Recensioni di Babydoll905

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Recensione alla storia Cut the bond - 23/09/14, ore 19:04
Capitolo 3: Una cenetta in famiglia
Eccomi ;)
Allora.. questo capitolo l’ho SEMPLICEMENTE ADORATOOOO!!! *_____*
Mamma quante risate all’inizio!!! XD L’arrivo della madre di Isa mi ha fatta morire!!! XD
Come nel precedente capitolo, mi è venuta la pelle d’oca a leggere certe cose sulle due famiglie =P Mamma mia, non resisterei nemmeno un secondo!! =P XD
Ha fatto bene Isa a svignarsela mentre la madre e la suocera le pianificano la vita!!! ;) Brava, un applauso di solidarietà!! ;)
Quando ho letto questo passaggio, le mie antenne si sono raddrizzate e ho pensato: “Vuoi vedere che è lui.. E se è così, sarà un casino!” E in effetti, avevo ragione! =P Un’idea GENIALE e per nulla azzardata!! ;) Mi piace!!! *_____*
«Questo è davvero un passo importante», accennò Sal ed io mi staccai da lui per fissarlo perplessa. Aveva appena cambiato espressione e si stava mordendo il labbro come se fosse indeciso se proseguire o no con il discorso. Avevo quasi paura di quello che stava per dire di lì a poco. «Stasera conoscerai mio fratello»
«Cosa?», sgranai gli occhi, allontanandomi da lui di scatto.
Sì, conoscevo i Klayton da quando avevo imparato a camminare e non avevo mai avuto modo di saperne sul loro primogenito. Sal mi aveva accennato che faceva un bel lavoro, che era costantemente in viaggio, che non aveva avuto 
fortuna con i matrimoni ma ogni volta che gli chiedevo qualcosa… mi diceva che non poteva parlarmene, che c’era una sorta di segreto professionale, che al momento opportuno mi avrebbe detto la verità. Anche i suoi genitori non avevano mai svelato il segreto, tanto che mia madre iniziò a fantasticare sul fatto che fosse una specie di “mostro” di cui si vergognavano, esagerando come sempre.
E Isa, che è così eccitata all’idea di conoscerlo?! Mamma mia, non se lo aspetta proprio!!! =P Poveretta!!! =P
«Non devo l’ora di conoscere questo famoso fratello», feci trionfante con gli occhi che mi brillavano dall’entusiasmo. Era una gioia troppo grande svelare un mistero grosso come quello.
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Cosa mi metto per la grande cena col fratello misterioso?
Optai per un semplice tubino blu. Magari era un tipo che non amava particolarmente le cose troppo appariscenti.
BELLISSIMA e molto ben descritta la cena tutti insieme!!! *______* Mi piace moltissimo come l’hai descritta *____* Sembrava reale!! ;)
STUPENDA questa parte XD Il consiglio di Sal però sarebbe un po’ difficile da seguire con quel ben di Dio davanti!! XD =P Eheh XD
Era quel che si poteva definire una serata tranquilla e piacevole, in famiglia. Ero fortunata ad averne una così bella. Un rombo di motore ci distrasse proprio quando stavamo ridendo di una barzelletta che aveva raccontato John e gli occhi di Betty s’illuminarono.
«Deve essere lui!», squittì, alzandosi dalla sedia e sparendo in casa.
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Sal restò a fissarmi mentre bevevo, allungando una mano per accarezzarmi il braccio mentre si stendeva scompostamente sullo schienale della sedia. Mi passai la lingua sulle labbra bagnate.
«Posso chiederti un favore?», mugolò lui. Mi voltai per fissarlo dall’alto.
«Certo»
«Non… non leccarti le labbra davanti a mio fratello. Sei così sexy e…»
«Hai paura che mi possa saltare addosso?», lo presi in giro. All’interno si sentiva la voce di Betty tutta euforica e un rumore di buste, passi e tonfi pesanti.
«Beh si», farfugliò Sal accigliato ed io alzai gli occhi al cielo, rivolgendogli un sorriso complice.
E ora arriva il meglio!!! *____* Mamma miaaa!! *____* Non potevi descriverla meglio!!!! *____*
I rumori si fecero più insistenti e ora si sentiva chiaramente la voce rauca e profonda da uomo.
«Allora, Sal, dov’è la mia cognata?», esordì in questo modo suo fratello, piombando in veranda improvvisamente, facendoci sobbalzare. La reazione fu simile per tutti quelli che non si aspettavano chi avrebbero trovato dall’altra parte.
Anche la sua corsa si fermò di colpo quando incrociò il mio sguardo e rimase lì impalato esattamente come lo ero io dopo essermi accorta che davanti a me c’era lui. Il sosia di Johnny Depp. O forse era Johnny Depp davvero.
«Tu?», sussurrammo all’unisono con incredulità, con quel che restava della nostra voce. Avevo davvero davanti a me quell’uomo che mi era apparso come un angelo?
Questo è solo un brutto scherzo del destino, non è reale, non è possibile.
Gli altri si accorsero delle nostre occhiatacce e Betty rimase un po’ scossa.
«Vi… vi conoscete?»
«No», feci prontamente, prima che lui potesse aprire bocca e rovinare il mio matrimonio.
«Oh mio Dio, sì!», squittì invece mia madre, alzandosi di colpo dalla sedia. «Non ci credo! Sei proprio tu?». Lo tastò, gli diede dei pizzicotti sulle guance, lo guardò circospetta e incredula. A quanto pare anche mamma, come Estrelle, conosceva bene Johnny Depp.
Io invece ero l’unica a esserci andata a letto senza sapere chi fosse…
«A quanto pare», rise Johnny imbarazzato. «Lei deve essere Gabriella, mia madre mi ha parlato molto di lei», fece cortese.
«Oh, dammi del tu», sorrise sorniona. «Quello intento a strafogarsi il secondo bignè invece è mio marito, Paul», aggiunse indicando nostro padre. Lui, con boccone pieno e lo sguardo di chi è stato colto sul fatto, ci guardò e sorrise imbarazzato, pulendosi le mani con un fazzoletto per stringere la destra a Johnny.
«Piacere di conoscerla»
«Tu sei in gamba, ragazzo», borbottò papà in tutta risposta, dandogli una pacca sulla spalla. Stavo per morire dalla vergogna. Perché i miei genitori dovevano essere sempre così espansivi?!
Sal si alzò, afferrandomi una mano e trascinandomi con sé. Oh no, ti prego!
