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Recensione alla storia La parabola del pilota - 12/10/13, ore 14:42
Capitolo 1: La parabola del pilota
Ciao!
Che bello hai pubblicato anche tu! Pian piano questo fandom si allarga e devo dire che mi piacciono le storie finora, temevo un'orda di slash rosse e senza senso... Whatever!
La storia è bella, è uno spaccato credile e possibile di un incontro (per niente) casuale tra i due e un confronto tra due vite che hanno corso sulla stessa pista per un po' per cambiare però incrocio e procedere a quel punto su corsie ben distinte. Uhm, mentre la pensavo la metafora era più figa, spero abbia senso lo stesso.

Comunque, mi piacciono entrambi i personaggi e come li hai resi: sono molto aderenti al film, ma ho apprezzato la "lentezza" iniziale di Hunt (forse a furia di girare l'ultima stagione con una macchina canadese, è diventato canadese anche lui... E i canadesi sono leeeeenti XD) nel rispondere, nell'inquadrare la situazione e le parole di Niki. Fanno intuire a quale lato oscuro del bel mondo di sia dato James dopo (e forse anche durante) le corse. Niki è invece molto molto simile all'interpretazione di Brühl, concentrato, reattivo, senza mezzi termini. Molto azzeccato.

Mi è piaciuto che tu abbia preso la descrizione di James fatta da Ferrari (voglio cercarmi il suo libro, tra le mille letture in attesa) e l'abbia usata nella tua storia, è stato un ottimo spunto e l'hai sfruttato bene. Ferrari era sicuramente uno stronzone ma aveva l'occhio buono per i piloti e per gli altri stronzi e credo, da quello che ho letto di Hunt e dall'interpretazione che ne è stata data nel film, abbia azzeccato in pieno.

Ho apprezzato inoltre l'ambientazione che hai dato alla storia: un sobborgo londinese quasi fastidioso da quanto è calmo e normale, dove i massimi pericoli consistono negli incapaci che non sanno fare manovra o in chi si piazza in doppia fila senza badare agli altri automobilisti. Farvi incontrare due campioni del mondo di formula 1, abituati a sfrecciare a velocità folli in confronto a questa situazione, è stato straniante. E quindi molto apprezzato, anche perché ritorna il Lauda sulla macchina dei due napoletani (quanto ho riso con quella scena!) che non si mette in mostra a caso ma è presente e cosciente di non essere in pista, ma su una strada urbana dove correre non sarebbe che pericoloso.

L'unico appunto che ti faccio (a parte qualche errore di battitura tipo maiuscole mancanti all'inizio di qualche frase) è di tipo tecnico: dopo l'incidente del 1976, Lauda in persona guidò una protesta del sindacato piloti e dei colleghi in modo che già dall'annata successiva il Nürburgring fosse sostituito con un altro tracciato perché troppo pericoloso, e quindi il GP di Germania si spostò a Hockenheim. Lauda tornò a Nürburgring solo nel 1985, l'ultimo anno della sua carriera in formula 1, dopo aver vinto il terzo mondiale, ma era un'altra pista, il nuovo tracciato di Gp-Strecke, che venne creato apposta per sostituire il Nordschleife, che la Formula 1 non voleva assolutamente più usare. Oggi i due circuiti di Hockenheim e Nürburgring si alternano il GP un anno a testa perché i costi sono proibitivi, e ha vinto Vettel, grrrrrrrr.

Vabbè, ho rotto le scatole a sufficienza. Bel primo tentativo! :)

Rowi