distorsione della realtà, quello che lui chiamerà "spreco di energie" una volta fuori dal gruppo. Resta comunque tenero il gesto di dare il maglione a Richard, così come il caldo ristoro del caffè preparato da Nick.
Poi, arriva l'esaltazione.
Utilizzando proprio The Great Gig In The Sky come paragone e colonna sonora, fino a questo momento è come se fosse trascorso solo quel primo minuto circa d'introduzione, quella quiete prima della tempesta (= Clare Torry, mortacci sua, perdona il francesismo, ma io invidio e ammiro quella donna e la sua voce).
Non credo ci sia bisogno di fare distinzione tra la parte in cui Rick si siede al piano e inizia a suonare e quella in cui lui e Dave fanno l'amore.
Sono la stessa cosa. I loro tocchi, i loro contatti, respiri, sussurri, cazzo, ogni loro singola fibra era unita sin dal primo momento e la cosa che più mi esalta è che sono più che convinta che per loro sia stato davvero così. Non si sono mai lasciati, mai, e vedere che Rick comunque se ne sia andato per primo avendo in aggiunta anche la sofferenza della malattia, mi fa stringere il cuore. Non oso pensare come si sia sentito Dave, davvero.
Ho adorato Dave in questa parte. Ok, non dovrei lasciarmi condizionare dal mio istinto femminile così poco iperuranico, però "Gilmour e sesso" è un binomio che ci azzecca fin troppo bene. E' bello vedere il conflitto interiore, la voglia di lasciarsi andare e non poterlo fare davvero, sia perché è inglese, sia perché ha paura di perdere Rick ad una carezza più audace. Gli scambi di battute mi hanno fermato il respiro, rigorosamente trattenuto fino a quel "infinito" finale, mentre nelle orecchie Clare continuava a cantare.
Ho le lacrime agli occhi giuro.
Avevo premesso che ti avrei ringraziata, quindi...
Grazie per questa storia. Grazie per avermi ricordato Rick e la sua dolcezza. Grazie per avermi ricordato Dave e la sua bellezza (interiore e fisica, ovviamente). Grazie per avermi ricordato Syd.
Darlin', ti invidio e ti adoro allo stesso tempo. Solo Dio sa quanto vorrei saper scrivere qualcosa di decente sui Floyd (e ci ho miseramente provato), ma il mio "decente" sarà sempre "mediocre" di fronte a tanta grandezza.
Non so più cosa dire, davvero.
Grazie, ancora e sempre!

Franny.

PS:Indicare questa storia per le scelte è il minimo che io possa fare per "ricambiare" il grande dono che ci ha fatto la cara Marguerite, regalandoci un'immagine di Rick che non cancelleremo mai dalla nostra memoria, accompagnato dal sorriso e dagli occhi rassicuranti di Dave. Il tutto, con la presenza del ricordo di Syd che dipinge l'atmosfera tra luci ed ombre.
Colonne sonore; la meravigliosa Green Is The Colour e The Great Gig In The Sky, anche se le dieci meraviglie del prisma nero rimbombano come una eco per l'arco di tutta questa meravigliosa storia.
(Recensione modificata il 09/04/2013 - 01:50 am)
(Recensione modificata il 09/04/2013 - 01:51 am)