«Joh, ecco la donna della mia vita e futura moglie, Isabel», fece Sal tutto orgoglioso, facendosi da parte nell’attesa che ci stringessimo la mano. L’unica cosa che mi si strinse nel guardare i suoi occhi scuri fu la gola. Mi ricordai come quegli occhi si erano posati su di me carichi di desiderio, su quel divano, quella notte che pareva tanto lontana e invece era un passato molto recente.
«Ciao», mormorai timidamente, sforzandomi di sorridere.
«Ciao», fece lui altrettanto scosso, stringendomi la mano senza entusiasmo. Se avessi un genio della lampada, il mio primo desiderio sarebbe di diventare invisibile.
E questa, ovviamente, è la mia parte preferita in assolutooooo!!!!! *______* Mamma miaaaa!!!! *_____* Johnny qui è da…. Stupro!!! =P Scusa il termine, ma gli altri non rendevano con la stessa efficacia!!! =P E comunque, “Oh Dio, datemi quella benedetta mousse.” ha vintooooo!!!!! *_____* XD =P
«Mousse al cioccolato o torta al limone?», fece Betty inopportuna e Johnny indicò quella piena di cioccolato, crogiolandosi nell’affondarci dentro la forchetta.
«Io al limone», fece Sal, prendendosi la sua fetta.
«E tu, Isa?». Betty attese la mia risposta, io invece ero troppo occupata a osservare Johnny e a capire se stessi sognando. Avevo già provato il metodo del pizzicotto e mi ero lasciata anche un rossore abbastanza evidente sull’avambraccio. Sobbalzai, guardando Betty in attesa.
«Oh, io no, grazie»
«Non puoi rifiutare la mousse al cioccolato», fece Johnny improvvisamente, rivolgendomi la parola. Trasalii quando i suoi occhi piombarono su di me. Sta davvero parlando con me? «Questa è da leccarsi i baffi», aggiunse con un sorriso, leccandosi apposta il labbro superiore della bocca sporca di cioccolato.
Oh Dio, datemi quella benedetta mousse.
«O-ok, prendo un po’ di quella», mormorai, allungando il piatto. Betty mi diede una parte più grossa della mia testa ed io assaggiai quella delizia. Era davvero favolosa.
«Buona, eh?», ridacchiò Johnny ed io annuii sorridendo a bocca piena. Poteva essere più imbarazzante?!
In ogni caso, mi dispiace molto per Isa… trovarsi in quella situazione non è il massimo!!
Una cosa era certa: gli occhi di quell’uomo che mi fissava come se volesse dirmi chissà cosa erano davvero insostenibili. Avevo bisogno di andarmene, di assimilare la notizia ed eventualmente di decidere cosa fare. Se Johnny decidesse di dire tutto a Sal?
E lui è anche parecchio enigmatico!!! >_< ;)
«Buonanotte», esordì anche lui, alzandosi dalla tavola. Per un istante temetti che ci avrebbe seguiti ma invece rimase lì accanto al tavolo e mi poggiò una mano sul braccio per richiamarmi. Mi voltai di scatto e incrociai il suo sguardo. «Piacere di averti conosciuta, Isabel», aggiunse e pareva quasi che volesse sfidarmi. Cos’era? Aveva capito che stavo scappando via da lui? Che non ce la facevo più a reggere il peso di quell’imbarazzo?
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Il ricordo della brutta sensazione dopo averlo visto, del groppo alla gola quando mi fissava, del suo sorriso divertito mentre mi punzecchiava e del mio senso di disagio mi fece salire le lacrime agli occhi.
Tra l’altro, non può nemmeno parlarne con Sal.. ma per fortuna c’è Estrelle!!! *____*
BELLISSIMO il msg XD XD
A: Estrelle
Oggetto: Migliore amica ritrovata!
Perdonami mi sono dimenticata di avvisarti!!
Qui tutto bene, a parte un piccolo dettaglio: il mio futuro cognato è Mr sexy sconosciuto da orgasmi multipli…
Non vedo l’ora di leggere il prossimo capitolo per vedere come si evolvono le cose e come si comporterà Johnny!! ;) Sono davvero super curiosaaaa!!! *_____*
A presto!! ;)
P.S. Ottimo lavoro ;)
Recensione alla storia Cut the bond - 23/09/14, ore 18:56
Capitolo 2: In viaggio verso l'inferno
Eccomi ;)
Allora…. Un bel capitolo di chiarimenti ci stava eccome!! ;)
L’inizio mi è piaciuto un sacco!! XD
Ricordai cos’era successo la sera precedente e mi alzai di scatto con espressione allarmata, facendo scorrere lo sguardo a destra e sinistra come in cerca di qualcosa. O di qualcuno.
Non ho avuto neanche la brillante idea di chiedergli il nome.
Per fortuna, sebbene non lo ricordassi, se n’era andato senza il minimo preavviso, probabilmente dopo aver aspettato che mi addormentassi. L’avrei ringraziato a vita per avermi risparmiato l’epica scenetta da film in cui avrei dovuto nasconderlo nell’armadio o sotto il letto.
Cosa dire di Sal.. Si vede che è innamoratissimo di Isa e che farebbe qualsiasi cosa per lei, però lo stesso non mi piace… Tutte quelle attenzioni, tutti quei programmi… Credo che impazzirei con uno così!! =P Anche perché sembra che dia tutto per scontato.. A me invece piace sorprendermi!! ;)
Non mi sta antipatico, ma comunque a pelle non mi piace!! =P
Inoltre, mi sono venuti i brividi a leggere la storia delle loro famiglie… Mamma mia…
Però, da una parte capisco la scelta di Isa, nonostante tutto… Non vuole rovinare il bel rapporto creatosi tra le due famiglie e quindi ha deciso di sacrificarsi per il bene di tutti… Ma col tempo si finisce per impazzire, secondo me….
Semplicemente MERAVIGLIOSA la parte seguente, con anche l’entrata in scena della migliore amica *____* La ADORO già!! *_____* è DOLCISSIMA e SUPER DIVERTENTE *_____* L’amica perfetta ;)
Comunque, nessuna frase poteva essere più azzeccata di questa, davvero: “sexy sconosciuto da orgasmi multipli” XD =P Mamma mia, perfetta!! XD =P E la scena in cui Isa si rende conto di essere andata a letto con Johnny Depp??!! XD STUPENDA!!! XD Mamma mia quanto ho riso!!! XD =P
In poche parole, sono nei casini.
Composi di corsa il numero dell’unica persona che avrebbe potuto comprendermi e aiutarmi e dopo un paio di squilli rispose la sua voce squillante registrata.
«Qui è Estrelle, al momento sono fuori, lasciate un messaggio»
«Sos migliore amica, ho un disperato bisogno di te, richiamami appena puoi!».
E ovviamente Estrelle era corsa subito da me, neanche avesse le ali sotto i piedi.
«E quindi hai detto sì…», sospirò Estrelle, guardandomi con compassione manco dovessi scalare l’Everest.

