Recensioni di Snehvide

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Words and Scars - 10/05/20, ore 03:01
Capitolo 6: Capitolo VI
"In una mano gli teneva il polso, contando i battiti, con l’altra sgranava un rosario dopo l’altro, pregando la Vergine, San Giuseppe[1], Santa Barbara[2] e San Tommaso perché vigilassero su di lui e lo proteggessero, che riuscissero dove la medicina stava fallendo."

Questa è una delle mie cose preferite DI SEMPRE. Il caretaker (meglio se medico) che dopo aver fatto ciò che poteva, affida il resto a Dio, o ancora meglio, ai Santi. E' tipo una cosa bellissima, specie se è in genere un uomo di scienza che fatica a coniugare religione e medicina.

"Tutto ciò che gli giunse fu un flebile singulto, appena più forte di un sospiro: “Ho paura.”"

Un tempo avevo un cuore in petto, adesso boh- chissà che fine ha fatto. Non ne ho idea.

Tu comunque non shippi affatto Jack e Stephan, nonono~
Recensione alla storia Words and Scars - 10/05/20, ore 02:51
Capitolo 5: Capitolo V
E' tutto scritto talmente bene, ed è tutto talmente BELLO, che mi passa la voglia di leggere i libri originali: su questi personaggi credo di desiderare di leggere e solo cose scritte da te. Le scene di Maturin che cura Tom sono diventate la mia passione assoluta, e in queste righe regali delle immagini talmente belle che mi fanno stringere il cuore. Meravigliose. Ti prego, non smettere mai di scrivere su di loro.
Recensione alla storia Con cura ancora maggiore del consueto - 16/04/20, ore 18:04
Capitolo 2: Capitolo II
Sto soffrendo tantissimo. Ho iniziato a leggere questa fanfiction ieri notte prima di prendere sonno e ho dovuto staccare a forza (sono arrivata a leggere sin qui) sia perchè si stava facendo TROPPO tardi (erano le tre, e io stavo attendendo che una lezione da me registrata si caricasse) sia perché il dolore da te descritto in queste scene è davvero estremamente reale. Tremendo, lo senti davvero sottopelle. Le scene in cui descrivi le ferite di Tom e la sofferenza da egli provata mentre viene ricucito mi ha fatto venire una sorta di formicolio ai polsi e alle caviglie, mi sembrava proprio di viverle su me stessa - pazzesco. Spaventoso, oserei dire. C'è una maestria nell'uso delle parole che sconvolgerebbe qualsiasi lettore. La preoccupazione di Aubrey, il senso di colpa di Stephen che comunque, mi fa una tenerezza assurda perché è l'unico che può fare determinate cose (nel bene e nel male). Muoio. Sta sera continuerò a leggere il resto.
Prima o poi riuscirò a leggere tutto ciò che scrivi, perché sei di una bravura mozzafiato.