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«Non potevo dire di no, avevano programmato tutto da anni… hanno invitato me e i miei genitori a passare la settimana nella loro casa estiva per festeggiare il nostro fidanzamento… come farò a fingere di essere entusiasta?!»
«Ubriacati», sbottò con un sorriso perfido e per poco non la divoravo con lo sguardo. Non doveva dirlo, non dopo aver saputo della mia avventura post-sbornia.
«Ti ho già raccontato che effetto mi fa l’alcool»
«La casta e pura Isabel Layport è stata a letto con un sexy sconosciuto da orgasmi multipli. Stento a crederci», mi prese in giro, alzandosi dal divano appena in tempo per scansarsi una spinta con piede destro.
In realtà appena gliel’avevo detto ed ero scoppiata in lacrime era stata più premurosa di una madre, mi aveva sostenuta e mi aveva aiutato ad affievolire i sensi di colpa sostenendo che dovevo prendermi un po’ di tempo per me stessa e per decidere cosa volevo davvero. Ma Estrelle era fatta così, dopo la parte “seria” preferiva scherzarci su… e in effetti era una buona strategia per affrontare i problemi.
«Dico a Sal di dormire a casa. Resta con me ti prego o resterò ad autocommiserarmi su quanto la mia vita farà schifo»
«Non ti lascerei per niente al mondo in piena crisi pre-matrimoniale con un barattolo di nutella nel mobile», sorrise facendomi un occhiolino. La ringraziai a mia volta con un sorriso. La sua presenza mi avrebbe fatto bene, come sempre.
«Allora? Ci guardiamo un film?». Estrelle si avvicinò a me ed io annuii rannicchiandomi con le ginocchia al petto per lasciarle spazio accanto a me sul divano.
«Vediamo cosa trasmettono», le proposi, puntando un dito verso il telecomando. Lei iniziò a fare zapping trai canali fino a quando non vidi nello schermo un volto conosciuto.
«Ferma! Vai indietro!», esclamai di botto, scattando in piedi sui talloni. Estrelle sobbalzò e obbedì, tornando indietro di un paio di canali.
«The rum diary», lesse. «Ne ho sentito parlare, guardiamo questo?»
«Non è possibile», sussurrai ad alta voce anche se stavo parlando con me stessa, lì impalata come una mummia con un’espressione stralunata in volto. Sullo schermo del televisore, a recitare accanto ad una donna dai capelli biondi, c’era l’uomo dagli occhi cioccolato. Quello che ieri sera mi aveva aiutata nel mio piccolo sfogo e che mi aveva gentilmente e 
innocuamente ripotata a casa. «Ma… è lui».
Magari gli somiglia soltanto, non agitarti troppo. È impossibile che sia proprio lui…
«Johnny Depp», precisò lei accanto a me. «Quanto è bono in questo film!», squittì un secondo dopo. Un primo piano mi fece notare il neo che aveva sul sopracciglio destro e quel suo modo di aggrottare la fronte come quando era perplesso mi convinse che si trattava davvero dell’uomo del locale. Rimasi a fissare Johnny Depp che recitava, sorridendo con quelle labbra così sottili e mi venne in mente quando quelle labbra si erano posate avidamente su di me.
«No, Elle, è lui!», urlai alzandomi dal divano. «Johnny Depp ha un tre tatuato?»
«Sulla mano sinistra», annuì Estrelle, senza distogliere lo sguardo da me. Lo ricordavo bene il tre sulla mano sinistra, ricordavo bene quel neo, quelle labbra, le fossette che si formavano quando sorrideva: ogni dettaglio combaciata con l’uomo nello schermo davanti a me.
«Ho fatto sesso con Johnny Depp», mugolai con un filo di voce. Avrei riso io stessa delle mie parole al dir poco assurde, se non fosse che ero davvero convinta di averlo spogliato proprio lì su quel divano. Elle invece scoppiò a ridere e annuì, sistemandosi più comodamente sul divano.
«Ti sbagli, era un’orgia. C’eravamo anch’io e Bradley Cooper»
«Estrelle! Ti giuro è identico»
«Isa sei andata in un locale a sfondarti di alcool e sei andata a letto con uno sconosciuto, il tutto dopo esserti fidanzata ufficialmente. Non eri del tutto sobria, non aspettarti che ti creda ciecamente»
«Ubriaca o no me lo ricordo», bofonchiai, sempre più convinta di me mentre mi avvicinavo allo schermo del televisore. Proprio quando la sua faccia stava per ricevere un altro splendido primo piano Elle spense il televisore e mi guardò seriamente preoccupata prima che l’ombra di un sorriso spuntasse sul suo viso.
«Faresti meglio a dimenticare quello che è successo e pensare alle bomboniere», aggiunse con un tono scherzoso.
«Stronza», risi io, tirandole dietro il cuscinetto del divano.

BELLISSIMA anche l’ultima parte!! XD Che ridereeee!!! XD
Sal stava imprecando perché non riusciva a caricare la borsa più grande sull’auto mentre Estrelle, che era venuta a salutarci, mi teneva la borsa mentre chiudevo a chiave. Mi tirai su e lei me la restituì, senza smettere di guardarmi. Stava cercando di decifrare il mio stato d’animo visto che prima era piombata in casa nel bel mezzo di una mia crisi con tanto di lacrimoni mentre Sal era andato a fare benzina.
Stai tentando di analizzarmi, Estrelle McCall?
«Sei sicura di quello che vuoi fare?», mugolò quando alzai lo sguardo su di lei. Era la prima volta che la vedevo così ansiosa e preoccupata. Alzai le spalle.
Si vede così tanto che non ho voglia di partire?
«Non lo so, Elle… credo che questa settimana mi aiuterà a scoprirlo»
«Oh, certo, vivere assieme ai tuoi suoceri milionari che ti stanno col fiato sul collo, in una casa di due piani con un’immensa piscina e un campo da golf privato e un’equipe di camerieri ti sarà certamente d’aiuto», borbottò fingendosi pensierosa mentre si strofinava il mento, senza preoccuparsi di nascondere la punta d’ironia. Non le era mai piaciuto che Sal fosse così ricco, diceva che lo rendeva un damerino viziato che voleva tutto e subito, era chiaro che non conosceva bene Sal né aveva intenzione di scoprire com’era.
«Non essere così cattiva con loro», risi io.
«Lo sai che non posso sopportare i damerini viziati», bofonchiò alzando gli occhi al cielo.
«Isa? Ti muovi?!», urlò Sal, affacciandosi dalla macchina sulla quale stava caricando le ultime valige.
«Arrivo!». Rivolsi un’altra occhiata a Estrelle, non avevo il coraggio di andarmene.
«Perché non vieni con noi?»
«Grazie ma mi risparmio il quadretto dell’allegra famiglia del mulino», fece ironica, accennando una risatina che mi fece sorridere amaramente. «Ma per qualsiasi cosa, fammi un fischio»
«Isa?», mi chiamò Sal nuovamente, stavolta più spazientito.
«Vai, prima che il damerino si arrabbi sul serio. Potrebbe mandarmi il suo equipaggio armato a fucilarmi». Ridemmo alla sua battuta e mi chiesi come avrei fatto, per una settimana intera, a starle lontana.
Estrelle si affrettò ad abbracciarmi forte e mi gustai tutto il calore della mia migliore amica.
«Ti voglio bene»
«Chiamami quando arrivi. E se dovessi incontrare qualche figo al bar, fammene anche due di fischi», mi fece un occhiolino ed io entrai in auto ancora ridendo.
«Non vi entra in testa che non stiamo partendo per una missione in Afghanistan», commentò sarcastico, mettendo in moto.
«Ti sei scordato cosa sono capaci di fare i nostri genitori 
insieme?», alzai un sopracciglio scettica, strappandogli una risata.
Complimenti, insomma *____*
Passo al prossimo e ultimo (per ora ;)) capitolo ;)
Recensione alla storia Cut the bond - 23/09/14, ore 18:52
Capitolo 1: Un incontro illuminante
Eccomi ;)
Come ti avevo già detto altrove, questa ff mi ha incuriosita fin dall’inizio!!! *_____*
Il contesto è così diverso, così intrigante, così… maledettamente REALE e lui è così… SEXY!!! Insomma, chi di noi, al bar, non vorrebbe incontrare uno così??!! *_____* Mamma miaaaa!!!! *_____* In realtà, ho ADORATO ogni singola parte di questo capitolo!!!! *_____* ;)
Comunque… Iniziamo!
Allora… L’inizio è FANTASTICO!!! XD ;) Ma io dico,come si fa a non riconoscere Johnny Depp??!! O.o XD Eheh XD In ogni caso, mooolto originale!! ;)
Ma vogliamo parlare del modo in cui lui flirta con lei?! *_____* Mamma miaaaaa!!!! *______*
«Se una donna si ubriaca c’è sempre un motivo».
Una voce profonda mi distrasse dal fondo del mio terzo bicchiere di vodka e rum e mi costrinse a voltarmi. I miei occhi si posarono automaticamente su un paio di labbra sottili tirate negli angoli a formare un sorriso impertinente per poi finire negli occhi piccoli, scuri e intensi dell’uomo che mi stava scrutando attentamente.
«Sei troppo lucido per comprendere i motivi di un’ubriaca», sorrisi io, senza perderlo di vista anche quando un gruppetto di giovani gli passò davanti per andare a sedersi.

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«Peccato, sembravano interessanti…», ammiccò malizioso, cogliendo un bagliore divertito nei suoi occhi.
Cosa fa? Tenta di flirtare con me?
Originale anche il motivo per il quale lei si sta ubriacando e che mi ha incuriosita subito ;)
Ho ADORATO il suo essere gentiluomo (almeno all’inizio =P) *______* Ho ancora gli occhi a forma di cuore *_____*
Che scena buffa questa XD Eheh XD Se solo sapesse chi è…. XD =P
Restai a fissarlo per tutto il tempo, passando dai suoi capelli scompigliati al suo pizzetto curato, per poi notare gli abiti stracciati e le cinture stravaganti che indossava. Aveva davvero qualcosa di strambo e, cosa più buffa, mi dava l’impressione di averlo già incontrato.
«Ti ho già visto da qualche parte»
«Possibile», sorrise.
«Lavori in zona?»
«No, in realtà sono qui proprio per distrarmi dal lavoro. Mi dici tu quando siamo arrivati?»

Cosa dire del resto.. Beh, non posso fare altro che ripeterti che quel "Al diavolo il caffè" e TUTTO IL RESTO mi hanno davvero scombussolato gli ormoni e che, quando sono andata avanti a leggere, avrei tanto voluto essere al posto di Isa =P >_< Ops, l’ho detto!!! >_< Beh, penso che sia un desiderio comune!!! =P XD
Comunque, davvero brava!!! *____* E grazie per avermi fatta sognare un po’!! ;) *____*
Passo al prossimo capitolo ;)
Recensione alla storia I dreamed of you - 22/09/14, ore 16:59
Capitolo 30: La fine del racconto non coincide con la fine di un amore!
Eccomi ;)
Allora… BELLISSIMI e MOOOLTO REALISTICI Johnny e Denise in versione genitori *_____* Che cariniiii che sono!!! *____*
Questa parte l’ho ADORATA *____*:
Mi alzai, facendo attenzione a non far rumore, e andai in cucina dove avevo visto la luce accesa.
Facendo in modo che Denise non si accorgesse della mia presenza, osservai il profilo del suo viso stanco e pallido, incorniciato dai capelli più arruffati del solito che le ricadevano disordinatamente sulle spalle. Muoveva le labbra lentamente, cantando qualcosa così a bassa voce da sembrare una perfetta ninnananna e, con un seno scoperto, allattava il piccolo Willy che se ne stava beato tra le braccia calde di sua madre.
Avrei voluto avere un telecomando, mettere pausa, sedermi comodamente e osservare la scena per tutto il tempo che mi sarebbe servito ad abituarmi all’idea che Denise era diventata un’altra persona: essere diventata madre l’aveva cambiata di sicuro, avevo visto in lei quel cambiamento di maturità che non desideravo facesse anche lei perché mi piaceva così com’era. Ma, con quella sua maturità di mamma, era ancora più dannatamente mia. Ed io volevo sposarla.

STUPENDA questa parte XD *_____*
«Uhm… tanto ultimamente la mia presenza a letto non conta più», farfugliò con tono scherzoso, anche se sapevo che diceva la verità. Sospirai, asciugandomi le mani e mettendomi di fronte a lui, intento a infilarsi la maglia del pigiama.
«Lo so che in questi giorni ti ho trascurato e sono così dispiaciuta del fatto che la sera non troviamo mai un po’ di tempo per una chiacchierata perché subito crollo e-»
«Scherzi?», tagliò corto lui con aria stranita, venendomi vicino. «Non c’è bisogno che mi dimostri che mi ami: lo so e basta»
«Sì, ma a volte le persone hanno bisogno di sentirselo dire, di avere dimostrazioni d’amore»
«Mi dimostri tutto l’amore di questo mondo, Denise! E poi, quello che stai facendo lo fai per Willy: lui è la più grande dimostrazione d’amore che avessi potuto farmi», mi sussurrò, baciandomi la punta del naso.
«Stasera. Voglio una serata tutta per noi: prometto che non mi addormento», sorrisi maliziosa.
«Uhm», sospirò lui, chiudendo gli occhi e giocando a sfiorarmi le labbra. «Mi assicurerò che tu mantenga la parola».

E cosa dire dell’ultima parte?! Davvero MERAVIGLIOSA *______* Qualche lacrimuccia devo dire che è scesa *_____* Davvero, COMPLIMENTI *______* Però, voglio sapere la destinazione della luna di miele *____* è possibile??? *____*
Cinque anni dopo…
«Rieccoci a casa!», esclamò Johnny ad alta voce, richiudendo la porta d’ingresso alle sue spalle. Alzai lo sguardo dall’insalata che stavo lavando e lo guardai entrare assieme a Willy che tutto impolverato mi veniva incontro e stava per appiccicare le sue manacce sporche contro il tavolo che avevo lucidato solo mezz’ora fa.
«Marylin, ti devo lasciare, a dopo!», affrettai a dire, chiudendo con un gesto il telefonino che tenevo tra l’orecchio e la spalla. «Aaah! Togli subito le manacce!», esclamai scherzosa, puntandogli contro il mestolo. William scattò, ritirandosi le mani e portandosele dietro la schiena. Mi guardò con i suoi occhietti scuri ed innocenti, identici a quelli di Joh.
«Fila a fare la doccia, è quasi pronto»
«Ma sono pulito!»
«Sì, brillante come un diamante», bofonchiai sarcastica. «Vai», aggiunsi ridendo. Lui sbuffò, girando i tacchi per andare verso il bagno, poi si fermò di colpo e si voltò di nuovo verso di me.
«Mamma! Lo sai che ho battuto due volte Jack Sparrow?», sorrise vittorioso.
«Ah si?»
«Capitan Jack Sparrow», borbottò Johnny, poggiando il giubbotto sullo schienale della poltrona e venendomi incontro per salutarmi con un bacio. Vidi con la coda dell’occhio Willy che si copriva gli occhi con le mani.
«Che schifo! Vi baciate sempre!», borbottò.
«Senti questo monello…», accennò Johnny, afferrandolo per la vita e iniziando a fargli il solletico. Willy urlò, iniziando a dimenarsi come un matto.
«Johnny! Le scarpe sono piene di… terreno», finii una frase in un sussurro, perché lui l’aveva già sollevato in aria e combinato un macello ed ora stava rincorrendo suo figlio per tutta la casa, spargendo il terreno dappertutto.
Ecco cosa succede, Denise, a mandare tuo marito e tuo figlio al parco giochi!
Alcuni minuti dopo, quando misi la cena in tavola, andai a chiamarli in giardino.
Li trovai seduti vicino sul gradino che portava all’interno della casa, chinati entrambi su una chitarra che Johnny teneva tra le mani. Era la scena che avevo sempre sognato, quella che tanto tempo fa credevo non potesse mai realizzarsi ed ora stava accadendo dinanzi a me: un brivido mi percorse la schiena e quasi ebbi paura di quella bellissima sensazione che mi attraversava, la sensazione di essere felice.
«No, non così», aveva mormorato Johnny dopo l’ennesima nota stonata di William. Gli prese una mano e la poggiò su una delle corde. «Prova con questa», aggiunse con dolcezza, facendogli pizzicare la corda.
«Questa è venuta bene! Mamma, è venuta bene!», esclamò, voltandosi per corrermi incontro e accorgendosi che ero già lì. Risi, prendendolo tra le mie braccia.
«Sei stato bravissimo»
«Il piccoletto ci sa fare», aggiunse Johnny sorridente, alzandosi con in mano la chitarra.
«Se è per questo, ha preso tutto da te», farfugliai io, fingendomi imbronciata.
«Eh no, ha preso anche da te, carina», accennò, mostrandomi la sua maglia grigia con delle chiazze blu. «Tuo figlio mi ha di nuovo sporcato con i pennarelli, è un pasticcione proprio come te!», sottolineò, urlando più forte per farsi sentire. Io, mentre entravo in casa, risi senza voltarmi.
«Numero uno: sono io che ti lavo le magliette! Numero due: la mogliettina pasticciona prepara da mangiare e potrebbe decidere di farti rimanere digiuno stasera!», minacciai scherzosa, esortando Willy a prendere posto a tavola.
«La mamma ha ragione», obiettò Willy facendo penzolare le gambe dalla grossa sedia, osservando Johnny sedersi di fronte a lui.
«Grazie, Willy, tutti alleati contro di me, eh?», sorrise Johnny. Mi sedetti anche io a tavola.
«Lo dice solo perché non vuole rimanere senza cena», risi e finimmo di cenare, parlando del film per il quale Tim ci stava tormentando.
Sì, quello del fantasma innamorato e roba simile…
Sì, quello che era stato interrotto perché Johnny ed io ci eravamo lasciati…
Sì, quello che era stato nuovamente interrotto per la nascita di Willy.
Ora però Tim non voleva più sentir ragioni: voleva assolutamente “girare questo cazzo di film in cantiere già da troppo”, secondo queste sue testuali parole.
«Uhm, e quindi quando iniziamo?», sorrisi entusiasta. La mia carriera lavorativa era iniziata e finita con quell’unico film a cura di Robert: erano accadute parecchie cose e l’essere ancora con Johnny non mi aveva fatto perdere popolarità, ma… se doveva essere il mio lavoro, almeno volevo farlo! Volevo provare di nuovo la gratificante sensazione di sentirmi elogiare per la splendida parte che avevo recitato.
«Sono riuscito a posticiparlo solamente di quindici giorni: il tempo che ci occorre prima di ritornare»
«Dove dovete andare?», intervenne Willy interrompendo suo padre, guardandoci con il volto stanco e assonnato.
«Dovrai restare per un po’ con nonna Emily, tesoro», sorrisi io, alzandomi per andargli incontro. «Su, fila a letto che veniamo subito a darti la buona notte», aggiunsi sorridendo, baciandogli una guancia.
«Con nonna Emily? E perché?», borbottò, prima di sfoggiare un enorme sorriso che nascondeva tutto l’entusiasmo possibile (ecco cosa succede a riempire i bambini di caramelle e troppe coccole!!). Johnny si alzò e ci venne vicino.
«Perché io e tua madre abbiamo una luna di miele in sospeso», sussurrò lui, aspettando che andasse via nella sua camera per afferrarmi per un braccio, stringermi a sé e baciarmi.
Ci eravamo sposati qualche mese dopo la nascita di Willy ma avevamo dovuto rimandare all’infinito la nostra luna di miele perché William era troppo piccolo per essere lasciato solo. Ora che aveva l’età giusta per restare solo con la nonna, potevamo finalmente concederci una settimana romantica prima di ricominciare la nostra frenetica vita tra lavoro, feste, lezioni di chitarra, interviste e paparazzi.
«Mi vuoi dire una buona volta dove andiamo?», risi io, staccandomi leggermente da lui e guardandolo negli occhi, ancora con le mani attorno al suo collo.
«Assolutamente no», sussurrò lui. «È una sorpresa», aggiunse, tornando sulle mie labbra.
Era la cosa che più mi piaceva di Johnny, il sapermi sorprendere sempre e comunque.

Sono perfettamente d’accordo con ciò che hai scritto qui *______* A volte basta solo uno sguardo per capire tutto *____*
Quando mi disse “ti amo” per la prima volta non riuscii a rispondergli, a dirgli “ti amo anch’io”: l’emozione era talmente intensa, il cuore mi batteva così forte che anche se volevo urlarglielo non ci riuscivo.
E da quel momento capii che lo amavo davvero.
Le parole più belle, quelle più sincere, sono quelle che ti muoiono in gola, che fanno fatica ad uscire fuori da bocca.
Ed ancora oggi, a distanza di anni, lo guardo e a volte non riesco a dirglielo.
Ma ormai lui mi conosce così bene che gli basta guardarmi per dirmi “ti amo anch’io”.


E così, ora è davvero finita… Sono davvero contenta di aver avuto l’opportunità di leggerla e di recensirla *____* Mi mancheranno, ma sono sicura che ogni tua storia sarà unica e speciale come questa *____* Non a caso, quella che stai scrivendo ora la sto adorando sempre di più ;) *_____*

Domani passo a recensire il resto ;)
Recensione alla storia I dreamed of you - 22/09/14, ore 16:41
Capitolo 29: 29. Benvenuto, Willy!
Eccomi ;)
Allora… Molto esaustivo il riassunto ;)
Che teneri questi pezziiii!!! *_____*
Erano passati mesi da quando eravamo tornati insieme, Johnny aveva lasciato Vanessa ed affrontato il tema del “fratellino in arrivo” con i suoi figli –Jack si era messo a correre per tutta la casa urlando felicemente di avere finalmente un marinaio in più nella sua ciurma-.
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Marylin aveva partorito circa un mese fa e la piccola Ester aveva preso tutto dai genitori: era una splendida bimba dalla carnagione del colore del latte e caffè con un paio di occhi enormi e un bel sorrisetto birbante. Un giorno mi avrebbe chiamata “zia Denise”: era un patto che Mary ed io facemmo quando eravamo delle ragazzine e intendevamo rispettarlo. Anche lei non vedeva l’ora di diventare “zia Mary”!
Una casa come regalo?! Niente male ;) Beata lei!!! *____*
BELLISSIMA questa parte!! XD
Okay, dopo aver fatto il riassunto della tua meravigliosa vita e quella dei tuoi parenti… vuoi controllare la pentola sul fuoco?!
Oddio la pentola!

«La pentola!», esclamai all’improvviso, alzandomi di botto dalla sdraio.
«Calmati, l’ho tolta io», farfugliò Johnny, alzandosi i suoi occhiali da sole e infilandoli tra i suoi folti capelli. Sospirai sollevata.
«Cosa farei senza di te?»
«A volte me lo chiedo anch’io», farfugliò, prendendomi in giro. Sorrisi, sfilandomi gli infradito e poggiando i piedi sull’erba calda.

Questa parte l’ho ADORATA!!!! *_____*
Era piena estate, il sole aveva battuto per tutto il giorno e stava per tramontare. Adoravo mettermi accanto a Johnny ad ammirarlo in tutte le sue striature arancioni e rosse mentre spariva dietro quegli alberi in lontananza.
«Papà? Quando arriva zio Tim?». Jack, con in mano una macchinina colorata, spuntò dal soggiorno. Avevo quasi dimenticato i figli di Johnny di là a giocare. Oddio, Lily Rose era abbastanza cresciuta per giocare e se ne stava al telefono con chissà chi mentre Jack giocava!
«Tra un po’, tesoro. Vieni qui». Johnny posò definitivamente il giornale e diede qualche colpo sulle sue gambe. Il bambino fece un enorme sorriso e con una corsa si fiondò sulle gambe del padre che borbottò qualcosa ridendo. Incontrai gli occhi scuri del bambino.
«Ho pensato al nome del mio fratellino», disse infine.
«Davvero? Perfetto!», sorrisi, accostandomi a lui e arruffandogli i capelli.
«Sandokan!», esclamò ad un colpo. Scoppiammo a ridere e guardai Johnny negli occhi.
«La piccola tigre della Malesia: a me piace!», scherzai.
«Sì, come no, anche se pensato a qualcosa tipo Clark o Peter Parker», replicò scherzoso. Non che il nome di spiderman facesse schifo, quand’ero piccola dicevo di volermi sposare con qualcuno di nome Peter!
«Perché invece non lo chiamate Benjamin? O Aron, Steve, Thomas», intervenne Lily, scrollandosi i capelli e raggiungendoci in giardino dopo aver infilato il suo cellulare nella tasca degli shorts di jeans. Sgranai gli occhi.
«Mi piace!», esclamai entusiasta, facendo sobbalzare il piccolo.
«Benjamin?», mi chiese Johnny perplesso.
«No, Thomas», replicai.
«Perché non lo chiamate William? Il diminutivo è Willy! Come Willy Wonka, papà!», replicò Jack. Johnny sorrise furbamente.
«Jack Sparrow e Willy Wonka: il mio prossimo figlio lo chiamerò Sweeney!», esclamò ridendo facendo ridere anche me.
«Lo sai che non è male come idea? Il piccolo Willy… mi piace!», replicai.
«Anche a me!»
«E a me!». Solo Johnny non parlava, fisso e pensieroso in un punto indefinito nel vuoto. Restammo a guardarlo, vedendolo poi sorridere.
«William Depp?», chiese infine. Annuimmo tutti e in quel momento anche il piccolo diede un calcio. Sussultai, portandomi la mano alla pancia.
«Credo che piaccia anche a lui», sorrisi, mordendomi il labbro.
«Voglio sentire, voglio sentire!», esclamò Jack entusiasta, scendendo dalle gambe di suo padre e fiondandosi su di me, porgendo poi l’orecchio sul ventre e attendendo fino a quando Willy non decise di accontentarlo.
La mamma, nonostante glielo avessi ripetuto mille volte questa mattina, venne comunque un’ora prima e mi aiutò con la cena. Avremmo cenato in giardino: si stava da dio dopo le otto, quando smetteva di fare così caldo e diventava una di quelle piacevoli serate d’estate da portare nel cuore per tutta la vita.
Aveva sviluppato un bel rapporto anche con i figli di Johnny, che l’adoravano come se fosse veramente sua nonna.
“è perché mia madre non li lascia mangiare tutte queste schifezze!”, rideva sempre Johnny e, cavolo, aveva proprio ragione. Willy sarebbe diventato il bambino più viziato di questa terra grazie a nonna Emily!
«Uh, sono arrivati!», esclamò nonna Emily, affacciandosi dalla finestra. Anche io intravidi la testa riccioluta di Tim che parcheggiava sul retro e sentii la voce di Helena. Jack corse ad aprire e attese impazientemente che arrivassero.
«Buonasera!», esclamarono e portarono, come sempre, una buona dose di allegria.
William Depp, detto “Willy”. Piacque a tutti l’idea di prendere il nome di uno dei personaggi più amati interpretati da Johnny, dopo quello di Jack Sparrow che aveva già come omonimo Jack Depp.
Willy. Il piccolo Willy sembrava essere anche lui felice di questa nuova casa, questa nuova famiglia, questa nuova vita.

SEMPLICEMENTE STUPENDA la scena del parto e il seguito *_____* Sembrava davvero una cosa reale… Mi sono commossa!!!!! *_____*
Queste sono le mie parti preferite *___*:
Venni travolta da tutte quelle emozioni che non sapevo neanche esistessero: avevo tra le mie mani un essere vivente che io stesso avevo dato alla vita, dotato di calore proprio che ora riscaldava il mio corpo. Willy aveva smesso di piangere, la sua pelle ancora arrossata era avvolta da un panno bianco, la sua manina piccola come quella di un bambolotto era accostata alla sua bocca e ad occhi chiusi se ne stava immobile tra le braccia di sua madre. La mia lacrima bagnò il panno che circondava Willy e mi tirai su, accostando mio figlio al viso e odorando la sua pelle: l’odore più bello del mondo, giuro. Gemette, contorcendosi un po’, prima di tornare tranquillo. Sorrisi, lo guardai ancora, capii di amarlo davvero più di me stessa.
In quel momento, avrei dato la vita per quel fagottino.
Johnny era rimasto quasi in disparte a fissarci con un volto da ebete sul viso e gli occhi ancora più lucidi per l’emozione. Ci stava concedendo con grande generosità quegli attimi solo miei e suoi, rimanendo distaccato.
«Papà?», sussurrai infine, sollevando lo sguardo verso di lui. Scattò all’istante, irrigidendosi. «Che ne dici di dare un benvenuto al piccolo Willy?», aggiunsi sorridendo. Lui, impacciato come se fosse alle prime armi con un qualcosa più piccolo di un metro, si accostò, allungò le mani tremanti e le poggiò su Willy, circondandolo con delicatezza tale come se avesse paura di fargli del male. Il bambino gemette di nuovo, distendendosi.
«Ehy, piccoletto», sussurrò dolcemente Johnny, sfiorandogli la guancia con un dito mentre si sedeva accanto a me.
«È bellissimo, vero?», sorrisi, restando a guardarli, concedendo a Johnny quegli istanti che prima aveva donato lui a me. C’era silenzio, un meraviglioso silenzio scandito dai respiri di un piccoletto.
«Bellissimo», mormorò Johnny, senza riuscire a staccare gli occhi da Willy, «ti somiglia tanto», aggiunse. La porta si spalancò all’istante, facendoci sobbalzare.

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«Oh Dio, che polpettone!», esclamò entusiasta. «Posso tenerlo?»
«Certo», rise Johnny, porgendole il bambino. Come avrebbe potuto dire di no a Keira in quel momento, entusiasta e speranzosa com’era?
«Beh, a questo punto, possiamo entrare anche noi?». Alzammo lo sguardo verso Marylin che entrò seguita da Charlie con Ester tra le braccia che stringeva una grossa confezione regalo.
«Tesoro! Augurissimi», mi sussurrò lei, stringendomi forte. Poi guardò Johnny ed abbracciò anche lui.
«E il piccoletto?»
«Tra le grinfie di Keira e Orlando», risi.
«Oh, il piccolo Willly! Vieni dalla zia!», sussurrò dolcemente, prendendo Willy e iniziando a coccolarlo e dondolarlo, facendo strane facce e vocine assurde.
«Ho portato un po’ di gente, spero che i dottori non ci caccino», rise Tim entrando improvvisamente in stanza. Assieme a lui Helena e i piccoli Billy Ray e Nall, facendo entrare anche Jack e Lily con una miriade di palloncini e nastri azzurri che riempirono la stanza come una festa di compleanno.
«Papà!», esclamò Jack, saltando gli addosso. «Dov’è Willy? Sta bene? Quando posso giocare con lui?»
«Lo voglio vedere!». Johnny accontentò i due, mostrandogli il loro fratellino. Li guardai, osservando le loro facce entusiaste. Ancora non riuscivo a capacitarmi dell’idea che avessero accettato tutto così serenamente e tranquillamente.
«Tantissimi auguri, Denise», mi abbracciò Helena.
«Sono felice per te», sorrise Tim.
«Grazie ragazzi», sorrisi, abbracciandoli.

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«Hai bisogno di qualcosa?», sussurrò Johnny, accarezzandomi. Sorrisi, adagiandomi sul cuscino e sospirando affaticata.
«Che fatica», farfugliai.
«Sei la donna più forte che abbia mai conosciuto», mi sorrise, baciandomi.
«Non vedo l’ora di poterlo tenere di nuovo tra le braccia, Joh»
«Sì. Anch’io». Si staccò da me e sistemò le coperte. «Ora riposati, ti sveglierò quando tornerà il dottore».
Ma come si può pretendere di dormire in un momento del genere? Come si poteva quando avresti desiderato passare ore a guardare tuo figlio e strapazzarlo di coccole?
Povero bambino... starà sicuramente meglio con zia Ginevra!

Sei stata davvero bravissima, complimenti!! *____*
Al prossimo capitolo ;)
P.S. Anche io ho sempre adorato il personaggio di Willy Wonka, quindi ottima scelta *_____*